Microfono15

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Dopo le dichiarazioni del governo americano, un grido di allarme si levi da tutto iG mondo.

LA PACE È IN PERICOLO DIFENDIAMOLA ••••

Nel ricordo dei nostri morti operiamo perchè le forze della guerra non prevalgano.

Caro Tiziano, Puntuale all'appuntamento, ecomi qua a continuare quella .discussione che avevamo iniziato, tu ed io, in quella forma serena e fraterna che è sempre stata la caratteristica della nostra amicizia. Il tema della nostra discussione era ed è la Pace. Io so che tu, cattolico professante, al pari di tutti gli uomini semplici ed onesti ami questa parola , e per essa, perchè diventi veramente la bandiera comune di tutti i popoli, il lievito, il seme di un'era di prosperità e di serenità, tu lotti e sei pronto a sacrificare la tua libertà, te stesso. Ma io che al pari di te, anelo a chè la pace imperi nel mondo dissento da te nel metodo di lotta nella difesa di questa immensa aspirazione, contro coloro che la minacciano. Tu, caro amico Tiziano, affermi (ed operi in questo senso) che per salvare la pace basta che ogni uomo coscente ed onesto neghi la sua partecipazione ad atti aggressivi che possano concorrere a determinare morte e distruzioni. Che gli uomini, tutti gli uomini si rifiutino di imbracciare qualsiasi genere di arma che sia rivolta contro altri uomini e la pace sarà salva. E tu aggiungi: se nessuno è armato, se tutti si rifiutano di sparare contro altri esseri cade da se la eventuale minaccia alla propria esistenza e quindi la necessità di difendersi non esiste più.

contro coloro che vogliono fare del navale. E bada bene, oggi non si tratta più di difendersi contro quelle armi tradizionali.che pur atti a distruggere hanno raggi di azioni limitati. Oggi se la pace non prevarrà, sarà la guerra delle armi atomiche, delle armi chimiche e battereologiche. Lo ha dichiarato e sancito il consiglio della N.A.T.O.

Uniti per RICORDARE I CADUTI PER LA LIBERTA'

si e piccoli. E la ratifica della U.E.O. ricordati, sarà l'inizio di nuove sciagure le cui conseguenze non sono nemmeno immaginabili. L'esercito tedesco sarà di nuovo in piedi con a capo i vecchi generali già condannati come criminali di guerra e ad essi veranno consegnate le armi di sterminio in massa quale le bombe. H dei cui effetti certi pazzi nostrani e stranieri si dilettano a descrivercene i più minuti particolari, le armi battereologiche già sperimentate in Corea e le armi chimiche.

Ormai esiste una potente organizzazione che ha preparato in termini pratici i piani di aggressione per «liberare i popòli dell'est.; e di questo non ne fanno. più mistero. Contro il patto atlantico, contro la Nato, contro il pol delle armi contro l'esercito

che valgono tutte le nostre lotte, tutte le nostre conquiste sindacali se la volontà criminosa dei guerrafondai dovesse prevalere?

Le fabbriche, le nostre case, le nostre famiglie, tutto sarebbe distrutto

Ma tu che sei cristiano e sei sopratutto uomo, non potrai sentirti al posto con la tua coscenza quando, pur attraverso la tua lotta diuturna anche attraverso il sacrificio estremo, tu saprai milioni di creature alla mercè della volontà di guerra di pazzi criminali. Vedi Tiziano, se io dovessi pensarla come la pensi tu, la prima impellente domanda che mi farei, la prima esigenza che io sentirei sarebbe quella del come difendere la mia piccola creatura, la mia donna, la mia casa e tutto ciò che mi è caro,

Contro tali criminose decisioni cosa pensi tu di fare, tu che inoridisci all'idea di puntare il moschetto su un tuo simile. Ritieni che davanti alla prospettiva di un conflitto dove le armi di sterminio in massa cancellerebbero dalla faccia della terra i segni della civiltà e di intere città abitate da vecchi, donne e bambini non resterebbero che i segni della crudeltà e della bestialità degli uomini, il tuo atteggiamento passivo sia sufficiente contributo a combattere coloro che queste cote vorrebbero far succedere?

No amico Tiziano, troppo egoismo, troppi e grossi interessi contrastanti sono alle origini di tali volontà guerra_ fondaie, perchè possa bastare l'azione mistica di coloro che in nome della Pace sono pronti ad affrontare il tribunale militare per rifiuto di obbedienza per aver negato di imbracciare il fucile. Tu che segui le vicende politiche e sindacali del nostro Paese sai come i governanti attuali per tacitare l'opposizione che via via si fa più acuta nel Paese e nel Parlamento contro il rinascere del fascismo nelle fabbriche contro la reazione che vuole riportare i lavoratori ai sistemi ed alle condizioni di cento anni fa e sopratutto per avere mano libera nel poter ratificare la U.E.O. mette in galera giornalisti rei di criticarne l'operato, sfratta i lavoratori dalle loro sedi democratiche, divide gli italiani in buoni e cattivi a seconda se sono ubbidienti ai soprusi alle ingiustizie ed approvano coseenziosamente gli scandali gros-

europeo e contro tutte le diavolerie affini, noi dobbiamo operare decisamente perchè l'Unione dell'Europa Occidentale non- sia ratificato al Senato della Repubblica Italiana dove fra qualche giorno sarà portata. Cosa pensi di fare tu, caro Tiziano, perchè la UEO, fonte di tutti i mali, non venga approvata? Unisciti a noi ed assieme andremo per i reparti, per le case della gente che ama la pace, in mezzo al popolo per far sapere a tutti quale tremendo pericolo incombe su l'umanità. Assieme andremo in delegazione negli uffici dei senatori democratici cristiani, socialdemocratici e di altri partiti a portare il nostro messaggio di pace ricordando loro che la volontà del popolo è sacra e va rispettata. Chi la tradisce dovrà rispondere prima o dopo davanti al tribunale del popolo stesso. Questa è la strada più proficua che porterà indubbiamente i suoi immediati benefici. Si tratta solo di far presto se vogliamo salvare la civiltà, la fede, gli uomini.

Con una cerimonia semplice e solenne venerdì 14 u.s., nell'atrio dell'ingresso centrale della fabbrica si è inaugu-rato il marmo commemorativo dei due giovani Patrioti caduti per la libertà Capecchi Arturo e Patrini Luciano. Alle 12,45, come era stato stabilito di comune -accordo con la Direzione da una parte e dagli esponenti dei diversi partiti rappresentanti nella fabbrica dall'altra, sono incominciati ad affluire i primi lavoratori delegati a rappresentare i loro compagni dei relativi reparti. Ecco giungere i familiari del caduto Capecchi seguiti a breve distanza dalla mamma e dal padre

Foto servizio A. Salvador di Patrini. La commissione interna è al completo. /ntanto assieme al Collega Guenzi giungono altri lavoratori così che in poco tempo l'atrio, le scale e tutta la portineria sono gremite di spettatori attenti e commossi. Quando giunge la bandiera dell'A.N.P.I. che farà bella mostra di se per tutto il tempo della significativa manifestazione, il parroco di S. Luigi Don Arturo Ghelfi da l'avvio alla cerimonia ed ai primi cenni dei salmi benedicenti cala lentamente l'ampio tricolore che copre la lapide. L'esclamazione di ammirato compiacimento che segue lo scoprimento del cippo marmoreo copre per un segue in 3 pag. 1 colonna

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30 Gennaio 1955 - N 1-2 Quindicinale degli Impiegati e degli Operai della Geloso Redazione e 4mm. VIALE BREN 4, 29 L 10

La parola alle cifre Il bilancio di "Microfono„

Per un giornale, il segreto di un buon bilancio, secondo me, sta nell'aver saputo soddisfare le esigenze ed i gusti dei suoi lettori. Questo risultato certamente non è stato raggiunto dal nostro Microfono per quella mancanza di critica e di contatti di cui si accennava nel nostro ultimo numero e che è inutile ripetere qui. Ma anche i numeri, le cifre hanno la loro importanza per la esistenza del giornale stesso. Ed ecco il bilancio di nove mesi di attività:

ENTRATE

Incasso pubblicità L. 206.000 Incasso vendita giornali . . . » 69.000

Abbonamenti . . » 20.000

Elargizioni . . . » 11.000

Totale Entrate L. 306.000

USCITE

Spese per stampa L. 277.500

Spese autoriz. tribunale questura, iscriz. albo , giornalisti . . » 8.000

Per cliscè testata . » 4.400

Spese pubblicazione foto, spese post. e varie » 6.400

Totale Uscite L. 296.300

Netto in avanzo L. 10.300

A nostro parere nulla si può dire del presente bilanciò perché tutto è condizionato alla vendita dei giornali ed alla intensità della pubblicità. L'una e l'altra sono condizionate non certamente alla nostra volontà ma caso mai alla collaborazione che chiunque può darci per fare sempre più bello e più interessante il nostro periodico affinché altri lavoratori abbiano a comprarlo Attualmente il Microfono viene letto da una media di 700 persone; esce dall' ambito della fabbrica e va in altre fabbriche dove altri lavoratori apprendono e fanno esperiehze delel nostre cose; va in molte organizzazioni 'democratiche come la Camera del Lavoro, la Fiom provinciale, la Cisl provinciale, /a Uil provinciale; raggiunge le segreterie redazionali di Lavoro, dell'Unità, dell'Avanti. Va attraverso abbonamenti a Firenze, a Torino, a -Napoli, a Catania ed a Roma. In questa ultima città Microfono è ricevuto: dalla redazione nazionale di Lavo-

ro e dall'Ufficio Stampa della C. G. I. L. che ci trasmettono via via comunicazioni stampa; dall'associazione nazionale dell'API. Inoltre Microfono va ed ha cordiale corrispondenza con i circoli culturali Rumeno, Bulgaro e dell'U.R.S.S. con cui speriamo di aver presto la possibilità di aprire una corrispondenza diretta Con qualche giornale di fabbrica che altri lavoratori pubblicano al pari di noi, così da scambiarci esperienze e notizie del sistema di vita nella fabbrica e nella società di questi compagni di lavoro lontani.

Molto dunque abbiamo ancora da fare perchè il nostro quindicinale diventi un buon giornale, e se si pensa a quanti ci leggono a solo nove mesi dall'inizio della pubblicazione, l'amor proprio ed un tantino di campanilismo dovrebbero far nascere in noi la voglia di dare una mano a questo povero direttore ed ai suoi po'clii colalboratori.

PER UN ANNO NON CI PENSANO' PIÙ

Il compagno Galanti Odino ha versato L. 500 per un abbonamento exstra sostegno del « Microfono ». Un'altro illustre dipendente che intende mantenere l'incognito, ha dato L. 1000 sempre per l'abbonamento al nostro giornale. Lire 300 versa la lavoratrice Longoni Palmira del nido aziendale per un abbonamento sostegno. Coraggio che lo inizio è budno e promette ottimi risultati.

Nel reparto Mensa

USTA IN UMI(ELA

11 28 dicembre dello scorso anno nella sala mensa si è festeggiato il sessantesimo cimpleanno del nostro compagno Radice Innoccente. I compagni di lavoro della mensa le hanno confezionato con cura e donato una torta con 60 candeline. Senza fare delle insinuazioni, dicono i campagni di lavoro e particolarmente le compagne di lavoro, che data l'età non si aspettavano tanta energia da parte dello interessato che con un solo soffio ha saputo spegnere tutte le candele accese per l'occasione. Bravo Radice ed abbiti dai tuoi compagni di lavoro, assieme a l'augurio di peter saper spegnere ancora per lungo tempo le - candeline dei tuoi numerosi anni, 'anche quello di buona salute e di prosperità. E « Microfono » con la solita sincerità si associa a tanti auguri.

Manifesti D.C. e vertenza Inam - medici

NELL'ATTUALE SOLUZIONE: insoddisfatti i medici; ignorati i lavoratori

Nei giorni scorsi le strade cittadine sono state tappezza_ te da migliaia di manifesti a firma « Democrazia Cristiana «. Nel testo di tali manifesti giustamente si diceva che 16 milioni di lavoratori italiani erano interessati alla soluzione della vertenza I.N.A.M. medici. Poi, senza un minimo di argomentazione il manifesto passa a polemizzare aspramente con i socialcomunisti accusandoli di demagogia, di profittatori della situazione ecc. ecc. Eppure tutti sanno che chi ha costretto i medici a scendere in sciopero è stato l'atteggiamento della Direzione dell'Inam prima ed il comportamento assurdo ed illegale nel ministro del lavoro On. Vigorelli dopo. L'uno e l'altro tendevano allegramente a fare diventare l'Istituto Nazionale assicurazione contro la malattia, un ente burocratico dispensatore di buoni consigli e nulla più, riducendo l'assistenza sanitaria e farmaceutica ad uno stadio così infimo da farci ritornare a cento anni fa. Dire queste cose, con l'aria che tira, si rischia di passare dei guai; il manifesto della d.c. invece si limitava a definire sovversiva l'opera di chiarificazione e di denuncia che le organizzazioni sindacali dei medici e dei lavoratori si sentivano in dovere di fare all'opinione pubblica. Ma a dirigere tutte le istanze nazionali e provinciali dell'Inam con quei criteri assurdi e scandalosi che hanno portato l'istituto ad uno stato di passività di Dieci miliardi in cinque anni di gestione, ci sono proprio i d.c. e quindi è logico che non possono vedere di buon occhio la cruda critica dei diretti interessati; assistiti e medici. E gli assistiti che sono quelli che pagano e tengono in piedi l'Istituto, hanno diritto di critica, hanno diritto a suggerire e se è necessario imporre soluzioni; in ultima analisi hanno il dovere di tutelare il diritto alla assistenza della loro salute. Ed i signori che dirigono la « Mutua » vorrebbero curare i nostri mali con la camomilla. Che esista una situazione deficiataria nessuno ne dubita; non per questo però i lavoratori ne debbono fare le spese. Perchè invece di polemizzare non si cerca il modo di colpire gli evasori dei contributi, cioè tutti quegli industriali che non pagano le quote spettanti alla assistenza medica ed alla inva-

Un ringraziamento gradito

La lavoratrice Beltrametti Ilde ringrazia tutti coloro che con pensiero gentile hanno inviato tramite il nostro. caro « Microfono » gli auguri di pronta guarigione in occasione della sua recente malattia. Un particolare e sentito ringraziamento alle compagne di lavoro del reparto trasformatore. Ilde Beltrametti

lidità e vecchiaia. Si cominci per esempio ad emanare una legge che obblighi i monopoli dei prodotti farmaceutici a fare dei congrui sconti sui milioni spesi per l'acquisto delle cosidette specialità medicinali. Ma è concepibile che la «Mutua» debba pagare le medicine allo stesso prezzo del comune compratore? Di colui che va a comprare una volta tanto un tubetto di aspirina o una bustina di bicarbonato? Vedete dunque con che mani vengono amministrati i nostri soldi. Ma, si dice, i medici rubano e per rubare hannò bisogno della complicità del lavoratore. E va bene; vi è qualche medico disonesto e qualche lavoratore che lo appoggia? Si colpisca decisamente l'uno e l'altro, ma non si facci di tutta l'erba un fascio. Perchè se vi è qualche professionista poco onesto, noi sappiamo che vi sono dottori che davanti alla miseria ed alle necessità danno la loro opera e medicine senza nulla chiedere. Ora i medici hanno provvisoriamente sospeso lo sciopero in attesa che vengano pagate loro tutte le prestazioni aretrate e noi tutti dobbiamo essere vigili perchè vengano pagate dalla « Mutua « medicine e prestazioni che molti lavoratori hanno dovuto anticipare in questo ultimo periodo di agitazione dei medici. Poi non dimentichiamo le nostre vecchie rivendicazioni che si compendiano nel miglioramento della assistenza specialistica, nella più ampia gamma di prodotti medicinali che oggi sono negate ai lavoratori bisognosi di cure, l'abolizione dei tre giorni di mora, miglior trattamento ospedaliero, aumento della indennità di malattia ed infine democraticizazzione delle istanze direttive dell'Inam con una maggior partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori che sono i soli e maggiori interessati della cosa, non sono state raggiunte. Moviamoci perchè se aspettiamo i pregetti che il famoso manifesto su nominato accennava... campa cavallo... P. Di Biasi

Vent'un anni di fedeltà al lavoro

Dal rep. 28 (elettrolitici): Giorno 20 del corrente mese, la lavoratrice Zampori Carme, la compie il ventunesimo anno di anzianità. Ventun anni sono lunghi; eppure per quasi un quarto di secolo, questa brava operaia ha dato la •parte migliore di se nell'adempimento del suo diuturno dovere.

Senza defezioni e senza debo/ezze ha saputo con fedeltà cooperare assieme agli altri perchè la « Geloso » diventasse sempre di più, la florida azienda che è dove la serenità, la laboriosità imperano.

Auguri dunque alla cara e simpatica Carmela per una lunga vita piena di prosperità.

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il Microfono dei Lavoratori

••• DAC11 11[1.1CI L DAI DIPANI •••

la "Tredicesima„ agli impiegati

Vogliamo rispondere al gruppo di colleghi impiegati .che, seppur in forma amichevole, formulano critiche alla Commissione interna per « aver accettato supinamente la posizione della Direzione circa la misura della percentuale con cui è stato pagato il premio di produzione (il 5% meno della media di azienda) nella 13.a mensilità ».

In verità, amici impiegati, nessuna azione è stata compiuta dalla c.i. atta a pregiudicare l'esito della controversia che è ancora aperta. Nei contatti avuti con la Direzione una volta chiariti i presup-. posti che hanno determinato ila giusta richiesta della categoria, che nel rivendicare sulla gratifica natalizia la media generale del premio di produzione chiede solo l'applicazio-ne del contratto di lavoro, quest'ultima pur non accettando di dar corso alla richiesta si è riservata di interpellare il titolare dell'Azienda, Ing. Geloso, non appena rientra in sede.

A completamento di tale chiarificazione e per rispondere a l'altro gruppo di colleghi che chiedono precisazioni normative sulla controversia, facciamo riferimenseguito dalla 1 pag.

La manifestazione per Capecchi e Patrini

attimo la voce del prelato officante che finito il rito di benedizione intrattiene breve-mente gli astanti con un sermoncino pieno di bontà e di umano incitamento al bene ed alla rettitudine. Dopo svariati lampi di magnesio che riprendono le fasi salienti della cerimonia, la manifestazione

to al contratto nazionale di categoria la dove con l'Art. 17 «La tredicesima mensilità » (parte impiegati) afferma nel suo primo capoverso che « La azienda è tenuta a corrispondere per ciascun anno all'impiegato, in occasione della ricorrenza natalizia una tredicesima mensilità d'importo ragguagliato all'intera retribuzione di fatto percepita dall'impiegato stesso », nulla dicendo per quanto concerne la misura dell'incentivo di produzione. Quale è la paga di* fatto degli impiegati della azienda? È quella che essi percepiscono tutto l'anno e dove il premio di produzione è pari alla inedia generale della fabbrica. Questa è la nostra tesi o per essere più essatti, questa è l'interpretazione che , diamo al contratto di lavoro ed abbiamo motivi per crede che sia l'interpretazione giusta e come tale pensiamo sarà riconosciuta dalla nostra Direzione. In caso contrario siamo sempre pronti a chiedere il giudizio del magistrato attraverso una eventuale vertenza giuridica.

Mutua e festività

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Foto servizio A. Salvador viene sospesa per avere il suo epilogo ufficiale in mensa con una commemorazione orale fatta dal comandante partigiano Vegetti Lores, presenti numerosissimi lavoratori e lavoratrici. Alla manifestazione la Direzione è stata rappresentata dal Signor Borgomanerio dal Signor Velicogna e dall'Avv. Franceschelli. Assenti -nella quasi totalità gli impiegati d'ufficio.

Rispondiamo ad un gruppo di lavoratrici che vogliono un chiarimento circa il trattamento economico spettante ai lavoratori in malattia ed in infortunio nei casi di festività retribuite. • Ai lavoratori ammalati o infortunati non viene più corrisposta dagli Uffici periferici dell'INAM o dell'INAIL la indennità di malattia o di infortunio, quando ricorrono le festività di cui alle leggi 27 maggio 1949 n. 240 e 31 marzo 1954 n. 60; poichè gli Istituti interessati affermano che la nuova legge fa obbligo ai datori di lavoro di retribuire per intero tali giornate a loro diretto carico. La Confindustria da parte sua pretende che gli Istituti continuino a corrispondere le indennità in tali giornate, col solo obbligo per i datori di lavoro di integrare tali prestazioni fino a raggiungere l'importo dell'intera retribuzione. La segreteria della CGL si è rivolta al Ministro del Lavoro, invitandolo ad intervenire presso gli Istituti assicurativi, perchè corrispondano di nuovo l'indennità, e presso gli industriali perchè — come prescrive la legge — corrispondano « per intero » la retribuzione relativa alle festività anche ai lavoratori ammalati e infortunati.

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Direttore Responsabile Giovanni Follia Autorizzaz. Tribunale di Milano 3312 - Tipostampa Via Muratori. 10

•• STORNA M TUTTI 0 l'EMPI ••

Ragazzi capaci di passare il tempo fra un gioco ed un litigio se ne trovano in tutti gli angoli della terra. Non ce da meravigliarsi dunque se Remo e Pino con i loro rispettivi cinque anni di età, ricalcando le orme di milioni di altri loro coetanei passavano le loro giornate nel cortile del caseggiato dove abitavano alternando loro giu'ochi con coscenziose cazzotate che ave7 vano sempre, come conseguenza immediata, la prerogativa di fare uscire dai gangheri Rosa, la vecchia portinaia, che .ad ogni chiassata che degenerava in litigio, veniva fuori con faccia feroce dalla sua guardiola, scopa in resta a menar botte da orbi a destra ed a manca e quando coglieva il segno lasciava la traccia. Dire che le mamme dei due monellacci fossero disperate è ancora dire poco. Con tutti i loro grossi guai per la testa non sempre potevano badare ai figli e sovente si ricordavano di loro solo quando questi facevano rumoroso ingresso nelle rispettive case in cerca di cibo per sodisfare il loro appetito. Ma parlare di appetito è roba da

signori. Quello dei ragazzi e talvolta quello dei .grandi era fame; ed in fondo era l'unica cosa che abbondava nelle due famiglie.

Da quasi due anni il padre di Remo era disoccupato e non riusciva a trovare un lavoro stabile malgrado la sua indiscussa bravura nell'arte di conciare le pelli, per le sue idee politiche che non collimavano nemmeno un po con quelle del prete del paese, unico e vero despota del luogo.' Si adattava come poteva, ora qua ed ora la a fare qualche lavoretto sufficiente solo a non far morire d'inedia la moglie ed il figlio ma alle sue idee ed ai suoi principi non avrebbe mai e per nessuna ragione al mondo rinunciato.

E su ciò era appoggiato dalla moglie che era quella che della situazione subiva i maggiori oneri e si sacrificava perchè tutti i giorni o quasi non mancasse un pezzo di pane nella credenza. L'altra, la famiglia di Pino era forse la più disperata. Il padre del ragazzo da più di cinque an-

l) 544

Alle sorelle Donadelli Erminia (rep. Cabrini) e Santina (rep. C. H.) colpite dalla dolorosa perdita della cara mamma, morta il 29-12-54 giunga l'affetto ed il cordoglio di tutte le compagne di lavoro e di « Microfono ». •• •

Al lavoratore Gallo Odino (rep. televisione p. terreno) in questi giorni gli è venuto a mancare l'affetto del suo caro padre. A lui ed alla famiglia addolorata giungano i segni del nostro cordoglio.

ni era emigrato in America in cerca di un lavoro e le cose non erano andate mai bene. Le cifre modeste che qualche volta egli era riuscito a mandare a casa lo dimostravavno con sufficienza.

Ora da otto mesi e più non dava segni di vita e nessuno era riuscito a saper qualche cosa di lui e della sua sorte.

L'aiuto saltuario ed in verità troppo modesto di parenti non certamente ricchi aveva evitato fino a quel giorno che mamma e figlio morissero di fame. Del resto non poche volte la mamma di Remo aveva fatto parti uguali della cena o del pranzo riservato al suo ragazzo.

Lui non ha il papà, diceva in cuor suo, ed il mio almeno quello ce l'ha. Al padre in questione, ogni qual volta vedeva il piccolo Pino divorare quel poco che dalla divisione, per nulla affatto miracolosa, ne poteva venire fuori, veniva si preso da un profondo senso di pietà e di affetto per quel ragazzo, ma pensava anche che malgrado la fame e la miseria, malgrado tutto, anche la mamma di Pino era una di quelle che odia-

va i comunisti e dava ragione al prete. Per tali considerazioni aveva spesse volte richiamato all'ordine sua moglie quando questa, dando retta all'istituto di pietà e di umana "solidarietà aveva tentato di portare qualche cosa da mangiare anche alla vicina di casa, quando la miseria era più nera e più visibile.

A Pino dacci il mio, se non ce altro, ma la mamma che si arangi col suo prete. Così diceva e così doveva essere. Ma la mamma di Pino non odiava i comunisti ne i suoi vicini. Aveva dei pregiudizi. su di loro, ecco tutto. E poi il parroco le aveva più di una volta detto che se ci teneva ad avere quel pacco, assai mo&sto per la verità, che una congregazione di carità le dava tutti i mesi, non doveva assolutamente parlare con quegli scomunicati di senza Dio. Gli unici a dimostrare buon, senso ed alto spirito diplomatico, in tutta questa faccenda erano giusto appunto i due ragazzi che per nulla impressionati dalle piccolezze

La lavoratrice Dalla Costa Gina del rep. Mascetti ha subito la perdita del suo caro fratello... Alla Dalla Costa e famiglia giunga il segno del nostro sincero cordoglio.

• •

Esprimiamo la nostra solidale partecipazione all'immenso dolore dell'amico Carlo Casiroli dell'ufficio vendite, per la morte della sua adorata mamma. Maria Tedeschi ved. Casiroli, avvenuta nella notte del 30-12 s. a.

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La lavoratrice Baruffi Adele del rep. C. H. ha subito la dolorosa perdita del suo caro

dei grandi continuavano a passare le loro giornate a giocare ed a litigare per tornare ancora a giocare.

Venne il Natale. Ed il Natale si sa è dei poveri e dei ricchi. Nella casa dei due monelli nulla era avvenuto a cambiare le cpse e quel poco che' si era fatto in occasione delle feste era costato grossi sacrifici. Ma i figli sono figli e cosa non si farebbe per loro? Quel mezzogiorno la tavola della casa di Remo aveva un inconsueto lieto aspetto; anche se quanto stava cuocendo in cucina era modesto, la .freschezza la pulizia, la cura insomma con cui tutto era stato preparato rasserenava lo spirito e faceva sembrare tutto più bello e più buono. A queste piacevoli considerazioni non era certamente intenta la mamma di Remo, preoccupata solo- a non far scorgere al marito il fagottino di roba calda e buona destinato a prendere il volo per ignoti lidi.

Ma, sapete come è; colui che nulla doveva sapere, aveva tutto capito e quando con una sua voluta distrazione permise alla sua donna dal

cuore d'oro-di raggiungere la porta d'uscita con la refurtiva, mise in mano al suo ragazzo due mele, le più belle che erano sulla tavola, dicendole di darle di corsa %alla mamma che le aveva dimenticate.

Così si incontrarono le due donne con i rispettivi ragazzi al fianco. L'una saliva e l'altra scendeva le scale con in mano i loro fagottini che ogni una voleva portare a l'altra per alleviare le loro miserie. Si videro le due donne e mentre le lacrime velavano i loro occhi si_ sorrisero e dopo dieci anni di estranea vicinanza si conobbero e per la prima volta si capirono. Le grida di esultanza che i due ragazzi lanciarono nel vedere le loro mamme l'una fra le braccia dell'altra in uno spontaneo gesto di reciproca riconoscenza, fecero uscire dalla sua guardiola la irando Rosa, portinaia severa ed inremovibile. Ma per quel giorno la micidiale scopa non fece alcuna vittima.

G. Failla

genitore. A lei vadi la nostra solidarietà ed i segni del nostro cordoglio.

•• •

Da queste colonne inviamo i segni del nostro cordoglio alla lavoratrice Dalla Costa Gina per la recente morte del suo caro fratello.

LJ F1 I

La lavoratrice Bregonza Arialda si è infortunata in un dito. « Micrifono » invia saluti e gli fa tanti auguri di una pronta guarigione.

Dal rep. Villa la lavoratrice Griffini Giuseppina è assente per malattia. Le compagne del ,reparto le inviano tramite il loro giornale fraterni auguri ed affettuosi saluti. Sempre del rep. Villa ci risulta che la Dadomo Gianna manca dal lavoro perchè ammalata gravemente. Con sincero affetto le inviamo tanti e tanti auguri di pronta guarigione ed i segni della più fraterna solidarietà.

••

Dal rep. Villa la lavoratrice Dadomo Gianna è assente perchè ammalata. Alla Gianna giunga l'augurio di pronta guarigione che le compagne di lavoro le inviano tramite i/ giornale.

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Il lavoratore Laschi Mario è da tempo assente perchè ammalato. I compagni di reparto e tutti i suoi amici inviano tramite il giornale saluti ed auguri.

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La lavoratrice Lazzaroni Antonia del rep. Trasformatori (Brandolini) è da lungo tempo a casa per malattia. Da tutte le compagne di lavoro i migliori auguri per una pronta guarigione.

Fiori d'arancio

La lavoratrice Montagna

Cesarina giorno 15 del corrente mese convola a liete nozze con il signor Simonetta Silvano. Alla felice sposa ed, al fortunato sposo i nostri auguri e felicitazioni.

• O-

Rep. televisione: la lavoratrice Nefesti Angela il giorno 22 del corrente mese convola a liete nozze. Alla simpatica Angela ed al signor Bernori Tino, suo promesso sposo, i nostri auguri e le nostre felicitazioni.

• •

La lavoratrice Anna Zingrillo il giorno 15 gennaio s'è unita in matrimonio col signor Mario Caldarelli. Ai novelli e felicissimi sposi i nostri potentissimi auguri.

NASTRO ROSA

Mirra Ernesto (rep. Cabrini) il giorno 30-12-54 è diventato papà per la seconda volta. Alla bella e paffuta neonata, alla mammina ed al fortunato papà i nostri più begli auguri.

Ai lavoratori e lavoratrici del rep. Belfanti

Unita a mio marito ed in modo particolare a mio figlio ringrazio commossa per il vostro gentile pensiero ed auguro a tutto il reparto una buona fine ed un buon principio d'anno.

Mirandola E. e famiglia

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