"GRANDI" TRASFORMATORI
All' aumentato rendimento più salari COSA CHIEDONO i lavoratori al nuovo governo
Chi come noi ha avuto l'occasione di assistere al Congresso della Sezione sindacale F.I.O.M. avrà senz'altro notato lo sforzo fatto dall' organizzazione per raccogliere le aspirazioni, i fermenti che circolano fra i lavoratori della nostra fabbrica, per ordinarli in una piattaforma rivendicativa che tenendo conto delle particolari condizioni di riorganizzazione,' ammodernamento e sviluppo della fabbrica, si strutturasse in modo da 'legare le condizioni di lavoro e il salario dei lavoratori all' aumento della produzione e dei profitti.
La discussione Congressuale ha rilevato che elementi importanti per attuare qualsiasi miglioramento salariale normativo sono fra gli altri, il rafforzamento d e 1 sindacato per aumentarne la forza d'urto, un maggiore contributo e interessamento dei lavoratori all'attività sindacale, la unità fra la F.I.O.M., la C.I.S.L. e la U.I.L.
Il dibattito sulla unità sindacale ha dimostrato come questa sezione sindacale abbia maturato una visione dei rapporti tra organizzazioni che darà un ulteriore contributo al superamento delle divisioni aprioristi-
che e preconcette per una unità che, salva. guardando le caratteristiche di ogni sindacato, riconoscendo la funzione positiva che ognuno può svolgere nella difesa dei lavoratori trovi l'elemento di coesione n e I l' attività per l'affermazione degli interessi dei lavoratori.
La necessità dell'azione integrativa a livello di fabbrica, gruppo di fabbrica, gruppo di fabbriche e di settore è lievitata dall'analisi fatta dal congresso sulle insufficienze della lotta contrattuale e sulle esigenza di far partecipare i lavoratori ai frutti prodotti dall'aumentato rendimen-
to del lavoro caratteristica comune alle grandi fabbriche del settore come la C.G.E., le T.I.B.B., l'Ansaldo San Giorgio. E' questo un aspetto dell'attività sindacale, che a nostro parere acquisterà sempre più importanza, si d o v r à richiedere un maggior lavoro di approfondimento e di pre. cisazione da parte dei sindacati.
Và detto per dare un quadro pur schematico e succinto dei lavori del congresso che essi si sono sviluppati avendo come elemento costantemente presente l'urgenza di fare qualcosa, partendo da oggi, al fine di togliere al padronato l'arma del continua in 2.a pag
Qual'è il governo che vogliono i lavoratori?
C'è qualcuno che fa della confusione. e parla di formule polivalenti di centro sinistra o di centro destra come se l'una equivalesse l'altra, dando ad intendere che per fare un governo basta una formula e degli uomini di qualsiasi tinta; purchè non si prendano impegni programmatici precisi. • Invece ciò che più conta è proprio il programma. I lavoratori hanno buona memoria. I 10-12 anni trascorsi con governi democristiani sono valsi a favorire essenzialmente i grandi capitalisti che hanno visto restaurato il proprio potere politico ed economico, e con esso la possibilità di arraffare miliardi su miliardi di profitti. Sono stati gli anscientifica applicazione ni che han visto il proresso tecnico e una più del lavoro umano (leggi super sfruttamento) tra-
sformarsi in super profitti' e solo poche briciole per i lavoratori; sono stati gli anni che all'insegna dello scudo crociato si è fatta della discriminazione politica e sindacale un metodo della « democrazia »; della guerra fredda e della' divisione del mondo in blocchi militari e dell'odio anticomunista una sorta di religione, un credo per tentare di corrompere la purezza ideale degli uomini semplici che aspirano ad una società più giusta e per deviarne la strada. Ed è questa politica che dalle fabbriche e dal paese è stata nella sostanza condannata e battuta, da quel grande movimento di lavoratori che proprio in questi anni ha preso coscenza della strada che deve ancora percorrere.
La sostanza della crisi è tutta qui, crisi di quelle forze cioè che hanno ostacolato uno spedito progredire delle classi lavoratrici nel nostro paese e della pace nel mondo; crisi del partito democristiano che ha negato questo moto di progresso perchè racchiude nel suo seno interessi contrastanti facenti capo a classi diverse.
Vista « dall'uomo della fabbrica » l'attuale crisi non è altro che il tentativo dei grandi capitalisti, i cui rappresentanti si annidano dentro la D. C., di impedire il movimento scaturito dalle lotte del 1959 per migliori condizioni di vita, maturi a coscienza politica nuova, e che la nuova maggioranza creatasi nel paese su una piattaforma rivendicativa democratica dia finalmente vita ad un nuovo governo.
Libertà nelle fabbriche, aumenti di salario, distensione internazionale
Supplemento. a IL SIDERURGICO Sesto S. Giovanni - MARZO 1960 LIRE 10
L' eliminazione della passerella al Rondò e la costruzione del sottopassaggio, non ancora realizzati per gli ostacoli frapposti dal dipartimento ferroviario di Milano e dal ministero. (vedi in 3.a pagina lettera del Sindaco) •
PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA ERCOLE MARELLI
IL CONGRESSO DELLA SEZIONE SINDACALE n I. O. M. SULLA
IN
Direzione, Redazione, Amministrazione : Via G. E. Falck, 72
CRISI
CORSO
AZIONE A LIVELLO AZIENDALE E DI SETTORE
Nell' interesse di tutti si impone la lotta sull' 1,40 Fondo Pensioni Protesta della C. I. al Governo perchè
il progresso tecnico si trasformi in progresso sociale
Esaminando alcuni aspetti della realtà economica e produttiva della nostra città si riscontrano due tendenze tipiche dell'attuale congiuntura dominata dalla politica del grande monopolio. Ad una certa espansione dei grandi complessi — Breda, Falck, Ercole e Magneti Marelli — fa riscontro una certa compressione e difficoltà dei piccoli e medi produttori.
Lungi da noi — per ora il proposito di addentrarci nell'esame approfondito di tale realtà nel suo complesso; vorremmo invece esaminare — il più da vicino possibile — tale realtà, all'interno delle così dette « isole » di relativo sviluppo, costituite appunto da alcuni grandi complessi in-
dustriali sestesi.
Perchè facciamo questo?
Nostro primo obbiettivo è quello di richiamare l'attenzione di tutti su tale realtà in trasformazione; secondo è che vogliamo — col contributo e la collaborazione dei lavoratori, in particolare dei tecnici — soffermarci sugli aspetti particolari di tale sviluppo tecnico, al fine di trovare assieme la via dell'azione concreta per trasformare tale progresso tecnico in progresso sociale a beneficio. dei lavoratori, artefici principali di tale processo. Da ciò ne deriverebbe non solo un vantaggio immediato per le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori ivi occupati, ma notevoli e favorevoli prospettive di sviluppo per la
economia, l'attività produttiva e commerciale della nostra città e provincia.
L'Italia ha bisogno di una nuova politica economica — che non sia più l'attuale, fatta esclusivamente a vantaggio dei grandi monopoli —. Tale necessità sgorga non solo dalla realtà delle cose, ma soprattutto dalla aspirazione dei cittadini a volere determinare una svolta, nell'interesse e per il progresso del nostro Paese.
Fatta questa breve premessa, ci proponiamo senz' altro di addentrarci nell'esame delle questioni sopra citate, a partire dal prossimo numero, sperando e fidando nella collaborazione e nel contributo di tutti. Da parte nostra faremo il meglio per riuscirvi.
IN SEDE AZIENDALE
Applicazione del novo contratto
Sono iniziate le discussioni in sede aziendale per l'applicazione del nuovo contratto di lavoro.
Quel che sembra ovvio a tutti e cioè che tutti i miglioramenti apportati n e I contratto dovessero comportare il corrispondente miglioramento nelle condizioni retributive e normative in atto nella fabbrica, pare che non trovi il logico riscontro nel pensiero della Direzione Aziendale.
Questa infatti tenta attraverso tutti i cavilli possibili e impossibili di eludere e non applicare quanto i lavoratori hanno acquistato nel corso di una dura e lunga lotta.
Ciò vale ad esempio per 1'1 % in più di aumento stabilito per le donne (allo scopo di compiere un passo concreto verso la parità salariale) che la ditta non vuole corrispondere richiamando ingiustificatamente a un aumento generale (per uomini e donne) fatto nel 1954 in sede di applicazione del conglobamento.
quazione.
Per quanto riguarda la quota di 75 ore del premio di anzianità per gli operai che l'accordo contrattuale prescrive sia pagato entro il 30 aprile, la ditta dichiara che pagherà entro il 30 marzo, il 90 % della quota spettante.
la Commissione Interna della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, a nome dei 5.000 lavoratori della fabbrica denuncia I' impopolarità della deliberazione relativa all' aumento dell' 1,40 per cento del contributo al Fondo Adeguamento Pensioni e del progetto di un ulteriore aumento di tale contributo dello 0,35 %. preoccupata per le conseguenze di ordine economico e politico di tali provvedimenti che di fatto annullecontinua 1.a pagina
Congresso
paternalismo, perchè non si può aspettare oltre le richieste che sorgono dai lavoratori di adeguare la loro vita allo sviluppo della tecnica e della civiltà.
Noi auguriamo pieno successo all'attività della F.I.O.M., e siamo convinti che anche le a l t r e organizzazioni sindacali porteranno il
rebbero in gran parte i modesti benefici recentemente acquisiti dai lavoratori con dura lotta in sede di rinnovo del Contratto di categoria chiede la sospensione nell'applicazione delle trattenute relative e l'impegno di questo Ministero a ricercare altre vie di soluzione al problema in -modo da evitare ulteriori sacrifici ai lavoratori.
F-1, O. M.
loro contributo alla ripresa del movimento rivendicativo della fabbrica, perchè se anche ci fossero differenze di analisi e di interpretazioni della situazione produttiva, salariale della fabbrica, rimangono però ancora insoluti una gran parte dei problemi che assillano i lavoratori e che attendono una soluzione.
QUESTIONI DI PRESTIGIO
Un operaio del Reparto N si trattiene nel gabinetto per circa un'ora a causa, a suo dire, di un disturbo intestinale.
niente e soltanto a seguito della protesta della Commissione Interna farà un'indagine sul caso.
E' chiaro che non è nelle nostre intenzioni chiedere il licenziamento in tronco del capo del reparto 2L1.
Chiediamo che la C.I. solleciti e concluda al più presto la trattativa in merito con la Direzione.
Al, ritorno in reparto il capo lo rimprovera e ne segue una discussione animata, ma mantenuta in limiti strettamente verbali.
BISOGNA FINIRLA COL TAGLIO DEI COTTIMI
Imponendo una giusta applicazione degli accordi
Con una frequenza insolita si riscontrano in. questi ultimi mesi tagli dei tempi di cottimo più o meno giustificati.
La riorganizzazione della fabbrica con la introduzione di tappeti di trasporto, di nuove macchine di metodi di lavoro, che tendono alla semplificazione delle operazioni fatte dal lavoratore, sono tutte occasioni sfruttate dalla ditta per operare cospicui tagli dei tempi di lavoro, che sempre superano l'effettivo risparmio di lavoro.
Vale anche per il pagamento a quota oraria piena per le ore di lavoro straordinario, dalla 40' alla 44' ora per gli impiegati, che si vorrebbero mantenere a quota ridotta al 50 %, malgrado che il contratto abbia eliminato totalmente questa speretempo già assestato si cerchi di operare tagli di tempo non giustificati; quando poi non vi è la pur minima modifica al lavoro si tende allora di diminuire le ore da impiegare col trasferimento del lavoro in altro reparto facendolo fare preferibilmente ad un assunto a termine. Si potrebbe continuare nella elencazione dei metodi che la ditta adopera per aumentare il ritmo di lavoro e la resa di produzione per ogni singolo lavoratore.
Ma non è questo che oggi ci interessa, sappiamo che la ditta cerca in tutti i modi di aumentare i
Oltre a ciò, si nota come 2.r le modifiche più insignificanti ad un lavoro con propri profitti e sarebbe
Chiediamo che la ditta applichi integralmente e sollecitamente il nuove contratto — se così non fosse probabilmente i lavoratori avranno qualcosa di molto serio da dire. strano se non lo facesse, ma ciò che dobbiamo dire è il fatto che gli operai, nonostante l'accordo interno e contrattuale che permette loro una ampia difesa dei propri interessi, non ne approfittino e dopo una prima difesa cerchino degli accomodamenti che, per bene che vadano, li costringono sempre ad aumentare lo sforzo produttivo.
Ora la C.I. è un organismo sorto per difendere la giusta applicazione degli accordi; rivolgiamoci dunque ad essa quando qualcosa non va, tempestiamola pure di richieste se vogliamo vedere risolti i nostri interessi.
Conseguenza del fatto: licenziamento in tronco dell'operaio per grave insubordinazione che ha arrecato nocumento morale al prestigio della Ditta.
Un operaio del Reparto 2L1 arriva in ritardo al lavoro.
Il capo reparto lo rimprovera, ne . segue una di-scussione e l'operaio viene schiaffeggiato dal capo reparto.
La Direzione non ne sa
Vogliamo solo sottolineare che non è questa 'la via giusta per difendere il prestigio della Ditta.
Non si può continuare a colpire e con mano così pesante gli operai, anche se talvolta possono incorrere in mancanze disciplinari.
Soltanto rispettando la dignità e la libertà dei lavoratori, cercando condizioni di lavoro e più civili, si afferma veramente il prestigio della Ditta.
Infortuni e misure concrete
C'è un comitato antinfortunistico alla E. Marelli?
Sì c'è, e lo si nota attraverso i cartelli antinfortunistici disseminati in tutti i reparti. , L'attività di codesto Comitato è volta ad operare al fine di evitare infortuni con accorgimenti appropriati, oppure la loro è solo una attività propagandistica? Siamo spinti a queste considerazioni perchè abbiamo, fra l'altro, notato un cartello rosso - fiamma su un tornio a trasmissione diretta con la scritta: « Cambiare la velocità col tendicinghia »: evidentemente dovuto alla eccessi-
va solerzia dei preposti e che ha suscitato ilarità fra i presenti.
Quello però che suscita tutt'altro che ilarità e che forma oggetto di questo nostro articolo, è che non si può assolutamente tollerare, ogni qual volta succede un infortunio, che si dia la colpa all'operaio per presunta disattenzione. Gli operai devono segnalare immediatamente alla C.I. tutte le volte che avvengono infortuni, precisando come è avvenuto il fatto, sì da permettere di stabilire le precise responsabilità e di richiamare l'attenzione della Direzione su eventuali protezioni antinfortunistiche.
2 «GRANDI» TRASFORMATORI
La Commissione Interna Ercole Marelli
Sollecitata la costruzione della nuova stazione
« Al Ministero dei Trasporti Direz. Genie Fr. SS. - ROMA e p. c. al Compartimento delle FF.SS. - MILANO
AL MINISTERO DEI TRASPORTI LETTERA DEL SINDACO opere realizzate a Sesto dalla Amministrazione popolare
Fin dal 1952 questa Amministrazione Comunale portava a conoscenza di codesto On.le Ministero, un Ordine del Giorno, votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Sesto - San Giovanni, relativo allo stato di assoluta' precarietà ed insufficienza degli edifici destinati a sede della locale Stazione ferroviaria.
Il problema, annoso e di assoluta gravità, fu successivamente dibattuto attraverso vivaci polemiche di stampa e formò oggetto di un ordine del giorno presentato alla Camera nella seduta del 22 ottobre 1957 dal deputato Bernardi, che nel chiedere di provvedere del servizio ferroviario di urgentemente ai lavori necessari per la sistemazione Sesto, esponeva:
« ... Riconosciuta la necessità di edificare una nuova stazione in sostituzione di quella costruita un secolo fa, che è mancante di tutto ed è ridotta in condizioni pietose, con un'unica biglietteria per un numero crescente di viaggiatori, che in certi mesi raggiunge e supera le cifra di 300.000 al mese;
Considerato che per eliminare incidenti, di cui uno mortale accaduto poche settimane fa, il Comune di Sesto ha deciso di sostituire a proprie spese la passerella con un sottopassaggio con diretta sbocco all'interno della Stazione, ma che l'iniziativa del Comune è stata bloccata dal Compartimento di Milano, che per consentire l'esecuzione dei lavori previsti pretende l'importo di lire 12.000.000 per presunti danni ».
In data 7 novembre 1957, il Ministro dei Trasporti,
rispondendo ad una richiesta del Comune, assicurava che:
« ... i problemi ferroviari di Sesto San Giovanni saranno tenuti nella massima considerazione compatibilmente con le inderogabili esigenze del bilancio delle Ferrovie dello Stato ».
A tutt'oggi il problema è rimasto insoluto e di conseguenza la situazione è quella di quarant'anni or sono quando gli abitanti erano poco più di 10.000, di fronte alla odierna popolazione di circa 63.000 unità.
In relazione all'incessante e costante sviluppo demografico ed industriale della nostra, zona, la necessità di dotare il Comune di Sesto San Giovanni di una Stazione Ferroviaria che possa soddisfare alle sue più crescenti- esigenze, si rende assillante e. tale problema è strettamente connesso al raddopcont. 4.a pag. •
Il sindaco di Monza
costretto a dare le dimissioni
Dai momento che dedichiamo la terza pagina del giornaletto alle opere e alle attività comunali della nostra Città, non possiamo esimerci dal richiamare la attenzione dei lavoratori su ciò che sta avvenendo nel Comune di Monza dove alla testa vi è una Giunta e un Sindaco democristiani.
Il Sindaco D.C. della città di Monza, Comm. Casiraghi Alfredo, è stato costretto a dimettersi in seguito alle denuncie fatte in seno al Consiglio riguardanti le gravi illegalità che sarebbero avvenute nel campo dell'edilizia privata. Al centro dello scandalo vi è la costruzione di due fabbricati a più piani costruiti dalla Impresa Edile
Casiraghi (di cui è appunto titolare dal 1956 il figlio del Sindaco, ma che dal Sindaco è stata curata e seguita quotidianamente) in un'area tra via Manzoni e via Missori che dal piano regolatore risulta vincolata a giardino pubblico.
Dopo aver comprato l'area in questione il Sindaco presentò al Consiglio Comunale una richiesta di deroga, per nulla turbato dal fatto di andare contro il Piano Regolatore per favorire la sua famiglia. La deroga fu bocciata sia dalla Giunta Provinciale Amministrativa quanto dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia.
Nonostante il parere contrario dei superiori organi amministrativi, senza informare il Consiglio Comunale, il Sindaco permise che l'impresa edile che porta il suo nomè iniziasse e portasse a termine la costruzione dei due condomini.
Lavo ,atorf ! ! ! leggete e diffondere il ,vostro giornale
Nel periodo che va dal 1946 al 1956 sono state realizzate opere pubbliche per un importo di L. 4.475.151.815. così distribuite: sistemazione vie e piazze con relative fognature L.
opere di fognatura . .
civico acquedotto . .
case popolari del Comune e contributi per case popolari » 900.000.000 casa albergo, bagni, ristorante e Iavanderi# . . .
costruzione di nuovi edifici per le scuole elementari e medie . . . .
acquisto nuovi locali per la polizia urbana, l'ambulatorio comunale, l'.E.C.A l'A.V.1.5., l'ufficio igiene, la biblioteca comunale e l'ufficio affissioni . • 59.600.000 civico macello . . • 18.513.650 automezzi comunali 29.848.000 automezzi e materiali vari per la nettezza urbana . • 47.792.000 meccanizzazione impianti servizi comunali . . . • 49.700.000 impianto farmacie -comunali 7.300.000 costruzione fontana n e I cortile dei Municipio . . 2.100.000 costruzione sottopassaggio strada Cinisello . . . . 6.249.000 costruzione piscina comunale 130.000.000 costruzione centro sportivo (stanziamento esistente) 77.248.000
2,3. installazione orologi alle torri campanarie » 3.000.000
TOTALE L 4 475.151.815 di cui : con mezzi ordinari di bilancio . L. 3.415.003.815 con mutui » 1.060.148.000
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22.585.000
130.000.000
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edifici del Comune
. . 68.356.000 acquisto terreni 290.759.780 ponti e consolidamento sponde sul fiume
10.200.000 costruzione
infantile Via Rovani • 64.846.000 costruzione
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opere cimiteriali
parchi e giardini
486.108.000 ampliamento della sede
e sopralzi ad
.
Lambro
asilo
passerella sulla
Per I' aumento dei contributi ai lavoratori
RESPONSABILE IL GOVERNO
1,40% già sottratto dai salari e stipendi - - continua I' agitazione nelle fabbriche
Con i decreti presidenziali N. 54 e 59 (pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale numero 49 e 50 del 26 é 27 febbraio 1960) sono state stabilite notevoli variazioni, con decorrenza retroattiva daL 1° gennaio scorso, dei contributi dovuti all'I.N.P.S.
Tali variazioni consistono soprattutto nell'aumento del contributo per il Fondo adeguamento pensioni ed assistenza malattia dei pensionati dal1'11,60 % al 15,75 %, sud-diviso nell'1,40 % a carico dei lavoratori e nel 2,75 % a carico dei datori di lavoro; ed in alcune piccole diminuzioni dei contributi per la disoccupazione, per* la tbc e per la Cassa di integrazione guadagni a carico dei datori di lavoro.
Anche i contributi per i versamenti volontari nell'assicurazione per invalidità, vecchiaia e tbc sono, sempre con decorrenza dal 1° gennaio scorso, notevolmente aumentati; per le marche più basse si passerà infatti dalle 360 alle 455 lire e dalle 385 alle 475 lire alla settimana, mentre per i valori più alti si passerà, sempre per fare qualche esempio, dalle 3615 alle 4510 e dalle 4140 alle 5165 lire settimanali.
Il Governo ha voluto quindi, senza curarsi delle numerosissime proteste dei lavoratori, e degli incontri avvenuti tra le organizzazioni sindacali ed il Ministro Zaccagnini, far aplicare un provvedimento
che aveva incontrato unanime avversione, e far così pagare ai cittadini, proporzionalmente, in maniera più grave agli stessi lavoratori assicurati, i danni derivanti all'I.N.P.S. dal mancato versamento da parte dello Stato di oltre 300 miliardi. E' necessario quindi che l'azione già iniziata dai lavoratori nelle scorse setti-
LAVORATORI!
mane, prosegua con maggiore intensità perchè resti all'ordine del giorno tutto il problema per ottenere una revisione del decreto governativo; e che sempre più i lavoratori e le loro organizzazioni sostengano la evidente improrogabilità della riforma del sistema previdenziale italiano secondo le linee fissate dalla C.G.I.L. - A.R.
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continuazione dalla 3.a pagina
LA LETTERA DEL SINDACO
pio dei binari e delle corse sulla Milano-Monza.
Sui due soli binari attualmente esistenti si alternano giornalmente 191 convogli: n. 114 treni viaggiatori e n. 77 treni merci, con una frequenza media di un treno ogni 7 minuti circa.
Poichè è notorio che durante la notte il movimento dei treni è molto ridotto, ne risulta che durante. le ore diurne passa un treno per Sesto ogni 4 'minuti. Allo scalo merci avviene un movimento giornaliero di n. 306 carri che servono la locale industria.
Occorre, inoltre, far rilevare che molti treni merci che transitano per Ses -o sono diretti all'estero. via Chiasso e che la Sta-
la giornata
internazionale della donna
il cinquantenario della conferenza di Coopenaghen
Una iniziativa dell' U. D, E della Giunta Comunale e C, ti. L.
8 marzo 1910 - 8 marzo 1960
8 Marzo 1910 - 8 Marzo 1960 50 anni di lotte e di successi per l'emancipazione femminile. Nel 1910 a Copenhagen, in una Conferenza Internazionale a cui parteciparono movimenti sorti per rivendicare il voto alle donne, esponenti femminili dei Partiti Socialdemocratici europei delle organizzazioni Sindacali e associazioni professionali venne avanzata la proposta di dedicare una Giornata alla lotta per l'emancipazione femminile.
La celebrazione degli Organismi democratici
Tra 'le tante manifestazioni indette nella nostra città per celebrare la Giornata internazionale della donna, di cui ricorre quest'anno il 50" anniversario ve n'è stata una di rilievo particolare. Un Comitato d'iniziativa, costituito dal
sindaco. La Giunta, l'ha, la C.d.L., il Consiglio del Circolo Albero — vi hanno partecipato — alcune peronalità, Consiglieri Comunali, impiegate e lavoratrici delle varie fabbriche, e donne dell'U( I e i rappresentanti dei Partiti democratici.
zione possiede un intenso movimento di viaggiatori diretti ai posti di lavoro in relazione ai numerosi stabilimenti esistenti in luogo. Giornalmente arrivano e partono da Sesto oltre 7.500 passeggeri. L'incasso mensile della locale Stazione si aggira sulle lire 265.000.000.
Gli edifici della Stazione sono assolutamente inadeguati dal punto di vista funzionale, i locali sono insufficienti, esiste un solo sportello per la distribuzione dei biglietti, i marciapiedi non riescono a contenere i numerosissimi viaggiatori in sosta, con grave pericolo per la loro incolumità. Poichè l'unica porta di accesso è insufficiente, nelle ore di punta,
a smaltire la ressa dei viaggiatori, si assiste sovente al poco edificante spettacolo dei grappoli di persone che scavalcano i cancelli per non perdere il treno. Premesse le supposte considerazioni, si ritiene necessario insistere affincodesto Onorevole Ministero riprenda in esame il progetto e disponga per gli opportuni finanziamenti onde possa addivenirsi. al più presto, alla soluzione integrale del problema, che non può essere rimandato ulteriormente, costituendo la Stazione ogni giorno di più un motivo di apprensione per questa Amministrazione Comunale 'ed un cruccio per la cittadinanza tutta. - Il Sindaco (Abramo Oldrini) ».
Durante 1'8 marzo e dopo, l'Unione Donne Italiane ha distribuito fra le lavoratrici della nostra fabbrica un Referendum molto interessante, avente per tema: Il •lavoro della donna e la famiglia. Una consultazione di massa su questi temi è di grande' attualità perchè sempre più i problemi dell'emancipazione femminile si stanno imponendo all'opinione pubblica, un referendum fra le lavoratrici per conoscere i loro problemi di donne che lavorano, ma anche di mogli o di madri, di ragazze con infinite aspirazioni è senz'altro un contributo alla ricerca delle soluzioni migliori che rendano
effettivo il diritto di libera scelta del lavoro da parte delle donne. Saranno le lavoratrici che rispondendo alle domande poste nel referendum a indica. re le misure che la società ha il dovere di realizzare perchè la vita delle donne che lavorano abbia uno sviluppo veramente moderno, adeguato alle loro esigenze ed a quello delle loro famiglie. Invitiamo quindi le lavoratrici della nostra fabbrica a collaborare a questa iniziativa dell'U.D.I. ad aderire alla Conferenza nazionale che la stessa organizzazione ha indetto sul tema: «Il lavoro della donna e la famiglia ».
segue 1.a pagina
CRISI DI GOVERNO
e disarmo, attuazione delle regioni nel quadro di una rapida applicazione della costituzione repubblicana, nazionalizzazion e delle fonti di energia, ri-
forma della scuola. Questi) è un programma preciso e per attuare il quale occorre un governo con i rappresentanti dei lavoratori.
4 «GRANDI» TRASFORMATORI
REFERENDUM PER LE LAVORATRICI
INIZIATIVA DELL' U. D. I. IL
Autorizzazione Tribunale di Monza N. 2219 Tipografia . Porpora »
Responsabile : SANTE VIOLANTE