Trasformatore Tecnomasio5

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Periodico dei Lavoratori del Tecnomasio

IL RESPONSODELLE Ft NE E

I lavoratori danno la loro fiducia alla Lista Unitaria

Il 78,62% ed il 46,6% dei voti alla F.I.O.M.- Ora il compito della C.I. è quello di trovare, tra i vari programmi, dei punti d'accordo per realizzare l'unità dei lavoratori,

Ancora una volta, dopo lo spoglio delle schede per il rinnovo della Commissione Interna, le urne hanno sancito la vittoria della Lista Unitaria C.G.I.L. -

F.I.O.M. che ha ottenuto 78,62% dei voti degli operai ed il 46,6% tra gli impiegati, contro il 15,89 per cento della CISL ed il 5,53% della U.I.L.

Questi risultati stanno a dimostrare nuovamente la fiducia che hanno i lavoratori per il Sindacato Unitario, per le lotte che esso ha condotto per un migliore tenore di vita e per l'unità dei lavoratori.

I lavoratori hanno voluto dare la loro fiducia a quei lavoratori, del Sindacato Unitario, che in questi ultimi tempi hanno condotto le loro lotte per il rispetto delle libertà all'interno della fabbrica, per il premio di produzione. per il mantenimento degli aumenti di merito e dei superminimi nella paga conglobata e per tutti gli altri problemi che erano sorti nella fabbrica.

Vi erano esponenti degli altri sindacati all'interno della fabbrica che credevano ad un rovesciamento del fronte grazie ad alcuni risultati favorevoli ottenuti da loro nelle elezioni por la C.I. in alcune fabbriche milanesi tenutesi sotto il clima dì intimidazioni e di minacce, questi si sono illusi.

1 lavoratori hanno condannato le loro manovre all'interno della fabbrica condotte per rompere l'unità della C.I., hanno condannato le loro discuszioni fatte con la Direzione senza lo intervento della. C.I., ma ciò che è più significativo è che i lavoratori hanno, col loro voto, condannato l'accordo minoritario del 12-6-54 sul conglobamento, accordo che questi sindacati strombazzavano come una vittoria ottenuta, senza tener conto che le cifre ottenute erano maggiori di quelle che avevano chiesto alla Confindustria!

Noi crediamo che i risultati delle elezioni del 7 Giugno debbano essere meditati da tutti i Sindacati all'interno della fabbrica. Il Comitato Sinclnea',-: della F1OM, deve dimostrarsi nuovamente degno della fiducia accordata dai lavoratori ai suoi rappresentanti e perciò deve impegnarsi a mantenere fede al programma presentato e (/Tscusso coi lavoratori; la Sezione Sindacale della CISL e la UIL debbono tener conto della volontà dei lavoratori che è volontà di unità di tutti nelle lotte, per questo, se non vogliono perdere la fiducia tra i lavoratori, debbo-

Le direzione non intende ricevere le nuova C. I in quanto l'Assolombarda tenta di invalidare le elezioni perchè la CISNAL ha protestato per le sua esclusione dal:e liste elettorali.

Non può essere questa una scusa adottata dalla direzione per non trattare con la C. 1. su importanti ed urgenti problemi come quello del premio di produzione? E se non é una scusa sappiano questi quattro o cinque deile CISNAL che i lavoratori già li hanno condannati una volta ed ed ancora non mancheranno di difendere la C. I. da questi rigurgiti fascisti.

no smettere di operare per far si che essi siano divisi sui diversi problemi, ma, su quegli obbiettivi che sono comuni a tutti, e nei loro programmi ve ne sono, trovare una via d'intesa per creare quella unità necessaria onde risolvere i problemi che maggiormente aspettano la loro soluzione da diverso tempo. Noi auguriamo alla nuova C.I., di lavorare unita e che, con un po' di buona volontà da ambo le parti, non sorgano questioni inutili che la possano dividere.

FATTO UN PRIMO PASSO VERSO IL COMPLETAMENTO DEL CONTRATTO DI LAVORO

Dopo mesi di discussioni un primo accordo è stato raggiunto, grazie anche alla pressione dei lavoratori svolta con delegazioni e ordini del giorno presso le locali sedi della Confindustria, per il completamento del Contratto di Lavoro dei metallurgici. L'accordo è stato raggiunto per quanto riguarda la esemplificazione delle categorie operaie. Ecco il testo della parte siglata.

Art. 1: A) operai specializzati

Sono gli operai qualificati che compiono lavori per l'esecuzione dei quali è necessaria una capacità tecnico-pratica, che si acquista soltanto attraverso il ne-, cessario tirocinio o mediante preparazione avuta in scuole professionali, e che conpiono a regola d'arte tutti i lavori inerenti alla loro specialità che vengono ad essi affidati. A titolo di esempio si conviene che appartengono ,a questa categoria i seguenti operai, purchè rivestano le caratteristiche proprie della categoria sonra indicata: utensilisti, attrezzasti, calibristi, stampisti, scoccai, ebanisti e tappezzieri di lavori fini, verniciatori, filetto tori a mano, incartatori, modellatori, tracciatori, fucinatori non a scampo, incisori a bulino, elettricisti, collaudatori di complesse operazioni di collaudo, montatori di macchine, di apparecchi e di complessive loro parti, adetti all'attrezzatura e messa a punto delle macchine automatiche, specialisti di tempera e cementazione, conduttori patentati di importanti impianti di caldaie a vapore, formatori, animisti a mano, roncolatori che lavorano su disegno, sagoma e comunque eseguiscono getti complessi non in serie, piattoristi che eseguono stampi e modelli in metallo fuso per placche modello e comunque quegli altri operai che eseguono mansioni per le cui caratteristiche rientrano nella definizione della categoria.

B) operai qualificati Sono gli operai che eseguiscono lavori che richiedono una specifica capacità pratica. A titolo di esempio si conviene che

appartengono a questa categoria, oltre a quelli elencati'nelle categorie degli specialisti che però non rivestono le caratteristiche per la categoria stessa, i seguenti operai: aggiustatori meccanici, telaristi per biciclette, meccanici alla manutenzione, fabbri, carpentieri in ferro, fucinatori a stampo, calderai, ribattitori di caldaie, tubisti comuni, lattonieri, saldatoci a gas ed elettricità, tornitori in genere, alesatori, fresatori, piallatori, trapanisti, montatori di macchine in serie, pulitori, nichelatori, argentatori e decoratori ( elettrogalvanica), smaltatori, verniciatori, carpentieri in legno, operai alle macchine lavorazione legno, avvolgitori e bobinatori, fuochisti autorizzati, muratori, strozzatori, scalpellatori, formatori ed animisti a mano su modello, falegnami.

manovali specializzati

Sono coloro che vengono adibiti a lavori per abilitarsi ai quali non occorre che breve periodo di pratica, oppuie coloro che sono assegnati a particolari servizi per i quali occorre qualche attitudine e conoscenza. A titolo di esempio si conviene che appartengono a questa categoria: guidamacchine attrezzate, montatori addetti a montaggio semplice a serie, tracciatori con sagoma, saldatori a punto, pulitori e nichelatori addetti a bagni galvanici, distributori di utensili, addetti alla tempera, fuochisti comuni, punzonatori tieni-chiodi e tieni-leve, battimazza e ribaditori comuni, gruisti e imbragatori, coloritori e verniciatori, stuccatori, cesoiatori, tranciatori di lamiera, ausiliari magli pneumatici e aiutanti zincatori, stagnari, acidulatori, addetti ai trapani per lavori comuni, riparatori di cinghie per trasmissione, arrotini, tagliatori autogeni, molatori addetti ai gasogeni, imballatori, ingrassatori, scalda chiodi, raddrizzatori di profilati, formaioli, colatori forni e aiutiforni (escluso forni Martin), formatori e animisti alle macchine, a lavori in serie su placca, sbavatoci a mano ed a martello pneumatico, sabbiatori.

manovali comuni

Sono coloro che ín genere compiono lavori di pulizia, di trasporto a mano di materiali ed altri simili lavori.

Per i manovali comuni resta da definire l'inclusione di una dichiarazione a verbale, con la quale le parti si danno atto di non aver inteso mutare la situazione di fatto esistente.

Intervista con il Presidente della nuovaC.1.

Dopo il risultato uscito dalle urne per il rinnovo della C. I. abbiamo voluto intervistare il presidente della nuova C. I., Marcello ,orinaldesi che è al suo quin..n anno di presidente della C. I. e che nuovamente ha riscosso la maggior parte dei voti di preferenza degli operai. d) « Come giudichi il voto plebiscitario dato a te dai lavoratori»?

rScelba è caduto!

Dopo sei mesi di agonia il Governo dell'immobilismo, il Governo che aveva dato al popolo italiano nuovi aumenti di tasse e nuove tasse, il Governo della discriminazione politica, insomma uno dei più reazionari che l'Italia abbia avuto dal '45 ad oggi, è caduto.

La pressione dei lavoratori, dei ceti democratici di ogni tendenza della nazione hanno costretto il Governo Scelba - Saragat, malgrado ogni loro tentativo di resistere, a dare le dimissioni.

I lavoratori ed il popolo italiano si augurano che ora sorga un nuovo Governo il quale mantenga fede agli impegni contenuti nel Messaggio che il Presidente della Repubblica, On. Gronchi. ha inviato alla nazione.

I lavoratori della fabbrica di Via De Castillia hanno inviato al Presidente della Repubblica il seguente telegramma:

Al Presidente della Repubblica Italiana On. Gronchi.

Con le dimissioni del Governo Scelba, i lavoratori del T.I.B.B. Castillia, Milano, memori del nobile messaggio che Ella ha inviano al Popolo Italiano il giorno della Sua investitura, auspicano che la nuova compagine ministeriale sia costituita da uomini e forze nuove, capaci di dare al Paese un Governo che risolva i problemi nello spirito della legalità repubblicana.

r) « Rispondere obbieitivamente a questa domanda è un po 'difficile. Quando si tratta di parlare della propria persona vi è il pericolo o di fare il modesto o di esagerare, io cercherò di rimanere nei limiti.

Secondo me i lavoratori quando scelgono i candidati peli* la C. I. tengono conto di due fattori fondamentali: la politica sindacale alla quale si ispira il candidato e le qualità dello stesso. Per la prima questione mi pare che si possa affermare che i lavoratori del Tecnomasio approvino, e da tanto tempo, la politica unitaria del nostro sindacato. Gli obbiettivi, le impostazioni dei problemi, i metodi di lotta esposti ad essi con franchezza senza nascondere le difficoltà, hanno trovato nei lavoratori il pieno consenso e soprattutto, a mio avviso, quello che i lavoratori apprezzano maggiormente, è la critica libera senza limitazioni che consente a tutti di partecipare alla collaborazione della politica sindacale, in altri termini al vero sindacato di massa.

L'altra questione, e qui viene il difficile, è l'uomo, e qui bisogna giudicare se stesso. Per quanto riguarda la dedizione per la causa dei lavoratori, posso affermare che di questa causa ne ho fatto lo scopo principale della mia vita e su questa strada intendo continuare. L'esperienza di tanti anni di lotta condotta assieme ai miei compagni, lo studio dei problemi sindacali, le direttive del sindacato e qualche cosa nella mia testa, hanno fatto di me un buon dirigente sindacale dei lavoratori che riesce con onore a meritarsi la loro fiducia e a questo proposito, nel ringraziarli concludo affermando che farò del tutto perchè non siano delusi ».

d) « Cosa pensi della nuova C I. e credi che essa potrà portare nuovi benefici ai lavoratori »?

r) « Non entro in merito alla composizione sindacale della nuova C. I. Affermo che i componenti si distinguono per capacità, esperienza e serietà; i lavoratori del T.I.B.B. hanno *reito bene.

Sì, ad una condizione. Ho detContinua a pag. 2 colonna 3

QUESTI I RISULTATI PER IL RINNOVO DELLA C.I. E QUESTI I SUOI COMPONENTI operai 1350 operai 85 operai 272 C.G.I.L. i mpiegat iU.I.L. C.I.S.L. 326 impiegati 53 impiegati 335 Ecco la nuova C. I. CORINALDESI MARCELLO SALA AMBROGIO VITALONI ALDO LORANDI PILADE PEDRONE ATTILIO VALENTI LUIGI ( impiegato) MANTOVANI GIUSEPPE BALCONI LUIGI ( impitgato ) ROBBIANI ANTONIO
Una copia L 10 Anno II N. 6 • 8 luglio 1955 - Redazione: presso la C.I. di labbpica
Lumi' c
( impiegato )
TRASFORMATORE
..)
La nuova C. I. eletta è forte essa deve rimanere unita!

Inchiesta nei magazzini

DA MOLTO TEMPO I MAGAllINIERI DELLA

F. Ai attendono un giusto riconoscimento

Nella nostra fabbrica esiste una categoria di lavoratori cui i loro problemi sono quasi sempre dimenticati. Questa categoria è quella dei magazzinieri. Ebbene ora noi vogliamo portare alla luce, con una serie di inchieste, questi problemi per portarli alla conoscenza della C.I. la quale dopo dovrà discuterli con la Direzione.

Incominciamo la nostra inchiesta dai magazzini di distribuzione del materiale dislocati nei reparti della F.A.

Prima esisteva un solo magazzeno con 8 lavoratori che dovevano servire i reparti di questa fabbrica, dopo, con la dislocazione di questi nei reparti stessi, i lavoratori sono scesi a 5 in quanto 3 sono morti.

Il lavoro che svolgono è abbastanza importante, debbono registrare il materiale che entra nel magazzeno, quello che viene distribuito ai lavoratori, prelevare del materiale e portare il materiale ai lavoratori.

Si può dire che questi magazzinieri svolgono un'attività superiore dei loro compagni di altri magazzeni. Ora come sono retribuiti questi lavoratori? Abbastanza male, per il lavoro che eseguono. Solo due, dopo trenta anni di servizio, hanno L. 49 all'ora, la percentuale è del 55 %, l'ultimo aumento è stato fatto nel 'O!

Essi hanno chiesto i passaggi di categoria ottenuti per altri magazzinieri, od almeno che si portasse la percentuale al 70 % come per altri magazzini. Ma non è stato ottenuto nulla, solo' alcuni aumenti di merito effettuati 6 anni fa! Essi inoltre chiedono che venga assunto al-

meno un altro operaio in quanto nei magazzeni dei reparti 83-70 e 72 vi è solo una persona per magazzeno e quando qualcuna di queste si assenta gli altri debbono sostituirla cosicchè, oltre ad un doppio lavoro, si fa fatica anche a trovare il materiale. Non è ora di provvedere ad una sistemazione più decente per questi lavoratori ed a risolvere in modo soddisfacente questi loro problemi? Noi crediamo che ciò sia possibile ed è per questo che invitiamo la C.I. a parlare con questi lavoratori per poi trattare coi dirigenti della

A.

F.

-T MA cp C) Fi Ft A I

"Sei diventato m iope per aver bisogno della lente per leggere il giornale?„

";No! No! Sto scrutando se tra le righe del "Corriere„ trovo i risultati delle elezioni alla Tecnomasio!„

Le vetrinette e la saracinesca

L'ultima delicatezza del paternalismo è costituita dalla nuova trovata della « museruola alle vetrinette », attuata allo scopo di evitare che le maestranze perdano del tempo nella lettura, durante le ore di lavoro... Sembrerà a qualche sprovveduto benpensante che il paterno provvedimento inteso a salvaguardare la produzione, sia del tutto logico e perfino formalmente « corretto », perche in definitiva la possibilità di informazione non risulta totalmente annullata e sussiste ancora alla fine dell'orario di lavoro, ma vi sono dei « ma » che ci fanno riflettere più a lungo. Anzittutto il ritardo di dieci anni nella « trovata » (in gente molto oculata in queste cose) ci lascia un po' perplessi, come mai se ne sono accorti solo 013?

r . Si vuole veramente l'unità della C.I.?

Al rappresentante della CISL degli operai in seno alla

C. I., Mantovani Giuseppe, abbiamo posto le seguenti domande: «Come crede di poter attuare, in seno alla .C. I., il programma presentato dalla Organizzazione Sindacale che lei rappresenta? » «Cre-• ne sia necessaria l'unità della C. I. per poter far acquisire ai lavoratori nuovi benefici? »

A queste semplici domande Mantovani non ha risposto, anzi non si sa di preciso se è lui che non ha risposto o la sua Organizzazione Sindacale. Di fronte a questo nuovo atto ci si pone un'interrogativo: la CISL non vuol rispondere per !mura di non poter 'mantenere fede a ciò che ha dichiarato, oppure intende attuare il suo programma scavalcando la C. I. ed infirmandone così la sua unita?

Certo che questi sono gravi interrogativi che il compor-

tamento degli esponenti della CISL ci autorizzano a porre. Ci si risponderà che il giornale è un giornale di parte, per cui essi non si sentono autorizzati a rispondere alle domande; però, e lo rivetiamo ancora una volta, il «Trasl'ormatore» si diffonde in tutta la fabbrica nella misura di 1C00 copie, vendute fra i lavoratori di tutte le correnti sindacali, per cui le domande che noi poniamo agli organismi sindacali di ' fabbrica, oltre che ad interessare i lavoratori, sono le domande che essi stessi si ponaono. Noi speriamo che gli interrogativi posti prima rimangano solo interrogativi e che la opera della CISL in C. I. sia svolta per mantenere l'unità di questo organismo e che in futuro si riveda la posizione assunta verso il giornale dei lavoratori del Tecncmasio.

Un primo passo è stato fatto, a quando l'altro Sig. Farina?

Sullo scorso numero del giornale pubblicammo la storia degli aspiratori del reparto 71, orbene in questo mese un primo passo è stato fatto. Infatti un giorno si è visto il capo degli elettricisti con un altro tecnico girare nel reparto per vedere i buchi esistenti per

applicare queste famose macchine, di ciò diamo atto a chi se ne è interessato della faccenda.

Ora però chiediamo che dal sopraluogo effettuato alla istallazione degl iaspiratori non passi l'estate, in quanto il reparto incomincia a diventare un forno.

Inoltre non abbiamo certo dimenticato il precedente tentativo del padronato di far funzionare la C.I. ...fuori dell'orario di lavoro, mentre le questioni che essa deve risolvere avvengono entro l'orario di lavoro...

Ma assai più significativo è il fatto che esiste una vetrinetta senza museruola, e dotata ( essa sola) di una opportuna lampadina di illuminazione! Quanta amorevole sollecitudine!

Questa fortunata vetrinetta è riservata, vedi caso, allo sport in genere... e solo degli sciocchi, maligni e miopi, possono ricercare la ragione di questo previlegio nel fatto che un esponente del Segretariato fa parte di uno di questi circoli sportivi; noi pensiamo che la ragione sia ben altrimenti diversa e più grave.

Già la saggez'z'a romana (dei padroni), aveva condensato nella massima « paza e giochi » la buona regola per dominare il popolo, e un re borbone con le famose tre F (feste, farina e forca), vi aveva aggiunto un suo sostanzioso perfezionamento!

I moderni padroni non pensano in modo molto diverso dai loro predecessori, sono però costretti a usare una maschera democratica; ma 'il collegamento con il passato è caratterizzato dalla loro costante paura che i lavoratori si interessino sempre più a fondo dei problemi aziendali e li colleghino a più generali e vitali interessi del Paese, e cerchino insieme, come è loro diritto, di risolverli nell'interesse loro e della Nazione.

I padroni moderni vorrebbero che i lavoratori si limitassero a lavorare, quando essi, i padroni, glielo ccnsentono e a divertirsi, se lo possono. ma soprattutto che non pensino!

Non pensare se ci sarà. ancora lavoro in avvenire, non pensare come faranno a pa2:are gli affitti e i conseguenti prezzi maggio-

rati (mentre è in progetto il piano Vanoni che prevede per 10 anni il blocco dei salari), non pensare ai milioni di disoccupati totali e parziali, non pensare al pericolo di una guerra in conseguenza della politica dei blocchi militari e della corsa al riarmo le cui spese ricadono sulle spalle dei lavoratori... ecc, ecc. Una umanità di lavoratori non pensanti, in lotta fra di loro per conquistare gli scarsi posti di lavoro, disposti a qualunque umiliazione per conservarli, costretti dall'insufficente salario a un lavoro supplementare « straordinario », che per motti dura da anni (in spregio alle 8 ore) e che viene loro concesso come « premio »; abbruttiti di lavoro e così stanchi alla sera da non poter dedicare a se stessi un'ora. di lettc.rà per migliorare il loro livello culturale, costretti da un bisogno di equilibrio psicologico a cercare disperatamente nello sport, nel cinema, una temporanea « evasione » alla loro grama vita; questo è l'ideale dei padroni!

Vivere alla giornata come nella jungla, è questa la «civiltà dei padroni »!

Ma come insegna la parabola il diavolo ha fatto le pentole ma si è dimenticato del coperchio, come nelle vetrinette, appunto. Gli spogliatoi della nostra fabbrica sono stati rimessi a nuovo ed in essi sono stati installate alcune docce. Ora mentre, diamo atto alla Direzione per l'opera svolta sotto la pressione del-

Intervista con il Presidente della nuova Ce I,

Continuazione da pag. 1

to prima che a tutti i componenti non fanno difetto le qualità necessarie per essere dei buoni sindacalisti, quindi la somma di questi valori non potrà che dare dei buoni risultati. Ho detto somma perchè, se per una qualsiasi ragione si dovesse spezzare l'unità della C. I., queste qualità non potranno esplicarsi nel dovuto modo, quindi niente trattative separate. Ritengo che i contrasti di opinioni siano utili, alla condizione però che tutti siano sinceramente dedicati alla difesa degli interessi dei lavoratori. Nella C. I.

Gli operai si sentono legati ai tecnici e li rispettano e li amano come si amano tra di loro. Insierhe, operai e tecnici, sanno fare tutto quanto il progresso chiede loro. Operai e tecnici costituiscono un'assieme indivisibile, comprendono vicendevolmente le doti necessarie per progredire, per andare avanti sempre meglio nell'interesse di tuttiv E' necessario, anzi è indispensabile, che tra operai e tecnici intercorrano buoni rapporti di fraterna e reciproca comprensione, poiché solo così è possibile creare l'intesa e l'amore per il lavoro.

Dividere il tecnico dall'operaio con mille pretesti vuol dire misconoscere il profondo dell'animo umano, fatto di cose semplici, oneste e dignitose. Costringere il tecnico, il capo reparto a fare l'aguzzino è un'offesa alla morale ed alla dignità di questi lavoratori per cui essi si debbono ribellare. Costringere o volere tutto ciò significa spezzare l'intesa armoniosa con i loro diretti collaboratori, gli operai, significa rallentare il processo di perfezionamento della produzione stessa, significa non volere dei tecnici ma delle guardie.

Io so che il nostro Direttore è stato un tecnico di valore ,stimato un' tempo dagli operai quando la sua coscienza si rifiutava di fare quello che si chiede di fare oggi giorno ai tecnici. Io so che anche oggi egli è un abile tecnico che sa svolgere egregiamente i propri lavori e che parla sempre di collaborazione tra tutti per il miglior perfezionamento della fabbrica e della produzione. Ebbene se veramente si vuole la• collaborazione, questa deve avvenire 'nel clima della democrazia e delle libertà democratiche che debbono essere rispet'tate; se si vuole veramente la collaborazione si deve far cessa-' re la pressione che viene esercitata su alcuni tecnici perchè si faccia il possibile per tagliare le. tartie di cottimo, solo in questo clima vi potrà essere veramente la collaborazione tra Direzione, tecnici ed operai.

vi sono onore ed oneri per tutti e quando non si riesce a trovare un'intesa comune, ebbene andiamo dai lavoratori, dibattiamo i problemi con loro e l'intesa si troverà. Molti problemi ci attendono, ed i punti di vista, in linea di massima concordano, avanti dunque, nuova C. I., i lavoratori pretendono da noi l'impegno per migliori soluzioni, dobbiamo meritare la loro fiducia ».

Ringraziando il presidente della C. I., auguriamo a tutti i suoi componenti un buono e proficuo lavoro nell'interesse dei lavoratori.

GI9COMINO la C.I. vogliamo rivolgere ai lavoratori, ed in special modo ad alcuni, un invito per 'far sì che si ricordino che le docce sono posti che servono per fare il bagno e non dei gabinetti! Vogliamo ricordare a questi lavoratori che gli spogliatoi e le docce sono una conquista ottenuta da tutti i lavora tori e che questa va mantenuta non solo con la lotta, ma anche dimostrando la nostra educazione ed il nostro senso civico, perchè dobbiamo sempre dimostrare che i lavoratori sono gente civile in tutto, specialmente nelle piccole cose, in quanto è anche in queste piccole cose che i nostri avversari speculano per dimostrare la nostra incapacità nel voler dirigere il nostro Paese.

Venerdi 15 cr. si terre, alle ore 18, nella salette delle riunioni, una riunione per discutere le Ila Mostra di Arte dei lavoratori del T.I B.B. A questa riunione sono gentilmente invitar tutti coloro che hanno partecipato alla le Mostre.

— pag. 2 Il Trasformatore
Non si può e non si deve dividere l'unità tra tecnici ed operai!
LAVORATORI
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APPELLO AD ALCUNI
LE

ARTURO QAMAGIN101.1

30 Aprile: Finalmente la libertà!

14 Gennaio 1945: dai forellini delle grosse porte delle nostre . celle vediamo uscire accompagnati da sbirri alcuni nostri compagni. Il giorno dopo si venne a sapere che erano stati fucilati. Fra cui proproio un mio amico Giancarlo Serrani che lavorava con me in Tecnomasio Italiano Brown Boveri. Alla mattina presto del 16 Gennaio 1945 sveglia straordinaria e giù in corridoio con tutta la nostra roba e in fila per cinque. Chiamata dei partenti per Bolzano. Fra cui ci sono anch'io, a mezzogiorno ci danno il rancio ma io non mangio, così anche molti altri. Ci restituiscono alcuni oggetti che ci hanno ritirato all'entrata e poi su le autopulman, cioè in corriera. Quella che mi trovavo io era semplice. Tre SS. davanti e tre di dietro perciò non si è ed anch'io non ho potuto fuggire.

Partenza da S. Vittore alle ore 1530 di Martedì 16 Gennaio, siamo arrivati a Brescia alle 2 di notte del 17 mercoledì; e ci misero iii un corridoio nelle carceri di Brescia perchè la nostra corriera è ritornata indietro parecchi km. per rimorchiare un'altra corriera della nostra spedizione che gli si era guastato il motore. A mezzogiorno abbiamo mangiato le tagliatelle con fagioli e una pera ciascuno, questa per merito della contessina che ora non ricordo il nome. Poi alla sera di nuovo in autobus, partenza alla volta di Bolzano. Ma giunti a Lavis anche la nostra autobus si guasta; ormai- è giovedì. Alle ore 9 di mattina fino alle 17 di sera sulla strada in pieno sole noi in piedi stretti l'uno contro l'altro oltre a questo nel tragitto eran morte due vecchie ebree.

PARTE.II.

Infine alle ore 3 siamo giunti al campo di concentramento di Bolzano. Qui ci dividono: ebrei da una parte e noi da un'altra. Noi ci mandano in un blocco D dove si trovano quelli dell'autobus che arrivarono prima. Perciò questi eran già matricolati con un triangolino rosso. Il giorno dopo quelli che sono arrivati prima di noi e parecchi altri che erano li al campo in precedenza, li hanno fatti partire per la Germania al campo di Mathausen. In quel giorno mentre ne arrivavano degli altri ci matricolarono. A me toccò il 8515 e questo numero non lo scorderò più. Tra i nuovi arrivati c'era un maresciallo della Nembo che si vantava in mezzo a noi di aver ucciso dei parti: giani. Allora alla sera parecchi miei compagni di Blocco lo conciarono per le feste. Ma lui non si dette per vinto e riferisce il fatto al maresciallo del campo. Questo ci fa mettere in fila nel

SECO NI Ci A

cortile. Il boia della Nembo passa in rivista e sceglie quelli che lo hanno picchiato. Questi prendono 25 nervate ciascuno e li mettono in cella. E noi con il freddo che faceva in piedi sull'attenti tutto il giorno, ogni tanto qualcuno sveniva e cadeva in terra. Io siccome ero ancora ben piantato ho resistito. Poi il giorno- dopo ancora la stessa musica fino alle ore 15; poi ci mandarono a portare delle grosse travi che in media potevano pesare più di 3 quintali. Poi alla sera ci presero in 24 e ci passarono al blocco C ci diedero le tute e il

'T' A 1r giorno dopo via subito a lavorare. Smontare baracche in mezzo alla neve e poi caricarle sui camions e portarli alla stazione per poi caricarle sui vagoni, poi caricare e scaricare bidoni di carburo da mezzo quintale e ciascuno, sacchetti di colore. Poi un giorno ci presero fuori in 50 e ci mandarono in distaccamento d'urgenza a fare le fondamenta con dei grossi sassi presi da un fiume che passava li vicino per poi costruire delle baracchie. Siccome i treni non potevano più andare in Germania per portare i prigionieri, allora in queste ba-

racche clan mano che arrivavano al campo dei prigionieri di mandavano ad occupare queste baracche. Un giorno chiedo visita per i capogiri che mi prendevano dalla grande debolezza, misuro la febbre niente, al lavoro, perchè la, chi non aveva la febbre anche se era morto doveva lavorare ugualmente. Dopo circa una settimana mi sento dei dori alla spalla destra; capogiri non ne parliamo non ne posso più, chiedo visita e il Dottore mi da per il momento perchè mi aveva riconosciuto, un giorno, alle ore 16 mi fa chiamare in in-

Cosa succede in una fabbrica del rione

ALLA O.M. IN ATTO SISTEMI ANTI-COSTITUZIONALI PER AUMENTARE I PROFITTI DEL MONOPOLIO ELLE

In questo mese ha iniziato ufficialmente • il lavoro a Roma la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulle condizioni di lavoro all'interno delle fabbriche. E' per dare nuovo materiale di studio alla Commissione che la C.G.I.L. ha convocato a Milano la « Conferenza Nazionale per la Difesa dei diritti Sindacali dei Lavoratori nelle Aziende e delle Libertà Democratiche », conferenza che si svolge dal 29 Giugno al 1° Luglio alla Società Umanitaria. In questa Conferenza si discuteranno tutti gli arbitri commessi all'interno delle fabbriche, tutti i tentativi per togliere le libertà e per fare delle fabbriche delle caserme; da queste discussioni sorgerà la linea di lotta che i lavoratori italiani dovranno condurre per riportare la normalità nelle fabbriche, per mantenere in esse le conquiste ottenute dalla. Guerra di Liberazione, per il rispetto della Costituzione. Nella nostra fabbrica il problema delle libertà democratiche e sindacali è sempre stato sentito dai lavoratori ed essi sono sempre insorti quando la nostra direzione ha tentato di toglierne alcune, e sempre h2nno ottenuto delle vittorie, basta ricordare quelle per il rispetto della C. I., per la difesa della libertà di stampa e per l'uso del microfono alla mensa. Però a Milano vi sono fabbriche in cui le Direzioni, con mezzi antidemocratici, basati sui licenziamenti, sono riuscite a fare delle fabbriche delle galere, ove gli attivisti sindacali, se non sono licenziati, sono in appositi

Il Partito Socialista Italiano

fedele continuatore dell'opera di GI Matteotti

Anche quest'anno, nel XXXI anniversario della morte di Giacomo Matteotti, il P.S.I. ne ha voluto rievocare la memoria col consueto pellegrinaggio di tutti i braccianti del Polesine alla tomba del grande martire. Anche oggi, come ieri, i socialdemocratici nostrani non perdono l'occasione di polemizza re, coi veri socialisti, quelli c:ie hanno profondi radici nella classe operaia, confutandoci il diritto della commemorazione, ritenendosi i soli legittimi continuatori dell'opera Sua.

Niente di più falso.

La luminosa figura di Giacomo Matteotti, che dedicò tutta la sua vita alla edificazione del Socialismo inteso come emancipazione della classe degli oppressi, che svolse la sua azione ad elevare ed a riscattare dalla retriva concessione dei grandi agrari la classe contadina; colui che fu l'unico deputato che dal Parlamento formulò la coraggiosa denuncia bollante l'infamia fascista, « Atto che gli costò la vita »;; la sua elevata sta-

reparti dove non si possono muovere, tutto perchè i lavoratori debbono solo lavorare e farsi sfruttare maggiormente senza poter reclamare per poter aumentare i già lauti profitti di questi industriali.

L'offensiva contro i lavoratori della O.M. Tra queste fabbriche ve ne è una nel nostro rione che tutti conoscono ed è la O. M. Riteniamo giusto portare a conoscenza dei lavoratori della nostra fabbrica le condizioni in cui lavorano questi nostri compagni onde essere a loro fianco nelle lotte che si condurranno per porre termine a questi sistemi anticostituzionali.

L'offensiva contro i lavoratori della O.M. incominciò quando fabbrica venne a far parte del monopolio FIAT la quale volle « riorganizzare » la fabbrica in modo da ottenere più alti profitti a scapito dei salari e del lavoro dei dipendenti. Alla O.M. fu proibito l'ingresso ai dirigenti sindacali ed ai parlamentari nella fabbrica, vennero tolti gli albi murali e proibita l'entrata e la diffusione in fabbrica di qualsiasi giornale, a questo scopo si provvedeva a sottoporre a perquisizione i lavoratori all'entrata della fabbrica.

fitti « dichiarati » dalla O.M. sono aumentati dal '48 al '53, di ben 75 volte e negli ultimi anni si sono avuti nuovi aumenti di proporzioni ancora maggiori. Tutto questo a scapito dei lavoratori a cui si è infierito col sistema del taglio indiscriminato delle tariffe di cottimo, che si vorrebbe fare 'accettare ai lavoratori «compensandoli» con tutta una serie di manifestazioni « benefiche » quali le mattinate cinematografiche, gite, gare a bocce e tutte le altre trovate che escono da un ufficio di « assistenza ». Ultimamente,- per il rinnovo della C. I. ,la Direzione della O.M. è entrata in lizza appoggiando la CISL, la UIL a base di ricatti e di minacce.

Il "campo di concentramento„

Ma tutto questo non basta alla Direzione della O.M., che per poter piegare i lavoratori, per far si che questi non possano più reclamarei loro diritti, ha pensato bene di relegare in un reparto « esperienze » i migliori attivisti sindacali e politici e tutti quei lavoratori che non si piegano ai suoi sistemi. Questo reparto, chiamato dai lavoratori « campo di concentramento », vi è debitamente relegato dal resto della fabbrica, sorvegliato da guardie e « vietato » a tutti gli altri operai « non addetti ai lavori »; mentre gli occupanti non ne pessono uscire, se uno deve uscire per' cercare attrezzi o del materiale tutti gli occhi lo seguono.

tura

politica e morale testimoniano inequivocabilmente che non vi può essere nulla in comune con Saragat e l'attuale socialdemocrazia italiana. E' per questo che quando il P.S.I. lotta quotidianamente per gli interessi dei contadini, degli operai e di tutti i ceti produttivi della Nazione, continua a mantener fede agli ideali per cui Giacomo Matteotti lottò e diede la vita.

Pertanto, avallando col suo opportunismo e colla stessa partecipazione al governo, la socialdemocrazia si è posta fuori da ogni concezione Socialista.

Convinti che la storia confermi le nostre asserzioni, come lo confermano i risultati elettorali ottenuti ultimamente dal P.S.I., siamo certi che il P.S.I., ispiratosi agli ideali che illuminarono i grandi maestri del movimento operaio, è il continuo fedele continuatore dell'opera di Giacomo Matteotti per la affermazione e per l'edificazione nel nostro paese.

PEDRONE ATTILIO

Colpita la C. I. Poi venne colpita la C. L; per ostacolarne la sua attività si proibì l'uso del microfono, venne fatto installare un apparecchio registratore per poter colpire quei membri che avessero detto cose sgradite alla Direzione, venne tolto ai componenti della C. I. la libertà di circolare nei reparti ordinando ad essi di rientrare in produzione. Questa manovra provocò una dura lotta nel corso della quale, durante una carica della polizia, trovava la morte il lavoratore Ernesto Leoni. Per mantenere nel terrore i lavoratori è stata creata la polizia di fabbrica, vera polizia privata formata da ex-carabinieri, exguardie di finanza ed ex poliziotti; queste guardie hanno « sempre ragione » ed il loro giudizio è insindacabile, ciò lascia via libera ad ogni angheria. Dopo la polizia, è stato instaurato anche un 'tribunale privato di' fabbrica, la sua caratteristica è è che non esiste possibilità di appello: tutte le sentenze sono definitive ed insindacabili. Sono state emesse sentenze singole e collettive verso membri di C.I. e lavoratori colpevoli di aver scioperato. Tutto ciò è condito con l'attività antisciopero che la Direzione svolge per mezzo di alcuni capi reparto. Questo clima instaurato alla O.M. certo

Aumentati i profitti non è fine a se stesso ma serve, come dicevamo prima. ad aumentare i profitti attraverso un maggior sfruttamento. I pro-

In questo reparto, composto da 21 operai, di cui 20 comunisti ed un socialista, tutti attivisti sindacali e membri di C.I., non vengono fatte esperienze ma tutti lavori inutili che si eseguono solo per tenere occupati questi 21 lavoratori che sono tutti operai qualificati i quali si sentono umiliati per i lavori che eseguono, cercando così di esasperarli.

I lavoratori della O.M. si battono

Questo è il clima che si respira oggi alla O.M., aerò malgrado questi sistemi la lotta in questa fabbrica non è terminata anzi ora è sorto il giornale di fabbrica « Il Caminun » il quale aiuterà il rafforzamento dell'unità tra i lavoratori per poterli condurre ad una lotta vittoriosa contro questi sistemi vigenti in un paese in cui vi è una Costituzione Repubblicana la quale sancisce i diritti politici e sindacali dei cittadini fuori e dentro le fabbriche. A loro fianco, in questa lotta, vi sono i lavoratori d'Italia i quali vogliono che nelle fabbriche venga rispettata la democrazia e la dignità del cittadino lavoratore.

fermeria mi visita, poi mi da il termometro per misurare la febbre, dopo 19 minuti circa guarda 38,4. Allora mi dice restare in branda anche il giorno dopo. Aile ore 9 un tedesco mi chiama prendo la mia roba e via al campo centrale. Li mi visita un dottorino poi un professore di Milano ed in ultimo mi visita un medico tedesco e mi riscontrano una forte pleurite trascurata; e mi fanno il biglietto di riposo fino a guarigione totale, in quello stesso giorno ricevo da casa una valigetta ed un pacco contenenti roba varia. Così con questa roba mi sono portato a buon punto e mi sono aiutato, ma un giorno questa mercanzia finì, ed io aspettavo un altro pacco: dopo un po' di attesa ecco che mi sento chiamare un altro pacco è la mia salvezza. Così dopo molti pericoli ecc. ecc. venne il 30 Aprile cioè il giorno della nostra liberazione. Ci caricarono su di un camion e ci portarono fuori Bolzano una ventina dí km. poi ho proseguito a piedi un 12 krri. ma non ce la facevo più, ero sfinito. Mi son fermato in un piccolo paese e poi passò un camion carico di ex internati e sono salito, ci stavo appena appena. Giunti a 4 km. da Trento il camion si ferma e bisogna scendere tutti. Era buio ci troviamo in 2, io e uno di Rovigo, andiamo in cerca di un angolo per dormire. Infatti lo troviamo, anzi della brava gente che ci diede anche da mangiare. Poi siamo andati a dormire in una stalla. Alla mattina ci diedero del latte caldo con pane bianco e poi siamo partiti alla volta di Trento. Giungiamo a Trento cerchiamo i 1 centro assistenza ex internati. kif atti lo troviamo ci danno del latte con qualche galettina e poi siccome a Trento ho mio zio domando ad una signorina addetta alla distribuzione delle vivande, se sa dove si trova la via S. Marco. Lei mi accompagna subito perchè dice che è vicina. Infatti tro,vo mio zio, ma li non era la sua dimora come io credevo, era la questura. La sua dimora si trovava fuori Trenta 24 km. siccome era sfollato, e li stetti 3 giorni. Poi il comandante non voleva che ib stavo li in caserma, pian piano questa mattina la maggior parte a piedi sono andato alla sua dimora che si trova a 1300 metri sul livello del mare. Abbiamo impiegato otto ore e mezza invece di cinque. Ero stanco morto, mia zia mi prepara il brodo perchè io fame non ne avevo poi mi cambia e mi fa lavare i miei vestiti. Intanto la febbre aumentava 39,6-39.8 anche alla mattina. Mi visita il medico e mi propone di andare subito all'ospedale di Pergìne un bel paese vicino a Trento, mi accompagnano quelli del comitato in moto-carrozzina; io non volevo entrare. Quello della moto parla con il Dottore questo dice che non vi sono posti; allora intervengo io dato che non ci sono posti dico a quello della- moto che mi accompagna a Trento che dopo ci avrei pensato io, questo risponde affermativamente e mi porta a Trento; io li ringrazio e li saluto e poi me ne vado in Piazza Venezia da dove c'erano i camions che trasportavano gli ex internati. Io con due di Casalpusterlengo abbiamo preso un camions che an-, dava a Verona.

Siamo arrivati a Verona alle 22,30 di sera abbiamo cercato il centro di assistenza ex internati. Li ci hanno dato un po' di minestra senza sale, come l'ho sempre mangiata al campo di concentramento. Poi abbiamo cercato un angolo all'aperto per dormire. Infatti si dorme fino alla mattina alle 5 circa. Io vado a prendere il caffè, poi uno di Casalpusterlengo mi dice siccome sono ammalato di andare alla Croce Rossa interna, così avrei avuto la precedenza. Infatti come ho dato il nome mi chiamano che c'è il camions pronto in partenza per Milano e così non ho avuto il (Cont. al prossimo numero) Oso 00. 100100rairaeseleureeigiaroMele

Sul prossimo numero la legge sull'apprendistato e le rivendicazioni dei nostri apprendisti!

Il Trasformatore — pag. 3

VOCE N CASTIIIIA ••• Appello della C.G.I.L.

ai lavoratori e al paese

ISIUSIASTI I LAVORATORI DI CASIIIIIA

PU lA VITTON OTTLNUTA /À QULIII DI liOMANA

Con grande entusiasmo i Lavoratori di Castillia hanno appreso la grande vittoria riportata dalla lista FIOM allo Stabilimento di, Romana, tutti i Lavoratori di Castillia avevano seguito lo svolgersi della campagna per la votazione della C.I. e hanno notato la grande mobilitazione da parte di « Pace e Libertà » e dai Sindacati scissionisti, le intimidazioni con let-

tere personali, metodo già seguito in altre fabbriche e questo si era visto anche qui a Castillia dove Pace e Libertà ha affisso dei manifesti sui muri vicino alla nostra fabbrica messi forse per errore perché si credeva, da parte di questi buffoni, che le elezioni si sarebbero svolte contemporaneamente in tutte e due le fabbriche questo dimostra anche la loro stupidità.

Eletta la Commissione

Il 20 c.m. si è svolta in Commissione Interna una riunione di Giovani alla quale hanno partecipato tutti i Giovani apprendisti, alla presenza del Compagno Colombo della C.G. della Camera del Lavoro, il quale ha spiegato ai Giovani la legge sull'apprendistato finalmente approvata. La legge comporta diverse migliorie ai Giovani come le ferie, l'orario lavorativo ecc.; in alcune fabbriche è già applicata mentre in altre Aziende non è ancora stata attuata, perciò spetta alla Commissione Interna e ai Giovani farla applicare. Nella stessa riunione si decideva di votare tra i Giovani una Commissione Giovanile. Cosi il giorno 22 giugno si votava e le Elezioni davano i seguenti risultati: forza giovani apprendisti N. 18, voti a favore della Commissione Giovanile N. 18 cioè

alla unanimità). Questi i risultati:

Rep. 19 Pennati Gastone (Fioco) voti 16.

Rep. 19 Speranza Sergio (Ind.) voti 4.

Rep. 20 Del Miglio Gian Luigì (Fiom) voti 4.

Rep. 11 Colombo Giovanni (Ind.) voti 4.

Restano eletti i soppracitati nomi. Pennati Gastone avendo ottenuto 16 voti è il responsabile della Commissione Giovanile.

Ora questa Commissione Giovanile, con la Commissione Int., si dedicherà per far mettere in pratica l'apprendistato da parte della Direzione.

Alla Commissione Giovanile i migliori auguri di buon lavoro da parte *della redazione del giornale.

A. B.

Subito dopo l'affissione di questi manifesti i lavoratori scrissero sopra che non si sarebbero lasciati ingannare. Nella seconda ripresa si scriveva sopra una azzeccata frase « Il petrolio agli americani e agli Italiani questi manifesti » ad altri si metteva l'effige del dollaro. Ma nonostante questa mobilitazione in grande stile la lista unitaria dei Lavoratori usciva vittoriosa. Di questo i Lavoratori di Castillia ne erano sicuri e si associano all'entusiasmo di tutti i Lavoratori di Romana; alle prossime elezioni qui a Castillia daranno la seconda risposta che si meritano a questi signori e ai loro padroni.

tbta gíta, den kíthdCita

Con la partecipazione di oltre 300 persone si è svolta anche quest'anno la tradizionale Gíta Sociale del CRAL all'Aprica, il posto era magnifico, la gita è stata molto divertente e bene organizzata. Il posto, 1200 metri, era davvero eccezionale, e gli operai e gli impiegati che hanno partecipato ne sono rimasti molto soddisfatti. Il luogo ha concorso a portare un po' di svago dopo una settimana di lavora.

La Conferenza Nazionale di Milano, promossa dalla CGIL, con la partecipazione dei partiti, di associazioni e di personalità della cultura, dell'arte e della politica d'ogni corrente, attira la vostra attenzione sulla grande minaccia che incombe su tutte le libertà democratiche del nostro Paese.

Questa minaccia parte soprattutto dalle fabbriche, nella maggior parte delle quali i lavoratori sono sottoposti a un regime di schiavismo padronale. Il padronato italiano, con l'appoggio del passato governo e sotto la guida dei grandi monopoli sviluppa un'azione sempre più sistematica e intensa di discriminazioni e di rappresaglie sindacali e politiche contro i lavoratori, ai quali è vietato di pensare e di agire come liberi cittadini, sotto la pena del licenziamento e della fame.

Il padronato vuole sostituire alla Costituzione e alla legge dello Stato una sua legge, suoi tribunali e suoi apparati polizieschi privati, per piegare i lavoratori al, ruolo di strumenti e di macchine, con l'obiettivo di portarne lo sfruttamento oltre ogni limite tollerabile e di aumentare sempre più i profitti del capitale e il predominio economico e politico di pochi miliardari sulla vita della Nazione.

La Conferenza di Milano ha deciso di rafforzare, di allargare di sviluppare la lotta nelle aziende, nelle categorie e in tutto il Paese per la difesa delle libertà. I lavoratori chiedono al governo che le aziende industriali dello Stato e controllate callo Stato cessino di essere avanguardia della reazione padronale e divengano modello di democrazia.

I lavoratori italiani esigono l'accoglimento dei seguenti dieci punti:

Eliminazione di ogni discriminazione fra i lavoratori nelle assunzioni, nelle promozioni professionali, nella retribuzione, nei licenziamenti;.

Rispetto della libertà di organizzazione, di propaganda, di raccolta delle quote sindacali nelle aziende, fuori delle ore di lavoro;

Libertà a tutti i lavoratori di leggere e di far leggere la stampa di propria scelta nelle aZiende, fuori dalle ore di lavoro;

Rispetto delle Commissioni Interne e libertà per esse di adempiere senza intralci ai propri compiti;

Rispetto dell'unità delle Commissioni. Interne e del principio della libera rappresentanza di tutti i lavoratori, con divieto di condurre qualsiasi trattativa con una parte sola dei loro membri;

Fissazione o modifiche delle tariffe di cottimo e dei tempi di lavorazione, mediante accordi tra direzione aziendale e Commissione Interna; Neutralità assoluta della parta padronale nelle elezioni delle C.I.; • Revisione dei regolamenti interni di fabbrica, mediante accordi tra direzione e C.I., per uniformarli ai diritti sindacali democratici che la Costituzione garantisce ai lavoratori;

9) Abolizione dei contratti a termine nei lavori continuativi degli appalti interni;

10) Divieto di licenziamenti arbitrari, mediante una regolamentazione che consenta licenziamenti solo per motivi giustificati.

Questa lotta sarà condotta dai lavoratori con instancabile energia: non sono in gioco soltanto le loro libertà ma le libertà democratiche di ogni cittadino, che sarebbero mortificate e spente, se nelle fabbriche, nei campi e negli uffici si instaurasse nn reaime di schiavitù.

ITALIANI, DEMOCRATICI DI OGNI CORRENTE!

Il 30 Giugno segnerà per la nostra fabbrica una data particolarmente degna di nota. Vi sarà infatti il passaggio dei poteri in forma u.'ficiale nelle mani del nuo,o capo of:q cima. Questo• avvenimento suggellerà i 35 anni di lavoro del Capo Officina uscente che viene esonerato dalla carica per raggiunti limiti di

Quando si risolvono problemi del rep.19

Già trattammo ciaesto argomento su questo giornale del fatto che al reparto 19 gli impianti per l'aspirazione del fumo è insufficiente, ma non si è ancora fatto niente. Quando si salda (e ciò avviene spesso) gli operai sono costretti a respirare un'atmosfera di fumo quasi irresistibile; facciamo ancora una volta presente al C. O. affinché si risolva più celermente questa questione. L'altra questione è quella dove vi sono gli operai addetti ai collettori, qui ci sono le mole le quali tutte le volte che si seziona il rame gli operai respirano polvere di rame e stagno che è nociva alla salute. Sarebbe necessario un aspiratore, come ve ne sono in altri punti dei reparti ma, nonostante questo sia stato fatto notare, ancora nulla è stato fatto. Che si aspetta? Che la salute di questi operai sia più danneggiata?

Direttore Respons. G. Garanzini

Aut. Tribunale di Milano n. 3316

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età. Ora è doveroso ricordare in questo breve trafiletto l'opera svolta da chi, in epoche tristi di distruzione e di sfiducia generale, ha saputo dalle macerie, con l'aiuto • dei lavoratori, una nuova fabbrica, ne ha saputo comprendere i bisogni e ne ha voluto il potenziamento c rinnovamento. Sarà impossibile che Egli lasci un buon ricordo in tutti, non sarebbe neppure umano un fatto del genere, però non va dimentiento lo spirito di umana CO:npromatone che lo ha sempre animato nei confronti dei propri dipendenti, sentimento che difficilmente si potrà riscontrare in chi è chiamato a succedergli. Formuliamo quindi un augurio di :felice riposo a chi, in questo giorno ,lascia la nostra fabbrica con il cuore pieno di ricordi e di

nostalgia! Il successore, del quale conosciamo ormai da tempo l'indubbio valore di insuperabile elettrotecnico ,speriamo possa dare alle maesti Lizze quel zenso di fiducia che esse si augurano, magari dimenticando qualche volta il regolamento, senza umiliare il prossimo in modo eccessivo, ricordandosi, magari, che tutti siamo uguali davanti alla natura ,sci il Capo officina, come l'ultimo manovale di cortile, e che un giorno anche a lui toccherà la sorte riservata a Chi oggi dopo 35 anni di servizio lascia il comando. Di discussioni da tenere con i propri dipendenti siano essi impiegati od operai o dirigenti, non ne conosciamo ancoral... BuOn lavoro Sig. Capo Officina! LA'

Sostenete questa nobile lotta, che è in difesa delle nostre stesse 'iherta. Attorno alle fabbriche, nelle città, nelle campagne, appoggiate con impegno il grande movimento dei lavoratori per il rispetto effettivo dei loro compiti sui posti di lavoro. Questa è la prima condizione per assicurare all'Italia un avveaire di pro?resso sociale, economico, civile, nel rispetto delle liberi a ' della di ani t à dell'uomo. —01

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TURISMO

17 Aprile - Gita a S. Margherita Ligure - Partecipanti 120 (2 autopullmann), note: le ottime condizioni metereologiche hanno contribuito ad una perfetta riuscita, tutti i partecipanti sono stati soddisfatti.

22 Maggio - Narcisata « alla Salute » (Erba) - Partecipanti 100 (2 autopullmann), note: tempo buono, partecipanti soddisfatti.

19 Giugno - Gita Sociale al Passo dell'Aprica, percorrendo la Valtellina, la Val Camonica, la Val Cavallina - Partecipanti 290 (5 autopullman, note: tempo incerto e pioggia nel pomeriggio, tutti soddisfatti per la organizzazione, nessun incidente anche lieve malgrado l'elevato numero del partecipanti.

SPORTIVA (Bocciofila

29 Maggio - Coppa « CERRI » messa in palio dalla Bocciofila « VERDI » vinta da Marinoni-Munari della Bocciofila CRAL - Tecnomasio.

6 Giugno - Coppa «SERPENTE» alla memoria, messa in palio dalla Bocciofila CRAL - Tecnomasio, vinta da SampaoliCarati-Pozzi della Bocciofila CRAL - Tecnomasio.

12 Giugno - Coppa « CORNAGLIA » alla memoria, messa in palio dal sig. Cornaglia, vinta da Marinoni - Munari della Bocciofila CRAL - Tecnomasio.

Nell'intento di sempre meglio progredire in qualsiasi altra attività, sia agonistica che culturale, la redazione augura al CRAL buon lavoro.

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