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CONGLOBAMENTO E PEREQUAZIONI UN POMERIGGIO PER VOI

A CHE PUNTO SIAMO?

Perchè Pastore ha rollo l'unità d'azione - Tentativi di accordo Separato della CISL sventati dalla lotta dei laroratori - Non si ripeterà il 19L3

L'unità d'azione delle tre organizzazioni sindacali, C.G.L.L. - C.I.S.L. - U.I.L e le lotte condotte dai lavoratori per il conglobamento, gli aumenti ed il rinnovo dei contratti, avevano dato fiducia e speranza anche ai colleghi della Sede che presto si sarebbe potuto raggiungere questi miglioramenti sui quali ormai tutti contano.

Ma, anche questa volta, il diavolo ci ha messo la coda, e manco a farlo apposta, il diavolo è stato proprio l'on.le Giulio Pastore, segretario nazionale della C.I.S.L., il quale, di ritorno dal suo viaggio in America, ha messo in atto le direttive ricevute rompendo pubblicamente l'unità d'azione sindacale ed iniziando • trattative separate con la Confindustria su richieste di aumenti irrisorie ed offensive per i lavoratori come ognuno può rilevare dallo specchietto riportato a parte.

Anche i nostri colleghi della Sede, si sono chiesti con meraviglia il perchè di questo voltafaccia dell'On.le Giulio

Pastore il quale, a suo tempo, durante le lotte condotte insieme, sosteneva la necessità di aumentare i salari e gli stipendi denunciando all'opinione pubblica il vertiginoso aumento dei profitti realizzato dai grandi industriali a spese dei lavoratori e della popolazione.

Perchè le merci rimangono invendute

Per giustificare questo suo nuovo atteggiamento, l'on.le Giulio Pastore, ha rispolverato il vecchio slogan padronale secondo la quale gli aumenti delle retribuzioni provocano l'inflazione e quindi sono dannosi per i lavoratori, mentre la Confindustria, il Governo, il clero e tutti i giornali padronali intensificano la loro propaganda proprio su questi stessi argomenti.

La falsità di questa tesi che i padroni sfoderano ogni volta che i lavoratori chiedono aumenti di salario, è facilmente dimostrabile.

Infatti, l'attuale situazione è caratterizzata da una crisi di sottoconsumo e i prodotti rimangono invenduti nei magazzini e nei negozi proprio perchè i lavoratori, per i bassi salari, non hanno quattrini per comperarli, mentre le fabbriche si chiudono o si riduce la produzione.

L'aumento dei salari consentirà invece di smaltire gli stocks invenduti e di dare impulso all'attività produttiva con evidente beneficio per i lavoratori e l'economia nazionale.

Pastore respinge

l'unità sindacale

La funzione dei Sindacati dei lavoratori è quella di contrattare con l'organizzazione padronale l'entità delle retribuzioni, tenendo conto del costo della vita e dell'esigenza di migliorare le condizioni dei lavoratori. Ma allora. perchè l'On.le Giulio Pastore, segretario di una organizzazione sindacale di lavoratori, ha respinto il potente strumento dell'unità sindacale, ed ha iniziato trattative separate con la Confindustra su richieste irrisorie? Per spiegare questa contraddizione è necessario tener presente che l'on.le Giulio Pastore ha anche invitato i lavoratori, come chiedono gli americani, a dare la loro adesione alla ratifica della C.E.D.. magnificandola come organizzazione di solidarietà e di sicurezza eurepea, men-

tre invece serve a riarmare l'esercito tedesco per la guerra e per la repressione di classe.

Star meglio e vivere in pace

Anche su questo terreno l'on.le Pastore si trova d'accordo con la Confindustria e i padroni dei monopoli i quali vogliono aumentare i loro profitti con la produzione di guerra, limitando necessariamente la produzione dei beni di consumo, e soffocare in forma violenta l'aspirazione dei lavoratori a star níeglio e vivere in pace. L'attuale classe dirigente vorrebbe cioè ripetere ciò che ha fatto nel 1923 per consolidare, con la liquidazione dei sindacati operai, la propria dittatura nelle fabbriche e nel Paese in difesa dei propri privilegi. Anche allora la Confindustria concluse un patto separato con i sindacati fascisti che rappresentavano meno del 10 dei lavoratori, su irrisori aumenti salariali.

Il patto comprendeva l'impegno a trattare in avvenire unicamente con i sindacati fascisti: ciò è stato per 20

anni uno dei cardini della dittatura fascista. Una domanda scaturisce spontanea: può una organizzazione sindacale minoritaria concludere accordi separati. validi per tutti i lavoratori?

La nostra Costituzione, tenendo conto delle esperienze del 1923, lo esclude. Essa prevede infatti che gli accordi collettivi vengano conclusi con tutte le organizzazioni rappresentate in proporzione ai loro aderenti. Iniziative come quelle dell'on.le Pastore renderebbero possibile ad una organizzazione sindacale di minoranza favorevole alla politica dei padroni, di concordare un prezzo troppo basso delle prestazioni operaie ed impiegatizie, in contrasto con le aspirazioni della grande maggioranza dei lavoratori, compresi i propri aderenti.

Se le intenzioni dei padroni dei monopoli sono rimaste le stesse e le luttuose esperienze del passato, non hanno cambiato il loro cervello, la classe operaia ed i lavoratori però, forti delle esperienze vissute non permetteranno che questi fatti si ripetano. I risultati degli ultimi scioperi, hanno costretto la Confindustria ad iniziare trattative con tutte e tre le organizzazioni sindacali.

UTILE CONFRONTO

Ecco il confronto, per alcune provincie, tra le richieste di aumento salariale avanzate dalla C.I.S.L. e dalla C.G.I.L. Per ogni provincia viene indicato l'ammoncare in lire dell'aumento salariale giornaliero, riferito al manovale comune.

L'aumento richiesto per le varie categorie si ottiene adottando i coefficienti attualmente in atto.

COSTANTE IL BENPENSANTE E GIUDITTA LA DRITTA

A CASA LE DONNE?

Costante: Buon giorno Signora, come mai così di corsa?

Giuditta: Ho dovuto fare come al solito tutto in fretta e furia per arrivare qui in orario.

Costante: L'ho sempre detto io: le donne non dovrebbero venire a lavorare, specialmente quelle che hanno famiglia... e il marito che lavora....

Giuditta: Allora secondo lei, io vengo a lavorare per svago oppure per concedermi dei lussi. Ma lei, è rimasto al Medio Evo!

Costante: Scherzi a parte: se le donne sposate e quelle che vivono in famiglia stessero a casa, si risolverebbe il problema della disoccupazione!

Giuditta: Questa si che è buona! Allora secondo lei le donne che lavorano sarebbero la causa dei disoccupati.

Costante: Non solo quello, però se venissero assunti gli uomini disoccupati e a tutti si desse lo stipendio doppio per mantenere le donne a casa...

Giuditta: Senta, me la vuol togliere una curiosità? Mi dia l'indirizzo di quegli industriali che sarebbero disposti a licenziare le donne ed assumere al loro posto gli uomini pagandoli il doppio. Solo in provincia di Milano ci sono 300 mila donne che lavorano... non so se mi spiego...

Costante: Bè, ma insomma, bisogna anche difendere l'integrità della famiglia, e questa non è solo una mia opinione ma quella di persone benpensanti, come per esempio il Cardinale Schuster e alcuni deputati.

Giuditta: Ah si? Perchè il modo per difendere la famiglia è quello di ri-

durre ad uno solo lo stipendio? Già, e chi mi assicura che al posto delle donne licenziate assumano poi gli uomini? Se avessero buone intenzioni, anche quando si licenziano gli uomini, bisognerebbe assumere al loro posto dei disoccupati, e mi pare che questo non avvenga quasi mai.

Costante: Ma il governo dovrebbe imporre agli industriali una legge...

Giuditta: Quale Governo? Il nostro che appoggia gli industriali? Ma se non vuole neppure obbligarli ad aumentarci un poco le paghe, come potrebbe obbligarli addirittura a pagare gli uomini il doppio --

Costante: Voi donne volete avere sempre ragione!

Giuditta: Cosa crede lei, che a sua moglie piaccia proprio tanto stare chiusa in casa e sentirsi dire, magari da lei, che è capace solo di lavare i piatti e stirare le camicie? E' il progresso della società che ha reso necessario il contributo della donna; lo sa che gli uomini da soli non sono in grado di produrre tutto quanto occorre alle crescenti necessità della popolazione?

Costante: Si questo è vero, però non mi vorrà negare, signora, che in fondo, le donne lavorando, perdono la loro femminilità.

Giuditta: Senta, io non ho mai visto che gli uomini che lavorano perdano la loro mascolinità, anzi: lo stesso concetto vale per le donne, perchè una donna che è in grado di contribuire al benessere proprio e della sua famiglia acquista maggiore coscienza

L' I1 Aprile alle ore 16.30 l'Associazione Amici ItaliaUngheria offrirà ai colleghi, nell'accogliente circolo di Piazza Repubblica n. 5, un porner iggio musicale al quale pren_ deranno parte noti artisti del Teatro Alla Scala.

Il programma verrà fatto conoscere fra qualche giorno.

LE INGLESI

PER LE PAGHE UGUALI

Il giorno 8 marzo, due deputate inglesi, una laburista ed una conservatrice, hanno presentato alla Camera dei Comuni una petizione comprendente la richiesta di uguaglianza di retribuzione fra uomini e donne a parità di lavoro.

La petizione era sottoscritta da un milione e mezzo di cittadini inglesi di ambo i sessi.

delle proprie funzioni, anche nei suoi rapporti con l'altro sesso. A meno che lei per femminilità, non intenda quella delle leggiadre frequentatrici di Capocotta...

Costante: Ho capito, con lei non c'è niente da fare!

Giuditta: Non s'illuda, Sig. Costante, di donne come me, ce ne son tante!

Un deputato laburista ha affermato in tale occasione che la presenza della donna nelle professioni e nei mestieri. è una realtà insopprimibile e che il livello del trattamento delle donne lavoratrici è un indice sicuro del progresso di un popolo.

Nell'Unione Sovietica- e nelle Repubbliche popolari esiste da tempo l'uguaglianza di paga e di diritti per gli uomini e le donne che svolgono lo stesso lavoro.

CHI NON PAGA LE TASSE

Ugo Montagna Marchesa » di San Bertelo-

Nei 1949 il Comune di Roma gli ha notificate un imponibile annuo di L. 1.200.000 ridotto a L. 600.000 dopo il ricorso dell'interessato presso la Commissione dei tributi locali. Nel 1952 e nel 1953 ha pagato la tassa di famiglia su di un imponibile, di L. 720.000.

Avv. Alfonso Spataro.

Non risulta iscritto a ruolo perchè, secondo la dichiarazione non documentata dello Assessore alle Finanze, il suo imponibile sarebbe compreso nella cenuncia del padre, Vice Segretario della D. C.

Piero Piccioni.

Figlio del Ministro degli Esteri: come per Spataro junior.

Per quanto concerne Ugo Montagna, si rileva subito che il suo imponibile è di poco

superiore alla sola somma che egli mensilmente regalava alla Moneta Caglio.

Non ci spieghiamo perchè l'Avv. Alfonso Spataro, interessato assieme al Montagna in una serie di Società speculative (SICU - SIBSIC - SIGRA - SISA, ecc.), e capo di un r. cleo famigliare diverso da quello del padre, fruente di elevati proventi e redditi, non sia iscritto nei ruoli fiscali. Vuol dire questo che gli affari di Alfonso Spataro con Ugo Montegna rientrano negl affari di suo padre, vice segretario della D. C.?

Anche Piero Piccioni svolge una sua attività nel cinema e nella radio sotto lo pseudonimo di « Mprgan», percependo quegli elevati emolumenti che bene conosciamo.

Morale: qui ci troviamo di fronte ad evasori soci e parenti addirittura di Ministri e grossi papaveri della D. C., mentre l'impiegato che sgobba da mane a sera si vede portare via delle tasche quasi un terzo del suo stipendio.

Diamoci da fare perchè sia fatta pulizia e giustizia.

Provincia CISL CGIL MILANO 33,38 147,60 TORINO 30,65 190,80 GENOVA 24,65 184,80 SONDRIO 2,65 46,80
MARZO 27 19 5 4 Il giornale e in vendita all'edicola di Via Moscova RFDAZIONE AMMINISTRAZIONE: MILANO-C.so di Porta Vittoria 43 - Tel. 794.253 Periodico dei lavoratori della Sede - Montecatini ANNO 11 - N. 3 PREZZO LIRE 20

POSTA DEL VENTISETTE

"Montecating Police„ Sogno di padrone Rifare il Regolamento

Caro Ventisette, nell'articolo «Rifare il regolamento » apparso sul Ventisette di febbraio, è detto che la Montecatini dispone sopraluoghi per controllare giustificazioni in casi di assenza. Come debbono essere intesi questi .< sopraluoghi? ». Pensare che la nostra Società faccia fare delle indagini private mi sembra veramente enorme. Si è già verificato questo caso? A. d.N.

Si, caro collega, si sono verificati casi del genere, e non soltanto per controllare le giustificazioni. Ecco quanto è accaduto ad un nostro collega.

La: moglie, che in mattinata aveva fatto una puntura, si sente male, viene colta da stato febbrile e naturalmente telefona al 'marito. Il collega, temendo il peggio, avverte la sua Direzione e vola a casa per assistere la moglie, sola in casa e cercare il medico curante. Ecco dopo due ore, entrare in azione l'apparato dei sopraluoghi. Alla portinaia si presenta un giovanotto che va diritto allo scopo: « Sono della Montecatini; mi dica se è vero che la moglie del rag.... è ammalata ». La portinaia indugia a rispondere e quello di rincalzo: « E' inutile che lei tenti di nascondermi la verità, andrò nei negozi qui accanto ad informarmi... '.--

Ed infatti l'incarieato va dal macellaio e dal droghiere. In quest'ultimo negozio, affollato da una decina di persone, l'informatore non vuole attendere, perde la pazienza, il droghiere pure; nasce uno scambio di frasi ad alta voce dove il nome del collega è mescolato a tutto un elenco di abusi, forniti dall'inviato dei sopraluoghi, cosicchè tutta la gente dello stabile è indotta a pensare che il rag.... è un impiegato che si assenta dal lavoro con sotterfugi, chissà poi per quali motivi...

Il collega informato dell'accaduto, protesta con la sua Direzione e successivamente con un alto funzionario del PERS. Naturalmente tutti si sono stretti nelle spalle, si sono palleggiati la responsabilità e si è detto « assumeremo informazioni...,› poi più nulla.

In questi giorni, un altro ignoto informatore, va dalla portinaia di uno stabile dove abita una nostra collega e chiede sul suo conto notizie strettamente personali.

Come si vede, la Montecatini mette in atto il contentuo dell'art. 13 del suo Regolamento fingendo di ignorare che la nostra Costituzione non ammette forma alcuna di ispezione a carico dei ClE• tadini della Repubblica.

Capitano... di fregata

Nel numero di gennaio del nostro giornale avevamo ricordato una promessa del Dr. Gallo concernente la riammissione in servizio di quattro fattorini a disposizione da dicembre.

Infatti il Dr. Gallo aveva assicurato che al massimo entro febbraio, ! 4 lavoratori sarebbero stati riammessi al loro lavoro. Siamo alla fine - di marzo, la primavera batte alle porte, e il Nostro, che sapevamo Ufficiale degli Alpini, ha dimostrato invece di fare promesse da marinaio. Dato il suo elevato grado proponiamo la sua promozione a Capitano di..: fregata.

Testa si lamenta

Parlavo con un collega, sull'angolo...

Il Capitano Bardelli era appena scantonato su per la rampa, con aria compunta, lo sguardo vigile, il sorriso come vuole RESO.

Cosa direbbero mai i nostri padroni se i lavoratori decidessero di andare nelle podtinerie delle case dove abitano quei dirigenti che dispongono sopraluoghi?

Ma non è questo il mezzo per reagire alle disposizioni illegali, tanto più che le loro « attenzioni nei nostri confronti, non sono patrimonio delle portinaie, ma sono note a tutti i lavoratori.,

E ALLORA QUESTE CASE?

Caro Ventisette, sono un inquilino di via Alcuinr , Da parecchi anni lavoro alla Montecatini. In tempo di guerra sono rimasto senza casa perchè quella che avevo venne distrutta dai bombardamenti. In conseguenza di ciò la Società, riscontrando che la mia situazione era in regola con la legge vigente (e che vige tutt'ora), mi assegnò un appartamento appunto in quel gruppo di case.

Come sai, a molti inquilini, la Società qualche mese fa inviò una lettera riguardante l'assegnazione definitiva dell'appartamento occupato, mentre ad un certo numero, pur trovandosi nelle stesse condizioni degli altri, non inviò nessuna lettera.

Molte voci corrono in proposito, ma voglio sperare che nessuna di queste corrisponda a verità perchè sarebbe, a dir poco, un'indecenza.

Tu Ventisette cose ne dici?. Sai qualche cosa di preciso? Mi risulta che la C. I. non ha preso nessuna posizione al riguardo, anzi tergiversa; perchè?

Non è forse materia di sua competenza? Sapresti rispondere a queste domande?

Fiducioso nel tuo generoso aiuto, cor dialmente ti saluto.

Vedi cara, questa sì andrebbe bene come dattilografa alla Montecatini.

Un termometro nuovo

Caro Ventisette, da parecchio tempo il termometro in dotazione al Nido è inservibile. E' necessario che la Direzione Sanitaria provveda a sostituirlo, poichè il controllo della temperatura dei nostri bambini è Indispensabile. Grazie e cordiali saluti Una mamma Avete letto? Provvedete.

Tutti i Colleghi che ci hanno rivolto domande circa l'assegnazione degli appartamenti delle Case di Via Alcuino e Piazzale Martini, leggano la risposta data al collega A. A

Signor Direttore, avete fatto molto bene ad aprire la discussione sul problema del Regolamento Interno, sia perchè quello che attualmente la Direzione pensa di imporre è una copia continuamente peggiorata delle « successive modificazioni • del Regolameno del tempo della dittatura fascista, sia perchè l'accordo 8-5-1953 sul funzionamento della Commissione Interna, firmato anche dai rappresentanti dei nostri padroni, prescrive che il R. I. venga elaborato in accordo con la C. I. Questa importante questione deve essere ben impostata. E' pertanto necessario definire con esattezza cosa deve essere il Regolamento Interno. Premesso che il rapporto di lavoro è regolato dal contratto collettivo (che troppo pochi purtroppo conoscono bene!) e dalle leggi in armonia con la Costituzione dello Stato, il Regolamento Interno deve contenere e precisare unicamente: le norme di attuazione particolare di taluni istituti contrattuali demandate all'accordo fra Commissione Interna e Direzione. Esempio: distribuzione dell'orario di lavoro nei vari giorni della settimana, introduzione di nuovi metodi di retribuzione (premio di produzione, ecc.). Le condizioni aziendali di miglior favore che il contratto • garantisce art. 12 parte comune).

Esempi: l'orario settimanale di 40 ore, l'assegnazione di un grembiule all'anno alle impiegate, la gratifica di bilancio, il premio di anzianità. il premio di fedeltà, ecc..

E' necessario che la C. I. approfondisca esaurientemente questo problema, avvalendosi della collaborazione e dello appoggio più ampio possibile dei lavo-

ratori (assemblee, ed anche riunioni ristrette di appassionati), perchè questa è la strada che darà i migliori risultati. Cordialmente Il Comitato Sindacale CGIL

Cassa Mutua NE' 50 NE' 25

Tutti i colleghi troveranno nella busta stipendio del corrente mese una comunicazione della Cassa Mutua, concernente la decisione di ridurre la quota a carico dei mutuati dal 50 al 25 % per i medicinali assegnati con le ricette sbarrate in rosso.

Ciò può' sembrare a prima vista un miglioramento rispetto al trattamento precedente; il guaio è che l'armadietto farmaceutico dell'undicesimo piano verrà ridotto ai minimi termini e disporrà cioè solo di una piccolissima parte dei medicinali distribuiti gratuitamente. Ne consegue che la stragrande maggioranza delle ricette dovranno essere presentate per il ritiro dei medicinali presso le farmacie e quindi essere pagate nella misura del 25 % del prezzo.

Verrà in sostanza ridotta l'assegnazione di medicinali gratuiti, ed aumentata quella dei medicinali a pagamento.

Le scuse dei nostri padroni, manco a dirlo sono sempre le solite: deficit del bilancio della Cassa Mutua, gente che abusa dei medicinali, ecc.

E' vero invece che se vi sono maggiori spese per i medicinali questo è dovuto all'aumento delle malattie, come conseguenza delle scarse retribuzioni e dell'aumento del ritmo di lavoro. La Società che in questo modo continua ad aumentare i suoi profitti, che quest'anno sono quasi di 10 miliardi dichiarati (2 miliardi in più dell'anno scorso), non si vergogna di chiedere en maggior rimborso ai lavoratori per coprire un deficit di pochi milioni.

A. A.

La materia non è demandata alla Commissione Interna ma ad un Comitato composto da colleghi della Sede che dovrebbe occuparsi di questo problema. Comunque Le suggeriamo di rivolgersi all'Associazione Inquilini presso la Camera del Lavoro (piano terreno), la quale dispone di alcuni legali che conoscono le Leggi che riguardano tale materia e le potranno dare gratuitamente tutte le indicazioni utili per il suo caso.

Mimosa

Nonostante I « NO » della Società e della Sig.na Angiolini, le mimosa è apparsa l'8 marzo su tutte le scrivanie delle nostre colleghe, grazie alla volontà di un gruppo di impiegati che hanno voluto offrire questo simbolo tradizionale alle gentili lavoratrici della Sede. Sia dettò per chiarezza che la mimosa non è stata offerta dalla Società.

Il sergente Testa, attraversata la strada, mi passa accanto e mi sussurra: , Non mi mettete più sul Ventisette...? e il suo sguardo sempre quasi implorante.

E va bene... diamogliela questa soddisfazione, ognuno ama il Ventisette a suo modo!

Flaccadori in C. I.

Uno dei due rappresentanti salariati in Commissione Interna, Rossi Armando, al quale la Società ha assegnato mansioni impiegatizie, ha rassegnato le dimissioni nell'impossibilità di continuare a rappresentare la categoria dei salariati.

Al suo posto è subentrato Flaccadori Giovanni, verniciatore, che lo seguiva in graduatoria nella lista della C.G.I.L. Al nuovo membro della C. I auguri di buon lavoro.

L'ECON... omizzatore

E' un po' di tempo che nei reparti dell'Economato, circola un certo Ing. Cappellini, il quale pare abbia il compito di fare indagini per stabilire che all'ECON vi è « esuberanza» di, personale. I salariati sono scocciati di questo ECON...omizzatore; essi vogliono lavorare in serenità e non con il continuo timore di essere considerati esuberanti.

Dal 75% al 100%

Dopo il « Messaggio di Capodanno sarebbe giusto prevedere che anche la gratifica degli operai della Sede •• commisurata ad una mensilità di salario (e non del 75 %), tanto più che i profitti continuano la loro felice ascesa. Speriamo che le promesse del « Messaggio non siano anche loro promesse da marinaio!

L'atteggiamento della Montecatini non ci ha 'molto sorpreso: essa, malgrado le affermazioni scritte o verbali dei suoi più altolocati rappresentanti, ha dimostrato ancora una volta la sua intolleranza aperta per tutto ciò che significa progresso ed emancipazione dei lavoratori.

Quello che ci ha invece sorpreso è stato l'atteggiamento della Sig.na Angiolini e di alcuni altri membri della- sua corrente sindacale in Commissione Interna, i quali con il pretesto che l'8 marzo è una festa di ispira. zione comunista, hanno rifiutato di prendere in considerazione le proposte (pubblicate nel numero scorso del nostro giornale) avanzate dai membri della C.G.I.L. Tavacca - Guerciotti - Rossi, proposte che intendevano valorizzare il significato di questa giornata e che andavano a vantaggio di tutte indistintamente le nostre Colleghe.

E' evidente che se la Commissione Inter, na, si fosse presentata unita alla Direzione come avvenuto in centinaia di altre Aziende le lavoratrici avrebbero avuto la certezza che l'unica a non voler che si celebrasse la festa dell'8 marzo era la Montecatini. E' troppo facile per alcuni membri di C. I. non sostenere i diritti, i giusti riconoscimenti ai lavoratori solo perchè postulati dalla C.G.I.L. e dai Comunisti!

In questo caso per esempio l'anticomunismo è serGito unicamente a privare 1000 colleghe della Sede di poter festeggiare una ricorrenza che è sentita da tutte le colleghe indipendentemente ,dalle loro opinioni politiche.

Si dimostra inoltre che le posizioni stupidamente anticomuniste di alcuni rappresentanti dei lavoratori, fatalmente coincidono con quelle dei padroni che dell'anticomunismo si servono per negare ai lavoratori ogni richiesta intesa a valorizzare il toro contributo di uomini e donne coscienti.

Sia ben chiaro comunque che i lavoratori della Sede avevano acquisito il « diritto alla prestazione farmaceutica gratuita in ogni caso a e che soltanto a seguito di un provvedimento unilaterale tale diritto è stato menomato. Tutto ciò non è avvenuto per esempio alla Pirelli e in altre grandi aziende dove i medicinali sono assegnati gratuitamente. Non comprendiamo cosa ci stiano a fare Romeo, Bonacina e Frabetti, come rappresentanti dei lavoratori nella Cassa Mutua, quando si limitano a sostenere e ad avvallare i provvedimenti della Direzione. Nella prossima assemblea della Cassa Mutua, i lavoratori della Sede non mancheranno di far sentire la loro indignata protesta e di sostenere l'azione della C. I. perchè venga ripristinato il diritto ai medicinali gratuiti in ogni caso.

CRAL Riviste vietate

Abbiamo letto con interesse l'elenco delle « riviste consentite » che nell'avviso del 2 marzo il nostro CRAL fa conoscere ai soci.

Ma a guardarci bene; qualcosa manca. Mancano le pubblicazioni che parlano della vita dei lavoratori, delle loro organizzazioni sindacali e politiche. Ad esempio:.. Lavoro settimanale della C.G.I.L.; « Vie Nuove - Mondo Operaio »; « Il Calendario del Popolo »; „ Rinascita »: - Noi Donne »; « Notizie EconomiChe ; Il VentisetteMa c'è „l'Union Sovietique »: ci pare di sentir esclamare trionfalmente il Dr. Oelker, responsabile del settore culturale del Cral.

Già è vero: c'è « L'Union Sovietique». Una pubblicazione su 52. L'uomo della « Cultura Montecatini forse ce l'ha messa per crearsi a suo modo l'alibi dell'imparzialità e in fondo in fondo essendo scritta in francese, ha fatto affidamento sulla scarsa conoscenza di questa lingua da parte dei lettori.

2 il ventisette
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LA. GUERRA?

DAL PATTO D'ACCIAIO ALLA C. E. D.

Molti progetti per la guerra, nessuno per la pace - Se vuoi la pace prepara la guerra, scriveva Donegani - Oggi si sostiene: Se vuoi la pace arma i Tedeschil

Quando si parla di guerra tutti cascano dalle nuvole; Guerra? Chi vuole la guerra? Eppure se le guerre ci sono state evidentemente qualduno le ha volute; se ancor oggi si minacciano e si combattono guerre vuole dire che c'è qualcuno che le vuole.

Certo, la gente che vive soltanto del proprio lavoro, non desidera peggiorare le proprie condizioni di vita e inorridisce all'idea di perdere i propri cari, di vedersi distrutta la casa dai bombardamenti. Non è tra questi che dobbiamo cercare i fautori di guerra.

Ci sono invece altri ai quali la guerra dà la possibilità di aumentare le proprie ricchezze.

Per costoro le guerre, sono sempre state un ottimo affare, per cui, c'è da credere, che gli ottimi affari non si aspettano ma si preparano.

Per alimentare la guerra infatti, occorre fabbricare armi ed altri mezzi di distruzione, che vengono forniti soprattutto dalle grandi industrie e quindi occorre prepararle sia sul piano industriale ed economico che su quello politico. L'ultima guerra mondiale è stata preceduta dal patto d'acciaio fra Hitler e Mussolini e da accordi fra gli industriali tedeschi e italiani.

D'altra parte, senza voler inventare niente di nuovo, sono gli stessi padroni che ci hanno insegnato a scoprire quali legami esistono tra la necessità di difendere il sacro suolo della patria » e la possibilità che per loro deriva di aumentare i profitti.

Macchina chimica per la guerra

La Montecatini, ad esempio, ha sempre ostentato durante il fascismo questa sua caratteristica.

Essa scriveva: « Il Gruppo Montecatini che con gli impianti propri e controllati rappresenta oggi una larga parte dell'intero complesso industriale chimico italiano, capace di fornire i prodotti di uso bellico, ha assolto sotto tale profilo, con l'attuazione del programma cui la fine della guerra europea aveva dato stimolo e l'inizio di quella africana ha già dato collaudo, un compito indubbiamente decisivo ».

E tutto ciò si spiega facilmente se si considera che « Industria dell'azoto e industria bellica rappresentano in particolare uno dei binomi più tradizionali dell'industria chimica dei vari Paesi ». Con lo stesso linguaggio la Montecatini si esprime anche per 1 attività del suo settore dei coloranti: « L'esperienza dell'ultima guerra europea ha posto in tutta la sua luce l'importanza enorme che una grande industria di coloranti assume, sia in pace... sia di fronte ad emergenze supreme... ».

Terra fertile e terra bruciata

Come si vede, la stessa industria può servire a produrre mezzi di benessere e strumenti di distruzione: l'azoto infatti può rendere più fertile la terra e dare benessere e maggiori alimenti allo uomo: oppure può essere trasformato in esplosivo e distruggere la vita e il lavoro pacifico.

Il fascismo bandendo dalla sua dottrina l'ideologia della pace perpetua » (come scriveva Donegani a quell'epoca) ha infatti preparato la guerra • di aggressione che doveva servire gli interessi di Donegani, Pirelli, Marinotti, Agnelli che con le loro industrie alimentavano la guerra. Naturalmente Donegani non ha mai affermato di desiderare la guerra ma scriveva: ‹, Quando si parla di pace ed affannosamente si cercanq i mezzi per mantenerla, più che mai. torna alla mente l'antica sentenza di Vegetius: Se vuoi la pace prepara la guerra Teoria ottima per coloro che vogliono giustificare una politica ed una produzione di guerra.

Ancora oggi coloro ,che vogliono le-

gare l'Italia alla C.E.D. si valgono degli stessi slogan, agitando lo spauracchio dell'aggressione mentre in realtà le vere intenzioni sono quelle di aggredire. La C.E.D. infatti prevede il riarmo dell'esercito tedesco, specializzato in aggressioni contro i popoli europei e di e i ancora sono vive le ferite anche nel nostro Paese.

Chi vuole la C. E.D.

Cosa ne pensano i nostri padroni?

Nel 1941 essi scrivevano: .,... L'Italia e la Germania sono destinate, dalla loro preparazione politica e dalla stessa loro situazione geografica, ad assumere nelle rispettive zone d'influenza funzioni di nucleo centrale organizzatore...

in nuovo ordine europeo non più - fondato sul frazionamento di aree unitarie e innumerevoli piccoli stati economicamente non vitali... ».

E poichè gli attuali dirigenti si proclamano i continuatori della politica di Donegani, che sostenne ed approvò tutte le iniziative di guerra del fascismo, è facile arguire quali speranze fondino gli attuali padroni della Montecatini sulla C.E.D. come strumento di guerra dell'imperialismo americano Ma dal tempo di Donegani ad oggi la storia ha camminato e l'esperienza dei popoli e i sacrifici sopportati nell'ultima guerra hanno indicato che la strada per conquistare la pace non è quella delle alleanze militari favorite dai grossi monopoli, ma dall'alleanza tra tutti i popoli della terra che vogliono convivere pacificamente e sono decisi ad opporsi con tutte le loro forze ai fautori e provocatori di guerra

IFIAIIZO 1944

l'uomo

E' IL CAPITALE PIU' PREZIOSO

L'aggravamento della situazione infortunistica è dovuto principalmente al fatto che i padroni, confortati da una compiacente legislazione, hanno fatto accettare il concetto di malattia professionale„ secondo il quale il rischio » della malattia, necessariamente connesso al tipo di lavorazione, viene assicurato attraverso l'I.N.A.I.L. che concede l'assistenza di legge. L'eventualità della malattia tende ad escludere la responsabilità dei padroni, per cui nelle fabbriche, specie in quelle dei monopoli Montecatini, Pirelli e Snia, le Condizioni dei lavoratori sono in ~ttinuo peggioramento.

L'inevitabilità della malattia per causa di lavoro è un falso degli industriali; la tecnica moderna infatti è in. grado di darci tutti i mezzi necessari alla protezione ed alla prevenzione.

E' vero invece che gli industriali non vogliono spendere perchè a loro non interessa la salute dei lavoratori mentre ricercano sempre maggiori profitti.

CON LA SEDE PRESIDIATA

DALLE BRIGATE NERE HO SCIOPERATO LA PRIMA VOLTA

Manifestini negli ascensori e nei corridoi - Donegani respinge le richieste del Comitato di agitazione e abbandona il palazzo.

Fu il 3 marzo 1944 che partecipai per la prima volta ad uno sciopero.

Ero alla Montecatini da soli due anni e già avevo sperimentato quanto fosse difficile lavorare con un padrone che non tollerava nei propri dipendenti sentimenti di dignità o di fierezza.

Si era già al quarto anno di guerra, la sporca guerra voluta dal fascismo e dai suoi alleati nazisti. Le privazioni, i lutti familiari le represssioni feroci e i metodi brutali e violenti dell'oppressore tedesco, avevano suscitato in tutti la volontà di farla finita. Il desiderio di pace e di libertà era in tutti.

E nell'aria, nelle persone c'era infatti guaicosa di nuovo, come un'attesa per qualcosa che doveva maturarsi.

Il mattino del 2 marzo arrivò a tutti i colleghi della Sede centrale per mezzo di manifestini apparsi sugli ascensori e nei corridoi, l'invito ad osservare lo sciopero bianco. Rimanemmo seduti alla scrivania ; senza però svolgere alcun lavoro. Il capo ufficio, di fronte a me, aveva incrociato le braccia e non rispondeva al telefono.

Sapevamo di protestare in quel modo contro la guerra, il rincaro della vita e la pesante occupazione tedesca.

Al pomeriggio, la mia amica mi disse: a Anche domani ci sarà sciopero, ma non dovremo venire a lavorare. Esci un momento, c'è fuori un tale che potrà spiegarci meglio ». Uscii dall'ufficio, che allora era al seste piano del palazzo B. All'angolo del corridoio un signore, che seppi più tardi essere De Paoli, ci spiegò in breve i motivi dello sciopero. Disse che tutte le fabbriche di Milano erano ferme, che era necessario che tutti contribuissero alla lotta comune.

Ci disse anche che il Dr. Busnardo, l'allora

Capo del Personale, contrariamente alle promesse fatte in mattinata, non aveva voluto ricevere una delegazione di impiegati e che Donegani aveva lasciato in tutta fretta il palazzo senza dare la risposta alle richieste di aumento di stipendio e sulla distriibuzione di viveri.

Alla sera, uscendo dalla Montecatini, vidi che la gente andava a piedi. Ogni tanto passava qualche tram completamente vuoto, guidato da fascisti _della Muti. I tranviz,i di Milano erano in sciopero.

Dal marciapiedi la gente commentava con indignazione il provocatorio atteggiamento dei fascisti.

Il giorno dopo 3 marzo, fedele alla parola data, non mi presentai al lavoro. Ero orofondamente emozionata, si trattava di una esperienza mai vissuta prima di allora. Dai testi scolastici avevo imparato soltanto che gli scioperi erano una cosa violenta e mostruosa che il fascismo aveva finalmente abolito.

Invece il 3 marzo 1944, scioperavo anch'io

Ero soddisfatta. Capivo che stavo facendo qualcosa di utile e di coraggioso,• ma avevo

anche le idee confuse. Non comprendevo ancora che quello sciopero era il risultato di una azione organizzata e tenace condotta da uomini che non temevano i pericoli e la galera pur di liberare l'Italia dalla servitu straniera.

L'idea però che non ero la sola ad esprimere un sentimento di ribellione per uno stato di cose, mi dava un senso di sicurezra e di fiducia.

Al pomeriggio, potevano essere le quattro e mezzo, venne la mia amica e prendermi. a Torniamo in ufficio, mi disse, mi hanno consigliato che è prudente fare così ».

A piedi ci dirigemmo alla Montecatini, e trovammo la Sede circondata e presidiata dalle brigate- nere che avevano il compito di reprimere lo sciopero e di arrestarne i promotori.

Nella busta paga, a fine mese, trovai la mia prima trattenuta di sciopero, 34 lire, che però dopo il 25 aprile 1945, mi vennero rimborsate.

L'av.v. Becca che è stato recentemente in URSS, nella sua conferenza tenuta alla Casa della Cultura, ha detto di aver espresso ai dirigenti di fabbrica sovietici la sua meraviglia per la grandiosità, e quindi l'alto costo, delle protezioni in atto nelle fabbriche.

Gli è stato risposto che la difesa della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori non è una questione di costi e di prezzi, ma oltre che un dovere umano è una necessità della società socialista che considera l'uomo il capitale pili prezioso.

Su questi problemi che interessano tutti i lavoratori verrà fatto un convegno provinciale della F.I.L.C. (Federazione Italiana lavoratori chimici

Morto per ragioni d'affari

A Rembrandt, il grande pittore olandese (1607.1669), pareva che i suoi disegni fossero venduti troppo al disotto del loro valore. Come riuscire a far salire i prezzi? Architettati e subito scartati mille sistemi. Rembrant arrivò alla conclusione che l'unica era fingersi morto. Di nascosto partì da Amsterdam. d'accordo con la moglie. che prese a vestirsi di nero. I prezzi dei disegni salirono alle stelle. Dopo qualche tempo il pittore tornò. dicendosi seccatissimo per quelle voci sulla sua mor-

te che chissà chi aveva messe in giro.

Avevo contribuito, seppure in maniera modesta, ad una lotta di cui solo più tardi fui in grado di valutare la profonda importanza.

Le idee confuse del 1944 hanno via via lasciato il posto alla consapevolezza, sempre più chiara dei compiti che spettano ai lavoratori per far trionfare le loro aspirazioni ad una vita più giusta, più libera, più serena.

Trovai naturale che. le mia coscienza di lavoratrice potesse esprimersi in modo sempre più preciso e conseguente, e così entrai. nelle file del Partito Comunista e da allora ho sempre partecipato attivamente alle lotte di tutti i lavoratori.

Molta strada si è fatta dal 1944 ad oggi I Le forze che guidarono il movimento di liberazione nazionale si sono conquistate nuove coscienze di milioni di cittadini. Anche adesso c'è ancora chi vorrebbe ripetere le luttuose esperienze del passato e riportare in Italia i generali nazisti di allora. Ma le idee che animarono gli scioperi e la resistenza di allora sono invincibili.

E' un'indecenza: i nostri figli non pos. sono neppur fare un'orgetta in famiglia, che subito la stampa ne parla...

E TI PASTRUGNA PAGA LA VANONI I

Da quand scandoul han incouminciaà a impressiunà la gent del nost paes la Mia miè la se dà un gran de fad a legg giournei per quasi tiicc el mes.

CRONACHE DI POVERI AMANTI

L'alter dì, la legeva sul giournal intanto ch'el merliiss l'era lì a bagna vita, amori, miracoul de quel tal amico del Pavone: el sciour Montagna.

Sent: la me dis, Pastrougna se siicced. hin robb de matt (ti intant sta atten t lal gas)

Un bktsounad? Ma no! Mi stenti a cred... Ma verde un pou, el pagava nana i Rass!

Si. però i frane de dag a la mourusa quei gh'eren semper prount e tiicc i mes cinq cent mila frane: l'è scandalousa; vardela chi, la ‹. crema di bourghes... Piitan, rninister; leder, cocaina, brigant che moer avelenaà in prisoun, picioun che viven a base de morfina, ragazze-squillo, in lett count i padroun.

Viene proiettato in questi giorni a Milano e in altre città d'Italia, questo film tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini e realizzato dalla Cooperativa Spettatori e produttori Cinematografici, per la regia di Cailo Lizzani. Vi sono narrate le delicate storie d'amore dei suoi personaggi, ambientate in una via popolare di Firenze nel 1925. Un significato particolare riveste l'epoca tormentata che vi fa da sfondo, in cui germogliano i motivi della resistenza popolare contro il fascismo. - Nella foto: Anna Maria Ferrero (CJesuina) e Marcello Mastroianni (Ugo). ,due dei principali. interpreti del film.

E ti, Pastrougna, paga la Vanoni, laoura e sgoba Soul per nà pagnota per faà ingrassaci f lader e i piccioni che van a paisaà i nott a ‹. Capocotta Ma varda un pou sta rossa de teppista; se fan quataà dai omen del gouverno tiicc ciapaà a dà adoss ai coumunista per salvaà el noster popoul da l'Inferno. Ma la gent l'è già stiif a de pagaci l'è no disposta a sifoulaà l'Aida Percheè el popoul l'ha semper diimoustrad che al moment boun el fa piasa poul lilla.

Pastrugna

if rsee t t. e
CHI DUOLE
_MAL A T 711E PROFESSIONALI
;Ira gerareoni D.C.

CORRISPONDENZA DI FABBRICA

COSI' SI VIVE A BUSSI

Settanta morti in cinque anni. 140 mila lire al mese di profitto sa ogni operaio. Seda soste la lotta degli operai e della popolazione.

Bussi. 2 febbraio '54

Raccontano i vecchi che una volta, dove oggi trovasi la fabbrica Montecatini. scorreva if fiume Tirino che con le sue acque limpide aiutava la terra a dare ortaggi e frutti tra i più apprezzati della zona. Allora Bussi non era che un borgo sperduto al fondo della Valle Trinità, dedito all'agricoltura. Le acque del Tirino, che per le sue con. dizioni geografiche si prestavano allo sfruttamento mediante la costruzione di centrali elettriche, furono prese di mira dai monopoli. Sorse così quella che è oggi la fabbrica Montecatini.

Va detto subito che già allora ci furono le prime vittime: tre morti durante la costruzione del tunnel idratilico. La Montecatini con le sue grinfie. entrò nella fabbrica ufficiosamente dopo il periodo della guerra per la conquista dell'iMpero etiopico come consociata della Società Nobel. Fu questo il periodó in cui iniziò l'ecatombe di vite umane.

Dal 1936 al 1 911 morirono 70 operai in fabbrica, avvelenati dal gas iprite, in media quei morti non raggiungevano i 34 anni di età. La Società Montecatini, tramite il suo rappresentante avv. Colabrese, disse più tardi che la colpa di quei morti non era della Società, bensì della Patria alla quale dovevano rivolgersi gli eredi. se volevano essere indennizzati.

Ma alle spalle di quei morti la Società aveva realizzato profitti grandiosi.

Ai primi del 1945, nella fabbrica avviata alla ricostruzione erano occupati 1100 lavoratori, nel '48 dopo il 14 luglio. mentre la produzione aumentava sensibilmente, furono licenziati 130 operai. 11 lavoratore veniva detto: «O prendi queste 100.000 lire e te ne vai da solo, o diversamente non avrai le 100.000 lire

Nel periodo 1948-52 la produzione di soda liquida passa dalle 12 alle 25 tonnellate giornaliere; il carburo di calcio dalle 24 alle 33 tonnellate giornaliere: I'ADT passa dalle 50 alle 70 tonnellate al mese e così via. Mentre si assiste a questo aumento della produzione, la Mantecatini, che ama definirsi una « grande fmiglia di operai », riduce con la complicità del governo il personale fino ad arrivare, dai 1100 agli 815 operai attuali.

E' questo il periodo degli affari d'oro

Per la Montecatini. Dai 5 milioni Va.

lore di produzione ogni 24 ore, passa ai 10 milioni di produzione al giorno. Se si aggiunge il valore giornaliero di energia elettrica, valutabile attorno al milione, prodotto dalle acque del fiume e consumato dalla stessa Montectini, arrivano ad oltre 11 milioni di produzione al giorno. Sono circa 140.000 lire mese che la Montecatini guadagna su ogni opéraio!

E vediamo come la Montecatini rea• lizza questi profitti.

Due anni fa, gli addetti alla « squadra di forza », doveva scaricare un carro ferroviario di carbone di 200 q,li. Venivano incaricati per questo 3 operai cui veniva detto: « Questo carro è vostro, quanto prima lo scaricate avete fatto giornata », cioè 8 ore. Oggi lo stesso carico deve essere scaricato in 5 ore e mezzo, e non con tre operai ma con due; e se non si finisce, come spesso accade, all'operaio viene applicata la multa: 300 lire di trattenuta sulla busta.

Nel reparto di produzione, lo sfruttamento viene realizzato con lo stesso sistema. L'operaio D'Ortenzio Enstachio che giace in ospedale con le mani ridotte a scheletri ed il viso bruciato, era costretto a fare il lavoro che normalmente facevano due operai. Oggi. dopo la disgrazia, la Monteeatini ha rimesso al suo posto due operai.

Al carburo di calcio, per frantumare ed infustare 30 o 33 tormente di prodotto, due anni fa, venivano impiegati 18 operai per 16 ore. Oggi, per la stessa operazione, vengono impiegati 10 operai e devon finire non in 16 bensì in 12 ore!

Agli operai di questo reparto, cui si irritano le parti genitali del corpo per il troppo lavoro e per l'azione della polvere calda, che reclamano provvedimenti sanitari ed assicurativi, il direttore dice 'di metterci il borotalco!

Come se non bastasse, gli operai di Bussi. oltre che dai capi operai soni « vigilati a anche da uno stuolo di guardiani. armati di pistole come in un campo di concentramento.

Qualsiasi libertà è negata. e il potere della Montecatini si estende anche fuori della fabbrica. Nella vita privata un operaio (leve comportarsi come un amico della Società, altrimenti in fabbrica passa i guai, non gli viene data la qualifica o viene mandato alla «squadra di forza » ove prende seimila lire di meno

Vietalo iamitme„ Permesso

al mese. In una situazione di questo genere si capisce come succedano tanti incidenti. In dieci giorni un morto, decine di operai intossicati, un operaio cieco ad un occhio, ed uno ustionato e mutilato alle mani ed al viso. La lotta contro la Società ed i suoi metodi inumani di sfruttamento ha conosciuto episodi di eroismo; nel 1950 gli operai scioperarono per 45 giorni ed ottennero il passaggio di qualifica per 200 operai. la contingenza della III zona, il rispetto dell'applicazione dei contraiti, una maggiore libertà per la C. I. nella fabbrica. Da allora la lotta non ha conosciuto soste. A fianco dei lavoratori si battono le popolazioni di Bussi e di Popoli per assicurare agli operai un migliore tenore di vita, e difenderne la salute e la integrità fisica. Domenico Pulcina (operaio della Montecatini)

IL DITO NELL' OCCHIO

Un carciofo per Ester

Anche quest'anno in occasione dello 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, la Sig.na Angiolini ha rifiutato la mimosa. Il Comitato di Iniziativa di questa festa ha deciso il prossimo anno di offrire alla Sig.na Ester carciofo, ortaggio indicatissimo per la cura del mal di fegato.

Spirito da "33„

Nell'ultima assemblea indetta dal Cral, abbiamo sentito il Rag. Guido Casalgrande, pronunciare con aria di sufficienza che era ora di finirla di dar retta ai Ventisette, ventotto, ventinove.. Si è prudentemente arrestato perchè se arrivava ai <, 33.. alcuni pezzi grossi della Sede s isarebbero sentiti scoperti...

Conosco una fontana

Sempre alla ricerca di nuovi mezzi per aumentare le proprie entrate, pare che anche la nuova fontana sia stata costruita dai nostri padroni nella speranza che i turisti di passaggio vi gettino dentro le classiche monetine. , (Qualche collega ci ha però assicurato che i turisti svizzeri e tedeschi che fanno il giro del mondo a piedi, non resisteranno alla tentazione di fare un pe-

Pulci in rivolta

Pure c:ie il Dr. G:org:o Galli, funzionario del Servizio del Lavoro, dopo il successo ottenuto con la sua pubblicazione .. Storia del Partito Comunista Italiano,., stia lavorando febbri-mente attcrno ad ui suo nuovo capolavoro che ci racconterà come avvenne lo sciopero delle pulci in Unione Sovietica, dopo la condanna del ministro Beria.

Il libro verrà divulgato in tutte le Pingue e una copia rilegata in pelle, naturalmente di pulce, verrà offerta in omaggio al Dr. Faina il giorno del suo compleanno.

Case per dispetto

Il 2 2, nel suo numero di febbraio se ta piglia con comunisti che non vedrebbero di buon occhio l'assegnazione di 48 appartamenti fatti dalla Società ai lavoratori di Crotone, e questo perché si è tolta loro un'arma di propa7anda contro la Montecatini. C'è da augurarsi che i nostri padroni, per far morire tutti i comunisti dalla rabbia, assegnino la casa a tutti i lavoratori che la aspettano da anni.

COLOMBE PASQUALI

ai sindacalisti della C.I.S.L. chiedere aumenti inferiori a 1. 2,65 al giorno alla C. I. mollare alla Società la facoltà di trattenere le 4500 lire della mensa anticipate nel 1949 ai redattori del 2 2 raccontare balle come quella che i comunisti non vogliono le case per i lavoratori alla Direzione promettere ai lavoratori mari ie « ponti » (come quello del 20 marzo)

al Dr. Oelker responsabile culturale del CRAL, includere nelle pubblicazioni il settimanale di cultura « Grand Hotel » al 2 2 pubblicare un servizio sulla tenuta di Capocotta al Rag. Guido Casalgrande di abbonarsi al quindicinale « Italia Vinicola » all'Ing. Giustiniani largheggiare nelle gratifiche.

IL NOSTRO BILANCIO

Il nostro giornale compie oggi un anno.

Nel ringraziare affettuosamente i collaboratori, sostenitori e lettori i quali, con il loro contributo ed attaccamento, ci hanno permesso di superare ostacoli e difficoltà, li invitiamo ad intensificare la loro azione perchè il giornole possa diventare sempre più bello, sempre più diffuso sempre più efficace.

In questa occasione riteniamo doveroso far conoscere a tutti i nostri lettori e collaboratori i risultati economici de! nostro primo anno di attività:

Totale L. 366.500,—

SCITE

Costi di stampa

Costi di clichés

Costi di amministrazione e distribuzione

AVANZO NETTO

L. 241.680,— 65.155,— 27.180,—

Totale L. 334.015,—

L. 32.485,—

Collaboratori e sostenitori. scrivete e fate scrivere, _sottoscrivete e fate sottoscrivere.

LA REDAZIONE

Per i nostri scacchisti

Una gara scacchistica per il titolo « Campione Amici dell'Ungheria è indetta dall'Associazione Culturale Italia - Ungheria, in collaborazione col Ventisette.

Gli appassionati della Sede potranno partecipare a questa gara la cui iscrizione gratuita, si chiude il 3 aprile prossimo venturo.

Ai primi tre classificati verrà assegnata una schacchiera originale ungherese, artisticamente scolpita a mano, messa in palio dall'Istituto per le Relazioni Culturali con l'Estero di Budapest.

In caso di ex-aequo ai primi tre posti il titolo ed i premi verranno assegnati in base al sistema SonneborgBerger.

Sistema M gioco: Girone all'italiana.

Sorteggio e turni e inizio del torneo: 4-4-54.

Giorni e orario di gioco: tutti i martedì e sabato dalle ore 20,30 alle 0,30.

Le eventuali partite sospese dovranno essere ultimate entro i due giorni immediata:nnete successivi.

Tempo di rifler Aone: 40 mo:se nelle prime due ore di gioco e 20 mosse in ogni ora successiva.

Norme generali: valgono quelle stabilite dal regolamento internazionale.

Per le iscrizioni rivolgersi o telefonare alla Associazione Amici dell'Ungheria - p.zza Repubblica, 5 - telef. 639-440

--- La gratifica di bilancio LASCIAMI SOGNARE

Al costruttore della nuova fontana

L'ERGASTOLO

--- L'olio nell'insalata della mensa LO SCONOSCIUTO

Gli impiegati di 3' categoria con famiglia a carico I DISPERATI

Il « Ventisette »

LA BANDIERA SVENTOLA ANCORA

--- La Rivalutazione della Cassa Previdenza

LA LUNGA ATTESA

Rag. Giordano della Feltrina PREGO, SORRIDA

La Rivista « Il Borghese » (distribuita gratuitamente dalla Società a tutti i Dirigenti)

UNA DI QUELLE

Dotti. CARLO DI CUOI!

Direttore responsabile

Autorias. Tribunale di Milano del 25-3-1053 N. 2012

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