Nuova antenna1

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la NUOVA ANTENNA_

Gennaio 1967

Il nostro giornale

Ora è giusto un anno, che la nostra Direzione decideva con un gesto arbitrario e unilaterale, di privare la C.I. per i suoi comunicati dell'impianto microfonico sito nei locali della mensa.

Alla richiesta di un chiarimento ci fu risposto con argomentazioni contradditorie, che chiaramente dimostrarono la paura della Dire-zione, di questa facoltà che la C.I. aveva per comunicare con i lavoratori.

Ed è logico, per poter dominare, per poter imporre la propria politica di supersfruttarnento e di ricatto, il lavoratore non deve sapere: lui è uno strumento, un burattino per il padrone.

Deve essere adoperato sin quando serve, poi si può benissimo buttar via, e ciò tanto può avvenire, quanto maggiormente vengono soffocate le libertà, che sono un diritto dei lavoratori, cittadini dello stato italiano, dove le libertà dì parola. di stampa, di riunione, sono sancite dalla Costituzione.

Ma la libertà termina li dove iniziano le fabriche. In esse domina la legge del padrone che se potesse, non esiterebbe a ritornare indietro di 50 anni.

Ma non può.

Non può perchè incontra nelle fabbriche la forza organizzata dei lavoratori che non si lasciano impressionare da meschini ricatti e sono sempre pronti a reagire.

Reagiscono così come reagimmo noi nel gennaio scorso dando vita a «La nuova Antenna».

segue in seconda past

capi e al personale del dipartimento Beni Elettronici di consuma

L'Ufficio pollltico e propagandistico » della Direziohe della FIAR ha distribuito ai lavoratori, nel periodo natalizio forse a mò di auguri, un volantino dove si annunciava la decisione di chiudere la fabbrica dal 2 al 5 gennaio. Questa volta però spiegando i motivi.

Certo! perchè la nostra Direzione, non è di quelle che decidono punto e basta. No, i nostri dirigenti, fior di maestri in fatto di democrazia, hanno voluto anche spiegare le ragioni, perchè queste sono le regole della gente-bene!

Infatti era talmente « pulita » e regolare la decisione di sospendere la gente che (da rigorosi democratici) hanno informato prima il Commissario p$rchè prevenisse eventuali manifestazioni di gioia in favore della Direzione, poi hanno affisso la loro circolare agli orologi di fabbrica e (dulcis in fundum) mezz'ora prima di mettere in atto il loro capolavoro hanno finalmente informato la Commissione Interna.

S badi bene, non consultando, ma informato in fretta, e furia.

Ma quel che conta non è tanto la forma usata dai nostri alfieri delle da. mocrazia, anche se ciò è importante, ma il contenuto del volantino della Di. rezione.

Questo volantino conteneva in sè almeno tre cose che vogliamo mettere in rilievo.

Una profonda, quasi sciocca contraddizione, un falso e un volgare ricatto. Una contraddizione è quando si dice che « il potere d'acquisto dei lavoratori è diminuito a causa delle agitazioni sindacali ».

Sarebbe stato abbastanza concedere un'anno prima, quello che si è negato ai lavoratori per un lungo anno e probabilmente il potere d'acquisto non sarebbe diminuito.

Ma noi ci aspettavamo di tutto dalla nostra Direzione, ma non che dicesse quello che abbiamo sempre detto noi e i sindacati.

E cioè, che se i lavoratori guadagnano spendono, se spendono consumano, se consumano bisogna produrre, se sì produce si lavora e se si lavora si guadagna.

Ma questi sani concetti ciell'econosegue in seconda pag

BOLLETTINO INTERNO PER LA SEZIONE SINDACALE AZIENDALE FIOM-CGIL
"Ai
UN ANNO FA USCIVA IL P NUMERO

dalla prima pag.

IL NOSTRO GIORNALE

Festeggiamo intatti con questo numero il primo anno di pubblicazione del nostro giornale aziendale, sorto per dare una ferma risposta àlle imposizioni e ai ricatti padronali.

Attraverso le sue pagine infatti siamo andati molto più in là dei comunicati di mensa, siamo riusciti a dar vita ad una democratica tribuna, dalla quale si levano le voci di tutti i lavoratori, di tutti gli impiegati della F.I.A.R.. I pareri, le proteste, sono stati espressi attraverso centinaia di articoli che hanno puntualizzato alcune situazioni facendo soffermare l'attenzione della stessa Direzione, e molte volte facendola desistere da decisioni che stava per prendere.

La Nuova Antenna, è un giornale di fabbrica che nasce e vive in fabbrica e, siamo orgogliosi di dirlo, l'unico nella provincia di Milano che venga scritto completamente dai dipendenti e che si mantenga soltanto con il loro contributo.

Possiamo quindi essere soddisfatti della nostra opera e ringraziamo per questo tutti i lavoratori tutti gli impegati di averci aiutati, di aver sostenuto la stampa che rappresenta tutti noi, che è una voce ferma e decisa pronta sempre a prendere posizioni sui vari aspetti della vita aziendale.

Siamo sicuri che l'anno che stiamo per trascorrere insieme, rappresenterà una maggiore affermazione de « La Nuova Antenna », in modo da riuscire meglio a condizionare e ad imbrigliare le spesse volte sconsiderate e assurde iniziative della nostra Direzione.

La Nuova Antenna, servirà a far capire al padrone che l'operaio e l'impiegato devono partecipare direttamente alla vita aziendale, devono esprimere i loro pareri, devono controllare ciò che avviene, perchè la vita dell'azienda, non interessa solo due o tre persone, ma tutti indistintamente sino all'ultimo manovale.

La Redazione

La Redazione esprime le più sentite condoglianze per la scomparsa del nostro caro compagno di lavoro Trevisani del reparto trance, ed al compagno di lavoro Zaccagno Giovanni per la scomparsa del fratello.

"AI CAPI E AL PERSONALE"

mia non possono calzare con il sistema del massimo prcfitto che produce solo scioperi, miserie, antagonismi e degenera per sua natura, nell'egoismo privato, di pochi, contro la collettività.

Falso perchè non è vero che gli abbonati alla RAI sono diminuiti, anzi la tendenza dimostra semmai il contrario.

E infine un volgare ricatto, perchè il volantino sottolinea che solo l'intervento del Governo, e quindi del denaro pubblico, p..iò dar luogo al miglioramento dell'attuale situazione.

La nostra Direzione in sostanza ha detto quello che tutti i padroni hanno detto finora al governo.

«O continui a pagare le nostre magagne o noi saremo costretti a sollevare il problema dell'occupazione».

Questa è la vera sostanza del volantino che l'ufficio stampa e propaganda della nostra Direzione ha distribuito ai lavoratori.

Ma i lavoratori della FIAR hanno alle loro spalle un tale bagaglio di esperienze che non temono più lo scontro diretto quando questo è richiesto dalla situazione e immaginiamoci se si lasciano ingannare da quella lettera che mentre voleva apparire innocente come l'agnello s'era scordato di nascondere la coda del lupo. E' chiaro come la luce del sole, che la responsabilità diretta della situazione denunciata dalla Direzione della FIAR è soltanto del padronato e dei nostri dirigenti che ne fanno parte (Hainoi che eresia, diranno!) perchè non solo l'hanno voluta, e ora lo fanno pagare ancora a chi lavora, ma hanno vendute le chiavi delle nostre: più importanti fabbriche agli Americani che faranno il brutto e il bel tempo in casa nostra.

Questi nostri dirigenti sono i soliti « patrioti » di ieri e di oggi. Ma certamente se le cose vanno male ccme vanno, non sono solo responsabili i padroni.

Trenta lavoratori della FIAR e 29 della RIRI sono stati prosciolti per amnistia da una serie di accuse relative ad agitazioni sindacali. Così ha deciso il giudice istruttore dr. Urbisci. I trenta della FIAR erano stati denunciati addirittura per invasione e sabotaggio dell'ufficio

» tempo e metodi • dello stabilimento di via Grassi 98, e per violenza privata a danno di dirigenti ed impiegati, che sarebbero 2VVP-

nuti il 13 marzo e il 3 aprile del 1962.

I ventinove della RIRI erano invece imputati di aver ostacolatola circolazione in diverse strade, con cortei non autorizzati, tra il 2 maggio e il 4 giugno del 1962, nonchè di aver respinto le intimazioni di scioglimento della PS e di aver esercitato violenza privata su alcuni impiegati della ditta, sedendosi davanti alla sede di questa, P imnnrdPnr♦n

Per manifestazioni alla FIAR e RIRI 59 LAVORATORI SONO STATI PROSCIOLTI

l'uomo GRIGIO e I'M.T.M. in 0.F.D

Abbiamo notato in OFD, girovagare con blocchi per appunti e penna, uno stuolo di cronometristi capeggiati da un uomo grigio. Egli si sofferma qua e là e fa delle analisi senza adoperare il cronometro.

Se non sbagliamo, egli deve applicare I'MTM (Motion Time Measurement), un metodo di rilievo americano che studia anche lo spostamento degli occhi. E' inutile dire che come ogni nuovo metodo che proviene dai paesi d'oltreoceano ( leggi USA), tende a restringere ancora di più i tempi di lavorazione già per se stessi bassi.

L'MTM è stato applicato alla Lebole di Arezzo ed è costato alla ditta I miliardo e 300 milioni per consulenza ai « mister ».

Il sistema consiste in un complesso di misure volte ad eliminare i tempi morti e ad accelerare al massimo il ciclo produttivo. Una confezione, che prima del metodo USA veniva eseguita con quaranta operaie, viene ora realizzata soltanto da ventidue. La catena, accorciata in virtù delle nuove tecniche, ha portato ad un aumento dei ritmi e della produzione. Così ad esempio, una ragazza che prima cuciva 250 taschini di giacca da uomo al giorno, ora ne cuce 900.

L'obbiettivo che i « mister » perseguono però con particolare insistenza, è quello della partecipazione rigorosa dei movimenti. Non solo il taglio dei tempi, non solo la accelerazione delle operazioni non solo le ingegnose invenzion• per

non far inceppare le catene di produzione, ma lo studio e l'insegnamento sui movimenti, su come prendere un attrezzo, come usarlo, come tenerlo, come spostare le braccia, come adoperare le mani.

Con l'MTM — sono stati gli stessi autori del metodo a dirlo in un libro uscito nel 48 — « si richiede agli operai di più di quanto producevano prima, e forse sarà necessario che alcuni operai lascino il lavoro ». Alla Lebole accade proprio così.

Col nuovo metodo l'avvicendamento delle ragazze in fabbrica è continuo e costante.

L'MTM, che secondo i tecnici comporterebbe meno movimenti, meno fatica e meno difficoltà, costringendo le lavoratrici al massimo della tensione, « produce » malate a catena. I casi di svenimento e di « isterismo » fuori e dentro la fabbrica sono numerosissimi, al punto che ne è stata interessata l'autorità prefettizia.

Le cure cui queste giovani lavoratrici sono sottoposte consistono quasi sempre in iniezioni endovenose (anche fino a cento) a base di bromo, calcio e magnesio con effetti ricostituenti e sedativi : sono cioè cure contro l'ansia e contro la nevrosi.

In uno studio pubblicato qualche anno fa dalla RIV si sosteneva ovviamente che l'MTM « è conforme alle più recenti nozioni della fisiologia del lavoro umano ». I

fatti dimostrano, al contrario, che lo sforzo psichico e nervoso richiesto è più debilitante di certe fatiche puramente e prevalentemente fisiche. Perchè gli operai e le operaie non sono « robot », come ritengono i tecnici USA e certi servetti di casa nostra, non sono automi, non sono macchine perfette e mostruose.

Del resto, benchè il medico di fabbrica sia fiscalissimo, le assenze dal lavoro per malattie raggiungono a periodi precentuali altissime. In un certo periodo era « a casa » il 24 per cento delle lavoratrici. Il numero delle assenti per malattia è stato recentemente sul 17 - 18 per cento per varie settimane. Ed ora sembra che la situazione stia peggiorando al punto che la direzione della fabbrica ha minacciato, per lettera, una serie di operaie colpevoli di non reggere ai ritmi di lavoro e addirittura ad ammalami.

In una di queste lettere si può leggere fra l'altro che la Lebole « non può contar« nella collaborazione (delle destinatarie) a causa del continuo, ripetuto loro assenteismo, per cui — precisa l'azienda — abbiamo motivo di ritenere che, o le sue condizioni di salute non sono confacenti al nostro lavoro, oppure che le fanno difetto la buona volontà ed il senso di responsabilità

Questa è la situazione che certi metodi determinano. Per il capitale l'uomo non esiste.

Il lavoratore dev'essere solo un manichino capaci di compiere unicamente in un certo modo ed entro il tempo stabilito le norme richiestegli dalle « esigenze » della prcduzione. Le ragazze della Lebole si battono invece per affermare, oltretutto, i loro diritti di esseri umani.

Diciamo subito agli uffici competenti della nostra ditta, di stare attenti e di non prendere a scanso di eventuali spiacevoli incidenti nessuna decisione unilaterale, tanto più chi il nuovo contratto « riconosce al sindacato l'estensione dei diritti di contrattazione dei sistemi di cottimo in atto, in presenza di modifiche anche parziali dei loro congegni».

- UN NUOVO SISTEMA DI SFRUTTAMENTO -

AUTONOMIA SINDACAL

In questi tempi si discute molto della autonomia sindacale, per i suoi contenuti e i suoi obbiettivi.

I lavoratori spesso si domandano il perchè di questa iniziativa contro a favore di essa. Il punto che nasce da questo dibattito è: senza autonomia non può esservi unità; l'autonomia dove la si vede? la si vede attraverso il lavoro organizzato con la partecipazione di tutti i lavoratori alla vita democratica del paese; non agendo in questo modo si verrebbe meno ai nostri ' .;ornpiti ed ai nostri obbiettivi.

Voi pensate ad esempio che se il Signor Agnelli, oppure il Signor Pipotessero dirigere (a maniera oro) il nostre sindacato non lo farebbero volentieri? altrochè, però ;i troveremmo a priori con le mani egate e diverremmo un sindacato eeementalistico e non più un siniecato autonomo che si batte vera"melte per migliorare le condizioni tutti i lavoratori.

Queste. la ragione cardine per Mi i! lavoratore deve essere il fiiarziatore del sindacato, che solo ;osi vive e può andare avanti (nel'interesse dei lavoratore stesso).

Hse volte il lavoratore ha l'impres3ione che íl sindacato sia politico questa sua Impressione nasce lel fatto che i problemi oggi posti 3u1 tappeto sono più complessi che lel passato e per ragioni oggettive (nella società neocapitalistica) il Sindacato è costretto sempre più Id essere impegnato anche a livelpolitico; per questi motivi l'au:onornia sindacale viene interpre:ata male.

Ad esempio: all'interno della fabbrica i problemi che vengono affrontati non sempre sono problemi di carattere economico, ma a volte diventano problemi di potere e per definizione sono politici.

Altro esempio: la condizione del lavoratore dipende anche da fattori esterni al luogo di lavoro (trasporti, scuole, ospedali, case ecc.).

Ecco il perchè spinge il sindacato ad affrontare questi problemi specifici e automaticamente va al di là di quello che avevamo accennato pocanzi ed intacca così nella società le sue strutture politiche.

Abbiamo degli esempi di sindacati così detti «Socialisti» come quello che sta cercando di costruire il bravo Senatore « Signor Viglianesi» il quale avrebbe l'intenzione di fare un sindacato per il partito unificato.

Allora cosa si deve pensare? pensare che un lavoratore con altre vedute politiche non possa aderirvi? ma forse è questa la democrazia di cui il Signor Viglianesi si sforza di ripeterci e che noi capiamo? ma non si preoccupi, il suo modo così convincente di farci interpretare la parola « democrazia » ci fa tanto pensare!

Tempi duri per i 'Vampiri"

Si racconta che proprio i! povero Agnelli nei giorni in cui il governo stava predisponendo questa vera e propria « marcia indietro » tributaria, dicesse a un amico: « chissa perchè questo governo ha improvvisamente deciso di far pagare a noi ricchi meno tasse? ».

(+O) - Con il contratto del 1948 si è stabilito che l'indennità di anzianità prevista dal contratto del 1936 per gli anni precedenti al 1948 fosse maggiorata di ore 8 all'anno.

virDI TRISCL.LP, p pliONOW

1
.................."
Anzianità 1.o anno dai 2.o al 4o anno dal 5.o al 10.o anno detrito al 15.0 anno anno dal 16.o al 18.0 anno —er Oltre il 18.q t Contratto del 1936 8 ( - 8)• 16 (+ 8) 24 (-i- 8) 24 (+ 8) 32 (+ 8) 32 (+ 81 Contratto del 15-1-1948 32 48 72 96 96 120 Contratto del 23-10-1959 40 48 72 96 96 120 P-Contratto del 17-2-1963 48 56" 80 104 120 120 o. Contratto del 15-12-1966 48 88 88 130 130 130
N. ORE PER OGNI ANNO DI ANZIANITA' SECONDO I DIVERSI CONTRATTI
....

Sig. BIANCHI

Che differenza passa fra Nini Rosso e il Sig. Bianchi impiegato in attrezzeria?

Nessuna?

Suonano la tromba tutte e due. Nini Rosso suona il silenzio e il Sig. Bianchi si accontenta di assòli... in direzione.

Capita l'antifona!

Cara Antenna, veniamo con ritardo (ma meglio tardi che mai) per portarti a conoscenza di una sporca celebrazione avvenuta il 28 ottobre fatta da qualche rimasuglio.

Questa celebrazione riguarda la marcia su Roma.

Questi rimasugli si sono mascherati con delle camicie e calze nere tanto che in molti ci domandavano se per caso le fogne di Milano quel giorno abbiano funzionato perchè noi con quel leramaio in giro abbiamo dubitato.

PER SUA ALTEZZA REALE

1 metro e 51

Al reparto O.F.D. (Lucidatura) da un po' di tempo a questa parte si ritorna a rimettere in auge per il momento, nei confronti di qualche lavoratore o lavoratrice, il linguaggio poco ortodosso i «cancelli sono aperti!!» Bene!.. Forse Sua Altezza Reale 1 metro e 51 si è dimenticato del proverbio che la Quaglia non sempre cammina per quel solco.

Vedi caso Dott. Zucchi.

TV A COLORI

Circolano Voci alla FIAR che presto avrà inizio la produzione della televisione a colori.

Ma ne vale proprio la pena, se di tutti i colori alla FIAR ne vediamo tutti i aiorni?

Che il nuovo capo del Personale Dottor Fettemani in un incontro fone maTe con re' C.I. ha assicurato theil suo primo reale obbiettivo sarà quello di tenere sempre in considerazione prima di ogni cosa il fattore Umano in FIAR?

Che a proposito si sta verit'. cando il contrario, vedi la decisiem della D.G. di fare effettuare a cht,4 lavoratrici un lavoro prettamtni maschile nel rep. O.F.D.?

SPIGOLATURE

« Un nobile ringraziamento

Noi non abbiamo il minimo dubbio che se il governo nel '67 si rimboccasse le maniche e si mettesse con concorde slancio a riordinare e a pulire ia macchina dello Stato, gli Italiani non mancheranno dl ricordarsene.

« i veri democratici »

in riferimento alle elezioni effettuate in Baviera: I tedeschi che votano N.P.D. non sono tutti a nazisti p.

LO PRESTIAMO ALLA ZOO?

Un noto capetto della F.3 non ha digerito di vedere il suo nome pubblicato su Nuova Antenna.

Tanto era infuriato in quei giorni, che qualcuno nuovo dell'ambiente si è chiesto se si trova veramente su! posto di lavoro e non in una gabbia di...

Se !a cosa dovesse ripetersi, consigliamo il ricovero in via...

COME MATURERANNO?

Durante la vertenza per il riconocimento della categoria superiore alcuni operai della F.3 sono stati definiti »non maturi».

E pensare che tanti altri immatuti sono stati fatti maturare «artificialmente*.

Che tener conto (sempre d& fattore umane,: significa mettere un Capo officina con anni e anni d'esperienza di meccanica d'a;ta precisione come i; signor Pelizzoni a dirigere il rep. O.F.D. per dar modo alla D.G. di loortare avanti tuta una operazione di esasperazione nei confronti dei lavoratori per sfruttarli sempre di più facendo subire tutte le conseguenze mi/orali di tale operazione.

Che il signor Papio tempista dsi rep. Q.F.D. esercita un po tropp,-.3 drasticanlénté i compiti inpartitb gli dai suoi superiori creando un problema di incompatibilità per e i lavoratori?

Che la D.G. di elementi COM3 i; Papio e altri quando se ne è b-sn servita, per dimostrare che lei non è d'accordo con certi metodi dapc aver raggiunto il suo obiettivo le dà il buon servito.

Che il terremoto delle dimissioni volontarie avvenute in questo periodo (con l'aria di proseguire) dovrebbe insegnare.

Che il CaValier Bandini sarà trasferito in un'altra colonia della CGE (Canegrate).

Che un'affili lavoratore della F.I.A.R. è deceduto per infarto cardiaco mettendo un'altro neo sulla efficienza di pronto soccorso dell'assistenza interna?

Che l'ingegner Postir, il detective, sta pedinando il lavoratore Caccavo?

Spigolature eVERO?

Vogliamo, con una serie di articoli che appariranno sul nostro giornale, prendere in esame alcuni problemi del nostro tempo, e discuterli con i nostri lettori, chiedendo il loro parere, in modo tale da aprire un dibattito che ci aiuti a sfatare e a dare la corretta vi sione a certi argomenti che alcuni vogliono ad ogni costo fare apparire sotto aspetti completamente difformi dalla realtà.

Questa volta ci occuperemo della « crisi della famiglia »; argomento oggi molto disctisso.

Alcuni giornali, tramite la consulenza di certi pseudo-studiosi di problemi sociali, si sono scagliati in particolar modo contro la donna, accusandola quasi; di essere lei la causa principale dei contrasti che oggi travagliano la famiglia italiana.

L'accusa naturalmente non è rivolta contro tutte le donne, ma solo contro le lavoratrici. Le altre, quelle che si alzano alle 10 del mattino e passeggiano avvolte in visoni e leopardi per via Montenapoleorte, tirandosi dietro Fuffy scampanellante nel cappottino a quadri rossi e gialli. sono tutte delle ottime donne, sono le Vestali del Tempio della Famiglia.

Come rimedio contro queste crisi, questi studiosi, hanno proposto una maggiore moralizzazione, un minore attaccamento... ai beni materiali ( sic!)

Ne e colpevole la donna ?

Hanno trattato insomma la donna, la lavoratrice, come una figura anormale, eccessivamente attaccata ai soldi e che di conseguenza, trascura il marito, i figli e i valori dello spirito suoi personali e di tutta la famiglia.

Sottoposta ad una routine di forza, è costretta sin dalle prime ore del mattino ad accudire alla faccende domestiche, per poi uscire da casa un ora, due ore prima dell'orario di lavoro. poichè spesso gli insufficienti servizi pubblici, non permettono un rapido trasferimento.

Giunta sul lavoro, molte volte in ambienti malsani, è costretta a lavorare 8-9 ore di fila in condizioni di disagio, sottoposta a ritmi serrati da lavoro che non si addicono al suo delicato stato fisiologico.

Eccola allora, caricarsi di nervosismo e di stanchezza ; ma la sua giornata non finisce con le ore di lavoro in fabbrica. All'uscita, la aspettano ancora i tram sovraccarichi, le lunghe e snervanti fermate, e pai la casa da rassettare, il pranzo da preparare, i panni da lavare, da stirare, da rammendare.

La sua giornata iniziata alle 5 del mattino termina alle 11 le 12 di sera, sen,a aver goduto di un ora di tempo libero da passare con il maritò e i figli, per raccontarsi

con calma i fatti della giornata, per confidarsi per ridere magari davanti alla T.V. Ma questo non può essere, perchè alle 11 di sera, la testa cade penzoloni sul petto e la stanchezza accumulata in una giornata intensissima, ha il sopravvento su ogni buona intenzione.

Col passare dei mesi, degli anni, anche la persona più forte, si logora fisicamente e psichicamente. Il nervosismo accumulato durante il giorno perchè non si riesce «a guadagnare con i tempi sempre più bassi ; l'ansia insoddisfatta di stare con i figli, di godersi la famiglia, fanno si che lo stato di salute diventi cagionevole, che i nervi cedano.

Ed iniziano allora i litigi col marito stanco e logorato di nervi anche lui ; i figli a loro volta lasciati soli, saltano le lezioni scolastiche, non fanno i compiti, giocano per le strade con tutti i rischi fisici e morali che ciò comporta.

Ma di chi è la colpa?

No signori sociologhi, la colpa non è della donna e delle lavoratrici. La colpa è di chi dirige la nostra economia, di chi ha in mano le leve di questo sistema di sfruttamento.

LA CRISI DELLA FAMIGLIA

State pur certi che se gli uomini non fossero costretti a lavorare per salari di fame, non manderebbero le loro donne a lavorare nei periodi in cui la loro presenza in casa, è indispensabile.

State pur sicuri che se gli orari di lavoro delle donne fossero ridotti, se ci fossero i nidi e gli asili presso le fabbriche, se i ritmi non fossero di sfruttamento, questi mali che logorano le donne, non esisterebbero.

Se solo si facessero quelle leggi che prevedono condizioni speciali per le lavoratirici. e che da anni giacciono sotto qualche catasta di scartoffie di qualche ministero, non ci sarebbe la crisi della famiglia.

E le proposte di legge, parlano chiaro ,: riduzione di orario a parità di salario, prolungamento dei mesi di maternità, permessi retribuiti nei primi anni d'infanzia dei figli, costruzione di nidi e asili nelle immediate vicinanze della fabbrica, e altre previdenze che metterebbero effettivamente la lavoratrice in condizione di essere donna e madre.

Ma oltre a queste leggi particolari, le soluzioni del problema, investono poi tutta la vita sociale italiana: dai mezzi di comunicazione ai rapporti sul luogo di lavoro, dall'aumento dei salari al costo della vita.

Concludendo quindi la crisi della famiglia non è dovuta alla donna, ma a tutta la società attuale basata sullo sfruttamento e su leggi del massimo profitto.

E' colpa di un limitato numero di persone che detengono tutto il potere economico della natfone, e che aiutati da certi studiosi, ritengono comodo e redditizio scaricare le loro colpe e i propri delitti bulla classe che opprimono.

La Vigilia di Natale, la Direzione la diffuso un comunicato nel quae augurava « ai dipendenti e alle .oro famiglie, vivi:;Simi auguri, !cc., ecc. ».

Tre giorni dopo, passato il Na.ale, veniva diffuso un ultimo comunicato nel quale si annunciava che la maggioranza dei lavoratori, veniva messa a cassa integrazione a zero ore settimanali, dal 2 al 5 gennaio.

po' cattivi. Ma purtroppo, non lo eravamo. Diciamo purtroppo, perchè avremmo voluto (e come!) essere smentiti dai fatti.

Ma come ben vedete, il padrone non smentisce mai se stesso. Come al solito ipocrita e falso, mentre sembra paterno e affettuoso, è pronto a pugnalarci alla schiena,, non appena gli volgiamo le spalle.

CONCURRENCE

Poche giorni prima dei due comunicati, sul nostro giornale di dicembre, pubblicavamo « auguri veri e auguri falsi ». Qualcuno ci aveva detto che eravamo stati un

Questo sia d'insegnamento a tutti noi, affinchè siamo sempre vigili ed uniti per rispondere con la lotta e l'azione ad ogni ricatto che tenda a sminuire i diritti acquisiti a prezzo di grav isacrifici.

Apri l'occhio ! Ogni giorno una balla \ _l Get first-hand Don ,te, fv% i oy. your facts AT UNION .11114jilk0 , YOUR MEETING COUNT OH IfId=b 5 lAn ,K ›i Non contare sulle informazioni e regalata ». Puoi informazioni di prima mano alla tua assemblea sindacale. ( da Mine Mill Union - USA) / COME VOLEVASI DIMOSTRARE "AUGURI VERI E AUGURI FALSI"

Cari amici dell'Antenna, sono un lavoratore della FACESTANDARD ed intendo segnalarti un fatto recentemente accaduto in fabbrica perchè penso possa inter: ressare í lavoratori della FIAR.

Recentemente un certo signor Barna, capo della CISL, aziendale è passato con armi e bagagli alla UIL.

Per questo fatto non dovrebbe sorgere alcuna meraviglia, perchè onnuno sceglie la strada che più gi aggrada.

Ciò che mi ha colpito è stata la gradita visita alla FACE di un certo signor D'Agostino che, mi risulta lavora alla FIAR. Questo signore che sò tutt'ora membro di Ci della FIAR, ha partecipato nella sua visita, ad una riunione avvenuta nei locali della C.I. FACE, con la Ull. Aziendale e nella quale faceva bella mostra il dissidente Barna.

Ho voluto segnalarti questo •storico incontro» pershè da esso me' ne è derivata una certa preoccupazione per il processo in corso sul terreno dell'unità.

Infatti non è con le manifestazioni di dissidenza che l'unità si rafforza, anzi ciò crea confusione in mezzo ai Iayoratori, E questo potrebbe avvenire anche alla FIAR se consideriamo che del vostro D'Agostino ne conosciamo la veste di responsabile della FIMCISL Aziendale.

Siete in grado voi di chiarirci in proposito?

Nell'attesa di un vostro riscontro e ringraziandovi per l'ospitalità vi saluto fraternamente.

Un lavoratore della FACE - STANDARD

A proposito del FAS

Cara Nuova Antenna, sono un socio del FAS che chiede ospitalità ad un giornaletto cosi quotato in fabbrica, per dire un mio parere e porre delle' domande nella speranza di smuovere un po' i soci da quell'apatia che hanno verso il loro ente sociale:

Venerdì 13.1.67 ho partecipato all'assemblea indetta dal FAS e la prima cosa che mi ha colpito è stata l'assenza totale dei soci: 40 presenti compresi i consiglieri su 3000 come mai? quali le cause? scarsa sensibilità degli associati? od orario inopportuno? oppure che tutto vada bene? A me sembra il contrario perchè durante l'esercizio in corso se ne sono sentite parecchie di lamentele.

Perciò a questo pinto per me vi sono tre modi per migliorare il funzionamento dei nostro fondo assistenziale:

che ogni socio partecipi alla assemblea; fare proposte concrete; contribuire attivamente con i consiglieri per la migliore attuazione di tutta la gamma assistenziale.

Per dar modo ai soci che non sono intervenuti dell'utilità della loro presenza a queste assemblee, vi elencherò le proposte più yinificative fatte da alcuni dei pochi presenti:

a) il socio Annullano (ha proposto che il contributo dato ai bambini dai 4 ai 6 anni per il periodo estivo. venga esteso anche per quelli inferiori ai 4 anni.

Il Segretario della Commissione Interna a nome della stessa ha proposto:

1.o che il FAS anticipi settimanalmente al lavoratore in malattia oltre l'integrazione del nostro fondo anche la quota che deve percepire dalla mutua (per non aspettare parecchi mesi).

2.o che l'integrazione attuale dello 80 per cento sia per malattie che per infortunio venga portata al 90 per cento.

3.0 aumentare il contributo ai soci bisognosi di cure climatiche specialmente alla 1.a categoria.

4.o aumentare il contributo ai soci e famigliari a carico bisognosi per cure climatiche e varie durante l'anno.

5.o parità di premio per qualsiasi evento (natalità).

Il sindaco del FAS Japà, essendo presente il rappresentante della D.G., ha detto che è ora che la D.G. aumenti il suo contributo, primo per migliorare sempre di più l'assistenza ai soci, secondo perchè 2500 soci si sono separati per !'avvenuta fusione Ansaldo-CGE. Come vedete altro lavoro per i nuovi consiglieri che dovranno essere eletti, lavoro che potranno svolgere meglio con il contributo di tutti e molte lamentele sarebbero eliminate se la D.G. desse la possibilità aí consiglieri, come avecano tempo fa, di essere presente per tutto l'orario dei turni di riposo In modo da dare soddisfazione a tutti i soci quando vanno a mangiare mezz'ora prima del loro turno di riposo.

Un socio malato del F.A.S. che noi colpevoli di non perdere mai il tempo e per prendere parte alle riunioni che ogni anno vengono tenute con i ben noti risultati. Noi crediamo che pur facendo cento di queste riunioni i risultati sarebbero sempre i soliti, cioè non si arriverà mai al 50 per cento più 1 possibile per poter poi rivedere il nostro statuto Inadeguato; a nostro avviso è urgente fare un referendum per ottenere questa maggiorazione.

Carissima Antenna.

Saremo grati se volesse pubblicare il nostro punto di vista approposito del FAS.

Siamo un gruppo easociati an-

Ottenuto questa, costituire dei rappresentanti in grado di studiare i singoli articoli ed adeguarli ai tempi che corrono. Firmato Un gruppo di associati

CALCOLO DELL'INDENNITA' DI ANZIANITA

Riportiamo in queste pagine delle tabelle, con esempi di calcolo dell'indennità di anzianità, dalle quali risulta, ad esempio, che un lavoratore con 40 anni di anzianità passa da 2.880 ore del precedente contratto a 4.024 ore del nuovo.

Per permettere ad ogni operaio di fare il calcolo, sulla base della sua anzianità ed il raffronto con il vecchio contratto, pub. blichiamo una tabella con le ore, stabilite dai diversi contratti, per ogni anno di anzianità.

Ricordiamo Che per fare il calcolo dell'indennità di anzianità si usano:

VECCHIO CONTRATTO

le ore stabilite dal contratto del 1936 per l'anzianità anteriore al 15 gennaio 1948;

le ore stabilite dal contratto del 1959 per l'anzianità dai 15 gennaio 1948 al 31 dicembre 1962;

le ore sbtabilite dal contratto del 1963 per l'anzitnità dal I gennaio 1963 in poi.

NUOVO CONTRATTO

le ore stabilite dal contratto del 1959 per l'anzianità anteriore al 31 dicembre 1962;

--- le ore stabilito dal contratto del 1917-3 per l'anzianità da! I gennaio 1963 al 31 dicembre 1967; le cre stabilite dai contratto del 1966 ,pet l'anzianità dal I gennaio 1968 in poi.

ESEMPIO

451[.....Ur rilln1.1.211.1
ANZIANITA' Anzianità progressivie Vecchio contratto Nuovo contratto anni-- n. Ore anno n ore Imame~rommi40 • -m 48 --. 48 48 .-. 72 ••••,, 72 - 72 72 .+I n -....i 72 _ 96 96 _..._ ..i 96 ;,. _____ 2. .10. S r 1-1-193e _ 1-1-1937 1-1-1939 1-1-1939 1-1-1940 1-1-1941 1-1-1942 1-1-1943 1-1-1944 1-1-1945 1 -1-1946 1-1.1947 1-1-1946 1-1-1949 1-1-1950 8. -16 24 24 24 32 32 32 32 32 32 32 32 96 '-----95-----1-1-1937 1-1-1938 1-1-1939 1-1 -1940 1.1-1941 1-1-1942 1-1-1943 11-1944 1-1-1945 1-1-1946 1-1-1947 1-1-1948 1-1-1949 1-1-1960 1-111451 96 ..r ., 1-1-1951 96 1-1-1952 96 96 --.-i 96 98 ...-.,,, 120 120 120 120 ---• 18. 1-1-1952 96 1-1-1953 1-1-1953 96 1-1-1954 1-1-1954 96 1-1-1955 1-1-1955 1-1-1956 120 f20 120 120 1-1-1956 1-1-1957 1-1-1958 1.1-1959 1-1-1957 4 1.1-1956 1-1.1959 120 1-1-1960 120 1-1-1900 120 1-1-1951 120 1-1-1961 120 1.1-196R 120 L 36. 1-1-190 12e 1-1.1993 120 P. 120 1-1-1964 1-1-1965 120 120 120 1-1-1964 120 -1-1 ,,,,.. 120 1.1-1966 30. 1-1-1966 120 1 1-1967 120. Totale , 30 anni 2.360 ore 30 anni 2.840 A ESEMPIO DI CALCOLO INDENNITA' DI ANZIANITA' VeAnzianità progressivaVecchio contratto Nuovo contratto ' anno n. ore anno n. ore ass. I' 1-1-1926 - 1-1-19271-1-1927 -I 16 1-1-1928 40 .• 1-1-1928 __ __._ _ 24 -1-1-1929 48 1-1-1929 24 1-1-1930 48 1-1-1930 24 1-1-1931 48 --, _ 1-1-1931 32 1-1-1932 72 1-1-1932 32 1-1-1933 _i 72 .. ___ ___ -9 1-1-1933 32 1, -1934 72 ____ 1-1-1934 32 1-1-1935 72 --. 1-1-1935 32 1-1-1936 72 1-1-1936 32 1-1.1937 i 72 11, 1-1-1937 32 1-1-1938 96 fi 1-1-1938 32 14-1939 96 1-1-1939 32 1-1-1940 95 -4 • 1-1-1941 96 ... 14. 1-1-1940 32 1-1-1941 32 1-1-1942 96 1-1-1942 40 1-1-1943 1-1-1943 40 ----- 1=1-1944 96 1-1-1944 40 1-1-1945 96 1-1.1945 40 1-1-1946 120 1-1-1946 40 1-1-1947 120 1-1-1947 40 1-1-1948 120 - 1.1-1948 40 1-1-1949 120 1-1-1949 120 1-1.1950 120 24 1-1-1950 120 1-1-1951 120 25. 1-1-1951 120 1-1-1952 120 1-1-1952 120 1-1-1953 ''.20 27. 1-1-1953 120 1-1-1954 120 28 1-1-1954 120 1-1-1955 V215 1-1.1955 • 120 1.1-195e 120 1-1-1956 120 1-1-1957 120 1-1-1957 120 1-1.1958 120 1-1.1958 120 1-1-19541 120 1-1-1969 120 1-1-1900 120 1-1-1960 120 1-1-1961 120 . 1-1-1961 - 120 1-1-1962 120 1-1-19112 120 1-1-1963 120 1-1.1963 . 120 1-1.1964 120 1.1-1964 120 1-1-1965 120 1-1-1965 120 1-1-1966 120 40- 1-1-1968 120 1-1-1907 120 Totale 40 *nel 2.080 ore 40 anni 4.924 ore e
DI CALCOLO INDENNITA' DI

Cara Antenna, . me permeti de scrivet do parole sem dipendent della FIAR, sem in du che laura dalla matina alla sera e parum du pulaster mort del frec, quindi le impusibili che ghe no un qual vun che pensa per num du.

Comunicato F.11.0.M.

La F. I. O. M. Provinciale di comune accordo con la S.S.A. della FIAR, ha chiesto di utilizzare il compagno Adriano Japà, segretario della S.S.A. e membro del C.D. provinciale FIOM, per una attività a pieno tempo, in una Zona Territoriale Sindacale della Città di Milano, in sostituzione temporanea di un altro compagno segretario di zona inviato a frequentare un corso di formazione sindacale alla nuova scuola nazionale della CGIL di Ariccia.

Al compagno Japà, che ha accettate l'incarico dei Sindacato, chiedendo il permesso di aspettativa sindacale, porgiamo gli auguri, affinchè questa nuova esperienza possa arricchire le sue conoscenze e la sua preparazione.

Cara Antenna, tu ti occupi dei problemi sociali degli operai della FIAR. Vorremmo che ci pubblicaste questa lettera, siamo un gruppo di carrellisti che da tempo si battono per una giusta qualifica. Qualifica che ci spetterebbe per le responsabilità che ci impongono e che effettivamente noi svolgiamo con piena efficienza. Detta qualifica in tante fabbriche è riconosciuta. Perchè a noi carrellisti della FIAR sorgono tante difficoltà! Grazie.

Il figlio del nostro compagno di lavoro Marzani del reparto radio, ha vinto brillantemente la borsa di studio «Amantia» istituita appunto per i figli dei dipendenti.

Al figlio Carlo la nostra redazione formulai, più siiicf-ri auguri di nuovi successi e al padre tante congratulazioni.

Gerissima Antenna. siamo un gruppo di operaie del reparto televisione e vorremmo sapere dalla Direzione se la riduzione costi, interessi anche il riscaldamento nei reparti.

Se la risposta è si noi proponiamo caldamente di applicarla anche nei covi dei dirigenti.

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0111110~ffliumiseipas • CONGRATULAZIONI

AUDITOR

1.a Puntata.

Definizione americana di persona che tradotta in gergo dei tranvieri vuoi dire controllore, quello insomma al quale dovete presentare il biglietto aperto per essere forato se è regolare e che corrisponde all'O.K. americano, siete a posto.

Qui in FIAR delle due l'una o sono in pochi ad avere ii biglietto in regola oppure che il piacere di essere pecora è così forte che tutti tremano per far piacere ai nuovi padroni, difatti si vedono e si sentono (perchè intorno a loro vibra tutto) tremare un sacco di persone.

Notiamo che quelli che tremano :giù forte, sono o almeno dicono di assere, i più qualificati come cariche però non è che tremino (ci risulta che abusino di tranquillanti) per non farsi notare ma in compenso sfogano il loro timore cercando di seminare zizzania tra i loro su-

NOTIZIE UTILI

In data 7 agosto 1966 è entrata in vigore la legge sulla giusta causa dei licenziamenti.

Quello che ci interessa chiarire a tutti i lavoratori è un elemento innovatore previsto dalla legge su citata, e precisamente: qualora il lavoratore venga licenziato sia in tronco che col licenziamento normale, o si dimetta in qualsiasi caso, ha diritto alla completa indennità di anzianità, ciò in virtù dell'art. 9 della Legge che dice testualmente:

<, l'indennità di anzianità è dovuta al prestatore di lavoro in ogni caso di risoluzione del rapporto di lavoro».

Perciò invitiamo tutti coloro che si seno dimessi dal 7.8.1966 in poi a rivolgersi al Sindacato per la vertenza onde ottenere dalla FIAR la di“-srgnza non liquidata.

balterni cercando di terrorizzarli con la parola da loro ritenuta agghiacciante «Ci sono gli Auditor e che me frega rispose in Romanese».

Poveri Auditor, come siete messi in cattiva luce tra il mondo cosidetto «Bene». Venite giù in officiria in mezzo a noi operai, chiedete quello che vi pare noi abbiamo il biglietto in regola siamo gli unici a non dover nascondere nulla perchè di noi sa tutto la direzione ma certo non ve Io dicono.

Venite in mezzo a noi ve ne racconteremo molte di cose che a voi risulteranno di molto interesse.

Nella liquidazione dei giorno 8 febbraio verranno pagati ai lavoratori gli arretrati ottenuti da! nuovo contratto.

Dal 1.o gennaio inizia il pagamento del 2.o scatto 1,5%.

Il premio di produzione verrà pagato entro il mese di febbraio.

Informiamo i lavoratori che la FIAR non si è presentata all'udienza del 23-1-67 per la causa indetta dal Sindacato per trattenute sul premio di produzione nei casi di malattia infortunio e permessi.

La prossima udienza di effettuerà il 24-2-67.

Comunque la memoria è stata depositata.

kr letti costretto da una sentenza del Tribunale a restituire i tagli salariali per la «serrata» •

Intanto, sempre per quanto riguarda i metallurgici, si è avuta, emessa dal Tribunale di Milano, un'importante sentenza riferita ad una « serrata » di rappresaglia effettuata alla Borletti dal 3 al 15 maggio del 1962. Tre dipen-

denti, Angela Crespi, Giovanni Crespi e Marco Cassina citarono il padrone, noto esponente della Confindustria, chiedendo il pagamento del salario perduto per la « serrata » (105 ore). Il pretore dottor Odorisio ha stabilito

il pagamento delle ore perse giudicando il comportamento del padrone un « inadempimento contrattuale », « una modifica unilaterale del concreto svolgimento del rapporto di lavoro ». Il padrone, in-

somma, questo il succo QéllA sentenza, non può far fronte agli scioperi (a singhiozzo, 'a scacchiera o in bianco) con la serrata: se lo fa deve pagare il salario relativo al periodo in cui la fabbrica viene chiu-

sa.
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SINDACATO E' IL PRIMO DOVERE DI OGNI LAVORATORE
AL
1967

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