accordi
Salario garantito
Integrabilità da O a 4o ore
- L'unificazione degli attuali trattamenti di cassa integrazione che assi curerà in ogni caso al lavoratore l'80% del salario settimanale al netto delle trattenute.

- Il ricorso alla cassa integrazione va preventivamente contrattato con il sindacato.
L'azienda che ricorre alla cassa integrazione dovrà contribuire nella misura de1118% per raggiungere l'80% garantito al lavoratore (in caso di piccole aziende il 4%)
Di conseguenza l'accordo, oltre ai miglioramenti economici, consente ai consigli di fabbrica e al sindacato di intervenire sulle cause e sulle mo tivazioni dei ricorso alla cassa integrazione ai fini della determinazione della piena ripresa produttiva a tutela dei livelli occupazionali.
Contingenza
Gli obiettivi di parificazione dei trattamenti, posti dal sindacato, per la contigenza, e il connesso recupero salariale, sono stati raggiunti nel seguente modo e con queste gradualità:
1) Il valore punto della contingenza sarà portato, per tutti i lavoratori dell'industria privata, a 948 lire. Per raggiungere il valore massimo del punto ricalcolato, le differenze verranno ridotte con le seguenti cadenze percentuali: dal 1° febbraio '75, 25% della differenza; dal 1° feb braio '76, 30%; dal 1° agosto '76, 20%; dal 1° febbraio '77 per tutti i
Bollettino unitario del Consiglio di Fabbrica - F.L.M. - marzo 1.975lavoratori il valore punto sarà quello massimo. Per le aziende con numero di dipendenti non superiore ai 50 valgono le da te sopraindicate con la differenza che la seconda e la terza tappa saranno del 25%.
2) L'accordo stabilisce dal 31 gennaio 1975. A essere moltiplicati per namento del valore punto trimestre agosto-ottobre
che l'indice della contingenza sarà portato a 100 tale fine gli attuali valori del punto dovranno il coefficiente 2,52. Ciò porta al riproporzio che sarà assunto come nuova base dell'indice il 1974.

Le parti hanno convenuto che al rinnovo dei contratti di lavoro i 103 punti di contingenza in vigore verranno conglobati nei minimi contrattua li, con la formula che ciò "dovrà avvenire senza benefici nè perdite per le parti". Le condizinni di miglior favore esistenti nelle aziende so no fatte salve.
Per quanto riguarda la richiesta del recupero salariale è stato concor dato che dal 1° febbraio 1975 a tutti i lavoratori dell'industria privata verranno corrisposte 12.000 lire mensili da aggiungere all'attuale retribuzione. Tale importo sarà utile agli effetti della 13° mensilità, delle ferie, delle festività nazionali e infrasettimanali, del preavviso, dell'anzianità e dei permessi retribuiti.
Gli attuali valori degli assegni familiari per coniuge e figli saranno aumentati del 20%. Al fine di realizzare quanto sopra le parti prenderan no contantti con gli organi di goverbo.
LA VERTENZA GENERALE
CONTINUARE LA LOTTA PER CONCLUDERE VITTORIOSAMENTE LA VERTENZA GENERALE PER DIFENDERE E MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO -
Dopo l'accordo raggiunto tra Federa zione CGIL-CISL-UIL e Confindustria su contingenza-salario garantitopensioni, credo sia necessario fare qualche riflessione dopo 4 mesi e mezzo di lotta operaia all'interno della crisi, per cercare di capire dove questo ultimo ciclo di lotte ci ha condotto e giunti degli obiet tivi che ci si era proposti all'ivi zio, il movimento operaio e sindaca le nel suo insieme sia riuscito a re alizzare.
Dopo i fischi di luglio che volevano significare un momento di rabbia operaia rispetto al decretone varato dal Governo Rumor e la non articola zione precisa di una risposta del movimento sindacale a quel decreto ne che toglieva 3000 miliardi dalle buste paga dei lavoratori; si eraar rivati a settembre, dopo un grande dibattito all'interno e all'esterno del Sindacato sugli obiettivi della piattaforma, alla apertura formale della vertenza contro padroni e go verno con l'invio delle lettere a Confindustria Intersind ecc.

Di fronte al continuo aumento dei prezzi, all'aumento delle tariffe pubbliche che falcidiavano il pote re d'acquisto dei salari operai,si aggiungeva il massiccio attacco che i padroni facevano all'interno del le fabbriche con la ristrutturazione per incidere sui livelli occupazionali (Cassa integrazione-licenziamenti in numerose grosse e piccole fabbriche; il yon ricambio del Turnover principalmente alla FIAT bloccato già dalla fine del contratto aziendale e per recuperare il pote
re che si erano conquistati i lavoratori in lunghi anni di lotta all'interno della fabbrica).
La vertenza gaierale voleva essere una risposta operaia a questo mas siccio attacco portato dai padroni e il momento di coinvolgimento di tutto il movimento operaio e sieda cale in questa lotta (circa 15 milioni di lavoratori coinvolti) che voleva significare un'unità di tut to il movimento operaio di più largo respiro per sconfiggere tutte le strumentalizzazioni padronali di uso della crisi che grava sul nostro Paese e il punto di partenza perchè il movimento operaio nel suo insieme cominciassw a tracciare una sua via di uscita dalla crisi di sistema e strutturale che 30 anni di gesti. ne dello stato e di scdte sbagliate da parte del partito di maggioranza relativa ci avevano cacciato. Molto superficialmente credo che in quel quadro e con quelle premesse ai collocava la vertenza generale. Ma cercare di dare una valutazione sugli accordi fin qui raggiunti non è una cosa facile; sostanzialmente credo però che vada dato un giudizio abbastanza positivo per quel che riguarda gli obiettivi fin qui raggiunti (anche se il recupero salaria le è ben poca cosa rispetto all'ero sione dei salari) ma credo che aver strappato l'unificazione al livello più alto del punto di contingenza, abbia, il grande significato politico di togliere dalle mani dei padro ni l'arma dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi perchè il meccanie
smo della contingenza così raggiunto permette un recupero sostanziale immediato all'erosione dei salari. L'aver strappato la garanzia del sàario con una quota però ancora mi nima a carico del padroni per assicurare quasi interamente il salario ai lavoratori colpiti da cassa integrazione e l'averraggiunto un recupero salariale anche per i redditi più bassi (pensioni) ancora da defi nire così come l'agganciamento delle pensioni alla dinamica salarialq sia no tutti risultati che hanno ribalta to in gran parte la filosofia della "compatibilità del sistema" propagan date da Carli e La Malfa e dalla com pressione delle rivendicazioni operaie all'interno delle compatibilità. Ma fatte queste poche riflessioni sui risultati fin qui raggiunti una cosa va affermata con forza: LA VERTENZA GENERALE NON E' FINITA.
E non è finita perchè rimangono sul tappeto tutta una serie di obiettivi non ancora realizzati e da definire che vanno dalle pensioni alle ristrutturazioni, al problema generale dell'occupazione,a1 raggiungimento dell'accordo dula contingenza aigche per le altre categorie di lavoratori scesi in lotta.
Ma la nostra mobilitazione deve ri-. manere per dare una risposta alle ristrutturazioni sempre più selvagge che avvengono nelle fabbriche col chiaro intento padronale di au mentare la produttività a scapito dell'occupazione e colpendo a fondo il ruolo del delegato e dei con sigli di fabbrica cioè il potere dei lavoratori nei lusaghi di lavoro, per costringere la FIAT e tutti gli altri gruppi padronali a rispettare gli impegni per gli investimenti al Sud strappati con le lotte dei lavo ratori e sopratutto per costringete il governo ad un uso diverso della spesa pubblica non più a sostegno dei grandi monopoli e degli speculatori ma per una politica occulata di invetimenti che soddisfi i

bisogni sociali essenziali dei lavo ratori (case-scuole-ospedali-traspor ti-asili-ecc.) per un rilancio serio dell'agricoltura italiana e per garantire un posto di lavoro a miglia ia di disoccupati e di giovani in cerca di primo lavoro.
Allora credo necessario che la nostra mobilitazione continui su tutti questi obiettivi per tracciare una via di uscita dalla crisi a partire dal soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori.
SITUAZIONE POLITICA GENERALE
L'andamento della "crisi" in Italia richiede alcune considerazioni, sostan zialmente per svelare l'astuzia del sistema, che a parole richiede sacrifici a tutti, ma nella pratica tende a scaricare i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori.
Sostanzialmente il processo di inflazione che si è abbattuto sull'Italia non è dovuto all'aumentata capacità d'acquisto dei lavoratori, quanto al riversarsi delle tensioni inflazionistiche internazionali sull'economia italiana. La tabella dimostra meglio delle parole questo andamento.
Questa tabella mette in evidenza (è il periodo dei governi Andreotti e Rumor) come questi governi sulla parola d'ordine di ridurre le importazioni e non intaccare l'esportazione inaugurano la politica di svalutazione ester na della Lira, di espansione del credito che va ad esclusivo vantaggio delle grosse aziende Collegateai mercati esteri, sfruttando la maggiore dinami cità dei prezzi rispetto ai salari (a livello interno) e il processo inflat tivo a livello internazionale per ristrutturare.
Ciò significa in primo luogo attacco al posto di lavoro, infatti se guardia mo i dati riguardanti l'occupazione del 1974 e li confrontiamo con i dati rilevati nel 1973, notiamo come. ad un aumento reale valutabile in aprile 1974 in 455.000 unità e a luglio in 257.000 unità in più rispetto allo stes so periodo del 1973, corrisponde negli ultimi 6 mesi un aumento della disoc cupazione, un ricorso massiccio alla cassa integrazione.

I dati del Ministero dal Lavoro in polemica con i dati ISTAT registrano ad Ottobre 551.000 disoccupati, che addirittura secondo i dati CEE sarebbero 996.000, e un ricorso alla cassa integrazione più che raddoppiato.
(9.654 milioni di ore contro i 4497 milioni nel '73)•
In parole povere tutto ciò vuol dire che i padroni smentendo ogni timida apertura verso "nuovi modelli di sviluppo" punta decisamento ad un rilancio e ad una razionalizzazione dello sviluppo capitalistico basato sull'esportazione.
Ma se queste sono le linee di tendenza, vediamo concretamente come la réstrutturazione passa oggi in fabbrica; accanto ad aspetti recesivi di ri duzione dell'occupazione, ristrutturazione che vuol dire anche attacco al le condizioni di lavoro in fabbrica, con l'aumento dei ritmi, con l'attas.
co alla democrazia operaia, con l'uso intensivo del meccanismo dello stra ordinario da una parte, che permette l'accumulo di scorte che servono al padronato come forza per meglio ricorrere alla cassa integrazione, e addi rittura attuare l'attacco al posto di lavoro oppure utilizzando i fondi ri cavati dalle suddette scorte per introdurre nuovi macchinari che occupano minore ftaPsna lavoro.

Di fronte a questi abusi di potere non vogliamo le intenzioni moralistiche che prevedono il sacrificio di tutti (parassiti, redditieri, evasori fisca li, ecc.) ma serve a nostro avviso continuare la lotta in fabbrica, per un aumento del salariqí-eale, per rilanciare la vertenza sull'occupazione, la nocività e i ritmi ecc.; mobilitarsi per fermare la ristrutturazione il che significa impedire al padrone di smobilitare le linee, smembrare i gru. pi omogenei e aumentare i ritmi.
All'esternodella fabbrica importante lottare contro i continui aumenti del costo della vita.
E' necessario perciò capire che è indispensabile usare tutti gli strumen ti che la classe operaia si è data, in modo da mantenere e migliorare le concquiste ottenute a prezzo di dure lotte, continuare perciò nella lotta al fine di migliorare le nostre posizioni sociali, economiche e politiche.
'gramma» dai 1);~ , I prelievo Locale sue& busta Paga n'aumento iene »rale pubbliche
ESOCIIIIICURE
LA SPECULAZIONE
LE EVASIOM FISCALI
LA FUGA iliCAPITALLarESIBIO
conoscere la realtà per modificarla
Ai primi di questo mese si sono ria perti i corsi organizzati dai Sinda cati, corsi che vanno dal recupero della scuola dell'obbligo ai semina ri su problemi e fatti che interessano il movimento operaio. Purtroppo c'è da segnalare che l'ade sione della nostra fabbrica a questo importante invito fatto dal movimento operaio è assai ilimitato, 80 operai su 3500.
In verità,di ragioni di questa impossibilità di frequentare i corsi ne potremmo trovare a migliaia; le casse integrazioni che imperversano nel nostro Paese con tutto ciò che ne consegue; timori, incertezze, i sempre più pressanti conteggi per riuscire a far quadrare la busta con le spese, il poco tempo libero, il non essere più tanto giovani e quindi l'essere stati defraudati di qualsiasi speranza o illusione sul futuro e mille altri problemi che sommandosi e incrociandosi ridicolizzano o per lo meno fanno impallidire la volontà di discutere,chiu si in un aula scolastica, questioni che sono pur sempre per molti versi di natura teorica e culturale e non di immediata utilità.
Allora è spontaneo il non porsi le domande su che cosa possa servire ricominciare a fare i conti, impara re il perfetto italiano, conoscere la storia del fascismo e il mercato del lavoro o il pensiero di Marx o quello cattolico, se poi tutto ciò non ci servirà a migliorare la nostra posizione nella fabbrica ed a risolvere così i nostri più pres santi problemi.

Pur comprendendo tutta questa realtà che ci soffoca e tutte quelle re sistenze e complessi interiori che ci opprimono e che per molti sono effettivamente insuperabili, io pen so che malgrado tutto questo noi dobbiamo trovare quella forza e quel la tranquillità di fondo che ci per metta di uscire da questi problemi immediati e restrittivi che rappresentano la nostra reale fossa dalla quale è impossibile distinguere i reali temi di fondo e di lunga por tata che ci dovrebbe trovare più in teressati e le scelte decisive di po litica economica fatte dai vari governi dove molte volte si è giocato la nostra pelle e ipotecato il nostro futuro.
Quindi dovremmo trovare la forza e la capacità di liberarci dall'immediato, dal contingente, per program mare e controllare meglio il nostro futuro appoggiando e lottando assie me a tutte quelle forze che sostengono i nostri stessi interessi. Sapremo così dare quel giusto peso a quella parte di classe politica che da 30 anni ci governa e che per la sua faziosità di classe e per la sua documentata e dimostrata incompetenza (i fatti parlano da soli) oltre a continuare a commettere sbagli, ha toccato i più bassi livelli morali, con enti pubblici .miliardiche nascono a decine e ingoiano per fa vorire e rafforzare neppure gli in.. teressi di partito né quelli di cor recite ma addirittura per formare piccoli imperi personali; è ormai votata al suicidio, infatti è questa parte di classe politica che vive
solo di potere e per il potere è caduta tanto in basso che ha perso qualsiasi parvenza di credibilità e si trova ad essere compromessa e cí stretta ad insabbiare qualsiasi genere di indagine sulle stragi,sulle trame nere, sui colpi di stato, sui controlli dei telefoni, sui fondi ne ri Montedison dove i ministri compia centi (17 miliardi) favorivano ed as secondavano gli interessi di questa società.
Ora tutti quegli "Onorevoli" con uno spiccato e beffardo senso di ironia e di cinismo, sicuri della loro tesi che gli operai sono solo una massa di imbecilli e che quindi hanno sempre e comunque torto, perdendo ogni senso della misura e di pudore si compor tano con noi come dei veri moralizza tori (vedi le crociate contro il di vorzio) (contro l'aborto e per il fer mo di polizia) o come dei veri teorici di sobria austerità ci leggono ci fre, ci fanno conti assai dettagliato ed infine concludono che i lavora
DEMOCItial NELLA SCUOLPi 111

tori italiano debbono lavorare con maggior senso di responsabilità, e non facciano troppo gli assenteisti, gli invalidi o i furbi e, sempre secondo i loro conti, dobbiamo abbassa re le nostre pretese se non vogliamo far precipitare il Paese nella catastrofe economica con il rischio di una degenerazione antidemocratica; dob biamo quindi "smetterla di scioperare" perchè se siamo in queste disastro se condizioni, molto, essi dicono, è per causamstra.
Questo non lo dovremmo e non lo potremmo sopportare. Ora non è che con i seminari si può risolvere que sta nostra tragicomica situazione, ma è anche vero che solo attraverso la conoscenza di arriva alla verità e quando., la si conosce è difficile poi dimenticarsela e per questo, mal grado la sua impotenza prima o poi ci servirà per far cessare una volta per tutte, questo nostro farsesco dramma.