PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA REDAELLI
fu voto chiaro e sicura
I maggiori a leaders » politici hanno nei giorni scorsi parlato alla Televisione: ciò rappresenta una valida conquista democratica, strappata dalle forze antifascista, una prima sconfitta del monopolio radio-televisivo della D. C. (checchè ne dicano i vari esponenti clericali). -
Ciò che è stato per prima cosa posto in chiaro da molti -t di essi, è l'indubbio significato politico della prossima consultazione elettorale. Si tratta sicuramente di tirar( le somme degli avvenimenti di luglio, di conoscere l'orien. tamentò dell'elettorato dopo i grandi moti antifascisti.
Noi pensiamo che dalle urne uscirà netta condanna di chi ha voluto l'avventura fascista e di chi l'ha avallata con la propria complicità o debolezza; guai se ciò non avvenisse ovunque.
Ma a Milano soprattutto, culla del riformismo e della scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini, a Milano, dove il tradimento saragatiano è riuscito nell'intento di ,far perdere le posizioni di potere dei lavoratori conquistate al Comune nell'immediato, dopoguerra, a Milano dunque è oggi più che mai
In una situazione in parte nuo , va è arrivato il rifiuto della Direzione a rivedere e migliorare il premio di produzione. Situazione nuova creata dalla presentazione da parte dei Sindacati alle organizzazioni degli industriali di concrete rivendicazioni miranti a far compiere un deci- • so passo avanti sul piano retributivo e normativo ai lavoratori siderurgici e da questi respinte in blocco.
Nuovo significato assume quindi anche il rifiuto della nostra società a rivedere il « premio di assiduità ». Non ci troviamo più infatti di fronte soltanto ad una richiesta della C.I. della Redaelli di istituire un premio di produzione collegato al rendimento del lavoro, ma ad una richiesta che mira allo stesso risultato fatta dalle tre Centrali sindacali di categoria le quali sono sicura-
necessaria una afferma zione netta e precisa della ~se • operaia, una affermazione «unitaria, perch8; lo ripetiaMo. a ceste di esser monotoni, Solo Dell'« unità » i lavoratori possono trovare la forza è "la capacità di andare avanti ver-: sii la formazione 'di una società nuova, più giusta, dove siano •éliminati r soprusi, le violenze, gli sfruitamenti.
Ma l'essere unitari nei fatti e- non solo a parole, oggi è molto 'difficile; implica delle scelte di fondo, precise, chiare, inequivocabili, , implicala rinuncia alle ambizioni- ed agli allettamenti personali, implica anche una certa alt.? tocritica dei propri errori, il coraggio di cambiare Ciò che non 'và.
Ad'.eSempló, il P.S.I., partito dei lavoratori, indubbia-' mente con molti aspetti po- ' sitivi„ ma retto ora `da un gruppo , dirigente • incomprensibilmente ottuso e permeato. di riformiamo, ci offre la visione di ne partito che ; conduce una ,corretta la realtà italiana, ma che non sa più riéercare la giusta strada per risolverne i grayi problemi e quindi per realiz- * continua a pag. 4
G. ISELLI
Le -lavoratrici milanesi si battono per la legge in difesa della maternità; contro i licenziamenti, i contratti a termine e la : legge per la parità salariale.
UNA LIETA. NOTIZIA PER LA NOSTRA FABBRICA ANDREA PELLEGRINI
, candidate al Consiglio Coinunale
Abbiamo appreso Con viva eMidisiazione elle un nostro compagno di lavoro e precisa'unente 11 PiesIdente della Cenimissione, Ipterna. Andrea Pelle. ' Mite L Candidato al Consiglio Comunale per le elezioni amministrative del 6 Novembre nella lista del Partito, Comunista, .SiamcK certi clic tutti i lavoratoti -della ?nostra fabbi;lett i indipendentemente dagli orienta-i menti politici di ognuno, condividono la nostra .soddisfastion# l
in prima pereona al governo della vita politica economica e sa ciale del nostro popolo. Diritto fondamentale al quale tutti i partiti politici che hanno colla.borato alla edificazione dello stato democratico 'si richiamano in tutte le occasioni, diritto che viene palesemente violato quando• si t escludono di fatto dalle M candidati i lavoratorl coMe ' aO:multò fino ad ora da parte di molti partiti compreso quel partito D.C. che si dice interclassista ma che mette *te. mafie:fluente, le leve del potere nelle mani di una sola classe, nelle mani dei capitalisti.
mente in grado di documentare la legittimità di una tale richiesta e la, possibilità che il padronato ha di soddisfarla.
La risposta - è stata quindi un NO! sui piano nazionale, è stata un NO! da parte della nostra Direzione, una sfida aperta quindi dél padronato ai lavoratori in un momento in cui l'espansione della produzione e dei profitti , tocca limiti mai raggiunti.
Nessuna ragione economica giustifica una posizione intransigente di fronte alle richieste dei lavoratori, anzi semmai più che necessario un aumento dei salari e degli stipendi proprio per potenziare il .potere, acquisto della classe lavoritrícé e' quindi promuovere un ulteriore rapido sviluppo dir.. tutta, la vita economica del paese.
La posizione degli industriali non può quindi che...confermare continua a pag. 4
• Pérenè - li fatto stesso, oltre a dimostrare che la classe operaia ,sa esprimere dal suo seno ' uonihii capaci, degni di partecipare alla direzione della cosa pubblicati ì 'viene s ad affermare uno dei pre supposti fondamentali sanciti dalla Costituzione Re-11~W~ e- cioè il. diritto della classe operaia a partecipare •
La presenza del compagno Pellegrini assieme ad un folto gruppo di operai di altre fabbriche nella lista del Partito Comunista ha sollevato grande soddisfazione e consensi nella fabbrica e nel rione e siamo certi che tutti i lavoratori faranno in modo che esso venga eletto conoscendo le doti di serietà, di capacità e di entusiasmo da lui manifestata nel lungo periodo della sua intensa attività dedicata al movimento operaio ed alle istituzioni democratiche. Sicuramente nessuno più di lui è degno rappresentante dei lavoratori della Redaelli e di Rogoredo. Gli operai della Redaelli e di Rogoredo esprimano in modo unitario così come unitaria è tutta l'azione del compagno Pellegrini il loro vyto a suo favore, un voto per mandare 'a palazzo Marino un_ degno rappresentante della classe operaia.
Abbonamento annuo L. 200 - Sostenitore L. 500 Una copie L. 20 Anno II n. 8 Ottobre 1960
Padronato e Governo unii 'F contro l'aumento dei salari e degli stipendi
DIFENDIAMO LA LIBERA DI SCIOPERO Migliorare le condizioni di lavoro alle manutenzioni
La libertà di sciopero è sancita dalla Costituzione ma, come tanti altri princìpi sanciti dalla stessa e male accettati dai padroni, viene interpretata in moda strano dalla nostra clase dirigente.
Nel corso degli scioperi la forza pubblica viene mobilitata al servizio dei padroni per impedire eventuali rappresaglie contro i crumiri mentre nessuno viene all'interno delle fabbriche ad impedire le innumerevoli pressioni antisciopero che vengono fatte da capi turno desiderosi di far carriera, da ingegneri e dirigenti desiderosi di far fallire le azioni di lotta dei lavoratori. Nella nostra fabbrica si cerca persino di teorizzare che è nel pieno diritto dei dirigenti il chiedere ad ogni singolo lavoratore se aderisce o meno allo sciopero. Questa è una forma gesuitica di pressione che mira sempre al ricatto anche se lo si nega. Perciò giusta - è stata la pronta risposta che i lavoratori della Meccanica hanno dato a pressioni di questo tipo fatte nel corso dell'attuale lotta rivendicatrice. La fermata della Meccanica, spontanea e totale insegna al padronato che i lavoratori non sono disposti a cedere tanto facilmente alla prepotenza padronale sia essa apetra o mascherata; insegna a tutti- noi come devono essere difese le libertà nella fabbrica, come deve essere espressa la solidarietà di classe. La protesta della Meccanica ha anche detto al padronato che i lavoratori della Redaelli sono fermamente decisi ad ottenere quei concreti migiloramenti salariali che le organiz-
zazioni sindacali hanno unitariamente richiesto e che rappresntano il minimo che oggi la nostra società può dare ai lavoratori.
Almeno igiene e pulizia alla mensa
Alla mensa tutti possono constatare che in fatto di pulizia non si brilla. Dai tavoli, che sembrano vecchi tavoloni da caserma, ai quali nessuno dei detersivi oggi in commercio può cambiare il colore, a tutto l'assieme con particolare riferimento alla cucina. A convalidare questi giorni un fatto che ci ha questo giudizio è avvenuto in colpiti. Sabato, primo ottobre, è stata trasportata in meccanica la vecchia stufa della cucina, qualche lavoratore, curiosandogli attorno, ha scoperto che il raccoglitore di gocce della stufa non conteneva quanto doveva contenere, bensì un numero imprecisato di scarafaggi dl tutte le razze, causando in loro un violento senso di nausea. Il fatto è semplicemente scandaloso e serve a dimostrare ancora una volta l'insufficienza della nostra Mensa in tutti i. settori. Chiediamo che vengano presi i necessari provvedimenti perchè, mangiando, i lavoratori non debbano correre il pericolo di trovare nel piatto al posto dei fagioli degli insetti immondi quali sono gli scarafaggi.
BASTA AL SUPERSFRUTTAMENTO
L'orientamento della direzione nei confronti dei reparti di manutenzione è arcinoto, sono reparti improduttivi, quindi organici stringati, paghe basse e legge marziale nei confronti dei lavoratori.
Se vi piace è così se no cercatevi un altro posto, dicono i nostri dirigenti quando vengono posti i problemi dei lavoratori di questi reparti.
Nessun commento, olo una constatazione: gli operai se ne vanno sia dalla manutenzione che dalla meccanica, cercano trovano altrove quel poco che qui è loro negato. Qualche liretta in più, un po' più di rispetto per la loro qualifica e la loro personalità, condizioni di lavoro più dignitose e civili.
Ciò che è strano è che, so• prattutto fra gli elettricisti ad andarsene *sono coloro che percepiscono le paghe più alte, sono coloro dai quali si pretendono conoscenze teoriche in tutti i campi. Sono sicuramente operai capace ed è proprio per questo che se ne vanno. Se ne vanno perchè le loro capacità sono tenute in considerazione solo nei momenti in cui, senza di loro, gli stipendi che superano le cento e le duecentomila lire si sentirebbero quanto mai a disagio, per essere subito dopo scordate, schernite ripagate con la lattina del-
Imposta la eliminazione
del 2.° turno domenicale all'acciaieria
Con l'abolizione del secondo turno alla domenica i lavoratori dell'Acciaieria hanno visto trionfare i concetti che essi, i loro rappresentanti e noi stessi abbiamo tenacemente sostenuto.
Ha trionfato cioè il principio che il padrone non ha diritto di aumentare produzione e profitti imponendo sempre nuovi sacrifici ai lavoratori.
Noi abbiamo già denunciato in altri articoli la tendenza del padronato ad ottenere forti aumenti di produzione accoppiando al miglioramento tecnico delle attrezzature 1' intesificazione dei ritmi di lavoro. Se ciò è valido per l'Acciaieria è ancora più valido nei reparti di trasformaz ione dove si determina il costo definitivo della produzione e quindi il profitto della società. In questi reparti infatti all'aumento della prbduzione ha corrisposto una riduzione consisten-
te degli organici, riduzione che non è ancora conclusa ma che, anche se meno vistosa, continua metodicamente causata dall' introduzione di nuove innovazioni, determinando con ciò una ulteriore accelerazione dei ritmi di lavoro ed un'ulteriore diminuzione dei costi di produzione.
I lavoratori dell' Acciaieria hanno imposto in modo unitario una battuta di arresto alle mire
del padronato, hanno chiaramente fatto capire che non è più possibile frenare la volontà dei lavoratori di conquistare una condizione di vita che segua di pari passo lo sviluppo dei mezzi di produzione condannando decisamente l'azione del padronato che mira a rendere la vita dei lavoratori sempre più dura, sempre più condizionata alla, sua volontà.
Lavoratori della Redaelli, manifestiamo la nostra solidarietà verso i lavoratori elettromeccanici in lotta per migliorare le loro condizioni di vita.
l'olio, con il ceppo da sostituire, con il « paranco » da tirare, con il carrello da guidare.
Se ne vanno perchè i guaitrini sono pochi ed i sacrifici molti, se ne vanno per non essere ridotti a -rotelle.
Certo andandosene non risolvono il problema perchè i padroni si somigliano tutti. Il problema gli operai lo risolvono lottando perchè i loro diritti vengano rispettati, lottando per salari moderni in un mondo che vuole essere moderno, lottando per porre termine agli scandalosi privilegi dei pochi ed alla incivile miseria dei molti.
Nessun• miracolo per i lavoratori della meccanica
Nel mese di aprile dell'anno in corso, < Fabbrica Unita », in un suo articolo, esaminava la situazione del reparto Meccanica con particolare riferimento ai passaggi di categoria, alla mancanza di manovali, ridotti a sei o sette, i quali fanno un po' tutto, alla mancanza di giovani ed agli aumenti di merito.
Quale è la situazione oggi? Bisogna dire con franchezza che non è migliorata di un passo. Nessun operaio è passato di categoria anche se chi deve giudicare riconosce loro meriti ed attitudini.
Nessuno può smentire che l'organico del reparto nel 1956 era di 98 lavoratori, oggi di 92, per la fine del 1960 sarà di 90 operai per l'allontanamento di due pensionati. In sostanza pochi sono in meccanica gli operai che si sono accorti del < miracolo economico »: sono coloro che se ne sono andati dalla Redaelli avendo trovato un posto migliore. Eppure anche per il nostro padrone il, miracolo c'è stato, la produzione è aumentata, i treni di laminazione corrono, crescono i profitti, solo i salari dei lavoratori sono fermi e con essi l'assunzione di lavoratori in sostituzione di chi se ne va.
Questa situazione può essere modificata? Noi pensiamo di sì.
Il malcontento fra i lavoratori esiste, si tratta di manifestarlo con maggiore forza, non limitandosi al mugugno, non accettando a mo' di contentino i « listoni » per gli aumenti di merito che il capo reparto presenta, listoni che portano alla fine poche striminzite lirette ad un numero ridottissimo di operai.
Non è della carità che hanno biogno i lavoratori e tanto meno delle ore straordinarie, ma di sostanziali aumenti dei salari, che tengano conto delle reali possibilità esistenti e delle esigenze della vita moderna.
PERCHÈ
CRONACHE DEI REPARTI • CONTRO OGjNI PRESSIONE
SE NE VANNO
LA D. C. AL SERVIZIO DEL PADRONATO
L'INGANNO DELL'INTEIKLASSISMO
Utili queste elezioni, non solo perchè determineranno possibili spostamenti politici, ma, e questo è l'interessante, sono anche una buona occasione per controllare la vera realtà dei singoli partiti sfatando così ogni mitica caratteristica, che sembrava ormai acquisita e santificata dal tempo.
Una di queste « caratteristiche » è la rivendicazione della DC di partito interprete del mondo cattolico. Ma di qual mondo si vuol parlare? Penserà qualcuno. Il vecchio Partito popolare di don Sturzo è ormai distaccato di parecchie lunghezze dagli intraprendenti successori. Il fascismo, la Resistenza, il nuovo Stato italiano: sono tappe che finiscono miseramente un regime sociale e ne inaugurano un onuovo. Nel nostro Paese rinnovato tutti i partiti del progresso sociale adeguano i propri programmi e le proprie strutture organizzative alla nuova realtà popolare, manifestatasi negli anni precedenti di lotta. Anche per il mondo politico cattolico sembrava, pur col rilancio dell' « interclassismo », aversi agli inizi una volontà di corrispondere alle aspirazioni popolari, ma ben presto ci si potrà accorgere di come la rilanciata « collaborazione tra le classi » sia stata fatta rinunciando a quel tanto di sociale e di onesto, che vent'anni prima si rivendicava, per legarsi strettamente alla borghesia industriale e ai grandi latifondisti, sviluppando così una falsa politica sociale, la politica del « noi faremo » e del « non mantenuto ». Tredici anni di governo hanno bollato e smascherato senza attenuanti il giuoco frodoso di questa cricca di mercanti: lo Stato maggiore della D.C. Oggi, e in questo particolare momento elettorale, ogni catulico deve chiedersi seriamente chi è quel partito a cui egli dà il voto per la salvaguardia della fede e dei principi cristiani. La uguaglianza sociale, la fratellanza, la « caritas » cristiana (che non è, intendiamoci, la beneficenza dei ministri DC), punti fondamentali del messaggio sociale del cristianesimo, sono forse stati e vengono rispettati dal partito di maggioranza? Si fà forse almeno il tentativo perchè essi possano trovare realizzazione? No! La gioventù la si lascia a sè senza che una chiara politica governativa sappia dare risposta alle sue aspirazioni, per la scuola ci si rifugia dietro una cortina di silenzio con alcuni timidi e demagogici tentativi (si pensi che il Piano Fanfani lascia irrisolti i maggiori difetti strutturali della nostra scuola), il mondo del lavoro è combattuto nelle sue libertà democratiche, la D.C. si stringe più saldamente al sostegno del grande capitale, magari allungando sfacciatamente la mano al fascismo in barba alla democrazia italiana. La D.C. non ha più il diritto di eleggersi ad interprete del mondo cattolico: rappresentante reale di questa parte della nostra società è quel partito che alle esigenze popolari va incontro, e offre una chiara prospettiva di benessere sociale ed economico, nella lotta decisa e continua contro i « padroni del va-
pore ». E' passato ormai il momento in cui era ancora possibile far credere all'inconsistenza della lotta tra le classi e ad una possibile collaborazione degli « sfruttati » e dello « sfrutta, tore » (operai e padrone). Oggi, lo squilibrio tra i capitali accumulati dal padrone e il guadagno del lavoratore è aumentato, fare le libertà di sciopero con la oggi il padrone cerca di sopraf« serrata », oggi i padroni tentano con l'alleanza coi fascisti di soffocare lo spirito rinnovatore di un popolo e della gioventù italiana.
Oggi ogriuno di noi deve sostenere sì la libertà di culto, deve sì rispettare negli altri la professione di una fede religiosa, ma deve opporsi con fermezza che questa fede divengf oggetto di un vile mercanteggia: mento.
Il 6-7 novembre le amministrative- sono anche elezioni di notevole rilevanza politica, da esse deve conseguire la condanna definitiva della DC, come partito degli sfruttatori e degli speculatori e non dei lavoratori, perchè questo è un momento decisivo per fare entrare definitivamente in. crisi ogni ipocrita centrismo e dare finalmente ai partiti popolari e della classe operaia la possibilità di determinare lo sviluppo politico, economico e sociale del Paese.
BRAMBATI BRUNO
d' Italia
Chi sono i giovani d'oggi? Cosa pensano, cosa vogliono? I giornalisti dei grandi quotidiani della borghesia, mesi or sono, hanno tentato una risposta a queste domande definendo la gioventù di oggi come una « gioventù bruciata », qualunquista e priva di ideali. Bastava che in un qualsiasi rione della nostra città' un gruppo di sconsiderati minorenni si abbandonassero ad atti di teppismo ed ecco i moralisti dél « Corriere della Sera » puntare il dito in segno di accusa contro tutta la gioventù italiana. Più volte organizzazioni dei lavoratori hanno protestato contro questo modo superficiale di vedere le cose dicendo che non si poteva classificare tutti i giovani con questo o quel teppista, non solo, ma che la giovenLù di oggi era sostanzialmente sana, onesta, lavoratrice.
Ma i fatti più delle parole hanno confermato questo giudizio positivo.
Nel luglio scorso gli stessi che finanziavano gli articoli di insulto verso la gioventù, convinti di trovarsi ormai davanti a dei giovani addormentati che tuttoavrebbero sopportato quietamente, hanno tentato apertamente il colpo di mano reazionario. La Democrazia Cristiana alleata coi fascisti ha tentato di ricacciare la democrazia conquistata dai la-
voratori col proprio sangue.
Ebbene, in questi giorni, sono stati i giovani a dire di no. Sono scesi nelle piazze, hanno scioperato, hanno affrontato con coraggio la furia della polizia. Il governo democristiano ha ordinato di sparare e i giovani in prima fila sono caduti per la libertà.
Altro che qualunquismo!!!
Ma questi giovani che i clericali vorrebbero addormentati per fare piacere al padrone, hanno smentito calorosamente ques te dolci speranze anche nelle lotte sindacali. Ovunque i giovani e le ragazze sono i più combattivi, ovunque essi si battono non solo per stare meglio, ma anche per salvaguardare la propria dignità di esseri umani, per difendere la libertà nella repubblica, per garantirsi un avvenire sicuro.
Ecco perchè combattono per le qualifiche, si ribellano contro il lavoro monotono; estenuan.te, privo di personalità, ecco perchè vogliono che venga garantita loro una carriera.
I giovani di oggi non sono quindi dei qualunquisti, son, dei giovani pòsitivi, che si battono bene e che vogliono le cose nel nostro paese.
Il 6 novembre si andrà alle urne. La Democrazia Cristiana deve temere il voto dei giovani: in quanto essi sapranno scegliere e sceglieranno come nei precedenti scioperi, per l'unità delle forze del lavoro contro i padroni.
,GLI AFFARI DELLA EDISON
Le gestioni dei trasporti extraurbani in concessione in tutto il territorio nazionale che presentano i costi di esercizio più bassi, sono quelle avvantaggiate da percorrenze medie per viaggiatore alquanto elevate. Se la percorrenza media è elevata, ciò significa che le carrozze fanno percorsi pieni e che quindi rando che il viaggiatore paga le gestione è redditizia, consideogni chilometro percorso. E' questo il caso delle Ferrovie Nord Milano, di cui è proprietaria la Edison.
Infatti la percorrenza media di ogni viaggiatore sulle linee intérurbane dell'ATM è di chilometri 8,72, mentre quella delle Nord è di ben chilometri 23,300, cioè superiore di due terzi.
Se le Nord hanno trasportato nel '57 — 42 milioni 650.000 passeggeri — rispetto alla pertorrenza media della ATM è come se la Edison avesse trasportato tre volte tanto i suoi 42 milioni di passeggeri.
Uno dei motivi che ha ritardato la presentazione della lista dei candidati emocristiani a Palazzo Marino è stata la feroce zuffa tra l'ex vice sindacci Giambelli e il prof. Cattabeni per il posto di capolista. Giambelli è molto discusso anche tra le file della D.C.: il fallimento della Elipadana. le sue «amicizie» con i gruppi immobiliari, i continui «bluff » nei lavori pubblici, il Redefossi e certe passate questioni inerenti le zone circostanti le Varesine ecc. ecc. lagnavano le gambe alle sue velleità di «leader» della lista. Giambelli ha quindi ripiegato sulla richiesta di presentazione in ordine alfabetico. Con le preferenze delle parrocchie l'ex vice sindaco era sicuro di superare il rivale. Ma Cattabeni è riuscito a spuntarla.
Sarebbe tempo che alla impresa pubblica, come l'ATM, siano affidati in concessione anche quei tronchi redditizi come è il caso delle ferrovie Nord, in m000 che i profitti di queste compensino le perdite su altre linee che non si possono sopprimere, che vanno mantenute per i loro scopi sociali e civili ma la cui gestione, -per scarsità di traffico o alte è fonte di perdite.
La gioventù alla testa delle lòtte per il rinnovamento
I CLERICALI ALLA " RISCOSSA „ VERGOGNOSO ATTACCO a "Rocco e suoi fraterna
Quando un'opera d'arte (perchè di grande arte si tratta per e Rocco e i suoi fratelli ») commuove, fa pensare, esalta i sentimenti senza falsi moralismi ma con chiara impostazione critica della nostra umanità e società; quando insomma tu esci dal cinema convinto che il cinema italiano è rinato e sei contento di essere uomo e di poter vivere in un modo nuovo, completo resperienta di altri uomini raccontata sullo schermo, chi ti trovi di fronte?
Le zitelle clericali, i teddy boys del bel inondo, i benpensanti, che pensano « bene » solo perchè pensano per sè e per i loro privilegi, gli agenti della Procura, che gridano allo scandalo, ' che inforcano Ie forbici della censura.
Fa i « disgustati » c'è il clericale Migliori, l'uomo che nel. Consiglio comunale di Milano ha fatto di tutto per favorire la Edison e il suo ben più disgustante profitto. C'è il Casati, presidente della Provincia mi-
tà è un'altra: è un film che fa loro paura per quello che dice e per le reazioni positive che provoca fra le gente onesta e serena.
Vedere infatti una famrglia di « terroni » che viene a Milano, che fugge dalla miseria del paese per venire alla miseria della città; vedere i fratelli che scelgono la ioni strada: Simone l'espediente e la violenza, .Rocco la purezzab e il perdono, Ciro il lavoro all'Alfa Romeo e la giustizia degli uomini; vedere che Simone e Rocco sono ambedue destinati alla sconfitta, perchè costretti dalla loro scelta a lottare da soli; vedere che è Ciro il vincitore della città aspra e difficile, perchè ha capito che « bestie » non si deve essere e « santi » non si può, e che uomini bisogna essere, uomini che insieme agli altri uomini lottano per una società migliore; vedere tutto questo per i Migliori, i Casati, per i Lonero vuol dire paura, vuol dire vedere venire avanti la loro distruzione ma-
Continuazioni dalla 1.a pagina
UN VOTO CHIARO E SICURO
zare il suo programma. Da ciò sostanzialmente i primi cedimenti, le manovrette da corridoio, l'astensione nei riguardi dell'attuale governo composto da uomini come Scelba (che non ha bisogno di essere presentato ai lavoratori, tanto è nota la sua fama di onesto massacratore di cittadini inermi), tutto ciò teso al raggiungimento del «grande incontro» con i cattolici (quelli di «sinistra» naturalmente). Ecco l'errore, la « grande illusione» del comp. Nenni: il voler operare delle scelte politiche arzigogolate, che hanno fondamento nella realtà: il voler porre su piani differenti i « sinistri » D.C, e e i « destri », così come i « centristi », mentre di fatto tutta la D.C. è oggi su posizioni reazionarie, di difesa del suo potere assoluto (in questo per la verità non si -è trovata mai discorde, da Sullo a Pella) di conquista di tutti i comuni possibili con alleanze che vanno dai socialdemocratici, ai repubblicani, ai liberali, ai monarchici, al missini, (dove lo reputerà opportuno esso tenterà anche il giochetto dell'alleanza coi socialisti imponendo loro gravi rinuncie e sacrifici
che Reseranno,su tutto il'movimento operaio), tutto 'questo 'per la sete di -comandare ovunque.
Anche nel suo discorso televisivo, Nenni non ha fugato i dubbi suscitati dalla impostazione politica della sua campagna elettorale; in particolare non ha chiarito cosa farà dopo il voto del 6 Novembre: formerà giunte unitarie con i comunisti, aperte a tutte le forze democratiche' ed antifasciste, oppure si presterà col « centro sinistra » alla manovra D.C. di divisione della classe operaia? Il non aver risposto a questo interrogativo dei lavoratori, lascia adito a tutte le possibili supposizioni.
Perciò noi ci permettiamo di dare un consiglio ai nostri lettori: meditino bene, prima di deporre la scheda nelle urne il 6 Novembre, sulla sostanza e sulle differenze qualitative dei partiti della classe operaia; sia il loro un voto chiaro, inequivocabile, unitario, un voto contro il padronato ed i suoi partiti, un voto per chi garantisce la lotta tenace e conseguente, senza alcun compromesso, al regime clericale. Altro non occorre aggiungere; come dice il proverbio: a buon. intenditor...
PADRONATO E GOVERNO UNITI
in primo luogo il disinteresse più completo di costoro per ogni problema che esuli •dalla loro spudorata sete di profitto, in secondo luogo la complicità palese che le industrie a partecipazione statale e quidni il governo accorda loro per impedire che i lavoratori compiano dei pasi avanti per migliorare le loro con-
dizioni di vita e di lavoro. Posizione di sfida dunque, nel più assoluto disprezzo, di ogni diriito umano. Sfida ce i siderurgici italiani, e con essi i siderurgici della Redaelli, unitariamente raccolgono sicuri di àvere la volontà e la foiza di battere il padronato ed i suoi sostenitori. •
S. I. S. SOCIETÀ ITALIANA SPIRITI
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lanese, "altro clericale, che ha vietato a Visconti, uno dei più insigni e rispettati artisti europei e d'altra parte milanese, di girare una scena del suo film all'Idroscalo.
Sono tutti gli uomini del sottogoverno, quelli che « formano la spina dorsple del regime », che si scagliano contro Visconti,. il suo film e il suo entusiasta commosso pubblico popolare, che• lungamente tutti i giorni applaude « la tragedia della famiglia Parundi ».
E' quindi interessante vedere perphè questi signori se la prendono così tanto. « Rocco e i suoi fratelli », ha' ricevuto due accuse: una di indecenza, un'altra di incitamento alla violenza.
Va detto subito che si tratta di due accuse di comodo: infatti questo regime, .che da ogni parte finanza, produce e commercia sul sesso e la violenza, senza che i benpensanti dicano mai niente, sembra strano che gridi vergogna solo oggi (del resto sapendo di mentire) contro un film - considerato opera d'arte da tutta la critica internazionale.
Allora vuol dire che la veri-
teriale, vuol dire sentirsi già dentro di sè distrutti e fuori del mondo.
Quando • alla fine della proiezione il pubblico ha applaudito una vecchia signora vicino a me ha detto: e Applaudono. meno male che è piaciuto!».
Infatti possono non premiare Visconti, possono ingiuriarlo, boicottarlo, cercare di imbavagliarlo, ma, come qualsiasi altra voce umana che si alza a parlare ad altri uomini, non riusciranno mai a piegarlo.
Perchè il pubblico popolare è con lui con il suo applauso: un applauso non richiesto, ma conquistato.
ALLORI LUIGI
FABBRICA UNITA
Periodico dei lavoratori della Radaelli direttore responsabile
BRUNO CREMASCOLI
Registr. del Trib. di Milano n. 5271 del 20 Aprile 1960
Redazione e Amministrazione Via M. Palombino, 4 Tip. Porpora - Tel. 273.071
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OLISTELLA