Megafono11

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Giornale sindacale del C. d. F. F.L.M. degli stabilimenti Borletti

LA SITUAZIONE

Giunti a questa fase della lotta riteniamo opportuno rivolgerci ai la voratori che questa lotta conducono per rispondere alle varie domande che vengono spesso rivolte ai membri del Consiglio di Fabbrica .

Ci sembra però necessario prima di tutto ritornare alla base di partenza per richiamare anche in maniera schematica i motivi informatori della nostra piattaforma . Questi si possono sudcivicbre grosso modo in tre punti: applicazione del Contratto tenendo conto della realtà Borletti ; aumenti salariali per far fronte all'aumento del costo della vita e che all'interno di questo aumento ci sia un fattore perequativo individuato in un minimo aziendale per ogni livello ; occupazione,nidi, asili, mensa, in una parola problemi di carattere sociale .

A queste nostre richieste il padrone ha risposto introducendo nella discussione della piattaforma un elemento deviante che è la cassa integrazione e siccome ad ogni tornata di trattative questo fenomeno si aggravava, per iniziativa nostra si decideva la rottura .

!ia rottura era poi anche ampiamente motivata dalla esiguità delle offerte .

Le domande che molti pongono sono :perchè la rottura ? e secondo, perchè non si riprende a trattare ? Sono domande legittime a cui è necessario rispondere e cercheremo di farlo nel modo più chiaro possibile .

Il continuare a trattare aveva un significato ben preciso ACCETTARE LA CASSA INTEGRAZIONE con tutto quello che comporta in fatto di indeboli mento della forza dei lavoratori•Non solo 'alla Borletti ,l'uso della cassa integrazione sta diventando un fatto endemico ed abituale come la epidemia di altri tempi ( e non solo di altri tempi ). Se non vogliamo essere sempre soggetti a questi, ricatto occorre che il padrone debba sostenere un costo e questo ci sembra il momento dato anche l'isolamento politico in cui si trova Borletti in questo momento e quello che gli stiamo creando con le nostre iniziative .

«NomimAr aprile 1974

Quanto sopra detto dà anche una implicita risposta alla seconda doman da .

Se la cassa integrazione è un elemento deviante della nostra piattaforma ( che resta l'obiettivo centrale della nostra lotta ) e se è stato il padrone ad introdurlo allora deve essere lui a proporne l'uscita e la risoluzione .

Abbiamo ripetutamente detto che siamo disposti a trattare e il padrone lo sa ma sa anche,, e sarà bene che continui a fflperlo che ci potrà utilmente chiamare solo quando sarà entrato nell'ordine di idee di discutere sulla cassa integrazione .

Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che il 13/3 avremmo dovuto avere un incontro , è bene chiarire che la giornata era stata fissata di propria iniziativa dall'Avvocato Arengi dell'A.I.L. all'atto della rottura e che le OO.SS. per il tramite dei suoi segretari avevano risposto che la segnasse pure ma Che li chiamasse solo nel caso l'azienda avesse avuto qualcosa del dirci o proporre sulla riduzione di orario . Se l'incontro non è avvenuto vuol dire che l'azienda non aveva niente da dirci in proposito e la lotta che sta andando avanti magnificamente in tut ti gli stabilimenti dovrà far capire al padrone che la sua intransigen za non lo ripagherà .

14.2.74

I lavoratori di tutti gli stabilimenti Borletti si riuniscono a Sedriano per partecipare ad una grandiosa manifestazione in rifiuto della Cassa integrazione che ha colpito 600 operai dello Stabilimento di Sedriano .

15.2.74

Gli operai di Sedriano si presentano davanti ai cancelli della fabbrica e malgrado il divieto da parte della direzione entrano in fabbrica ed indicono una Assemblea dove viene rifiutata la Cassa integrazione . Si chiede il pagamento della parte mancante a quanto pagato dalla cassa integrazione.

22.2.74_

Viene organizzata a Sedriano una importante assemblea aperta alle forze po litiche e sociali . Presenziano all'Assemblea parlamentari e vari esponen ti di partiti democratici, amministrazioni comunali locali, delegazioni di Consigli di Fabbrica ed un nutrito gruppo di lavoratori della Laminati Plastici in lotta.

1.3.74

In mattinata manifestazione a Sedriano con i lavoratori della Sit Siemens di Castelletto di Settimo Milanese in lotta per il raggiungimento di una piattaforma aziendale in molti aspetti simile a quella dei lavoratori della Borletti . La manifestazione termina al Circolo Famigliare di Sedriano con uno spettacolo di canti popolari tenuto dagli attori della Comune .

COME LOTTA LA BORLETTI

Nel pomeriggio, in risposta all'ulteriore riduzione d'orario comunicata dalla direzione il giorno precedente ( da 34 a 32 ore ) tutti i Consigli di fabbrica degli stabilimenti Borletti si riuniscono a Sedriano dove si decide di proseguire la lotta in tutti gli stabilimenti con le stesse ore di sciopero e le stesse forme di agitazione .

UN MOMENTO DELL' ASSEMBLEA APERTA ALLA BORLETTI DI SEDRIANO

4.3.74

Inizia in tutti glistabilimenti, dopo la rottura delle trattative una avan zata forma di lotta consistente nel blocco dei magazzini e presidio fuori dalla fabbrica anche nelle ore notturne .

8.3.74

In cdncidenza con la Giornata Internazionale della Donna le lavoratrici di Sedriano organizzano una distribuzione di volantini e di mimose sulla Via Novara agli automobilisti in transito chiedendo adesioni alld lotta e solidarietà .

12.3.74

Organizzato dai CC. di FF. , allo scopo di finanziare alcune forme di scio pero e propagandare la nostra lotta alle forze politiche ed ai lavoratori del Magentino, si svolge uno spettacolo popolare con la partecpazione dei noti cantautori Svampa e Patruno . Il Cinema Verdi di Coi"betta era gremito in ogni ordine di.posti , sia seduti che in piedi, ed i lavoratasi hanno ma nifestato la loro piena solidarietà ed adesione .

In concomitanza all'iniziativa dello spettacolo, una delegazione del Consiglio ai.raporica si reca ad Amiens per prendere contatti con alcuni espo nenti sindacali della E.D. ( stabilimento Borletti in, Francia )

L'incontro ha posto le basi per collaborazioni future ed ha chiarito alcuni punti oscuri relativi ai legami produttivi frai nostri stabilimenti .

La nostra litta è stata propagandata ed è stato assunto dai compagni francesi l'impegno a non effettuare ore straordinarie per tutto il protrarsi della nostra lotta e a non ,effettuare lavoro che potrebbe essere dirottato dalla Italia alla Francia .

RECITAL SVAMPA E PATRUNO

15.3.74

Un ulteriore Venerdì di lotta per i lavoratori della Borletti . Organizzata in collaborazione con la F.L.M. si è svolta , nonostante il mal tempo, un importante manifestazione unitaria con i lavoratori dell'ALFA ROMEO, SIT SIEMENS ed ASGEN

Un grandioso corteo è sfilato per le vie di Milano ineggiando all'unità dei lavoratori per la difesa del salario e del posto di lavoro . La manifestazione è culminata con comizi presso le sedi dell'Intersind e della Confindustria .

La manifestazione unitaria con I' Alfa Romeo Sit - Siemens Asgen

20.3.74

Per pubblicizzare la vertenza Borletti, ed allacciare ulteriori contatti con i C.d.F. della zona e le forze politico-sociali,vieneinstallata in via Waschineon una tenda e da questo momento inizia il presidio ininterrotto della fabbrica . nontemporaneamente viene allestita, sui dei pannelli ben visibili a tutti i passanti , una mostra fotografica dove sono riportate le fasi salienti della nostra lottai l'iniziativa è accolta con notevole favore da parte di tutti i lavoratori e le presenze sono numerose anche nelle ore notturne.

La tenda eretta dai lavoratori davanti alla Borletti

21.3.74

A Sedriano viene svolta una manifestazione notturna con fiaccolata alla quale partecipano la Giunta Comunale ed altre forze politiche . Nello stes so tempo si svolge presso la parrocchia locale un incontto fra alcuni delegati del nostro Consiglio di Fabbrica ed i sacerdoti di tutta la zona del Magentino . Viene redatto un importante documento nel quale i sacerdoti esprimono la loro piena solidarietà alla nostra lotta denunciando giudizi di condanna ai sistemi di sfruttamento e di bassi salari .

28.3.74

Come a Milano, anche a Sedriano si decide di iniziare il presidio ininter rotto della fabbrica e viene inalzata una tenda .

C.ONSIGUO 0$ rABBRjc" METTI MILANO

DICHIARAZIONE COMUNE DELLA C.G.T. E C.F.D.T. IN OCCASIONE DELLA VISITA

DELLA DELEGAZIONE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA DELLA BORLETTI E DELLA F.L.M.

MILANESE .

L'unione Dipartimentale C.G.T. della SOMME, i sindacati Veglia di Amiens, l'unione regionale C.F.D.T. si felicita di avere incontrato la delegazione del Consiglio di Fabbrica Borletti .

La discussione intrapresa , ha provato che la situazione dei lavo ratori è estremamente legata .

Il capitalismo dei nostri due paesi opera nella stessa maniera la situazione economica che esso si è creata fa subire ai lavoratori i costi di questa crisi del capitalismo .

L'unione regionale C.F.D.T. , l'unione dipartimentale C.G.T. e tut ti i loro sindacati salutano i lavoratori italiani che, come i lavorato ri francesi, intraprendono azioni per risolvere le loro rivendicazioni

Assicurano i lavoratori della Borletti della loro solidarietà nella lotta, lotta che si aggiunge a quelle condotte contro le società multina zionali per andare verso un cambiamento fondamentale della società capitalistica .

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ENNESIMA PROVOCAZIONE DELLA BORLETTI

Giovedì 28.3. i rappresentanti la Direzione convocavano l'esecutivo del Consiglio di Fabbrica per chiedere che non venissero frapposti ostacoli all'introduzione di prodotti finiti al magazzeno di Romolo Gessi . Motivazione ufficiale era che in via Digione non ci stava più niente e c'erano problemi di sicurezza . Nella discussione che ne seguiva si faceva intravedere che questo nostro gesto avrebbe potuto costituire un mezzo passo verso la trattativa su quali basi non si capiva o meglio lo si è capito il giorno dopo .

Il Consiglio di Fabbica veniva convocato per il pomeriggio del giorno 29.3. e decideva che non accedere alla richiesta della direzione in quanto il mezzo passo doveva farlo la direzione per i motivi spiegati in altra parte del giornalino e si/sarebbe finito con l'indebolire la nostra lotta.

Ma al di là di questi aspetti ce n'era un altro . Mentre la direzione ci faceva questa richiesta era già partita la citazione contro il Consiglio di Fabbrica al Pretore , in cui si chiedeva praticamente tre cose, cioè , il rimborso dei danni ( quando mai i padroni rimborsano i dinni che essi provocano ai lavoratori con la lorointransigenza ) la dichiarazione dell'illegalità della forma di lotta che si porta avanti in questi giorni, l'intervento della forza pubblica . Prima ancora di riunirsi/ il Consiglio di Fabbrica veniva a conoscenza attraverso l'Assolobbarda di queste novità. Due erano _ quindi le considerazioni che si potevano trarre da questo modo di comportarsi . Primo sulla malafede della direzione Che finge di aprire invece denuncia/ secondo che alla trattativa ci saremmo andati non per trattare la piattaforma nella sua globalità ma come fastidiosi postulanti. La risposta/ prima ancora che il Consiglio di Fabbrica/ l'hanno datai lavoratori con la salita in massa al 4° piano e altra alternativa non ci rimane che continuare a lottare democraticamente per far recedere il padrone della sua intransigenza .

RAFFORZIAMO IL SINDACATO

L'azione sindacale, la lotta con tutte le sue manifestazioni sono gli elementi decisivi per il risultato conclusivo della vertenza .

Ma la vita del lavoratore non è facile . Essa viene sempre investita, dentro e fuori della fabbricai da tante difficoltà e problemi che devono trovare il lavoratore stesso permanentemente attento ed impegnato affinchè le difficoltà stesse non peggiorino o annullino le sue stesse conquiste . Questa mobilitazione permanente trova il suo momento nel sostegno e nell'adesione al SIndacato .

Molti sono ancora i lavoratori e le lavoratrici che non hanno ritenutc di dare la loro adesione considerando che la loro partecipazione agli scio peri sia sufficiente per ottemperare al loro dovere di lavoratore in lotta contro la tracotanza e lo sfruttamento del padrone .

Se tutto il problema consistesse nel bisogno di risolvere una vertenza ci potrebbero essere delle giustificazioni in questo modo di pensare ma dato che non è così , esso è sbagliato, è estrerhamente limitativo,non apre nessuna prospettiva , manca quello che noi opportunamente chiamiamo coscienza di classe

Quell'elemento cioè che unisce tutti gli uomini ele donne sfruttati dai padronie per imporre un diverso modo di lavorare e di vivere dentro e fuori della fabbrica .

Da qui il nostro rinnovato appello che proprio nel momento della lotta ci si iscriva al Sindaato per aumentare la sua forza e il suo potere che altro non è che il potere di tutto il movimento operaio

Il sottoscritto Cart. del Reparto o Ufficio

Chiede l'iscrizione al Sindacato - FEDERAZIONE LAVORATORI METALMECCANICI( F.L.M. ) .

Firma

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