25 APRILE
Gloria eterna ai martiri della liberazione. Sia il loro olocausto il seme che faccia germogliare la pace, la libertà e la prosperità.
Nove anni sono trascorsi dal giorno in cui il popolo italiano, dopo 20 anni di schiavitù fascista, e dopo le tremende vicissitudini della guerra e della occupazione straniera, trovava nell'unità la forza per sollevarsi contro l'oppressore e por fine alla dittatura ed alla tirannide. Ed in quelle sanguinose ed eroiche pagine di storia del' terzo risorgimento italiano che trovano il loro epilogo glorioso nella liberazione del 25 aprile il popolo racchiuse tutte le sue speranze per l'avvenire.
Scesero dalla montagna i partigiani, ritornarono i soldati dai fronti, cessarono di trepidare mamme e spose, ritornò il sereno. Gli uomini andarono al lavoro, credettero nella giustizia e fiduciosi nelle promesse, cattolici ed atei, comunisti e democratici, socialisti e repubblicani attesero le leggi che dicessero al popolo che il suo sacrificio non era stato vano.
E venne il referendum, venne la Repubblica, venne la Costituzione. Era il nuovo germe di una novella vita che alla raggiunta fraterna unità nazionale avrebbe dovuto portare la prosperità e la sicurezza nell'avvenire.
Nove anni sono passati. Nove anni di attesa, di alterne delusioni e di conquiste. Ma non fu quello che il popolo voleva. Le leggi, le stesse leggi che l'Italia si era date non furono troppo applicate e molti nomi e molti governi, dimentichi dei sacrifici che costarono libertà, indipendenza e riscatto, negarono ieri come negano oggi che le leggi siano applicate. Le fabbriche si chiudono per i comunisti che lottano e per i democristiani che credono ancora nel loro governo; le tasse, il costo della vita, tuto aumenta anche e soprattutto la miseria, senza fare distinzione di colore e di fede politica. Fatalità? destino? castigo di Dio? No, amici e compagni di lavoro. E' la volontà di pochi uomini, senza scrupoli e senza fede che ieri pieni di pauro promisero, ed oggi, passata la collera popolare, calpestano, dimenticano tutto, pur di soddisfare la loro sete di potere e di ricchezze.
oi donne, voi spose, che ancora oggi tremate nel ricordo
doloroso della guerra, trovate giusto tanto egoismo e tanta inumanità? I padroni dicono no alle nostre rivendicazioni; milioni sono gli italiani senza casa e senza lavoro, la miseria dilaga e si sperperano milioni e miliardi in orge, in vizi, in preparazione di un armamento che con una sola micidiale bomba atomica sarebbe polverizzato. Perchè si parla di eserciti quando il popolo chiede la pace, perchè si parla di comunità difensiva quando il popolo chiede lavoro e chiede di essere amico di tutti? Dunque vi sono persone che voglio ignorare il desiderio e la volontà del popolo e vogliono preparare delle avventure fu-
neste che sono in contrasto con gli interessi nazionali?
Ed allora amici e lavoratori, nel ricordo del tragico passato, nella ferma volontà di evitare il ripetersi dei dolorosi avvenimenti che ebbero il loro epilogo il 25 aprile 1945, uniamoci ancora una volta a fermare la mano della reazione che porta alla miseria, alla tragedia ed alla guerra e tutti assieme lottiamo perchè evitando un altro 25 aprile sia data al popolo quella pace quella libertà e quelal prosperità per cui i figli migliori di questa nostra Italia si immolarono generosamente allora.
FAILLA
Il "Microfono„ da il benvenuto ai nuovi eletti della C. I.
Risultato elezioni della C. I.
Lista Sindac. Unitario FIOM: Lista Sindacato CISL: Impijgati voti 93 seggi 1 su I Operai voti 583 seggi 5 su 6.
Impiegati voti 35 seggi — Operai voti 93 seggi 1 su 6.
Pertanto la lista dei membri della nuova C. I. è così composta:
Zoli Sebastiano, impiegato; Failla Giovanni, Pelosi Giovanni, Ercoli Anna, Bianchi Mario, Di Biasi Pasquale, Ferrari Francesco, operai.
Il PIANO K E LE RIVENDICAZIONI
Dunque stavolta è andata male; dobbiamo proprio convenire, con nostro grande disappunto, che ci è andata proprio male. Quei diavoli di giornalitsi del « Popolo », del « Corriere della Sera », dell'« Italia » ecc. ecc. sono riusciti a scoprire che il giorno 14 u. s. (a che ora non è risaputo) la C.G.I.L. avrebbe dovuto dare il via ad uno sciopero nazionale. Come, non lo sapevate? Eh! allora si vede che voi tutti non fate parte
del cominform! Comunque sta di fatto che sono riusciti a smascherarci. L' intelligente intuito dei nostri avversari ha saputo tradurre il testo cifrato che così diceva: « Quanto son fessi le persone in malafede » ciò che col cifrario segreto della C.G.I.L. (ormai lo possiamo confessare) vuol dire: tenetevi pronti a schiacchiare il bottone (misterioso) che ferma le braccia ai cinque milioni di nostri iscritti per il segue a pag. 2 colonna 4
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!l negozio dei lavorator
Alla Rassegna dell'Amicizia
Corso Lodi
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Lunedì 12 i cancelli della XXXII Fiera Campionaria si sono aperti alla curiosità e all'interesse di milioni di uomini. L'operosità, l'intelligenza, lo sforzo creativo di tutto un anno di lavoro di altri milioni di uomini di paesi lontani e vicini, portando le loro cose migliori vengono a parlarci della loro volontà di pace e di prosperità. Come sembrano ridicole le voci di taluni leoni che lanciano alla luna il loro raglio di odio, di minacce atomiche e di anticomunismo. Intanto che i Foster Duller americani ed italiani fanno sentire il loro grido di guerra, gli uomini di buona volontà chini sul loro lavoro, serenamente aprono la via che porta al progresso ed alla ricchezza. Polonia, Cecoslovacchia, Grecia, Francia, Svizzera, Unione Sovietica, Turchia, Inghilterra; e poi America, Bulgaria, Rumenia, Olanda ed altri ed altri Paesi ancora, dell'Africa dell'Asia delle Americhe e dell'Europa, si avvicendano, si stringono, si confondono nei luminosi standar della Fiera, dentro il recinto della rassegna del lavoro e dell'amicizia. Ma chi sono quei pazzi, dunque, che vogliono mettere gli uni contro gli altri gli stessi uomini che oggi si stringono la mano? Chi sono questi irresponsabili che vorrebbero dividere gli onesti e laboriosi lavoratori delle fabbriche in Italiani buoni ed in Italiani cattivi? Vadino que.: sti tristi illusi a visitare la Fiera, e là dal più piccolo al più grande capolavoro esposto sappiamo vedere il miracolo dell'unità della fraternità che milioni di operai di tecnici di dirigenti, di impiegati, di tutti i credi e di tutte le correnti che hanno saputo trovare nel sacrificio del lavoro. Se il motto dei guerrafondai è quello di « dividere per imperare . il nostro motto sia: « nell'unità e nel lavoro, la pace e la prosperità », l'augurio nostro sia che la XXXII Fiera di Milano diventi la fucina dove l'umanità che lavora e lotta possa trovare le condizioni per costruirsi un avvenire migliore sulla base del reciproco rispetto e della sincera collaborazione.
L. 10 Redazione e Amm VIALE BRENTA 29 15 Aprile W54 Quindicinale degli Impiegati e degli Operai della Geloso Pasqua di Pace 25 Aprile di libertà e di prosperità
artignoni
pag 2 il Microfono dei Lavoratori
Il lavoro ed i giovani
In, il problema. della oecupakione, o per meglio dire, il problema della disoccupazione giovanile è quanto mai tragica.
Nella provincia . di Milano
EVITIAMO IL PEGGIO
Un problema che da tempo sta particolarmente a cuore al lavoratori è quello delle condizioni meccaniche e quindi anti'-infortunistiche delle macchine stesse. Facendo un esame della situazione aziendale circa lo stato di efficenza delle attrezzature meccaniche, la prima cosa che si nota è quella della inadeguatezza quantitativa e qualitativa degli strumenti meccanici di lavoro. I prodotti che noi fabbrichiamo sono nella stragrande misura frutto di lavorazioni in serie, ma noi sappiamo che la preparazione di tale sistema di lavorazione e la manutenzione stessa di tutta la delicata attrezzatura di produzione esige un lavoro specializzato ed accurato che contrasta con lo stato dí arretratezza di talune macchine. Qùesta defiCenza che si riflette sulla bontà deì nostri prodotti ha il suo aspetto negativo anche nell'aspetto della sicurezza fisica di chi queste macchine deve adoperare. I casi d'infortunio 'esistono anche nella nostra fabbrica, casi gravi' e meno gravi che si avrebbero potuto evitare se si fosse dato seguito a certi accorgimenti a volte elementari, gli stessi che ancora oggi mancano in molte macchine e che sono fonte di - :eoccupazione per chi adondo vecchi o nuovi maceh:- ari privi di ripari teme s. .)re per la sua integrità fis,ca. In questi ultimi tempi qualche cosa è stato ratto per riparare al peggio, ed a volte questo è avvenuto dopo che il peggio ha richiamato la responsabilità di chi queste cose deve prevenire; ma se queste cose nessuno vuole che succedono (e noi siamo più che convinti che anche la direzione depreca gli infortuni) vediamo di non adottare più la politica del poi, ed in avvenire porre più attenzione al richiamo che i lavoratori sovente fanno su questo problema, prevenendo là dove è possibile, il lavoratore che, a volte è portato a sottovalutare il pericolo di certe deficenze meccaniche e tecniche della sua macchina di lavoro. Questo è uno dei problemi più importanti che non deve essere misconosciuto e che la nuova commissione interna dovrà impegnarsi a risolvere.
vivono - 15.000 giovani dai 14 ai 21 anni che costituiscono il 12,5% della, popolazione totale. Come vivono e cosa fanno?
Nella nostra provincia i dati ci informano che 28,674 gio vani studiano o sono da poco diplomati, 22.000 lavorano, 50 mila prestano servizio militare, 27.783 sono 'iscritti all'ufficio di collocamento perchè disoccupati. E gli altri 138.
534 come vivono? Non si sà; rimane solo la tragedia delle cifre. E' chiaro che per i giovani non vi è solo il problema della disoccupazione 'sche comunque resta fondamentale, ma vi è quello della cul- • tura, della ricreazione del lavoro, quest'ultimo inteso ca= me strumento di preparazione ad una attività futura che inetta nelle condizioni il gio vane, nell'attimo che lasciando la scuola entra nella vita Produttiva del paese, a dare il suo attivo e fattivo contributo alla società in cui vive.
Nella nostra fabbrica i giovani e le giovani non sono. eccessivamente numerosi (purtroppo) ma i problemi che l'interessano da vicino esistono e sono numerosi. — Per le giovani consentitemi di citarne uno fondamentale, quello dell'assurda differenza di paga che esiste fra loro e le « anziane (cidè, che hanno superato il 18 anno di età) malgrado la parità di rendimento qualitativo e quantitativo, differenza che non trova giustificazione, come potrebbe essere per il giovane, il periodo dell'apprendistato, che per esse non esiste, in quanto per la natura dei lavori a 'cui generalmente sono adibite, il loro tirocinio si riduce a dir tanto a due o tre mesi, dopo di che, entrano in piena efficienza nel ciclo produttivo.
Malgrado ciò oggi sappiamo che le paghe delle une e delle altre differiscono (e ci riferiamo ai minimi contrattuali) di L. 10,05 orarie solo sulla paga base, senza tener conto della sperequazione della contingenza, che tradotta in cifre significa ancora una differenza di L. 35,45 orarie che aggiunte alle lire 10,05 formano la bella somma di L. 45,50. Per quanto riguardi i giovani - mi riprometto di dire qualche -cosa nel prossimo numero.
N. BORELLI
COSE NUOVE MA
SEMPRE VECCHIE
Ho sentito, così di sfuggita, le frasi, che un tizio, uno dei pochi « soliti tizi », che diceva ad un lavoratore del « 18 » riferendosi agli avvenimenti
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che in questi giorni sbalordiscono e tolgono quasi il respiro a tutti gli onesti, per la loor portata e per la loro enormità: « Non hanno ritegno (i comunisti) e non si vergognano di fare tanto baccano e di offendere le persone ». La frase fa il paio con quella secondo cui « i fatti non sono veri perchè... è l'Unità a pubblicarli ». t chiaro che non bastano queste sciocche affermazioni per cancellare queste brucianti verità; i fatti Montagna-Moneta-Montesi e soci, perchè è di questo che sto parlando ci interessano tutti nello stesso senso e nella stessa misura. Il nostro giornale vuol parlarne perchè sia chiaro che queste vergogne di lusso non possono ne debbono essere elemento-di -contrasti e di divisioni fra noi lavoratori. . Sbaglia colui che rinfaccia ad un suo compagno questi avvenimenti solo pefchè questi ha creduto fino a ieri all'onestà di certi indegni dirigenti e sbaglia il lavoratore che vuole difendere od attenuare le colpe di chi ha tradito la sua fiducia. Ricordiamoci tutti compagni e colleghi, che i fatti che vengono oggi denunciati sono colpe commesse da persone che per la loro posizione po-. litica, rodiale ed economica non possono avere degli attenuanti. Solo la brama di godimenti e di piaceri, la sete e l'ingordigia del guadagno e d-el potere li hanno spinti ad azioni vili e disoneste, calpestando doveri, leggi e principi morali. Ve lo' immaginate, amici, il dottor Pavone, parlare di queste cose, ed a noMe di esse, della morale, delle leggi ecc.. dare ordini ai suoi tutori dell'ordine di disperdere e bastonare la plebaglia che osa chiedere con scioperi e dimostrazioni, lavoro, case, pensioni più umane, ecc. ecc. Queste cose sono avvenute nella nostra Milano ed in tutta.Italia. ed avverranno fino a che vi sarà un governo che pensa a fare solo dell'anticomunismo e dietro a questo paravento, persegue una politica antipopolare ed antidemocratica, e 'per conservare potere e privilegi non disdegna di andare a braccetto con avventurieri della peggiore risma, che a loro volta riescono a compromettere uomini ed istituti governativi per avere immunità ed omertà. Dobbiamo ricordarci che questi signori sono gli stessi che fanno chiudere le fabbriche, che creano la miseria, che dicono no alle nostre richieste tendenti a migliorare le nostre condizioni di vita. Cosa dobbiamo fare e cosa el,obbiamo dire noi lavoratori segue in 4 pag. colonna 2
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segue pag.
Le rivendicazioni
giorno 14 alle ore (le ore non siamo ancora autorizzati a precisarle) le saprete presto dagli stessi giornali seri d'informazione (ma non troppo) che hanno sguinzagliato per la bisogna i loro migliori segugi a due e a quattro zampe. A Milano, davanti a tanta dabenaggine si dice: ciapen pù" de ratt », e noi aggiungiamo che il signor Costa e soci hanno un bel da fare ad intorbidire le acque, ma i lavoratori senza le circolari segrete sanno come rispondere all'ottusità ed alla caparbietà della confindustria. Sbagliate, signori dalla grinta,dura e dalla cassaforte ben fornita a dire che l'ecolnomia nazionale non può reggere al peso delle nostre richieste, sbagliate a Mandare circolari a strettamente riservate » ai vostri associati per iniporre loro con la minaccia del ricatto, di non Cedere alle richieste dei lavoratori; in Italia industriali che hanno ancora un briciolo di buon senso e di comprensione ce ne sono ancora ed i vari Magnaghi, i vari MAURER, Guera e Milanesi, Migliavacca e Bisi, Krupp, Geloso, Gola, Maestri Valsecchi, Fedi, Sim, Chiesa ed altri ed altri ancora hanno, chi poco e chi meno poco, dato acconti ed aumenti ai propri dipendenti. L'economia italiana non si identifica sol negli sporchi in- • teressi dei monopoli Montecatini, Falk, Pirelli, Fiat ecc. che sono poi quelle piovre che sfruttano di più l'umanità guadagnando sulla pelle di chi lavora sempre più miliardi senza voler cedere nè concedere quanto basta per fare vivere il popolo più decentemente. Ed allora amici giornalisti dei vari « Corriere della Sera », voi monopolisti capocottari ed affini, aprite le orecchie e captate quest'altro dispaccio segreto dei lavoratori: a Non_ tirate troppo la corda», ciò che vuol dire: « Operai ed impiegati della Geloso, siate tutti pronti a rispondere degnamente al no della Confindustria e del governo (che poi è la stessa cosa) che invece di darci da vivere ci vuole regalare la Ced, la legge antisciopero, la legge contro la libertà di stampa ed altre cosucce dello stesso genere che dovrebbero portare il popolo italiano a vivere come vivono oggi milioni di esseri umani sotto il tallone della mafia siciliana; la stessa dell'affare Giuliano, la stessa del caso Montagna e soci, la stessa che qualcuno vuol portare ed instaurare a Montecitorio.
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Reparto Villa La tranceria del reparto Villa chiede a « Microfono * ,di chiarire un mistero.
Qual'è il motivo perchè in un reparto similare come è quello della tranceria del reparto n. 6 (Cuccagna) vi sia da tempo tanto lavoro da fare dello straordinario serale e da far venire tutta la maestranza del reparto stesso anche al sabato mentre nel nostro reparto il lavoro scarseggia. Noi sappiamo che oltre a questo quanto mai strana divisione del programma di lavoro interno, molto lavoro viene dato fuori, lavoro, che se eseguito in fabbrica darebbe senza dubbio la possibilità di fare qualche ora 'di straordinario. Non c'è proprio nulla da fare per mettere le cose per il meglio?
PRIMI SUCCESSI
lavoratori del reparto Galvanica che con le 3 « f » ci hanno messo al corrente delle loro condizioni ambientali. Ad essi siamo lieti di poter rispondere che dietro interessamento della c. i. è stata data assicurazione che il reparto in questione non più tardi della prima decade del mese di maggio, sarà trasferito nei nuovo capannone che a nostro modesto criterio, ci pare risponda in misura sufficiente alle esigenze di lavorazione come sono quelle della galvanica.
Ai giovani che chiedono la palestra possiamo assicurare che la cosa riscuote la simpatia nostra e della Commissione Interna. A nostro parere la richiesta è realizzabile e le persone aventi voce in capitolo, da noi interpellati, senza dare particolari assicurazioni, si sono impegnate, una volta finiti i nuovi lavori di costruzione, ad esaminare tutte le possibilità perchè la cosa possa essere realizzata.
Alle lavoratrici del reparto Trasformatori (Brandolini che da tanto tempo hanno messo in evidenza la disagiata situazione ambientale del reparto, « Il Microfono » è lieto di potere annunciare che, attraverso la costante opera della Commissione Interna, la Direzione, ritenendo finalmente giuste le difficoltà denunciate da tutte le lavoratirci del reparto interessato, si è impegnata a dare quanto prima corso ai lavori per la costruzione di finestre che diano aria sufficiente al locale.
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dai Reparti
Prima di iniziare questo articolo sui problemi e sulle richieste del ns. Stabilimento vogliamo ringraziare tutti i Cooperatori del giornale che danno il loro contributo portando a conoscenza a tutti i lavoratori e le lavoratrici i problemi, dell'uno e dell'altro reparto.
Il tema del ns. articolo è quanto mai importante ed urgente da risolvere in quanto esso tratta le condizioni ambientali della fabbrica. Nello Stabilimento di Lodi vi sono diversi Reparti e cioè « Reparto Trafileria, Smaltatura, Spiralatura, Conduttori, Trasformatori ». Ora in tutti questi reparti vi sono solo pochi ventilatori i quali oltre a non essere numericamente sufficienti a condizionare 1' aria, non hanno la possibilità di adempiere al loro specifico compito anche perchè, se da una parte entra l'aria, dalla parti opposta non vi è la possibilità di sfogo in quanto vi sono le finestre murate.
Ora che siamo in un periodo di lavoro in cui qui a Lodi faèciamo 10-11 ore di lavoro al giorno respirando quest'aria viziata che è causa di malesseri sia per gli uomini che per le donne. Tutta la maestranza dello Stabilimento chiede che siano fatte delle finestre ribaltabili che servirebbero a rendere meno disagevole il lavoro.
Essendo venuto una sola volta il medico qui allo Stabilimento la maestranza chiederebbe se è possibile un'altra visita medica anche perchè un sopraluogo di persona competente e di fiducia della direzione potrebbe assicurare a quest'ultima la necessità di far fronte alla nostra richiesta.
Chiarificazione
In riferimento a quanto è stato pubblicato nel secondo numero del giornale circa la situazione di lavoro in cui si trova attualmente il reparto III (Cabrini) ci è pervenuta in redazione una chiarificazione che ci sembra utile e doveroso pubblicare. La corrispondenza in questione nel ritenere errati i dati riportati nel numero due del giornale circa la manodopera occupata nel reparto, nel periodo del '49, giustifica l'attuale e reale mancanza di lavoro ai fini dello straordinario, citando la
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eliminazione di determinate lavorazioni ormai superate a causa di modifiche tecniche apportate nella costruzione di apparecchi radio. Altre lavorazioni, si dice nella corrispondenza, da tempo si fanno a Napoli, altre ancora e per motivi tecnici sono stati trasferiti al reparto I (Belfanti).
Se a quanto, sopra si aggiunge la totale smobilitazione del reparto 8 N e la enorme diminuzione del lavoro del reparto coni (Miglioli) che venivano alimentati dalla produzione del nostro reparto, si ha la chiarificazione dell'attuale situazione di precarietà del reparto in questione. Nel precisare come la modesta, aliquota di lavoro che viene effettuato da qualche dipendente al di fuori dell'azienda non può pregiudicare la possibilità delle ore straordinarie e che tanto meno interessi privati. possano causare la mancanza del lavoro per il sabato, e che la mancanza di macchine adeguate vietano al reparto di dare corso ad altre lavorazioni, la lettera termina auspicando una maggiore produzione del prodotto televisivo che può significare maggior lavoro per il reparto nel prossimo avvenire.
Domandare è lecito...
Le case ai dipendenti
Ho. sentito parlare di una legge che impegna il governo a contribuire nelle spese di costruzione, qualora un datore di lavoro volesse fare le case per i propri dipendenti; Se ciò risponde a realtà perchè non si fa la richiesta all'Ingegner Geloso?
Non il governo ma casa, nella sua complessa regolamentazione disponeva che il datore di lavoro volendo costruire abitazioni per i propri dipendenti Poteva disporre delle trattenute che abitualmente si fanno a tutti i cittadini che prestano la loro opera presso terzi e che noi tutti regolarmente paghiamo. Soldi che vanno nelle casse dell'Ira casa. Però questa disposizione era limitata net tempo ed è scaduta al terzo anno dell'entrata in vigore del. piano I.N.A. Questo è stato un motivo per cui quando la nostra commissione della - ditta, questa ha rifiutato. Ciò non toglie che il probleina si possa ancora porre con formule diverse.
Si discute della mensa
Siamo diverse donne messe assieme che scriviamo, e non sappiamo se queste cose si possono dire sul giornale, ma siccome quando le osservazioni sono giuste nessuno deve prendersela e noi li, diciamo. Certe cose noi 'donne li vediamo meglio degli uomini; ora, noi abbiamo notato come in mensa avviene che fra tanti inconvenienti, qualch'uno scusabile, altri no, chi ne subisce è sempre l'operaio. E adesso ci spieghiamo meglio. Mancano i bicchieri? sul tavolo degli impiegati si trovavano, su quelli degli operai no. C'è bisogno' del sale? Il salino sul tavolo degli impiegati si trova, e sul nostro ve ne uno per quattro tavoli. Così dicasi per le bottiglie dellaacqua e quando vi era la storia delle posate era lo stesso. Perfino gli sgabelli che sono scarsi, e di questo si dovrebbe provvedere con urgenza, se mancano, mancano sempre ai soliti posti.
che gli impiegati debbono essere trattati .bene anzi meglio di adesso, al pari di tutti i dipendenti e se la roba manca bisogna non farla mancare e che sia finita una volta per sempre che la mensa per una ragione o per l'altra, sia ragione di malcontento da parte di tutti, impiegati compresi, che se pur trovano la saliera in più o il bicchiere per tutti, trovano come noi che la minestra è troppo spesso acqua sporca, qualche volta acida e per quanto riguarda il secondo piatto noi, chiediamo che nel periodo invernale si spenda qualche cosa di più per un vitto più sostanzioso e che non si veda più il pezzetto di formaggio o di salame con i sottaceti quando la temperatura è sotto zero ed il corpo ha bisogno di calorie.
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Sia chiaro che non è nostro scopo quello di lamentare il miglior trattamento (se così si può dire) degli impiegati; sarebbe veramente ridicolo, ma diciamo che quel residuo di mentalità di fare delle distinzioni fra noi è loro deve sparire perchè è ingiusto inutile e dannoso. Noi diciamo
Noi siamo convinti che questi inconvenienti siano frutto di distrízzioni da parte delle nostre crimpagne della mensa e non come pensate voialtre una posOone deliberatamentete voInta. ,,Siamo però certi che quando ;i compagni incriminati légg4ranno la vostra critica metteranno più attenzione nel preparare i tavoli, mentre per quanti:, -'interessa la• qualità, del cibo, passiamo la questione alla c.i.
il Miorofono dei Lavoratori pa g 3
jUanCatnt:
t..c»coa
C. R. A. L. aziendale
GITA SOCIALE ED ELEZIONI
Cari Enalisti e non Enalisti
In seguito ad esperienze fatte con gli anni precedenti, il nostro C.R.A.L., per la narcisata 1954 ha stabilito quale luogo il GHISALLO, unico posto in Lombardia dove si !possa cogliere narcisi senza eccessivi spostamenti a piedi.
Sperando (pur essendoci già stati) d'incontrare il favore di tutti, già ora attendiamo le iscrizioni in massa.
In Lombardia molti monti danno narcisi, ma uno eccelle per quantità: il Ghisallo.
Narcisi al Vento su interminabili pendii attendono mani desiderose per essere raccolti, ed accogliere ed avvolgere col loro caratteristico profumo tutti i gitanti che col C.R.A.L. Geloso si porteranno a Madonna del Ghisallo.
Il pagamento della quota verrà effettuato all'atto dell'iscrizione o per trattenuta. Per le iscrizioni rivolgersi direttamente al Signor ROBUTTI PARIDE.
QUOTE ENALISTI L. 300 non ENALISTI » 600
PROGRAMMA
Partenza da Piazzale Corvetta: ore 6. — Partenza da Porta Romana: ore 6,10. — Partenza da Piazza Diaz: ore 6,30.
RITORNO
Partenza dal Ghisallo: ore 17. — Arrivo a Milano: ore 20 circa.
IMPORTANTE!!!
A chiarimento di equivoci interpretazioni circa la differente entità della cifra per la gita sociale programmata per il 9 maggio dal nostro erat aziendale, questo consiglio direttivo tiene a precisare che il costo normale per la « narcisata » è di lire 600 (che è poi la quota dei partecipanti non soci) e se per i soci la cifra è di lire 300 ciò è dovuto ad una delibera del Consiglio stesso che ha voluto così favorire i propri iscritti concorrendo alla spesa nella misura del 50 per cento.
La voce secondo cui la spesa per la gita in questione è di lire 300 per tutti e che la maggiorazione dei non soci andrebbe a totale beneficio dell'enal, è assolutamente priva di fondamento, e trova giustificazione solo nella malafede di chi la propaga.
Il Comitato elettorale per la elezione del nuovo Consiglio Direttivo del C.R.A.L. aziendale, riunitosi alle ore 12.30 del giorno 7, preso in esame le 13 proposte di candidatura alle elezioni del Consiglio Direttivo del C.R.A.L. tutte le ha ritenute valide.
Ecco i nominativi:
GIAVERI ANDREA
PAPETTI DAVIDINA
PERASSOLI ARMIDA
BARONI NOE'
LOSI FRANCO
ROBUTTI PARIDE
DADOMO DONINO
FERRARIO GASPARE
LOMBARDI GAETANO SINDACI
CACCIA RENATO
BELFANTI PAOLO
GRANELLI CARLO
Attraverso un contatto personale con tutti i proposti, al fine di avere da parte loro conferma di adesione, i Soci Garlaschelli Luigia, Brandi Ruggero, Gambini Valerio e Bologna Angelo per il Consiglio e Boncristiano Adolfo per i Sindaci Revisori, hanno declinato la candidatura per ragioni d'indole personale, per cui questo Comitato ha ritenuto giustificata la loro esclusione dalla lista da porsi in votazione.
Nel ricordare che la "data delle elezioni resta sempre quella del 22 c. m. comunichiamo che le modalità delle votazioni verranno rese di pubblica ragione con un prossimo comunicato. Il Comitato Elettorale segue pag. 2
davanti a queste brutture? Litigare fra noi? Certo no! Faremmo il gioco di chi vorrebbe veramente dividerci. Ed allora diciamo con serenità e con fermezza : chi sbaglia paghi di persona; e tanto è più in alto tanto più deve pagare. Tutti assieme chiediamo che giustizia sia fatta. A te amico e compagno democristiano o cislino diciamo sinceramente e fraternamente : sii tranquillo e la tua fronte sia sempre serena, perchè il fango che travolge chi ha tradito la tua fiducia non può arrivare fino a te onesto e laborioso e perchè queste cose non abbiano più a succedere, uniamoci come abbiamo fatto nei momenti più difficili ed assieme vedremo di migliorare questa società piena di contraddizioni, di porcherie e di ingiustizie.
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Buone usanze
Sinceramente addolorati comunichiamo la morte del dipendente collega MAZZETTI Antonio. Alla famiglia le nostre condoglianze.
All'amico Crespi Giuseppe da lungo tempo ammalato giunga il pensiero solidale di tutti i suoi compagni di lavoro con l'augurio sincero di una pronta guarigione.
Alla compagna Fradegrada Angela del reparto tranceria, vittima di un infortunio sul lavoro giunga sincero l'augurio e la speranza di averla presto fra noi completamente ristabilita.
Scotti Giovanni del magazzeno Grezzi, ha la sua cara consorte minata da un:- grave. male. A lui ed alla sua moglie l'augurio dei suoi colleghi e del « Microfono ..
Dal reparto 3 (Mascetti) ci comunicano che l'amica Croci Lina è stata recentemente operata. Le sue compagne di lavoro inviano tramite « Microfono » molti auguri a cui si associa anche il giornale.
All'amica lavoratrice Sperlazza Concetta anch'essa ammalata molti auguri di pronta guarigione.
La compagna Mirandola Emilia è da lunghi mesi assente dal lavoro a causa del suó piccolo gravemente ammalato. Giunga l'augurio ed il conforto di sapersi ricordata da tutti i suoi compagni ed amiche. Coraggio, cara mammina, e sia l'affetto di chi ti conosce apportatore di vita per il tuo caro bambino.
Lazzaroni Maria del reparto
C. H. assente dal reparto per malattia viene fraternamente ricordata dalle sue compagne di lavoro che assieme al « Microfono » le inviano molti auguri.
Franchi Maria del reparto televisione da più di tre mesi ammalata, si trova ora in ospedale in procinto di essere operata. Coraggio ed auguri, cara Franchi, i tuoi compagni ti sono vicini e ti pensano.
All'operaia Negri Maria che si trova attualmente ammalata, i nostri auguri di una pronta guarigione.
Della mensa Bertuzzi Maria è da tempo assente per malattia. Attualmente si trova in ospedale. A lei vada l'augurio sincero di tutti noi.
DA LODI
La nostra operaia Canevara Giampiera ha dato alla luce un bel bambino. Alla mamma e al piccolo i nostri migliori auguri.
NASTR I DI TUTTI I COLORI
Al compagno Melgazzi la sua consorte ha ritenuto opportuno regalarle una bambina. Un mucchio di auguroni alla bella famigliola.
Il giorno 5 è nata Parificato Rita. Suo papà continua a dire che è una bella bambina e che misura ben 50 cm. Parrebbe quasi che il merito di tutto ciò sia suo! Alla piccola Rita ed alla sua mammina molte cose belle.
In casa Cartoni è arrivata Maria Teresa. Benvenuta e molti auguri alla mamma Mercedes ed al suo paparino.
Alla amica Esposti Anna le è nata una bambina in data 29-3-54. Salute e prosperità alla nuova venuta ed ai suoi genitori. Miriam è il nome della neonata.
FIORI D'ARANCIO
Marchesi Carla il 17 c. m. si sposa. Felicità e prosperità e l'augurio che « Microfono » le porge.
In casa Belfanti il 19 p. v. si celebrano le nozze della figlia. Alla giovane sposa auguri, al collega Belfanti felicitazioni.
6UONA PASQUA
In occasione delle prossime feste Pasquali « Il Microfono » augura a tutti i lavoratori ed alle loro gentili famiglie molte cose belle e buone, in ultimo, l'augurio di avere presto la conclusione delle trattative tendenti a migliorare il tenore di vita onde evitare nuove lotte e nuovi sacrifici.
LA REDAZIONE
pag . 4 il Microfono dei Lavoratori
Direttore Resp Giovanni Faille Autor. Tribunale di Milano 3312 Dpostampa Via Muratori, 10