Sindacato E9

Page 1

RESPINGERE L' ATTACCO PADRONALE

Prosegue nel paese l'attacco del padronato contro le conquiste dell'autunno e le « nuove » rivendicazioni dei lavoratori sugli importanti temi - cottimi, organici, pause, qualifiche, ambiente di lavoro ecc. ecc..

L'azione padronale si articola in modo diverso, si continua ad attaccare i diritti acquisiti con rappresaglie nei confronti degli organismi di fabbrica - delegati C. I., a fare serrate contro le lotte in corso, Falck, Autobianchi, Alfa Romeo, ecc., a organizzare, nelle fabbriche, da parte delle direzioni, contromanifestazioni di strati di lavoratori, soprattutto impiegati, facendo leva su elementi fascisti e sul disorientamento esistente in mezzo a questi strati di lavoratori.

Contemporaneamente all' esterno delle fabbriche il padronato, utilizzando i vecchi rottami fascisti, mette in atto provocazioni e pestaggi di lavoratori, vedi gli episodi della IGNIS, di Trento, di Napoli e Varese, ecc.

Il quadro si allarga se si considerano i provvedimenti presi dal gove,...o per rilanciare l'economia — si dice — con il « decretone » che però porta, come risultato, ad un aumento dei prezzi ed a rimangiarsi gran parte delle conquiste salariali dei lavoratori in-

vece che attaccare le posizioni di privilegio nel nostro paese: la speculazione sulla salute, sulle aree fabbricabili. ecc. e le scandalose evasioni fiscali dei ricchi, che nel 1969 hanno' superato la cifra di duemila miliardi (secondo i dati ufficiali della Guardia di Finanza).

Infine il quadro si completa anche con le posizioni retrograde di una carte della magistratura che imprigiona i lavoratori in lotta, come nel caso della Piaggio di Pontedera, della Rhodiatoce di

Pallanza, mentre a Reggio Calabria i ''capi della reazione di destra, promotrice dei « moti » godono dell'impunità.

In questi ultimi tempi nelle fabbriche di Sesto si nota il tentativo, con il lancio o la tentata distribuzione di volantini fascisti scottò la sigla « sinistra nazionale », coniata con l'intento di creare confusione o provocazione in mozzo ai lavoratori. Gli stessi lavoratori l'hanno prontamente

Basa 03151E70 , SUI í;LAVoRtguR
NUOVO N. 2 gennaio 1971
SINDACATO
Bollettino del Consiglio Unitario Sind. Elettrocondut.
IN P
CONTINUA

Cosa succede alla Elettrocondutture

Molti lavoratori si saranno posti la seguente domanda:

« Cosa succede all'interno della Elettrocondutture? »

Voci dicono che la situazione organizzativa dell'azienda versa in cattive condizioni. Per contro è stato detto che con l'intervento di una ditta tedesca, sarebbe avvenuta una migliore organizzazione.

La Direzione a questo riguardo, ha dichiarato che non ci saranno interventi di « potenze » esterne, per rimettere in sesto l'azienda, che le persone che si vedono o si vedranno, non sono i rappresentanti della nuova amministrazione, ma solo delle persone che cercano di raddrizzare la baracca.

Saranno parole vere, oppure servono a coprire degli sviluppi che potranno portare a noi dei peggioramenti nel risolvere le adempien-

DALLA PRIMA

respinta, come hanno fatto i lavoratori della Falck, bruciando i volantini durante la loro manifestazione a Milano.

A queste manovre si prestano anche certi gruppetti, inconsapevolmente o per ingenuità, come ed esempio, « lotta continua », che con il loro frasario demagogico, contraddittorio e senza obiettivi precisi, oggettivamente porta a fare gli interessi dell'avversario di classe.

Gli obiettivi che si pongono le forze padronali, comunque, in questi giorni stanno subendo con la risposta di lotta da parte dei lavoratori dei gravi colpi.

Nelle fabbriche la lotta dei lavoratori si va estendendo a macchia d'olio per la conquista di obiettivi sempre più avanzati e qualificanti che vanno a toccare aspetti importanti nelle fabbriche — dai ritmi di lavoro, alle pause, gli organici, dal superamento del cottimo inteso come il massimo sfruttamento, ad un diverso assetto delle qualifiche che tenga conto del valore professionale, ai declassamenti, al miglioramento delle condizioni di lavoro. e di salario, all'applicazione della riduzione di orario, ecc.

ze contrattuali o aziendali.

Nei reparti di produzione, vengono continuamente effettuati spostamenti di personale, o per materiale mancante o per altre cause il cui esame lo faremo sul prossimo numero. Questi spostamenti creano del malcontento fra gli operai i quali dopo essere venuti a conoscenza che la direzione ha chiesto tempo per risolvere questo problema, si chiedono fino a quando dovranno aspettare una risposta.

Le deficienze organizzative, si possono riscontrare sotto diversi aspetti: persone non qualificate che occupano posti di responsabilità, i quali commettendo ingenuità danneggiano gli operai e la produzione, il più delle volte ciò viene messo a tacere, ma sarà bene si adottino dei provvedimenti orga-

nizzativi per evitare il ripetersi di simili inconvenienti.

Persone completamente improduttive, con stipendio alto vengono lasciati a vegetare; dietro le loro scrivanie, a cosa servono non si sa. La direzione dovrà per prima cosa, prendere atto di queste lacune abbastanza numerose e dare detti compiti a persone con iniziative costruttive sia per i lavoratori che per il progresso aziendale.

Con questo si vuole arrivare a concludere che l'interesse è non solo nostro, ma soprattutto dell'azienda. E' quindi opportuno chiarire al più presto la situazione, questo malcontento ha già generato contrasti fra i lavoratori. I responsabili tecnici e la Direzione, considerando il momento attuale ha pensato (male) di risolvere tutto con le punizioni.

Per le riforme, anche se con qualche diflicolta. — per la necessita di .precisare meglio gli obiettivi di riforma, a livello locale — sono in corso alcune iniziative che possono portare utili contributi ed esperienze alla lotta più generale come il convegno dei trasporti di Sesto S. G. e le iniziative in corso a Cologno Monzese, a Cinisello Balsamo e a Gorla per gli asili nido.

Parallelamente nelle fabbriche si estende e consolida, pur con qualche difficoltà, che deve essere superata con il contributo di tutti, la nuova struttura sindacale unitaria dei consigli di fabbrica strumento indispensabile per portare avanti i problemi dei lavoratori.

Il momento politico sindacale che stiamo vivendo, con gli scontri che sono in atto, deve essere visto da parte di tutti i lavoratori con la massima attenzione per portare avanti con intelligenz l'azione e le lotte necessarie per sconfiggere provocazioni e manovre dell'avversario e per risolvere positivamente gli obiettivi avanzati che ci poniamo nelle fabbriche e nel Paese.

u.wyk NISTI Nts ARIA
7! 5 u.131-roL.4 LEGGE

BOZZA DI STATUTO E REGOLAMENTO PER LE

ELEZIONI DEL CONSIGLIO DI FABBRICA

LAVORATRICI, LAVORATORI DELLA E

Su mandato del C.d.F. l'esecutivo provvisorio ha preparato una bozza dello statuto del consiglio, sul suo funzionamento e sulle modalità delle elezioni, in modo da rendere operante questo nuovo strumento che realizza l'unità della classe operaia partendo dal posto di lavoro.

Il Consiglio di Fabbrica è lo strumento che consente di avere la presenza articolata del sindacato, in quanto esso stesso parte attiva dirigente del sindacato. Il Consiglio di Fabbrica è una struttura nuova del sindacato intesa in senso unitario, il quale porta avanti dirige l'attività sindacale a livello d'azienda nel quadro della linea .srategica generale del sindacato medesimo. Il Consiglio di fabbrica sostituisce e fa proprie in un nuovo contesto dialettico, le funzioni della C.I. delle Sezioni Sindacali Aziendali. Questo sforzo di rinnovamento organizzativo su basi unitarie, perchè abbia a dare il massimo risultato, occorre che coinvolga tutti i lavoratori attraverso un impegno di partecipazione continuo alla elaborazione delle piattaforme rivendicative aziendali e di formazione a sostegno alla politica generale del sindacato.

REGOLAMENTO PER LE ELEZIONI DEI DELEGATI

ELEZIONE

Art. 1 - I delegati devono essere espressione della volontà dei lavoratori e espressione di gruppi omogenee di lavoratori (reparto, uffici)

la loro elezione avverrà su scheda bianca a scrutinio segreto durante l'assemblea di reparto, ufficio o gruppi appositamente convocati.

Nella stessa assemblea si procederà alla nomina del C.E. composto da tre lavoratori.

RAPPRESENTATI VITA'

Art. 2 - I delegati da eleggere sono nella proporzione di circa 1 ogni 40 lavoratori. Ripartiti come da prospetto preparato dal C.d.F.

uscente.

PROSPETTO PREFERENZE

Art. 3 - I lavoratori potranno esprimere le loro preferenze in base alla seguente tabella.

1 delegato da eleggere massimo 1 nominativo da 2 a 3 delegati da eleggere massimo 2 nominativi da 4 a 6 delegati da eleggere massimo 3 nominativi

DIMISSIONI E SOSTITUZIONI

Art. 4 - La loro sostituzione può avvenire: quando il delegato lascia l'azienda, per dimissioni del delegato, presentate al C.d.F., per tre assenze consecutive non giustificate alle riunioni, per revoca del mandato dalla maggioranza dei lavoratori rappresentati. La richiesta di revoca del mandato deve essere sottoscitta rda almeno il 25% dei lavoratori e approvata dalla maggioranza.

La sostituzione dei singoli delegati dimissionari o revocati avviene attraverso una nuova elezione.

MANDATO DELEGATI

Art. 5 - I delegati restano in carica 18 mesi.

FUNZIONE DELEGATI

Consiglio di fabbrica

L'insieme dei delegati forma il C.d F.

Funzione C d.F.

Il C.d.F. deve saper portare a livello di tutta la fabbrica i problemi che-,si pongono nei singoli reparti ed uffici o in vari reparti, su questi problemi il delegato ha il dovere d'intervenire per approfondire e chiarire il problema senza però prendere decisioni che possano condizionare poi le scelte di tutta la fabbrica.

Tali decisioni devono essere prese invece da tutto il Consiglio al quale il delegato ha il dovere di sottoporre il problema e il diritto di chiederne l'esame.

CONVOCAIONE DEL CONSIGLIO

Il C.d.F. viene convocato su decisione del proprio comitato esecu-

tivo dalle Organizzazioni Sindacali o da almeno 5 delegati. I componenti del Consiglio devono essere preventivamente informati dell'ordine del giorno.

COMITATO ESECUTIVO

Per coordinare l'attività sindacale aziendale in sostituzione dell'istituto C.I., e l'attività all'interno del Consiglio viene eletto un Comitato esecutivo composto di 9 delegati. A detto esecutivo il Consiglio di Fabbrica ne verificherà la funzionalità ogni anno o quando 213 del Consiglio la richiederanno. Il mandato comunque verrà prorogato in presenza di trattativa di una certa importanza. Il Consiglio dovrà fare in modo che l'esecutivo venga riconosciuto, considerato che lo statuto dei lavoratori art. 19 tutela complessivamente le rappresentanze sindacali aziendali, e in tutte le sue funzioni di rappresentanza sindacale.

SEDE COMITATO ESECUTIVO

In base allostatuto dei lavoratori art. 27 che dà diritto a una sede in fabbrica si deve richiedere alla Direzione la messa a disposizione di una sede adeguata.

COMMISSIONI DI LAVORO

Il Consiglio di .fabbrica di volta in volta nominerà commissioni di lavoro su specifici problemi (cottimi, qualifiche, ambiente, ecc.). Della commissione farà parte un membro dell'esecutivo.

GIORNALE UNITARIO AIENDALE

Il Consiglio di fabbrica'per sviluppare fra i lavoratori la formazione, l'informazione, il dibattito, la ricerca, l'elaborazione si dà un proprio giornale.

Esso deve essere una tribuna aperta al confronto fra tutti i lavoratori e le organizazioni sindacali.

La responsabilità politica del giornale spetta all'esecutivo che si avvale della collaborazione di tutti i membri del Consiglio procedendo a nominare una redazione del giornale con un suo rappresentante.

Ipotesi di accordo sulla mensa da discutere nelle assemblee di reparto

Premessa

La Elettrocondutture nell'intento di attuare il servizio mensa con caratteristiche di continuità qualitative, quantitative, di distribuzione e pulizia, stipula con la Commissione Interna ed i Rappresentanti Aziendali Sindacali, in rappresentanza dei Lavoratori, utilizzatori del servizio, il presente accordo aziendale che entra a far parte integrante del contratto di Gestione.

La Gestione dichiara di accettarlo ed a questo scopo lo controfirma.

L'Azienda resta comunque verso i Lavoratori unica garante e responsabile a tutti gli effetti.

Garanzie qualitative e quantitative

Viene istituito un albo dei Fornitori della mensa che verrà compilato congiuntamente avvalendosi delle descrizioni contenute nelle bolle di consegna delle Ditte fornitrici e conterrà l'elenco delle Ditte autorizzate, con l'indicazione per ciascuna di esse della descrizione merceologica delle merci acquistabili.

Le bolle di consegna o copie delle stesse saranno a richiesta esibito ai Rappresentanti dei Lavoratori (vedi paragrafo

D • punto 2) adibiti al controllo.

A tal fine l'Azienda si impegna a verificarne periodicamente l'applicazione ed i Rappresentanti dei Lavoratori (vedi paragrafo • D • punto 2) si riservano i: diritto di controllare direttamente, presente un incaricato della Direzione del Personale ed un incaricato della Gestione, la corrispondenza dei prodotti in dispensa con l'albo concordato.

Le variazioni ai nominativi dei Fornitori autorizzati dovranno, prima di diventare

operative, essere sottoposte all'esairne congiunto delle parti.

Ai Rappresentanti dei Lavoratori (vedi paragrafo « D • punto 2) si riservano il diritto di controllare direttamente, presente un incaricato della Direzictie del Personale ed un incaricato della Gestione, la ,corrispondenza dei prodotti in dispensa con l'albo concordato.

Le variazioni ai nominativi dei Fornitori autorizzati dovranno, prima di Giventare operative, essere sottoposte all'esame congiunto delle parti.

Ai Rappresentanti dei Lavoratori (vedi paragrafo • D » punto 2) sarà consentito il controllo diretto della quantità dei cibi distribuiti, secondo la tabella dietetica (vedi allegato • A •).

A tal fine si conviene che le quantità indicate sulla tabella sono da considerarsi valori minimi garantiti, risultanti dal peso complessivo di almeno 20 razioni.

Il menù di cui all'allegato • B • è vincolante, cioè è strettamente giornaliero e non sono consentite varianti.

Eventuali modifiche dello stesso potranno avvenire previo accordo degli stipulanti.

Avranno diritto al 2" piatto di prosciutto i conviventi che nello stesso pasto consumano il primo piatto in bianco.

La Gestione potrà preparare oltre al menù della giornata, qualche variante a piacere purchi'-i sia composta esclusivamente di carne cotta e affettata.

Servizio

Si conviene che per il regolare servizio della mensa, cioè confezione dei cibi, distribuzione e pulizia, il personale alle dipendenze della Gestione, oltre al cuoco,

sarà composto di un numero di persone non inferiore alle 9 unità assunte contrattualmente.

Tutto il personale dipendente dalla Gestione, compreso il Gestore stesso, dovrà essere provvisto di regolare libretto sanitario.

I contraenti si danno atto che il cuoco deve possedere sufficiente esperienza éd idonea qualificazione professionale controllabili dalle parti ed i cui risultati potranno essere contestati all'Azienda entro il periodo di prova contrattuale.

L'Azienda si assume l'impegno di far effettuare alla Gestione, oltre alla normale pulizia giornaliera, una accurata pulizia dei locali-mensa una volta alla settimana e di provvedere con opportuni disinfettanti ogni mese.

Norme di controllo

Per mantenere una forma corretta ai vari controlli si stabilisce: Il controllo potrà essere liberamente effettuato e quindi senza preavviso in qualsiasi ora del funzionamento della mensa ed in tutti i locali della stessa, escluso l'ufficio privato del Gestore.

Al controllo devono sempre essere presenti i • Rappresentanti dei Lavoratori • in numero di tre con rotazione periodica, i cui nomi verranno comunicati alla Direzione del Personale, un incaricato della Direzione del Personale ed un incaricato della Gestione. Di ogni controllo sarà stilato regolare verbale dal quale risulterà brevemente il tipo di controllo effettuato, osservazioni delle parti e le firme delle stesse.

PERCHE' AUMENTANO I PREZZI ?

Una documentata risposta ad una domanda di attualità.

Dedichiamo in questo numero una nostra puntualiz7a7ione sui problema dell'aumento dei prezzi. Tenteremo di farlo, cercando di vedere su tutto il polverone che la stampa finanziata dal padronato, ha fatto su questo problema. Prima di tutto bisogna fare una premessa di carattere generale. L'esperienza dimostra, dalla grande crisi ad oggi o meglio ancora dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, che in tutti i paesi a sistema economico analogo al nostro, c'è stata una continua inflazione che ormai ha assunto il nome di inflazione strisciante ». Gli ;economisti, appunto, sostengono' che l'importante è che l'inflazione non diventi galoppante ». Insomma sostengono che l'inflazione è una caratteristica fisiologica di un sistema economico liberista in espansione. Infatti in tutti i paesi occidentali dalla Germania, alla Francia, all'Inghilterra, agli USA, il Belgio, l'Italia, ecc. negli anni dal dopoguerra ad oggi c'è stata una continua inflazione.

In particolare nel 1969 da una stima dell'OCSE (*), risulta che il tasso di aumento dell'indice dei prezzi del prodotto nazionale lordo è stato del 6,5% nei Paesi Bassi, 6% in Francia, 4,2% negli USA, 4% in Gran Bretagna, 3% in Germania, 2,5% in Italia. Le lotte che i lavoratori hanno fatto sono servite anche a recuperare l'inflazione che c'è stata. Naturalniente noi non sosteniamo che questo sia giusto, noi constatiamo che le cose stanno così. Soltanto una modifica economica del sistema potrà eliminare l'inflazione.

La liberizzazione delle merci e dei capitali, ha creato anche situazioni per cui l'inflazione del paese più forte del sistema si ripercuote negli altri paesi. Ad esempio il processo inflazionistico degli USA, dovuto à ragioni che qui non c'interessa vedere, ha ripercussioni nel nostro paese. Le difficoltà della bilancia dei pagamenti degli USA portò all'aumento del tasso di sconto, in poche parole all'aumento del costo del denaro; questo fatto in una zona, in cui c'è la libera circolazione dei

capitali, comporta la fuga dei capitali verso zone in cui c'è maggiore interesse, quindi costringe tutti ad aumentare il tasso di sconto.

Per inciso ricordiamo che l'on. Scotti nella relazione presentata alla Camera sul bilancio della Stato per il 1970, ha indicato in 4.200 miliardi i capitali esportati neRli ultimi 7 anni ed in 1.350 miliardi quelli esportati fra gennaio 1968 e giugno 1969, sostenendo inoltre che dal « punto di vista giuridico questo processo è tutto illegale, da quello tributario è tutta evasione ». Si sa inoltre che nel r semestre del 1969 e nel 1970 la fuga dei capitali all'estero è aumentata.

Il denaro viene quindi a costare di più, e questo naturalmente aiuta il processo inflazionistico. Potremmo fare altri esempi per vedere come la situazione internazionale possa influire* prezzi. Abbiamo visto l'influenza che ha sul processo inflazionistico, sia la natura del sistema, sia la situazione internazionale. Vediamo in particolare altri fattori specifici per l'Italia che alimentano la spirale inflazionistica.

Cominciamo col precisare i settori in cui maggiormente si è notato l'aumento dei prezzi.

1) Settore abitazioni. In questo settore, mediante gli aumenti per nuovi affitti o per acauistare una casa sono stati dell'ordine del 20%. E' incontestabile che alla base di questi aumenti non ci sono gli. aumenti salariali, ma: l'aumento dei prezzi delle aree; l'aumento dell'interesse sui mutui bancari; c) il rincaro dei materiali da costruzione (ad esempio il tondino per c.a. è aumentato per ragioni di mercato, cioè per penuria del prodotto).

2) Settore alimentari. In questo settore negli ultimi tempi i prezzt-.sona aumentati dal 10 al 23%. Anche qui è incontestabile che i salari agricoli e i redditi contadini sono rimasti globalmente bloccati; circa 300.000 lavoratori sono stati espulsi dall'agricoltura, mentre la produzione è aumentata del 2%. Dati questi elementi, avrebbe dovuto esserci una diminuzione deí prezzi -dei prodotti agricoli. Invece abbiamo assistito ed assistiamo alla di-

struzione di grandi quantità di prodotti agricoli, (frutta, ecc.) al deterioramento di notevoli quantità di latticini, per fare aumentare anziché ridurre . i , prezzi. di questo certamente non sono responsabili l'aumento contrattuale dei salari dei lavoratori; ma la speculazione e l'antiquato sistema distributivo provocano fenomeni come quello della carne che, acquistata dal contadino a lire 450 al Kg., finisce nelle macellerie a più di 2000 lire al Kg. Settori trasporti. I prezzi del trasporto merci sono aumentati mediamente del 30%. Anche qui, i responsabili certamente non siamo noi, ma l'aumento dei pedaggi sulle autostrade ed altro. Settore materie prime. L'Italia praticamente, non possiede materie prime, e quindi non sono certamente i salari dei lavoratori che possano aver determinato l'aumento dei prezzi delle materie prime, ma ragioni varie di carata tere internazionale. L'aumento del prezzo del' rame, del piombo, del nichel, ecc. Per il' nichel in particolare, l'aumento del prezzo del doppio o del triplo è dovuto alla fortissima domanda e ad una offerta insufficiente. -

Le ragioni della mancanza di nichel sul Mercato vanno dal consumo del nichel nelle armi, all'uso sempre più intenso nelle leghe per le sue qualità inossidabili. E così si potrebbe continuare. Per quanto siamo andati dicendo possiamo pertanto affermare che l'aumento dei prezzi non può essere addebitato agli aumenti contrattuali. Possiamo invece dire che è possibile non solo bloccare i prezzi, ma anche diminuire quelli relativi a parecchi 'generi. E qui il problema diventa di volontà politica di chi ci governa.

Il Sindacato, comunque ha iniziato a muoversi in questo campo, ponendo il problema della ca sa.ed il problema delle trattenute fiqcali, ecc.

(*) N. 10 della rassegna dell'ISCO « Congiuntura Estera IN

Battaglia delle idee

AGLI IMPIEGATI E TECNICI DELLA E

Con questo articolo vorremmo aprire un dialogo, il più largo possibile con voi, per avere innanzitutto ben chiare le idee da come e cosa volete rappresentare in seno alla nostra fabbrica.

Sappiamo benissimo che anche voi avete dei problemi, direi tanti, si potrebbe fare un elenco molto lungo di tutti i problemi che avete, ma nessuno di voi si alza per elencarli, per chiarirli, per porli sul tappeto e risolverli nella maniera più consona, cioè discuterli assier,:e a tutti i lavoratori e lavoratrici della E e poi presentandoli a chi di dovere con i problemi degli operai.

Ma voi cosa fate, siete lì, seduti sulle sedie ad aspettare che qualcuno venga a scuotervi da questa apatia che vi ha preso tutti, oppure sperate che singolarmente riuscirete a risolverli. Questo è il vostro punto più debole, l'unità è forza; e quando si è uniti i problemi si risolvono, l'unità vuol dire classe lavoratrice compatta e quando si parla di classe lavoratrice si parla di tutti i lavoratori, siano essi impiegati, o l'ultimo manovale della E, perchè anche voi siete dei salariati anche se la retribuzione la chiamate stipendio.

lo ricordo l'autunno cosiddetto caldo, sembrava che vi avesse scosso (anche se molti di voi dicono che avete scioperato per solidarietà) ma invece siete tornati come prima, anzi peggio, senza più interessarvi di niente; ad esempio, non vi è stato un impiegato che volesse dire qualcosa a proposito della mensa, eppure anche voi ci mangiate e vedete con i vostri occhi ciò che ci danno.

Eppure gli impiegati dovrebbero essere i quadri migliori che la classe lavoratrice ha.

Sappiate signori che anche voi siete degli sfruttati, anche voi dovete produrre per l'interesse della azienda, anche voi avete un lavoro specifico che dovete svolgere, ma io credo che non vi domandate mai da che parte sono gli sfruttatori, perchè il giorno che vi pone-

ste questa domanda, quel giorno aprireste gli occhi, e potreste guardare il futuro a testa alta, con noi, insieme, per una fabbrica più giusta più umana. E' chiedere troppo questo? A voi la risposta su questo giornale.

PARLIAMO UN PO' DI MENSA DELLA NOSTRA FABBRICA

Visto che tutti si lamentano solo senza però dare un contributo per risolvere questo problema; così importante per tutti noi, anche perchè il padrone pretende che noi lavoriamo perchè ci paga è chiaro però che si dimentica spesso e volentieri che una persona per produrre deve mangiare e mangiare non vuol dire alimentarsi in qualche modo, ad esempio un piatto caldo abbondante e fatto bene come per il :.;econdo, un locale pulito e gabarè, posate, bicchieri e piatti puliti e presentabili, perchè non siamo dei primitivi. Per risolvere tutte queste cose vi è un solo modo:

Sapere quanto dà l'azienda per ogni pasto così si potrà controllare se è sufficiente e Farla finita con lo scarica barile fra Azienda e gestore della Mensa. Mettere ogni giorno il piatto cucinato e di carnei con grammature superiori.

Mettere una lista dietetica con pesi cotti ed una bilancia così ogni lavoratore potrà controllare se i pesi concordati vengono rispettati.

Anche così forse il problema Mensa rimarrà sempre aperto, ma sarà veramente un passo avanti.

Una Operaia

VERSO UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE

Il Consiglio di Fabbrica ha approvato nella riunione svolta il giorno 3 dicembre 1970, il regolamento elaborato dall'Esecutivo provvisorio.

Nel mentre si ribadisce che è intenzione del Consiglio in carica di giungere quanto prima alla rielezione dei delegati, e alla applicazione di quanto prevede il sottoindicato regolamento, il Consiglio fa appello a tutti i lavoratori della Elettrocondutture di diventare sempre più corresponsabili con i propri sindacati, e le sue strutture interne, al fine di creare anche alla Elettrocondutture un clima di continua partecipazione che partendo dalle assemblee stimoli il Consiglio e l'esecutivo a porre i problemi e si costringa la Direzione a risolverli, nella maniera auspicata dall'assemblea dei lavoratori tutti.

L'entrata in vigore di questo regolamento, avviene quando si rieleggerà il nuovo Consiglio che assorbirà di fatto la Commissione Interna (come istituto non come uomini) i cui membri possono ancora essere rieletti delegati e fare quindi parte del Consiglio di Fabbrica.

E' certo che la rielezione dei delegati è un fatto importante, l'esperienza di questi primi mesi è significativa. E' questa una svolta decisiva per il movimento sindacale, nessuno può assentarsi da questa responsabilità.

Rieleggiamo quindi il nuovo Consiglio di Fabbrica, non senza avere prima salutato con estremo interesse le esperienze fatte sin qui dalla Commissione Interna e del Consiglio di Fabbrica attuale, ai quali vanno il merito d'avere preparato il terreno a questo salto di qualità per tutto il movimento.

Certo è che questo salto lo faremo nella misura in cui tutti quanti cotribuiremo personalmente a farlo.

Giorno per giorno dai reparti

IL COTTIMO

In questa fabbrica ci sono molte cose da dire, ad esempio, il problema bolle non pagate, in una fabbrica come la nostra è abbastanza assurdo che si verifichino cose di questo genere a distanza di un anno da un accordo interno che fra le tante cose, che siamo riusciti ad ottenere, vi era in mezzo anche quello che precisava che le bolle venivano pagate regolarmente mese per mese. Invece a distanza di un anno, regolarmente, ogni saldo del mese, gli operai fanno la fila in C.I. per consegnare le bolle n, n pagate a distanza di 2 e anche 3 mesi.

E' una cosa assurda e non si può più andare avanti così. Per porre fine a questa storia il modo è uno solo: superamento del cot-

timo.

Dovremo tutti assieme lottare perchè ttuto ciò avvenga entro la scadenza -del Contratto, naturalmente con una garanzia di guadagno senza bisogno di sfruttarci come facciamo ora; è chiaro che siamo tutti contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e per questo bisogna anche alla E proporre il superamento del cottimo, come stanno facendo ormai tutte le grosse fabbriche di Milano attualmente in lotta.

La Direzione se ha delle deficienze amministrative, sappia che oggi ci sono macchine per la contabilità e personale specializzato a tale proposito. I lavoratori producono giorno per giorno e non possono essere pagati a rate posticipate.

CONSIGLI Al COTTIMISTI

E' bene che gli operai siano al corrente per il loro interesse, come saper calcolare le bolle con cui lavorano.

Come si deve fare

Controllare che il numero delle copie di bolla in possesso dell'operaio corrisponda a quello che viene mandato in paga e il numero dei pezzi fatti.

Ogni sera scrivere il numero delle ore lavorate nella propria bolla a fianco della timbratura, inoltre scrivere il numero dei pezzi eseguiti nella giornata.

Alla chiusura della bolla sommare le ore e i pezzi.

Moltiplicare il numero dei pezzi eseguiti (più gli scarti eventuali) per il tempo che è segnato sulla bolla + 4%, il risultato corrisponde alle ore da impiegare o ore assegnate.

Dividere le ore assegnate per le ore impiegate, il quoziente è la resa della bolla.

Si legge sulla tabella dei cottimi il corrispondente della resa in lire, si moltiplica per le ore e si ottiene la somma da rissquotere.

Per il calcolo delle ore portare i minuti delle ore in centesimi, l'orologio delle timbrature, scatta ogni tre minuti, questi tre minuti equivalgono a 5 centesimi di ora, perciò se si ha nua timbratura 8,03 equivale a 8,05 in centesimi.

Nel conteggio giornaliero bisogna detrarre i 20 minuti di riposo che riportati ai centesimi sono 30.

Se questi conteggi vengono fatti ogni sera e al termine della bolla, il controllo del listino cottimo e della busta è semplificato, sia perchè si viene a conoscenza subito dell'errore, sia perchè è nell'interesse del lavoratore.

Invitiamo lavoratori a scrivere al nostro giornaletto sui problemi esistenti nei reparti

1971: Tutti i lavoratori nel Sindacato

L'anno 1971 deve essere l'anno della grande convergenza di tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione, verso la sindacalizzazione e l'iscrizione al Sindacato.

Nella provincia di Milano 170.000 lavoratori su 300.000 metalmeccanici, nel 1970, hanno ritirato la tessera del Sindacato.

Una grossa fetta di lavoratori resta però ancora fuori.

Il principio basilare sul quale deve formarsi una coscienza sindacale è questo: AL Dl FUORI DEL SINDACATO, O CONTRO IL SINDACATO, NON PUO' ESSERCI UNA CONCRETA E VALIDA DIFESA DEGLI INTERESSI DEI LAVORATORI.

Coloro che tentano di distogliere una parte di forze lavoratrici dalla adesione al Sindacato, in realtà non hanno nulla da proporre in alternativa alla forza del Sindacato e dei lavoratori se non delle idee confuse che in definitiva servono solo a portar acqua al mulino dei padroni.

I lavoratori, sia pure nel travaglio del rinnovr:mento delle strutture del nostro sistema sociale, devono consapevolmente rifiutare ogni compromesso tra un'attesa indecisa e denigratoria ed una presa di posizione decisa, ferma nella prospettiva poichè soltanto l'unità di tutte le forze del lavoro, riunite nel Sindacato, possono aspirare a quelle nuove frontiere del lavoro e della vita sociale che si esprimono nella sintesi: PIU' POTERE ALLA CLASSE LAVORATRICE.

Il padronato è forte perchè unito ed organizzato ed oggi stiamo assistendo ad una serie di concentrazioni a livello nazionale, europeo e mondiale.

Rimanere isolati, restare a livelli di forze deboli nella realtà, ma che in potenza potrebbero essere enormi, vuol dire rimanere tagliati fuori da ogni possibile difesa sia nel campo del lavoro che in quello sociale.

La nuova realtà che si presenta oggi a tutti i lavoratori sta nel confronto e nello scontro delle idee, dei problemi economici e normativi, nella partecipazione alle lotte per l'attuazione delle riforme di struttura, affinchè il Sindacato, abbandonando i vecchi concetti di pura e sola rivendicazione economica, affronti sempre più con maggiore responsabilità i problemi diretti ed indiretti del mondo del lavoro sia dentro la fabbrica che fuori.

A questo processo di rinnovamento sindacale deve partecipare responsabilmente e con determinazione la stragrande maggioranza dei lavoratori. Rimanendo fuori dal Sindacato non si realizzerà nulla, se non quel mercenario guadagno di partecipare agli utili delle conquiste sindacali, alle spalle di coloro che hanno dato il proprio contributo di collaborazione, di lotta, di sacrifici.

Rivolgendoci ai non iscritti al Sindacato vogliamo dire loro una parola chiara: sia quello del 1971 un rinnovato senso di credibilità nel Sindacato, superando ogni polemica, ogni critica, ogni tentennamento e tutti i lavoratori diventino uno per l'altro i migliori attivisti sindacali convincendo, discutendo i motivi ed i principi di fondo che determinano la decisione di iscriversi al Sindacato.

Questo è l'incitamento e l'augurio che rivolgiamo

a tutti i lavoratori iscritti e non iscritti, affinchè il SINDACATO del 1971 sia il più forte, il più numeroso possibile, ponendo cosi le premesse di maggiori conquiste economiche, normative e sociali.

PERCHE' AUMENTA LA TESSERA?

Come già comunicato nei giorni scorsi dalle Organizzazioni sindacali, a partire dal 1971 la quota di iscrizione al Sindacato non è più in cifra fissa (come avvenuto sino ad ora), ma in percentuale calcolata sui minimi contrattuali di categoria.

In questo modo viene ad esserci una maggiore giustizia contributiva in quanto ciascun iscritto paga sulla base dello stipendio (riferito al minimo contrattuale) che prende: in altri termini chi più ha più paga, chi meno ha meno paga.

Molti osserveranno: « però la quota è aumentata anche per quelli che prendono meno ». E' vero: le nuove quote hanno subito una variazione mensile di 50-200 lire in più per gli operai e di 150-750 per gli impiegati.

La ragione di ciò sta nel fatto che in questi ultimi anni il costo della vita è aumentato per tutti, anche per l'organizzazione sindacale: Naturalmente non è questo il sok,. motivo dell'aumento del prezzo della tessera: il Sindacato non è un qualcosa d astratto, che non ci appartiene. Il Sindacato esiste se ci sono gli organizzati e sono gli organizzati a fornire al Sindacato i mezzi necessari per le sue varie e molteplici attività.

Il Sindacato deve oggi assicurarsi una struttura organizzativa permanente, deve mantenere costanti e funzionali collegamenti con i suoi quadri intermedi e di fabbrica, deve fornirsi di biblioteche ed istituire suoi uffici, studi specializzati, sedi zonali, deve organizzare corsi sindacali, deve assumere tecnici e garantirsi consulenze di economisti, avvocati, giuristi, deve poter avere i mezzi per la stampa ed organizzare nuovi canali di informazione. Altrimenti, se il Sindacato dovesse vivere alla giornata, con una carente struttura organzzativa, con mezzi scarsi ed inefficienti, sarebbe più facile per il padronato neutralizzarlo, batterlo e con esso tutti i lavoratori.

t. è 40 40.1% oa t . *.of 1. , • i jt
I
31\INCF i Ii Ila

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Sindacato E9 by fondazioneisec - Issuu