TRIESTE MIA
C'era una volta un trattato di pace, un brutto, un iniquo trattato di pace che mutilava fino a tempi migliori l'Italia da una grossa fetta del suo territorio nazionale. Questo lembo di suolo italico doveva diventare « Territorio Libero di Trieste », doveva essere governato dai suoi abitanti liberi da qualsiasi controllo da qualsiasi ingerenza straniera Era questa una cosa veramente brutta per quel popolo. Questo trattato era firmato da Francia, America, Russia e Inghilterra. Dopo qualche anno da questi avvenimenti, in occasione di certe elezioni politiche, tre di questi firmatari, America, Inghilterra e Francia, divenuti ormai amici di casa ed alleati, fecero una solenne promessa al Mondo e agli italiani. « Il territorio triestino andrà TUTTO all'Italia »; e gli italiani, quelli che credettero ai tre compari, furono sinceramente felici e votarono D. C. e nessuno parlò più di Territorio da restituire tutto all'Italia.

Qualcuno che non aveva mai creduto alle promesse dei parenti d'oltre frontiera propose un plebiscito che desse ai triestini la possibilità di scegliere liberamente la strada del loro avvenire e del loro destino. Si gridò allo scandalo. si chiese vendetta per tale nroposta. « Il T. L. T. doveva ritornare TUTTO agli italiani; parola degli alleati ! ! ! E parola degli alleati fù. La zona «A» fu restituita all'Italia e la zona « B » a Tito. Metà e metà.
Ma non era ancora abbastanza: gli amici disinteressati, degli italiani, gti alleati vigilavano e si accorsero che la zona « B era tronpo piccola per gli appetiti del pupillo Tito;
i.... lavoratori
egli che ha pronte le divisioni da mettere a disposizione degli americani merita qualche cosa di più e decidono di dargli ancora un pezzetto di terra italiana, un piccolo pezzo di 12 Km. quadrati.
Vengono alla mente le parole del Vescovo di Trieste Mons. Santini il quale tempo fa affermava: « Al nostro governo noi diciamo: non prestatevi a questa decisione. Una madre non ha cuore di salvare un figlio a prezzo di un altro '.
Cosa sono in fondo 12 Km. quadrati in confronto alla sete di servilismo dei governanti italiani? E così deciso furono chiamati i servi e fu loro ordinato di firmare l'infame baratto che peggiorava in modo tragico ed irreparabile il cattivo trattato di pace. I servi firmarono e per nascondere la loro vergogna e mascherare le loro malefatte ordinarono fossero fatte delle feste. Il popolo festeggiò piangendo i fratelli che ritornarono e quelli che sono stati venduti con i trenta danari.
G. FAILLAAnche alla Geloso assunzioni con la tessera delle URLI?
E' cosa rara vedere nella nostra fabbrica facce nuove. Viceversa, farebbe piacere a tutti constatare che altri lavoratori abbiano trovato nella nostra azienda il modo di guadagnarsi onestamente il ellitiSte0 « pezzo di pane ». Per essere esatti e veritieri, qualche viso nuovo di tanto in tanto si nota; sono questi, in massima parte lavoratori che hanno sostituito qualche loro congiunto che ha lasciato il lavoro; cosa che la direzione ora non condere più per ragioni che non stiamo qui a discutere. Epperò qualche eccezione di vera ed autentica assunzione ha as-
Le nuove (ma sempre vecchie) proposte della F. I. O. M.
Chi non ricorda la posizione assurda della Confederazione degli Industriali in occasione delle discussioni che hanno portato alla capitolazione delle gerarchie sindacali delle organizzazioni minoritarie, che dopo tante sparate pubblicitarie partorirono il famoso accordo truffa. Dicevano allora i signori Costa, Borletti e C. che con la C. G. L. I. non si poteva ne si doveva più trattare, che la Confederazione « rossa » era per le agitazioni prettamente politiche ecc. ecc.
Oggi la Confindustria, ad un paio di mesi da quelle dichiarazioni, è disposta a trattare, in qualche caso sta trattando ed in qualche altro caso (come si riporta in altro articolo del nostro giornale, ha già trattato con la CGIL il rinnovo dei contratti nazionali di categoria, con esiti che noi osiamo definire soddisfacenti. Cosa ha cambiato la drastica decisione del padronato? Un tardivo seppur sempre utile esame di coscienza? O l'On. Di Vittorio ha sfoderdto una sua arma segreta!? Niente di tutto questo; la spiegazione ce l'ha dà il giornale « 24 ore )) che fino a prova contraria non fa ancora parte della catena del « cominform », anzi è risaputo che è l'organo ufficiale della Confindustria. Questo giornale, in un sua articolo, apparso in un numero del mese scorso diceva testualmente: « Anche se è CONSUETUDINE dire, all'indomani di uno sciopero, che nulla è successo, qualcosa nella produzio-
sunto in questi ultimi tempi una caraaeristica che ha due aspetti negativi. Il primo aspetto è quello che in queste occasioni la commissione interna viene lasciata all'oscuro di tutto; malgrado un preciso accordo firmato molto tempo fa con il titolare della nostra azienda, Ing. Geloso. Tutto avviene quasi con il crisma della clandestinità; 1a scelta generalim--pte viene fatta sulla base di raccomandazioni di sacrestia che vorrebbero dare garanzie serie circa la remissività del carattere del nuovo adepto e guarda strana coincidenza (specie per quanto si riferisce alle ultime assunzioni) il vivaio delle assunzioni trova il suo epicentro nella vicina Brianza (mistero questo che solo le stranezze della... divina provvidenza possono giustificare?! ). Allora, cosa è cambiato dai tempi del ventennio ad oggi se
ne viene sempre a mancare. Nel nostro caso (è sempre il « 24 ore » che parla) una diminuzione della produzione nazionale si è riscontrata nel periodo delle ultime agitazioni sindacali (ma non avevano detto che erano scioperi politici? N. del R.) specialmente (affermazione veramente interessante N. del R.) nel periodo immediatamente dopo la firma dell'Accordo. (truffa. Nota del Redattore). Dunque a far modificare l'atteggiamento dei signori padroni ha contribuito in modo determinante la lotta; ed è sintomatico il fatto che dove i lavoratori si sono battuti bene là, il padronato ha ceduto stipulando accordi e firmando nuovi contratti nazionali di categoria ottimi sotto tutti gli aspetti. Come è risaputo anche la nostra Organizzazione FIOM ha in questi giorni informato la Confederazione degli Industriali di essere disposta a trattare per il completamento del nostro contratto di categoria e per un miglioramento economico che va dalle 13,50 per i manovali comuni alle 6000 lire per gli impiegati di prima categoria. Quello che risponderà l'organizzazione degli Industriali nessuno ancora lo può dire, ma attenti però a non illuderci eccessivamente e facciamo tesoro delle esperienze passate che ci insegnano che ogni successo va ricercato nella lotta. Oggi è prematuro prendere atteggiamenti e decisioni avanzate, siamo in fase di attesa ed è ragionevole segue III pag. IV colonna
quello che ancora vale è la tessera o la raccomandazione di determinati personaggi che esprimono l'ideologia cara al padronato? E gli altri, per esempio i comunisti, non mangiano? Non sono cristiani anche loro e come gli altri non hanno diritto alla vita? Noi non sappiamo ancora bene chi in fabbrica detiene il monopolio delle assunzioni; l'ufficio manodopera, cioè l'ufficio che ha competenza in merito, no, di questo siamo certi come siamo certi che nel vaglio delle assunzioni esiste la discriminazionione tant'è che come si è detto, venendo meno ad un preciso impegno, si fa di tutto perchè la commissione interna non metta il naso nella delicata questione.
E' giusto questo? Ai lavoratori e... perchè no? alla Direzione trarne le giuste considerazioni.
S. ZOLIFra il dire ed il fare della Confindustria vi sono di mezzo
I LAVORATORI VANNO RISPETTATI
Ad evitare cose spiacevoli la Direzione deve vigilare perchè in fabbrica non vi siano abusi di autorità
Parliamo della nostra fabbrica e del modo di interpretare la democrazia nei rapporti sociali ed umani che inevitabilmente si hanno in una qualun'que comunità specie quando questa comunità è legata, per questioni di lavoro, a doveri e diritti reciproci.
Noi non vogliamo andare troppo lontano nelle citazioni ci piace chiamare in causa
Come cittadini italiani e come laVoratori, la Costituzione Repubblicana che in forma inequivocabile abroga tutti quei sistemi fascisti che facevano delle fabbriche , delle galere morali e materiali, quando era proiliito avere , ragione, dove bisognava •tacere perchè il « nemico ci ascoltava », dove bisognava lavorare in silenzio ecc. ecc.
1,a Repubblica riconosce garantisce, dice l'articolo 2 della. Costituzione, i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (nel nostro caso sul lavoro - N.d.R.).
L'art. 3 ribadisce: « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale ». L'articolo 2087 del Codice civile precisa che « l'imprenditore per tutelare le condizioni di lavoro dei cittadini, è -tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare la integrità fisica e MORALE dei prestatori d'opera (dei lasforatori - N.d.R.) ». Fino a che punto tali leggi fondamentali - sono applicate e rispettate nella nostra fabbrica? Questi i diritti; ci sono anche i doveri. Sissignori, anche i doveri fanno parte della vita collettiva dell'uomo ed, anche quelli però debbono basarsi sulla reciprocità. Nel caso dei doveri bel caso dei diritti, noi sappiamò che qualcuno intende applicarli unilateralmente, specialmente in quella parte che interessa 'il rispetto della personalità umana.

Fatti Fotografà
CONCORSO DELLA FOTO
INDETTO DA "MICROFONO,.
Per gli appassionati della « foto » (e noi sappiamo che in fabbrica ci sono e sono molti) « Microfono » vuol fare qualche cosa di veramente gradito e cioè una mostra della fotografia. Pur se non abbiamo ancora tutti gli estremi per farne di questa iniziativa una cosa concreta, la mostra si farà e ne parliamo oggi perchè sappiamo che una fotografia, una di quelle fotografie che si deve presentare al giudizio ed alla ammirazione degli altri, non si può improvvisare Diamo a tutti tempo di affilare le proprie armi proponendo in via di massima quale data per l'esposizione la fine di ottobre tenendo conto che a determinare poi la data saranno le
Fino Et, che punto ci dispiaccia toccare certi argomenti che toccano in prima persona lavoratori che seppiir chiamati ad assolvere compiti di responsabilità e di direzione, noi consideriamo sempre compagni di lavoro, lo dimostra il fatto che da quando è nato il nostro giornale episodi sgradevoli ne sono purtroppo accaduti, ma noi non ne abbiamo voluto accennare nella speranza che non si ripetesser0 per non doverne mai parlare. Ora qualcuno, facendosi trascinare troppo dal suo carattere impulsivo dimentica di essere un capo e come tale quindi, di dover dare buon esempio di buon senso, di rispetto e di buona creanza. Vogliamo ancora ricordare che chi abusa dell'autorità che le deriva dal posto di responsabilità che occupa, non acquista ma perde di dignità e di autorità stessa, e se poi a questa persona non interessa nè l'una nè l'altra cosa, affari suoi. La cosa che deve essere tenuta presente da tutte le persone per bene che amano la tranqùillità, il rispetto e la stima dai loro subalterni è la legge della reciprocità. Ricordiamoci tutti di non fare agli altri quello che non si vuole che gli altri facciano a noi. Il tempo del « padrone sono mè 3. inteso come lo vorrebbe intendere qualcuno alla Ditta Geloso non attacca; questo detto come chiarificazione. Oggi noi non riteniamo sia necessario fare dei nomi e citare fatti; siamo ancora propensi a richiamare alla calma ed alla comprensione tutti coloro che « persa, la pazienza han fatto e detto cose che persone giudiziose e responsabili deplorano e siamo convinti che tutti assieme faranno in modo che non si ripetono; specialmente le ripicche e le rivincite non debbono avere strascichi che sarebbero peggiori di ogni altra cosa e darebbero la senzazione che si vuole la provocazione ed il fattaccio. Torniamo a dire, chi ha giudizio lo ,adoperi e buona notte al secchio ».
condizioni in cui si troverà il nuovo salone del CRAL, che per posizione e spazio, a nostro parere, si presta egregiamente alla bisogna. La mostra non avrà temi obbligati e tutti gli amatori della fotografia, principianti e veterani, possono sbizzarrirsi a toro piacimento. Vedute panoramiche, nature morte e... vive, gruppi e primi piani„ tutto è consentito purchè ci sia colpo d'occhio, tecnica, fantasia e... fortuna. A fare i debiti apprezzamenti inviteremo tutti, profani e tecnici. Fra questi ultimi, pensiamo di avere fra noi degli intenditori della fabbrica Galileo di Milano. Fate pervenire in redazione la vostra adesione.
La Famiglia Brindani, sinceramente commossa, ringrazia sentitamente il Direttore e la Redazione de «Il Microfono » .
F.to Famiglia BRINDANI
ihspoechanio ta cattivissimo„ della Geloso
momay ~~~~~~1«~
Riceviamo in « anonimo »: «Se l'accordo che voi chiamate " truffa " non vi aggrada, osate almeno rifiutare gli aumenti che da esso derivano. Il fatto è che voi parlate male dell'accordo ma i soldi li mettete ín tasca anche voi ›.
Sicuro amico (sarai per caso Il solito anonimo?), i soldi li mettiamo in tasca anche noi e ciò per diversi motivi. Prima di tutto, quanto oggi l'accordo truffa ci dà è frutto delle -lotte che fbrse anche tu hai sostenuto e senza le quali nessun dirigente (e tanto meno l'on. Pastore) avrebbe potuto' ottenere; quindi aspettano di diritto a tutti i lavoratori. Altra ragione è quella che per principio non rifiutiamo mai tutto ciò che va nell'interesse di chi- lavora indipendentemente dalla parte dalla quale giunge il miglioramento. A tale propositò abbiamo il dispiatere di ricordare come tale principio contrasta profondamente con la linea dei dirigenti scissionisti che non troppo tempo fa, in occasione di un accordo strappato agli agrari locali attraverso una lotta guidata dal nostro sindacato unitario, accordo che annullava quello truffa e migliorava nella misura più che doppia la cifra già stipulata dalla CISL con gli agrari, i dirigenti Tiberini compromettevano l'esito della prima convocazione delle parti non presentandosi all'incontro. Terzo ed ultimo argomento, è quello che quanto ci è stato dato dall'ultimo accordo è stato da noi accettato come primo acconto sui futuri aumenti che i lavoratori sono decisi a conquistarsi per migliorare veramente il loro tenore di vita. A tale proposito è bene si sappia che la FIOM nazionale ha già avuto contatti con i rappresentanti degli industriali perchè sia possibile una soluzione pacifica delle annose rivendicazioni e delle ultime controversie in corso. Anche al sindacato di categoria facente capo alfa CISL ed alla UIL, la FIOM ha inviato una lettera atta a promuovere una intesa dei tre sindacati per un'azione unitaria con proposte unitarie con le quali presentarsi al « padronato », che comunque parrebbe disposto a mettere sul tappeto della discussione il completamento del contratto nazionale di categoria. Oggi noi, pur auspicando un'intesa fra i tre sindacati dei lavoratòri, non sappiamo a quali risultati questa augurabile unità di intenti porterà, di certo sappiamo che la FIOM nazionale in un recente convegno di tutti i segretari delle FIOM provinciali tenutosi proprio a Milano e presente tutta la segreteria, dopo avere esaminata la situazione venutasi a creare dopo l'entrata in vigore dell'accordo famigerato, ha deciso di avanzare nuove richieste capaci di portare veramente un notevole beneficio nel bilancio familiare dei lavoratori ed a tale scopo ha inviato come si è detto, una lettera alla confederazione degli industriali con la quale si mette in evidenza l'accondiscendenza della categoria a prorogare il vigente contratto del lavoro (i chimici, i poligra-
- fici, lo hanno rinnovato recentemente con congrui vantaggi mentre i tessili, gli alimentaristi, il settore del legno sono in agitazione per ottenerlo) a condizioni però che si addivenga a un accordo su questi punti:
1) Aumento delle attuali retribuzioni conglobale di lire 13,50 all'ora per il manovale comune e proporzionalmente per tutte le altre categorie. 2) Avvicinamento delle nuove retribuzioni delle donne e dei giovani rispettivamente a quelle degli uomini e degli adulti. Per gli apprendisti la FIOM è peraltro favorevole a considerare con criteri di reciproca coniprensione condizioni che facilitino l'assunzione dei giovani nelle fabbriche. 3) Le tabelle risultanti nell'accordo per le varie categorie dovranno essere inserite nel contratto di làvor0. 4) Fissazioni delle percentuali ed aliquote contrattuali relative al minimo di cottimo (o premio di produzione). A tali richieste di carattere immediato seguiranno altre richieste di natura complementare al contratto che in riferimento alla definizione delle categorie, siano esse operaie che impiegatizie, sia per gli istituti di previdenza, sia per altri importantissimi temi, aspetta di essere completato.
Detto questo, amico terribile, mi pare dovrebbe essere logico mettere da parte qualsiasi risentimento (il tuo, fra l'altro non regge al peso della realtà dei fatti) e vedere tutti assieme di promuovere un'azione unitaria che spinga prima di tutto i rispettivi sindacati a raggiungere un'intesa sulla entità e sulla natura delle rivendicazioni, e poi di accelerare i tempi per la presentazione, la trattazione e la soluzione di quanto si andrà a chiedere. Tempo da perdere non ne abbiamo nessuno, giorno per giorno la situazione di ogni singola famiglia peggiora, tutti i costi dei generi di più largo consumo aumentano in misura pazzesca e tanto per cambiare i profitti dei nababbi italiani aumentano sempre di più. Cosa fa il governo italiano in mezzo a tanto malumore, a tanta miseria, a tanta ingiustizia? Ecco, fa proprio quello che state pensando voi che leggete, in questo momento. Ed allora se non ci pensa il governo, tutto intento a nascondere le sue magagne pensiamoci noi che siamo i diretti interessati. Uniamoci e... partiamo alla riscossa. R. CACCA seguito della I pagina dare il tempo al sindacato padronale di studiare la nuova situazione e fare magari delle controproposte, ma ricordiamoci anche che è due anni che parliamo ed un anno che lottiamo perchè ci si dia di che vi\•ere dignitosamente. Ora tempo da attendere non ne abbiamo più, le cose di casa nostra vanno di male in peggio, scandali, disonestà, sfruttamenti, ladrocini non ne mancano mentre per chi lavora la situazione si fa sempre più critica, quindi al punto in cui siamo dobbiamo prepararci perchè sia possibile fare presto e bene. Dopo abbiamo tante altre cose da fare!!!