Fabbrica Unita
lavoratori e il governo TambroniMS1
« No al governo alleato ai fascisti! », « Vogliamo un governo amico dei lavoratori », «Tambroni se ne vada»: questi ed altri sono un po' i titoli dei manifesti, dei volantini, degli articoli apparsi sui muri della periferia milanese, nei rioni popolari, sui giornali di fabbrica. Segni manifesti sia di una combattivo opposizione popolare al governo Tambroni, che con la falsa etichetta di é amministrativo » si presta alla copertura di ben individuati interessi economici dei monopoli, aia anche di un decadimento pauroso e di impopolarità del gruppo dirigente d.c. che è costretto ad allearsi ai fascisti pur di rinviare una rottura nel suo seno e pur di mantenere ad ogni costo il « cadreghino » del potere.
Anche a Rogoredo, sia nel rione che nella fabbrica, malgrado ciò dispiaccia ad alcuni elementi che tentano di giustificare la propria incapacità con € l' assenteismo » delle masse, abbiamo avuto chiare prese di posizione di operai, di cittadini, di partiti contro il tentativo reazionario e per la soluzione della crisi governativa in senso democratico. Basti pensare all'ordine del giorno unitario dei sindacati della nostra fabbrica indirizzato al Presidente della Repubblica, in cui si chiedeva la formazione di un governo che tenesse conto delle esigenze dei lavoratori:
O. d. g. trasformato in sciopero generoso e spontaneo quando si ebbe notizia della approvazione di un governo filo-fascista. Cose queste che noi tutti ricordiamo e su cui sarebbe inutile dilungarsi se non per mettere ancora una volta in risalto la volontà combattiva e la chiarezza di intendimenti dei lavoratori della Redaelli. Ci sembra doveroso segnalare anche l'attività svolta dal movimento democratico di Rogoredo e particolarmente rilevare l'importanza dell'o.d.g. votato dai Soci della segue in 4.a pagina
Col voto per la nuova C, E
sia rinsaldata l'unità dei lavoratori
In questo ultimo anno di attività della Commissione Interna molti sono stati gli avvenimenti che si sono susseguiti e che i lavoratori non hanno dimenticato, anche se da qualche parte si cerca, come al solito si fa in determinate circostanze, di confondere le idee, seminando calunnie; dalle lotte generali unitarie per il rinnovo ed il miglioramento del contratto di lavoro di categoria e per l'aumento dei salari e degli stipendi dove i lavoratori della Redaelli hanno dato un lodevole contributo sostenendo dei sacrifici e-
conomici per tale realizzazione, ai problemi aziendali che in parte hanno avuto la loro definizione e in parte sono rimasti insoluti, non per colpa dell'organismo ma per la posizione padronale, e la situazione politica venutasi a creare recentemente sopra tutto con la soluzione governativa che ha destato profondo malcontento e sdegno fra le masse.
Particolare attenzione merita che sia dedicata alla proposta per una carta rivendicativa che in questi giorni è stata elaborata dalla Commissione del Setto-
re Siderurgico con la Sezione Sindacale di fabbrica e presentata a tutti i lavoratori dello stabilimento per le sue osservazioni e proposte.
Nei recenti Congressi dei Metallurgici e della C.G.L.I. la situazione della classe lavoratrice in relazione al progresso tecnico produttivo e sociale è stata profondamente esaminata e dibattuta, e la riunione del Comitato esecutivo della CGIL dell'11/5/ '60, nel discorso dell'on. Agostino Novella è stata posta con forza l'urgenza d'un ampio movimento rivendicativo con l'obiettivo di far compiere un balzo-in avanti alla condizione operaia e che la congiuntura economica impone ai sindacati un rapido ed ampio sviluppo delle lotte dei lavoratori.
Necessita pertanto che anche alla Redaelli si arrivi all'esame e alla formulazione di una piattaforma rivendicativa sulla quale vi sia un accordo comune fra tutte le Organizzazioni sindacali di fabbrica allo scopo di svicontinua In 4.a pagina
LISTE CANDIDATI
OPERAI
LISTA C.G.I.L. - F.I.O.M.
Pellegrini Andrea, Rep. Servizi generali;
Tomani• Giacomo, Rep. Lamiere;
Fiori Clementino, Rep. Manutenzione;
Zucca Primo, Rep. Acciaieria;
Acquani Amleto, Rep. Trafila;
Magnani Pietro, Rep. Acciaieria;
Cari Ersilio, Rep. Bulloneria;
Lotti Giuseppe, Rep. Meccanica;
Biggioggero Carlo, Rep. Vergella.
LISTA C.I.S.L. - F.I.M.
IL FALLIMENTO DEL VERTICE
La conferenza al vertice è fallita, a causa dell' atteggiamento provocatorio dei dirigenti americani.
Questi ultimi pretendono di violare i confini dell' URSS, stracciando ogni norma del diritto internazionale e di mantenere intatto il militarismo tedesco, causa dí 40 milioni di morti, nella guerra conclusasi solo 15 anni fa. Le sorti della distensione e della pace sono ora affidate più che mai all'unità e alla lotta dei lavoratori di tutti i paesi.
Uberti Naborre, Rep. Meccanica;
Pini Ermes, Rep. Trafila;
Vicini. Carlo, Rep. Acciaieria;
Fenini Ettore, Rep. Vergella.
LISTA U.I.L.M.
Canizzaro Renato, Rep. Acciaieria;
Trabucchi Renato, Rep. Meccanica;
continua in 4.a pagina
Abbonamento annuo L. 200 - Sostenitore L. 500 Una copia L. 20 Anno II n. 4 Maggio 1960
PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA REDAELLI
cronache dei reparti *
DIBATTITO SULLA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DELLA F. I. O. M.
40 ore settimanali pagate 48
La Sezione sindacale F.I.Q.M della nostra Fabbrica ha recentemente riassunto e presentato ai lavoratori della nostra fabbrica un gruppo di rivendicazioni che sono il frutto di un serio dibattito svoltosi in sede sindacale sulla base dei giudizi che i lavoratori vanno esprimendo. Presentando questa piattaformrt rivendicativa la FIOM chiede ai lavoratori un ulteriore esame delle rivendicazioni poste, chiede che sulle stesse si apra un serio dibattito che renda consapevoli tutti noi della possibilità e della necessità indilazionabile di realizzare gli obiettivi posti. Condividendo pienamente i temi presentati desidero esprimere il mio giudizio sul secondo punto e cioè sulla riduzione dell'orario di lavoro a quaranta ore setitmanali con retribuzione invariata.
In primo luogo mi pare sia necessario dire che la rivendicazione in se stessa va al di là di una pura e semplice rivendicazione aziendale ma è una rivendicazione phe partendo dalle reali possibilità esistenti nella nostra fabbrica abbraccia tutto il settore siderurgico in primo luogo, per raggiungere altri non meno importanti settori o aziende dominate dai grandi monopoli. Che vi siano in concreto fin da oggi anzi, proprio oggi nel pieno di una congiuntura estremamente favorevole le possibilità per realizzare questo obiettivo lo dimostrano ampiamente i fatti e sono: l'alto livel-
Migliorare le paghe al laminatoio Ferri
Al Laminatoio Ferri è in uso un metodo per stabilire la paga oraria realizzata nella produzione di bilette e di bidoni che è quanto meno strana; infatti, la prima paga viene stabilita per una piazza che non esiste più (serpentatore) pe 'cui nessuno la percepisce.
Ci pare lecito domandarci: perchè la direzione continua a fare i conti sulla base d'una piazza scomparsa?
Forse per nascondere l'aumentato distacco delle paghe tra il Ferri e gli altri reparti? Oppure n pensa che la paga del serpentatore debba essere percepita dal laminatore un tempo equiparato?
Certo è che i lavoratori dl questo reparto cenerentola del primo gruppo siderurgico sono decisamente insoddisfatdi una situazione che gioca sempre a loro sfavore mentre la produzione raggiunge limiti mai toccati.
lo raggiunto dalla produttività determinato dalle nuove tecniche produttive e dall'intensificazione dei ritmi di lavoro co i conseguenti enormi superprofitti accumulati ed in via di accumulazione da parte del padronato, il metodico perfezionamento della organizzazioné de lavoro che libera quasi ogni giorno nuovi operai dalle lor piazze sostituiti da, talvolta, insignificanti accorgimenti.
La stessa lotta condotta dai siderurgici nel 1957 che ha portato alla riduzione di dieci giornate lavorative all'anno sta a dimostrare come lo stesso padronato — nonostante sia fermamente deciso a non cedere — sente che in questa direzione- il movimento operaio è ormai deisamente orientato e deciso battersi. Se le possibilità di acquisire nuovi successi sono chiare, altrettanto chiari debbono essere i motivi di fondo perchè si possa camminare più speditamente alla conquista di questo biettivo.
A mio avviso perchè attorno a questo problema si sviluppi la
azione e la lotta è necessario che la riduzione dell'orario di lavoro venga' vista al di là della esigenza che pure è viva e fondamentale di compensare con due giorni di riposo settimanale il maggiore sforzo fisico e psichico che ci viene richiesto, ma che venga vista quale premessa. per la conservazione del posto di lavoro, della diminuzione della disoccupazione e quindi di un elemento generale del potere di acquisto della classe operaia, e 'soprattutto rendendoci conto che se non realizzeremo oggi questa conquista la riduzione dell' orario di lavoro ci verrà imposta domani dal padronato (con relativa riduzione del salario) non appena verranno meno le attuali esigenze produttive.
E' indispensabile cioè che questa rivendicazione assuma la sua giusta proporzione nel quadro delle lotte particolari e generali Che dobbiamo condurre per un decisivo passo in avanti, per la conquista di una veramente nuova, moderna e civile condizione di vita.
GLI ETERNI ESCLUSI DEL PARCO ROTTAMI
Recentemente i lavoratori dell'acciaieria, consci del loro diritto di ottenere migliori retribuzioni a compenso della au-, mentata produzione e quindi del .maggiore lavoro svolto, si sono battuti ed hanno ottenuto un certo successo, una certa soddisfazione alle loro rivendicazioni con un aumento permanente delle retribuzioni e con la riconferma di un ulteriore premio per i periodi in cui lavorano tre forni a Martin 3.. Da questo sia pure lieve beneficio sono rimasti esclusi i lavoratori del parco rottami, nonostante che la Commissione Interna abbia fatto ,pressioni perchè a questi operai venisse riconosciuto, come è logico, il merito di avere contribuito all'aumento della produzione, in quanto il ferro che viene ricavato nei forni viene preparato al parco rottami. Tenendo altresì in considerazione che questi lavoratori lavorano in condizioni estremamente disagiate.
Essi infatti sono sottoposti, come ognuno sa, a tutte le intemperie nonchè al' continuo pericolo che può in ogni momento colpire con le più gravi conseguenze, come del resto è già avvenuto.
Purtuttavia la Direzione si ostina a respingere le loro richieste a nostro avviso più che le-
gittime, col risultato di inasprire i rapporti convinta forse che questi lavoratori non sono in grado di intraprendere la strada della lotta come hanno fatto i loro compagni dell' acciaieria o come hanno fatto i lavoratori del reparto Train della Falk; dimostrando con ciò ancora una volta che il padronato è deciso a non cedere nemmeno le briciole se non ne è costretto.
Rinnovare il reparto fabbri
Ferve il lavoro nel nuovo reparto in costruzione.
Ex reparto Fabbri, ex reparto tubi, forse domani ex deposito Vergella. Ciò che diventerà il nuovo reparto sorto tra la mec-
canica ed il vecchio reparto fabbri non lo sappiamo ancora, certo è che non diventerà più il nuovo reparto fabbri.
Noi non crediamo che i lavoratori di quel vecchio e decrepito reparto siano entusiasti di dover continuare a vivere in un ambiente che rispecchia fedelmente la descrizione che gli scrittori veristi facevano nell'Ottocento delle fumose officine di allora, con l'unica differenza che questo nostro reparto fabbri ha cento anni in più. Solo ci domandiamo se la nostra società ha definitivamente deciso di tramandare ai posteri questo splendido gioiello da museo.
RICORDO Di CONIPAGNI SCOIVIPARSI
Nel corso di questo mese e più precisamente il giorno 20, tutti i lavoratori operai, tecnici e impiegati, delle Acciaierie Re- , daelli si recheranno alle urne per eleggere la nuova Commissione Interna di fabbrica.
Fra i candidati della lista FI OM-CGIL, quest'anno si vede mancare un nome che ai lavoratori è sempre stato caro, ed è lo indimenticabile compagno di lavoro Spinicci Guerrino, che con incomparabileotenacia, volontà e capacità per molti anni ha fatto parte di questo importante organismo, che è espressione democratica, portando sempre un valido e sereno contributo sui problemi che venivano posti sul tappeto e per la sua realizzazione.
Uguale considerazione va rivolta allo scomparso compagno Mantovani Benvenuto, presidente della Cooperativa Unione che per molti anni con passione e onestà ha diretto detta istituzione, e al corrispondente di reparto Bergomi Umberto che tutti i suoi compagni di reparto Fabbri stimavano per il suo attaccamento al compito che gli era stato affidato.
FABBRICA UNITA Periodico dei lavoratori della Redaelli direttore responsabile BRUNO CREMASCOLI registr. del Tribun. di Milano n. 5271 del 20 Aprile 1960 Redazione e amministrazione - via M. Palombino, 4 - tip. Porpora tel. 273.071
S. I. S. SOCIETÀ ITALIANA SPIRITI
Il famoso Cavallino Rosso e tutti i migliori prodotti della S. I. S. sono in vendita presso la Cooperativa «Unione» di Rogoredo
Uno studente propone un dibattito sui problemi del movimento operaio
Apriamo col presente articolo del giovane sludente Maurizio Mottini una nuova rubrica aperta a tutti i lettori in cui vengono discussi i problemi generali del movimento operaia e questioni particolari della situazione operaia della nostra fabbrica. Invitiamo pertanto i nostri lettori a partecipare in modo creativo e critico al DIBATTITO DELLE IDEE.
La lettura di alcuni numeri di F. U. mi spinge a scrivervi sia per congratularmi per quanto è già stato fatto, sia per dare alcuni suggerimenti, che potrebbero a mio avviso rendere più caro e più utile il giornaletto ai lavoratori della Redaelli.
Il giornale di fabbrica è uno strumento di lotta politica e sindacale ma è nel contempo l'affermazione dell'autonomia della classe operaia nel campo culturale ed umano.
Da questi presupposti discendono a mio parere alcune considerazioni che schematicamente elenco:
1) .Nenecessità che la trattazione di qualsiasi tema (politico, sindacale od anche culturale) parta dalla realtà della fabbrica o per lo meno dal quartiere nella cui vita la stessa è inserita; 2) il linguaggio (non solo la sintassi e terminologia) deve essere semplice a tal punto da rendere immediato il passaggio dalle considerazioni della piccola realtà di ogni giorno ai temi generali della lotta sindacale e politica della classe operaia; 3) necessità di una vasta trattazione dei problemi tecnici del processo produttivo per raggiungere l'obbiettivo che ogni lavoratore diventi cosciente del valore della propria attività, non solo in termini generali ed astratti. Questo problema riveste molta importanza sia per il grande sviluppo delle tecniche di produzione in questi ultimi anni, sia per il rapporto e il contatto fra classe operaia e quadri tecnici.
Lo sviluppo delle tecniche di produzione .ton di rado implica modificazioni profonde nei sistemi di produzione, per cui pone il problema della scelta della via da seguire per la difesa del salario e per la formulazione delle nuove rivendicazioni.
La necessità quindi di essere aggiornati sugli attuali orientamenti tecnici per il miglioramento della produzione sia in prima istanza per la politica sindacale, ma si pone altresì come problema per l'alleanza col ceto dei tecnici, oggi, troppo spesso, pedine del padronato.
A mio avviso l'unico strumento che la classe operaia possiede per avvicinare questo ceto di lavoratori è la dimostrazione che essa può dare di essere una comunità di produttori coscienti, vale a dire classe dirigente.
Questo è quanto avevo da dire. Sarei grato alla redazione se ne disponesse la pubblicazione. 111i è infatti gradito sperare che fra lettori e redazione si possa stabilire un dialogo e un confronto d'idee sul contenuto e sulla forma (da quello non disgiunta) di F.U.
Mottini Maurizio
I film delle dolci notti
Agli inizi del cinema, molti films non facevano che riprendere con la macchina cia presa il teatro le commedie tipo < Il padrone delle Ferriere », i drammi e le tragedie di D'Annunzio. Da una parte ciò era il prezzo da pagare ad un'arte più antica, più smaliziata dei gusti del pubblico, dall'altra ciò dimostrava ancora l'incapacità di usare in modo autonomo le possibilità artistiche della macchina da presa. Oggi, anche se il cinema ha trovato la sua strada, nessuno mette in dubbio la legittimità di sfruttare la macchina 3a presa anche come mezzo meccanico di diffusione di altri spettacoli. Anii teoricamente è entusiasmante essere consapevoli di fissare una volta per tutte l'azione di uno spettacolo, di farlo conoscere ad un pubblico infinitamente più vasto e diverso, e nello stesso tempo mettere a confronto spettacoli di paesi diversi, di • diverse civiltà.
E' chiaro però che, se ai pionieri del cinema era concesso
farsi l'apprendistato fotografati.: do il teatro, oggi non ci si può più contentare che un regista coi mezzi tecnici che ha (colore, grande schermo, suono ste'reofonico), con le risorse organizzative che ha (troupe di sociologhi, scrittori ,scenografi, attori ecc. ecc.) e con tutta la cultura cinematografica e ho che potrebbe avere, faccia il giro del mondo solo per cucire sullo schermo un ballo avaiano con spogliarello di Parigi.
Sarebbe ritorno allo stadio infantile della macchina fotografica, che fissa immagini senza esprimere giudizi morali o storici, o peggio farebbe insiestere sui gusti deteriori del pubblico ed abbandonare ogni funzione formaltrice ed educativa verso lo spettatore: sintomi questi di una società in crisi, in cui i valori fondamentali sono divenuti retorica e non sono più effettive realtà operanti nella società stessa.
Prendiamo per esempio i filmdocumentari sulla « bella vita
notturna »: si è incominciato con « Europa di notte » e ben presto è arrivata l'inflazione: « Mondo di notte », < Paris la nuit », e in un certo senso « Le orientali »; < L'America vista da un francese », « Tokio di notte », che ne hanno sfruttato la vantaggiosa formula commerci& .e anche se hanno altro interesse e tema.
Se in « Eiiropa di notte » c'era ancora del buon gusto nella scelta dei pezzi, una spiritosa satira degli spettacoli più spinti e, seppur annacquata una certa indicazione morale, nei films seguenti si arriva al compiacimento su ciò di cui Blasetti ironizzava, ad una desolante e monotona in fondo concezione dello spettacolo come concentrato di sesso, sfarzo e volgarità.
Michail Aleksandrovic Sciololochov - Editori RiunitiNarratori del Realismo - pagine 124 - L. 500.
Apparso nel 1956, questo racconto di Sciolochov si distacca da molti altri dello stesso autore per una sua intima poeticità che illumina di chiara luce l'inferno della guerra e delle sue tragiche conseguenze nella vita degli uomini. E questo non perchè l'autore, eviti certe crude descrizioni realistiche che gli sono care e che caratterizzano la sua robusta narrazione, ma da tutte queste brevi pagine, senza patriottismi superficiali e retorici sbandieramenti, si sprigiona un senso di calda umanità, un forte sapor di vita, una commozione che è spesso trepida e delicata.
La storia è semplice ed efficace: un reduce, che in un bombardamento ha perso tutta la famiglia e che la vita sembra
ormai ridurre alla disperazione e alla solitudine, incontra un bambino, a cui la guerra ha strappato i' genitori, e gli fa credere di essere suo padre. Nel nuovo, ricambiato affetto, il protagonista ritrova un sviso nella vita.
Attraverso lo spaccato di un « destino di un uomo » Sciolochov vuol dare il senso della solidarietà umana che aiuta a superare gli orrori della guerra. In un racconto asciutto e vigoroso, dove tradizione e modernità si confondono felicemente, egli fa rivivere in un clima di autentica drammaticità i motivi universali della tragedia, la tenerezza non sentimentale ma genuina degli affetti familiari, la nitida visione della sua terra sconvolta dalla guerra.
E' da questo lungo racconto che il regista Bondarciuk ha tratto il, film omonimo, primo premio al festiva! internazionale di Mosca del 1959.
Alcuni esempi: in « Mondo di notte » non ci preoccupa neanche più di legare « pezzo » con < pezzo », di fare in una parola uno spettacolo cinematografico, ma si dà in pasto al pubblici) gambe di b"llerine francesi con musiche negre, senza che il commento parlato dia nessuna spiegazione dell'associazione dei due spettacoli. Tanto dunque si è convinti che non si vuole far della documentazione, del folcklore, che cioè non s vuole far ragionare il pubblico, e senza' tante storie si fa perno sulle sensazioni, sull'effetto volgare, sull'esotismo.` Esotismo che poi, altro esempio, diventa strumento di razzismo: vedi sempre in « Mondo di notte » il disprezzo con cui è commentata l'opera cinese o come nelle « Orientali » vengono considerate le donne di colore non bianco.
Non si può dire comunque in assoluto che ci sia malafede da parte dei realizzatori: c'è molto compiacimento, sono loro i primi a contentarsi, a soddisfarsi. Essi fanno parte di una cultura, di una società, di cui Fellini nella « Dolce vita » ha confessato il fallimento e la vacuità proprio nei divertimenti, in quel mondo di notte, che ci vogliono presentare come un paradiso artificiale ancora a portata di tutti: almeno sotto forma di pellicola. allori luigi
UNA SCENA DEL FILM LA DOLCE VITA
destino di un uomo LIBRI IN BIBLIOTECA
Notizie dal Rione S. Martino senza gas
A S. Martino, tutti sanno, non esiste il Servizio del gas. La cosa in sè potrebbe sorprendere: potrebbe sembrare addirittura scandaloso che dei Cittadini della « grande » Milano siano ancora privi, dopo diversi decenni dall'invenzione del gas, di questo elementare servizio. Ma la spiegazione di questo fatto diventa chiara come la luce del sole se si pensa che la produzione e l'erogazione del gas sono monopolizzate dalla Edison (società privata, tesa quindi al conseguimento di enormi profitti a scapito dell' utilità sociale), la quale evidentemente considererà «.passiva» la messa in opera ddgli impianti a S. Martino.
Un'altra cosa ci sembra strana: a poche centinaia di metri di distanza sorge Metanopoli, il grande centro di ricerche e di studi nel campo degli idrocarburi. L'E.N.I. (Ente Nazionale luppare un'azione veramente unitaria per giungere ad una lotta conseguente, per il soddisfacimento dell'aspettativa dei lavoratori a vedersi migliorare le proprie condizioni economiche.
Le condizioni per la conquista di migliori condizioni di vita ci sono, i lavoratori hanno fiducia nelle proprie organizzazioni sindacali, queste devono operare sulla strada per determinare un fronte unico senza distinzioni di parte, che crei una forza tale che alla base rafforzi sempre più l'unità, per costringere il padronato a riconoscere le nostre esigenze e ad avere maggiore riconoscimento e rispetto nell' opera che ognuno svolge nell'ambito delle proprie mansioni.
La Commissione Interna nei prOblemi accennati potrà essere uno strumento di valido contributo per la sua realizzazione; tocca ai lavoratori rafforzarla scegliendo degli uomini , di fiducia e che godano stima.
Fra i lavoratori non ci devono essere dei nemici, tutti dovranno operare per creare una temperatura di fratellanza e di reciproca solidarietà, rendendosi consapevoli che se esiste un nemico di classe è il padronato nel nostro paese e che per farlo recedere dalle proprie azioni di sfruttamento, la classe lavoratrice deve marciare unita. Il voto del 20 c.m. darà tale conferma.
CANDIDATI
Miotto Eugenio, Rep. Acciaieria; Danieli Luigi, Rep. Manutenzione;
Idrocarburi) produce tra l'altro metano per uso domestico, prodotto questo molib, più conveniente per il prezzo e la potenza (gradi di caloria) del gas; come mai, ci si chiede, non viene usato metano per le abitazioni di S. Martino e territori limitrofi (S. Donato, Certosa, Borgo' Lombardo) mentre già è adoperato con successo in alcune cittadine come Lodi o Melegnano?
Alcuni obbiettano che esiste una convenzione tra il Comune di Milano e la Edison la quale, per quanto riguarda i servizi di uso domestico, impedisce che altre società ed enti entrino in concorrenza con la Edison sul territorio cittadino. Altri parlano di una pretesa opposizione alla creazione degli impianti dei proprietari degli stabili di' S. Martino, dato che ciò comporterebbe anche una spesa da parte
Curatola Antonio, Rep. Acciaieria; Scarpini Giuseppe, Rep. Manutenzione; Bottausci Leocadio, Rep. Acciaieria; Stracquadaini Salvatore, Rep. Vergella; • Bodini Bruno, Rep. Manutenzione. •
Impiegati lista UIL
Guariso Gerolamo, Uff. Contabilità; Scarabelli Giuseppe, Laminatoi.
IL GOVERNO Tambroni - MSI
Coop. Unione riuniti in assemblea, dove si dice tra l'altro che « nella unità e nella concordia nazionale l'Italia ha bisogno di un Governo che immetta nella vita politica il mondo del lavoro come protagonista del progresso sociale e civile della Nazione », e il manifesto affisso dal P. C. I. di Rogoredo.
Da parte nostra non possiamo non sottolineare con profonda soddisfazione la grande positività e utilità di queste azioni: perchè è solamente con la lotta tenace e con prese di posizione di questo genere che la nostra fabbrica, unitamente a tutto il rione, oltre clie orientare i cittadini sulla realtà della situazione politica nazionale, contribuisce nella misura delle proprie bossibilità all'azione per una concreta battaglia contro il vergognoso governo Tambroni e per una svolta democratica della situazione politica.
loro. Per, quanto ci sembri piutt ,iSto strana questa affermazione, noi abbiamo intenzione di aprire una piccola inchiesta, e invitiamo perciò fin d'ora tutti i cittu-' dini di S. Martino a scriverci. inviando proposte, consigli, indicazioni che ci - permettano di far luce su questa questione al fine di poter smuovere gli ostacoli che impediscono a S. Martino di usufruire, -come tutto il resto di Milano, 'del servizio del gas.
GLI ELETTI nelle Cooperative
Consiglieri eletti nel Consiglio della Coop. «Rogoredo »
Comelli Guglielmo
Giardi Marino
Pellegrini Andrea
Cremonesi Achille
Zerti Attilio
Costa Domenico
Manera Antonio
Cairati Emiliano
Consiglieri eletti nel Consiglio della Coop. « Unione ».
Antrisi Carlo
Bortini Carlo
Maraschi Ugo
Mangini Oscar
Cocchi Ferdinando ( Sindaco) —,.5~553
L' ARCI : una associazione da potenziare irklffl
Anche a Milano, da 6 mesi, è nata I'A.R.C.I. (Associazione Ricreativa Culturale Italiana). Essa ha sede in Corso di Porta Vit-
toria 43, tel. 794.965:
Lo scopo di questa benemerita Associazione, è quello di sviluppare, in modo sano ed utile, le ,attività del « tempo libero »; ricreative, culturali e sportive, a carattere popolare, il turismo; ecc.
La base dell'A.R.C.I. consiste nella vita dei Circoli di ogni tipo (culturale, ricreativo, aziendale, ecc.) e nelle Case del Pdpolo. Anzi, lo scopo principale dell'ARCI è quello del rinnovamento dei Circoli già esistenti e della costituzione di nuovi Circoli ed Associazioni, di aiutare i sodalizi a sviluppare le attività succitate, in.modo libero ed autonomo, contribuendo direttamente con films, conferenzieri, formazione di biblioteche e così via. .
Inoltre, l'ARCI di Milano ha già contratto una serie di convenzioni .per forti riduzioni con i seguenti Teatri o Enti vari: Italturist, per gite e soggiorni in Italia ed all'estero (già progràmmati viaggi in URSS e in altri Paesi).
Teatro Nuovo: riduzioni del 50 per cento.
Teatro Lirico: poltrone di platea e di balconata: 50%.
Teatro Sant' Erasmo: (Compaglia Stabile del Teatro di Milano) Poltrone: 33%, poltroncine 50%.
Teatro Olimpia: riduzioni del 50 %.
Piccolo Teatro della Città di Milano: poltrone L. 1000 anzichè 2000; poltroncine L. 600 anzichè 900.
E. N A. L. Dopolavoro " F. Pessina " VIA SAN BERNARD I7-CHIARAVALLE
Ogni Sabato, Domenica e festivi alle ore 21 Danze con il Quintetto " Arcobaleno " canta Gino Carriero
Ogni Mercoledì alle ore 21 • Ballo Ambrosiano con il M. Cleto
Autobus "R" fino alle ore 24 con partenza da piazza Corvetto OLISTELLA
IL BUON OLIO D'OLIVA
ITALIANO
•
HUILERIE - FIORATI WALTER - MILANO
PREZZI OTTIMI - QUi-kLITA' SUPERIORE
•
In vendita nelle confezioni da 1 litro e da 112 litro e sciolto presso la COOPERA7 IVA ROGOREDO
VIA MONTE PALOMB1NO. 4
Continuazioni dalla 1.a pagina II voto per la nuova C. I.