Microfono10

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TRIESTE MIA

C'era una volta un trattato di pace, un brutto, un iniquo trattato di pace che mutilava fino a tempi migliori l'Italia da una grossa fetta del suo territorio nazionale. Questo lembo di suolo italico doveva diventare « Territorio Libero di Trieste », doveva essere governato dai suoi abitanti liberi da qualsiasi controllo da qualsiasi ingerenza straniera Era questa una cosa veramente brutta per quel popolo. Questo trattato era firmato da Francia, America, Russia e Inghilterra. Dopo qualche anno da questi avvenimenti, in occasione di certe elezioni politiche, tre di questi firmatari, America, Inghilterra e Francia, divenuti ormai amici di casa ed alleati, fecero una solenne promessa al Mondo e agli italiani. « Il territorio triestino andrà TUTTO all'Italia »; e gli italiani, quelli che credettero ai tre compari, furono sinceramente felici e votarono D. C. e nessuno parlò più di Territorio da restituire tutto all'Italia.

Qualcuno che non aveva mai creduto alle promesse dei parenti d'oltre frontiera propose un plebiscito che desse ai triestini la possibilità di scegliere liberamente la strada del loro avvenire e del loro destino. Si gridò allo scandalo. si chiese vendetta per tale nroposta. « Il T. L. T. doveva ritornare TUTTO agli italiani; parola degli alleati ! ! ! E parola degli alleati fù. La zona «A» fu restituita all'Italia e la zona « B » a Tito. Metà e metà.

Ma non era ancora abbastanza: gli amici disinteressati, degli italiani, gti alleati vigilavano e si accorsero che la zona « B era tronpo piccola per gli appetiti del pupillo Tito;

i.... lavoratori

egli che ha pronte le divisioni da mettere a disposizione degli americani merita qualche cosa di più e decidono di dargli ancora un pezzetto di terra italiana, un piccolo pezzo di 12 Km. quadrati.

Vengono alla mente le parole del Vescovo di Trieste Mons. Santini il quale tempo fa affermava: « Al nostro governo noi diciamo: non prestatevi a questa decisione. Una madre non ha cuore di salvare un figlio a prezzo di un altro '.

Cosa sono in fondo 12 Km. quadrati in confronto alla sete di servilismo dei governanti italiani? E così deciso furono chiamati i servi e fu loro ordinato di firmare l'infame baratto che peggiorava in modo tragico ed irreparabile il cattivo trattato di pace. I servi firmarono e per nascondere la loro vergogna e mascherare le loro malefatte ordinarono fossero fatte delle feste. Il popolo festeggiò piangendo i fratelli che ritornarono e quelli che sono stati venduti con i trenta danari.

Anche alla Geloso assunzioni con la tessera delle URLI?

E' cosa rara vedere nella nostra fabbrica facce nuove. Viceversa, farebbe piacere a tutti constatare che altri lavoratori abbiano trovato nella nostra azienda il modo di guadagnarsi onestamente il ellitiSte0 « pezzo di pane ». Per essere esatti e veritieri, qualche viso nuovo di tanto in tanto si nota; sono questi, in massima parte lavoratori che hanno sostituito qualche loro congiunto che ha lasciato il lavoro; cosa che la direzione ora non condere più per ragioni che non stiamo qui a discutere. Epperò qualche eccezione di vera ed autentica assunzione ha as-

Le nuove (ma sempre vecchie) proposte della F. I. O. M.

Chi non ricorda la posizione assurda della Confederazione degli Industriali in occasione delle discussioni che hanno portato alla capitolazione delle gerarchie sindacali delle organizzazioni minoritarie, che dopo tante sparate pubblicitarie partorirono il famoso accordo truffa. Dicevano allora i signori Costa, Borletti e C. che con la C. G. L. I. non si poteva ne si doveva più trattare, che la Confederazione « rossa » era per le agitazioni prettamente politiche ecc. ecc.

Oggi la Confindustria, ad un paio di mesi da quelle dichiarazioni, è disposta a trattare, in qualche caso sta trattando ed in qualche altro caso (come si riporta in altro articolo del nostro giornale, ha già trattato con la CGIL il rinnovo dei contratti nazionali di categoria, con esiti che noi osiamo definire soddisfacenti. Cosa ha cambiato la drastica decisione del padronato? Un tardivo seppur sempre utile esame di coscienza? O l'On. Di Vittorio ha sfoderdto una sua arma segreta!? Niente di tutto questo; la spiegazione ce l'ha dà il giornale « 24 ore )) che fino a prova contraria non fa ancora parte della catena del « cominform », anzi è risaputo che è l'organo ufficiale della Confindustria. Questo giornale, in un sua articolo, apparso in un numero del mese scorso diceva testualmente: « Anche se è CONSUETUDINE dire, all'indomani di uno sciopero, che nulla è successo, qualcosa nella produzio-

sunto in questi ultimi tempi una caraaeristica che ha due aspetti negativi. Il primo aspetto è quello che in queste occasioni la commissione interna viene lasciata all'oscuro di tutto; malgrado un preciso accordo firmato molto tempo fa con il titolare della nostra azienda, Ing. Geloso. Tutto avviene quasi con il crisma della clandestinità; 1a scelta generalim--pte viene fatta sulla base di raccomandazioni di sacrestia che vorrebbero dare garanzie serie circa la remissività del carattere del nuovo adepto e guarda strana coincidenza (specie per quanto si riferisce alle ultime assunzioni) il vivaio delle assunzioni trova il suo epicentro nella vicina Brianza (mistero questo che solo le stranezze della... divina provvidenza possono giustificare?! ). Allora, cosa è cambiato dai tempi del ventennio ad oggi se

ne viene sempre a mancare. Nel nostro caso (è sempre il « 24 ore » che parla) una diminuzione della produzione nazionale si è riscontrata nel periodo delle ultime agitazioni sindacali (ma non avevano detto che erano scioperi politici? N. del R.) specialmente (affermazione veramente interessante N. del R.) nel periodo immediatamente dopo la firma dell'Accordo. (truffa. Nota del Redattore). Dunque a far modificare l'atteggiamento dei signori padroni ha contribuito in modo determinante la lotta; ed è sintomatico il fatto che dove i lavoratori si sono battuti bene là, il padronato ha ceduto stipulando accordi e firmando nuovi contratti nazionali di categoria ottimi sotto tutti gli aspetti. Come è risaputo anche la nostra Organizzazione FIOM ha in questi giorni informato la Confederazione degli Industriali di essere disposta a trattare per il completamento del nostro contratto di categoria e per un miglioramento economico che va dalle 13,50 per i manovali comuni alle 6000 lire per gli impiegati di prima categoria. Quello che risponderà l'organizzazione degli Industriali nessuno ancora lo può dire, ma attenti però a non illuderci eccessivamente e facciamo tesoro delle esperienze passate che ci insegnano che ogni successo va ricercato nella lotta. Oggi è prematuro prendere atteggiamenti e decisioni avanzate, siamo in fase di attesa ed è ragionevole segue III pag. IV colonna

quello che ancora vale è la tessera o la raccomandazione di determinati personaggi che esprimono l'ideologia cara al padronato? E gli altri, per esempio i comunisti, non mangiano? Non sono cristiani anche loro e come gli altri non hanno diritto alla vita? Noi non sappiamo ancora bene chi in fabbrica detiene il monopolio delle assunzioni; l'ufficio manodopera, cioè l'ufficio che ha competenza in merito, no, di questo siamo certi come siamo certi che nel vaglio delle assunzioni esiste la discriminazionione tant'è che come si è detto, venendo meno ad un preciso impegno, si fa di tutto perchè la commissione interna non metta il naso nella delicata questione.

E' giusto questo? Ai lavoratori e... perchè no? alla Direzione trarne le giuste considerazioni.

Madre non ha cucre
salvare
prezzo di
(Monsignor Santini Vescovo di Trieste) 15 Ottobre 1954 - N. 13 Quindicinale degli Impiegati e degli Operai della Geloso VIALE BRENES, 29 "_' L- 10 Redazione e Amm.
Una
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Fra il dire ed il fare della Confindustria vi sono di mezzo

I LAVORATORI VANNO RISPETTATI

Ad evitare cose spiacevoli la Direzione deve vigilare perchè in fabbrica non vi siano abusi di autorità

Parliamo della nostra fabbrica e del modo di interpretare la democrazia nei rapporti sociali ed umani che inevitabilmente si hanno in una qualun'que comunità specie quando questa comunità è legata, per questioni di lavoro, a doveri e diritti reciproci.

Noi non vogliamo andare troppo lontano nelle citazioni ci piace chiamare in causa

Come cittadini italiani e come laVoratori, la Costituzione Repubblicana che in forma inequivocabile abroga tutti quei sistemi fascisti che facevano delle fabbriche , delle galere morali e materiali, quando era proiliito avere , ragione, dove bisognava •tacere perchè il « nemico ci ascoltava », dove bisognava lavorare in silenzio ecc. ecc.

1,a Repubblica riconosce garantisce, dice l'articolo 2 della. Costituzione, i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (nel nostro caso sul lavoro - N.d.R.).

L'art. 3 ribadisce: « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale ». L'articolo 2087 del Codice civile precisa che « l'imprenditore per tutelare le condizioni di lavoro dei cittadini, è -tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare la integrità fisica e MORALE dei prestatori d'opera (dei lasforatori - N.d.R.) ». Fino a che punto tali leggi fondamentali - sono applicate e rispettate nella nostra fabbrica? Questi i diritti; ci sono anche i doveri. Sissignori, anche i doveri fanno parte della vita collettiva dell'uomo ed, anche quelli però debbono basarsi sulla reciprocità. Nel caso dei doveri bel caso dei diritti, noi sappiamò che qualcuno intende applicarli unilateralmente, specialmente in quella parte che interessa 'il rispetto della personalità umana.

Fatti Fotografà

CONCORSO DELLA FOTO

INDETTO DA "MICROFONO,.

Per gli appassionati della « foto » (e noi sappiamo che in fabbrica ci sono e sono molti) « Microfono » vuol fare qualche cosa di veramente gradito e cioè una mostra della fotografia. Pur se non abbiamo ancora tutti gli estremi per farne di questa iniziativa una cosa concreta, la mostra si farà e ne parliamo oggi perchè sappiamo che una fotografia, una di quelle fotografie che si deve presentare al giudizio ed alla ammirazione degli altri, non si può improvvisare Diamo a tutti tempo di affilare le proprie armi proponendo in via di massima quale data per l'esposizione la fine di ottobre tenendo conto che a determinare poi la data saranno le

Fino Et, che punto ci dispiaccia toccare certi argomenti che toccano in prima persona lavoratori che seppiir chiamati ad assolvere compiti di responsabilità e di direzione, noi consideriamo sempre compagni di lavoro, lo dimostra il fatto che da quando è nato il nostro giornale episodi sgradevoli ne sono purtroppo accaduti, ma noi non ne abbiamo voluto accennare nella speranza che non si ripetesser0 per non doverne mai parlare. Ora qualcuno, facendosi trascinare troppo dal suo carattere impulsivo dimentica di essere un capo e come tale quindi, di dover dare buon esempio di buon senso, di rispetto e di buona creanza. Vogliamo ancora ricordare che chi abusa dell'autorità che le deriva dal posto di responsabilità che occupa, non acquista ma perde di dignità e di autorità stessa, e se poi a questa persona non interessa nè l'una nè l'altra cosa, affari suoi. La cosa che deve essere tenuta presente da tutte le persone per bene che amano la tranqùillità, il rispetto e la stima dai loro subalterni è la legge della reciprocità. Ricordiamoci tutti di non fare agli altri quello che non si vuole che gli altri facciano a noi. Il tempo del « padrone sono mè 3. inteso come lo vorrebbe intendere qualcuno alla Ditta Geloso non attacca; questo detto come chiarificazione. Oggi noi non riteniamo sia necessario fare dei nomi e citare fatti; siamo ancora propensi a richiamare alla calma ed alla comprensione tutti coloro che « persa, la pazienza han fatto e detto cose che persone giudiziose e responsabili deplorano e siamo convinti che tutti assieme faranno in modo che non si ripetono; specialmente le ripicche e le rivincite non debbono avere strascichi che sarebbero peggiori di ogni altra cosa e darebbero la senzazione che si vuole la provocazione ed il fattaccio. Torniamo a dire, chi ha giudizio lo ,adoperi e buona notte al secchio ».

condizioni in cui si troverà il nuovo salone del CRAL, che per posizione e spazio, a nostro parere, si presta egregiamente alla bisogna. La mostra non avrà temi obbligati e tutti gli amatori della fotografia, principianti e veterani, possono sbizzarrirsi a toro piacimento. Vedute panoramiche, nature morte e... vive, gruppi e primi piani„ tutto è consentito purchè ci sia colpo d'occhio, tecnica, fantasia e... fortuna. A fare i debiti apprezzamenti inviteremo tutti, profani e tecnici. Fra questi ultimi, pensiamo di avere fra noi degli intenditori della fabbrica Galileo di Milano. Fate pervenire in redazione la vostra adesione.

La Famiglia Brindani, sinceramente commossa, ringrazia sentitamente il Direttore e la Redazione de «Il Microfono » .

F.to Famiglia BRINDANI

ihspoechanio ta cattivissimo„ della Geloso

momay ~~~~~~1«~

Riceviamo in « anonimo »: «Se l'accordo che voi chiamate " truffa " non vi aggrada, osate almeno rifiutare gli aumenti che da esso derivano. Il fatto è che voi parlate male dell'accordo ma i soldi li mettete ín tasca anche voi ›.

Sicuro amico (sarai per caso Il solito anonimo?), i soldi li mettiamo in tasca anche noi e ciò per diversi motivi. Prima di tutto, quanto oggi l'accordo truffa ci dà è frutto delle -lotte che fbrse anche tu hai sostenuto e senza le quali nessun dirigente (e tanto meno l'on. Pastore) avrebbe potuto' ottenere; quindi aspettano di diritto a tutti i lavoratori. Altra ragione è quella che per principio non rifiutiamo mai tutto ciò che va nell'interesse di chi- lavora indipendentemente dalla parte dalla quale giunge il miglioramento. A tale propositò abbiamo il dispiatere di ricordare come tale principio contrasta profondamente con la linea dei dirigenti scissionisti che non troppo tempo fa, in occasione di un accordo strappato agli agrari locali attraverso una lotta guidata dal nostro sindacato unitario, accordo che annullava quello truffa e migliorava nella misura più che doppia la cifra già stipulata dalla CISL con gli agrari, i dirigenti Tiberini compromettevano l'esito della prima convocazione delle parti non presentandosi all'incontro. Terzo ed ultimo argomento, è quello che quanto ci è stato dato dall'ultimo accordo è stato da noi accettato come primo acconto sui futuri aumenti che i lavoratori sono decisi a conquistarsi per migliorare veramente il loro tenore di vita. A tale proposito è bene si sappia che la FIOM nazionale ha già avuto contatti con i rappresentanti degli industriali perchè sia possibile una soluzione pacifica delle annose rivendicazioni e delle ultime controversie in corso. Anche al sindacato di categoria facente capo alfa CISL ed alla UIL, la FIOM ha inviato una lettera atta a promuovere una intesa dei tre sindacati per un'azione unitaria con proposte unitarie con le quali presentarsi al « padronato », che comunque parrebbe disposto a mettere sul tappeto della discussione il completamento del contratto nazionale di categoria. Oggi noi, pur auspicando un'intesa fra i tre sindacati dei lavoratòri, non sappiamo a quali risultati questa augurabile unità di intenti porterà, di certo sappiamo che la FIOM nazionale in un recente convegno di tutti i segretari delle FIOM provinciali tenutosi proprio a Milano e presente tutta la segreteria, dopo avere esaminata la situazione venutasi a creare dopo l'entrata in vigore dell'accordo famigerato, ha deciso di avanzare nuove richieste capaci di portare veramente un notevole beneficio nel bilancio familiare dei lavoratori ed a tale scopo ha inviato come si è detto, una lettera alla confederazione degli industriali con la quale si mette in evidenza l'accondiscendenza della categoria a prorogare il vigente contratto del lavoro (i chimici, i poligra-

- fici, lo hanno rinnovato recentemente con congrui vantaggi mentre i tessili, gli alimentaristi, il settore del legno sono in agitazione per ottenerlo) a condizioni però che si addivenga a un accordo su questi punti:

1) Aumento delle attuali retribuzioni conglobale di lire 13,50 all'ora per il manovale comune e proporzionalmente per tutte le altre categorie. 2) Avvicinamento delle nuove retribuzioni delle donne e dei giovani rispettivamente a quelle degli uomini e degli adulti. Per gli apprendisti la FIOM è peraltro favorevole a considerare con criteri di reciproca coniprensione condizioni che facilitino l'assunzione dei giovani nelle fabbriche. 3) Le tabelle risultanti nell'accordo per le varie categorie dovranno essere inserite nel contratto di làvor0. 4) Fissazioni delle percentuali ed aliquote contrattuali relative al minimo di cottimo (o premio di produzione). A tali richieste di carattere immediato seguiranno altre richieste di natura complementare al contratto che in riferimento alla definizione delle categorie, siano esse operaie che impiegatizie, sia per gli istituti di previdenza, sia per altri importantissimi temi, aspetta di essere completato.

Detto questo, amico terribile, mi pare dovrebbe essere logico mettere da parte qualsiasi risentimento (il tuo, fra l'altro non regge al peso della realtà dei fatti) e vedere tutti assieme di promuovere un'azione unitaria che spinga prima di tutto i rispettivi sindacati a raggiungere un'intesa sulla entità e sulla natura delle rivendicazioni, e poi di accelerare i tempi per la presentazione, la trattazione e la soluzione di quanto si andrà a chiedere. Tempo da perdere non ne abbiamo nessuno, giorno per giorno la situazione di ogni singola famiglia peggiora, tutti i costi dei generi di più largo consumo aumentano in misura pazzesca e tanto per cambiare i profitti dei nababbi italiani aumentano sempre di più. Cosa fa il governo italiano in mezzo a tanto malumore, a tanta miseria, a tanta ingiustizia? Ecco, fa proprio quello che state pensando voi che leggete, in questo momento. Ed allora se non ci pensa il governo, tutto intento a nascondere le sue magagne pensiamoci noi che siamo i diretti interessati. Uniamoci e... partiamo alla riscossa. R. CACCA seguito della I pagina dare il tempo al sindacato padronale di studiare la nuova situazione e fare magari delle controproposte, ma ricordiamoci anche che è due anni che parliamo ed un anno che lottiamo perchè ci si dia di che vi\•ere dignitosamente. Ora tempo da attendere non ne abbiamo più, le cose di casa nostra vanno di male in peggio, scandali, disonestà, sfruttamenti, ladrocini non ne mancano mentre per chi lavora la situazione si fa sempre più critica, quindi al punto in cui siamo dobbiamo prepararci perchè sia possibile fare presto e bene. Dopo abbiamo tante altre cose da fare!!!

pag 2 il Microfono dei Lavoratori

DAGLI UFFICI E DAI REPARTI

Accorgimenti utili per la mensa

Siamo un gruppo di lavoratori del reparto torneria (Cabrini) e vorremmo sapere se il locale mensa cosi com'è, è finito. La domanda viene dettata da diverse considerazioni di ordine pratico e che facciamo presente perchè venga presa in considerazione e quanto prima messa in pratica. Fino a che il tempo si è mantenuto bello e tutti si andava alla ricerca di aria fresca, le porte aperte della mensa erano quasi gradite, ma ora che il tempo si volge al peggio è indispensabile che chi mangia vicino alle porte, abbia come ripararsi dalle correnti d'aria ora, e dal fteddo dopo, specialmente nel momento in cui si entra in mensa e quindi quando si esce. Una bussola secondo noi è quello che ci vuole, ma non siamo qui a voler insegnare a chi ne sa più -di noi, aspettiamo solo di ve'ere presto 'qualche cosa di concreto.

Amici del rep. Cabrini, questa volta la commissione interna vi ha preceduto nel fare presente la giusta necessità di porre riparo all'inconveniente da voi lamentato e nell'ultima seduta avuta con la Direzione si è fatto presente il problema delle porte e a questo si è aggiunto quello delle aperture che danno nella cantina'del CRAL; quelle finestre che servono per l'aereazione del sottostante locale raffreddano in misura eccessiva ed ora che fa freddo, in misura nociva, tutte le parti poste a sud del corpo umano di coloro che hanno il posto a sedere proprio sopra a queste aperture. Nell'uno e nell'altro caso, la Direzione ha dato assicurazione alla C. I. che tutto verrà preso in esame. Nella seduta prossima comunqul verrà data assicurazione circa l'inizio dei lavori.

Un altro gruppo di lavoratrici sempre del Rep. Cabrini pone il problema della pensilina all'ingresso della mensa. Eccone il testo: « Fino ad oggi il tempo ci ha favorito e il problema dell' ingresso alla mensa non ha preoccupato nessuno; ma ora che le piogge non si faranno desiderare siamo preoccupate che, in queste occasioni, nel momento in cui l'afflusso all'ingresso della mensa è più numeroso, coloro che saranno in coda alla fila prenderanno della bell'acqua prima di essere entrate; quindi ci sembra necessario costruire una pensilina all'ingresso delle due entrate ».

Dal Rep. Belfanti. Non sappiamo quali siano le ragioni della scarsità d'acqua nei gabinetti del e 18 »; certo si è che subito dopo le prime ore del mattino. l'ambiente, già per se stesso poco accogliente, diventa addirittura nauseante per l'ingombro che si crea perchè all'uso non corrisponde la quantità di acqua sufficiente per fare completa pulizia.

Quanto sopra esposto sarà fatto presente a chi di dovere e perisiamo che come sempre le cose verranno prese in seria considerazione.

AL C. R. A. L. FA FREDDO

Tre sono le corrispondenze che chiedono a « Microfono quando sarà finito il locale del CRAL. Per mancanza di spazio sacrifichiamo un po' la trascrizione delle lettere con la speranza che questo non dispiaccia agli scriventi. Dal canto nostro aggiungiamo che la costruzione a cui fanno cenno questi nostri collaboratori, si può con giusta ragione paragonare alla fabbrica del «Dom» dí proverbiale memoria. Ora però il problema si fa scottante in quanto la mancanza di finestre prima, e tutto il resto dopo, mette in serio disagio chi al CRAL deve lavorare e tutti i lavoratori che nella mezz'ora dopo il pasto desiderano svagarsi in un ambiente confortevole. Sappiamo che ormai il più è stato fatto, si tratta ora di fare tutto il resto, senza il quale però quello che c'è è pressochè inutile.

LOTTERIE E NUMERI ESTRATTI

Perchè non sussistano dubbi circa la serietà c la rettitudine delle lotterie, pesche ecc., a cui moltissimi lavoratori hanno aderito in questi ultimi tempi, acquistando i biglietti relativi, informiamo che la lotteria legata al festival dell'Unità a cui sono abbinati ricchissimi premi di cui ben 250 lavoratori ne hanno acquistato i biglietti (la coccarda del Parco Lambro) sarà estratta il 10 ottobre, in occasione del Congresso nazionale degli « Amici dell'Unità ». La lotteria abbinata alla sottoscrizione «per una grande C.G.I.L.» è stata estratta ed eccone l'esito.

Primo premio 33133; secondo premio 17432; terzo premio 66132; quarto premio 66708; quinto premio 55944.

Ed infine, la lotteria lanciata dagli amici dell'Unità della Geloso.

1 Vestito uomo 0626

2 Impermeabile uomo U253

3 Valigia 0039

4 Borsetta donna (pelle) 0089

5 Scarpe donna 0266

6 Scarpe donna 0719

7 Salame crudo 1 Kg. 0003

8 Scarpe bambina 0289

9 Scarpe bambino 0193

10 Scarpe bambino 0193

11 Scarpe bambino 0297

12 Salame crudo 1 Kg. 0043

13 Golfino donna 0818

14 Taglio sottana lana donna

n. 0767

15 Taglio vestito donna 0023

16 Taglio sottana lana donna

n. 0042

17 Taglio sottana lana donna

n. 0276

18 Taglio vestito donna 0884

19 Taglio sottana donna 0823

20 Scarpine bambino 0771

21 Servizio frutta 0807

22 Abalur 0812

23 Abalur 0416

24 Taglio sottana donna 0789

25 Taglio vestito donna 0556

26 Taglio sottana donna 0839

27 Scampolo donna 0311

28 Scampolo sottana 0018

29 Taglio vestito bambino 0066

30 Taglio vestito bambino 0010

31 Pantofole bambina 0067

32 Pantofole bambina 0191

33 Pantofole bambina 0382

34 Sottoveste 0553

35 Sottoveste 0554

36 Sottoveste 0386

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AMLETO

r 31 racconto del concorso letterario

UN CIODNO H Ella

•• Una qualunque frase ad un qualunque uomo...

Si direbbe una festa a venire, tanta è l'ansia e l'entusiasmo che anima i compagni di lavoro del signor Lorenzo. Vecchio operaio che vive da oltre sessant'anni nelle affumicate offimine concertando lime di tutti i pesi e di tutti i tagli, istancabile a servire ancora il padrone con la prontezza dei vent'anni, e se il suo corpo è logoro dal tempo, il suo spirito vince il tempo. E' uno spettacolo vederlo lavorare e muoversi con i suoi passi nervosi e celeri che lo fanno presente t ovunque. Non un attimo di sosta, non un attimo di debolezza. Quando impugna la lima sono limate vigorose, ed il ferro o l'acciaio calano a vista d'occhio! Tanto prodigio e tanto esempio, non potevano far restare insensibili chi con lui passa le ore del giorno. Perciò si affaccendano i compagni per racimolare qualche soldo onde festeggiare brindando il suo ottantesimo anno di età. Ma il brindisi è troppo poco; ci vuole qualcosa di più significativo e di più duraturo. Ecco allora le scintilla; qualcuno propone la medaglia, una medaglia d'oro. Si fanno i conti di cassa, i soldi son pochi e non bastano; gli operai, si sa, sono a corto di quattrini e non possono permettersi certi lussi. Si fa una nuova colletta, si rovesciano le tasche, si batte alle porte dei superiori, ma la difra non è ancora sufficiente. Una medaglia di buona fattura ha il suo prezzo abbastanza e salato ›. Nessuno si perde d'animo ed il miracolo si compie; la medaglia, piccolo capolavoro d'arte, viene fuori splendida e lucente.

Povero caro signor Lorenzo, tutto poteva immaginare nel festeggiamento organizzato in suo onore nel salone del Cral, dai suoi compagni vecchi e giovani, ma una medaglia d'oro. quella no, mai! Nei suoi lungi e pesanti anni di vita, ha potuto constatare che gli uomini non sono facili a riconoscere i meriti altrui e non poteva immaginare che specialmente noi. giovani e spens'erati, resi egoisti e sordi dalla nostra stessa giovane età ci saremmo interessati ai suoi ottant'anni. Ed eravamo felici del nostro gesto.

Nel salone tutto è pronto; anche la torta con le tradizionali candele accese è li ad aspettarci; c'è gente ed altra ne arriva ancora. Un giornalista?

CIAO MAMMETTA.

Da circa un mese una nostra dipendente ha lasciato il lavoro in forma definitiva per raggiunti limiti di età e•sopratutto perchè la salute ormai non le permetteva di continuare quella attività che da trnti . anni l'ha legata alla nostra grossa famiglia.

La persona di cui parliamo è l'amica Cesari lqvia. E' un'altra brava « grimetta » che ci lascia, così, in silenzio, quasi vergognosa di non lavorare più, quasi paurosa di essere da meno degli altri che restano a

Sicuro, anche im fotoreporter di un giornale popolare. Quando il signor Lorenzo entra è una voce sola; viene issato sulle spalle, schioppettano i tappi delle bottiglie, scatta il lampo del magnesio; tutto si succede come in un avvenimento eccezzionale ed i piccoli e vivi occhi del protagonista di tanta festa si bagnano di lacrime ed il cuore sicuramente accelera i suoi battiti; anche lui per un attimo ha vent'anni. Alla bianca luce delle ottantun candele (tanti sono gli anni del signor Lorenzo) il suo volto appare trasfigurato sep pur tracciato dai solchi inconfondibili del tempo. Nell'oscurità della sua lunga ed operosa vita, finalmente un giorno di luce, un attimo di celebrità. I suoi compagni danno la medaglia che sembra più lucente nel contrasto con le sporche tute, accompagnandola con una pergamena, come ai tempi dei nostro lontani padri. « Così come uomini a l'uomo di tanti anni...

L'ultimo sole del giorno è al tramonto. Il cerchio luminoso, quasi incolore esomigliante in tutto ad una vita che volge alla fine; è l'autunno, e le foglie cadute dai platani punteggiano di malinconia le strade. La facciata occidentale del e ritiro dei vecchi », così pallidamente illuminata ha tutte le caratteristiche di un tempo che non conosce vita. Le panche, nella stanca solitudine, sono affiancate dalle ombre serotine, danno di tanto in tanto riposo ai vecchi del ritiro. E' in una di queste che siede il signor Lorenzo, vecchio di ottantatre anni, dritto ed ossuto come, il bastone che lo sorregge. Ha vicino a se due compagni vecchi a par di lui, ed assieme dividono la malinconia di quel tramonto, gli occhi fissi, come per seguire a ritroso la lunga strada della vita vissuta. La campanella fa sentire il suo monotono suono; è il rchiamo dI tutte le sere; è il ricordo di un altro giorno che se ne va. Gli occhi dei vegliardi si scuotono lentamente quasi a malincuore si avviano verso il dormitorio. Un'altra pagina del libro della vita è quasi passata ed il signor Lorenzo si allontana dalla grande famiglia degli uomini che restano e per taluni di essi egli ha un ricordo di bontà e di infinita ricono scenza. NICOLA CALABRESE

.. E LUNGA VITA

continuare la sua opera. Noi la ricorderemo sempre per quel suo fare sempre faceto e accomodante, servizievole ed attiva in tutte le ore del giorno. E' un'altra lavoratrice che se ne va, dopo anni di lavoro e di sacrifici, portando con sè solo il ricordo delle sue fatiche ed anche se è risaputo della e tan,gibile comprensione » con cui la ditta ha l'abitudine di liquidare i _suoi dipendenti, noi. pensiamo che ciò non può e non deve soddisfare. Si pone quindi il problema. di una sol-

lecita soluzione del problema dei pensionati, visto non come un' ingrato onere aziendale ma come un doveroso riconoscimento umano e sociale verso chi contribuisce con onestà, con diligenza e competenza alle fortune di questa azienda.

LA COOPERATIVA EDILE "GELOSO„

Non è ancora realtà concreta ma non è neppure un sogno. La cooperativa edile Geloso (così si chiamerà il nuovo organismo) da oggi ha il suo aspettò giuridico, ha il suo bravo consiglio di amministrazione e questo pensiamo, farà piacere a molti lavoratori. Il consiglio, come è risaputo, è stato eletto democratica. mente (a scrutinio segreto' ed ha visto primi nella graduatoria dei voti i signori: Lancini Vittorio con 41 voti (i votanti erano 42) Pelosi Giovanni con 38 voti; Gallotta Francesco con 32, Giaveri con 28, Delmati con 22, Ferrari Elsa con 20 voti. Per il collegio dei sindaci si sono classificati nei cinque primi posti (tre effettivi e due supplenti) nell'ordine: Zoli, Failla, Laschi, Marcianesi ed il Dottor Viscardi (questi due ultimi supplenti). Molta strada ci resta ancora da fare, nessuno lo ignora, ma la riuscita, mettiamocelo bene in mente tutti, è condizionata alla volontà ed alla attività di tutti. Non sogniamoci che ora, consiglio esistente, tutto è a posto e che deve pensare lui a fare la casa. Oggi pochi sono coloro che hanno le idee chiare circa la responsabilità e le difficoltà che la nostra impresa comporto e tutti abbiamo bisogno di chiarircele queste idee, quindi faremo delle assemblee a cui tutti debbono partecipare perchè coloro che per la loro assenza ostacolano o ritardano decisioni od iniziative atte a fare andare avanti la baracca, avranno la spiacevole sorpresa di vedersi esclusi dalla comunità a menochè non accettino supinamente quanto viene di volta in volta deciso dall'assemblea dei soci. Presto avremo ' delle novità circa l'ubicazione ed il costo del terreno preposto alla erezione delle case; avremo anche delle precisazioni per quanto concerne il costo degli appartenenti e quindi le cifre necessarie per i ratei di. pagamento (di natura indicativa). La necessità di avere domande a carattere uni/ orme, più complete e più impegnative ha suggerito l'idea di distribuire dei moduli che tutti i soci dovranno regolarmente compilare, rispondendo a delle precise domande e sottofirmando il tutto.

Amici soci, se avremo fiducia in noi non è difficile riuscire e riusciremo. Parliamo intanto a tutti della nostra cooperativa edile, diciamo a tutti del grande compito sociale che essa si è assunto, diciamo a tutti che possa no e debbono contribuire alla riuscita di questo grande oàbiettivo che è quello di dare una casa dignitosa a chi ne ha veramente bisogno. Diciamo infine a tutti che l'aiuto che chiediamo non è solo morale ma è anche materiale e quest'ultimo inteso CO2722 finanziamenti con liberi prestiti che la cooperativa è autorizzata al accettare con un interesse che ì; certamente superiore a quello che viene dato d'abitudine da qualsiasi istituto bancario e con tutte le garanzie di legge.

Ma di questo sarà utile e necessario parlarne più a lungo e più dettagliatamente in avvenire.

BUONE USANZE

Al nostro compagno Giussani le è venuto a mancare l'affetto del proprio fratello deceduto in questi giorni. Al compagno Giussani i segni del nostro sincero cordoglio.

• La lavoratrice Bosini Maria del rep. Mascetti ha perso recentemente la sua adorata mamma. Ad essa ed alla famiglia vadano i segni del nostro cordoglio e della nostra fraterna solidarietà.

Il compagno Aresti Enrico, del rep. Belfanti è assente per malattia. I suoi compagni di lavoro gli inviano tanti auguri di pronta guarigione.

• Sempre dal rep. Villa iDe Mazzo Pasqua si è infortunata nello• scendere le scale dello spogliatoio. Le facciamo i migliori auguri perchè la caduta non abbia serie conseguenze e perchè presto riprenda il lavoro completamente ristabilita.

• Dal rep, televisione ci comunicano che il lavoratore Spaiardi Antonio è stato felicemente operato. All'amico Spaiardi che da qualche giorno è soggetto a qualche linea di temperatura noi tutti auguriamo una sollecita e completa guarigione.

• Dal rep. torperia (Bertelli) la compagna Lina Arrienti si è ansentata per l'acquisto (noia sappiamo se sarà la cicogna a portarcelo gratuitamente) di un bambino. Si, proprio bambino di sesso mascolino. (« Microfono» è informato di tutto). Auguroni alla futura mammina.

Nastro azzurro

La lavoratrice Longoni Palmira, assistente del nido aziendale il giorno 24 settembre è diventata mamma. Alla nuova mammina al maschietto ed anche al novello paparino tanti e tanti auguri di felicità.

Fiori .d'arancio

Giorno 7 di ottobre la lavoratrice Luciana Invernizzi convola a liete nozze con il signor Aligio Farina. Alla Luciana giungano gli auguri sinceri e fraterni delle sue compagne di lavoro e di Microfono.

• Il lavoratore Brussa Z:no del rep. C. H. s sposa. Il nostro Zino sposa la signorina Da: nilla De Toli il giorno 23 ottobre, nella Parrocchia del Duomo di Cittactella, in provincia di Padova. Al fortunato futuro sposo ed alla gentile prossima sposa noi facciamo i pIù bei auguri e le... raccomandazioni di rito.

Da Lodi

Da Lodi. Il nostro compagno di lavoro Castellazzi Vinicio è papà di una bella bamt ,;na. Alla piccola Elisabetta ed ai suoi fortunati genitori vada il ns. sincero augurio.

• Alla nostra lavoratrice Fasoli Camilla è venuta a mancare la sua adorata Mamma. Alla nostra amica ed a tutta la famiglia in lutto la maestranza invia sincere condoglianze.

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Microfono dei Lavoratori
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