Lotte lavoro2

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Anno

REDAZIONE

presso la C. I. di Fabbrica

Prezzo L. 10

otte del Lavoro

PERIODICO DEGLI OPERAI E DEGLI IMPIEGATI DEL TIBB

MARZO 1943-1944

La guerra infuria, nuovi bombardamenti e nuovi lutti si susseguono, i generi alimentari scarseggiano ed i loro prezzi salgono alle stelle mentre la paga dei lavoratori è insufficiente; i lavoratori stessi sono stanchi della guerra e del fascismo, ma Mussolini rassicura i nazisti della fedeltà del popolo italiano e lascia loro la facoltà di smantellare la nostra industria. I lavoratori italiani non sopportano più oltre questa situazione e così, con lo sciopero generale del 3 Marzo del 1943, danno il colpo che segnerà il principio della fine del fascismo. Cosa avvenne al 3 Marzo nella nostra fabbrica? Mancano pochi giorni a quella data che già sui banchi girano volantini, distribuiti dai lavoratori del comitato clandestino. incitanti gli operai a chiedere miglioramenti salariali e di generi alimentari.

Alla mattina del 3 Marzo qualche cosa di nuovo par regni nella fabbrica: gli operai hanno sguardi più decisi. le macchine par che sentino che qualche cosa stia capitando e sembrano non girare più a ritmo normale.

Quelli del comitato clandestino avvisano gli altri che al fischio della sirena delle ore 10 si dovrà fermare; gli avvisati trasmettono le decisioni agli altri lavoratori ed aspettano con ansia l'urlo della sirena! Quale ore di ansia debbono aver passato questi compagni! Se lo sciopero non fosse riuscito vi era pericolo che venissero denunciati ed arrestati, ma tutto và come era previsto. Non si è ancora spento lo ululato della sirena che la Piccola Meccanica si ferma.

Corre al reparto 71 l'Ingegnere Rolandi i 1 quale cerca di impaurire gli operai dicendo loro che essi tradiscono la Patria e che possono essere denunciati al tribunale militare; gli operai, per nulla intimoriti, rispondono che hanno fame e che la paga non basta; in quel mentre arrivano, guidati da Galaotti, Pauselli, Bai e Garanzini, gli operai dei reparti 70 e 83; Cavagna, l'allora capo sezione, tenta di fermarli ma viene respinto. L' ingegner Rolandi, visto che nulla intimorisce gli operai, fa delle promesse e si ritira.

Mentre succedono questi fatti alla F.A., la grande officina è in fermento e nel pomeriggio anche essa sospende il lavoro, la fabbrica è ferma al completo e lo

sciopero è coronato da successo.

Durante la notte vengono arrestati Pauselli e Galaotti; alla mattina, appena gli operai apprendono la notizia dell'arresto dei loro due compagni di lavoro, si fermano e si recano tutti alla campata 13. Lì, sul grande tornio, Garanzini parla agli operai e tra l'altro dice, rivolto all'Ingegner Rolandi ed alla Direzione sopraggiunta « Voi davanti avete le belle parole ma dietro tenete il coltello » e poi invita gli operai a non riprendere il lavoro sino a quando non fossero rilasciati Pauselli e Galaotti.

Rolandi, credendo di impaurire gli operai, chiama nome per nome e fa schierare i fascisti della fabbrica, ma gli operai rispondono con risa e schiamazzi a questa provocazione ed allora egli è costretto a promettere la scarcerazione dei loro compagni di lavoro. La fabbrica — per quel giorno — rimane ferma e dopo alcuni giorni Pauselli e Galaotti vengono rilasciati.

Un anno è trascorso, anno denso di avvenimenti che vanno dalla caduta del fascismo alla sua rinascita per mezzo del tradimento della casta militare, alla lotta armata del popolo contro il fascismo e contro la guerra. E' in questo periodo critico della storia italiana, quando ove solo una parola detta male significava la deportazione e la morte, che la classe lavoratrice italiana si erge a guida della lotta per la salvaguardia delle industrie e del patrimonio nazionale minacciate d i smantellamento dai nazisti e dichiara lo sciopero nazionale.

3 Marzo '44: altra giornata di fulgida gloria dei lavoratori del Tecnomasio. Alle ore 10 la fabbrica è ferma al completo, malgrado che essa sia circondata da autoblinde e carri armati e gli sgherri della Muti » entrino nel Tecnomasio. Gli operai scendono in cortile e l'allora questore di Milano, Santamaria Nicolini, sbraita ed urla al tradimento, l'Ingegner Rolandi dice che chi non riprenderà il lavoro verrà inviato in Germania; gli operai non cedono e chiedono aumenti di salario e di viveri. Gli sgherri della Muti » portano, coi mitra alla schiena, gli operai ai loro posti di lavoro e impongono di lavorare ma non vi è nulla da fare e così la fabbrica resta ferma

per alcuni giorni e gli operai ottengono miglioramenti salariali e dei generi alimentari tesserati.

Gli operai del Tecnomasio. con questi due scioperi, si sono inseriti, assieme al movimento dei lavoratori di Milano e d'Italia, per la salvezza del patrimonio nazionale e per questo hanno dato la vita Bazzoni, Besozzi, Cavagnoli, Galletti, Garanzini, Generani, Ricci, Serafini, Serrani, Signorelli e Techel, — trucidati dal piombo nazi-fascista — e alcuni morti nei campi di eliminazione della Germania. Oggi, nel commemorare il IX Anniversario di questa gloriosa pagina del movimento operaio, vediamo nuovamente i lavoratori italiani lottare contro la smobilitazione della loro industria, contro il rinascere del fascismo e della prepotenza e contro la minaccia di una nuova guerra. Anche i lavoratori della nostra fabbrica si sono inseriti in questa lotta ed in queste ultime settimane abbiamo visto diverse sospensioni di lavoro. I lavoratori hanno chiesto, per mezzo della C. I. che se ne è fatta interprete, aumenti di salario e stipendio, questi li hanno chiesti per poter migliorare il loro tenore di vita.

I lavoratori del Tecnomasio sanno che le loro richieste sono più che giuste e, tutti uniti, si batteranno, come si sono battuti nel '43 e '44, per vederle esaudite ed inoltre invitano la nostra Direzione a rammentarsi dei fatti avvenuti in quegli anni e di trarne insegnamento.

LA DIREZIONE ha preso di mira le C. I.

Al momento di andare in macchina apprendiamo che in Castillia la fabbrica è ferma al completo. Gli operai hanno saputo che la Direzione intende limitare le funzionalità della C. I., impedendo ai suoi componenti di recarsi ai Sindacati.

La dimostrazione di forza data dagli operai e impiegati di Castillia, servirà certamente a far recedere la Direzione dalla sua errata posizione.

Si;è tenuto recentemente a Vienna la Conferenza Internaz. dei lavoratori metalmeccanici. Nella foto vediamo l'operaio Grossi del TIBB che attentamente segue i lavori

Le mozioni approvate alla Conferenza sono state due, la prima del Segretario della F.S.M., Jourdain, la quale tratta la situazione delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori dei paesi occidentali, condizioni che vanno dal problema della disoccupazione a quello della riduzione degli orari di lavoro, dai bassi salari agli alti costi della vita. Essa tratta anche la difesa della gioventù lavoratrice, il problema delle donne, dei pensionati, delle prevenzioni infortuni. d e 11 e malattie, delle ferie, ecc. Questa mo-

zione è documentata da dati di fatto inoppugnabili. Se questa mozione venisse fatta propria dai governi europei provocherebbe oltre che il risanamento delle industrie anche un miglior tenore di vita di tutti i lavoratori. La seconda mozione è un appello contro il piano Schuman in quanto esso prevede un regresso delle conquiste fatte a prezzi di gravi sacrifici dai lavoratori e ad uno smantellamento di parte delle industrie a beneficio dei superprofitti dei gruppi imperialistici europei.

8 Marzo - Festa Internazionale della Donna

I agi rivatlicalivi tiolle lavoratrici - grado Iuta alla osa

Si avvicina rapidamente la data dell'8 Marzo. Ogni donna lavoratrice sa oramai che cosa rappresenta l'8 Marzo; giornata in cui tutte le donne si ritrovano unite e affratellate decise a camminare in avanti sulla strada del progresso e della emancipazione.

E' una giornata di festa, di letizia e di senerità, ma è anche l'impegno a condurre avanti, — attraverso nuove conquiste — l'emancipazione delle lavoratrici. Non vi può essere nessuna emancipazione se non vi è nessuna conquista. Ed è per questo che le lavoratrici del T.I.B.B. pongono alcune importanti rivendicazioni da tempo dibattute e mai risolte dalla Direzione. Di ciò ne investono la C. I. incitandola e sostenendola nella sua lotta. Ad eguale lavoro, eguale salario. Riduzione dello scarto esistente tra le retribuzioni femminili e quelle maschili. Attuazione dell'Asilo Nido tut'ora rimasto tra le tante promesse della Direzione. Passaggi di categoria per operaie e impiegate. Pagamento di 4 ore per la mezza giornata di venerdì, 7 Marzo.

Queste rivendicazioni sono state discusse ed approvate in sede di riunioni di tutte le lavoratrici, le quali si batteranno per ottenerle. Non è solamente questo che vogliono le lavoratrici; esse vogliono che la pace sia garantita ai loro familiari e alle loro case. Ed è per questo che faranno udire la loro voce contro coloro che intendono turbare l'avvenire del nostro Paese e del mondo. Intanto fervono i preparativi nella nostra azienda per celebrare la giornata internazionale della Donna. Si parla di una commedia che verrà recitata alla mensa da parte di una compagnia di giovanissimi attori; e si dice che l'ormai tradizionale pranzo sia quest'anno di molto migliorato. La Cooperativa offrirà un rinfresco a metà spettacolo e il CRAL preparerà una sorpresa. All'ultimo momento si apprende che un famoso prestigiatore sarà in campo per far sparire e comparire gli oggetti; attenti ai borsellini, dunque! Sempre all'ultimo momento apprendiamo che una squadra di volonterosi lavoratori si offriranno per servire a tavola e per lavare i piatti. Una volta tanto...

1 N. 3
Milano 4 Marzo 1952
Il contributo di lotta e di sangue dei lavoratori del nella grande lotta di Liberazione

Al magazzino « A » da qualche anno esiste una situazione c h e oseremmo dire assurda e che la Direzione ha tutto l'interesse di mantenere in quanto ne trae maggiori benefici. Al magazzino di cui sopra prestano servizio 7 operai, di cui 4 alle dipendenze del T.I.B.B. e 3 alle dipendenze di una impresa edile chissà come infiltratasi nel nostro stabilimento. Fin qui nulla di grave, obbietteranno alcuni, ma il fatto è che la situazione del magazzino A è la situazione di altri magazzini, nei quali la nostra inchiesta non è ancora giunta. Per cui riteniamo che la cosa debba essere esaminata attentamente prima c h e possa estendersi maggiormente a danno dei lavoratori del T.I.B.B. e a quelli di questa fantomatica impresa. E' il caso quindi di chiedersi: Perchè succede questo?

In che cosa consistono questi benefici a favore della Direzione? Noi riteniamo che la Direzione abbia voluto accomodare diverse questioni che da tempo le premevano. Essa ha dovuto sopperire alla mancanza di mano d'opera a suo tempo lungamente dibattuta e sostenuta dagli organismi e dai lavoratori stessi. Pertanto non ha assunto alle dirette dipendenze questa mano d'opera, ma dietro prestazione di terzi, per cui le è facile liberarsene non appena lo ritiene opportuno. Infatti questi lavoratori sono da anni che vivono sotto 1' incubo d i essere mandati a spasso da un giorno all'altro, per cui non si azzardano chiedere nessun miglioramento. Prendendo lo spunto di cui sopra, si è assicurata in questo modo una certa quantità di mano d'opera a minor prezzo realizzando così un maggior profitto, poichè le paghe globali di questi operai sono al di sotto in media di ben 12 lire orarie se confrontate con i manovali di IV categoria e di oltre 16 lire se confrontati con quelli di III categoria.

G memisioftau?

A CHE PUNTO SIAMO?

Quando costituiremo la tanto desiderata cassa interna fondo pensionati, come l'hanno già l'A.T.M., la C.G.E., Redaelli ed altre fabbriche?

Il 1951 è passato, passerà forse anche il 1952 e tanti altri anni? Muovetevi, signori del comitato pensionati, non fate sì che a coloro che dovrebbero esser messi in pensione abbia loro a suonar le campane del riposo eterno con in mano la lima oppure il martello.

MADE

C'è da chiedersi se almeno qualcuno, o la ditta o la impresa, paghi i contributi di legge oppure no. La direzione allo stesso tempo intravvede la possibilità di creare una massa di riserva per lo spezzettamento delle azioni fatte da lavoratori durante le agitazioni condotte per migliorie, ecc. Questi operai sono o edili » per cui le nostre rivendicazioni di categoria non li dovrebbero interessare fino al punto di indurli a scendere al nostro fianco nella lotta. Noi a questo punto ci chiediamo: E' giusto che questi operai che pur essendo considerati u edili », ma che in realtà sono metalmeccanici, siano trattati in modo del tutto differente da noi? E' umano che la Direzione, non contenta di molti miliardi accumulati coi sacrifici dei lavoratori, usi questi nuovi metodi speculativi? Quando terminerà questo increscioso stato d i cose? Poniamo queste domande alla Direzione, la quale dovrebbe por fine immediatamente a tutto ciò. Invitiamo anche la C. I. a prendere in seria considerazione la faccenda e porla nei suoi giusti termini al fine di risolverla definitivamente.

3 COME

Un operaio del reparto 36 ci ha posto una domanda che certamente interessa tutti gli operai. « Come si deve comportare un operaio quando sulla bolletta di lavorazione a cottimo non vi è prezzo oppure vi è un prezzo insoddisfacente? »

Abbiamo senz'altro girato la domanda alla nostra C. I. che, nella persona dell'operaio Serrani, così ha risposto:

Quando sulla bolla non vi è prezzo, l'operaio deve farlo rilevare a I proprio capo reparto, il quale, assieme all'operaio, vedrà se esiste già una lettura di quel lavoro e la farà applicare sulla bolla, se non esistesse, l'operaio può chiederlo. Se l'operaio, da un esame approssimativo del lavoro, ritenesse insufficiente il prezzo della bolla, deve denunciare la bolla al proprio capo, il quale, assieme all'interessato, vedrà di ricercarne le cause e se necessario provvederà ad una nuova lettura. E' bene sottolineare che le letture delle bollette non sono intoccabili come taluni capi reparto affermano, ma bensì, come certe volte si diminuiscono dei prezzi, si può certamente anche aumentarli ».

Nel n. 2 del nostro giornale o Lotte del Lavoro », di tutto si è parlato, meno della categoria o Fattorini » la quale, attualmente, è composta non più da ragazzi ma bensì da uomini anziani con famiglia a carico e per di più mutilati di guerra, i quali vengono considerati manovali di 4a Categoria e retribuiti col minimo. Ne consegue che persone con a carico moglie e figli, vengono a percepire il vergognoso salario di circa o ventisettemila li-

re » mensili. Situazione oltremodo umiliante trattandosi di persone menomate, reduci dai campi di battaglia. Di fronte a questa situazione dobbiamo presentare alla Direzione le nostre ragioni e farle notare. Noi mutilati, non vogliamo essere umiliati per colpa di menomazioni incontrate in guerra, guerra che ha arricchito tra l'altro solo i grandi industriali. Facciamo appello a tutti, operai e impiegati, affinchè si affianchino alla nostra lotta che la stessa C. I. prenderà in esame affinchè si ponga termine a questa nostra triste condizione.

ERMETE ALBERTO

Pop Disciolte I

Tra pochi giorni si dovranno eleggere i nuovi Consiglieri per la Cooperativa. Essi sostituiranno queli uscenti, cui scade il mandato a norma dello Statuto sociale. Sarà opportuno che le votazioni siano eseguite con ponderatezza, soprattutto perchè in seno alla Cooperativa il compito di Consigliere richiede una attività costante, buona volontà e dedizione. Una rotazione alla responsabilità nel Consiglio è utile, ed è da sperare che i nuovi elementi apportino innovazioni e modifiche atte a migliorare sempre più la funzionalità dell'Esercizio. Detta rotazione è necessaria anche per portare a conoscenza ad un maggior numero di Soci le difficoltà ed i problemi della cooperazione, e così un più attaccamento ad un Organismo di così vitale importanza. Ancora oggi le Cooperative sono uno dei maggiori bersagli presi di mira da chi è contro l'interesse dei lavoratori; dai grandi magazzini ai grandi produttori, I e azioni p i ù illecite e sleali vengono attuate con assiduità sempre maggiore, mentre le leggi protettive a favore

della Cooperazione, da più di 3 anni sono ancora allo studio e riposano nei cassetti ministeriali; inoltre le imposizioni fiscali sono impressionanti perciò è necessario che ogni socio, oltre ad aggiornarsi delle difficoltà della loro Cooperativa, ne diventi un affezionato cliente acquistando al nostro Spaccio. Ogni acquisto è un contributo contro il rialzo dei prezzi, ed è anche la difesa del proprio striminzito salario o stipendio; inoltre la Cooperativa è anche luogo di educazione democratica e di maturità civile; maggiormente la Cooperativa sarà sentita dai cittadini, e meno cruente saranno le divergenze politiche e sindacali.

Nei Paesi a Democrazia Popolare la Cooperazione è il caposaldo della struttura sociale.

Dopo le elezioni Sociali, sarà indetta 1' assemblea dei Soci i quali oltre al diritto hanno il dovere di parteciparvi recando consigli e critiche costruttive. Aiutate e difendete la vostra Cooperativa; è nel vostro interesse.

PIETRO CASANOVA

Questa che vi accingiamo a narrarvi è l'istoria di u n prode guerriero c h e volle imitare le prodezze di Don Chisciotte e da novello cavaliere si accinse a combattere i I rialzo d e i cottimi. Un giorno un capo reparto della nostra fabbrica e precisamente di uno dei reparti della F.A. venne al lavoro armato di sacro furor » contro i cottimi e da novello Don Chisciotte volle mettersi alla testa dell'armata e si mise a giostrar contro di essi. Un giovane, ignaro di questo suo ardore guerresco, gli presentò una bolletta finita e gli chiese nuovo lavoro. Don Chisciotte si accinse alla battaglia, consigliò il ragazzo di restare ancora sulla bolletta, e a liquidazione avvenuta, i l giovane guadagnò il trenta per cento. Il novello Don Chisciotte aveva vinto l'inizio della battaglia ma poi dovette fare i conti col mulino a vento il quale, come racconta la storia, lo fece recedere costringendolo ad una nuova liquidazione.

Senta, novello Don Chisciotte, ci dia ascolto, faccia il suo dovere, agli operai che finiscono il lavoro ne dia un'altro o se non ve ne fosse li metta in attesa lavoro, non dispensi loro consigli inutili. Senta, prode guerriero, non si metta alla testa di coloro che tentano di tagliare i cottimi, i mulini a vento sono più forti di qualsiasi Don Chisciotte! Signor capo reparto non si faccia cattivo sangue per quanto gli abbiamo detto, ci pensi e ragioni!

ZIGO-ZAGO

LEGGETE lotte del lavoro

Tutti noi ricordiamo dopo l'eroica lotta partigiana condotta contro i nazisti occupanti e i traditori fascisti, loro servi, tutti o meglio la maggioranza del popolo italiano si credette a un mondo migliore, dopo finita la guerra e le promesse che gli « alleati » fecero durante le varie loro trasmissioni radio o straniere » si prometteva dopo la vittoria sul nazifascismo un mondo di pace, di tranquillità e di benessere.

Viceversa il susseguirsi di nuovi episodi di guerriglia e di guerre nel mondo Asiatico e Orientale, dopo il 25 Aprile, una data storica che il popolo italiano non può e non dimenticherà mai, il popolo, i partiti della classe lavoratrice davano al popolo italiano la Costituente, al-

tre elezioni vengono per il

Referendum: Repubblica o Monarchia e il popolo italiano vota liberamente per la Repubblica.

Ma altre elezioni più significative per il movimento operaio, è Aprile 1948, tragica giornata per le forze del lavoro e del progresso sociale; nuove leggi, nuove misure vengono applicate. Comincia il sistema di un tempo da ormai tutti creduto passato; si vengono a preparare misure antisciopero contro i dipendenti dello Stato, sino alle leggi di marca prettamente inquisitoriali. I vecchi fascisti ritornano baldanzosi ai posti da essi abbandonati, chi per paura della giustizia dei C.L.N., chi, epurati », grazie ai loro sporchi servigi resi a danno della classe lavoratrice

o per collaborazionismo col tedesco invasore.

Si tentano di mettere a tacere gli esponenti sindacali e gli attivisti delle organizzazioni operaie, si rivuole restaurare un nuovo regime poliziesco e imporre il silenzio e il non discutere davanti alla prepotenza e alla ingordigia padronale. Cosa importa che ci dividano metodi e sistemi e ideologie, i partiti o I e organizzazioni: in noi deve restarvi l'impegno e la volontà di tenere unito il movimento proletario, contro chi minaccia le libertà politiche, sindacali ed economiche, unità per la difesa delle istituzioni libere e democratiche e per conquistare nuovi successi salariali.

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Lotte del Lavoro
FRANCO RUSCONI del P. S. D. I
suimutiloti
L'IMPRESA EDILE ALI I. L L A NON SERVE SOLO PER COSTRUIRE CAPANNONI SU
Per una Cooperativa sana ed efficente Ancora una volta rialzano la testa!

SFOGLIANDO IN BIBLIOTECA

I. CillbEta via del tabacco

E. Caldwell, nato a White Oak, nella Georgia (Stati Uniti) nel 1903. Passò gran parte della sua vita, vagabondando fra le lande e le foreste del Sud.

Sino ai 25 anni, fece ogni sorta di lavori: dal bracciante al giocatore di rugby, dal carrettiere al cameriere e cuoco.

Purtuttavia, trovò il modo di frequentare l'università della Virginia e finì col diventare giornalista.

Fu in Russia nel 1941, fino alla riscossa delìe armate sovietiche, organizzò trasmissioni radio e invio di corrispondenze a giornali americani.

Caldwell, rappresenta una delle più tipiche narrative della corrente naturalista americana. Talvolta, nella forma ricorda Hemingway, ma il suo naturalismo, ha un'impronta personale, che si sprigiona dallo spettacolo realistico delle forme più crude della vita.

Egli sa dare ai suoi romanzi un carattere di commedia naturalistica, del tutto nuovo nella letteratura americana, che riesce a destare nel lettore una specie di singolare divertimento, pur con un fondo malinconico e pessimistico.

La sincera rivolta di fronte alle sciagurate condizioni dei lavoratori del Sud, contribuisce ad inalzare la narrativa dell'autore di Via del Tabacco, da una pittura più o meno efficace di un ambiente di depravazione fisica e morale ad un significato più umano.

Un luogo chiamato Estherville » è la triste storia di un fratello e sorella negri. In essa è narrata la dura lotta dei due, per mantenere intatta la loro personalità umana, contro la degradante depravazione dei bianchi.

Il romanzo — pur non avendo alti accenti polemici — assume la forza di una condanna e denuncia, rivolte ad una società corrotta ed in crisi, travagliata dalle sue profonde contraddizioni; condanna e denuncia, modellate su una dolorosa realtà.

Le figure dei due protagonisti d e 1 romanzo, r imarranno scolpite nella mente dei lettori, dopo aver seguito le loro peripezie e le loro tristezze dalle pagine del libro.

Con questo romanzo, Caldwell eleva una ennesima condanna al razzismo americano, che nonostante il ventesimo secolo, continua a furoreggiare in taluni Paesi “ democratici ».

IL BIBLIOTECARIO

Attekvziakte I

La Redazione comunica che, per mancanza di spazio, sul presente numero, deve rinviare la pubblicazione di alcune lettere inviateci dai lavoratori, al prossimo numero.

GINA LOLLOBRIGIDA

si è rifiutata di recarsi ad Holliwood, dicendo di non voler essere schiava dei produttori americani. Eccola in un suo tipico atteggiamento nel Film: ACTUNG BANDITI!

Può l'Arie [Illudere la Pace nel mondo?

Può l'arte difendere la pace nel mondo ?

Questa domanda ha sollevato — specialmente in questo ultimo periodo — una quantità di discussioni, polemiche e dibattiti scaturiti dai diversi pensieri artistici spirituali che, almeno per alcuni, male si addicano ad essere strumenti di persuasione attraverso il campo artistico per la salvaguardia della pace nel mondo. Proprio in questi giorni s'è aperta al pubblico in Via Filodrammatici n. 5, per interessamento del Comitato provinciale dei Partigiani della Pace e delle Olimpiadi Culturali della Gioventù, una mostra di manifesti, cartelli, xilografie, e disegni satirici realizzati nei più svariati Paesi d'Eu-

Lavoro nega' U.R.S.S.

Il convegno, che è promosso dalla Associazione Italiana per i rapporti culturali con l'URSS e dai massimi Organismi Sindacali nazionali, discuterà i problemi relativi alla organizzazione del lavoro, all'assistenza ai lavoratori ed alle loro famiglie, le caratteristiche della produzione nella fabbrica sovietica.

Nel corso degli anni che hanno visto la edificazione d e 1 socialismo, 1 a classe operaia sovietica ha compiuti enormi progressi sulla via del proprio sviluppo in tutti i campi. Al cittadino sovietico sono offerte tutte le condizioni necessarie per assicurare lo sviluppo delle sue attitudini e per consentirgli di vivere degnamente la sua vita.

Il comportamento sul lavoro dell'operaio nell'Unione Sovietica, paragonato a quello degli operai che vivono in regime capitalista è cambiato radicalmente.

Ognuno in Unione Sovietica sceglie la professione che preferisce, ognuno è mosso dal desiderio di perfezionare il proprio lavoro, di rendere più spedito il ritmo dell'edificazione. Attraverso il lavoro socialista, l'orizzonte degli operai sovietici si è allargato ed ha acquistato nuove prospettive.

Il movimento < takanovista », per la accelerazione della produzione e quello dei novatori » per la costante razionalizzazione del lavoro sono le prove più evidenti del nuovo spirito che anima gli operai sovietici. Tali conquiste, di cui si avvantaggia la Nazione nel s u o complesso, sono state rese possibili dalle condizioni generali in cui si svolge il lavoro degli operai sovietici. L'assoluta certezza di poter sempre lavorare, le costanti cure

date alla sicurezza sul lavoro, la garanzia di poter fruire di una abitazione rispondente alle necessità familiari ed a buon prezzo, le infinite possibilità di migliorare il proprio lavoro, migliorando contemporaneamente il proprio guadagno, sono alcune delle ragioni che rendono il lavoro per l'operaio sovietico non più una pesante catena ma una vera ragione di vita.

Come è noto la Costituzione dell' U.R.S.S. sancisce dal punto di visto legislativo il diritto al lavoro di tutti i cittadini sovietici; tale diritto compete a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, razza, nazionalità o religione.

La legge stabilisce altresì il principio: « a uguale lavoro, uguale salario », indistintamente dal sesso, età, razza o nazionalità del lavoratore. Inoltre, non solo il lavoratore può esplicare l'attività che ritiene più adatta alle sue capacità, ma gli viene offerta la possibilità di elevare, a spese dello Stato, la propria qualifica e, in conseguenza, il proprio guadagno.

Delle assicurazioni sociali fruiscono tutti gli operai e impiegati dell'Unione Sovietica e i contributi, indipendentemente dall' ammontare del salario, veng o n o pagati intieramente dall' amministrazione della azienda, in altre parole: l'operaio o l'impiegato gode dei benefici assicurativi a titolo completamente gratuito. La gestione delle assicurazioni sociali statali è affidata ai sindacati.

Oltre l'orario di lavoro, che non può mai superare le 8 ore giornaliere, non è consentita leffettuazione di ore straordinarie che in casi del tutto eccezional e. comunque, solo dopo ottenuta la autorizzazione spe-

ropa che assommano la risposta alla domanda rivolta in principio e cioè: l'arte può e deve difendere la Pace. In questa mostra sono presenti la Bulgaria, la Svezia, la Norvegia, la Romania, la Francia e la Polonia; buon nucleo di Paesi che possono già essi da soli far riscontrare anche al semplice visitatore le diversità di stile, di toni, di colori, di scuole che caratterizzano le diversità di vedute in campo artistico pur avendo in comune un unico tema: la Pace. La differenza sensibile che esiste fra le vedute italiane sul manifesto propagandistico e le opere realizzate da un collettivo di giovani svedesi sono evidenti; il pensiero svedese è raffigurato in un modo semplice, lineare, qualche volta ancora permeato da alcune forme di scuola astratta, si vede però nei colori e nella composizione (specialmente nel « 1° Maggio » e nel « A Berlino » di Ebrén Blenolov) uno sforzo notevole di questi artisti per rendersi comprensibili e per affinarsi nell'arte.

ciale del sindacato e limitatamente a 3 ore; le eventuali ore straordinarie sono pagate, in ragione del 150 % le due prime e in ragione del 200 % la terza.

L'impiego di donne e ragazzi nelle lavorazioni nocive è proibito per legge. Il periodo di riposo per le gestanti deve essere di almeno 77 giorni.

Per quanto riguarda i contratti collettivi stipulati tra l'amministrazione della azienda ed il comitato sindacale di fabbrica, è da notare che esso si differenzia profondamente dai documenti del genere stipulati dai lavoratori dei Paesi a regime capitalista. Infatti i contratti nell'URSS tengono conto dell'attività e della persona dell'operaio sovietico, non solo sul posto di lavoro ma anche nella vita fuori dalla fabbrica o dall'ufficio. Oltre a contemplare l'ammontare dei salari e tutti gli altri dettag l i relativi, i I contratto collettivo stabilisce gli obblighi che si assumono la direzione della fabbrica e la organizzazione sindacale di migliorare costantemente la qualifica professionale degli operai e degli impiegati e, conseguentemente di assicurare loro le promozioni relative.

Un altro aspetto caratteristico, e di importanza essenziale, della vita dell'operaio sovietico è il criterio che regola la corresponsione delle pensioni.

Ogni operaio che abbia raggiunto il 50° anno di età ed abbia lavorato per 20, per esempio nell'industria metallurgica, ha diritto ad una pensione pari al 50 % del salario ultimo percepito; nel caso in cui l'operaio voglia continuare a lavorare è libero di farlo continuando tuttavia a percepire la pensione.

Si può altresì notare come la propaganda, per difendere la pace nel mondo, non sia una cosa standardizzata diretta da una unica mano ma bensì una suprema aspirazione di tutti i popoli che attraverso la forza dei loro artisti esprimono in forme diverse questo unico pensiero che li affratella. Le xilografie norvegesi di Jerker Eriksson, di Laga Lindell, di Erik Svensson, di Egil Malmster, di Hans Ekvall, ed altri denotano lo spirito critico e, nello stesso tempo, semplice di questo popolo; esse fanno risaltare la giocondità e 1' allegria della fanciullezza nella pace in stridente contrasto con gli orrori dei bombardamenti, delle deportazioni causate dalla guerra; i disegni caricaturali dei giovani romeni come Clik Damadion, Nell Cobar, Gh. Chiriac, Val. Munteanu, eccetera; i manifesti francesi contro la rimilitarizzazione della Germania e per un patto di pace fra i 5 grandi; i disegni polacchi creati da J. Srokovscki, J. Zamba, Z. Kiulin, ecc. formano un complesso caratteristico d i diversità d i pensiero artistico raggruppato in una unica mostra che per la sua eterogeneità di stile si stacca nettamente da qualsiasi mostra finora organizzata a Milano.

E' giusto che lo sforzo compiuto da questi giovani artisti sia portato a conoscenza di tutti i lavoratori e dei cittadini amanti della pace in modo che dalle critiche ed osservazioni sviluppantesi in seguito a questa mostra, anche le capacità creative possano affinarsi sempre pi alla ricerca del bello nel giusto.

Lotte del Lavoro 3
GIAMPAOLO PANIZZUTI

PER LA SALVEZZA DELLA PACE, [INCHIESTA SUI DANNI Di GUERRA

Dopo i due grandi appelli di Stoccolma e di Berlino lanciati dal Consiglio Mondiale dei Partigiani della Pace, u n a nuova grande iniziativa si svilupperà nei prossimi giorni. E' una iniziativa che interessa tutti noi e che è destinata ad avere il successo e l'adesione di tutti, dagli operai, ai tecnici e dirigenti; è la inchiesta sulle conseguenze delle guerre, conseguenze Morali e materiali che ha portato e sulle conseguenze dell'attuale politica di riarmo. Quello che più interessa l'opinione pubblica è proprio il problema del riarmo, ciò è dimostrato dalle conclusioni delle ultime grandi Assemblee svoltesi a Roma e qui a Milano, Assemblee che hanno richiamato l'attenzione degli strati più lontani della opinione pubblica; è dimostrato inoltre dalle ultime riunioni dell'ONU in cui il problema d e I disarmo è stato posto in primo piano e proposto dalla Delegazione di una grande potenza democratica. I 1 Comitato Nazionale d e i Partigiani della Pace ha quindi varato una grande inchiesta in merito alle passate distruzioni e ai sacrifici sostenuti e in merito all'attuale situazione interna; di conseguenza tutti i partigiani della Pace faranno in modo di contribuire al felice esito di questa grande

iniziativa. Noi dobbiamo far sapere all'opinione pubblica che cosa hanno pagato e pagano i lavoratori della

T.I.B.B. per le piaghe della guerra e del riarmo! Quanti sono stati i caduti sui vari fronti, gli invalidi, le case dei dipendenti e i settori della fabbrica colpiti da bombardamenti aerei, quanti ancora non hanno una casa loro ecc. ecc.

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questo deve servire l'inchiesta e tutti questi dati, racchiusi in un unico memoriale, saranno portati a conoscenza delle massime autorità dello Stato, le quali saranno tenute a modificare l'attuale direzione governativa, in caso contrario dovranno assumersi tutte le responsabilità escludendone da queste la volontà del popolo. Questa inchiesta sarà l'anello che unirà tutti indistintamente in un vincolo profondo di solidarietà, sarà la prova conclusiva della volontà dei popoli di avere una pace che porti la gioia dí vivere anche nel mondo vasto di coloro a cui tutto è stato chiesto, senza mai nulla ricevere.

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Dopo ITALIA-BELGIO secondo il parere dell'impiegato Fiore

In aspettativa che anche nella nostra fabbrica si effettuino quelle attività sportive che i lavoratori delle altre fabbriche praticano, noi da questa rubrica vi faremo conoscere quei giovani che al Tecnomasio praticano con certo successo lo sport ed inoltre intervisteremo alcuni campioni sportivi milanesi. In questa ultima settimana si è parlato e discusso molto della partita internazionale Italia - Belgio, della figura fatta dai nostri azzurri e del calcio italiano, perciò abbiamo pensato di intervistare uno dei molti sportivi e tifosi che abbiamo nell'azienda.

Per questa intervista, onde avere delle risposte abbastanza obbiettive, abbiamo scelto un lavoratore che non appartenesse alla schiera dei tifosi di una delle squadre che hanno i loro giocatori in Nazionale. La nostra scelta è caduta sull'impiegato. Fiore della F.M., tifoso del Napoli. Fiore con convinzione ci ha fornito d e 11 e risposte abbastanza obbiettive.

D. - Qual'è la sua opinione sulla sconfitta subita da l la Nazionale Azzurra contro la debole squadra Belga?

R. - Le maggiori responsabilità della nostra sconfitta vanno ricercate esclusivamente sui dirigenti del

Qual'è la parte dei 610 miliardi stanziati per il riarmo che paga ogni operaio o impiegato? Tasse, imposta di famiglia, denuncia reddito, aumento tariffe dei servizi di prima necessità che incidendo sul già misero salario o stipendio riducendo il normale tenore di vita, portando il paese nella miseria e nel caos. A calcio italiano in quanto essi antepongono gli interessi commerciali delle varie società di cui sono presidenti a quello del calcio Nazionale.

D. - A parer suo quali sono stati gli errori commessi dal Commissario Beretta? Quali sono stati i giocatori che hanno fornito una prova negativa e coloro che si sono dimostrati i migliori in campo?

R. - Se errore può chiamarsi quello commesso da Beretta, è stato quello di schierare Carappellese alla estrema sinistra e Boniperti alla mezza destra. I servizi di Boniperti erano errati quando poggiava l'azione al centro, mentre Carappellese è sta t o quasi nullo all'estrema sinistra. I migliori Azzurri, per conto mio, sono stati Piccinini e Cervato.

D. - Secondo lei quale formazione avrebbe visto più opportuno schierare?

R. - Moro, Magni, Cervato, Annovazzi, Tognon, Piccinini, Muccinelli, Broccini, Lorenzi, Gei e Fontanesi.

D. - Sa dirci le cause per le quali il calcio italiano è in crisi?

R. - La crisi del calcio italiano s i sintetizza i n questo modo: molti giocatori stranieri nei maggiori ruoli delle squadre e quindi preclusione ai giovani, in Italia ve ne sono molti,

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di farsi strada. Lo sport, ed il calcio in particolare, si è commercializzato contaminando così le doti agonistiche che occorrono per poter portare a termine vittoriosamente le battaglie sportive.

D. - Lei che legge diversi giornali sportivi, qual'è stato, secondo il suo parere, il più obbiettivo nel giudicare l'incontro Italia-Belgio?

R. - Tutti i giornali che ho letto hanno cercato nel1 a sfortuna I a scusante principale d e 11 a sconfitta. Nessuno ha analizzato obbiettivamente la vera causa della sconfitta che va ricercata oltre che nella impostazione tecnica della squadra anche nelle risposte che ho dato prima.

Grazie, signor Fiore, per le risposte dateci e siamo certi che la maggior parte degli sportivi la pensa come lei.

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