LEGA FORTE NOTIZIARIO
SUPPLEMENTO LAVORATORE METALLURGICO SEGNATE
"balle fabbriche per una lega forte"ol tre ad essere il titolo di questo nuovo giornale, bisogna che diventi anche uno strumento concreto affinchè le nostre fabbriche escano dall'isolamento che a;, tualmente le circonda per andare appunto a costruire una Lega "FORTE". Il fat to che nella nostra zona, (dove esisto no 35 fabbriche metalmeccaniche che oc cupano circa 3.102 dipendenti, di cui solo 1.800 nella multinazionale IBM,di slocate su tutto il territorio di Segrate) sia nata una lega e che ora ci si dia uno strumento di informazione e di collegamento è un fatto sulla cut importanza non esistono dubbi. Non si sta scrivendo queste giornale per i. lo gusto di riempire delle pagine, ma vogliano che diventi uno strumento uon creto ed immediato .con il coinvolgimen to dei lavoratori su questioni sia di carattere generale, ma più particolarmente sui problemi comuni che sorgono all'interno delle nostre fabbriche.
Ed è proprio indispensabile per una realtà come la nostra, fatta di piccole fabbriche, realizzare il collegamento. Di fatto solo legando in una esperienza comune e più ampia le singole realtà di lotta e di intervento si può pensare di affrontare problemi grossi oome quelli dell'occupazione, del decentramento pro duttivo, del salario, della salute edei servizi sociali in modo vincente.
Su tale strada già alcuni passi sono sta ti fatti anche se in modo disartioolati come:
- coordinamento di lotta durante il con.-
tratto nazionale del 1976
numerose assemblee presso la Sala comu nale che hanno coinvolto i lavoratori delle fabbriche
- la partecipazione alla lotta della Mot ta l'impegno per la mensa interaziendale il coordinamento per la linea 75
- la sindacalizzazione di alcune fabbriche;
sono stati il terreno su cui è nata la Le ga organizzata. Al punto di crescita in cui è la Lega, l'esigenza di avere un gior nale esprime la volontà politica di passare ad un intervento più immediatp e deciso che coinvolga sempre più tutti i lavoratori e non solamente quelli che per vari motivi hanno avuto più stretti collegamenti con il Sindacato di Zona. Questo significa portare nella fabbrica l'esperienza ed il contribu to di altre fabbriche per stimolare e dare gli strumenti validi per affrontare più de cisanente i problemi che emergono nella fabbrica e nel territorio.
N.1 BALLE FABBRICHE PER UNA
P E T TIPI ERRE
Si è conclusa, dopo mesi di lotta, la vertenza del gruppo Petitpierre. I punti qualificanti raggiunti dall'accordo sono: - perequazione dei trattamenti salariali che erano diversificati cantiere per cantiere (cantieri Innocenti, Alfa Romeo, Autobianchi, O.M. e Pirelli) sui valori medi dell'officina di Segrate.erogazione su tutti gli istituti di tutti i premi che venivano corrisposti sotto forma di presenza - incontri periodici con le R.S.A. per esaminare la situazione occupazionale e produttiva e per controllare il decentra:Mento produttivoincontri periodici con le R.S.A. per affrontare il problema dell'inquadramento
M 0-E 1A
Azienda produttrice di mangianastri e autoradio. V stata in cassa integrazione dal 21.3.1977. L'azienda, dopo aver utilizzato un primo periodo di C.I.G. per 5 settimane a O ore ed aver ripreso l'attività dal 26.4.77 al 6.5.77, ha richiesto un altro periodo di 4 settimane a O ore. La F.L.M. e le R.S.A. hanno invece ritenuto più opportuno concordare un periodo di C.I.G. a 20 ore settimanali per tutti i 20 lavoratori per 5 settimane, questo al fine di garantire una continuità di presenza in fabbrica in grado di operare un continuo controllo sullo esaurimento delle scorte di magazzino.
unico - possibilità per i lavoratori di consumare pasti caldi con il contributo della azienda - modifiche dell'ambiente di lavoro secondo una rilevazione ambientale operata nell'officina di Segrate.aumento del monte ore per attività sindacale, compresa l'attività del coordinamento.
La piattaforma aziendale è stata il frutto di un lungo lavoro preparatorio svolto dalle R.S.A. dei cantieri di Milano e provincia con le R.S.A. del cantiere di Brescia ed ha coinvolto nella lunga lotta i lavoratori di tutti i cantieri e della officina.
L'azienda si è impegnata a garantire gli attuali livelli occupazionali per tutto il 1977 e, per sopperire alla stasi di mercato, diversificherà la produzione con la realizzazione di un nuovo appareochio a modulazione di frequenza che potrebbe garantire il superamento di questa fase di ristagno delle vendite.
Poichè l'attività è ripreaa'AL0 pieno ritmo il 13 giugno si ritiene superato l'attuale momento di stasi. Le R.S.A. verificheranno nei prossimi incontri con la Direzione se la diversificazione produttiva sarà in grado di dare uno sviluppo occupazionale.
DAL L E FAR ICHE . • •
SAREA
E' una fabbrica che opera nel campo del . Occupa circa 200 dipendenti distribuiti nei due stabilimenti di Segrete e Misano (BG). L'Occupazione è prevalentemente femminile(cir ca l'80%). Dopo aver raggiunto nel settembre 76 un accordo ohe prevedeva una serie d'informazioni riguardanti: investimenti, decentramento produttivo, pro spettive sul mantenimento del livello occupazionale, ai primi incontri di verifica e gestione di tale accordo il C.d.F. si è trovato di fronte ad una controparte mobile (come spesso accade nelle ditte a conduzione familiare) e poco qualificata che demandava ad altri il potere decisionale non essendo in grado di rispettare e gestire accordi
già siglati. Oltre al non rispetto degli accordi la Direzione ha inasprito fortemente la politica del personale, passando ad una attività antisindacale selvaggia nei confronti del C.d.F. e dei lavoratori nel tentativo di disunire i lavoratori stessi. Ma la volontà di lotta dimostrata fortemente dai lavoratori attraverso forme di lotta dure ed articolate ed il loro dibattito all'interno delle assemblee, spesso accese dal giuoco della Direzione, ha portato ad un riconoscimento di quanto già acquisito. Negli incontri successivi sono stati raggiunti accordi che prevedono il recupero delle festività nel periodo natalizio e la possibilià di far effettuare visite specialistiche per l'analisi precoce dei tumori.
IHROSSEEDENCO
E' un'azienda di circa 40 dipendenti, specializzata nel campo del condizionamento degli ambienti dei centri di calcolal facente parte di una multinazionale. La Direzione non è certo all'avanguardia circa la conduzione della politica del personale e l'apertura nei confronti del sindacato. Negli ultind mesi i lavoratori hanno scioperato per rispondere ad una pesante attività antisindacale portata avanti dall'azienda e ancora oggi è difficoltoso ottenere dalla Direzione atteggiamenti che non siano una riduttiva applicazione del contratto di lavoro. Per rispondere a questa intransigenza e
per affrontare a livello nazionale i problemi dei lavoratori, è stato creato un coordinamento nazionale del gruppo, che comprende le unità di Segrate, Roma, Padova, nonchè rappresentanti della consociata ICECO. Il coordinamento nazionale ha elaborato una piattaforma che dovrà affrontare, dopo le ferie, questi argomenti: sviluppo produttivo e mantenimento dei livelli occupazionali con il reintegro del tourm-over - professionalità - ambiente di lavoro - mensa - parte salariale - monte ore e riconoscimento_ del coordinamento. Le assemblee dei lavoratori hanno dato pieno sostegno al coordinamento.
VOI AVETE UN 5010 DIRIff0 : LAVORARE!!
I GRANDI GRUPPI E LE PICCOLE FABBRICHE
L'attuale situazione di crisi rende ancora più drammatica la necessità di operare rea— li trasformazioni che siano in grado di ridurre le lacerazioni esistenti tra occupati e disoccupati, tra nord e sud.
Quali allora devono essere gli ob iettivi del sindacato?
Il sindacato, nella sua autonomia, deve battersi con forza per ottenere la riconver— sione dell'apparato produttivo che voglia dire: minor dipendenza dall'estero, difesa ed estensione dell'occupazione specialmente al sud, politica agraria non assistenziale e contenimento dell'inflazione.
Come si muove il padronato in relazione agli ob iettivi del sindacato?
Il padronato, sia pubblico che privato, ricerca il recupero del controllo della forza lavoro con straordinari, turni, ritmi, decentramento. Inoltre gli investimenti e la 1^ parte del contratto non sono ancora diventati per il padronato un terreno sul quale porsi con la volontà di cambiamento. Il potere conquistato con il diritto d'inforra— zione deve tradursi necessariamente, pena la perdita del nuovo ruolo che come sinda— cato ci siamo dati, in modifica della struttura economica del nostro Paese che è at— tualmente basata solo sul profitto e sul restringimento della base produttiva.
# Quale è il ruolo dei grandi gruppi in questo contesto politico ed economico?
Le vertenze dei grandi gruppi, che articolano il nostro ob iettivo di cambiamento nei settori trainanti della nostra economia, devono trovare nuovi slanci e vederci uniti, sia Che siamo lavoratori dei grandi gruppi, che lavoratori di medie o piccole indu— strie o artigiani. Infatti la linea fallimentare proposta dal padronato, che si pone alla testa di un movimento di forze moderate e conservatrici, non dA sbocchi occupazio— nali, ma vuole risolvere la crisi con drastici ridimensionamenti della base produttiva. In questo modo coinvolge anche i lavoratori delle piccole realtà produttive che sono spesso decentramento di grandi aziende.
Che cosa è il decentramento?
Spesso decentrare il lavoro nelle piccole aziende vuole dire garantirsi una minore con flittualità e quindi la possibilità di recuperare una maggior produttività ricorrendo agli straordinari, ai premi presenza, ai fuori busta. Un aspetto drammatico è quello relativo all'ambiente ed alla salute: il reparto tossico di carpenteria, saldatura, ec o... non viene reso meno nocivo, ma semplicemente viene decentrato in una piccola real tà produttiva dove la coscienza sindacale e politica è minore, dove è difficile opera— re interventi e quindi passa in secondo ordine la difesa della salute.
Che rapporto si realizza tra le piccole fabbriche e le aziende dei grandi gruppi?
Le piccole aziende sono condizionate, per quanto riguarda il mantenimento dei livel— li occupazionali, dall'acquisizione di commesse dalle aziende per le quali lavorano. Queste inoltre condizionano il mercato con le loro scelte produttive. Occorre quindi modificare questi indirizzi economici intervenendo attraverso le vertenze dei grandi gruppi per diversificare la produzione. Questeirertenze non possono rappresentare un terreno sul quale qualche lavoratore non si senta coinvolto, in quanto l'attacco che il padronato porta avanti è indirizzato contro tutti coloro che lottano per il cam— biamento ed anche i lavoratori della lega di Segrate, ricca di piccole aziende, ■i bat tono per realizzare questo cambiamento.
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ALCUNI IATI ORGANIZZATIVI
La Lega di Segrate—Novegro comprende un territorio vasto su cui si trovano di— slocate 35 fabbriche *metalmeccaniche.La maggioranza delle fabbriche ha una for— za lavoro di circa 50 lavoratori con la sola eccezione della IBM che ha 1800 di pendenti. Complessivamente i lavoratori metalmeccanici della Lega sono 3.102 di cui 1000 (32,8%) operai e 2102 (67,2%) impiegati. Le lavoratrici sono 405 (13%) di cui 119 operaie. Le lavoratrici ope— raie sono occupate nella Ditta MOEL—SA—
REA, LAMETARS; in tutte le altre azien de la presenza femminile è data dal la voro impiegatizio.
Alcune di queste fabbriche sono collega te al sindacato fin dal 1969, le altre sono arrivate al sindacato con le lotte successive per la contigenza, le riforme e le successive battaglie oontrattuali. Attualmente gli iscritti al sindacato so no 965 (31%) Data 1P bassa sindacalizza— zione della IBM, ohe ha 200 iscritti non è immediatamente visibile la sindacaliz— zazione del resto della Lega che Ha 760 iscritti su 1.300 lavoratori.
I C.D.F. della Lega sono 4, le R.S.A. 27. In 4 fabbriche non si è ancora ar— rivati a creare un rapporto costante.I delegati di fabbrica nella Lega jegrate Novegro sono 70 di cui 9 donne. Compito dei lavoratori e dei delegati che, in rappresentanza dei lavoratori, formano la Lega, è un impegno continuo nella fusio ne tra i compiti rivendicativi e quelli ri volti alla politica economica e sociale.La Lega deve,diventare il terreno su cui fare avanzare l'iniziativa sindacale ed i C.D.F. e le R..j.A. devono impegnarsi a svolgere un ruolo determinante nelle scelte di politica economica e sociale oggi al centro dello scontro nel Paese. Perciò la Lega, quale somma delle rappresentanze aziendali, può svolgere un ruolo importante di coordinamen to delle iniziative di lotta sul territorio. 3
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Scattata il l° maggio l'operazione di
conglobamento
Dalla data 1 maggio 1977 l'importo complessivo di lire 37.000 (12.000+25.00) sarà conglobato nei minimi di retribuzione base tabellare ad ogni effetto contrattuale. A seguito di tale operazione i nuovi livelli retributivi mensili a tale data saranno i seguenti:
RICALCOLO DEGLI ISTITUTI CONTRATTUALI
Gli scatti biennali; minimo di cottimo o altre forme incentivanti; premio di produzione; maggiorazione dello straordinario; compreso per lavoro a turni ecc. ecc. verranno calcolati su detti minimi con decorrenza 1.5-77.
CAMERA DEI LAVORO DI MIGRATI:
Vls M Aprilo (premio palme* Ceainuialm)
TUTTE lE CATEGORIE MARMI' dalle 17,30 alle 19,00
GIOVEDI' " te ft n
Fili ( Federazione unitaria Lavoratori Metalmeccanici )
MARTEDP dalle 17,30 alle 19,00
MERCOLEDI" " 17,30 in poi
GIOVEDI' e, 17,30 " 19,00
VENERDI' se 17,30 " 19,00
SABATO dalle 9,00 alle 12,00
Tomadin ( ditta CARRARO )
Ranzani ( ditta RECA )
Attivo di Lega aperto a tutti i lavoratori
L'invito è rivolto in particolare ai C.d.F.
Pietribiaai ( ditta SGM )
Bazzani ( ditta MEM )
Benuzzi ( funzionaria F.L.M. )
Caaeata( ditta SAREA )
I.N.C.A (, pratiche penaioniatiche,infortuniolmalattiapecc. )
H.P. ( Sindacato Pensionati )
LUNEDI' dalle 9,00 alle 12,00 VENERDI' dalle 9,00 alle 12,00
SIINIA Sindacato Inquilini )
LUNEDI' dalle 18,45 in poi
P 142.000 5' 180.000 2- 148.000 5' s. 205.000 3' 156.000 6° 220.000 C 167.000 7- 245.000
PERMANENZA
Zona Sesto S. G. FI M
Risoluzione finale Comitato Direttivo
Il Comitato Direttivo della F.L.M. di Sesto S. Giovanni riunitosi il giorno 9 febbraio ha dibattuto la situazione sindacale con particolare riferimento alle vertenze aziendali aperte nella nostra zona, alle prospettive aperte dall'accordo Confindustria-Federazione CGIL-CISL-UIL e ai recenti provvedimenti governativi.
Questi provvedimenti rappresentano un gravissimo intervento che, tramite un decreto legge, forza e snatura il senso dell'intesa realizzata con la Confindustria, sia perché decide ancora una volta una forma di tassazione indiretta (IVA) che favorisce il processo inflazionistico, sia perché decide una fiscalizzazione massiccia (1.400 miliardicnntro i 600 ipotizzati dal Sindacato) e non selettiva, e soprattutto perchè, intervenendo con un metodo inaccettabile con uno strumento legislativo nella sfera di autonoma contrattazione tra le parti sociali, intacca il meccanismo della scala mobile e il diritto stesso alla contrattazione articolata.
Questo decreto legge deve quindi essere respinto decisamente e per tale motivo, sulla base della decisione della F.L.M. Nazionale, il Comitato Direttivo decide di chiamare alla lotta tutti i 42.000 metalmeccanici della zona con la manifestazione decisa per venerdì 11 febbraio.
Il Comitato Direttivo inoltre valuta necessario, dopo le assemblee decise dalla Segreteria della Federazione CGIL-CISL-UIL per illustrare la attuale situazione, che sia data una continuità alla iniziativa di lotta contro tali provvedimenti arrivando anche alle decisioni di sciopero generale nazionale.
Per quanto riguarda l'accordo fra Sindacati e Confindustria, il Comitato direttivo coscente dei motivi che l'hanno determinato, riconfer mando che con esso si é espresso il massimo di disponibilità del movimento sindacale sul problema del costo del lavoro, ritiene necessario avere un'applicazione corretta, respingendo forzature e strumentalizzazioni, operando per costruire le prospettive che tale accordo apre.
Il Comitato Direttivo, riconoscendo il costo del lavoro uno degli elementi ma non il determinante, ritiene oggi decisivo attuare scelte
politiche precise per il fondo per la riconversione industriale, nell'ambito di una programmazione democratica, definire una vera riforma fiscale, riprendere gli investimenti in settori fondamentali per la ripresa produttiva: agricoli-ara, energia, trasporti, edilizia, etc.
Questo attacco più generale trova un momento di ulteriore verifica nel violento attacco al posto di lavoro che il padronato sta rinnovando e che registra oggi nella nostra zona, dopo la perdita secca di oltre 2.000 posti di lavoro nel 1976 rispetto al 1975, il tentativo dell'EGAM di liquidare la Breda Siderurgica (3.500 posti), la richiesta di riduzione all'Italtrafo (260 posti), la riduzione dell'orario di lavoro alla Falck, alla Magneti Marelli, etc. Stessa situazione drammatica si registra nelle piccole e medie aziende dove alla già esistente richiesta di oltre 200 licenziamenti, si aggiunge una situazione produttiva drammatica in decine di aziende, con l'insicurezza del posto di lavoro.
Nel momento in cui si aprono le vertenze aziendali e già si registra un rifiuto al confronto di merito da parte del padronato, individuando l'attacco all'occupazione esistente come precisa scelta politica di attacco al movimento sindacale, ai lavoratori impegnati nella battaglia per il rinnovamento politico, economico, sociale e morale del Paese, il Comitato Direttivo decide di dare avvio ad un'ampia fase di consultazione fra i lavoratori, tale da costruire entro la fine del mese lo sciopero generale di zona dei lavoratori metalmeccanici sestesi a sostegno degli obiettivi contenuti nelle piattaforme rivendicative che sono la base dello scontro con il padronato.
9 febbraio
1977