M1=1711wirm LR VOCE DE iY
Democrazia Sindacale
La Redazione ha creduto opportuno chiedere a Micheli, Segretario della C.I., il suo punto di vista personale sulla attuale situazione sindacale in merito ai tanto attesi miglioramenti salariali.
I lavoratori genovesi come tutti i lavoratori italiani, da tempo sono in febbrile aspettativa dei miglioramenti salariali.
Potremmo definirla un'aspettativa ad alta tensione, in quanto le condizioni di vita dei lavoratori sono giunte ad un punto tale in cui non è più possibile la sopportazione.
Quale è la posizione della Confindustria? Assurdamente rigida, sino al punto di rompere le trattative.
Poverini gli industriali! dice la Confindustria, se dovessero concedere gli aumenti salariali sarebbero rovinati! Dovrebbero chiudere le fabbriche (a pensare che le chiudono sì, ma dopo averle spremute e con esse tutti i lavoratori, fino all'osso), i costi di produzione salirebbero alle stelle, quindi sarebbe per loro una vera catastrofe!
Non è il caso, ancora una volta, di dimostrare come siano volutamente false queste argomentazioni in quanto è ormai noto che gli introiti degli industriali italiani sono in questi ultimi anni vertiginosamente aumentati, raggiungendo delle cifre di profitto addirittura scandalose. Così come è volutamente falsa la « preoccupazione » della Confindustria sul fatto che gli aumenti salariali porterebbero ad una svalutazione della nostra moneta. Basterebbe citare loro ciò che ha detto uno dei massimi dirigenti della politica americana, il Sig.. Stassen (gli industriali italiani citano sovente ed a mò di esempio gli americani, quindi...) il quale affermava, in un articolo apparso sull'e Europeo », che in un paese in cui i prodotti sono invenduti causa il basso potere d'acquisto dei lavoratori, l'aumento dei salari e quindi del potere d'acquisto, è una operazione economica necessaria.
Non è certo una novità questa, in quanto la C.G.I.L. da anni stà affermando queste cose, comunque è convalidata da uomini che hanno concetti molto diversi da quelli dei lavoratori.
E' invece ancora opportuno esaminare quale dovrebbe essere la posizione delle organizzazioni dei lavoratori. E per esaminare questo occorre richiamarsi alla concezione della democrazia sindacale, la quale dovrebbe imperare in ogni organizzazione, come gli statuti delle stesse confermano.
Democrazia sindacale significa discutere con i lavoratori i problemi esistenti, sentire il loro punto di vista, i loro desideri, le loro esigenze, in definitiva discutere con loro tutta la impostazione della organizzazione sindacale.
Mi pare che i dirigenti della Cisl e Uil non facciano assolutamente queste cose, anzi la loro impostazione è all'opposto di ciò che chiedono i lavoratori del loro stesso sindacato.
Nello Stabilimento Meccanico la C.I. rappresentata dalla Fiom-CislUil, ha chiesto alla Direzione un acconto sui miglioramenti salariali del 15 %.
Al Cantiere di Sestri, al Ferroviario e alla Fonderia Ansaldo, in (Segue a pagina 2)
UN PROBLEMA Dl SCOTTANTE A-TTUALITA'
Nuova legge sulle festività
NOSTRE INTERVISTE SULLA C.E.D.
Giudizi di nostri lai oratori, esponenti dei sindacati, CISL UILM FIOM
Con questa intervista a lavoratóri dei tre sindacati, FIOM - UILC.I.S.L., la redazione del giornale si propone di sviluppare il più possibile quel dibattito sul gravissimo problema della C.E.D., che nel numero scorso andava proponendo.
CI - SL
Abbiamo cominciato con l'avvicinare il lavoratore Rosi, attivista della C.I.S.L., per conoscere l'opinione sua e dei suoi amici di sindacato sullo scottante problema.
Col cav. Pesce v. responsabile dei Partigiani della Pace del reparto Marb abbiamo chiesto al Rosi cosa ne pensa della C.E.D., e se scorge nei suoi numerosi articoli qualcosa di minaccioso per l'avvenire dei lavoratori. E lui ci ha risposto:
— Assolutamente non me ne interesso, poichè è una questione politica. Al che abbiamo precisato : ma caro Rosi, ci sono degli articoli nel Trattato (ed alludavamo agli art. 12-107 ecc.) che riguardano direttamente gli interessi immediati e futuri di tutti i lavoratori italiani. — E lui ha ribadito che il suo sindacato non fa politica, e la CED non lo riguarda.
Poco convinti delle sue dichiarazioni, ci siamo allontanati. Ci siamo recati dal cav. Boni del suo stesso sindacato. Gli abbiamo spiegato lo scopo della nostra visita, cioè, che cosa ne pensa della CED, che secondo noi è un problema tanto grave di cui tutti dobbiamo interessarci, ecc. ecc. Il Boni gentilmente ci ha risposto: — Mi fate piacere, ripassate fra poco e vi darò una risposta scritta. E con viva sorvresa, (noi che fatichiamo tutta una serata, per comporre un semplice articolo) dopo un'oretta, abbiamo notato che la risposta era bella e pronta, ed ora l'abbiamo quì e siamo preoccupati, anche per la sua lunghezza, dato il rigoroso limite che ci impone lo spazio, quindi ci scusiamo per non pubblicarla intera, ma metteremo i punti più salienti, Boni ci scuserà: — e Siamo per la C.E.D. perchè essa rappresenta il superamento di ogni spirito pericolosamente militarista, di ogni superato nazionalismo, di ogni visione quarantottesca della
storia. Il superamento del nazionalismo patriottardo è nel solco della storia contemporanea... Ma noi siamo per la C.E.D. anche perchè essa realizzerà una nuova garanzia di difesa... E conclude: — Come cento anni fa i buoni italiani avevano a cuore l'unità d'Italia; così oggi i buoni europei hanno a cuore l'unità d'Europa. - Segue firma.
La dichiarata apoliticità della C.I.S.L.? Poichè il cav. Boni nella sua risposta non ha fatto altro che riprendere la dichiarazione di G. Pastore della metà di marzo u.s., in cui dichiarava che la segreteria della C.I.S.L. era felice di aderire alla C.E.D. Ma noi avremmo voluto sapere quale vantaggio ne trae lui, Boni, la sua famiglia, i suoi compagni di lavoro dalla eventuale approvazione della C.E.D.! Ma non stà a noi intervistatori, chiarire questi aspetti pure così importanti. Proseguiamo il nostro giro.
Ecco il cav. Baratucci, impiegato, esponente della U.I.L. Facciamo la debita premessa dello scopo della nostra visita. Formuliamo le domande. La sua risposta è molto evasiva. Noi diciamo di sapere che molti lavoratori della U.I.L. del nostro Sta. hanno inviato un o.d.g. alla segreteria del loro sindacato, a Roma, protestando perchè essa ha preso in considerazione ed approvato il Trattato della C.E.D. Noi volevamo una conferma o una smentita a tale voce, peraltro accreditata. Ma, Baratucci si è chiuso in un incomprensibile silenzio. Lo abbiamo ringraziato della sua gentilezza, ma insoddisfatti, poichè desideriamo la maggior chiarezza possibile su questo gravissimo Trattato, a cui l'Italia verrebbe legata per 50 anni.
niziativa della «Voce del Meccanico», risponde certamente all' esigenza, che la questione della CED sia dibattuta in mezzo ai lavoratori, che ne siano chiariti gli aspetti di carattere economico e sindacale sui quali si deve basare l'opposizione dei lavoratori alla Comunità...
... In virtù dell'art. 12 del Trat(Segue a pagina 4)
E' stata presentata al Senato per iniziativa dei senatori Bitossi, Massini e Macinelli un progetto di legge per le festività nozionali e infrasettimanali.
Tale progetto è stato approvato dal Senato. Esso comporta notevoli miglioramenti per quanto riguarda il numero delle ore pa. gate, le festività che coincidono con la domenica, la estensione delle feste, ecc.
PER LA SALVEZZA DEL MECC.
OMICIDI BIANCHI
Tutti i lavoratori in lutto
In Toscana, nella miniera di Ribolla (proprietà Montecatini) hanno trovato tragica morte 42 operai.
La tragedia, spostandosi al di fuori della galleria assumeva forme raccapriccianti. La folla dei parenti e degli amici, straziata dal dolore, si spingeva contro le autoambulanze per vedere, mano a mano che venivano estratte, le salme delle povere vittime.
« Dobbiamo vedere nel 1954 » scriveva sull'e Unità » del 25 febbraio u.s. il segretario della Commissione Interna di Ribolla, operaio Otello Tacconi, «usare il maialino d'India per segnalare la presenza di ossido di carbonio, roba da 500 anni fa!».
Scrivendo ciò il Tacconi de-
Sincero e chiaro invece, è stato il lavoratore Lorenzo Parodi della corrente G.A.A.P. in seno alla F.I.O.M. Pubblichiamo quì alcuni passi (e non tutta per ragioni di spazio) della interessante risposta scritta che ci ha fornito: — « L'inunciava il supersfruttamento sempre più intenso che, ad un certo punto, presupponeva sistemi di lavoro primitivi con grave pericolo per la vita dei lavetatori. Ecco perchè il giorno dopo la direzione della Montecatini firmava il licenziamento in tronco per il segretario della C.I., per avere modo di continuare indisturbata, ad addottare, tra l'altro, il sistema (per citare un caso) di escavamento cosiddetto a fondo cieco anzichè quello più sicuro delle gallerie intercomunicanti.
E questi sono i tragici risultati: da una parte enorme aumento di profitti, e, dall'altra in proporzione diretta, impressionante aumento degli omicidi bianchi.
coneeRenzuDI PRODUZI0110
Prossimamente la C.I. unitamente al Comitato Unitario sorto a suo tempo, terrà la già annunciata Conferenza di produzione dello Stabilimento.
Lo scopo della Conferenza è quello di esaminare la situazione produttiva esistente e le prospettive che si presentano di fronte allo Stabilimento ed ai lavoratori.
Come è noto l'accordo delle sospensioni scaduto il 30 aprile, è stato prolungato sino al 30 giugno, in quanto per quella data la DIG. ha annunciato che per l'Ansaldo ci sarà un « grosso problema ».
Se noi esaminiamo la situa-
La redazione comunque, ritornerà sull'argomenta dopo gli opportuni accordi di applicazione che verranno presi in campo provinciale. zione produttiva del complesso ed in particolare quella del Cantiere a cui la 'nostra produzione è. in gran parte legata, risulta chiaro cosa vuole alludere la ,DIG. quando annuncia il « grosso problema ».
Da questa conferenza scaturirà non solo una precisa denuncia della critica situazione esistente, ma sopratutto la indicazione che i lavoratori prospettano per risolvere i problemi di Stabilimento ed aziendali.
TUTTI I LAVORATORI DEL MECCANICO- ALLA LORO CONFERENZA DI PRODUZIONE.
UN'APPELLO PER LA SALVEZZA DELL'UMANITA'
LA NOSTRA C. I. LANCIA
Alla Onorevole Presidenza Governo U.S. (Ambasciata Americana
Alla Onorevole Presidenza Governo U.R. (Ambasciata Sovietica
Alla Onorevole Presidenza Governo Gr (Ambasciata Inglese
Alla Onorevole Presidenza Governo Francia (Ambasciata Francese ROMA
All'Onorevole Presidente del Italiano
Agli Onorevoli Presidenti dei mento Italiano
All'Onorevole Presidente della Repubblica Italiana ROMA Consiglio del Governo ROMA due Rami del ParlaROMA
La Commissione Interna dello Stabilimento Ansaldo Meccanico di Genova-Sampierdarena, interpretando lo stato d'animo dei lavoratori dello Stabilimento, lancia un vibrato appello ai Dirigenti di tutti gli Stati del Mondo affinchè siano messe al bando le armi a sterminio di massa quali le bombe atomiche, le bombe termonucleari e le armi biologiche.
I lavoratori cercano di migliorare le loro condizioni di vita e di potenziare la produzione negli stabilimenti in cui lavorano, ma quale ragione avrebbe questa loro posizione se domani scoppiasse un'ordigno di tale genere che distruggerebbe tutto?
C'è quindi una profonda ragione per cui questa Commissione Interna lancia appasionatamente l'appello, ed è quella della salvezza dell'uomo come tale, ma è anche quella della salvezza della civiltà, della produzione, del progresso, senza i quali l'uomo che potrebbe soppravivere sarebbe retrocesso di mille e mille anni.
Si elevi quindi in tutto il Mondo un grande unanime grido: BASTA CON SIFFATTI ORDIGNI ! INTESA DI TUTTI GLI STATI DEL MONDO PER IL BENE DELL' UMANITA'
IO Maggio 1954
PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'ANSALDO MECCANICO • UNA COPIA L. 15 ANNO 4° N. 3 •
LA COMMISSIONE INTERNA F.to Micheli - Fiom Carlini - Flora Magi - Uil Carozzi - Cisl A.
S.S.
ROMA
ROMA CM Bretagna ROMA
ICI GIORNI CR NACA DI OUIN
DAL REPARTO M A G R
NUOVE PROPOSTE PER UNA
MIGLIORE ATTREZZATURA
All'Ansaldo rimembranze ottocentesche
Circa un paio di settimane or sono gli operai del reparto MARB hanno assistito ad una insolita (per loro) operazione : si trattava di una commissione di tecnici i quali, occhi rivolti al soffitto, elaboravano, e mentalmente concretizzavano un progetto forse lungamente studiato. Infatti a breve scadenza si videro alcuni operai della manutenzione che alacremente alzavano un ponte preistorico di pali, facendo ovviamente pensare che all'Ansaldo non si conosca ancora il sistema « Tubi Innocenti ». Molti operai interessati credettero che finalmente si desse inizio alla messa in opera della Grue tanto richiesta.
A questo punto molti penserebbero che, nell'epoca in cui viviamo, dove con la disintegrazione degli atomi, si riesce anche in un istante a fare sparire delle intere isole, (vedi Bikini), dove lo sviluppo industriale ha assunto proporzioni gigantesche, dove le direzioni, come quella dell'Ansaldo, istituiscono commissioni speciali per vagliare anche (bontà loro) le proposte che dovrebbero alleviare i disagi (e sono molti)
e le fatiche dei lavoratori con moderni mezzi meccanici, in relazione alla politica di rimodernamento degli impianti, che fosse stato costruito un elevatore elettrico degno di questa epoca. Invece si è visto fissare al soffitto una putrella alla quale penzola un insieme di ruote e catene, da formare un ammasso comunemente chiamato «Paranco ».
Archimede disse: « Datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo ». Proporzionalmente, in base a questo principio, agli operai del reparto che sollevano pesi che si aggirano sui 100 kg. è stato dato detto « Paranco ». Tutto quanto su riferito naturalmente è il lato negativo del progetto, esiste però, e saremmo disonesti non ammetterlo, anche il lato positivo, cioè: l'armonia dei colori usati per rifinire questa grande opera. Si dice, secondo i più moderni studi di psicotecnica, che il colore blu attutisce i rumori, nel nostro caso si è usato il giallo paglierino, l'arancio sbiadito, e il bianco che pare abbiano la proprietà di essere riposanti. Di questo parere non sono però coloro che di questo « paranco »
VERBOTEN !
Il nostro giornale dall'inizio delle pubblicazioni di quest'anno, aveva intenzione, come nella prassi di tutti i giornali di fabbrica, di dedicare uno spazio per gli auguri o le condoglianze a secondo dei casi, lieti o tristi, per i nostri lavoratori.
Democrazia Sindacale
(Seguito da pag. 1) tutti i grandi stabilimenti di Genova e d'Italia, sono state avanzate analoghe richieste unitarie, sia in cifre come in percentuale, le quali richieste esprimono lo stato d'animo dei lavoratori di qualsiasi o di nessuna corrente, che non possono più sopportare i disagi derivati dallo scarso guadagno.
Ma allora, bisogna chiederci, dove stà la democrazia sindacale dei dirigenti della Cisl e della Uil i quali, particolarmente per la Cisl, hanno presentato delle richieste assolutamente insoddisfacenti e addirittura irrisorie?
Si ravvedano questi dirigenti dalla loro posizione! Si allineino alle proposte, ormai diventate minime, della C.G.I.L. e nella eventualità di una nuova risposta negativa della Confindustria, sia fatto un fronte unico per piegare la assurda e ingiustificata tracotanza degli industriali.
Animati da questo proposito ci recammo all'Ufficio Personale chiedendo i dati relativi ai matrimoni, nascite, decessi avvenuti nel mese di Aprile, senonchè ci sentimmo rispondere che per ordine dell'avv. Tessitore la nostra richiesta non si poteva esaudire e che avremmo dovuto rivolgerci alla Dir. Gen.
Noi denunciamo questo fatto, perchè crediamo, pur sapendo dell' ingiustificato concentramento dei più futili problemi nel palazzo « di cristallo di Carignano », che la nostra richiesta doveva essere esaudita nell'ambito aziendale, quindi:
Chiediamo all'avv. Tessitore, il dirigente che rifiutò detta richiesta, se intende con questi sistemi portare alla distensione all'interno dello stabilimento, o se intende invece provocare il giusto risentimento dei lavoratori i quali interpretano in tale atto un richiamo ai metodi del trascorso ventennio.
Questo è forse il frutto degli insegnamenti assimilati nei corsi delle cosi dette « Relazioni Umane »?
malauguratamente ne fanno uso.
Sembra che il « Paranco » sia stato inventato da Leonardo da Vinci; forse la direzione ha voluto onorare con un anno di ritardo il quattrocentenario della morte del grande italiano.
Con tanti saluti alla Fiera di Milano.
Cara voce del Mecc.
Già da un po' di tempo mi trovavo nel dubbio se scrivere o no alla « Cassetta delle idee » di alcune cose inerenti alla attrezzatura dell'officina per alcune lavorazioni.
Adesso però ho deciso di scrivere a te a causa della posizione ambigua di detta cassetta. Vi sono molte lavorazioni per cui manca l'attrezzatura adeguata e l'operaio deve mettere
in pratica l'arte di arrangiarsi; mentre per altre che vi è l'attrezzatura : invece pure (come direbbe Rascel). E mi spiego.
Ci sono molte squadre e maschere da applicare ai plateau dei torni per lavorazioni di diversi pezzi, con un foro centrale che va imbuettato sul codolo dei tappi conici, (fatti con l'arte di arrangiarsi) applicati nell'albero mandrino del tornio.
AUMENTO PERCENTUALI
La Commissione Interna, dopo lunghe trattative con la Direzione di Stabilimento e la Direzione Generale, è riuscita ad ottenere un'aumento di percentuale per le categorie sottosegnate:
Manovali di officina e di ma- percentuale attuale gazzino D-E nuova percentuale
Distributori Attrezzi (DAT)
Donne Mensa
Donne pulizia
Manovali spec. di magazzino
AUMENTO PERCENTUALE
percentuale attuale nuova percentuale
AUMENTO PERCENTUALE
percentuale attuale nuova percentuale
AUMENTO PERCENTUALE
Di queste molte squadre e maschere, non ce ne sono due, dico due, che abbiano uguale diametro del foro di centramento, di conseguenza, bisogna adoperare l'arte sopradetta, per ridurre o applicare una ghiera al codolo del tappo. Il tempo impiegato, naturalmente, bisogna ricuperarlo durante la lavorazione da eseguire.
Non si potrebbero normalizzare squadre e maschere con un foro di diametro uguale?
Ci auguriamo che la proposta sia bene considerata, e siano ovviate le assurde perdite di tempo.
Alessio
Il munì' della settimana
Lunedì 10: Pasta al sugo di pelati, formaggio Griviera », gr. 70.
Martedì 11: Minestra di verdura, dentice alla livornese. Cambio: mortadella: gr. 80.
Mercoledì 12: Minestra di verdura, stufatino alla genovese.Cambio: tonno con contorno, gr. 60.
Tutti i lavoratori o lavoratrici che percepiscono il 68 % e che non sono inclusi nelle categorie di cui sopra, avranno un'aumento di percentuale minimo di 10 punti, suscettibile di aumento a seconda del lavoro che svolgono.
Il trattamento illustrato nella presente tabella avrà decorrenza dal l° Gennaio 1954 e pertanto i lavoratori interessati percepiranno gli arretrati con la quindicina del 13 maggio p.v.
POSIZIONE UNITARIA DELLA C. I. PER LA
SALVAGUARDIA DEL SALARIO DEI LAVORATORI
Al Sig. Sindaco
Alla Giunta Comunale
Ai Capi Gruppi Consiliari
La Commissione Interna dello Stabilimento Ansaldo Meccanico interpretando il diffuso malumore dei lavoratori, protesta per l'inopportuno e dannoso aumento delle tariffe tranviarie il quale contribuisce a decurtare il magro guadagno dei lavoratori stessi.
Questo provvedimento viene a cadere in una situazione di acuta tensione, ìn quanto i lavoratori chiedono dei miglioramenti sostanziali per poter far fronte alle più elementari necessità della vita, e pertanto una simile posizione della Giunta Comunale starebbe a si-
gnificare non solo la aperta adesione alla tesi della Confindustria contro le ormai riconosciute esigenze dei lavoratori, ma addirittura a dimostrare che i lavoratori possono sopportare ulteriori oneri.
Inoltre, tale aumento è in aperto contrasto con posizioni unanimi prese a suo tempo dal Consiglio Comunale tese a salvaguardare il posto e il salario dei lavoratori.
Pertanto questa Commissione Interna chiede al Sindaco, alla Giunta e a tutti i Gruppi Consiliari, che sia riportata la pratica in Consiglio affinchè si retroceda da questo grave provvedimento.
LA COMMISSIONE INTERNA
Giovedì 13: pasta al pesto, trippa alla genovese. - Cambio : sgombri con patate (gr. 70gr. 200).
Venerdì 14: Minestra di verdura, stoccofisso in umido. - Cambio: formaggio stracchino, gr. 100.
Sabato 15: pasta al sugo di carne, uovo sodo con insalata, (n. 1 e - gr. 60, olio gr. 12).
ANTONIO LOVESIO
E col cuore ancora pieno di tristezza che ci accingiamo a ricordare ai suoi tanti amici il compagno Antonio Lovesio, deceduto il 2 maggio u.s.
Aveva 30 anni, lavorava al reparto MOPI e fu tra i primi con i suoi compagni in tutte quelle iniziative che tendevano a salvare il reparto dalla smobilitazione. I suoi intimi lo ricordano come l'amico più gioviale, più sincero, più buono. Vinse oltre un milione al Totocalcio circa due anni fà. Li consumò tutti per la sua famiglia, i suoi genitori e i suoi fratelli numerosi. Da pochi mesi sposò finalmente la sua cara compagna, realizzando il sogno più dolce della sua gioventù.
Da poco tempo, dopo una già grave malattia lo colpì uno di quei mali atroci e inguaribili. Ci sembra ancora di vederlo, su alla mensa, alto, magro, bruno, sempre affabile e cordiale. Ora la morte ce lo ha tolto, lasciando un vuoto attorno a noi, che si fa più grande con il ricordo.
111111111~1~11.1~
LA VOCE DEL MECCANICO
REPARTO MARB
DAL
ERAATOMICA
68 % 85 % 17 % 68 % 80 % 12 % percentuale attuale 68% nuova percentuale 78 % AUMENTO PERCENTUALE 10 % percentuale attuale 80 % nuova percentuale 85 % AUMENTO PERCENTUALE 5%
FAVOLE RUSSE
La morte dell'avaro
C'era una volta un vecchio spilorcio, avaro; egli aveva due figli e moltissimo denaro; quando sentì venire la morte, si chiuse solo nell'isba, sedette sulla cassaforte e cominciò a inghiottire monete d'oro a mangiare banconote, e così finì la sua vita. Arrivarono i figli, misero il morto sotto le sante icone e chiamarono, il sagrestano a leggere i salmi. D'improvviso, a mezzanotte in punto, comparve il diavolo sotto l'aspetto d'un uomo, si mise in spalla il vecchio morto e disse: — Para la falda, sacrestano! — E cominciò a scuotere il vecchio. — I soldi sono tuoi, il sacco è mio! — Lo sollevò e scomparve.
Il cestone
C'era una volta in un luogo solitario una piccola capanna. Nella capanna viveva una 'piccola famiglia; c'era il vecchio nonno, un suo figlio sposato che si chiamava Niceforo, e il figlio ancora piccolo di Niceforo. Il nonno era senza più forza; camminava già tutto curvo, con la testa tremolante che sembrava cosparsa di latte; e di lavorare il poveretto non aveva assolutamente forza. A Niceforo questo dava fastidio; lui avrebbe voluto che il padre facesse qualcosa. Ci pensò ben bene, e disseti — Mi disfo di mio padre; è vecchio ormai! La mia vita è già dura abbastanza, a stento mi procuro di che mangiare.
Venne l'inverno. Niceforo tirò giù dalla soffitta un cestone di tiglio lungo e largo, prese suo figlio, e dice al vecchio padre: — Babbo, dobbiamo andare sul campo; tu hai vissuto abbastanza! Così non tormenterai più nè te stesso, nè noi. — E accomvagnò il vecchio padre. A sentire quelle parole il babbo, senza aggiunger altro, cominciò a piangere amaramente. Niceforo portò il vecchio fino a un profondissimo precipizio, mise il vecchietto nel cestone che aveva portato con sè, spinse il padre proprio sull'orlo, e dice: — E adesso addio, babbo! Dimentica la nostra cattiveria! — E già stava per tornarsene a casa, quando il nipotino di quel nonno disse al padre: — Babbo! riprendi il cestone. — A che serve? lascia che resti lì. — Certo che serve! Quando anche tu sarai vecchio come il nonno, io ti ci metterò dentro e ti butterò giù. Allora Niceforo cominciò a strapparsi i capelli: — Stupido, stupido ch'io sono, che non ho capito niente. Grazie a te, figliolo, che hai dato una lezione al tuo stupido padre! — E subito corse alla fossa, prese con sè il vecchio padre, gli chiese perdono e lo nutrì fino alla sua morte, perchè anche suo figlio non lo abbandonasse.
La volpe e il gambero La volpe ed il gambero stanno insieme e discorrono. Dice la volpe al gambero: — Facciamo a chi arriva prima? — Il gambero: — Perchè no, volpe? dai!
Cominciano la gara. Appena la volpe si mise a correre il gambero s'attaccò alla sua coda. La volpe arriva al traguardo, ma il gambero non si stacca. La volpe si volge indietro a guardare, gira la coda, il gambero si stacca e dice: — E' già da un pezzo che t'aspetto qui!
(Tratte dal libro: « Antiche fiabe russe » di Aleksandr Nicolaevic - Edito dalla casa Einaudi).
Invitando tutti i lavoratori a collaborare con il nostro giornale ricordiamo che il recapito per ogni eventuale comunicazione si trova:
All'interno presso la C. I. dalle 17 alle 18 di ogni mercoledì e venerdì.
I "TRUST„ E LE MUSICHE ESTERE
Dal a Martello » Giornale di Fabbrica dell'Ansaldo di Livorno, abbiamo preso questo articolo che crediamo opportuno pubblicare: La RAI, ovvero l'ente monopolizzatore delle radio-audizioni in Italia ha ormai costretto il povero cittadino ascoltatore con le spalle al muro, ponendolo davanti a due decisioni: o sorbire per 1'80 per cento musiche straniere, o chiudere l'apparecchio e venderlo.
A parte il fatto del valore artistico di tali musiche, dobbiamo fare una constatazione e cioè: crediamo che in Italia esistano dei compositori di musica i quali hanno tutti i diritti di essere ascoltati, e soprattutto i loro lavori debbono avere la precedenza e la maggioranza a quelli stranieri nelle programmazioni radiofoniche na-
1° MAGGIO 1954
Giornata di festa e di lotta
Già nel 1796 il medico von Hufeland scriveva che « la più naturale divisione della giornata è questa: otto ore di lavoro, otto di riposo e otto dedicate ai pasti, alla ginnastica e allo svago ». Ma questa enunciazione scientifica, naturale e umana non era certamente sufficente a commuovere i cuori dei padri spirituali e materiali degli odierni capitalisti come non era sufficiente a piegarne il prepotente dominio.
Ecco l'anno 1886. Gli operai costretti a lavorare fino diciotto ore al giorno si ribellano a tale mostruoso sfruttamento. Proprio in quell'anno il 1° di Maggio, a Chicago come in tante altre città dell'America i lavoratori organizzano forti scioperi di protesta con la parola d'ordine: « otto ore ». I padroni ordinano alla loro polizia di intervenire, ad un certo punto esplode una bomba, ci sono delle vittime e numerosi arresti. Un processo sommario, ispirato al più sfacciato principio di classe condanna cinque operai al patibolo sotto l'accusa di essere anarchici e sospetti dei disordini. Da allora i lavoratori di tutto il mondo nella ricorrenza di quel memorabile avvenimento, scendono nelle strade e nelle piazze e malgrado la più o meno violenta reazione dei vari governi si raduano, protestano per la mostruosa uccisione dei loro fratelli di Chicago, per conquistare e difendere il significato del loro martirio, per porre di volta in volta al centro di questo giorno dalla origine tanto tempestose le loro rivendicazioni più urgenti. Con lo sviluppo del movimento operaio e sindacale la giornata del 1° Maggio diventa pure giornata di rassegna delle forze creative dei vari popoli, così la giornata di lotta cruenta diventerà anche giornata di festa, perchè nel vedersi unite le masse lavoratrici prendono coscienza, fiducia nella loro immensa forza, ed anche se l'oggi è amaro e duro scorgono nella loro unione una chiara certezza di definitivo trionfo del domani.
Giornata di festa quindi e di lotta. Ed è giusto. Non possiamo dondolarci sulle amache nemmeno un istante, quando sappiamo di trovarci nel centro della giungla in cui le fiere, protette dal loro ambiente, ci minacciano la vita stessa. Non possiamo gioire sereni in questo sessantaquattresimo 10 Maggio se pensiamo che in questi ultimi anni nella nostra regione sono state chiuse 17 fabbriche e licenziati 22 mila lavoratori. Non possiamo in questo giorno non chiedere un miglioramento del tenore di vita se pensiamo che dal 1938 i prezzi sono aumentati oltre 100 volte mentre i salari solo 44 volte. Non possiamo essere tranquilli se il nostro avvenire è minacciato da catastrofici ordigni bellici; se le nostre libertà conquistate con tanti sacrifici possono essere calpestate da talloni stranieri, qualora per dannata ipotesi l'ala più reazionaria dei politicanti borghesi riuscisse ad imporre la C.E.D. al nostro Parlamento.
Ecco perchè il primo maggio è sempre una giornata di rassegna delle forze proletarie, e di lotta per una società nuova, onesta, come potrebbe essere diverso quando ad esempio la « Nuova Stampa » dell'Aprile u.s. pubblica: « L'ex ergastolano Corbisiero, riconosciuto innocente e liberato dopo solo 17 anni di carcere è in gravi difficoltà non riuscendo a trovare lavoro ». Ed invita i lettori ad una colletta.
Il 1° Maggio esalta la potenza del lavoro e la nobiltà della sua funzione nella vita della società, e questa giusta esaltazione pone in maggior luce l'ingiustizia rivoltante dei paesi ancora sottoposti al giogo del capitale, subordinati ancora alla legge borbonica del proAutoriz. dtl Tribunale n. 227- in data 25 - 6- 52 Direttore Responsabile MICHELE SINISI Coop. Poligr. A. Gromsci - Genova
zionali, mentre questo, invece si verifica nel senso inverso.
Ma — giustificano gli alti dirigenti della RAI — noi abbiamo dato vita ad una serie di concorsi per la valorizzazione della canzone italiana.
Ad una serie di « Trust » è meglio dire! Di cui il più importante è « Il Festival della Canzone » di S. Remo, dove i grandi editori possono soffocare a loro piacimento quelli piccoli e medi imponendo al pubblico italiano, non importa se canzoni di scarsissimo valore artistico e di altra natura, basta che siano quelle da essi presentate.
Un altro « Trust » abbastanza importante è « Il Microfono a voi », il quale dovrebbe essere un mezzo per la scoperta delle nuove forze della gioventù artistica, mentre il fine e tutt'altro: speculazione e cattivo gusto.
fitto di pochi a detrimento di tutti.
La festa del lavoro sia dunque la giornata dell'unità, dell'amicizia, della fiducia, perchè l'avvenire è del lavoro, è di noi lavoratori.
F. T.
Evidentemente, espressioni di carattere popolare e nazionale esistono in Italia. E' questione di buona volontà e di buone intenzioni, per le quali le forze sane e oneste dei compositori italiani hanno il compito di dare valore alle manifestazioni di arte musicale che veramente si presentano alla luce di quella che è la realtà, la vita, le esigenze della gran massa del pubblico italiano.
E. A. NENCI
Primizie CINEMATOGRAFICHE
Sono terminate in questi giorni le riprese dell'ultimo film di Giuseppe De Sanctis : « Giorni d'amore ».
Il regista ha precedentemente diretto « Caccia tragica » - «Riso amaro» - « Non c'è pace tra gli ulivi » - « Roma ore 11 ».
Il film racconta dell'ingegnoso sistema in uso da molto tempo in varie zone dell'Italia centro-meridionale.
Quando due fidanzati « tengono » condizioni economiche così misere, da non permettere viaggio di nozze, risolvono la loro un matrimonio con l'abito bianco, vestito scuro, confetti e situazione scappando da casa.
Lui rapisce lei: le due famiglie litigano, e dopo 4 o 5 giorni i promessi sposi rientrano in paese. La ragazza ormai è compromessa davanti a tutti, non
rimane quindi che celebrare il matrimonio più in fretta possibile, e, questa volta, senza bisogno di cerimonie nè di fiori d'arancio. Nella realtà, il ratto ed il matrimonio avvengono generalmente con l'approvazione di una delle famiglie. Nel racconto cinematografico le due famiglie sono d'accordo in anticipo e la litigata, dopo il rapimento della ragazza, non è che una finta recitata per salvare la faccia davanti ai paesani. « Il film non si pone problemi particolari » dice De Sanctis « se non quello di rendere chiaro il problema del matrimonio e delle difficoltà che una coppia di fidanzati poveri deve superare per realizzare la pura e semplice unione.
A. B.
Comunicato dello Spaccio Aziendale
Lo Spaccio Aziendale Ansaldo Meccanico ricorda a tutti i lavoratori dello STA che nel locale sito in via Dondero Ge-Sampierdarena continua la vendita dalle ore 14 alle 19 dei sottoelencati generi di abbigliamento a prezzi di concorrenza con pagamenti rateali:
SCARPE: Fini e da lavoro -
CARTELLE: Cuoio e vitello - uomo e bambino.
BORSE: Da speso e da passeggio.
GIACCHE - PANTALONI: Di ogni tipo.
CAMICIE: Da uomo di vari tipi.
MAGLIERIA: Uomo e signora nelle svariate confezioni e tinte di moda. (Maglioni sportivi - Rebecche - Gilè - Camicette - Correane ecc.).
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Una critica alla R A I
LA VOCE DEL MECCANICO 3
LEGGETE E DIFP ONDETE La voce del MECCANICO
CRAL CANTIERE NAVALE - CRAL MECCANICO 0-0
Responsabilità della F. G. C. 1. per il dilungarsi del torneo
Campo Bertorello B 13-4-54.
Meccanico: Badon, Cesari, Coppa, Gattoli, Curiel, Idili, Calpa, Gattoli, Curiel, Idili, Caldarola, De Barbieri, Susanna, Iaggioni, Malpassi.
Cantiere : Orlandini, Novello, Paoli, Garbarino, Musso, Gentile, Cordinola, Picco, Trabucco, Alloisio, Bisio.
Su un terreno reso viscido dalle bizze di Giove Pluvio, si è disputata la partita che vedeva opposte le due migliori squadre del torneo giovanile « Avanguardia »: il Meccanico ed il Cantiere Navale.
Diremo subito: la partita non è stata un gran chè dal lato tecnico. Non è mancato però l'impegno da parte dei 22 giovani atleti, i quali hanno profuse tutte le loro energie, nella tenzone atta ad indicare ai fini della classifica la probabile vincitrice del torneo.
Non ci sembra ora il caso di fare della cronaca: il nostro taccuino non ci offre la possibilità di spunti rilevanti, le due squadre si sono equivalse come azioni e come stile di gioco, troppe occasioni sciupate da entrambi gli attacchi, troppa foga e precipitazioni da parte delle difese.
Da segnalare un bel tiro di Gattoli del Meccanico stoccato da una trentina di metri, che ha colpito la traversa, e una papera della difesa avversaria che nel tentativo di liberare stampava la sfera di cuoio sul palo della propria porta, rischiando di subire un auto goal.
Bisogna riconoscere che la squadra del Meccanico, con pizzico di fortuna avrebbe anche potuto beccarsi l'intera posta e ciò non sarebbe stato un furto.
Ad ogni modo tutte due le compagini hanno dimostrato di possedere cuore, volontà e passione (pure senza particolare esigenze tecniche)... e quindi il risultato non fa una grinza. Da aggiungere che la squadra del Meccanico, mancava di due titolari: Serra (centravanti) e Cecere (ala sinistra).
Questo acquisito risultato di parità vede un po' quasi frustrate le ambizioni della squadra del Meccanico, per la conquista del primo posto, in quanto il Cantiere, in vantaggio di un punto su i diretti avversari, superati gli scogli maggiori, fila ora col vento in poppa; ad ogni modo tutte le speranze non sono ancora perdute e i numerosi tifosi che ad ogni partita sono presenti al Bertorello non si stancheranno di incitare maggiormente i propri beniamini al grido di « forsa Meccanico ».
Ed ora una parentesi.
Come ognuno avrà avuto mo-
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do di notare, il torneo calcistico dei lavoratori si sta effettuando da qualche mese; quindi, per la non eccessiva lunghezza del periodo di durata, anche per il ridotto numero delle squadre partecipanti, questi dovrebbe essere già finito da un pezzo. Invece va alle calende...
Perchè? Spieghiamo subito al lettore.
I terreni di giuoco posti nello spazio prospicente il porto di Sampierdarena (campi Bertorello) di proprietà del Consorzio, sono stati presi in appalto dalla Federazione Calcistica (FI GC). Ora, logicamente, quando su tali terreni vi sono partite che interessano detta Federazione, non è consentito ad altre squadre di poter svolgere la loro partita data l'indisponibilità del campo.
Accade di conseguenza che gli organizzatori di tornei come quelli dell' UISP e di altri dedicati ai lavoratori, (in questo caso il torneo Avanguardia) sono costretti a peregrinare campo per campo, delegazione per delegazione onde riuscire
RISITLTATI
GIRONE DI ANDATA
1.a Giornata:
Cantieri Navali - Ansaldo Mecc.
1-1.
Pettinatura Biella - Siac 1-1
2.a Giornata:
Siac - Cantieri Navali 1-2
Mecc. - Pettinatura Biella 1-1
3.a Giornata:
Siac - Mecc. 0-4
Cantieri Navali - Pettinatura Biella 1-0
.GIRONE DI RITORNO
1.a Giornata:
Mecc. - Cantieri Navali 0-0
Siac - Pettinatura Biella 1-0
CLASSIFICA
Cantieri Navali P. 6
Ansaldo Meccanico » 5
Siac. »3
Pettinatura Biella » 2
con fatica a portare a termine la loro impresa, resa ancora più difficile dalla esosità di certi campi, (Sestri, Rivarolo) che vengono concessi mediante il versamento di cifre esorbitanti.
Ora è possibile continuare su questo tono? Perchè ad esempio l'Ansaldo non provvede come ha già fatto per altro genere di sport, (tramite l'ENAL) alla costruzione di un campo di calcio per i lavoratori dei suoi stabilimenti? Perchè se attualmente non è possibile questo, la DIG non provvedere a dare alle squadre che difendono nel campo agonistico 'il nome dell' Ansaldo, l'aiuto finanziario sufficiente a sopperire a tali ostacoli, aiuto più volte richiesto da queste colonne e mai preso in considerazione?
Ritorneremo ancora su questo argomento: anche per mettere in evidenza il sabotaggio che da ogni parte delle alte sfere monopolistiche del . calcio professionistico, viene effettuato a danno e scapito dello sport dilettantistico e popolare.
GASA
La Cassa Assegni Familiari è gestita dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).
Hanno diritto agli assegni familiari tutti i lavoratori dell'industria che lavorano alle dipendenze di terzi (1) e che abbiano delle persone a carico.
Gli assegni familiari sono pagati al lavoratore capo-famiglia per i seguenti familiari:
a) per i figli, legittimi, legittimati, naturali, adottivi ed equiparati, sino all'età di 18 anni (2) e senza limiti di età se permanentemente invalidi al lavoro; Sono equiparati ai figli (3):
i figli nati da precedente matrimonio dell'altro coniuge, i figli naturali e riconosciuti dell'altro coniuge;
— gli esposti regolarmente affidati; • fratelli, sorelle e nipoti, quando il padre di questi sia morto o invalido o disoccupato e non usufruisce della indennità di disoccupazione, o sia in servizio militare e non usufruisca di trattamento di famiglia, o detenuto, o assente gin quanto colpito da provvedimenti di polizia o li abbia abbandonati; per la moglie qualora essa non abbia redditi di lavoro o di pensione superiori alle L. 10.000 mensili — escluse le pensioni dirette di guerra, le rendite per infortunio sul lavoro e le rendite per malattie professionali — o redditi di altro genere superiori alle Lire 5.000 mensili. Ai fini della determinazione del reddito della moglie la tredicesima rata di pensione non viene calcolata mentre la tredicesima mensilità (se si tratta di redditi di lavoro) o la gratifica natalizia viene calcolata nel reddito del mese in cui essa viene effettivamente corrisposta.
per il marito, quando sia invalido permanentemente al lavoro non abbia redditi superiori a quelli indicati al punto precedente; d) per i genitori a carico (legittimi, naturali, adottivi, patrigno matrigna), anche non conviventi, purchè si trovino nelle seguenti condizioni:
non viene computata ai fini della determinazione del reddito dei genitori. Sono escluse anche le pensioni di guerra dirette o le rendite per infortunio sul lavoro o malattia professionale;
il lavoratore concorra al loro mantenimento in maniera continuativa e sufficiente;
uno dei genitori non usufruisca di un trattamento di famiglia in dipendenza dell'occupazione dell'altro.
e) per i nonni ed i bisnonni in linea diretta, a carico, anche non conviventi quando si verifichino condizioni analoghe a quelle dei genitori, purché il lavoratore percepisca gli assegni anche per il genitore da essi discendente o quando tale genitore sia morto.
Gli assegni vengono sempre percepiti dal capo-famiglia. La moglie che lavora diventa capo famiglia e percepisce gli assegni familiari solo quando sia separata dal marito, oppure quando il marito sia morto o invalido o disoccupato e non usufruente di indennità di disoccupazione, o in servizio militare e non usufruente di trattamento di famiglia, o detenuto, o. assente in quanto colpito da provvedimenti di polizia o ricoverato in sanatorio.
Alla lavoratrice coniugata spettano gli assegni per i propri genitori ed ascendenti a carico anche se ai fini degli assegni familiari per i figli la qualifica di capo-famiglia spetta al marito.
Gli assegni familiari spettano anche ai parenti ed affini del datore di lavoro che prestano lavoro retribuito alle di lui dipendenze e che non sono con' esso conviventi.
Per una medesima persona gli assegni possono essere corrisposti una volta sola.
Il lavoratore che lavori contemporaneamente presso più aziende, ha diritto agli assegni familiari solo per la attività principale.
SARTORIA GENISIO
STOFFE e CONFEZIONI su misura per uomo e Signora Rivolgersi allo spaccio esterno, campionario in visione.
NOSTRE INTERVISTE SULLA C.E.D.
Seguito da pag. I tato che prevede l'impiego dell'esercito europeo per reprimere i conflitti interni degli Stati membri, la CED diviene un formidabile strumento di difesa di classe a disposizione delle borghesie europee. La storia del movimento operaio italiano ed europeo registra momenti importanti della lotta di classe in cui la borghesia impiega l'esercito nazionale per reprimere il movimento delle masse in . lotta per conquistarsi il diritto alla vita. E non è raro il caso che in questi momenti avvenga la fraternizzazione tra esercito (composto di figli del popolo) e le masse lavoratrici in lotta. L'art. 12 vuole appunto impedire questa fraternizzazione che è l'incubo del militarismo: a reprimere il movimento dei contadini calabresi o degli operai della FIAT potranno così essere impiegati tanto i delinquenti professionali della Legione Straniera, quanto le truppe marocchine o gli specialisti in massacri della ricostituita Whermacht; mentre i soldati italiani potranno essere mandati ad Amburgo o a Casablanca a battersi contro lavoratori di altri paesi...
... Ora, mentrg bisogna sottoli-
abbiano superato l'età di 60 anni, gli uomini, di 55. le donne, o di qualsiasi età, purché invalidi permanentemente al lavoro; non abbiano un reddito derivante da pensione superiore alle L. 10.000 mensili se si tratta di un solo genitore ed alle L. 15.000 mensili se si tratta di entrambi i genitori, o redditi di altro genere superiori a L. 7.000 o L. 12.000. La tredicesima mensilità di pensione neare che il Commissariato completa il suo intervento presso le aziende degli Stati membri produttrici delle commesse belliche, assicurandosi la a sorveglianza dell' esecuzione » delle stesse attraverso i suoi agenti, mandati in missione di controllo - il che vuol dire che i lavoratori impiegati in queste aziende si troveranno a fare i conti con un Commissario internazionale che li accuserà di « sabotaggio » ogni qual volta dovranno fare una agitazione, cosicchè, in questo caso, il grande capitale avrà salvaguardati i suoi profitti meglio di quanto non potrebbe fare una legge antisindacale e antisciopero — resta il fatto che i poteri attribuiti al Commissariato nell'economia degli Stati membri, e gli stessi articoli 104 e 114 del trattato, mettono in ridicolo le affermazioni del dirigente della C.I.S.L. Pastore, secondo il quale la CED sarebbe « la forza dei popoli poveri »...
L'Italia si viene a trovare nella CED come un vaso di terra in mezzo a vasi di bronzo. Mentre in virtù dell'art. 104 chi concorrerà meglio avrà la parte del leone nell'assegnazione delle commesse bel-
liche, saranno le più potenti irtcluStrie di Germania e di Francia (e di questa posizione ne sanno già qualcosa i lavoratori siderurgici italiani, sui quali oggi gravano le conseguenze del piano Schuman).
L'entrata nella CED su « piede di parità » significa per l'Italia, dover tenere il passo col contributo economico-finanziario che stati più potenti come Francia e Germania potranno assicurare al consorzio. Questa posizione dell'Italia nella CED credo che già possa spiegare le ragioni « politiche » che oggi legano i fautori della CED, dagli industriali, al governo, ai sindacati scissionisti, nel tenere una posizione negativa nei confronti dei lavoratori che rivendicano un sostanziale miglioramento del tenore di vita... ».
Da parte nostra continueremo la ricerca dei punti di vista più diversi sul Trattato della CED, allo scopo di ampliare il dibattito e di informare e orientare sempre meglio tutti i nostri lettori. Ben inteso, accettiamo volentieri scritti e dichiarazioni da qualsiasi parte essi vengano.
Fausto Turrini
4 LA VOCE DEL MECCANICO
SPORT
E' UTILE SAPERE CHI HA DIRITTO AGLI ASSEGNI FAMILIARI
La prestigiosa squadra che difende con onore i colori del CRAL MECC al torneo « Avanguardia ».