L'impegno del C.d.F. e dei lavoratori di Monza per superare con giustezza la grave crisi
Ci sembra che le vicende susseguitesi in quest'ultimo anno alla Singer di Monza in ordine ai livelli occupazionali, e all'integrità dell'orario di lavoro, richiedano alcune considerazioni; e ciò non tanto per rifare una cronaca di fatti ormai noti, quanto per verificare la validità della linea politica cheil C.d.F. ha indicato ai lavoratori per il superamento della crisi in azienda e per respingere qualsiasi attacco all'integrità del salario e dell'orario di lavoro.
Già in altra parte di questo giornale vengono evidenziati, soprattutto per lo Stabilimento di Leini, gli obiettivi della multinazionale Singer e non è quindi il caso di ripetere come la Singer li persegua.

Più importante è invece ribadire perché tutti í lavoratori ne acquistino sempre più coscienza, che essi consistono o in vistose ristrutturazioni aziendali (con il solo scopo di una maggiore produttività), o in pericolosissime rinunce (solo per tagliare i cosiddetti « rami secchi a) o nell'individuazione di canali commerciali alternativi a quelli tradizionali (puramente per avere un minor costo di commercializzazione).
Come si osserva risulta completamente assente dalle motivazioni così semplicemente elencate ogni riferimento alla realtà umana, individuale e sociale, che invece è a noi ben presente e pone una grossa problematica in tutti i settori della Singer.
Siamo cioè ancora nel campo delle « grandi manovre a che il Gruppo multinazionale intende attuare sulla testa, e quindi senza la partecipazione, dei lavoratori.
Il C.d.F. di Monza è deciso, e lo afferma ancora, per quanto gli compete, a non subire questa impostazione dei problemi e a non fare passare la linea prospettata. E ciò è un primo punto fermo.
Il C.d.F riconosce certamente l'esistenza di una situazione economica _venerale non favorevole e la presenza in fabbrica di alcuni complessi problemi di natura tecnica. Da ciò quindi deriva la sua posizione: che non è di rifiuto di ogni ristrutturazione in modo acritico e preconcetto, ma è di rifiuto di ogni ristrutturazione che non tenga conto, in misura sostanziale,
Le flultinì-zionai idi quella realtà umana di cui si diceva e che non assicuri ai lavoratori la necessaria partecipazione, ad ogni livello, alla elaborazione ed alle scelte delle soluzioni produttive e tecnologiche.
Abbiamo così sostenuto la nostra battaglia a politica contro la Cassa Integrazione degli ultimi mesi del 1974, indicandone ai lavoratori tutti i pericoFi.
Abbiamo poi provocato, con una lotta, breve ma efficace, una sostanziale riduzione della Cassa Integrazione per 150 lavoratori nei primi mesi del 1975, conquistando inoltre garanzie totali circa gli orari di lavoro fino alle ferie e impegnando la Direzione ad una ulteriore trattativa entro il 15 luglio p.v.
Siamo riusciti a incidere, con gli accordi aziendali del febbraio e marzo 1975, in modo positivo sulle garanzie e modalità da seguire circa i trasferimenti necessari all'interno della fabbrica e sul rientro del lavoro esterno.
Siamo infine decisi a far rispettare gli impegni assunti dall'Azienda sul mantenimento del numero di occupati.
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Bollettino del Coordinamento dei C.d.F. Singer - n. 3 luglio 1975DALLA PRIMA
Tutto questo anche nell'ambito di quella « piattaforma concordata » con gli altri settori del Gruppo Singer, alla quale abbiamo fornito in modo convinto il nostro contributo.
Ci siamo assegnati infatti il primo dovere di puntare, nell'ambito del coordinamento, su due obiettivi principali:
L'occupazione. Intendiamo contribuire a mantenere intatti i livelli d'occupazione e ciò per un importantissimo motivo: mantenere intatta la capacità dei nostri lavoratori di progredire e contribuire al progresso generale. Alcuni dati infatti bastano a fornire l'idea di come si possa fatalmente, se non si prendono impegni precisi, scivolare verso l'impotenza: nel corso degli ultimi 12 mesi il numero di lavoratori della Singer di Monza è diminuito di circa 130 unità. Abbiamo pertanto de. ciso di impegnarci a porre fine a questa emorragia e a contrattare, entro luglio, il rimpiazzo delle posizioni scoperte.
Gli investimenti. L'azienda è vitale, sana, in grado di mantenere le sue capacità produttive, solo a patto di un continuo aggiornamento delle tecnologie e delle altre condizioni produttive. Riteniamo questo discorso essenziale per raggiungere l'obiettivo del superamento della crisi, e intendiamo impegnare l'imprenditore su questo terreno.
Chiederemo pertanto degli investimenti: per aggiornare il macchinario per migliorare e diversificare il prodotto
per promuovere un sostanziale miglioramento della condizione ambientale per attuare un sano e nuovo discorso sulla ricerca e progettazione per un miglioramento delle iniziative sociali nell'azienda.
Siamo consapevoli della notevole complessità e mole dei problemi, ma siamo altresì consapevoli che con questi obiettivi noi attacchiamo il vero nodo dei nostri problemi.
Questo in via generale e abbastanza brevemente la linea e gli impegni del C.d.F. e dei lavoratori di Monza.
Prima di concludere sentiamo il dovere di esprimere il nostro parere in merito ai cambiamenti operati nei quadri dirigenti della fabbrica.
E' chiaro che non vogliamo con questo attribuirci compiti che non abbiamo, e non vogliamo: nè intendiamo in nessun modo dare corpo a voci e sospetti che puro in azienda sono presenti. Dobbiamo però ricordare alla Direzione Aziendale che le decisioni prese comportano una sua precisa responsabilità nei confronti di 1520 lavoratori.
Ecco perchè, al di là delle persone incaricate a dirigere i vari comparti dello stabilimento, ci sentiamo di invitare la Direzione a subordinare le proprie scelte solo ed esclusivamente al bene dell'azienda e dei Lavoratori che vi operano, rinunciando, qualora questa fosse invece la realtà, a scegliere sulla base di diverse e più discutibili motivazioni.
SULLA PIATTAFORMA DI GRUPPO

Il coordinamento nazionale della Singer italiana. che già da tempo è operante a livello di incontri di C.d.F. e con il bollettino unitario, sta ora cercando una sua prima aggregazione di lotta con l'elaborazione di una piattaforma rivendicativa comune a tutto il gruppo.
L'importanza del coordinamento e della piattaforma unitaria che da esso ne scaturisce è, in questa fase di pesante attacco padronale, fondamentale.
La politica recessiva che il padronato sta portando avanti, cioè il tentativo di uscire dalla crisi economica mediante la compressione della domanda interna e quindi della produzione, sta dando i suoi frutti in termini di un pesante attacco ai livelli occupazionali: i licenziamenti, il ricorso massiccio alla cassa integrazione, la chiusura delle fabbriche, le ristrutturazioni che dimezzano gli organici, ecc. si vanno ormai sempre più generalizzando.
In questo quadro si inserisce anche la Singer che, in coerenza con la sua strategia multinazionale, sta procedendo in Italia ad una ristrutturazione che sia in grado di rilanciare i settori produttivi potenzialmente validi (che in pratica significa una diminuzio-
ne degli organici) o di tagliare gli eventuali « rami secchi ». Tutto ciò si traduce in un aumento della disoccupazione da una parte e aumento dei profitti dall'altra.
Di fronte a questa pericolosa strategia padronale diventa più che mai importante l'unità e il coordinamento nella lotta di tutti i lavoratori interessati. La ristrutturazione e l'attacco ai livelli occupazionali riguardano, seppure in forme diverse, tutte le unità produttive della Singer italiana. Se a Monza la ristrutturazione è consistita nel cambio del modello di macchine da cucire, nel decentramento del lavoro sterno e nei licenziamenti consensuali, a Leiny la ristrutturazione è più pesante e comporta il tentativo di ridimensionare drasticamente la fabbrica, se non di liquidarla, mediante il trasferimento all'estero di 1.-ivorazioni e magazzini; ma ovunque sono identici i contenuti della politica padronale.
I lavoratori del complesso Singer devono quindi essere in grado di dare una risposta di lotta unitar4e e coordinata che non si limiti a obiettivi difensivi dì fronte al deciso attacco avversario, ma sia in grado di imporre con la lotta gli obiettivi e i metodi che CONTINUA
C.d.F. - MonzaTRENTENNALE DELLA RESISTENZA
Il XXX anniversario della Liberazione è stato commemorato il 24 aprile alla SINGER di Monza con una cerimonia che non ha lasciato il minimo spazio ad una facile retorica, ma ha invece dimostrato la sentita partecipazione di tutti i presenti.
La commemorazione ha preso lo spunto dallo scoprimento di una lapide marmorea posta all'ingresso dello Stabilimento, a perenne ricordo di Enrico Mentasti, Alberto Paleari e Luigi Giuseppe Pennati, operai, partigiani morti giovani per la libertà. Dopo la semplice cerimonia dello scoprimento della lapide di fronte ai parenti dei partigiani, la commemorazione è proseguita alla presenza dei lavoratori della Singer, che hanno sospeso il lavoro alle ore nove, delle delegazioni dei C.d.F. della Philipis, Pagnoni, Candi, Icar, Soitab, CGS, delle federazioni CGIL, CISL, UIL, della FLM di zona dei partiti politici del PCI, PSI, DC, PSDI, dell'ANPI e dei partigiani cristiani.
Erano invitati, ospiti graditissimi, molti ex dipendenti dello stabilimento ed è stato proprio uno di essi ad aprire gli interventi, Angelo Nanni, che ha breve-
mente rievocato quegli anni tormentati e storici quando anche i lavoratori dello stabilimento davano il loro contributo alla lotta per la libertà.

Ha poi preso la parola per il C.d.F. Singer, Mario Barzaghi promotore e organizzatore della manifestazione che ha ringraziato commosso i presenti e le autorità intervenute.
Il discorso celebrativo è stato tenuto dal Comandante Partigiano Emilio Diligenti. Un intervento pacato che ha rievocato gli anni passati in montagna con le brigate partigiane culminati nelle gloriose giornate di aprile ed ha ricordato i Caduti con episodi.inediti. Ha rammentato che partigiani di qualsiasi fede politica e religiosa si sono battuti per la libertà, la giustizia e la pace ed ha additato ai giovani la via da seguire per difendere questi valori. Alla fine del discorso, dopo una sentita ovazione si è levato spontaneo un coro di canti partigiani.
Ringraziamo qui\ il Comandante Partigiano Emilio Diligenti e tutti gli\ intervenuti a questa manifestazione che, crediamo, sia stata la più solenne tenutasi negli stabilimenti di Monza Irt-occasione deriVentennale della Resistenza.
DALLA SECONDA
essi ritengono giusti e necessari per il proseguimento dell'attività produttiva e per la salvaguardia delle loro. condizioni di vita e di lavoro. In questo quadro l'elaborazione di una piattaforma di gruppo è importante perchè segnare un salto di qualità decisivo: il passaggio dalla fase preliminare dei contatti e degli scambi di vedute fra i vari C.d.F. alla fase della lotta concreta su obiettivi comuni. E' necessario quindi promuovere fra i lavoratori la conoscenza e il dibattito sui temi della piattaforma in modo che essa diventi patrimonio comune e venga assunta da tutti come elemento centrale dello scontro col padrone in questa fase.
Ma è necessario anche specificare meglio i singoli contenuti della piattaforma che, nella loro enunciazione generale, sono:
garanzia dei livelli occupazionali, investimenti e ricerca scientifica, parificazione di alcuni trattamenti normativi e salariali (mensa, ecc.), rivalutazione del premio di produzione.
Questi contenuti, oltre che meglio specificati nel dibattito fra i lavoratori, devono essere adeguati alle singole condizioni aziendali. a difesa dell'occupazione, che è senza dubbio il punto centrale della piattaforma, deve entrare nel merito, per es. a Monza, del problema dei licenziamenti consensuali che tuttora continuano, riferendosi anche ad un preesistente accordo sulla verifica semestrale del tournover e trovando i modi e la capacità di lotta necessari per imporre la reintegrazione dei licenziati.
Il problema degli investimenti, e quello ad esso connesso della ricerca scientifica, a Leiny è senz'altro più complesso che a Monza in quanto entra nel merito della riconversione produttiva, cioè della ricerca di
da
nuovi prodotti, magari di carattere sociale, che possano rilanciare l'attività produttiva. Qui assume notevole importanza lo sviluppo della ricerca scientifica, cioè l'autonomia tecnologica delle unità produttive locali e la loro capacità di elaborare soluzioni tecnologiche alternative in grado di rilanciare la produzione, e non, come avviene ora, la centralizzazione della ricerca scientifica e delle conseguenti decisioni operative negli uffici di New York.
A Monza il problema degli investimenti può essere visto anche in relazione al lavoro esterno: oggi la direzione decentra una grande parte del lavoro all'esterno perchè non trova conveniente impiegare soldi per comprare nuovi macchinari; è necessario quindi imporre l'acquisto di nuove macchine facendo cosi rientrare il lavoro esterno e risolvendo di conseguenza anche il problema dei livelli occupazionali.
La rivalutazione del premio di produzione per una cifra adeguata è un altro•degli aspetti centrali della piattaforma; essa rappresenta un giusto recupero dei salari e degli stipendi erosi dal continuo aumento del costo della vita. Non bisogna avere remore nell'andare a chiedere l'aumento del premio di produzione, nè lasciarsi intimidire dallo spauracchio della crisi sbandierato dalle direzioni; questo soprattutto se è vero, come è vero, ciò che è stato rivelato al coordinamento sindacale. internazionale della Singer, e cioè che negli ultimi 5 anni i profitti della compagnia sono aumentati del 35%, e se è vero, come da sempre andiamo sostenendo, che la ristrutturazione in atto alla Singer ha lo scopo di diminuire la forza lavoro occupata ed aumentare la produttività per operaio.
Questi sono solo alcuni spunti che devono servire per alimentare un dibattito fra i lavoratori capace di deliberare meglio i contenuti della piattaforma e partire così in lotta su obiettivi ben definiti e chiari per tutti.
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ANCORA UN TENTATIVO DI RITORSIONE DELLA SINGER
A margine della vertenza per la piattaforma aziendale, dobbiamo registrare un ennesimo tentativo di ritorsione da parte dell'Azienda verso quegli elementi più uniti e combattivi del movimento sindacale.
La decisione dei lavoratori dell'Area di vendita di Milano di astenersi dalle prestazioni di lavoro straordinario e di non presentarsi allo stand della Fiera di Milano ha provocato la reazione della Direzione.
Quest'ultima infatti, oltre ad utilizzare alcuni crumiri di Bergamo, Brescia, e di Como, che si sono così prestati a danneggiare l'azione di altri lavoratori, loro colleghi, ha tentato di vietare l'accesso allo stand alle commesse che stavano riprendendo regolarmente i turni.
A fronte della reazione dei Rappresentanti Sindacali intervenuti presso la Direzione del Personale, 4
dove era presente un funzionario del Ministero del Lavoro, la stessa ritirava il provvedimento.

Quanto successo e sopra brevemente esposto è un'ulteriore dimostrazione che gli scioperi e la conseguente chiusura dei negozi non sono affatto graditi alla Direzione, qualunque cosa dica circa la possibilità di lavoro anche con il negozio chiuso.
Abbiamo ritenuto di esporre quanto sopra non solo per un impegno informativo ma anche e soprattutto per far sì che ogni lavoratore prima di accettare qualsiasi direttiva aziendale consideri se la stesa può danneggiare altri lavoratori, soprattutto in momenti in cui ogni azione intrapresa è volta a dare contributo per la conquista di un contratto che è deve essere di tutti i lavoratori della Singer Commerciale.
La vertenza relativa a questa piattaforma non è ancora conclusa, è da due mesi che è in sede ministeriale, sede dove l'Azienda ha manifestato la sua scarsa volontà nel voler concludere un accordo unico per tutto il personale.
Tutto è vero che al secondo incontro, nella giornata del 14 aprile. è venuta a dirci che ritirava qualsiasi proposta precedentemente fatta e che il Direttore del personale non aveva alcun mandato per trattare. II Ministero del Lavoro vedeva, praticamente, resa vanificata dall'Azienda qualsiasi sua azione che poteva essere di mediazione ed invece si trovava davanti un burattino quale il nostro Direttore del personale, che non poteva neppure tentare di trovare uno sbocco a questa situazione.
Il Ministero chiedeva allora alla Singer di inviare una memoria con l'analisi della situazione e le ultime proposte.
I lavoratori di Milano, di fronte a simile situazione, decidevano in una movimentata 'assemblea a cui partecipavano anche i Consigli di fabbrica di Monza e della Friden, una serie di azioni che sono iniziate con la richiesta di un colloquio collettivo al Direttore Generale della Singer, signor Costa Novaro.

Di fronte all'atteggiamento deciso dei lavoratori della Sede, che in massa si recavano all'Ufficio del Direttore e nei giorni successivi attuavano otto ore di sciopero, la Singer ha dovuto rivedere le sue posizioni.
Un contributo all'azione è venuto anche dai lavo-
ratori dell'Area di Milano che decidevano otto ore di sciopero, nonchè l'astensione dalle prestazioni straordinarie nei giorni di sabato, domenica, lunedì, non presentandosi in tal modo allo stand della Fiera di Milano.
Purtroppo, nell'ultima riunione al Ministero (10 maggio), non si è riusciti a concludere l'accordo in quanto l'Azienda si continuava a trincerare dietro il Contratto Viaggiatori e Piazzisti, appena rinnovato, volendo utilizzarlo a sua discrezione e poichè per la parte economica c'era solo un'offerta di L. 6.000 mensili a partire dall'1-1-75.
Il Funzionario del Ministero del Lavoro ha proposto a questo punto una mediazione politica, mediazione accettata dalle Organizzazioni Sindacali, mentre non sappiamo ancora se è stata accettata dalla Singer, stante l'autonomia chei ha sempre il nostro Direttore del Personale di prendere iniziative in materia di sua competenza.
La mediazione politica consisterà in definitiva in una soluzione della vertenza imposta dall'alto e cioè da un Sottosegretario del Ministero del Lavoro.
E' naturale che, se per sbloccare una situazione che è in atto da più di un anno, per l'intransigenza della Direzione su alcuni punti e primo fra tutti il problema di un Contratto unico, dobbiamo accettare tale tipo di soluzione, la stessa è il prezzo che dobbiamo pagare per la debolezza dimostrata .dal nostro Movimento Sindacale.
IL C.U.A.Desideriamo riprendere il discorso sulle ferie anche in seguito delle circolari emesse dalla Direzione in data 13 e 23 maggio.
Innanzi tutto dobbiamo rilevare che « le iniziative della Direzione, sulle quali non abbiamo mai discusso e quindi mai regolamentate perchè date per acquisite, ed in particolare una certa libertà di scelta circa il periodo di usufruizione, stanno ora quasi completamente sparendo.
Infatti nella Circolare del 13/5, solo per il personale che gode di 30 giorni di calendario, è dichiarao, che « il superiore stabilirà il periodo di ferie, sentito l'interessato ».
Nella Circolare del 23/5 la Direzione fissa per una parte del personale il periodo di ferie che « dovrà » comprendere il periodo di chiusura dei negozi, dei
centri di assistenzà e del Magazzino Centrale.

Tutto ciò in un periodo in cui, da parte delle Direzioni più illuminate, si cerca di ampliare l'arco di tempo in cui si possono effettuare le ferie.
Per quanto riguarda l'interpretazione data dalla Direzione al nostro anticipato intervento, ribadiamo le considerazioni già fatte, che prendono spunto dalla nostra volontà di discutere e trattare tutto ciò che riguarda il rapporto di lavoro, senza lasciare spazio a iniziative unilaterali che, come dimostrano le due Circolari, non essendo state da noi regolamentate, possono essere modificate da un giorno all'altro secondo la logica padronale di ricavare un profitto da ogni occasione e, in Singer, anche secondo le lune nei Direttori.
Il compagno Diligenti interviene alla assemblea
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Dopo il passaggio della Domowatt al Gruppo Singer ed a seguito di un progressivo aumento dei livelli occupazionali, per l'ampliamento degli impianti, la politica gestionale dell'azienda subisce alcune modificazioni nella direzione di una politica apparentemente più « illuminata » verso il movimento sindacale presente nello stabilimento con la entrata di un nuovo Staff » dirigenziale quasi totalmente proveniente dalla Singer di Monza. Tale apparente atteggiamento si rileverà in seguito come espediente tattico di una politica che puntava ad un non inasprimento delle relazioni sindacali finalizzata all'obiettivo (presente nel programma della Direzione generale) di un trapasso di proprietà dello stabilimento in un contesto di normale attività produttiva.
La caratteristica che contraddistingue la Singer (ma in generale ogni multinazionale) a livello della produzione — settore elettrodomestico bianco — è la mancanza di un proprio mercato; nel senso che ia stessa « ... viene quasi totalmente venduta a organizzazioni commerciali estere e italiane come Radio Marelli, CGE, Nekermann, Frigidaire, Westinghause, ecc. » (dall'ultimo promemoria della Direzione). Certamente la produzione « conto terzi » ha necessariamente, nella politica del contingente e particolarmente in una fase in cui gli sbocchi espansivi a livello di mercato tendono ad assottigliarsi. un tributo da pagare; il vincolo della competitività nel rapporto tra qualità e costo del prodotto riferita al mercato di sbocco.
La mancanza di una politica di vendita autonoma, di organizzazioni per la ricerca di mercato, ed infine di uno scarso impegno nella ricerca tecnologica sia a livello di prodotto che di impianti, sono certamente fattori che pesano negativamente nella tenuta dei livelli produttivi.
Nel corso del 1974 e dei primi mesi del 1975 si è registrato un forte calo nell'attività produttiva dello stabilimento. Diminuzione che inizialmente ha toccato la produzione dei piani e forni da incasto (produzione iniziata nel 1973 secondo criteri organizzativi e commerciali molto labili) e sfociato in un suo quasi totale abbandono.
In seguito si è cominciato a registrare una forte riduzione della produzione nel settore delle lavatrici domestiche, compensata secondo le dichiarazioni della direzione da una sostenuta domanda di frigoriferi (con cella in plastica).
Non si è dovuto attender molto il verificarsi di una richiesta di abbassamento del volume produttivo anche nel settore dei frigoriferi.
L'oscillazione dell'atteggiamento e delle dichiarazioni aziendali evidenziate dai vari quanto poco nascosti tentativi di cessione e di trapasso di proprietà dell'azienda (utile citare quello emerso e pubblicizzato anche dalla stampa verso Aprile-Maggio attraverso la mediazione della Robinson Bank di Londra)

è strutturalmente funzionale ad una politica di ridimensionamento occupazionale e ristrutturazione dell'organizzazione operaia nella fabrica.
Parallelamente alle comunicazioni delle giornate di Cassa Integrazione (che si aggirano ormai a circa 60 per un totale di circa 48.00 ore — vedi tabella allegata —), si è potuto notare un accentuato irrigidimento su tutta la normativa contrattuale. Un tale sintomo era già emerso con il tentativo di disdire unilateralmente l'accordo sui trasporti, asili nido. salario garantito, ed è continuato con i licenziamenti striscianti a livello individuale (superamento del 50% della mutua, assenze ingiustificate, ecc.).
La riduzione dell'attività produttiva motivata secondo la logica della domanda e dell'offerta del mercato ha dovuto in seguito cedere il passo o quanto meno ad affiancarsi a delle precise scelte di riduzione del capitale per investimenti produttivi. Si affaccia qui in modo chiaro la logica delle multinazionali economiche; ricerca del massimo profitto nel paese di intervento per poi convogliarlo nella casa madre o a società collaterali in stati dove non si pagano o si pagano poco le tasse e nel non riutilizzo, specie in fase di crisi, in reinvestimenti produttivi atti a tonificare le produzione e quindi la domanda. >>
IO SVALUTO,'La situazione di incertezza sul futuro produttivo dell'azienda trova ulteriore conferma nel quadro emergente nel settore commerciale italiano dove si verifica una sistematica distruzione dei punti di vendita attraverso un passaggio dalla vendita diretta con personale Singer alla vendita indiretta (resteranno i negozi che supereranno il 30% delle vendite.
Tale situazione non può certo essere smentita o accantonata attraverso diramazioni di comunicati o promemoria che pur nel loro sforzo persuasivo di parte, rimangono profondamente contradditori.
L'uscita dalle secche dell'indeterminatezza sul futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento leinicese à strettamente legato a precisi presupposti di programmi di investimenti legati a dei piani produttivi di un certo respiro.
L'impegno reale di tutto il movimento dei lavoratori della Singer si apre in questa ottica una fase di duro scontro affinchè vengano sconfitte le ipotesi padronali e la logica che le presiede, che è quella della « privatizzazione dei profitti e della socializzazione delle perdite 0.
TABELLA CASSA INTEGRAZIONE per calo produzione
