FIOM Voce26

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FóNi

Bollettino della Sezione

Sindacale Aziendale

FIOM-CGIL E Marelli

Anno V -/'"'"' 1969

Voce Sindacale

Proposta unitaria per la formazione della piattaforma contrattuale

Consultazione di tutti i lavoratori

Il primo fatto che registriamo alla vigilia di questo rinnovo contrattuale è una proposta unitaria da parte dei sindacati e la decisione di consultare i lavoratori prima di inviare le richieste alla controparte.

Le richieste in sintesi, ci sembrano che colgono le aspettative dei lavoratori.

Un forte aumento dei salari, che dovrà modificare sostanzialmente gli attuali minimi contrattuali.

— Riduzione dell'orario di lavoro a 40 ore settimanali, con il ricalcolo delle ore ridotte sulla paga, da realizzare con questo contratto. Avvicinamento normativo fra operai ed impiegati, soprattutto riferiti all'istituto di malattia e infortunio.

Diritti sindacali, assemblea in fabbrica, riconoscimento della sezione sindacale aziendale.

— Elaborare con gli impiegati loro specifiche richieste.

—Discutere con i giovani la loro collocazione professionale.

I metallurgici discuteranno e decideranno le loro richieste, convinti di realizzare un contratto che risolva alcuni loro problemi, perchè alle loro spalle hanno una esperienza di lotte vittoriose, Doble ha visto rafforzare la loro unità e riconquistatQ la fiducia nella capacità di lottare piegando la caparbietà padronale.

Certo, siamo coscienti che per battere il padronato e fare passare le nostre richieste occorrerà battersi con tenacia.

E' per questo che i nostri obiettivi non devono essere dispersivi ma concentrati al fine di non permettere alla controparte di mano-

vrare su un vasto campo, ma di Amore delle risposte concrete su og ni punto da noi richiesto. Questa tattica ci permette di non concedere molto spazio al compromesso.

Lo sappiamo di non rivendicare tutti i problemi della condizione di lavoro, ma sappiamo anche che la nostra forza la sapremo usare ancora meglio nella contrattazione articolata.

Un punto deve essere chiaro, che non potremo permettere al padronato di distruggere il patrimonio

della contrattazione articolata conquistata in questi ultimi anni, la contrattazione permanente deve continuare.

La tattica di lotta che dovremo usare in questo rinnovo contrattuale, deve essere incisiva e con continuità, niente tregua, se la trattativa deve essere breve e conclusiva.

Niente vacanza contrattuale, il contratto dovrà decorrere dal 1° gennaio 1970.

Il nostro obiettivo è il contratto, non la trattativa.

5 - 6 - 7 giugno - Teatro Lirico

CONGRESSO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI MILANO

Il 17 maggio u. s. si è tenuto iì congresso aziendale in preparazionedel congresso provinciale della Camera del Lavoro. Hanno partecipato ai lavori il segretario della C;d;L. di Milano, Lauro Casadio e il segretario Nazionale della F. I. O. M. , Pio Galli, che hanno portato il loro contributo alla discussione.

Dopo l'approvazione dei terni proposti dalla C. G. I. L. , sono stati eletti i sottosegnati delegati al congresso camerale milanese:

ARLATI GIUSEPPE

BIANCHI FRANCO

PIA ZZONI.VITTOR IO

PITEA OSCAR

CEP.IZZA STEFANO (FIOM-Sesto) STUCCHI MARISA

FA CHER IS FR A ISICO

FR IGER IO FERDINANDO

MAR TIN LINO

VIR DIS MAR IO

VIOLI SERGIO

IL TESTO INTEGRALE DELL' ACCORDO DEGLI IMPIEGATI

Tra l'Associazione Industriale Lombarda in persona dell'avv. Salvatore Arengi che rappresenta ed assiste la Ditta Ercole Marelli presente nelle persone dei sigg.: Dr. Alberto Pavesi e Dr. Francesco Favara

i Sindacati dei lavoratori:

FIOM _ nelle persone dei Sigg.: Antonio Pizzinato, Stefano Cerizza, Antonio Maestri, Giuseppe Arlati

FIN- nelle persone dei Sigg.: Dino Longoni, Lorenzo lieta, Antonio Antonazzo

UILM - nelle persone dei Sigg.: Antonio Raimoldi, Remo Varotti e la Commissione Interna si è convenuto quanto segue:

1) Orario di lavoro impiegati e C.S. con orario di 40 ore

La Ditta corrisponderà, in aggiunta alla retribuzione mensile, per ogni ora prestata tra la 41a e la 44a settimanale, un importo pari ad 1/180 del minimo tabellare vigente.

Orario di lavoro impiegati e C.S. con orario di 44 ore

Per gli impiegati e C.S. con orario di 44 ore, l'orario normale settimanale sarà distribuito in 5 giorni a regime normale e viene stabilito come segue:

42 ore settimanali dal 1° aprile

1969

41 ore settimanali dal l" aprile

1970

- 40 ore settimanali col 31 dicembre 1970.

Fermo restando il trattamento contrattuale per le ore compiute oltre le 44 settimanali, la Ditta corrisponderà, per ogni ora prestata oltre gli orari suindicati e fino alla 44a ora, un importo pari ad 1/180 del minimo tabellare vigente.

Qualifiche

Verranno accelerate le procedure interne per la sistemazione, possibilmente entro il 31-7-1969 -- sentita la C.I. -- delle categorie e delle qualifiche di quei lavoratori che ritengono di svolgere mansioni superiori, con particolare riguardc distributrici ed archivisti. Per i casi controversi si seguiranno le norme contrattuali.

Restano aboliti i « corsi di addestramento » per nuovi assunti.

L'azienda, per quanto possibile, porterà di volta in volta a conoscenza del personale, per affissione, la disponibilità di posti.

4) Per quanto riguarda le richieste di cui ai punti 4 e 5 della lettera FIM e FIOM ed il punto 3 della lettera UILM, verrà assegnato l'importo forfettario di L. 1.600 mensili sotto apposita voce.

5) Conglobamento indennità di contingenza e indennità sostitutiva dell'incentivo di produzione

La quota mensile dell'indennità di contingenza da conglobare in applicazione dell'accordo interconfederale 18-3-1969 sarà maggiorata con l'aggiunta di un importo di L. 2.000 mensili.

La cifri risultante sarà divisa per 1,10; il quoziente sarà conglobato nello stipendio e la differenza tra il dividendo ed il quoziente sarà conglobata nell'indennità sostituti-

SCIOPERO

va dell'incentivo di produzione.

Con quanto sopra, si intendono adempiute le disposizioni relative al conglobamento di cui al sopracitato accordo interconfederale.

6) Lavoratori studenti

Si intendono estesi i benefici di cui all'accordo relativo al personale operaio del 10-4-1969.

Agli studenti universitari (compresi quelli aventi qualifica operaia) verranno estesi, salvo gli opportuni adattamenti, i benefici di cui all'accordo per gli operai del 16-41969, restando salve beninteso le condizioni di miglior favore.

Il presente accordo decorre dal 1° aprile 1969.

Letto, confermato e sottoscritto.

AI REPARTI 2 Q 2 E 2 Q 3 PER LE QUALIFICHE

I giovani del reparto quadri, circa una trentina, martedì 20 maggio hanno scioperato per protestare contro i criteri restrittivi che l'azienda tende ad applicare in materia di passaggi di categoria.

Di fatto dei 30 passaggi richiesti, solo 13 hanno avuto la categoria superiore, dei quali n. sei in seconda e n. sette in prima.

Altri passaggi si sono successivamente ottenuti in sede di esame tecnico delle posizioni prima respinte

hanno voluto dare con la protesta, significa che l'azienda deve cambiare metodo in questa materia rispettando la normativa contrattuale, altrimenti i lavoratori insieme ai sindacati e alla commissione interna costringeranno permanentemente l'azienda a dare la giusta qualifica.

Si tenga presente che il lavoro che si esegue in questo settore della fabbrica è qualitativamente elevato, si costruiscequadri elettrici, apparecchi di regolazione per pannelli, e si adoperano strumenti elettronici.

Inoltre questi giovani hanno una preparazione teorica e tecnico pratica elevata, pertanto loro ritengono che non sia, nè l'anzianità, nè l'età i criteri base per il diritto alla qualifica professionale, , ma le qualità espresse nel lavoro eseguito giorno per giorno.

La risposta che questi giovani

TABELLE COTTIMI E CONCOTTIMI

Le organizzazioni sindacali FIOM-FIM-UILM, hanno in corso di stampa le nuove tabelle dei cottimi e concottimi., conseguenti all'accordo 16/4/1969, c:de saranno distribuite fra tutti gli operai.

DIBATTITO SULLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE r

Gruppi di lavoratori hanno espresso questi pareri

Vari lavoratori del settore 1P hanno dato questo parere sui vari punti proposti della piattaforma contrattuale

salario : uguale per tutti; orario: 40 ore da raggiungersi all'atto del contratto;

normativa: parità completa sui seguenti istituti: infortunio e malattia;

diritti sindacali: assemblea in fabbrica, riconoscimento SSA.

Dei lavoratori del settore 3 E si sono espressi in questo modo: salari: un netto miglioramento e la quattordicesima;

orario: arrivare alle 40 ore settimanali è una cosa possibile di avere;

normativa: ferie, anzianità, nocività ecc...;

diritti sindacali: che sia arrivata la volta buona (dopo la conquista della luna) che anche i lavoratori abbia:ho finalmente voce in capitolo all'interno della fabbrica; in merito alla conduzione della lotta: va condotta quando si è alla scadenza del contratto e non sei mesi prima;

modalità: lotta articolata e massiccia, intervellati con scioperi generali di tutta la categoria.

Un gruppo di lavoratori del settore 3 B, sui punti della piattaforma la maggioranza si esprime in questi terinini:

salario: forte aumento in percentuale;

orario : 40 ore dall'inizio del contratto;

normativa : parità con gli impiegati sugli istituti della malattia e infortunio-;

diritti sindacali : assemblea in fabbrica;

lotta : una volta iniziata adoperare la tattica più giusta per costringere il padronato a cedere.

COME E' PIU' GIUSTO RICHIEDERE GLI AUMENTI SALARIALI ?

Dalla bozza di proposte che le tre Organizzazioni Sindacali hanno portato alla discussione dei lavoratori troviamo in prima parte un forte aumento salariale, su questo punto i sindacati pongono due alternative.

In misura uguale per tutti, oppure in percentuale. A mio avviso per soddisfare le giuste aspettative del lavoratori, gli aumenti devono essere chiesti in misura uguale per tutti.

Solo in questo modo potremo rendere giustizia alle discriminazioni che per tanti anni hanno colpito le categorie più basse. In tutti i contratti precedenti gli aumenti sono sempre stati fatti in percentuale, in questo modo sono- sempre stati favoriti coloro che avevano paghe alte, per fare un esempio se un operaio medio prendeva 1.000 lire di aumento, un impiegato di prima categoria ne prendeva 10.000, io dico che questo sistema è ingiusto, e dai lavoratori in questo momento non è più tollerato, la torta

deve essere divisa in parti uguali, tutti dobbiamo avere gli stessi diritti, gli errori del passato non devono più essere ripetuti, altrimenti finiremo col perdere la fiducia dei lavoratori che si trovano nelle categorie più basse.

Bianchi Franco

Nota della Redazione : Sulla for-ma in cui richiedere gli aumenti salariali la discussione è aperta fra tutti i lavoratori. Sarà nostra cura pubblicare integralmente le opinioni che ci verranno inviate.

Precisiamo che nel caso che gli aumenti siano fatti in percentuale, con gli attuali parametri, le distanze non sono quelle indicate nel parere sopra riportate bensì, sempre con l'esempio delle 1.000 lire al manovale comune, le seguenti: manovale comune L. 1.000; operaio specializzato L. 1.394; impiegato di 5` cat. L. 1.170; impiegato di 2" cat. L. 1.900; impiegato di cat. L. 2.560.

La Redazione

INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI AD INVIARCI I LORO PARERI CHE PU BBLICEEREMO SUL PROSSIMO NU MERO

Indetto dalla FIOM a Bologna

CONVEGNO NAZIONALE SUI PROBLEMI DELL' ELETTROMECCANICA PESANTE

Il settore dell'Elettromeccanica pesante sta uscendo da una lunga crisi di assestamento e di strutturazione che dura ormai da parecchi anni. La linea seguita dal padronato è quella di sempre, cioè aumento dello sfruttamento e riduzione degli organici (alla Marelli oltre 500 operai in meno), connessa a un maggior infeudamento al capitale internazionale e in particolare americano, che si esprime attraverso una sempre più pesante subordinazione alla concessione di brevetti, fino alla cessione di consistenti pacchetti azionari.

Al momento attuale il maggior impegno del settore è rivolto verso un travagliato processo di concentrazione nel cui ambito manovra il capitale americano per imporre il suo controllo a livello europeo, sulla maggior parte della produzione del settore.

Anche la E. Marelli dovrà necessariamente fare le sue scelte che possono orientarsi in due direzioni fondamentali: cartello internazionale, patrocinato in particolare dalla Westingouse americana, con la Jeomont Scheider francese e la ACEC belga oppure concentrazione nazionale anche con le similari a partecipazione statale, preludio a

una nazionalizzazione dell'intero settore, per contrapporsi con sufficiente capacità competitiva con i colossi inglesi e tedeschi.

Di fronte a questa prospettiva occorre costruire una iniziativa a livello aziendale, nazionale e internazionale per non trovarci sprovveduti e disarmati dí fronte a fatti compiuti.

In primo luogo è necessaria una vasta azione di controllo, nell'azienda e nel reparto, per rilevare tempestivamente ogni seria modifica alla struttura del processo produttivo che possa preludere a determinate scelte di indirizzo, ma soprattutto bisogna fin d'ora elaborare una linea contestativa, in stretto collegamento con le masse, per opporsi efficacemente alle conseguenze dirette e indirette di questa operazione capitalistica.

Elementi essenziali di questa linea devono essere le conquiste sul tel reno del potere sindacale e in particolare l'acquisizione del diritto all'assemblea dei lavoratori e dei delegati di reparto.

Ciò permetterà di condurre concretamente la lotta unitaria contro l'intensificazione dei ritmi, contro l'allungamento arbitrario dell'orario di lavoro per limitare e possi-

bilmente eliminare le ore straordinarie, in modo da superare il blocco e l'ulteriore riduzione degli organici.

Inoltre bisognerà orientarsi verso una radicale riforma del sistema delle categorie, per un collocamento libero gestito dai sindacati e fondamentalmente per l'imposizione della necessità di avviare la ricerca scientifica autonoma nella azienda e nel paese onde arrivare a liberare della pesante e opprimente tutela e condizionamento straniero sulle nostre scelte produttive. Per questa via potrà anche essere realizzato l'obiettivo di legare alla nostra azione i tecnici che vedranno così valorizzato e qualificato a un superiore livello il loro apporto alla produzione.

Queste sono solo alcune indicazioni che ulteriormente arricchite dal contributo più generale di tutti, ci permetteranno di pesare in modo decisivo sulle scelte padronali, elaborando contemporaneamente una risposta politica che possa contribuire a determinare per i lavoratori elettromeccanici prospettive più tranquille, più sicure e più avanzate.

SOLIDARIETA' CON LA MAGNETOFONI CASTELLI E FIAR

La Commissione Interna della E. Marelli di Sesto San Giovanni a nome di 7.000 lavoratori, esprime peina solidarietà alla vostra lotta ín difesa dei vostri irrinunciabili diritti e di tutti i lavoratori, non escludendo di promuovere concrete iniziative per rispondere:

al Padronato Milanese che in queste settimane sta minacciando con duri attacchi tutto il movimento Sindacale, con licenziamenti dí rappresaglia contro attivisti operai delle vostre fabbriche.

Denunciamo, quindi, questi tentativi del padronato tesi a voler intimidire il movimento operaio, pertanto di fronte a tale situazione siamo ad esprimervi la nostra più viva e fraterna solidarietà alla vostra lotta.

Rigettiamo con forza lo strapotere padronale nelle fabbriche! Vogliamo che le fabbriche siano luogo di libertà, di rapporti civili, di

umano lavoro. La Comm. Interna. della Ercole Marelli

Ristrutturazione e fusioni internazionali nel settore elettromecc. pesante

INIZIATO IN ITALIA

Roma, 1 aprile

Le imprese elettromeccaniche italiane a partecipazione statale saranno raggruppate interamente sotto la Finmeccanica, per un potenziale produttivo integrato pari a circa 85-90 miliardi di lire e una occupazione di circa 8 mila unità. E' questa la prima risposta che viene dal nostro Paese (dopo le*polemiche sviluppatesi in Francia e in Belgio) alla grande operazione europea ideata dalla Westinghouse per riunire sotto le sue ali un fortissimo complesso plurinazionale, che dovrebbe venirle in parte ceduto dal barone Empain, e dopo le due colossali concentrazioni avvenute in Inghilterra e in Germania, Paesi in Cui operai ormai un unico complesse nazionale formato da English Electric - AEI e General Electric da un lato, e da Siemens, AEG e arelefunken dall'altro. La concentrazione italiana, di cui l'accordo tra Finmeccanica ed EFIM oggi ufficialmente annunciato ha creato le premesse, vede per il momento riunite sotto un'unica finanziarla l'Ansaldo Son Giorgio - CGE, effetto di una prima concentraziOne nel settoret la OCREN, di cuí iEA Finmeccanica aveva già rilevato la maggioranza unitamente al Banco di Napoli e alla SME, e da oggi il reparto elettromeccanico della Breda Elettromeccanica di Milano e la ALCE di Pomezia, già inquadrate nel Gruppo EFIM. La cifra di affari della ASGEN per il '68 si è aggirato attorno ai 50 miliardi di lire, ai 10 miliardi quella dell'OCREN, di 7 miliardi è stata quella della Breda Elettromeccanica e di 4 miliardi quella dell'ALCE, per un fatturato totale pari pertanto a circa 70 miliardi di lire, e un potenziale produttivo di una ventina di miliardi superiore.

Sí può calcolare che un simile complesso di aziende, una volta integrato (e occorrerà del tempo), co-

prirà circa il 50 per cento del potenziale produttivo italiano per quanto concerne il grosso macchinario di generazione, trasformazione e per impianti industriali, il 65 per cento della trazione elettrica e il 15-20 per cento del macchinario piccolo di serie per l'utilizzazione e la distribuzione dell'energia elettrica.

Ciò non toglie che sul piano internazionale questo complesso farà ancora la figura del pulcino, non solo a confronto dei giganti mondiali come General Electric, Westinghouse, Philips, Siemens-AEG, English Electric-AEI, ma anche delle principali e tuttora divise imprese francesi del ramo, come la CGE, la Thomson-CSF, la Lashtom e la Jeumont-Schneider, quella per l'appunto che dovrebbe passare dalle mani del barone Empain a quelle della Westinghouse.

C'è un solo modo perchè l'industria italiana raggiunga dimensioni paragonabili a quelle dell'industria francese, e cioè che il processo di ristrutturazione già iniziato in casa IRI ed EFIM si estenda e guadagni anche il settore privato. Su questa strada non si possono che avanzare ipotesi. La prima avanzata è la seguente: che le imprese Finmeccanica si concentrino con la più forte (e di gran lunga) impresa privata del settore, e cioè la Marelli, in cui attualmente dovrebbe aversi -- oltre a una forte quota tuttora di proprietà familiare — una partecipazione Fiat, una partecipazione Falck e una partecipazione Westinghouse che non sembra superi tuttavia il 4 per cento. Se si considera che il 50 per cento del capitale dell'ASGEN è in mani private, una concentrazione del genere dovrebbe (o comunque potrebbe) risultare al 50 per cento a capitale IRI e al 50 per cento a capitale privato, e disporre di un potenziale produttivo di circa 130 miliardi di lire per un'occupazione di circa 13 mila dipendenti, che le farebbero automaticamente scavalcare tanto Jeumont-Schneider che Alshtom.

Se poi la stessa ipotesi venisse

portata ancor píù lontano, vale a dire all'elettromeccanica vera e propria, si aggiungerebbe anche la parte termica; una concentrazione ugualmente paritetica k50 e 50 per cento) potrebbe realizzarsi tra le imprese a partecipazione pubblica e la prima industria italiana del settore, la Franco Tosi, che — unita al Gruppo precedente — darebbe un complesso di valore veramente europeo, in grado di battersi ad armi pari con le maggiori imprese degli altri Paesi. La potenzialità produtti-za di tale complesso supererebbe infatti i 250 miliardi di lire e l'occupazione le 25 mila unità. Più difficile è spingere ancora oltre l'ipotesi e cioè all'elettronica, e quindi ci sembra necessario fermarci a questo punto.

Giova al riguardo ricordare che nel programma Westinghouse figuravano anche, per quanto concerne l'Italia, tanto la Marelli che la Tosi. Sembra tuttavia che assai difficilmente la proprietà italiana accetterebbe di cedere il controllo maggioritario delle due società alla Westinghouse, e inoltre le notizie che giungono da Parigi (vedi anche «Le Monde » di oggi) assicurano che il governo francese non ha alcuna intenzione di autorizzare il barone di Empain a cedere il suo pacchetto azionario a una impresa americana. In questo caso è molto improbabile che l'operazione Westinghouse possa andare in porto e la soluzione nazionale — già realizzata in Germania e in Inghilterra e in fase di studio avanzato anche in Francia — potrebbe allora rivelarsi la più convincente. Si consideri infine che in Italia un esempio molto positivo di cooperazione tra aziende a partecipazione pubblica e privata del settore elettromeccanico è già in atto con il GIE (Gruppo industrie elettromeccaniche per lavori all'estero), per quanto concerne appunto il vasto settore delle gare e degli appalti internazionali.

UN ARTICOLO DE " IL SOLE - 24 ORE "
UN PROCESSO DI RAGGRUPPAMENTO A LIVELLO EUROPEO
Carlo Monotti (Articolo pubblicato da « Il Sole - 24 Ore » del 2 aprile 1969).

DUE COMUNICATI DELLA DIREZIONE - -

TRATTAMENTO LAVORATORI STUDENTI CONCORDATO CON I SINDACATI RIMBORSO TASSE E PERMESSI PER ESAMI

Per opportuna conoscenza degli interessati, indichiamo le agevolazioni riguardanti il rimborso delle tasse scolastiche e i permessi per esami per i dipendenti che frequentano scuole serali e festive. Le agevolazioni sottoinclicate comprendono quanto concordato con l'accordo stipulato con le Organizzazioni sindacali in data 16 aprile 1969.

1) Rimborso tasse scolastiche

Il rimborso è concesso ai lavo- i atori che abbiano ottenuto la promozione nella sessione di esami estiva o autunnale e riguarda le tasse scolastiche vere e proprie (tassa di iscrizione, di frequenza, di esami), con esclusione di ogni importo pagato dagli studenti agli istituti scolastici per altri titoli (ad esempio: per libri, per riscaldamento, ecc.). Il rimborso è concesso a coloro che hanno frequentato scuole legalmente riconosciute e che risulteranno in forza alla data della effettuazione del rimborso.

Per ottenere il rimborso gli interessati dovranno presentare all'Ufficio Personale un documento attestante la promozione nonchè le ricevute delle tasse scolastiche pagate.

Per i corsi che interessano direttamente l'attività aziendale (ad esempio: corsi per il conseguimento dei diplomi di perito meccanico, di perito elettrotecnico e di ragioniere; scuole di meccanica. di disegno meccanico ;• corsi di lingue estere (inglese, frlancese, tedesco); ecc.) il rimborso sarà effettuato entro il limite massimo di L. 35.000 annue.

Per i corsi che interessano solo indirettamente l'attività aziendale (ad esempio: corsi per il conseguimento dei diplomi di geometra, di radiotecnico, di perito chimico; corsi per il conseguimento della maturità classica, della abilitazione magistrale, ecc.) il rimborso sarà effettuato entro il limite massimo di lire 20.000 annue.

Non saranno effettuati rimborsi per i corsi che non hanno attinenza :alcuna, neanche indiretta. con l'attività aziendale (ad esem-

pio: corsi per periti agrari, periti edili, licei artistici, ecc.).

f) Per gli studenti che hanno frequentato l'ultimo anno di corso e che hanno pagato una apposita tassa per esami, i limiti massimi indicati ai punti e) e d) saranno elevati di lire 10.000.

2) Permessi per esami

Ai dipendenti che si assentano per sostenere esami saranno bonificate le giornate di assenza, fino a un massimo di sei giornate lavorative.

La concessione di cui sopra è subordinata alla presentazione di una dichiarazione della scuola presso la quale gli studenti hanno sostenuto gli esami, da cui risulti:

che gli esami sono stati effettivamente sostenuti e superati con esito favorevole, le date dei giorni in cui gli esami sono stati sostenuti.

Per gli studenti che debbano ripetere gli esami nella sessione autunnale, si applicheranno gli stessi criteri, semprechè lo studente consegua la promozione ad ottobre. In ogni caso il numero di giornate bonificate non può complessivamente, essere superiore a sei.

I dipendenti che frequentano scuole medie superiori hanno facoltà di utilizzare i permessi di cui sopra, oltre che per sostenere gli esami, anche per la preparazione degli esami e degli scrutini finali.

PERMESSI DI USCITA' ANTICIPATA E PASTO SERALE ALLA MENSA

Per opportuna conoscenza degli interessati, indichiamo le agevolazioni riguardanti i permessi di uscita anticipata e il pasto serale per i dipendenti che frequentano scuole serali. Le agevolazioni sottoindicate comprendono quanto concordato con l'accordo stipulato con le Organizzazioni sindacali in data 16 aprile 1969.

1) Permessi di uscita anticipata

Ai dipendenti che frequentano scuole serali legalmente riconosciute saranno concessi dei permessi con le seguenti modalità:

il dipendente potrà terminare il servizio un'ora o un'ora e mezza prima dell'orario di inizio delle lezioni fissato dalla scuola, a seconda della ubicazione della scuola frequentata;

i periodi di permesso che rientrano nell'orario normale di lavoro prestabilito saranno remunerati come segue:

la prima mezz'ora con il 100 per cento della retribuzione oraria

-- l'eventuale tempo successivo con il 60 per cento della retribuzione oraria;

e) non saranno concessi permes-

si durante le vacanze scolastiche;

d) i permessi saranno concessi. dietro presentazione di un documento attestante l'iscrizione alla scuola con l'indicazione della data d'inizio dei corsi nonchè dei giorni e degli orari delle lezioni. L'interessato è tenuto a notificare tutte le eventuali successive variazioni degli orari scolastici.

2) Pasto serale

Ai dipendenti che frequentano scuole serali sarà data facoltà di consumare un pasto serale (minestra e pietanza) con buono addebitato in L. 125, presso la mensa aziendale. Tale facoltà sarà riconosciuta per i giorni in cui hanno luogo le lezioni — agli studenti che frequentino corsi per i quali è previsto il rimborso delle tasse scolastiche e semprechè l'intervallo tra il termine dell'orario normale di lavoro e l'inizio dell'orario delle lezioni risulti non superiore a una ora e mezza.

Gli interessati sono invitati a rivolgersi all'Ufficio Personale per definire le singole posizioni onde ottenere i benefici sopraindicati.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

LA CONDIZIONE DELL' IMPIEGATO

Sento il dovere di ringraziare il Bollettino della SSA-FIOM, che mi auguro di poter leggere almeno una volta al mese, per aver dato cortese ospitalità ad una mia semplice lettera che voleva rendere note a tutti i lavoratori le gravi condizioni di lavoro che pesano sulla loro persona.

Sono le inumane condizioni imposte dal padrone che pensa solo a sfruttarci col minimo di spesa che noi denunciamo. Se le cose stanno in questi termini, allora noi lavoratori dobbiamo seriamente e responsabilmente pensare di vincere il padrone con la lotta unitaria.

Noi lavoratori impiegati sappiamo anche fare quella distinzione intellettuale, gnoseologica di validità universale che si accentua ulteriormente nella antitesi netta dei modi sociali di essere dei lavoratori e dei modi asociali di essere dei grandi capitalisti.

Noi impiegati capiamo e sentiamo come funziona in pratica e in teoria il « sistema » economico borghese, in virtù del quale sistema di produzione e di scambio nella fabbrica ad essi, cioè ai capitalisti vanno in parte o meglio in proprietà private tutte le ricchezze prodotte socialmente giorno per giorno dai lavoratori, operai ed impiegati; ad essi, cioè ai capitalisti toccano de jure et de facto tutti i mezzi di produzione, le materie prime, i prodotti finiti, il denaro, la libertà, lo Stato; mentre a noi lavoratori non spetta nulla, niente libertà, lo Stato ci è estraneo e nemico; ai lavoratori resta l'alienazione, le lacrime, la povertà.

Noi impiegati assieme agli operai ormai avviati per la strada che ci porterà a vivere in una società pii giusta, non ci fermeremo con l'impegno della lotta unitaria, per realizzare una economia di tipo sociale, per avere uno stato nostro, unt diritto nostro, una libertà nostra, una cultura nostra vera e sincera. Noi lavoratori neghiamo tutto quanto è del padrone, perché tutto quanto è del padrone è negazione. i suoi interessi, gli interessi dei capitalisti, sono interessi particolari che nulla hanno a che vedere e quindi contro e in concorrenza coi veri e sociali interessi del po-

polo lavoratore che crea tutte le ricchezze materiali e culturali per essere destinate al consumo di tutti e non di pochi privilegiati. L'attuale truffaldino meccanismo economico è evidentemente anacronistico, e le esigenze morali dei lavoratori reclamano una economia più giusta che dia a ciascuno il suo. A questo punto prima di proseguire col nostro discorso devo chiedere scusa a qualche mio collega impiegato, se pure c'è, se gli riesce incomprensibile il linguaggio classista.

Ma andiamo avanti col discorso e cerchiamo di capirci esprimendo ed esponendo le nostre idee, ne a'3biamo diritto, attraverso gli organi unitari di stampa sindacali; promoviamo e diamo vita a Comitati unitari sindacali per preparare azienda per azienda, la costituente sindacale', facciamo ciò che è necessario per ben riuscire nella grande impresa di dare all'Italia e alla classe dei lavoratori un'unica grande confederazione del lavoro. Così operando noi cambieremo il rapporto sociale lavoratore-capitalista, il rapporto realismo tra schiavo e padrone, in uguaglianza sociale.

Infatti come estranei noi lavoratori entriamo a lavorare in una fabbrica che non è la nostra, manovriamo e produciamo macchine tecnicamente sempre più perfette che non sono le nostre, tutti bei oggetti del nostro lavoro non ci appartengono; e per giunta, mentre lavoriamo siamo sorvegliati e multati dal

le guardie del padrone, umiliati e offesi da ottusi dirigenti che sono lo scudo pretoriano del corpo del padrone, imbottito di denaro che sono preoccupati solo di riscuotere il bustone. Noi lavoratori giovani e non più giovani, dopo l'amara e deludente esperienza di 20 anni di malgoverno nazionale e di sopra so aziendale, sapremo applicare gli strumenti della lotta unitaria, che non potrà certo essere armata, come è invece armata la polizia, ma civile e di superamento di situazioni barbare. Rivendichiamo per noi l'assemblea sindacale unitaria nella quale considerare i motivi di contenuto economico e normativo che ci interessano e tradurli nella realtà. Nella quale realtà noi non consideriamo per esempio l'accumulazione del capitale come il fine per cui lavoriamo, ma soltanto un mezzo, un ferro del mestiere, per dare lavoro e benessere 2 tutti. L'uomo si qualifica nel mondo lavorando e non staccando i cedolini dei certificati azionari alla fine del mese. Perchè l'uomo sociale, sintesi di lavoro e di pensiero, è l'essere delle, cose e le cose sono l'essenza e la testimonianza del lavoro umano. I lavoratori non possono alienarsi per essere solo un accidente in fabbrica, ma continuo dovrà essere, direbbe il filosofo, ma essere se stessi anche dentro la fabbrica in cui vivono.

Un impiegato (segue la firma)

Irrisorio l'aumento dei salari in Italia

VARIAZIONI PERCENTUALI DEI SALARI DI FATTO (esclusi pagamenti per ferie, festività, gratifiche e assegni familiari)

Nel corso del 1969 scadranno i contratti di tutte le più importanti categorie. E' dunque abbastanza logico che le centrali propagandistiche dei capitalisti italiani siano già in attività frenetica per contrastare, anche con una informazione distorta fornita all'opinione pubulica, le lotte operaie. Già si comincia a parlare del presunto pericolo di aumenti salariali - eccessivi Per l'occasione viene anche riesumato un cadavere. mummificato: la politica dei redditi.

Diciamo riesumato perché infatti chi ne parlava più negli ultimi tre anni! Ma la tabella che qui pubblichiamo dà una spiegazione semplice di questo silenzio: i salari sono aumentati in maniera irrisoria e, comunque, molto al disotto della produttività dal 1964 in poi. E' evidente, ancora di più ora, che tutti i discorsi teorici che accompagnavano la proposta della politica dei redditi servivano semplicemente da paludamento accademico nuovo al solito squallido interesse della classe borghese teso a limitare il potere e le rivendicazioni della classe operaia.

(*) Dati a stima - provvisori.

FONTE: Elaborazione sui dati del ministero del Lavoro pubblicati nella Relazione generale sulla situazione economica del paese

TRASPORTI : DAL MUGUGNO ALLA LOTTA

' Abbastanza spesso i giornali riportano da un po' di tempo in qua notizie su treni o autobus fermati per protesta contro il disagio dei trasporti. Cosa succede in pratica? Succede che i lavoratori che tutti i giorni sono costretti a usare treni e autobus per andare a lavorare passano dal mugugno alla lotta.

Tutti parlano di trasporti moderni, di treni a 300 Km. all'ora, di elicotteri, monorotaie e così via, ma ín effetti attorno a Milano ogni mattina centinaia di migliaia di lavoratori si acdalcano sui treni locali della Ferrovia dello Stato o delle Nord o sugli autobus dell'ATM e delle infinite aziende concessionarie con disagi che è inutile qui richiamare ancora una volta.

La cosa che ci interessa di più credo sia quella di vedere negli episodi di protesta che oggi si verificano non dei momenti occasionali, ma specie di scatti d'ira collettivi, ma le prime esperienze di una coscienza che matura verso una lotta diretta sui trasporti.

E quali sono i metodi di questa latta? L'azione diretta per modifi-

care concretamente le condizioni di trasporto. Abbiamo imparato a lottare nei reparti e nelle officine per modificare le condizioni di lavoro, i ritmi, l'ambiente stesso in cui si lavora.

Gli operai della Pirelli ci dicono: abbiamo lottato contro la fatica anche fuori della fabbrica, facendo precise richieste alle autorità pubbliche responsabili della politica di trasporto, ma intervenendo direttamente con la lotta su tutte quelle specifiche cose che non vanno.

Su questo terreno oltre tutto possiamo anche consolidare una

concreta unità di azione fra i lavoratori trasportati e i lavoratori addetti ai trasporti che si realizza sulle condizioni concrete di disagio di questo sistema di trasporti.

Per questa strada si può ricostruire dal basso una politica sindacale sui trasporti che non sia soltanto l'affermazione astratta di uno schema teorico più coerente e razionale, ma esprima concretamente le esigenze espresse dal disagio dei lavoratori.

OGLIMAO suandeolRnf: 4E.1LIWORM ORI QUhl_E UO0+; f g nsl 't o. LN\jOROI
NOMINALI REALI 1965 1967 1968* 1966 1967 1968* 1968* 1966 1966 1967 1965 1966 1967 1965 ESTRATTIVE . . + 6,1 + 6,0 + 4,4 + 3.4 + 3,8 + 2,7 + 10,2 ALIMENTARI + 5,3 + 5,6 + 4,8 + 2,6 + 3,4 + 3,1 + 9,3 TESSILI + 5,6 + 4,4 + 5,7 + 2,9 + 2.2 + 4,0 + 9,4 METALMECC. . . + 3,5 + 6,1 + 3.8 + 0,9 + 3,9 + 2,1 + 6,9 CHIMICHE + 5,3 + 6,6 + 3,7 + 2,6 + 4,4 + 2,0 + 9,2 DIVERSE + 4,3 + 5,5 ± 5.7 + 1,6 + 3,3 + 4,0 + 9,2 COSTRUZIONI + 2,7 + 3,3 + 4,8 + 0,1 + 1,6 + 3,1 + 4.7 ELETfR IC ITA-GAS E ACQUA + 5,3 + 4,2 + 5,5 + 2,6 + 2,0 + 3,8 + 8,5 + 3.7 + 5,8 + 4,9 + 1,0 + 3,6 + 3,1 I + 7,9
Gastone Sciavi (della Segreteria Regionale della CGIL)

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