Scintilla Borletti12

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Redazione e Amministrazione: Via Cecchi, 13 Milano

Anno IX N. 4

Aprile Maggio 1982

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Borletti non ha argomenti

Bruciano le 3000 lettere inviate dal padrone ricorre alla "serrata„

La nostra Commissione Interna, su mandato dei sindacati della FIOM-CGIL e FIMCISL, ha posto nuovamente alla direzione le rivendicazioni sindacali per le quali siamo in lotta da ormai due mesi. Le proposte sono limitate ai punti essenziali che, in altre fabbriche della nostra categoria sono già state accolte dalle rispettive direzioni aziendall.

A queste proposte, che la Commissione Interna presentava alla Direzione chiedendo un incontro, Senatore Borletti ha risposto con la «serrata».

Questo è l'unico argomento di chi non ha argomenti per confutare la giustezza delle richieste dei lavoratori: questo è l'atteggiamento di un padrone che non si accontenta di trarre dal ritmo soverchiante di lavoro cui sottopone i suoi dipendenti sempre maggiori profitti, ma che vuole imporre la «sua» legge, mostrare « come si fa » agli altri industriali che stanno per trattare, imporre la « sua » volontà nella « sua » fabbrica, decidere di «sua» volontà se i «suoi» dipendenti devono o non devono quadrare il bilancio familiare.

Richiesta la requisizione alla Giunta

Un'interpellanza al Sindaco sulla « serrata » alla Borletti è stata presentata dai consiglieri comunali Sacchi e Pirola (PCI) e Alini e Monico (PSI). In attesa, i consiglieri chiedono al Sindaco di procedere, come già fece il sindaco di Firenze, La Pira, nei riguardi della Pignone, alla requisizione dello stabilimento. L'interpellanza, in particolare, chiede al Sindaco « se nella sua qualità di capo dell'Amministrazione comunale di Milano, intende, come già avvenuto in analoghe circostanze su iniziativa di Amministrazioni comunali di altre città italiane, avvalersi dell'art. 7 della legge n. 2248 del 20-3-1865, allegato E, e ad ammettere, in forza di tale veste e di tale legge, un urgente decreto di requisizione della fabbrica.

La Giunta Comunale ha «deprecato vivamente il ricorso alla « serrata » da parte di Bor-

letti ed ha deciso di assumere «opportune iniziative» per comporre equamente la vertenza che si trascina ormai da circa tre mesi. Questo il comunicato emesso dalla Giunta: «La Giunta municipale ha esaminato la grave situazione creatasi nella nostra città a seguito della serrata decisa nei giorni scorsi dalla Società F.11i Borletti. La Giunta municipale depreca vivamente il ricorso a metodi che giustificano reazioni nella opinione pubblica e provocano gravi disagi sociali.

« Il Sindaco di Milano, nella sua qualità di capo della Amministrazione comunale e di rappresentante della cittadinanza ha deciso di assumere le oppurtune iniziative atte a favorire la equa composizione della vertenza. La Giunta municipale segue gli sviluppi della situazione riservandosi di sottoporla ad un riesame ».

Programmazione economica : impegno del centro-sinistra

Intanto un telegramma è stato inviato dai parlamentari comunisti milanesi, al ministro del lavoro, onorevole Virginio Bertinelli. Eccone il testo: « Preghiamoti intervenire massima urgenza per gravissima situazione causata da serrata imposta incostituzio-

nalmente nell'azienda Borletti nel corso legittima agitazione sindacale unitaria. Contiamo tua tempestiva iniziativa in merito. Ti siamo grati sollecita risposta.

FIRMATO: Lajolo, Pina Re, Alberganti, Venegoni, De Grada, Montagnani-Marelli, Scotti. ••••••••••~".",,W..".".".""..",/~.

Per anni i partiti della classe operaia e l'organizzazione sindacale unitaria, la CGIL, hanno richiesto e si sono battuti perchè lo sviluppo economico del nostro Paese avvenisse sulla base di una programmazione economica democratica che permettesse di superare gli squilibri esistenti fra nord e sud, fra città e campagna e che avesse come presupposto la riduzione dello squilibrio esistente tra i profitti padronali e i salari dei lavoratori.

Dopo che per anni queste proposte erano state respinte come irrealizzabili da parte dei gruppi dominanti, ora, con la formazione del governo di centro-sini-

stra, anche gli attuali governanti ammettono la necessità che l'economia del Paese si sviluppi sulla base di certe linee programmatiche e questo stesso riconoscimento, è già un primo successo della lotta condotta da anni dai lavoratori italiani.

Obbiettivo di una politica di programmazione democratica deve essere il miglioramento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici. Per raggiungere questo obiettivo è necessario sia promosso un aumento dei salari.

Assistiamo però ad un certo rallentamento nell'attività dello attuale governo. Crescono le rene- CONTINUA A PAGINA 3

PERIODICO DEI LAVORATORI DELLE OFFICINE NutlitLiETTI
I lavoratori proseguono la lotta; ogni giorno si ritrovano davanti ai cancelli che dovranno riaprirsi

AUMENTA DI 3 PUNTI LA CONTINGENZA

ROMA

L'indice del costo della vita nel trimestre febbraio aprile è aumentato di tre punti rispetto a quello rilevato nel trimestre precedente. Infatti da quota 112 è passato, nell'ultimo trimestre, a quota 115.

Di conseguenza a partire dal 1.o maggio 1962 e per il trimestre maggio-luglio 1962, l'indennità di contingenza per i lavoratori della industria, del commercio e della agricoltura, ha subito un aumento di tre punti.

Continua la polemica

LA LETTERA DI

UNA IMPIEGATA

Da quando sono entrata alla Borletti ho seguito con simpatia ogni puntata della « Scintilla » e sono sempre stata d'accordo. Nell'ultima pubblicazione vi era, nella 4.a pagina la lettera di un impiegato, certamente aspirante ad una certa carriera e ciò si prevede dal modo in cui scrive, perchè pur essendo anch'io un'impiegata, trovo che il suo ragionamento è totalmente sbagliato.

Perchè?

Anzitutto non è vero che le imprecazioni fatteci dagli operai inaspriscono sempre più i rapporti fra le due categorie perchè l'iniziativa e la colpa è semplicemente nostra.

In questo periodo la massa degli impiegati è formata in maggior parte dai giovani la cui idea è solidale con gli operai in tutti i vari punti di lotta.

Ma quando in un ufficio si chiede se si è tutti d'accordo nel fare lo sciopero, le « matrone » e i « senatori » rispondono con la solita e invariabile esclamazione «Mah ! ». A noi cosa rimane da fere?

Quindi potete costatare che la colpa di tutto ciò proviene proprio da coloro che dovrebbero avere l'iniziativa. In riguardo alle famosissime « saracinesche » meglio che non parli; aggiungo solo che non sono state messe come hanno detto, per la sicurezza dei dirigenti, perchè un quarto d'ora prima dell'inizio dello sciopero con tanto di cappello lasciano gli uffici per « destinazione ignota »; ma per costringere coloro che rimangono rinchiusi, a lavorare.

Credo sia superfluo aggiungere altro, solo mi auguro che le due categorie siano in avvenire unite sia nel pensiero che nelle azioni.

Una impiegata

71.4Agjetzuff .IV (77/603

OGGETTO Interrogazione a risposta scritta 0.2869 igia intergazione orale n.1128).

La S.V.On.le ha traefornato in interrogazione con richiesta di risposta scritta la seguente interrogazione a risposta orale che Ella aveva presentato il 26 aprile 1961 :

Al Ministro dell'interno, per sapere se sia a conoscenza delle gravi violenze perpetrate da forze di Pubblica Sicurezza fl giorno 21 aprile 1961 a Milano, a danno di lavoratori e lavoratrici della azienda Borletti che rientravano in fabbrica dopo una momentanea e pacifica sospensione del lavoro e quali provvedimenti intenda prendere nei confronti del funzionario responsabile di avere impartito l'inginetificato ordine di attaccare e manganellare brutalmente uomini e donne di cui alcune decine sono state contuee o ferite....

In riepoeta a detta interrogazione, si comunica quanto segue : L'intervento della forza pubblica nella circostanza ricordata dalla S.9.0n.le si rese necessario per assicurare il mantenimento dell'ordine pubblico e nessun ordine venne impartito di "attaccare e manganellare i manifestanti.

PER I IMMO

A seguito dei gravi fatti avvenuti durante gli scioperi di un anno fa quando la polizia percosse alcuni lavoratori e lavoratrici, il Sen. Piero Montagnani Marelli del PCI rivolse una interpellanza e chied e r conto di quanto era accaduto al Ministero dell'Interno. Dopo un anno, f1nalte, è arrivata la risposta che riproduciamo qui a fianco.

ULTERIORI SCATTI Al SALARI DELLE OPERAIE

Con il Lo maggio c.m. gli attuali salari delle lavoratrici operaie, a norma dell'Accordo nazionale di categoria sulla parità salariale (22-11-1961) subiranno un ulteriore aumento nella seguente misura:

DONNE 1.a CATEGORIA oltre 20 anni L. 1,80 orarie

DONNE 2.a CATEGORIA oltre 20 anni L. 3,55 orarie

18 - 20 anni L. 3,55 orarie

16 -18 anni L. 3,55 orarie

Un ulteriore aumento, il conclusivo, avrà luogo a partire dal 22 ottobre 1962.

lba lotta dei 70 mila

Elezioni burla a S. Giorgio,

A S. Giorgio di Legnano da alcuni mesi la Borletti ha aperto un reparto per la fabbricazione di alcuni particolari delle apparecchiature auto, vedi tachimetri e flessibile.

Per questo reparto il personale è stato assunto in loco, e ha cominciato a lavorare previo un periodo di addestramento a Milano.

Il personale è essenzialmente femminile.

La Direzione della Borletti, per la serietà che la distingue... così rispettosa delle leggi (contratto, accordi interconfederali), si è subito indaffarata perchè anche a S. Giorgio quei lavoratori avessero il loro organismo di rappresentanza, cioè la Comm. Interna con diritto a tre membri. Così, si sono svolte le elezioni e gli eletti sono risultati un operaio e due operaie.

Nulla da obbiettare se tutto si fosse svolto con i crismi della regolarità, e diciamo subito a priori che nulla abbiamo a ridire sul conto di questi tre lavoratori che riteniamo persone degne del massimo rispetto, e che avremmo il piacere di conoscere.

Le informazioni però in nostro possesso, in ordine a queste elezioni e al tipo di procedura usato ci hanno suggerito il titolo del presente articolo.

Ecco come si sarebbero svolti i fatti.

Un bel giorno un funzionario della ditta molto conosciuto a Milano con funzioni di «faso tuto mì» ri recò a S. Giorgio: con pochi preamboli interpellò i lavoratori indicando i tre che poi furono eletti nell'unica lista fatta presentare : la CISL.

I PRIMI ACCORDI

La lotta che ha visto impegnati 70 mila lavoratori metalmeccanici milanesi ha dato i suoi primi frutti. Accordi integrativi aziendali sono stati sottoscritti in alcuni grandi complessi e in altre aziende minori.

C.G.E. - FIAR

La corresponsione di un premio «una tantum» di 26.000 lire per tutti i dipendenti e di un altro premio di 10.000 lire per tutti i lavoratori che prestino attualmente il servizio militare.

L'impegno della direzione di presentare e contrattare con la C.I., entro il luglio 1962, un premio di produzione che permetta ai lavoratori di partecipare ai benefici derivanti dall'aumento della produttività. Il premio di produzione sarà inoltre aumentato del 20 per cento rispetto a quello del 1961 che si aggirava intorno alla media di 45.000 lire.

L'accordo prevede inoltre una ulteriore riduzione di un'ora e mezzo dell'orario settimanale di lavoro per gli operai e gli impiegati.

3) La ditta si è impegnata a discutere can la C.I. i sistemi di cottimo e le relative norme di applicazione.

SIT - Siemens

1) l'attuale premio di 28.000 lire annue viene elevato a 55 mila;

una tantum di 25.000 lire; una nuova e più giusta regolamentazione della riduzione della settimana lavorativa attualmente in vigore;

impegno dell'azienda a contrattare entro 11 1963 con le organizzazioni sindacali dei lavorato.

ri una organica regolamentazione del premio di produzione collegato alla produttività;

impegno a discutere con le organizzazioni dei lavoratori la regolamentazione dei cottimi e il collegamento al cottimo stesso degli attuali economisti; distacco per tutta la giornata di un membro di C.I.; trattenuta delle quote sindacali.

AGUSTONI

un aumento di L. 20 orarie a tutti i lavoratori; ai lavoratori in infortunio viene assicurato l'80 per cento della retribuzione dal primo giorno; ai lavoratori in malattia tale trattamento viene assicurato dopo il quarto giorno; dopo le 44 ore settimanali, tutte le ore sono considerate straordinarie. Tutti gli scaglioni di ferie vengono aumentati di due giorni all'anno.

La procedura, fuori da ogni prassi sindacale fu tanto clandestina, che lo stesso funzionario della CISL di Legnano non era al corrente che nella fabbrica era stata eletta la C.I. con rappresentanti del suo sindacato

Che dire al riguardo?

Mai visto tanto zelo da parte della Direzione della Borletti a tutela degli interessi dei suoi lavoratori.

La morale (non della favola) traetela voi lettori di Scintilla ; alle organizzazioni sindacali di Legnano smascherare simili gabole.

La SISMA sarà requisita

Contro la serrata della SISMA, decisa dalla Edison per frenare la lotta rivendicativa dei lavoratori, il Comune di Villadossola emetterà venerdì, dopo la seduta del Consiglio, à_ un decreto di requisizione. La decisione è scatur.ta dal convegno unitario di parlamentari ed amministratori sola, promosso dall'Amministrazione di Villadossola per individuare tutte le possibilità di sbloccare la drammatica situazione creatasi in seguito alla serrata per 2300 famiglie di lavoratori, e per tutti gli operatori economici del= la zona.

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2 ece Scintilla
URGENTISSIMA - RACCOMANDATA AMANO

Storia di milioni nascosti

Nello scorso numero de « La Scintilla » abbiamo dimostrato sulla base dei dati ufficiali dei bilanci della Borletti, come attualmente ogni dipendente produce in 29 ore e 20 minuti ciò che nel 1959 produceva in 48 ore.

Che ciò corrisponda ad una situazione reale è dimostrato pure dal fatto che, malgrado il nostro esplicito invito a confutare quanto dimostravano, nessun rappresentante della direzione si è preoccupato di farci pervenire uno documentata smentita

Su questo numero, come avevamo promesso, continuiamo lo esame dei dati di bilancio, poi-

chè riteniamo doveroso informare i lavoratori che non hanno il tempo di andare in Tribunale a consultarli.

Pubblichiamo in questa pagina, la tabella riassuntiva dei bilanci della società per azioni F.11i Borletti (costituita il 14 settembre 1937) degli ultimi 10 anni (1950-1960).

Esaminando la colonna degli utili distribuiti il lettore può avere l'impressione che non sempre gli affari siano andati bene : ad esempio nelle annate 1958-1959.

In realtà le cose stanno ben diversamente perchè se gli utili distribuiti sono quelli che ven-

portato delle spese come è dimostrato dai relativi valori: 785 milioni nel 1950 saliti a 2.976 milioni nel 1960.

Qualcuno potrebbe subito farci notare che se crescono le spese degli acquisti di nuovi macchinari, anche i fondi di ammortamento devono essere aumentati. D'accordo, rispondiamo. Ma nello stesso tempo non si può fare a meno di constatare come questi fondi siano stati accantonati in misura maggiore che non nel passato. Infatti nel 1960 la cifra relativa all'ammortamento era di 228 milioni rispetto ai 785 milioni degli impianti del corrispondente anno, cioè il 29 per cento circa.

Nel 1960 la cifra è stata di 2.354 milioni contro un valore degli impianti di 2.976 milioni, il che corrisponde all'80°,10 circa.

Programmazione economica

sistenze ed aumentano le contraddizioni.

Il 15 giugno scadrà il periodo di tre mesi concesso al governo per procedere alla nazionalizzazione della industria elettrica, ma finora non si è nemmeno iniziato un primo esame dei provvedimenti da adottare.

Il Ministro Ugo La Malfa non ha ancora presentato l'attesa relazione aggiuntiva sugli squili, bri esistenti nell'economia italiana.•Anche tutto quanto è avvenuto per la elezione del nuovo presidente della Repubbliaca è un aspetto delle difficoltà e degli equivoci che rendono debole lo attuale orientamento governativo.

gono chiaramente elencati sotto questa voce, i profitti effettivi non si trovano certamente elencati in una apposita colonna ma assumono la denominazione di « fondo ammortamenti, «'riserve », « titoli e partecipazioni » ecc.

Prendiamo ad esempio la voce « fondo ammortamenti » ( dove sa litamente ;trova un opportuno nascondiglio buona parte dei pro fitti). Notiamo subito che gli

accantonamenti sono aumentati di oltre 10 volte passando dai 228 milioni del '50 ai 2.354 milioni del '60. Ma la voce « fondo ammortamenti » ci permette di fare un'altra considerazione, se la confrontiamo con la voce « immobili, impianti e macchinari ».

Ogni lavoratore della Borletti sa che gli impianti della fabbrica sono stati rinnovati e ciò ha com-

Ciò dimostra non solo come le spese fatte per l'acquisto di nuovi impianti siano fin d'ora quasi completamente ammortizzate, ma poichè l'aumento sia in percentuale che in assoluto tende a salire più rapidamente di quello dei nuovi impianti (come si vede dal grafico pubblicato in questa pagina) è facile prevedere quale sarà l'andamento dei valori di queste du.,e voci. Praticamente Borletti si trova i nuovi impianti quasi interamente pagati e ciò in virtù dell'aumento dei profitti ottenuti intensificando lo sfruttamento dei suoi dipendenti.

Ciò appare ancor più evidente se consideriamo, per queste due voci, le cifre relative al periodo 1956.1960. Al fondo ammortamenti sono stati accantonati 1.218 milioni, mentre le spese per gli immobili, impianti e macchinari ammontano a soli 794 milioni. Borletti ha accantonato cioè, a fronte dei nuovi impianti, più di quanto abbia speso!

Vi è poi un'altra voce che riveste particolare interesse e che vale la pena di esaminare : il capitale versato dal 1950 ad oggi è più che raddoppiato, è cioè due volte e mezzo. Alcuni potrebbero pensare che siano stati gli azionisti a versare di tasca vari milioni, ma non è così. L'aumento di capitale è avvenuto in seguito alle decisioni delle assemblee dei soci del 4 dicembre 1954 e 30 otto bre 1956 di elevare gratuitamente il valore di ogni azione. E' questo un altro modo per dare una «sistemazione» ai profitti realizzati.

Così si potrebbe continuare per le voci : « titoli e partecipazioni », « riserve »; ed altre che non sono riportate nella tabella.

Senza timore di ripeterci comprendiamo molto bene perchè Senatore Borletti continui a parlare di « miracolo economico », in effetti per lui le cose stanno così,. Per i lavoratori invece, vale ancora la frase : « A salari imperfetti, profitti perfetti ».

Naturalmente, in questa situazione è la destra economica che rialza la testa per riprendere il sopravvento. Occorre quindi che contro l'azione ritardatrice - e sabotatrice svolta dalle destre si oppongano il peso e la volontà di rinnovamento della maggioranza del popolo italiano. In prima fila i lavoratori.

Occorre cioè che la fabbrica sia il centro propulsore di una politica nuova che realizzi le aspirazioni della classe lavoratrice, poichè da essa può derivare il contributo condizionante ad un affettiva realizzazione della programmazione democratica intesa come uno sviluppo armonico dell'economia nazionale nell'interesse del popolo e dei lavoratori italiani.

Africa batte Nepoti 2 - O

Dopo due mesi di lotta, alla Borletti c'è qualcuno che pare non sappia ancora perchè i lavoratori hanno scioperato. Non si tratta, come qualcuno potrebbe supporre, di qualche dipendente in preda ad improvvisa amnesia, ma niente po' po' di meno che del Dr. Nepoti, il quale, rivolto alla C. I., il 27 aprile scorso dichiarava : « A dir la verità, io oggi non so ancora perchè scioperate... ».

A lui ha fatto eco (come il gatto alla volpe di « Pinocchio ») il rag. Ferré.

Invece lo hanno capito, al volo un gruppo di visitatori del Sud-Africa, presenti a Milano in occasione della 40.a Fiera Campionaria. Fu infatti in occasione di una manifestazione dei lavoratori della Borletti, di fronte ai cancelli della Fiera, che alcuni africani, guardando i cartelli che gli scioperanti tenevano alti sulle loro teste, chiedevano a base di cenni cosa volessero significare. Sempre a cenni, alcuni lavoratori risposero con significativo gesto delle dita : « Grana, vogliamo la grana ». I visitatori di pelle nera compresero al volo, sorrisero e applaudirono con simpatia.

Al Dr. Nepoti finto ingenuo e ai lavoratori, le debite conclusioni.

.100 300 100 1 50 y '55 '54 '5() 57 '5$ 59 la Scintilla 3 " BORLETTI PROFITTI PERFETTI
egg- CONTINUAZIONE DALLA PAG. I i
1950 1951 600 600 — 0,4 1952 600 28 1953 600 36 1954 900 45 1955 900 288 1956 1200 55 1957 1200 178 1958 1200 243 1959 1200 241 1960 1500 249 in milioni di lire
Anni Cap. Riserve Ammor. Imm. Partec. Utili Sociale Imp. Distr. 228 289 785 1011 — — 8 57 363 1143 15 58 456 1451 15 85 664 1583 17. 154 893 1741 17 149 1136 2182 17 148 1503 2434 17 145 1784 2609 17 90 2097 2787 17 85 2354 2976 251 146
Sul grafico è indicato l'andamento delle voci « ammortamento » e « immobili, impianti, macchinari », preso a base 100 il 1950.

CELEBRATO IL 25 APRILE

Alcune note stonate

Anche quest'anno, alla Borletti, i lavoratori hanno celebrato la ricorrenza del 25 aprile, deponendo una corona di fiori sulla lapide che ricorda i caduti della fabbrica nella Guerra di Liberazione, e un'altra su quella del partigiano caduto Sergio Papi. Si è rinnovata così una tradizione iniziata nel lontano 1946 che resterà sempre scolpita nel cuore dei lavoratori, diciamo solo dei lavoratori perchè è da anni che la direzione è assente da questa manifestazione.

Tuttavia oggi molto di nuovo vi è che consente di celebrare il 25 aprile con particolare fiducia, non soltanto con la passione che nasce dal ricordo di tanti sacrifici e tanta gloria, per mobilitarci in difesa dei valori insidiati e delle conquiste in pericolo come a volte ci accadde nel passato, ma per porre più avanzati obiettivi e accelerare la marcia in avanti.

Vi è di nuovo che le esigenze democratiche e rivoluzionarie, proprie della Resistenza vecchia

L' O. V. R. A. alla 13orlettl

Durante questo sciopero, sono accaduti alcuni fatti che già si verificarono lo scorso anno: la chiamata di alcuni lavoratori presso il Commissariato di zona, per essere interrogati su questo su quello, ma sempre di riflesso naturalmente alle manifestazioni di lotta che avvengono all'esterno della fabbrica.

Ma la polizia, come fa a conoscere i nomi di questi lavoratori? Chi può essere a fornire con tanta esattezza nome e cognome indirizzo di nostri compagni di lavoro che hanno il torto di essere in prima fila nelle manifestazioni e di portare slancio e vivacità nella lotta?.

Noi sappiamo che chi conosce con esattezza nome, generalità, indirizzo, colore sindacale ecc. dei lavoratori è l'ufficio del personale della Borletti che, conseguentemente, è anche in grado di operare una scelta Sui nominativi da « ammonire » (come si è visto).

Può smentire la direzione della società questa nostra ipotesi dobbiamo invece pensare che la polizia accolga le « informazioni » di qualche solerte e altrettanto « ben informato e istruito » scioperante mimetizzato?

Comunque sia è una vera vergogna: scioperare è un diritto che ci siamo conquistati e se il dr. Borletti non vuole scioperi non ha che un mezzo: pagare!

Direttore Responsabile OTTAVIO RIZZARDINI Autoriz. del Tribunale di Milan

n. 4.310 in data 13 - 5 - 1957

l'Aretina - Via Veaptmei, 9 -

giovane, sono ancor più sentite, sono ancor più profondamente e calate nella coscienza democratica del Paese.

Tanto più stonata perciò la collocazione che si è voluta dare alla lapide dei Caduti per la Libertà. Come ricordiamo, infatti, a suo tempo la lapide era infissa su un lato dell'ingresso della vecchia portineria, di fronte a quella del fondatore della ditta, Aldo Borletti.

Rinnovato l'ingresso di via Washington 70, mentre la lapide del fondatore fu collocata nel nuovo moderno atrio, quella dei caduti fa relegata in un angolo del cortile tra la scala impiegati e il magazzeno metalli, un luogo che poteva aver senso solo se decoroso e raccolto.

Invece abbiamo assistito (e la stonatura è stata maggiormente rilevata nella ricorrenza del 25 aprile) che mentre la lapide era ornata da una bella corona, decine rotoli di metallo erano accatastati sotto la lapide senza alcuna considerazione dovuta al luogo.

E' chiaro che le cose non possono rimanere così. Pensiamo che il Comitato ANPI aziendale e la stessa Commissione Interna, debbano intervenire per far sì che la proposta di molti lavoratori, di collocare la lapide nella portineria di Via Digione 15. sia presa in considerazione.

le ragazze reclamano la parità

Da anni i sindacati sostengono che a parità di lavoro vi sia parità di retribuzione, non solo fra uomini e donne ma anche fra giovani al di sotto dei venti anni e adulte.

E' già stato detto che le giovani operaie, a uguale rendi) mento produttivo delle altre operaie, percepiscono un salario di molto inferiore non solo sui minimi tabellari ma anche sul cottimo.

Le operaie esprimono insofferenza per questa situazione intollerabile e si ritengono offese nella loro dignità.

Mobili per abitazione

Nel nostro Paese il diritto alla parità è pienamente riconosciuto non solo sul piano sindacale, ma anche sul piano giuridico. Ecco cosa dice l'articolo 37 della Costituzione: « Tutela del lavoro dei minori con speciali norme atte a garantire ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione ».

Sappiamo che Borletti è uno specialista nel violare le leggi e gli accordi, e questo gli permette di guadagnare fior di milioni sulla pelle delle operaie.

E' ora che questo' problema lo esamini la Commissione Interna, senza lasciar tempo al tempo.

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Il nostro corteo di protesta (Foto «Matteo»)
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Scintilla

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