Giornale sindacale del C. d. F. F.L.M. degli stabilimenti Borletti

LA SITUAZIONE
Giunti a questa fase della lotta riteniamo opportuno rivolgerci ai la voratori che questa lotta conducono per rispondere alle varie domande che vengono spesso rivolte ai membri del Consiglio di Fabbrica .
Ci sembra però necessario prima di tutto ritornare alla base di partenza per richiamare anche in maniera schematica i motivi informatori della nostra piattaforma . Questi si possono sudcivicbre grosso modo in tre punti: applicazione del Contratto tenendo conto della realtà Borletti ; aumenti salariali per far fronte all'aumento del costo della vita e che all'interno di questo aumento ci sia un fattore perequativo individuato in un minimo aziendale per ogni livello ; occupazione,nidi, asili, mensa, in una parola problemi di carattere sociale .
A queste nostre richieste il padrone ha risposto introducendo nella discussione della piattaforma un elemento deviante che è la cassa integrazione e siccome ad ogni tornata di trattative questo fenomeno si aggravava, per iniziativa nostra si decideva la rottura .
!ia rottura era poi anche ampiamente motivata dalla esiguità delle offerte .
Le domande che molti pongono sono :perchè la rottura ? e secondo, perchè non si riprende a trattare ? Sono domande legittime a cui è necessario rispondere e cercheremo di farlo nel modo più chiaro possibile .
Il continuare a trattare aveva un significato ben preciso ACCETTARE LA CASSA INTEGRAZIONE con tutto quello che comporta in fatto di indeboli mento della forza dei lavoratori•Non solo 'alla Borletti ,l'uso della cassa integrazione sta diventando un fatto endemico ed abituale come la epidemia di altri tempi ( e non solo di altri tempi ). Se non vogliamo essere sempre soggetti a questi, ricatto occorre che il padrone debba sostenere un costo e questo ci sembra il momento dato anche l'isolamento politico in cui si trova Borletti in questo momento e quello che gli stiamo creando con le nostre iniziative .
Quanto sopra detto dà anche una implicita risposta alla seconda doman da .
Se la cassa integrazione è un elemento deviante della nostra piattaforma ( che resta l'obiettivo centrale della nostra lotta ) e se è stato il padrone ad introdurlo allora deve essere lui a proporne l'uscita e la risoluzione .
Abbiamo ripetutamente detto che siamo disposti a trattare e il padrone lo sa ma sa anche,, e sarà bene che continui a fflperlo che ci potrà utilmente chiamare solo quando sarà entrato nell'ordine di idee di discutere sulla cassa integrazione .

Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che il 13/3 avremmo dovuto avere un incontro , è bene chiarire che la giornata era stata fissata di propria iniziativa dall'Avvocato Arengi dell'A.I.L. all'atto della rottura e che le OO.SS. per il tramite dei suoi segretari avevano risposto che la segnasse pure ma Che li chiamasse solo nel caso l'azienda avesse avuto qualcosa del dirci o proporre sulla riduzione di orario . Se l'incontro non è avvenuto vuol dire che l'azienda non aveva niente da dirci in proposito e la lotta che sta andando avanti magnificamente in tut ti gli stabilimenti dovrà far capire al padrone che la sua intransigen za non lo ripagherà .
14.2.74
I lavoratori di tutti gli stabilimenti Borletti si riuniscono a Sedriano per partecipare ad una grandiosa manifestazione in rifiuto della Cassa integrazione che ha colpito 600 operai dello Stabilimento di Sedriano .
15.2.74
Gli operai di Sedriano si presentano davanti ai cancelli della fabbrica e malgrado il divieto da parte della direzione entrano in fabbrica ed indicono una Assemblea dove viene rifiutata la Cassa integrazione . Si chiede il pagamento della parte mancante a quanto pagato dalla cassa integrazione.
22.2.74_
Viene organizzata a Sedriano una importante assemblea aperta alle forze po litiche e sociali . Presenziano all'Assemblea parlamentari e vari esponen ti di partiti democratici, amministrazioni comunali locali, delegazioni di Consigli di Fabbrica ed un nutrito gruppo di lavoratori della Laminati Plastici in lotta.
1.3.74
In mattinata manifestazione a Sedriano con i lavoratori della Sit Siemens di Castelletto di Settimo Milanese in lotta per il raggiungimento di una piattaforma aziendale in molti aspetti simile a quella dei lavoratori della Borletti . La manifestazione termina al Circolo Famigliare di Sedriano con uno spettacolo di canti popolari tenuto dagli attori della Comune .
Nel pomeriggio, in risposta all'ulteriore riduzione d'orario comunicata dalla direzione il giorno precedente ( da 34 a 32 ore ) tutti i Consigli di fabbrica degli stabilimenti Borletti si riuniscono a Sedriano dove si decide di proseguire la lotta in tutti gli stabilimenti con le stesse ore di sciopero e le stesse forme di agitazione .
UN MOMENTO DELL' ASSEMBLEA APERTA ALLA BORLETTI DI SEDRIANO
4.3.74
Inizia in tutti glistabilimenti, dopo la rottura delle trattative una avan zata forma di lotta consistente nel blocco dei magazzini e presidio fuori dalla fabbrica anche nelle ore notturne .
8.3.74
In cdncidenza con la Giornata Internazionale della Donna le lavoratrici di Sedriano organizzano una distribuzione di volantini e di mimose sulla Via Novara agli automobilisti in transito chiedendo adesioni alld lotta e solidarietà .
12.3.74
Organizzato dai CC. di FF. , allo scopo di finanziare alcune forme di scio pero e propagandare la nostra lotta alle forze politiche ed ai lavoratori del Magentino, si svolge uno spettacolo popolare con la partecpazione dei noti cantautori Svampa e Patruno . Il Cinema Verdi di Coi"betta era gremito in ogni ordine di.posti , sia seduti che in piedi, ed i lavoratasi hanno ma nifestato la loro piena solidarietà ed adesione .

In concomitanza all'iniziativa dello spettacolo, una delegazione del Consiglio ai.raporica si reca ad Amiens per prendere contatti con alcuni espo nenti sindacali della E.D. ( stabilimento Borletti in, Francia )
L'incontro ha posto le basi per collaborazioni future ed ha chiarito alcuni punti oscuri relativi ai legami produttivi frai nostri stabilimenti .
La nostra litta è stata propagandata ed è stato assunto dai compagni francesi l'impegno a non effettuare ore straordinarie per tutto il protrarsi della nostra lotta e a non ,effettuare lavoro che potrebbe essere dirottato dalla Italia alla Francia .