FIOM Magneti18

Page 1

BOLLETTINO DEL COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE

SEZIONI SINDACALI•FIOM -CGIL della Magneti Marelli

aprile 1969

Supplemento de "il Metallurgico "

" LA VOCE SINDACALE

I LAVORATORI PRONTI ALL' AZIONE VENERDI 11 APRILE INCONTRO ALL' ASSOLOMBARDA

PATTI CHIARI E SUBITO

L' Assolombarda ha convocato, per venerdì 11 aprile alle ore 9,15, un incontro fra i Sindacati e la Direzione della Magneti Marelli per esaminare le richieste avanzate unitariamente dalle Organiztazioni sindacali relative agli operai degli stabilimenti di Crescenzago e Sesto San Giovanni.

Le richieste avanzate per gli operai investono aspetti importanti delle condizioni di lavoro e di vita delle operaie e degli operai nei diversi stabilimenti e sono state elaborate, partendo dalla realtà aziendale e dalla spinta rivendicativa proveniente dai lavoratori e chiaramente espressa con combattivi e decisi scioperi di reparto.

I lavoratori indicano chiaramente e con forza l'esigenza che, attraverso la positiva soluzione dei problemi posti, si deve ottenere: precise e concrete soluzioni normative, un effettivo miglioramento della mensa, la salvaguardia della salute e dell'integrità fi-

Giovedi 10 aprile

alle ore 18,15 presso la Camera del Lavoro di Sesto

sica dei lavoratori, concreti miglioramenti salariali.

Questo deve essere ben chiaro per la Direzione della Magneti Marelli (della FIAT) la quale — vogliamo augurarci — abbia compreso che i tempi sono cambiati e quindi che i problemi dei lavoratori vanno affrontati in modo diverso che per. il passato, come de-

CONDANNATA

cine di esempi di questi Mesi (basti pensare all'Alfa Romeo, Breda, Sierdens, Falek, Marzotto, Pirelli, ecc., in tutta Italia )stanno ad indicare.

Nel maggio dello scorso anno la Magneti Marelli (la FIAT) ha avuto la dimostrazione della forza, unità e combattività delle operaie segue in 2

LA MAGNETI MARELLI

In occasione della Festa del « Corpus Domini » del 9 giugno 1966, la Direzione comandò a lavorare un gruppo di operai Stabilimento « B » (Balterie). Immediatamente la Commissione Interna intervenne presso la Direzione per invitarla a modificare l'elenco dei comandati poichè gli stessi non avrebbero potuto recarsi al lavoro in quanto alla domenica e nelle festività non fanno servizio i mezzi di trasporto dai luoghi di abitazione (in particolare da Pradalung -Bergamo).

La Direzione non sool si rifiutò di modificare l'elenco dei comandati, ma nridiè gli stessi non potere:ao recarsi al lavoro, li punì, non gli pagò la festività infrasettimanale e non gli fece pagare la giornata di assegni familiari.

Contro tale arbitrio, la FIOM fece vertenza all'Assolombarda, ma

ancora una volta la Direzione si rifiutò di pagare. Conseguentemente i lavoratori — patrocinati dall'avvocato Giovanni D'Alessandro della FIOM di Sesto San Giovanni — fecero causa.

Il 20 gennaio 11969 al Tribunale di Monza, si è svolto il processo. La Magneti Marelli, è stata condannata a pagare ai lavoratori interessati la festività.

L'I l febbraio scorso è stata depositata presso la Cancelleria del Tribunale di Monza, il testo della sentenza. Data l'importanza delle motivazioni contenute nella stessa la pubblichiamo integralmente nelle pagine seguenti.

La sentenza a pagina 3 e 4

ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI ALLA
FIOM

Dalla prima

e degli operai, conseguentemente, sappia la Direzione, che le trattative e gli incontri si fanno per risolyere i problemi e non per perdere. tempo.

*Con questo spirito ed impegno, coscienti della volontà, decisione e togibattiVità dei lavoratori andiamo alla trattativa per affrontare e risolvere questi problemi:

MENSA:

— miglioramento • del pasto e diritto di controllo, da parte delle Commissioni •Interne,,su. tutti gli aspetti della stessa • (menù, qualità dei Viveri, confezione dei pasti, ecc.); riduzione del prezzo del buono-pasto, aumentato unilateralmente dalla Direzione negli scorsi anni, violando un. accordo ,sottoscrittó con le Commissioni Interne; • aumento dell'indennità di manFata mensa essendo la stessa inadeguata e ferma ai valori fissati ormai da 15 anni.

MIGLIORAMENTI, SALARIALI:

—, da definirsi • in misura eguale per tutti;

-- eliminare le sperequazioni esistenti fra i diversi stabilimenti (ad esempio lo stabilimento D» e « A »), 'i diversi reparti o. fra i lavoratori dello stesso reparto e squadra.

REGOLAMENTAZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO

Con il I* maggio l'orario di lavdro viene ridotto di un'altra mezz'ora e pbrtato a 44 ore e mezzo alla settimana; si impone quindi la 'regolamentazione di tutto l'orario di lavoro con:

l' istituzione della settimana corta di 5 giorni alla settimana (con il sabato e la domenica liberi), laVorando 44 ore e mezza pagate 48, per dl turno nor. male;

l'eliminazione del turno del_sa. bato notte per i turnisti;

l'istituzione della 4' squadra ai lavori con cicli contintii e di una indennità di lavoro domenicale;

inoltre stabilire il cumulo mensile dei ritardi giornalieri derivanti dal disordine esistente nei trasporti pubblici, 'e l'inter-

ruzione del lavoro 10 minuti prima dell' intervallo ai 'turnisti addetti alavóri sporchevoli per permettere agli stessi di fare la pulizia personale.

AMBIENTE DI LAVORO: .

sistemazione degli impianti, e,liminazione della nocività; diritto* di indagine, partecipazione dei rappresentanti dei li.,voratori al Comitato Antinfortunistico aziendale.

• COTTIMI - INCENTIVI:

-diritto-'di assemblea con la par. tecipazione dei dirigenti sinda. cali; provvedimenti disciplinari.

GLI IMPIEGATI ELABORANO LE RICHIESTE

Anche gli impiegati della Magneti, come hanno fatto e stanno facendo i loro colleghi della Ercoaumento del valore punto; , ile Marelli, Bteda, Alfa Romeo, revisione delle percentuali di yalck,:Siemens, ecc. stanno dibatcompartecipazione e collabora- -tendo "ed elaborando le loro spezione; • ciuche richiete:

superamento del cottimo alle • .'In queste settimane sí sta svollinee (istituzione dell'indennità gendo un referendum sui probledi linea); mi specifici degli impiegati ed epause retribuite giornaliere al- quiparatí, • le linee; Nói riteniamo, sulla base delle definizione delle percentualii: esperienze delle altre aziende, che dei sostituti alle linee (battipa- • , in, base ai risultati del referendum jolly).

si debba tenere l'assetnblea degli ' impiegati ed equiparati in modo da definire la loró autonoma e specifica piattafórrna rivendicati-

DIRITTI SINDACALI: funzionalità. delle Commissioni Interne, con possibilità di in- • va da avanzare alla Direzione e allervento nei reparfi; l'Assolombarda.

La lettera della FIOM all Assologibarda ,e alla Direzione

Milano, lì 21 marzo 1969

Spettle

Associazione Industriale Lombarda

Sindacato Metalmeccanici

Via Pantano, 9 Milano

p.c. Spett.le Direzione

$oc. Magneti Marelli

Viale Italia, 1

Sesto S. Giovanni

p.C. Alle Commissioni Interne Stabilimenti di Seste-S. iGOvanni e Crescenzsigo

La scrivente Organizzazione sindacale Vi invita a predisporre un incontro con la Vostra associata Ditta Magneti Martelli• allo scopo di affrontare e risolvere i seguenti problemi esistenti negli stabilimenti di Sesto S. Giovanni e Crescenzago:

1°) orario di lavoro;

24) mensa;

W) ambiente di lavoro;

4°) cottimi;

5°) diritti sindacali;

6°) trattamento 2.conomico;

7°) perequazione;

8°) varie.

In attesa di sollecito riscontro in merito, inviamo distinti saluti.

LA SEGRETERIA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO CONDANNATA LA MAGNETI MARELLI

REPUBBLICA ITALIANA - IN NOME DEL POPOLO

ITALIANO _ Il Pretore di Monza dott. GIUSEPPE DE LUCA ha pronunziato la seguente SENTENZA nella causa civile iscritta al N. 216/67 R.G. Cont. e promossa con atto di citazione del 20-1-67 da BERGAMELLI ALESSIOBERGAMELLI LUIGI - CAPPI GIOVANNI - CARRARA

GIACOMO - CARRARA MARCO - CARRARA RUGGERO - FIAMMARELLI RAFFAELE - CASSEDER PIETRO -

PIANTONI SANTO - PICCININI BATTISTA - PICCININI

GIACOMO - BRIGNOLI PIETRO - SANGALETTI RENATO - e CANTU' BATTISTA: rappresentati e difesi dall'avv. D'Alessandro di Milano; per delega in calce all'atto di citazione. - attori - contro S.p.A. MAGNETI MARELLI in persona del rappresentante legale: rappresentata e difesa dall'avv. Valsecchi di Monza; per delega in calce alla copia dell'atto di citazione. - convenuta - OGGETTO: lavoro. As. segnata in decisione all'udienza del giorno 20-1-1969 sulle seguenti conclusioni: Per gli attori: condannare la convenuta come rappresentata a pagare per il titolo di cui in citazione L. 3.900 a Bergamelli Luigi, L. 4.000 a Sangaletti Renato, L. 4.250 a Cantù Battista, L. 3.680 a Carrara Ruggero, L. 4.050 a Fiammarelli Raffaele, L. 4.000 a Brignoli Pietro, L. 4.000 a Cassader Pietro, L. 4.000 a Bergamelli Alessio, L. 3.800 a Piccinini Battista, L. 3.840 a Carrara Marco, Lire 3.500 a Piantoni Santo, L. 3.900 a Bergamelli Luigi, Lire 3.500 a Cappi Giovanni e L. 3.500 a Carrara Giacomo con gli interessi compensativi nonchè al pagamento delle spese, competenze ed onorari di lite da distrarsi a favore del difensore che dichiara di aver provveduto alle anticipazioni. Per la convenuta: assolversi la convenuta, spese ed onorari protestati a acrico solidale degli attori. - SVOLGIMENTO

DEL PROCESSO _ Con atto di citazione notificato il 20-1-67 Bergamelli Alessio, Bergamelli Luigi, Cappi Giovanni, Carrara Giacomo, Carrara Mario, Carrara Ruggero, Fiammareni Raffaele, Cassader Pietro, Piantoni Santo, Piccinini Battista e Piccinini Giacomo, tutti residenti in Pradalunga (Bergamo), Brignoli Pietro e Sangaletti Renato, entrambi residenti in Trescate (Bergamo), e Cantù Battista, residente in Cassano d'Adda (Milano), esponevano: di essere tutti operai alle dipendenze della S.p.A. Magneti Marelli e di prestare servizio nello stabilimento «B» di Sesto S. Giovanni, raggiungendo ogni mattina il posto di lavoro dai loro paesi dì residenza, servendosi di autocorriere di linea che la sera li riportano a casa; che nella ricorrenza festiva infrasettimanale del 9-6-66 (Corpus Domini) essi erano stati comandati a prestare servizio, ma non si erano presentati al lavoro; che la datrice di lavoro, considerando ingiustificata la loro assenza, non aveva, loro retribuito la festività, siccome dovuto per legge che tale mancata retribuzione della festività era da ccnsiderare illegittima sia perchè i lavoratori non possono essere comandati a lavorare il giorno festivo se non per gravissime esigenze, sia perchè essi non avevan potuto il 9 giugno 1966 raggiungere il posto di lavoro in quella giornata festiva l'autocorriera di linea da essi usata giornalmente non faceva servizio ed essi non disponevano di altri mezzi di trasporto; che la richiesta dell'azienda era peraltro ingiustificata, in quanto essa non aveva in quel periodo alcuna particolare esigenza da soddisfare, nè nello stabilimento vi era alcun tipo di lavorazione a ciclo mio cui essi attori fossero adibiti; che, comurque, quando anche l'ordine fosse da considerare legittli—o, si era cerificata nella specie una impossibilità di effettuare la prestazione ad essi lavoratori non imputabile; tutto ciò premesso, convenivano in giudizio la S.p.A. Magneti Marelli con sede in Milano, in persona del suo legole rappresentante, chiedendone la condanna a pagare a ciascuno di essi la somma

corrispondente alla festività infrasettimanale non pagata e la cui misura veniva specificata per ciascuno di essi. Costituitasi in giudizio, la convenuta contestava la domanda attrice assumendo: che essa aveva diritto a chiedere e gli attori aveva il dovere di effettuare la chiesta prestazione lavorativa in giorno festivo, 'e ciò in base all'art. 12 del C.C.N.L., che non pone alcuna limitazione alla richiesta del datore di lavoro alla effettuazione del -lavoro in giorni festivi; che essa aveva particolari esigenze produttive da soddisfare in quel periodo e che, comunque, non spetta alcun diritto di sindacato al lavoratore sulla richiesta del datore di lavoro; che nessun rilievo poteva avere, in ordine al dovere degli attori di lavorare il 9-6-1966, il fatto che nel giorno festivo non facesse servizio l'autocorriera di linea; e che, comunque, quel giorno 16 altri operai provenienti dagli stessi paesi dì origine degli attori si erano regolarmente presentati al lavoro. Per tutti tali motivi chiedeva il rigetto dell'attrice dorr,,:ticla. Produceva varia documentazione. Nel corso del giudizi , venivano amm3sse ed espletate prove per testimoni hino et inca 'edotte. Previa precisazione delle conclusioni la causa all'udienza del 20 gennaio 1969 veniva riservata a sentenza.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il presente caso va deciso alla stregua della disciplina legale risultante dalla legge 31-3-1954 n. 90, modificativa della precedente legge 27-5-1949 n. 90, che regola la materia, nonchè della disciplina contenuta nel C.C.N.L. del settore metalmeccanico, sicuramente applicabile al contratto di lavoro che riguarda le attuali parti. Dispone l'art. I della legge n. 90, che ha sostituito l'art. 5 della legge n. 260/49, che « nelle ricorrenze della festa nazionale (6 giugno), dell'anniversario della liberazione (35 aprile), della festa del lavoro (1 maggio) e nel giorno dell'unità nazionale (4 novembre), lo Stato, gli Enti pub blici ed i privati datori di lavoro sono tenuti a corrispondere ai lavoratori da essi dipendenti, i quali siano retribuiti non in misura fissa. ma in relazione alle ore di lavoro da essi compiute, la normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio ». Il successivo art. 3 della legge n. 90 aggiunge che le -'isposizicmi dell'art. 5 della legge n. 260/49, così come modifica— dalla stessa legge n. 90, si estendono a tutte le ricorrenze festive previste dall'art. 2 della legge n. 260 (e quindi, per quanto qui interessa, anche- alla festività del Corpus Domini), limitatamente ai lavoratori dipendenti da privati datori di lavoro, i quali siano retribuiti non in misura fissa, ma in relazione alle ore di lavoro da essi compiute. Ciò posto, e ritenuto che è pacifico tra le parti l'applicabilità alla fattispecie delle norme surriportate, va chiarito anzitutto che la erogazione cui in base alla legge il datore di lavoro è tenuto e alla quale il lavoratore ha correlativamente diritto non ha nè natura di indennizzo del danno conseguente alla mancata prestazione di lavoro, nè natura di corrispettivo di un determinato lavoro compiuto dal lavoratore, ma ha natura di gratificazione per il lavoro già svolto o per quello ancora da svolgere, avente lo scopo di apprestare al lavoratore i mezzi necessari per solennizzare la festività. E se questi sono, come è avviso del decidente, la natura e lo scopo della erogazione in parole, a tale erogazione il lavoratore ha diritto in ogni caso, senza possibilità di subordinarla alla accettazione o meno da parte del lavoratore dell'ordine del datore di lavoro di effettuare la prestazione lavorativa anche nel giorno festivo o alla mancanza di un ordine in tal senso da parte del datore di lavoro. Invero, una tale corre- lazione o subordinazione non si rinvengono nel testo legi- slativo e sarebbe arbitrario da parte dell'interprete introsegue in 4•

Dalla terza

durle. La convenuta fonda la suà pretesa di rifiutare la erogazione sul parere emesso dal Ministero del Lavoro con la nota n. 42594/42/Fst del 12.10.1962, col quale detto Ministero, richiamandosi al disposto dell'art. 2, lett. a) della legge n. 90 del 1954, ha sostenuto che nel caso in cui il lavoratore — ingiustificatamente — rifiuti di effettuare la propria prestazione in giorno festivo, perde il diritto alla retribuzione prevista dall'art. 5 della legge n. 90 così come modificatd dalla legge n. 260. Però le argomentazioni esposte dal Ministero a sostegno del parere dato appaiono errate sul piano esegetico e non corrispondenti alla ratio della legge.

Invero l'art. 2 recita testualmente il trattamento stabilito dall'art. 5 della legge 27 maggio 1949 n. 260 dovrà essere ugualmente corrisposto per intero al lavoratore anche se risulti assente dal lavoro per i seguenti motivi: a) infortunio, malattiae, gravidanze. puerperio e periodo di assenza facoltativa seguente al puerperio, congedo matrimoniale, ferie, permessi e assenze per giustificati motivi. « Poichè, sostiene il Ministero, e l'argomentazione è fatta proprio dalla difesa della convenuta, l'assenza degli attuali attori il giorno del Corpus Domini del 1966 non è da ritenersi giustificata, per argomento a contrario ex art. 2) lett. a) ultima parte, gli attori non rientrano in quella categoria per i quali, nonostante la particolare situazione, la legge prevede il diritto a percepire ugualmente la giornata di salario. Tale argomentazione, ad avviso del decidente, è errata. Va prima di tutto osservato che la norma dell'art. 2 non si prefigge lo S20D0 di limitare l'ambito di applinazione dell'art. 5 della legge del 1949, ma, semmai, di allargarlo; a auesto fine è fatto palese dall'uso dell'avverbio « egual-. mente »; con tale norma. cioè, il legislatore non ha perseguito lo scopo di individuare situazioni o condizioni soggettive da escludere dall'ambito di applicazione della legge, ma, al contrario, quello di allargare tale ambito di applicazione, chiarendo dubbi interpretativi e individuando allo. SCODO varie situazioni alle quali, nonostante la loro peculiarità e la loro diversità rispetto all'ipotesi tipica del lavoratore regolarmente in attività di servizio, il beneficio introdotto dalla legge deve ritenersi « egualmente » applicabile. Ciò premesso, va osservato che allorchè la legge ha affermato che il trattamento previsto dall'art. 5 dovrà essere egualmente corrisposto per intero al lavoratore, anche se risulti assente dal lavoro per giustificati motivi, non ha affatto voluto riferirsi ad assenze che si verifichino nel giorno coincidente con la festività, ma ad essenza già in atto prima di tale giornata e che, ovviamente, si protraggono anche nella giornata festiva; il caso preso in considerazione dalla norma è quella del lavoratore che si sia assentato nel periodo precedente alla festività e per tale ipotesi la legge ha chiarito che, se tale assenza è giustificata, egli, a prescind are dal trattamento cui ha diritto per i giorni precedenti e susseguenti la festività, ha diritto ugualmente a percepire la giornata di salario prevista per la festività. Che questo sia l'intendimento del legislatore é fatto palese da un'altra considerazione, assai importante, di tecnica legislativa; l'ipotesi dell'assenza per giustificati motivi è presa in considerazione dal legislatore nella lett. a) dell'art. 2 unitamente a varie altre ipotesi di assenza del lavoro infortunio, malattia, gravidanza, puerperio, congedo matrimoniale, ferie) i quali, è noto, non possono esaurirsi in una sola giornata e quindi non possono coincidere a combaciare con la sola giornata fesQva, ma hanno durata più o meno lunga, tale da coprire un certo periodo nel quale è possibile che venga a cadere una festività infrasettimanale e la legge si è preoccupata di stabilire che, se la festività viene à collocarsi in uno di questi periodi di assenza, dovrà essere ugualmente remunerata. Per quanto riguarda i periodi di assenza non rientranti nelle ipotesi di infortunio, malattie, gravidanza, puerperio ecc. il legislatore ha solo preteso che essi non fossero ingiustificati e, quindi, se l'assenza, già in atto prima della festività, è ingiustificata fa venire meno nel lavoratore eccezionalmente il diritto alla retribuzione per festività. L'ipotesi presa in esame dal legislatore non è pertanto quella assenza ingiustificata limitata alla sola giornata festiva e non si può di conseguenza trarre argomenti dalla lettera b) dell'art. 2 per negare agli attori il diritto a percepire il salario per la festività in cui si sono rifiutati di prestare la loro attività lavorativa. Non risultando che per l'ipotesi in esame la legge abbia negato al lavoratore il diritto a percepire il

salario, gli attori hanno diritto a percepirlo. Rimane a questo punto da esaminare come in questo caso il diritto del lavoratore a percepire il salario per le festività infrasettimanali si armonizzi con la facoltà del datore di lavoro, riconosciuta dai commi 2° e 3° dell'art. 1 della legge n. 90 del 1954e ribadita dal comma 9° dell'art. 12 del C.C.N.L. per i lavoratori metalmeccanici vigente nel 1966, di richiedere ai propri dipendenti di effettuare la prestazione in giorno festivo e con il correlativo obbligo del lavoratore di prestarla.

E' da escludere, per i motivi fin qui illustrati e perthe nessuna norma di legge o contrattuale lo afferma, che nel caso di rifiuto, anche ingiustificato, da parte del lavoratore di effettuare il lavoro, il datore di lavoro abbia diritto a negare la corresponsione del salario previsto dalla legge n. 90; però, l'ingiustificato rifiuto del lavoratore costituisce indubbiamente assenza ingiustificata, per la quale il lavoratore metalmeccanico, a mente degli artt. 32, 2° coMma, e 37 C.C.N.L., incorre nella sanzione disciplinare della multa variabile dal 5 al 20 per cento della paga base e contingenza corrispondente alle ore non lavorate.

Nel caso di specie la S.p.A. Magneti Marelli aveva facoltà non di negare la retribuzione per la giornata festiva, ma di applicare l'anzidetta sanzione, sempre che il rifiuto dei lavoratori fosse risultato ingiustificato. A tal fine, e solo a tal fine, si sarebbe dovuto, in caso di disaccordo, scartare la fondatezza della allegazione dei lavoratori secondo cui per essi era impossibile raggiungere il luogo di lavoro dal loro paesi di residenza per la sospensione concomitante dei mezzi di servizio pubblico; ma per l'economia della presente decisione, una volta accertato che in ogni caso ailavoratori va riconosciuto il diritto a percepire, per il titolo dedotti, le somme da essi richieste e non avendo chiesto la convenuta, che non vi ha neppure fatto cenno, l'accertamento dei presupposti di fatto per l'irrogazione della sanzione prevista dal contratto collettivo, questa sentalza non deve accertare se il rifiuto dei lavoratori fosse o meno giustificato. A conforto della presente decisione si richiamano due precedenti giurisprudenziali editi: Pret. Vercelli 5-6-1954 e Pret. Biella 7-7-1954, entrambi in Riv. Giur. lav. 1954, II, 406. In accoglimento delle domande attrici la convenuta va quindi condannata a pagare a ciascuno degli attori le somme libellate, i cui importi non sono stati contestati dalla convenuta medesima. Considerato che nella presente causa sono state dibattute questioni di principio, sulle quali non vi era una chiara e nota opinione giurisprudenziale e che la convenuta può essere stata fuorviata dalla esistenza di un parere del Ministero del Lavoro di indubbia autorità sul piano interpretat'va, anche se non condiviso da questo giudice, appare r nista dichiarare interamente compensate tra le parti le spese di giudizio.

P. Q. M.

il Pretore, definitivamente pronunziando nel presente giudizio; ogni contraria istanza, eccezione o difesa disattesa e rejetta condanna la S.p.A. Magneti Marelli corrente in Milano, in persona del suo legale rappresentante protempore, a pagare: L. 3.900 a Bergamelli Luigi; L. 4.000 a Sangaletti Renato; L. 4.250 a Cantù Battista; L. 3.680 a Carrara Ruggero; L. 4.050 a Fiammarellí Raffaele; L. 4.000 a Brignoli Pietro; L. 4.000 a Cassader Pietro; L. 4.000 a Bergamelli Alessio; L. 3.800 a Piccinini Battista; L. 3.840 a Carrara Marco; L. 3.500 a Piantoni Santo; L. 3.900 a Piccinini Giacomo; L. 3.500 a Cappi Giovanni; L. 3.500 a Carrara Giacomo, con gli interessi legali dal 9-6-1966 al giorno dell'effettivo pagamento; dichiara interamente compensato tra le parti le spese del presente giudizio. Così deciso in Monza il 30 gennaio 1969.

Il Pretore f.to dott. G. De Luca - Il Cancelliere f.to Letterio Galletta - Visto depositato in Cancelleria oggi 31 gennaio 1969 Il Cancelliere f.to GallettaRegistrata a Monza 1'11 febbraio 1969 al n. 514vol. 19 esatte L. 2.100 - Il Direttore f.to Illeggibile.

NOTIZIE IN BREVE

DALLO STABILIMENTO « D »

CANDELE SI CHIEDE:

1°) Nuove condizioni di lavoro;

2°) Aumentare la percentuale di cottimo;

3°) Sistemazione dell'ambiente di lavoro;

4°) Miglioramento dei servizi igienici;

5°) Sistemazione delle qualifiche;

6°) Indennità di lavoro;

7°) 5 minuti ai turnisti per recarsi in mensa;

8°) Revisione dell'ambiente, specie per il periodo caldo;

9°) Manutenzione e sistemazione dei gabinetti, aumentando il servizio di pulizia e dei materiali per il servizio stesso.

I COMPONENTI

LE COMMISSIONI INTERNE

Vari lavoratori ci hanno richiesto di pubblicare i nominativi dei componenti le Commissione Interne. Lo facciamo volentieri.

Stabilimento di Crescenzago Operai

Mantovani Egeo (FIOM-CGIL)

Surdo Nunzio (FIOM-CGIL)

Giovanella Corrado (FIOM-CGIL)

Tresoldi Gaetano (FIOM-CGIL)

Danieli Rita (FIOM-CGIL)

Ravasio Emma (FIOM-CGIL)

Brambilla Luigi (FIM-CISL)

Viscardi Alfredo (FIM-CISL)

Nisi Gaetano (FIM-CISL)

Barzaghi Giovanni (UILM-UIL)

Impiegati

Longhi Marcello (FIM-CISL)

Stabilimento « A »

Operai

Ghioni Teresina (FIOM-CGIL)

Ferario Gerolamo (FIOM-CGIL)

Riva Paolino (FIM-CISL)

Maggioni Giovanni (FIM-CISL)

Magni Enzo (FIM-CISL)

Impiegati

Cantù Lorenzo (FIM-CISL)

Melli (FIM-CISL)

Mapelli (FIM-CISL)

Ghelli Vittorio (UILM-UIL)

Stabilimento « B »

Operai

Pelucchi Pierino (FIOM-CGIL)

Sangaletti Angelo (FIOM-CGIL)

Appiani Antonio (FIOM-CGIL)

Busetti Alessandro (FIOM-CGIL)

Impiegati

Januzzi Silvio (UILM-UIL)

Stabilimento « C »

Operai

Scodeggio Paolo (FIOM-CGIL)

Colombo Giulio (FIM-CISL)

Impiegati

Colombo Renzo (UILM-UIL)

REPARTO VITERIA

I lavoratori della Viteria dopo una fermata di alcune ore hanno avanzato le seguenti proposte alla C.I. che sono poi state, dalla stessa, inoltrate alla direzione dello stabilimento:

1°) Reistituire il vecchio metodo di pagamento delle bolle di cottimo per i semi lavorati;

2°) Siano fatte tutte le bolle di integrazione scarti.

Inoltre è stato proposto alla C. I., che le ha inoltrate alla Direzione Generale, di richiedere: indumenti più igienici, calzature in cuoio, N. 2 indumenti di lavoro all'anno con cambio.

Per coloro che fanno la notte, su proposta della C.I., si richiede che la mensa funzioni per il turno di notte, oltre ad altri problemi di carattere generale si chiede che per i turnisti venga abolita l'attuale disciplina e sia loro permesso di avere il tempo per lavarsi le mani prima di andare in mensa a mangiare.

3° SCATTO DI ANZIANITA' E CONGUAGLIO

Dal 1° gennaio 1969 è stato scat-

tato il 3° scatto di anzianità pari all'1,50 % delle paghe contrattuali degli operai e applicato nella busta paga alla voce scatti di anzianità. Dall'1-5-1969 il conguaglio sarà elevato a 3 ore e mezza alla settimana.

FINESTRONI

STABILIMENTO « N »

In una riunione con la direzione del Personale è stato comunicato alla C.I. che è stato deciso la riparazione e il funzionamento con comando, l'apertura e la chiusura dei finestroni dei capannoni, attuazione di un problema che da anni veniva sollecitato per dare la possibilità alle maestranze di poter regolare il ricambio naturale dell'aria, specie nelle giornate della stagione estiva.

PARCHEGGIO AUTO

La direzione del Personale ha comunicato alla C.I. che al più presto sarà allargato il parcheggio auto per i dipendenti della Magneti Marelli dello stabilimento di Crescenzago. Si potrà così sopperire agli inconvenienti e ai disagi di ogni giorno; potranno così trovare posto le numerose auto costrette a rimanere ai lati della Via Adriano.

Lettera al Sindaco di Milano

CAMMISSIONE INTERNA MAGNETI MARELLI

Stabilimento di Crescenzago

Via Adriano, 81 - MILANO

Al Sig. SINDACO DI MILANO Geom. ANIASI

All'ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI

Questa Commissione Interna da molti anni, in diverse circostanze si è rivolta all'Amministrazione Comunale per la sistemazione completa della via Adriano.

Abbiamo osservato che si stanno iniziando i lavori per l'allargamento del ponte che collega viale Padova con la via Adriano. Saremmo lieti se questi lavori proseguissero con la costruzione dei passaggi pedonali ai lati della strada, e l'allargamento della via Adriano fino al confine di Sesto S. Giovanni. Pensiamo che comprenderekil nostro interesse per oltre 3.000 lavoratori della nostra azienda, oltre al traffico di transito che collega viale Padova con Sesto S. Giovanni, Monza, ecc.

Saremmo lieti se ci faceste sapere quali sono i Vostri intendimenti, o se avete già programmato una soluzione a quanto reclamiamo.

In attesa di un Vostro riscontro, inviamo distinti saluti. LA COMMISSIONE INTERNA (seguono le firme)

Milano, 10 marzo 1769

Idee e obbiettivi chiari e precisi

RISOLUZIONE DEL CONGRESSO

Da più parti, negli ultimi tempi, si è attaccato, calunniato e insinuato sulla posizione della F.I.O.M.-C.G.I.L., i suoi attivisti, la sua linea sindacale, in merito ai problemi aziendali della Magneti Marelli.

Ciò è stato fatto ad arte e di proposito, falsificando le reali e precise posizioni e azione, che da sempre, il sindacato di classe porta avanti alla Magneti, con continui sacrifici da parte dei suoi militanti che coerentemente operano e combattono per il miglioramento e I' avanzata dei lavoratori.

A conferma di quanto sopra scritto riportiamo in queste pagine tre, più o meno recenti, documenti (la risoluzione del conpresso, l'impegno per le elezioni della C.I. e un volantino del 17 dicembre u.s.).

Da questi documenti a suo tempo distribuiti a tutti i lavoratori, risulta in modo evidente e limpido la posizione della F.I.O.M. e la sua linea sindacale, che si possono così riassumere: idee e obbiettivi chiari e precisi per la difesa e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.

A noi della F.I.O.M. stanno veramente a cuore gli interessi dei lavoratori e quindi ai nostri calunniatori e denigratori diciamo (ripetendo un antico proverbio indiano): « LASCIA

CHE I CANI ABBAINO, TANTO LA CAROVANA PASSA ».

Dalla Risoluzione del Congresso FIOM-CGIL della Magneti Marelli, tenutosi il 29 settembre 1968, riproduciamo la parte riguardante i problemi aziendali:

« Il congresso impegna tutta la organizzazione e tutti i militanti ad operare per affrontare e risolvere, particolarmente, i seguenti problemi aziendali:

a) Orario di lavoro: considerato che, con il 1° novembre, si ha un'ulteriore mezz'ora di riduzione dell'orario di lavoro, si deve procedere alla revisione degli accordi aziendali sull'orario di lavoro e la sua distribuzione settimanale al fine di realizzare:

l'effettiva riduzione dell'orario di lavoro, con la settimana corta di 5 giorni per i normalisti; il pagamento della mezz'ora di intervallo per il pasto ai turnisti;

l'eliminazione del turno di notte -al sabato per i turnisti.

b) Mensa aziendale: considerato che la direzione unilateralmente ha violato gli accordi aziendali in materia e che la mensa costituisce parte integrante del salario, si deve sviluppare l'iniziativa al fine di conquistare un nuovo accordo che preveda:

il miglioramento del menù settimanale;

la riduzione del costo del buo' no-pasto;

1' aumento della indennità di mancata mensa, per coloro che non usufruiscono della mensa, e sui vari istituti contrattuali;

— un efficace controllo, da parte della C.I., sulla mensa e sulla qualità de;le derrate;

— una migliore organizzazione dei turni di mensa e della destinazione dei posti, al fine di eliminare le code.

c) Cottimi-ritmi: constatato che l'azienda continua ad accelerare i ritmi di lavoro, spesso in violazione del Contratto di Lavoro, varia i tempi di cottimo, che alle linee sono predeterminati, si rende necessario ottenere:

— il rispetto del contratto in materia di cottimi (comunicazione preventiva dei tempi e delle bolle ai lavoratori, non modifica delle tariffe già assestate, ecc.); superamento della forma di incentivo a cottimo alle linee e nelle produzioni predeterminate, poichè le nuove forme dell' organizzazione produttiva lo hanno resa inefficace; definizione e aumento dei sostituti (battipaglia, jolli) alle linee, nonchè aumento delle pause retribuite nel corso della giornata; contrattazione e definizione del gradp di saturazione e delle diverse maggiorazioni.

d) Qualifiche: realizzare il giusto inquadramento professionale, in base alle mansioni svolte, mediante:

-- l'applicazione corretta dell'accordo di maggio, con conseguente rapido e approfondito esame, fra C.I. e direzione, degli elenchi presentati; funzionamento del Comitato Paritetico Aziendale; superamento della « Commissione Qualifiche » aziendale e degli esami o ' capolavoro, poichè anticontrattuali.

Ambiente di lavoro: in base al disposto contrattuale, sviluppare l'indispensabile iniziativa, per realizzare un effettivo risanamento dell'ambiente di lavoro in tutti i reparti, tale da garantire la salute e l'integrità fisica dei lavoratori.

Premio di fedeltà: rinnovare, rivedendolo e migliorandolo, l'accordo medesimo in modo da garantire ai lavoratori dei reali benefici.

Inoltre, I' Organizzazione sindacale aziendale, è impegnata ad affrontare, per risolverli i problemi inerenti alla media triennale sulle liquidazioni; alle trattenute sulle gratifiche, al calcolo del premio orario su tutti gli istituti contrat, tuali (ferie, conguaglio, ecc.) ».

LA POSIZIONE DELLA FIOM
- CGIL

I' urgenza di risolverei problemi Sottolineano

11 16 dicembre scorso la FIOM sottolinea l'urgenza di sottoporre alla direzione i problemi e prendere tutte le misure che si rendono necessarie. Riportiamo il testo di detto volantino:

« Nella giornata di venerdì 13 dicembre gli operai della Fonderia hanno scioperato per rivendicare migliori condizioni di lavoro ed un miglior trattamento economico.

Sabato 14 dicembre gli operai del reparto viteria sono scesi in sciopero poichè con il metodo, introdotto unilateralmente dalla direzione, di liquidare il cottimo a fine lavoro e di non conteggiare gli scarti si è avuta una caduta dei guadagni di cottimo.

Un giusto forte malcontento esiste fra i lavoratori dello stabilimento « D » in conseguenza che da diversi mesi, con la scusa di « sistemare » i tempi di cottimo, lo stesso è inferiore di circa il 57 % rispetto allo stabilimento « N », con una diminuzione delle paghe di queste centinaia di operaie e operai.

Contemporaneamente un malcontento esiste in tutta la fabbrica per il modo con cui la direzione ha applicato il conglobamento.

La F.I.O.M. ritiene che, così come avete fatto uniti nella lotta di questa primavera, bisogna dire basta a questa politica della direzione che con diverse forme tende in tutti i modi a peggiorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori.

La F.I.O.M. ritiene che urgentemente si debbono porre alla direzione e risolvere i seguenti problemi, fortemente sentiti da tutti voi:

Criteri usati dalla direzione per fare il conglobamento.

Orario di lavoro: settimana corta di 5 giorni; pagamento della mezz' ora ai turnisti; eliminazione del turno del sabato notte.

c) Cottimi: liquidazione delle bolle ogni fine lavorazione; definizione e aumento delle

pause retribuite alle linee e catene, nonchè delle lavorazioni vincolate; • definizione e aumento dei sostituti (operai per il cambio) e delle percentuali di maggiorazione; bolle agli operai all'inizio del lavoro da eseguire.

Qualifiche: giusto inquadramento e funzionamento del Comitato Paritetico, come previsto dall'accordo di maggio.

Mensa: miglioramento pasto; riduzione del buono-pasto; aumento dell'indennità di mancata mensa.

t) Ambiente: miglioramento dell'ambiente di lavoro e nocività in particolare in Fonderia, Galvanica, trattamenti, forni, ecc. e indu-. menti di lavoro, gratuiti.

Ed altri problemi particolari e generali, come la possibilità per la Commissione Interna di assolvere compiutamente i suoi compiti.

Noi riteniamo urgente confrontare queste nostre opinioni con tutti i lavoratori e le altre Organizzazioni Sindacali al fine di definire concretamente il modo e i tempi per affròntare e risolvere positivamente questi, ed eventuali altri, problemi ».

Problemi da affrontare e risolvere

In occasione delle elezioni della C.O. — mese di novembre 1968 la FIOM sottolineava i problemi da risolvere urgentemente. Ripubblichiamo il testo integrale di detto documento:

Molti sono i problemi aziendali tuttora esistenti ed ancora non risolti, per i quali la FIOM e i suoi candidati sono impegnati — unitamente a tutti i lavoratori — a portarli -avanti per dare loro una positiva . soluzione. Li nominiamo in breve:

Turnisti: pagamento della mezz'ora di intervallo per il pasto;

Mensa: riduzione del prezzo, miglioramento del vitto e del servizio, aumento dell'indennità di mancata mensa;

Orario: modifica della distribuzione dell'orario settimanale e introduzione della settimana corta, eliminazione del sabato notte per i turnisti;

Qualifiche: giusto inquadramento per tutti e funzionamento del Comitato Paritetico; Premio di fedeltà: revisione e miglioramento dell'accordo;

Cottimi e ritmi: superamento del cottimo ai tappeti, catene e produzioni vincolate, definizione dei sostituti (ioni), aumento delle pause giornaliere retribuite;

Ambiente nocività: migliorare l'ambiente di lavoro, definire le indennità;

Vestiario da lavoro: come avviene in molte aziende, distribuzione gratuita annuale a tutti i dipendenti di un grembiule o tuta da lavoro, mentre per i lavori sporchevoli, particolarmente imbrattanti o particolari, distribuzione gratuita dí due abiti da lavoro, dei guanti speciali nonchè delle scarpe speciali ».

GLI SCIOPERI DI REPARTO
3

Questa società è da cambiare

DISOCCUPATI

1 milione di disoccupati + 500.000 in cerca di prima occupazioni;

INFORTUNI SUL LAVORO dal 1946 al 1966

AUTOVETTURE

1950 597

1967 -= 1.440

AUTOSTRADE

19H0 al 1968 1400 Km.

POLIZIA E GIUSTIZIA

(dai bilanci dello Stato)

polizia stanziati L. 478 miliardi

Giustizia stanziati L. 157 miliardi

n. • 22.860.960

n. 82.557

parmanenti n. 966.880

RETRIBUZIONI MEDIE

agricoltura L. 36.000 mensili induStria L. 80.000

attività terziarie L. 63.000

Minimo vitale L. 180.000

PENSIONI

5 milioni di lavoratori con pensioni inferiori a 25.000 lire mensili

PRODUZIONE (1953 = 100)

Siderurgia 1967 + 269 %

Chimica » + 412 %

Petrolchimica » + 475 %

Plastica » + 695 %

DIMINUITI I LAVORATORI

NESSUNO HA ANCORA PAGATO PER QUESTO!

(dal 1947 ad Avola 1968, quando la polizia spara su operai, contadini, studenti)

88 morti

647 feriti

78.000 fermati

EMIGRATI

5 milioni

In questa breve panoramica è data la situazione nella quale viviamo e che fa bene ogni tanto rispec• chiarsi per aiutarsi a capire in che mondo viviamo. Ogni dato mette in evidenza un problema.

A qualcuno può far male leggere queste cose ma non ai lavoratori. Così come a qualcuno può dispiacere che noi rendiamo pubbliche certe situazioni, .perchè essi sono interessati a tenere tutto nascosto; per loro conta solo l'Italia « ufficiale », quella del « pallone » o della « canzonetta » con la quale si vorrebbe rincretinire la gente.

Ecco perchè i lavoratori lottano, perchè sanno queste cose ed hanno coscienza che si può e si deve cambiare quetsa società.

CAPITALI ESPORTATI (dai padroni)

1968 = 1.000 miliardi (circa) (pari a 150.000 nuovi posti di lavoro)

AFFITTI

dal 1961 al 1968 + 50 % salario speso per affitto = 38,5 %

TASSE

1.085 miliardi pagati dai lavoratori con trattenuta sulla busta paga per Ricchezza Mobile (1966)

2.729 miliardi pagati dai lavoratori nel 1967 per l'INPS

MORTALITA' INFANTILE (su 10100 nati vivi)

ITALIA = 36

U.S.A. = 23

Francia = 22

Olanda = 15

Oggi si fa un gran padare di « libertà e democrazia » ed altro, ma può essere libero un Paese, come il nostro dove vi è la più alta mortalità infantile fra tutti i paesi industrializzati dell'occidente?; dove 5 milioni (10% della popolazione) di lavoratori sono costretti ad emigrare per lavorare?; dove ví sono paghe inferiori del 50% al minimo vitale?; dove 5 milioni di vecchi lavoratori hanno meno di 1000 lire al giorno per vivere?, ecc.

Vi può essere libertà se nelle fabbriche non si può parlare, riunirsi, e alla protesta sí risponde con le fucilazioni sommarie sulle strade!

Abbiamo anche dei primati (auto, autostrade, produzione) e altri; anche queste cose sono costate care ai lavoratori ma da sole non possono fare la civiltà di un popolo.

La propaganda dei padroni, portata nelle nostre case dalla TV suona come una sirena incantatrice; i tutto si dice fuorchè le cose che noi abbiamo qui scritto, e anche quando se ne parla, subito dopo si avvia un bel valzer per far dimenticare.

Manca la civiltà. Questa società non è fatta per vivere ma per distruggere l'uomo.

La lotta per cambiarla non incomincia oggi, è già cominciata da tempo. Sono i frutti di questa nostra lotta che hanno dato quel poco di civiltà e di progresso, occorre fare più forti le masse che' lottano, più decise le azioni.

infortuni
morti
invalidi
popolazione lavoratori 1951 47.515.000 19.577.000 43,5 1961 49.156.000 20.172.000 42,5 1967 52.409.000 19.107.000 37,8

ISTITUIRE L' ENTE REGIONALE DEI TRASPORTI PUBBLICI

L'inizio del 1969 ha visto nuovo sangue sulle rotaie delle famigerate Ferrovie Nord Milano.

La sera del 2 gennaio, un pullman della « Rimoldi », che riportava a casa lavoratori, è transitato da uno dei cinque passaggi a livello di Busto Arsizio, in quel momento incustodito: tre morti e quindici feriti. La colpa è della casellante, certo, ma oltre a lei (dalle 6 del mattino alle 21,30 di sera ad azionare manovelle per 38 passaggi di treno a 50.000 lire al mese...) devono, questa volta, pagare anche le Ferrovie Nord (delle quali è proprietaria la Montedison). Tutte le forze democratiche, tutti i sindacati, quasi tutti gli amministratori locali sono d' accordo: lo scandalo delle F.N.M. deve cessare. Impianti vecchi, scarsità di mano d'opera, disagio del servizio, pericolosità per chi viaggia e per i troppi passaggi a livello sulle linee, tariffe altissime (quasi il doppio rispetto alle Ferrovie dello Stato): questo il bilancio, e perciò occorre immediatamente pubblicizzare le F.N.M.

Altre notizie d' inizio d'anno: i diecimila pendolari che usano le FF.SS. da Piacenza, Codogno, Lodi a Milano, minacciano forme clamorose di protesta per il disastroso andamento del servizio: guasti, soste fuori programma, ritardi sempre più frequenti, le « modernissiitie » carrozze per pendolari entrate in funzione pochi mesi fa e rivelatesi scomode e con pochi aeratori.

Queste due notizie già compendiano la gravità e l'insopportabilità della attuale situazione dei trasporti pubblici di massa. Tutti i termini di questa situazione tendono ad aggravarsi, ad esasperarsi: tariffe, disagio, orari, pericolosità, ecc.

Ciò vale per i trasporti urbani e per quelli interurbani.

Come affrontare e risolvére una tale situazione, così complicata, così « costosa » per i lavoratori e le loro esigenze di rapidi spostamenti e di maggiore mobilità personale?

Una prima scelta è indispensabile: occorre pubblicizzare tutti i servizi di trasporto pubblico unificandoli a livello di un Ente Regionale Lombardo dei trasporti. Occorre, cioè, una gestione pubblica delle linee (tranviarie, automobilistiche, ferroviarie) oggi in concessione. Le linee in concessione sono oggi care e rendono un servizio assolutamente insufficiente.

L' Ente Regionale dei Trasporti può e deve essere uno strumento decisivo di unificazione, coordinamento e gestione di interventi, politiche e investimenti in tema di trasporti pubblici. Esso dovrà essere realmente democratico, attraverso la compartecipazione alla sua gestione di Enti Locali, aziende di trasporto attualmente pubbliche, Stato e rappresentanti di utenti e lavoratori.

La seconda scelta è quella di non procedere a nessun aumento tariffario.

I livelli tariffari devono infatti tenere conto delle esigenze di cempetività e della insostituibile funzione sociale del servizio di pubblico trasporto, e non puntare ad un puro e semplice equilibrio aziendale, perseguito con il ridimensionamento del servizio ed il peggioramento dell'efficienza del sistema globale dei trasporti.

La terza scelta riguarda gli investimenti.

Occorre aumentarli, soprattutto p,.ntando sui trasporti di collegamento casa-fabbrica-casa, e cioè sui trasporti interurbani. Occorre « qualificarli »: si deve puntare soprattutto a forme di trasporto fer-

ro-tranviario, con percorsi protetti.

La quarta scelta è relativa alle misure viabilistiche che favoriscano, attraverso percorsi protetti e preferenziali, i mezzi di trasporto pubblico.

Queste sono le quattro scelte fondamentali e indispensabili per salvaguardare e potenziare i trasporti pubblici.

Ci si dirà che queste scelte sono « care », comportano investimenti onerosi.

E' vero', la scelta a favore del pubblico trasporto costa, ha degli oneri per la collettività. Ma il problema è di partire dall'utilità sociale che certi investime,-“ comportano. E noi pensiamo che favorire i trasporti pubblici, renderli più comodi, più veloci e meno cari di oggi sia, in termini di utilità sol ciale, assai « meno caro » delle autostrade e della esaltazione dei mezzi di trasporto privato.

E poi, l'unificazione reale del sistema dei trasporti pubblici di un Ente Regionale dei Trasporti, oltre a comportare anche economie dí gestione considerevoli, consentirà, se ad esso si accompagneranno le scelte prima indicate, una espansione numerica degli utenti e conseguenti diminuzioni di disavanzi, Nel cf.:so di questi ultimi anni, sul tema dei trasporti pubblici, la programmazione nazionale e regionale ha fatto pieno fallimento. Si è fatto pagare ai lavoratori, anche ín questo campo, una mancata voltmtà politica.

Oggi occorre fare della difesa e dello sviluppo dei trasporti pubblici una scelta di mobilitazione.

Attorno alle scelte generali viste prima, la C.G.I.L. chiama i lavoratori e le altre organizzazioni sindacali ad unirsi e a lottare.

Luci() De Carlini (Segretario Reg. della CGIL)

PER I TRASPORTI OPERAI

Dai reparti

MEZZ' ORA PAGATA AI TURNISTI " Regalo

Da tempo i lavoratori turnisti reclamavano il pagamento della mezz' ora d' intervallo per consumare il pasto. Da teme. le C.I. e i Sindacati si ponevano questo obbiettivo il quale è Aato raggiun to con un accordo delle C.I. con la Direzione del Personale.

L'accordo prevede il pagamento su tutte le voci che compongono il salario escluso il cottimo, perciò l'accordo realizza il 90 % della richiesta fatta dai lavoratori stessi.

Il significato di questo accordo pone in risalto il fatto che alcuni principi sostenuti con accanimento dalla direzione sono crollati sotto fa spinta unitaria dei lavoratori. Questa grande unità e volontà di lotta ha fatto sì che la direzione ha dovuto concedere il pa-

LOTTA E SUCCESSO DEI FONDITORI

-trifproblema risolto, grazie alla lòtta Atei lavoratori, con un accordo l'h la Commissione Interna dell'o' stabilimento `f‘l/D e la Direzione, è quello dell'aumento agli operai Fonditori, pressafusione, in conchiglia, fornaciai. Lavoro faticoso, imbrattante e sottoposti ad alte calorie. A questi lavoratori i quali percepiranno lire 35 orarie in più, a partire dal l' gennaio 1969, va il nostro plauso per la serietà e la compattezza dimostrata sia nel primo sciopero e sia nell'ultimo dove con la loro tenacia e combattività hanno impegnato la direzione ad arrivare al traguardo che i lavoratori si erano prefissi.

Questa è una prima conquista. alla Magneti Marelli per la di posto, alle lavorazioni pìù taticose e logoranti per il fisico umano.

La coscienza e la lotta di questi lavoratori sta a dimostrare, a tutti, che con l'unità, la lotta e la fermezza, senza « colpi di testa » ma con le lotte articolate si possono ottenere positivi risultati.

gamento della mezz'ora, senza alcun intervento di sciopero, ben sapendo che i lavoratori turnisti erano pronti allo sciopero nel caso di una risposta negativa.

Pertanto, dal 1° marzo, sarà applicato in tutta l'azienda l'accordo. Usufruiranno di questo beneficio circa 1.000 operai turnisti, eliminando una grande sperequazione e fa giustizia di una questione che era ormai matura nella situazione sindacale aziendale.

Ai lavoratori turnisti sarà così garantito un salario di 48 ore settimanali e quindi unirsi agli altri lavoratori nel rivendicare l'attuazione della settimana corta a parità di salario, la quale darà più tempo libero al lavoratore, più capacità lavorativa, più emancipazione.

„ ai capi

Ogn anno, osserviamo stupiti, che ír. alcuni .eparti della Magneti, su mziativa di qualche amico o amica del capo si fanno le collette, e poi si fa il regalo.

A quale titolo si fa questo non si sa, se questo sia un atto di simpatia, di riconoscenza per il grande sostegno che il capo dà alle operaie e operai, oppure causato da timore, e di fronte alla iniziativa chi si rifiuta potrebbe essere colpito nel futuro?

Agli operai e alle operaie il giudizio!

TESTI ACCORDI:

FONDERIA

VERBALE DI ACCORDO INTERNO

A conclusione e completa definizione delle trattative svoltesi fra la Direzione della Magneti Marelli e la Commissione Interna degli Stabilimenti N/D/ SAMAS, ed in considerazione delle particolari condizioni ambientali, di disagio e di pesantezza delle lavorazioni sui seguenti posti di lavoro della Fonderia:

Macchine per pressofusioni, Fusioni a gravità, Forni di fusione, viene istituita una indennità denominata « indennità fonditori A.

Tale indennità verrà attribuita esclusivamente per tutte le ore di effettiva prestazione, talchè, ove il lavoratore venga anche temporaneamente assegnato a mansioni non comprese fra quelle tassativamente sopra elencate, non si farà luogo a corresponsioni di indennità alcuna.

Il valore dell'indennità viene fissato in L. 35 (trentacinque) orarie e la decorrenza al 1° gennaio 1969.

Si conviene altresì che qualora in sede nazionale o locale dovessero essere istituite per legge o per contratto (con particolare riguardo alla irtateria contemplata nel protocollo aggiuntivo al vigente Contratto collettivo nazionale di lavoro, parte Operai) analoghe indennità, quelle aziendalmente concordate verranno automaticamente assorbite fino a concorrenza.

Letto, confermato e sottoscritto.

12 marzo 1969.

p. la MAGNETI MARELLI (segue la firma)

p. la COMMISSIONE INTERNA Stabb. N/D/SAMAS (seguono le firme)

TURNISTI

VERBALE DI ACCORDO INTERNO

A conclusione e completa definizione delle trattative svoltesi tra la Direzione e le Commissioni Interne degli Stabilimenti A.B.C.N/D/SAMAS, in ordine alla richiesta di revisione dell'Accordo interno 31.5.1961, si conviene quanto segue:

— con decorrenza dal 1° marzo 1969 sarà corrisposta a tutti gli operai.. turnisti anche di nuova assunzione — che usufruiscono dell' intervallo non retribuito di mezz'ora per la refezione — una indennità giornaliera di entità pari a 30 minuti della retribuzione di ciascun turnista, calcolata soltanto sui seguenti elementi: paga base, contingenza, 3° elemento, eventuale 4° elemento, premio di produzione orario, eventuali scatti di anzianità.

Detta indennità sarà corrisposta per ogni giornata di lavoro con una presenza effettiva non inferiore a cinque ore, semprechè nell'ambito delle stesse cada l'intervallo - sopradetto.

Si conviene esplicitamente che la concessione di cui sopra viene intesa come anticipazione da assorbire integralmente e conguagliare fino a concorrenza con quanto fosse eventualmente stabilito in materia da disposizioni di legge o di contratto.

Letto, confermato e sottoscritto.

13 marzo 1969.

p. la MAGNETI MARELLI (segue la firma)

p. la COMMISSIONE INTERNA Stabb. A.B.C.N/D/SAMAS (seguono le firme)

SMALTERIA

VERBALE DI ACCORDO INTERNO

A conclusione e completa definizione delle trattative svoltesi fra la Direzione della Magneti Marelli e la Commissione Interna dello Stabilimento C, ed in considerazione delle particolari condizioni ambientali, di disagio e di pesantezza delle lavorazioni del Reparto Smalteria, viene istituita una indenni-

tà denominata « Indennità smaltatori », Tale indennità verrà attribuita esclusivamente per tutte le ore di effettiva prestazione, talchè, ove il lavoratore venga assegnato ad un Reparto diverso, non si farà luogo a corresponsione di indennità alcuna.

Il vaolre dell'indennità viene fissato ín L. 30 (trenta) orarie e 'a decorrenza al 1° marzo 1969.

Si conviene altresì che qualora in sede nazionale o locale dovessero essere istituite per legge o per contratto (con particolare riguardo alla materia contemplata nel protocollo aggiuntivo al vigente Contratto collettivo naziona_ le di lavoro, parte Operai) analoghe indennità, quelle aziendalmente concordate verranno automaticamente assorbite fino a concorrenza.

Si conviene, infine, che qualora l'ambiente di lavoro o gli impianti subissero modificazioni tali da influire in modo apprezzabile sulle attuali condizioni ambientali, di disagio e di pesantezza, la misura della indennità verrà sottoposta a riesame.

Letto, confermato e sottoscritto.

27 marzo 1969.

p. la MAGNETI MARELLI (segue la firma)

p. la COMMISSIONE INTERNA Stab. C (seguono le firme)

STABILIMENTO " D

COMPATTO E COMBATTIVOSCIOPERO PER RISOLVERE I PROBLEMI

Le operaie e gli operai dello stabilimento « D » di Crescenzago, alle ore 6 del 20 marzo sono scesi compatti in sciopero sino alle ore 11 del giorno ftsuccessivo.

Con questo deciso e combattivo sciopero circa 400 i lavoratori, dello stabilimento « D » hanno posto con forza l'esigenza di risolvere i loro particolari problemi che si trascinano insoluti da troppo tempo.

Con lo sciopero essi rivendicano:

una maggiore percentuale di cottimo, che si aggiri sul 40 % in modo da essere parificati allo stabilimento « N »; bolle regolari in consegna ai lavoratori; capi-bolla in tutte le squadre; pagamento del « tempo perso » con il 33 % invece che con il

25 % (con regolare bolla a parte);

riduzione dei ritmi di lavoro, che sono insostenibili;

5 minuti ai turnisti per il tragitto dal reparto alla mensa; indennità di disagio;

il miglioramento dell'ambiente di lavoro, attraverso l'installazione di impianti di aspirazione per eliminare la polvere, la esalazione di olio, ecc.;

il rispetto dei lavoratori e della loro personalità (vi sono dirigenti che si rivolgono ai lavoratori con insulti, frasi offensive, ecc.);

più servizi igienici, lavabi e pulizia degli stessi;

il giusto inquadramento delle qualifiche (come risulta dalle bolle di cottimo dei lavoratori, eseguono lavori superiori alla loro qualifica);

parificazione del « elemento » per i lavoratori che lavorano nella medesima squadra; istituzione della 4' squadra ai

-i

Dalla penultima

forni a ciclo continuo, e indennità domenicale; regolamento dell' abbinamento macchine (vi sono operai che lavorano con 3 macchine); indumenti di lavoro: scarpe e vestiti da lavoro per gli addetti alla lavorazione del « crudo » - -e a « lavori imbrattanti ». La Commissione Interna ha presentato queste richieste alla Direzione. . •

In un successivo mediato, avvenuto il 25 marzo, la Direzione si è impiegnata con la C. I. su questi punti:

Stabilimento " A "

« IL CENERENTOLO

»

Non è una frase fatta il titolo, bensì esprime molto bene la situazione e le condizioni dei lavoratori che lavorano in questo stabilimento: non esiste mai la sicurezza dell' orario e del lavoro, si passa dallo straordinario e le assunzíoni, alla riduzione d'orario e conseguentemente della paga ai trasferimenti.

Contemporaneamente gli operai le operaie che lavorano alla «A» sono i peggio pagati di tutta la Magneti Marelli, per non parlare di altre fabbriche.

Noi riteniamo che questi problemi debbano essere affrontati e risolti nel quadro della vertenza generale attualmente aperta alrAssolornbarda.

- In primo luogo si deve ottenere la garanzia, dell'orario di lavorò settimanale e delle prospettive produttive.

In secondo luogo ottenere la parificazione del trattamento economico (in particolare del cottimo) con lo stabilimento di Crescenzago poichè, anche se le produzioni sono diverse, non si giustifica un salario inferiore fra lavoratori che lavorano per una stessa diti.a. che alla Magneti bisogna porre fine ad un trattamento che sa molto (per parafrasare il modo di dire dei padroni) da « figli » e « figliastri ».

I problemi posti sono reali e sentiti; noi riteniamo però che si risolvino con la lotta e non con il piagnistei.

rivedere i tempi di cottimo insufficienti in modo da permettere di realizzare un maggior guadagno e nuovamente verificare la situaione dei cottimi dopo la chiusura del mese di marzo; ha concesso i 5 minuti di sospensione anticipata per i turnisti per il tragitto repartomensa; per l'ambiente di lavoro si è impegnata a cambiare gli impianti, mettere gli aspiratori per eliminare polvere, esalazioni, ecc. che devono entrare in funzione prima dei mesi caldi; i servizi igienici saranno rifat-

IN LOTTA I LAVORATORI DELLO STABILIMENTO DI POTENZA

Da varie settimane í lavoratori della Magneti Marelli dello stabilimento di Potenza sono in lotta per ottenere l'accoglimento delle loro richieste che sono: effettiva riduzione dell' orario di lavoro a 45 ore settimanali, a parità di salario; mensa, ristrutturazione; ritmi di lavoro; qualifiche ed organici; servizio sanitario; assemblea con la partecipazio-

ti tutti di nuovo; d'ufficio sistemeranno il 4° elemento per alcuni lavoratori; ai lavoratori dei forni continui saranno concessi i riposi compensativi.

In questo modo la Direzione si è impegnata a risolvere solo alcuni dei problemi posti dai lavoratori, tanti restano ancora insoluti, essi devono trovare completa soluzione nel quadro della vertenza generale.

Sappia la Direzione che le operaie e gli operai dello stabilimento « D » sono pronti e decisi a riprendere la loro lotta se non si darà completa soluzione a tutti i loro problemi.

ne dei dirigenti sindacali esterni.

La lotta si sviluppa in modo aspro e combattivo contemporaneamente attraverso brevi fermate nel corso della giornata, il rallentamento della produzione attraverso la diminuzione del rendimento di cottimo. Inoltre nelle scorse settimane vi è stata una temporanea occupazione della fabbrica da parte dei lavoratori. Mentre scriviamo la lotta prosegue più che mai compatta intercalata da incontri fra la Direzione della Magneti e i Sindacati di Potenza.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.