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CINEMA E STORIA

Pensavamo che la nuova realtà sindacale, il processo dialettico in atto nel nostro Paese, fosse penetrato anche, non diciamo nella mentalità ma nella concezione tattica dello staff manageriale della Worthington SIPEC. Ci siamo sbagliati.

Puntuale come la morte anche quest'anno è scattato l'operazione « volemose bbene » all'insegna del più logoro paternalismo; ciarpame d'altri tempi che stando alla realtà odierna del nostro Paese non sembra abbia avuto molta fortuna — forse alla Worthington un po' di più, questo sì riconosciamolo — r ivediamola per un momento.

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La sala con gli addobbi, il tricolore, (quando c'è di mezzo la « borsa » non manca mai) la bandiera a stelle e striscie, l'albero natalizio, il presepe, (chissà perchè è stato sfrattato prima della nascita del Bambin Gesù, si vede proprio che la povertà è inconciliabile con il mito della « grande società ») insomma tutto ciò che serve a creare l'atmosfera soffice e tranquilla, a predisporre lo stato d'animo favorevole alla « digestione di ogni cosa ». II blu delle tute sporche che predomina, fa da stridente contrappunto alla scena — proponiamo per il prossimo anno il vestito della festa per tutti.

Breve prologo del generai m. — ciak si gira. Si spengono le luci e comincia il « cinema », così è definita dai lavoratori l'annuale rasseuna del bilancio aziendale. Comincia la frana delle cifre amabilmente dal generai m.

« Come si vede quest'anno è andata un po' meglio che nel 70, il fatturato è aumenti°, 8 miliardi e rotti contro i 7 e rotti del 70, i profitti anche, 3,9% contro il 3,3% del 70, l'occupazione anche, 7 lavoratori in più!! l'1%, quest'anno abbiamo lavorato bene, tutti abbiamo fatto il nostro dovere, siamo stati bravi, abbiamo preso anche il premio Qualità e via incassando ».

Ma che roba è questa? Professionisti dei bilanci (truccati o meCONTINUA IN

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