Singer Europea

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Singer Europea Unita

Europeo Gruppo Singer

Questo primo numero del giornalino formato europeo sostituisce il giornale del Coordinamento Italiano per fare spazio, giustamente, ai problemi di tutti i lavoratori Singer d'Europa.

In questa prima edizione pubblichiamo gli atti del Convegno Europeo che si è tenuto a Monza (Italia) il 15-16-17 aprile 1976, le iniziative proposte e le decisioni finali che vedranno i lavoratori dei vari paesi impegnati nei prossimi mesi.

Delegati al Convegno Europeo - Aprile 1976.

Coordinamento

RELAZIONE INTRODUTTIVA

Dobbiamo purtroppo verificare che a livello sindacale la struttura dei coordinamenti di società multinazionali non ha ancora trovato una giusta collocazione all'interno dell'organizzazione ed ha difficoltà a muoversi.

E' certamente difficile trovare spazio nei coordinamenti quando i lavoratori subiscono continui attacchi all'occupazione e stanno instancabilmente lottando dal 1969 in avanti.

Dobbiamo inoltre rimarcare che l'esigenza di incontrarsi come lavoratori delle diverse aziende dello stesso gruppo si è manifestata in vari momenti, anche se purtroppo finora sono stati solo episodici, per le difficoltà delle singole aziende. E' mancata continuità nel portare avanti una politica ritenuta giusta anche come strategia dell'organizzazione.

Si sono comunque avuti alcuni risultati positivi a distanza di tempo: quello che, pur con tutti i limiti, i lavoratori discutono del problema del gruppo, e si porta avanti un processo di unità dei lavoratori.

I Coordinamento Singer è stato uno dei primi a costituirsi ed è nato dall'esigenza di alcuni compagni della Singer scozzese che nel novembre del 1972 vedevano minacciati i loro posti di lavoro nello stabilimento di Clydebank. Allora, per la prima volta, vi fu un incontro tra i compagni scozzesi e quelli dello stabilimento di Monza, incontro che fece molto discutere la direzione della Singer internazionale.

La fragilità del coordinamento dovuta al fatto che non ci si conosceva neppure a livello italiano, non ci permise di portare avanti alcuna apprezzabile iniziativa.

L'esigenza di trovarsi tra lavoratori della Singer in Italia, nacque nel momento in cui lo stabilimento di Leinì si trovava in una situazione precaria e si capiva che la Singer intendeva disfarsene.

Vi fu nel 1973 una conferenza delle Singer mondiali, organizzata a Londra dalla IMF di Ginevra, conferenza che, per sua natura, non forniva altro che informazioni e non poneva i problemi in termini di lotta, in un momento in cui la Singer incominciava già a disfarsi delle varie unità produttive sparse nel mondo. Questo perchè risultava e crediamo sia ancora difficile coordinare realtà di paesi diversi. Nonostante queste difficoltà riteniamo si possano attuare iniziative sindacali, in particolare a livello! europeo, sui problemi comuni inerenti l'occupazione e gli investimenti.

Abbiamo già citato prima la situazione dello stabilimento di Leinì che la Singer ha chiuso il 30-1-1976 con la perdita di 2000 lavoratori. Al 1° aprile 1976 la Singer ha cessato la sua attività nel settore elettronico (Singer B.M.) non solo in Italia dove 200 lavoratori vedono in pericolo il loro posto di lavoro nonostante l'acquisto da parte della International Computer, ma a livello mondiale.

Ci sembra attualmente che la Singer intenda mantenere la produzione delle macchine per cucire.

A Monza, negli ultimi anni, la produzione si è attestata — nonostante rimangano irrisolti gravi problemi tecnici — sulle 700.000 unità sia come macchine per cucire complete che come sets of parts, anche se queste ultime sono andate aumentando ponen-

do gravi interrogativi sulla futura evoluzione dell'occupazione nello stabilimento per quanto riguarda il montaggio (45% dei lavoratori).

Siamo tutti convinti che la Singer gode di una serie di vantaggi, essendo una società multinazionale e cioè: controllando le tecniche di produzione: in Italia lucra da $ 1 a $ 1,50 per ogni macchina prodotta, secondo il tipo;

— per la possibilità di maneggiare massa di valuta di diversi Paesi, attraverso il sistema di produzione in corso, che specializza gli stabilimenti, per tipo di macchina; per la possibilità di spostare più facilmente la produzione in Paesi dove esistono agevolazioni. E' il caso del Brasile dove esiste un premio speciale di quel governo per ogni macchina esportata.

In questi ultimi mesi, in Italia, la Singer ha visto aumentare le sue vendite per I processo inflazionistico in corso: inoltre, riesce a contrastare l'aumento del costo del denaro attraverso un incremento delle vendite a contanti, che le procurano subito denaro fresco ed impiegabile.

Inoltre allo stabilimento di Monza si chiede di aumentare la produzione a 16.000 macchine la settimana, proprio per approfittare della svalutazione della lira: infatti il 45% della produzione di Monza iene esportata in U.S.A., con profitti enormi per l'Azienda. Di fronte a questa politica della multinazionale Singer, ci poniamo, come lavoratori, grossi problemi ai quali bisogna dare una risposta di lotta unita ed unitaria.

Sarà certamente difficile, se non impossibile, unificare la lotta per quanto riguarda il salario e le questioni normative, ma per quanto riguarda le politiche della Singer, delle scelte che compie e che poi, nei fatti, colpiscono i posti di lavoro di migliaia di lavoratori, certamente potremo impostare una strategia di lotta che costringa la Singer e discutere con le Organizzazioni Sindacali le scelte che intende compiere nei vari paesi.

E' quindi necessario avere rapporti più continui tra lavoratori della Singer in Europa, rapporti, però, che non si fermino agli scambi di cortesia o informazioni, ma che impostino una strategia da contrapporre alla Singer.

E su questo il Convegno dovrà esprimersi.

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RELAZIONE ITALIANA

Singer Monza

I Occupazione

L'occupazione nella fabbrica di Monza è negli ultimi anni sensibilmente calata. Siamo infatti passati da un organico di 1.700 lavoratori nel 1971 ad un a organico di 1.500 lavoratori nel 1976.

Tutto ciò, ed in particolare quanto avvenuto negli anni 1974-1975, in cui si sono avuti gli episodi più r- salienti dell'esodo del personale dalla nostra fabbrica, ha posto ai lavoratori ed ai loro Rappresentanti delle serie preoccupazioni.

C è da ricordare che le dimissioni dei lavoratori sono state favorite con premi da 2 a 5 milioni di lire circa e che almeno 110-120 persone hanno usuò fruito di tale trattamento negli anni 1974-1975. Precedentemente negli anni 1971-1972 si era verificato un esodo di circa un centinaio di lavoratori favorito da un premio pari a 400 ore di retribuzione.

la Ora l'azione dei lavoratori è chiaramente volta ad le ottenere dalla Singer in questo settore:

a. — una interruzione dell'esodo, più o meno favorito, con precise garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali attuali;

:a — un recupero del turn-over partendo da un'analisi delle situazioni di carenza di personale che si manifestano a livello di singolo reparto.

le I punti suddetti sono molto importanti per ridare li fiducia e certezza ai lavoratori. Le preoccupazioni le diffuse circa la possibilità che la fabbrica di Monza ia abbia una prospettiva futura possono essere superate a- proprio attraverso l'arresto dell'esodo e il recupero .e dei lavoratori dimessi, oltre naturalmente ad una le valutpzione sugli investiemnti e sul rinnovamento tecnologico.

-a

Diversamente un atteggiamento che consente di continuare nella riduzione del personale e del capir- tale investito potrebbe favorire un eventuale disimp- pegno della Singer nel nostro Paese. Le conseguenze di ciò sarebbero le tragiche situazioni che la Singer ha provocato ai lavoratori di Leinì, di Blankeloch, della Friden Olandese e della Singer B.M. in Italia.

Il Orario di lavoro

Nel 1974 e nel 1975, nel pieno della crisi energetica ed economica, che si è abbattuta sul nostro Paese, la Singer per la prima volta ha effettuato due periodi di Cassa Integrazione. Il primo (ottobre-dicembre 1974, riguardante la totalità dei reparti produttivi - 24 ore la settimana) è stato motivato da carenza di ordini, da noi mai potuta effettivamente verificare. Il secondo (febbraio-marzo 1975, riguardante tre reparti - 24 ore la settimana) è stato motivato da squilibri produttivi tra i reparti interessati 3

e quelli a valle, in particolare il montaggio. Tali squilibri avrebbero provocato eccessivo immagazzinamento di parti in regime di alto costo del denaro. Anche !n questo caso la strategia adottata dal Consiglio di Fabbrica, che ha così interpretato la volontà dei lavoratori, è stata quella di lottare per conseguire la garanzia, anno per anno, dell'orario di 40 ore settimanali.

Ciò perchè il parere dei lavoratori è che lo stabilimento e i lavoratori che vi operano sono in grado di operare in modo soddisfacente per una produzione di 700-800.000 macchine all'anno. Si ritiene pertanto non opportuno secondare la politica Singer tendente a mettere in concorrenza i vari stabilimenti per ottenere maggior profitto possibile. Infatti i lavoratori di Monza sono convinti della necessità che considerazioni di carattere sociale e morale debbono avere la preminenza nei confronti del profitto.

Se così non fosse, se la logica della Singer non trovasse ostacoli o fosse favorita, nessuno degli stablimenti europei potrebbe sopravvivere e prima o poi tutti i lavoratori in essi operanti sarebbero sacrificati alla logica che premia il profitto e non il lavoro.

Per questo, con la trattativa e con la lotta, i lavoratori di Monza intendono ottenere per il nostro stabilimento la quantità di ordini necessari a saturare il tempo di lavoro disponibile. E anche questa conquista, oltre a non portare elementi di disagio all'economia della collettività (si ricordi che le integrazioni sono pagate per la maggior parte con denaro dello Stato) può contribuire a rendere essenziale il ruolo di Monza nella Compagnia evitando quindi il suddetto rischio di disimpegno. ►

ITALIA
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III Organizzazione del lavoro

Circa altri aspetti di natura più propriamente organizzativa, ma con notevoli riflessi sulla condizione e sul comportamento dei lavoratori ci sembre necessario presentare alcune osservazioni.

Vogliamo parlare in sostanza di argomenti che da tempo, sono oggetto di dibattito e trattativa tra i lavoratori e la Singer: la mobilità dei lavoratori la ristrutturazione di alcuni reparti ambiente di lavoro.

Per quanto riguarda la mobilità dei lavoratori ci troviamo in presenza di una precisa richiesta da parte dell'Azienda. Il sindacato italiano e il C.d.F. della Singer di Monza che non sono pregiudizialmente contro tale mobilità che a detta dell'Azienda creerebbe quell'elasticità nell'uso della forza lavoro necessaria a fronteggiare le difficoltà e le carenze produttive comunque originate (scarti, rotture, assenteismo, ecc.) ritengono però di non poter accogliere tale richiesta padronale in mancanza di precise garanzie. I lavoratori infatti, non intendono essere giostrati: se la mobilità significa indiscriminati spostamenti dei lavoratori, maggior sfruttamento, riduzione di personale e creazione di divisioni e rivalità tra i lavoratori, ron si consentirà mai che l'Azienda abbia via libera.

Il C.d.F. tende invece ad ottenere, anche tramite la mobilità, la qualificazione professionale dei lavoratori e ribadire che ad essi, anche in condizione di mobilità vadano garantite condizioni certe di salario, di qualifiche e di livelli occupazionali.

Questi obiettivi naturalmente valgono anche per quello che concerne la ristrutturazione dei reparti, ma poi:hè se in essa è riconoscibile un disegno per migliorare e diversificare il prodotto o per accrescere,

SINGER DIVISIONE COMMERCIALE

.1 Struttura

La Direzione Commerciale della Singer Italiana si occupa della vendita e dell'assistenza delle macchine pe rcucire per uso domestico, delle macchine per maglieria e degli elettrodomestici.

Opera attraverso un migliaio di lavoratori così distribuiti:

circa 200 nella sede amministrativa di Milano

circa 40 al Magazzino di Milano

circa 100 nel Servizio Assistenza in 14 Centri in Italia

circa 120 Viaggiatori

circa 400 tra Capi negozio, Commesse e Produttori

locali in 140 negozi Singer.

La Singer vende, oltre che attraverso negozi diretti, anche per mezzo di una rete di Rivenditori non dipendenti e fornisce l'assistenza anche tramite laboratori indipendenti.

Tutti i lavoratori dipendenti della Singer sono organizzati sindacalmente e possono nominare i loro Rappresentanti Sindacali anche nelle unità più piccole.

mediante opportuni investimenti, il livello tecnologico aziendale, i lavoratori, coerentemente, daranno il loro positivo contributo. E' chiaro, però, che, laddove le ristrutturazioni tendessero a privileggiaer un recupero da parte dell'Azienda delle conquiste economiche e normative dei lavoratori ,essi non potrebbero consentirle molto facilmente.

Esempi di ristrutturazione in effetti si sono avuti recentemente, ad es. nei reparti verniciatura e montaggio dove possiamo dire, l'atteggiamento del sindacato è riuscito a conseguire il rispetto della professionalità dei lavoratori oltre che l'integrità delle loro retribuzioni. Al montaggio in particolare si è anche riusciti ad ottenere importanti soluzioni igienico-amb'entali volte a meglio assicurare la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. A questo proposito va ricordato che trattative per la bonifica ambientale e conseguente intervento sono in corso da alcuni anni e per tutte le aree dello stabilimento.

In sostanza il C.d.F. si è impegnato, a partire dalla situazione determinatasi con l'inizio dell'attività lavorativa del nuovo Stabilimento, a conquistare delle modifiche della situazione ambientale, specie in questi settori in cui le anaiisi oggettive e soggettive hanno evidenziato fattori elevati di rilievo, se non elevata patologia.

Anche ìn questo campo, per il quale s'è scelta una strategia di gradualità sono state conseguite e si stanno per ottenere importanti risultati come in fonderia, alle linee dei transfert, presso le trance, ecc. Anche qui però l'impegno è di continuare sulla strada iniziata tenendo presente che anche attraverso la conquista di investimenti in questo settore si Ottengono garnazie sulle prospettive, oltre a quelle fondaemntali della sicurezza e della salute dei lavoratori.

I Rappresentanti godono di un monte ore di permessi retribuiti per poter esplicare la loro attività sindacale.

11 Politica di vendita e riflessi sull'occupazione

Abbiamo accennato al sistema di vendita utilizzato perchè si voleva far rilevare come in questi ultimi tempi è stato instaurato un metodo che tende sempre più ad espellere lavoratori dalla Singer.

Infatti la trasformazione attuata quest'anno di tutti gli Agenti in Rivenditori fa sì che questi ultimi si assumino tutti i rischi della vendita e molte operazioni ad essa connesse eliminando parte del lavoro ammin'strativo e dequalificando quello dei Viaggiatori, i lavoratori cioè che operano in questo settore. Inoltre la politica aziendale è tesa ad impoverire ed a veder ridotta una serie di attività connesse alla vendita (addestramento, assistenza).

Tutto questo, e cioè la trasformazione, la scarsa cura delle attività post-vendita fa prevedere che in un futu-o non torppo lontano l'Azienda passi ad una

4 vendita tramite concessionari, eliminando così la ven-

dita diretta e restringendo in modo notevole il numero dei lavoratori occupati.

III Obiettivi

Di fronte a questa situazione particolare ed in presenza di altri disimpegni della Singer in Italia (chiusura dello stabilimento di Leinì, vendita della Singer B.M.) abbiamo valutata come positiva un'iniziativa che tendesse a coordinare tutte le azioni del gruppo Singer ital:ano per impegnare la Singer a mantenere i livelli di occupazione.

Noi abbiamo ravvisato nei seguenti i programmi

su cui la Singer deve dare una precisa garanzia di impegno: mantenimento della rete di vendita diretta, mantenimento della rete di assistenza diretta; corsi di qualificazione per il personale di vendita (sia sulle politiche di vendita che per l'addestramento sui nuovi prodotti); ricerca efficiente sulle possibilità di espansione del mercato.

Ed ora qui al Convegno Europeo vogliamo verificare con gli altri lavoratori della Singer la possibilità d portare avanti insieme questi obiettivi anche negli altri paesi, della cui rete commerciale, non conosciamo, però, alcun dettaglio.

SINGER DIVISIONE PRODOTTI INDUSTRIALI

Struttura e Occupazione

La divisione industriale, situata a Caronno Pertusella (Varese), vende macchine per cucire industriali, per maglieria e per moquette.

La rete di vendita si articola, come per la Divisione commerciale, in diretta ed indiretta.

Il personale in forza conta 63 persone nel settore amministrativo di Sede e 34 all'estero nel settore vendita, per un totale di 97 persone.

La retribuzione del personale interno è identica a quella della Direzione commerciale (CCNL del commercio), mentre il personale esterno, oltre allo stipendio contrattuale, percepisce una provvigione del1'1,50% sul fatturato.

La Singer Divisione Prodotti Industriali inizia la sua attuale attività quasi autonoma in seguito alla scissione dal CPD (Direzione Commerciale) nel luglio 1967.

In quell'occasione venne assunto del nuovo personale così da raggiungere un organico complessivo di 156 lavoratori.

Allora la sede amministrativa era a Milano, mentre il Magazzino stava a Paderno Dugnano.

Nel 1973 si attuano una serie di trasferimenti: prima da Milano a Paderno Dugnano e quindi tutti a Caronno Pertusella.

L'esistenza attuale del settore IPD è da noi giudicata precaria, sintomo evidente la riduzione del personale da 156 alle 97 unità attuali.

I motivi li ricerchiamo:

nella crisi mondiale della Singer nella crisi del mercato italiano nella scadente qualità di taluni prodotti, come tavoli da stiro (e nulla è stato fatto per migliorarne

la loro qualità e competitività);

nella disorganizzazione interna, sia delle mansioni svolte dal personale che della politica di vendita attuata.

L'esistenza dell'IPD è compromessa e lo si nota particolarmente in questo ultimo periodo, nel quale molto personale ha dato le dimissioni dietro somme di denaro.

Mr. Hutchins, il Direttore Generale, assicurava che avrebbe ristrutturato l'organizzazione interna ed esterna usufruendo del personale esistente, evitando in tal modo licenziamenti.

Con il cambio del Presidente della Singer e con la formazione del « Sewing Group » (con a capo Mr. Keehn) la ristrutturazione sembra irrealizzabile.

Si apprende poi che il CPD e l'IPD verranno uniti in L n'unica sede.

Assistiamo in questi ultimi giorni ad incontri a ritmo incalzante tra vari dirigenti dei due settori e tra i due Direttori Generali, Mr. Costa Novaro e Mr. Hutchins.

Da quanto si pub capire lo staff dirigenziale dell'IPD non è favorevole all'unione dei due settori.

I timore deriva dal fatto che la soppressione dei doppi uffici amministrativi con il relativo personale si ripercuoterebbe anche sui dirigenti.

Il problema non dovrebbe riguardare il personale esterno di vendita, in quanto l'organizzazione è completamente diversa da quella del CPD.

A tutt'oggi, di chiaro nel futuro dell'IPD non c'è nulla; ma una cosa è certa, la Singer continua il suo 5 programma di smobilitazione dall'Italia.

SINGER SISCO

Struttura e Problemi occupazionali

La Società ha sede in Milano e vende i servizi del Centro meccanografico. Occupa 50 persone circa, retribuite come i lavoratori della Divisione Commerciale.

La futura esistenza di questa Società è da noi giudicata precaria, sia perchè pare che la Singer si colleghi direttamente tramite terminali con il calcolatore di New York, sia perchè pare che negli

SINGER BUSINESS MACHINES

Struttura, occupazione, ristrutturazione

La precarietà della situazione occupazionale della Business Machines, Divisione della Compagnia Singer che vende elaboratori, ha cominciato a delinearsi grosso modo verso la fine del 1974.

E' a partire da quel periodo che si concretizza la decisione dell'azienda, presa a livello internazionale, di abbandonare il campo delle apparecchiature elettromeccaniche (fatturatrici, perforatrici di nastro di carta, ecc.) per passare al campo dell'elettronica con la vendita di apparecchiature più sofisticate e dal contenuto tecnologico più elevato: i computers e i terminali « intelligenti -.

In Italia, questo brusco passaggio dalla vendita di una serie di prodotti ad un'altra ha avuto una ripercussione immediata sui livelli occupazionali e professionali dei lavoratori, soprattutto tecnici e programmatori.

C'è stato infatti da parte della Direzione un pesante tentativo di espellere dall'azienda tutti quei lavoratori che venivano considerati non in grado di operare sulle nuove tecnologie. Era intendimento della Direzione Italiana di sostituire il personale allora presente in azienda con del personale preso dall'esterno e già qualificato.

Nel settore elettronico la qualificazione professionale è una componente essenziale per il mantenimento del posto di lavoro: assume pertanto un valore determinante l'aggiornamento del personale sulle nuove tecnologie, che riteniamo sia compito dell'a-

altri Paesi non esista più tale tipo di servizio. Le soluzioni che la Singer potrebbe prendere nei prossimi mesi potranno essere: la chiusura del settore il suo ridimensionamento.

Naturalmente in entrambi i casi gravi saranno le ripercussioni sui lavoratori.

Queste ripercussioni potranno essere contrastate solo se i lavoratori della Singer, tutti uniti, troveranno una strategia comune da contrapporre all'Azienda.

zienda realizzare attraverso appropriati corsi di riqualificazione.

Quando questi corsi sono stati realizzati, essi sono stati nella maggioranza dei casi gestiti in maniera discriminatoria, facendone cioè passare come « premio » la partecipazione.

La non espulsione dei lavoratori giudicati « obsoleti » dalla Direzione è stata ottenuta dopo dure lotte e mote ore di sciopero proproi tra la fine del 74 e l'inizio del 75.

Durante lo scorso anno però la Direzione abbandonava l'atteggiamento di scontro aperto nei confronti dei lavoratori e iniziava una ristrutturazione strisciante: l'organico passava infatti da 280 dipendenti a 240, il turnover non veniva rimpiazzato con conseguente aumento dei carichi di lavoro per chi restava, venivano incentivate le dimissioni spontanee, si frustravano i lavoratori per indurli a dimettersi.

Si arriva quindi alla fine del 75 e con essa all'annuncio fatto dalla Singer Co. USA circa la decisione di uscire dal settore elettronico e di porre in vendita la Business Machines a livello internazionale.

E' delle ultime settimane la notizia che la I.C.L. (International Computers Limited), una multinazionale inglese che opera nel settore EDP, avrebbe sotto scritto accordi con la Singer per la rilevazione della Business Machines Division. Questo come • accordo dì principio »: in realtà la situazione occupazionale dei lavoratori che attualmente sono alle dipendenze della Business Machines non muta, in quanto nessuna 6 garanzia circa il posto di lavoro è stata data.

Proseguono invece, a ritmo serrato, le dimissioni, l'organico attuale è di 180 persone circa.

Si nota quindi come la Singer abbia perseguito la politica che le multinazionali stanno seguendo attualmente: completo disimpegno nei Paesi che non convogliano più oltreoceano gli altissimi profitti di qualche anno fa, dopo aver già da un pezzo ridotto drasticamente gli investimenti.

Fino a qualche mese fa sui giornali italiani la Singer scriveva di aver abbandonato il settore degli elettrodomestici (del quale hanno fatto le spese 2000 lavoratori dello stabilimento di Leinì, oltre ai 2000 dell'indotto) e di avere privilegiato il settore dell'elettronica.

Queste erano solo le premesse di un più vasto piano che la Singer ha adottato per dare l'impressione che la Divisione Business Machines stesse andando a gonfie vele e potersi persentare appetibile agli occhi dell'eventuale compratore, dopo aver annunciato

SINGER REGULATOR

Struttura e Occupazione

La Regulator è una divisione della Singer che vende (e tempo fa fabbricava) regolatori oleodinamici ed elettronici per l'industria.

Acquistata nel 1967 negli U.S.A., quando la Singer intraprese una politica di diversificazione del prodotto, arrivò ad accupare in Italia fino a 120 lavoratori.

Purtroppo l'errata conduzione di dirigenti privi di idee e la mancanza di adeguati investimenti comportarono nel 1972 la perdita, solo in Italia, di circa 200 mil:oni e l'allontaramento forzato di oltre l'80% del

SINGER LEINI'

La Singer di Leinì aveva nel marzo 1974 n. 2.375 addetti, e scendeva nel gennaio 1975 a 2.136 addetti. Con il blocco delle assunzioni nel giugno 1974 ed alla seguente repressione con i licenziamenti in base alla legge n. 604 ed agli autolicenziamenti (dietro pagamento di somme superiori a L. 500.000), nel giugno 1975 cì trovavamo con 2.070 addetti.

La Singer di Leinì produce lavatrici e frigoriferi per un totale di 400.000 pezzi annui, il 90% dei quali venivano esportati in vari Paesi europei sotto nomi diversi, La Singer arriva a Leinì nel 1964 assorbendo la Domowatt, una piccola fabbrica di elettrodomestici. E' situata in una zona depressa — e questo le permette di ottenere notevoli facilitazioni fiscali per le successive espansioni — ed inoltre trova in questa zona abbondante manodopera locale a basso prezzo ed un flusso sempre maggiore di immigranti nuovi e vecchi,

con molta enfasi la decisione di porre ìn vendita la SBM.

Una tattica, tutto sommato, non molto diversa da quella adottata per sbarazzarsi della Divisione Elettrodomestici di Leinì.

Dopo la notizia della disponibilità da parte della I.C.L. a rilevare la S.B.M., la Direzione Italiana non si stanca di ripeterci che oramai siamo sganciati dalla Singer, questo per creare confusioni nella identificazione della controparte ed eludere le richieste fatte dal Consiglio di Azienda circa il posto di lavoro.

E' invece intendimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze proseguire con le iniziative prese nell'ambito del Coordinamento dei delegati delle aziende Gruppo Singer, in quanto ci consideriamo Singer fino a quando non ci sarà il cambiamento della ragione sociale: fino ad allora la nostra controparte resta la Singer S.p.A. Italia.

personale per cui oggi l'organico è composto soltanto da 27 lavoratori senza alcuna prospettiva futura.

Infatti da circa un anno la fabbrica si limita a montare ed a collaudare le parti che vengono costruite da aziende esterne; non vengono più promossi corsi di qualificazione per il personale e i lavoratori non ricevono più alcun aggiornamento tecnologico.

I lavoratori, inquadrati nel contratto dei metalmeccanici e ben organizzati sindacalmente, hanno ottenuto negli anni scorsi per virtù di accordi integrativi aziendali strappati all'azienda la corresponsione di una mensilità annua extra (la 141, di un premio annuo di produzione (L. 130.000) e di una indennità mensa di L. 140.000 annue.

espulsi dalla città.

Dopo un primo periodo di gestione molto paternalistica da parte dell'Azienda, si consolida l'Organizzazione Sindacale che riesce a strappare alcune conquiste importanti. Infatti nel 1973 la Direzione è costretta a firmare un accordo che garantisce il salario al 100% fino al dicembre 1974 ed i livelli occupazionali per tutto il 1975; mentre nel febbraio 1974 è firmato un accordo sull'inquadramento unico, con passaggi automatici di categoria.

A seguito di questa maggiore coscienza politica dei lavoratori, della conseguente rigidità della manodopera e delle diverse condizioni concorrenziali sul mercato internazionale, l'Azienda inizia un 'processo di ristrutturazione con la meccanizzazione di quei reparti dove si erano espresse le più grosse tensioni.

7 In altri termini, l'Azienda, fortemente contestata nei

profitti e nelle scelte di piano di sviluppo degli anni precedenti, fa partire la controffensiva tramite la trasformazione dell'organizzazione del lavoro che ha come obiettivo la riappropriazione del profitto ed il controllo assoluto sui lavoratori.

Il Sindacato si trova di fronte a questa alternativa: o spostare i lavoratori da un reparto ad un altro o l'Azienda mette gli operai » in libertà » (cioè si sospende, senza salario, il lavoro). Si scende ad un compromesso: sì ai trasferimenti purchè siano legati alla diversificazione del prodotto — cosa che l'Azienda non ha mai fatto.

Un altro elemento di riaffermazione dei profitti è definito dall'aumento del prezzo del prodotto superiore alle percentuali di aumento del salario percepito dai lavoratori.

La produzione a Leinì è cessata a partire dal 29 agosto 1975.

In un incontro con Mr. Cuomo, responsabile americano, si confermava l'obiettivo della Singer di disfarsi

dello stabilimento ìn modo inderogabile, puntando al massimo profitto attraverso la vendita degli impianti.

I lavoratori e le Organizzazioni Sindacali hanno investito tutte le forze politiche, ed in particolare il Governo, per trovare una ripresa produttiva per lo stabilimento.

Dopo 8 mesi di lotta, anche con la partecipazione di tutti i lavoratori del Gruppo Italiano ad uno sciopero unitario il 25 novembre 1975 con manifestazione a Milano davanti alla Sede Centrale della Singer, i lavoratori di Leinì presiedono ancora la fabbrica.

L'assenza di iniziativa da parte del Governo ha fatto sì che la lotta dei lavoratori sia oggi in una fase drammatica e questo dimostra come il Governo italiano sia sempre stato il fedele servo dei capitali stranieri senza tener conto degli interessi dei lavoratori italiani.

A partire dal mese di febbraio 1976 i lavoratori della Singer di Leinì sono stati assorbiti dalla finanziaria pubblica GEPI, che però non ha ancora dato garanzie per una ripresa produttiva. a b i v 1.

GERMANIA

striali.

RELAZIONE TEDESCA

SINGER BLANKENLOCH

Noi, delegati di Blankenloch siamo molto contenti di incontrarvi qui a Monza e vi inviamo i saluti di tutti i lavoratori di Blankenloch.

Da questo convegno ci aspettiamo, come rappresentanti dei lavoratori, di trovare il modo di discutere e spiegare la situazione di tutti i lavoratori della Singer, in particolare quella della Singer Europea.

Come saprete i lavoratori di Blankenloch sono in una situazione abbastanza difficile perchè lo stabilimento chiuderà quest'anno e i reparti importanti saranno trasferiti a Clydebank.

La Singer in Germania Federale è divisa come segue:

Stabilimento di Karlsruhe: n. 1.100 lavoratori, produce macchine per cucire famiglia.

Singer Wuerselen: 600 lavoratori, produce aghi.

Singer di Eschborn (Francoforte): 1.000 impiegati per il settore distributivo.

Stabilimento di Blankenloch (a 6 km. da Karlsruhe):

650 lavoratori, produce macchine per cucire indu-

Oltre a queste quattro unità esiste pure la Singer Computer Co. che sarà chiusa anche lei quest'anno e 420 lavoratori perderanno il loro posto di lavoro. Ecco comunque i problemi di Blankenloch durante gli ultimi mesi, problemi che risalgono comunque alla fondazione dello stabilimento.

Lo stabilimento è stato fondato nel 1968, con il programma di produrre 30.000 macchine industriali all'anno. In effetti la produzione è stata di 10.000 macchine.

In quel tempo la Singer acquistò il terreno dal Comune al prezzo di DM 4,50 al mq. Questo prezzo era estremamente più basso di quello che un privato avrebbe potuto pagare. Il Comune ricevette dalla Singer una tassa di 1 milione di DM all'anno.

Il Consiglio di Fabbrica è stato eletto da tutti i lavoratori la prima volta nel 1972. Precedentemente il Consiglio di Fabbrica di Karlsruhe rappresentava anche i lavoratori di Blankenloch.

Prima del 1974 non abbiamo avuto problemi più grossi, tranne quelli che sorgono normalmente in uno stabilimento capitalista. Ci siamo confrontati con la Direzione e per questo i lavoratori sono stati in sciopero parecchie volte.

8 Più tardi, nel 1974, la Direzione ci informava che in-

/ cHe c‘ QUATTRO o9sRAI SUCCRS- 50140 RIMAR•TI So ? TA6UATI IN Due !I
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PER RISANARE LA NOSTRA arcoNOkuA CI VUOLE UNA POwTIcA gol AUSTE RITA'•• •
i CenaVINI,SewzA DISTINZIONE DI CLASSE,DovRA9 NO 5-IR CINTOLAIN6ege Di UN ALTRO BUCOI

tendeva accorciare l'orario di lavoro a Blankenloch. Quando rifiutami-ho, la Direzione minacciò di licenziare un certo numero di lavoratori. Per evitarlo, dovemmo accettare la diminuzione dell'orario.

Ciò significò lavorare in un mese solo due settimane e perdere il 30% del salario. Comunque il timore di perdere il proprio lavoro cresceva di giorno in giorno perchè la Direzione, nonostante tutto, continuava a minacciare licenziamenti.

All'inizio di ottobre la Direzione ci informava che gli affari ora stavano andando bene e che la riduzione di orario avrebbe potuto cessare.

Due settimane più tardi (il 28-10-1975) il Consiglio di Fabbrica fu informato che la Singer Americana aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Blankenloch entro il 1976.

I lavoratori risposero can parecchi scioperi fino alla fine del 1975. Il nostro sindacato (Industriegewerkschaft Metall) indisse un'assemblea in Blankenloch cui

RELAZIONE SCOZZESE

SINGER CLYDEBANK

parteciparono circa 1.000 persone. Fu informata la TV. la radio e gli Uffici delle Pubbliche Relazioni. Anche il Governo del Baden-Wuettemberg fu informato, ma tentò di tenerci tranquilli. Dalle altre fabbriche ricevemmo solidarietà attraverso lettere, telegrammi.

Ci sembra importante parlare di questo nostro problema qui, in questo Convegno, poichè la nostra situazione dimostra che la solidarietà è molto importante. Ci aspettavamo di ricevere qualche aiuto dai lavoratori delle altre Singer durante la lotta.

Sappiamo ora che la nostra lotta per mantenere i posti di lavoro è stata persa, ma ciò non significa che noi cederenio. La nostra lotta continua.

Col tempo, i lavoratori saranno coscienti del fatto che la solidarietà dà forza per riuscire a rompere il potere delle multinazionali.

Noi speriamo che questa relazione renda possibile continuare la discussione e siamo naturalmente disponibili a rispondere a qualsiasi domanda.

INGHILTERRA

nazionali. Il marco tedesco è forte? Bene, sembra proprio che la Goodyear e la Singer intendano lasciare la Germania.

Voglio congratularmi con i sindacati italiani per la loro iniziativa e per avere organizzato la conferenza. Dò il benvenuto ai francesi e sono particolarmente felice di vedere che i tedeschi sono stati in grado di partecipare, e sinceramente spero che siano in grado di farlo anche in futuro.

Nel 1975 la nostra posizione era in stato di recessione, anche a causa della tendenza del mercato: questo ebbe un effetto negativo sulla nostra produzione di macchine per cucire domestiche, industriali e sulla divisione degli aghi.

La nostra posizione è stata, e continua ad essere, quella del diritto al lavoro e abbiamo organizzato grandi incontri di massa proprio per riaffermare tale principio. Abbiamo preso, in occasione di quella crisi, la decisione di lavorare quattro giorni alla settimana per non perdere posti di lavoro a Clydebank: infatti nessuno venne licenziato.

Non siamo disposti a vendere i nostri posti di lavoro in cambio di soldi.

Progressivamente la nostra situazione è migliorata tanto è vero che all'inizio del 1976 siamo ritornati a lavorare a tempo pieno (5 giorni la settimana) ed ora si stanno assumendo 1.000 nuovi lavoratori. Il numero dei dipendenti che nel 1975 era di 4.700 è ora salito a 5.100. La ragione principale è rappresentata dalla ricettività nuova del mercato americano.

Precedentemente i nostri prodotti venivano venduti in Europa, ma ora, con la svalutazione della sterlina e la tendenza delle multinazionali a scegliere sempre ed a sfruttare la valuta più debole o a più buon mercato, il mercato è cambiato. Le multinazionali cambiano le loro posizioni a seconda delle fluttuazioni delle monete, e, se occorre, anche di mese in mese.

Dove prima era il costo del lavoro, ora è il costo del denaro che determina gli investimenti delle multi-

Quando nel novembre del 1975, per la prima volta, sentimmo parlare della chiusura di Blankenloch, convocammo un'assemblea straordinaria al termine della quale votammo una mozione che diceva: « se i tedeschi combattono contro questa chiusura, noi sosterremo la loro lotta ». Informammo in questo senso con un telegramma i nostri compagni tedeschi, ma senza alcuna risposta. Attraverso il nostro sindacato (l'A.M. E.W.) informammo pure il Sindacato Internazionale dei Metalmeccanici (l'IMF) di Ginevra.

Questo ci rispose che i tedeschi avevano accettato la chiusura della fabbrica e stavano contrattando i compensi. Questa posizione è completamente opposta alla nostra: i posti di lavoro appartengono alla comunità, non sono solo nostri e non possiamo venderli.

Veniamo da Clydebank dove abbiamo giocato una parte importante nel « sit in » dell'U.C.S.; crediamo nel diritto al posto di lavoro e continueremo a sostenerlo.

Di nuovo ci congratuliamo per l'organizzazione di questo incontro e per l'opportunità di allacciare rapporti personali.

Dobbiamo fare in modo che tutti i lavoratori si rendano conto della vastità dei problemi che dobbiamo affrontare e della necessità di un'azione comune. Suggerisco quindi la formazione di un Comitato formato da un membro di ciascuna fabbrica e che si incontri regolarmente.

Dobbiamo inoltre fare In modo che i sindacati .ufficiali si rendano conto dei nostri problemi e, infine, dobbiamo fare pressione sia sui sindacati, sia sul governo perchè rendano più difficile per le 'multinazionali agire come meglio credono.

Tutti sappiamo che cosa è successo ad un governo socialista come in Cile e nessuno ha bisogno di essere rinfrescato sull'intervento della ITT in quel paese; anche nel nostro paese abbiamo dovuto subire il ricatto della Chrysler sul Governo britannico... tutte queste 9 sono decisioni che tutti noi dobbiamo combattere.

RELAZIONE FRANCESE

Singer Bonnières

La delegazione francese saluta i partecipanti alla riunione e in particolare gli organizzatori italiani, e ringrazia di avere accettato di organizzare questo convegno, e vivamente si dispiace dell'assenza dei delegati di Karlsruhe.

Questa riunione, già prevista nel 1972 una prima volta, si è ora vista realizzata nel giro di due mesi.

Le ragioni di questo ritardo pensiamo siano da ricercarsi nella mancanza di comunicazione e di informazione tra le diverse fabbriche e i settori commerciali della Singer.

La rapidità della realizzazione del convegno stesso è la dimostrazione flagrante della necessità di una cooperazione sindacale e di una coordinazione di lotta.

L'organizzazione della Singer in Francia

Attualmente ci sono in Francia 4 Divisioni:

Divisione Commerciale che occupa 3.000 persone circa

Divisione Industriale che occupa 200 persone ed assicura il servizio di vendita e assistenza delle macchine per cucire industriali

Divisione informatica attualmente in vendita

Divisione produttiva che è composta di due fabbriche:

ad Alencon che costruisce mobili per macchine per cucire e occupa circa 200 persone a Bonnières che produce macchine ad uso domestico ed impiega circa 825 persone.

Esiste per la legge francese un Comitato Centrale della Società che raggruppa i rappresentanti di ciascuna divisione. Questo comitato, le cui riunioni sono esclusivamente convocate dal padronato Singer, è assolutamente inefficace.

Là Direzione Singer favorisce la separazione tra i differenti settori.

Singer Bonnières

Gli operai di Bonnières sono attualmente 825 (nel 1974 erano 987) così suddivisi:

477 donne e 348 uomini

625 operai e 200 circa tra tecnici e personale amministrativo.

L'orario settimanale è di 40 ore.

Produzione: La gestione della produzione è organizzata in tre settori:

Macchine per cucire

Equipaggiamenti elettrici

Plastiche.

La produzione annuale dei tre settori è la seguente:

Macchine tipo 354

Macchine giocattoli 67B

Equipaggiamento elettrico (motori, pedali

elettrici e lampade) per prodotto n. 700.000

Valigette in plastica n. 300.000

I prezzi di vendita medi per la Singer Commerciale sono i seguenti:

Macchine per cucire 354

FF 400 cad.

Macchina 675 FF 50 cad.

Equipagg. Elettrici

FF 65 cad.

Valigette FF 40 cad.

Il fatturato globale della Singer francese è FF 140 milioni pari a 28 miliardi di lire.

Esportazioni attuali verso le Fabbriche del Gruppo

Singer:

Monza - Equipaggiamenti elettrici (motori, pedali, lampade) n. 10.000 alla settimana

Karlsruhe - Equipaggiamenti elettrici n. 4.000 alla settimana; Valigette n. 1.000 alla settimana

Clydebank - Valigette n. 500 alla settimana.

Importazioni a Bonnières dalle fabbriche Singer del Gruppo Europeo:

La produzione della macchina 354 viene fatta assemblando diversi pezzi. Per es. per produrre 100 macchine del tipo 354 sono necessari:

FF. 10.000 per pezzi importati da Monza;

FF. 1.200 per pezzi importati da Karlsruhe;

FF. 1.100 per pezzi importati da Clydebank.

Il Capitale immobilizzato (valore a bilancio) per terreni, materiale ed impianti ammonta a FF. 50 milioni.

Gli investimenti annuali sono circa 5 milioni di FF. e questo valore è inferiore al deterioramento del capitale immobile.

Si può quindi concludere che c'è un deterioramento dell'apparato produttivo.

Quanto sopra esposto dimostra la nostra dipendenza da Monza come principale fornitrice e da Karlsruhe come principale cliente.

Si può dire che non abbiamo nessun potere decisionale, ma che come Blankenloch, dipendiamo da decisioni provenienti dai cervelli delle multinazionali e che passano sulla nostra testa. Fino ad ora il Settore elettrodomestici ha risentito moderatamente della crisi; pertanto non abbiamo subìto una riduzione massiccia degli effettivi, ma ne subiamo le linee di tendenza.

Ad es.: Cassa integrazione al 50%: 15 giorni nel 1974 e 8 giorni nel 1975. Ora l'orario è ridotto da 43 a 40 ore settimanali.

Siamo coscienti di essere in una situazione simile a quella degli altri stabilimenti europei: i nostri interessi sono identici, i nostri avversari comuni e questo stato di fatto ci impone lo stesso comportamento, e cioè ricercare una linea comune di tutti i lavoratori del gruppo per una politica dell'occupazione e dei salari; una politica industriale in espansione basata sull'indipendenza delle scelte di ciascuna fabbrica e la loro cooperazione industriale verso un'uguaglianza di diritti.

n. 200.000

n. 60.000

Per questo ci rifiutiamo di subire la sconfitta della politica capitalistica; proponiamo un vero e proprio rilancio economico e sociale e per arrivarci è chiaro che la nostra riunione deve porsi come obiettivo lo scambio di informazioni economiche-industriali-sindacali. Dobbiamo abituarci a rispondere di comune acio cordo agli attacchi della Singer.

FRANCIA

proposte proposte proposte proposte proposte

a. Francia

Considerato che la SINGER americana non esita a sacrificare l'apparato produttivo per conservare il profitto del capitale, e che la speculazione della Singer sulla moneta è facilitata dagli impianti specializzati per tipo di prodotto e che i lavoratori devono lottare per difendere i propri interessi morali e materiali, la delegazione propone:

La formazione di un Comitato internazionale, composto da una persona per delegazione presente al Convegno.

La coordinazione di questo Comitato attraverso la delegazione italiana.

Un'azione unitaria per opporsi alla chiusura ed ai trasferimenti delle fabbriche.

La pubblicizzazione delle iniziative attraverso la stampa ed una lettera alla Direzione americana.

Interessare il FEM (Sindacato Europeo dei Metalmeccanici) che dovrà agire sulla IGM tedesca, sia per denunciare la situazione, sia per ottenere una cooperazione effettiva dalla Singer di Karlsruhe, oggi assente.

Impostare uno studio economico per contrastare sul terreno della strategia capitalistica l'espulsione di molti lavoratori dalle fabbriche.

Nel caso in cui una fabbrica sia in lotta nell'ambito europeo, tutte le altre fabbriche si impegnano a non montare materiale che non provenga dalla fabbrica in lotta.

b. Scozia

La delegazione scozzese è favorevole alla formazione di un Comitato Europeo composto di un delegato per fabbrica.

Tutte le decisioni che si devono prendere a livello di fabbrica relativamente a trasferimenti, spostamenti, investimenti dovranno essere riportate a questo comitato. Per quanto riguarda, in 'particolare, gli investimenti in Paesi nuovi, questi dovranno essere concordati ed accettati da tutti i gruppi dei lavoratori.

Siamo favorevoli ad interessare del problema la FEM, dove pure il sindacato inglese ha voce in capitolo. Infatti si considera la IMF un luogo dove si parla e basta ed oltretutto è utilizzato dagli USA per una sua propria politica. Pensiamo pure che si possano prendere contatti con i lavoratori dell'Europa-Est (i polacchi) e per questo crediamo che i Francesi, attraverso la FSM, siano i più indicati.

c. Germania

La delegazione non pensa che oggi si possano prendere grandi decisioni, anche se è interessante ed utile dibattere insieme problemi comuni. In ogni caso propone:

t Ogni gruppo lasci l'indirizzo privato.

Monza sia la sede operativa del Coordinamento. I delegati di ogni nazione, all'interno del proprio paese, coordineranno i lavori ed informeranno poi tutti i delegati delle altre nazioni.

L'opera di informazione dei lavoratori inizierà con la divulgazione di questa documentazione tramite volantini.

Si è contrari ad informare le aziende in America perchè si creerebbero solo rivalità tra i lavoratori. Ogni delegazione si deve impegnare a comunicare a Monza qualsiasi informazione ritenuta importante.

Pubblicizzazione di questo convegno attraverso la stampa e pubblicazione anche dei testi.

Una giornata di lotta, a breve tempo, sul problema della difesa dell'occupazione. Ogni Paese è libero di sceglierne la forma, proprio per le diverse realtà esistenti.

Creare una forma di solidarietà tangibile tra i lavoratori.

Impegno da parte della delegazione ad informai re la I.G.M.

d. Italia

Siamo d'accordo sulla formazione di un comitato europeo che centralizzi le informazioni e le diffonda.

I delegati del Convegno dovrebbero porsi anche come obiettivo di contattare tutti quei lavoratori Singer che oggi non sono qui rappresentati e le loro Organizzazioni Sindacali.

Come abbiamo già fatto risaltare nella relazione, esiste in Italia un coordinamento a livello nazionale, proprio per essere in grado di meglio valutare e controllare gli investimenti della Singer e quindi i livelli occupazionali.

Inoltre, come già richiesto nella relazione introduttiva, vogliamo meglio conoscere la situazione e la tendenza dell'organizzazione Commerciale e dell'Assistenza dei diversi Paesi. Ci ha molto impressionato che in Francia i dipendenti del settore siano 3.000 e qui non ci sembrano rappresentati. Nonostante le differenti realtà dei paesi qui rappresentati ed i diversi rapporti tra Sindacati-Governi, pensiamo che un'azione rivolta anche a livello politico, possa dare i suoi frutti in una presa di posizione nei confronti di una legislazione sulle multinazionali.

Siamo favorevoli a un impegno non solo della Singer Europea, ma anche di quella Centrale di New York da cui la prima dipende.

Siamo d'accordo entro breve termine di indire una giornata di lotta che potrà essere preceduta da una serie di assemblee con scambi di delegati ed, iri Italia, con uno sciopero con manifestazione di fronte alla D.G.

11

COMUNICATO FINALE

Si è riunito a Monza nei giorni 15-16-17 aprile 1976 il Convegno europeo dei delegati delle fabbriche Singer.

Alla riunione hanno preso parte delegati provenienti da:

Francia: Bonnières, guidati da un rappresentante della CGT nazionale;

Gran Bretagna: Clydebank;

Germania Federale: Blankenloch;

Italia: Stabilimento Monza; Divisione Commerciale, IPD, SISCO, Singer Business Machines, Singer Leinì, Regulator con la presenza di rappresentanti della FLM e Sindacato Commercio nazionale e provinciale per concordare una strategia di lotta di fronte agli attacchi all'occupazione ed alla chiusura di stabilimenti decisa dalla multinazionale americana in Europa.

I lavoratori delle fabbriche si oppongono alla decisione di chiudere gli stabilimenti di Leinì e della Singer B.M. (in Italia) e di Blankenloch (in Germania), con la conseguente perdita di circa 3.000 posti di lavoro e chiedono alla Singer di portare avanti una politica di espansione e di diversificazione degli investimenti in Europa.

L'azione della Direzione non si discosta d'altro canto dalla strategia generale delle multinazionali che procedono ad una ristrutturazione selvaggia in tutto il mondo con l'obiettivo di aumentare il proprio profitto per arrivare ad uno sbocco della crisi del tutto con-

trario agli interessi dei lavoratori. , Il Convegno denuncia inoltre il comportamento della multinazionale che rifiuta un confronto concreto con i lavoratori sulla sua politica degli investimenti in Europa.

Di fronte a tale politica il Coordinamento decide di: — investire la Federazione Europea dei Metalmeccanici (FEM) del problema per ottenere un incontro con la Singer a livello europeo, al fine di discutere sulle prospettive della presenza Singer in Europa e sul mantenimento dell'occupazione nei vari Paesi; di organizzare una giornata di azione e di lotta gestita a livello dei vari Paesi per il 6 maggio 1976; di fare, in preparazione a questa giornata di lotta, una conferenza stampa in ogni paese sede di attività Singer;

se una tabbrica europea è in lotta, non escludere di usare come forma di lotta il rifiuto del montaggio di materiale alternativo proveniente da fabbriche diverse da quelle in lotta;

di costituire un Coordinamento europeo dei delegati Singer composto da un rappresentante per paese, affidandone la gestione operativa ai delegati italiani di Monza.

Con queste decisioni i lavoratori delle Singer europee intendono proseguire in un rapporto di solidarietà e di lotta a fronte delle strategie politiche ed economiche della multinazionale Singer che toccano direttamente le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori del gruppo.

Solo con il massimo di unità e di lotta ed organizzandoci sul piano internazionale è possibile difendere e fare avanzare le condizioni dei lavoratori.

12
VIVA LA LOTTA DEI LAVORATORI IN DIFESA DEL POSTO DI LAVORO.
11A NON FINISCE QUI

DA " IL GIORNO " DEL 18-4-'76

Concordato a Monza uno sciopero il 6 maggio

Un patto internazionale tra i dipendenti Singer

Una strategia comune di lotta, davanti agli attacchi all'occupazione e alla chiusura degli stabilimenti decisa dalla Singer in Europa, è stata precisata alla fondazione Seveso di Monza in un convegno durato tre giorni e conclusosi ieri al quale hanno partecipato i delegati sindacali delle fabbriche Singer provenienti da Clydebank (Scozia), da Blankenloch (Germania Federale), da Bonnières (Francia) e da Monza. Nel documento unitario, stilato a conclusione dei lavori, i delegati manifestano la loro opposizione alla decisione di chiusura degli stabilimenti di Leinì e della Singer BM (in Italia) e di Blankenloch, che comporta la perdita di 3.000 posti di lavoro. Si chiede inoltre che la Singer porti avanti una politica di espansione e di diversificazione degli investimenti in Europa.

L'azione della società d'altron-

de non si discosta, secondo i rappresentanti dei lavoratori, dalla strategia in generale delle multinazionali, che procedono ad una ristrutturazione in tutto il mondo con l'obiettivo di aumentare il profitto per arrivare ad uno sbocco della crisi tramite una riduzione dei posti di lavoro.

Il convegno denuncia inoltre il comportamento della multinazionale che rifiuta un confronto concreto con i lavoratori sulla sua politica degli investimenti in Europa. Di fronte a questo problema il coordinamento dei delegati ha deciso di investire le organizzazioni europee dei metalmeccanici del problema per ottenere un incontro con la Singer a livello europeo al fine di discutere sulle prospettive della presenza Singer in Europa e sul mantenimento dell'occupazione dei vari Paesi: di organizzare poi una giornata

DA " IL GIORNO " DEL 15-14-1 76

Da oggi a Monza

S'incontrano le Singer di tutti Europa

MONZA, 14 aprile

Nei giorni 15-16-17 aprile prossimi a Monza s'incontreranno gli organismi sindacali di tutte le unità produttive che la multinazionale Singer ha in Europa. Alla riunione di coordinamento parteciperanno i consigli di fabbrica delle Singer di Monza, Milano (Commerciale), ex Singer di Leini, Regulator di Caronno Pertusella, Business Machines di Milano, e le Singer di Bonnieres (Francia), Karlsruhe (Repubblica Federale Tedesca), Blankenloch (Repubblica Federale Tedesca), Clydebank (Regno Unito) Bonnecourt (Francia).

I lavoratori discuteranno le prospettive di occupazione e di investimento del grup.io dell'area europea. La conferenza si svolgerà al centro studi e Pietro Seveso a in via Mirabellino, al Parco di Monza.

In conseguenza di una caduta dalla motocicletta Renato Callegaro, 46 anni, Nova Milanese via Torino 14, ha riportato un trauma cranico e una ferita alla regione sopracciliare sinistra. Il Callegaro è stato rigoVerato in osservazione,

DA " IL MtittlEttE DELLA SERA " DEL 4-4-'76

Monza: a convegno i rappresentanti sindacali degli stabilimenti Singer in Europa

di azione e di lotta gestita a livello dei vari Paesi per il 6 maggio 1976; di indire, in preparazione di questa giornata di lotta, una conferenza-stampa in ogni Paese sede di attività Singer; e se una fabbrica europea è in agitazione non escludere di usare come forma di ritorsione il rifiuto del montaggio di materiale alternativo proveniente da fabbriche diverse da quella in lotta; di costituire un coordinamento europeo di delegati Singer composto da un rappresentante per Paese affidandone la gestione operativa ai delegati italiani di Monza. Queste dunque le decisioni del coordinamento che è stato uno dei primi a costituirsi nel novembre del '72 e che in questi giorni, superando evidenti difficoltà, ha trovato nuovo rilancio durante il convegno monzese per promuovere una effettiva unità dei lavoratori europei del gruppo Singer.

DA " L'UNITA'" DEL 17-4- I 76

Oggi si conclude il convegno di Monza

Singer: decisa una giornata di lotta internazionale

MILANO, 16 aprile

Una giornata di lotta internazionale si svolgerà nelle fabbriche del gruppo multinazionale Singer. Lo hanno deciso i delegati sindacali provenienti da tutta Europa e riuniti a Monza, presso la Fondazione Seveso. La data della giornata di lotta sarà fissata domani, sabato, a conclusione del convegno. Sarà anche redatto un documento che sancirà la costituzione di un coordinamento sindacale europeo nelle fabbriche Singer.

I lavoratori del gruppo sono oggi impegnati a respingere gravi attacchi a migliaia di posti di lavoro. Dopo la chiusura dello stabilimento di Lei-

ni dove lavoravano 2000 persone, la Singer ha annunciato la chiusura della fabbrica di Blanckenloch, in Germania. Al convegno di Monza, anche i delegati di fabbriche dove per ora non vi sono minacce all'occupazione (come quelli francesi di Bonnières e Bonnecourt e quelli scozzesi di Clydebank) si sono dichiarati pronti alla lotta per difendere il lavoro dei loro compagni, ovunque sia minacciato.

I delegati francesi, tedeschi e scozzesi, durante una pausa del convegno, ieri pomeriggio, hanno partecipato ad una riunione del consiglio di fabbrica della Singer di Monza e ad un'assemblea presso il centro commerciale Singer di Milano.

Un convegno degli organismi aln• dacali di tutte le uniti produttive del gruppo Singer esistenti in Eu. ropa avrà luogo a Monza nei giorni 15, 16 e 17 aprile. Al convegno, che è stato organizzato dai consigli di fabbrica del Coordina. mento Singer Italia, parteciperan. no i rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti di Bonnieres e Bonnecourt (Francia), Karlsruhe e Blankenioeh (Germania Occidentale), Civtlelvank (Inghilterra), oltre naturalmente a quelli delle tal> briche e delle sedi di Monza, Milano. Leinì e Caronno Pertusella. Tema del convegno, che si svolgerà al centro studi »Pietro Seve• so », nel Parco di Monza, • Le prospettive dl occupazione e di investimento del gruppo multlnazio• naie nell'area europea-e.

DA " L'UNITA'"

DEL 20-4-76

II 6 maggio in lotta le fabbriche della Singer

MILANO, 19 aprile La giornata di lotta internazionale nelle fabbriche del gruppo Singer si svolgerà il 6 maggio. La data è stata decisa a conclusione del convegno europeo dei delegati sin- dacali della Singer che si è svolto nei giorni scorsi a Monza. Erano presenti rappresent'nti de'le organizzazioni sindacali di fabbriche italiane, tedesche. francesi e scozzesi.

Il convegno i-a. denunciato gravi decisioni della multinazionale S'ng,er che minacciano migliaia di posti di lavoro. Oltre allo stabilimento di Letni la Singer ha deciso infatti di chiudere lo stabilimento tedesco di Blankenioch. La Singer, inoltre. sta smobilitando tutto il settore elettronico.

Oltre alla giornata di lotta internazionale il convegno dei delegati europei ha deciso: di investire !a Federazione europea d e i metalmeccanici (FEM) del problema Singer; di tPnere, in preparazione della giornata di lotta internaziorgle. conferenze stampa in ogni Paese sede di attività Singer; di costituire un coordinamento europeo dei delegati Singer composto da un rappresentante per Paese. affidandone la gestione operativa ai delegati italiani di Monza.

1 3

Convegno a Monza, presenti italiani, tedeschi, francesi e scozzesi i delegati da tutta Europa discutono le scelte Singer

Si decide una lotta comune da contrapporre alle decisioni della multinazionale che colpiscono centinaia di migliaia di posti di lavoro

MILANO, 15 aprile

Due mesi fa ha chiuso lo Stabilimento di elettrodomestici di Leini (Torino) dove lavorano 2 mila persone; in questi giorni sta cessando in Italia l'attività nel settore elettronico mentre in Germania ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Blankenloch dove lavorano 650 dipendenti e dove si fabbricano macchine da cucire ad uso industriale: nel settore commerciale italiano tutti gli agenti li ha trasformati in rivenditori, per i prossimi mesi; inoltre, lascia continuamente • intendere programmi di smobilitazione con ulteriori gravi ripercussioni sull'occupazione.

Dove vuole arrivare la multinazionale Singer? E' quello che si domandano i delegati sindacali delle fabbriche europee del gruppo che da 'questa mattina sono riuniti presso la Fondazione Seveso runa istituzione promossa Sai sindacati) all'interno del parco di Monza.

Sono presenti delegati dei consigli di fabbrica di Monza e di Leini, del centro commerciale di Milano, della Business Machines (la divisione Singer che vende elaboratori), della Regulator (un'altra divisione che vende regolatori oleòdinamici ed elettronici per l'industria), degli stabilimenti francesi di Bonnières e Bonnecourt, di quello tedesco di Blankenloch e di quello scozzese di Clydebank.

Le decisioni Che la multinazionale sta attuando nei pro- pri stabilimenti hanno reso urgente questo incontro europeo.

«Sarà certamente difficile, se non impossibile — ha detto Antonio Di Lorenzo che ha letto la relazione introduttiva redatta dai consigli di fabbrica italiani — unificare la lotta per quanto riguarda il salario e le questioni normative, ma per quanto riguarda le politiche della Singer, delle scelte che compie e che poi, nei fatti, colpiscono i posti di lavoro di migliaia di lavoratori, certamente potremo impostare una strategia di lotta che costringa la Singer a discutere con le organizzazioni sindacali le scelte che intende compiere nei vari Paesi. in particolare in quelli dell'Europa ».

5-5-'76 Gruppo Singer: domani sciopero internazionale

Si è ricordato come il «coordinamento» sindacale della Singer è stato uno dei primi a costituirsi. nato dall'esigenza dei lavoratori scozzesi che nel '72 vedevano minacciati i posti di lavoro nello stabilimento di Clydebank. Per la prima volta vi fu un incontrc, tra lavoratori di Clydebank e di Monza. Ma da allora non è stata portata avanti nessuna apprezzabile iniziativa « Ora è necessario — è stato detto — avere raporti più continui tra i lavoratori della Singer in Europa, rapporti però che impostino una strategia da contrapporre alla multinazionale ».

C'è anche la necessità di uno scambio di informazioni. Questa mattina, prima dell'inizio del convegno, i vari delegati conoscevano soltanto la situazione della propria fabbrica. Per questo, quando Francesco Tatti, un sardo di Sassari da cinque anni emigrato in Germania dove lavora alla Singer. ha annunciato che lo stabilimento di Blankenloch sarà chiuso e probabilmente trasferito in Scozia. per molti è stata una 'novità.

Lo stabilimento di Blankenloch è nato nel '68 e doveva produrre ogni anno 300 mila macchine da cucire ad uso industriale. Ma più di 10 mila all'anno non ne ha mai prodotte. Nel '74 inizia una « crisi » dello stabilimento e la direzione propone ai dipendenti di lavorare a a ritmo ridotto ».

Verso la fine del '75 si annuncia che la « crisi » è finita e che sarebbero iniziati tempi migliori: ma dopo qualche settimana si decide la chiusura. Adesso i lavoratori di Blankenloch sono impegnati in

DEL 5-5- I 76

una lotta per difendere il loro posto di lavoro, anche se lamentano una mancanza di solidarietà da parte degli altri lavoratori tedeschi delle stesse fabbriche Singer (ve ne sono altre tre. oltre ad un centro commerciale, per un totale di circa 4 mila dipendenti).

Oltre alla situazione nella fabbrica tedesca e stata illustrata la situazione italiana, caratterizzata da un pesante attacco all'occupazione iniziato con la chiusura della fabbrica di Leinì.

Relazioni, nel corso del convegno che si concluderà sabato. saranno presentate anche dai delegati francesi e tedeschi. Per quanto riguarda la Singer in Francia (circa mille dipendenti) « non ci sono problemi immediati » di attacca all'occupazione, ci ha dichiarato Jacques Michelet, responsabile della Federation Metallurgie della CGT. « Ma quello che succede negli altri Paesi ed in particolare in Italia — ha aggiunto — potrà avere effetti anche sulla situazione francese ».

Problemi immediati non vi sono neppure in Scozia, anzi lì l'occupazione (.5100 dipendenti) dovrebbe aumentare di mille unità quando sarà chiusa la fabbrica tedesca. ««Noi siamo qui — ci ha detto John McFadyen, delegato di Clydebank — perchè il piano della Singer va contrastato non solo nelle fabbriche che ora sono minacciate. Certo, adesso noi non abbiamo problemi di occupazione, ma dobbiamo ricordare che un anno fa anche da noi volevano chiudere. Con le multinazionali non si sa mai... ».

DomenicoZommisso

SINGER — Si svolgerà domani uno sciopero internazionale dei dipendenti della Singer. Lo sciopero, di due ore, è stato proclamato per protestare contro la smobilitazione di uno stabilimento tedesco del gruppo.

Un'altra multinazionale, la Singer (casa-madre in Usa, 130mila dipendenti in tutto il mondo) sta rimescolando le carte per aumentare i profitti diminuendo i posti di lavoro. Ieri mattina alla Flm i delegati dello stabilimento di Monza e delle sedi commerciali di Milano hanno tenuto una conferenza stampa per dare notizia della costituzione di un «coordinamento» sindacale europeo che farà capo a Monza e di uno sciopero che sarà effettuato domani, giovedì, in tutti gli stabilimenti europei del gruppo: a Monza (1520 lavoratori), nelle sedi commerciali di Milano, nello stabilimento francese di Bonnières (850 lavoratori) a Blankenloch nella Germania federale (650 lav.) e a Clydebank (Scozia, 5100 lavoratori . Lo sciopero non si farà nello stabilimento di Leinì presso Torino, per ovvi motivi: da settembre la Singer lo ha liquidato mettendo sulla strada 2000 lavoratori e da allora la fabbrica è occupata, in attesa di un intervento della Ipo-Gepi che continua ad essere rimandato. Non si sciopererà nemmeno a Karlsruhe (1100 lavoratori, Germania federale), dove il potente sindacato tedesco Igm, filopadronale, controlla la fabbrica e si oppone allo sciopero.

Quali sono i problemi della Singer? Un continuo smantellamento di unità produttive dove »il lavoro costa troppo» per andare a pescare i profitti da altra parte, una continua riduzione dei posti di lavoro, e il lento, ma costante accentramento in Usa di tutti i settori ad alta tecnologia. L'ultima iniziativa in questo senso è di accentrare su un enorme centro elettrocontabile di New York tutto il lavoro che svolgeva in Italia il centro di Milano e di «dragare» tutte le ditte italiane che hanno bisogno di questo servizio.

Intanto, 'mentre le quotazioni delle azioni Singer alla Borsa di New York sono passate da 9 dollari e 50, a 20 dollari si sbataccano le fabbriche: dopo Leinì, è adesso la volta di Blankenloch, i cui impianti vengono trasferiti in Scozia.

" IL CORRIERE DELLA
DA
SERA
114 L I UNITA I " DEL 16-4- I 76
DA " IL QUOTIDIANO DEI LAVORATORI n DEL

Aumentano i profitti 1,1

diminuiscono i posti 99‘

Domani sciopero negli stabilimenti europei della Multinazionale - Oggi assemblee dei metalmeccanici

Chi dice multinazionale dice danno. In una conferenza stampa tenuta ieri mattina alla FLM da un gruppo di delegati sindacali, dati e cifre hanno disegnato con grande evidensa il « ritratto M di ~tra tee- «ve gioca a tirare i temi in barca: la Singer. Con 65 stabilimenti in tutto il mondo, 130 mila dipendenti, un fatturato annuo di miliardi di dollari, questa multinazionale con casa madre a New York, è uno dei colossi internazionali nel campo delle macchine per cucire, dei calcolatori elettronici, degli elettrodome. etici.

La crisi l'ha risparmiata, eppure da dieci anni a questa parte — a ritmo galoppante negli ultimi anni — la Singer non ha fatto altro che sbarassarsi di lavoratori, smantellare stabilimenti per trasferirli altrove, sfruttare fino all'osso le situazioni favorevoli per poi partir-

sene senza salutare. E' di settembre la liquidazione dello stabilimento di Leini presso Torino (2 mila lavoratori senza più il posto di lavoro senza contare altri 5 mila lavoratori delle fabbriche minori collegate): è di questi giorni la decisione di smantellare completamente la fabbrica di B1,,nkenloch (Germania Occidentale, 650 lavoratori) e trasferire gli impianti in ' Scozia dove il costo lavoroeb —Aloa. ,4*-441a. ger — è minore.

Per quanto riguarda l'Italia, parla chiaro la progressiva diminuzione di posti di lavoro — a parte il caso macroscopico di Leini — nello stabilimento di Monza, che in 5 anni è passato da 1.750 lavoratori a 1.520, della Regulator di Milano (nel '72 c'erano 120 dipendenti, adesso sono 27), del dipartimento commerciale, sempre più smunto, e dei centri di vendita e assistenza che sono

passati da 30 a 7.

Inoltre il servizio assistenza ai clienti è stato dato in appalto, sono scomparsi tutti i 7 mila agenti che c'erano prima sul territorio nazionale (sostituiti dai rivenditori con negozio proprio) e sono stati falcidiati i viaggiatori. Prima c'erano corsi nelle scuole, maestre nei centri di vendita che insegnavano l'uso delle macchine, tecnici aggiustatori. Ora non c'è quasi più niente, e anche gli investimenti per mantenere aggiornata la tecnologia dello stabilimento di Monza sono latitanti.

Giocando con i suoi stabilimenti europei (10 mila lavowitoeingte4olmàel comewei Mansolotti, la !Bitter mira ad un unico scopo: aumentare a dismisura i profitti costi quel che costi. I prezzi di listino hanno subito negli ultimi tempi un aumento medio per 20 per cento, tutto il gruppo va a gonfie vele nonostante le

Una giornata internazionale di lotta nel gruppo Singer

Il 8 maggio prossimo si svolgerà una giornata internazionale di lotta del gruppo Singer con scioperi e assemblee negli stabilimenti italiani, francesi, inglesi e tedeschi.

La <giornata di lotta. è stata decisa dal recente coordinamento europeo del gruppo (Monza - 15-16-17 aprile 1976) con il seguente ordine del giorno: «Contro i piani di ridimensionamento produttivo e occupazionale della multinazionalei.

Se ne è parlato Ieri a Milano nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede della FLM.

I sindacalisti hanno ricordato che la Singer è bnit multinazionale con sede a New York.. Conta 63 stabilimenti

nel mondo per un totale di 130 mila dipendenti. In Europa le unità impiegate dal gruppo sono oltre 10 mila.

In Italia la Singer è presente, oltre che con lo stabilimento di Monza (da dove escono le famose macchine da cucire) con: la Singer commerciale, la Business Machines, la Regulator e lo stabilimento di Leinl.

Attualmente le situazione più allarmante — è stato riferito alla conferenza — è stata quella della SBM (Singer Business Machines) la quale nata dall'assorbimento da parte della Singer della Friden Company, si occupa di produzione, vendita, assistenza tecnica e sistematica di elaboratori elettronici e terminali.

Alla SBM italiana negli ul-

timi due anni c'è stata una ristrutturazione del 50 pet cento del personale che oggi è di sole 170 unità.

In sostanza l'azienda — è stato evidenziato — a partire dalla fine del '74, ha assunto a livello internazionale la decisione di abbandonare il campo delle apparecchiature elettromeccaniche per passaaare ai computer*.

Da allora — hanno riferito i rappresentanti del CdIr — il turnover non è stato più rimpiazzato e sono state incentivate le dimissioni spontanee.

Riguardo al recente annuncio secondo cui la ICL (International computer limited) una multinazionale inglese. avrebbe stipulato un accordo con la Singer per la rilevazione delle operazioni commerciali dalla »tizia**, ~chino"

asserzioni in contrario, e le azioni Singer, che alla Borsa di New York erano quotate 9 dollari e cinquanta, nono passate in breve tempo a 20 dollari.

Per protestare contro questo stato di cose, i lavoratori europei del gruppo hanno costituito un comitato di coordinamento che farà uscire in questi giorni un giornale plurilingue, ed hanno stabilito di sferrare un attacco comune. Il primo appuntamento di lotta è per domani: si sciopererà a Monza e nelle sedi e consociate milanesi, a Bonnières in Francia, a Blankenloch nella Germania Ovest, a Clydebank in Scozia. Non si sciopererà, invece, nello stabilimento di Karlsruhe, anche questo nella Germania occidentale, dove il sindacato tedesco dei metalmeccanici, su posizioni molto moderate, è riuscito a irn bavagliare i lavoratori.

secondo i sindacalisti si tratta solo di un «accordo di principio..

In realtà — hanno sottolineato — la situazione occupazionale dei lavoratori della SBM non è cambiata perchè non è stata data alcuna garanzia circa il mantenimento del posto di lavoro.

I sindacalisti hanno inoltre ricordato le gravi vicende dei 2000 lavoratori della Singer di Leini, in Piemonte, dove la produzione (lavatrici e frigOriferi) è cessata a partire dal 29 agosto '75.

Lo stabilimento è tuttora occupato in quanto la finanziaria pubblica GEPI, pur avendo assorbito i lavoratori alla fine del febbraio scorso, non ha ancora dato garanzie per la ripresa produttiva.

Anche oltre frontiera e precisamente in Germania la Singer — hanno proseguito i sindacalisti — ha deciso di sbarazzarsi di uno stabilimento: si tratta di Blakelouch, con 600 dipendenti, che sta chiudendo in questi giorni.

Infine «non grave. ma nemmeno rassicurante> è stata definita la situazione dello stabilimento di Monza.

I SINDACATI DENUNCIANO LA « POLITICA » DELLA SINGER
9
DA " L I AVANTI II DEL 5-5 '7 6

Oli operai Singer d'Europa

Sono venuti dalla Scozia, dalla Frància, dalla Germania e da altre città italiane per incontrarsi a Monza i delegati dei lavoratori della Singer, una multinazignale con capitale americano che produce macchine di precisione. Monza per tre giorni è stata la sede di un serrato dibattito, in cui i rappresentanti sindacali delle fabbriche sparse in tutta Europa hanno cercato di individuare una strategia comune di lotta da contrapporre alla volontà padronale della Singer. E' nelle intenzioni di questa multinazionale smantellare la produzione, perché vede intaccati, seguendo la sua logica di sfruttamento, i propri profitti. Negli ultimi mesi centinaia di posti di lavoro sono stati annullati, altri sono in pericolo. Qualche dato: la Singer di Leini è stata chiusa il 31 gennaio scorso e 2.000 lavoratori sono stati licenziati; la Singer BM, che dà lavoro a circa 270 dipendenti, minaccia di chiudere; aria di smobilitazione si avverte in Francia, in Germania e in Scozia, in base alle documentazioni che i vari interventi al dibattito hanno evidenziato con toni drammatici. A Clydenbeck in Scozia i lavora-

tori oggi sono 5.100, nel 1973 erano 8.000; la direzione dello stabilimento di Blankenloch in Germania ha manifestato l'intenzione di mandare a spasso i 650 dipendenti; in Francia si vivono momenti di viva preoccupazibne -ríala totale assenza di un programma di investimenti. Di fronte al duro attacco sferrato all'occupazione dalla multinazionale Singer in tutta Europa, il coordinamento europeo dei lavoratori ha deciso di daisi una strategia unitaria di lotta. In primo luogo è stato stabilito che la Fem ( Federazione europea Metalmeccanica) si impegni ad incontrarsi con i dirigenti Singer europei per discutere di occupazione e di investimenti. Il 4 maggio, conferenza-stampa in tutti i paesi dove la Singer è piesente e il 6 maggio giornata di lotta di tutto il gruppo europeo. E' stato anche proposto di rifiutare il montaggio di pezzi non provenienti da attività Singer per sostenere una fabbrica in lotta. Ai delegati monzesi è affidata la gestione operativa del coordinamento europeo dei lavoratori Singer, che fra l'altro darà vita ad una pubblicazione unitaria.

FULVIO BELLA

Gruppo Singer: giornata di lotta internazionale

Interessa le fabbriche di Italia, Francia, Inghilterra e Germania occidentale

MILANO, 4 maggio

Si è svolta questa mattina presso la sede della FLM una conferenza-stampa indetta dal Consiglio di fabbrica della Singer per illustrare la situazione e le prospettive del gruppo a livello europeo e le iniziative che sono state decise in seguito al convegno europeo dei delegati Singer, che si è svolto lo scorso mese di aprile a Monza.

il gruppo multinazionale Singer, a capitale americano, sta operando ormai da qualche anno un processo di ristrutturazione e di ridimensionamento che investe in particolare le fabbriche italiane e tedesche: già da qualche mese, come è noto, è stato liquidato lo stabilimento di Leini, dove erano occupati 2.000 lavoratori, mentre è in corso lo smantellamento della fabbrica di Blanckenloch, in Germania Federale, che conta attualmente 650 lavoratori.

La Singer sta inoltre procedendò ad una ristrutturazione in Italia del settore commerciale ed elettronico, mediante una politica di Incentivazione degli autolicenziamenti e di mancato rinnovo del turnover. Nel solo stabilimento di Monza i lavoratori sono passati dalle 1.750 unità del '70 alle attuali 1.520; la SBM (elaboratori elettronici) è stata recentemente vendiita ad una società inglese che non dà alcuna garanzia per i livelli occupazionali; si profila la

DA

Stlopero opea del lavoratori Shiger

Si è tenuta ieri mattina presso la FLM milanese la conferenza stampa indetta

Aaila FUI e dal CdiF Singer attlio sciopero proclamato dal Coordinamento Surop e o dal Gruppo, che si svolgerà giovedì. 6 maggio negli stabi-

limenti di Monza, Bonnier (Franoia), Kleibank (Scozia), Blankenlock (Germania) per contrastare la logica di ridimensionamento della multinazionale e poter avviare invece una trattativa seria sui piani di &viluppo e di garanzia occupazionale nei vari Paesi.

Le Singer, ohe tonti i.noto è una grossa multinazionale con sede a New York e che ha -Arca 130.000 dipendenti in tutto il mondo, sta éòiídilèen-} do tuta politica di smusúlli programmata di alcune unità produttive..

Dopo la liquidazione di Leini, la cessione della Singer Business Machines (calcolatori elettronici - 170 dipendenti) alla ICL, ha oggi in cantiere la smobilitazione di Blankenlock (650 lavoratori) la cui produzione verrebbe spostata a Kleibank (Scozia).

Anche a Monza la Singer lascia calare i livelli occupazionali senza rimpiazzar* il turn-over; nell'ultimo anno si sono dimessi 150 lavoratori su 1700.

Una situaziette questa che impone iniziatore di lotta coordinate a liVallo internazionale.

chiusura dello stabilimento di Caronno Pertusella. mentre la medesima prospettiva incombe su altre aziende minori legate al gruppo.

Nel corso del convegno di Monza, cui hanno partecipato delegati provenienti dagli stabilimenti Singer di Italia, Francia, Germania Federale' e Scozia, è stata decisa una serie di iniziative a livello continentale per coinvolgere tutti i lavoratori del gruppo e sensibilizzare l'opinione pubblica europea su questo problema che investe, direttamente o indirettamente, tramite l'indotto, parecchie migliaia di lava. ratori.

In particolare, il 6 avrà luogo una giornata di lotta a livello europeo, con quattro ore di sciopero e assemblee nelle fabbriche italiane, francesi e scozzese, mentre a Blanckenloch una assemblea si è già svolta oggi; una conferenza-stampa è stata inoltre indetta per domani a Londra.

I delegati europei hanno inoltre stabilito di stampare una pubblicazione del gruppo, che uscirà a giorni; per la cui realizzazione è impegnato il coordinamento italiano dei lavoratori Singer, cui fa capo anche il centro operativo del coordinamento europeo, che si riunirà ai primi di settembre per fare il punto della situazione e prendere eventuali ulteriori -iniziative.

DA " IL GIORNO "

DEL 7-5— I 76

Sciopero europeo

alla Singer

I lavoratori delle fabbriche europee del gruppo « Singer » si astengono oggi dal lavoro per due ore. L azione sindacale è stata proclamata dal « Coordinamento sindacale europeo del gruppo » per contrastare e la logica -di ridimensionamento della multinazionale e per poter avviare invece una trattativa seria sui piani di sviluppo e dl ga- ranzia occupazionale nei vari Paggi ).

GI.15 DEL 1-5—'76 QUINDICINALE DI MONZA DA " L 'UNITA ' " DEL 5-5—'76 MIRA' LUOGO DOMASI
in hitta il 6 maggio
" L'AVANTI " DEL 6-5—'76

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