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Tutti alle urne a votare FIOM CGIL

NEI PROSSIMI GIORNI ( giovedì 26 e venerdì 27 giugno) SI VOTERA' PER ELEGGERE LA NUOVA COMMISSIONE INTERNA.

SI APPRESTANO A VOTARE PER QUESTO IMPORTANTE ORGANISMO UNITARIO TUTTI I LAVORATORI, FRA CUI LE RAGAZZE, I GIOVANI, I NUOVI ASSUNTI. DI QUESTI, molto probablmente, voteranno per la prima volta.

La FIOM, tenuto conto delle indicazioni date nel REFERENDUM dai lavoratori, si presenta alle elezioni di C.I. in modo aperto, con una lista unitaria di candidati, nella quale, accanto agli « anziani », si dà sempre più spazio alle forze nuove ed ai giovani che con la loro volontà e vivacità non mancheranno certamente di portare il loro entusiastico contributo al fine di rafforzare la Commissione Interna.

In ogni elezione di C.I. si è portati a fare un bilancio dell'attività fatta per la durata in carica della C.I. dimissionaria.

Alla FACE-Standard non possiamo che considerare in modo positivo (senza pretendere di essere immuni da errori ), gli ultimi due anni trascorsi.

L'azione integrativa aziendale che i Sindacati e la C.I. hanno intrapreso e portato avanti, con il sostegno e la partecipazione della stragrande maggioranza dei lavoratori, ha portato al raggiungimento di importanti accordi aziendali che hanno contribuito a migliorare le condizioni salariali e normative di tutti i lavoratori.

Vogliamo qui ricordare gli accordi dell'aumento dell'incentivo aziendale dal 5 al 15 per cento, quello dei riposi di conguaglio e terza settimana

di ferie, dell'aumento del premio di produzione, degli accordi per le Trance, per i cottimisti, per gli installatori, gli attrezzisti, l'aumento per gli impiegati, i passaggi di qualifica, ecc.; senza contare le decine e decine di interventi della C.I. e delle vertenze sindacali per gruppi di lavoratori, reparti e singoli lavoratori.

Sappiamo che non tutti i problemi sono stati risolti ; anzi, ogni giorno, a causa della politica attuata dalla Direzione, si presentano problemi gravi ed importanti come quello dei ritmi di lavoro e della difesa dei guadagni di cottimo, dei lavori nocivi, degli organici di reparto, dell'assegnazione delle giuste qualifiche, dell amodifica del sistema di liquidazione dei cottimi, dei diritti e delle libertà sindacali dentro la fabbrica.

Ci troviamo inoltre alla vigilia del rinnovo del segue in ultima

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Bollettino interno di informazione per la Sezione Sindacale Aziendale FIOM della FACE 26-27 GIUGNO-ELEZIONE DELLA COMMISSIONE INTERNA I lavoratori della FACE alla manifestazione 1 ccidio di BATTIPAGLIA.

Problemi da risolvere

Nei giorni scorsi abbiamo chiesto ai candidati della FIOM in C.I. il loro giudizio su problemi aziendali. Pubblichiamo le risposte che ci sono pervenute sino a questo momento:

ZEPPINI GIANFRANCO

Il cottimo è il nome singolare dato da un « illustre » inglese il quale trova* con tale sistema, il mezzo di sfruttare di più il lavoratore e dare più guadagno al padrone.

Infatti, se è vero che un operaio che lavora a -cottimo guadagna qualche soldino in più, è anche vero che, come minimh, fa una produzione doppia di un operaio che lavora a ritmo normale; quindi chi ci guadagna di più con il cottimo è proprio il padrone.

Alla FACE già da alcuni anni si è cercato di affrontare il problema del cottimo, ma, anche se con le ultime lotte e gli ultimi accordi sono stati fatti dei passi avanti, esso è ancora lontano dall'essere risolto.

Ci sono troppi tempi « stretti » che non ti danno la possibilità di guadagnare e l'operaio non può certamente accontentarsi della liquidazione a rendimento 1.

In vari reparti si sta tentando di « tagliare i tempi » riducendo in modo sensibile i guadagni di cottimo.

Molti operai fanno ore di lavoro straordinario, ma poi sulla liquidazione si vedono pagate delle ore (fino a 50 e più al mese) in bolla attesa, vale a dire al 12 per cento che è un guadagno irrisorio.

Inoltre il sistema di liquidazione del cottimo è fatto apposta per non farci capire niente e, un operaio che volesse controllare il suo guadagno di cottimo, dovrebbe assumere un « ragioniere ».

Sono questi tutti problemi che devono essere affrontati e risolti, ma per farlo occorre essere uniti dire tutti insieme la parola « BASTA » a simili forme di supersfruttamento, perchè noi siamo uomini e non macchine e vogliamo avere più soldi più tempo libero.

BERTOLETTI LUIGI

Da circa un anno la C.I. si è molto impegnata per trovare una soluzione al grosso problema delle qualifiche.

Nell'accordo del maggio 1968 come in quello del febbraio 1969 fu infatti inserito un punto in cui la Direzione si impegnava a fare passaggi di qualifica (specie tra le lavoratrici) sulla base di nominativi mansioni segnalati dalla Commissione Interna.

Sino ad ora, le difficoltà riscontrate sono due:

1) La C.I. trova una forte resistenza da parte della Direzione aziendale, tanto è vero che una parte dei passaggi di qualifica è stata risolta in sede

provinciale, mentre, per alcuni altri casi, si e fatto ricorso alla Magistratura.

2) Non troviamo, dà parte dei lavoratori, una coscienza sufficientemente matura, nè per affrontare questo problema con la lotta (vome è avvenuto alla SIT-Siemens), nè con la vertenza sindacale per il fatto che in alcuni lavoratori regna un ingiustificato pregiudizio e paura. Notiamo che molti lavoratori, non appena lasciano l'azienda, ricorrono subito al Sindacato per instaurare vertenza per il riconoscimento della giusta qualifica o di altri diritti, mentre c'è il timore a instaurare vertenza sindacale finchè si è dentro in fabbrica.

E' un pregiudizio questo che deve essere superato e far rispettare i propri diritti prima di tutto dentro la fabbrica. Anche perchè, come nel caso del passaggio di qualifica, oltre ad essere un riconoscimento morale delle capacità del lavoratore, rappresenta anche un maggior guadagno. Per far questo occorre prima di tutto più collaborazione tra lavoratrici, lavoratori. Commissione Interna e Sindacati.

OLIVA ENRICA

Comunemente si attribuisce alla categoria impiegatizia un certo privilegio rispetto a quella operaia; se però si esamina la questione un po' più a fondo, questo privilegio non esiste.

Sta di fatto che un'alta percentuale di impiegati, indipendentemnete dal lavoro svolto, è inquadrata nella 3', 4° e 5' categoria.

I passaggi, gli aumenti di merito, sono spesso condizionati dal paternalismo padronale e, purtroppo, una parte degli impiegati preferisce aumenti e passaggi di qualifica ottenuti con inchini e sorrisi, alle lotte aperte a fianco degli operai.

I ritmi di lavoro sono elevati; il lavoro straordinario, sia in fabbrica che a casa, è frequentissimo e, se questo per l'impiegato significa arrotondare il suo stipendio insufficiente, d'altro lato significa anche incrementare la disoccupazione ed aumentare il profitto del padrone.

Se il costo della vita aumenta e lo stipendio non basta più per vivere, è necessario battersi per ottenere stipendi più elevati su basi contrattuali, cioè collettivi, poirhè il lavoro straordinario serve a farci sfruttare di più ed il paternalismo padronale serve a farci perdere la dignità.

In Questi ultimi tempi mi sembra che gli impiegati abbiano compreso che solo con la lotta sindacale si riesce a conseguire successi sia sul piano salariale che normativo e, gli ultimi scioperi degli impiegati della SIT-Siemens, della Borletti, della Philips, dell'Alfa-Romeo, della Breda, dell'Innocenti, ecc. lo confermano.

Io credo che anche gli impiegati alla FACE siano convinti che, se vogliono positivamente risolvere i loro problemi, è necessario che ci si avvicini di più al Sindacato e si comprenda maggiormente il peso determinante che i lavoratori hanno nella lotta per la conquista di migliori condizioni di vita e di lavoro.

Solo così il paternalismo padronale sarà sconfitto e l'impiegato potrà acquisire quella dignità che ogni lavoratore dovrebbe avere senza ringraziare nessuno per ciò che ha ottenuto.

VII CONGRESSO della CGIL

E' in corso a Livorno dal 16 al 21 giugno il VII Congresso della CGIL

Si è svolto nei giorni scorsi (dal 5 al 7 giugno), al Teatro Lirico, I'VIII" Congresso Provinciale della Camera del Lavoro di Milano.

Sono stati tre giorni di dibattito serrato attorno ai temi della occupazione, delle rivendicazioni, delle riforme, dei diritti dei lavoratori nelle fabbriche e nel Paese, nonchè a quelli della unità sindacale, della democrazia, della autonomia e dell'internazionalismo.

Era presente al Congresso il compagno Luciano Lama segretario della C.G.I.L.

Hanno presenziato ai lavori del Congresso rappresentanti della CISL e della UIL, dei Sindacati di Lione (Francia) e di Liegi (Belgio). Ha anche portato il saluto il Sindaco di Milano, Aniasi.

Della nostra fabbrica, hanno partecipato al Congresso Provinciale, quali delegati, i compagni BERTOLOTTI Barbara, ZEPPINI Gianfranco e BELLUCCI Dante.

Riportiamo di seguito stralci degli interventi della Bertolottí e di Bellucci:

LE LAVORATRICI

... Questo Congresso deve a mio avviso, trovare una linea di programmi e di lotte che porti a soluzione i molti problemi delle lavoratrici che nel nostro Paese è l'elemento più sfruttato non solo in fabbrica, dove la quasi totalità è inquadrata nella C categoria con salari minimi, ma dalla stessa società e dal-la tradizione del nostro Paese per il ruolo che ha la lavoratrice nella famiglia.

Nella relazione del compagno Bonaccini come nei temi congressuali, si affronta il problema degli asili nido di vitale importanza per la condizione di vita

della lavoratrice madre.

Un altro problenía che deve essere affrontato nell'interno della fabbrica è quello del controllo sanitario che deve essere veramente efficiente sulle condizioni della salute fisica e soprattutto per stabilire fino a che grado la lavoratrice può sopportare il ritmo del lavoro nell'industria moderna senza compromettere la sua salute... ».

GLI IMPIEGATI

... E' necessario realizzare l'unità tra i diversi settori e categorie: operai, contadini, giovani, impiegati. Vorrei brevemente soffermarglisu questa ultima categoria che, in questi ultimi tempi si è affacciata alla ribalta della vita sindacale. Si è parlato di « risveglio dei colletti bianchi », e non pochi sono stati colti di sorpresa. In realtà questo movimento non è sorto in un giorno e gli elementi che hanno concorso a crearlo sono certamente molteplici.

Nelle industrie sono diventati sempre più numerosi i lavoratori — impiegati e tecnici — che hanno una matrice operaia, cioè una coscienza di classe diversa da quella dell'impiegato di vecchio tipo che proveniva generalmene dalla classe della media borghesia.

In secondo luogo i tecnici e gli impiegati hanno acquistato o stanno acquistando la consapevolezza che nella fabbrica moderna, i problemi non sono più individuali, non si possono risolvere individualmente.

Essi sentono di essere sempre meno dei corresponsabili nella direzione aziendale, e sempre più dei routinier », dei prestatori d'opera con mansioni spesso parcellizzate e ripetitive, alla stessa stregua degli operai.

Essi hanno perciò avvertito la necessità di contrattare la loro prestazione in termini collettivi e non più individuali.

E' necessario che il movimento sindacale, la C.G.I.L. nel suo complesso, prenda coscienza di questa realtà e rivolga maggiore attenzione ai problemi di questa categoria che rappresenta oggi in Italia oltre il 20°'. dei lavoratori dipendenti. E sono problemi non solo di carattere rivendicativo salariale e normativo, ma anche problemi di carattere generale quali in particolare ;a scuola, la normazione professionale e la ricerca scientifica.

E' necessario rivendicare una radicale riforma della scuola che modifichi profondamente le attuali strutture e metodi di insegnamento e garantisca l'accesso, a tutti i livelli, ai figli dei lavoratori.

Per quanto riguarda la ricerca scientifica, essa è lasciata in uno stato di totale abbandono anche da parte degli stessi poteri pubblici.

SUBITO LO STATUTO DEI LAVORATORI PER CONQUISTARE NUOVE POSIZIONI DI POTERE ')EMOCRATICO, PER APRIRE I CANCELLI DELLE FABBRICHE ALLA COSTITUZIONE.

I laboratori di ricerca e di progettazione sono letteralmente scomparsi dal nostro Paese, mentre è in continuo aumento l'importazione di brevetti stranieri, il più delle volte imposto dai grossi monopoli che hanno fatto dell'Italia il mezzogiorno d'Europa come appendice degli Stati Uniti d'America.

A ciò bisogna aggiungere l'esodo sempre più massiccio di tecnici e ricercatori che emigrano verso paesi in cui hanno la possibilità di esprimere le proprie capacità ed anche di essere meglio pagati... ».

GLI SCATTI BIENNALI NON DEVONO ESSERE TOLTI

Così' ha stabilito recentemente il Pretore di Milano nella vertenza contro la Ditta Krupp promossa dalla FluIVI in sede vertenziale e vinta in causa dall'avv. F. Santulli.

C on tale sentenza è stato confermato il diritto al mantenimento degli scatti di anzianità maturati nel caso di passaggio di categoria operaia.

La C. I. è intervenuta varie volte presso la Direzione per far rispettare questa norma contrattuale, ma ottenendo sempre una risposta negativa.

Oggi la magistratura ci dà ragione. Invitia m o pertanto la Direzione ad applicare correttamente il CONThATTO mantenendo gli scatti biennali e dando gli arretrati ai lavo ratori a cui sono stati tolti.

Dalla prima

CONTRATTO DI LAVORO in cui devono essere affrontati e risolti i grossi problemi degli aumenti salariali, della effettiva riduzione dell'orario di lavoro, della parità normativa tra operai ed impiegati, del diritto di assemblea in fabbrica.

Grossi impegni, quindi, compiti importanti ci attendono.

Occorrono perciò uomini e Sindacati capaci, attaccati alla causa dei lavoratori, con spirito di sacràficio per la difesa degli interessi di tutti i lavoratori e delle loro famiglie.

Spetta ai lavoratori fare una giusta scelta. Ci rivolgiamo in primo luogo ai giovani, alle ragazze, ai nuovi assunti per dire loro che stanno compiendo un atto importante.

Dipende da ogni singolo lavoratore e lavoratrice, con piena responsabilità e coscienza, eleggere degnamente i propri rappresentanti. scegliendo con la votazione quei lavoratori che piu d'ogni altro, danno la sicurezza, per il loro attaccamento, la !oro capacità, la volontà e l'entusiasmo di difen1.5-re i diritti dei lavoratori e le loro giuste aspi-

ri1TTI ALLE URNE! Se siete a casa recatevi a ...'citare in fabbrica. Votate tutti, fate votare tutti.

VOTATE PER LA LISTA N. 3 DELLA FIOM-CGIL

E DATE LA PREFERENZA Al SUOI CANDIDATI.

La Sezione Sindacale Aziendale FIOM-CGIL

Votate lista n. 3

OPERAI

LESTA N°3
RiA Eli DERTOLETTI LUIGI 2 BER TOLOT TI BARBARA 3 CNINAGLIA ARNALDO 4 ZEPPINI GIANFRANCO 5 DE PALMAS PIETRINO 6 BINI FIORELLA 7 MINORA MARISA a ERIVIO RINALDO D9 SALUTO ROSARIA Rep. 623 +. 383 190 ft 647 vi 616 565 ,, 463 11 554 tt 467
LESTA N°3 LESTA UNITARIA E 1 BELLUCCI DANTE 2 OLIVA ENRIC A Rep. 432 932.
LISTI UN:Tr
IMPIEGATI

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