Trasformatori
Anno I - Ottobre 1955 - N. 3 SESTO SAN GIOVANNI Prezzo L. 20
NOTIZIARIO
Sull'attività
Siamo certi di fare cosa grata ai nostri lettori dando inizio alla pubblicazione di questa rubrica che ha lo scopo di tener informati i lavoratori su tutte le questioni che vengono trattate fra C.I. e Direzione Generale del Personale.
E' nostro proposito limitarci alla sola e semplice informazione, senza commento, ma in modo che risultino chiare le rispettive posizioni delle parti.
Starà al lavoratore che legge queste note esprimere i debiti commenti e i conseguenti giudizi.
Pagamento arretrati indennità mensa.
C.I. — In considerazione del mancato pagamento dell'indennità di mensa, su diversi istituti contrattuali, si richiede l'inizio di una trattativa aziendale per la valutazione dell'entità delle somme di spettanze dei lavoratori e per le modalità del relativo pagamento.
RELAZIONI UMANE
della C. I. e rivendicazioni operaie
Riproporzionamento cottimi a seguito del conglobamento.
DIREZIONE — Presenta un progetto che, di fatto, perpetua l'ingiustizia del cottimo riferito solo alla vecchia paga base.
C.I. — Dopo aver respinto tale progetto della ditta presenta un suo primo progetto in cui il riproporzionamento si realizza trasformando le attuali tariffe in nuove tariffe basate sul valore minuto del lavoro di ogni singolo operaio e congegnate in modo che ogni inserimento di rendimento sia riferito alla intera paga conglobata. Come base della trasformazione viene richiesta la percentuale del 110 per cento in modo che alla quasi totalità degli operai sia assicurato un certo utile in partenza a garanzia di eventuali flessioni del rendimento che si possono verificare per cause non dipendenti dall'operaio.
A pochi giorni del convegno di Stresa sulle « relazioni umane », è avvenuto da noi il fatto accorso all'operaio Pozzi.
Non che ci si nutriva illusioni su ciò che poteva scaturire dal convegno poichè è chiaro che « relazioni umane » sono per i padroni, nell'attuale situazione, condizione essenziale per realizzare il massimo profitto, cioè per sfruttare di più l'operaio.
Si tratta quindi per loro di una questione di metodo semmai, per raggiungere i lorc obiettivi, spremere il più possibile dalla fatica dell'operaio per ottenere il massimo profitto: questo è lo scopo! La politicadel « bastone » o le « relazioni umane» (che equivalgono alla carota) di marca americana non sono che il mezzo per raggiungere il fine.
Le guardie, ancora poi presenzieranno alla riunione che la C.I. terrà agli operai in lotta per informarli dell'andamento della vertenza. La sentenza contro la FIAT, sulle punizioni del corpo di vigilanza, non ha evidentemente insegnato proprio niente alla Direzione.
La stessa C.I. inoltre viene deliberatamente esclusa dall'intervento diretto presso la direzione, per di più la comunicazione del provvedimento preso a carico del solo operaio, non viene ad essa comunicato che dopo averlo fatto al capo reparto.
Inoltre si richiede l'applicazione di tale norma per l'avvenire.
DIREZIONE — Dichiara di non poter aderire a tale richiesta in mancanza di disposizioni in merito da parte della Confindustria. Facendo riferimento alle eventuali prossime trattative in sede interconfederale, dichiara che la Ditta si adeguerà a quanto verrà concordato in tale sede.
C.I. — Annuncia che è in corso una vertenza giudiziaria in proposito, talchè è opportuno e possibile una trattativa solo prima della sentenza che una volta emessa, dovrà puramente e semplicemente essere applicata senza possibilità alcuna di transazioni. In via subordinata ed in attesa di una qualsiasi definizione della questione si richiede la corresponsione immediata di un congruo acconto sulle spettanze arretrate.
DIREZIONE -- Conferma le sue precedenti dichiarazioni, rifiutando anche di prendere in considerazione la richiesta di acconto.
DIREZIONE — Respinge questo progetto con la giustificazione che esso comporta un onere in partenza che la ditta valuta del 95 per cento e ciò in contrasto all'accordo sul conglobamento che stabilisce c h e il riproporzionamento debba avvenire « senza oneri sia per il datore di lavoro, sia per i lavoratori».
C.I. — Dopo aver dimostrato e h e il riproporzionamento non può realizzarsi senza oneri per l'azienda, per cui tale clausola dell'accordo, in contraddizione con l'assunto dell'accordo stesso, era da ritenersi inoperante, presenta un secondo progetto, come espediente per il mantenimento integrale dell'attuale sistema di cottimo, integrato dall'adozione di un cottimo aggiuntivo, per cui ogni incremento di rendimento del singolo operaio deve dare un utile riferito alla paga conglobata. Una parte di questo utile riferito alla vecchia paga base viene corrisposta sul cottimo tradizionale e la differenza (continua a pag. 2)
Ne è una prova l'origine stessa del fatto : un operaio che non può più « rendere » come prima, perchè menomato fisicamente a seguito anche del ritmo di lavoro precedentemente impostogli, viene trattato incivilmente, Qui, evidentemente, per ora, prevale la politica del « bastone »; si chiama « lazzarone » l'operaio, si offende la sua dignità di lavoratore.
L'operaio giustamente reagisce ed ecco allora le guardie (inviate dalla Direzione) invitarlo ad « allontanarsi » dalla fabbrica.
Sempre le guardie, al mattino seguente, faranno un vero e proprio interrogatorio all'interessato. Qui si viola apertamente la libertà e i diritti del cittadino lavoratore che è tale anche quando entra alla « Marelli ».
La direzione vieta poi alla C.I. di affiggere un proprio comunicato, naturalmente questa non accetta l'imposizione ed affigge il detto comunicato presso gli appositi albi murali. La Direzione violando gli accordi li fa defiggere dalle guardie.
Oltre a queste questioni delle libertà, stanno oggi sul tappeto le ben note rivendicazioni e precisamente : Riproporzionamento dei cottimi.
Fine del taglio dei cottimi. Indennità di mensa.
Contratti a termine e fine di ogni discriminazione nelle assunzioni.
Applicazione legge sull'apprendistato.
Libertà alla C.I. di tenere riunioni e di accedere ai reparti.
Rispetto delle libertà e della dignità del cittadino lavoratore.
Ancora una volta è dimostrato l'inscindibile legame tra le questioni della libertà e la difesa delle condizioni di vita dei lavoratori. Perciò gli operai scioperando compatti contro il sopruso padronale hanno voluto nel contempo fare capire ai padroni che è tempo di finirla col tergiversare e che è ora di rientrare nella legalità.
Essi chiedono una soluzione dei loro problemi e per questo continueranno nella lotta con la stessa energia, con la stessa unità, fino al raggiungimento degli obiettivi e ne la politica del « bastone » ne le « relazioni umane » serviranno a distogliergli da questi.
l'unità dei lavoraratori nella lotta per le loro rivendicazioni.A cura di GIOVANNI MARTELLI
Le promesse e i fatti
ILLUSIONI E REALTA'
Alcuni anni or sono gli anziani della nostra ditta, similmente a quanto è stato fatto in altre fabbriche, hanno creduto di difendere meglio i loro interessi associandosi in « Gruppo anziani ».
E' noto come la costituzione di questi gruppi sia stata particolarmente caldeggiata dal padronato il quale non mancò allora di fare sonanti promesse a base di - premi di anzianità, di integrazione di pensioni e di assicurazioni sul mantenimento del posto agli anziani che, pur avendo raggiunto il limite della pensione, si fossero trovati nella necessità di continuare a lavorare per qualche anno. Per incoraggiare e dare credito a questi gruppi il padronato fu disposto a dare anche qualche esempio di « magnanimità » che nel nostro caso si risolse nell'integrazione della pensione al limite di 30.000 lire mensili per alcuni anziani dimissionari. Ne seguirono euforiche assemblee culminate con la cerimonia della medaglietta e dei premi di anzianità, distribuiti dall'ing. Marelli, alla presenza del Ministro del Lavoro.
Ne parlarono, in tono patetico, i giornali e la radio e anche il cinema non lesinò metri di pellicola per effigiare questo avvenimento.
Sia i giornali che la radio e il cinema si guardarono bene però dal citare l'importo dei premi di anzianità. Ben « ventimila » lirette dopo « trent'anni » di servizio: quasi mezzo vestito.
A questa prima delusione ne doveva seguire un'altra e ben più grave: lo « svecchiamento » a ritmo accelerato attuato dalla Direzione con criteri di valutazione propri e cioè senza neanche interpellare il « Gruppo Anziani ».
Questi riuscì soltanto a persuadere la Direzione a inguantare di velluto il pugno di ferro facendo propinare all'anziano il licenziamento attraverso un « cordiale » colloquio in direzione anzichè con la solita lettera di stile in uso per gli indesiderabili o gli inadempienti.
Si intende che di integrazioni di pensione non se ne parla più; al licenziato viene elargita, oltre alle spettanze contrattuali, una sommetta, a titolo di regalo, che varia da individuo a individuo a secondo della valutazione di meriti acquisiti, da parte della Direzione.
La Direzione ha fatto sapere che entro quest'anno lo « svecchiamento 1955 » comporterà il licenziamento di 200 anziani e che non è disposta a recedere da questa decisione, nonostante si sia fatto osservare che la florida situazione produttiva
della ditta non giustifichi tale misura e il suo carattere indiscriminato.
Cosicchè abbiamo assistito anche al licenziamento di lavoratori che, dopo aver consumato un'esistenza in fabbrica, si trovano oggi nella situazione di dover sbarcare il lunario, talvolta in due, con il solo provento di una pensione che non raggiunge le 20.000 lire.
Si è cercato di indorare la pillola aggiungendo alle spettanze di legge qualche diecina di biglietti da mille che il pensionato non dovrà toccare per il caso, molto probabile alla sua età, di dover ricorrere alle medicine o all'ospedale in quanto, come si sa, nel nostro civile Paese, non è ancora in vigore l'assistenza mutualistica ai pensionati.
Gli anziani della ditta hanno dovuto fare ancora un'esperienza dopo le tante, più o meno tristi, del passato.
Questa esperienza deve insegnare ancora una volta che non è sulla strada delle conventicole di categoria, legate al paternalismo padronale, che i lavoratori anziani possono rivendicare e ottenere i loro giusti diritti.
I problemi degli anziani sono legati a quello degli apprendisti, a quelli delle donne e di tutti i lavoratori e lavoratrici ed è soltanto dalla forza organizzata del fronte del lavoro che sarà possibile ottenere anche per gli anziani condizioni di successo stabile e sicuro.
Da queste pagine salutiamo tutti i nostri cari e anziani colleghi e compagni di lavoro che ci hanno dovuto abbandonare.
Gli albi della Direzione hanno portato saluti e riconoscenza solo ai «pezzi grossi» — Noi li portiamo a tutti, a nome di tutti i lavoratori, con l'augurio di lunga vita e di serenità.
Spartacus
(continuazione dalla pag. sul cottimo aggiuntivo che si doveva riferire. Sempre a titolo di garanzia si richiede che il cottimo aggiuntivo parta con un valore corrispondente a 5 punti di cottimo riferiti alla paga conglobata.
In considerazione del fatto che già 17 mesi sono trascorsi dalla firma dell'accordo la C.I. chiede inoltre che venga pagato agli operai quanto loro spetta di diritto per il cottimo non corrisposto, sulle quote di riassetto zonale del giugno 1954 e sugli aumenti concessi dalla ditta, dal marzo 1955.
In via subordinata si chiede l'immediato pagamento di un congruo acconto per tale titolo.
DIREZIONE — Respinge anche il secondo progetto della C.I. con giustificazioni generiche e non valide fra cui ancora quello dell'onere (questa volta però non valutato in percentuale).
Richiede un mese di tempo per riesaminare tutta la materia e studiare le eventuali possibilità di elaborare un•suo progetto.
Respinge le richieste degli arretrati richiesti dalla C.I. con-
Fotografie e fichi secchi
Alcuni genitori dei bambini inviati in colonia montana si sono lamentati per il trattamento alimentare riservato agli ospiti della colonia.
In particolare ci è stato detto che per più volte, in pieno agosto, è stata servita una merenda a base di pane e... fichi secchi.
Più di un bambino ha lamentato disturbi gastrici ed è indubbio che la causa è da ricercarsi in una alimentazione di questo tipo.
Giriamo le proteste a chi di dovere perchè provveda a farle proprie nei confronti di chi si è assunto la responsabilità della tutela fisica dei bambini.
Ais!sisten,za pelosa
Le disposizioni date dalla Direzione per il servizio dentistico interno sembrano fatte apposta per scoraggiare i dipendenti dal servirsene.
La limitazione dell'orario ad un'ora e mezza, che si riduce praticamente ad un'ora, è assolutamente insufficiente a soddisfare le necessità del servizio.
Ne consegue che il dr. Salvago, la cui abilità professionale è fuori discussione, si trova sempre di fronte ad una trentina di clienti, ammassati in quello stretto budello di corridoio, che dovrebbe essere una anticame-
ra, e deve smaltire in fretta e furia rateizzando al massimo le operazioni cosicchè capita che per una semplice otturazione si tira avanti per un mese e anche più con conseguenti perdite di tempo e quel che segue.
In quanto alla scelta dell'orario, dalle 11,30 alle 13, non ci sembra il più adatto ad un serviizo del genere perchè esso obbliga il paziente a rinunciare al pasto di mezzogiorno, o perchè si è mangiato il tempo dal dentista o perchè deve ancora smaltire le esalazioni della medicazione.
testando la validità della decorrenza per quanto riguarda il cottimo sul riassetto zonale e negando ogni diritto degli operai al cottimo sulle quote di aumento concesse in sede di accordo sull'applicazione del conglobamento.
Respinge anche la richiesta dell'acconto rinviando il tutto alla definizione di tutta la questione.
C.I. — Conferma il buon diritto degli operai per tutti gli arretrati richiesti in riferimento sia all'entità, sia alla decorrenza.
Fa rilevare alla Direzione che il riesame di tutta la materia da essa ora proposta era già stato più volte sollecitato dalla C.I. e che d'altronde il compito del riproporzionamento ai sensi dell'accordo sul conglobamento è esclusivamente della ditta che aveva tempo 6 mesi per la sua applicazione, che la C.I. soltanto, in vista degli interessi completi degli operai, si è finora adoperata a contribuire alla risoluzione di tale problema.
Afferma che tutto l'atteggiamento della ditta in proposito, come anche l'ultima proposta di rinvio, fanno chiaramente intendere che la Ditta abbia condotto una tattica temporeggiatrice che di fatto tende a eludere la risoluzione del problema oltrechè le legittime aspirazioni degli operai.
Applicazione della legge sulla disciplina dell'apprendistato. E' tuttora in corso la discussione sui vari articoli della legge.
La C.X. intende fare applicare la legge interamente, nello spirito e nella lettera.
L'atteggiamento della Direzione dà la netta impressione che essa vuole dare e adottare l'interpretazione più restrittiva possibile a tutto il complesso della legge, facendola agire in funzione degli interessi della ditta anzichè in funzione della difesa e degli interessi degli apprendisti.
ua (discussione continua. contratti a termine.

— Richiede l'inizio di una aiscussione con l'obbiettivo dí giungere alla eliminazione di questa forma di rapporto di lavoro ritenuta illegale e in violazione del contratto di lavoro.
DIREZIONE — Rifiuta la discussione su tale materia di chiarando la legittimità da contratto a termine.
Richieste minime.
Installazioni di aspiratori al reparto 2L6.
Sistemazione della fusione bronzini al reparto 2H1. Questa operazione riempie di fumo tutta la corsia disturbar.• do centinaia di operai dei re parti 2H1 - 2H3 - 2H6 - 2H9. a cura di Giovanni MartelV
A che punto siamo alla E. Marelli
nell'applicazione della legge sull'apprendistato
La proposta di legge per la disciplina dell'apprendistato, presentata il 28-1-1949 dai rappresentanti della C.G.L. in Parlamento, partiva dall'esigenza di garantire ai giovani lavoratori la possibilità di apprendere un mestiere, di qualificarsi professionalmente.
Questa proposta venne sostenuta ed è divenuta motivo di lotta dei giovani lavoratori. Di fronte a questo vasto movimento, altri parlamentari presentarono delle proposte, e ciò valse a sottolineare l'importanza del problema.
Nonostante l'opposizione del governo, il parlamento approvava la nuova legge sull'apprendistato, ed il 14-2-1955 veniva ufficialmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

L'approvazione di questa legge rappresenta senza dubbio una importante conquista dei giovani lavoratori dei quali migliora notevolmente le loro condizioni; sta ancora a noi batterci per una giusta applicaz5-ne anche nella nostra fabbrica:.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di impartire all'apprendista l'insegnamento teorico per fargli conseguire la qualificazione professionale, questo però non deve avvenire al fine della immediata speculazione ma invece deve servire a quel lavoratore per apprendere il proprio mestiere, senza essere preoccupato del rendimento che esso può dare.
Ciò non avviene nella nostra fabbrica perchè il padrone sfrutta l'apprendista adibendolo a lavorazioni di serie. Questo sistema significa che l'apprendista ha la visuale limitata su un ristretto ciclo di lavorazione e non quindi la conoscenza e la pratica di tutti i sistemi di lavorazione.
Necessita perciò vigilare rigorosamente, da parte della C.I. perchè ciò finisca nella nostra fabbrica. L'apprendista inoltre non deve superare le 8 ore giornaliere e le 44 ore settimanali, e non sottoporre i giovani lavorptori (come avviene alla E. Marelli) ad orari estenuanti di lavoro che sono dannosi per il loro fisico.
In queste 8 ore giornaliere devono essere comprese anche le ore destinate all'insegnamento complementare e noi riteniamo che la ditta ha il dovere di instaurare nell' azienda delle scuole complementari professionali alle quali devono partecipare quegli apprendisti che non hanno ancora conseguito la licenza professionale.
La legge vieta alla ditta di adibire i giovani apprendisti a lavoro a cottimo e in genere a quelli a incentivo di serie, se non per il tempo strettamente necessario per l'apprendistato.
Ciò non vuol dire che esso non deve più percepire cottimo, anzi, noi ci dovremo battere perchè questi premi, incentivi o utili di cottimo sulla base di accordi aziendali, siano riportati in cifre e mantenuti per l'avvenne.
L'apprendista ha la possibilità di usufruire di un periodo di ferie stabilite in 30 giorni retribuiti per quelli superiori fino ai 20 anni.
Nella nostra fabbrica queste disposizioni non vengono rispettate perchè la ditta afferma che i giorni di ferie sono quelli di calendario e conteggia così anche le feste ; perciò paga solo 25 giorni per gli apprendisti inferiori ai 16 anni e 17 per quelli di età superiore. Questa è una violazione della legge, perciò noi dobbiamo far sì che la ditta rispetti la legge in tutti i suoi termini. Gli apprendisti rivendicano inoltre che sia loro assicurata non solo l'assistenza sanita-
ria ma anche il pagamento della indennità di malattia.
E' interessante vedere poi in che modo vengono assunti questi giovani apprendisti nella nostra fabbrica. La ditta non rispetta la legge sul collocamento la quale prevede che l'assunzione dell'apprendista debba essere richiesta tramite l'ufficio di collocamento. La richiesta nominativa è concessa solo per il 25 per cento.
Questo non avviene nella nostra fabbrica perchè tutti gli apprendisti vengono assunti su richiesta nominativa dietro raccomandazione e con contratto a termine il quale non è ammissibile per nessun motivo.
E' ora che finisca questa situazione, perciò è compito della C.I. di far rispettare la legge ed effettuare un controllo efficace per eliminare queste inadempienze.
Per questi motivi credo che i giovani si batteranno come si sono già battuti, per far sì che anche alla E. Marelli la legge sull' apprendistato venga applicata nella sua giusta interpretazione.
Metello
d'occasione
La scenetta si svolge pressapoco così:
All' indomani delle ferie matrimoniali l'impiegata X dell'Ufficio Y rientra in ufficio. La sposina, dopo i convenevoli d'uso fra colleghi e colleghe, si accinge a riprendere il suo posto alla macchina da scrivere. Essa è ancora un po' stordita dal grande avvenimento che ha sconvolto tutto il suo piccolo mondo di prima; sono arrivate le gioie ma anche le prime serie preoccupazioni della sua vita. Ha una casetta tutta per sè, come ha sempre sognato : un piccolo appartamentino di due locali. Ma quanti sacrifici è costata! E quanti ancora ne costerà prima di aver pagato tutte le rate dei mobili, oltre al pesante affitto che si mangia, da solo, più della metà del suo stipendietto. Bisognerà lavorare in due e cercare di non aver figli, almeno per qualche anno, per far fronte a questi impegni.
La sposina sta ancora meditando su tutto questo, quando squilla il telefono li accanto.
Pronto!
E' lei la signora X?
Si sono io, chi parla?
— Signora, favorisca alla Direzione del Personale per comunicazioni che la riguardano.
La sposina mette giù il ricevitore con un certo tremolio nella mano.
Di questi tempi è brutto segno essere chiamati in quell'ufficio. Nella sua mente si va sfogliando una serie di congetture che non trovano giustificazione. — Forse si sono dimenticati di farti gli auguri o di darti un premio e vorranno farteli di presenza — arriva a dire una collega benpensante.
La sposina si precipita all'ufficio della Direzione. Viene fatta accomodare alla scrivania del Direttore il quale da inizio ad un discorsetto di questo tenore:
« Non si preoccupi signora, l'abbiamo chiamata per sentire da lei se dopo sposata, intende mantenere il suo impiego in ditta. Qualora le fosse comodo rimanere a casa la ditta sarebbe disposta ad accogliere anche subito le sue dimissioni favorendola di un indennizzo extra contratto ».
La sposina, sbigottita dalla
Brillanti affermazioni hanno ottenuto quest'anno i nostri giocatori di bocce del Cral E. Marelli.
Fra le più significative segnaliamo le seguenti:
Campionato Sociale ( individ.).
1. clas. Zanelli Ennio, 2. Ghezzi Luigi, 3. Papetti Alberto. Campionato di zdna (individ.)
4. class.: Aldovini Francesco.
Gran Premio Città di Sesto (individ. per 256 giocatori)
1. class.: Aldovini Francesco.
Gran Premio Città di Milano ( individ. per 1024 giocatori) class.: Aldovini.
Trofeo Budai - Circolo di Unità Proletaria (96 coppie)
1. class.: Savio-Oriani.
Gara Bocciofila Molinello (64 coppie)
1. class.: Colombo-Aldovini.
Gara Boccio fila Maddalena ( individ. 64 giocatori) class.: Gualtiero Scarioni.
Trofeo Corsi - Bocciofila Brianza (Milano) - 112 coppie class. , . Scarioni-Oriani.
Gara Bocciofila Cral E. Marelli (64 coppie)
1. class.: Zanèlli-Dossena.
Gara Bocciofila Cral E. Marelli (64 coppie) class.: Perego-Molteni class.: Oriani-Aldovini.
sorpresa, riesce soltanto a balbettare che non è affatto intenzionata a lasciare l'impiego perchè ecc. ecc...
— Come non detto! — dice il direttore, tirando fuori uno stampato da un cassetto. Quindi lo stesso invita l'impiegata a voler apporre la sua firma in calce ad un foglio.
La sposina firma senza neanche leggere, tanto è la fretta di uscire da quell'incubo.
Qui la storiella vera finisce. Quello che c'era scritto su quel foglio lo sa soltanto il Dr. Carulli.
Qualcuno ha azzardata l'idea (quanta malignità a questo mondo!) che la Direzione, in previsione di uno dei tanti « ridimensionamenti », voglia eventualmente servirsi di questo documento, e d'altri del genere, come di una occasione a suo tempo generosamente offerta e rifiutata e quindi giustificare una decisione unilaterale in merito.
Da questo numero, regolarmente si pubblicherà il notHario C.I.
Discorsetto
per le lavoratrici in luna di miele
lavoratoriMEma bbitid LaMarelli,.grande assente
[in miro nno della 1- Mostra dei prodotti sestesi
~Cllo Sviluppo
Homi J. Bhabha, nel suo discorso inaugurale della conferenza di Ginevra sugli usi pacifici dell'energia- atomica, poneva con toni drammatici la inderogabilità dell'uso dell'energia atomica, in quanto le fonti tradizionali di questa base del progresso si dovrebbero esaurire fra non molti anni, al massimo un centinaio, in conseguenza al loro largo sfruttamento e all'aumentata richiesta, causata dallo sviluppo civile dei popoli, in particolare coloniali.
Il ministro dell'Industria Cortese, nelle sue dichiarazioni, ha reclamato l'urgenza di dare il via all'iniziativa privata (intendendo per essa il cartello internazionale) nello sfruttamento del petrolio depositato in vasta zona del nostro sottosuolo.
Ecco prospettati due aspetti di un grosso e ormai inderogabile problema, quello delle fonti di energia senza le quali lo sviluppo non solo tecnico, o materiale, ma anche intellettuale e morale del nostro popolo, sarebbe utopia.
E' quindi indispensabile che noi lavoratori, in particolare per le responsabilità che ci competono, in quanto classe che si deve attivamente inserire nella direzione dello Stato, ci si preoccupi del modo di agire degli organi responsabili in una campo così importante.
Ed è preoccupante questo modo di agire dei nostri governanti perchè, alle minacce concrete dei grandi monopoli come la Fiat, la Edison e la Montecatini di accaparrarsi la preminenza anche in questa attività, onde poter volgere a proprio vantaggio le conquiste della moderna tecnica atomica, essi se ne stanno quieti, paghi di far da fanalino di coda nell'arengo internazionale, in nome di quali principii o compromessi non si sa, o si sa troppo bene.
Nello sfruttamento del nostro petrolio, dove forti si fanno sentire le pressioni del capitale straniero, è chiara ormai la posizione di cedimento di una parte degli organi responsabili. E così anche questa inestimabile fonte di ricchezza dovrebbe andare a impinguare le già laute casse dei monopoli, perdipiù stranieri, quando invece con una decisa azione statale questo petrolio potrebbe servire a far fiorire la nostra economia.
E' dunque tempo di farla finita con i compromessi, le indecisioni, e l'impiego di energia e denari in una politica di caccia ai fantasmi, e di divisione del popolo sotto l'etichetta di subdole teorie.
Grande è la responsabilità dei lavoratori in questi tempi.
PRILIM Nel quadro delle manifesta-
Dobbiamo approfondire sempre più la nostra conoscenza sugli aspetti di fondo della politica. nazionale, per essere sempre meglio in grado con il peso della nostra azione di spostare l'asse della poliitca in senso progressivo della società italiana. Dobbiamo oggi imporre situazioni ed uomini nuovi per rendere possibile tale sviluppo. Battendo gli uomini e la teoria della rissa, sul piano dei nostri interessi concreti che sempre più ci uniscono.
Grandi Trasformatori
Avremo inverni più miti anche in Italia ?
Alcuni giorni fa la radio sovietica annunciava la preparazione di un progetto gigantesco e arditissimo, la cui realizzazione potrebbe rendere miti le acque dell'Oceano Glaciale Artico e trasformare le condizioni ambientali delle plaghe settentrionali dell'America, dell'Europa e dell'Asia.
In sostanza il progetto dei tecnici sovietici prevede la costruzione, attraverso lo stretto di Behring che divide l'Alaska dalla Siberia ed è largo 57 chilometri, di una gigantesca diga di sbarramento.
In tal modo le acque calde del Pacifico travasate, con un sistema di pompe azionate da una centrale atomica, nelle acque delle regioni artiche creerebbero una corrente artificiale consentendo quindi di moderare il clima di tutte le zone suddette.
Naturalmente col cambiamento di clima nuove condizioni di vita maturerebbero con il sorgere di città e paesi.
Il progetto, dicevamo, è arditissimo, ma non impossibile in un Paese socialista ove gli strumenti di produzione ed i beni finanziari sono in mano allo Stato ed il popolo se ne serve come meglio gli conviene, senza nessuna riserva di carattere speculativo e senza che interessi di gruppi senza scrupoli vadano ad incidere su di esso.
Inoltre la grandiosità di questi progetti da realizzare, oltre a soddisfare le immediate esigenze dell'umanità, spianano la strada alle future generazioni come preludio ad altre conquiste più grandi e così assoggettare all'uomo, in modo uniforme e completo, la natura e le sue ricchezze.
Amilcare Giannoni
zioni tenuto quest'anno a Sesto S.G. a celebrazione del conferimento del titolo di Città, ha degnamente figurato la I Mostra dei Prodotti Sestesi allestita presso le scuole Martiri della Libertà.
Dopo aver preso visione dell'elegante opuscolo, diffuso dal Comitato Organizzatore della manifestazione, nel quale figurava anche la nostra ditta, fra quelle espositrici, non poca è stata la sorpresa dei visitatori quando questi hanno constatato che di fatto la E. Marelli aveva disertato la mostra.
Da parte degli organizzatori ci è stato riferito che all'ultimo momento la E. Marelli aveva disdetto la sua partecipazione col motivo che si trovava impegna. ta contemporaneamente in una Fiera internazionale.
Strano a dirsi, anche la Breda, la Magneti Marelli e la Falck, e cioè gli altri grandi complessi industriali di Sesto, avevano declinato l'invito del Comitato organizzatore a partecire alla mostra. Evidentemente non si è voluto perdere l'occasione per significare, con questo atto, l'ostilità dei capitalisti nostrani verso l'amministrazione democratica e l'opinione pubblica Sestese.
Queste meschinità non sono comunque riuscite a sminuire il significato e il successo di questa I Mostra, che se al suo esordio non aveva pretese di grandi successi affaristici, è stata una manifestazione di civico entu-
siasmo delle forze del lavoro sestesi per 1' alto riconoscimento decretato alla loro laboriosa città.
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Direttore Responsabile
Carlo Talamucci Autorizzazione Tribunale Monza N. 341 del 21/2/55

Lo. L'Arativa - Via Vsioucci o • Milano
Tasse e libri di scuola
In questi giorni si sono iniziate le scuole e si sono aggiunte altre preoccupazioni per quei genitori, in particolare impiegati e operai, al cui bilancio familiare si impone l'onere gravoso dell'acquisto dei libri di testo e delle tasse scolastiche per i loro ragazzi.
Nel caso di famiglie che debbono contare esclusivamente sui proventi del capofamiglia per mandare a scuola più figli la questione è grave e diventa angosciosa quando i ragazzi si trovano a frequentare le scuole medie inferiori o superiori.
Le tasse scolastiche sono state raddoppiate e per i libri di testo è quasi impossibile contare su materiale già usato negli anni precedenti in quanto, co-
me si sa, dopo l'abolizione del testo di stato, ogni insegnante è arbitro di scegliere i testi che più ritiene adatti. Ci si trova così di fronte ogni anno ad una spesa che si aggira, per le medie inferiori, da 15.000 a 20.000 lire per l'acquisto dei soli libri.
Ci risulta che alla Falck e alla Pirelli e in altri grandi complessi industriali sono in atto da tempo delle agevolazioni in materia. Alla Falck per esempio vengono rimborsati i due terzi della spesa dei libri e delle tasse scolastiche.
Perchè non potrebbe la E. Marelli fare altrettanto?
Giriamo la proposta alla C.I. perchè venga discussa con la Direzione della Ditta.
ViPROPOSTEALLA C.I.