L'ANTENNA
Giornale del Consiglio di Fabbrica • Mivar
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In molte aziende metalmeccaniche della Provincia di Milano sono state aperte vertenze per l'applica zione del contratto di lavoro:nuovo inquadramento , per miglioramenti del salario, l'ambiente, per proble mi sociali ecc..
Inoltre la nostra categoria con le vertenze,esempi FIAT e ALFA ROMEO, affronta i temi più generali che il sindacato ha elaborato.
In queste vertenze vengono posti con forza, oltre ai problemi del sa lario e di fabbrica, un diverso svi luppo produttivo e degli investimen ti che a differenza dél passato, de vono essere indirizzati nelle aree sottosviluppate - nel mezzogiornoper non congestionare ulteriormente le aree già congestionate del Nord.
Questi obiettivi rivendicativi sono tesi alla modifica del tipo di sviluppo economico e sociale del Paese che ha portato nel passato a far pagare ai lavoratori e alle gran di masse popolari costi sociali ed economici sempre più gravi .
Nel corso di questa settimana sarà tenuta alla MIVAR l'assemblea per discutere questi problemi e per decidere gli obiettivi da portare avanti all'interno della fabbrica. L'augurio che dobbiamo farci è che ci sia una attiva partecipazione di tutti i lavoratori all'assemblea e da questa scaturiscano preci se indicazioni che ci permettano di affrontare la scadenza che abbiamo di fronte con l'unità fra tutti i lavoratori e la forza necessaria per avere dei positivi risultati .
I lavoratori della MIVAR di Abbiategrasso, costretti tutti i gior ni a misurarsi coi pericoli che com porta l'attraversamento di Via Dante ( Nuova Tigevanese ) per recarsi al lavoro, sono a porre all'attenzione dell'Anas la necessità dimeni re il punto corrispondente con lo
ingresso in fabbrica di un semaforo a comando .
La incolumità dei lavoratori non può essere disattesa negli interventi della stessa ANAS,interven ti che al fine di garantire la sicu rezza della strada devono regolare il flusso tenendo conto di tutte le legittime esisgenze anche quanto ri guardano il pedone .
Confidando in un favorevole accoglimento della richiesta ,illavoratori della MIVAR auspicano che le richieste già avanzate a tal proposito dalla locale Amministrazione Municipale , possano presto trovare piena attuazione .
Quasi sempre clandestino e illegale é valvola di sfogo che permette alle aziende di "fare delle economie" come sostengono i dirigenti della "MIVAR".
Nel corso della breve quanto fallimentare legislatura che ha presieduto,l'On.le Andreotti ha contrabbandato la emarginazione della donna dal processo produttivo come un fatto positivo da collegare al benessere economico raggiunto dalle masse popolari.
Da un esame un pò più serio e realistico della situazione italiana sono emersi invece dei dati che sottolineano la puerilità e la superficialità di tale affermazione. I dati sono: 1 milion e e 600 mila (?) lavoranti a domicilio e schiere di madri di famiglia che vorrebbero occuparsi ma non --1
trovano nulla. Da una indagine ISTAT (?) risulta che queste ultime sono circa 3 milioni (?) e sono destinate ad aumentare.
Poiché questi dati non sono semplicemente dei numeri, ma l'espressione in cifre di una situazione, dobbiamo dedurre che la emarginazione delle masse femminili dalla produzione non porta il marchio del benessere ma é determinata da una serie di carenze e da scelte precise imposteci dalla nostra classe dirigente, indispensabili per rafforzare la condizione di sudditanza dei lavoratori nei confronti dei padroni. Possiamo chiaramente dire che i padroni utilizzano le donne come esercito di riserva da immettere sul mercato del lavoro o da togliere, a seconda delle esigenze di profitto, aiutate in questo appunto dalla situazione di disagio causata dall'insufficienza di servizi sociali (asili nido, scuole materne, ecc.).
Un'azienda che vuole ristrutturare (produrre di più con meno personale aumentando i ritmi), un'azienda chedecide di "far fare gli...straordinari" ha un'ampio margine di manovra per la riduzione dell'organico e sopratutto se ha alle dipendenze "personale femminile" . (La riduzione del personale avviene non necessariamente coi licenziamenti, ma anche attraverso la mancata sostituzione dei dimissionari).
Le esigenze di una famiglia però sono tante: l'affitto é caro, coi prezzi che corrono mangiare é diventato un problema, per vestirsi decentemente occorrono soldi, far studiare i figli costa, se ci si ammala seriamente della mutua non ci si fida perché il servizio é scadente; e allora? Nella migliore delle ipotesi il capo famiglia cerca di risolvere il problema facendo anche due giornate in una (con tutta la comprend.one del padrone naturalmente al quale si é poi costretti a garantire la più servile riconoscenza), neppure questo basta o se questo non é possibile, una se a procurarsi un lavoro da fare a domicilio a qualsiasi donna é costretta naturalmente deve trovare un padrone comprensivo che ca- prezzo (anche qui come lo straordi- pisce le sue cifficoltà). Il lavoro,a domicilio, dunque, natio, risponde anche se in modo errato, ad una esigenza fondamentale: i ineegrare uno stipendio insufficiente per risolvere anche parzialmente mille problemi di ogni giorno.
determina su tutta la Le ripercussioni negative che tale compromesso organizzazione del lavoro, diventano fatto secondario di fronte ad esigenze immediate di sopravvivenza. E' superfluo dire che l'aspetto negativo della situazione riguarda solo i lavoratori mentre invece J. padroni in questo modo possono "fare economia". Perché?
Assumere personale in fabbrica significa per le aziende rispettare le norme contrattuali, pagare contributi assicurativi per pensione, malattia, registrare le ore di lavoro,. e relativa produzione ai fini della tassazione dei loro redditi, mettere a disposizione dei lavoratori servizi sociali sufficienti per i figli, per gli anziani e tante altre cose ancora.
Far fare il lavoro a domicilio, significa invece qualcosa di molto di-
QUE5f0 PERÒ 51 CHIAMA ASSECI5M0...verso. Ammesso e non concesso che il lavoro venga retribuito nella stessa misura con cui viene retribuito in fabbrica, rimane però sempre scoperta la parte contributiva che riguarda la pensione, la malattia, la gravidanza, la liquidaziqne, rimane la possibilità di evadere il fisco, l'IVA, si fa a meno di costruire servizi sociali e la lavorante a domicilio deve sostituirsi anche a quelli. Queste sono le economie che fanno i padroni. Inoltre, poiché il lavoro a domicilio si presta a sfuggire a qualsiasi forma di controllo, c'é anche chi ci guadagna ancora sopra svolgendo un ruolo intermediario. L'intermediario é colui che va a prendere il lavoro in fabbrica e lo fa fare agli altri pagandoglielo un prezzo inferiore a quello che percepisce lui, realizzando così un guadagnosenza aver lavorato.
Il lavoro a domicilio è quindi un fenomeno decisamente allarmante che danneggia anche l'operaio in fabbrica che fa fatica a contrattare la sua forza lavoro perché fuori -c'é questa massa di supersfruttati che rappresentano appunto la valvola di sfogo per le aziende che vogliono fare questo tipo di economie
La MIVAR come si colloca in questo fenomeno ? La MIVAR non sfugge certamente a questa logica, anzi é il caso di dire che ad Abbiategrasso é all'avanguardia in questo processo di polverizzazione del lavoro che gli permette di effettuare tutte quelle evasioni di cui prima si parlava. La conseguenza più negativa che tutti possono constatare é la diminuzione del personale nella misura di 400 unità circa nel giro di poco più di 3 anni e la pressione psicologica che viene esercitata nei confronti degli altri 500 rimasti i quali con lo spauracchio della disoccupazione sono continuamente sottoposti a ricatti e ripicche da parte della direzione. Assieme al personale noi però abbiamo visto sparire progressivamente una serie di lavori che in parte vengono eseguiti da lavoranti a domicilio e in parte vengono fatti eseguire da officine e fabbrichette dove più facilmente possono far funzionare il solito meccanismo del supersfruttamento attraverso lo straordinario a discapito sempre dell'occupazione e della forza di contrattazione.
Accanto a questo registriamo anche un aumento dei prezzi non indifferente sui prodotti finiti per cui emerge chiaramente che tutte le suddette manovre per economizzare non servono nemmeno a far diminuire i prezzi ma a mantenere intatti i loro profitti, anche con un numero più ristretto di dipendenti.
Questa in sintesi il risultato di una analisi che riteniamo giusto porre all'attenzione di tutti i lavoratori per delle ragioni ben precise: perché queste grosse evasioni non sono altro che truffe effettuate»tai danni di chi lavora e le pensioni da fame che oggi ricevono coloro che hanno lavorato unavita devono farci riflettere su chi, assieme al governo, ha una grossa parte di responsabilità.
perché alla MIVAR fin dal 1969 e per ben tre anni, una grossa parte di lavoratori ha subito l'umiliazione degli orari limitati e delle paghe mutilate perché la direzione diceva che cosa intendeva salvaguardare i livelli d'occupazione. Falso. L'orario ridotto é servito solamente a loro per riorganizzarsi per il lavoro a domicilio illegale e per lo straordinario illegale. 400 posti lavoro in meno stanno a dimostrare che del livello d'occupazione se ne sono altamente infischiati.
Perché la positività e la serietà di un'azienda in cui qualcuno crede o strumentalmente finge di credere, non può a nostro avviso esprimersi attraverso la illegalità e la truffa come avviene anche alla Mivar.
Per evitare che in caso di malattia si veda negata l'indennità giornaliera da parte dell' INAM e per conseguenza anche da parte della direzione si prega di attenersi a queste norme'
Visite mediche.
Per ottenere le prestazioni in forma diretta. l'assicurato è tenuto a sottoporsi a visita medica:
— recandosi presso l'ambulatorio del medico di fiducia prescelto se l'infermità gli consenta di uscire di casa:
— chiamando il medico per la visita domiciliare qualora la malattia non gli consenta di uscire di casa.
Notifica della malattia all'Istituto ed al datore di lavoro. a mezzo
" itaccomanda ta "
La notifica della malattia all'Istituto avviene per mezzo del primo certificato (mod. Sez. 301): A che il medico di fiducia prescelto con segna al lavoratore e che dovrà essere inviato all'I.N.A.M. entro e non oltre il giorno successivo a quello in cui è stata effettuata la prima visita medica.
Nel certificato deve essere esplicitamente indicato. se l'assicurato può o meno uscire di casa'
Il lavoratore è tenuto a trasmet tere tempestivamente al datore di lavoro la dichiarazione rilasciata dal medico sull'apposito modulo Mod. Sez. 301 a giustificazione dell'assenza dal lavoro per malattia.
In caso di lesioni derivanti da infortuno extra lavoro l'assicurato è tenuto a dichiarare al medico curante le cause dell'incidente e le eventuali responsabilità di terzi al fine di consentire all'Istituto di rivalersi delle spese di assistenza nei confronti del terzo responsabile.
Per data di inizio della malattia s'intende, a tutti gli effetti, quella risultante dal certificato redatto dal medico di fiducia in occasione della prima visita.
Il primo certificato medico è valevole per la prognosi in esso indicata.
Agli effetti della liquidazione ai lavoratori dell'indennità giornaliera. il prolungarsi della malattia complvrtante incapacità lavorativa, oltre la prognosi indicata nel certificato di inizio, deve essere documentato mediante certificati medici di continuazione da inviarsi alla Sezione Territoriale.
Nei casi di ricovero in ospedale il certificato di degenza rilasciato dal!' amministrazione ospt sostituisce, a tutti gli effetti, i certificati medici di continuazione cui si è fatto cenno. Visita di controllo.
L'assicurato ammalato ha l'obbligo di sottoporsi alle visite mediche di controllo ed agli accertamenti eventualmente disposti dalla competente Sezione Territoriale, la quale provvede a comunicarne tempestivamente l'esito all'interessato.
L'assicurato, qualora non accetti il giudizio emesso dal Primo Medi-
co di Sezione sull'esistenza della incapacità lavorativa o sulla necessità obiettiva di una prestazione. può ricorrere, entro 15 giorni dalla data di comunicazione del giudizio stesso, al Collegio Medico provinciale, tramite il Patronato i>a rabbrioa.
Il giudizio formulato dal predetto Collegio Medico è definitivo.
In caso di impossibilità a presentarsi a visita di controllo nella data stabilita, l'assicurato deve far pervenire alla Sezione Territoriale Lina circostanziata giustificazione. a firma del medico curante, nella quale devono essere precisati i motivi che determinano l'impossibilità medesima.
Fine della malattia.
Per data di fine malattia s'intende, a tutti gli effetti, il giorno precedente quello di riacquisto della capacità lavorativa risultante dal certificato redatti dal medico curante. All'atto della guarigione, il medico stesso rilascia il prescritto Mod. Sez. 301 già citato che il lavoratore interessato deve aver cura di consegnare al datore di lavoro e afl'I.N.A.M..
La data di riacquisto della capacità lavorativa può essere stabilita anche in sede di controllo medico disposto dall'Istituto. In tal caso il predetto Mod. Sez. 301 viene rilasciato dalla Sezione Territoriale.
La bufera che ha sconvolto il Cile a seguito del colo di stato reazionario, anticostituzionale, antidemocratico, non può non scuote re le coscienze di tutti coloro che nella democrazia, nelle libertà cos tituzionali , nella giustizia ci cre dono veramente .
Noi ne siamo profondamente soossi anzi ci sentiamo coinvolti in ques to dramma in prima persona . Sappiamo benissimo che le distanze non contano .
Nel Cile come in Italia, come in tutto il resto del mondo l'avanzamento delle masse popolari verso una maggiore giustizia sociale rappresenta un grosso pericolo per coloro che detengono il potere economico e sappiamo altrettanto bene che per difendere questo potere sono disposti a tutto, anche a immergere un Paese nel sangue, come è av venuto nel Cile e in tutti quei pae si che hanno tentato di liberarsi dal gioco del capitalismo e dello imperialismo .
La segreteria della Federazione CGIL. CIBI" al termine della trattativa, ha etnesso un comunicato in cui si afferma che « l'accordo costituisce_ — con le sue luci e le sue ombre — un risultato importante. Esso si colloca coerentemente nella politica globale del sindacato che si basa sulla priorità della politica dei prezzi e sull'azione antiriazionistica, delle riforme e dello &viluppo dell'occupazione e dei
redditi nel Mezzogiorno:- A queste priorità — come è stato deciso dalle organizzazioni sindacali nelle loro assisi congressuali e dal Comitato diretthro della Federazione Con.. CISL. UIL — saranno subordinate e politicamente coordinate tutte le scelte del movimento sindacale a tutti i livelli, dall'azienda alle Confederazioni.
Con queste motivazioni l'accordo sarà sottoposto alle assemblee dei lavoratori ».
Per le pensioni minime dei lavoratori dipendenti si passa dalle attuali 31.650 33.750 allit-misura unica di 42.950 lire commisurato per il 1974 al h7,75% dei salario medie di fatto dei lavoratori della industria.