FIOM Voce13

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*botlel mo della sezione azieridede e. mareil i

IL NUOVO CONTRATTO PUNTO DI ,PARTENZA PER RISOLVERE I NU. MEROSI PROBLEMI AZIENDALI

CONTINUANO LE TRATTATIVE PER LA STESURA DIC~InVADEL CONTRATTO DI LAVORO

Nella mattinata del 15 dicembre è stato firmato li contratto di lavoro dopo un anno di lunghe battaglie.

Sentiamo il dovere di dare un giudizio, nei suo aasieme, e dire che esso rappresenta un risultato Importante che consolida ed estaende le conquiste ottenute con II contratto Intersind anche se in alcuni istituti la regolamentazione è diversa.

I miglioramenti otteruti investono tutti I 5 punti della piattaforma rivendicativa e danno, mediamente, migiioramentti economici normativl intorno al 14,50% sul minimi tabellari.

li giudizio su questo contratto non può comunque essere scio valutato in termini d: miglioramenti immediati ma deve essere considerato guardando a tutti gli aspetti Innovatori In ordine alla contrattazione e ai nuovi diritti che, sa bene applicati, (e ciò dipende da noi tutti), soprattutto nella nostra fabbrica possono creare condizioni migliori di lavoro e di guadagno.

Basti ricordare il diritto alla contrattazione del premio di produzione che è stato bloccato ormai da anni, ai cottimi, e al diritto di contrattare anche le modifiche alle linee che hanno vietu, in questi ultimi anni, un aumento della produzione e un taglio ai guadagni di cottimo.

Costituzione delle Commissioni Paritetiche che hanno I1 compito di Intrervenire sul posto di lavoro e quindi in grado di contestare, tagli di cottimo, Qualifiche non a posto, ecc.

Assieme a questi aspetti che sono importanti e decisivi per difendere Ti lavorat5a* giorno per giorno, vi è la parte normativa che, anch'essa, rappresenta un important" passo avanti. Anzlanità, e rivalutazione dell'anzianità ante 1949 (si veda tabelle) nuovi aumenti sulle anzianità.

Il nuovo inquadramento pararnetrale, che fa fare un passo avanti verso l'inquadramento unico delle qualifiche, un ulteriore scatto biennale dell'1,5caa, la riduzione dell'orario di lavoro dl 1 ora.

Se questo non rappresenta tutto quello che era nelle aspettative del lavoratori, e noi siamo coscienti dl ciò, è anche vero la linea della Confindustria, e cioè quella del blocco contrat. tuale, della eliminazione di ogni contrattazione aziendale, anche quella prevista mi vecchio contratto, imporre raccordo quadro, in una parla di cambiare solo la copertina del contratto, non solo non ha avuto successo, ma è stata sconfitta.

E' vero ohe è *atto un contratto difficile, certo oggi dobbiamo far applicare il contratto bene. II contratto ci ha diritto alla contrattazione. La sua applicazione pont l'esigenza di rafforzare l'unità tra i lavoratori e i richiede un rafforzamento, è un salto qualitativo e quarrdtativo della forza dei sindacati

nelle tabbriche Anche pei questso è necessario rafforzare il Sindaci» lucri.; vandosi e versando l'assegno alla Roll - CGIL.

MMARIO:

pagina 2 - Spetta l'intera indennità di anzianità anche ai dimissionari;

- modofiche allo statuto FIOM

pagina 3 : - intervista di Bruno TRENTIN

Segretario Generale della P.10/3r

pagina 4-5 : nuovi minimi di paga:

- come si calcola .'indennità di anzianità.

pagina 6-7 : - come si calcola la pensione

- gli assegni familiari.

pagina 8 : - una interessante sentenza.

27 dicembre 1966 ..1 VOCE SINDACALE
»o ~mummia arse.~-~eamme wswe
E ALLE LORO
BUONE
BUON ANNO
A TUTTI I LAVORATORI
FAMIGLIE
FESTE

Al LICENZIATI PER GIUSTA CAUSA O DIMISSIONI SPETTA

l'intera indennità di anzianità

In data 8 agosto 1966 è entrata in vigore la legge n" 604 - sulla giusta causa dei licenziamenti.

La parte cui vogliamo sottolineare e sottoporre all'attenzione dei lavoratori, concerne l'art. 9 della su citata legge, il cui disposto recita: "L'INDENNITA' DI ANZIANITA' E' DOVUTA AL PRESTATORE DI LAVORO IN OGNI CASO DI RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO".

Per effetto di questa legge, il lavoratore, sia, che venga licenziato per giusta causa (licenziamento in tronco) o perché, rassegni le proprie dimissioni, spetta allo stesso, l'intera indennità di anzianità.

Questo nostro giudizio e d'altronde, convalidato anche dalla posizione ufficiale della Confapi (Associazione Piccola Industria) la quale ne! bollettino mensile di settembre q° 9, invita le ditte sue associate a .4orrispondere (L'altera indennità di anzianità, ai lavoratori, siano essi dimissionari che ai licenziati per giusta causa.

CONTRIBUTO ALLA COSTRUZIONE DELL'UNITA' SINDACALE

Dopo il Comitato Centrale del settembre scorso la FIOM - CGIL ha portato avanti l'attività per la costruzione dell'unità sindacale.

MODIFICHE ALLO STATUTO DELLA FIOM (Velate dal Comitato Centrale riunito a Roma il 2 ottobre 1966).

Articolo 7

Le cariche di componenti di: Comitato Centrale Comitati Direttivi Nazionali dei Comitati di Settore

-- Comitati Direttivi Provinciali delle Federazioni e dei Sindacati di Settore

Comitati Esecutivi Nazionali, Provinciali e dei Sindacati di Settore

Segreterie Nazionali della Federazione e dei Sint datati di Settore.

-- Segreterie Provinciali della Federazione e dei Sindacati di Settore.

Collegi dei Sindaci e dei Probiviri, nazionali e provinciali sono incompatibili con l'accettazione di candidature per mandato pubblico elettivo — per quanto riguarda il Parlamento Nazionale, le Assemblee Regionali, i Consigli Provinciali e Comunali — e con l'accettazione di incarichi in Enti e Commissioni Pubbliche in rappresentanza dei Partiti.

Articolo 8

Le cariche di cui all'articolo 7 sono incompatibili con l'accettazione della designazione a far parte dí organi esecutivi e direttivi dei partiti politici, e cioè: Direzioni Nazionali, Segreterie Nazionali e Regionali, Segreterie e Comitati Esecutivi Provinciali.

Articolo 9

Le stesse norme di cui agli articoli 7 e 8 si estendono a coloro che sono chiamati a far parte, in qualità di funzionari, degli apparati nazionali e provini cin

Anche se i'AIL (Associazione Industriale Lombarda) in forma ufficiale non ci risulta una loro posizione chiara sul problema, nel corso delle vertenze discusse presso detta sede, appunto sul caso dell'indennità, dí anzianità ai dimissionari, le vertenze tutte, si sono concluse con la corresponsione da parte della Ditta al lavoratore dell'intera indennità di anzianità.

Non possiamo, non dobbiamo dimenticare, lo spirito innovatore che ha animato il legislatore sulla materia, il quale ha sancito definitivamente il carattere di salario differito all'indennità e la sua corresponsione anche in caso di licenziamento per giusta causa o di dimissioni, proprio per il suo carattere retributivo e non di, premio per fine lavoro.

Pertanto si invitano tutti i lavoratori, all'occorrenza, di far controllate la propria liquidazione dalla Commissione interna o direttamente a! Sindacato FIOM

Per quanto concerne ia procedura contro i licenziamenti individuali, vale per le ditte associate alI'Assolombarda e all'intersind l'accordo inter tale 29 aprile 1965.

I lavoratori che eventualinerste intendono opporsi ai licenziamento, non devono firmare nessun prospetto di liquidazione, e prerntarsi urgerstemente ai Sindacato FIOM. per l'ist~lone della vertenza.

UNICITA' DEL RAPPORTO Dl LAVORO

Operai passad alla categria equiparati o impiegati

Per costante orientamento della Magistratura è ormai acquisito il diritto per il lavoratore che all'atto dei suo licenziamento, l'indennità di licenziamento si intende riferita all'ultima retribuzione e per tutta la durata del rapporto di lavoro.

Praticamente, se l'assunzione è avvenuta come operaio e successivamente i! lavoratore è passato alla categoria equiparati o impiegatizia, con continuità dei rapporto di lavoro, l'eventuale liquidazione, ricevuta a suo tempo, per il periodo prestato come operaio verrà ritenuta solo come acconto agli effetti delìa liquidazione relativa alla unicità del rapporto di lavoro.

Tale norma si applica solamente nel caso di licenziamento', ia presentazione di dimissioni o la tacita accettazioni delle stesse esclude categoricamente tale diritto.

Pertanto, si invitano gli interessati, prima di firma.re le dimissioni, di rivolgersi al sindacato al fine di non pregiudicare la propria posizione.

gi rmormic

L'UFFICIO LEGALE FIOM-CGIL

Via Villa, 6 Sesto S. Giovanni.

E' a disposizione dei lavoratori tutti i sabati dalle ore 15,30 alle 17.

Intervista col segretario generale della FlOM-CGIL, Bruno Trentin

Aperte dopo il contratto nuove prospettive per i metallurgici

ROMA, 22 dicembre

Al segretario generale della FIOM-CGIL, Bruno Trentin, abbiamo rivolto alcune domande sul contratto dei metallurgici, rinnovato nei giorni scorsi e sulle prospettive della più forte categoria dell'industria. Ecco il testo dell'intervista.

Quale giudizio conclusivo dai sull'accordo con la Confindustria?

Il nostro Comitato centrale ha già espresso questo giudizio martedì, e io lo condivido pienamente: anche preso a se, il nuovo contratto è complessivamente positivo. L'apprezzamento dei risultati non può certo essere uniforme. Per la parte economica e normativa, ritengo infatti che se i metalmeccanici sapranno apprezzare i miglioramenti acquisiti, tenendo conto dell'accanita resistenza padronale e delle circostanze particolari in cui essi sono stati conquistati (alluvione e annunciato ritorno al pagamento integrale dei contributi previdenziali), difficilmente essi potranno dichiararsi insoddisfatti.

Le prime assemblee tenute nei principali centri attestano che, con la loro grande maturità sindacale, i metallurgici hanno approvato, anche su questi punti, l'accordo stipulato dalle loro organizzazioni. Essi inoltre hanno colto tutta l'importanza di alcune conquiste le quali segnano la continuità di una politica rivendicativa che i padroni intendevano infrangere. Mi riferisco alla ulteriore riduzione d'orario (sia pure dilazionata), all'ulteriore passo avanti nella rivalutazione salariale e nel riordinamento delle qualifiche, ai sostanziali miglioramenti introdotti nei trattamenti di anzianità e di fine -lavoro. Si tratta di nuovi traguardi verso 1' unificazione normativa fra operai e impiegati, I miglioramenti economini immediati sono del 6,5 per cento in media, se si tiene conto delle rivalutazioni alle qualifiche, e dell'8% a fine contratto, se si considera il nuovo scatto di anzianità.

Essi però, sono stati giustamente considerati assai modesti, rispetto alle attese e alle necessità dei lavoratori.

E ciò non potrà essere ignostato dai sindacati, mena azione per una corretta applicazione del contratto.

Per quanto riguarda invece i diritti di contrattazione e sindacali; il gitidizio non può che essere nettamente positivo.

Non solo è stato sostanzialmente riconfermato al sinda-

cato un potere di contrattazione in ordine al miglioramento dei premi di produzione in atto e dei loro risultati economici, ma gli sono stati riconosciuti nuovi poteri di intervento su materie fondamentali (cottimo, lavorazioni nocive, distribuzione dell'orario). L'istituzione dei comitati paritetici aziendali, nelle fabbriche di una certa dimensione, comporta altresì l'acquisizione di uno strumento nuovo che — per la prima volta nella storia sindacale italiana — afferma la presenza diretta del sindacato nei luoghi di lavoro e garantisce ai lavoratori la possibilità di esercitare concretamente tali diritti. Queste ultime conquiste imprimono un segno inequivocabile alla conclusione della vertenza e a 11 mesi di lotte dei metallurgici: quello della sconfitta della politica padronale di tregua sindacale.

Il prezzo pagato dai lavoratori è stato però elevato. E qualche sindacalista UIL non ha mancato di sottolinearlo per trarne conclusioni che gettano un'ombra sui risultati.

Certo il prezzo è stato alto; molto alto. Circa 200 ore di sciopero per ogni lavoratore. Un sacrificio duro, sopportato all'indomani di una lunga depressione economica che già aveva falcidiato i magri bilanci delle famiglie operaie. Ma è anche stato — ne sono profondamente convinto — un prezzo necessario. Non si trattava soltanto di acquisire nuovi miglioramenti economici e normativi che il padronato rifiutava (all'inizio la Confindustria intendeva al massimo rinnovare il vecchio contratto così come era). Si trattava di respingere un attacco alle conquiste già raggiunte nel 1963 e di contrastare una strategia della Confindustria tesa a mettere, per molti anni, la museruola ai sindacati di categoria.

Occorreva respingere questo obiettivo del padrone e non ignorarlo. Occorreva sconfiggere subito questo contrattacco, rifiutando la comoda, ma fallimentare soluzione di un contratto che, dietro a qualche misero miglioramento immediato, nascondesse l'accettazione del principio della tregua fra un contratto e l'altro e della « politica dei redditi » confindustriale.

Per questo vanno fermamente respinte le speculazioni qualunquistiche di quanti ieri predicavano « l'accordo a tutti i costi » (ritardando così una soluzione positiva) e oggi lamentano la lunghezza e l'aspro!~ della lotta, quasi

che ignorassero la natura di questo scontro. Per parte nostra siamo già in grado di valutare con chiarezza che cosa hanno ottenuto i metallurgici con la loro lunga lotta. E non si tratta soltanto, come ho detto, del nuovo contratto. Il risultato consiste anche nella sconfitta subita dal padronato rispetto alla propria strategia generale, favorita sia dalla « congiuntura », sia dai reiterati inviti all'intransigenza rivolti dà autorevoli esponenti del governo. Misuriamolo, dunque, questo risultato.

La Confindustria — e non solo la Confindustria — mirava alla liquidazione dell'autonomia contrattuale dell'Intersind e alla ricomposizione di un fronte unico padronale nella metalmeccanica. Nella sostanza questo obiettivo non è stato raggiunto. Con l'accordo concluso nel luglio con l'Intersind, è stata nuovamente sanzionata la rottura del fronte. La Confindustria si riprometteva inoltre di imporre, con la vertenza dei metallurgici, un accordo interconfederale che imprigionasse per il futuro l'autonomia contrattuale dei metallurgici e, nell'immediato, delle altre categorie. Neanche questo obiettivo è stato raggiunto. E credo che il rifiuto opposto dalla CGIL e dai sindacati metalmeccanici alla politica di centralizzazione voluta dai padroni, quale rigido strumento della più reazionaria delle « politiche dei redditi », abbia contribuito in non poca misura anche alla creazione di nuove possibilità per altre categorie, di conquistare un loro contratto, senza « attendere i metallurgici ».

La Confindustria ha tentato, per ultimo, di rivalersi di questi scacchi, portando il suo attacco alla politica di contrattazione articolata sancita nel contratto del 1963. E anche qui, di fronte alla determinazione dei sindacati (o almeno dei due più importanti) di affrontare, se occorreva, l'eventualità di una dura ripresa di lotta, la massima organizzazione padronale ha dovuto recedere dai suoi intenti e ricercare con noi una intesa.

Solo tenendo conto di ciò, è possibile valutare appieno i risultati di questa grande battaglia e le prospettive che essa apre.

A questo proposito, quali impegni implica, ora, l'obiettivo FIOM di un'applicazione integrale del nuovo contratto?

Si tratta di un obiettivo difficile, cosi come è stata diffi-

elle la lotta. La linea del padronato è stata respinta, ma non liquidata. Lo dimostrano sin d'ora i meschini tentativi di rivalsa di quegli industriali che ricorrono alla trattenuta delle ore di sciopero sul pagamento della tredicesima mensilità. Per realizzare il nostro obiettivo e mettere pienamente a frutto i risultati acquisiti. occorrerà dunque far compiere al nostro sindacato uno sforzo davvero gigantesco: nel rafforzamento delle sue strutture organizzative, con la costruzione delle sezioni sindacali in tutte le fabbriche grandi e medie; nella sua politica di quadri e di formazione sindacale, per garantire ad esempio la presenza, nei comitati paritetici aziendali, di dirigenti moderni in grado di fare fronte a compiti estremamente complessi; nella sua democrazia interna, per correggere gli errori e i difetti manifestatisi anche in seno alla FIOM, nella condotta della battaglia, e ottenere una partecipazione semore più diretta e delegata dei lavoratori all'elaborazione e attuazione della politica rivendicativa del sindacato.

Ma occorrerà anche e soprattutto un rinnovato impegno unitario dei tre sindacati. La politica unitaria della FIOM, il dialogo costruttivo sviluppatosi in questi anni fra FIOM e FIM-CISL, la ricerca instancabile di un'unità d'azione con la UILM che rappresenti un primo superamento delle sue resistenze ad una politica di unità sindacale: è questo il nostro indirizzo di fondo confermato e rafforzato dalla battaglia contrattuale. Ma questo non basta. Sappiamo bene che una visione idilliaca e statica dei problemi unitari è quella che meno fa progredire in concreto l'unità. Vi sono stati dissensi e divergenze che vogliamo ora dibattere serenamente nel corso di un attento esame critico della vertenza, di cui ci sentiamo debitori di fronte ai lavoratori. Non si tratta — sarebbe ridicolo — di accertare cosi i meriti o le responsabilità di questo o di quel sindacato. Si tratta piuttosto di acquisire, nel corso del dibattito e nella misura del possibile, una valutazione comune dei compiti che ci stanno ora di fronte e degli impegni unitari che questi compiti richiedono. Da questo confronto e da un più stretto legame con i lavoratori si tratta di uscire più ricchi di esperienza e più forti, gli uni e gli altri, per portare senza impazienze, ma anche senza tentennamenti, l'unità dei metallurgici verso traguardi ancora più avan-

111\1,___UOVI MINIMI DI PAGAI

ubblichia.mo inquesta pagina le nuove piaghe orarie provisorie(in questi giorni vi sarà un nuovo incontro con la Confin= dustria per definire gli arrotondamenti e gli stipendi degli impiegati ed equipa= rati), in ~vigore dal l" dicembre, determinate in case all'aumento salariale ed ai nuovi parametri.

Per gli operai siderurgici del 1"grup= po le nuove paghe di posto sono determi= nate aggiungendo alla paga di posto in at= to l'aumento della corrispondente quali= fica degli operai del 2" gruppo.

Con i nuovi minimi devono essere quin= di calcolati i salari di dicembre e la gra= tifica natalizia (qualora non corrisposti dov' nno essere calcolati e corrisposti gli retrati.).

Sui nuovi minimi dovranno essere ripro=

porzionati i cottimi, ricalcolato il 5% di m ancato cottimo, gli scatti biennali, ecc. L'aumento derivante dall'aumento sa= lariale e dalla rivalutazione dei pararne = t ri deve essere sommato alla paga di fat= to di fatto in atto senza assorbimento, fatta ecczzione per l'operaio specializ= zato e qualificato per i quali é consenti= to un assorbimento fino al 50% o al 40% del solo aumento parametrale qualora abbiano un superminimo superiore, rispettivamente (per il settore siderurgico ed elettromeccanico, ad esempio), a lire 3,69 e 3,80 orarie.

In altre parole chi ha dei supermini mag= giori a lire 3,69 (operaio specializzato) e lire 3,90 (operaio qualificato) potrà avere un parziale assorbimento della so= la rivalutazicne parametrale che comunque non potrà superare le lire 3,69 per l'O. S. e le lire2, Ira per 1'O. Q.

- Con il contratto del 1948 si è stabilito che l'indennità di anzianità prevista dal contratto del 1936 per gli anni precedenti al 1948 fosse maggiorata di ore 8 all'anno.

NUOVE TABELLE DEI MINIMI SALARIALI IN VIGORE DAL 1° DICEMBRE 1966 E CONTINGENZA DAL 1° AGOSTO 19660perai (lire orarie) Parametri Settore Elettromeccanico, Settore ContinQualifica Siderurgico, Autoa io Meccanica generale genza ....« h vecchi ireaum.~~17.4 del nuovi vecchio nuovo aumento vecchio nuovo M14 aumento per tutti d minimo minimo minimo minimo settori -....----.. •••••• Operaio Spec. Pr. 132 143 265,55 302,00 +3645 263,15 299,50 , 36,35 90,06 . Operaio Spec. 132 135,5 265,55 286,20 +20,65 263.15 283,75 , 20,10 90,06 Operaio Oual. 118 121 237,40 255,60 18,20 235,25 253,40 ___, -4----i- 18,15 80,62 Operaio Com. 1' ....„ 111 112 223,30 236,60 .+ 13 30 221,30 234,55 13,25 76,62 , Operaio Com. 2" 106,5 107 214,25 226,00 +11,75 212,35 224,00 11,65 74,31 Manovale Com. 100 100 201,15 211,20 +10,05 199,40 209.40 10.00 69.75 w --.§. N. ORE PER OGNI ANNO DI ANZIANITA' SECONDO I DIVERSI
Anzianità 1 o anno dal 2.o al 4o anno dal 5.o al 10.o anno _ dall'11.0 al 15.0 anno dal 16.o al 18.o anno )ltre il 18.o anno Contratto del 1936 8 ( 8)• 16 ( 8) 48 48 56 24 ( 8) 24 ( • 8) 32 ( 8) 32 (4- 8) Contratto del 15-1-1948 .____._. Contratto del 23-10-1959 0.--Contratto del 17-2-1963 ..._ Contratto del 15-12-1966 32 - --- --•-40 48 - ---- - - -48 72 ._ 7280 96 96 120 96 96 120 104 120 120 88 88 130 130 130
CONTRATTI

CALCOLO DELL'INDENNITA' DI ANZIANITA'

Riportiamo in queste pagine delle tabelle, con esempi di cal. colo dell'indennità dì anzianità, dalle quali risulta. ad esempio. che un lavoratore con 40 anni di anzianità passa da 2.880 ore del precedente contratto a 4.024 ore del nuovo.

Per permettere ad ogni operaio di fare il calcolo. sulla base della sua anzianità ed il raffronto con il vecchio contratto, pubblichiamo una tabella con le ore, stabilite dai diversi contratti, per ogni anno di anzianità.

Ricordiamo che per fare il calcolo dell'indennità di anzianità si usano:

VECCHIO CONTRATTO

ie ore stabilite dal contratto del 1936 per l'anzianità anteriore al 15 gennaio 1948;

le ore stabilite dal contratto del 1959 per l'anzianità dal 15 gennaio 1948 al 31 dicembre 1962;

- le ore stsabilite dal contratto del 1963 per l'anzianità dal I gennaio 1963 in poi.

NUOVO CONTRATTO

le ore stabilite dal contratto del 1959 per l'anzianità anteriore al 31 dicembre 1962;

---- le ore stabilite dal contratto del 1963 per l'anzianità dal I gennaio 1963 al 31 dicembre 1967;

---- le cre stabilite dal contratto del 1966 per l'anzianità dal I gennaio 1968 in poi.

ESEMPIO

ESEMPIO DI CALCOLO INDENNITA' DI ANZIANITA' Anzianità progressiva/ Vecchio contratto Nuovo contratto anno n. ore anno n. ore ass I' 1-1-1936 1-1-19371. -1-1937 16 1-1-1938 40 1.1-1938 24 1-1-1939 48 1.1-1939 _.. 24 1-1-1940 48 1-1-1940 24 1-1-1941 48 1-1-1941 32 1-1-1942 72 -1-1942 32 1-1-1943 72 -1-1943 32 1-1-1944 72 1-1-1944 32 1-1-1945 72 9 1-1-1945 32 1-1-1946 72 1-1-1946 32 1-1-1947 72 1-1-1947 32 1-1-1948 96 12. -1-1948 32 _ _ _ 1-1-1949 96 13. 1-1-1949 96 1-1-1950 96 14, -1-1950 96 11-1951 96 -1-1951 ' 96 1-1-1952 --96 _.. 1-1-1952 96 1-1-1953 96 . _ 17. -1-1953 i- _ 96 1-1-1954 961-1-1954 96 1-1-1955 96 1-1-1955 120 1-1-1956120 1-1-1956 120 1-1-1957 120 11957 120 1-1-1958 120 1-1-1958 120 1-1-1959 120 1-1-1959 120 1A-1960 AH120 ---.. 1-1-1960 120 1-1-1961 120 1-1-1961 A. 120 1.1-1962 120 1-1-1962 12Q 1-1-1963 120 27 1-1-1963 120 1-1-1964 120 1-1-1964 120 1-1-1965 120 1 1 1985 120 1-1-1966 120 1-1-1966 120 1-1-1967 120 • Tntale 30 anni 2.360 ,re 30 anni 2 840 ors. ,
INDENNITA'
AN7IANIT4 Anzianità progressiva k Vecchio contratto i Nuovo contriin , anno n. ore anno oro ..- ..-...... 5. _ -. ass. l' 1-1-1926 1-1-1927 1-1-1928 1-1-1929 1-1-1930 1-1-1931 1-1-1932 1-1-1933 1-1-1934 1-1-193516 24 24 24 32 32 32 32 32 1.1-1927 1-1-1928 1-1-1929 1-1-1930 1-1-1931 1-1-1932 1-1-1933 1-1-1934 _ 1-1-1935 _ 1-1-1936 1-1-1937 1-1-193840 48 48 48 __._ ___ 72 72 72 72 72 72 ___... l___ 1-1-1936 1-1-1937 1--1-1938 1-1-1939 1-1-1940 ____ _ 32 _ 32 _ t 32 32-.--- à... 32 ....._12.___ _ .., 13. -, 17. ' 18_ -996 1-1-1939 , 1-1-1940 1-1-1941 1-1-1942 96 -96 :1---4 96 -W -- -1-1-1941 1-1-1942 1-1-1943 1-1-1944 32 40 40 40 1-1-1943 1-1-1944 1-1-1945 1-1-1946 96 96 96 120 19. 1-1-1945 40 "20. 1-1-1946 40 1-1-1947 12021. 1-1-1947 1-1-1948 _ 40 1-1-1948 120 40 1-1-1949 120 1-1-1949 120 1-1-1950 120 -_ 25. -1-1-1953 1-1-1950 1-1-1951 1-1-1952 1-1-1954 120 120 120 120 1-1-1951 120 1-1-1952 120 1-1-1953 120 1-1-1954 120 120 1-1-1955 120 1-1-1955 __ 120 1-1-1956 120 1-1-1956 120 1-1-1957 120 1-1-1957 120 1-1-1958 120 1-1-1958 120 1-1-1959 120 r, 1-1-1959 120 1-1-1960 1201-1-1960 120 1-1-1961 120 1-1-1961 120 1-1-1962 120 1-1-1962 120 1-1-1963 120 1-1-1963 1-1-1964 120 1-1-1964 120 120 1-1-1965 120 1-1-1965 120 1-1-1966 120 1-1-1966 120 1-1-1967 120 Totale i_ .40 anni 2.880 ore 40 anni 4 024 ore l' 4
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DI

CONTROLLIAMO LA NOSTRA BUSTA PAGA e la nostra pensione

La pensione INPS è calcolata sulla base della contribuzione: per questo è necessario controllare che il datore di lavoro versi regolarmente ed integralmente i contributi. Occorre ricordare che per ogni 100 lire di contributi base versati in meno, il lavoratore perderà 144 lire di pensione al mese.

La lotta contro !e evasioni contributive si realizza, oltre che mediante tale controllo (ricordiamo che il datore di lavoro è tenuto ad esibire i documenti assicurativi a richiesta del &pendente) anche pretendendo che tutta la retribuzione sia indicata sulla busta paga, ove debbono essere precisate anche le trattenute previdenziali. Per ogni eventualità è sempre bene conservare le buste paga.

Per rendere più agevole il controllo della busta paga, per conoscere l'entità della pensione diamo qui tutte le tabelle e le indicazioni necessarie.

Come si fa il calcolo della pensione

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first-hand

Non contare sulle informazioni r regalate e. Puoi avere informazioni di prima mano alla tua assemblea sindacale.

(da Mine Mi!! Union USA)4

Dal libretto personale occorre ricavare unicamente i contributi-base validi per la pensione.

Rivalutazione e somma dei contributi-base. Moltiplicare per 2,70 l'importo dei contributi-base versati a tutto il 30-4-1939: moltiplicare per 1,50 l'importo dei contributi-base versati dall'1-5-1939 al 31-3-1943: aggiungere alla pari i contributi-base versati dopo il 31-3-1943. La somma di tali contributi dà l'importo globale dei contributi-base ai quali devono essere aggiunti anche quelli figurativi. A questo punto sarà facile stabilire la corrispondente pensione mensile o annua seguendo le norme indicate nel successivo paragrafo, oppure servendosi delle tabelle pubblicate in questo pieghevole.

Applicazione delle percentuali. Dai totale dei contributi-base, ricavati col calcolo sopraindicato, si preleva:

se uomo se donna

45 Vo dei primi 1.500 contributi-base

33 Vo dei secondi 1.500 contributi-base

20 °io del restante importo

33 °Io

26°/o

20 C/o

Aggiunte. Oltre ai contributi obbligatori e volontari valgono i contributi figurativi, per l'uomo e per la donna, di 1 anno di malattia comune o professionale d'infortunio; tutto il periodo di ricovero per TBC e quello delle relative cure ambulatoriali indennizzate; 6 mesi per ogni disoccupazione indennizzata; in più per l'uomo 18 mesi o 2 anni per ii servizio militare di leva di terra o di mare; il servizio prestato durante la 1° o la 2° guerra mondiale; per la donna i periodi di assistenza per ogni maternità. Inoltre va aggiunto il contributo statale che è pari a 100 contributi-base. L'importo così ottenuto, moltiplicato per 86,4 dà la pensione annua effettiva, che divisa per 12 dà la pensione mensile spettante per 13 volte in un anno.

Come si controlla la propria posizione assicurativa

I contributi INPS si prescrivono dopo cinque anni: ogni quattro anni quindi è bene controllare la propria posizione assicurativa, richiedendo in visione al datore di lavoro il libretto personale e la tessera assicurativa delle marche. Si potrà così accertare se i contributi siano stati versati regolarmente (cioè per tutto il periodo lavorativo) ed integralmente (ricordiamo che la retribuzione sottoposta alla contribuzione assicurativa comprende oltre al compenso per lavoro ordinario, straordinario festivo, sia in denaro che in natura, anche l'indennità di contingenza, quella di mensa, i cottimi, i premi di produzione, ecc.).

In caso di irregolarità rivolgetevi con fiducia all'INCA che provvederà, gratuitamente, ai necessari interventi.

'WC VI,NE NC A 0),4— NCP, AZDOUND liE;:e f. ,Cí ls"3
Non abbiamo nessun piano per le pensioni. Qui nessuno vive oltre i 40 anni ! (da a UE Canadian News a)

LOTTIAMO CONTRO LE EVASIONI CONTRIBUTIVE

Tabelle delle marche assicurative per i lavoratori dell'industria, commercio, ecc (esclusi gli agricoli)

Quale sarà la tua pensione

sul tuo libretto personale figura un Importo complessivo di

Importoretribuzionedelta

Gli assegni familiari competono ai lavoratori dipendenti, per gli aventi diritto, anche nei casi seguenti:

durante l'assenza per ferie;

durante l'assenza per congedo matrimoniale;

durante l'assenza per infortunio - limitatamente a 3 mesi;

durante l'assenza per malattia professionale - limitatamente a 3 mesi;

durante l'assenza per malattia - limitatamente a tutto il periodo indenizzabile, ossia 180 giorni;

durante l'assenza per gravidanza - per tutto il periodo obbligarorio e facoltativo; ecc.

Gli assegni familiari sono dovuti per cia 4 ". scun periodo di paga per intero qualunque sia il numero di giornate di lavoro prestate, purchè siano compiute nel periodo di paga in uso nell'azienda, almeno

della pensione non può essere inferiore a L i5.600 mensili, peri pensionati con meno di 65 anni di età, e a 1. 19.500 per quelli con oltre 65 anni di età.

MAGGIOCAZIOtel Pfit CARICO DI FAMIGLIA

La pensione è maggiorata di un decimo per ogni figlio minore e, a determinate condizioni, per il coniuge e peri figli studenti o inabili. il decimo non può essere inferiore a 1. 2.500 mensili.

patronato della

le ore lavorative della seguente tabella: per gli operai: settimanali 24; quattordicina ore 48; quindicina ore 52; mensili ore 104.

per gli impiegati; settimanali ore 30; quattordicina ore 60; quindicina ore 65; mensili ore 130.

L'importo del valore degli assegni fabailiari in vigore dal 1/4/1965 è il seguente:

per il figlio ed equiparati: giornalieri L. 220j settimanali L. 1320; mensili L. 5720.

per il conixíge: giornaliere L. 160; settimanali L. 960; mensili L. 4160.

per ogni ascendente: giornaliere L. 90 settimanale L. 540; mensili L. 2340.

Le azioni per il conseguimento degli as ,segni familiari da parte degli aventi dirit to si prescrivono nel termine di 2 anni.

Fino a L. 17.200 17.200 27.600 27.600 43.200 43200 54.500 54.500 65.500 65.500 76.300 76.300 90.900 90.900 106.400 106.400 122.700 122.700 138.200 138.200 153.400 153.600 171.800 171.800 190.900 190.900 209.100 209.100 227.300 227.300 245.500 245.500 263.800 263.600 281.800 281.800 300.000 300.000 320.500 320.500 343.200 343.200 368.200 368.200 395.500 395.500 422.700 422.700 454.500 454.500 490.900 490.900 52/.300 527.300 563.600 563.600 600.000 500.000 e oltre. 42 54 64 76 92 104 120 136 158 176 196 218 240 260 280 300 328 346 366 388 413 438 468 502 532 572 614 654 694 734 25 41' 43. 51 511 eo ee 69 74 78 84 90 97 104 111 120 , 129 138 148 158 29 33 37 ... avrai diritto ad una pensione mensile di lire UominAlk_Don. 15. 13.550 19.2 50 17 200 22.800 20.750 26.450 24 350 30.050 28.000 33 600 31.550 40.850 38.800 48.050 45.950 62.450 60.400 69.650 67.550 76.800 74.900
Retribuzione Llenalle Valore globale della marca 66 78 92 108 126 144 160 178 200 220 240 260 280 300 323 340 365 420 450 430 520 390 560 600 79.200 85.000 65.000 91.300 91.300 97-600 97.600 104.900 104.900 '113.300 113.300 121.800 121.800 " 130.100 040 130.103 338.500 138.500 e titte Fino a 4.000 8.400 10,000 12.00 15.100 17.600 21.000 24.600 28.300 31.900 35.500 39.700 44.100 48.300 52.500 56.700 80.900 65.100 69.300 74.000 79.200 Importoretribuzionedella Retribuzione Settimanale Valore globale dalla Men* L 4.000 9 6.400 11 10.000 13 12.600 I 18 15.100 21 17.600 .24 21.000 • 24.600 28.300 31.900 35.500 46 39.700 50 44.100 56 48.300 62 52.500 66 56.700 71 60.900 70 65.100 i 80 69.300 83 74.000 90 i. 96 I 102 109 . 118 123 132 141 150. 160 170 31. 37. 41 e 8 10 13 15 18 27 . 21 . Centri. lesti utili per la pensione
Contribuii utili per la ne 26 343, 44 58
utili a pensione dl l 7 500 10.000 12 500 15 000 17.500 20.000 25.000 30.0(X) 40.000 45 000 50.000
MINIMI l'ammontare
se
contributi
TRATTAMENTI
ia Villa, 6 Sesto S. Giovanni

UNA INTERESSANTE SENTENZA

Una recente sentenza della Corte di Cassazione del 3 gennaio 1966 n. 29 in una vertenza fra il lavoratore Angelini contro la ditta Romana Industriale commerciale di Vigliano ha deliberato che i contratti collettivi di lavoro e le norme in essi contenute non possono essere invocate dai lavoratori se i medesimi non sono iscritti alle organizzazioni sindacali di categoria stipulanti.

Ciò significa che un lavoratore, sia durante il rapporto di lavoro che dopo la sua risoluzione non può far valere eventuali suoi diritti, presenti e retraotivi in sede giudiziaria se lo stesso non può dimoìtratte l'appartenenza al sindacato di categoria per tutti gli ranni in cui reclama !a corretta e retroattiva applicazione del contratto di lavoro.

Questa sentenza anche se si presta a molte considerazioni non tutte positive deve però far riflettere ogni lavoratore, soprattutto la grossa parte degli agnostici, culla assoluta necessità deila scelta di un sindacato che lo tuteli nei suoi interessi.

lavoratori non debbono poi solo iscriversi ma conservare le tessere più anni.

L'iscrizione a; Sindacato è un atto di conferma e di fiducia all'Organizzazione sindacale unitaria FlOM-CGEL per la sua continua azione in difesa degli interessi di classe dei lavoratori, sul piano conomico normative e sociale.

Ogni lavoratore deve sentirsi fiero ed orgoglioso di contribuire ai rafforzamento del sindacato, consapevole che contro un padronato organizzato e forte, e per respingere Ogni suo continuo attacco alle condizioni di vita e di lavoro nella fabbrica non c'è che potenziare l'organizzazione sindacale, mediante l'iscrizione in massa al Sindacato.

Ogni lavoratore deve trasformarsi in un attivo propagandista, più lavoratori iscritti al sindacato, più forte e tempestiva diventa l'azione del sindacato, in difesa dei diritti dei lavoratori e per la conquista di nuove tappe sia sul piano economico che sociale.

Non iscriversi al sindacato significa favorire l'azione del padronato in danno della collettività dei lavoratori, per se stessi e per la propria famiglia.

Il padronato per ìl suo deco egoismo e interesse di classe sfrutta ogni occasione per non rispettare il contratto di lavoro.

Iscriversi al sindacato è quindi oltre ad un

preciso dovere di ogni lavoratore, anche un mezzo per tutelare i propri interessi personali in di, fesa dei propri diritti sanciti da! Contratto Nazionale di Lavoro.

versa l'assegno FIOM Ti verrà

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