Punto a capo2

Page 1

PUNTOACAPO

GIORNALE DEI LAVORATORI DELLA HONEYWELL Information Systems Italia

A CURA DEL CONSIGLIO DI FABBRICA

Il 12 Dicembre 1973 sono finalmente entrate in vigore le norme che regolano il nuovo processo del lavoro.

I lavoratori devono essere consapevoli della grande porta ta politica e pratica della nuova legge: il Sindacato è oggi chiamato in prima persona a partecipare alla amministra zione della giustizia del lavoro e, d'ora in avanti, i lavoratori avranno a disposizione uno strumento agile e (si spera) efficiente, capace di ridurre quello stato di soggezzione economica e psicologica nel quale il lavoratore si trova nei confronti del datore di lavoro.

Alle nuove norme, nate da una stretta collaborazione tra il Sindacato ed il Parlamento, è inoltre affidata la funzio ne di attenuare quell'etichetta di giustizia di classe che il meccanismo giudiziario italiano si è spesso meritato.

Certo che, quando dal sistema delle scartoffie si passa al confronto diretto davanti al Pretore, confronto durante il quale il lavoratore ed il datore di lavoro espongono ver balmente le loro ragioni ed esibiscono tutte le prove che ritengono opportune; quando dalle decisioni prese dopo an ni, si passa a sentenze immediate; quando in un intervallo di tempo che va da un minimo di tre mesi ad un massimo di 12 (contro i tre anni medi della vecchia legge), il lavoratore può ottenere giustizia; si può ben dire che ci troviamo di fronte ad una normativa valida rispetto al pas sato, ad una conquista positiva. Per tali ragioni, la nuova legge si colloca a pieno titolo nel quadro delle riforme di struttura perseguite e sostenu te dal movimento sindacale.

SOMMARIO

LA NUOVA DISCIPLINA PER I PROCESSI DEL LAVORO

ELENCO DEI DELEGATI

TRAMA NERA E STRATEGIA DELLA TENSIONE

LETTERE

In inserto:

ACCORDO INTEGRATIVO

AZIENDALE 1974

PUNTOACAPO - Giornale dei Lavoratori della Honeywell Information Systems Italia

A cura del Consiglio di Fabbrica - Supplemento a il "Lavoratore Metallurgico" -

aprile 1974 - Numero 2

L
I PROCESSI DEL LAVORO
LA NUOVA DISCIPLINA PER

Sinteticamente, la riforma consiste in: Riduzione dei tempi entro i quali deve svolgersi la trattazione della causa e snel limento delle formalità dei vari atti del processo, vale a dire numero ristretto di udienze e riduzione notevole dei rinvii.

Le parti possono rivolgersi direttamente e oralmente al giudice e quest'ultimo ha il potere di rivolgersi alle associazioni sindacali per chiedere parere in merito allo oggetto della causa.

Tutto ciò porterà ad una sentenza non soltanto sollecita, ma anche immediatamente esecutiva, nel senso cioè che il lavoratore vittorioso potrà immediatamente ottenre dal datore di la voro il pagamento di quanto il giudice gli ha riconosciuto.

Questa norma è stata inserita per scoraggiare la litigiosità volta solo a guadagnare tempo e la sua corretta applicazione contribuirà a snel lire l'arretrato. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, il datore di lavoro ritarda i pagamenti con l'evidente intenzione di prendere per fame il lavoratore e costringerlo ad abbandonare la causa.

Un altro principio nuovo è la "rivalutazione del credito". Centomila lire dovute nel 1960 so no cosa assai diversa dalla stessa cifra pagata oggi. Secondo la vecchia procedura, i crediti del lavoratore vittorioso maturavano soltanto l'interesse del 5 % per tutta la durata della cau sa. In tal modo il lavoratore veniva a percepire, al termine del processo, una somma che il passare del tempo aveva spesso decurtato in modo sostanziale.

Con la nuova legge, invece, il giudice farà pa gare al datore di lavoro condannato, oltre alla cifra stabilita, una ulteriore somma a conguaglio che terrà conto della svalutazione mo-

netaria avvenuta. Non c'è dubbio che anche questa novità scoraggerà l'inutile litigiosità e il prolungamento forzato della causa.

Abbiamo infine un'ultima cosa, ma certo non meno importante, da sottolineare: il Pretore può decidere il gratuito patrocinio, qualora ri corrano determinati requisiti, il principale dei quali è il reddito annuo non superiore ai due milioni.

Una riforma, dunque, importante anche se non perfetta, è stata effettuata; le nuove norme sono il frutto di una lunga battaglia dei lavoratori e delle forze politiche democratiche.

Il massimo impegno del Sindacato è ora rivolto a fronteggiare gli ostac oli e le remore che si possono attendere da varie parti.

Bisogna sollecitare un adeguamento degli stru menti di amministrazione della giustizia (orga nici, uffici, ecc.); contrastare possibili tenta tivi di sminuire il valore della legge o ritardar ne l'applicazione; svolgere una iniziativa adeguata nei confronti degli avvocati e dei magistrati per promuovere un loro atteggiamento che li porti a corrispondere alle innovazioni contenute nei metodi di direzione processuale.

Bisogna, in altre parole, non lasciare spazi vuoti e suscettibili di provocare impedimenti al pieno raggiungimento degli obiettivi che la legge si propone.

MI SONO CoMM055 AO € _ : _ jO P CD ovERA GENTE QuANTE I SGR A ZIE 10 MI COMMUOVO QUANDO NUOREUN COMPONO S I. LAVORO... .. t INVECE LEI NoN SI C COMMOSSO gly 4 (MIA TELEVISIONE NoN i:110 MAI VISTO 7 3

1: Dopo che il grancassa per tredici anni a tutto il mondo aveva annunciato i misfatti dei comunisti, non uno si erà ancora avverato.

2

E i tamburini irati rullano: qualcosa deve succedere alfine. Gli assassini, vedete, non vogliono commettere assassinii.

3. Un giorno, era ancora inverno, sulle rive della Panke si sostavail Fiihrer disse: oggi si sente un incendio del Reighstag nell'aria.

4, E quel lunedì sera un grande edificio era avvolto nel fuoco. Era tremendo il crimine e l'incendiario ignoto.

Fu trovato un ragazzo con i calzoni e basta e in tela, rilegata, la tessera comunista.

Chi gli aveva dato quella tessera? Perchè stava lì in giro? Le SA stavano nei pressi, ma a loro non si chiede il motivo.

Per incendiare quell'edificio dovevano essere in dodici: era quasi tutto in pietra e i punti che ardevano erano dodici. 8

In mezzo ai dodici incendi c'erano in dodici delle SA, indicavano con mani annerite quel gracile ragazzo là.

E così, per merito del Ftihrer fu scoperta la congiura, 'certo, quello che veniva alla luce « a più d'uno ha messo paura.

Nella casa dove la congiura deve essere passata per forza, abitava un certo Gtiring All'oscuro della cosa.

Lui, il presidente del Reichstag, aveva mandato in permesso tutte le guardie, e non è in casa quando sente che il Reichstag è in fiamme.

Perchè tu, presidente, hai mandato oggi in permesso le tue guardie? Oggi è proprio il lunedì che il tuo Reichstag è in fiamme!

Se il giudice lo interrogasse, non avrebbe la risposta facile, ma non puoi incriminarlo, perchè lui stesso è il giudice.

Lui non interroga Hermann Gti ring, così non scopre il vero e il falso, ma conclude che la colpa è dei comunisti. Chiaro.

E prima che fosse trascorsa la notte di questo sanguinoso febbraio, ogni nemico di Hitler fu ucciso o imprigionato.

Quando a Roma Nerone del sangue dei cristiani aveva sete, diede la sua Roma alle fiamme e la ridusse in cenere. •

Così Nerone fornì la prova che i cristiani erano canaglie. Questa lezione un certo Hermann Gtiring l'imparò che era in fasce.

18

A Berlino nel millenovecentotrentatre, un lunedì sera, c'era il palazzo dell'ultimo Reichstag che ardeva.

19.

Chi cantò questo fattaccio, si chiamava Oberfohren e non visse più a lungo: quando il mondo lo venne a sapere

4 _ gli hanno sparato subito.

LA BALLATA
DELL'INCENDIO DEL REICHSTAG di Bertold Brecht

Trama nera e strategia della tensione

"Trama nera" e "Strategia della tensione", l'attacco frontale del neo-fascismo alle istituzioni democratiche e l'uso strumentale che di questo attacco è stato fatto in funzione con servatrice e autoritaria: la vita politica italiana è stata marcata e spesso condizionata negli ultimi quattro anni dal torbido intreccio di questi due fattori. Dinamitardi in camicia nera e irreprensibili petrolieri, agenti segre ti e fascisti in doppiopetto, povera gente esa sperata e nobili agrari, sono stati i protagonisti di alcuni dei momenti più difficili e deli • cati che il nostro paese abbia vissuto nel dopoguerra. Non certo i soli protagonisti: perchè tali sono stati anche, ma nel campo oppo sto, i trecentomila lavoratori in Piazza del Duomo a Milano dopo la strage del 12 Dicem bre, gli operai e i braccianti che sono sfilati per le vie di Reggio Calabria ("Nord e Sud uniti nella lotta"), tutte le forze democratiche che hanno isolato il MSI nel Parlamento e nel paese prima e dopo l'assassinio dell'a gente Marino. Ed era logico che fossero questi secondi protagonisti ad uscire vittoriosi, a stroncare tutte le velleità reazionarie, ma anche ad imporre che la spinta fasci sta non fosse l'alibi per scelte politiche moderate e conservatrici.

C'è una data di nascita precisa per la "trama nera": il 1969. E' in quell'anno che si vengono a determinare tutte le condizioni per una modifica non solo quantitativa, ma sostan ziale, del pericolo fascista e reazionario nel nostro paese.

I motivi della sopravvivenza del fenomeno fa scista fino a questa data sono abbastanza noti: la rottura voluta da USA e democristiani dell'unità tra le forze popolari che avevano dato vita afra Resistenza, le contraddizioni dello sviluppo capitalistico del dopoguerra e il dualisrno tra questo sviluppo e le nuove conquiste costituzionali, l'uso spregiudicato in

chiave anticomunista dei voti missini da parte della DC fino alla tragica esperienza di Tambroni, sono alcuni degli elementi di fondo che possono spiegare la presenza del MSI in una repubblica democratica e antifascista. Ma è, per tutti quegli anni, appunto un fenomeno di "sopravvivenza" dei fantasmi del re gime di Salò.

Con il 1969 - ed è necessario sottolineare questo aspetto, altrimenti non si potrebbero comprendere i termini nuovi in cui si pone il pericolo fascista e quindi la necessità di una risposta adeguata - il MSI trova invece una sua collocazione "originale" nel quadro della realtà italiana, sia per le base di massa che riesce a convogliare in certe zone del Mezzo giorno, sia per il nuovo tipo di collegamento che riesce a stabilire con le esigenze delle frange più retrive del capitale e con ambien ti internazionali.

Quale è il quadro politico nel quale il MSI si trova a diventare lo strumento adatto nel momento adatto? La situazione del paese al pare caratterizzata, allora, da tre fattori: una forte avanzata del movimento operaio che pone in termini qualitativamente nuovi la sua "questione" e che dimostra (secondo punto) il fallimento del disegno 'di un suo iso lamento o di una sua divisione nel quadro neocapitalostico, e infine la reazione di quei settori più direttamente minacciati .da una po litica di riforme.

Ma per vedere come questa reazione possa trovare un collegamento con strati anche vasti di popolazione, si deve ritornare ai limiti e agli errori della politica di quel centrosinistra condizionato dall'egemonia sempre più indecisa ed ambig ua della DC. Si sa bene quanto le "riforme dette e non fatte" abbiano inciso negativamente, allarmando chi dalle riforme poteva essere colpito e non riuscendo a mobilitare chi attendeva fatti concreti

- 5 -

senza contare l'errata applicazione delle riforme, pur giuste ed importanti, come quella dei fitti agrari).

E' però tutta la situazione meridionale, le sue vaste zone di disgregazione sociale, il rigonfiamento delle città nelle quali le uniche attività -mancando un tessuto industriale - sono quelle terziarie e parassitarie controllate dalle clientele e dalla speculazione, il dilagare di fenomeni nuovi, come la disoccu pazione intellettuale, è tutto questo che spiana la via al ritorno reazionario.

Alcuni errori, è giusto ricorda re, vi sono anche nell'azione del movimento operaio: un ritardo nel collegare le lotte del Nord con,la rinascita del. Mezzo giorno, gli occupati con i disoc cupati, una sottovalutazione del problema delle alleanze e dei ceti intermedi nel Sud. Ma, ac canto agli elementi oggettivi di crisi, in cui si inserisce l'azio ne dell'estrema destra, un fattore determinante è, ancora una volta, la volontà dei settori legati alla rendita e alla speculazione di riportare indietro la situazione del paese, il rifiuto ad accettare modifiche agli equilibri sociali e politici, la rea zione all'avanzata del movimento operaio e democratico, che determina il ricorso ai metodi più duri e sanguinosi, che spinge a cavalcare la tigre del fasci amo o ad identificarsi con es-

00.

Prima della strage

1968

16 aprile: viaggio In Grecia di 51 fascisti italiani di Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Fronte Nazionale, Europa Civiltà. Incontro col ministro Pattakos e con lo agente del KYP Kostas Plevris.

Primavera-autunno: elezioni politiche (grande avanzata del PCI); fine del governo Moro; governo « balneare « di Leone; inizio del governo Rumor.

30 aprile: davanti alla casa del questore di Padova, Ferruccio Affitto Bofanno, ora a Milano, scoppia una bomba. Nonostante il tentativo di attribuirla agli anarchici, i maggiori sospetti sono per i camerati di Freda e Ventura.

Luglio-settembre: sempre a Padova, scoppiano due bombe, una davanti alla porta del liceo classico Tito Livio e l'altra ai so', il palazzo che ospita l'Università.

Novembre: a Roma esplodono, uno in fila all'altro, sette ordigni ad alto potenziale. Tre scuole, il liceo Mamiani, l'istituto Commerciale Giovanni da Verrazzano e la scuota elementare Vittorio De Feltre, vengono devastate dagli scoppi. II 21 novembre, due bombe fanno saltare le pompe di benzina di altrettanti distributori (in quei giorni era in corso nella provincia romana uno sciopero di benzinai). Cinque giorni dopo un ordigno esplode sotto un automezzo della polizia, un secondo viene recuperato dagli artificieri. Per la magistratura gli attentati devono essere attribuiti al gruppo che fa capo a Stefano Delle Chíaie e' a un altro commando di estrema destra non identificato.

2 dicembre: per la prima volta dopo il 1962, la polizia torna a sparare (ministro Restivo): due braccianti assassinati ad Avola.

1969

Capodanno: sparatoria del carabinieri contro i manifestanti davanti alla Bussola » (Viareggio). Soriano Ceccanti rimane paralizzato per tutta la vita.

29 febbraio: Nixon In Italia. Incontro con Saragat. Provocazione poliziesca all'università di Roma. Durante gli scontri muore nella facoltà di Magistero lo studente Domenico Congedo..

Gennaio-febbraio-marzo: continuano %e bombe a Padova. Scoppiano al Palazzo di Giustizia, alla redazione del quotidiano » li Gazzettino », alla sede del Pslup.

9 aprile: rivolta di Battlpaglia. La polizia spara: due morti.

25 apri:e: attentati alla Fiera e alla stazione di Milano. Autore Freda, incarcerati gli anarchici per due anni (giudice Amati, commissario Calabresi).

Maggio-giugno: inchiesta a Padova del commissario Juliano sulla cellula fascista Freda-Ventura e su Fachini.

2 giugno: parata militare a Roma; voci di colpo di stato.

3 luglio: scontri di corso Traiano a Torino (questore Guida).

6 luglio: scissione del PSU, patrocinata da Saragat, finanziata dagli USA. Più insistenti voci di colpo di stato

24 luglio: destituito ed incriminato a Padova il commissario Juliano.

3-9 agosto: 10 attentati sui treni, organizzati da Freda e Ventura. Indiziato l'anarchico Pinelli.

6 settembre: memoriale Juliano sui fascisti e sulla cellula Freda-Ventura.

13 settembre: assassinio a Padova del portinaio Muraro (responsabili Freda e Fachini).

4 ottobre: viene scoperta una bomba a orologeria sul davanzale di una finestra della scuola elementare slovena dl Trieste. Le lancette del congegno sono ferme sulle 12, l'ora di uscita dei bambini. Antonio Severi, iscritto ad Avanguardia Nazionale, amico di Franco Neam', un estremista molto legato a Freda, è incriminato dalla magistratura per tentata strage.

27 ottobre: assassinato a Pisa dalla polizia Cesare Pardini, durante una provocazione fascista.

15 novembre: riunione al vertice dei principali esponenti fascisti (tra cui Borghese e il generale dei paracadutisti Caf orlo).

19 novembre: sciopero generale per la casa. A Milano la polizia attacca la fola raccolta dai sindacati davanti al Tea ro Lirico. Muore. in uno scontro tra gipponi, il poliziotto Annarumma.

25' novembre: arrestato a Padova Tolin, direttore di « Potere Operaio » per reati commessi a mezzo stampa.

28 novembre: manifestazione a Roma di centomila metalmeccanici.

7 dicembre: due giornali inglesi pubblicano il testo integrale del « rapporto segreto » dei colonnelli greci 'sui progetti di eversione fascista in Italia.

10 dicembre: approvato in Parlamento io « Statuto dei diritti dei lavoratori «. Riunione segreta dei fascisti a Roma per gli ultimi preparativi della strage (presente Calzolari poi assassinato).

11 dicembre: « Epoca » esce con una copertina tricolore che sollecita Saragat ad assimere maggiori poteri (« Se la confusione diventasse drammatica... le forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana... Perché non ci poniamo seriamente il problema della repubblica presidenziale, l'unica capace di dare forza e stabilità al potere esecutivo?... »). Riunione al vertice (riservata) dl ufficiali dei servizi segreti e delle Forze armate.

- 11t

afe. ino Obri.Wirmil a Atnefusviiase

-neueull non o ozttrpog elgace ,svaloq -

..k1 V Main tifo- sla,tifid

15 aprile: attentato all'università di Padova (studio rettore Opocher).

li aprile: incontro segreto a Padova di Froda • Ventura con Rauti.

12 dicembre: strage di Piazza Fontana a Milano. Una bomba esplode alla Banca Nazionale dell'Agricoltura causando 16 morti e 88 feriti, un'altra, Inesplosa, viene rinvenuta alla Comit. A Roma quasi contemporaneamente, due bombe esplodono all'Altare della Patria e una nei sotterranei della Banca Nazionale del lavoro.

6

Questo vale non solo per le forze interne, ma anche per quella componente internazionale che ha giocato e continua a giocare un ruolo decisivo nelle vicende legate alla trama nera. L'Italia, agli occhi di qualche stratega del Pentagono, è l'anello debole di una catena di regimi autoritari che dal Portogallo, attraverso la Spagna e la Grecia, arriva fino alla Turchia. Si tratta di garan tire la presenza americana in uno scacchiere sempre più delicato come quello del Mediterraneo, senza punti deboli come può essere appunto l'Italia. Da qui l'intervento per assicurarsi non più soltanto una collocazione internazionale dell'Italia di fedeltà all'alleanza atlantica, ma una piena disponibilità attraverso una operazione "alla greca".

La funzione di Almirante - che proprio nel 1969 diventa segretario del MSI - è quella di mettere a punto lo strumento neofascista adattandolo alla nuova situazione. Lo fa assai rapidamente, con una fusione delle due tradizionali "anime" missine, quelle dette del manganello e del doppio petto, che gli permette di giocare sull'infinità di varianti che vanno dall'attentato alla demagogia populista, dal perbenismo qualunquista allo "scontro fisico".

Significative sono - a questo proposito - le varie fasi della parabola neofascista in questi quattro anni: dal tentativo di utilizzare in senso "golpista" l'emozione suscitata dalla strage di Mila no nel dicembre 1969, si passa alla strumentalizzazione eversiva della protesta di Reggio Cala bria del luglio 1970. Il 1971 è invece l'anno del doppiopetto e del sogno di essere alle soglie del potere; la consultazione parziale del 13 giugno e poi l'apporto determinante alla elezione del Presidente della Repubblica, rappresentano il culmine di una parabola che viene invece delusa dal voto del 7 maggio 1972.

E allora, si torna agli appelli allo "scontro fisico" e alle bombe colli tro i treni dei lavoratori che vanno a Reggio Calabria. E' un cammino che non ha niente di irrazionale, ma al contrario, una coerenza antidemo cratica costante e precisa. Se questo dunque è il quadro della si tuazione generale in cui nasce ed opera la trama nera, è però indubbio che essa viene per molti aspetti age volata, almeno a livello politico, dalle ripercussioni che il riflusso a destra suscita nei centri che dirigono il paese. Vengono alla luce casi allarmanti di inquinamento fascista o reazionario in talune frange dell o apparato statale e si hanno tolleranze o. lacune - magari in nome della tesi degli "opposti estremismi"che impediscono di fare giustizia per gli episodi criminali con i quali si tenta di alimentare la spirale della violenza: la strage di Milano, la mor te di Feltrinelli, l'assassinio di Calabresi, le decine e decine di attentati dinamitardi. 4.4.‘

ittoìsuitt:

LA NATO DIFENDE LA NOSTRA -LI BERTA', LA NOSTRA DEMOCRA ZIA, 11. NO: STRO PROGRESSO! Il TUO CERVELLO C OTTENEBRATO DALLA PROPAGANDA ANTIAMERICANA CERVELLO CONFU - 7 -

Un itinerario seminato di bombe

1970

11-14 aprile: In Valtellina, al piedi di tralicci dell'alta tensione, si scoprono numerose cariche di tritolo (in provincia di Sondrio agisce il MAR, Movimento di Azione Rivoluzionarla, legato strettamente ai gruppuscoll fascisti).

26 luglio: in Calabria, a Gioia Tauro, una traversina sbullonata fa deragliare un treno. A tre anni di distanza, i periti diranno: • è un attentato ».

10 settembre: attentato sulla linea del Brennero.

3 ottobre: a Trento, in tre sale cinematografiche, scoppiano altrettante bombe.

21 ottobre: attentato alla sezione PCI di Fuorigrotta a Napoli.

1 dicembre: bomba alla sezione PCI dl Montecalvario a Napoli.

12 dicembre: attentato alla sede del PCI dl Treviso.

1971

1 gennaio: a Palermo la polizia scopre quattro ordigni a orologeria e 70 cariche di dinamite in municipio e in altri sei uffici pubblici.

18 gennaio: a Trenta, due cariche di tritolo saitanto alla Facoltà di sociologia, centro della contestazione studentesca. Due chili di dinamite, sempre a

Tren7o, vengono rinvenuti ai piedi del monumento al caduti della Resistenza.

4 febbraio: a Catanzaro, una bomba a mano piomba nel mezzo di una manifestazione. organizata dai partiti di sinistra. Un operaio, iscritto al PSI, Giuseppe Malacaria, muore. Subito dopo, a Milano, esplodono una bomba all'Università Statale, un'altra in una sezione del PSI.

22 maggio: a Milano, ordigni ad atto potenziale vengono lanciati contro il convitto Rinascita, un pensionato per studenti e lavoratori dei PCI, e contro la tipografia del quotidiano II Giorno».

2 agosto: attentato al palazzo della Ragione a Trento.

7 dicembre: davanti alla casa del procuratore generale della Repubblica di Milano Luigi Bianchi D'Espinosa, promotore dell'indagine sulla ricostituzione del partito fascista attualmente in discussione in parlamento, scoppia una bomba.

1972

3 gennaio: attentato al quotidiano » L'Ora » di Palermo.

10 febbraio: a Milano tre ordigni potentissimi esplodono alla sede dell'Unità, alla loggia dei Mercanti, dove sono allineate le lapidi in memoria dei caduti della Resistenza, e in piazzale Loreto, sotto la stele che ricorda la fucilazione di 15 partigiani.

20 febbraio: ordigno contro la casa del sostituto procuratore Alessandrini, a Milano.

29 aprile: la Polfer trova un potente ordigno nella toilette della stazione di Mestre.

31 maggio: a Peteano Isontino tre carabin!eri rimangono nello scoppio di una ,, 500 » carica di esplosivo in dotazione alle forze NATO in Italia.

4 agosto: salta una delle condutture dell'oleodotto di Trieste.

23 agosto: attentato ai binari in Valtellina. II colpo è ripetuto 1'11 ottobre.

21 settembre: al valico di frontiera di Brogeda, sul confine svizzero, iI fascista Gianni !lardi è fermato su una Mercedes nera. La macchina è imbottita di armi: due pistole, quattro caricatori, sei scatole di gelatina esplosiva.

6 ottobre: Pietro Ivano Boccaccio, un estremista di destra militante di Ordine Nuovo, ex-parà della Folgore, tenta di dirottare un Fokker della ATI diretto a Roma. Ma gli va male. Alisperoporto di Trieste, in un conflitto a fuoco con la polizia, è ucciso.

21-22 ottobre: cariche di diramite vengono collocate sulle linee ferroviarie dell'Italia centro-meridionale. Dovevano servire a fermare I treni dei lavoratori diretti a Reggio Calabria per una manifestazione nazionale organizzata dai sindacati.

25 novembre: una teleionr.ta anonima evita una sicura strage alla stazione di Santa Lucia (Venezia): una bomba ad alto potenziale era collocata sul treno Roma-Venezia.

Dicembre. Il. 1972 si chiude a Napoli con tre bombe: una scoppia durante un comizio antifascista, l'altra contro li carcere di Poggioreale, la terza contro la sede del quotidiano

Il Mattino ».

Da parte della D.C., si avvia un processo sempre più rapido di rincorsa a destra degli strati di popolazione coinvolti nel riflusso reazionario, una rincorsa che si sposta sul piano della con correnza con i missini e finisce quindi per legittimarne le posizioni e l'azione. Dopo che le elezioni del 7 maggio mostrano quale è il "tetto" dell'avanzata elettorale del MSI - e quindi ridimensionano questo aspetto della minaccia fascista - la svolta a destra ha il suo tentativo di codificazione con il governo Andreotti-Malagodi, cioè con l'emergere di un disegno di coagulo conservatore attorno ad un programma caratterizzato proprio dalle tendenze corporative, dalla premiazione della rendita, dall'uso spregiudicato dell'inflazione, dall'attacco ai salari, dall'anticomunismo.

Sarebbe certo grossolano e sbagliato mettere in parallelo due fenomeni diversi - per contenu to, per natura e per origini - comelèsperienza di centro-destra e la minaccia fascista. Ma è un fatto che è proprio quando il centro-destra entra in crisi (perchè stanno mutando i rapporti di forze sociali e nell'opinione pubblica, si acuiscono le contraddizioni all'interno delle forze di governo e del mondo industriale, e il riflusso a destra diventa un riflusso da destra sotto la pressione rinnovatrice dei movimenti popolari), è proprio in questo momento che la logica del la trama nera porta allo scontro in prima persona con le istituzioni democratiche, porta alla "bomba firmata" che uccide a Milano l'agente Antonio Marino.

8

Nel momento in cui il recupero democratico inverte la tendenza che aveva portato alla situazione del '69-'72 e si apre una prospettiva di ripresa del cammino a sinistra, l'isolamen to dei fascisti diventa un fatto concreto. Un isolamento morale e politico che ha la sua testimonianza di massa proprio nella risposta unitaria seguita ai fatti di Milano e nell'autorizzazione a procedere che il Parlamento vota contro Almirante.

Certo, isolamento non significa ancora sconfit ta. La caduta del centro-destra e l'avvio di un nuovo corso politico rappresentano senza dubbio una maggiore garanzia di rigore democratico e lo spostamento della battaglia antifascista su un terreno più avanzato, sul terreno delle riforme e dell'eliminazione delle radi ci sulle quali era cresciuto il riflusso reazionario ed aveva potuto trovare basi di massa lo stesso MSI. La battaglia si concentra cioè sul terreno dell'antifascismo sostanziale, che non si limita alle pur necessarie celebrazioni, ma individua e colpisce i nodi attorno ai quali si crea la cancrena del nuovo fascismo.

Nella situazione di isolamento che si è venuta a creare i missini hanno già preannunciato qua li saranno le direttive della loro azione: l'alternativa al sistema, ha detto Almirante, nasce dal Mezzogiorno. E' in corso una "meridionalizzazione" del MSI che punta ad una specie di separatismo agrario-borbonico in chiave "antinordista" che punta a scagliare le mas

se diseredate e i ceti del Sud contro il movimento operaio e le sue organizzazioni, e in genere contro le espressioni dello stato democratico, i partiti, il Parlamento, i sinda cati. E' in sostanza la volontà di ripetere e di moltiplicare Reggio Calabria. Sarà dunque in particolare sul Mezzogiorno e sui suoi problemi che si dovrà ora misurare la capacità delle forze democratiche e del movimento operaio di rispondere alla sfida missina.

Una ultima considerazione: fino ad oggi la trama nera non ha dimostrato soltanto la realtà e la pericolosità della minaccia fasci sta, ma anche, di contro, la saldezza delle istituzioni nate dalla Resistenza e la maturità democratica del Paese. Per il movimen to operaio - che era e resta l'obiettivo centrale dell'offensiva reazionaria - le vicende di questi quattro anni sono servite a misurare tutta la propria forza e la propria responsabilità, ma anche a ricordare quanto siano determinanti le questioni delle alleanze e quanto rigore si debba tenere nell'analisi e nella condotta politica per evitare sbavature, ritardi o errori che rischiano di lasciare aperti varchi assai pericolo si.

Tratto da: "Indagine su un movimento al centro di ogni complotto"

Edito dalla Federazione Milanese del PCI MA

o
FINISCE QUI!

Nel Clima di ristrutturazione di fine-inizio anno, in cui gli altri (i capi) giocano al "Io trasferisco un commerciale a te, tu ne trasferisci uno a me" - e noi siamo spettatori attenti, ma timorosi -, viene voglia di scrivere sul F. C. (Funzionario Commerciale).

Figura consumatrice di filosofia aziendale, emulo dei Peretti-Cimino, eroe romantico d'azienda, che ha per armi la "24 ore" ed il listi no prezzi.

Invidiato (è vero ?) per i suoi alti stipendi, per gli incentivi, il lavoro autonomo e professionale, la possibilità di fare carriera.

E demistificare la leggenda è compito arduo.

Incominciamo dal denaro. E qui la leggendo rileva la sua origine nella realtà. Effettivamente i nostri stipendi sono leggermente più alti (bisognerà verificarlo!) in confronto a paragonabi li mansioni in HISI. Difatti: "Tra le motivazio ni (per i F. C ) il fattore di primaria importanza resta ovviamente la retribuzione che è nostra cura tenere costantemente a livello competitivo." (da "Come è il venditore di elaborato ri elettronici" G. Cherubini, rivista M&P).

Non è ben chiaro però, se la competitività è an che verso l'esterno dell'azienda, oppure, è solo verso l'interno. Perchè, devo dire, è frequente tra i colleghi la lamentela sul proprio li vello di stipendio. A questo punto, o vale il vec chio adagio che il denaro non basta mai, oppure, in questi ultimi tempi, anche il nostro stipendio si è svalutato a tutto vantaggio dei margini di profitto aziendale.

Poi ci sono gli incentivi. Il giudizi() qui può essere viziato dal proprio "clima d'opinione". E per me questi incentivi sono una gran buffonata, fatti guadagnare soprattutto a chi più si identifi ca con l'azienda, a chi vendendo tutto se stesso magari la famiglia, il tempo libero, il giusto riposo, ecc., riesce ad instaurare un rapporto privilegiato con il capo. Quindi, remunerazione che esaspera l'individualismo e la più dele dompelld.tività interpersonale.

Che dire poi degli incentivi morali ?!

Non vi ha mai suscitato ilarità quella specie di gara internazionale per F. C. che è il "President's Club" ? (per chi non è dentro alle segrete cose del marketing, si tratta di un incontro-premio fra i migliori F.,C. della "nostra multinazionale", con soggiorno di qualche giorno nelle isole "sole, beach, e tante palme").

Riporto testualmente: "Ulteriori motivazioni viste come favore del personale di vendi ta sono quelle offerte dalla nostra realtà di azienda multinazionale, che offre possibilità di scambi di esperienze. a livello internazionale e di emulazione attraverso gare che comportano riconoscimenti particolarmente ambiti sul piano del prestigio personale".

Siamo seri.

Ambiti da chi ?

Dagli amanti delle commedie brillanti, del melodramma TV o del teatro di "boulevard"?

E arriviamo finalmente "alle notevoli oppor tunità di carriera consentite al F. C. dal dinamismo della nostra società".

Dai, un minimo di realismo ed obiettività dovrebbe ormai essere patrimonio di tutti.

I miti sono veramente il passato. I tempi de "l'Age d'or" aziendale, in cui essere del Marketing significava poter assungere alle vette del management commerciale, sono ri tordi in cui si può sollazzare solo chi alla dirigenza ci è già arrivato, o chi, per sua natura o carattere, è dotato di una grossa capacità di autoillusione (oppure è disposto ad un compromesso ed a una dedizione alla azienda di tipo, ohibò, sadomasochista).

Ed allora, quale carriera?

Quella fatta di etichette (commerciale junio, commerciale senior, specialista vendite, ecc.) in cui i contenuti professionali non mutano assolutamente?

In cui, forse solo, si preferiscono gli atteg giamenti di "perbenismo e stile commercia le", la liturgia e le formule di convenzione.

- LETTERE
LETTERE - LETTERE - LETTERE -
- LETTERE -
-10 -

conversazionale?

E il dire che questa carriera permette un lavoro più autonomo e manageriale, mi sembra un'affermazione quanto meno lirica.

Perchè: l'autonomia si manifesta nel fare stra ordinari, nel lavorare anche i sabati, senza che questi vengano pagati.

E l'aspetto manageriale, che dovrebbe estrin secarsi in partecipazione reale alle decisioni aziendali, si realizza in riunioni in cui il capo comunica le decisioni prese a più alto livello.

Quindi si verifica anche qui una grossa incongruenza fra mentalità partecipativa, dichiarata dall'azienda e inculcata nei F. C. sin dalla

assunzione e assenza di partecipazione reale (o che, al massimo, è partecipazione che si configura come co-gestione apparente).

Una volta presa coscienza di questa nuova realtà, come muoversi?

Ormai anche altri lavoratori considerati di élite, è il caso dei ricercatori, dei progettisti, dei tecnici di manutenzione, hanno preso coscienza del loro ruolo nella organizzazione capitalistica del lavoro.

E noi ?

S'ocvE. Mr / CHN9M0 f77 '942. tI90/ il 0110 r01/0 tARK.

°P5/2#97r)/ 2E! m, cHiAmo ( rEb!

"9,2x ,PEICo Ofie- POP112 77 P/9t9 1;99‘. E' olr &'OK CoMPureR, 0/179 infloeuffrerro Dr reinP5R9_ mExro TRignacco!

Milano, 8. 1. 73 (Lettera firmata)

TRATt)9 cn PD/' goIr ,egpe. To, E rf ocooRG672.9i CHE REKDE.1.„0.1c., L'HO eV14#97 9.1 090ES>fo e' c/9 roR PvP,9, V»Cel.1 Popr,909 .9 FoRF vir 61PEj7o.,

7-1

r6b, roKo 27-091?, FRe6,9_ To ,D,9 9/69 evrig".9 DI

rugfi2P7iit-E-KM 159( 90,9)6-0 P/96,gAro? 40* (O

416-7.7-107,9tr,9! io MEbevo

CHE chY OPEA9Taet

Po7t.Pre F,92 20 7004

L's910Co!

Milano, 10 Gennaio 1974

Mi è molto piaciuto il nostro giornale. In particolar modo mi ha colpito la lettera scritta da alcune lavoratrici per richiamare l'attenzione del Consiglio di Fabbrica sui molti e gravi problemi delle lavoratriCi.

Io penso sia opportuno dedicare alla questione femminile una pagina o due del giornale, ogni numero. Bisognerebbe, prima di tutto, spiegare che cosa s'intende per "questione femminile"

Si è abituati a confondere le proteste sterili di poche scalmanate con l'impegno costante e preciso di tutte le forze democratiche, e in particolare dell'Unione Donne Italiane che da oltre trent'anni si batte per rendere coscienti e partecipi le donne e per ottenere civilmente e dignitosamente i diritti più elementari che ancora oggi sono negati.

Non si tratta di vedere nell'uomo il nostro nemico, ma si tratta di renderci conto che uomini e donne sono ugualmente sfruttati e che insieme devono lottare per migliorare le condizio ni di vita di entrambi.

Si deve purtroppo riconoscere che solo una esigua minoranza di donne partecipano, come del resto, una piccola parte di uomini sento il problema e, condizionati come siamo, non si fa niente nella vita di tutti i giorni per cambiare questa situazione.

Non si può dimenticare, del resto, che per secoli alla donna è stato imposto un falso model Io che la TV, la stampa padronale, i veicoli di propaganda del sistema, più che di informazione, ancora oggi propongono e sostengono.

Il nostro lavoro consiste proprio nel combattere questi condizionamenti e nel proporre all'uomo e alla donna un modo di vivere più cosciente e più vero. Si tratta di rimettere in discussione tutto il modo di vedere tradizionale, che pretende che la donna sia lavoratrice, sposa e madre e nello stesso tempo le nega gli asili nido, una casa decente ed economica, ecc.

Solamente rendendo coscienti le donne, sarà possibile ottenere la loro partecipazione, e con la partecipazione di tutti gli uomini e di tutte le donne non sarà difficile migliorare la nostra condizione di vita. Una

- 12TA LEM eftwidNE MINI «UNITA . E LOTTA [ELLE DONNE
lavoratrice

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.