PSIUPestoS. fondo_ giornale di fabbrica per la democrazia operaia
D 1-1 - MOCRA/ i ADI RASE
Il depliant che alleghiamo contiene la proposta fatta dalla Sezione del PSIUP di Sesto per la COSTITUZIONE DEI CONSIGLI POPOLARI DI QUARTIERE a Sesto San Giovanni.
Alla proposta dí costituzione dei Consigli di Quartiere, ci ha mosso l'intento di conblibuire a organizzare, attraverso organismi di democra— zia di base, la partecipazione diretta di tutti i lavoratori e cittadini alla gestione della propria condizione economico—sociale, sia. allo interno delle fabbriche che nella città.

A COMPORRE TALI ORGANISMI, oltre alla rappresen tanze partitiche, abbiano indicato che vi siano rappresentati delegati di C.I. e di Comitati Unitari Operai esistenti nelle fabbriche, oltre che rappresentanti diretti di Comitato di Caseg giato che riteniamo debbano costituirsi, insie— me a rappresentanti del Movimento Studentesco e dei Sindacati esistenti nella città.
QUESTO PERCHE' RITENIAMO sia dall'organizzazio— ne esclusivamente verticistica della società borghese e capitalista (parlamento, region5, province, comuni, prefetture, polizia, magistra tura, ecc.), che comincia l'allontanamento del— la classe lavoratrice dai momenti di elaborazio ne e di decisione delle scelte economiche, so— ciali e politiche, che detarminano poi le sorti e le condizioni di tutta la collettività lavora trice.
VOTARE e delegare "qualcuno" ogni 4 o 5 anni
è il massimo di "democrazia" che la borghe— sia offre ed è disposta ad offrire,tentando poi di contrabbandare tale farsa addirittura come "regime di libertà", quando in realtà il distacco tra volontà delle masse lavora—
trici e istituzioni politiche borghesi (dal Parlamento in giù) è diventato un abisso , "colmato" solo dall'autoritarismo crescente di tipo burocratico e poliziesco.
E' QUESTA "DEMOCRAZIA." BORGHESE che real izza, contro i laVoratori e la collettività lavoratrice, condizioni crescenti di umiliazione, di violenza padronale, di soffocamento dei diritti umani, di violazione e di affossamento dei diritti civili; nel quadro di un regime di arbitrio e di violenza polizi esca elevati a sistema, che schiaccia i lavoratori ai margini della società, che impedisce alla collettività lavoratrice di partecipare in prima persona alla determinazione e all'organizzazione della società, che viene invece controllata dai gruppi di potere del capitalismo di Stato, dal capitalismo industriale, agrario, finanziario.
LA COLLETTIVI TA' LAVORATRICE si rit.dova quindi dimensionata a con sumatrice passiva di una società le cui scelte vengono esclusivamente decise da gruppi mincritari che detengono però il potere economico e politico.
I LAVORATORI sono dunque- ridotti a robots numerati e privati di intelligenza, applicati a meccanismi produttivi, per produrre quanto più la condili one fisica permetta, per un salario spesso di fame.
QUESTA è la condizione che ci riserva la società capital ista; QUESTI sono i contenuti di una società che solo in Malafede si può chiamare "democratica" e "libera".
L'ALTERNATIVA STA IN UNA NUOVA DEMOCRAZIA, nella democrazia proletaria, che organizzi la gestione dal basso della società e faccia dei lavoratori degli uomini protagonisti di sé stessi e della propria storia. In ciò, noi crediamo, : risiede anche l'organizzazione di un nuovo potere proletario capace di sconfiggere il capitalismo e la borghesia politica.
I LAVORATORI oggi sono divisi, in più partiti e in più sindacati, ma una nuova UNITA' DI CLASSE è possibile sulla base dell'identità dei problemi che ci accomunano. Questa identità è possibile at traverso una lotta che organizzi e prospetti una società ove i la voratari posseggano i poteri della gestione della società stessa.
SOCIALISTI, CATTOLICI, COMUNISTI, INDIPUMFNTI, tutti i lavorato ri, sono interessati a cambiare l'attuale società.
OCCORRE UNIRCI.
La nostra è una proposta unitaria.
VORREMMO CHE SE NE DISCUTESSE, CHE SI COMINCIASSE AD AGIRE.
Tesseramen I - o 1959 : ADERISCI AL PS I UP
INVIANDOCI QUESTO TAGLIANDO PRESSO: Sez. PSIUP di SESTO SAN GIOVANNI-Via F.Cavallotti,n2161- o a MILANO -Via Marcona, n2101—
