Magnete18

Page 1

IL

Convegno dei lavoratori della M. Marelli

POSIZIONE DEI COMUNISTI politico

sui problemi della fabbrica

Unità

Il 26 maggio si sono riuniti i comunisti del gruppo Magneti Marelli in una conferenza che rimane il fatto più interessante di questo ultimo periodo.

In una relazione si è sintetizzato tutti i problemi delle 4 fabbriche di Sesto di Milano mentre la lotta della classe operaia si afferma sempre più unitaria per nuove conquiste. Si è passato in rassegna l'attività politica e produttiva facendo risultare i lati negativi e positivi in un quadro competente, il che dimostra quanto sia serio e impegnativo il lavoro dei comunisti nelle fabbriche.

La lotta contro il monopolio deve trovare nei lavoratori della Magneti Marelli una avanguardia, la vecchia direzione ha capitolato e il monopolio ha avuto ragione. Per decisione degli stessi maggiori azionisti il gruppo sarà spezzettato e assorbito da diversi monopoli italiani stranieri.

Gli uomini della vecchia direzione hanno già piegato la schiena ai nuovi padroni sono già sulla breccia a sostenere che si andrà me-

glio con la FIAT a Crescenzago e meglio con gli Americani a Sesto, ecc.

Per i lavoratori nessuno sa come andrà, comunque i comunisti invitano tutti lavoratori a non lasciarsi ingannare, certe operazioni il padrone le fa per aumentare i profitti e non per far star meglio i lavoratori.

Interessante è stato l'esame della produzione e degli ammodernamenti. Vi sono state innovazioni, immesse macchine nuove, si è adoperata la tecnica della suddivisione dei tempi ed il risultato è che in questi ultimi quattro anni la produzione è aumentata ovunque del 100% e i guadagni della Azienda sono diventati enormi.

Non è mancata la critica alla politica rivendicativa interna. Con l'aumento della produttività che si registra non è possibile accon-

tentarsi dellé briciole, il progresso tecnico assieme all'impegno sempre maggiore delle maestranze per aumentare la produttività deve trasformarsi in benessere sociale -e una • sostanziale rivendicazione addentellata alla produttività è il minimo che si possa chiedere.

La lotta nella Fabbrica per il potere contrattuale per salari più alti è stata vista non isolata, ma collegata alla politica del governo, alla lotta per la pace, per le riforme strutturali che sono state al centro della discussione.

Quello che i comunisti hanno confermato con estrema chiarezza è che nulla viene da solo; dalla pace al miglior salario tutto dipende dall'unità e dalla lotta delle masse alla quale i comunisti come sempre si sentono di dedicare tutta la loro attività.

I popoli di alcuni paesi dell'Asia e del vicino Medio Oriente, la cui politica è sempre stata improntata su basi di totale asservimento al Governo Americano, con le ,loro azioni di massa hannn fatto traballare dalle fondamenta i loro Governi, sino a rovesciarli come è avvenuto in Corea, Turchia e in Giappone.

Corea

Sig Man Hi, il vecchio tiranno che ha provocato la guerra coreana nel non lontano 1950, ha dovuto dimettersi, senza però pagare lo scotto delle malefatte : il Governo Americano lo ha fatto evacuare alla chetichella ospitandolo alle isole Hawai.

Turchia

Menderes, il pazzo san-

L'MADADEEMESIIXLOTTA

i salari si aggirano sulle 35 - 40 mila al mese le Finalità della Direzione presa di posizione delle Autorità cittadine

I dipendenti dell'OSVA sono stati protagonisti di una lotta che si è protratta per più di due mesi: lotta dura, encomiabile, che ha richiamato l'attenzione di tutta la città, impegnando a fondo i tre Sindacati che hanno operato in modo unitario e conseguente. Lo sciopero è stato generato dai continui rifiuti che la Direzione ha frapposto alle richieste dei dipendenti tendenti a migliorare i salari

stipendi che all'OSV A si aggirano sulle 35-40 mila lire mensili di inedia. La Direzione, anzichè prendere atto delle sacrosante richieste dei dipendenti, sotto la guida dell' Assolombarda, notificò numerosi licenziamenti con l'intento di spostare l'asse della discussione e porre• i lavoratori su un terreno di difesa, giungendo, poi, alla serrata della fabbrica. Da qui la presa di posizione delle Auto-

rità cittadine, del Sindaco, del Consiglio Comunale, dei Partiti, dei Parroci e del Prefetto. Indubbiamente, per chi non è a conoscenza di tutti i problemi, la si. tuazione .appare confusa, inconcepibile. Infatti: che interesse può avere la Direzione dell'OSVA di giungere alla serrata? Ecco cosa bolle in pentola. Lo stabilimento dell'OSVA è ubicato in un settore previsto dal segue in pag. 4

guinario, amico di Pella e di Segni, considerato dagli occidentali il baluardo della democrazia e della civiltà nel vicino Medio Oriente, dopo aver fatto asa:ssinare centinaia di patrioti ed averne occultati i. cadaveri nei frigor dei' macelli. è stato rovesciato, arrestato ed ora è in attesa di giudizio.

Giappone

Kishi, primo ministro, si è dovuto dimettere dopo aver ratificato il trattatofarsa (nippo-americano), dal popolo ritenuto nullo e illegale : infatti, le formalità si sono esperite di notte, all'ora dei còspiratori, con la protezione dei carri armati mentre tutti intorno i manifestanti vibravano la loro protesta. Mai nella storia di questi popoli si sono avute manifestazioni così imponenti e così politicamente qualificate : oltre che la tirannia dei governang dispotici è stata la consapevolezza della necessità della lotta per la pace : Nagasaki e Hiroshima sono l'orrenda testimonianza dei trattati militari. Ma, Nagasaki e Hiroshima insegnano solo ai paesi asiatici?

No, certamente. In Italia vi sono basi missilistiche che rappresentano un gravissimo pericolo per tutti noi e da qui la necessità. di un vasto movimento unitario contro la politica governativa. Non dobbiamo dimenticare che la pace bisogna conquistarla, e per far ciò bisogna unirsi come ha saputo fare il popolo giapponese, coreano e turco.

ANNO VIII - N. 5 Sesto S. Giovanni - GIUGNO-LUGLIO 1900 LIRE 10
Redazione. Amministrazione : Via G. E.
72
MAGNETE PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA MAGNETI MARELLI Direzione,
Falck,
Panorama
e lotta dei lavoratori pre m essa per migliori condizioni di vita

Coca-Cola . e assistenza Solo 1'

Il padrone elargisce assistenza con i soldi dei

Quando qualche operaio non riceve l'assistenza — casi molto rari — si convince; anche per tutta la coreografica azione degli addetti a questo lavoro; che sia il padrone a fargli un atto di carità.

Ma in realtà le cose stanno diversamente e oggi la assistenza ha rovesciato il suo contenuto perchè di fatto sono i lavoratori che pagano.

Vi è stato tempo fa un accordo verbale fra Commissione Interna per la distribuzione della Coca Cola e si diceva che un piccolo guadagno doveva esserci e que-

sto sarebbe andato ad aumentare le possibilità della assistenza. Facciamo un po' di conti e vediamo di dare un giudizio con questi.

Ci siamo informati di quante bottigliette di Coca Cola si vendono al giorno, una media (annuale) di 1300. In tutti i posti le bottigliette vengono pagate al rifornitore L. 30 e qui si vende al minimo di L. 45 quando non la si paga 50, si ha quindi un guadagno netto di L. 15 alla bottiglia che moltiplicando per 1300 sono 22.500 al giorno, moltiplicandoli per i 26 giorni mensili fanno 585.000 lire

Mi piacerebbe sapere

Perchè il signor Blan non indaga sul contenuto delle buste paga anzichè su quelli che hanno protestato per tale contenuto.

Se è vero che il signor Lover va allo Stabilimento B di Romano Lombardo a dirigere l'Ufficio del personale.

Chi è che ha raccomandato in un modo così ferreo tale signore, distintosi nell'opera di crumiraggio durante gli scioperi per il contratto.

Se l'ing. Lazzara intende serio e giusto dire agli operai del reparto Attrezzeria che sono degli indisciplinati, ecc.

Ha forse pensato di metterli in ginocchio perchè (« cattivoni ») hanno scioperato per la misera percentuale di collaborazione.

Perchè non si distribuisce più a tutti gli operai ed operaie la Coca Cola al Reparto Chimica Zona Controllo Elettrolittici.

Perchè non si provvede allo Stabilimento A ad evitare l'intralcio nelle ore d'uscita dovuto ai mezzi di trasporto merci, messi in lungo e in largo nel cortile.

Perchè alla CGE la Coca Cola si paga 40 lire ed in certe drogherie la Coca Cola formato grande 55 lire. Quanti sanno che il Cardinal Montini (ex Arcivescovo dei lavoratori) è contrario ad un governo di centro sinistra.

Tizio Caio .. e .. i monopoli

Tizio - Hai sentito l'ultima! Tizio - Non certamente l'opeCAro - Cosa? raio, ricordati sempre, con più

Tizio - Si dice che la Ma- un « trust » si ingrossa, con più gneti Marelli sarà divisa in set- detta legge su tutte le altre pictori, Radio Professionale, Radio cole e medie aziende, e non solCivile, N, B, C, D. tanto, ma pesa anche e sopratCAIO - Perchè? tutto sulla politica nazionale,

Ttzto - Il settore equipaggia- naturalmente a sfavore delle menti Stab. N sarà direttamente classi lavoratrici.

legato dalla FIAT. La Radio CAIO - Hai ragione se poi penProf. sarà legata al complesso siamo che i guadagni vanno a americano Silvania, la Radio finire all'estero, dobbiamo dire Civile al complesso anch'esso povera Italia, la dissanguano a americano della R.C.A. nome della civiltà occidentale.

C.mo - Quando andrà in vigore Mio - Giusto, e non saremtutto ciò? mo degli italiani se non com-

Tizio - Si dice con il 1° di battessimo contro il concentraluglio. mento monopolistico italiano t

CAIO - Sarà vero tutto questo? straniero.

Tizio - Naturalmente noi sa- CAlo • Quando vedo quello remo gli ultimi a sapere certe che succede nella Turchia e cose, ma personalmente penso quello che è successo nella Coche qualcosa di vero c'è. rea del Sud mi sono detto: «Noi

CAIO - Se così è chi ci gua- italiani abbiamo ancora molto da dagnerà da questa storia? imparare ».

al mese, moltiplicato per 5 mesi all'anno la cifra si aggira sui 3.000.000 (tre milioni) all'anno.

A quanto ci è dato di conoscere non ci sembra che si faccia tanta assistenza da arrivare a questa cifra, il contratto di lavoro precisa un controllo di queste attività nella fabbrica, ma questi nostri padroni si rifiutano di rispettare quanto detto sul contratto di lavoro ed è evidente il motivo, lo dimostrano le cifre sopra esposte : risulterebbe che gli assistiti sono loro con i soldi nostri.

••

Con la protesta più cottimo

Nella giornata di venerdì giorno di liquidazione le operaie della suddetta squadra vedendosi pagato il cottimo in ragione del 10% si sono fermate esigendo dal capo una spiegazione. La fermata si protraeva per mezz'ora assumendo il carattere di protesta in quanto la squadra condensatori aveva svolto il lavoro normale dei mesi precedenti nei quali il cottimo è stato pagato ben diversamente, e sembra che questa fermata abbia dato i suoi frutti perchè la prossima percentuale di cottimo sarà circa il 24%.

Ora diciamo: bene hanno fatto a fermarsi le operaie sopra indicate, e aon saranno certo gli interrogatori del sig. Blan ad affievolire lo spirito di lotta che anima operai ed operaie, specialmente quando si vede loro rubare quello che si sono guadagnato. Da parte nostra vogliamo chiedere: non sarebbe meglio che interrogassero la loro coscienza (se ce l'hanno) questi signori responsabili del malcontento che serpeggia in tutto il settore. Da fonti generalmente ben informate, ci risulta che alcuni nostri dirigenti hanno un modo di comportarsi veramente insolito.

Tanto per cominciare citeremo un ingegnere della fabbrica, il quale, quando si presenta a lui un nuovo assunto, dopo avergli fatto fare alcune ore di anticamera è capace di piantarlo in asso... e andarsene. Prescindendo dal fatto poco ortodosso e molto maleducato, dato che ciò si è ripetuto, ci verrebbe voglia di domandare : « Scusi tanto, ma

azione

unitaria può impedire

lavoratori - ricavati dalla vendita delle bevande l' arbitrio

Al giorno successivo a quello della liquidazione cioè il giorno 14 maggio, gli operai del reparto attrezzeria scioperarono per mezz'ora dalle 8,15 alle 8,45 motivo continua riduzione della percentuale di collaborazione.

Dopo aver sentito la solita storiella, cioè quella che gli scioperanti del suddetto reparto sarebbero passibili di provvedimento disciplinare, una rappresentanza è stata ricevuta dal dott. Marocchino.

Dopo aver cercato con promesse di prestiti ai più bisognosi, di dare cioè lo zucchero, prontamente rifiutato del resto, la Direzione per bocca del dott. Marocchino ha lasciato intravvedere la possibilità di un aumento differenziato.

A parte la discutibilità di questo aumento (come entità) rimane però positivo il fatto della azione unitaria e decisa di tutto il reparto, che fatto cambiare parere a chi si è sempre dimenticato del reparto Attrezzeria, che se non andiamo errati anche in un'altra occasione si dovette scioperare più giorni per realizzare un abbastanza consistente aumento.

Questa è una dimostrazione pratica che in ultima analisi è l'azione diretta, cioè lo sciopero, che modera l'attuale stato di cose.

Questa è la via che dovrebbero intraprendere tutti i lavoratori dei reparti pagati a « collaborazione ».

Anche' per gli operai dello Stabilimento B appare tutt'altro che soddisfacente. La Direzione decurta continuamente le paghe attraverso i tagli di cottimo, gli operai del Reparto Accumulatori ne sanno qualcosa.

Ma la cosa non si limita solo a questo fatto, si sposta continuamente il personale da un reparto all'altro, come se gli operai fossero degli attrezzi per macchina.

Il tentativo poi di declassare la paga delle donne anziane di Azienda, declassare cioè coloro che si sono sacrificate contribuendo al bene della M. Marelli, mostra chiaramente il volto dei predicatori delle relazioni umane.

C'è chi può provvedere alla eliminazione di queste ingiustizie, altrimenti dovranno essere gli operai a dimostrare uniti che non sono più disposti ad accettare questo moltiplicarsi di insostenibili isituazioni.

SPOSTAMENE!

Tra le varie notizie che « girano » con insistenza vi è quella dello spostamento ad Alessandria del gruppo elettrolittici, delle macchine avvolgitrici (contatori a carta) ed infine gruppo Autoclave.

Tutti questi macchinari (sempre per sentito dire) andrebbero allo stab. Inca Radio di Alessandria. cos'è sempre occupato? ».

Sempre per rimanere in argomento, parleremo di un altro dirigente al quale non sappiamo se inviargli le nostre congratulazioni o uno psicanalista. Dunque, questo signore, quando noi dopo una faticosa giornata, torniamo a casa da bravi cittadini e lavoratori, godiamo, se possibile, alcune ore di svago in famiglia, poi, buoni buoni, andiamo a letto a reintegrare le forze affinchè il giorno dopo ci rimangano bene bene, lui veglial...

La domanda che ci si pone è questa: dove andranno le donne addette a questa lavorazione, in quali reparti saranno spostate? Si cercherà come al solito di fare dei declassamenti? Su queste cose la Direzione deve pronunciarsi e non fare come suo uso e cioè mettere sempre davanti a fatto compiuto.

Sì, veglia e sembrerebbe su di noi. Infatti siano le due, le tre o le quattro di notte, entra nello stabilimento, gira fra i reparti, va nelle gabine, controlla le bolle di lavoro, insomma tutto deve essere a posto perfettamente. Ora se è lecito dobbiamo pensare alla mamma che si alza di notte per sorvegliare il sonno dei propri figli? All'angelo custode? Oppure, alla ripresa di una vecchia e sconsigliabile abitudine da altri esercitata molto prima di lui?

" IL NOTTAMBULO 5

Chi deue costruire le case?

Il problema della casa rappresenta, indubbiamente, una grossa spina nel bilancio di tutti.

Ogni qual volta si discute dei rispettivi problemi famigliari, come risolverli cercando di confrontare il potenziale di acquisto col reale costo della vita, ci si trova subito di fronte alla voce affitto che soffoca tutte le altre voci del bilancio. Gli operai, gli impiegati, i tecnici vengono regolarmente tassati; sul listino paga la voce INA-CASE è ben visibile e i miliardi fluiscono nelle capaci casse di questo Ente (direttamente controllato dal Governo) mentre le realizzazioni rimangono — per i più — vana chimera. Solo qualcosa si è fatto, ma questo qualcosa è troppo poco e, perdipiù, non è rispondente al « versato ». Alla Camera i deputati di sinistra hanno fatto più di una interpellanza per sapere esattamente come stanno le cose, dove finiscono i soldi versati, ma le risposte, come al solito, sono state evasive e per nulla rassicuranti. Solo dalle organizzazioni periferiche si cerca di dare una risposta alle inadempienze governative; infatti i dc, a seconda del luogo in cui operano, danno una versione. Ad esempio, qui da noi, al Comune vi sono i comunisti e i socialisti, allora, i dc, attraverso il giornale cattolico locale, dicono che le case le deve costruire il Comune. Dunque, gli operai versano nelle casse dello Stato e il Comune dovrebbe (sic!) costruire le case. Malafede o totale ignoranza? Agli istrioni che non hanno il senso della direzione della cosa pubblica diciamo che il cortipito del Comune è quello di stimolare le iniziative private e cooperativistiche, intervenendo con tutti i mezzi a sua disposizione (strade, fognatura, acquedotto, ecc...) per favorire sempre di più queste attività, non mancando anche di costruire vani — come ha fatto il

Comune di Sesto — nella misura acconsentita dal bilancio.

Se nel nostro paese mancano ancora 10 milioni di vani è perchè abbiamo avuto ed abbiamo tuttora un Governo che si è sempre ben guardato dall'impostare una politica di costruzioni su larga scala costringendo al tempo stesso i costruttori privati a più moderati prezzi e a colpire gli specula. tori delle aree fabbricabili. Del resto,, in una Nazione dove lo Stato è retto dalle forze del capitale e l'attività privata è elevata a mito secondo i concetti della democrazia borghese, non può essere diversamente. E' qui che nasce il confronto fra gli Stati retti secondo i camini della democrazia borghese e quelli della democrazia socialista.

Solo in uno Stato dove la economia è pianificata — i cui fini sono collettivi — si possono conseguire determinati obiettivi. I fatti lo dimostrano.

E questo parallelo non Io abbiamo fatto a caso perchè mentre da una parte si realizza su larga scala, dall'altra, cioè da noi, si deve lottare contro lo sblocco de-

Cosa deve fare il Comune - In Italia mancano

10 Milioni di vani - L' opera dell' Ina - Case Versione dei cattolici locali

gli affitti come si è fatto la volta scorsa.

In dicembre la Camera dovrà affrontare nuovamente questo problema, per cui avremo modo di ritornare sull'argomento, in quanto si tratterà di organizzarci e

lottare ancora una volta tutti uniti per imporre una ulteriore proroga al « blocco dei fitti » e avremo anche 'modo di vedere da quale parte si schiereranno (coi fatti) i dirigenti cattolici di casa nostra.

Naturalmente l'azione per gli aurnensalariali per far fronti' acaro ,affitto è il rovescio della medaglia, ma di. ciò ci occupianio in altra parte del giornale.

ESEIVIPIC PER TUTTI

GEMA

"PARTIGIANA„ in lotta per la libertà

Il congresso del MSI nella città medaglia d' oro è un'insulto. Il Governo Tambroni che protegge i fascisti SE NE VADA - LA LOTTA SI ALLARGA

Il, giornaletto è già in stampa, ma la notizia è di grande rilievo, riusciamo solo a mettere un' inserto in terza pagina. L' impressione fra i lavoratori su questi fatti è sensibile, le prime notizie dalla Ercole Marelli, Magneti, Falck, Breda, Garelli ci parlano di grande malcontento fra i lavoratori ; di o. d. g. di protesta e di alcune fermate di lavoro. Per sabato a Sesto 1' ANPI ha' convocato tutte lo associazioni, i partiti ecc.

L' OSCAR DEI 35 ANNI

Corazzata Potiemkin

Parlare del « Potiemkin », il più bel film che sia mai stato fatto in tutta la storia del cinema, non è una cosa facile. Un critico l'ha paragonato ad « un grido », tanta è la sua carica emotiva; alcuni lo considerano come la massima testimonianza artistica della rivoluzione russa; altri lo indicano come un testo fondamentale dello specifico filmico: dal montaggio alla composizione dell'inquadratura, dall'uso del materiale plastico alla recitazione cinematografica.

Tutti hanno ragione ma nessuno dice tutto: il « Potiemkin » non è solo un film entusiasmante e commovente, un documento storico o una lezione di stile e di tecnica, ma è una vera opera d'arte, una delle più giovani

del nostro secolo.

A rivederlo oggi dopo 35 anni dalla sua realizzazione niente è cambiato nella nostra emozione e nel nostro giudizio.

La moda, il commercialismo, la propaganda molto spesso fanno del film, essendo il cinema anche un'industria, un'opera caduca, che col passar del tempo mostra la trama della superficialità e dell'insincerità.

Questo non vale per il «Potiemkin »: è un film muto, un po' sbiadito nel suo « preistori, co » bianco e nero, ma la sua storia è indimenticabile: commuove, stupisce, fa pensare, insegna. A noi spettatori, così abituati a passivamente sognare coi colorati polpettoni amorfi e reazionari di Hollywood o le

farsacce volgari e pettegole di ('inecittà, ci scuote, ci giunge veramente come « un grido » di speranza, di giustizia, come il grido della rivoluzione russa.

Ecco perchè gli diamo l'Oscar dei 35 anni: perchè una volta di più smentisce tutti i discorsi sulla caducità del cinema e sulla incapaCità del film di rimanere nei cuori e nella cultura della gente come una compiuta opera - d'arte.

Onore al cinema dunque oggi, che vede realizzata, sugli schernii italiani con un ritardo di 35 anni per colpa della censura fascista prima, clericale poi, la profezia di Lenin, che indicava nel film « la potenziale opera d'arte dei nostri tempi », nel cinema « l'arte rivoluzionaria 1.

UN FILM CHE TUTTI I LAVORATORI DEVONO VEDERE
" La
" di S. M. Esienstein

A proposito della patita salariale

Sono riprese nel mese di maggio le trattative tra le Organizzazioni Sindacali e la Confindustria, per la parità, di retribuzione fra lavoratrici e lavoratori. Si tratta di una delle vertenze che forse, più di ogni altra, il padronato ha cercato di evitare; di rinviare nel tempo. E ben se ne comprendono le ragioni: si tratta infatti di riconoscere, nella pratica, il principio universalmente accolto, che il lavoro della donna lavoratrice deve essere retribuito per i) suo valore reale, abolendo ogni assurda discriminazione, ogni pregiudizio o preconcetto secondo il quale, tale lavoro deve essere « pagato» meno solo perchè esplicato.., da donne. Riconoscere che è giunto il momento di regolamentare, di stabilire un nuovo e ben diverso trattamento salariale per le lavoratrici operaie e impiegate, secondo la Convenzione n. 100 del BIT. e secondo lo stesso art. 37 della Costituzione, è cosa che costa troppo al padronato italiano. Abituato a realizzare una parte dei suoi lauti profitti proprio sulla discriminazione di retribuzione fra i sessi e a mantenere bassi, su questa base, anclic i salari degli uomini, soprattutto nei settori di produzione ove sono largamente impiegate le lavoratrici, il padronato mal sopporta l'idea di rinunciarvi e da due anni a questa parte, ha cercato, come si suol dire, di menare il can per l'aia.

Alcuni nodi sono venuti al pettine. Dopo la conquista della parità di retribuzione per le tessili, seppure parziale, alla quale ai è aggiunto l'accordo, positivo per le .avoratrici delle calze e maglie e quello non certo meno importante che riguarda le impieg bancarie, la tionfindustrii "uovamente di fronte and UlttLelld ttpdrità 2., a doverne definire con le organizzazioni Sindacali i criteri generali della sua applicazione in

tutto il campo industriale.

La posizione della C.G.I.L. è nota: unificazione delle qualifiche professionali, senza alcuna discriminazione fra i sessi, con conseguente unificazione delle tabelle salariali. Che significa tutto ciò? Significa che occorre procedere ad una obiettiva valutazione delle mansioni svolte attualmente dalle lavoratrici, e su questa base, proporne Pincesellamento nelle categorie maschili corrispondenti, arrivando se fosse necessario, anche alla costituzione di eventuali sottocategorie, elevando comunque il valore del lavoro svolto dalle lavoratrici ed evitando che la valutazione sia fatta in modo da consentire al padronato di cacciare le mansioni' delle donne nell'ultima categoria maschile (Manovale Comune) o addirittura al di sotto di quest'ultima.

Tale è infatti l'intendimento della Confindustria, ritenendo in tal modo di avere « proceduto » alla e unificazione delle qualifiche » e di avere così chiuso il capitolo « parità».

Le trattative a livello inter confederale sono in corso mentre si avvicina la data di scadenza per l'inizio di quelle riguardanti la categoria dei metallurgici. Non è superfluo dire che la Confindustria sa che questa scadenza è .prossima ed è ben consapevole del valore economico e politico che la questione assume nell'ambito della più grande categoria industriale di lavoratori. Per questo non è il caso di stupirsi, se essa tenderà — a livello interconfedele — di comprimere le giuste richieste delle lavoratrici espresse dalla C.G.I.L.

La trattativa è unitaria e quello che ci auguriamo, nell'interesse delle lavoratrici, è che accanto alla C.G.I.L.. la C.I.S.L. e la U.I.L. si battano con decisione a favore di queste ultime. Ma ciò che va detto e ripetuto con molta forza è che ancora -na volta, ciò che deciderà, sarà

Calzoleria Vittoria

viale Ercole Marelli, 330 a prezzi popolari scarpe per tutti: da uomo, donna e bambino delle migliori marche si accettano buoni ENAL nel vostro interesse visitateci

il movimento, l'azione, la lotta stessa delle lavoratrici e dei lavoratori delle fabbriche.

Nessuna illusione deve infatti essere creata; la linea dell'attesa deve essere combattuta con forza. Al padronato deve giungere la pressione delle fabbriche: nella fabbrica stessa deve essere sostenuta e portata avanti con forza la giusta esigenza delle lavoratrici; alle Organizzazioni Sindacali deve arrivare l'impegno di azione dei lavoratori.

Solo così le trattative interconfederali possono giungere a soluzioni positive e .solo in tal modo si prepara un favorevole terrene alla trattativa per Te categoria dei metallurgici.

Alla opposizione del padronato, alla sua intransigenza, è sempre stato necessario opporre, per ottenere dei risultati, la unitaria azione dei lavoratori, ancora una volta e in particolare modo per la battaglia della parità salariale, questa azione si impone necessaria.

Piano. Regolatore zona semi-intensiva, per cui non è difficile capire quali siano le mire della Direzione : evacuare lo stabilimento, costruendone uno ex novo fuori città dove il terreno costa assai poco e la mano d'opera ancor meno di quanto non costi qua, e vendere l'attuale appezzamento a costruttori privati ricavando un cospicuo numero di milioni. Gli è che, il Pozzi, padrone dell'OSV A, ha fatto male i suoi conti, perchè il Piano Regolatore non è stato concepito per favorire gli speculatori, ma per dare alla città un ulteriore sviluppo e un aspetto ancor più moderno. Del resto come può essere tollerabile la evacuazione di una Ditta di circa mille dipendenti la quale nella nostra città ha trovato la sua formazione, il suo consolidamento? Ci è giunto che la Direzione

ha avuto dei colloqui col Sindaco e che da questi ha avuto una risposta ben precisa per quanto concerne la evacuazione, dal momento che il compito primo della Amministrazione è quello di salvaguardare la economia della città. Ci è giunto anche che il Sindaco, nel corso di questi colloqui, ha assicurato la Direzione che il Comune farà tutto quanto è possibile per favorire eventuali spostamenti che la Ditta dovrà affrontare nell'ambito della nostra città. Dopo di che, ogni iniziativa della Direzione per portare lo stabilimento altrove, sarebbe assolutamente ingiustificato,. Ora, all'OSV A; la attività è stata ripresa; nella fabbrica permane lo stato di agitazione in attesa che la Direzione si decida ad aumentare i salari e gli stipendi conformemente alle richieste dei dipendenti.

Viaggio popolare in U. R. S. S.

rivolgersi a Bergamaschi circolo Rondò Sesto- tel. 27.70.5.58

in comitiva col nostro giornale quest'estate un giorno a KIEV tre giorni a LENINGRADO sei giorni a MOSCA un giorno a MINSK un giorno a VARSAVIA

Quota L. 105.000 da Venezia a Venezia (tutto compreso) (Pe- informazioni rivolgersi per iscritto alla redazione)

ATTENZIONE ! MOBILI

NOVA TI

arredamenti in genere per la casa

camere da letto, sale da pranzo, tinelli, cucine, salotti SI ESEGUONO ANCHE LAVORI SU COMMISSIONE si fanno rateazioni, visitateci !

SEGUE DA PRIMA PAGINA
LA OSVA DA DUE MESI IN LOTTA
Responsabile : SANTE VIOLANTE Autoriaaalione Tribunale di Moina N. 2219 Tipografia i. Porpora SESTO SAN GIOVANNI via Piave n. 26 (vicinanze stazione F. F. S. S.) Telefono 24.70.942 ri

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.