Battaglia unitaria13

Page 1

BATTAGLIA UNITARIA

RIELEZIONE DEI CONS. DI FABBRICA

STRUTTURE DI BASE = UNITA' DI CLASSE

ll comitato di coordinamento riunitosi nelle giornate del 28-5 e del 27-7 per un esame della situazione politico-sindacale all'interno del gruppo ha nei suoi documenti conclusivi deliberato ed indicato a tutti i Consigli di Fabbrica delle linee precise e concrete per una globale e totale applicazione dell'accordo raggiunto à febbraio; ha sostanzialmente individuato una serie di carenze (insufficenza di dibattito con i lavoratori — di scambi tra uno stabilimento e l'altro) sulle quali si opererà per superarle attraverso una ripresa di assemblee e riunioni nei prossimi giorni a livello di commissioni.

Tutto ciò prescinde da una chiara linea di resistenza padronale che, in una logica molto più generale .e con intenzioni moralistiche (quasi che i padroni hanno una morale diversa dal profitto) economiche tenta di creare un momento di crisi e di paura per ricuperare il terreno perdutoidiaffrontare il prossimo scontro contrattuale in posizione politica più forte.

Ma se è vero che il movimento deve camminare per non fermarsi su una linea che sarebbe facilmente abbattuta dalle forze reazionarie, è altrettanto vero che la forza del movimento sta nella sua ornanizzazione di classe ed unitaria che la 11 conferenza di Roma ha sancito realizarsi entro la primavera del 1972.

A questi tempi deve corrispondere un modo di fare l'unità di classe di tutti i metalmeccanici e di tutti i lavoratori, cioè essa deve crescere dalle fabbriche (e mesto è aih in atto) e trovare nei Consigli di Fabbrica e nel dibattito con i lavoratori le linee capaci di sconfiggere quelle forze antiunitarie in-

N. 7

settembre 1971

dividuabili a livello politico che niente hanno a che fare con i problemi dei lavoratori ma sono il sostegno di una linea padronale che vuole fare pagare ai lavoratori stessi il crescere di una società piena di disuguaglianze e sperequazioni tra lavoratore e lavoratore, tra settori e settori, tra regione e regione.

L'unità che si vuoi costruire e che i metalmeccanici della FIMFIOM - UILM, a Roma hanno indicato è l'unità di classe, è un sindacato che non può trovarsi d'accordo con questo sistema e curarne dí volta in volta i mali con pezze medicative, ma al contrario deve indicare a tutta la classe operaia la propria condizione di sfruttamento e fare maturare questa presa di coscienza attorno ai contrasti in cui viviamo per combatterli alla radice e realizzare una logica che non può più essere quella del maggior profitto ma un rapporto umano e sociale in cui l'uomo, che produce, sia la considerazione primaria di cui. occorre farsi carico nel programmare ogni processo produttivo e di riforma sociale.

Da questa analisi che da tempo accompagna ed è al fondo delle nostre lotte,. il Comitato di Coordinamento ha deciso di dare oggi una spinta al processo unitario che deve coincidere con una vigorosa ripresa della fase applicativa, a livello di fabbrica, dell'accordo raggiunto a febbraio, con il rinnovamento di tutti i Consigli di Fabbrica del gruppo entro il mese di settembre.

La rielezione di tutti i delegati di gruppo omogeneo deve passare attraverso i sequenti momenti politico-ooeratirische devono essere la base della verifica stessa:

A) Assemblee in tutti i reparti

ed uffici per una presa di coscienza comune dell'espressione politico-sindacale del delegato e del Consiglio di Fabbrica inseriti nei problemi che investono i lavoratori in fabbrica e nella società.

B) Nel momento dell'elezione dei delegati i membri di C.I. dovranno ritenersi' decaduti e potranno essere rieletti come delegati ai pari di ogni lavoratore.

Cl Riconoscimento di fatto nel Consiglio di Fabbrica dell'unico organo unitario di base rappresentativo dei lavoratori per la gestione delle politiche che investono i lavoratori in fabbrica ed investire via via le strutture del sindacato di zona, provinciale e nazionale per pervenire all'unità organica dei metalmeccanici entro i tempi previsti dalla II - conferenza unitaria di Roma (marzo 1971) e ribaditi dalla riunione unitaria dei tre consigli generali (luglio 1971).

Ogni Consiglio di Fabbrica, attualmentein carica è pertanto impegnato ad elaborare un piano di rielezione ed uno statuto di funzionamento per il rinnovo e la funzionalità del Consiglio stesso.

~IP
RoELETTINO DEI, COMITATO DI COORDINAMENTO DEI CONSIGLI DI FABBRICA - GRUPPO FALCI(

NON COMMUOVONO PIU' NESSUNO

Il 30 aprile 1971 è stato approvato in assemblea il bilancio amministrativo 31-12-70 della società acciaierie e Ferriere Lombarde Falck; e non poteva mancare, ancora una volta, la « Ferriera » che ne ha pubblicato l'intera relazione del Presidente tuonando come monito ai lavoratori.

Riteniamo pertanto dí fronte ad un ennesimo attacco di Falck, nei confronti delle giuste lotte dei lavoratori e delle loro famiglie chiarire cosa è avvenuto e soprattutto cosa non è avvenuto in quella assemblea e smascherare i piagnistei padronali che nascondono vergognosi profitti, che la Ferriera evidentemente si guarda bene dal pubblicare.

L'assemblea che investe il contributo di quasi 15.000 lavoratori, è durata un'ora circa, senza nessun dibattito dei 60 presenti, senza sollevare nessuna obiezione sui contenuti politici ed economici di una società così importante nel quadro della nostra regione. A dimostrare qu esta importanza è la denuncia di un fatturato per il 1970 di 120 miliardi e 975 milioni (più del 10 per cento nei confronti del 1969), mentre dal resoconto dell'assemblea pare che gli interventi siano stati solo quelli volti a scongiurare le dimissioni dell'inc. Giovanni Falck da Presidente della società.

Questi 60 presenti non ci interessano molto anche perchè teniamo conto di chi sono e che cosa raopresentano nella società Falck, ad esempio, come si comportano derante l'assemblea. oppure Perchè hanno votato all'unanimità il bilancio anche auando la relazione contiene ad esempio aravi minacce e 'ricatti al diritto di sciopero e alla democrazia nel nostro paese, e senza che nessuno abbia avuto il coranaio di domandare a Falck perchè la lotta durata 5 mesi e mezzo non poteva ad esempio essere evitea o comunque risolta molto prima con meno danno alla nrod"zione e con meno perdita di salario rter i lavoratori (orientamento questo che diamo per scontato).

Mentre è invece compito dei lavoratori respingere le minacce pronunciate in quella assemblea contro il diritto di sciopero ed il modo in cui si attuano gli scioperi, così come è compito dei lavoratori respingere e lottare perchè vengano respinte quelle indicazioni che Falck ed il padronato italiano sperano di attuare nel nostro paese, creando condizioni tali che la politica sociale e sindacale sia regolata con una legge antisciopero oppure con forme dittatoriali fasciste o anche attraverso la repressione contro gli attivisti come avveniva nel passato al fine di avere operai ed impiegati sottoméssi ai proprio volere.

Pertanto riaffermiamo che quando i lavoratori scioperano, hanno il diritto di utilizzare tutte le forme di sciopero che ritengono più confacenti ai propri interessi, certo lo sanno bene i lavoratori che quando scelgono forme di lotta come l'abbassamento del rendimento, il blocco dei prodotti finiti, la articolazione di reparto, di impianto, di dare maggiore danno alla produzione, certo che faceva comodo ai padroni e lo farebbe ancora lo sciopero di 24 ore giornaliere ma d'altra parte lo sciopero è un'arma dei lavoratori e non dei padroni, quindi quando Falck protesta per le forme di lotta attuate, deve sapere che alcuni tempi sono superati e quando si impostano certe piattaforme possibili di soluzioni (come è stato dimostarto) siano più realisti e più moderni, discutano e risolvano i problemi indicati e non costringendo i lavoratori a lottare per oltre 5 mesi e mezzo pensando ad un eventuale tracollo dei lavoratori per cercare di spendere meno.

Lo stesso bilancio invece ha dimostrato che era possibile accogliere le rivendicazioni dei lavoratori.

Nel 1970 si è distribuito lo stesso profitto dell'anno 1969 (L. 120 per azione = 12%). In più' il patrimonio che si denuncia è pari a 185 miliardi 243 milioni, più del

10% sul 1969. Altro problema indicato ad esempio nel bilancio, la spesa di 16 miliardi in investimenti di natura tecnologica per aumentare la capacità produttiva della società sembrano a Falck una grossa cifra; in realtà, trattandosi di una azienda siderurgica dove gli impianti sono assai diversi da quelli che possono esistere in aziende meccaniche, sono estremamente insufficienti, quindi occorreva investire (vedi cosa non è stato fatto al Vulcano) 4i più, secondo noi dobbiamo dire con forza e con convinzione al padrone delle Ferrierè che lo sfruttamento dell'uomo per ottenere più produzione e più profitti non è piu accettato dai lavoratori. .

Una società dove si vuole ottenere più produzione !a si deve ottenere attraverso più investimenti estensivi e non intensivi; occorre ad esempio tenere presente che i turni, lo straordinario, i ritmi di favoro e l'ambiente venno radicalmente modificati. Cosa vuole dire esSére un pioniere nell'affrontare il problema ecologico, ovvero l'inquinamento esterno attraverso la spesa di 2 miliardi, la vernice ed il lucido esterno non sono prodotti che garantiscono la prevenzione di malattie, infortuni e affaticamento dei lavoratori.

Se Falck vuole cercare un contributo di chiarimento con i propri lavoratori (e non solo attraverso il richiamo alle forze governative) la strada la conosce, è in primo luogo l'applicazione corretta e concreta dell'ultimo accordo ed il rispetto degli accordi aià conquistati, esempio vedi CIAD, ecc. Altre strade i lavoratori non ne vedono non ne conoscono, gli operai sanno che tutto quello che avviene che è compreso nei bilanci padronali è frutto del loro sacrificio che capitali e profitti sono loro a crearli; conclusioni: meno minocce, ma rispetto dei lavoratori dei loro organismi rappresentativi.

LE LACRIME
DI COCCODRILLO
Angelo Fumagal I i i

in), la lenti ;ntaso)ssa una imuelli ;ride ente infatnoi conieré per proavo-

Ateotenti orre ge i i di icaldire tare l'in) la ed lotti e di ;rito -Jonopri :rso ve) imo ristaItre ono erai ene Paicío loro mitori nta-

I DATI CHE «LA FERRIERA» NON PUBBLICA

N. B. - Nel 1970 il fatturato totale è stato di 120 miliardi e 975 milioni. Il fatturato per addetto è salito a 9.226.000.

UNITI ad altri 800.000 emigrati in altri paesi ed' al 1.000.000 di disoccupati sono il frutto della nostra politica padronale fondata sullo sfruttamento intensivo degli impianti (straordinari - diminuzione orga« vici - lavoro a turni).

— E' QUESTA L'ECONOMIA CHE SI VUOLE SALVARE?

MANTENERE INTERE REGIONI E ZONE COME SACCHE DI MANODOPERA BASSO COSTO ED ALTO TASSO DI SFRUTTAMENTO?

SAPETE CHE COSA SIGNIFICA LAVORARE ALL'ESTERO, ABBANDONARE LA PROPRIA MOGLIE, FIGLI, CASA E MAGARI ESSERE BASTONATI A MORTE DA QUALCHE FASCI-NAZISTA?

OPPURE LICENZIATI PERCHE' SI E' MANIFESTATO O SCIOPERATO.

ED ESSERE DISOCCUPATI?

Basta leggere le cronache quotidiane: fra i vari divi )gni tanto si scrive:

che una madre, con il marito disoccupato, si è uccisa od ha ucciso i propri figli perchè avevano fame (non mangiavano da giorni!).

Ma ce ne sono tanti di questi casi che non si scrivono: sono TOP-SECRET.

NONOSTANTE QUESTO C' E' ANCORA

CHI FA GLI STAORDINARI E NON CERTO PER UN LUSSO MA PER BISOGNO.

Ma comunque se ci sono i bisogni non può essere u ria alternativa quella degli straordinari (alternativa omicida) ma quella di un salario più equo e per tutti.

In questo periodo il fatturato per addetto è aumentato del 70,7%

II costo del lavoro per addetto è aumentato in tutto il periodo del 38%

Il costo del lavoro sul fatturato è in continua diminuzion0

400 MILA LAVORATORI ITALIANI IN GERMANIA

Alla fine dello scorso mese di giugno, i lavoratori italiani in Germania assommavano a 404.000 (309.200 uomini, 95.200 donne), pari al 18,6 per cento delle forze di lavoro straniere nella Repubblica Federale. Il dato è fornito dal bollettino dell'ufficio stampa del governo di Bonn, che ;ottolinea come il numero degli occupati stranieri sia aumentato di 330.800 unità (+ 18 per cento) dal giugno dello scorso anno al giugno 1971. Attualmente, lavorano complessivamente nella Germania Federale 2,17 milioni di stranieri. Oltre ai 400 mila italiani ci sono 261 mila greci, 183 mila spagnoli, 55 mila portoghesi. 11 23,8 peg cento della mano d'opera straniera è costituita da donne. NELLA FOTO: un operaio al lavoro in una miniera.

I DATI RP RTATI SONO STATI PRESI DAL GIORNALE FINANZIARIO PADRONALE « IL SOLE-24 ORE ANNO 1964 1965 1966 1967 1968 1969
Fatturato (milioni di lire) 75.650 80.390 . 85.844 98.831 105.967 112.227 ~Costo lavoro (milioni di lire) 25.564 28.978 29.794 32.984 33.490 35.470 Fatturato per addetto 4.870.000 5.556.000 6.026.000 7.125.000 7.847.000 8.314.000 Costo del lavoro per addetto 1.903.000 2.002.000 2.091.000 2.337.000 2.480.000 2.628.000 Costo del lavoro sul fatturato in % 39% 36% 34,7°/o 33,3% 31,6% 31,6%
o o

ANCHE AL VERTICE L' UNITA' CAMMINA

Documento conclusivo del Consiglio Generale Unitario

FIM-FIOM-UILM

Il Consiglio Generale Unitario dei metalmeccanici approva la relazione presentata dalle segreterie FIM-FIOM-UILM. Il Consiglio generale ritiene infatti che la scelta dell'unità sindacale contenuta nella relazione e confermata dal dibattito sia la risposta politicamente più adeguata che la classe lavoratrice possa dare alla attuale fase di riflusso della vita politica del nostro paese oltre che l'indispensabile strumento per l'affermazione di una linea rivendicativa tendente a cambiare l'organizzazione capitalistica del lavoro e di una iniziativa per le riforme diretta a modificare alla radice le strutture economche e sociali del nostro paese nonchè a realizzare equilibri di potere più avanzati a favore dei lavoratori. In questo quadro il Consiglio Generale dei metalmeccanici ritiene che la scelta dell'unità è oggi un obiettivo politico da perseguire e realizzare in tempi brevi; in tale senso conferma che i tempi decisi dalla 2' conferenza dei metalmeccanici e coincidenti con le ir,otesi formulate dalle Confederazioni nel secondo incontro di Firenze, possano essere mantenuti dall'intero movimento sindacale e comunque essi impeanano i metalmeccanici. Per contribuire alla realizzazione dell'unità dell'intero movimento sindacale, il Consiglio Generale impegna tutte le strutture di fabbrica provinciali e 'nazionali unitarie 'e di ornanizzazione. a promuovere un dibattito unitario di massa che attraverso un contributo originale ed autonomo della cateaoria, consenta il superamento dei dissensi re"1strati dal documento interconfederale, nell'amhito delle indicazioni formulate dalla relazione introdieiva.

Il Consiglio Generale sottolinea aiiindi l'esigenza che. per il rarialunnimento - aenerale dell' unità sindacale, i metalmeccanici assu-

mano iniziative che affermino irreversibilmente per tutto il movimento la prospettiva unitaria.

Pertanto il Consiglio generale unitario decide di:

costituire un comitato esecutivo unitario composto dai tre esecutivo nazionali FIM-FIOMUILM, integrato con 15 rappresentanti dei consigtl di fabbrica;

nominare una commissione che prepari la bozza di statuto del sindacato unitario dei metalmeccanici, il regolamento per l'avvio della fase congressuale e le tesi per il congresso costitutivo, composta da 27 ranoresentanti della FIM-FIOM-UILM;

realizzare per il 1972 il tesseramento unitario attraverso una tessera unica garantendo il collegamento politico ed organizzativo con le confederazioni at-

traverso la ricerca delle soluzioni possibili sulla base delle proposte avanzate dalla relazione.

Il consiglio generale decide di riconvocarsi entro la prima metà di ottobre per procedere ad una sintesi del dibattito svoltosi nella categoria che rappresenterà il contributo dei metalmeccanici al dibattito generale per la individuazione di una risposta unitaria ai problemi ancora aperti.

Il consiglio generale dei metalmeccanici infine esprime la sua fiducia nella capacità delle centrali confederali di svolgere in questo momento difficile un deciso ruolo di direzione del processo unitario, teso al superamento dei dissensi manifestatisi negli incontri interconfederali a realizzare un generale avanzamento del processo di unità sindacale di tutti P lavoratori.

T,es..eR — 87P 82 ine

Bolzano Conquistato positivo accordo

Conquistato un accordo che qualifica . lotta condotta.

75 giorni di sciopero, diverse manifestazioni, solidarietà cittadina e politico-amministrativa locale, ma soprattutto una nuova coscienza e forza dei 1800 lavoratori delle Acciaierie hanno modificato una realtà coloni. stica aziendale e provinciale.

L'accordo raggiunto al di là della positività dei singoli punti (9 paghe di posto:. regolamentazione dei declassamenti, 40 ore per gli impiegati a partire dal febbraio 1972, con una tappa dal 1° agosto 1971 a 41 ore) è stata una sconfitta della linea di Falck di svuotare la forza dei lavoratori di Bolzano con continue repressioni e minacce e di svuotare il contenuto dell'accordo raggiunto a febbraio negli altri stabilimenti Falck.

E' chiaro come, se a Bolzano i lavoratori non fossero riusciti a passare su alcuni punti qualificanti. migliorando l'accordo stesso di febbraio, anche negli altri stabili-

menti cí sarebbe stato una sconfitta dí quanto i lavoratori intendono applicare nei tempi e con gli strumenti previsti dall' accordo stesso.

Ora i tempi si sono unificati in una comune forza applicativa alla quale occorre lavorare in stretto coordinamento per respingere tentativi di ricupero ed offrire un fronte più compatto ed unito.

A Bolzano, come a Sesto, Falck è stato sconfitto non solo sul piano rivendicativo aziendale, ma anche sul piano politico, la lotta dei lavoratori delle Acciaierie ha saputo imporre nei confronti della classe politica amministrativa locale, alle forze clericali ed alla stessa stampa una verifica con la classe operaia che ha visto i partiti democratic e diverse forze clericali prendere una chiara posizione di completa solidarietà con i lavoratori delle Acciaierie partecipando anche alle nostre manifestazioni ed assemblee in fabbrica.

RITARDI CHE NASCONDONO

UNA REALTA' OMICIDA

A sette mesi dalla conclusione di un accordo, fra cui al punto organici (uno dei più qualificati) l'azienda ha assunto l'impegno di pubblicizzare in ogni impianto produttivo gli stessi con le relative riserve, e mentre a Bolzano è impegnata (e lo verificheremo) a farlo entro settembre negli altri stabilimenti ancora nulla è stato fatto oppure in qualche caso dove è avvenuto è stato svuotato il contenuto dell'accordo.

Eppure pubblicare un organico non è un onere economico, a meno che non si voglia nascondere che l'organico è insufficiente, che gli operai sono costretti a fare sal-

Richiesta

d' incontro ali' Assolombarda e Direzione

FIM-CISL - FIOM-CGIL - UlLM-UIL

Coordinamento Gruppo FALCK

Sesto S. Giovanni, 30.8.1971

Spett.le

Associazione Industriale Lombarda

Via Pantano, 9 MILANO

p. c.

Spett.le Direzione Generale

A.F.L. FALCK

Corso Matteotti, 6 MILANO

Spett.li

Consigli di Fabbrica

Gruppo FALCK

LORO INDIRIZZI

Oggetto: richiesta d'incontro.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, sono a chiederVi con urgenza un incontro con la Vostra associata Società A.F.L. Falck per discutere e definire i seguenti problemi:

ti mortali ed a subire un maggior carico di lavoro, per cui pubblicare gli attuali organici significa dimostrare la politica omicida premeditata nei confronti della salute dei lavoratori; per cui a questo punto è sì un onere economico, fatto pagare fin'ora ai lavoratori.

Ogni uomo in meno sono 3 milioni e mezzo di costo risparmiato' e visto che gli operai italiani, nonostante gli scioperi non sono poi dei lazzaroni, come qualcuno vuole fare credere, ma se lo guadagnano il pane, e por c'è sempre l'incentivazione del cottimo e l'articdo 4 8 che ci pensano a fare più produzione, perchè assumerne altri?

di fronte ad una graduale smobilitazione in atto presso gli stelilimenti Vulcano e Porta Romana, garanzie precise di occupazione a parità di mansioni e salario del personale trasferito in altri stabilimenti sociali; chiarificazione nella fase applicativa dell'accordo aziendale raggiunto a febbraio, su l'interpretazione e l'applicazione in particolare dei seguenti punti: — declassamenti — premio di produzione ed altri.

In attesa di un Vs. pronto e cortese riscontro, cogliamo l'occasione per distintamente salutare.

p. la FIM-CISL p. la FIOM-CGIL (D. Aluvisettil (A. Fumagalli)

o. la UILM-UIL (Donato Di Meo)

QUALIFICHE E LAVORO: UN DECRETO DEL PRETORE

Nessun lavoratore è tenuto a prestazioni diverse ed inferiori a quelle previste dalla propria qualifica, e non deve esser colpito da provvedimento disciplinare se oppone un diniego. .Questa la sostanza di un decreto istruttorio emesso oggi dal pretore di Genova, Giovanni Russo, all'indirizzo della « Standa Grandi Magazzini », citata in giudizio dai sindacati di categoria della CGIL, CISL e UIL in base all'art .15 dello Statuto dei Lavoratori.

Il decreto è immediatamente esecutivo, nonostante la possibilità di ricorso, e la sua inottemperanza è punita ai sensi del Codice penale. Devono esser quindi revocati i provvedimenti disciplinari presi dalla « Standa ».

L'azione legale dei sindàcati aveva preso le mosse dalla rottura, il 30 marzo, delle trattative con la Rinascente », la « Upim », la SMA » e la « Standa » che avevano respinto richieste di revisione degli organici e delle qualifi-

C'erano stati degli scioperi. seguiti da lettere di contestazione, multe e ammonizioni definite arbitrarie daí sindacati.

SENTENZE
BATTAGLIA UNITARIA è
il giornalino di tutti i lavoratori del Gruppo Falck ed Acc. Bolzano.
Esso è pertanto aperto a tutti i dibattiti.
Con questo numero si vuole sopratutto aprire un ampio dibattito sull' unità sindacale.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.