Impegno unitario29

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Impeg n o , u darlo

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febbraio 1974

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Più che un bilancio degli ultimi anni di attività, oonsideriamo queste note un contributo ad una riflessione collettiva che deve necessariamente precedere la rielezione del Consiglio di Fabbrica.

Quali son stati in sintesi i filoni contrattuali affrontati nel post 1969 dai due Consigli di Fabbrica che si sono succeduti alla Breda Siderurgica?

Cerchiamo di elencarli sommariamente.

Nuova politica sindacale in merito alle qualifiche L'esperienza degli ultimi quattro anni in materia di qualifiche alla Breda Siderurgica ci ha portato ad affrontare in termini nuovi i temi della col— locazione professionale nella fabbrica. Il superamento delle paghe di posto e dello storico steccato fra impiegati ed operai con l'inquadramento unico, ha rappresentato nella sua realizzazione un grande momento di discus— sione e di partecipazione.

Anche se tutte le aspettative non hanno trovato soddisfazione, ci pare ne— cessario valorizzare il fatto che dall'inquadramento unico in poi, la qua— lifica, la collocazione nella fabbrica del singolo lavoratore, non possono più essere viste come un fatto personale, oggetto unicamente dell'arbitrio aziendale (salvo recuperi con vertenze o azioni sindacali di limitati grup— pi) ma come un terreno di discussione, partecipazione , mobilitazione, con— trattazione collettiva.

Senza dubbio, quindi, 6 necessario rafforzare il ruolo del Consiglio di Fab brica non come mediatore dei singoli interessi ma come momento di sintesi politico—sindacale capace di contrattare complessivamente il salario di fat to e lo sviluppo professionale di tutti i lavoratori della Breda Siderurgi— ca.

Intervento sull'organizzazione del lavoro e sull'ambiente

Uno degli aspetti che più caratterizza la raccolta degli accordi(pubblica ta in opuscolo), accordi, che quasi nella loro totalità rappresentano l'im— pegno concreto dei due Consigli di Fabbrica che hanno gestito la politica sindacale alla Breda Siderurgica negli ultimi anni, 6 la ricorrenza con la quali compaiono riferimenti in merito alle modifiche ambientali ed agli or— ganici. Per la Breda Siderurgica il tema degli organici,c.ont‘nudsdell'ambiente e pdhcl

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Bollettino del Consiglio di fabbrica della Breda Siderurgica NE CESSARIA UNA. R t -FLEss t o,..)E C OLLETTIVA

delle

MI. I-► di lavoro, degli straordinari, dell'organizzazione del lavoro nel suo com— plesso sono sempre stati argomenti scottanti ed in parte lo sono ancora. E' innegabile però che parallelamente agli accordi é cresciuta la coscien— za di tutti in merito alla fondamentale importanza di questi argomenti. Vi sono ancora difficoltà, inadempienze della direzione, ma ci pare fuori discussione che molta strada sia stata fatta dal 1969 in poi; si pensa ad esempio alla pubblicizzazione degli organici che non deve essere intesa tanto come il "toccasana" ma come un nuovo terreno di confronto e se neces— sario di scontro con la direzione.

3) Utilizzazione degli impianti ed investimenti

La conquista dei 17 turni, l'acquisizione degli impegni della direzione re— lativamente agli investimenti per lo sviluppo produttivo della Breda Side— rurgica, sono stati due temi che hanno costituito il centro dell'impegno sindacale degli ultimi anni.

Queste conquiste, che presuppongono un modo diverso di concepire lo svilup— po produttivo, permettono di migliorare sensibilmente le condizioni di chi opera direttamente nel processo siderurgico e che é per questo sottoposto al rischio di rimanere completamente sradicato dalla vita sociale—familiare• Mentre é indiscutibile che lo sviluppo degli investimenti riguarda anche coloro che non sono direttamente collegati al processo siderurgico, solo partendo dalla premessa sopra riportata, 6 possibile comprendere l'impor— tanza dell'impegno strappato all'azienda in merito allo sviluppo tecnolo— gico, senza intaccare minimamente le conquiste più significative degli ul— timi anni (sabato notte e domenica a casa).

Tracciata questa sintesi dei temi affrontati negli ultimi anni, messe in evidenza che il momento unificatore di tutte queste conquiste da vedersi nella tendenza dell'organizzazione sindacale di fabbrica, nel quadro della linea strategica del Sindacato, a contrattare in tutti i suoi aspetti (organici, ambiente, investimenti, qualifiche, ecc.), la condizione dei lavoratori nella fabbrica, riteniamo opportune alcune più precise riflessioni sul funzionamento del Consiglio di Fabbrica stesso. abbia retto positivamente alle alle difficoltà di superare Complessivamente ci pare che l'insieme dei delegati prove a cui é stato sottoposto negli ultimi tempi, visioni corporative e settoriali.

Meno positivo ci pare debba essere il giudizio Consiglio di Fabbrica ed Esecutivo.

E' cresciuta infatti negli ultimi tempi, anche dinamento, la scollatura fra Consiglio ed Esecutivo. A questo proposito, come radicale soluzione del problema, tano soluzioni che esaltino l'autonomia decisionale del delegato applicazioni degli accordi.

in merito al collegamento fra a causa di

reali difficoltà di coor— da più parti si solleci— in merito alle Lavoratori Metal— di base,

Per parte nostra, riaffermando la linea della F.L.M.(Federazione meccanici FIM—FIOM—UILM) in merito ad una sempre maggiore partecipazione riteniamo indispensabile superare l'artificiosa contrapposizione fra l'autonomia e decisioni collettive.

Un tema delicato e complesso, quale la gestione dell'inquadramento unico (livelli, rotazioni ecc.) se affrontato senza tener conto delle esigenze di tutti i lavorato— ri, prestando attenzione solo ai problemi di questo o di quel reparto, di questo o di quel lavoratore, ci può portare rapidamente ad un arretramento del movimento nel suo complesso.

Diciamo ciò, perché proprio in questa difficile la tendenza al "ciascuno per sé"

situazione economica si esaspera

2uesta tendenza deve essere combattuta perché permette alla direzione di evitare una pressione venerale per il miglioramento dei livelli salariali e delle condizio— ni di lavoro.

Il Consiglio deve quindi essere il luogo dove si confrontano le opinioni espresse nei vari reparti, prospettando soluzioni che uniscano sempre più i lavoratori.

Questa capacità del Consiglio non si inventa ma deve essere costruita giorno per giorno anche nei reparti, nei quali i lavoratori devono essere protagonisti di ogni azione sindacale, sapendo che il loro diritto ad eleggere il delegato ed eventual— mente, se necessario, a revocarlo é accompagnato dal dovere di aiutarlo, evidente— mente, non solo con la critica.

Se non si realizzano queste condizioni operative, se cioé ciascun lavoratore non considera veramente "suo" il Consiglio, si logora anche il rapporto fra 1secutivo e delegati; alla azione di coordinamento si sostituisce inevitabilmente l'azione di "guida".

Questa azione di"guida" non aiuta la partecipazione di tutti ed aumenta le dimissio ni con la conseguente impossibilità del Consiglio ad essere sempre efficace e tem— pestivo nel respingere i continui attacchi della direzione e di chi la serve. Impegnamoci tutti, quindi, in un dibattito costruttivo, nel quale la franchezza sia sempre accompagnata dalla volontà di migliorare il Consiglio di Fabbrica come espressione non di questo o di quel gruppo, ma come strumento insostituibile di tutti nella lotta quotidiana per il miglioramento costante della nostra condizio— ne.

La Redazione di "Impegno Unitario"

- STATisto 17E L

C:C)NJ:51 C41-10 DI F.45.12113RICA

Ripubblichiamo lo Statuto del Consiglio di Fabbrica con le modifiche che si sono rese necessarie alla luce delle esperienze di questi ultimi anni e dei documenti approvati nelle varie istanze della F.L.M. . Detto statuto dovrà essere oggetto di discussione nell'assemblea generale.

PREMESSA

Il rinnovo del Consiglio di Fabbrica, viene attuato in un momento particolare di pesantezza economica, che é uno dei più difficili che si siano mai verificati -dalla liberazione ad oggi- nel quale, - accanto alla iniziativa del padronato pri vato e pubblico che tende in modo sempre più evidente di strumentalizzare ai suoi esclusivi fini di profitto la precaria situazione sociale, politica ed economicaregistriamo un vuoto di potere pubblico, reale ed un governo incapace di respingere i continui ricatti del grande capitalismo nazionale ed internazionale e di impo stare una diversa politica basata sul privilegio dei consumi sociali rispetto a quelli privati.

Questa situazione non é più sostenibile dai lavoratori e più in generale dagli strati popolari che vedono ogni giorno di più diminuire il proprio potere d'acquis to a fronte di una sfrenata e quanto mai incontrollabile politica del rialzo dei prezzi di generi di consumo che direttamente o di riflesso si ritorcono sulla paga del lavoratore e di tutti i cittadini a reddito fisso.

In questo contesto si deve riconoscere il ruolo insostituibile dei Consigli di Fabbrica, cogliendo l'occasione delle elezioni per avviare una campagna di rilancio dei Consigli:di Fabbrica e del loro ruolo, che coinvolga tutti i lavoratori anche in una verifica critica delle esperienze passate, ribadendo come indispensabili e inequivocabili i presupposti del gruppo omogeneo, della scheda bianca, della revocabilità sulle quali si basa la funzione ed il ruolo del delegato.

Art. 1

IL CONSIGLIO DI FABBRICA

Il Consiglio di Fabbrica é l'organismo unitario, il quale riassume in se tutti i poteri di rappresentanza politico-sindacale a livello d'azienda.

Esso rappresenta la struttura portante e decisionale del Sindacato Unitario della F.L.M.. In particolare esso deve contribuire, con un dibattito politico sindacale e deve coordinare le varie iniziative rivendicative a livello di fabbrica.

Il Consiglio di Fabbrica dirige l'attività politico-sindacale a livello d'azienda, nel quadro della linea strategica generale del Sindacato stesso.

Art. 2

Il Consiglio di Fabbrica é composto dai delegati di gruppo omogeneo eletti democraticamente dai lavoratori.

Il Consiglio di Fabbrica, può eventualmente-qualora ritenga necessario associare alla direzione sindacale aziendale singoli lavoratori le cui qualità e capacità personali ed il cui impegno sindacale non risultino adeguatamente utilizzaticooptare come componenti del Consiglio medesimo un numero di lavoratori non superiore al 10% dei delegati eletti.

Tali cooptazioni possono essere effettuate solo quando almeno una maggioranza qualificata pari ai 2/3 dei delegati eletti esprime voto favorevole; sono valide se ratificate dalla assemblea generale di stabilimento a cui il deve sottoporre le sue proposte di cooptazione.

I membri cooptati del Consiglio di Fabbrica possono essere revocati in qualsiasi momento dal Consiglio stesso.

Il Consiglio di Fabbrica resta in carica di norma 18 mesi.

Art. 3

Il Consiglio di Fabbrica viene convocato almeno una volta al mese su decisione del proprio Comitato Esecutivo, dalle Organizzazioni Sindacali, e, su richiesta del Comitato Esecutivo da parte di almeno il 3,3;, dei componenti il Consiglio.

I componenti del Consiglio devono essere preventivamente informati dell'ordine del giorno.

Alle riunioni possono partecipare tutti i lavoratori dell'azienda con diritto di intervento, ma non di voto.

Art. 4

Le riunioni del Consiglio di Fabbrica sono presiedute e dirette dal Comitato Esecu tivo e dai dirigenti sindacali. Il relatore, sull'ordine del giorno, verrà designa to, di volta in volta, dall'Esecutivo.

In apertura della riunione del Consiglio si fa l'appello dei componenti dello stes so. La riunione é valida—in prima convocazione—quando sono presenti almeno il 50% più uno dei componenti, ed in seconda convocazione—in giorni successivi— qualunque sia la percentuale dei presenti.

Le decisioni del Consiglio di Fabbrica vengono assunte a maggioranza semplice rife rita a 50% più uno dei presenti, fermo restando il diritto di chiedere la convoca— zione dell'assemblea dei lavoratori.

Art. 5

COMPITI E FUNZIONI. Il Consiglio di Fabbrica imposta l'azione rivendicativa e la gestisce, dirige la politica sindacale nella fabbrica, ricerca la sintesi unifican te dei problemi che riguardano tutti i lavoratori, risponde a quelli specifici di reparto o di gruppo, li affronta decidendo e coordinando l'azione di mobilitazione dei lavoratori.

Inoltre il Consiglio di Fabbrica promuove le iniziative necessarie per la sensibi— lizzazione e la crescita politica dei lavoratori e contribuisce efficacemente per la concreta partecipazione degli stessi alle scelte politiche ed alle decisioni dell'azione del Sindacato Unitario sui problemi generali. Il Consiglio di Fabbrica é il solo organismo cui spetta di eleggere o nominare:

1°) Il Comitato Esecutivo e di coordinamento del Consiglio;

2°) La delegazione ufficiale che—unitamente all'Esecutivo—partecipa alle trattative e agli incontri con la direzione;

3°) I propri rappresentanti negli enti sociali aziendali nei vari comitati od organismi ove é prevista la partecipazione di rappresentanti sindacali (comitato antinfortunistico, incentivi, F.A.S. ecc.).

APERTURA E CONCLUSIONE DELLE VERTENZE AZIENDALI. Prima di sottoporre la bozza di piattaforma rivendicativa aziendale e quella di accordo all'assemblea dei lavora — tori, queste devono essere valutate da tutto il Consiglio di Fabbrica, a nome del quale deve essere fatta la proposta all'assemblea. L'assemblea resta comunque la massima istanza decisionale in fabbrica.

Art. 6

RICONOSCIMENTO E UTILIZZAZIONE MONTE ORE PERMESSI SINDACALI RETRIBUITI.

Alla luce del verbale di accordo del 6-2-1974, il monte ore, a partire dal 1974

6 di 12.600 ore annue.

Detto monte ore viene gestito collegialmente dal Consiglio di Fabbrica e deve esse re utilizzato per riunioni collegiali od anche per interventi di singoli delegati. In questo secondo caso la successiva convalida della richiesta di permesso é a

carico dell'Esecutivo del Consiglio di Fabbrica; in relazione alle riunioni collegiali, salvo casi di provata eccezionalità, si precisa che:

1°) per permettere una attiva presenza di tutti i delegati, la copertura-con permesso- della assenza nella nottata che precede una riunione collegiale deve essere imputata al monte ore sopra citato;

2°) al termine della riunione, i delegati in turno, raggiungono i gruppi omogenei di appartenenza;

3°) costituisce eccezione al punto sopra citato il caso di riunioni che si tengono all'esterno dell'azienda, in tal caso il rientro presso i rispettivi gruppi omogenei é posticipato di due ore dal termine della riunione stessa.

Art. 7

SEDE. La sede del Consiglio di Fabbrica é presso l'azienda, nei locali che la stes sa ha messo a disposizione a norma dell'art. 27 dello Statuto dei diritti dei lavoratori.

I DELEGATI

Art. 8

Il delegato é espressione di un gr-J.npo omogeneo di lavoratori. Viene eletto direttamente dal gruppo omogeneo su scheda bianca ed é revocabile in qualsiasi momento su richiesta della maggioranza semplice dei suoi elettori.

L'elezione é valida se viene raggiunto il 50% più uno dei voti espressi dal gruppo omogeneo, qualora non fosse raggiunto il quoziente da nessun lavoratore, si procederà-con nuove elezioni- al ballottaggio fra il doppio del numero dei delegati da eleggere nel gruppo omogeneo che avranno ottenuto il maggior numero dei voti. Per quei limitatissimi casi eccezionali che, unicamente per ragioni oggettive di carattere tecnico e produttivo nei quali nel passato-in occasione delle precedenti elezioni- si sono definiti gruppi omogenei nei quali si sono eletti più di due delegati, si adotta-unicamente per questi casi straordinari ed eccezionali- come criterio nel procedere alle elezioni, quello di stabilire un quorum-in prima istan za- per essere eletti del 35% dei votanti e di esprimere unicamente in questi casi preferenze pari ai 2/3 degli eleggibili.

In ogni caso il criterio che deve animare il rinnovo dei Consigli di Fabbrica, deve essere quello di una significativa rappresentatività.

Art. 9

Il delegato, in quanto membro del Consiglio di Fabbrica esercita una responsabili... tà politica sindacale in ordine ai problemi rivendicativi del gruppo omogeneo che l'ha espresso. Esso quindi é lo strumento di collegamento attivo del Consiglio di Fabbrica con i lavoratori del reparto ed ufficio che l'ha eletto.

Riassume in se tutti i poteri di rappresentanza politico-sindacale ed ha quindi un potere di intervento e di lotta, per i problemi che riguardano il gruppo omogeneo che lo ha espresso.

Nell'esercizio delle sue responsabilità si collega alla linea di politica generale del Consiglio e delle Organizzazioni Sindacali.

Art. 10

Il delegato di gruppo omogeneo é sostituibile in qualsiasi momento. Il reparto, l'ufficio o il gruppo omogeneo possono- a maggioranza del 50% più uno-revocare il delegato eletto, motivandone le ragioni al Consiglio di Fabbrica. La sostituzione del delegato che ha lasciato l'azienda, dimissionario dal Consiglio di Fabbrica o revocato dai lavoratori, dovrà avvenire da parte dei lavoratori del gruppo omogeneo interessato attraverso nuove elezioni su scheda bianca.

Art. 11

Il delegato é tenuto a partecipare regolarmente alle riunioni del Consiglio di Fabbrica salvo impedimento giustificato.

Dopo tre assenze consecutive ingiustificatey il Comitato Esecutivo sottoporrà al gruppo omogeneo che lo ha eletto, la necessità di sostituire il delegato medesimo tramite nuove elezioni.

STRUTTURE D] CONSIGLIO

a)Comitato Esecutivo

Art. 12

Il Consiglio di Fabbrica ha lo scopo di coordinare i propri lavori, e per dare pratica attuazione alle sue decisioni, nomina nel suo ambito, un Comitato Esecuti— vo di coordinamento composto da 9 delegati.

Questo organismo non può essere sostitutivo del Consiglio di Fabbrica al quale unicamente spetta la responsabilità collegiale della direzione sindacale della fabbrica— ma ne é invece l'organo coordinatore delle diverse attività.

I componenti dell'Esecutivo possono essere sostituiti in ogni momento dal Consi— glio di Fabbrica.

Al fine di realizzare una più ampia responsabilizzazione e crescita politico sin— dacale di tutti i delegati, dovrà essere adottato un ampio criterio di rotazione dei membri dell'Esecutivo come presupposto di verifica e di avvicendamento dei componenti nel C.d.F.

Il Comitato Esecutivo a fronte dei problemi riguardanti settori, reparti, offici— ne, uffici, può convocare riunioni specifiche dei delegati, articolate secondo ne— cessità, come pure i delegati di settore, reparto, officina, uffici, possono richi edere particolari riunioni con il Comitato Esecutivo.

E' compito del C.E. il garantire la presenza di un membro dello stesso nella sede del C.d.F. dalle ore 12,30 alle 14,30 e dalle ore 21,00 alle 22,30.

Di frontOki problemi sollevati o riguardante singoli lavoratori o gruppi, durante le permanenze nel corso della settimana, l'Esecutivo li esamina e successivamente li affronta collegialmente settimanalmente con la direzione.

Nel caso in cui detti problemi si riferiscono ad interi gruppi di lavoratori, alla riunione partecipa anche il delegato.

Settimanalmente l'Esecutivo si riunisce per preparare il piano dei lavori.

b) Commissioni di lavoro Art. 13

Il C.d.F. , tenuto conto della realta aziendale nominerà Commissioni di lavoro per l'esame e l'approfondimento di specifici problemi. In modo particolare, tra i problemi aperti nella fabbrica, si dovrà tenere presenti:

—l'organizzazione del lavoro;

—gli organici;

—l'ambiente e nocività del lavoro;

—l'inquadramento unico;

—problemi sociali ed altri che via via si presenteranno.

Il C. d.F. deve nominare per ogni Commissione un responsabile che risponde della attività della stessa al C.d.F. medesimo.

Delle Commissioni di lavoro possono venire chiamati a far parte lavoratori non delegati. Per la sua attività la Commissione di lavoro può avvalersi della colla— borazione di consulenti esterni all'azienda (medici, sociologhi, legali ecc.).

L'Esecutivo coordina l'attività delle varie Commissioni.

Art. 14

c) Commissione Mensa

La commissione mensa é eletta con criteri di rotazione dal C.d.F., fra i suoi com— ponenti.

Compito esclusivo della commissione é il controllo del servizio mensa. Dei risultati di questo controllo dovrà essere informato periodicamente il C.d.F. a cui unicamente spetta la responsabilità politica—sindacale dell'applicazione di quanto convenuto in merito al servizio mensa con la direzione della Breda Siderur— gica.

d) Stampa aziendale—formazione

Art. 15

Il C.d.F. per sviluppare tra il dibattito, la ricerca, SUO autofinanziamento, i lavoratori. procede a nomina provvede alla C.E.

i lavoratori la formazione, si dà un proprio giornale "Impegno Unitario" garantendo il esso deve essere una tribuna aperta al confronto fra tutti La responsabilità politica del giornale spetta al C.d.F. il quale re una redazione del giornale, che, in collaborazione con il regolare pubblicazione del giornale stesso.

La redazione é impegnata a svolgere una funzione di stimolo verso i lavoratori affinché collaborino alla stesura di articoli, notizie ecc. da inviare alla reda— zione.

Art. 16

Il C.d.F. al fine di rendere effettiva una sempre maggiore partecipazione dei de— legati e di tutti i lavoratori alla iniziativa politico—sindacale, cura la promo— zione di corsi di formazione sindacale.

Art. 1

Il C.d.F. é responsabile della amministrazione di un fondo finanziario per far fronte alle spese che deve sostenere il Consiglio, cui tutti i lavoratori sono chiamati a contribuire.

L'ASSEMBLEA

Art. 18

Il C.d.F. risponde, dei suoi atti e delle sue scelte alla assemblea dei lavoratori. All'assemblea dei lavoratori deve essere attribuito il significato politico di un più sostanziale collegamento con i lavoratori, con impirtante conseguenza sul piano della formulazione degli obiettivi rivendicativi e della conduzione delle lotte di fabbrica.

Va realizzato un utilizzo dell'assemblea come fondamentale momento decisionale e di crescita politica dei lavoratori, soprattutto attraverso articolazioni nei re— parti che consentano una maggiore partecipazione dei lavoratori ed una più signi— ficativa presenza dei delegati.

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SESTO S. c. 2/1/74

Spett.le Direzione

Servizi Comuni Breda e p.c. Direzione Breda Siderurgica

Siamo con la presente ad annullare la ns. precedente del 16/3/73, in quanto é stato definito il nuovo fondo per i dipendenti Breda Siderurgica.

Tale fondo é operante dal 1/1/74.

Vi trasmettiamo l'elenco dei componenti di parte sindacale del Consiglio del F.A.S. Breda Siderurgica:

Trezzi Eugenio — Fincato Angelo — Altomare Sergio Casetta Walter — Melchiorre Giancarlo.

Vi trasmettiamo inoltre la nomina a presidente del sig. Fincato Angelo e Vi rendiamo noto a fronte dell'articolo

8 dello statuto F.A.S. Breda Siderurgica, che il consigliere di parte sindacale più anziano di età ,11 il sig. Altomare Sergio.

Cogliamo quindi l'occasione per richiedervi l'estratto conto al 31/12/73 relativo alla Breda Siderurgici, F.A.S. Breda.

distinti saluti

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SUL RICOU0 SCI MENI» bEL FAsRIGAgLIO

da F.L.M. a

BREDA SIDERURGICA

Oggetto: Dirigenti R.S.A.

Con riferimento all'art. 19 della legge 20/5/70, n° 300 ed ai relativi articoli della parte generale Sez. 2" (rapporti sindacali) del C.C.N.L. 4/5/73, Vi comunichiamo che nei prossimi giorni provvederemo a notificarvi i nominativi dei dirigenti della Rappresentanza Sindacale Aziendale unitaria F.L.M., ai quali competerà la tutela prevista dalle vigenti norme di legge e di contratto.

distinti saluti

Spettabile

Federazione Lavoratori

Metalmeccanici Sindacato di

SOPRA E

A FIANCO SONO RIPORTATE

I FAC —SIMILE DI LETTERE

SCAMBIATE FRA DIREZIONE

ED F.L.M. IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DEL CON+ SIGLIO DI FABBRICA.

BELLA PAGINA SEGUENTE E1

RIPORTATO INTEGRALMENTE IL VERBALE D'ACCORDO FRA ESECUTIVO DEL C.d.F. E DIREZIONE IN MERITO AL—

L'AMMONTARE DELLE ORE DI PERMESSI SINDACALI E DI PRESENZA PRESSO LA SEDE DEL CONSIGLIO.

Prendiamo atto del contenuto della Vostra lettera del , sempre che i nominativi nella stessa indicati ci vengano da Voi segnalati tramite la Associazione Sindacale Intersind.

Con l'occasione Vi significhiamo:

1 - il monte-ore complessivo dei permessi retribuiti a disposizione dei predetti Dirigenti (escluse le ore per la presenza nel locale R.S.A., quelle per la partecipa zione a incontri e trattative inerenti la Società,quel le per il controllo mensa e la visita colonie) viene deteminato nella misura annua di n' 12.600 ore comprensive di quelle previste dalla legge 20.5.70, numero ZO0 e dalle norme contrattuali;

2 - ogni Dirigente della Rappresentanza Sindacale Aziendale, all'atto in cui chiederà di usufruire dei permessi, dovrà consegnare al proprio capo la richiesta di permesso firmata sui moduli in uso nell'azienda, the verrà dal capo inoltrata al Servizio Personale, al fine di consentire il computo delle ore via via utiliizate.

Alla fine di ogni mese consegneremo alla Rappresentan za Sindacale Aziendale il riepilogo nominativo mensile del le ore di permesso utilizzate.

Diatinti saluti.

COMSle
DI
PER/SM SESTO SAN GIOVANNI
BREDA SIDERURGICA S.p.A.

E BREDA SIDERURGICA S.p.A.

Servizio Personale Milano, 6.2.1974

Verbale della riunione con i Rappresentanti Sindacali del (

A - 1) Il monte ore complessivo dei permessi retribuiti a dispe,iziene dei Dirigenti della Rappresentanza Sindacale Aziendale, cumpren sivo di quanto previsto dalla legge 300/1970, art. 23 e dal vigente Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, ammonterà annualmentw a partire dal 1974, a n° 12.600 ore.

I predetti permessi, che verranno goduti per riunioni collegiali, verranno richiesti a PER dal coordinamento della R.S.A. oda 0.S.L.

Per quanto riguarda i permessi a titolo individuale, il Dirigen te R.S.A. all'atto del distacco dall'Ente di appartenenza, compilerà e firmerà apposito modulo, che dovrà contenere l'orario di inizio permesso, e dovrà essere chiuso al rientro presso l'En te. Successivamente la .M.SA provvederà a convalidare il permesso stesso.

PER invierà il riepilogo mensile nominativo a R.S.A. e a 0.S.L.

B - l) Qualora dirigenti R.S.A. debbano partecipare a incontri e riunioni con la Direzione, e in particolare:

a.- per quelle periodiche in materia di ambiente di lavoro e pre venzione infor-Juni;

b - per quelle settimanalicongliincaricati del coordinamento della R.S.A. dedicate a controversie relative a singoli e/o gruppi di lavoratori,

le ore relative verranne retribuite e non imputate al monte-ore di cui sopra.

Resta inteso che i per-.essi usufruiti da Dirigenti R.S.A. per recarsi in visita alle colonie che ospitano figli di dipendenti ed i permessi usufruiti per il controllo mensa (vedi verbale 13. 11.1973) non verranno imputati al monte-ore.

Essi verranno concessi dietro richiesta della R.S.A. a n° 3 Dirigenti per le' visite ad ogni turno di colonia e a n° 5 per il controllo mensa, nominativamente indicati.

Sono esclusi dal monte-ore di cui sopra i permessi per i componenti di organi direttivi nazionali e provinciali delle Confede razioni sindacali e delle Federazioni di categoria onde poter partecipare alle riunioni degli organi stessi.

Essi verranno ricniesti tramite Intersind .

Non verranno imputati al monte-ore di cui sopra i permessi per la permanenza di un Dirigente R.S.A. presso il locale R.S.A., se condo turni settimanali, che verranno comunicati alla Direzione, dalle ore 12,30 alle ore 14,30 e dalle ore 21,00 alle ore 22,30.

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