IL TRASFORMATORE
Periodico dei Lavoratori del Tecnomasio
Si lotta per mantenere una libertà conquistata, per il premio di produzione, per l'applicazione dei cottimi sulla paga conglobata e per il contributo alla C ALT - Alcune migliaia di ore di sciopero sono gid state effettuate dai lavoratori di Romana e Castillia - La lotta continuerà con nuove forme di agitazione.
Da troppo tempo nella nostra fabbrica vi sono dei problemi in sospeso che la nostra Direzione non intende risolvere, e a portarci allo stato attuale di agitazione si sono aggiunti altri due scottanti problemi come il premio di produzione, e il provvedimento di tipo fascista del microfono alla mensa.
Vorremmo soffermarci su tutti i punti in discussione che la C.I. ha presentato alla Direzione, ed in particolare sul loro aspetto politico ed economico.
Per la Cassa Assistenza cosa ha risposto alla C.I. nell'ultima riunione la Direzione? (Che aspetterà un altro numero per vedere come si comporta il giornale di fabbrica « Il Trasformatore » e poi si regolerà se dare i soldi o no.
Non era questo un modo elegante se la Direzione voleva decurtare ulteriormente il contributo che dà tutti gli anni alla Cassa Assistenza, perché fin dal giugno dell'anno scorso quando la C.I. si recava dalla stessa, in tutte le riunioni aveva sempre posto il problema di dare alla.
C.A.L.T. la cifra mancante (400 mila) per arrivare al contributo normale che dava tutti gli anni (4 milioni).
Ma la risposta era sempre quella; per quest'anno prende-
te questi, perché per l'anno venturo, siccome dovremo fare dei risparmi non si sa cosa potremo dare.
Dopo questa chiarificazione pensiamo che la scusa del giornale sia troppo banale per poter reggere, piuttosto dobbiamo dìre che, con questo ricatto, essa vuol raggiungere tre scopi:
Primo di limitare la libertà di stampa.
Secondo di riversare sul giornale la colpa del mancato contributo alla Cassa Assistenza e mettere i lavoratori contro di esso.
Terzo, ed è il fine che essa voleva raggiungere, risparmiare quattro milioni.
Diciamo questo con ferma convinzione, perché, a Vado Ligure, dove la Direzione dice di aver già dato i soldi perché non vi è la comunità che legge il giornale, il contributo è venuto a dimezzarsi, cioè prima dava un milione poi ha dato 900.000 e quest'anno ha dato 600.000.
rezione, quest'anno è andato male per noi e bene per Lei mentre nello scorso anno era andato bene per noi e male per Lei. Il fatto è che la C.I. non ha presentate solo quest'anno le modifiche, ma le aveva fatte anche negli anni precedenti e la Direzione non le aveva mai accettate, di conseguenza le parole di (reciproca correttezza) non hanno nessun valore.
Noi dobbiamo vedere in questo la manovra della Direzione che è quella di far ricadere sulla C.I. la colpa di non aver presentato prima le richieste onde creare la sfiducia sull'organismo rappresentativo dei lavoratori, dimostrando così che gli uomini
che lo rappresentano non sono all'altezza del loro compito. Questo è lo scopo politico che essa vuole raggiungere, una volta convalidata questa tesi il risultato economico viene da sè.
Per il conglobamento ormai è chiaro a tutti il modo in cui lo si vuole applicare specialmente per la parte che riguarda i cottimi i quali li vogliono referire sempre sulla vecchia, paga, si dice che questo lo fanno perchè i cottimi sono troppo grassi e una volta applicati sulla nuova paga conglobata, questi subirebbero un aumento tale che manderebbe in malora l'azienda.
Sulla questione delle libertà, e pensiamo sia l'argomento che
i lavoratori sentono al di sopra di tutte le altre questioni, l'attacco che fa la Direzione per il microfono alla mensa non è certo fatto per far mangiare in santa pace quei lavoratori che si sono lamentati perché si fanno discorsi politici, ma perchè ci vuole proibire di une strumento di propaganda il quale serve per informare i lavoratori su tutti i loro problemi.
E non a caso la Direzione ha incominciato col voler mettere in difficoltà il giornale di fabbrica « Il Trasfcgmatore » per poi passare alla questione del microfono, perché una volta passati su questo terreno si spiana la strada al più bestiale sfruttamento e alla dittatura fascista. Questo è il loro intendimento.
IN DISCUSSIONE A ROMA IL COMPLETAMENTO del ,Contratto di lavoro dei Metallurgici
Il 9 marzo i lavoratori Metallurgici della Lombardia hanno scicperato per mezza giornata contro il rifiuto della Confindustria a voler trattare i loro problemi.
Lo scopo di questo sciopero è ormai noto; i lavoratori vogliono gli aumenti salariali e il completamento del contratto di lavoro.
l'UNITA' N TUTTO Il POPOLO ITALIANO IMPURA ` Al 1.ASCISMO DI DISODCLDLI
Se si voleva una dimostrazione di come l'UEO significasse la rinascita del nazismo e del fascismo, questa non si è fatta aspettare a lungo. Il giorno stesso che al Senato la maggioranza governativa, con l'aiuto dei voti fascisti, ratificava i trattati degli accordi di Parigi (UEO), la teppaglia fascista inscenava nelle strade di Roma una manifestazione di esultanza al grido di viva l'UEO, evviva le SS!
Ma la provocazione più grave veniva effettuata alla libreria « Rinascita » del P.C.I. ove un gruppo di queste canaglie, giunte su due autopullman, rompeva i vetri della libreria, ammassava alcuni libri di vari scrittori appiccandovi fuoco e poi, al sopraggiungere di alcuni giovani fuggivano lanciando bombe di carta!
In questo mese, dopo i fatti di Roma, in altre città d'Italia, i fascisti effettuavano altre provocazioni.
Ora viene spontaneo domandarsi: perché i fascisti, questi rottami del passato, rialzano la testa? La risposta non può essere che una: essi si sentono autorizzati a questo perché hanno fatto dei piaceri al Governo, primo fra tutti quello di aiutarlo a far passare l'UEO!, e perchè l'America e la Confindustria esaltano questi atti. Infatti il Governo non è ancora intervenuto energicamente contro questo rigurgito fascista.
Se però il Governo non ha fatto nulla per impedire la rinascita del fascismo, anzi alcuni esponenti del governo auspicano una apertura a destra, il popolo e le forze antifasciste di tutti i
Per il premio di produzione non ci soffermiamo a lungo in quanto i lavoratori sono già chiaramente informati. Vorremmo fare solo questa considerazione ed è quella della validità o no di chiedere delle modifiche all'accordo sul premio di produzione perchè, come dice la Dipartiti, che hanno partecipato alla Gloriosa Guerra di Liberazione, si sono unite ed hanno espresso chiaramente con dichiarazioni ed ordini del giorno la volontà di lottare affinchè il fascismo, che tanti lutti e rovine ha causato, sia bandito per sempre dal nostro paese. A questo scopo hanno chiesto lo scioglimento del MSI. Noi lavoratori, che abbiamo avuto diversi compagni di lavoro fucilati o morti nei campi di concentramento nazisti dobbiamo lottare, assieme a tutto il popolo italiano, af finché il Governo applichi la Costituzione Repubblicana la quale sancisce che è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Questo noi lavoratori, mentre si commemora il X anniversario della Vittoria lo esigiamo, e sappiano coloro i quali auspicano una rinascita del fascismo, che noi tutti uniti, comunisti e democristiani, socialisti e saragattiani, liberali e repubblicani, schiacceremo la testa a questi vecchi e nuovi rottami del passato che tentano di risorgere delle fogne in cui furono cacciati il 25 Aprile.
Lavoratori!
La lotta iniziata sarà dura. Per costringere la direzione ad accettare le nostre richieste sospendiamo le ore straordinarie eseguiamo compatti le di.. rettine della nostra C. I .!
L'obiettivo che si voleva raggiungere con questa manifestazione era quello di costringere la Confindustria a trattare sui punti rivendicativi che la FIOM Nazionale aveva presentato.
Ad avvalorare ancor più le richieste della FIOM è intervenuto un fattore molto importante, ed è quello che il Segretario Nazionale dei Metalmeccanici della CISL, sig. Volontè, in una intervista concessa al giornale « Italia » il 6 marzo 1955, riteneva necessario chiedere un aumento dei salari del 4% sulla nuova paga conglobata.
In questi giorni altre regioni d'Italia continuano le azioni con l'obiettivo di indurre i padroni a trattare, e se ciò non basterà, si arriverà allo sciopero Nazionale di tutta la categoria in forma sempre più massiccia.
Ci pare però doveroso segnalare ai lavoratori una cosa importante ed è quella che molti di loro pensano che le forme di lotta attuali non avrebbero nessuna efficacia.
Secondo il nostro parere questi lavoratori si sbagliano, perché pur di rompere il fronte di lotta, gli industriali nell'ultimo sciopero hanno mobilitato tutte le loro forze; dalla Radio che trasmetteva che lo sciopero era sospeso, perchè in sede Nazionale si erano riprese le trattative per il completamento del contratto di lavoro, alle altre organizzazioni sindacali le quali dicevano che lo sciopero era di natura politica.
E' vero sì che le trattative per il completamento del contratto di lavoro si sono riprese, ma è anche vero che gli industriali non ne vogliono sapere di discutere sugli aumenti salariali.
A queste condizioni è evidente che la FIOM non può deludere l'aspettativa dei lavoratori, e pur partecipando alle trattative per il completamento del con-
tratto di lavoro, continuerà le sue azioni di sciopero, sino a che gli industriali Metalmeccanici non sarr nno dell'avviso di discutere an7he gli aumenti salariali, questo, se le dichiarazioni fatte da Volontè non sono demagogiche, dovrebbe essere anche la posizione della CISL.
E' evidente però che si è fatto i conti senza la classe operaia che. di queste esperienze ne ha un triste ricordo, ed è per questo che i lavoratori della nostra fabbrica hanno già incominciato, tutti uniti, la lotta che andrà fino in fondo affinché siano accolte tutte le loro rivendicazioni e siano rispettate tutte le libertà politiche e sindacali che si sono conquistati con la Lotta di Liberazione.
Al PROVVEDIMENTI DI STILE FASCISTA SI RISPONDE CON LA LOTTA UNITARIA
versarlo della Vittoria ed ogni organizzazione si appresta a celebrarlo con proprie iniziative.
Quest'anno ricorre il X anni- tre sciocchezze dei genere. Si è incominciato col giornale di fabbrica per arrivare a questo ultimo provvedimento.
Il Governo intende celebrare il « Ritorno della Democrazia in Italia » con una manifestazione alla Scala, mentre permette ai fascisti di tenere convegni e manifestazioni nelle piazze d'Italia ; la Confindustria intende celebrarlo esaltando dai loro giornali le gesta ché questi fascisti compiono.
Visti questi esempi la nostra Direzione si è chiesta : come dobbiamo noi fésteggiare il 25 Aprile? Qua ci vuole un bel provvedimento!
siccome alcuni la-
Ed eccolo : voratori, se poi vi sono, non intendono essere disturbati quando mangiano alla mensa, bisogni, per democrazia, tutelare gli interessi di questi quattro gatti. Per questo a partire dal 22 marzo, nessuno potrebbe più parlare al microfono ; se la C.I. vuol far leggere qualche cosa questo deve essere visto prima dalla Direzione la quale poi lo farà leggere da un suo incaricato ! Questa, per salvare la democrazia al Tecnomasio, è la scusa presa dalla Direzione a questo suo provvedimento di pretto stile fascista.
Si vuole togliere la possibilità ai lavoratori di essere informati per potere fare meglio i propri comodi : taglio dei cottimi ed al-
Però i lavoratori non vedono in questo provvedimento la salvezza della democrazia ma hanno ravvisato in esso un provvedimento fascista.
I lavoratori intendono celebrare il X anniversario della Vittoria sui fascisti mantenendo quelle libertà che si sono conquistate e per cui 11 nostri compagni vi hanno dato la propria vita. Sul terreno delle libertà all'interno della nostra fabbrica i lavoratori si sono sempre trovati tutti uniti ed hanno saputo far recedere la Direzione dai provvedimenti che essa intendeva mettere in atto. Così come hanno fatto alcuni mesi fa in difesa del loro giornale di fabbrica, ora appena venuti a conoscenza di questo provvedimento fascista si sono uniti tutti ed hanno protestato energicamente chiedendo alla C.I. l'inizio della lotta per far recedere la Direzione dai suoi propositi.
I lavoratori del Tecnomasio sono gelosi delle libertà conquistate, e diverse volte lo hanno dimostrato, perciò intendono celebrare il X anniversario della Resistenza mantenendo tutte le libertà conquistate con la Guerra di Liberazione, questo è meglio che la Direzione e la Confindustria lo sappiano !
Una copia 1. 10 Anno 11 N. 3 • l Aprile 1955 - Redazione: presso la C.I. di fabbrica
IN LOTTA I LAVORATORI DELLE FABBRICHE DELLA TECNOMASIO
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA NON SI FERMA Al CANCELLI DELLE FABBRICHE!
La liquidazione del Premio di Produzione LE PROPOSTE FATTE DALLA C. I. NON ACCETTATE DALLA DIREZIONE
Non appena la C.I. comunicò ai lavoratori il peso dei prodotti spediti durante l'anno 1954 ed il conseguente ammontare del Premio di Produzione, si determinò negli stessi un senso di delusione e di diffidenza. A provocare tale stato d'animo sono delle considerazioni semplici ed obbiettive, il lavoratore si domanda: « Come mai quest'anno il Premio di Produzione è così basso quando le ore lavorative sono quasi uguali? Vuol dire che qualche cosa non và ».
Naturalmente la C.I. facendosi interprete di questa situazione e dopo aver esaminato attentamente i fatti, è venuta nella determinazione di richiedere alla Direzione quanto segue:
1° Aggiungere alla produzione spedita nel 1954 quei prodotti costruiti nel corso dell'anno e degli anni precedenti;
2" in considerazione del fatto che la produzione della fabbrica ha subito delle modifiche di notevole importanza, iniziare il pagamento del Premio di Produzione da 5 milioni di Kg. anziche da 6; 3' considerare agli effetti del Premio di Produzione anche le produzioni per usi interni.
Su queste richieste e sui concetti che li hanno ispirati cercheremo di far fare opera di chiarificazione tra i lavoratori operai ed impiegati.
Quando nel 1948 fu conquistato, dopo una lunga lotta, il Premio di Produzione, da parte degli organismi di fabbrica si intra.vvidero i difetti sia per la consistenza del premio sia per la calcolazione di questo. Ma si
Mancano gli attrezzi al reparto 74
Caro Trasformatore, vorrei metterti al corrente, per fare in modo che la Direzione e la C.I. se ne interessi, della situazione esistente al reparto 74 in merito all'2 ttrezzatura stessa del reparto.
Tu sai che il lavoratore prende il lavoro con la tabella a cottimo, va in dispensa a prelevare gli attrezzi necessari per eseguire il lavoro. Chiede che gli sia consegnato un trapanino per filettare e si sente rispondere che non c'e, chiede un prolungamento a quattro fasi (alta frequenza), anche questo non c'è, chiede una punta e si sente dire che sono tutte fuori; insomma l'operaio si stanca e viene da me a reclamare dicendomi di interessarmi per porre rimedio a questo stato di cose.
Io mi sono interessato più volte intervenendo presso i capi reparto ma senza risultato positivo. Per questo chiedo che tu intervenga energicamente per l'interesse dei lavoratori ed anche della Direzione stessa.
Vedi, non è giusto che i lavoratori perdano del loro già scarso guadagno per mancanza di attrezzi.
Con la speranza che la Direzione intervenga con urgenza, ti ringrazio per lo spazio concessomi.
Il fiduciario del reparto 74
Ciò che tu ci esponi è più che giusto, a noi non ci resta che girare la tua lettera all'attenzione della C.I. la quale faccia presente questo problema, che sembra non sia solo del vostro reparto, alla Direzione la quale dovrebbe avere tutto l'interesse affinché venga risolto nel più breve tempo possibile.
trattava di realizzare e ci si riprometteva di apportare quelle modifiche che l'esperienza ci suggeriva. Nel 1951, da parte del Consiglio di Gestione e della Commissione Interna, si formulò un progetto che consisteva nella differenzazione dei prodotti a secondo del loro valore e non del peso, in altri termini non è giusto pagare i prodotti indiscriminatamente in relazione al peso sia che si tratti di grosse macchine, sia che si tratti di apparecchi poco pesanti ma di valore intrinseco notevolmente superiore. Abbiamo sempre insistito che la produzione per usi interni fosse considerata nel Premio di Produzione; anche questa ri-
chiesta non è frutto di fantasia ma è basata dal fatto che una notevole aliquota di ore lavorative viene utilizzata per tali lavori, naturalmente a scapito della produzione calcolabile nel Premio di Produzione.
La Direzione, pur considerando obbiettive le nostre richieste, fece rilevare che il calcolo sarebbe troppo complicato, ma comunque riuscimmo a strappare un relativo beneficio consistente nel premio supplementare da 6 a 9 milioni di Kg. ed a stabilire il prezzo dei Kg. eccedenti i 9 milioni di Kg.
Premio di Produzione è indispensabile.
I concetti che hanno ispirato le nostre richieste sono semplici e come detto più sopra basati su fatti inconfutabili; la stessa Direzione non ha saputo controbattere con argomenti all'infuori di quello solito: «non possiamo spendere ».
La modifica del calcolo, cioè la creazione di nuovi parametri è motivata dalle continue modifiche della produzione che consiste nell'applicare concretamente il concetto « il prodotto deve essere sempre più leggero ».
di più di quanto la Direzione ha stabilito e non valgono le osservazioni della stessa che dice pressapoco così: « Voi non avete fatto obbiezioni quando il premio era alto, le fate ora che il premio è basso ». La Direzione è disposta a rivedere i parametri per il 1955, ma per il 1954 nulla da fare.
Noi rispondiamo che i lavoratori non hanno mai avuto nulla per regalo, ma ciò che hanno avuto se lo sono guadagnato. Le proposte noi le abbiamo sempre fatte e lo abbiamo dimostrato prima, per questo, ora che il difetto del calcolo risulta così evidente, si deve modificare e la modifica noi la proponiamo in modo sensato e rispondente ai fatti. Le richieste avanzate si tradurrebbero in cifra, come segue:
Un giorno dello scorso mese un gruppo di elettricisti del reparto manutenzione si sono recati dal Capo Officina, signor Velati, per chiarire una questione della massima importanza.
Essi hanno espresso il loro malcontento per il fatto che i disegni e gli schemi degli impianti elettrici delle nuove grosse macchine, i quali sono complicatissimi, rimangono chiusi nei cassetti dei tecnici. In questo modo gli elettricisti non possono studiare il funzionamento di queste macchine e sono quindi costretti a chiamare i tecnici i quali, una volta sul luogo, danno ordini e disposizioni come se questi operai fossero dei principianti e non degli operai altamente qualificati.
Gli elettricisti hanno chiesto che venga istituita una scuola speciale per loro onde studiare il funzionamento di queste macchine per far sì che si possa, in qualsiasi momento, garantirne il funzionamento.
Grosse parole di elogio sono state dette dall'ingegner Spinoccia agli elettricisti in merito a questa iniziativa. Crediamo che il Direttore e la Direzione abbiano compreso come gli operai amino la « loro fabbrica e le loro macchine ». La richiesta fatta dagli elettricisti dimostra quale maturità è insita nella coscienza della classe operaia che non intende rimanere spettatrice del progresso ma parteciparvi anch'essa.
Questo deve tener conto sia il nostro direttore che tutto il padronato italiano.
Ma che cosa risponde il Direttore agli elettricisti ed agli altri operai?
Forse che, comprendendo l'atteggiamento di questi operai, diventa più comprensivo? Nemmeno per sogno, tutto come prima, peggio di prima. Agli elettricisti e ad altre categorie di lavoratori gli si affibbia l'appellativo di « Parassiti » per cui si tenta di sganciarli dalla media di cottimo d'officina diminuendo certamente la percentuale fissa, questo quale primo ringraziamento del loro atto cosciente.
In secondo luogo si fa del tutto per dare una miseria per saldo del Premio di produzione, si vuole considerare il cottimo sulla paga base non conglobata, si è evasivi e non si vuole intervenire con impegno per la nostra
Cassa Mutua minacciata dall'INAM; si impedisce ai lavoratori di riunirsi per discutere la difesa della Pace, non si concedono i quattro milioni per la CALT e per ultimo si nega il permesso alla C.I. di parlare al
Si fece un passo avanti, è vero, ma il difetto rimaneva, ed infatti quest'anno risulta evidente che la modifica del calcolo del microfono della mensa! Questa è la risposta che si dà ai lavoratori, malgrado questi, ed il caso degli elettricisti ne dà la prova, cercano sempre, con consigli e suggerimenti, di portare modifiche alla fabbrica ed alla costruzione dei prodotti, perchè se questa è loro per legge, ce la sentiamo anche nostra perchè nostri e di nessun altro sono stati i sacrifici di fatiche, di sudore e di sangue, compiuti per la sua edificazione e per il suo rafforzamento.
Gli elettricisti e le altre categorie di lavoratori meditino sugli apprezzamenti del Direttore e della Direzione. In quanto ad essere « parassiti » essi sono pronti a dimostrare che simili esseri • esistono, ma sono in un altro luogo, in alto, sempre più in alto, lontano dalle file della classe operaia.
SI ESIGONO I PASSAGGI DI CATEGORIA Al R. 74
Caro Trasformatore, già nello scorso numero tu parlasti dei passaggi di categoria da effettuarsi al reparto 74, orbene io vorrei ritornare su questo argomento per sollecitare maggiormente la soluzione di questo problema.
Da molto tempo vi sono in discussione nel nostro reparto i passaggi di categoria, ma sino a questo momento non si è concluso niente, perciò vorrei che questo mio breve scritto, assieme a quello già apparso sul nostro giornale, serva a sollecitare ed a far concludere la questione nell'interesse dei lavoratori.
Nel reparto vi sono diversi lavoratori che sono all'altezza del proprio compito però sono intralciati dal capo reparto e sai perchè? Perchè il capo reparto si serve di due o tre operai, ritenuti come i migliori, a suo giudizio; per me invece la cosa andrebbe impostata in modo differente ossia se il capo reparto lasciasse libero il passo a questi due o tre operai (per lasciar libero il passo intendo lasciarli andare in montaggio, come loro desidererebbero per guadagnare qualche cosa in più) anche gli altri operai del reparto avrebbero la possibilità di dimostrare meglio le loro capacità, così i passaggi di categoria verrebbero senza tante discussioni.
Il fiduciario del Reparto 74
A questo proposito noi possiamo affermare che la produzione, presa nel suo assieme, sia diminuita di peso, a parità di potenza, di un 20% circa; quindi la modifica immediata del parametro: iniziare da 5 milioni di Kg. il pagamento del Premio di Produzione.
I lavoratori sono ben contenti che gli sforzi loro e dei tecnici abbiano portato un progresso nella produzione affinché si possa sostenere la concorrenza ma desiderano partecipare concretamente ai benefici che questo miglioramento produttivo porta all'azienda.
Nel 1953-54 i lavoratori del Tecnomasio hanno impiegato circa lo stesso numero di ore lavorative, ebbene nel 1953 sono stati spediti per 10.300.000 Kg. circa, mentre nel 1 9 5 4 per 7.500.000 circa. Come si può giustificare tale depressione ? Solamente in parte con la mancata spedizione, ma sopratutto con il continuo alleggerimento dei prodotti e con l'utilizzazione di numerosi lavoratori per la trasformazione della nostra azienda, che ci trova pienamente consenzienti, ma d'altra parte questo fatto provoca il fenomeno sopracitato. Noi siamo convinti, e con noi tutti i lavoratori, che per il 1954 bisogna che le maestranze del Tecnomasio portino a casa qualche cosa
Tenendo conto che la produzione spedita è di 7.500.000 Kg., più i 500.000 Kg. corrispostici come anticipo della produzione '55 si avrebbe un totale di 8 milioni di Kg. a cui si deve aggiungere 100.000 Kg. come compenso per la produzione fatta per usi interni. Sarebbe così una produzione di Kg. 8.100.000. Per le considerazioni fatte sopra il premio di produzione deve essere calcolato da 5 milioni di Kg. Quindi la produzione calcolabile agli effetti del premio sarebbe di Kg. 8.100.000 per una cifra di L. 43.400.000. Da questa cifra si sottraggono L. 20.000.000 circa corrisposti come anticipo a ferragosto del 1954, perciò rimarrebbero 23 milioni circa da distribuire. Tale somma, pur non corrispondendo alle aspettative dei lavoratori operai permetterebbe di soddisfare molto di più di quanto possano gli 8 milioni circa che la direzione mette a disposizione quest'anno. Un discorso a parte bisogna fare per gli impiegati, per questi lavoratori anche lo scorso anno la C.I. fece rilevare come il calcolo e quindi l'importo corrisposto non era giusto, perciò anche per questi nostri compagni di lavoro s'impone una modifica come per gli operai. Certamente la Direzione non accoglierà le richieste della C.I. perciò i lavoratori dovranno battersi perchè per le moderate richieste poste abbiano ad essere soddisfatte.
Egregio signor Del Furia, mi permetta di farla osservare che, nonostante tutti i tentativi dei fascisti vecchi e nuovi di restaurare il regime dì triste memoria, siamo ancora e sempre in un clima di libertà e di democrazia che permette ai lavoratori italiani, ed anche a quelli del Tecnomasio, di protestare quando si sentano menomati nei loro interessi. Mi permetta anche di considerare antipatici alcuni provvedimenti che Ella suoi prendere contro i lavoratori quando, a suo giudizio, lo ritiene opportuno. Le ricordo alcuni di questi provvedimenti presi in questi ultimi ultimi anni, perchè ricordare quelli ante guerra ci occorrerebbe, forse, una pagina.
1") Un ragazzo da Lei « sorpreso » a farsi una soletta di cartone per tapparsi un buco delle scarpe: 5 ore di multa, multa sospesa per l'intervento diretto delle maestranze.
2°) Rottura di un isolatore, non per colpa diretta dei manovali: altra multa di cui non ricordo l'entità. Multa pagata malgrado l'intervento della C.I.
3°) Questo è l'ultimo episodio capitato in questo mese. Un operaio reclama perché si è decurtato il prezzo di un pezzo: 3 ore di multa che dovrebbe pagare nonostante che sia stato riconosciuto valido il suo reclamo, tant'è che gli si è corretto il prezzo sulla bolla.
Questo io non credo che sia il modo di agire per far sì che i rapporti tra dirigenti e lavoratori seguano una linea di normalità e di reciproca collaborazione, anzi questi metodi servono solo ad inasprirli proprio in un periodo in cui si sta studiando nuove tabelle e nuovi sistemi di cottimo, e si sa come gli operai sono vigili su questi problemi. Vede signor Del Furia, io la ritengo una persona intelligente, perciò, ritenendola tale, credo voglia meditare su quanto gli ho detto con la speranza che i suoi metodi cambino nell'interesse suo, dei lavoratori e della Direzione stessa.
Se così non fosse io credo che certamente i lavoratori giudicheranno i suoi • metodi come metodi fascisti, in quanto non sono solo fascisti coloro che fanno gazzarra lanciando bombe ed incendiando librerie, ma anche coloro che, forti della loro posizione, adottano provvedimenti faziosi, forse perchè portati dal loro carattere, senza tenere conto che nelle fabbriche vi è sempre un'organizzazione unitaria da consultare: la C.I.; contro questi tutti i lavoratori si uniscono per far sì che il fascismo non ritorni nel paese ed in special modo nelle fabbridhe.
Le chiedo scusa se Le ho rubato un po' del suo prezioso tempo, però mi creda, quanto Le ho esposto è molto importante. Giacomino
pag 2 Il Trasformatore
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Non sono dei parassiti gli operai economisti! LOW AD UN CAPO A66RI(4
Mantenuta una promessa fatta da "II Trasformatore„
Festeggiato l'8 Marzo dalle lavoratrici della fabbrica con una grande festa organizzata da "il Trasformatore„
Lo scorso anno promettemmo che la Festa delle Donne sarebbe stata organizzata meglio, ,questa promessa è stata mantenuta!
Quest'anno la festa della Donna organizzata da « Il Trasformatore » è stata tenuta nel loAie della « Lucciola » ed essa ha visto una affluenza di lavoratrici e di lavoratori della nostra fabbrica veramente eccezionale.
La sala era gremita, ballare era quasi impossibile, però tutti si sono divertiti e noi della redazione siamo stati ricompensati delle nostre fatiche da questa affluenza.
Nel corso della festa si è rivelato un nuovo annunciatore e questo è il compagno della C.I. Vitaloni il quale ha presentato il programma in modo eccellente.
Quest'anno non abbiamo voluto premiare, con l'elezione della
Stellina, solo le ragazze giovani, ma abbiamo voluto dare un riconoscimento anche a quelle la% oratrici che da diversi anni hanno dato il loro modesto contributo per far sì che la nostra fabbrica progredisse e perciò abbiamo premiato la lavoratrice Rioldi Maria del reparto 32 che da 31 anni presta servizio nella fabbrica, e l'impiegata della cianografia Tosi Amelia che conta 40 anni di servizio. La signora Tosi ha rivolto un saluto a tutte le lavoratrici; è stata poi premiata la lavoratrice Rampazzo la quale diffonde il maggior numero di copie del nostro giornale. Nell'intervallo ha parlato alle convenute la compagna Tarelli Paola della C.d.L. la quale ha spiegato il significa t o deli'8 Marzo. Ma il forte della nostra manifestazione era l'elezione della Stellina del Tecnomasio del 1955.
Quest'anno la scelta era abbastanza difficile in quanto una rappresentanza delle donne della fabbrica di via De Castillia era presente con alcune graziose lavoratrici ed infatti il compito della giuria composta da Garanzini, Alpino e Ardini, della redazione de « Il Trasformatore », e dai lavoratori Ricci, Vitaloni, Forlani Angela e dalla compagna Tarelli, è stato arduo e difficile. Infatti erano risultate scelte, tra uno stuolo di simpatiche ragazze, tre lavoratrici, due con 5 voti ed una con 4. Le prime due erano la signorina Giuseppina Di Liddo, della fabbrica Romana, e la signorina Colombo Luigia della fabbrica Castillia, seguite dalla signorina Gomaraschi Adele. Per eleggere la Stellina abbiamo lasciato il giudizio al pubblico il quale, con la durata degli applausi doveva scegliere tra le prime due.
La signorina Giuseppina Di Liddo ha ottenuto gli applausi più lunghi e ad essa è toccata la fascia della « Stellina del Tecno-
MA SI PUO' SAPERE PER CHE'...
masio 1955 », le facevano da damigelle d'onore le signorine Colombo e Gomaraschi.
Alla Stellina è stato donato un magnifico soprabito offertoci dall'Araldo, due biglietti per il Piccolo Teatro, offertici dalla Direzione del teatro stesso, ed un mazzo di fiori; alla Colombo e stata donata una giacca offerta dall'Araldo, mentre alla Gomaraschi è stata offerta una borsetta offertaci dalla « Milanese ». Così anche per quest'anno la nostra iniziativa ha suscitato un notevole consenso tra le lavoratrici, ora noi ci ripromettiamo che per il prossimo anno miglioreremo ancora la nostra iniziativa e che faremo una festa unica tra le due fabbriche di Romana e Castillia, perciò sino da ora diciamo un arrivederci a tutte le lavoratrici. La redazione de « Il Trasformatore » ringrazia tutti quei lavoratori che col loro lavoro, hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
G. G.
Grazie ai doni offertici dalle ditte che effettuano vendite nel la nostra fabbrica, noi abbiamo potuto effettuare la Festa della Donna con un maggior successo di quella dello scorso anno. Per questo la redazione de « Il Trasformatore » ringrazia sentitamente l'« ARALDO » che ci ha offerto un soprabito ed una giacca, i « MAGAZZINI DEL POPOLO » che hanno inviato un taglio di stoffa Per giacca e uno per gonna ed un altro taglio di stoffa per coprire le poltrone, « LA MILANFSF » che ci ha of ferto due borse di pelle ed una camicetta di lana.
« Il Trasformatore » ringrazia sentitamente il signor Paolo Grassi, Direttore del « Piccolo Teatro » per i due biglietti genti! mente offerti alla nostra Stellina.
firmiamo l'appello di Vienna
Una grave minaccia pesa sull'umanità e sul mondo intero: il pericolo di un nuovo conflitto, che non potrebbe essere altri che « guerra atomica » e con armi termonucleari e di distruzione in massa!
La "Stellina del T.LB. B. 1955„ signorina Di Liddo Giuseppina, del rep. 68, con le damigelle d'onore Colombo Luigia e Gomaraschi Adele.
dpígoiancia
LO'l
diati.ateca
"IL RAGNO,. di Henri Troyai
Premio Goncourt 1938.
Come sarebbe possibile non accettare umanamente la figura del protagonista di questo romanzo, così complessa ed enigmatica, quale lo scrittore ce la descrive?
Gerardo Fonseque, il protagonista del « Ragno » è un essere, un intellettuale, fisicamente e cerebralmente ammalato, e la sua esasperata sensibilità lo porterà ad una sofferenza continua dalla quale solo la morte lo libererà.
Il suo complesso di inferiorità, l'egoismo cieco, l'amore ambiguo ed esasperato di cui circonda le sorelle, l'odio anche, con cui tesse le sue reti malefiche, tutte
queste caratteristiche che potrebbero definirlo un anormale, un deforme, un pazzo, sono nate in lui, con lui, senza un perchè, come una tara gratuita ereditata forse dalle colpe degli altri, che lo costringe ad avvelenare tutto ciò che tocca, irrimediabilmente.
E' più che un romanzo, tutta una analisi psicologica che lo scrittore compie, ed è veramente grande il suo intento di riprodurre l'atmosfera di spietata fatalità e far accettare e giustificare umanamente una creatura che aveva solamente la colpa di essere nata così.
Vice
Questi sono i numeri vincenti della lotteria della Festa della Donna.
l - N. 2108 Ferro da stiro speciale.
2 - N. 2197 Ferro da stiro normala.
I premi si ritirano presso la C. I.
Un esempio particolare e ammonitore si erge però innanzi a noi, per dirci quali terrificanti e spaventose conseguenze determina e determinerebbe la bomba atomica: la Città giapponese di Hiroshima e a 10 anni di distanza l'eco non è ancora spenta e permangono nelle sue strade, nelle sue case e nelle sue campagne, i segni incancellabili della distruzione e dello sterminio. I volti dei suoi abitanti riflettono tutt'ora il terrore di quei giorni d'agosto del 1945, in cui assistettero alla più immane tragedia della loro esistenza, e dai loro occhi parte uno sguardo implorante verso l'umanità intera, perchè venga loro risparmiata e al mondo inibita, una così tragica esperienza.
Dagli esperimenti atomici, all'atollo di Bikini, agli ultimi di questi giorni delle bombe all'idrogeno, si eleva un ulteriore severo monito verso quanto e chi avrebbero l'intenzione malaugurata di procedere nei loro tentativi non solo, ma più grave ancora, di volere preparare una guerra basata su questi mezzi di incalcolabile distruzione indiscriminata.
« La cenere atomica » che spazia nell'atmosfera, il « cancro » atomico, attualmente allo studio degli scienziati giapponesi, l'industria peschereccia del Giappone minacciata dalla contaminazione, l'aria e l'acqua radioattive e la prima vittima della bomba H, il giapponese Aichichi Kuboyama, sono fattori probatori e determinanti, che illustrano crudamente la realtà di fatto senza possibilità alcuna di smentite, e dimostrano quale disastro si creerebbe nel mondo, qualora si scatenasse un conflitto a base di bombe siffatte.
I nostri uomini al governo non hanno ancora capito che NEO tende soltanto ad assicurare gl'interessi monopolistici americani e quindi del tutto estranei alle nostre finalità economiche e sociali?
In Inghilterra è stato aumentato il tasso di sconto come misura deflazionistica mentre in Italia l'inflazione continua a dilagare e il ministro Vanoni non sa più che pesci pigliare?
E' stato negato a una società aerea britannica l'uso della Malpensa per il trasporto merci danneggiando così gli interessi economici di tutta l'alta Italia?
A Firenze il Sindaco D.C. La Pira ha provveduto a prendere in affitto alcuni palazzi nuovi per sistemare alcune decine di famiglie di sfrattati mentre qui a Milano il socialdemocratico prof. Ferrari lascia ancora vivere molta gente in baracche, grotte o squallidi abituri, vergogna della città?
Tuttora la classe lavoratrice non ha una tutela completa come mezzo di protezione per far valere i suoi diritti e deve continuamente lavorare in un cilma di paura e di soggezione sotto la sferza padronale?
Donne! E' sotto questo aspetto angoscioso che dobbiamo valutare profondamente la situazione, ed è quindi per evitare e per prevenire ogni possibilità di effettuazione, della guerra, che dobbiamo lottare con tutte le nostre forze.
La nostra casa, i nostri figli e fratelli, le nostre madri, debbono essere risparmiati da questo immane pericolo, e ognuna di noi deve rendersi consapevole di questa assoluta necessità, prodigandosi inoltre perchè questa sete grandiosa di pace, e questa voce possente che ne reclama il diritto, si estendano ogni dove e formino una barriera insormontabile di garanzia di tranquillità e di benessere. Le visioni e i ricordi dell'ultimo conflitto, le mura diroccate della nostra città, i nostri cari strappatici dalla morte e dalla deportazione nei campi di concentramento e di sterminio, ci
Si esita ancora a varare una legge che abbia lo scopo di fare agire liberamente ed in pieno in un mercato libero, la pressione della concorrenza interna e internazionale sui nostri produttori come stimolo alla riduzione dei costi e àll'allargamento del loro mercato attraverso il miglioramento della qualità e l'abbassamento del prezzo dei prodotti?
siano di valido aiuto e di sprone in questa aspra lotta, in difesa della civiltà e del mondo intero, e su questo sentimento noi, donne socialiste del Nucleo Aziendale Sbressa-Bravi (T.I.B.B. Romana) riunite in assemblea precongressuale facciamo vivo appello a tutte le donne milanesi perchè si affianchino con noi nel duro compito che ci aspetta, determinato dall'esigenza di vedere il mondo e l'umanità salvi e in pace duratura. Le donne socialiste del Nucleo Aziendale Sbressa-Bravi (Tecnomasio Italiano Romana)
Una poesia del grande poeta turco Nazim Hikmet
...NOIA MORTA...
« Sono io che batto alla tua porta a tutte le porte, a tutte le porte. Non aver paura se non mi vedi, non si può vedere una piccola morta. Sono passati dieci anni da allora, sono morta ad Hiroscima, sono una bambina di sette anni: i bambini morti non crescono più.
I miei capelli sono bruciati per primi, poi gli occhi e le manine, il mio corpo è diventato un pugno di cenere e la cenere al vento si è dispersa. Non voglio niente da te, nessuno mi può più carezzare, il bambino bruciato come carta non può più mangiare dolci.
Io batto, batto alla tua porta: regalami una firma parche non si uccidano più bambini, perchè possano ancora mangiare dei dolci ».
Per la salvezza dell'umanità
il Trasiomalcre Pe9 3
In una bella festa al "Sassettig, eletta la "Stellina di Castilliag,
Questa è la mozione inviata alla Camera e al Senato approvata dai rappresentanti di tutti i partiti e dalla Celi
Circolo Sassetti 1'8 marzo si è
In una grande e bella festa al ferto un taglio per giacca donateici dai « Magazzini del Popolo »; le facevano da damigelle svolta l'elezione della Stellina, la d ' onore le signorine Innica partecipazione di molte belle ragazze ha reso un po' difficile il Franca della OLAP-Siemens, a lavoro della giuria e dopo 3 se- cui è stato donato un taglio per lezioni veniva prescelta come gonna donatoci dai «Magazzini del Popolo », e Tremolada Cesa- Stellina la signorina Colombo rina della POZZI. Un applauso Luigia (del Rep. 19) della nostra fabbrica, alla quale è stato of- unanime ha accolto il verdetto
della Giuria la quale era composta dai seguenti signori: Cittadini, responsabile femminile di « Castillia », Roncelli, Comini Irma di « Castillia », Musei, UDI provinciale, Arnaboldi, responsabile femminile Sez. 1° Maggio P.C.I., Morini della commissione interna di « Castillia », Garanzini Direttore del « Trasformatore », Ardini Rinaldo Redattore del « Trasformatore ».
La festa si è protratta fino a sera. Nel porgere le nostre felicitazioni alla signorina Colombo Luigia, diamo un appuntamento al prossimo anno alla tradizionale festa a lei e a tutte le ragazze della nostra Fabbrica e vi diciamo subito che il prossimo anno sarà ancora più bella e probabilmente la festa si terrà in un salone con una scelta orchestrina e la stellina sarà unica per tutte e due le fabbriche.
Arrivederci al prossimo anno.
A. R.
Partecipazione compatta allo sciopero del 9 Marzo
La nostra fabbrica ha partecipato allo sciopero al 100% proclamato dalla F.I.O.M. provinciale per i miglioramenti salariali, vitali ora più che mai. La Confindustria ha già ceduto su un punto il rinnovo del contratto e la lotta degli 'operai saprà far decidere la Confindustria affinchè conceda gli aumenti richiesti.
10M
LAVORATORI!
I Direttivi aziendali del Tecnomasio Italiano Brown Boveri dei Partiti Democratico Cristiano, Socialdemocratico, Repubblicano, Socialista, Comunista uniti negli ideali dell'antifascismo e della resistenza, per i quali i loro migliori aderenti immolarono la propria esistenza ed altri sacrificarono i migliori anni della loro vita tra carcere e confino per la Libertà e la Democrazia nel nostro paese.
VENUTI a conoscenza del criminale attentato da parte dei fascisti ai danni della libreria "Rinascita„ Romana del Partito Comunista Italiano.
PROTESTANO contro questi atti criminosi e contro qualsiasi azione volta a provocare dette azioni.
INVITANO le autorità competenti ed in particolare le Camere, a prendere provvedimenti rigidi per stroncare sul nascere qualsiasi manifestazione antidemocratica.
INOLTRE
fanno presente che i lavoratori della nostra fabbrica sono decisi a non tollerare il prolungarsi di questi [atti che offendono ulteriormente la loro volontà di Pace
Il C.R.A.L. del T.I.B.B. Castillia organizza per il 17 Aprile una gita a S.
Margherita - Portofino
Da destra a sinistra, la signorinaLuigia Colombo ' Stellina di Castillia ", Cesarina Tremolada e Franca Innica.i
NO ALLA RINASCITA DEL FASCISMO
In seguito al vile attentato alla Libreria « Rinascita » dove alcuni teppisti fascisti in divisa e al grido di W le SS, con parole d'ordine fascista lanciavano alcuni manifestini inneggianti alla UEO, il famoso trattato tanto vantato dal nostro Governo e dagli Occidentali, è stato votato nella nostra fabbrica un O.d.G. che chiede lo scioglimento del M.S.I.
Per concludere vittoriosamente la lotta iniziata restiamo uniti sotto la guida della nostra C. I.!
Aere
ECCO L'O. D. G.
La quota di partecipazione è di L. 1350 per i soci, L. 1450 per i non soci e L. 1000 per coloro che prendono posto sugli strapuntini. La quota dà diritto al trasporto in pulmann da Milano a S. Margherita e ritorno. Le iscrizioni si ricevono presso il signor Ferrari G. ed agli altri consiglieri del C.R.A.L. sino all'esaurimento dei posti disponibili.
Lavoratori S. Margherita vi attende 1
I lavoratori del T.I.B.B. Milano, indignati per le azioni riprovevoli che vanno conducendo da un po' di tempo a questa parte, elementi del M.S.I., nell'elevare la loro vibrati protesta, chiedono . entervent degli Organi dello Stato perch siano rispettate le leggi che col la Costituzione tutti i lavoratori si sono conquistati con la gloriosa lotta di liberazione.
I lavoratori del T.I.B.B. Castillia
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Il CON(RWO DLL NASI DLI ROMANA
I socialisti del Nucleo Aziendale « Sbressa-Eravi », riuniti a Congresso il giorno 5 marzo, udita la relazione introduttiva del Segretario responsabile e l'introduzione del rappresentante della Sezione sulle relazioni della Direzione del Partito e della Federazione Milanese, approvandone all'unan.mità la politica generale fin qui perseguita, deliberano quanto segue:
1) Lottare con ogni mezzo e con tutte le loro forze, nell'ambito della grande Confederazione del Lavoro (C.G.I.L.), per il raggiungimento di miglioramenti salariali e per la conquista di un immediato migliore avveni-
E' ora che il Governo metta fuori legge questo movimento fascista al quale corrisponde il Partito del M.S.I. Facciamo di tutto parche la proposta dei deputati di opposizione che chiede lo scioglimento del M.S.I. quale movimento fascista venga attuato. I rappresentanti di tutte le correnti della nostra fabbrica hanno votato il seguente O.d.G. da inviare alla Camera: re, di benessere, di pace e di prosperità.
2) Ribadire la necessità della nazionalizzazione dell'industria elettrica e sviluppare un'azione efficace affinché se ne pos:A.,, raggiungere il conseguimento, attraverso lo smantellamento dei Monopoli cui ne detenguno il potere e rappresentano un ostacolo all'incremento e al naturale ampliamento, col danno che ne deriva all'intera economia della Nazione.
Tutto ciò in relazione al fabbisogno sempre più crescente di energia elettrica e alla stagnazione in cui l'industria stessa versa, oltre alla pressante esi-
Milano si veste da grraldo
Lotta per la difesagdella pace, per il mantenimento delle libertà, contro i monopoli e per un miglior tenore diwvita, questo è l'impegno dei socialisti della Tecnomasio.
Le organizzazioni sindacali della CGIL - CISL - UILM genza di contribuire con lo sviluppo, a sanare l'eterno problema economico-sociale del « Mezzogiorno » e delle « Aree depresse ». Lóttare a fondo contro ogni sopruso o repressione padronale, in difesa delle libertà del cittadino all'interno della fabbrica, e della dignità e rispetto che ne derivano di conseguenza. Impegnarsi con ogni energia per la messa al bando e la distruzione della bomba atomica e delle armi termonucleari, e parche la ratifica degli accordi di Londra e di Parigi (U. E.0.) diventi inoperante e quindi di non pratica attuazione.
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