Lotta Breda16

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LOTTA DELLA BREDA

PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA BREDA

Direzione, Redazione, Amministrazione : Via G. E. Falck, 72

ALLA TERMOMECCANICA IL GOVERNO CLERICO-FASCISTA

I LICENZIAMENTI Senedeveandare

sono ingiusficati

I lavoratori della Termomeccanica, dopo la grande lotta dell'autunno scorso, coronata dal successo su questioni fondamentali come la fine dei licenziamenti atribtrari e discriminati, il passaggio a tempo indeterminato di un buon numero di lavoratori a contratto a termine e l'assicurazione della revisione generale dei cottimi, pensavano che la Direzione mantenesse fede all'accordo firmato. Ora, a distanza di un mese, ecco che si vogliono licenziare 43 lavoratori senza alcuna giustificazione. Quali sono gli «argomenti» che la Direzione impugna per cacciare dalla fabbrica questi 43 lavoratori?

Eccoli: « ...sono elementi improduttivi, gravano sui costi di produzione ». «Elementi improduttivi», dunque, e null' altro. La Direzione non ha saputo trovare di meglio e non ha pensato che i lavoratori sanno benissimo che dietro il paravento « improduttivo » nel passato si e cercato di occultare tante malefatte. Quindi, per non capire la manovra bisognerebbe essere degli ingenui. Chi non sa ad esempio che il lavoro è assicurato fino alla fine del 1961 e che il 30-35% del personale effettua due ore al giorno di straordinario? In queste condizioni è possibile parlare di licenzimenti?

Diciamo piuttosto che il fine è ben definito, si approssimano le scadenze, è giunto il momento della revisione dei cottimi e del premio di produzione. Ecco cosa bolle in pentola, per cui la Direzione vuole spostare l'asse della discussione e del rendiconto colpendo una parte di lavoratori col proposito di porre tutti gli altri su un piede difensivo.

E' compito quindi degli operai della Breda mantenere le posizioni rivendicative, respingendo qualsiasi provocazione, capire le mosse della Direzione e

operare in modo tale che nelle fabbriche a partecipazione statale non vi siano più prepotenze e illega-

lità, ma un controllo operaio, prosperità perchè le condizioni lo permettono e sicurezza nel lavoro.

Anche le masse cattoliche chiedono una soluzione di sinistra

Ci voleva tutta la improntitudine e l'ipocrisia dei dirigenti di destra della Democrazia Cristiana per fare un governo in unione con i fascisti. E non valgono gli appellativi: governo a amministrativo » o governo dovuto a stato di necessità, oppure la bella trovata che i voti dati dai fascisti non sono stati richiesti. La verità è che in Italia oggi governa ancora un governo dei

va la sua protesta a nome dei suoi numerosissimi lettori di ogni colore politico e invita i lavoratori alla lotta, all'azione perchè sia dato al più presto all'Italia il governo voluto dal popolo.

Questo si è chiesto nelle piazze, nelle officine, nelle campagne, il 25 Aprile e il 1° Maggio. Sono lavoratori che ricordano le grandi battaglie per la Liberazione nazionale e

Per le celebrazioni del 25 aprile e Io° maggio imponenti manifestazioni hanno avuto luogo a Sesto San Giovanni, migliaia di lavoratori sono sfilati nei cortei per le vie cittadine.

Nella foto: un momento del comizio mentre parla il sindaco Oldrini - hanno inoltre parlato : l' on. Longo, l' on. Lombardi, l'avv. Ottolenghi e il sig. Bodrero.

grandi capitalisti che si regge con i voti degli eredi di voloro che gettarono l'Italia nel lutto e nella rovina dove milioni di lavoratori, di donne e di bambini morirono di stenti, di fame o sotto i bombardamenti, coloro che furono cacciati a furor di popolo.

Ecco il colore politico che si è voluto dare a questo governo: è una vergogna! Piuttosto che iniziare un molto timido tentativo di apertura a sinistra, e dare finalmente avvio ad alcune riforme di struttura, a finirla con il più vieto anticomunismo e antisocialismo, per aprire all'Italia un periodo di nuovo patriottismo fatto di progresso civile e sociale; si è voluto non solo respingere le istanze che oramai salgono da ogni strato popolare e da tutta la sinistra italiana, ma persino umiliare le masse cattoliche che la soluzione di sinistra attendevano.

Il nostro giornaletto ele-

quelle per il lavoro, esse sono il simbolo e la certezza d'un domani migliore per tutti.

I nemici del popol i grandi capitalisti e i grandi agrari, odiano il 25 Aprile e il 1° Maggio, perchè l'uno significò la loro sconfitta nella guerra e segnò la fine della loro dittatura politica nel nostro Paese, e l'altro, il primo maggio, simboleggia l'unione internazionale di tutti i lavoratori sia di quelli oppressi e sfruttati .in lotta per la loro definitiva emancipazione, sia di quelli già liberatisi.

Sono due date sacre che i lavoratori hanno quest'anno ricordano con rinnovato slancio combattivo perchè urge in Italia cambiare il governo con uno nuovo che i lavoratori ormai esigono, governo che renda finalmente operante la costituzione base essenziale per il rinnovamento economico, politico e sociale e pacifico dell'Italia.

ANNO VIII - N. 4 Sesto S. Giovanni - MAGGIO 1960, l. S. R. M. O. Sesto S. G —Milano tondo "Feri LIRE 10
Lavoro assicurato fino alla fine del 1961 - Il 30-35% delle maestranze fanno gli straordinari

Riunione fra Direzione Ferroviaria e Commissione Interna

Ancora insoluto il riproporzionamento del cottimo sulla paga conglobata

Inaccettabile la proposta della Direzione

Il 19 u. s. si è tenuta la tanto attesa riunione tra Direzione e Commissione Interna, tanto attesa in quanto era sul tappeto una delle più importanti rivendicazioni che da sei- anni aspetta una equa soluzione. Intendiamo parlare del riproporzionamento del cottimo sulla paga conglo_ bata. Purtroppo tutte le nostre speranze sono anate deluse; la Direzione della Breda Ferroviaria non ha ritenuto di recedere dalla sua linea di condotta finora seguita. La Direzione ha detto no! alle proposte della C.I., nè ha voluto discuterle, si è limitata a presentare una ennesima formula di cottimo. Non è nostra intenzione voler discutere sulla predetta formula, in quanto niente possiamo aggiungere a quanto già è stato detto in proposito. Voglia-

mo soltanto ribadire il nostro pensiero, e cioè, noi non siamo d'accordo • sul principio in cui è basata questa formula, noi riteniamo , che lo scopo della prima rivalutazione comunque venga effettuata, sia una truffa. Noi riteniamo che questa formula, come • le precedenti, come quelle che potranno seguirla, oltre a non permettere un guadagno veramente proporzionale rispetto al rendimento (inteso come tempo risparmiato) permetta alla Direzione anche di speculare sui passaggi di categoria. Perchè, sia ben chiaro, con le attuali formule di cottimo, la Ditta per tutte le categorie di operai emette uno stesso tempo, di conseguenza se uno stesso lavoro viene eseguito da un operaio qualificato, al po-

sto di un operaio spécializzato, essa risparmia tante lire quante sono, in percentuale, la differenza delle diverse paghe. Da qui appare evidente l'interesse della Ditta nel voler mantenere una situazione che sotto tutti gli aspetti rimane a tutto suo vantaggio.

Noi, ripetiamo, non siamo d' accordo con tutto questo, i lavoratori vogliono un accordo che rispetti i loro diritti che riesca a sbloccare l'attuale situazione, che via via si fa sempre più pesante.

I lavoratroi della Breda Ferroviaria sono convinti di tutto questo e sono decisi ad andare fino in fondo per la difesa del loro lavoro e del loro salario e sono d'accordo col dire che dopo tutto è una questione di buon senso.

Si dice che il Signor Pizzo si sia ammalato non appena l'On. Fanfani stava preparando un governo di a'centro sinistra », ma appena Fanfani ha abbandonato il tentativo e l'incarico è tornato all'On. Tambroni per un governo clerico-fascista, il signor Pizzo è sembrato guarito improvvisamente. Sembra appunto che il « nostro » appena sente odor di sinistra venga colpito da una forma allergica di c cimur-

ro », per cui molto difficile è stata la diagnosi del medico curante che pensava ad un banale raffreddore.

Per chi non lo sa il cimurro è una malattia che viene ai cani, e nelle formi più gravi determina anche la morte, nei casi migliori, da questa malattia non si guarisce definitivamente, ed è certo che appena Tambroni e i fascisti saranno cacciati dal gaverno del Paese, rivedremo Pizzo col cimurro.

PREVIO ACCORDO CON LA DIREWNE

La Sig. Assi tessera

i nuovi assunti al sindacato cattolico

Alla C Breda avviene uno sconcio che deve finire, la Direzione della Fabbrica ha autorizzato il Signor Assi ad avvichiare i nuovi assunti per tesserarli al sindacato cattolico. Ma ciò sarebbe il meno, il più grave è che la Direzione pensa poi a far trattenere le 2.000 lire della tessera dalla busta paga, magari a rate. Sembra di essere tornati ai « bei tempi »; meno male che

molti lavoratori reagiscono, alcuni dopo aver preso la tessera la strappano, altri avvicinano i dirigenti di altre correnti sindacali e denunciano apertamente il ricatto.

Si accorgerà anche il signor Assi che i tempi sono cambiati? In',pnto chiediamo alla Direzione dell'Azienda di non usare due pesi e due misure, può darsi che poi i nodi vengano al pettine.

BREDA FUCINE

Nelle grandi metropoli, nelle città si tende ad estinguere i « vespasiani » ché nelle piccole piazze rappresentano le ultime vestigia di un passato non più accettabile.

Giustissimo, i luoghi che servono per certe bisogne, oltre che essere decenti, devono essere anche occultati, così come si sta facendo ovunque. I dirigenti della Breda però non sono di questo avviso, gabinet-

ti decenti (ma non bastanti) ci sono solo al reparto macchinario, negli altri reparti invece (es. Forgia, Fonderia, ecc...) permangono quelli allo stato primitivo, esposti alle intemperie e a tutti gli sguardi. Quindi, sarebbe tempo che i responsabili dei servizi, in omaggio al senso civico e per evitare code tutt'altro che edificanti, dispongano per nuovi, bastanti e, decenti gabinetti.

Acute invenzioni dell' Ing. Ciffo

Pochi sapevano che l'ing. delle finestrelle a vetri ed Ciffo fosse un inventore, allora si pensò che il casma se ne sono resi conto sone non dovesse essere quando i' altro giorno ha niente altro che una gros- fatto portare nel nuovo re- sa vasca, forse per metter- parto 59 della Termomec- ci i pesci rossi in modo che tanica un grosso cassone nel reparto questa visione di lamiera fatto apposita- marina potesse far distenniente fuori. Chi l'ha visto dere i nervi degli operai non riusciva a capire cosa presi dai ritmi infernali di fosse e a cosa potesse ser- lavoro per guadagnare il vire, anche perchè si spar- magro cottimo. Invece poi se la voce che nella co- si è. saputa la verità: il struzione essendo stati cassone è stato costruito commessi degli errori il per buttarci limaia. cassone non era funzionan- Sarebbe bene che fra un te. Infatti furono chiama- invenzione e l'altra, l'ing. ti alcuni operai e tecnici Ciffo pensasse anche al per le modifiche necessa- modo di dare più soldi a rie. chi fa la limaia. Non avrà Qualcuno disse che nei mica per caso preso gli ofianchi avrebbero f a t t o perai per dei pesci rossi?

La lotta della Falk insegni alla Direzione Breda

Dopo la conclusione vittoriosa della lotta possente dei 'lavoratori dell'Acciaieria della Falck Unione che hanno ottenuto il riposo domenicale e l'aumento della percentuale della retribuzione nelle ore festive, anche alla Acciaieria della Siderurgica cresce il malcontento per gli analoghi problemi non risolti e si sta profilando lo intensificarsi della agitazione fra i lavoratori. Noi auguriamo che la Direzione non aspetti troppo tempo e conceda subito quello che i lavoratori chiedono.

Da anni i lavoratori della Breda Fucine attendono l'istituzione della mensa aziendale; se ne è parlato molto, si discute molto tuttora, però non è che siano stati fatti passi avanti per dare pratica attuazione alla mensa.

Al riguardo ci sono giunte in Redazione notizie strane. Sembra che vi sia un locale sotterraneo munito di tutti confort e che applica i seguenti orari: 10 aperitivo; 12,15 pranzo; 16 the all'inglese; 17 doccia e nei giorni festivi ser-

vizi speciali. Gli avventori di questo singolarissimo locale-mensa sono pochissimi: due tecnici, détti anche Bibì e Bibò, noti per la loro solerzia nelle multe, e qualche loro amico. Sembra incredibile, eppure è vero, gli operai che ci informano izon raccontano « balle »,- chè oltre tutto non sarebbe nemmeno nel loro interesse.

Conclusioni : magnifico esempio, da portare anche all'esterno, per la risoluzione dei servizi indispensabili quale è la mensa.

I CAPI SERVIZIO

E IL COTTIMO

Solo 6-7 mesi fa, quando un operaio superava una certa percentuale di cottimo veniva redarguito dal capo-servizio perchè guadagnava troppo. Oggi succede il rovescio, il capo-servizio avvicina l'operaio e fa pressione per indurlo ad aumentare la percentnuale di cottimo

previa rappresagia di non aumento di merito o lettera di scarso rendimento. Si vuole la pelle dell'operaio?

In questa opera si distingue l'ing. Ciffo e anche il capo Corradi che per i suoi meriti in questo senso è passato di categoria.

Al SIG. PIZZO
SINISTRA"
IL "CENTRO
FA BRUTTI SCHERZI
LEGGETE E DIFFONDETE LOTTA DELLA BREDA E' IL VOSTRO GIORNALE
Bisogna estinguere i gabinetti primitivi
LA MENSA DI BIBI E BIBO'

LA METROPOLITANA ENTRERA' IN FUNZIONE NEL 1962

Il sindaco, A. Oldrini, afferma che il Comune è in grado di far fronte al problema finanziario 0 lavori per il tratto Magneti - Rondò dureranno 4 mesi

Venerdì 29 u.s. ha avuto luogo alla palestra della scuola « Forlanini » l'attesa conferenza sulla M.M. tenuta dal Prof. Bottani, presidente della stessa.

Il Prof. Bottani ha intrattenuto i numerosi presenti sa questioni' essenzialmente di carattere tecnico, senza dubbio interessantissime, sorvolonda però il tema ,posto, e cioè : " La Metropolitana al Rondò7".

Al riguardo si è limitato a dire che da un punto di vista tecnico il tratto Sésto-Monza non presenta difficoltà aggiungendo che non appena saranno precisate le questioni giuridiche e finanziarie proc.deranno subito per il tratto M. Marelli-Rondò per i cui lavori si impiegheranno esattamente 4 mesi. Siccome la M.M. entrerà in funzione nel 1962 avremo tutto il tempo necessario per portare a termine• i lavori tanto è vero che; ha affermato il Prof. Bottani, previo accordo cogli amministratori di Sesto, siamo èntrati « abusivamente » per 200 meri cola stazione M. Marelli in territorio sestese„ appunto perchè è nostra intenzione arrivare al più presto al Rondò.

Siamo entrati « abusivamente » ha detto il Prof. in quanto il progetto della M.M. prevede l'ultima stazione alla M. Marelli.

E' su questo punto che i cittadini attendevano delucidazioni.

Infatti a tutti riesce inconcepibile come a Milano si sia potuto progettare la Linea 1 della M.M. troncata alla Marelli lasciando insoluto il tratto Marelli-Monza che interessa e viene percorso ogni giorno da svariate migliaia di lavoratori che affluiscono nella nostra Città e nella grande metropoli.

Dopo la relazione del Prof. Bottani è intervenu'o il Sindaco della nostra Città, Abramo Oldrini, il quale, seppur brevemente, ha fatto il punto su alcune questioni fondamentali. Il Sindaco fra l'altro ha detto: « Per quanto riguarda il nostro Comune, da tempo ci siamo inseriti nella questione, partecipando alle discussioni preparatorie, offrendo il nostro contributo e la nostra collaborazione.

Siamo in attesa, come è stato deciso nell'ultimo in-

contro con i responsabili del Comune di Milano ed il Prof. Bottani stesso, di discutere la forma di inserimento dal punto di vista finanziario e giuridico. 11 nostro Comune — ha detto il Sindaco è nelle condizioni di poter direttamente garantire con i

mezzi il finanziamento della spesa occorrente per il tratto di 4 Km che interessa il nostro territorio.

Abbiamo rinunciato ad impegnare il nostro bilanciò in altre opere interne al fine di mantenere la disponibilità necessaria per sostenere. la nostra parte

in quest'opera così importante ed attuale. Inoltre, la proprietà e la gestione del servizio Metrò dovrebbe essere conservata ai pubblici Enti, Comuni e Provincie, al fine di garantire lo scopo sociale del servizio stesso; il percorso — ha concluso il nostro

Sindaco — dovrebbe essere interamente in galleria al fine di evitare altre separazioni della nostra Città, e pregiudizionalmente si dovrebbe procedere con sollecitudine onde dare al più presto alla nostra Città questo servizio così sentito e necessario ».

Il prof. Bottani mentre parla ai convenuti.

••

alla presidenza il sindaco Oldrini, il vice - sindaco Cazzaniga e il prof. Cadioli

LA LEGGE 860 PREVEDE LA COSTRUZIONE

di due nuovi nidirwasilo nella nostra città

QUELLO IN

Nel 1957 con i fondi della Provincia e mediante la concessione dell' area da parte del Connine, nasceva nella nostra città il nido - asilo interaziendale, costruito in collaborazione con l'ONMI. Il nido-asilo di via del Fante può ospitare circa 60 bambini dai O ai 3 anni. Il nido è una costruzione moderna, bella, luminosa, linda ed accogliente. I piccoli ospiti vi ricevono le cure di un personale non solo dotato di-preparazione specializzata ma attento e sensibile.

E' questo nido una delle opere atte, ad agevolare il duplice compilo di molte donne: quello di lavoratrici e quello di madri.

La costruzione di questo primo nido interaziendale, al quale gli industriali stessi danno un con-

INSUFFICIENTE

tributo, non è che un pri- tempo, ha promesso la cèsmo. passo per la applica-sione del terreno occorzione integrale della legge rente ed aveva pensato ad 860 sulla tutela della la- un'altra area e nelle vicinanze della Ercole Marelli e nel rione Breda.

' sione verso gli industriali per il rispetto della legge.

Perchè a dieci anni di distanza dell'entrata in vigore della-legge per la tutela della maternità nom si è ancora dato una sola-

voratrice madre, legge che è andata in vigore nel '50. Ma la preoccupazione per i figli incustoditi, le esigenze di migliaia di lavoratrici di Sesto non si esauriscono nei 60 posti disponibili attualmente, tanto che impiegate ed ope- zione al problema dell'asraie debbono ricorrere ad sistenza ai figli delle lavoaffidare i loro bimbi, pic- ratrici ? Gli industriali colissimi, a terzi con una hanno chiuso la legge in spesa mensile di 10-15 mi- un cassetto, hanno ritmola lire.

vato le maestranze con

In proporzione al nu- molte giovani ragazze, ed mero delle lavoratrici oc- i problemi che comporta cupate, la nostra città, per la maternità delle lavoralegge, dovrebbe essere do- . triti sono più comodi da tata di almeno 3 nidi-asilo risolvere magari attraverinteraziendali, che devo- so i licenziamenti per "nano essere costruiti e resi trimonio. La prvvincia, lo funzionanti mediante il Stato non si decidono ad concorso degli industriali. intervenire con i mezzi Il Comune democratico, da necessari e con la pres-

Chi deve dire l' ultima parola? Le lavoratrici. Quello della tutela dei loro figli è un diritto, è uno dei doveri principali di una società civile. E' questo uno degli aspetti del dibattito in corso fra le lavoratrici della nostra città, vicino ai problemi del salario, della parità, del lavoro stabile, di un governo che faccia gli interessi dei lavoratori. Da questo dibattito che rafforza la_ coscienza delle lavoratrici e le spinge a trovare in modo unitario la strada per l'affermazione dei loro diritti escono anche queste proposte per nuove soluzioni che rendano sempre più accessibile a tutte le interessate un servizio cosi indispensabile come il nido-asilo.

FUNZIONE DI 60 POSTI E'

INFORTUNI A SESTO

COSI' E' NATO

300 ogni mese il primo maggio assistenza gratuita dell'INCA

Una delle più costanti preoccupazioni dell'I.N.C.

A. è sempre stata quella di assistere i lavoratori infortunati sul lavoro che, per la carenza di misure di sicurezza che se verifica ancora in moltissime i ritmi di lavoro sempre più veloci che non ammettono la minima disattenzione da parte del lavoratore, raggiungono cifre altissime.

Basti pensare che da rilevazioni da noi effettuate (e del tutto documentabili) abbiamo potuto appurare che nella sola Sesto San Giovanni avvengono circa trecento infortuni sul lavoro ogni mese!!

Troppo spesso il numero degli infortuni verificatisi è sconosciuto agli stessi lavoratori, poichè l'opinione pubblica il più delle volte (ed anche nella maggior parte dei casi, purtroppo la organizzazione sindacale) si commuove e si indigna quando avviene un caso mortale, ma non dà importanza, ad esempio, allo schiacciamento o alla frattura di una mano o di un piede che, pur senza avere conseguenze troppo gravi, costringe il lavoratore a rimanere assente dal lavoro per più di un mese.

Ed i lavoratori spesso ritengono che per essere assistiti in caso di infortunio non sia necessario rivolgersi all' I.N.C.A., ma basti fidarsi dell' I.N.A.I.

L., l'Istituto Nazionale Assistenza Infortuni sul Lavoro. Non sarà mai ripetuto a sufficienza, invece, che una buona assistenza in caso di infortunio può essere fornita soltanto dal1.I.N.C.A., che può mettere a disposizione dei lavoratori, del tutto gratuitamente, medici specializzati per il controllo della

invalidità permanente riportata dall' infortunato.

L' I.N.A.I.L. infatti, che non sfugge a tutte le carenze degli istituti previdenziali italiani, giudica sempre in maniera fiscale, ed è assurdo che il lavoratore, avendone la possibilità, rinunci a far valere le proprie ragioni o il proprio punto di vista per mezzo dell'I.N.C.A. L'istituto di patronato della C. G.I.L. può inoltre fornire la propria assistenza anche nel caso di infortuni non gravi che non danno luogo ad una invalidità permanente, controllando la liquidazione erogata dall'I.N.A.I.L. e svolgendo la pratica per l'accredito dei contributi figurativi spettanti al lavoratore per il periodo di assenza dal lavoro per infortunio e che servono anch'essi, una volta raggiunta l'età pensionabile, ad aumentare la pensione per vecchiaia o per invalidità erogata dall' I.N.P.S.

Facciamo quindi appello, ancora una volta, ai lavoratori ed in particolare ai componenti delle commissioni interne, perchè segnalino all'I.N.C.A. (per Sesto San Giovanni all'Ufficio di Zona presso la Camera del Lavoro) tutti gli infortuni che avvengono nella loro fabbrica, perchè si rivolgano sempre all'I.N.C.A. per la trattazione delle pratiche nei confronti dell'I.N.A.I.L., e perchè segnalino anche la eventuale carenza di misure - di sicurezza nella loro fabbrica affinchè

C.A. e l'organizzazione sindacale possano intervenire, oltre che per l'assistenza, anche per la prevenizone degli infortuni sul lavoro.

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Responsabile :

La manifestazione che si sarebbe poi realizzata nel Prima Maggio, fu decisa in linea di principio nel Congresso tenutosi a Parigi, nella famosa rue Petrelle, il 14 luglio 1889 — centenario della presa della Bastiglia — per la costruzione della Seconda Internazionale. Ne avevano presa la iniziativa Jules Guesde e Paolo Lafargue per il Partito Operaio Francese; erano presenti Guglielmo Liebnecht, Augusto Bebel e Clara Zetkin per il Partito Socialdemocratico Tedesco, Plekanov per gli emigrati russi, Andrea Costa per le correnti italiane. In fine di seduta, su proposta di Lafargue, fu approvata una mozione la quale stabiliva che in un determinato giorno dell'anno sarebbe dovuta avvenire una manifestazione da-- parte dei lavoratori di tutto il mondo per la giornata lavorativa di otto ore, Era questa una delle più importanti rivendicazioni poste dagli operai, massacrati da lunghissimi disumani orari, che colpivano anche le donne ed i fanciulli; rivendicazione fero-

cemente ostacolata dal padronato.

Fu scelta la giornata del primo maggio perchè in questa data, nel 1886, oltre 50.000 operai di Chicago erano scesi nelle piazze per rivendicare le otto ore di lavoro. La polizia aveva disperso a fucilate i dimostranti; u n a bomba era scoppiata, ad o p e r a, con probabilità, di provocatori; otto operai innocènti furono arrestati, processati e, senza alcuna prova, condannati alla forca.

La mozione votata dal Congresso parlava di una manifesazione per il primo maggio senza deliberare la ripetizione annuale e senza stabilire la forma della manifestazione, se mediante sospensione di lavoro o altrimenti. Fu la classe operaia che in ogni paese la volle ogni anno; volle che fosse celebrata col riposo; e creò così la « festa del lavoro »:, una festa che essa dovette, nei primi anni, conquistare a prezzo di lotta e, spesso, di sangue.

In- Italia i lavoratori festeggiano per la prima volta il Primo maggio nel

1890. Il governo, evidentemente non ha dato molto poso, l'auunciata manifestazione passò inosservata. Ma dall'anno seguente provocazioni poliziesche, fucilate e cariche di cavalleria tentarono inutilmente di sopraffare la libera manifestazione. Con gli anni il padronato dovette riconoscere di fatto questa giornata; fu sua convenienza accoglierla nella normalità e nella legalità.

La festa dei lavoratori fu soppressa nel 1923 dal fascismo, che le. sostituìì il 21aprile, il Natale di Roma.

Però i lavoratori italiani, e soprattutto gli operai dei grandi centri industriali, compreso S est o, tentarono ancora di celebrarla, fin quando la reazione non rese ciò assolutamente impossibile; e allora il primo maggio, come giorno di fede e di speranza nella riscossa, fu celebrato clandestinamente e nelle carceri dove i migliori figli del mondo del lavoro languivano.

Oggi — dal '45 — la Festa del Lavoro è ritornata all'aperto.

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A. R.
SANTE VIOLANTE Autorizzazione Tribunale di Monza N. 2219 Tipografia « Porpora »

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