Miliardi ripartiti fra gli industriali 430
Miliardi richiesti dagli operai e dagli impiegati per la rivalutazione. . . 50
Miliardi ripartiti fra gli industriali 430
Miliardi richiesti dagli operai e dagli impiegati per la rivalutazione. . . 50
L'irragionevole intransigenza della Confindustria di fronte alle modeste e giuste richieste dei sindacati per tutte le categorie, ha portato di nuovo alla rottura delle trattative tra le organizzazioni padronali e quelle dei lavoratori.
Non potendo più oltre accettare questo dispotismo i lavoratori, uniti nelle proprie organizzazioni di categoria; si stonno preparando a qualsiasi azione sindacale che si renderà necessaria fino al raggiungimento dei due importanti obiettivi: rivalutazione salariale e regolamentazione dei licenziamenti individuali.
Le richieste economiche per la rivalutazione delle categorie sono state rigettate dalla Confindustria col pretesto che queste comporterebbero da parte sua un gravissimo sacrificio economico arrivando niente di meno a proporre un alleggerimento degli oneri padronali derivanti da altri istituti contrattuali.
Ciò significherebbe intaccare i diritti già acquisiti dai lavora. tori attraverso la stipulazione dei contratti di lavoro.
La falsità della tesi della confindustria sulla impossibilità da parte del padronato di sostenere nuovi oneri è stata ampiamente dimostrata. Una prova indiscutibile ci vene data dai calcoli ottenuti dai dati ufficiali della stessa Confindustria e della Banca di Italia, da cui risulta che nel 1949 i profitti capitalistici degli industriali hanno raggiunto la cifra di oltre 430 miliardi.
Le richieste dei lavoratori non inciderebbero quindi che per poco più del dieci per cento sullo importo complessivo di tali profitti.
Ugualmente negativa è la posizione della Confindustria a proposito di un'altra rivendicazione
fondamentale che non comporterebbe alcun onere economico per i datori di lavoro: la regolamentazione dei licenziamenti individuali.
Non voler ripristinare l'accordo del 7 agosto 1947, che prevedeva questa regolamentazione, è indice chiaro che si vuol dare al datore di lavoro la facoltà di licenziare a suo piacimento, onde istituire nelle aziende quel dispotismo as-
soluto che valga a mantenere i lavoratori sotto la continua minaccia di essere gettati sul lastrico.
Oltre ciò, la nostra categoria si pone un'altro obiettivo fondamentale, che da molto tempo appassiona tutti gli elettrici: l'accordo sul trattamento di quiescenza.
I continui sabotaggi di cui que. sto problema è oggetto, ultimo dei (continua in 2. pag.)
Il giornale non ha la fortuna di piacere alla Direzione ;enerale; sembra anzi che, in questi cinque anni di vita, abbia procurato tanti dispiaceri a lor signori da indurli a fare certe dichiarazioni che ci illuminano abbastanza bene bui concetto della loro democrazia. Pochi mesi or sono una fonte romana bene informata
ci metteva al corrente dello stato d'animo dei nostri dirigenti e candidamente ci consigliava per il nostro bene che non avremmo più dovuto pubblicare " La Scintilla „.
Non vogliamo turbare la pace di questi signori con le nostre critiche, che d' altra parte mai sono state smentite, ma pretendiamo dire il nostro
parere su ogni cosa che interessi il lavoratore, esprimere il nostro giudizio su ogni provvedimento che la Direzione Generale intende prendere.
Le nostre valutazioni possono essere anche sbagliate ma sarà attraverso una polemica svolta con calma e serenità che si potrà chiarire quali delle due parti abbia errato.
Sebbene "La Scintilla „ non sia un organo ufficiale nulla può diminuire il valore del suo contenuto giacchè è riuscita a crearsi attorno un solido legame con tutti i lavoratori e grazie al loro contributo e all' appoggio morale può ben dire di parlare a loro nome in un linguaggio modesto ma chiaro e preciso.
E' un legame questo che si andrà rafforzando sempre più per una ragione molto semplice : perchè il nostro foglio ha sempre difeso i loro interessi, ha levato alta la sua voce di protesta di fronte a certi soprusi padronali, contro tutte le ingiustizie, contro i guerrafondai.
In questa particolare situazione, in cui industriali e governo hanno deciso di far retrocedere i lavoratori dalle loro conquiste democratiche ed economiche può anche " La Scintilla „ , sorretta dall'entusiass no e dall'aiuto concreto dei suoi lettori, portare il suo modesto contributo alle lotte in difesa della Pace, del lavoro e della democrazia.
Non vorremmo apparire eccessivamente maligni, ma ci pare che, questa Mia come in casi precedenti, la Direzione Generale con certi suoi provvedimenti di chiara marca fascista cerchi di provocare il prprio personale.
La volta scorsa i motivi addotti per trasferire cinque operai nei più impensati posti di lavoro si riferivano al ‘. desiderio „ della Direzione Generale di dar loro una " sistemazione,,; questa volta il trasferimento dell'operaio Carlini Enzo, comunicatogli con una lettera che ha tutto il sapore di un ordine militare con i suoi " dovete " e " siete ", viene motivato, molto comodamente, " per esigenze di servizio „ .
Ma. in tutti e due i casi, è chiaro che la Direzione Generale si accinge a dare inizio ad una serie di provvedimenti intimidatori con i quali s'illude di trasformare il suo personale in una massa di pecore per poi decidere di esso secondo quello che viene in testa al primo dei nostri pa.terni „ dirigenti.
Perché essi, infatti, dimenticano troppo spesso, e con intenzione, che esistono organismi quali le Commissioni Interne che devono essere interpellate su ogni problema e principalmente ogni qualvolta si tratti di trasferire un lavoratore.
Se questa prassi democratica non intendono seguirla, saranno i lavoratori di ogni Esercizio a farla rispettare con tutti quei mezzi che crederanno più opportuni.
La questione ha pure un altro aspetto.
Sotto l'apparente necessità delle " esigenze di servizio „ con cui sono decisi questi trasferimenti, sí nascondono i motivi reali che li determinano.
Denunciavamo, in un precedente numero del nostro notiziario, come in seguito al frettoloso collocamento a riposo di quei lavoratori che avevano raggiunto il limite di età si rendevano vacanti molti posti di lavoro.
Ad Ancona le conseguenze funeste di ciò si cominciano a far •
sentire data anche la particolare situazione del nostro Esercizio e aumenteranno certamente con la prossima stagione invernale.
Ma ciò non sembra affatto preoccupare la nostra Direzione la quale anziché provvedere per ridare ai suoi Esercizi un organico completo ed adeguato alle aumentate esigenze del servizio, arriva al punto di prendere quelle decisioni sopra denunciate e non sarebbe da meravigliarsi se altri simili provvedimenti dovessero ripetersi.
Potrebbe essere indicativa, in proposito, una certa voce che circola con insistenza di una presunta esuberanza di personale, la falsità della quale è cosa facile dimostrare.
Prendiamo il settore colpito da queste misure dittatoriali: gli operai di squadra della nostra stessa sede.
chiaro a tutti e fuori discussione che le esigenze del servizio sono aumentate di molto in confronto a quelle che erano nel
Trasferimenti al posto di nuove assunzioni Un
periodo anteguerra; ebbene se facciamo un paragone con 1' organico di allora e quello attuale vedremo che oggi questi operai raggiungono le 24 unità in confronto alle 23 del periodo pre bellico.
Ed allora come giustificare questi trasferimenti ? Forse è utile, accettando per vere le " esigenze di servizio „, chiudere un buco da una parte per aprirne uno più grosso da un' altra ? E' forse giusto prendere questi provvedimenti senza interpellare le Commissioni Interne?
Certamente no ed è per questo che li interpretiamo come misure dittatoriali e fasciste atte ad intimidire il personale, a dividerlo per spezzarne la sua compattezza e la •sua combattività.
Ma questa situazione che è stata sino ad oggi sopportata minaccia di far traboccare la misura ormai colma e per evitarne le conseguenze ci auguriamo che gli altolocati dirigenti rientrino nella ragione.
Roma, 3 luglio 1950
On. GIULIO PASTORE Segretario Generale della C.I.S.L. Via Po, 21 Roma
Perché non sorgano equivoci o arbitrarie interpretazioni, le preciso i motivi che hanno determinato, il 23 giugno u.s., le mie dimissioni da Segretario Nazionale della Federazione Ospedalieri e da componente il consiglio Generale della C.I.S.L.;
- il suo agire dispotico, quale Segretario Confederale, contrasta con i miei principi di uomo libero a cos ogni sana concezione democratica;
- in forza del regime autoritario da lei instaurato, ella non ha tenuto in alcun conto che il mandato di Segretario della Federazione mi era stato conferito dal Congresso Nazionale, dopo regolari elezioni svoltesi a Firenze il 18 ottobre 1949;
- ella, considerando la Confederazione come una fattoria dì sua proprietà, assegna incarichi con giudizio insindacabile e revoca mandati in dispregio ad ogni principio democratico. Infatti, all'atto dell' unificazione tra la L.C.G.I.L. e la F.I.L., lei si è arrogato il diritto di assegnare gli incarichi E3 condo un criterio di valut,,zione di capacità, di cui lei si è fatto giudice assoluto, non tenendo quindi in alcun« conto le espressioni della base manifestate nei congressi ;
- l'auto-governo delle categorie, tanto sbandierato, è subordinato alle contribuzioni mensili da lei disposte a seconda della buona o cattiva condotta delle pecore del suo gregge;
- il nuovo tipo di Sindacato, di cui lei è il fondatore unitamente alle asserz ioni che occorre ritenere superata la fase salariale per guardare le mète più lontane, rappresenta un aspetto deteriore del corporativismo mal copiato e da me non condiviso.
Le suddette enunciazioni. e l'auti,crazia da lei instaurata a breve scadenza apriranno gli occhi anche al gruppo di ACLISTI che costituisce il nerbo di tutta la incastellatura confederale, sovvenzionata dagli Americani non per la difesa dei lavoratori ma per la lotta anticomunista e per mantenere in equilibrio la poltrona sulla quale lei si è comodamente seduto.
Per queste ragioni non mi è possibile continuare a collaborare nella organizzazione Sindacale da lei diretta con sistemi che cozzano contro la mia coscienza e che sono contrari ai reali interessi delle classi lavoratrici.
Questa mia decisione oggi stesso porterò a conoscenza di tutta la c a eg,ri a.
(continuaz. dalla 1. pag.) quali quello ordito da alcuni dirigenti scissionisti che a insaputa della Fidae avevano fatto formale richiesta all'INPS, col pretesto delle garanzie, di studiare un sistema a capitalizzazione insabbiando nuovamente ogni cosa, proprio come desiderano i nostri industriali e il governo, questi sabotaggi, dicevamo, ci convincono sempre più che con la Pensione FIDAE i lavoratori elettrici hanno imboccato la giusta via.
Bene ha fatto perciò il Consiglio Nazionale della Fidae ad approvare l'ordine del giorno in cui, dopo aver indicato il trattamento di quiescenza come l'obiettivo principal edella categoria e aver riaffermato la volontà di usare qualsiasi mezzo di lotta sindacale per raggiungerlo, fissa nella data del 1 Settembre prossimo il termine entro il quale gli industriali dovranno dare una risposta definitiva e dopo il quale dovrà iniziarsi la lotta.
Come si vede le ragioni della eventuale agitazione sono così giuste e fondate che tutti i lavoratori si troveranno uniti per rispondere alla Confindustria con una lotta così decisa e concorde da costringerla a riprendere le trattative.
Luglio 1950.
Vedi quella bella palazzina che sembra rimessa a nuovo?
Quale, quella in riva al mare e circondata dal verde delle piante?
Si, proprio. E' forse un albergo o un edifizio per villeggiatura estiva?
Ma no, è la nostra colonia che andiamo a visitare, è la colonia della " Unes „!
Proprio così. — Per renderci conto del funzionamento dei vari reparti della colonia e della consistenza dei lavori che per to
VINCERE AD OGNI COSTO -
Per hollevare il morale dei nostri amici del CRAL di Roma si rendeva urgente la conquista di una " coppa „ .
Ecco perchè hanno vinto il torneo di bocce di Ascoli Piceno ; però... vittoria romana senza romani...
TROPPO ZELO. - Il signor "Carlino " cerchi di mantenersi calmo in certe circostanze e non si metta a fare il " cattivo, anche lui, altrimenti potrebbe fare la fine di quella rana che per imitare il bue è poi scoppiata...
PENSIERO GENTILE - A Napoli, il Coniglio Naz. della Fidae è stato ospitato nel Circolo della SME il quale, al termine dei lavori e in onore degli intervenuti, ha organizzato una gita sul Golfo a bordo di un piroscafo espressamente noleggiato.
Chi non si commuoverebbe di fronte a tutte queste attenzioni che l'ing. Rodinò ha avute verso i rappresentanti dei lavoratori?...
Attenzione alle sirene!
IL FESSO DEL MESE. - "L'atteggiamento fermo della FL AE I fu di calma attesa non avendo nessuna necessità di interpellare organi confederali, sicura che gli interessi dei lavoratori erano stati difesi nel migliore dei modi contrariamente a quanto fatto dalla FIDAE che ritenne di interpellare la propria Confederazione".
AMABILE BENEDETTI
da Il Lavoratore Elettrico „
IL FIGARO DEL LORDI
paio di mesi vi sono stati eseguiti a ritmo accelerato, abbiamo approfittato dell' occasione che ci è stata fornita dal nostro CRAL di assistere ad uno spettacolo di arte varia interpretato dai bambini dei nostri compagni di lavoro a diletto dei loro amici che sono ospiti del 1. turno nella colonia marina.
Trasformata in accampamento per profughi subito dopo la guerra e rimasta tale fino a poco tempo fa, il stata riconsegnata IRO alla Unes nel mese di maggio in un tale stato di abbandono e di rovina da rendere urgente l'inizio di tutti quei lavori che avrebbero permesso di organizzarvi quest'anno stesso, per la prima volta Del rh p. guerra, i primi due turni di bambini.
E così è stato fatto. — Visitando i varii reparti interni si può constatare come si sia lavorato sodo nel rimettere a nuovo ognuno di essi.
Munita di tutti i servizi igienici e sanitari, di un vasto salone da pranzo e di un ampio dormitorio fornito di lindi lettini accuratamente disposti, la colonia à assunto un volto nuovo ed accogliente che ha superato qualsiasi previsione.
Concorre a donarle questa caratteristica l'incantevole posizione in cui si trova, i folti pini che
le fanno corona e il bel vialetto che invita a passeggiare. Tutto questo ci fa invidiare i nostri fortunati bambini che possono trascorrere un mese delle loro vacanze in questa colonia che riteniamo sia una delle migliori che esista lungo la costa adriatica.
Abbiamo veduto con che gioia i bambini trascorrono sereni e contenti la loro giornata e come fra di loro e le proprie sorveglianti abbiano stretti veri legami di amicizia.
Quest' ultime hanno una parte molto importante nella colonia giacchè ad esse sono affidati i bambini ; ma è un compito che dimostrano di saper assolvere nel migliore dei modi e vorremmo anche noi " grandi " poterci affidare alle loro cure premurose. Abbiamo notato il moderno impianto di illuminazione.
Alla sera quando le luci florescenti illuminano gli ampi saloni e i riflettori gettano i loro fasci di luce sulla facciata esterna della colonia, tutto il fabbricato sembra una fonte di luce che si può scorgere da molto lontano.
Questa, in breve, è la colonia di Senigallia; prima di terminare vogliamo far rilevare alla Direzione Generale un errore che ha commesso e che dovrà essere evitato per i prossimi anni: quello di non aver voluto che fra i dirigenti della colonia da essa designati vi fosse anche un rappresentante dei lavoratori, un membro della Commissione Interna la presenza del quale ci sembra sia una cosa logica.
La facilità con cui la Direzione Generale dispose la concessione in appalto del servizio esazioni, è motivo sufficiente per pensare che le medesima sorte potrebbe capitare ad un qualsiasi altro reparto della nostra Azienda.
Di fronte a questa prospettiva, i lavoratori saprebbero reagire adeguatamente, con decisione, onde sventare qualsiasi provvedimento del genere.
Sarà bene intrattenersi un po sull'argomento.
Nulla può giustificare la decisione che la Direzione Generale ha preso nei riguardi di questo servizio come si trattasse di un lavoro straordinario o saltuario,
Proponevamo alla Direzione di istituire un " premio di operosità " da concedere a quei lavoratori che si fossero messi in evidenza nell' espletare la propria mansione.
Oltre al compenso materiale il premio avrebbe rappresentato per chi lo riceveva il giusto riconoscimento morale per il dovere compiuto ed inoltre questa istituzione avrebbe stimolato altri lavoratori a far sempre meglio e ad eseguire con più soddisfazione il proprio lavoro.
Ma certe proposte la Direzione non ama accettarle; segno evidente che il sistema corrotto delle " bustarelle „ non è ancora tramontato...
I NOSTRI SOTTOSCRITTORI
mentre invece esso è legato intimamente alla vita stessa dell'Azienda.
Dove ricercare allora il motivo di tutto questo se non nei calcoli egoistici dei nostri industriali che hanno in tal modo creato una forma di sfruttamento davvero vergognosa?
Per avere una idea chiara del trattamento riservato in genere a tutti coloro che vengono a trovarsi in queste condizioni di lavoro, basta rivolgersi a questi dipendenti degli appaltatori del servizio esazioni.
Nessuna indennità viene loro corrisposta, niente ferie, nessun contributo assicurativo e previ-
4 Somma precedente „ 19.530 Centrale Ripabianca . 99 500 Chiaravalle 500 Jesi . - 1.000 Chiaravalle (2. sottozione) Giancarli 100Ridoni 100 • Moscatelli 100- Cerioni 100 • Tonelli 100 . 99 500
Elenco
TOTALE L. 22.030
denziale viene versato e per dare la parola alle cifre diremo che nel corso di un anno riescono a guadagnare L. 140.000 da cui detratte L. 30.000 per spese varie, rimangono L. 110.000. Al mese L. 9.166 !
Tali condizioni di lavoro non si possono tollerare e per la difesa dei loro diritti s' impone la formazione di una organizzazione sindacale che unisca tutti i dipendenti degli appaltatori dei vari Esercizi.
Abbiamo già detto in altra occasione che le Commissioni Interne e Sindacali dovrebbero dare tutto il loro appoggio e i loro consigli a questi lavoratori giacchè questo problema non esula dal campo delle loro attività, trattandosi di tutelare dei nostri ex compagni di lavoro.
Sia ben chiaro, e questo è (continua in 4. pag.)
Di fronte ai gravi pericoli di guerra e alla corsa agli armamenti dei criminali imperialisti, si sviluppa ovunque possente la lotta per la Pare.
Non potevano estraniarsi i lavoratori elettrici i quali hanno risposto in ogni Esercizio firmando l'appello di Stoccolma.
La loro firma oltre ad essere un impegno morale per condannare come "criminali di guerra" quei governanti che per primi usassero la bomba atomica su qualsiasi paese, è anche un impegno per salvare la pace, per evitare all'umanità una terribile carneficina.
Notevole contributo a questa lotta è stato portato dai lavoratori dell'Unes di Pescara i quali hanno formato il Comitato Aziendale dei Partigiani della Pace a loro guida nella lotta per la Pace contro la guerra.
Ecco, in parte, il contenuto del volantino con cui hanno dato notizia della costituzione del Comitato stesso:
Poichè le forze che spingono verso la guerra dispongono di tutti i mezzi di propaganda e di convincimento dei popoli ad accettarla come inevitabile e quasi des‘derabile, le masse che tanto dovrebbero essere interessate al mantenimento della pace, addormentate da tale propaganda, potrebbero facilmente lasciarsi cadere in un fatalismo inerte nella convinzione che nulla possa farsi per arrestare la catastrofe, quasi essa fosse una manifestazione ineluttabile della natura contro la quale la volontà dell'uomo nulla può; decidono odi dedicarsi con tutte le foro forze a combattere ogni manifestazione di questo fatalismi' rinunciatario fra i propri compagni di lavoro, affiancando così il lavoro, di chiarificazione dei doveri e dei diritti di ogni uomo degno di appartenere ad una comunità civile, che stanno compiendo migliaia di altri comitati analoghi in tutta Italia e nel inondo intero; Convinti intimamente che il flagello della guerra può essere scongiurato dal trasformarsi del vivo desiderio di pace oi ogni uomo in una decisa volontà di salvare la pare unendosi agli altri uomini nella ero-
di qualsiasi età e sesso, sono te. nuti ad °e upare invalidi di guerra nella proporzione del 6 per cento.
Le frazioni percentuali superiori al 0,50 per cento sono considerate unità.
(continuazione dalla 3. pag.)
ciata contro la guerra, si impegnano a far si che anche fra i propri compagni di lavoro si diffonda questa convinzione.
Quale obbiettivo immediato si pongono la diffusione della conoscenza del manifesto lanciato al mondo dal Comitato Mondiale dei Partigiani della Pace da Stoccolma contro l'uso dell'arma atomica e sono sicuri che i propricompagni di lavoro vorranno accostarsi a loro senza preconcetti etl accettare serene discussioni nella convinzione che è sincera volontà di pace che li ha spinti a riunirsi in questo comitato e che non vi è in loro alcun secondo fine inteso a coartare la volontà degli altri e nemmeno a voler far violenza ai loro sentimenti morali, religiosi o politici.
(L.3.6-1950,n.375.4GaieM.»286-1980,n.146)
Art. 14. — Tutti i privati datori di lavoro i quali abbiano alle loro dipendenze come operai ed impiegati più di dieci persone
Segnaliamo il succitato articolo all'attenzione delle Commissioni Interne e Sindacali affinchè vogliano accertarsi se sul proprio Esercizio sono occupati invalidi di guerra nelle misure previste dalla legge.
del nuovo Comitato Direttivo del CRAL.
Si sono svolte nei giorni 24-25 e 26 agosto u. s. le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali del CRAL di Ancona.
Lo sèrutinio delle schede ha tlito per eletti i seguenti candidati:
Catucci Giordano
:aldari lli Enrico
Cavicchi Enrico
l'iangerelli Amedeo
Cicerchia Filadelfio
liurchianelli Tergisteo
Borsetti Aldo.
Sindaci :
Fazi Alessandro
Bt rtini Lamberto
Organari Carlo
Lo sterminio in massa della popolazione civile sarà evitata se anche tu firmerai l'appello di Stoccolma contro l'atomica.
molto importante, che appoggiando la loro azione si lotterà anche decisamente per impedire che altri servizi vengano dati in appalto e perciò si difenderanno gli interessi di tutti gli elettrici.
Sotto questo aspetto ci auguriamo che il problema delle esazioni venga esaminato dalle Commissioni Interne e Sindacali dei vari Esercizi e sia seguito con il dovuto intere'se da parte di tutti i lavoratori.
Su di un particolare vogliamo richiamare l'attenzione dei nostri dirLenti sindacali: in appendice al Contratto Collettivo di Lavoro del 4 febbraio 1946, in materia di appalti è detto :
" I rappresentanti delle Aziende non hanno potuto consentire alla richiesta dei rappresentanti dei lavoratori tendente a limitare, in merito aila concessione di appalti di servizi, il potere discrezionale (Iene Aziende: ma rendondosi conto dei motivi informatori della richiesta stessa, dichiarano che in occasione delle decisioni di tali appalti terranno nel debito conto le considerazioni che sono state espresse nel corso della discussione.
I rappresentanti dei lavoratori riconoscono l'impossibilità di regolamentare la materia in sede di contratto collettivo e sidichiarano so (disfatti delle assicurazioni avute, alla cui garanzia presiede lo spirito di reciproca leale comprensione em, rso nel corso delle discussioni „ .
Tale raccomandazione, inserita nel Contratto, rappresentava già qualche cosa che ci dava facoltà di discutere sull'argomento e avrebbe potuto successivamente, in altra sede: essere meglio fissata nel suo contenuto.
Non averla riportata nel Contratto attualmente in vigore costituisce un errore che a nostro avviso si poteva e si doveva evitare.
Autori:n del Presidente Tribunale di Ancona 2-11-49 n. 43 Direttore Resp. GHERARDO CORINALDESI Tip. Artigiane A. Spollore - Via Oberden, 5A - Ancona