Il fallimento degli scissionisti
E' stato ampiamente documentato e dimostrato, in modo inconfutabile, che la responsabilità politica e storica della incrinatura che si è voluta aprire nella grande famiglia dei lavoratori italiani, spetta soltanto alla Democrazia Cristiana ed ai gruppi dirigenti della corrente sindacale cristiana che hanno abbandonato la CGIL.
titolo degli altri lavoratori, degli altri delegati.
Essi non saranno mai privati di una rappresentanza diretta eletta in tutti gli organi dirigenti della CGIL.
Noi sappiamo che difenderemo con successo il pane dei lavoratori se, con eguale successo, difenderemo le libertà democratiche nel nostro popolo.
Repubblica Italiana un regime di Polizia.
scatenare il contrattacco contro le masse popolari e lavoratrici.
Per esaminare le cause profonde della scissione e per comprenderne in pieno il significato dobbiamo riportarci alla situazione generale delnostro Paese.
Il gruppo dirigente dellacorrente sindacale cristiana, fino a questo momento, ha subito la più amara delusione.
Il gruppo evidentemente riteneva che sulla base di dissensi di carattere politico ed ideologico (i quali esistono fra i diversi gruppi di lavoratori uniti nella CGIL) sarebbe stato facile riuscire a trascinarecon sè altre correnti.
Questo fatto non si è verificato.
Vi sono dissensi politici, teorici, ideologici tra lavoratori e lavoratori di diverse correnti, uniti nella CGIL.
Però nessuno ha tentato di esasperare questi dissensie nessun gruppo di lavoratori ha seguito i secessionisti.
I lavoratori autentici democristiani e i dirigenti sindacali che sono usciti direttamente dalla massa dei lavoratori sono rimasti nella CGIL, sono rimasti fedeli all'unità sindacale.
E' chiaro che con le misure prese nei confronti degli < 11> ex membri democristiani del Comitato Direttivo non si è inteso da parte della CGIL prendere misure contro qualsiasi corrente in quanto tale.
Non è stato mai mosso nessun rilievo e nessun rimproveroverso una corrente in quanto tale.
Il primo insegnamento da trarre da quanto è avvenuto è che nella difesa delleproprie opinioni. nella propaganda delle proprie idee, nelle divergenze di carattere politico ed ideologicoche vi possono essere tra i lavoratori, non bisogna inasprire i motivi di dissenso nell'azione quotidiana e nei rapporti di lavoro, sia nelle aziende che nelle organizzazioni sindacali.
E' possibile chenoi dovremo constatare qualche inizialesuccesso degli scissionisti.
Ma si tratterà di un successo effimero destinato a fallire in definitiva.
Il nostro compito è quello di operare attivamente per aprire gli occhi ai lavoratori compien do un'azione sindacale onesta e coraggiosa.
Oggi possiamo calcolare, approssimativamente, che almeno i tre quarti dei lavoratori democristiani, già organizzati nella CGIL, sono rimasti fedeli alla unità sindacale, ed hanno in questo Consiglio Nazionale la loro rappresentanza legittimae sono quì rappresentati allo stesso
In questo modo noi riusciremo rapidamente a riportare in seno alla CGIL anche quei lavoratori che avessero aderito all'iniziativa scissionistica.
Il principio base della CGIL è l'unità sindacale.
Quindi tutta la nostra tattica deve essere ispirataa questo principio fondamentale. I ceti padronali, incoraggiati dal capitalismo straniero, tentano di
Negli ultimi mesi ben 5000 lavoratori e dirigenti sindacali sono stati arrestatie denunciati all'Autorità Giudiziaria. Noi sappiamo che difenderemo con successo il pane dei lavoratori se, con eguale successo, difenderemo le libertà democratiche nel nostro popolo. Se riusciremo ad impedire che nello Stato Italiano si instauri in misura ancora più larga uno Stato di polizia e si costituisca in Italia un regime di carattere c/ericofa-;cista. La difesa delpane è strettamente legata alla difesa delle libertà. Perciò noi dobbiamo opporci con la maggiore risolutezza allareazione, opporci anche con manifestazioni e scioperi locali, mandamentali, provinciali e quando occorre anche più estesi, agliarresti arbitrari ed a tutti gli arbitri della polizia.
Dobbiamo dimostrare con i fatti che non tollereremo nella
Quando noi denunciamo queste ingiustizie, ci sentiamo dire che la Confederazione la della politica e quindi non è una organizzazione unitaria di tutti i lavoratori. Ma cosa significa fare della politica2 Se questo significa difendere il pane, i diritti, le rivendicazioni economiche e morali più legittime dei lavoratori sancite dalla Costituzione, questa politica la faremo sempre, perchè sempre difenderemo i diritti dei lavoratori.
La manovra scissionistica è fallita. La unità della CGIL è l'espressione dellaforza e della volontà dei lavoratori italiani di difendere con risolutezza il proprio pane, le proprie libertà, i propri diritti sindacali e democratici.
La nostra grande Confederazione è anche il baluardo delle libertà popolari della nostra Repubblica, è una fortezza per lo sviluppo del livello di civiltà di tutto il popolo italiano.
(dalla relazione di G. Di Vittorio al Consiglio Nazionale della CGIL tenutosi a Firenze dal 2 al 5 ottobre 1948).

Una "diffida„ inopportuna
I nostri compagni di lavoro scorrendo il n. 10 di FIDAE saranno rimasti molto perplessi nel leggere la «diffida» rivolta a La Scintilla. Ancor più sorpresi saranno rimasti vedendo i nomi dei firmatari della diffida stessa, in quanto essi sono rappresentanti dei lavoratori e non portavoce dei padroni.
Riteniamo pertanto necessario fare per grandi linee la cronaca delle cause e dei fatti che l'hanno provocata per dar modo ai nostri lettori di giudicare loro stessi. L'articolo apparso sul n. 20 de La Scintilla del 6 settembre scorso riguardante il personale tecnico, ha scatenato il diluvio negli ambienti della Direzione Generale.
Dopo pochi giorni il Comitato Sindacale Aziendale della Unes era convocato a Roma per trattare e risolvere i veri problemi da tempo sospesi,
primo fra i quali l'indennità ai Tecnici. Caso strano al primo comma dell'ordine del giorno sottoposto ai rappresentanti dei lavoratori figurava l'incriminato » articolo.
Il Direttore Generale che presiedeva la riunione, impostò la questione a modo suo, cioè non interpretò nè discusse ciò che chiedeva l'articolo, ma bensì fece presente il suo biasimo per il contenuto di una parte di esso a cui si associarono con troppa leggerezza i nostri rappresentanti.
Nonostante ciò la pace fraterna era ormai scomparsa e non si parlò più di problemi da risolvere ma bensì di ordini del giorno de votare contro La Scintilla la cui iniziativa sembra sia partita dal rappresentante di Roma. I nostri rappresentanti tornarono da questa prima riunione con nulla di concluso, col solo risultato (continua in 2. pagina)
Una " diffida . inopportuna FONDO DI SOLIDARIETÀ' NAZIONALE
(continuazione di I. pagina) di essersi prestati al gioco della Direzione Generale.
Dopo pochi giorni nuova convocazione; si riaprono le discussioni nuovamente su I:a Scintilla e questa volta come risultato abbiamo a conclusione solo l'innocente precisazione apparsa poi sotto il titolo di « diffida ».
L' 11 ottobre terza riunione; questa volta non si parlò più de La Scintilla ma si arrivò alla discutibile soluzione del problema dell'indennità ai Tecnici.
Ora ci sentiamo in diritto, anche a nome dei lettori e collaboratori, di sapere dai nostri rappresentanti se é giustificabile e a che cosa è servito la loro presa dí posizione, in quell'occasione e soldi amar) in quella sede.
A parer nostro, senzatema di smentita per la stima che abbiamo per i nostri rappresentanti e per certe confidenze ricevute potremo definire l'atteggiamento assunto nei nostri riguardi, opportunistico e non reale; sia per l'ambiguità del loro scritto, e sia per le possibilità che in precedenza avrebbero avuto, per inviare alla nostra redazione critiche e disapprovazioni, Infatti letta cosi com'è la «diffida» non ha-nessun significato apparente, se non si conosce il retroscena che abbiamo cercato nel miglior modo di ricostruire, per cui considerando lo spirito, l'occasione, e sopratutto lo scopo dello scritto, ci viene spontaneo di pensare che sarebbe stato più logico e più conveniente per il Direttore. Generale, giacche a questo si mirava! !, vedere la pubblicazione in qualche giornale della FENIEL o CONFIDA.
Quanto a FIDAE vorremmo sapere se era al corrente dei precedenti che abbiamo sopra riportati e se anche ora si «trova pienamente conseziente» con la dichiarazione pubblicata a cui le ha dato impropriamente il titolo di « DIFFIDA » quasi a voler mettere in guardia i lavoratori contro di noi.
Si sappia comunque che non ci siamo mai sognati di portare un qualsiasi danno a FIDAE in quanto il nostro notiziario (che fra l'altro ha visto la luce prima di FIDAE) riporta esclusivamente situazioni interne della nostra Società, anzi teniamo a precisare che proprio noi ci siamo prestati per la sua divulgazione, cosa questa che continueremo a fare invitando anche a collaborare e scrivere su FIDAE.
Ci dispiace veramente di questa polemica con i nostri rappresentanti e con FIDAE ma, in coscienza, non siamo stati noi a provocarla.
Per opportuna conoscenza dei lavoratori interessati, trascriviamo le norme principali che regolano l'istituzione del Fondo di Solidarietà Nazionale facendo presente che tale istituzione è sorta lo scorso anno per iniziativa della C.G.I.L.
Art. 1. - costituito presso l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale un «Fondo di solidarietà sociale» per provvedere alla corresponsione di un assegno temporaneo di contingenza ai titolari di pensione di invalidità, di vecchiaia e per i superstiti liquidate o da liquidarsi in base all'assicurazione obbligatoria di cui al R D.L 14 aprile 1939, n. 636 convertito nella legge 6-7-1939 n. 1272, concernente modificazioni delle disposizioni sulle assicurazioni obbligatorie, ed in base ad altre forme obbligatorie di previdenza, sostitutive dell'assicurazione predetta, nonchè ai titolari di pensioni liquidate o da liquidarsi in seguito ad iscrizione nella assicurazione facoltativa.
L'assegno di cui al precedente comma non è dovuto ai titolari di pensione derivanti da assicurazioni popolari.
Art. 2. - Ai titolari di due o più pensioni fra quelle indicate nel presente decreto non può essere corrisposto che solo un assegno.
Art. 3. - La misura mensile dell'assegno è fissata come segue per i pensionati di invalidità di età inferiore ai 65 anni L. 800 ; per i pensionati di invalidità di età inferiore ai 65 anni e per ciascun nucleo familiare fruente di pensione in seguito a morte di assicurato o pensionato L. 1.600; per i pensionati di vecchiaia e di invalidità di età non inferiore ai 65 anni L. 2.400.
Il diritto di beneficiare dell'assegno nella misura di cui alla lettera c) decorre dal primo giorno dell'anno in cui il densionato compie il 650 anno di età.
Le misure degli assegni di cui al presente articolo sono comprensive dell'integrazione concessa a carico dello Stato ai sensi del R.D. 20-5 1946, n. 375.
Art. 4. - All'onere derivante dalla corresponsione degli assegni previsti dal presente decreto si provvede con un contributo straordinario dei lavoratori soggetti all'assicurazione obbligatoria per la invalidità, la vecchiaia i superstiti e alle forme di assicurazione sostitutive di essa, con un contributo dei rispettivi datori di lavoro con un concorso dello Stato.
Rammentiamo a tutti i nostri collaboratori degli Esercizi Unes che siamo in attesa dei verbali delle loro assemblee generali del personale e, per chi non avesse ancora provveduto, dell'invio delle somme ricavate dalla vendita del numero precedente de La Scintilla.
Inoltre preghiamo i lavoratori di ogni Settore di volerci cortesemente dare un cenno di riscontro ogni qualvolta ricevono La Scintilla alfine di essere certi del recapito del giornale.

2dtem a " La Scintilla„
«Cara Scintilla! scusami tanto se vengo a farti qualche osservazione; perchè non trovi il modo di ridurre dalle tue pagine quegli articoli che quotidianamente o periodicamente leggiamo su altri giornali ? Dedica i tuoi fogli molto più alla nostra azienda, dai una data fissa alla tua pubblicazione perché non avendola dimostri di essere traballante come certi tuoi lettori desiderano. Avrai poco spazio da dedicarmi, ma mi limiterò solo su qualche argomento già noto agli assidui lettori, amici e nemici.
Sei stata fondata da un gruppo di lavoratori e molti sostenitori • simpatizzanti ti hanno tenuto in vita, ma purtroppo non mancano i sabotatori che vorrebbero la tua fine, solo perchè dici la verità.
Seguita ad elogiare • chi bene dirige o chi bene agisce senza distinzione alcuna, colpendo a buon segno le malefatte di questo o quel lavoratore; non aver timore di accusare chi falla, purchè ci siano prove di fatto, concrete, giuste, segui la tua diritta strada di battaglia e se è necessario ritorna sull'argomento più agguerrito di prima senza lasciarti fuorviare.
C'è una cosa più importante in te!..., quelli che ti temono sono gli stessi che non vedono l'ora che esci dalla tipografia per vedere se una loro malefatta viene pubblicata e se questa la scorgono nelle tue colonne, ruggiscono come belve ferite, sapendo che non hai mentito. Tu sei la voce di tutti noi lavoratori, di quella parte democratica che non verrà mai meno per te... Scintilla !
Ti difenderemo ora più che mai nonostante le riunioni o gli ordini del giorno votati contro di te; tu sei la nostra voce e il nostro giornale di lotta e ti assicuriamo che non sarai mai nè agonizzante, nè sepolta.
Hai dimostrato sino ad ora di essere un giornale veramente democratico, degno dei tuoi fondatori e sostenitori e la sola risposta che puoi dare ai tuoi denigratori che hanno voluto ancora una volta disfarne il tuo volto, denunciarne i tuoi scritti, è di agitare sulle tue colonne contro ogni egoismo di persone e di categorie, quei problemi sempre più assillanti riguardanti i nostri interessi aziendali e sociali della grande famiglia alla quale apparteniamo.
il più interessante possibile dal punto di vista aziendale e questo obiettivo sarà pienamente raggiunto quando a scriverlo, indirizzarlo diffonderlo saranno tutti i nostri compagni di lavoro e non solo la Redazione alla quale dovrebbe essere riservato un compito puramente tecnico.
Quanto alla tua proposta di fissare una data per l'uscita del giornale, ciò non è possibile per molteplici ragioni prima fra tutte la difficoltà finanziaria.
La nostra cassa é agli sgoccioli cogliamo l'occasione per rivolgere un appello di aiuto a tutti i lettori. Seguiteremo certamente nella nostra lotta che abbiamo iniziata poiché ci sentiamo sostenuti dalla massa dei lavoratori di cui cerchiamo esserne i fedeli interpreti delle loro aspirazioni e del loro pensiero.
Ti ringraziamo delle tue espressioni di solidarietà per il giornale vorremmo che questo tuo entusiasmo si trasformasse in una concreta e solidale collaborazione.
Una realizzazione della CGIL Istituto hai. Confederale di Assistenza Crediamo di far bene nel dedicare all'INCA alcune righe affinché i lavoratori possano avere un'idea delle funzioni di questa giovane istituzione ed apprezzarne la sua opera altamente umanitaria.
Ha la funzione di assistere gratuitamente ed efficacemente i lavoratori e tutte le lavoratrici italiane, in Patria e all'Estero.
Ma nell'espletazione di questa sua funzione, l'INCA è portata sempre più, a porre l'accento su le categorie più disagiate dei lavoratori: i disoccupati, i pensionati, gli invalidi, i vecchi, le vedove, i lavoratori t.b.c., gli emigrati, i bambini.
Numerose attività sebbene scarsamente documentate nella stampa, si sono realizzate in questi ultimi mesi a favore di numerose collettività di bimbi come ad esempio i bimbi di Cassino, di Massa Carrara, di Napoli e della Sicilia, di Andria, di Abbadia S. Salvatore e con la partenza recente di 60 bambini ospiti dei sindacati operai della Repubblica popolare Bulgara. Un piano di maggiore assistenza ai figli dei lavoratori é previsto per il prossimo inverno.
Grazie dell'ospitalità BREVIO
(N.d.R.) - Caro compagno che ci scrivi, è sempre stata nostra intenzione di rendere questo foglio
L'INCA e la CGIL si sono poste e sempre più si porranno su un coraggioso terreno di confortevoli realizzazioni e facendosi grande e notoria nonostante la non benevolenza degli organi governativi, saprà dare più sole ai bimbi d'Italia perché essi lo riportino nelle loro case, fra le loro famiglie.
Una vergognosa speculazione 74 6e2tmila
On.le Giuseppe Di Vittorio Confederazione Generale del Lavoro ROMAI dipendenti degli appaltatori del servizio Esazione della Società Unione Esercizi Elettrici sono trattati in modo vergognoso e disumano.
Un esempio: Fortuzzi Armando alle dipendenze dell'Unes dal 1923 al 1932 come capo operaio e dal 1932 al 1943 come Esattore, non avendo nell'anno 1947, il denaro per far fronte alla cauzione dovette accettare un posto come esattore presso il sig. Giulio Lasca, appaltatore dell'Esercizio di Ancona. Benché il lavoro disimpegnato sia eguale a quello di un letturista, come numero di bollette, ha percepito in dodici mesi di lavoro 'L. 170.000 tolte L. 30.000 di spese rimangono L. 140.000.
Detta somma gli è stata corrisposta in ragione dell' 1, 40 ";„ sull'incasso, senza diritto a ferie, assegni familiari, gratifica natalizia assicurazioni sociali, contingenza, ecc. ecc.
Vergognoso e disumano trattamento ad un uomo in perfette facoltà fisiche e mentali che da ben 25 anni presta l'opera sua per la società Unione Esercizi Elettrici.
Ora il Lasca ha ridotto il già misero compenso dall'1,40°/ 0 al 0,90, perciò la riduzione è del 35 °,/a e nel presente anno il compenso sarà di L. 140.000, tolte le spese L. 110.000.
Per disimpegnare il servizio, tanto il Lasca che tutti gli altri appaltatori si servono in maggioranza di pensionati e anche di personale in servizio con la Società, creando una vergognosa e sleale concorrenza ai danni del lavoratore che deve procurarsi il guadagno per il mantenimento di sè e della propria famiglia con il lavoro di Esattore, che và a vantaggio della Società e dell'appaltatore.
Perciò si chiede un Vostro interessamento perché tutti i dipendenti da appaltatori siano ragruppati in un unico sindacato per ottenere tutti i diritti come lavoratori e un giusto e umano trattamento economico rispondente ai bisogni della vita e fare cessare questo vergognoso sfruttamento tanto da parte delle Società elettriche che dagli appaltatori.
Fiducioso in un Vostro interessamento, abbia l'espressione della più profonda stima.
« Un esattore
Non sappiamo se i nostri com-
pagni di lavoro conoscano la situazione in cui versano gli esattori ed appunto abbiamo creduto opportuno pubblicare la suddetta lettera scritta da uno dei tanti esattori che pur di far vivere la propria famiglia, sono costretti ad accettare le condizioni capestro stabilite in percentuali imposte a loro da due datori di lavoro : la Società e l'appaltatore.
Purtroppo tutto quanto si legge in essa corrisponde ad una durissima verità delle loro tristi condizioni di vita che si prevede verranno ancor più aggravate ad opera di una ulteriore riduzione dal 0,90 al 0,70°/,, sull'incasso.
Infatti, sembrerà strano, col nuovo aumento delle tariffe dell'energia elettrica, la Società ha in animo di ridurre la percentuale che
cato essi hanno bisogno di una guida, di un concreto aiuto da parte dei Comitati Sindacali che vogliamo sperare non venga negato. É necessario preoccuparsi di questa situazione ed è urgente prendere quei provvedimenti che il caso richiede.
L'unica soluzione di questo problema sarebbe quella di riassorbire i servizi esazione. Si eliminerebbe un vergognoso ed indegno sfruttamento dell'uomo su l'uomo.
Aiutiamo i pensionati
E' sembre bello ed umanitario dimostrare verso i proprì ex compagni di lavoro la propria solidarietà il proprio riconoscimento per quello che hanno fatto durante il periodo che prestarono servizio nella nostra azienda.
La Società dei nostri giorni riserva a coloro che al lavoro dedicaronb la parte migliore della loro vita un misero e avvilente trattamento con i quali non possono assolutamente soddisfare le loro più necessarie esigenze di que •
Migliorare il locale delle doccie
L'iniziativa di installare delle doccie nell'ex rifugio antiaereo fu molto buona ed approvata come tale da tutto il personale.
Poiche questo locale è tuttora di grande utilità per molti lavoratori che continuamente se ne servono, speravamo che una migliore e definitiva sistemazione fosse data alle quattro cabine che ci sono per renderle più decenti.
E' una necessità questa che abbiamo fatto presente altre volte ed ancora la Direzione locale non ha voluto prendersi cura di questa richiestaNon sarebbe male perciò se volesse provvedere con urgenza evitandoci così di tornare di nuovo sull'argomento.
Perchè?
Alcuni operai ci fanno osservare che mentre gli impiegati prendono puntualmente lo stipendio al 27 di ogni mese, ad essi viene alle volte ritardato di un giorno nonostante le buste paga siano già pronte dal cassiere Perché questo ? Speriamo che ciò non si ripeta.
Indumenti -di lavoro
Pare che la nostra Società abbia deciso pi acquistare impermeabili ed altro vestiario per i suoi dipendenti. Poiché la stagione invernale si avvicina vogliamo sperare che questi indumenti vengano presto acquistati e ci auguriamo che gli impermeabili non siano della medesima pessima qualità di quelli acquistati l'anno scorso ma abbiano 'quei requisiti necessari che li rendano veramente impermeabili alla pioggia.
•
la colonia marina sgombrata per gennaio
Finalmente, dopo un periodo abbastanza lungo di permanenza di profughi stranieri, la nostra colonia marina di Senigallia sera sgombrata per il prossimo gennaio.
Pensiamo che se la Direzione Generale si fosse data da fare con il suo interessamento presso i comandi competenti, la colonia avrebbe potuto ospitare anche lo scorso estate i nostri bambini ma 'comunque sarà per il prossimo anno.
Non sarà male se sin da ora si iniziassero i lavori di restauro di cui la colonia pare abbia molto bisogno sia all'interno che all'esterno. Avremo modo di ritornare con più particolari sull'argomento.
essa concede all'appaltatore. Questo a sua volta stringerà il torchio sui suoi collaboratori i quali a loro volta stringeranno la cinta... non potendo per ora far altro.
Come si vede l'aumento delle tariffe dell'energia avrebbe potuto portare un certo miglioramento a questi lavoratori, ma evidentemente la nostra Società ci tiene a che i lavoratori non pecchino di bramosia di piacere.
Una delle ragioni per cui tutto questo avviene è che gli esattori non sono collegati fra loro da un organismo che possa prendere una qualsiasi iniziativa sindacale atta a modificare il trattamento di lavoro.
Ma per costituire questo sinda-
sti ultimi anni della loro esistenza che dovrebbero meritatamente trascorrerli con piena tranquillità per l'avvenire. Così non è, e tutti ne conosciamo le ragioni.
Abbiamo voluto ricordarli perché da qualcuno di noi parta una buona iniziativa atta a dare un'aiuto seppure modesto a questi nostri compagni. Anche il Comitato del nostro Circolo speriamo non dimentichi costoro e, come per l'anno scorso, magari più spesso, vorrà devolvere l'incasso di qualche spettacolo cinematografico o di qualche futura festa danzante a favore di essi.
Abbiamo voluto ricordare questi pensionati per un altro motivo. Quello di richiamare l'attenzione di tutti i lavoratori su un grande problema che ancora non è stato risolto: il trattamento di fine lavoro le cui trattative per la sua conclusione sembra si siano riprese il 28 ottobre e questa volta speriamo arrivino a buon fine.
Ad Aprile il Congresso della CGIL
Alla fine dei suoi lavori il Consiglio Nazionale ha deliberato che il prossimo Congresso della CGIL avrà luogo nell'Aprile 1949 in una città del Nord.

Il Consiglio Nazionale ha demandato al C.E della CGIL il compito di preparare le norme per le elezioni e di comunicarle entro il corrente mese di ottobre.
e a Dicembre quello della FIDAE
Il C.C. della FIDAE ha deliberato di fissare la data del 15 dicembre 1948 per la convocazione del Congresso Nazionale.
Le norme per le elezioni da effettuarsi alla base saranno rese note tempestivamente.
LOTTARE UNITI
Ogni giorno che passa appaiono sempre più chiare ai lavoratori le intenzioni di questo Governo.
Esso era convinto che i risultati del 18 aprile avessero fiaccato, demoralizzato i lavoratori italiani e di conseguenza le aspirazioni a migliori condizioni di vita per cui si erano battuti nella lotta partigiana e per cui continueranno a battersi nonostante le illusioni di De Gasperi & C., fossero messe in un cantone e di esse non se ne parlasse più.
Così però non fù, anzi a questa massa si unirono continuamente quegli elettori che votarono per lo scudo crociato poichè si accorsero di essere stati truffati e videro ben chiaro quale differenza vi fosse tra programma elettorale e attuazione pratica di esso. Era chiaro che di fronte a questo baluardo di forze sane, composte dalla parte migliore della nazione, al suo anelito di rinnovamento, alle sue rivendicazioni più urgenti, alle richieste di libertà e di sviluppo democratico pacifico del Paese, il Governo rispondesse con misure « forti » e « repressive » che vanno dall'argomento deí mitra, alle autoblinde, alle bombe lacrimogene.
Obiettivo centrale del Governo diviene perciò quello di colpire le organizzazioni sindacali in prima linea e quelle cittadelle avanzate della classe operaia che sono le fabbriche in cui il proletariato è forte, cosciente ed organizzato. Occorreva però un pretesto e questo fu il grandioso sciopero generale del 14 e 15 luglio. Con questo motivo finalmente poteva giustificare la attuale legislazione antisindacale e far passare inosservati una serie di provvedimenti contro i lavoratori.
Se diamo uno sguardo all'attività del Ministro dell'Interno dopo questa data' ognuno di noi potrà farsi un'idea di quale popolarità siano i provvedimenti di questo Governo e in quale considerazione esso tenga i diritti dei cittadini garantiti dalla Costituzione che De Gasperi e il suo Governo continuamente violano.
Alcuni traditori della classe operaia si sono prestati ad aiutare il Governo nella divisione della massa lavoratrice adoperandosi per lo spezzettamento dell'organizzazione sindacale. Essi però sono stati subito smascherati e condannati da parte dei lavoratori ed il loro piano è fallito. Che cosa devono fare i lavoratori per reagire a questa offensiva dei padroni e del Governo?
Abbiamo un'esempio di questi giorni che è un'insegnamento a tutti noi e ci viene dai compagni del Meridione. Ci vogliamo riferire
alla magnifica battaglia combattuta vinta dalla classe operaia napoletana e dagli operai della O.M.F.
I difensori della O. M. F. sono usciti dalle loro officine con le loro rosse bandiere al vento dopo dieci giorni di assedio da parte della polizia.
Erano con loro un pugno eroico di donne e di impiegati rimasti fedeli alla frattellanza del lavoro.
Questi difensori della O.M.F. sapevano che la loro resistenza e la solidarietà impetuosa che intorno a loro si è creata da parte di tutti gli altri lavoratori e da larghi strati dell'opinione pubblica ha respinto travolto il primo provocatorio attacco sferrato a Napoli contro i diritti ed i poteri delle Commissioni Interne. Infatti quando la paurosa ombra della serrata si addensò su la loro fabbrica, gli operai della O.M. ` F. si riunirono e dissero : « Bisogna restare nella fabbrica ».
Vale la pena di riportare qui un brano di come si svolse questo assedio.
« Solo le donne furono invitate ad andarsene; ma rifiutarono tutte.
Ce n'era una, Le furono riv mure da part nasse a casa mente : « Io r
oi, per la fa che deve nas ciata la lotta.
Intorno a come intorno polare, sono episodi di s spontanea og da parte di t « Che fanno, tano gli oper chiusi nella f
Offre
ii
Abbiamo se consideriamo dei compagni pagni con i q onestamente, idee e se foss uniti, solidali I difesa dei co qualcuno però abbiamo dovuto mutare questa nostra opinione poichè ci son giunte delle voci che nei propri Settori tentano di proibire la vendita de La Scintilla e minacciano anche quei lavoratori che vengono sorpresi a leggere il giornale.
Un caso interessante im materia ce lo offre il Capo Settore di Sulmona il quale niente di meno offre da bere ai lavoratori del suo Settore che stracciano La Scintilla. •
E' facile intuire come questo suo modo di fare si trasformi, nei confronti di quei dipendenti, in una imposizione di non acquistare più il giornale.

Non pensiamo che questo sia un'ordine generale di « scuderia » ma crediamo si tratti di fenomeni locali, di alcuni cervelli gretti, a cui non ha servito a nulla ciò che
La prima domenica gli operai l'hanno trascorsa facendo la doccia riunendosi a gruppi nei grandi cortili a discutere, quasi fossero a « casa ». Al pomeriggio si son dati convegno nella sala Teatro dello stabilimento, ove hanno improvvisato uno spettacolo. Ma sul più bello è stata tolta la corrente. Dopo l'insediamento della Celere, fuori dello stabilimento, in assetto di « guerra », è stato questo il secondo atto di intimidazione inscenato dalle autorità cittadine. Man mano che le intimidazioni crescevano, l'ondata di affetto e di simpatia da parte di tutto il popolo si faceva più calda. Dai treni della Circumvesuviana, che rasentano il muro di cinta dello stabilimento, è cominciata la pioggia dei pacchi viveri: sigarette e altri piccoli doni erano gettati dai viaggiatori mentre le locomotrici rallentavano la corsa ».
In effetti questa è stata una grande battaglia per la difesa del pane, del lavoro e della pace. Per questo dobbiamo lottare uniti a fianco della forte C. G. I. L., per difendere il nostro tenore di vita per difendere le conquiste sinensiva dei
atori della otta per il occare ad re uniti : mpreso operai. contepason ci ette a ifenicora ranno ianati ue anni
Secondotorneoazioi*diboccette
Anche quest" anno come per l'anno scorso, il Comitato del CRAU ha voluto organizzare in forma più ampia il secondo torneo aziendale di boccette che ha avuto inizio il 9 settembre u. s. Il Comitato organizzatore quest anno ha selezionato in base ai risultati dell'anno scorso i giocatori in tre gruppi per dar modo anche ai meno capaci di piazzarsi nel campionato di categoria concorrendo così per il premio della stessa ed al passaggio alla categoria superiore. Le partite si sono svolte con molto impegno e cavallerescamente fra tutti i partecipanti. Grande lo spirito agonistico che ha animato i giocatori.
Diamo qui di seguito i risultati dei primi tre piazzati e passati alla categoria superiore.
.
TERZA CATEGORIA
Campagnoli Antonio Medaglia Vermeill e Diploma
Civerchia Filadelfio » Argento e Diploma
Saracini Araldo Diploma
SECONDA CATEGORIA
Mantini blando Medaglia Vermeill e Diploma
Campagnoli Antonio » Argento e Diploma
Baldoni Francesco Diploma
I risultati della prima categoria non ci sono pervenuti essendo il campionato ancora in corso.
ElezioniAmministrativeadAma
Si moltiplicano i soprusi, gli arbitri le sopraffazioni contro i Comuni popolari nell'intento di intimidire i sindaci democratici nella loro opera che conducono in difesa degli interessi dei cittadini. Ma i nostri sindaci non hanno lottato per decenni e da decenni per arrendersi all'oscurantismo clericale e non si lascieranno nè intimidire nè abbandoneranno la loro cia azione di vigilanza a quelle forze reazionarie che vorrebbero applicare la loro legge, la legge dei padroni.
ciò qual e della e. Forse ale crede po del eva fare ciò che « santamente » e « cristianamente » era permesso, doveva ubbidire ciecamente e non interessarsi della cosa pubblica perchè a questo provvedeva la S.Sede e basta?
Se cosí fosse, guardi, si sbaglia, ché queste cose sono ormai passate ed oggi i lavoratori hanno il diritto ed il dovere di leggere, scrivere e pensare ciò che essi vogliono. Vorrebbe forse che gli operai non si interessassero di politica ? No, caro signore ! Gli operai, i lavoratori tutti si batteranno sempre per difendere tutti i loro diritti e se Lei non la pensasse cosi, ci dispiace; ci troveremo divisi in due opposte trincee per due cause diverse: Lei nel tentativo di difendere una classe capitalistica ormai condannata, noi con il Fronte unico della classe operaia per il progresso e la libertà.
Dando il vostro voto, il 7 novembre ai candidati delle liste del popolo, Vci, compagni di lavoro di Ancona, avrete la garanzia di un'Amministrazione veramente popolare e capace contro cui si infrangeranno i desideri di coloro che vorrebbero vivere tranquillamente con i profitti realizzati sulle sventure del Paese e si porrà termine ai privilegi e ai soprusi delle cricche vecchie e nuove.
Una sia la parola d'ordine per tutti: " Ancona deve risorgere..
Sottoscrivete Sto 5ciniifici «1948»
Elenco N. 6
URBINO L. 430
Somme precedente L. 28.226
Personale Unes Fabriano • Sassoferrato . Cerreto d'Est L. 1150
ANCONA L. 1103.
Totale L. 30.9'6
"LA SCINTILLA„ Notiziario dei Lavoratori dell'ho Via Calatafimi, 1 Ancona
Supplemento a < Voce Marchigiana
Redattore Responsenbile
Gherardo Corinaldesi Stab. Tip.