Milano 19(48)

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Con l'impegno del Consiglio di Zona e del Consiglio d'Istituto

Una soluzione per la media Ricci

In attesa che vengano attuati i lavori che dovrebbero consentire la ripresa, sia pure graduale, delle attività didattiche nella scuola di via Lovere a partire dal 4 gennaio

Una soluzione, sia pure provvisoria, è stata trovata per la scuola media Matteo Ricci in attesa che venga ripristinata l'agibilità, in condizioni di assoluta sicurezza, della sua sede di via Lovere, al QT8. I fatti sono noti a tutti, ma riteniamo utile ricordarli anche per cercar di dirimere alcune ombre sollevate da talune illazioni circolate nel quartiere. La mattina del 22 ottobre scorso l'ing. Corda della Divisione Manutenzione dell'Ufficio Tecnico Comunale, chiamato in seguito alla caduta in due aule del solaio, fatto un sopralluogo nella scuola affermò la "pericolosità" di una ulteriore permanenza nella stessa degli allievi. In base a tale referto l'Assessore preposto emise ordinanza di inagibilità per l'intera scuola e il suo immediato sgombero.

Il Consiglio di Zona 19 venne informato dei fatti e delle decisioni prese soltanto alla sera, verso le 21, dall'Assessore all'educazione Sangiorgi. "Si è pertanto ancora una volta verificato — ha dichiarato in proposito il

Elezioni scolastiche

Il rinnovo degli organi collegiali

11 13 dicembre si terranno le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali. È certamente in un dima diverso che si svolgeranno quest'anno le elezioni. Quel movimento spontaneo di partecipazione che si era andato affermando quasi dovunque e che era riuscito a "strappare" i decreti delegati è andato spegnendosi di fronte alle pastoie burocratiche di cui è ancora intrisa la scuola italiana.

Calo di tensione ideale dunque, tanto che si pone il problema della partecipazione alla votazione, gli studenti infatti si chiedono "se ne vale la pena".

È quindi opportuno riflettere con realismo sul grado e sul carattere che tale partecipazione può avere. Sarà sicuramente più tangibile per quanto riguarda il voto dei genitori a livello di consigli di classe e di circolo. Non va però dimenticato che si rinnovano anche i consigli a livello superiore perciò facciamo in modo che non siano solo momenti di democrazia delegata.

Chiuderanno i portici del San Leonardo

Z residente del Consiglio di ona — un grave scollamento nel funzionamento dei vari organi edella Pubblica amministrazione, in particolare nei rapporti fra l'Ufficio Tecnico Comunale ed il Consiglio di Zona, che non solo non è stato messo al corrente dell'evento verificatosi da parte degli organi di governo della scuola, ma non è stato neppure invitato a presenziare al sopralluogo di cui sopra".

Essendo comunque investito istituzionalmente dell'onere della ricerca e della fornitura dei locali dove possa attuarsi la pubblica istruzione il Consiglio di Zona si è messo subito in contatto con gli organi collegiali della media Ricci per trovare al più presto una soluzione idonea, anche se provvisoria, a non interrompere l'at-

tività scolastica dei più di 500 allievi di tale scuola.

11 26 ottobre in una riunione tra la giunta della Matteo Ricci, il Provveditorato ed un rappresentante del Consiglio dì Zona, la coordinatrice della Commissione scuola Vagnotti Finazzi, sono state esaminate alcune ipotesi di soluzione sulla base delle disponibilità di aule in zona ed espresse nella riunione dell'Ufficio di presidenza con i capi - gruppo consiliari. Tali ipotesi prevedevano: la scuola nel suo insieme ospite all'Onnicomprensivo di via Trenno da subito; oppure 12 classi presso la media quarenghi e 12 presso la media Cozzi da subito al pomeriggio; oppure utilizzo di 8 classi presso la elementare Oderzo e di 3 segue in ultima

Gli oneri di urbanizzazione

È stato aggiudicato l'appalto per la chiusura del portici del quartiere S. Leonardo. li cantiere è già stato aperto e la spesa prevista è di circa 630 milioni di lire. Si avvia così ad una soluzione positiva la lunga lotta condotta dagli inquilini del quartiere, che da vari anni chiedevano la tamponatura delle arcate al piano terreno degli edifici, che nella stagione invernale creano una situazione di disagio per gli inquilini dei primi piani, sempre al freddo a causa della notevole dispersione di calore, che tra l'altro causa un sensibile aumento del consumi di combustibile.

I locali al piano terreno che verranno ricavati dalla chiusura dei portici dovrebbero essere utilizzati per usi sociali e riteniamo che la loro destinazione dovrebbe essere discussa dagli stessi abitanti del quartiere unitamente al Consiglio di Zona.

Un mezzo per attuare i bilanci di zona

Stabiliti i criteri in base ai quali l'apposito gruppo di lavoro stabilirà le scelte e le priorità

Il Consiglio di Zona ha approvato all'unanimità le proposte formulate dal Dipartimento Programmazione e Bilancio circa i criteri cui si dovrà attendere il gruppo di lavoro incaricato di elaborare proposte per scelte e priorità riferite agli oneri di urbanizzazione, ossia a quegli oneri che chi costruisce è tenuto a conferire all'amministrazione comunale e che un tempo venivano pagati in denaro — con tutti i rischi di lungaggine e di svalutazione che tale sistema comporta — e che da ora in avanti verranno conferiti mediante l'esecuzione, da parte del costruttore stesso, di opere pubbliche nelle adiacenze della nuova costruzione, secondo le indicazioni del Consiglio di Zona territorialmente competente.

In base alle proposte approvate è stato stabilito, per quanto si riferisce alla nostra zona, di costituire un gruppo di lavoro, formato dall'Ufficio di presidenza (presidente, vice presidente e coordinatori dei dipartimenti) più un rappresentante per ciascun gruppo politico. Tale gruppo, in base al Piano Regolatore Generale, al Piano Particolareggiato di Attuazione ed ai bilanci zonali, dovrà definire l'elenco di tutte le aree della zona 19 aule libere presso la elemen-

tare S. Maria Nascente da usarsi in doppio turno.

La giunta decise di sottoporre la questione al Consiglio di Istituto, aperto ai rappresentanti di classe ed ai genitori, tenutosi il 29 ottobre alla presenza di rappre-

In primavera il gas anche a Figino

sentanti delle ripartizione

Educazione ed Edilizia scolastica e del Consiglio di Zona, durante il quale sono state ripetute le stesse ipotesi più l'offerta di 14 aule pressegue in ultima

Il gas arriverà anche a Quinto Romano e a Figino. Lo ha annunciato nel corso di una affollata assemblea popolare (svoltasi presso la cooperativa di Quinto Romano) il vice sindaco ori. Elio Quercioli. "Sono già stati aperti i cantieri e posati i primi 700 metri di tubi che a lavori ultimati raggiungeranno una lunghezza complessiva di cinque chilometri", ha spiegato il vice sindaco.

Precisato poi che la conclusione dei lavori è prevista per la prossima primavera Elio Quercioli ha sottolineato che "l'operazione dal punto di vista strettamente economico non si presenta vantaggiosa, tant'è che la Montedison non aveva mai attuato il progetto". "Il Comune e l'AEM — ha aggiunto il vice sindaco — in un'ottica di interesse sociale hanno invece deciso l'attuazione del prolungamento del servizio da tanti anni atteso e più volte richiesto nel passato dai cittadini dei due quartieri".

Quel 16 per cento

Il 2 novembre scorso nella nostra zona sono stati sospesi i lavori per la costruzione del Centro Civico al Gallaratese. Motivo: mancanza di fondi. E questo uno degli effetti visibili dei tagli operati dal governo alle finanze locali, cui sembra debbano aggiungersene altri con la nuova legge finanziaria.

Questo stato di cose mette le amministrazioni locali in una situazione di estrema incertezza per il futuro, anche prossimo. Il nodo che i Comuni chiedono al governo di sciogliere è quello del 16%. Ci spieghiamo. Il governo ha assicurato ai Comuni per il 1982 le stesse risorse del 1981, il che, tenuto conto dell'inflazione, significa dar loro meno denaro in termini di valore reale. In verità il governo ha anche accennato a varie ipo-

tesi per assicurare ai comuni un aumento delle rifusioni, a patto che non si superi il tetto del 16%. Su tale patto i Comuni, a cominciare da quello di Milano, sono d'accordo; quello che chiedono e che la legge finanziaria preveda per l'82 uno stanziamento che garantisca l'aumento del 16%. In parole povere chiedono entrate certe almeno pari, in valore reale e non soltanto nominale, e quelle dell'81 per evitare una caduta degli standards dei servizi sociali altrimenti inevitabile.

Se tale aumento non venisse garantito altri cantieri rischierebbero di essere chiusi " mancanza di fondi" ed una lunga serie disservizi, voluti dai cittadini attraverso lunghe lotte, rischierebbero di non essere attuati.

... E NACQUE L'ISTITUTO CASE POPOLARI FRACASSO A S. SIRO PIAllA BONOLA LO SCOLMATORE DELL'OLONA ITALTEL UNA FABBRICA IN LOTTA QUARTIERI CRONACA CULTURA E SPORT A. S. SIRO UN BEL FILM SOTTO CASA in questo numero ANNO V - N.12 - Dicembre 1981 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURA L. 300
A PAG. 8 E 9 LISTE E PROGRAMMI PERVENUTI

Ma forse era meglio un cinema ll Comitato Inquilini

Caro Direttore, ho letto di recente il n. 9 di "Milano 19"e ancora una volta ho notato che si è dedicato spazio al "problema" discoteca di Via Ricciarelli.

Ho 30 anni, sono un'insegnante di una scuola di S. Siro a costante contatto con ragazzi dai 14 ai 18 anni e proprio a causa del mio anno di nascita, alla loro età, ho conosciuto la burrasca del '68 che, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, mi ha lasciato degli splendidi ricordi. In particolare, è spesso proprio una musica un brano dimenticato che mi riporta all'atmosfera magica di allora, quando Dylan, Lennon, Hendrix, ecc. erano l'emblema, il simbolo di un nuovo modo di concepire la vita. La musica, e non solo la cosiddetta "buona" musica, ha una parte importantissima negli interessi più autentici dei ragazzi e soprattutto la musica come pretesto per sentirsi uniti, per ballare insieme e vivere emozioni comuni. La discoteca oggi è uno dei

pochi punti di incontro, una delle poche valvole di sicurezza dei giovani e chi sostiene che li distoglie da interessi socialmente e politicamente più elevati, scambia la causa con l'effetto. Che i Comitati di lotta si siano ridotti a lotare contro una discoteca che è fra le migliori di Milano mi procura solo una grande tristezza. Ho avuto tra l'altro un'ottima impressione del "Cinemà", un locale frequentato da persone di tutti i ceti sociali uniti soltanto dalla voglia di divertirsi: il che, in un momento come questo, mi sembra un desiderio più che sacrosanto. Le Cinemà non sarà il più bel posto del mondo, ma secondo me ha il diritto di esistere come tanti altri, tra l'altro qualitativamente più scadenti. I migliori saluti.

Adriana Secchi

Egregio Direttore, ho letto giorni fa il Suo giornale e nella pagina delle lettere ho visto con stupore che un signore parla dei lunedi per noi anziani al "Cinemà" esprimendo un giudizio molto negativo. Non capisco il perché! lo ho 79 anni e dalla vita ho avuto tutto quello che di meglio potevo aspettarmi: un figlio sano ed intelligente che mi ha dato una bella nipotina, un marito comprensivo che adesso purtroppo non c'è più, una salute discreta e tante persone care che mi sono state di conforto nei momenti tristi e di necessità.

Adesso, da qualche mese, ho persino ritrovato vecchi amici che non vedevo da tempo e con loro passo dei meravigliosi lunedì pomeriggio al "Cinemà".

Le assicuro che alla mia età non è facile trascorrere delle giornate in letizia in un ambiente raffinato dove tutti sono gentili e non ti trattano come un animale raro. Eppure succede! É facile invece, lasciarsi strumentalizzare, e mi perdoni la parola, ma sono convinta

Lo sfratto a chi vuoi veder chiaro?

Le scrivo per sottoporle la drammatica situazione che sto vivendo e che riguarda il problema "casa".

L'Alleana Assicurazioni, proprietaria dello stabile in cui abito da molti anni e per il quale ho sempre regolarmente corrisposto l'affitto e le spese, dopo avermi inviato disdetta, (sono scaduti i 4 anni previsti dall'Equo Canone) mi ha intimato lo sfratto per "finita locazione". Il reale motivo, però, del mancato rinnovo del contratto

d'affitto, riguarda il "disturbo" da me arrecato all'Amministrazione, per aver voluto prendere visione in modo approfondito delle pezze giustificative delle spese.

Tale reale motivo mi è stato, però, comunicato solo verbalmente, come verbalmente mi è stata richiesta una lettera di "scuse" che avrebbe sanato la situazione e non avrebbe dato corso allo sfratto.

A mio avviso, comunque, l'ingiunzione di sfratto, dato che non sussistono nè motivi di

che sia proprio quello successo alla signora che le ha scritto la lettera che Milano 19 ha pubblicato, a tini politici.

A me, e a tanti altri anzini come me, non interessa sapere perché il titolare del "Cinemà" ha voluto creare i lunedì per noi, ne tanto meno sapere perché qualcuno nella zona non li vuole. A noi interessa soltanto divertirci in santa pace, almeno per un pomeriggio la settimana.

Non crediamo di chiedere troppo. A meno che qualcuno non intenda strumentalizzare la nostra felicità per fini personali o poco leciti. Distinti saluti. 'rene Novelli ved. Congeda

Della discoteca "Le Cinemà" sciviamo su Milano 19 ormai da anni. I pareri sono ovviamente discordi ma non ci è mai capitato di ricevere lo stesso mese ben tre lettere (una delle quali non viene qui pubblicata perchè giunta non firmata) su questo argomento e stranamente tutte a difesa della discoteca.

Al di là del dubbio che ci assilla in una "organizazzione" di questa campagna di difesa rimane da precisare che Milano 19 non è assolutamente nemico delle discoteche, dei "sani momenti di ricreazione", della musica e di chi ha voglia di divertirsi. La trasformazione dell'ex cinema Alpi in discoteca ha privato la zona dell'unica sala cinematografica esistente.

Sappiamo benissimo che la programmazione dell'Alpi non era la migliore e non vogliamo certo difenderla, solo crediamo che le esigenze della zona sarebbero state meglio soddisfatte con una sala cinematografica a valida programmazione.

Certo l'Alpi era in crisi come lo era, e lo è tuttora, la cinematografia nel nostro paese. Per uscirne ci vogliono delle idee e chi ne ha avute, ha anche finanziariamente risolto i problemi del locale. Basta solo citare l'esperienza delle sale Anteo e Ciak per avere conferma di tutto ciò.

morosità, nè di altro genere, sembra essere un'intimidazione nei miei confronti in contrasto con lo spirito delle leggi 93 del 79 e n. 25 dell'80 che impongono alle Società di Assicurazioni di offrire parte dei loro appartamenti liberi agli stessi sfrattati.

Pregandola di voler pubblicare il mio caso sul suo giornale ringraziandola anticipatamente La prego gradire i miei migliori saluti.

Antonio Torti

Boy Souts ringraziano

Anche questa volta si è potuto osservare nel centro del quartiere San Leonardo sia sotto la pioggia del sabato 23 / 9, che nella soleggiata domenica del 24, molta gente che allegramente festeggiava partecipando fino alla luce di una tiepida e bizzarra illuminazione di fortuna, alla festa dell'uva, organizzata dal Comitato Inquilini S. Leonardo e dal gruppo Boy Scouts del quartiere.

Benché la stagione non ci è stata propizia, la partecipazione degli inquilini è stata massiccia e con nostra grande soddisfazione è riuscita anche a divertirsi, tra le squisite salsicce alla brace e movimentati passi di danza, le cui note musicali hanno rallegrato il circondario, rompendo la solita grigia e fredda monotonia di sempre che esiste in questi quartieri periferici a uso dormitorio.

Come al solito non sono mancate le domande "strane" tipo: — "ma chi glielo fa fare con questa pioggia" — oppure — "sembra che quelli del comitato si divertano più di tutti" —

Qualsiasi può rispondere che per un lavoratore non esiste il problema di pioggia o di sole per recarsi al lavoro, ma, tanto più egli ha sofferto di "disoccupazione", tanto più gusta di soddisfazione nel recarsi al lavoro adattandosi alle diverse situazioni che siano, di nebbia, freddo, pioggia o neve e reagisce trascurando, sia la poltrona, il termosifone e la televisione.

Così noi del Comitato Inquilini S. Leonardo, abbiamo troppo sofferto di "disoccupa-

zione" intesa nella conoscenza dei problemi, delle amicizie, delle chiaccherate e della partita a carte verso coloro che vivono a noi vicini, alla porta accanto, nel piano di sopra o di sotto, sull'autobus e ecc. ecc.

Forse il nostro sarà amore per l'ambiente che ci circonda, sarà la ricerca di una dignità, di una cultura del vecchio casolare o del piccolo paese di provincia, dove la gente si incontrava in piazza e ti salutava, dimostrando che tu, facevi parte di loro e loro parte di te, sarà amore per le coraggiose rivendicazioni che portiamo avanti, per il piccolo lavoro creativo di ogni giorno, sarà anche soddisfazione per le asprezze, le avversità, per i contrasti e le delusioni che continuamente incontriamo sorpassando.

Perché?

Ma che sarebbe mai la vita senza le asprezze che la accompagnano?

É pura illusione che il tutto facile, comodo, dia all'uomo la felicità. Essa la troviamo in base al coraggio di affrontare tutti quei disagi e assaporando il gusto di avere fatto, tentato e costruito, vivendo, collaborando e comprendendo i nostri simili in una meravigliosa e possibile vita d'insieme.

Purtroppo, il tempo ingeneroso delle ultime settimane non c'è stato amico; (infatti siamo capitati nel prematuro periodo delle grandi pioggie che, non sempre iniziano nella seconda metà di settembre) e non ha consentito di offrire al quartiere, quella "botte" e tutta quell'uva da pigiare e da gustare, in

quanto la stessa era stata precedentemente raccolta e pigiata dal viticoltore, per evitare la formazione di gravi danni di botrytis o muffa grigia.

Il Comitato Inquilini S. Leonardo e il gruppo Boy Scouts Milano 25, nella veste di organizzatori ringraziano le Ditte commerciali del quartiere che hanno generosamente offerto generi vari per la buona riuscita della manifestazione ma, ancora più sentito il grazie a tutti gli inquilini che hanno foltemente partecipato personalmente e con amici, con la speranza di riaverli compatti in prossime occasioni sia di divertimenti che per la ferrea rivendicazione dei diritti di civica esistenza.

Un grazie a questo giornale. Comitato inquilini San Leonardo

C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi ...

Chi non ricorda quest'inno alla primavera? Oggi, se pur autunno, parecchi in quartiere debbono aver rammentato questi versi. Dopo una battaglia durata oltre tre anni, il Comitato Inquilini S. Leonardo ha avuto il piacere di vedere l'apertura di un piccolo ma iniziale cantiere per la chiusura dei portici. Il Comitato formato da residenti di ogni credo o fede politica ha dato anima e corpo per questo avvenimento ed ha trovato comprensione ed aiuto da parte degli organi zonali: C.d.Z., Ufficio tecnico e commissione democratica III Decentramento I.A.C. P.M.

Come ricorderete abbiamo richiamato l'attenzione su questo problema sia attraverso le pagine di questo giornale sia con articoli fatti apparire sui maggiori quotidiani, nonché

delle autorità e della magistratura.

Il quartiere S. Leonardo, molto infelicemente è stato costruito su palafitte, ma sotto questi edifici non c'è il piacevole movimento di onde, bensì correnti gelide, di cui gli inquilini dei primi piani ne subiscono le conseguenze non esistendo isolamento termico; gli spazi comuni, poi, non sono altro che ricettacoli di rifiuti ed immondizie. Nonostante il Comune di Milano, proprietario degli edifici, avesse deliberato nel 1978 la chiusura perimetrale dei piloty, tutto taceva. L'attività frenetica ed instancabile del Comitato ha portato finalmente il cantiere; altra tappa raggiunta con la sola partecipazione della gente. Adesso dovremo vigilare affinché gli spazi coperti non vengano suddivisi tra speculazioni varie, ma destinati a quelle attività sociali già se-

gnalate e richieste dagli abitanti attraverso il Comitato.

Speriamo che ciò faccia profondamente riflettere; a fatica abbiamo ottenuto di poter disporre di qualcosa in più che un dormitorio; cerchiamo di averne massima cura, quella cura così inesistente nel campo giuochi che dopo pochi mesi dai lavori di sistemazione è tornato ad essere un recinto di residuati (non bellici), frutto del nostro carente civismo.

Crediamo nell'approvazione da parte degli inquilini dei primi piani, anche se prevalentemente assenti da ogni azione, che non dovranno più patire un freddo eccessivo nelle abitazioni; e, permetteteci di ricordare che: c'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi Comitato inquilini S. Leonardo

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dicembre 1981
avvisiamo gli abitanti del quartiere che in via UGO BETTI 40/D si è aperta una nuovaMACELLERIA - SALUMERIA di Cellamare Vincenzo carni scelte PIEMONTESI - specialità salsicce PUGLIESI e SICILIANEVISITATECI - sarete soddisfatti IL VOSTRO TELEVISORE E' GUASTO ? NON PREOCCUPATEVI, IL LABORATORIO CASIRAGHI E' A VOSTRA DISPOSIZIONE PER B/14 & COLORE CENTRO ASSISTENZA AUTOVOX VIA ALBANI 33 4982890-490641

... e nacque l'Istituto per le Case Popolari

L'espulsione del proletariato dal centro e l'afflusso di immigrati da esplodere a Milano, agli inizi del secolo, il problema della casa

Aspetti della vecchia Milano: il naviglio in via De Amicis Sesta puntata

Il 30 aprile 1900, Milano tagliò, sia pure non ufficialmente, il traguardo del mezzo milione di abitanti., Tre mesi dopo, la sera del 29 luglio, al Parco di Monza, dove era andato pe assistere ad un saggio ginnico, re Umberto, cadde assassinato da quattro pistolettate sparategli, quasi a bruciapelo, dall'anarchico Gaetano Bresci, venuto apposta dagli Stati Uniti "per vendicare — disse dopo l'arresto — tanti compagni uccisi o incarcerati.

Sei mesi ancora dopo, il 27 gennaio 1901, morì, in una cameretta dell'Hotel Milan, in via Manzoni, Giuseppe Verdi. La sua salma, seguita da una marea di gente, attraversò, in una mattina livida d'inverno, sul carro dei poveri (secondo le volontà del maestro), tutta la città per essere inumata nella casa dei musicisti, fondata dato stesso Verdi dieci anni prima, in piazza Buonarroti.

Così Milano entrò nel nuovo secolo, che la vedrà sempre più protagonista non soltanto della vita economica, ma anche delle vicende politiche italiane, nel senso che ogni cosa che avverrà qui avrà rilevanza storica per l'intera nazione.

Del resto Milano poteva già essere considerata, per molti aspetti, una città d'avanguardia e non soltanto a livello nazionale. Sin dalla fine dell'ottocento erano nate qui le prime biblioteche economiche di scienza, tecnica e cultura pubbblicate da Hoepli, da Sonzogno e da Fabietti. Il primo marzo 1901 venne inaugurata l'Università Popolare, prima del suo genere non soltanto in Italia, che si riprometteva di "diffondere con metodi moderni nelle classi popolari l'istruzione scientifica, letteraria, artistica e tecnica,

associata al concetto di civile educazione" e che era destinata a durare nel tempo (costretta dal fascismo nel 1937 a chiudere, riprese la sua attività nell'immediato dopoguerra sotto la presidenza di Emiliano Zano). Tra i promotori ci furono E.A. Butti, Gerolamo Rovetta, Angelo Filippetti, Luigi Gasparotto, Osvaldo Gnocchi Viani ed Alessandrina Ravizza, mentre primo segretario ne fu Augusto Osimo, poi passato all'Umanitaria, che nel 1903, rientrata in possesso dei suoi beni, che le erano stati confiscati dopo i fatti del 1898, potè riprendere la sua attività.

Nel 1902 un ex commerciante di stoffe, Ferdinando Bocconi, che aveva cominciato come ambulante e poi nel 1882, con il fratello Luigi, aveva aperto in piazza del Duomo i grandi magazzini "Alle Città d'Italia" (l'attuale Rinascente), resosi conto che nella capitale dell'industria ormai i "ragionatt" non bastavano più, ma che occorrevano dei laureati da inserire nelle amministrazioni delle grandi aziende, fondò la prima scuola privata di grado universitario in Italia: l'Università Bocconi.

Gli operai chiedono case Ma di problemi da affrontare ce ne erano tanti e grossi: dall'igiene, alla viabilità, all'edilizia, alla trasformazione dei servizi pubblici e privati, all'istaurazione di un nuovo rapporto tra comune e cittadini.

Stando all'opposizione i partiti popolari chiedevano l'abolizione del dazio di consumo (che pesava enormemente sulle classi più povere), la municipalizzazione dei servizi, il decentramento.

Giunti, dopo le elezioni del 1899, al governo delle città divisi e diffidenti tra loro (i socialisti prima dell'alleanzi avevano posto come condizione di non assumere responsabilità di giunta) si trovarono in difficoltà ad affrontare i problemi che si presentavano; primo tra tutti, allora come oggi, quello della casa.

Non è che a Milano di case non se ne fossero costruite, tuttaltro! Si calcola che tra il 1890 ed il 1902 siano stati costruiti circa 92 mila nuovi vani. Entro le mura della città interi quartieri, come il Bottonuto, che prendeva il nome da una vecchia locanda, erano stati abbattuti per far posto a nuovi palazzi; così il proletariato che vi risiedeva fu costretto, dalla speculazione

edilizia, a cercare casa oltre i bastioni, andandosi ad aggiungere ai quasi centomila immigrati, per lo più operai, che in quegli stessi anni erano giunti in città e che certo non potevano permettersi, con il loro misero salario, di andare ad abitare nelle nuove case, per la maggior parte di lusso e costose.

La sera del 29 gennaio 1902 il Consiglio Comunale si riunì, dopo una delle tante crisi, in una sala piena di gente. Erano operai muti, con il viso duro. Infilato nel nastro del cappello ciascuno di loro aveva un biglietto: "Vogliamo case operaie!", e visto che il sindaco, il radicale Giuseppe Mussi, era assente, perchè malato, quelle tre parole andarono a gridargliele sotto le finestre di casa, in via Unione, dandogli la sveglia.

E di una sveglia c'era proprio bisogno. Dopo molte discussioni finalmente il 23 maggio 1903 il Consiglio Comunale approvò una proposta della giunta per la creazione di una "azienda comunale per le case popolari", che entrò poi in funzione il 23 ottobre 1906 e che il 13 maggio 1908 divenne l'Istituto autonomo case popolari.

Mussi intanto era morto nel 1904, ma già dal 1903 gli era succeduto sulla poltrona di sindaco Giovan Battista Barinetti, che il 6 novembre di quello stesso anno fece annunciare dall'assessore Coucourde che sarebbe stato presentato in Consiglio un progetto per la costruzione di un impianto a vapore capace di fornire la forza elettrica necessaria per l'illuminazione pubblica del Comune. Il 28 dicembre 1903 non venne rinnovato il contratto con la Edison ed il 25 giugno 1906 il sindaco Ettore Ponti (un liberale progressista succeduto nel 1905 a Barinetti) presentò un progetto per una centrale elettrica in Valtellina. Tre anni dopo, il 13 maggio 1909, lo stesso Ponti propose la municipalizzazione dell'impianto elettrico comunale: nacque così la AEM (Azienda già Elettrica ed ora Energetica Municipale).

L'esposizione del Sempione

Ma l'avvenimento di maggior rilievo del 1906 fu la grande Esposizione internazionale del Sempione, il cui tema ispiratore era l'apertura al traffico della Galleria del Sempione "ponte di fraternità — dicevano i manifesti — fra mani che si stendono, cuori fatti per intendersi

ed anelanti di unire i loro palpiti in uno solo".

I preparativi erano iniziati nel 1901 e si erano protratti per cinque anni in una ridda di progetti, di concorsi artistici, di appalti di lavori (con contorno di bustarelle), in una vera ubriacatura di entusiasmi e di rettorica dove il rigoglio Liberty si accoppiava con la tecnica dell'acciaio. Ne nacquero mostruosi edifici adorni di fanciulle porta - lauro, minatori porta - lampada, stemmi di Savoia porta - bandiera. Lo scenografo scaligero Rovescalli allestì lungo i vialetti del parco un labirinto decorato di paesaggi internazionali, mentre una ferrovia sopraelevata venne costruita per collegare i due setkori della mostra: la zona Arena - Sempione e quella prospicente l'attuale piazza Buonarroti.

I festeggiamenti per l'inaugurazione, presenti, ovviamente, i sovrani, si protrassero dal 28 aprile al 3 maggio 1906. Dieci aerostati ondeggiavano nell'aria sopra i palazzi dell'Aeronautica e della Meteorologia. Al ristorante orientale si poteva degustare l'arrosto di pinne di pescecane, preparato da tre autentici cuochi cinesi, e dopo mangiato, per digerire, si poteva andare ad ammirare pesci e mostri marini all'acquario (l'unico edificio tuttora supersite), cannoni e batterie di cucina esposti gli uni a fianco delle altre dalle Acciaierie Krupp, porcellane presentate dalle fabbriche imperiali dello zar di tutte le Russie. Achille Brioschi lanciava il suo nuovo deodorante e disinfettante Lysoform, il fernet Branca sfidava il liquore Strega, l'Isolabella gareggiava con il Campari, mentre il Ramazzotti se ne stava in disparte, ricordando orgogliosamente le sue lontane origini: 1915.

Spuntan Lame funghi le ciminiere

Nel 1907 buona parte del comune di Greco Milanese venne annessa a Milano. La città cresceva e crescevano i problemi anche finanziari.

Nel 1908 il sindaco Ponti l' opose l'istituzione delimposta di famiglia ... e si attirò le ire dei suoi stessi amici di partito (liberali sì, ma soprattutto liberi di non pagar le tasse, che diamine!).

A quel tempo i contribuenti con reddito tassabile superiore a centomila lire erano a Milano 138, tra le 75 e le 100 mila 44, tra le 25 e le 75 mila 806 e tra le 10 e le 25 mila 3.732, ma "molti — de-

nunciò in Consiglio il radicale Sperati — per non pagare le tsse rinunciano alla cittadinanza di Milano. Ma a Milano ci vengono alla sera in automobile per andare a teatro e poi se ne tornano in villa; mentre tutti gli altri, i professionisti, gli impiegati, gli esercenti, a Milano ci restano e pagano". Neppure un cenno, ovviamente, agli operai, che magari lavorano proprio in quelle fabbriche che costruivano le automobili. Le più potenti venivano costruite a San Siro, alla Isotta Fraschini, il cui stabilimento sorgeva dove ora c'è l'Italtel. Altre si era messa a costruirne a Porte Venezia, in via Frisi, la Pregiata fabbrica di velocipedi Bianchi, forse non ancora sufficientemente soddisfatta del successo che stava avendo la bicicletta, specie dopo la prima edizione del Giro d'Italia vinto, nel 1909, da Luigi Canna, che a pochi chilometri dal traguardo era riuscito a raggiungere Gerbi e Galetti immobilizzati a Rho da un passaggio a livello.

In quello stesso 1909, con 50 mila lire avute in prestito dalla Banca Agricola, una piccola fabbrica di automobili avviata agli inizi del secolo dal francese Alexandre Darracq in un hangar contiguo ad un albergo con stallazzo, il Portello (al di là dell'Arco del Sempione), divenne l'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, o più brevemente ALFA, che qualche anno dopo aggiungerà il nome dell'ing. Nicola Romeo diventato Alfa Romeo. Tra tante fabbriche di auto non poteva nascere che qui un nuovo movimento culturale ispirato alla velocità ed al dinamismo. Il 29 marzo 1906 era andata in scena alla Scala la prima della "Figlia di Jorio" di Gabriele D'Annunzio, ma fu uno degli ultimi guizzi del decadentismo. Già incalzavano Tommaso Filippo Marinetti ed il suo Futurismo ispirato ai prodigi della tecnica, al primo volo dei fratelli Wright, al telegrafo senza filo di Marconi, all'elettricità, alle macchine, ma soprattutto al nuovo paesaggio industriale della città con le ciminiere che spuntavano come funghi in tutta la periferia.

Il manifesto futurista marinettiano, firmato 1'11 febbraio 1910 dai pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini, Luigi Russolo e Giacomo Balla in un caffè di via Carlo Alberto e pubblicato il 20 febbraio sul parigino Le Figaro, in sostanza chiedeva la demolizione del conformismo lette-

rario, dell'accademia, del manierismo ed il riconoscimento dell'epoca nuova nata con il vapore e con le macchine; ma lo chiedeva con un corollario di isterismi e di buffonate "morte — diceva — al chiaro di luna, ai musei d'arte, alle belle donne, alla sintassi, alla punteggiatura, al senso comune, all'armonia, all'ordine prestabilito. Viva il motore, il movimento, l'urlo. Gloria alla guerra, sola igiene del mondo", e per quest'ultimo grido il Futurismo ebbe la sventura, meritata, di incontrarsi con D'Annunzio prima e con lo squadrismo poi. Lo stesso Marinetti, profeta dell'anticonformismo, finì, in feluca e spadino, in una poltrona dell'accademia mussoliniana.

Ciao Ninetta Addio Verzee

Ma l'avvenimento più significativo di quell'anno fu la traversata delle Alpi. Il francese Chavez precipitò, uccidendosi, presso Domodossola; ma il 25 settembre 1910 i milanesi poterono salire sui tetti ad ammirare un grande uccello metallico che volteggiava attorno alla madonnina. A Taliedo, fuori porta Vittoria, venne organizzato un circuito aereo. Con cento lire tutti (cioè pochi) potevano provare l'ebrezza del volo. Venne anche il re, che visitò gli hangars ed assistè allo scontro fra due velivoli. Marinetti, riferirono le cronache, si concesse "una vera orgia di voli".

Due settimane dopo, il 10 ottobre, venne inaugurata in via Manfredo Fanti la Casa del Popolo, con un saloneteatro di 5 mila posti. "Il lungo desiderio delle classi operaie milanesi fu ottimamente interpretato dall'Umanitaria", scrissero i giornali; ma intanto in luglio i "Veggioni" del Pio Albergo Trivulzio erano stati sfrattati dalla troppo centrale via della Signora e mandati "a cà del diavol", all'estrema periferia, sulla strada per Baggio, in quella che da allora sarà chiamata la "baggina". Stessa sorte nel dicembre, sempre del 1910, per il Verziere (el verze reso famoso dalla Ninetta del Porta), che da piazza Santo Stefano, subito dietro il Duomo, fu spostato fino all'ex fortino di Porta Vittoria, dove resterà fino al 1965.

(6 - Continua. Le puntate precedenti sono state pubblicate sui numeri 6, 7 - 8, 9, 10 e 11 del 1981)

dicembre 1981 milano 19 - pagina 3 BREVE
STORIA DEI PRIMI ANNI DI AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Nominati tre nuovi consiglieri di zona

Nella seduta del 13 novembre scorso tre nuovi consiglieri comunisti sono entrati a far parte del Consiglio di Zona 19, in sostituzione di altrettanti consiglieri dello stesso gruppo che si sono dimessi.

I dimissionari sono l'arch. Aldo Monzeglio, già coordinatore della Commissione Pianificazione Territoriale, il dr. G ianalessandro Moroni, già coordinatore della Commissione Igiene Sanità Servizi Socio Sanitari, ed Anna Maria Amato. Nel presentare le sue dimissioni l'arch. Monzeglio ha dichiarato che esse gli sembravano dovute essendogli stato conferito un incarico professionale da parte dell'Amministrazione Comunale riguardo al rilevamento del patrimonio edilizio pubblico al fine di valutarne la sua agibilità da parte di persone handicappate e ritenendo esservi incompatibilità tra carica elettiva e incarico professionale.

Sottolineato che il "fascino" del decentramento ha il suo valore autentico nel mantenere vivo il senso di sfida contro l'invecchiamento del potere o dei poteri più o meno centrali e ricordando che l'incarico professionale conferitogli gli consente di non venir meno all'interesse ed all'impegno di lavorare nel sociale, Monzeglio ha concluso dichiarando di ritenere che il fine delle istituzioni "è quello di trovare la coincidenza tra interessi collettivi pubblici ed interessi personali ed allora pare opportuno che si rimuova l'ipocrita condizione che le cariche elettive, sempre più impegnative, debbano fingere di prescindere da questa coincidenza".

Da ragioni professionali sono state motivate pure le dimissioni del dr. Gianalessandro Moroni, che ha avuto un importante incarico dalla Regione nell'ambito dell'attuazione della riforma sanitaria, mentre Anna Maria Amato ha così motivato le proprie:

Desidero, attraverso "Milano 19", rendere note, soprattutto nel rispetto di tutti coloro che mi hanno eletto, le motivazioni che mi hanno indotto a rassegnare le mie dimissioni da Consigliere dei C.d.Z. 19:

A seguito delle dimissioni del Dr. Moroni, coor-

dinatore della Commissione Sanità, il gruppo del P.C.I., del quale ho fatto parte come indipendente, mi ha chiesto la disponibilità a sostituire il Consigliere Moroni, in quanto la mia attività nel sociale e il mio interesse per i problemi socio - sanitari, avrebbero garantito il collegamento con la realtà dei quartieri e dei vari ceti sociali della zona, anche in vista della costituzione dei Comitati di Gestione della U.S.S.L., i cui compiti non sminuirebbero l'importanza del ruolo della Commissione Sanità del C.d.Z. nel rapporto con la gente e con gli organismi di gestione sociale.

Purtroppo impegni e problemi famigliari non mi hanno permesso di accettare un simile incarico, sia per l'intensità dell'attività richiesta, sia per gli orari di riunione. Ho ritenuto quindi più opportuno ed onesto rassegnare, anche se con rammarico, le mie dimissioni da Consi-

gliere di Zona per permettere, attraverso sostituzioni con altri non eletti, competenti e con maggiore disponibilità di tempo, un rafforzamento della presenza del gruppo comunista ed una ulteriore qualificazione del C.d.Z. 19.

Le mie dimissioni non vanno comunque intese come un abbandono degli impegni sociali perchè intendo comunque operare ancora sia nella Commissione Sanità del C.d.Z. che nell'associazionismo e negli organismi della gestione sociale.

Anna Maria Amato

Ai tre consiglieri dimissionari — ai quali il Consiglio ha espresso il suo ringraziamento per il lavoro da loro svolto — sono subentrati Paolo Righini, Angelo lolita e Rosanna Magni Ferri, primi dei non eletti della lista del P.C.I. alle elezioni del giugno 1980 per il Consiglio di Zona.

Si è svolto nel mese di novembre, presso l'aula magna del liceo scientifico Vittorio Veneto, un ciclo di films organizzato dal Centro d'Iniziativa Culturale S. Siro.

Il Centro, costituito da giovani appartenenti a gruppi e partiti politici di sinistra, si propone di lavorare nel campo dell'attività sportiva, ricreativa e culturale; tra le iniziative previste per il futuro vi sono corsi di ginnastica (di cui riferiamo a parte) e, pare, di karatè, spettacoli musicali e teatrali.

Il films proiettati sono (nel momento in cui viene scritto questo articolo solo i primi tre): Mean street, Jonas che avrà vent'anni nel 2000, Il piccolo grande uomo, Una squillo per l'ispettore Klute, Amici miei.

L'iniziativa è un tentativo di trasformare l'abitudine che vuole i quartieri di periferia come zone dormitorio senza una propria vita culturale al di fuori dei bar e delle discoteche.

Assieme al ciclo di incontri - conferenze sulla storia della società capitalistica organizzato dalle donne del consultorio di via Albenga, ed alle attività organizzate in precedenza dal circolo culturale ANPI (proiezioni di film sulla condizione operaia e dibattiti sulla cultura dell'antifascismo), la nascita

di questo circolo dimostra che il problema di vivacizzare la vita culturale della zona non solo è sentito, ma anche dà vita a piccole attività di gruppi spontanei.

E pare che queste iniziative muovano davvero qualcosa: ora anche il consiglio di zona si inserisce in questa nuova tendenza. Organizzando, indovinate un po' che cosa? Un ciclo di films, naturalmente.

(M.M.)

Sembra sia giunto il momento magico per le vecchie cascine cadenti che esistono nella nostra zona. Dopo la cascina Lampugnanello, che, come abbiamo riferito nel nostro numero di settembre, è stata chiesta in affitto dal gruppo editoriale Electa, che si è impegnato a ristrutturarla, è ora la volta della cascina Brusada, che sorge a San Siro nella zona ta viale Caprilli e piazzale Segesta.

La Brusada, di proprietà comunale, è una vecchia cascina settecentesca da tempo disabitata, di cui è praticamente in piedi soltanto un fronte e per il cui recupero soo necessari grossi interventi. Interessato a tale struttura è l'istituto di Gemmologia, che l'ha chiesta in affitto dal Comune intendendo farne una propria sede di dibattiti e di un museo

delle pietre e che si è impegnato ad accollarsi le spese necessarie (previste in circa due miliardi di lire) per la ristrutturazione della cascina.

Nell'esprimere il suo giudizio favorevole per la cessione in affittanza della struttura all'Istituto di Gemmologia, il Consiglio di Zona 19 ha espresso altresì la sua volontà di essere presente agli incontri per la stipula

della convenzione per far si che l'iniziativa dell'istituto possa essere anche un servizio al quartiere, auspicando che in futuro, anche mediante l'utilizzo di oneri di urbanizzazione, sia possibile andare al recupero diretto di altre cascine della zona per farne la sede di servizi sociali.

(Nella foto la cascina Brusada).

Lo scolmatore dell'Olona

In una lettera inviata agli assessorati ai Lavori Pubblici della Regione Lombardia e della provincia di Milano, nonchè all'Assessorato all'Ecologia del Comune di Milano, l'Amministrazione

CINEMA A LUCE VERDE

Un bel film sotto casa

In applicazione di una delibera del Consiglio di Zona 19 dell'ottobre scorso (di cui abbiamo già dato notizia nel nostro numero di novembre) ha avuto inizio la proiezione di una serie di film a "luce verde" programmata dalla Commissione Cultura sport tempo libero ed intesa a dare la possibilità agli abitanti della nostra zona, priva di sale cinematografiche, di vedere film di buon livello culturale ed artistico pagando un modesto prezzo di ingresso.

La serie di film, che vengono proiettati nella sala

della Fondazione Convitto Edile in via Paravia 63 a San Siro e nella sala parrocchiale Regina Pacis in via Kant 8 al Gallaratese, ha avuto inizio con la pellicola "Io grande cacciatore" di A. Harvey, con M. Shen S. Waterstone, proiettata il 19 novembre al Gallaratese ed il 20 novembre a S. Siro, seguita da "una notte d'estate - gloria" di J. Cassavetes, con G. Rowlands B. Henry, proiettato rispettivamente il 26 ed il 27 novembre.

Per il mese di dicembre il programma prevede i films "Chiedo asilo" di M. Ferre-

ri, con R. Benigni, il 3 al Gallaratese ed il 4 a S. Siro, "1941 allarme a Hollywood" di S. Spierberg, con D. Aykroyd N. Beatty, nei giorni 10 e 11 rispettivamente al Gallaratese ed a S. Siro, e "Atlantic City" di L. Malle, con B. Lancaster, nei giorni 17 e 18, sempre prima al Gallaratese e poi a San Siro.

Gli spettacoli hanno inizio sempre alle ore 21 ed il prezzo di ingresso, per entrambe le sale, è stato fissato in 500 lire, mentre per i titolari di "Carta 60" 1 accesso è gratuito.

provinciale di Pavia ha lamentato che la commissione a suo tempo istituita per la gestione del canale scolmatore di Nord - Ovest — il corso d'acqua artificiale che porta al Ticino le acque di piena dell'Olona, che interessa la nostra zona, e del Seveso — ha evidenziato "una operatività assai scarsa a causa di disfunzioni organizzative e di carenza di documentazione".

Nella lettera, firmata dall'assessore all'Ecologia della Provincia di Pavia, il comunista Giuseppe Inzaghi, si lamenta in particolare che le richieste presentate in commissione dai rappresentanti della Provincia di Pavia, prof. Natale, e del comune di Pavia, prof. Iannelli, non siano state soddisfatte. "Tutto ciò — afferma Inzaghi — rischia di impedire alla commissione di perseguire lo scopo per il quale essa è stata costituita, per creare cioè un efficace organismo gestionale del sistema idraulico Seveso, Olona, canale scolmatore".

Mostra del miniquadro a Trenno

Dal 28 novembre al 13 dicembre è aperta tutti i giorni, escluso il mercoledì, secondo l'orario dei pubblici esercizi, una mostra promozionale del "miniquadro" allestita nel rinnovato salone della Cooperativa La Vittoria (in via F. Giorgi 15 a Trenno) per iniziativa del Gruppo Sirio.

I quadri esposti, il cui lato maggiore non supera i trenta centimetri (cornce esclusa), sono opera di artisti soci e non del Gruppo Sirio e della Cooperativa, che tro-

vano così occasione di esporre con maggior rilievo le loro opere, cui spesso non viene dato adeguato risalto in esposizioni dove siano esposti anche quadri di dimensioni superiori.

Con questa iniziativa il Gruppo Sirio ha inteso essere ancora una volta presente nella nostra zona, dove già da anni opera e dove ha trovato nella Cooperativa La Vittoria, presso cui ha sede, un valido appoggio per le sue attività artistiche e culturali.

La cascina Brusada sarà ristrutturata? GAVONI marmitte originali nazionali ed estere MARMITTE sostituzione immediata GANCI marmitte garantite 100.000 Km. applicazione ganci per ogni tipo di vettura traino in giornata Tel. (02) 46.37.91-46.93.385 MILANO collaudi eseguiti nella nostra sede Via Carlo Ravizza, 4 -11 mMano 19 - pagina 4 dicembre 1981
~CRONACA Cinema a S. Siro

Arriva l' 85, il 72 ritarda

Una nuova linea di autobus, che collegherà la nostra zona, e più direttamente il Gallaratese, alla Zona 20 dovrebbe entrare in funzione prima della fine dell'anno. Lo ha assicurato l'Assessore ai trasporti Korach nel corso di un'assemblea pubblica organizzata congiuntamente dai Consigli di Zona 19 e 20 e tenutasi 1'11 novembre scorso in via Sapri, presente anche l'assessore all'urbanistica Mottini.

La nuova linea, che dovrebbe avere il numero 85, partirà dalla stazione Urtiguay della MM per raggiungere piazzale Kennedy, poi percorrerà viale De Gasperi, attraverserà via Gallarate, passerà davanti al Cimitero Maggiore e quindi, percorrendo via Sapri, via Brunetti e viale Espinasse, raggiungerà piazza Santorre di Santarosa. In un secondo tempo la linea verrà prolungata fino alla stazione della MM Lampugnano in modo che possa meglio servire gli allievi dell'Onnicmprensivo che abitano in Zona 20.

Questa linea, ha detto l'assessore Korach, potrà essere in attività non appena entrerà in funzione il semaforo all'incrocio di via Gallarate, la cui installazione è prevista entro la prima quindicina di dicembre.

Diverso è invece il discorso per il prolungamento della linea 72 da Trenno alla stazione MM Bonola. Difatti nella stessa riunione è stato detto che per tale prolungamento è necessario costruire prima un tratto di strada non essendo pensabile di far transitare degli autobus lungo la stretta e tortuosa via Lampugnano.

I topi in cucina

Una allarmante situazione sanitaria alla scuola materna di via Mar Jonio a S. Siro

Il Consiglio Scuola della Materna di Via Mar Jonio gradirebbe sapere se per avere finalmente la nuova cucina presso la scuola elementare di Via Paravia, che provvede alla preparazione dei pasti, deve attendere che i bambini e gli operatori della scuola, che fruiscono della refezione, muoiano di leptospirosi viste le quotidiane passeggiate di topi nella stessa.

L'altra alternativa è la morte per avvelenamento da veleno per topi cosparso in abbondanza dall'Ufficio d'Igiene per ovviare all'inconveniente.

È ovvio che non attendiamo risposta da chi ha ignorato per anni tutte le segnalazioni relative al problema.

Nuove adesioni all'iniziativa

Si allunga l'elenco degli esercenti della nostra zona che applicano facilitazioni e sconti a chi ha compiuto i 60 anni

Continua con successo l'operazione "Carta dei servizi '60", ossia di quella speciale tessera istituita dal Comune di Milano, che riserva facilitazioni e sconti particolari in negozi, pubblici esercizi e ristoranti. Per quanto si riferisce alla nostra zona ad un primo gruppo di tintorie e di parrucchieri per uomo si sono ora aggiunti nove acconciatori per signora per cui gli esercizi che praticano sconti ai possessori della carta sono:

Tintorie

Berto, via Altamura 16; sconto 15% - Angelucci, via Paravia 26; sconto 10%

Parrucchieri per uomo

Capani, p.za C. Amati 1;

sconto 15% - Gabbrielli, via Trenno 15; sconto 15% -

Grazioli, p.za Rosa Scolari

mNano 19 - pagina

PIAZZA BONOLA

1; sconto 15%; Deblasio, via Caccialepori 17; sconto 15% - Solima, via Ricciarelli 43; sconto 15% - Caiola, via Celio 2; sconto 15% - Castellana, viale Aretusa 19; sconto 15% - Galli, via G. Ciardi 25; sconto 15% - Dello Spedale, via Rembrandt 56; sconto 10%.

"Un indecoroso spettacolo"

Esiste solo sulla carta - Ha dato il nome ad una stazione della MM, ma la piazza non esiste e forse non esisterà mai

Una querela contro il fracasso a S. Siro

Visti vani tutti i tentativi (tra cui una lettera pubblicata su Milano 19 del'ottobre 1981) un gruppo di abitanti della zona di S. Siro compresa tra le vie Tesio, Harar e Patroclo hanno presentato alla procura della repubblica di Milano la seguente Essendo risultati vani gli esposti presentati ripetutamente in varie sedi, sporgiamo querela contro tutti i responsabili, amministratori comunali, organizzatori e gestori dei vari spettacoli, perche nel totale disprezzo dei più elementari diritti dei cittadini, quale il diritto al riposo, pur tutelato dalla legge, la zona di S. Siro compresa tra le vie Tesio, Harar e Patroclo viene da circa un anno adibita, in successione, a manifestazioni di vario tipo (Stunt cars, luna park e, in questi giorni, teatro tenda) estremamente rumorose.

I vigili urbani, intervenuti dopo la valanga di proteste di cittadini esasperati, sono impo-

Acconciatori per signora Bertocchi, via Cilea 106; sconto 15% - Cherchi, p.za Zavattari 4, sconto 15%; Nolli, via S. del Piombo 4, sconto 15%; Novelli, via Capecelatro 55, sconto 15%; Capelli, via Morgantini 25; sconto 15%; Pilloni, via Venezuela 6; sconto 15%; Ruggeri, via Civitali 25; sconto 15%; De Bellis, via Sem Benelli I l ; sconto 15%; Sbrizzi, via Mosè Bianchi 103, sconto 15%. tenti, perchè le multe (L. 20.000! ! ! ) non rappresentano il benchè minimo deterrente per gli organizzatori, che continuano impunemente a rendere impossibile il riposo, producendo un fracasso che va ben oltre il limite della normale tollerabilità e che si protrae fin oltre le 23,30.

Autorizzare queste attività nel centro abitato significa privare coscientemente del riposo chi lavora, sebbene siano ormai ben note le nefaste conseguenze dell'inquinamento acustico sull'organismo (incapacità di concentrazione e di applicazione, nervosismo, irritabilità, ulcera gastrica etc.).

Chiediamo pertanto con la presente l'intervento dell'autorità giudiziaria per porre fine a quello che rappresenta un'evidente violazione dei diritti del cittadino.

Milano, 11 ottobre 1981.

(seguono 212 firma, prima firmataria Giuliana Filippazzi Brandazzi)

Corsi di storia in via Albenga

Sono iniziati presso il Centro Sociale di via Albenga 2 i corsi di storia organizzati per iniziativa del Comitato di Gestione del Consultorio, già da noi preannunciati nel nostro numero di novembre.

I corsi, che hanno inizio alle ore 20,30 precise, sono stati aperti dal prof. F. Catalano, che ha affrontato i temi "Nascita e sviluppo del Capitalismo", lunedì 16 novembre, e "L'età della borghesia rivoluzionaria", se-

TEATRO NELLA ZONA

"Spirito Allegro"

Commedia brillante in tre atti di Mei Coward.

Regia di Enj Lodi Trigari. Il circolo culturale "Il Convegno" della parrocchia Regina Pacis, annuncia il debutto stagionale della compagnia teatrale" G. Ma-

rinaccio" con la commedia "Spirito Allegro" previsto per sabato 12 Dicembre alle ore 20,45 con replica domenica ore 15,30, al SaloneTeatro di via E. Kant, 8 Milano.

guito lunedì 30 novembre dal prof. I. Barbadoro sul tema "Problemi socioeconomici all'indomani del Risorgimento".

A partire da questo mese di dicembre i corsi si svolgeranno secondo il seguente programma: - lunedì 14 dic. ore 20.30 prof. I. Barbadoro

I problemi socio-economici dell'Italia del primo novecento

- lunedì 21 dic. ore 20.30 prof. F. Catalano

Dalla Prima Guerra Mondiale al fascismo

- lunedì 1l gennaio 1982 ore 20.30 prof. F. Catalano

Antifascismo e resistenza

- lunedì 18 gennaio 1982 ore 20.30 prof. P. Venturi

l'Europa del secondo dopoguerra

- lunedì I febbraio 1982 ore 20.30 dott. M. Cuminetti

Il ruolo della Chiesa dal 1500 al 1800

- lunedì 8 febbraio 1982 ore 20.30 dott. M. Cuminetti

Il ruolo della Chiesa dal 1800 ad oggi.

Non sarà nell'immediato la sistemazione di Piazza Bonola a giudicare dalla risposta che la Commissione Pianificazione Territoriale ha dato alla delegazione che ha presentato la petizione qui sotto riprodotta. Causa i tagli governativi la Piazza in questione non risulta essere tra le opere prioritarie programmate dal Consiglio di Zona. Questo comitato intende sottoporre alla Vs. attenzione un problema che investe proporzioni più ampie delle nostre deleghe di rappresentanti dei caseggiati n°

2 e 4 di Via Mario Borsa (I.A.C.P.).

Ci riferiamo nello specifico allo spazio urbano definito solamente sulla carta, col nome di PIAZZA BONOLA.

Da ormai 12 anni gli abitanti che vivono attorno a questo spazio, hanno assistito al degrado dell'ambiente e al completo disinteressamento degli enti responsabili di questa popolosa zona.

Si potrebbe dire, che la politica del rimando sia stata causata dai lavori della Metropolitana (BONOLA - S. LEONARDO)

ma ormai è da anni che questo servizio funziona.

La situazione di abbandono che denunciamo ha, negli ultimi anni provocato dei progressivi peggioramenti. Questo spazio è stato destinato anche a discariche abusive di MATERIALI INQUINANTI.

Abbiamo assistitoperiodicamente a lavori, (più che altro, semplici spostamenti di terreno) senza mai cogliere un segnale positivo che facesse intendere una prossima, definitiva sistemazione della zona.

Siamo sicuri di trovare questo Consiglio di Zona, disponibile a ricercare con noi, le opportune pressioni dirette in due direzioni.

Una pressione rivolta all'Assessorato dei Lavori Pubblici di Milano; l'altra pressione l'I.A.C.P. che anch'esso in fatto di rimandi è altrettanto campione; infatti a tutt'oggi, dopo più di dieci anni non ha ancora provveduto a definire il piano particolareggiato delle aree adiacenti l'edificio di comune utilizzo.

È di pochi giorni fa una ulteriore dimostrazione della scarsa considerazione che questi enti hanno per gli abitanti di questa zona.

La costruzione di un marciapiedi, ci vede privati di uno spazio nel quale mettevano le auto in sosta. Lo spazio è rimasto, ma non lo si può raggiungere perchè non ci sono vie di accesso. Questa è Piazza Bonola! Un indecoroso spettacolo di inefficienza. Sicuri di un vostro autorevole interessamento, chiediamo a questo Consiglio di Zona di intervenire per uscire da questo isolamento che non siamo più disposti a tollerare.

Comitato Inquilini Via M. Borsa 2 e 4

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dIcembre 1981
D.C.C.
"*"CRONACA

Marcia per la pace al Quartiere gallaratese Gli studenti milanesi in

Il 15 novembre 1981 organizzata dal Circlo Arci Uisp "Giulio Trevisani si è svolta nell'ambito delle manifestazioni per la pace nel mondo, una gara di marcia con partenza e arrivo al centro Onnicomprensivo, che ha visto la partecipazione di un buon numero di atleti milanesi che hanno risposto all'invito con sportività e sensibilità sociali.

Su un percorso di 8 Km. snodato nelle strade del quartiere ha vinto il più volte azzurro Pierangelo Fortunati, dopo aver piegato la resistenza del tenace

Paolo Ferrari suo compagno di colori nella Nuova atletica Astro.

II tempo del vincitore: 35' e 58"

è la dimostrazione di quanto siano valide le doti atletiche dello stilista milanese.

Al terzo posto si è classificato l'ottimo Giorgio Vallini, giovane atleta del Milan Marcia, allenato

Pierangelo Fortunati

Ferrari Paolo

Vallini Giorgio

Fichera Riccardo

Amoroso Renato

Ciofi Giancarlo

Ugo Italo

Lavorerio Luca

Suppa Daniele

Caporale Giuseppe

Liuzzo Natale

Lugli Paolo

Ribolzi Egidio

Foti Lino

Bonomi Aldo

da Paolo Bremi, che svolge la sua attività di allenatore anche in quartiere avviando allo sport della marcia ragazze e ragazzi, usufruendo delle strutture tecniche messe a disposizione dal Circolo Arci Uisp "Giulio Trevisani".

Subito dopo giungevano al traguardo Riccardo Fichera che regolava nel finale il giovane avvocato milanese Renato Amoroso e Giancarlo Ciofi.

Un cenno particolare alla massiccia presenza dei giovani atleti della Nuova Atletica Astro, guidati da Pietro Pastorini e da Mario Casolaro, due validi tecnici che impegnano tutto il loro tempo libero, nei quartieri Gallaratese e Quarto Oggiaro, per portare allo sport un numero sempre più alto di giovani.

iniziative tendenti al disarmo.

parrucchiere per signora

39'50"

Una manifestazione meravigliosa! Questo pensiamo sia il parere di tutti sul corteo che ha avuto luogo il mattino di sabato 31 Ottobre. Circa 20.000 studenti milanesi hanno sfilato nelle vie del centro dimostrando contro l'installazione di testate nucleari in Europa e a favore di

Dibattiti sulla pace con Padre Turoldo

Il 22 ed il 24 novembre scorsi si sono svolte nella nostra zona, rispettivamente nell'aula magna del Vittorio Veneto a S. Siro e presso la chiesa SS. Martiri al Gallaratese, due manifestazioni per la pace, cui hanno aderito le ACLI, l'ARCI, l'ANPI, la FGCI, il PCI, il PdUP, il PSI, l'UDI, il SUNIA, il SICET, il CUZ S. Siro-Rho ed altri organismi ed associazioni democratiche della zona.

Ad entrambe le manifestazioni è intervenuto padre Davide Maria Turoldo per porre in risalto l'importanza della battaglia per la pace "senza aggettivi" e per esprimere il proprio auspicio che il movimento per la pace e per il disarmo diventi tanto forte in tutto il mondo da arrestare la marcia della morte e da far si che le ingenti risorse oggi destinate agli armamenti vengano destinate a risolvere ben più gravi problemi a partire da quello della fame nel mondo.

studenti della zona 19. Questa così ampia partecipazione conferma il vastissimo seguito che hanno avuto e hanno tuttora le iniziative sulla pace. Nei 20.000 che hanno sfilato sotto un cielo di un azzurro più intenso di quello delle bandiere dell'ONU c'era la consapevolezza di essere componenti di un movimento apartitico, ma in cui ognuno conserva la propria identità politica, l'unico tipo di movimento che può opporsi alla logica guerrafondaia di quei governi che permettono che vengano installati sul loro territorio degli ordigni micidiali. Un'altra caratteristica di quella mattina fu lo stupore, stupore per l'enorme partecipazione, certo, non così numerosa di quella di Roma, di cui serbiamo ancora il ricordo, ma comunque tanto folta quanto forse Milano non abbia mai espresso per manifestazioni di tipo studentesco. Stupore perchè dopo quanto si era detto all'assemblea cittadina del Palalido non ci si aspettava una tale partecipazione. Invece ciò è avvenuto, il movimento pacifista milanese ha dimostrato di avere una grossa dialettica interna, ma di sapere coordinare nei momento operativi gli sforzi di tutti, al di sopra delle tendenze politiche proprie. Una grossa prova di maturità dunque per un movimento tanto numeroso quanto di recente formazione. tempo 35'58" tempo 36'14" tempo

Alla manifestazione al Vittorio Veneto sono intervenuti anche l'on. Aldo Bonacini, deputato al Parlamento europeo per il PCI, che ha anch'egli posto l'accento sulla necessità di lottare per la pace, senza la quale non c'è progresso, nonchè l'assessore Baccalini, del direttivo provinciale del PSI, e Cominelli, della segreteria nazionale del PdUP, che ha detto che deve essere non la falsa sicurezza degli armamenti a garantire la pace, bensì la pace a garantire la sicurezza.

Nell'ambito del dibattito sulla questione della scuola media Matteo Ricci il consigliere di zona Luigi Volpe Rinonapoli, del gruppo comunista, ha presentato la seguente mozione di censura nei confronti del consigliere democristiano Gibelli.

IN CONSIGLIO DI

ZONA

mi riconfermava l'accusa dichiarando di aver ricevuto l'informazione direttamente dal vicecapogruppo della DC, consigliere Gibelli. Il consigliere Gibelli, dietro mia sollecitazione in presenza del signor Rutelli, non smentiva quanto affermato da questi.

Makò

milano (quartiere cominci) via delle onde. 15/a tel. 3087729 i

Nel corso della seduta aperta indetta dal Consiglio d'Istituto della Scuola Media M. Ricci il giorno 29 ottobre u.s., nel salone del C.d.Z., alla presenza dei Genitori della scuola, uno dei partecipanti, il sig. Rutelli, mi dichiarava che era inutile discutere perchè il CdZ aveva già deciso di trasferire la scuola Ricci presso l'Omnicomprensivo, facendo svolgere le lezioni al pomeriggio, e quindi "passando sopra la testa dei cittadini". Alla mia secca risposta che la notizia era del tutto falsa, il sig. Rutrelli

Ora, il consigliere Gibelli sa molto bene, perchè ha partecipato alla riunione dell'Ufficio di presidenza e dei Capigruppo del CdZ 19 di lunedì 26 ottobre u.s. che: il CdZ non poteva aver preso alcuna decisione in quanto si sarebbe riunito solo oggi, 30 ottobre;

in quell'occasione è stato espresso solo il parere, sul quale il consigliere Gibelli non trovava alcunchè d'eccepibile, che agli effetti di una immediata ripresa delle attività scolastiche, della continuità ed efficienza dello studio, in mancanza fino a quel momento di possibili soluzioni che consentissero lo svolgimento delle lezioni al mattino, l'utilizzazione dell'Onnicomprensivo, possibile subito, appariva la più razionale; che si riconfermava al consigliere Finazzi di continuare la ricerca di altre possibili e più soddisfacenti soluzioni e che, comunque, la decisione ultima spettava ai Genitori e al Consiglio d'Istituto; che il sottoscritto, in ogni caso, riteneva indispensabile

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ascoltare e tenere in considerazione le giuste esigenze dei genitori della Ricci indicendo, autonomamente come CdZ, un'Assemblea nella quale prospettare tutte le soluzioni possibili. Tra altre osservazioni riguardanti il caso, richiedevo, se fosse stata scelta la soluzione Onnicomprensivo, che venissero garantite nel modo più assoluto tutte quelle condizioni di assistenza, tutela e sorveglianza dei ragazzi che sono in sostanza i più diretti interessati. Ciò premesso, il diffondere notizie false e tendenziose in un'Assemblea resa ancor più infuocata anche dalla scelta sbagliata della sede (che non condivido perchè limitativa dei diritti di partecipazione dei cittadini), contribuisce a gettare discredito sull'Istituzione, a crearfe sfiducia nel Decentramento, a suscitare diffidenze e malanimo verso chi opera per la collettività, i Consiglieri, a qualunque gruppo democratico essi appartengono.

Pertanto: sostengo inammissibile il comportamento personale del consigliere Gibelli che nulla ha a che vedere con qualsiasi prassi di polemica politica, per quanto aspra possa essere. Chiedo formalmente a questo Consiglio che venga votata una mozione di censura verso il consigliere Gibelli per comportamento scorretto nei riguardi dell'Istituzione.

Volpe Rinonapoli Luigi Consigliere della Zona 19 Milano, 30 ottobre 1981 Tale mozione è stata approvata dal Consiglio di Zona con 14 voti favorevoli (gruppi P.S.I., P.C.I. e D.P.), 5 contrari (DC) e 3 astensioni (P.R.I., P.S.D.I. e P.L.I.), mentre il consigliere Gibelli non ha preso parte alla votazione allontanandosi dall'aula durantre il tempo in cui la stessa ha avuto luogo.

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corteo
per la pace
Tutte le scuole si sono mosse, da quelle solitamente attive per arrivare a quelle che purtroppo disertano spesso questo genere di appuntamenti, a questo riguardo dobbiamo sottolineare il nostro compiacimento nel vedere il fiammante striscione degli Nuova Atletica Astro Nuova Atletica Astro Milan Marcia AICS Pro Sesto AICS Pro Sesto Milan Marcia Milan Marcia N.A. Astro N.A. Astro N.A. Astro N.A. Astro N.A. Astro N.A. Astro N.A. Astro Milan Marcia
tempo 40'51"
Una mozione di censura

ITALTEL una fabbrica in lotta

Un altro "buco nero"?

Purtroppo dobbiamo constatare che prendono sempre più corpo le preoccupazioni ed i timori che avevamo avvertito e pubblicamente manifestato a livello di zona circa un ritorno da parte di "chi conta" sia a livello politico - amministrativo che a livello economico, a considerare il territorio alla "vecchia maniera" degli anni '60. Cambiano certo gli obiettivi specifici che si intendono raggiungere, ma la logica rimane la solita con l'aggravante che gli effetti sociali conseguenti oggi saranno ancora peggiori di quelli dell'ormai da tutti deprecato decennio.

Spieghiamoci meglio. Il circolo nel luglio scorso ha sollevato con un articolato documento il problema della "riappropriazione" da parte della zona (cittadini, forze politiche e sociali) della gestione del territorio.

A livello cittadino le ACLI centrali ed il SICET hanno organizzato un convegno dal titolo emblematico: "Dalla città operaia alla città terziaria" per dibattere e criticare la tendenza ed espellere dal-

la città le attività industriali al fine di lasciare più spazio per gli insediamenti terziari.

Per quanto riguarda la nostra zona sappiamo in che modo si intende sfruttare il terreno di via Sant'Elia e come sono andate le cose. Ora sembra che si stia delineando un altro gravissimo "progetto", ancora più preoccupante per il sovrapporsi dei risvolti economici che costituiscono evidentemente causa (crisi che porta alla disoccupazione) e nello stesso tempo effetto (pericolosa terziarizzazione oltre i limiti auspicabili voluta paradossalmente proprio per superare la crisi).

Dopo l'Unidal di via Silva (ex Alemagna e Motta) ridotta ai minimi termini, anche l'altro grande complesso produttivo della nostra zona, la Italtel (ex Sit Siemens) ha imboccato una strada senza ritorno di riduzione del personale e di attività, che potrebbe tradursi entro breve tempo addirittura nella scomparsa della nostra zona 19 di qualsiasi presenza di attività produttiva di di-

mensioni industriali. Il complesso di P.uale Zavattari sarà così un altro "buco nero", un altro edificio vuoto da destinare a speculazione o come qualcuno dice a "terziario avanzato".

La ITALTEL infatti, 28 mila dipendenti (fra Milano, Castelletto e alcuni stabilimenti nel Sud) già in calo per il mancato "TURN OVER" e per le dimissioni incentivate, a seguito di madornali errori di gestione e del clientelare sistema delle Partecipazioni Statali, e che non ha saputo adeguarsi alla conversione della produzione da elettromeccanica ad elettronica, dovrà ulteriormente dimezzare il proprio personale.

Sembra in proposito che il complesso di Milano verrà svuotato completamente in breve tempo e le residue attività trasferite a Castelletto.

Lasciamo immaginare quante e quali ansie e preoccupazioni ingenerino tali voci e manovre per migliaia di famiglie. Ma gli effetti di queste tensioni pare proprio e non interessino a coloro

EI canton del barbee

che le provocano (che sono poi quelli che decidono).

Come cristiani vale la pena qui di ricordare la recente enciclica Laborem Excercens, che ribadisce e fissa un punto ben fermo: l'uomo prima di tutto, anche nei rapporti e nei processi economici e produttivi.

Ci auguriamo che questi "programmi"non si concretizzino, ma è certo che molto dipende dalla presa di coscienza da parte di tutti sulle complesse problematiche che ad essi sottendono.

Negli anni '60 fu bruscamente rotto un corretto rapporto fra agricoltura ed industria e le conseguenze furono gravi ma non drammatiche. Oggi un forzato processo di terziarizzazione oltre equilibrati limiti, rischia non solo di non risolvere i gravi problemi economici, specialmente se visti anche in un contesto territoriale più ampio, ma di rendere più drammatiche le tensioni sociali. L'esperienza delle più grandi città del mondo ce lo insegna.

Circolo ACLI Gallaratese

Occorrono iniziative concrete

la situazine della fabbrica di piazza Zavattari esaminata dal Consiglio di Zona

La Commissione Bilancio e Problemi economici del Consiglio di Zona 19 ha preso in esame lo stato di grave crisi dell'Italtel (ex SitSiemens), che si affianca a tutta una serie di situazioni, che determinano un progressivo deterioramento nel tessuto produttivo milanese e lombardo, ed ha riconosciuto la validità delle posizioni espresse dai documenti sindacali in merito alle possibilità di risolvere i problemi occupazionali e di sviluppo dell azienda nell'ambito della più complessiva analisi economica, che investe in particolare le Partecipazioni Statali, l'industria, l'occupazione.

Questa situazione lombarda, nell'ambito della più grave crisi nazionale, coinvolge in prima persona anche gli Enti locali per le implicazioni economiche e soprattutto sociali ed umane che porta con se.

Le logiche ed inevitabili espressioni di solidarietà — prosegue il documento presentato dalla commissione — debbono esprimersi attraverso iniziative concrete. In primo luogo si deve sottolineare il grave costo sociale provocato dalla mancata programmazione, di questo

I POMIDORO

- Ciao! Allora, hai sentito Reagan?

- Chi? Quell'attor del cinertia ch'el faa la part del president dell'America?

- Non recita una parte. È il presidente degli Stati Uniti!

- Va ben, l'è istess. Coss'è che l'ha dit?

- Che ora è possibile una guerra nucleare limitata all'Europa.

- Ehi, ma disii L'è adree a dà foeura de matt?!

- Come sarebbe a dire?

- EI sci no che l'è minga come al cinema?

- In che senso?

- Chi inscì se s'cioppa ona guerra la gent la crepa tutta in sul seri!

- Difatti sta cercando di fare in modo che non scoppi.

- Mancomal! E in che manera?

- Beh ... Con le armi da teatro.

- Se hinn? Tomates?

Ma di quali pomidoro vai parlando?

- De quei, magara anca on poo marsc, che a teater se tirenn adree ai attor che fan minga ben la part.

- Ma che teatro hai capito?

- Quel cont el palchscenich, el sipari ...

- Ma io dicevo teatro di guerra.

- E dai cont sta guerra!

Le armi di teatro sono quelle che hanno un raggio di azione limitato, come gli euromissili, le bombe N...

Se hinn? I bomb del befotrofi?

Che c'entra il befotrof io?

come di altri settori, nel passato e dal perdurare dei ritardi. Costo sociale rappresentato dall'aumento della disoccupazione, dall'incentivazione del lavoro nero, dal moltiplicarsi dei problemi dell'assistenza, dalla disgregazione giovanile e dal deteriorarsi della convivenza civile. Tutti effetti che ricadono pesantemente sugli enti locali (in quanto istituzioni più vicine ai problemi ed ai bisogni dei cittadini), i quali spesso, pur non disponendo dei mezzi necessari, sono chiamati ad affrontare i problemi quando diventa quasi impossibile trovare degli sbocchi che altri avrebbero potuto individuare e perseguire.

Il Consiglio di Zona 19, nella sua seduta del 13 novembre scorso, ha 9uindi approvato all'unanimità la proposta della Commissione Bilancio e Problemi economici di indire un convegno fra i comuni interessati al problema dell'Italtel, per giungere insieme ad individuare una serie di azioni che lo affrontino in termini non soltanto di azione politica, ma anche di sensibilizzazione di ogni ceto sociale, fino a coinvolgerli tutti in azioni

concrete di solidarietà, dando mandato all'Ufficio di presidenza ed alla conferenza dei capigruppo di decidere sulle proposte avanzate nel corso del dibattito (fra cui la richiesta di un'opera

di mediazione da parte del sindaco), fermo restando che non spetta all'ente locale sopperire alle carenze di altri nel sostegno e nel rilancio di attività primarie a cominciare da quelle industriali.

L'è minga lì che portenn i fieu de enna enna.

Ho detto bombe N, con una enne sola. Bombe al neutrone!

- Ah, beh ... Se hinn neutrai...

- Macchè neutrali! Sono bombe che uccidono persone e animali, lasciando però intatte le cose.

- E per minga fà s'cioppà ona guerra el tò Reagan el fà di bomb?!

Che c'è di strano?

- Gh'è che i bomb se fann minga de cert per fà la pas!

- Ma se lo dicevano anche gli antichi romani: se vuoi la pace prepara la guerra.

- E l'è per quell che lor erenn semper adree a fà guerr!

Vedi: più armi hanno gli americani e meno pericolo c'è chei russi attacchino l'Europa.

- E chi te dis che voeuren taccala?

- Ammettiamo che lo vogliano?

Allora pensi che stareven minga lì a spettà che i american gh'abbien pussee arma che lor!

- È per questo che bisogna stabilire un equilibrio.

- Che equilibri?

- Beh? Più o meno una stessa quantità di armi per entrambe le parti.

- Inscì se vun di doo el perd l'equilibri saltumm per ari tucc!

- ... Effettivamente è un rischio che si corre.

- L'è semper mei cor minga di ris'c. Damm atrà a mi: se voerumm la pas preparemm la pas e minga la guerra.

- E come?

- Cominciemm a fà on equilibri senza arma da nessuna part.

- E poi?

- E poeu quel che se spend minga per fà di bomb podariumm dopral per quaicossa de mei.

- Ad esempio?

- Magara per piantà tomates.

- E perchè proprio pomidoro?

- Per tiraghi adree a on guai attor s'el faa minga ben la soa part. Ciao, te saludi! *l barbe*

dicembre 1981 milano 19 - pagina 7
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Gemmologia

Anche per questo prezioso prodotto della natura, l'uomo ha tentato di forzare la naturale formazione.

Già nel secolo XII i cinesi attribuivano ad un certo Ye Ying Yang, la scoperta di uno speciale procedimento per ottenere la perla. A questo figlio del Celeste Impero è stato elevato un tempio votivo.

Il metodo consisteva nell'introdurre tra il mantello e la conchiglia del Dipsas (mollusco di acquadolce) alcune sferette di madreperla o figurine di Buddha appiattite. Ripescati i molluschi dopo uno o due anni, gli oggetti intro-

perle di coltura o coltivate

dotti nella conchiglia risultavano coperti di madreperla. Le figurine di Buddha sono molto ricercate come amuleti. Le sferette di madreperla appaiono come perle incomplete aderenti alla conchiglia. Queste sono le cosi dette perle giapponesi (perle M abe).

Dopo questi primi tentativi di coltivazione, Io sviluppo massimo si ebbe in Giappone, da parte di Mikimoto (morto nel 1905 a 96 anni). Il Giappone eresse un monumento in segno di perenne ricordo e ringraziamento per l'enorme fortuna derivata al paese per questo suo segreto.

Pare che grazie alle perle coltivate, il Giappone si sia tolto dalle spalle in breve tempo il fardello dei debiti di guerra.

Venditore ambulante, Mikimoto, ebbe l'ispirazione per le sue ricerche, visitando una esposizione di prodotti marine sostando davanti ad un quadro esplicativo sullo sviluppo della perla naturale.

Il quadro spiegava come un piccolo corpuscolo estraneo penetrato nella conchiglia irritasse le delicatissime membrane del mollusco, e che questa, per proteggersene, versava su di essa migliaia di lacrime che solidificandosi producevano le più bei-

le gemme, nate dalla sofferenza di un'ostrica.

Questa fu per lui un'idea ossessionante: stimolare artificialmente il mollusco a fare quel lavoro che compiva durante il processo naturale.

La baia di Ago fu il suo primo campo di azione. Inizia il paziente lavoro inserendo granelli di sabbia tra le pareti della conchiglia e sparpagliando in mare circa 10.000 meleagrine. Le delusioni furono molte.

L'11 luglio 1893 un giorno indimenticabile per Mikimoto, infatti scopri in una Meleagrina una perla semisferica, ma il traguardo non era raggiunto, infatti

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la formazione della mezza perla costituiva pressochè il prodotto del cinese Ye Ying Yang. Ebbe come collaboratori il dentista Kuwabara e lo zoologo Mishukava. Finalmente nel 1905 Mikimoto raccolse 5 perle perfettamente sferiche. Studiò a fondo questo miracolo e capi che l'errore era stato quello di aver messo il granello di sabbia tra una valva e il mantello, anzichè introdurlo nel mantello stesso. Nel 1913 il biologo tedesco Alverdes dimostrò che la perla libera si forma nello stesso spessore del mantello del mollusco soltanto se, unitamente al corpo estraneo vi fosse penetrato una particella di epitelio. Nel medesimo anno si seppe però che Mikimoto raccoglieva già perle coltivate complete. Da questa scoperta sorse in Giappone un'ardita e colossale industria.

Il metodo con il quale Mikimoto produce perle è stato brevettato in tutto il mondo.

Il procedimento_comprende una serie di delicate operazioni, veri e propri interventi chirurgici, che consiste nel togliere interamente il mollusco dalle conchiglie, da queste viene tolto lo strato del tessuto epiteliale secernente, suddiviso l'epitelio in piccole porzioni si mette in ognuno una sferetta di madreperla che costituisce il nucleo della futura perla.

Rimboccati i lembi dell'epitelio attorno al nucleo esso diviene un vero e proprio sacco epiteliale.

Questo sacco viene trapiantato in un altro mollusco, quello destinato a lavorare per gli uomini.

Il trapianto si effettua divaricando le valve della meleagrina e operando una profonda incisione sul mantello sino ad arrivare al tessuto congiuntivo, tolta la legatura del sacco perlifero la ferita viene lavata e cicatrizzata per mezzo di appositi reattivi.

Il mollusco è pronto per tornare in mare ed iniziare la sua opera di rivestimento perlifero attorno al nucleo.

È chiaro che con questo procedimento, una grossa quantità di molluschi viene sacrificata, ma Mikimoto, conoscendo la sensibilità dei giapponesi, ha fatto erigere un tempio per farsi perdonare l'eccidio.

I molluschi innestati vengono posti in appositi gabbioni di fitta rete metallica. Appesi a specie di zattere galleggianti, sono posti in alto mare ad opportune profondità.

Cosi collocate, le meleagrine, sono al riparo da pesci voraci. La raccolta delle perle si effettua in genere dopo 5, 7 anni e per la raccolta si usa lo stesso sistema delle perle naturali: cioè attraverso le radiografie.

Attualmente oltre ai banchi del Giappone sono nati banchi di coltura in pieno mare a sud delle isole Hawaii.

Recentissima la coltura in Australia con le meleagrine di Tahiti che ha avuto molto successo.

Rispetti alle perle coltivate in Giappone che necessitano di almeno 4 anni per un buon sviluppo, quelle australiane richiedono solo 18 mesi.

Inoltre, mentre in Giappone si usa la meleagrina Martens, che data la sua piccola dimensione dà perle piuttosto piccole, in Australia si usa la meleagrina di Tahiti (Pinctada Maxima) ottenendo perle di grosse dimensioni.

Perle Blister: sono quelle che si ottengono da bolle o soffiature prodottesi naturalmente aderenti alla conchiglia.

Tali bolle vengono riempite con madreperla.

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~no 19 - pagina 10 dicembre 1981

IL PROBLEMA DISCUSSO IN CONSIGLIO DI ZONA L'inserimento nelle Medie di portatori di handicaps

Accettati in alcune scuole e rifiutati in altre - Sollecitato il Ministero della Pubblica Istruzione ad affrontare e risolvere la questione - Cinque proposte della Commissione Educazione

Dopo un'attenta analisi sul problema dell'inserimento degli alunni portatori di handicaps nelle scuole medie della Zona 19 la Commissione Educazione ha espresso alcune considerazioni e proposte, che il Consiglio di Zona ha fatto proprie impegnandosi a trasmetterle a chi di competenza.

Nella nostra zona alcune scuole medie accolgono gli handicappati con il parere positivo del Collegio dei Docenti e con il "volontariato" dei non docenti, che si fanno carico di quei servizi generali necessari, quali l'accompagnamento ai servizi, lo spostamento di carrozzelle, ecc. Altre dichiarano di non poter inserire portatori di handicaps a causa del sovraffollamento delle classi esistenti. Altre ancora non inseriscono gli handicappati, nonostante il parere positivo del Collegio dei Docenti, in quanto i non docenti statali affermano di non potersene prendere cura perchè ciò non è previsto nel loro mansionario.

Su questo specifico problema proprio in questo inizio di anno scolastico il Proweditorato agli studi ed il Comune di Milano si sono scambiati un carteggio in cui ciascuna delle due parti esprime le sue posizioni. Da una parte il Provveditore richiama il Comune alle sue responsabilità riferendosi alla legge che rende competente l'Ente locale a provvedere. Dall'altro il Comune — con un comunicato dell'assessore Sangiorgio — sottolinea che "l'assurdità oltre che l'impossibilità (vedi taglio spesa pubblica agli enti locali) di ag-

COSI' AUMENTA IL PREZZO DEI MEDICINALI

Una attenzione particolare meritano i prezzi delle specialità medicinali, tenuto conto della loro importanza sociale, ed il loro preannuncio di prossimi rincari. Anche i farmaci sono entrati nel novero delle merci cui ogni anno si permette di far germogliare il prezzo. Nel luglio 77 infatti veniva definitivamente abolito lo sconto del 19% che le aziende dovevano effettuare all'INAM (tra l'altro non pagato da tutte tant'è vero che l'INAM è tuttora in credito di centinaia di miliardi). Nell'agosto del 78 veniva liberalizzato il prezzo dei cosidetti farmaci da banco, prima amministrato.

Sempre nell'agosto 78 veniva deciso il primo ticket, che a tuttora è scattato più volte, Il CIP infatti, dopo due rinvii, sta per decidere un nuovo aumento dei farmaci, che si ventila attorno al 20%. Tutto questo al di fuori da ogni seria programmazione, che dovrebbe avere un paese serio ed industrializzato come il nostro.

Su tutti questi aspetti lo Stato manca di volontà politica di in-

giungere personale comunale a personale statale solo per alcuni compiti era stata riconosciuta dallo stesso Provveditore in un documento, concordato, con la Ripartizione Educazione ed inviato al Ministero della Pubblica Istruzione, dove si afferma l'opportunità che nell'ambito della revisione dei profili professionali del personale ausiliario siano meglio delineati e specificati i compiti di carattere materiale che posono essere assegnati ai bidelli in relazione alla presenza di alunni portatori di handicaps, specialmente di tipo motorio, con specifico riferimento alla distinzione tra servizio di carattere specialistico (che compete alle Amministrazioni locali) e servizi di carattere generale (accompagnamento, spostamento carrozzelle, ecc.) per i quali si dovrebbe ritenere la competenza del personale statale". Il comunicato conclude affermando che la scuola per accogliere gli handicappati deve adeguarsi in tutte le sue strutture.

Nel concordare sull'impostazione del problema data dall'Assesorato comunale, anche in considerazione che tali contraddizioni pesano pure sul servizio di refezione scolastica nelle scuole medie (segreteria statale che non vende i buoni, commessi che non scodellano all'interno della scuola media, ecc.), la Commissione Educazione del Consiglio di Zona 19 ha avanzato — in attesa della soluzione definitiva del problema che si auspica venga presa al più presto e con alto senso di responsabilità da parte del Ministero della tervento. Basti pensare che ancora oggi permangono nel PT (prontuario terapeutico) nazionale alcuni farmaci classificati come indispensabili, che una aposita commissione dell'INAM definì nel 1972, capaci di procurare effetti collaterali indesiderati superiori ai vantaggi terapeutici (cioè: non sono indispensabili ma dannosi). Le aziende hanno aggirato il blocco immettendo sul mercato confezioni più costose e togliendo le precedenti.

Pubblica Istruzione — cinque proposte. Primo: intervento diretto del Consiglio di Zona nei confronti dell'Ufficio Lavoro e problemi sociali del Comune di Milano per la richiesta di obiettori di coscienza, in carico alla zona, da destinarsi alle scuole. Secondo: la costituzione di un'associazione di volontariato a favore di handicappati e di inabili per intervenire in quelle situazioni che richiedano determinate prestazioni tenendo conto che l'istituto Don Gnocchi si è offerto di fornire strumenti conoscitivi a chi ne facesse parte e che il volontariato, oltre che una "crescita del cittadino", potrebbe essere un richiamo alle istituzioni perchè si assumano le loro responsabilità. Terzo: promozione di corsi di educazione permanente sul problema in genere. Quarto: richiesta al Consiglio scolastico distrettuale di istituzione di corsi di aggiornamento al personale docente e non delle scuole materne, elementari e medie. Quinto: avanzare una richiesta alla Regione perchè eroghi, alla luce della presenza di circa 500 portatori di handicaps nelle scuole della nostra zona, contributi straordinari al Comune, come dall'articolo 12, lettera D, della legge regionale del Diritto allo Studio, che stabilisce che la Regione "... eroga contributi straordinari ai Comuni per gli interventi integrativi anche sotto forma di materiale didattico e culturale individuale, di trasporto o di assistenza individuale a favore di soggetti portatori di handicaps".

DUE CONFEZIONI E UN CAROSELLO

esperti del ministero della sanità e del CIP dovrebbero utilmente fare, prima di definire nuovi aumenti.

La presenza delle aziende italiane nel com parto farmaceutico è sicuramente limitata: dal 45% del 77 al 42% del 78 mentre le multinazionali sono aumentate dal 55% al 58%, inoltre nell'ambito dei 31 farmaci definiti essenziali, solo 6 sono di ditte italiane.

Facendo riferimento al dibattito svoltosi in Consiglio di Zona 19 il 16 ottobre scorso ed in particolare alla richiesta del gruppo della Democrazia Cristiana di accertare se il programma di attività da svolgere nel Centro Comunitario di via Lampugnano 145 non fosse stato praticamente imposto dal C.T.L. (Centro Tempo Libero), il Comitato di Gestione del Centro di via Lampugnano ha presentato al Consiglio di Zona stesso, nella successiva seduta, la seguente precisazione.

"Il Comitato di Gestione del Centro Comunitario di via Lampugnano 145, prendendo spunto dal dibattito emerso nella seduta del Consiglio di Zona 19, del 16.10.81 in cui sono state sollevate accuse di prevaricazione da parte del C.T.L. sul Comitato di Gestione intende chiarire una volta per tutte quali sono le posizioni del Comitato ed i suoi rapporti col C.T.L. e la cittadinanza.

Il Comitato di Gestione, il cui riconoscimento nasce da una delibera comunale, da una libera elezione popolare e da una successiva ratifica del Consiuglio di Zona, il quale ha ritenuto di inserire nello stesso un proprio rappresentante intende ribadire quanto segue:

I lavori del Comitato di Gestione si sono sempre svolti in pubblico (tutti i lunedì dalle ore 21,15) con l'aiuto di tutte quelle forze disponibili, (con la sola esclusione di chi, vedi D.C., per motivi mai chiariti, si è chiamato fuori), per meglio chiarire le richieste dei cittadini della Zona 19, veri proprietari della struttura, il Comitato di Gestione

si è rivolto, non in via preferenziale, agli operatori presenti concretamente in zona al fine di collaborare per promuovere iniziative culturali all'interno della stessa.

Il C.T.L. del resto è una organizzazione riconosciuta e legittimata dal Comune di Milano per una migliore gestione del tempo libero. Poichè la scelta nei confronti del C.T.L. non è assolutamente limitativa verso altri, il Comitato di Gestione ripete l'invito a tutte quelle forze che nel concreto intendono operare per conseguire i fini propri del Centro Comunitario.

Il Comitato di Gestione quindi rigetta e condanna le vuote e false accuse rivolte dalla Democrazia Cristiana che, pur NON avendo mai contribuito alla vita del Centro Comunitario ed avendo sceto di ignorarlo, ora si arroga il diritto di giudicarne l'operato. Dalla nascita del Centro Comunitario, l'unico interesse della Democrazia Cristiana è quello di boicottare con accuse false e tendenziose il lavoro svolto da chi ricerca in modo diverso di gestire la cosa pubblica, attraverso la partecipazione attiva della popolazione.

Il Comitato di Gestione invita pertanto ad una maggiore serietà nell'affrontare certe problematiche e ribadisce che qualora esistano dubbi, chiunque può venire a chiarirseli al Centro Comunitario tutti i Lunedì dalle ore 21,15 in avanti, direttamente durante la riunione del Comitato di Gestione.

Il Comitato di Gestione del Centro Comunitario di via Lampugnano 145

Il meccanismo risulta semplice, si registra una confezione con contenuto quantitativo superiore e si ottiene un prezzo più alto, da ciò è scaturito il boom delle confezioni denominate complex, forte, rafforzato ecc.... Alcune industrie non le minori sono persino riuscite a far registrare due confezioni dello stesso farmaco, e ad indurre ia gente con una sapiente pubblicità a preferire la confezione che costa di più e contiene una minor quantità del prodotto. Quanto costino allo stato e alla collettività è un calcolo che gli

Il sindacato si è sempre battuto contro le distorsioni, anche se non contrario ad un ticket, minimale si chiedeva in cambio di aggiornamenti, purché essi fossero inseriti organicamente in un contesto di programmazione nazionale e permettessero una reale moralizzazione del comparto farmaceutico. Queste condizioni però non si sono realizzate. Anche l'eventuale nuovo aumento dei prezzi, nonostante problemi seri come la ricerca nel campo di sieri e vaccini, risulta dunque un ulteriore provvedimento tampone.

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CORSO DI MODELLISMO

Può nascere da qui il museo della zona

Dopo la grande mostra tenuta in primavera dal Sig. Viezzoli presso il Centro Comunitario di Via Lampugnano, si è annoverato tra le cose positive della nostra Zona il CORSO DI MODELLISMO, che si è svolto in un'aula appositamente attrezzata e frequentata da allievi di età varia.

Il corso ha ripreso in autunno, però ha subito incontrato difficoltà varie, tra cui, per alcuni allievi e per lo stesso Viezzoli, la dislocazione un po' decentrata, rispetto ai mezzi di trasporto della scuola stessa.

In questo mese di Novembre, in cui abbiamo ricercato e rintracciato il simpatico e geniale Insegnante, la frequeznza è rinviata ad altra stagione più propizia, e i modelli iniziati verranno terminati nel laboratorio annesso all'abitazione del Viezzoli. Si tratta di sette motovelieri brigantini goletta, di sette caravelle Santa Maria di Colombo e di due edifici scolastici della vecchia scuola di Trenno eseguiti in miniatura. Sono lì quasi pronti nello stipatissimo laboratorio e il Viezzoli ce li mostra con orgoglio pregustando la giornata

della consegna, che diventerà certo un'altra mostra di modellismo alla quale sarà invitata la popolazione, oltre che gli autori, e ad essi riuniti, allievi e abitanti, spetterà di decidere se avere un'altra edizione di questa intelligente disciplina artigianale artistica e scientifica assieme.

Siamo personalmente favorevoli a che il quartiere e la zona abbiano questa possibilità, e comprendiamo che sarebbe migliore un posto più centralizzato rispetto alla rete dei mezzi pubblici. Ci vorrebbe una sede di mostra permanente, accessibile a tempo debito, ed i modelli quali quello che vediamo quasi finito, della vecchia scuola ora Centro Comunitario o delle cascine limitrofe, potrebbero essere i primi del ventilato Museo di Zona, che ci darebbe la gioia del ricupero di tanta cultura avviata alla dispersione.

Il Sig. Viezzoli, pieno di estro e di volontà, sarebbe certo l'iniziatore entusiasta di questo progetto, se adeguatamente appoggiato.

Cosa ne pensano gli abitanti?

B. F.

Le memorie di un dilettante

Un manoscritto di Angelo Gaudenzi in attesa di pubblicazione

La lettura di queste pagine, quasi 350, divise in dieci parti, o capitoli, ci rivela con l'immediatezza dell'io autobiografico, la figura del prof. Angelo Gaudenzi e la nascita — sviluppo — pienezza del Gruppo Teatrale "I Rabdomanti", con tutte le esperienze singole o collettive di un mondo artistico nei suoi rapporti con le persone o con la società del momento.

Gaudenzi prova il bisogno di risalire ai suoi primi ricordi e raccontare le sue emozioni e sensazioni giovanili, per far comprendere al lettore questo grande amore che lo accompagna per tutta la vita, riempiendola di entusiasmo, progetti, studi, interessi, soddisfazioni e rapporti umani: il Teatro.

In questa lunga cavalcata retrospettiva, ricca di annotazioni saporite intrecciate alla cronistoria delle vicende politiche e belliche italiane, assistiamo con l'autore ed i suoi amici, parenti, colleghi, alle metamorfosi continue ed irreversibili del nostro vivere.

I tempi del prof. Gaudenzi erano all'incirca i nostri tempi, le sue esprienze, il suo sentire ci suonano familiari. CI riconosciamo in quella struggente nostalgia che ci attanaglia davbanti ai mutamenti che trasformano sotto ai nostri occhi tutto ciò che ci attornia e che amiamo.

Anche noi potremmo gridare "Ridateci i nostri Naviglil"e soffermarci a rimpiangere "una piadina romagnola dal sapore quale più non si trova" e tante tantissime altre realtà perdute.

Condividiamo quasi fisicamente certe sensazioni, adagiate e quasi nascoste fra le pieghe della memoria, ma ancora fresche e profumate quando riaffiorano.

Attraverso lo scorrere delle pagine vediamo Angelo Gaudenzi che si fa uomo, e il suo impegno, la sua adesione è totale. Il lavoro, la scuola, l'insegnamento, la direzione. La famiglia, gli affetti basilari, le vicende classiche, le responsabilità, le nuove vite che da lui dipendono. Le conoscenze, d'arte, di credo politico: quanti amici caldamente nominati e rimpianti! Leggiamo a pag. 278: "Sono arrivato alla democrazia dopo le dure esperienze della guerra, imparando nelle sezioni dei compagni più modesti qual'è il vero significato della vita. Il ricordo della scuola che conservo con più cura è un portachiavi d'argento che mi hanno regalato i custodi e i commessi e la lettera in cui mi ringraziavano per averli fatti sentire uomini alla pari, amici, fratelli. Ma ognuno ha il suo destino. Quello di un socialista è solo di vivere con e nella verità la propria vicenda umana".

E soprattutto troviamo: Teatro! Infatti, subito in apertura (pag. 3): "Il teatro è pazzia, invenzione dolce fuga in avanti e contemplazione del passato!" e ancora a pag. 270: "Che bello il Teatro e che grande cosa la vita se a tutte le età si può ancora trovare la felicità della scoperta!"

E tra tutte le vicende, sue e della Compagnia, inaspettatamente il prof. Gaudenzi inserisce degli intermezzi di poesia.

Forse questa è la forma più naturale per esprimersi, per lui, uomo di teatro, e teatro è ancora molto "parola". Parola poetica, sciolta, senza rima o metrica, poesia come sunto, come aggruppamento di diverse stimolazioni che non si vogliono veder perdute o disperse, e si raccolgono perciò nelle forme liriche come chicchi di una spiga o acini di un grappolo.

Tra queste trascriviamo "Woika" (pag. 109), dedicata a una patriota

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iugoslava uccisa nel 1943 e "L'eccidio" a ricordo della fermezza della città (Milano) che rifiuta la violenza di piazza Fontana (pag. 227).

E all'uomo Angelo Gaudenzi che ci ha introdotto nella sua vita con

Settembre 1943 Terranova del Pollino Lucania. Un incontro sulla via di casa dopo il flagello. Vorrei non morire Woika perchè non si cancellasse il ricordo di te giovane confinata libera finalmente pronta a partire: decisa sicura nella consapevole scelta smarrita soltanto per la nostra sfiducia. Così bella e serena che pareva la morte non dovesse toccarti. Incontro con Woika che non si ripete. Vorrei non morire... perchè se io vivo tu vivi anche se nella notte insonne ascolto il mare che bagna la mia la tua Patria e so che tu non lo senti perchè sei morta sul campo per la libertà della mia e della tua Patria.

tanta sincerità dedichiamo "Vorrei" (pag. 184) che è come uno specchio nel quale noi pure ci troviamo riflessi.

B. Buttata va

Nella piazza di Milano nero pece c'eravamo tutti a dire di no. Ho riconosciuto la mia città offesa i miei uomini dal cuore stretto. Operai studenti professori con i pugni chiusi. Poi è venuto Natale: come una cappa di piombo. il ricordo di quei poveretti in quella piazza cupa. Sul presepe sull'albero sui giochi dei bambini.

Vorrei uscire di casa ritrovare la mia giovinezza appesa al ramo fiorito di un albero fare due passi con lei sotto un cielo rapido di bianche nubi lavate, come con una vecchia cara amica.

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milano 19 - pagina 12 dicembre 1981
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8

Il manifesto nelle sue diverse forme, pubblicitario o di propaganda politica, è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, tanto presente da suscitare a volte in noi indifferenza, dettata dall'abitudine.

Troviamo manifesti affissi sui muri degli edifici in cui viviamo, alle fermate dei tram, sugli autobus - dotati di un apposito spazio per la pubblicità — nelle stazioni del metrò.

Troviamo ancora manifesti nelle fabbriche o nelle scuole, per la propaganda politica dei gruppi di base.

Per non parlare di come slogans, metodi, stile dei manifesti pubblicitari vengono poi ripresi, ripetuti, sottolineati dalla pubblicità sulle pagine di rotocalchi e quotidiani, alcuni dei quali tendono sempre più ad assumere uno stile un linguaggio, modellato sugli standards ed i luoghi comuni della pubblicità.

Fino ad arrivare alla TV come ultima ed onnipresente manifestazione di quella che qualcuno ha chiamato "civiltà dell'immagine".

È forse tenendo presente questo quadro generale, che ha determinato una vera e propria trasformazione culturale, fino al modo di vedere, di sentire, di percepire — in una parola: della nostra sensibilità — che ci si può spiegare la grande affluenza di pubblico alla mostra che è stata esposta nella sala Viscontea del Castello Sforzesco, nei mesi di ottobre e novembre, 'sul tema: Cento anni di manifesti tra arte e costume. I motivi di interesse sono a mio parere molteplici, e solo desciverli, nel breve spazio di un articolo, risulta difficile.

LA MOSTRA SUL MANIFESTO COME FORMA DI COMUNICAZIONE

Il dio consumo e i suoi profeti

Anzitutto, la scelta del tema: per i motivi sopra accennati, la mostra parte da un concetto di cultura relativamente nuovo, cioè non più quello umanistico (cultura come sapere, come arte, letteratura, filosofia, scienza: un concetto libresco) ma una concezione che intende la cultura come tutto ciò che è prodotto da una società: anche, dunque, tutto quello che riguarda le piccole, ma importanti per la vita di ognuno di noi, trasformazioni quotidiane.

Il periodo trattato nella mostra va dal 1895 al 1972, l'arco di tempo in cui anche il nostro paese si porta — con processi le

cui contraddizioni sono ben note e mai abbastanza deprecate — al livello di industrializzazione dei paesi europei più avanzati; e c'è un legame stretto, come nota Mario De Micheli nel catalogo della mostra, tra industrializzazione e nascita di nuove forme di comunicazione (o di informazione) tra cui, appunto, il manifesto.

Al ritardo nello sviluppo industriale corrisponde infatti in Italia una più tarda e lenta diffusione del manifesto come forma di comunicazione.

A partire da fine '800 la mostra ci conduce — attraverso le

Informazioni sociali

In Novembre il Gruppo Caritas della Parrocchia Tre Martiri in Via Betti 62 ha ripreso il ciclo di informazioni sociali per approfondire i problemi legati direttamente o indirettamente alla civile convivenza nell'ambito della Zona 19.

Gli incontri si tengono un pomeriggio al mese nella sala Oasi per la Terza Età e sono aperti a tutti, anziani e giovani, maschi e femmine.

Gli argomenti in discussione vertono su: Igiene pubblica — Assistenza sanitaria di base — Assistenza sanitaria speciale (ospedaliera ed extra, tipo ambulatori ecc.) — Medicina veterinaria — Assistenza sociale — Settore amministrativo del personale.

Relatrice la Consigliera DC Tina Mozzanica, membro della Commissione Igiene e Sanità presso il Consiglio Zona 19.

WWF: UN'ASSOCIAZIONE PER LA DIFESA DELLA NATURA

Nel segno del panda

Presentiamo l'associazione chiamata W.W.F. alla quale Milano 19 ha cominciato a dare spazio, pubblicizzando l'iniziativa di raccolta lattine svoltasi nell'ottobre scorso.

Cominciamo dall'inizio, dalla fondazione, avvenuta nel 1961, che ha visto nascere quest'organizzazione internazionale indipendente con il nome World Wildlife Fund.

La sezione italiana del WWF è stata fondata alla fine del 1966 con il nome di Associazione Italiana per il World Wildlife Fund — Fondo mondiale per la natura

Gli scopi del WWF Italia vanno dalla raccolta di fondi alla realizzazione concreta di progetti di conservazione della natura, dall'educazione alla diffusione della problematica ambientale, dall'intervento nelle controversie ambientali agli esposti alla magistratura.

Questo in conformità agli indirizzi del WWF Mondiale che aiuta i progammi tendenti a salvare specie (animali e vegetali) in pericolo di estinzione e l'ambiente naturale di ogni parte del mondo.

Il WWF - Italia ha 30.000 soci e 40.000 membri di Panda Club.

Il Panda, un mammifero himalayano, della famiglia dei procionidi, proprio perchè animale protetto temendosi la sua estinzione, è stato scelto a simbolo del WWF e nel suo nome si sono formati dei clubs giovanili e si pubblicano fascicoli trimestrali per la conoscenza e la difesa del nostro patrimonio naturale.

La sede della Segreteria Generale Italiana è: Via P. A. Micheli, 50 00197 ROMA in ogni regione vi èuna sezione. Per la Lombardia l'indirizzo è: Viale Monte Grappa, 2 20124 MILANO - telefono 666810. Associarsi comporta una spesa modesta che va dalle 10.000 annue per gli adulti alle 5.000

per i soci al di sotto dei 18 anni, nelle sezioni giovanili. Non essendo un'associazione con finalità speculative a vantaggio dei soli soci, si ricercano benefici per tutta la collettività, ricreando le premesse di una vita qualitativamente migliore tramite la conservazione dell'ambiente.

Inoltre associandosi si avranno i seguenti vantaggi:

Per tutti:

- Partecipazione alla vita e gestione delle delegazioni

- Periodico d'informazione trimestrale. Abbonamenti alle monografie L. 2.000

- Sconti sui prezzi d'ingresso di rifugi ed oasi

- Organizzazione di viaggi e gite

- Conferenze e proiezioni

Per i giovani:

- Attività di partecipazione alla vita e gestione delle Delegazioni

e Sezioni Centri locali

- Campi di lavoro e studio - Campi di avventura - Panda Clubs.

In questo momento, condotto dal gruppo giovani a Milano, è in corso un programma per l'insegnamento dell'ecologia nelle scuole elementari comprese quelle della nostra zona in collaborazione con il Comune di Milano.

Tra le altre cose di interesse più generale il WWF sta occupandosi della difesa dei parchi della Regione Lombardia, tra cui il più vicino a noi, ed al quale siamo più direttamente interessati, quello delle Groane, situato nella zona Nord di Milano.

Su Milano 19 terremo aggiornata questa rubrica e ci risentiremo presto.

Chiara

tappe delle due guerre mondiali, del fascismo e del cosiddetto "boom economico" — agli anni più recenti in cui, superati dopo la guerra problemi di sopravvivenza immediata, si assiste alla nascita di nuovi bisogno più o meno artificialmente creati, tra l'altro, dalla pubblicità, nei cui slogan e modelli di vita possiamo leggere il mito neo - capitalistico di un "benessere" generale e di un "progresso" illimitato. Come questo "progresso" comporti come suo rovescio — una regressione, e non solo nelle sue forme più evidenti (violenza - droda - emarginazione...), non interessa i tecnocrati, lanciati alla carica negli anni del "boom".

li manifesto (politico o pubblicitario) si presta anche a considerazioni di carattere esteticoartistico: in alcuni troviamo tracce ed echi di elementi stilistici provenienti dalla grande arte europea contemporanea.

Ed, a questo proposito, è interessante notare come il manifesto, insieme ad altre forme di comunicazione, contribuisce allo sviluppo di quel processo storico, sociale e tecnologico, che porta alla riproducibilità tecnica delle opere d'arte ed alla nascita di nuove forme d'arte tra cui, le principali, cinema e fotografia.

Da un punto di vista di storia

della cultura troviamo, tra le altre cose, già presentate sporadicamente nei manifesti di fine secolo, un uso via via crescente del corpo femminile come elemento di seduzione erotica del destinatario del manifesto.

Non è un caso che la mostra termini con un manifesto pubblicitario in cui sovraimpresso ad un attraente fondoschiena femminile, stretto in un paio di succinti jeans ad evidenziarne le forme, compare la scritta di cristiana memoria "chi mi ama mi segua".

Questo manifesto rivela in maniera lampante la trasformazione culturale avvenuta nel nostro paese nel periodo di cui si occupa la mostra: il passaggio cioè da una società ad ideologia cattolico conservatrice di vecchio stile ad una cultura di tipo consumistico in cui unico valore diventa, appunto, il consumo.

Alla vecchia morale cattolica degli oratori si sostituisce quella americana della Coca - cola e delle discoteche; questa trasformazione coinvolge fin nei nostri comportamenti quotidiani, per cui anche valori culturali alternativi vengono venduti come mode e quindi reintegrati.

E viene il dubbio che la cosiddetta "crisi" che attraversiamo (economica, dei valori, delle ideologie, della ragione e — a sentire i padroncini del pensiero più informati — dello stesso concetto di crisi) non sia che una manifestazione di questa nuova cultura dominante che è appunto il consumismo.

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CULTURA

La questione della cultura e dello svago, ha ormai assunto una importanza fondamentale agli occhi di sempre più vasti strati di popolazione, sia come acquisizione di nuovi elementi di conoscienza, che come ricerca di divertimento.

E SPORT Per tutti a S. Siro Ripresi i corsi di pattinaggio

Musica, cinema, teatro, sport, non sono più considerati elementi estranei a ciascuno di noi; questo bisogno comune si esprime in diversi modi ma è riconducibile ad un unico denominatore: LA RICERCA DI STRUTTURE E MEZZI CON CUI E DOVE FARE CULTURA.

Nonostante tutto, anche se Milano può essere considerata una città privilegiata rispetto al resto d'Italia, la situazione generale risulta alquanto modesta se rapportata con qualunque altra grande città europea. Se generalmente è possibile assistere ad una considerevole serie di spettacoli di vario genere, si può senz'altro dire che le strutture esistenti sono poche, non adatte per ragioni di spazio e soprattut-

to costruite per un uso che non è quello cui vengono destinate. Nei nostro quartiere la situazione è ancora peggiore! Non esiste un cinema, non esiste un teatro, è difficile, anche se può sembrare un paradosso, fare dello sport; l'unica struttura esistente a S. Siro, l'ormai famoso cinema Alpi, è diventato una discoteca. Mentre invece inventiva, capacità ed entusiasmo, sono doti comuni a moltissimi giovani, e comunque, contrariamente a quanto si pensa, non c'è bisogno di grandi mezzi per organizzare spettacoli. Tutto ciò significa che vi è un grande bisogno di cultura e soprattutto che è possibile organizzarsi per svolgere attività di questo tipo.

Vogliamo creare le condizioni adatte non solo agli "spettacoli interessanti", ma soprattutto alla possibilità di gestione autonoma e diretta del proprio tempo libero.

Il nostro programma prevede: corsi di ginnastica e karatè, cor-

Polisportiva popolare in quartiere S. Siro

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di ginnastica generale, con istruttori ISEF, che si svolgono presso la palestra del liceo scientifico V. Veneto (Piazza Zavattari ang. viale Migliara).

DURATA DEL CORSO: 8 mesi per due ore settimanali

Orario:

Martedì dalle 20 alle 21 dalle 21 alle 22

Venerdì dalle 19 alle 20 dalle 21 alle 22

L'iscrizione è di L. 60.000 (sessantamila) e si riceve presso la sede di via Mar Jonio 7 tutti i giorni dalle ore 18 alle 19 e II lunedì dalle 21 alle 23.

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orario: 9,30-12,30,15,30-19,30 - tutti i giorni feriali

si di animazione per bambini nelle scuole, cicli di films, spettacoli teatrati e musicali.

L'obiettivo non è quello di "fare gli impresari", ma di costituire, insieme alla, gente del quartiere, un ambito di lavoro, un organismo culturale, che faccia fronte alle necessità di svago, ricreazione, cultura.

I Consigli di Zona hanno ciascuno una dotazione di 50 milioni di lire per la promozione ed il sostegno di iniziative di questo tipo: chiediamo che il nostro programma sia finanziato con parte di questi fondi, proprio perchè rappresenta un servizio sociale indispensabile. Chi è interessato alla nostra proposta può rivolgersi a noi, tutti i martedì e giovedì dalle ore 18 alle 19, presso la nostra sede in via Mar Jonio 7.

Centro Iniziativa Culturale S. Siro Polisportiva Popolare di quartiere S. Siro

Una grande lesta-esibizione organizzata nella zona dalla società Maga

La società di Pattinaggio Artistico a rotelle "MAGA" ha iniziato quest'anno l'attività sportiva, proponendosi di divulgare questo sport (su cui esistono ancora oggi molti preconcetti assolutamente privi di senso), a livello popolare con quote d'iscrizione accessibili a tutti, nell'ottica di avere sempre ben presenti i problemi delle famiglie più disagiate economicamente e socialmente. Il corso è cominciato in un oratorio della zona per poi proseguire all'aperto alla pista di via Sironi, via Terzaghi durante

Un servizio per la zona

Il C.T.L. Centro Tempo Libero di Trenno offre un servizio quotidiano di accoglienza e animazione per bambini, ragazzi e giovani (giochi, attività manipoiative, feste, musica, giochi di movimento, ping-pong, ecc.), sia nella sua sede nel Parco di Trenno, in via Gorlini angolo via Giorgi, sia, essendo la struttura coperta della sua sede molto ridotta, presso il vicino Centro Comunitario di via Lampugnano 145, operando in collaborazione con il Consiglio di Zona 19, il Comitato di Gestione del Centro Comunitario e le scuole della zona.

In particolare le attività svolte dal C.T.L. nella sua sede sono:

ORTO: Il terreno annesso al C.T.L. offre la possibilità di piantare e coltivare fiori e verdure;

ERBORISTERIA: Da due anni si sta svolgendo un lavoro di raccolta e catalogazione delle erbe spontanee nel parco, inoltre vengono coltivate alcune specie non presenti spontaneamente;

ARTIGIANATO: Gli animatori fornendo tecniche e strumenti offrono la possibilità di realizzare lavori con cuoio, vimini, perline, stoffa, legno, ecc.

Le attività svolte al Centro Comunitario sono invece:

CORSO DI FOTOGRAFIA: Studio della tecnica fotografica e lezioni di stampe e sviluppo (un incontro settimanale in orario serale);

CORSO DI AUDIOVISIVI: Cultura visiva, teoria fotografica,

tecniche per audiovisivi, realizzazione di un audiovisivo (un incontro settimanale in orario serale);

LABORATORIO DI DANZE POPOLARI: Vengono insegnate alcune danze popolari italiane e di altri paesi (un incontro settimanale in orario serale);

LABORATGORIO SULLE TECNICHE DEL CLOWN dal vestito all'uso degli oggetti, dall'acrobazia all'equilibrio, dalla parola alla poesia (tre fine settimana in orario serale);

LABORATORIO DI BAMBOLE: Offre la possibilità di imparare a fabbricare le bambole con diverse tecniche (due fine settimana);

CORSO SUI BURATTINI: Attraverso diverse tecniche verranno realizzati dei burattini con spettacolazione finale. Il corso è rivolto alle classi della scuola media Casati ed è aperto a tutti gli interessati (orario pomeridiano una volta alla settimana)

CONCERTI DI MUSICA BAROCCA: Il seicento strumentale; il cembalo, stili francese e italiano; il tardo barocco; GINNASTICA DOLCE - GINNASTICA DI MANTENIMENTO (due incontri settimanali in orario mattutino)

Per informazioni rivolgersi agli animatori presso il C.T.L. dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19.

il periodo aprile - giugno 1981.

In questo periodo (pur essendo solamente all'inizio della sua attività) ha organizzato una festa - esibizione per i suoi iscritti, ed ha partecipato alla "Due giorni con lo sport" della Zona 19, organizzando una lezione dimostrativa aperta a tutti i bambini abitanti in zona.

Il problema grosso restava comunque trovare un luogo chiuso dove continuare i corsi durante l'inverno, problema che praticamente non è stato risolto, data la risposta negativa ottenuta da quasi tutte le scuole della zona.

Sembra assurdo che in una zona come la nostra, che conta ben 107.793 abitanti su di una superficie di 15,996 chilometri quadrati, non esista un "posto" dove praticare questo sport che non ha grandi pretese, ma richiede solamente un saloneatrio con pavimento piastrellato!!

Comunque nonostante la "Sfortuna" o la "Mala sorte", la Società "MAGA" ha trovato ugualmente il modo di continuare i corsi in zona, per i cento bambini abitanti in zona che avevano iniziato questa attività e non intendevano abbandonarla per dedicarsi ad "altro".

Gli esclusi sono stati (come sempre) i più socialmente disagiati, che non avendo a disposizione genitori nella possibilità di accompagnarli per motivi di lavoro o molto spesso di salute, (in alcuni casi non avendoli neppure) hanno dovuto rinunciare. La società "MAGA" organizzerà nel mese di Dicembre una grande festa - esibizione al chiuso, per tutti gli iscritti che provengono da varie scuole della zona.

La società sin da ora si sente in dovere di ringraziare pubblicamente i genitori dei bambini iscritti ai corsi, che hanno voluto aderire alla nostra iniziativa dimostrando un alto senso di responsabilità verso i propri figli e verso un'attività promozionale volta ad accrescere il senso comunitario della Zona 19.

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(Lbngolo della poesia)

"PACE 1981"

Sono già nove anni consecutivi che Giusdd Is rtecultura indice questo concorso per componimenti poetici esclusivamente dedicati al tema della PACE.

La partecipazione è sempre stata vasta e qualificata, e con il materiale selezionato si sono composti di anno In anno del pregevoli volumi a tiratura numerata, in veste economica per permetterne la divulgazione.

In questi volumi si raccolgono le voci più disparate su questo fondamentale concetto della convivenza umana, che dovrà entrare nelle singole coscienze di ciascuna persona. In questa PACE 1981 è riunito un campionario disparato di umanità: uomini, donne, giovani, meno giovani e qualche giovanissimo che già sa esprimere in forma poetica il suo convincimento, la sua fiducia nel futuro e nelle possibilità che si aprono ai portatori di pace. Ne trascriviamo, ad esempio "POSTINO DI PACE" di Gianna di Mielesi, Bergamo, che ha trovato parole indelebili:

Se hai provato come i silenzi del rancore distruggono le cellule dell'anima, fatti tu portatrice di pace.

Se sai la solitudine dell'odio le barriere aspre dell'invidia, fatti tu portatore di pace.

Se conosci l'annientamento del dolore, la nevrosi di chi attende la vendetta, fatti tu portatrice di pace.

Se hai battuto al muro dell'indifferenza

t'ha risposto il silenzio, prova ancora, ma con la modestia del passero, che pago è del solo tentativo.

Troverai scherno, fatica e delusione; ma tenta, tenta sempre, come quell'uccello della favola, che ad ogni volo più alto muta in bianco le penne.

Invitando alla lettura dell'intera raccolta, ricordiamo agli Interessati e alle scuole del nostro quartiere che è Indetta una

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UN ARTISTA AL MESE

Un dipinto di Pedotti si distingue al volo, è inconfondibile, è un'opera unica di stile proprio, totalmente al di fuori di ogni moda o corrente.

A nostro parere, oggi questo pittore ha raggiunto la sua piena maturità di artista e prosegue nel linguaggio che gli è proprio con la sicurezza di chi sa di aver trovato la strada giusta.

Di questo interessantissimo pittore si è già parlato su Milano 19, e il suo modo di dipingere è già stato presentato ed illustrato per il visitatore impreparato che alle esposizionio può rimanere sconcertato davanti alle sue opere.

La filosofia pittorica di

Visitiamo la collettiva intitolata "La via delle forme" alla Tesio Gallery di Via Ponte Seveso 36 a Milano dove tra altre buone firme espone Pedotti con cinque pezzi intitolati Attesa, Consapevolezza, Primo Piano, Silenzi, Civiltà.

Ritroviamo così la narrazione di un mondo, quello interiore di Pedotti, che è un mondo tutto inventato, estraneo al pianeta Terra e al nostro quotidiano, con forme prive di qualsiasi antropomorfismo eppure viventi o vissute.

Impedita dai ta la prorammazione

Nell'esprimere la sua preoccupazione per le conseguenze derivanti agli enti locali dai tagli alla spesa pubblica, il Consiglio di Zona 19, nella sua seduta del 16 novembre scorso, ha approvato il seguente ordine del giorno, che era stato presentato dai gruppi consiliari del P.C.I. e del P.S.I.

Di fronte alla prospettiva di drastiche riduzioni (si parla del 25% in meno rispetto al 1981) dei fondi assegnati agli Enti Locali, conseguente il taglio della spesa pubblica per il 1982, il C.d.Z. 19 unisce la sua protesta a quella già avanzata dall'ANCI. Una simile prospettiva, che impedisce un sia pur minimo di programmazione, per quanto concerne gli investimenti e i servizi sociali, porterebbe di fatto a limitare l'autonomia decisionale e operativa dei Comuni. Nessuno sottovaluta lo stato di profonda crisi che attraversa il nostro Paese e la necessità di riorganizzare la spesa pubblica per frenare l'inflazione. Non è certo, però, limitando gli investimenti che ciò verrà attuato in modo utile ed efficiente. Realizzare opere e servizi per la collettività da parte delle Amministrazioni locali, infatti, contribuisce non solo a qualificare in maniera calmieratrice gli investimenti produttivi (quali le abitazioni) ma anche a migliorare la qualità della vita.

Il C.d.Z. 19 sottolinea che problemi quali quello della disoccupazione, della casa, dello smarrimento delle giovani generazioni sono una miccia pericolosa che può in breve portare all'esplosione delle gravi tensioni sociali esistenti con inevitabili ripercussioni sulla crescita democratica, l'ordine pubblico, la stessa convivenza civile; in particolare renderebbero ingovernabili le grandi aree metropolitane. Anche per questo, i Consigli di Zona, che vivono a diretto

AVVISO Al LETTORI

Ricordiamo a tutti i nostri lettori che le lettere non firmate non vengono pubblicate.

Anche nel caso di lettere inviateci da enti, associazioni, partiti, organizzazioni sindacali o da gruppi di cittadini, di giovani, di anziani e così via-devono recare in calce la firma leggibile di almeno una persona fisica, altrimenti siamo costretti a cestinarle.

Qualora qualche lettore volesse poi che la sua firma non comparisse sul giornale non deve fare altro che chiedersi di ometterla o di sostituirla con una sigla che egli stesso ci deve indicare.

L'astro che illumina da lontananze irreali i rilievi, i profili, le contatto con i cittadini, hanno il diritto — dovere di esprimere la più viva delle preoccupazioni e quindi di invitare Governo e forze politiche a risolvere in modo positivo il problema del finanziamento degli Enti Locali.

Il C.d.Z. 19 esprime la più completa solidarietà alla Giunta di Milano che, sensibile a queste preoccupazioni, ha avviato concrete iniziative verso Governo e Parlamento al fine di ottenere che gli Enti Locali siano messi nelle condizioni di svolgere la loro importante funzione. Funzione che vuol dire anche contribuire alla lotta contro la disoccupazione, l'inflazione, la disgregazione sociale e ricostruire la fiducia dei cittadini verso le Istituzioni.

quinte scenografiche, i supporti, le asperità, gli ideali protagonisti non è il nostro sole. È una presenza astrale lontana, che emana una luce soffusa e inconsueta, attraverso uno spazio opalescente cui s'intona l'impianto fantasioso di questo bizzarro pianeta in cui si ha l'impressione di trovarsi, in forma nuova e leggera.

Pedotti ha la straordinaria abilità di dare leggerezza ai suoi soggetti metafisici, siano forme che ricordano le geometrie elementari, cubi, sfere, cilindri, siano creature più articolare che possono ricordare, senza esserlo, piume, rametti, brine cristallizzate, insetti o nuvole.

Anche la prospettiva del colore è arrivata a un grado molto alto di raffinatezza e gioca sempre su toni pastello privi di qualsiasi violenza. Delicatezza e lievità sono perciò le caratteristiche costanti nelle opere di Pedotti che ormai sembra vivere in un altro sistema mentale, di cui ci propone la visione. Difficilissimo riprodurre fotograficamente questi dipinti. Solo con la diapositiva, che si avvale della luce, si può rendere questo digradare di tonalità che ci fanno penetrare oltre la struttura bidimensionale della tela. Questa sparisce, non esiste più, e non diventa altro che il supporto materiale di una filosofia pittorica. L'impressione di ascesa che queste figurazioni fluttuanti nello spazio ci trasmettono è una sensazione di partenza, forse anche noi potremo decollare per un viaggio assai più determinante di quelli che abbiamo compiuti finora.

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É dicembre 1981 ~no 19 - pagina 15
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É
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dalla prona pagina Media Ricci

so l'istituto Padre Beccaro, disponibili entro la fine di novembre. La scelta finale del Consiglio di istituto fu di adottare, come emergenza, la soluzione Oderzo - S. Maria Nascente sui doppi turni in attesa di una soluzione per tutti al mattino possibilmente in strutture pubbliche del quartiere, ma non escludendom come ultima, l'ipotesi dell'istituto Padre Beccaro. Il 30 ottobre, presenti l'ing. Corda ed i rappresentanti della ripartizione educazione, alcuni consiglieri di zona hanno effettuato un sopralluogo nella scuola rilevando la necessità di un'ulteriore perizia per accertare l'effettiva gravità della situazione. Il 2 novembre il Consiglio di Zona si è incontrato con i capi istituto interessati (comprese le materne S. Maria Nascente ed Oderzo) per un loro possibile spostamento. Il 4 novembre c'è stato un incontro in Consiglio di Zona con i capi di istituto, esponenti dei consigli di scuola, di circolo e di istituto, la ripartizione educazione ed il direttore dell'istituto Padre Beccaro sull'ipotesi di spostamento della materna di S. Maria Nascente in altra sede di zona 19 (Stratico o Cilea Bissi) e della materna Oderzo presso la materna Ojetti, chiedendo al censimento di traslocare al Palalido.

In tale occasione è stato anche chiarito che l'ipotesi dell'utilizzo dell'istituto Padre Beccaro non era auspidabile essendo in corso un

invito del Provveditorato di far rientrare in sede una sezione della Matteo Ricci staccata presso tale istituto. Il 9 novembre una nuova perizia ribadì l'inagibilità della scuola di via Lovere se prima non fossero stati compiuti alcuni lavori di ristrutturazione. Venne formulata un'ipotesi di lavoro a fasi alterne: staccare subito tutti gli intonaci e stendere una rete di protezione; pulizia drastica a carico dei travetti poichè il solaio sta marcendo; accertamento di percorribilità delle scale ed intervento sul 2° piano, poi sul I° ed infine sul terzo. I tempi per la pulitura vennero previsti in trenta giorni circa e l'Assessore Polotti diede incarico all'ufficio tecnico di iniziarli subito a carico delle Manutenzioni ordinarie, per poi passare, nei tempi previsti dalla prassi, agli interventi di manutenzione straordinaria.

Nel contempo la Commissione Educazione del Consiglio di Zona avanzò la proposta di fare la scuola regolare all'Onnicomprensivo al pomeriggio, le libere attivita complementari nelle aule libere delle elementari

Oderzo e S. Maria Nascente e le attività di educazione fisica e sportive parte in Oderzo e parte in S. Maria Nascente e nella propria palestra, che dovra essere la prima struttura ad essere rimessa in efficienza.

Il 13 novembre, infine, l'Ufficio Tecnico Comunale ha comnicato al Consiglio di Zona, che, in seguito ad ulteriori sopralluoghi effettuati, si era rilevata la possibilità di eseguire i lavori un piano per volta, impegnan-

dosi a rendere agibile il terzo piano entro il 4 gennaio prossimo, il secondo piano entro il 28 febbraio ed il primo piano entro il 5 aprile.

In vista di tali impegni il Consiglio di Zona 19, nella sua seduta dello stesso 123 novembre, ha approvato, con 21 voti a favore ed un solo contrario, una nuova ipotesi (accettata il giorno successivo anche dal Consiglio di istituto della Matteo Ricci) in base al quale la scuola materna di via Oderzo, frequentata da bambini trasportati in pullman dalla zona 6, andrà temporaneamente nella scuola materna di via Ojetti (momentaneamente occupata dagli uffici del censimento e destinata in futuro a sede di servizi sociali), mentrele classi di scuola materna presenti nella elementare S. Maria Nascente, frequentate da bambini provenienti dalla zona 20, andranno nella scuola materna statale Cilea Bissi, che attualmente funziona con due sezioni su cinque. Si rendono così libere 14 aule nella elementare Oderzo e 5 nella elementare S. Maria Nascente, nelle quali possono trovare temporaneamente sistemazione 19 classi per la Matteo Ricci, mentre per le altre tre classi l'alternativa è o i doppi turni o l'affittanza di tre aule presso la parrocchia fino al 4 gennaio, data in cui, in base al calendario che abbiamo già riportato sopra, dovrebbero essere riconsegnate le prime otto aule della scuola di via Lovere. L'importante è ora vigilare affinché tale calendario venga rispettato ed è un impegno che il Consiglio di Zona si è assunto.

Un mezzo

interessate o che potrebbero essere comunque interessate da qualsiasi intervento costruttivo, al fine di ipotizzare quali e quanti oneri primari e secondari possono essere disponibili nel triennio 198

2. Dovrà inoltre accertare lo stato di avanzamento dei lavori, nonchè di finanziamento e di progettazione di tutte le opere previste nei bilanci di zona precedenti, verificando per quali opere previste nei bilanci zonali o centrali, comunque riferite alla zona, (ad esempio arredo urbano, strade, fognature, manutenzioni, nuove efidicazioni, ecc.) è garantita l'attuazione da parte dell'Amministrazione comunale nel prossimo triennio 198 2 - 1985.

Dovrà poi accertare, con l'ausilio degli assessorati comunali competenti, l'entità e la volontà dei privati a realizzare, in proprio e mediante convenzioni, nuove opere, dando la priorità, nel caso di lotti di 167 e comunque demaniali, agli Enti pubblici ed alla cooperazione, stabilendo, infine, un elenco delle priorità assolute e relative a ciascun anno del triennio 1982 - 1985 da attuare con gli oneri di urbanizzazione.

Nello stabilire l'elenco delle priorità il gruppo di lavoro dovrà rispettare la scelta, più volte confermata, che prevede la manutenzione ed il risanamento degli edifici demaniali (in primo luogo delle scuole), il completamento delle opere in

corso e delle strutture adibite a servizi socio - sanitari, così da completare, in modo organico, le aree urbane interessate, la sistemazione dell'assetto viabilistico (in particolare delle aree relative a piazza Bonola ed all'asse Trenno - Monte Stella), l'allestimento di sedi per i Distretti sanitari, la sistemazione di aree destinate a mercati all'aperto e di quelle intorno ai mercati coperti e la verifica, con le zone limitrofe, di tutti quegli interventi che possano coinvolgere o interessare più zone.

Per quanto si riferisce alla metodologia di lavoro è stato stabilito che il gruppo di lavoro dovrà tener conto di quanto sollecitato dalle singole commissioni di zona (quindi definire in tempi stretti una riunione interdipartimentale), delle previsioni a medio ed a lungo termine e della volontà "irrinunciabile" del Consiglio di Zona 19 di essere tra i firmatari delle convenzioni che l'Amministrazione comunale stipulerà con chi andrà a realizzare qualsiasi opera finanziaria con gli oneri di urbanizzazione.

Per quanto poi allapreoccupazione, emersa nel corso del dibattito, chi si possa verificare il caso di zone che possano disporre di elevati oneri di urbanizzazione e di altre che ne difettino, pur avendo necessità di interventi, è evidente, come è stato fatto rilevare durante lo svolgimento della discussione che ha preceduto la votazione, che l'Amministrazione centrale ha la possibilità di riequilibrare la situazione anno per anno attraverso il bilancio comunale azzonato.

milano

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