Federazione
CGIL-CISL-UIL ,
SINDACATI
F.L.M.-Chimici, (Filcea,Federenergia,Uilpem)
Elettrici
Ricercatori
Nucleari
Federazione
CGIL-CISL-UIL ,
SINDACATI
F.L.M.-Chimici, (Filcea,Federenergia,Uilpem)
Elettrici
Ricercatori
Nucleari
Il 13 marzo si é svolto l'incontro già da tempo previsto, sulla piat= taforma della vertenza energia,tra il Ministro dell'industria DonatCattin ed una ampia delegazione sindacale, composta da rappresen= tanti della Federazione CGIL-CISLUIL e delle Segreterie nazionali delle categorie interessate,(elet= tríci, metalmeccanici, ricercatori chimici), di delegazioni regionali della Lombardia, della Liguria, di Terni, di Napoli, e guidata dai Se gretari confederali Didò, Romei, Manfron.
Le posizioni espresse dal Ministro dell'Industria hanno confermato la gravità a cui é giunta la crisi nel settore energetico. I pericoli per futuri stacchi di energia sono tutt'altro che scongiurati. Già Per il prossimo inverno é stato predisposto un piano di razionamen to, e lo stesso Ministro ha confer mato che rimangono sempre possibil » li e attuabili le manovre ricatta= torie da parte delle società petro lifere.
Negli anni futuri vi sarà un defi= cit di energia elettrica sempre più grande fino ffi giungere al 1979, anno in cui mancheranno, nei perio di di massimo consumo, ben 3.700 MW, circa il 20% dell'attuale po= tenzialità di energia elettrica. Nessuna misura concreta per supera re questo grave pericolo é stata avanzata dal Ministro. Permane non risolto il problema relativo alla
applicazione della legge 880 per le Centrali Termoelettriche, che al di là di modifiche legislative, trova difficoltà e ostacoli proprio nella visione aziendalistica con cui l'ENEL opera le scelte dei si= ti per l'insediamento delle Centra li. Scelte che sono spesso collega te ad operazioni speculative, sia di natura economica che politica, e mai dettate da una programmazio= ne democratica.
Ciò rischia inevitabilmente di tra= dursi in attesa lavo-to da ?arte delle fabbriche dell'intero setto= re elettromeccanico.
Questa é una conferma di come le forze dominanti intendano uscire da una crisi gravissima di cui si
SETTIMANA DI LOTTA
LUNEDI 7 Aprile giornata dell'energia, con volantinaggio alla Stazione Centrale,, a Porta Garibaldi, alla Nord. In Piazza Duomo si terrà un dibattito, verrannò esposti tabelloni illustrativi sulla energia.
VENERDL U Aprile Sciopero generale con manifestazione in Piazza Duomo.
La Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL,le organizzazioni di categoria più direttamen te interessate ed alcuni rappresentanti delle strutture territoriali si sono incon trati il 13 marzo con il Ministro dell'in= dustria alla presenza di dirigenti del= l'ENEL per approfondire la situazione ener getica del nostro Paese ed in particolare i problemi relativi alla costruzione del= le centrali termoelettriche convenzionali e nucleari.
L'Incontro ha confermato la preoccupazioni delle organizzazioni sindacali circa la gravità della carenza di energia elettri= ca, la gravità della carenza di energia elettrica prevista per i prossimi anni, mentre permangono numerose difficoltà per la realizzazione delle centrali convenzio= nali indicate dalla legge 880 e in presen= za dí un programma nucleare che si trova ancora in fase di elaborazione di massima.
Particolarmente grave ed incerta in questo contesto é apparsa la possibilità di finan ziare i piani di investimento condizionati dalla politica deflattiva del ministero del Tesoro e della Banca d'Italia.
Le organizzazioni sindacali ritengono in= dispensabili alcuni provvedimenti urgenti come l'approvazione di un piano aggiunti= vo di centrali termoelettriche convenzio= nali, per coprire la carenza di energia prevista alla fine degli anni 70, determi= nata dal continuo slittamento del program= ma nucleare, e comunque per garantire un accordo tra questo programma e quello con= venzionale.
In questa prospettiva appare positivo l'im pegnp del Ministero dell'Industria di ',re= sentare entro il 15 Aprile il piano ener= getico generale, nonché l'accordo di arri= vare in tempi brevi ad incontri tra gover= no, organizzazioni sindacali, regioni ed enti locali direttamente interessati per esaminare í problemi in sospeso relativi alla localizzazione delle centrali allo scopo di superare gli ostacoli ancora esistenti; inoltre é stp.ta raggiunta una intesa per accelerare l'iter 'procedurale previsto dalla legge 880, e per le centra= li nucleari, il raccordo di quest'ultimo con il BR 185.
E' stato infine costituito un gruppo di lavoro che, in tempi brevi, dovrà perve= aire, sulla base dei dati forniti dal= l'ENEL e delle indicazioni del Ministero dell'Industria, ad un esame completo ed obiettivo del fabbisogno energetico nazio nale nei prossimi anni da confrontare con i programmi ed i tempi di costruzione del= le centrali convenzionali e nucleari, al fine di giungere ad un prossimo incontro Ministero-ENEL-Sindacati che dia garanzie in ordine alla localizzazione delle cen= trali convenzionali e al relativo sblocco delle commesse all'industria termoelettrí ca nazionale; alla definizione di una caF= ta dei siti; allo sviluppo dell'industria manifatturiera relativa al programma nu= cleare in connessione con il piano quin= quennale del CNEN per la ricerca ed in relazione ai problemi della sicurezza, del ciclo del combustibile e della quali= ficazione dei componenti.
La Federazione CGIL-CISL-UIL, mentre ri= conferma che il problema energetico é parte integrante e prioritaria della ver= tenza aperta con il governo in materia di occupazione e di investimenti, ribadi= sce d'intesa con le categorie interessa= te, il proprio impegno a gestire la ver= tenza.
Saranno pertanto sviluppate azioni di lot ta nel settore a sostegno della vertenza stessa nel quadro dell'iniziativa di mo= bílitazione e di azione generale che s?= , rà decisa dalla Federazione Nazionale CGIL-CISL-UIL.
La Federazione CGIL-CISL-UIL della Lombardia ha esaminato i risultati dell'incontro Sindacati-Ministro dell'Industria, sul problema del l'energia elettrica e ritiene che, al riguardo, siano emerse due dif ferenti esigenze: quella di affrontare con decisione i problemi dibreve periodo, che risultano già gravi, ma che ancora più negativi si presenteranno già dal prossimo inverno; e quella di affrontare con coerenza e concretezza i problemi di medio periodo la cui soluzione è indispensabile per realizzare una strategia energetica nel nostro Paese capace di farci superare l'attuale grave crisi.
La mancanza di un piano energetico nazionale, le mancate iniziative per la costruzione delle centrali termoelettriche già programmate e previste dalla legge 880 hanno provocato una situazione di grave carenza di energia elettrica, che già nell'inverno scorso ha provocato possibili stacchi di energia, ma che si prospetta gravissime proporzioni da qui al 1979 quando il "buco di potenza" toccherà addirit tura il limite negativo di ben 3700 MW.
Ciò provocherà di fatto, in ogni caso, gravissime conseguenze sul piano occupazionale; d'altro canto la mancata costruzione delle cen trali con il conseguente calo di commesse all'industria del settore del le costruzioni elettromeccaniche permette una vasta ristrutturazione nel settore che ancora si riflette sui livelli occupazionali e professionali.
L'incontro con il Ministro non ha portato, a tale riguardo, a significative soluzioni in quanto non vi sono stati impegni precisi per l'immediata committenza, con la predisposizione dei relativi linan ziamenti, per gli impianti per i quali l'ENEL ha definito le pratiche amministrative con le Regioni ed i Comuni interessati (vedi per la Lom bardia gli impianti di Edolo, Tavazzano e Sermide).
Inoltre le misure annùnciate per la rapida definizione delle centrali, previste dalla legge 880, ma di cui non sono ancora state concesse le licenze edilizie, non possono essere ritenute soddisfacei ti.
Infatti se può considerarsi positiva la dichiarata disponibilità del Ministro a promuovere incontri congiunti tra il Ministero, gli Enti Locali, le Regioni interessate ed i Sindapati per esaminate caso per caso gli insediamenti delle centrali non ancora bloccate allo sco po di affrontare nel merito i problemi emergenti ad ogni insediamento, non altrettanto positiva può definirsi l'iniziativa che il Ministro intende adottare per superare gli attuali limiti della legge 880. 210.
Tale iniziativa prevede infatti la definizione delle centrali come opere pubbliche e di conseguenza il rilascio della licenza edilizia verrebbe sottratta all'Ente Locale e attribuita alla competenza del Ministero dei Lavori Pubblici.
Si tratta ovviamente di un grave provvedimento lesivo delle au tonomie locali,ma soprattutto che non tiene conto delle effettive cause di ritardo nell'operatività della legge 880. Le recenti definizioni degli insediamenti lombardi hanno infatti dimostrato che affrontando nel merito i reali problemi derivanti da tali insediamenti è possibile addivenire a positive e rapide conclusioni tara gli Enti Locali e le Re gioni. (Si tratta chiaramente di vedere l'insediamento secondo l'ottica "del perchè" e "per che casa", con l'adozione delle tecniche che ren dano, lo stesso, compatibile con il rispetto dell'ambiente, in rapporto allo-sviluppo economico-produttivo e sociale della zona, in un ottica di programmazione urbanistica generale).
In definitiva la mancanza di disponibilità di potenza elettrica npn può essere compensata con provvedimenti amministrativi o adottando P rogrammi la cui efficacia, almeno in termini di tempo, è tutt'altro che sicura (vedi tempi di esecuzione delle centrali nucleari), ma deve essere assicurato adottando soluzioni praticabili, sicure, sufficentemente consolidate e sostenute da una coerente azione politica. Ciò in breve significa:
predisporre un piano aggiuntivo o di raccordo di impianti convenzionali che, affrontando i problemi della localizzazioni con la determi nazione sopraricordata, possa divenire rapidamente operativo sia per chè i progetti di tali impianti risultano sufficentemente standardiz zati sia perchè consentono a tutto l'apparato produttivo di poter operare sulla base di una esperienza ormai consolidata.
Tutto ciò oltre a richiedere degli impegni finanziari relativamente più modesti può far conto su tempi di realizzazione sicuramente più brevi e più certi di quanto non si preveda per le centrali nucleari che in ogni caso devono essere programmate immediatamente ma sulla cui disponibilità, agli effetti della produzione, vi sono certamente maggiori incertezze;
- verificare ed assicurare alle centrali convenzionali esistenti i rifornimenti necessari di combustibile.
E' questo un problema che già lo scorso inverno ha presentato conseguenze gravi sia per il costante mantenimento della produzione, sia per le manovre speculative operate dai petrolieri. quadro non appare oggi, del resto mutato e pertanto occorre con la massima urgenza un forte coordinamento nell'approvigionamento e nell'utilizzo dei combustibili: olio combustibile, carbone e metano in modo da evitare che il già precario stato della disponiblità pro duttiva di energia elettrica venga ulteriormente approvato dalla non certezza dei rifornimenti;
- utilizzare in misura adeguata gli impianti esistenti. Occorre a tale riguardo abbattere in termini decisi l'indice ci., indisponibilità degli impianti termoelettrici che ha raggiunto valori di I/3 maggiori degli indici europei.
In concreto occorre affrontare in termini di programmazione preventi va la manutenzione sistematica degli impianti ed anche rimuovere con la necessaria urgenza tutte le cause che rendono non pienamente disponibili impianti tecnici già da tempo ultimati e completati (Fusine Rozzano, Milazzo, Brindisi ecc. .).
Lit soluzione dei problemi fin d'ora analizzati non può prescin-
dere da urgenti e concrete definizioni che devono essere adottate per la realizzazione delle centrali termonucleari.
Per queste bisogna innanzitutto operare avendo presente gli obiettivi che nel settore vogliamo vengano salvaguardate:
- possibilità reale di recupero di spazi di autonomia, sia tecnologica che economica che politica;
In tal senso la scelta delle filiere con il relativo tipo di combustibile da utilizzare ed il reperimento dei finanziamenti sono elementi che effettivamente pongono i vincoli condizionati dell'intero program ma nucleare.
In questo quandro adottare consistenti scelte immediate in direzioni, certo sufficentemente scontate, (filiere PWR e BWR) e rinviare a tempi successivi la sperimentazione e l'adozione di scelte alternative (CANDU) significa, in concreto eledure i termini reali del problema evitando di dare ad esso una esplicita risposta negativa;
riassetto del settore elettromeccanico strumentale che deve andare oltre la logica aziendalistica, anche di riequilibrio produttivo,per essere invece attuata in una linea di sviluppo del settore rigidamen te controllata dalla programmazione nazionale sulla base di un opportuno piano che veda operare, in modo coordinato i settori della ricer ca, della progettazione e della produzione manifatturiera,
In questa ottica la politica della committenza deve essere vista. come strumento di controllo della attuazione del piano e pertanto va rapidamente superata l'attuale logica di committenza "a chiavi in mano";
individuazione e convenzione tempestiva dei siti dove dovranno sorgere le centrali nucleari togliendo alla sola discreziona,lità aziendale la scelta dei siti, per arrivare alla definizione degli! stessi nel quadro di un confronto democratico con le Regioni in ordine all- pol&tica del territorio ed agli indirizzi di programmazione economica ed industriale del Paese.
In conclusione l'avvenuto incontro con il Ministro deve essere considerato ancora un momento interlocutorio per superare il quale si é deciso di formare una.commissione ad hoc che deve predisporre l'analisi necessaria per le definitive decisioni.
In particolare occorre verificare con la massima concretezza le possibilità di finanziamento del piano, senza gravare ulteriormente sul le massi popolari attraverso aumenti. tariffari.
Senza una solida credibilità finanziaria, il piano di costruzione delle nuove centrali nucleari risulterebbe, infatti, praticamente inattuabile.
La Federazione CGIL-CISL-UIL della Lombardia ritiene a tale riguardo che tale commissione dovrà affrontare con la mssima urgenza i problemi in questione e nel merito come anche in questo documento›è stato ricordato.
E' ìn ogni -caso importante ed indispensabile che tale lavoto venga svolto in tempi brevissimi in modo da consentire un ulteriore con fronto con il Ministro, almeno per definire i problemi di breve periodo entro e non oltre il 15 Aprile p.v.
I problemi del piano energetico nazionale e specificatamente del piano nucleare non poss-no comunque essere rinviati oltre il 30 Aprile p.v.
La Federazione CGIL-CISL-UIL della Lombardia ritiene,'in deftlinq va che la vertenza della energia debba essere portata avanti con deefid—
ne anche in considerazione delle stesse ammissioni dei Ministro che hanno. confermato la gravità cui è giunta la crisi energetica.
Anche attraverso il rapido superamento di questa crisi viene battuto il disegno governativo di uscire dalla più generale crisi economica con metodi recessivi e deflattivi che sempre pesano sulle spalle dei lavoratori.
In questo quaWo l'azione di lotta già programmata dalla Federazione nazionale CGIL-CISL-UIL per il 25 Marzo p.v. dovrà porre fra i te mi centrali della mobilitazione la:
VERTENZA PER L'ENERGIA ed in ogni caso dovrà essere convocato il coordi namento nazionale intercategoriale del settore per individuare tutte le azioni specifiche che la situazione richiede per dare positiva soluzione alla vertenza.
Un,momento qualificante è anche rappresentato dalle iniziative che localmente devono essere sviluppate quale per esempio quella che a livello provinciale di Milano, vedrà impegnato il movimento nella prossima settimana di lotta dal 7 all'Il Aprile p.v. e nella quale appunto sarà sottolineato il carattere perentorio della vertenza energetica.
Ció, in definitiva significa, assumere con nuova forza la battsglia per gli investimenti e l'occupazione individuando la scala delle 'priorità su cui operare, ed in tà senso la VERTENZA ENERGETICA è certamente un nodo centrale.
I lavoratori dell'AGIP Nucleare di Milano, società del gruppo ENI, sono impegnati da. circa 2 mesi in una vertenza che li vede in lotta nei confronti della direzione aziendale che comunque va inquadrata nella più generale "vertenza energia".
I lavoratori denunciano l'inerzia e l'inettitudine di un gruppo dirigen te che in 6 anni non ha saputo prendere valide iniziative, limitandosi a .consumare i 20 miliardi del capitale sociale; i lavoratori rivendicano la definizione di concreti programmi industrialia medio termine e la costituzione di una struttura capace di realizzarli.
Il gruppo dirigente ha "prosperato" ormai troppo a lungo sull'equivoco che tutte le attività nucleari in Italia debbano essere classificate come"ricerca?
Purtroppo non si è operato e lottato per recuperare questo equivoco, sino ad oggi, da parte delle Organizzazioni nazionali dei lavoratori: non é stato ancora chiarito il ruolo che la categoria dei lavoratori nucleari può e deve assumere nella struttura produttiva del paese.
Nel momento in cui il Ministro dell'Industria annuncia, con ripetute dichiarazioni, l'intenzione di varare un consistente programma nucleare italiano (ordinazione di 20 centrali con un investimento. di circa 8000 miliardi) occorre affrontare correttamente anche il problema di iniziative industriali nel ciclo del combustibile nucleare: la crisi petrolifera ha, determinato la necessità di diversificare le fonti di energia; in Italia ciò vuol dire aumentare la produzione di energia per via nucleare.
Per evitare crisi future dovute ad un monopolio del combustibile nucleare e dei servizi ad esso attinenti, occorre decidere oggi investimenti attor no ad alcune scelte prioritarie.
In questo contesto occorre definire il compito dell'ENI. In pratica l'ENI e per esso l'AGIP Nucleare deve intervenire come operatore industriale nella attività di approvigionamento e arricchimento dell'uranio, di Fabbricazione degli elementi di combustibile, di ritrattamentp del combubtf: bile non completamente esaurito estratto dalle centrali.
La ricerca di base, proiettata verso il futuro, é compito di altri enti, primo fra tutti il Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare.
La storia passata dell'AGIP Nucleare ha rivelato la insufficienze impren ditoriali dell'attuale gruppo dirigente, capace solo di sprecare risorse: sono state acquistate licenze estere a scatola chiusa senza nemmeno preoc cuparsi di conoscere i limiti delle forniture, e sono stati commessi gra vi errori di valutazione dei tempi e dei costi di intervento.
I lavoratori dell'AGIP Nucleare intendono con la loro lotta e l'attuale , vertenza denunciare all'opinione pubblica questa situazione e sollecitare l'impegno dei lavoratori attorno ai temi dello sviluppo dell'industria nucleare che non è interesse particolare di una categoria, ma elemento deci, sivo per avviare a soluzione la crisi energetica nazionale .
Quindi una vertenza aziendale che si inquadra direttamente e coerentemente con la "vertenza energia" nazionale.
evidenziano, sempre di più í conno tati strutturali.
Cade. la produzione industriale,che nel gennaio '75 é risultata infe= riore del 14% rispetto al gennaio '74. Si riduce la base produttiva e l'occupazione. Le ore di cassa integrazione continuano a salire in' modo vertiginoso e nel solo me= se dí gennaio '75 ammontano a 30,2 milioni. Il numero delle fabbriche che riducono la produzione o che sono minacciate di cessare ogni at tivítà non si contano più.
Ciò,, se da un lato conferma il fal limento dell'attuale classe diri= gente, dall'altro, impone il rifiu to dí posizioni attendiste e l'as= sunzione da parte del movimento operaio di un ruolo che ponga con forza la nostra proposta per usci= re dalla crisi. Questo significa Assumere con nuova forza la batta= gli per gli investimenti e l'occu= pazione, individuando una scala di priorità su cui operare. Una di queste priorità é appunto un preci so programma energetico nazionale
In questo quadro la vertenza ener= gia deve andare avanti. Su questa questione si decide la strada da percorrere per uscire dalla crisi, chi la paga. Senza energia elet= trita, l'agricoltura, l'edilizia, i trasporti non possono funzionare svilupparsi. Tanto meno si può parlare di sviluppo del Mezzogior= 00.
Ma cé di più. Donat-Cattin, pur ri fiutandosi di adottare misure im= sediate per sanare il buco energe= tico, ha dichiarato l'intenzione di andare a definire una supercom= messa di 10-12 centrali nucleari (oltre alle 4 già definite) che ri chiederebbero uno sforzo finanzia= rio attorno agli 8-10.000 miliardi. Posizione che pone grossi interro= attivi sulla sua credibilità, già 41-.partire dai finanziamenti visto
Mal non si trovano soldi per nes= ~a investimento, neppure per paga iMS le'macchine già ordinate, ma
Aghi comunque maschera una linea di gimpluta subordinazione alle multi
nazionali americane.
Tale subordinazione potrà del resto esasperarsi in considerazione dei tempi di esecuzione delle cen trali, della capacità produttiva del nostro sistema industriale e della normativa di sicurezza, per Cui, in pratica gran parte dei com ponenti, soprattutto quelli quali-1 tativamente più pregiati, verranno acquistati sui mercati USA.
Ciò significa che la battaglia per la vertenza energia assume in se ta li e tanti significati da imporre la presenza attiva dell'intero movi mento.
La settimana di lotta, indetta dal= la Federazione CGIL-CISL-UIL di Mi= lano, risponde bene anche a questa esigenza. Una giornata, il 7 aprile, sarà caratterizzata dalla "vertenza energia", con un presidio di piazza Duomo, dove verranno pubblicizzate le nostre proposte, la nostra piat= taforma, dove si terranno comizi vo lanti, tavole rotonde attorno ai problemi energetici. La settimana culminerà con lo sciopero generale dell'il aprile, con una grande mani festazione ín piazza del Duomo.
Altro momento operativo é il con= fronto a livello di Regione Lombar= dia, nel Convegno promosso dalla stessa, che vedrà la mssiccía pre= senza del Sindacato con tutte le sue strutture, con i partiti politi ci democratici, sui contenuti della piattaforma confederale dell'ener= gia.
La costruzione di una linea comples siva per uscire dalla crisi, di cui la vertenza energia deve essere un_ asse portante, costituisce un fatto re decisivo su quale sindacato uni; tario si va prefigurando. Se co= struiremo un sindacato di classe che continua idealmente e concreta= mente le battaglie di un movimento operaio che sempre, dal Piano del Lavoro in poi, si é posto come for= za decisiva dello sviluppo del Pae= se, oppure se costruiamo un sindaca to contabile della cassa integrazio ne e quindi gestore della crisi.