Popolo Italia 1915_11 novembre_16-23

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Chi ha del ferro, ha del pane.

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Nilano, — AMtano,

delle bailonette.

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è un’idea che ha t;*afiatov‘

La rivoluzione

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MUSSOLINI

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sana

e

dopo'

il ' succesco

della neutralià,

nostri

descodî Tarino, della :malavita

tutti r.cordano.

la

e più coscientè

della

nazione

era

per

nascosto

le. e vive tuttora ‘leotlo evaso.

come

Ja

un

di

incoerenze

vere del Ministero » non decider nulla, non fat: nulla, senza aver prima udito’ il' sisnor Giolitti.

se

devono

ne

essene clie

vadano

Genmania,

il tedesco:

uL'avversione

Gamera

della

tota

quasi

e della

.vicolo,

dieali

ex-ministri alla ldinea di conddida 14rèescelta Governo, cminente

parere

al

unita

p’Italia

abbia

che

dell'uomo

questo

in

informato

‘ifitanto {Cinmerdì, cjnte

d’Austria

saro i Ministri

che

più

alla

tesi

e

Giolitti »;

dell’on.

|5 sera.

:

b suoi

il determinarsi

sarebbe

pretendere

siltuazione

sconsi

di

che

diplomatlica

.’

del

goventio

mòodo

senza

clementi per sorreggerlo, che possono essere falie.

sni

Ambas

il geverno

nostra

lo fos

. essi

«cduel

pe-

fossaro ‘

{

e in

cirle

po-

voce

che

col

che

per che

dubbio

tucendo,

sistema

non

ci dà

&li

intersssate.

1U

smeaeudre voci sono -- in o

comprimendo

odio40

e

la

impoliti-

co della censura — hà favoriîo i Suoi nemici, separandosi da quelle curpenti vive del paege che lo avevano sorretto nel mmomento più difficile e dalle quali interesiie e dovere! volevano che siammu: a1 allonta Nasse. ‘ Perciò la prima necessatia azione dedli interventisti è sul governo: snl governo che essi hanno sorretto, sul seveimo che doveva essere espressione deji luro sentimenti e del loro programma. Nessima manovra di neuntralista, nessun disesno oscu-

parlu.

iproprio

L poclti mesi, ‘sostiene che

l’ideale

unasineria sbalorditoia, con la suerra deve restringersi al-

e

di Trento

di

Trieste,

il che,

e

condo lui. sarebbe oggi sia molto? il siuoco di questo tedesco lo canpMa ‘geiamo bene: ieri tentava stornara l'opinio-

me

rvubblica

da Trieste

è da

Trento

perchè

delle avan

dissensioni;

madre

inveca

l'ora

è

i figli a

La qran madre chiamò. E) i} meschino tentativao

{alia

in

n

one. . Come un

meraviziioso,

eéastello

:

di

dei

saserifici.

tutta

collevò

impeto

i carta.,

di

tutto

pei

teleschi.

Tasiì nan & mar per l'interesse nazionale, - . gli ideali nosiri; eslì è cosxantancnto difesi dell'interes ' tedazco, " dell'i-

RE L

AES F CANN

paese

ceome sl usava

ai tempi

chi,

della

di

di

di

le

posizioni

nostre di

ierî,

aitaccò

Bezzecca.

il gì_grno

a

setten=

Gli

attao-

maggiore

violenza,

ma

Sul

Carso

tutto

il giorno

trò

violente ed

ogni

calibhro

sul

trinceramento

sche»

a fine

i

sninzre

è continuata

furono

inîerr'ottfl

nezzi

fucco

di

però

ramento

“etto

278

saldamente

frz.

fanteris

sulle-canquiét:l--

prigionieri

razzi j. Fecsro dei

suali

Fitmato:

11

|uiver trent,

uffisiali.

s0

sillenzio.

‘srocialore

15 notte.

Nazionale » pubblicai i seguonti su una vecenteo operazione sul

i

est,

verse

s{esso. “ L nostra fanteria non potya L(royanrsi in peggiori condizioni periprendere la posizione. new:ica. ' Bisognavi avanzare in salitù ed allo scoperto. Pure i: nostri soldati avcvano sià ripetuto diversi assalti che avevano permesso in puarte . due progiressivi spostamenti verso il nevd in ascesa fino & paggiunsero un pumto che. doveovo. poi tor!:1l visclutiva per.l’azione nasre ulilissimo quale doveva aver Iuogo il gioruo 1L noveni. bie‘ a Îl successo colanò eli sforzi dei nostii valorosi. Fu lanciate visolutomente un 1ue0-

stro reparto

rinvarvà qualehe

parizione

di

verso la saliti

a unord

posizione.

quellu

po<izione

laterale.

I difensori

del

bordala

numerose

tempo. con

Lruppe

Sicemme

del'rn- î fesa

lo sbarco

alleate,

quotitiano

essu

è

ribel-

il pia-

dei capita-

turovato

spazio

al

Popol

d'Italia} .

L'« Idea

Nazionule

15 noite.

n ,commentando

insrociatore

ne del nostro

fieva

ni di ventura e.de: lanzichenecchi dj Lamasna, lagsente sermanico ammutoli, si rif caotuccia, parve morto. Qra il'tedesco risolleva il viso, perchè 1a

dî emigrant' di

e hbombardano

mercati.

Ma

turalmento

i fempli

un

siguificalo

al quale

scompare

dichiarato

alle

zione

mano » ha irovato già stasera o spàzio per un asriticolo di fondo nel quàle protesta conro la' propaszanda di odio che j delitti de-

alj assassini haono provocato in Italia. Non diseuliamo: in merito; vivianio il falfo che @ degno di un servo, de:l'Austria

di

Per

vugioni

di

di

sicurezza

razioni

puzionale.

alla

imesconti

Pazio-

difendarzi

deve

di

E

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C

i

di=

!i

dife-

dignità

uno

di

popolazione.

spionaggzio.

dallo

per-

|

| $

| +

j

i

tedeschi

che

Stato

so-_

dalle

:

coniro

altentati

insidiose è dusli

« Piemente » a | pillazioni

Mediterraneo,

dinaznzi

politico

l'imporianza

del

Bulgaria,

« Piemont:»,

sreta. applicazione, poi nen intendiamo

{rin-

Jell'opera. | pera vespiro

la

con

ottiene,

sua

prima

l'a- | tadini

con- | nella

inermi

vive l'Ita

cui

«adel

è l’atmosfeva

che

Guerra

distrugssendo

{.0 | | |

li=

alla Ger-

Ù

ASAO

!

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della

Ca-

|

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NIOC

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dlarie

cpere

riapertura

della

NEES

L

O.

e

imminenza

la quale mestra come | inerà. Ne disinieressarci dezsli av-

nel MA prossimo si evolgnno vonimenti’ # ELclio È Fa e

{a esclusivameiite italiana. L'importanza di |

questfio

fatto

non

va

trascurata.

L'operazio-

i pitato” cionto: '-l‘@_.'r._....-dl..0'-

1 .,““_"»l-ult…

1}.: lll.Ilil(].Ì.l..l‘.llî ...l.LÌ..IÎJ .cr.l‘r.n ly},lll.'n- n....fltlu inz i ndio

ROMA, 15 nolte. La ‘Tribuna dice che il Governatore della Somalia italiana, on. sen. Giacomo Da Mar.-

crociatoré

è

stata

ardua,

peèrehè

era

noto

di

compiacsimoento

per

il

cabile

degli

Governo

seguiro con - officacia Îl bhombardamento. Queslb ha rasgiunto il suo obietiivo dunneggiando la ferpovia &ravem:nte; ma 11 valore dell’azione ncn è ne)] suo contenutlo militare, per cguanto aipprezzabile: è nella sueranza ormai legittima che alla modestu

delle

arabi

più

somale,

influenti

indiani

della Somalia.

Emissione di buoni del fesoro

; La Gazzeltta

luogaoienenziale l’emissione

-

e

° ROMA, 15 nolte. Ujficiale: pubbliza l decreio con

di buoni

il ipmale:

del {esoro

è autorizzata

voce delle ariigierie del « Piemonte » faccia fra non molto

|

Î

dauinquenna-l I |

eco la voce

poderaza

de! 305.

_ Altri supflvsîìtfdzl “Fil CUE

ìt:1lì::

ai

di'CONT

…\.}à}__ d essere Dedeagac da mollo tempo rifusio di sommergibili nemici. Questi lanno infatti | PE tino, ha rimesso all’on. Salandra: Ja somma | attac», Piomonte a il attaccore di cercalo di L. 253:708,22, importo di -offerte a favore |

arti- inieri;

o E:

per vagioni

i |

zione militare, per quanto questa decisa- | mania. Adistria e Garmania eredono di intimidira mente ed abilmente conucttà. Lua guersa clue popolo italiano ecn meditate stragi di cit;] | ha alleati; l'Italia, per solidarietà con gii

cor-

La Somalia italiana per la postra guerra

\ l'agione

‘l'a Osservatorg ” Ro-

sî impene

-

E

|

i

l'i'progressi delle truppe f:aliane, siano pur . 4A cerone affrontarono questo secondo ryipario riente. Tate intendimente è stauo posto par- l jenti "ma siouri. nel tertitorio ahe Tu deali PA è ne seguì un corpo a corpo violentissima durato più di sei ore e finito con l’espugna-| ticolarmente in rilievo Calla civcostanza che | \ ‘.=b’ur'*'…ì -e IJ“1.’ lì _t'rw"|ti\'ì f"'l].àt' di eq" "'|’ L zione del trincerone. I nastri presero una il. nostro’ ineraciatore lia compiuto lu sua | cione (lre,‘|! tr‘friìm‘io ì“iìèèmu dè Ì‘ LÌ:ìl;:l\gì" : trentina. di prigionieri è molto hottino. :missione isolalo, così da contferirle impron{a ;'in=°-n\'h_'(; ] Hf‘fif}q‘rl;;'li‘Ì‘:]"ì"l'l CENO aC

‘culo di protesta contro eli assassini di 4Jlon- l degli ? ne e.di fanciulli, che affondano 1î piroscafi piazze

pronto

Dedeagas, scrive che la partecipazione del i Ja officine e i maguaszin: di riformimento. nosttro maodesto n valoreso . inerceciatore al- | per la -suen'a, Per ragioni di difesa nala campagna debgli alieati in Orinte h na- | zionale pechè .-._-__.ggi' Ja Germamia att=ma ‘al

| Centrale, dei funzionari civili e wilitari del. ROMA, 15 notte, Romane » ancera non lia ila Colonia, dei commercianti italiani e stra-

disponibile pei un

come

civiltà

nostro

popolo

LL

stesius.

‘alla

ed

‘Belgir

al

par

e

| opità

inter- l +a

|

dell’im-:

l’'Idea Naun sintomo, deil iuono CiOo re icliè cgiune sijustameoente afferma la spedizione contro i bulgaro- \sionule, vifevendo del resto l'opiniona sene| rale. la Germania ci fa ià la suerra alla | lrotitiere. | P& ravioni di sicurezza verchè... Insesni ì lAnisrica dal Nord che cosa siesnifichi non

L-

te'efono

;

1U porolo nostro seuercso sente l'of-

fatla

a, sè

i fatta

EI i L'i Osservadore

i ‘(Per

11 guerra: Germa-

procedi=

e per. il . barbaro,

|mane confitto

î tu- | mento,

responsabile

la maggione

lo sud ap- | alla Germunia

ROMA,

tina di queste luppe sì spostò i due pezzi aprirono Îl loro fuoco celere, terribile contro il fianco dastro del trincerone. L'attacco liusci a spostare sal fianco opposto la difesa del ivincerone; Iutunto un altro reparilb si spingeva audecement: su per l’altro fianco del monte conquistando una bhuo-

na

come

della operazione del “ Piemonte ,, | votor interpare sli innuanarevoli

in dire-

la mobile

quando

al ' nia

d j

_:“

Il sign:ficato politico

zione di San Martino in guisa da mascherare il rialzo sul quale venivano intanto collocati due rmortai e finse di irmpegnarsi in

Ma

coincide

prelata come che assumena tedeselvi ,

lati del costore

duc

itatiano

n

i testimoni,

ognì

ad

aria

i

ridusse

|

ora fin dalla prima LL sommergibile 1emico appurve è den- ! 3i intuizione uvverti volte di silurare il Piamonte, lelte Ja Germania è il pericolo srave Der la t0 pen due che eon abile manovra riusci a schivare i | libertà di tmuiti i pupoli: Ma . se fino ad ogsiluri cd aprì i0 fuoco sul somanergibile: si i n cuernia alla” Getmantia: lin.potuto eslogiea della la ménostante iguoru se quest'uwtiino sia svalo affondato. ‘sero differita, alleanza cui PItalia. deve orlentara La stazionie fervoviania di Dede Aggue an- i nuova dò completamente distmutta. l a sua politiva internszionale dopo la sotfura viatenta delia ‘Triplice, osai la guerra Poi il Piemonte venne a Salonicco, dove

i (Canso: « A sud-ovest di Mouilà San Martino e Îra Margoitini è ilmonte: medesinmo erà u granile trincerone deénominato - trincerone dell’alivo »,. un- vero. foriilizio posto a eavullo d’un costone ehe dal fionc), del monte scondaà versu - Margoveiri a sogminio di dus sirade che salivano l’eria, una verso nord e

l'alira

affermano

Si vedevano,

doni saltare

noo

all’Austria.

della.guervra

l

|

Tta-

popolare n

è

Gernunia

eveta laseia- | nopolo fin dal primo siornnu. della risposero sen- | auropea vibiù di sHesno contro’ 1a

che le

nave,

la

dauneggiare

meno

|lja

S0 vagoni e quanto

disuggendo

dlla

aa

stazione e su

sula

fuoco L preciso

il precedente bombard:umniento lo in piedi. Le bulterie costiere

CADORNA.

ROMA,

u

u

al neini-

La conquista del {rincerone dell' “ olivo , L'uldea particolari

valora ripardamento di mrntportio n0 ha a di shar=tori arva prap ne azio . litare-=o non:

Eul1il porto bombardareno {ranco-iggiesi e onat cann le que Dun . Agae salo di Dede tro lo stes&ecgan onte Piem iana ital nave della to politi= PARIGI, 15 sera. so porto se nol Namnno n siagnifica iliino. acqu iè purparct e particotari , seguenti “Hila è 10 Matin riceve co non ci dicono Sesono non se ica, Agae Dede alit di ca l nifi bombardamento sigm sul to ticolari dues goi] chi Piediinenti compiulo dalla nave daw guerva ilaliuna duite da altri stti. iw ‘ vertia che il potere eli f affidato da LO0 bronta: il soverno « La NWadve olie dveva Iasviato Mudros di- '_‘_'._l…4-,‘_.ì\… di ertarsia di |,{J;,(J!…_\—:‘—e frisponde alla aspeita= nA” Biienzia i vetla a Dede Ayac, giunse dinanzi u questo ì n0 Cihobitli rossi, e -1ieti ii aaucigo Ci v0 -!10!11.QWÉ.Ì»«;JLL'Î- 'N°;JJ“-’“£!I'Ù“‘**"-v;u_-'r"F: aiv La, governo. ogvi. nesti 4iomini di ejiono l lempo, Popao:avze incrocialo per u po' dt

+4+

'

ROMA, 156 notte. amifora soddisfatti! IL bom=

hian"itamo

N,

dannegiandola.

d’Italia)

‘al Popolo

tetefono

(Per

le hatterie costiere ridotta al silzazio

con amimirevole fe!anp_iq_»\eg;_:ufi.-\ « “ei

ferrovia,

80 vagoni distrutti

Gli intrepidi sardi della brigata Sassari resictettero

|

ri- |

La sfazione ferroviaria abbatinie clii. Questo fu csservato anghe quauido d

di

‘ delle

le nostre

la

Per

cIncen-

feoe

dv3 preltlr2 alla querra alla Germania

|

torno da Dede Agag dopo aver kombardato

Îl

la artigileria nemioa

SALONICCO, 15 sera.

|

pari

ieri l'azione.

Agaoc

L'incrociatore Italiamo «Piemonte»

in.

13, si rinnoqvarone

cun

di Dede

l'in-

artiglieria

hollettino Conca

respinti

fuoco

dopo

I servi deìl’A.uàtrìa; ; delle famiglie dei richiamati alle armi, do- | so reso più agevole daila moderata Yvelocità che ha fornitò viva | che l’incrociatore deveva mantanere per evula al patriottiemo

crollò. I congiurati fug1à erà la Germania, e parlava d'altre terre no Bilow-Giolitti ; più belle, più grandi, più ricche da con- cirono, presi da terrore. dall'Italia quisiare; oggi tentu stornare l'Alltanin e dai Balcani, perchè là è la GerIl popalo impose la suarra. : mania, e sì «Torza 4i tener ristrelta la no- | 1ì il tedesco di Piemonte l'unnio cGhe ave conquistare un stra aziona alle Alji, donve searsao è il'ipe- va csato sfranintamiente vicala

l'avvorsariòo,

La

».

concordia

nel

ente) | te ‘nes_l'ziu_r-1i: e

natum)

e si beffa: va di «questione di coscienza» qualifican- TO, essun interventista, tradimento s'arebbe ai possi‘Lrieste su movimento articoli va del . glio decine e decine di tlogliesse (utto ciò poOpea, « me chino bile quando Îl governo DPIOSo ca agoasines martire con Gittà dolo, la che are per dimostr are uno dei solili episo- che di. oscuro o di - equivoro può esser semmizzava sotto l'oppre:sione austriaca, pro- tentativo di inscen brato ‘fosse nell’opera fua. I1 governo può olittiana ». è0 antigi a casacca, rivolt di di farlo, ‘deve farlo! ; mrio lui in seguilo, voltando ziav: annin a all'Aulasciare ‘Trieste ÎL 14, a carvatteri dî scalol «Noi non dobbiamo chiedere irepno. Non "“sfeneva doversi Salatt- vosliamo nemmeno la morte del Ministero per idea penstrare nei soddisfalto i stria? in- sesT'eti militari: e:sa rticol vogliamo sdlo una politinell’a va serive e massima o, questo onnin dra-S O:a parlar d'incosrenza ca chiara, per la tranquillità, no=tra e del Mmcgerente che due anni or sono 1el :—;uol titalalta « La soluzione » : paese _ j guerra la per qualuncontro « Î fautori della guerra guerra potremo opporeî al giolitti« Solo così faglio minacciava che di numerto — sINO. ” E Potenza per la questione del Canale assai Liù forti di audacia e Aggiungsiamo per conto nostro che è+proin- ancora ieri, facendo offesa alla rettitudine di Corfìù, mentre oaggi sostiene il non l'al nolibica degli onorevoli Salandra e Sonni- jpvio così come l'Iniziativa dice. {ervento al di 1à doll'Adriatico, cicè Sei’ mes:li dî fidente aspeltativa abbiamo lo no tutte di (!!)), speravano che questi iLomini si già ' consumati, resistendo anche ai dubbi pandono non di um canale. ma traioni che' situazioni nuove autorizzavano. sarebbero prestati, in queste condiz :baie, porti, città e terre d’Albania? un colpo di Stato, a Ossi siamo pur sempre disposti a dar ODsa narlar d’incoerenza questo tedesco1l aiche d’Italia, a fare iutte le forze nostre contro dqualunque maridella giorno il ed oggi fra concioè a mettere quale pochi mesi or sona si scagliav ma non patremmo tolil fatto com- novra sgiclittiana; Camera della al azione ristretta convoc » ica npsicoloz e ‘tro la « posizion lJerare che dietro il paravento dell'antineual guervra e dellu :‘tralismo i mascnerassa una estiwve debosemplice ideale di Trento e Trieste, e #0- piuto della dichiarazion era il peggior male lezza dell’azione internazionale del governo. steneva che si dovesse mirare ben pilùl lon- l’Auiiria. « La guerra Ben altrimenti forti di saltla convinzione alle terre che potesse toccara all’Italia. » a tutto il Mediterraneo, tano, capremmo stringarci intornoal soverno, se agurato, scongi era o E poichè il pericol d’Africa e d’Asia,'a Tunisi, -all’Egitto, alle i voti dell'interventismo che &confisse il gioa Gibuti nel siunseva: « Noi siamo profondamente lieti». littismo, fo=zero compyiuti. | del Mar di Levante, coste tememndo che notesil losco tedesco, Ma Afar Rosio, a Kisimayvo e non sappiamo a ‘quali altri nunti in marî d’altro colore, soro sorgere {trambusti, metteva le mani inIni, oggi, a distanza 4i nanzi promiumendosi: « Non è quess l’ora

“ menire

di Ledro

menti ributtati.

« Diciamola pure, e serva, per il (&overno se cuesti tiene a che le forze vive del paes lo &otregsano: il meutralismo parlamanotare trova viretesto o siustificazione hlla «ma critica nel silenzio del Governo sulla no-

sira

zioni di Isav. E Sobrero parlava di « amita | corridoio ». 13 / la gaz J Sji era al 12 magglo. IL -giorno a gl0, stampava T'orino di l selta geimanica aderi “ Più di 300 deputati sî capatteri:

<cono

citchi

Slîlll;ì;î’fîcca

preparazione

trione 14

sigioni che non sembrano - troppo chiare e che il Governo non ha mai cercato di chial'ile. RS « La colpa non è nostra se non possiaia contrattaccare, e impedire che | giolitfiani diffondano e accreditino certi loro di-

:responsabili, daceva pubpentateuéo delle offerte di Bi-

il

bHicare

e Ger mania

dalle

compresi,

a gguato. e sattencra pér l’attuazione doeji'

corasziandolo.

maggioranza

grande

della

e

IL propizia' nefasti disegni nessun dubbio. Mua che ali interventisti -— e specialmente gl'interventisti 1ivoluzionari — dektbano vedere solao il non lontano. pericolo parlamentare. e Non.- vedera i fatti e le razioni che favori&tono. in-

il quale, quando’ una buferva si pt'eannunUuUsSava in.dnazionale, ziava all'orizzonte: viatasi cire asnettando Tombrello « aprire bilisse- la calma ».

Stamuvava

&

ì

l'Imistamnva, nale del partito repubblicano ed allé quali ci associamo pienamento: «Che la, maggioranza giolittiana & 1eu-

a somiglianza del marchese Starabba

ra)

Df

Parole necessanie (socialisti

guiaria - ENE AQO QuiCeo L incvociatore “Piemante,, {] pombardamento di Dele Muee P bombarda e danneggia la ferrovia 1a

15 notfte. In valle

{1. pi). — Segnaliumo le seguenti opportune considerazioni che troviamo Nol gior-

(Governo | momento, deve far considerare al 10 Goone. sifuazi la cautela con masgior verno hon deve dagire senza aver 1iisolto la lai no1 csravissima questione: e per isolver stesso. ento Parlam il vi è che un’autorità, esse ad Camere le Governo il i Convoch sardà de, esponga la situazione. La risposta CISEUO. sicuro. 1l tedesco calcolava su un colpao

ribaldo sua fo

fedeschi

tralista di politica este- LS

« astemio

‘stosso dichiarato

dal piùù

parlar d1 couerenza Gquesto Osa che., doro aver fatto stampare nel

inermi

COMANDO

ROMA,

Per l’occasione il vecchio Gasparone era spacciato ver «il più eminente uonto nolitico d'Italia », nientre Giolitti si era da sè

sa-

a}

liqu:

gislentum-eu1ta

In Italia non

|

giava, nafuraloiente, alla Camera, o senfenziava con boeria ciarlatanesca essen « do-

paiano 1isollevare, il tedesco osa mostrare di niuovo il suo grugno e parla di sangue |

che bisogna risparmiare. trui, di snestà politica!

massacra

a ÎNe

razzi,,

Fiviori 1ipelut amalli i

clhe gli u

uoniini

fil

Tl tedesco dal foglio piemontese sì appo:;;-

pel-

germaniche

azioni

le

che

ora

Hbbene,

salva

{l’Auwtria

“del

e

|scrivano coi caratteri gotich

romano, il disonoaver

ancora

massio sonmo

conguistano il trinceramento

te:

Ger-

i

e vie delle srandi città d’Italia con la vabhia con cui si sarebba bimuciata una qua: ; lunque. Zeitung. per

nel'

Italia il

tramontato

.] g0gNosa.

iS di questo tedosco fu arso nel-

fuggì

è persuazio

volti

che m

è

rl

segnalato

con l’'Austria, secolare nostra nemica, e con la Germania, mostriosa vergogna d’Eu-

corrispondente

pers

tensa

Fu questo agente dolla Germania che “ stenne nel suo foglio tfutte lo sozzure Di lowiane. e il vile mercimonio di Giolitti, e ; contatti turpi ' della banda varlamentare

Civmeni,

ancora

ecc.,

pit

litica estera e interna, -ha osato dar conrsigli, ammonimenti, minacce lox4che al po:polo e al Goverrno. '

Îl suo

Bale

‘Verona e Brescia, proprio ora die ‘ \qmaniaà assassina i- nostri. emigianti

appoenuovamente, ‘dirisa, ha osato sjamdosi allo stuaniero, — ciameiare di po-

talo

‘Non

che

nemici

nei

Il tedesco pane assai duro di c farepsi sfrontalo. namo viene a soste ‘beora la desi alestròo-genmanica, pro

“ emma.

in’ Oriente, il tedesco ha vrvisollevato la sua faccia di Fronzo, ha riprveso a parlare dalle "cnlonne del- foglio pangsermanista che exgli

Fopa. Tl giornale

o intronide fantorio f

anoora

il’ Parlamerto,

consultalo

rnion è dunque

Il popola era per la guerrb: la pante ‘più sempre?

per tutta

nascosto

dei

E ripete

LA

Ma

una stasione, coms un uomo disonorato il quale non si attenti a circolar tra il pubIHlico che lo conosce '& lo sa reo. Ma dopo le' vittorie germaniche in - Rus-

‘cia

deve , agire

non

ecc.

Come il mercenario della Germania e- agente. giolitliano impostasse la qutstione

tedesco: è rimasto

verino’

\iprima, aver

Cè un tedeasco in Italia il guale fu ignòomimniosamente smentito, battuto, vilipeso dall'insurrezione popolare nael maggio scorso.

Questo

vinee.

piLmdi®rai)

IL TE

Gsrmmania

| mento comae nel Imaggio Scorso, ;

TAS

-flfi"“i _;lì"iìîuìllîz;0|(llî

nn

SLET

e

s CO

d

iîilstî;

i

o alla punizione | 4 …‘n'“'.- iI ESASTC “ ÈABLONI. aF % FRANMOESCO

piachi di oandi maee aulagio

a :1 e

|

sulla fronte del Sangiaccato |}

contro

iE

ì montenegrini -

E

ROMA, 15 sera,

IL consolato senerslo-del Montenegro illll.lllîi.'l!. il seguenta dispaccio :

| pr

H| . i

u

co*-ì

ROMA, 15 sera.. i Cettigne, 13 sera. — Sulta fronte del no. li per l’'ammontare di cento nilimni di lire | Altri dieci naulrughi del Firenze raccol. | |Sstro esercitoò del. Sangiaccato i.l' Nenico & dellaàa Germania protesiante, dalla quale ll:0'll$l'."l]iî'i:!. con de.-reto lesislativo 19 settermt giungono soullerituzioni di manternsr viva la :’1*{‘8 1915. Gli interessi edil capitale | leciti I del Duo- | t} da un niroscafo sono stali portuti a Por- taccòà le nostre - posizioni con molte forze e protesia paontificia per la questione roma| 1 dei tesoro sono pagabili esclusivamente | to Said. E i sono: Vanni Anionio. Batto- quande crerqgia. Fu respinto su lulta a t Andronictco Domenico, Tia. E sensuze che asi ispiratori dall'Os- i nel regno presso la tezoreria centrale e le | rino Candido. Co net. Ci ritiranyato sollanto in direzione du Donala Giusepps, sarcalore RomMano, a questi nemici interni è sezioni di regia tesoreria provinciali. Que- | ’ durea YVinecenzo. Catta: Ì sonn staopali in carta filoerana- i Paolo. Viseyrad, Dalle prime alle seconde !Îfll‘Gc'ilii$ ; affiduta Ja cnra delle anime dell'Ialia, non sSti buuni Plasi Michele, Fortunato Angelo, |ta bianca. : sepnzia abbondanti privilegi ! ìn«)nf:h£: due indiani. dilesa il nentico subl grandì perdile. 1


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