LA SITUAZIONE AZIENDALE
Il giorno 9-12-71 il Consiglio di Fabbrica ha avuto un incontro con la Direzione Generale in merito alle richieste fatte il 2-12-71, le quali chiedevano garanzia e mantenimento del livello d'occupazione attuale, esame preventivo degli sviluppi produttivi aziendali.

La Direzione Generale in merito a queste richieste si è espressa a nostro avviso in modo fumoso e preoccupante, in quanto si è limitata ad una esposizione, anche se lunga, su quella che è stata fino ad oggi la storia delle macchine da calcolo e della Lagomarsino.
La sintesi del loro discorso in poche parole è questa: hanno urgente bisogno di ristrutturare l'azienda, ridimensionando le catene S fino al loro totale esaurimento, iniziando la produzione della linea P che deve servire da transizione dalla macchi~cruélla elettronica, tuttora in fase di studio, e per attuare questi piani, l'azienda ufficiosamente pone tre alternative: chiudere, licenziare, ridurre l'orario di lavoro; scarta a priori la prima, non vuole, dice, prendere in considerazione la seconda e infine vede
come unica soluzione la terza, cioè riduzione dell'orario di lavoro.
Il C.d.F. espressione diretta dei lavoratori, si rende conto del momento attuale di crisi della Lagomarsino come delle altre fabbriche italiane, crisi, a suo avviso, dovuta al sistema economico sociale e politico esistente nel paese in cui fino ad ora si è data poca importanza alle ricerche scientifiche (facendosi scavalcare da altri paesi divenuti ora temibili concorrenti) ed alla mancanza di investimenti.
Tornando alla Lagomarsino possiamo dire con certezza che questa per decenni ha sfruttato alcuni modelli (vedi 8381) al fine di ricavarne grossi guadagni ed è in base a questo che rifiutiamo la tesi aziendale la quale per ristrutturarsi vuole prendere la via più comoda a loro e più dannosa per i lavoratori, facendo pagare a loro le spese di una politica economica aziendale e nazionale sbagliata.
Il C.d.F., ritiene che esistano altre vie da percorrere per risolvere la situazione attuale, ad esempio impiegando i soldi che in anni di nostro lavoro abbiamo fatto gua-
dagnare all'azienda, guadagni che a nostro avviso devono essere impiegati per la ricerca di nuovi prodotti sul mercato impiegando le strutture tecniche già esistenti al fine di mantenere il livello di occupazione esistente, equilibrando così il vuoto di produzione creato con il ridimensionamento della produzione stessa di macchine da calcolo meccaniche.
Il C.d.F., a nome dei lavoratori chiede all'azienda chiarezza su contraddizioni a nostro parere esistenti in fabbrica, come ad esempio i continui acquisti di macchine (che oltre a costare molto) servono per la costruzione di macchine da calcolo meccaniche, produzione che a detta della direzione generale è in via di esaurimento.
Per concludere il C.d.F. chiede alla Direzione Generale specifiche garanzie sul futuro aziendale, garanzia degli organici e dell'orario di lavoro contrattuale, contrattazione preventiva, eventuali spostamentì, salario garantito ed infine prospettive sui nuovi prodotti rendendo partecipi tutti i dipendenti.
IL CONSIGLIO DI FABBRICA
CONSIGLIO DI FABBRICA

Nei giorni 9 e 10 novembre, nella nostra fabbrica, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Fabbrica.
Le elezioni che si sono svolte nello spirito della seconda conferenza unitaria dei metallurgici su scheda bianca e senza designazione alcuna da pirte dei sindacati di nessun membro del consiglio, hanno visto grande partecipazione da parte di tutti i lavoratori, e l'importante è stato che i lavoratori, nel loro insieme, hanno avvertito la necessità di partecipare alle elezioni per il rinnovo del C.d.F. istituto che viene a so-
DELEPATI DI REPARTO
UMANA PAOLO
SIRONI ROMOLO
GALLO NICOLA
CATTANEO MICHELA
ROVEDA PIERO
VITALONI NINO
LOCATELLI BATTISTA
RAPPRESENTANTI SINDACALI
BEATRESINI STEFANO
GILBERTI MARINA
LOCATELLI BATTISTA
ESECUTIVO
BEATRESINI STEFANO
GROSSI ENNIO
COMMISSIONE ANTINFORTUNISTICA
GILBERTI MARINA
SCOTTI MARIO
COMMISSIONE MENSA
PATRINI MARINO
COPPOLA GIOVANNI
REDAZIONE GIORNALE DI FABBRICA
SALVETTI NICOLA
SALVETTI NICOLA
BIAGINI ANTONIO
stituire la C.I. e che rende i lavoratori stessi più partecipi e direttamente interessati alle soluzioni dei problemi che si presenteranno nei vari posti di lavoro. Il nuovo Consiglio di Fabbrica si è riunito per la prima volta nel giorno 23/1 1 per discutere e in seguito approvare lo statuto del consiglio stesso, e inoltre ha proceduto alla elezione dell'esecutivo e alla formazione delle commissioni di lavoro.
LA COMPOSIZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO DI FABBRICA E' QUESTA:
CREMASCOLI GIUSEPPE
MARCHESI INNOCENTE
BEATRESINI STEFANO
MORO ANGELO
CERESI
GALLO NICOLA
CREMASCOI GIUSEPPE
GROSSI ENNIO
PREVI
LONGOBARDI
SCOTTI MARIO
DE VECCHI
GROSSI ENNIO
COLOMBO ADRIANO
GILBERTI MARINA
GILBERTI MARINA
SCOTTI MARIO
SALVETTI NICOLA
SCOTTI MARIO
SIRONI ROMOLO
PREVI
BIAGINI ANTONIO
GALLO NICOLA
GROSSI ENNIO
LOCATELLI BATTISTA
Molti impegni attendono il nuovo C.d.F. nel prossimo futùro che già sappiamo non essere facili, dipenderà da come ogni delegato insieme agli operai del pro-
GILBERTI MARINA
prio reparto lavorerà e si impegnerà per risolverli nel migliore dei modi e nell'interesse dei lavoratori.
CATEGORIA CONCORDATI DALLA COMMISSIONE PARITETICA IN BASE ALL' ACCORDO
STIPULATO CON L' AZIENDA IL 5 - 7 - 71

I passaggi sono stati effettuati con i seguenti scaglionamenti tenendo conto della anzianità di permanenza dei singoli lavoratori presenti in fabbrica:
Mese di settembre, passano i seguenti lavoratori assunti dal 1958 al 1963: MORO
ROSSETTI MARIA LC2
BOFFA COSIMO COG
UMANA PAOLO COG
MAZZEO FRANCESCO AT BERTINI FELICE AT
OLIVI LINA ME
CELIN RODOLFO ME
VIANELLO DANILO ME
MASSARI VITO Pd
BIGNAMI RUGGERO P4
Mese di novembre, passano i seguenti lavoratori
assunti dal 1969 al 1971:
MONTAGNA ANTONIO REP. TA
IOVINO BARTOLOMEO TA
MONTILLO FRANCO TA
ANELLI GIOVANNI PR STELLA GIUSEPPE PR
LONGOBARDI ARTURO MG
VALSECCHI GIOVANNI BN
AIRANO CARMELO BN
TROPEA ANTONIO BN
CERRI AGNESE BN
DI CONZA ANTONIO BN
MARRAZZO CARMINE COG
Mese di ottobre, passano i seguenti lavoratori assunti dal 1964 al 1968:
LIBBRA LUIGI AT FRIGNANI ROBERTO AC
MODOLO WALTER AC
DAMMI GIUSEPPE P4
MONTALBETTI GIORGIO P4
SCOTTI MARIO » S3
BULLO MIRCO S3
SENNA VALENTINO S4
BORDONI MARIO S4
Con gli attuali passaggi il Consiglio di Fabbrica non ritiene concluso il problema delle categorie, nella nostra azienda, ed è cosciente di non aver potuto risolvere tutti i casi anomali, quindi il problema delle categorie rimane ancora aperto ed il Consiglio di Fabbrica si ripropone di valutare e vagliare i nuovi casi che i delegati di reparto segnaleranno nel futuro.
UNITA' SINDACALE E COLLOCAMENTO NELLA SOCIETA'
Una delle esigenze emerse più decisamente dalle esperienze del movimento sindacale negli ultimi anni è stata quella di ripensare a fondo, oltre che il suo modo di porsi nella società, il criterio della propria organizzazione per il raggiungimento del maggiore livello di democrazia di base.
Lo sviluppo del Sindacato e il crescente desiderio dei lavoratori di stabilire direttamente gli obiettivi della loro azione richiedendo che sí completi la revisione già iniziata delle strutture tradizionali, dimostratesi insufficienti a far fronte alle nuove esigenze dei lavoratori.
L'obbiettivo è rendere operante una struttura organizzata non burocratica o verticistica, ma espres-
sione autonoma e unitaria della volontà dei lavoratori.
Il fondamento unitario e autonomo delle nuove strutture non significa evidentemente negare la realtà del sindacato come fatto istituzionale associativo, espressione della volontà dei militanti stessi di organizzarsi, nè compromettere il ruolo di iniziativa politica che la organizzazione deve comunque possedere, ma vuole evitare che essa sia concepita come un organismo chiuso a se stesso nei riguardi dell'intera collettività dei lavoratori. Solo tale capacità unificante della classe operaia costituisce infine la vera garanzia politica di autonomia del sindacato da interferenze e asservimenti a logiche partitiche.
SCELTE CONCRETE PER ATTUARE
L'UNITA' SINDACALE
a) Il consolidamento delle strutture unitarie di fabbrica con il definitivo scioglimento delle commissioni interne.
b La costituzione ed il consolidamento dei Consigli unitari di zona come espressione diretta dei C.d.F.
c La attribuzione della elaborazione e della assunzione delle decisioni soltanto agli organici unitari esecutivi e direttivi, sia a livello provinciale che nazionale.
L'unità sindacale rappresenta una grande occasione storica che i lavoratori italiani devono saper cogliere per concretizzare il loro ruolo nelle fabbriche e nella societa da contrapporre al potere economico e politico della classe imprenditoriale.
La Redazione invita tutti i dipendenti a sostenere con le loro offerte il Giornale di Fabbrica in quanto unico strumento di informazione, dibattito e crescita sindacale nella fabbrica.

rgIGNOR MAESTRO
LUI DICE CHE NON SI
!DEVE SCIOPERARE
LEI VERO CHE È UN FAScIsTA?