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tornano anche alla memoria i ricordi di quattro anni di ra-
vagliate e disastrose vicende politiche e di-
Alto ‘elogio-del-sen. Titt
ROMA, 15 notte. ’ plomatiche in cui i governanti nostri tollen occasione’ della celebrazione dell’an- rarono mella propria impotonza il baratto INon è senza significato che, alla vigilia concezioni. dei prozpmam mi ministeriali. E nessione di Fiume all'Italia il comitato na- delle conquiste sanguinose della vittoria e delle fesle per l'annessione di Fiume, l’on. Mussolini rimise in ; ROMA, 15 stabilità delle nostne isllluzioni, nella fer piediì, con la fimamza e zionale dell'Associazione nazionale combat- la mostra gioia diviene stimolo potente ad Mussolini abbia fatlo l'esposizione dei risul- il credito, con iA] sindaco; di Antona, ‘clre lo ha invitato nrezza d enengia del Govenno, nel n la disciplin a lenti dell'ordi pubblic ne e herà del ‘il seguente manifes to : lati della sua politica estera concretati nesli lavoro, lo Slalo italiano. avero fede nei destini della Patria, oggi che ovZano essenziale «Oggi Fiume d'Italia, da città E.eslimmàf essa è governata veramente con l’anima del- alla celebrazione in quellà cuiù della pace teve aùl'intenno Vordine e la discipl accordì e nei trattali con l’Albania, la Ceco- della vila del Paese, gidriatica e dell’annessione di Fitunre, l se- nel ‘fare all'esilero una poliitg di pac a della vila di rela- di lutti i dolori, si ricongiunge alla Patri ì la Vittoria, oggi che il grande Condottiero natore Tonimaso ‘Tiltoni ha diretto la se- corvendo sicyacchia, la Polonia e la Russia, che rap- 21028 con IMistero. Così, mamn sincenamenite alla mano, si sicostituzione. è Palpila in presentano nel loro insiemoe la virlti di po- poliulia tessere, coi linabtati questa rinnovala primavera ita= uscito dai nostri ranghi riconsegna all’Ita- guente lTetlera : ! , e ia dell'Europa ecoenomica comaareci ali, la tenza dell'\Ilalia fascista. Se. nel trislo pas- | nuova teala degli interessi, |lica lo spirilo inconsu mabile della Vittoria, lia l'italianissima tra tutte le città, la più <Egregio signor sindaco, duolnri inon poa a a clue dovrà stnjnJL’avcdrndo con la Jugodlavia salo, che s1 è shiuso con la Marcia su Roma, | gene nella pace e nella responsa vivive Lutta la passione della lunga guerra, cara, perchè votata al sacrficio senza spe- lier lenena il gentile. invilo che ella mi ha sagno le costruzioni politiché flijlJagqufl ‘albbogbililàcoil nome di Piume fu il segno di Lutte le no- mune lItalia e le nivolto, dovendo a cagione di una lieve it- zale nella uuova Europa e conferisce all'Î . Polenze dell'Europa O- quando nell'’inesausto slancio di amore s'ab- ranza della definiltiva rinuncia. strte vergogne e le nostre miserie, all’inferno ivientale; così allivaverso la dispesizione rinunciare anche a recarmi a lalia vwna (alie situazione cnnrl.finwlia-‘î@ffl:…'fl?% # discusklione e ia bracciavano in un solo amplesso tutli i fraCombattenti: Dalle silenziose lombe di Grall’estero, il'nome di Fiume è apgi, per Mnaltazione deglli inleressi, Fiume, della cui esultanza pol 1icongiun- ciltenranea da farlo giudicare l'amveni j Ja Poleanea del- lelli di oltre confine; rivivo in tutta la sunh guerna risongano gli spiriti eroici dei nostri gimento alla gran Madre Italia risuonerà l’azione invilla del Governo Nazionale, il l'Eurcpa Oriemilale hanmo polulo meglig co- epica grandezza l'eroica la poditico più mportante' v e r i f c a t o s i dopo gesla di Gabriele se2m10 dalla nostra rinnovazione morale e so- boscamra da vicino, fiuor Martiri che confidono a noi, superstiti non eco in Ancona ndllo stesso, gionno fausto edalle nemiclie l'elg- d'Annunzio; rivivono i ricordi del lento mar= imimemori e custodi iforse non indegni, di vento è questo che appaga l'ardonte aspina- armistizio, Quindi l’on: Mussolini, assion ciale, Dopo il congresso di Parigi e lo inevi- gende, il vero spirilo della rando l’amicizia tra V'Ifalia e la Jugosi civiltà italiana lirio di lacrime e di sangue tabili ripercussioni della econfitta dinloma- e le vere fonti della sua pielranne della Citlà olo-= lanolare il grido di esultanza: Viva FIuun|e], z2ione della città ilaliani&sima el assicura ha aequistato una gramde belremellnogra. vilalilà; causta. tica nei nostri rivolgimenti interni, l’Europa |così la Piccola Intesa, j Qualunque piecolo uomo può facilmen il grido di immortalità della patria: Viva la pace adiialica, La soluzione del probleche pairevia, dovesse si era nbituata a considerare l'Ilalia di Vil- n plerpeluo essene sospello I' questo Ul'alimento alla nostra esultanza ma di Fiume paneva impossibile senza an- eccilure gli odi ed esasperare i l'Italial! ». sa e diffidemte, | ra ri r ‘torio Veneto peggio che non una vollà PILa- divenne presto cordialia e fiducios mella consacrazione solenne dello dare incontro ad un condlitto con la Jugo- i popoli; spetta al vero uomo i Sta storico Da Palazzo Venezia, 16-3-1924. a mej suoi | lia di Adua e di Addis-Abeba. ‘Tradita dagli lapporti con l’Italia. 1 la djavda. Por consepgntine l'uma, evitando l'alalleati, schernita dai rivali, consumala in slina allealo., 11 si unirà con Jugoslavia è no- | liro, cceorreva l’azione di um iGomerno for= nol, domanti, alse stessa dai livori parligiami del dopoguer- le festa per lannessione di Fiume. le che fosse in grado di affrontare tutto l0 Vi sono ra e dell’anteguerra, disorientata e .=h::m:nlnia| momi che portamno un destino indieme delle relazioni jugoslave, senza e. A Riume co" SUu tulle le vie della sua e doll'alirui sloria, mrincia, a Fiulmb finikce sitare un islante di (fronte alle varie ed 0pla storia essa era diventata coma il bersaglio <el siuo- dolori, nel dopoguenra. E l'anima deli mostri poste tendemnze che si erano delineate mnel degli ilaco e della vio!enza dei piecoli e dei grandi liami si rnasserena al fine in Fiume Paese. Dultavia, la powizione del .Gm'e'.t'no, che pien- | speculalori del sangue e della gloria doella lra. dopo ‘Driesta e “Trenlo, a per quanto fortissima, non era facile, Men . dopo Zara, ) storia : e al popol d'Italia chi un ealcio vuol nella divina costellazione della [re all'interno urtava in talune intransigenSloria della | dar? » — l’ironico verso del fosco poela del- ' Nagzione. i WIUME, 157 con 1 sindaei delle città sorelle, con le ma- ze, oltre confine e non nella Jugoslavia solla Decennalia pareva assurlo sul serio.a pro(A, P.) — Nonostante le misure restrittive' dri deli: caduti e dei volontari flumani. BSi rasserlena anche la fronte di Gabriele | famto, trovava prevenzioni e diffidenze dojordinate dal Governatora Giardino gramma di politica interpazionale., da parte 'd’Annunzio. ' per imDopo questa cerimonia, in eui parlerà al vule a10 una falsa concezione del suo cai pedire che a Fiume affmisse [roppa gente Re il sem Grossich, il corteo si ricomporrà raltere nazionale delle Potenza lontane e vicine contro l'Ilalia, FEcco, o Poela, il Govenno di Villoni < Fratelli combattenti! menkre la Maestà ! e tutti i1 calci passavano per Fiume. Il Parla- n'eto ha messo una bandiera alla lanciao Vie- | rendendo ancora più difficile l'approvvigio- per raggiungere il palazzo del Govermalore Pu in quesle condizioni che l’on. AMussoche | mento incoraggiava. T più fleri argomoenti i ha ferito e lna agila in gloria namento della popolazione, la città rigurgita dove alle ore 12 seguirà una colazione inti- ii fronteggiò il problema e ne limiziò ri- del Re sta per consacrara la fede di Fiumo, sull’Adria- |già di forestieri. I giornali hanno mandalo ma. Nel pomeriggio sji formerà un grando solutamente l'impostazione con la raltifiea a voi dall’estremo limite della Patria agli stranieri, i più convincenti esempi, nel- lico : ommiai pilacato, pur. |una cinquantina di inviati speciali; gli al- corleo popolare che si recherà a palazzo per a l'esecuzione degli accondi di S. Marghe- lanto contesa giunga grala l'espressione dell la lotta, li offriva e forniva il Parlamenlo Rastignac i berghi, 1 calfè, le tratlorie sono pieni e in- porgere al Sovrano il saluto dell’intera cit- rita. E2li, forte del suo passato che lo met- la nostra riconoscenza. E' la gratitudine di chè giorno per giorno e af ogni argasione molti luoghi la gente si dà il turno per maet- ladinanza e le rappresentanze cittadine sa- leva al sicuro di ogni adecusa di dabolezza, chi con ogni sforzo e con ogni mezzo nom ‘denunziava le aspirazioni della politica ‘a-lorsi a sedere; le strade a qualunque ora del ranno quinkli dal Governatore presentate al pernsuase il Popolo italkismno ‘olie i problemi volle che il vostro sacrificio Yosse reso driantica come le vane macchinazioni di un giorno e della serata presentano un aspetto Sovrano. piccalo gruppo di turbolenti senza seguilo di politica estera vanno- tonsiderati con u- no. E' una promessa di fede a quesla nostra! " imponente di folla, di decorazioni improvPatria che voi e noi cal sariguere”don le nel Paese e che le forze prolelarie amrebbe" Alle ore 16 il Re, accompagnato dal Go- na visione nealishica. visate, di bandiere e di ricami elettrici, - I jvernatore, partirà da Tiume per recarsi ad r0 all’occorrenza ridotto alla ragioneo. I lavori délla commissione panrilietica di- lagrime conquistammo. La nostra disperaTra ieri ed oggi i balconi si sono vestifi Abbazia di dove in automobile si recherà a Vvenuli oramai uno4stmumento di prepara= la ostinazione, il gesto ammirabile di colti “Quali trattative, iquali trattali si savabbei Ronchi lanciò ia sfida al mondo sono di tricalore; dal tetti delle case, =1…tl.rm*r$.n visitave Laurana, Allo ore 18 il Sovrano zione per una decisione sadicale ropotulo jniziare e coneludere in quelle ri- EI …;!'n.…îì…l?l…ifif. a ‘provedett cherda fi..@l.l.’meslrlen:te……al……lìe….….l... ® le*strade; sî sono*gettati Tunglhi pavasi CHS rfentrerà in Fitmepèr assistere-atia* ‘stati coronati dalla Vittoria per la ‘votontà “S condizioni,Se nn trattfativa i” umilia= re } leno camtamente. o d aa ia Ì ROMA, 15 ferrentd ‘zioni, {rattati <«i dedizione? Gli scioperi nel4 l'quiei :de= IN Presidente del Consiglio dei Alimistri ha garriscono nella bora. Se l’affhrenza dei- fo- | seritazione del terzo allo del Piccolo Marat zione: 1. che lo Stalo libero di Fiume non sbini di i chioggti guida pace e di forza che noi tutti gher= reslieri continuerà nelle proporzioni di que- Jdiretto dal maestro Pietro Mascagni e quin- avrebbe mai cessalo di essere focqlare di le"vie, i fucchi spanti melle officine, le messi direlto la seguente letterd a S. M. il Ro, pre- | stil ultimi due giorni, ahbandonalo e disperse nelle lerro,. le risse, gando di concederé a Gabriele si prevede che questa di tornerà a bordo del Brindisi per ripar- incessanti lolle locali ed elemento pertur- mimmo sulle Alpi e sul Carso, sul Grappa e d'Annunzio Isera e domani la cincolazione il vanilogquio e il turpiloquio nell’aula par- | nel giorno della eefebraz batore daj rappornti Ua Ttalia a Jugoslavia. sul Piave @, quando l’accidia di Tfalsi ideo= a Riume earà tire alla volla i Amncona. . dell’anne iones: Ona cltremoda difficile. I trani lamentare, lutia la vita ilaliana diventala una di iume continuano 2 che solo Ja solhuzione radiente cdeill'anmies- logi volle mmutilata la vittoria, da Fiume pariGli inviti divramati da MFiume a citlà ed a eflot= il titolo di Principe di Montene- clane viaggiatori; i baltelli della riviera che cnli infama poltiglia, che ispirava la nausea e 1] VOSO: italiani hanno finora aderito Roma, sione all'Ialia avrebbe eliminato per sem- LÌ la voce della rivolta, rivolta mon contro |è piena di villeggianti arrivano in porto Milano, Venezia, Genova, Bologna, Napoli, pra periurbazione. 3. che talle soluzione non la Patria, ma per la Patria. disprezzo iiino agli arabi idel Garian. ehe veMaestà, l'atto solenne con cui la d V. ha < Dimentichiamo lle tristi ore di passione, Mroboccanti. La mave San Mareco l aleune Firenze, Torino, Trieste, Pola, Zara, Anco- avrebbe poluto essere utilmente e praticanivano qui a Roma a organizzare la corru- sanzionato la annessio ne di all’Italia lorpediniere sono già da due zione dei loro tradimenti e a ridere di gquer- 107 piuò andare disgiunto da Fiume na, Molfalcone, Cherso, Recanati, la a.Dan-tr,; memte attuala se non inquadrandola in un i nostri caduti che la morle ha affratellato giorni in porto una sto vecchio paese, che pretendeva imporre coneessione che nicordi a noî ed magmanima in attesa del Re che arriverà a Fiumo a bor- | Alighieri », Ja Camera di Commercio di formale e solenne patto di amikcizia che a- alla Patria offrirono la loro vita e ci siano a coloro elhe do dell’esploratore Brindisi, prisse un'era di cordiale colllaborazione ira di esempio; sia ogni nostra volonià e ogni scortato dall’e- Roma. la sue leggi e i suoi idesreti (latti da quegli vervranno l'iuomo che ha donato alla Patria sploralore Mirabello nostra opera intesa a dare alla Patria la roe da quatiro cacciatoruomini che essi osservavano con mal celato la più alta azione l’Ilalia e la Jugoslavia. Questa matlina { fesleggiamenti si sono e encazione adriatica. Sea- pediniere, mana bellezza del pacifilco impero ». sorriso dalle tribune della CGamera e sindi ufficialmente iniziati con un Tedeum celeSulla base di queste premesse l'on, Mustuito dalle polle più vive ed antiche del san- | Quando il Brindisi getterà l’iancora nella) brato nella slorica chiesa di San Vilo alla solini intraprese l'opera sun costruttirice cavano appena degni dello staffile dei lm-:-ogue italiano, Gabriele d'Annunszio, dopo ave-| rada, il Governatore servi, non pareva' ormai che .d‘m'.--.s‘«.«-p i Giardino si recherà presenza del Governatoroe, del Comitato eit- mentire _ aliimterno l'opinione pubblica era re cantato con la fmesea melodia latina tutta incontro al Sovrano che entrerà in Piume dal tadino e delle rappresentanze. Da Roma Nearvosa ed all'e&lero cma inlenszo il lavoro qmanere all’Ialia alfra speranza che di rh'5» la bellezza delle nostre ROMA, 15. nolle: tre elà, divenne pri- | Molo Axdamicih, solversi al più presto, per sfuggzire ne] dis- ma ancora che {ralucesse sul quale è stalo eretto un giunsero {eri due giovani flumani per recaro par albirare la Jugoslavia in combin'azioni Il Duca Thaon di Revel ha inviato al gel’aurora della' gran- grande arco di trionfo sormontato da due in dono alla ciltà la penna d'oro con la qua- 2 n0i estramee. Ad evilare che da ilale situa- nerale Giardino il seguente telegramma: solvimento dell'errare, al festino, che la eua de gionrnata che doveva poi illuminare a i vittorie alate, opera del pittore Gnata. rappresaentanza parlamentare lle aveva' pre- ninnovata vita politica del Popolo le il Presidente del Consiglio firmò a Palazzo zione ‘il negoziato dosse turbato il più sermu« La regia nave «San £Fa-r{ît-:.‘.«.e.n,i: Marco », Sacrit iSul molon saranno schierate Ja autorità mi- Chigi il Trattato di Noma. parato. come una vendella del suo neutrali- il Poeta delle gesta di poloso searefo fu mantenuto sino a quanio nel suo nome alle millenarie oltremare che disclhiuglorie della litari e civili, le rappresentanze, una coms8mo, allo sboceco della guerra. Ma bastò spez- se _ lo sguardo all’Italia e ne stimolò il ministro jugoslavo Nindic annunciò a1 Seremissima reca a Fiume In occasione dei ‘festeggiamenti dell'anla vo- | italiana il sagnia d'onore formala da ploloni di fan- nessione e della venuta del Re, Fiume ha suoi coHleghi della Piccola TIntesa convenik luto non zare la forza idi qnella lontra. bastò ridurla lontà tenace. Attorno a lui. a solo di Venezia ma dell'Italia si adiut= inia e marinn. Gli alfleri delle associazioni organizzalo una esposizione d’arte che è sla- Li a Balgnado che l’accordo con l'Italia era tera. all’immotenza e all'incapacità di nuocere per- narono coloro ehe dissero laQuarto Ed i nostri uomini del mare lan-! adine prenderanno posto ai lati dell’arco ta inaugurata ozgi. chè l'Italia risorgesse e riafifenmasse la sua come nelta battaglia di Nicnle, parola Ebe, un falto compiuto. ciando dall’alta vinta nel no- |di trionfo; dopo la rivista ai ploloni d'onore eterza volontà di vita e di potenza. Ciò eha me di Ebe, ginvinetta. Con odierno decreto il Governalore ha noiT vantaggi di questo accordo sono nole- il grido sotto il propra alla città redenta, quale si raccolsero già il Governalorò Giardino procederà alla pre- minato Riecardo Gigante, che da alcuni gior- volissimri:; masggiori amnzi di quello che dimostra ancora di più dove si annidasse e Gabriele d'Annunzio fu, Doi, durante lal ge- marinai dell’antica Dominante dell'Adria sentazione dello aulorità, quindi il sindaco ni è riontrato in Fiume commissario gene- neivalmenite si è ereduto. Innanzi futto, quale fosse realmente la vausa del male, ehe quenra, solduto ed animalone incompara esso tico sciolgono il voto che fu alimentafo bile. porgerà al Re da invaro si tenta oggi, con pietose deviazioni, Andoò all’assalto coi fanti sul il saluto della.città, conse- rale per l'assistenza e la beneficenza pub- ridà alla città di Fiume la vitalità economiTimavo, soleò tanta passione e da tanto sacrificio. r]i spostare o snaturare, a malinconico uso e l’Adriati plica. gnankdogli le chiavi di Riume. ca che sì andava ogni giorno di più coiì marinai, si spinse su Vienna affieco « Porti il leone alato alle genti che ‘per più malinconico scopo elettorale.. : Dal Molo Adamich il Sovrano giunzerà volendo, iLa mipresa nel volo ormni leggendario e quando pareva delle comumicazioni volgere di secoli non cessaromno di amarlo alla riva Wmanuele Piliberto, dove si foriBisegnayva micostituire la persona Tlalia — | compromesso lo sforzo gloriaso ferroviarie restilwisce a Fiume la sua fun- il messaggio di Vittario merà della fratellanza e della feil corteo reale, composto dalle rapprepersona giuridica e persona drammatica — Veneto marciò con un pugno di legionani ziona di sboceco ed emporio marittimo vdella : ROMA, 415 nmotle, su sentanze cittadine de nella Patria comune e dica alla citt distrutta dalla politica dei due Parlamonti Piume e sventando l'imminente , quindi al Municipio! verAlle 13,40 S. M. il Re, con treno speciale, Groazia e delle regioni più del Regno S.H.S. che arse di indomita premeditato| và scoperta passione e che fi del dopoguerra, per renderla capace n.l| ri- baratto dell’otocrausta. La una lapide in onore dei mentre caduti la funzione Vostra Marstà che, per la redenzione fiumana e nella sala con- è partito per Ancona dove si imbarcherà per delll’Unsgiheriia, finorna di sbocco marittimo consacrata «dal sacrificio dei suoî marl;ix:# conoscere i suoi dirilti e le sue posizioni e qustode della millenaria gloriosa vicenda delparalizzata, non tar- la gioia Fiume. Il Sovrano era accompagnato dalle delle cento sorelle alle quali essa difenderli mella lolla e nella conlestazione la stinpe, ha avuto l’alto destino di paotere sigliara il' Re si inconirerà con i membri caso civili e militari. Con lo stesso treno è | derà a riattivarsi: Così Fiume, insieme conlle altre Polenze. Quello che i vinti municipale eletta ” nel partilo il gen. De Bono, primo comandante la sua prosperrità riprenderà a sua vila con slringesi ora indissolubilmente, integrare il suo Regno eon l0 Terre Giulio della rappresentanza cui1919, con il Comitato dei festeggiamenti, ieri non vogliono ammetltere, e in verità non per le quali secolare fu il palpito della '‘REVEL >. lurale, ohe la lunba passione italiana le l'della M. V. S. N. no| imparta che ammettano, gli stranieri onmai sira gente vorrà consacnrare la ricanoscenza Il generale Giardino ha così risposto: pramielte fulgida ed illustre. proclamano alto, nella stampa e dalla Lribu- della Patria verso colià che ha posseduto la ‘Inoltre, nel complesso del problema degli ‘ Il messaggio dell'E. V., espressione di na. cioè: che il Governo Nazionale Da rill'at- qrandi vinltù del pensiero e delle opere suemporni marittimi e dell’Alto Adriatino il entusiastica partecipazione della gloriosa! to interiormente Y'Italia, e le ha dato auella perbe. A nome del vostro Governo. che sorse coordinamento nazionale del irinomio Ve- Marina a questo fausto. avvenimento che coscienza e quella dignilà della sua, forza, come il vindiee dell'ullima sacrificio, ho Vonezia ‘Triesta a -Fiume, darà la possibilità corona per Fiume un lungo period o di che sono la ragione dei suoiè suecessi nella e jnone di pregare la M. V. di volere concedere al Govermo Nazionale di risoliverlo anmoniz= passione e di sacrificio, è giunto sommapolitica estera e della sua rinnovata fiducia, | , Gabriele d'Annunzio il titolo di Montenezando fra lorao gli interessi dei tra , grandi mente gradito alla cittadinanza. Fiume Nella seduta del 2 febbraio 1919, l’allora deputato per fidell'autorità fra gli amici e gli alleali, _ vVOSO. Così quasto nome saràù legalto perenMantova poarti. nalmente congiunta alla grande. Palria Enrico Dugoni (attuale candidato (Quando si pensi che, dopo la villonia di nemente a tutta ln tradizione della nastra INà mimori sono lî vamiiaggi nella lista unitaria per la.circogemnelnali poli- saluta nell’E. V. la Marina Îtaliana che ‘Kelxunl sui greci, Icrd Curzon. disceso a Pa- civiltà ed agli eventi futuri della scrisione lombarda) così parlava nostra stofici. Ben._ebbe già a dire l’on. Musso lini che nell’Adriatico ha rinnovato 1 alla Camenra: nigi per. concertane con Ja Firancia l'azione ria. Con devoti omaggi. fasti lumil\Ttalia e non deve essere imchiodata in un nosi di un passato di gloria. MUSSOLINI. la. Oniemnte, mosse difficoltà per l’inlervenES salo mara» e non lo sarà. Cesserammno, così, to del rappresenianie delll'Italia nedle minIl testo dal Decreto Reale (GIARDI (Gen. NO ». le speculazion i fentate a danno mostiro mioni conve se addirittura l'inmelia non esiEeco il lesto del deerelo reale che nomina quando pareva che la questione di Fiume slesse più eulla canta delll’allesnza e sutla
a vibrante attesa per l’arrivo del Re Il programma delle cerimonie ufficiali
Gabriele d'A nnunzio
nominato principe di Montenevoso
Un nobile messaggio del Duca del Mare
La partenza del Re per Fiume
O voi che fussite...
Gabriele
d'Europa,
umiliazionae
sì ha untdea dello stato di VOsSO :
d'Aununzio,
Principe
di
Montene-
in cui l’Italia ena vidolta. E fu
« Vittorio Emanuele II, per srazia di Dio volontà della Nazione Re id'Italia, veduto prese l'Italila mellle mani, e da allora Mus-]} ’art., 79 dello Stalfuto fondamentale del Resolini dovette lJavorare ia ciconduri'a allo ano, di nostro motu proprio abbiamo conce-
in quelllo, stato
siuto
presentie
più
l’Italia
A
frontie all nuovo
del
disordine,
ohe
Territé
uomo
d=°lla
ma
il Governo
Nazionala
e
e a Losanna,
di dulo e conceediamo a Gabriele d'Annunzio, per i grandi servizi resi alla Palria in pace demagorica e
che rappresemlana non
compagine
la pensosa
e sevena
IHn-
ed
in suerra,
il Lilolo
di
Principe
di Monte-
|
nevoso, {rasmissibile ai discendenti legittimi lia della euerra, cho aveva sangllinato e e nalurali marschi da maschi in linea e per soffelllo accanto agli Alleali, a per il suo ordine di primosenitura. Il Prasidente ‘del fangue e le sue sofferenza aveva il diriflo al Consizlio dei Ministri è incaricalo della eserispelto e anche più alla riconoscenza degli C uzione del presente decreto che sarà regialicati stessi, mon solo lord Curzon e Poin- ] lrato alla Corte dei Conti e trascritto nei
ma
tuiti
gli altri
compresero
che
mainte la lotta cortro
il palto di Londra al
Copngresso di Parigi. Non si può fare poliLica eslera, senza esercilo, si diceva, prima
della guerra, all'Ibalia in posizione di tania
infariorità militare fra Germania e Austoia nella Triplice. Non si può ifare polibica astera, semza finanza e senza credilo, nel disordink
i
e nella rivolta penmanente, le si diceva con
maggiore XuÒ
:
mel
dopo
guerra:
non
Sî
fare, insomma, politica di Stato, poi-
dale è la politica estera, in un pacso chèé
Àì…-@m. uu a
ragione
i registri della consulta araldica e negli
archivi di Stato in Roma. Daln a Roma, il 15 marzo 1 924, — Firma. lo: Vittorio Emanuele; controfirmato Mus-
coscrisione !camo_ba;‘da_) lanciava ai rappresentanti dei partiti avver-
sari questo
solini ».
ALLA
S. M ill Re ne lia dato comunicazione a Gabriaole d'Annunzio col seguente telegramma :
« Gabriele
d’Annunzio,
- Gardone
del Porta
saoldato
d i Fiume
non
può
Principe
Riviera
—
di Mon-
L'annessione
dissociarsi dal pensiero la parola e con la azione ha legato l suo nome alla gloria della Patria.
Sono
lieto
elle can di
p roposta del Presidente!
essere uno,. Stato e che la con- conferito
Stalo ridoca alle mutevoli v 050
partecipare
che,
su
del Consiglio, le ho ii titolo, di Principe ’ di MonteneNVITTORIO
EMANUELE 2.
terribile invito
ONOREVOLI
L anartecipazione del Sovrano a D’Annunzio
tenevosao
a morire !!
Da parle sua, nella seduta alla Camera del 13 dicembre dello stesso anno 1919, il disonorevole Costantino Lazzari (allora deputato per pen Crem C ona-Mantova, . 01 ora candidato massimalista per la cir-
Po
Caré,
giorni della passione e della crocifissione erano finiti per °] popdlo ilaliano. E lo comEmeSero amche quelli che più diretlamente si. Jin conlraslo con l’Ilafia, forsa più dopo il trattato di Rapallo, che non du-
0. Wl'EPara ievi
VOSTRA
macabro:;
COLL EGHI
NOTTE
PREPARATEVI DEL 24 AGOSTO.
hà
Sono questi, signori, ii vessilliferi del sovversivismo italiano che nelle inminenti elezion 1 scen dono in lotta contro il Partito fascista.
E sono questi è propositi che essì avrebber o già attuato, senza
nieiù, contro tutti gli avversari, se non fassero sorte, ad impedirlo, a Camicie Nere. |
Cittadini, bisogna ricordarlo!
d
iprotizzasse
tutta
la nostra
politica.
Po-
tremo d'ora in poi iguardare in faccia i grandi problemi europei semza dovere, di quando in quando volimrei indietro per timore di qualche aggualto allle nostre spallle, Nell’ac
corndo con
ba
idato
per la celebrazione fiumana
ROMA, 15 notte.
La presidenza del Sindacato nazionale dei i- giornalisti ha spedito j seguenti telegrammi -
la Jugoslavia,
la politica laliama ha lrovato una base solida e la posSibilità i aun indirizzo _ sieuno, Questo accordo, che promelte ai diure Piaesi florido sviluppo di scambi commier-
ciali,
l Sindacato Nazionale della Stampa
<A S. E. il gen. Giardino, Fiume. — A Fiume Italiana, che con romana resistenza
allo straniero seppe soffrire dopo ria
in difesa
di questa
dando
luce
la vitto=
alla riprova tangibile che la politica voluzione nazionale il sindacato nazionale italiana è politica di pace. dei giornalisti invia il suo devoto e com: Sa re è giovalia la nostna finanza, poichè mosso saluto. Presidente ROBRRTO FORGES non dovendo più fare preparativi DAVANZATI >. ; corrflitto che da 1n momento alll’allliro pote< A Gabriele d’Annunzio, principe di Monva scoppiare, polremo consolidare ì bilanei militari e quindi raggiungere Tap idamente ' lenevoso, Gardone Riviera. — Al Poeta che prafetò la nuova Italia, al soldato, che comil paregzio, battè per Lei la grande guerra, ilmoltre, la pace assiculrala è stata al liberatore fattiora potentissimo del soddisfacente contegno di Fiume e della Vittoria oggi princi pe del Gella nostria lina nel grava disordine cdel confine italiano, il Sindacato nazio le- dei mercato monelari 0. Molti sono gli etemaeniti giornalisti invia il suo augurio nel giorno ’| clte limifiluriscono sui cambi, ma quando dell’a nnessi one di iFiume. Presidente ROBERla ; | siluzazione ‘intrumazionale è agitata TO FORGES-DAVANZATI >. come B ? ? ù È[‘îlfli;'l- sempre dalla purerra in poi, più de-lo <A S, E. Benito Mussolini, Presidente ri gli elemienti nenamenita aconomici"ha im- Consiglio, Roma. portanza somma l’elemen lo psicologic : | | 111 compirsso di fautiia auelle circos o, cioè |-e; tanze da
cari! rammpolla
altresÌ
al . mondo
ln fidueîa. -
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intero
una
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Ora, sa la ra italiana ha oitut o resistere abbastanza alla i:-an;r.ulger%?i;e bm!fle«x'albaîi cambi, che il mondo
nostra economia, ‘
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che in questo . Pimento della Pat| ria attest a la massima tù dell’azione politi
ca quella ohe Co
in una sola opera l’asserto re
Ezommm'f ss o eSidente RopkRIO
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SUI BANCHI DI DESTRA SIEDE ORA UNA SMORTA PATTUGLIA DI NAUFRAGHI DEL FASCISMO CHE FORTE DELLO STATO DI GUERRA CI HA PER QUATTRO LUNGHI ANNI SVILLANE GGIATO, ED ORA SI TACCIONO E FUGGONO DINANZI ALLA POTENZA CHE RAPPRESENTIAMO.