Milano 19(91)

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TVII LAI/

Una rete intrecciata di norme che regolamentavano i rapporti tra pubblico e privato e che riguardavano la sfera amministrativa e politica..

A Milano questo segmento della vita. civile conosceva, da sempre, una particolare vivacità, una particolare inclinazione alla sperimentazione all'innovazione.

Privato e pubblico interagivano con intensità e rapidità tali da riuscire a produrre norme più moderne e adeguate, nuovi modelli spesso imitati altrove. Poi, però, una frenesia mercantile ha invaso la vita politicoimprenditori al-amministrativa milanese raggiungendo soglie patologiche che hanno reso piuttosto obsolete anche le regole di più recente concepimento: in pratica le norme non erano più tanto gradite, erano diventate zavorra, pastoie che limitavano la libertà "d'intrapresa" sia economica che politica.

Erano gli anni Ottanta, un periodo che il calendario della storia sembrava aver concepito appositamente per far andare in corto circuito un modello di organizzazione della vita civile in questa città.

Nascevano così altre regole non scritte, spesso in palese contrasto con quelle ratificate dalle carte ufficiali e sbandierate ai congressi di partito e alle assemblee istituzionali, era la prassi a rendere più "efficiente e competitivo" il sistemaMilano. Nasceva - eleggendo subito Milano come propria capitale - la doppia morale della politica dal senso pratico, quella che risolveva i problemi, realizzava gli obiettivi (più i propri che quelli dei cittadini), quella che consentiva di annun:iare con orgoglio "la nave va'. Giampiero Rossi

SEGUE A PAGINA 19

In principio c'er le regole

MANIFESTIAMO PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE

Lunedì 30 novembre dalle ore 18 alle 20 i cittadini di Figino e di Pero hanno manifestato davanti a Palazzo Marino contro il costruendo impianto di incenerimento a Figino ai confini con Pero. Nel volantino diffuso tra i cittadini da parte dei Comitati di Pero e Figino si legge: "...Il Sindaco di Milano interrompe la raccolta differenziata dei rifiuti e vuole privatizzare 1'AMSA, questo significa megainceneritore ancora più grande e riapertura delle discariche, ovvero permettere al grande potere economico di fare più profitti contro la salute dei cittadini (la nostra)". Altri temi che vengono avanzati dal volantino sono: "...perché i comuni vicini e le periferie della grande città siano integrati in un piano provinciale perché i rifiuti eccedenti le 350 ton. bruciate dal vecchio inceneritore, vadano da un'altra parte (Milano deve avere più inceneritori e non uno solo a Figino). Perché vogliamo che il vecchio impianto di Figino sia smantellato e sostituito da un bosco. Perché vogliamo che il nuovo impianto sia fatto con le tecnologie di sicurezza più avanzate. Perché vogliamo sia fatta la valutazione di impatto ambientale su tutta l'area circostante il megainceneritore (50 km quadrati)".

I Comitati

Emergenza profughi in via Gorlini

L!l'immobile comunale di via Gorlini 1, ex laboratorio del Politecnico lasciato libero alla fine del '96, successivamente assegnato ai Servizi Sociali e affittato all'Esercito della Salvezza, che doveva farne un centro di accoglienza per cittadini italiani e stranieri in difficoltà dopo averlo adeguatamente trasformato (secondo quanto definito nella convenzione), restituito dopo circa un anno e mezzo (troppo costoso adeguare l'ex laboratorio a pensionato anche per la presenza di notevoli quantità di amianto nelle strutture?) è tornato in carico al Demanio

che lo ha trasformato per qualche mese in deposito copertoni.

Indicato dai cittadini come sede di biblioteca comunale, richiesto dalla Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare per la realizzazione di un progetto che prevede la realizzazione di un centro diurno per i propri associati e di una biblioteca aperta al territorio, è tornato in carico ai Servizi Sociali per far fronte all'emergenza profughi.

Ai primi di novembre sono iniziati i lavori di sgombero dei copertoni e la Protezione Civile ha provveduto alla realizzazione delle opere

essenziali (come la realizzazione di un blocco di servizi esterni, quelli interni erano del tutto insufficienti) e alla fornitura di letti, materassi e coperte per poter aprire il centro. Il 17 novembre il centro ha accolto i primi ospiti, 32 persone di cui 14 bambini, 7 ragazzi, 3 adolescenti e 13 donne (il centro è destinato esclusivamente a donne e bambini, gli uomini sono ospitati in via Novara).

Il 27 sono arrivati altri 32 bambini e 9 donne, portando così a 78 il numero degli ospiti.

SEGUE A PAGINA 9

nell'interno: a pagina 4 e 5 notizie dal quartiere San Siro

nell'interno: a pagina 10 e 11 speciale bimbi

nell'interno: a pagina 16 Giovanni Garutiriscopriamo l'altra Europa

E BUON ANNO A TUTTI
MENSILE DI INFORMAZIONE-POLITICA-CULTURA
ANNO
POSI'.
27 ART. 2 LEGGE 549/95 MILANO LIT. 2.000
XXII DICEMBRE 1 998 N. 1 1 SPED. IN ABB.
COMM.

FESTA DEL PENSIONATO

Il 29 ottobre u.s. si è svolta la 4A Festa del pensionato CISL. La prima parte della giornata è stata dedicata al tema "Quale Accoglienza". La relazione è stata svolta dal dr. Antoniazzi, il quale ci ha illustrato qual'è oggi la realtà di Milano, la città più ricca d'Italia, dove esistono problemi di povertà e di emarginazione. Dopo il dibattito, momento di pausa per il pranzo e poi il ballo! La lotteria ha premialo molti presenti, ma alla fine tutti hanno avuto un dono: le signore una piantina fiorita, segno di gentilezza, e i signori un metro con il simbolo F.N.P. Un cordiale saluto.

Apche gioco stiamo giocando? Forse a Risiko, con le ersone al posto dei carrarmati, con un solo obiettivo al posto dei tanti scritti dietro le carte di un unico mazzo: conquistare il mercato di questo o di quel bene al solo fine di "fare" più soldi. Non vorrei essere catastrofica, ma viviamo in un mondo che sa prendere decisioni solo in termini monetari: ogni bene è tale solo se lo si riesce a stimare in Lire, Euro o qual valuta si voglia; ogni progetto si attua solo se il bilancio economico finale è positivo. Ma tutto il resto? Perché nei processi decisionali non entrano mai in gioco obiettivi quali il miglioramento della qualità della vita la protezione dell'ambiente, la diminuzione dello stress, l'aumento della cultura, la difesa dei diritti umani? Che ce ne facciamo delle tasche piene quando viviamo tra gente triste, sfruttata, annoiata dalla vita e dai problemi che l'assilla (tasse!)?

Tra le mura accademiche ho sentito spesso parlare di processi decisionali ed economia dei beni pubblici (che bene è il miglioramento della qualità della vita?).

Ciò che insegnano è un principio fondamentale: il bene pubblico non ha prezzo, il suo valore non è stimabile in termini monetari. Se un

LE COOPERATIVE CHIEDONO CHIARIMENTI PER I BANDI DEI BOX

Spettabile Redazione, la cooperativa Torrazza e altre hanno inviato all'assessore Giorgio Goggi la richiesta di un incontro urgente dove si dice: "... La nostra cooperativa ha presentato domanda di partecipazione alla gara per tre aree, avendo in precedenza raccolto alcune centinaia di prenotazioni. Dall'apparizione sulla cronaca milanese del "Corriere della Sera" di domenica 15 ottobre dell'articolo che annunciava la sospensione del bando da parte del TAR della Lombardia, siamo subissati di richieste di spiegazioni da

bosco ha 100 alberi e ogni albero sul mercato (della legna!) vale 1 milione, è una follia affermare che il bosco vale 100 milioni! Pertanto i luminari della materia insegnano che per decidere quale alternativa scegliere tra tanti progetti attuabili, innanzi tutto si devono individuare gli obiettivi che si vogliono raggiungere, in secondo luogo si cercano gli indicatori per misurare questi obiettivi. Per esempio se un obiettivo è minimizzare l'inquinamento, un suo indicatore può essere il valore delle concentrazioni delle emissioni che si verificherebbero nel caso in cui si scelga un'alternativa piuttosto che un'altra. Terzo si deve decidere un criterio di misurazione unica tra gli indicatori individuati perché, ben si sa, non si possono sommare le pere con le mele!

Pertanto si determinano dei livelli di soddisfazione relativi ai valori misurati di ogni obiettivo: ad esempio l'obiettivo di minimo inquinamento vale zero se le emissioni sono uguali a 20, vale 0.2 se sono uguali a 15, vale I, cioè il massimo se sono uguali a 3. Infine sommando i valori delle "soddisfazioni" di tutti gli obiettivi, si crea un ordinamento tra le alternative in gioco e si è così in grado di decidere. Se scelgo dei buoni obiettivi e attri-

ATM, RIPRISTINA IL NUMERO LATERALE

da venerdì 11 dicembre a giovedì 17

n° 16888208 specificando cognome, indirizzo e la causale "per abbonamento" intestato a: Editrice Milano 19 Soc. Coop. R.L.

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Registrato al Tribunale di Milano al n°388 dal 1/11/1978 Codice Fiscale 05852820157

LA COLLABORAZIONE E' APERTA A CHIUNQUE. LETTERE E MANOSCRITTI NON FIRMATI VERRANNO CESTINATI Milano giornali di Zona Il Quartiere Garibaldi-Zona 2 -La Voce di Zona 3 ll Dialogo - milanmette - ABC - Zona NoveLa Conca Tra Navigli Ä Orizzonte diciiimette Ä Milano 19

Stampa Il Guado S.c.r.l. Ä

parte dei prenotati, ai quali non sappiamo dare risposta. Non avendo alcuna comunicazione di conferma o di smentita da parte dell'Amministrazione ed avendo sostenuto spese non indifferenti per partecipare alla gara indetta dal Comune, la nostra cooperativa chiede all'assessore un incontro con molta urgenza, per sapere come si intenda affrontare da parte dell'Amministrazione questa complicata e delicatissima vicenda.

La Torrazza cooperativa edilizia il presidente Maurizio

aro Milano 19, giacché raccogli ed invii a chi di dovere le lagnanze e le proposte dei cittadini, vorrei chiedere chi e perché ha abolito l'uso dei numeri degli autobus sulle fiancate degli stessi. Quando si sale e scende di corsa da un mezzo all'altro, e non ci è dato di leggere il numero posto in testa o in coda all'automezzo, specie dove ne transitano tanti, sbagliare è facile, per cui si rimpiange di non avere quel piccolo "accertamento" al momento di salire. Si può chiedere di ripristinare il numero laterale? Grazie. Tommaso Di Paolo

buisco loro un coefficiente di importanza relativa sufficientemente elevato, la scelta cadrà sull'alternativa che realizza il miglior compromesso tra tutti gli aspetti che considero.

Ma se l'obiettivo economico (massimo profitto) vale dieci volte l'obiettivo ambiente (minimo inquinamento) sarà alta la possibilità di scegliere il progetto che inquina di più pur rimanendo entro i limiti stabiliti dalla legge. Che vantaggio collettivo si può avere?

Se l'obiettivo economico varrà dieci volte l'obiettivo sicurezza e diritti del lavoratore, la probabilità che il lavoro di manifattura venga effettuato in condizioni precarie e che venga sottopagato sarà sempre alto! Viviamo in un paese libero e non si può impedire alle gente di decidere come meglio crede: falso! Viviamo in un paese libero, siamo uomini liberi, ma se accettiamo di vivere in collettività (l'abbiamo scelto noi!), e non si parla di città o nazioni, ma di Europa e mondo intero, non abbiamo nessun diritto di scegliere solo in relazione a noi stessi, alla nostra vita, al nostro orticello da lasciare in eredità ai nostri figli. Dobbiamo pensare più in grande, allargare le nostre menti nel tempo (si sa che se oggi tagliamo i boschi, domani non avremo

nulla che consumerà la nostra anidride carbonica!); nello spazio (se c'è un buco nell'ozono in Australia, il clima cambia anche in Europa!); alle persone (se sfruttiamo gli asiatici per i nostri interessi, l'Asia sarà sempre un problema e non si svilupperà mai!). E' necessaria una politica che detti dei criteri di decisione "equi e solidali", che renda tutti liberi, che impedisca certi comportamenti, che ci aiuti a staccarci dal nostro spesso unico obiettivo: i soldi.

E' necessaria una sana politica che tuteli l'ambiente e di conseguenza la nostra salute: non si aspettino i disastri idrogeologici per affermare che non si deve costruire alle pendici dei monti; non si aspettino le misurazioni delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera per scoprire che le autostrade nei pressi dei centri abitati nuocciono alla salute. Ma resto comunque dell'idea che la politica, per quanto necessaria, non è sufficiente per eliminare le tante ingiustizie che ci circondano.

Dobbiamo essere noi in fondo a non dover accettare di partecipare a certe forme di progresso che poco tutelano i diritti umani e il nostro pianeta e perseguono, invece, obiettivi che non ci permettono di vivere nel modo migliore.

Dove trovare Milano 19

Il nostro giornale lo si può trovare in vendita presso le edicole delle seguenti vie: via Isernia, via Cimabue angolo via Collecchio, via Diomede (Lampugnano), via Silva Angolo Monte Bianco, piazza Stuparich, piazza Segesta, via Cechov 20, via Chiarelli, via Betti n. 48 e n. 175. Vi consigliamo di richiederlo per tempo al vostro edicolante o segnalarci altre edicole a voi più vicine.

Posta del QT8

Vi ricordiamo che la redazione di Milano 19 ha predisposto nel QT8 due punti di raccolta dove consegnare le vostre segnalazioni (sono ovviamente graditi articoli, foto e notizie riguardanti il quartiere) entro il 15 di ogni mese presso: Latteria Caloni Daniele, nel mercato comunale di via Isernia, e La gelateria di Piazza Stuparich (Comitato "Quelli della 19")

Potete scrivere anche all'indirizzo email: molval19@pdsi.net

via S. Michele del Carso 26 - via S. Gimignano 13/a - piazza Monte Falterona 3 - via Zanzotterra 12piazza Baiamonti 1

da venerdì 18 dicembre a giovedì 24

via Rasori 2 - via Forze Armate 386 - via Forze Armate 4 - via Monte Rosa - via Canonica 6 da venerdì 25 dicembre a giovedì 31

piazza Vesuvio 14 - largo Giambellino 131 - via Rembrandt 22 - piazza Gioisia Monti 9 - via Quarenghi 40 /1

Notturna (sempre) dalle ore 21 alle 8,30:corso Sempione ang. piazza Firenze - oppure viale Ranzoni 2

Guardia medica: tel. 34567

Questo servizio viene espletato in sostituzione del medico di base, nei giorni feriali dalle ore 20,00 alle ore 8,00 e il sabato e prefestivi con inizio dalle ore 14,00 la domenica e festivi dalle ore 8,00 alle ore 8,00 del giorno successivo.

Raccolta del sangue a cura Domenica 13/12 do le parrocchie Rosetum via Pisanello 1 - S. Romano via Falck 1

INDIRIZZI UTILI

Polizia Soccorso Pubblico - Tel. 113 Commissariato via Novara, 199 - Tel. 48201900

Carabinieri - Tel. 112 Vigilanza Urbana via Quarenghi, 21 (solo di giorno) Tel. 38001850

Vigili Urbani (centrale) Te1.7727 I

Vigili del Fuoco Tel. 115

AEM Guasti gas Tel. 5255

AEM Guasti elettrici Tel. 3692 ENEL Guasti elettrici Tel. 38861

Acquedotto comunale Tel. 4120910 Pronto soccorso ambulanze Tel. 118 Croce Bianca via Betti, 62 - Tel 3085345 Servizio medico a domicilio (a pagamento) - Tel. 3883

Azienda USSL 41 sedi: via Castelvetro, 32 Tel. 330291 via Novara, 1 - Tel. 3329.744-745 via Quarenghi, 21 Tel. 33029.740-742

SERT - via Albenga, 2 Tel. 33029.740-742

Consultorio - via Albenga, 2 Tel. 33029.738 Ufficio Anagrafevia Quarenghi, 21Tel. 38000414

Consiglio di Circoscrizione (CdZ) 19 - via Quarenghi, 21 Tela 38001531 - 3800153438001536-38001622

Motorizzazione Civile via Cilea, 119 - Tel. 353791

La redazione è aperta al pubblico il primo lunedì di ogni mese dalle ore 17.30. Telefono: 02 - 3539458 (segreteria telefonica)

IVI tu,aast ptatit altil mut ci scrivono... dicembre 1998 Inviare le lettere firmate con firma riconoscibile a: Redazione di Milano19 Via Appennini101/B 20151 Milano FARMACIE DI TURNO Zona Ovest Mese dicembre 1998 e gennaio 1999 dalle ore 8,30 alle ore 21,00 OBIETTIVO SOLDI: VIVIAMO IN UN MONDO CHE VIVE SOLO PER IL DENARO anno XXII dicembre 1998 Direttore Luigi Volpe Rinonapoli Direttore Responsabile Marco Tadini Coordinatore redazionale Giovanni Farina Redazione Ä Luciano Amato; Franco Bulbo; Daniela Barzaghi; Michele Cianci; Leonardo Clema; Ermes Cordaro; Giulio Fantuzzi; Bruna Fusi; Barbara Garlaschelli; Delia Oppo; Edy Rulli; Giovanni Spinelta; Lorena Tadini Progetto grafico e impaginazione Walter Molinaro Fotoreporter Marco Tadini Amministrazione Silvana Ciarmoli UNA COPIA £. 2.000 Abbonamento annuo, 11 numeri, £ 20.000 Abbonamento sostenitore libero Per l'abbonamento inviare l'importo a mezzo C.C.P.
Corbella (MI) Via Pablo Picasso tel. 02 97211.1 a R.A.
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Lqesperienza dei Convitti v scuola Rinascita (creati . in primo luogo dal Prof. Luciano Raimondi che con Al e Alonzi organizzò le prime formazioni partigiane in Valsassina dopo l'8 settembre 1943), é anche oggi basilare per il rinnovamento della scuola italiana.

Un aiuto concreto alla nascita e sviluppo dei Convitti fu anche dato dal nostro compianto Dottor

I

Convitti Rinascita

L'esperienza delle scuole aperte autogestite ed il loro legame con il mondo del lavoro

Convitto per orfani di partigiani e di caduti del lavoro e alla Rosa di Varese un villaggio per ragazzi ispirato all'esperienza americana e nordeuropea e agli ideali pedagogíci della Resistenza.

I primi operai e contadini usciti dai Convitti scuola Rinascita poterono così entrare nelle Università, testimoni di un nuovo assetto fondato sulla democrazia e sul lavoro che la Resistenza intendeva dare al Paese.

I Convitti erano infatti scuole aperte alla realtà esterna, autogestite, in cui l'educazione civile (cioè i diritti e doveri del cittadino), il lavoro e le scienze naturali erano alla base del principio educativo.

zati in corsi professionali adatti alle loro possibilità; 150 orfani di partigiani e di deceduti in guerra, con istruzione e assistenza completa. Migliaia di ex partigiani e patrioti, ragazzi e ragazze, reduci dai campi di sterminio nazisti e dalle guerre di aggressione fasciste, orfani e figli di lavoratori vissero l'esperienza didattico pedagogica dei Convitti fondata su una democrazia reale e sulla severità degli studi, essendo richiesta la media del 7 nelle scuole secondarie e del 27/30 agli studi universitari.

Tra il génnald é il rtiàrzo 046 si aprirono s1 ' rOntitti scuola Rinascita per ex partigiani e reduci a San Remo, Reggio affilia, Cremona, Torino, Novara, Bologna, Genova e Roma.

Tra il giugno e il dicembre 1947, fu inaugurato a Venezia il

Ed erano a specializzazione

regionale: Genova Istituito nautico. Reggio Emilia Corsi di agraria. Novara Corsi di risicoltura.

San Remo Turismo e così via.

Nel luglio 1948 Fanfani, ministro dei Lavoro, telegrafò il suo "apprezzamento per i brillanti risultati conseguiti e per il lodevole contributo dato dai Convitti Rinascita alla ricostruzione del Paese".

Basti pensare che il solo Convitto di Milano'dopo dieci anni di attività potrà vantare questi risultati:

153 partigiani e reduci con abilitazione, maturità o laurea; 1176 ex partigiani e reduci specializzati in rami tecnici e di mestiere; 218 mutilati e invalidi specializ-

Veniva così applicato l'art. 34 della Costituzione repubblicana prima che fosse formulato. Esempi concreti unitari e democratici di scuola viva, partecipata a tempo pieno, formatrice di uomini consapevoli dei propri diritti e doveri, dotati di cultura e professionalità, i Convitti privilegiarono l'insegnamento a carattere scientifico e sperimentale e i legami diretti con la produzione e il mondo del lavoro.

Ulisse Guzzi, allora Presidente dell'ANPI di Lecco, e dal concittadino Prof. Sironi che.ne fu preside. Il primo Convitto per ex partigiani . nacque nel, giugno 1945 a Milano Affori come scuola democratica di preparazione al lavoro per contribuirè alla ricostruzione del PaeSe distrutto dalla guerra fascista e ridotto alla fame e alla rniQizyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA:ia"più ntra. Questo Cohvitto fu inauguratò il 14 agosto dal Sindaco di Milano Antonio Greppi, dal Governatore militare ' alleato Colonnello Charles Poletti ("Questi banchi sono le vostre nuove trincee") e dal Provveditore agli studi Basso ("Questa é la scuola 'della nuova Italia").

Basti ricordare il Centro di orientamento agli studi e alle professioni diretto dal Prof. Musatti, il Gruppo naturalistico Rinascita, il Corso di arti grafiche, la Cooperativa Rinascita, il Centro di studi storici, il Giornale murale, il lavoro manuale obbligatorio, il Coro del Convitto col disco "Canzoni della Resistenza e della libertà" e, infine, una lettera del preside Antonio Sironi del 17 gennaio 1964 al Tubettificio Ligure di Abbadia con la quale chiede "duecento barattoli che serviranno alla costruzione di camere oscure e periscopi a titolo di esercitazioni tecniche e scientifiche".

Del preside Sironi, premiato alla memoria dal Consiglio Comunale di Lecco per il 1983 come cittadino benemerito, così ne parlò Glauco Zaniboni: "...Attraverso la lettura greca e latina ci avviò all'esercizio dello spirito critico, a non dare mai per acquisite antiche certezze, ad ' essere tolleranti, e non essere disponibili ai compromessi, ma anche ad essere pronti a capire gli errori altrui ma soprattutto i nostri. In altre parole ad essere uomini".

I Convitti affrontarono per primi il complesso problema della scuola/azienda realizzando corsi

professionali "non solo di dimostrazione tecnica e saltuaria esercitazione ma di vero e proprio addestramento alla produzione scientificamente studiata nella sua progressione e continuamente aggiornata nella sua tecnica".

La scuola/azienda, cioè la scuola di produzione organizzata come un'azienda, è ancora la base per riformare la scuola fondandola sul lavoro e ricorda le botteghe artigiane rinascimentali.

Anche secondo il principio educativo gramsciano la scuola seriamente riformata deve poter formare uomini superiori di tipo rinascimentale, egemoni rispetto alle strutture da essi stessi create e capaci - nelle condizioni nuove della società industriale moderna - di tenere in mano il proprio destino e di saper trovare un significato più ricco e degno dell'esistenza individuale e della

vicenda storica collettiva. Di una scuola democratica capace di far acquisire ai nostri ragazzi e in vista del duemila, attitudini e capacità generali al lavoro autonomo e creativo se ne sente, certo molto bisogno.

Perciò quasi dieci anni fa, abbiamo costituito l'Istituto Didattico pedagogico della Resistenza allo scopo di far conoscere l'esperienza didattico pedagogica maturata nei Convitti scuola Rinascita di tutta Italia e di contribuire allo sviluppo antifascista, democratico e pluralistico della scuola e della società, basato sulla Costituzione repubblicana.

Ora questo istituto, che ha sede in Milano via degli Anemoni 6, ha aperto le iscrizioni a tutti coloro che ne condividono gli scopi statutari, anche se non convittori per ragioni di età.

e si ss.so sto! OSO ~N dicembre 1998 M i luituNi pagina 3
io MILANO ENERGIA .s.r I - TERMOGESTIONI Via Lucilio Gaio, 5 - 20151 Milano Tel. 02/3087128-3088889-3087163 - Telefax 02/3087481

Fondazione Don Carlo Gnocchi - ONLUS Comunità

di via Paravia

San

Siro, lo stadio,

l'ippodromo e... le case popolari

a verde palazzina dei 71 di via Paravia, da qualche nno a questa parte, ha ripreso ad essere abitata e piena di vitalità. Ma cosa si è inserito in quell'edificio che da oltre dieci anni era inutilizzato? La gente del quartiere avrà notato che intorno al settembre del '92 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'immobile e, dopo circa un anno, un gruppo di persone disabili è venuto a risiedervi. Era nata la seconda Comunità-Alloggio voluta dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi.

Una Comunità-Alloggio è una struttura residenziale che accoglie persone, in questo caso disabili, che hanno affinità elettive, oppure che hanno alla base un contenuto di problematiche identiche, vale a dire, come appunto il nostro caso, l'assistenza alle persone disabili. Anche se, come vedremo, non si tratta di sola assistenza.

Una Comunità-Alloggio, per disabili gravi, è un sistema organizzato su un modello simile a quello famigliare, nel senso che deve sembrare sempre più una casa anziché un istituto. Anche se deve offrire e garantire servizi atti a soddisfare ed esaudire necessità assistenziali, riabilitative ed inserimento nella vita sociale.

Quando si pensa a S. Siro sono tre le cose che vengono subito in mente: lo stadio, l'ippodromo e le case popolari.

Queste costituiscono un quartiere-paese con seimila famiglie, dove tutti si conoscono e si incontrano ogni giorno, dove i più anziani hanno in comune ricordi importanti: la guerra, la resistenza, le grandi fabbriche milanesi e dove i giovani purtroppo non hanno punti di riferimento, luoghi di incontro dove conoscersi e crescere insieme. Dieci anni fa è nato dalla volontà di un gruppo di abitanti, un "Comitato di quartiere", costituito in gran parte da donne combattive e determinate, che organizza i cittadini e si confronta con le istituzioni su tutti i problemi che un quartiere popolare presenta: abusivismo, ristrutturazioni, nuovi immigrati, sicurezza. Anni di lotte senza mai stancarsi. E qualche risultato è arrivato: cantieri aperti in tutto il quartiere, le ristrutturazioni di via Mar

Ionio e di via Preneste terminate, l'illuminazione di piazza Selinunte e di via Morgantini, i nuovi lavori in via Abbiati, in via Preneste, in via Morgantini, lo spazio per i cani in piazza Segesta e in piazza Selinunte. Restano ancora molte cose da fare: case da sistemare, ascensori da collaudare, il piccolo giardino della "Resistenza", di Via Mar Ionio da arredare e proteggere, ma si sta operando, con il concorso di SUNIA, CGIL e consiglieri comunali Fiano, Luzzi, Uliano, per ottenere il "Contratto di quartiere" per S. Siro. Contratto finanziato dal governo e scelto dal Sindaco su progetti presentati, per ristrutturare, abbellire e migliorare i quartieri di periferia.

Per ottenere questo Contratto, il Comitato di quartiere non solo sta incrociando le dita, ma continua, come sua decennale abitudine, ad organizzare, premere, fare, confrontarsi, propagandare.

Buon lavoro!

Comitato di quartiere S. Siro

Questi requisiti debbono essere presenti in una struttura come la nostra affinché le persone che vi abitano, possano sentirsi adeguatamente seguite senza essere oggetto di vita passiva, ma anzi divenire soggetti attivi con un preciso ruolo decisivo sia per se stessi che per la società. Divenire, in una parola, autonomi e sviluppare, laddove ciò può essere praticabile, l'autosufficienza.

E' da precisare che autonomia ed autosufficienza non sono l'uno sinonimo dell'altro, bensì il primo esprime un concetto — se si vuole — astratto di volontà e capacità decisionale, mentre il secondo è la concreta possibilità fisica di poter compiere un determinato atto. Ad esempio io ho sete ma da solo non riesco a bere, perciò capire di aver sete, rappresenta l'autonomia, potere o non poterlo fare rappresenta l'autosufficienza (non posso bere da solo se qualcuno non mi aiuta).

L'esempio citato — seppure banale e semplice — riesce a rendere la differenza fra le due cose.

Struttura: La struttura è costituita da una palazzina di 4 piani, che prevede spazi residenziali e ambiti di "servizio". Al sotterraneo ci sono i locali adibiti ai vari servizi della Comunità: lavanderia, stireria e guardaroba, dispensa, infermeria e la saletta per la fisioterapia. Al piano terreno troviamo l'ingresso, l'ufficio, la sala da pranzo e la cucina. Il tutto è completato da

un cortiletto interno, dotato di barbecue e tavernetta con tanto di caminetto. Si è cercato di abbellire il cortile con piantumazione di fiori e piante in vaso e la creazione di aiuole. Il 1° ed il 2° piano rappresentano il reparto notte della casa, gli ospiti sono distribuiti 7 al primo e 7 al secondo. Le camere sono tutte a due letti , tranne una per piano che , invece , è singola. Le stanze da letto sono arredate con mobili progettati e realizzati con criteri di buona fruibilità da parte delle persone disabili, i letti sono del tipo a "scomparsa", quindi durante il giorno la stanza si trasforma in soggiorno. Infine sempre parlando della casa, quest'ultima è provvista di bagni strutturati per le persone disabili, così come pure la vasca da bagno, la doccia, ecc. ecc.

Organizzazione: Il personale addetto alla Comunità è rappresentato da Assistenti con mansioni educative, Ausiliarie socio-sanitarie, Fisioterapista della riabilitazione, Responsabile. Inoltre lo staff è completato da figure che intervengono per un numero di ore settimanale più esiguo rispetto alle precedenti, ma per questo non meno importanti, precisamente: Medico, Infermiera professionale, Assistente sociale e Psicologo. Esaminiamo alcune di queste figure. Assistenti: si occupano dell'assistenza per supplire all'handicap delle persone, curano l'igiene personale degli ospiti, sia intervenendo sostituendosi a loro nell'adempimento della propria cura per i non autosufficienti — sia stimolando — per chi fosse in grado di farloalla cura stessa.

gestione muitiservice

Assistenza. non consiste in un gesto solo meccanico di funzioni, ma anche sostenere e supportare il soggetto nell'aspetto sociale e di autosviluppo della persona. Ad esempio, in presenza di un determinato "percorso" d'inserimento lavorativo, di un nostro Ospite, l'Assistente periodicamente effettua delle supervisioni sul posto di lavoro. Ciò anche per verificare e cercare di superare eventuali problemi nella fase di primo inserimento. Ausiliarie: si dividono in Cuoche e guardarobiere. I loro compiti sono facilmente individuabili, ma si vuole lo stesso evidenziare l'importanza di questa figura — che non si limita al solo cucinare, lavare e stirare — poiché ricrea una presenza "materna" che in alcuni nostri ragazzi è necessaria. In effetti, le Cuoche e le Guardarobiere hanno un gran rapporto di dialogo con le persone e, di conseguenza, anche in loro implicitamente vi è una funzione educativa. Responsabile: il ruolo è svolto da una persona disabile che è, al tempo stesso, un utente e parte della Comunità. I compiti del Responsabile consistono nella gestione amministrativa ed organizzativa, nella supervisione ed infine, cosa più importante, nell'occuparsi- assieme alle altre figure operanti nella Comunità — della crescita sociale e d'autonomia delle persone.

Conclusioni: Ad ogni buon conto, in comunità, qualsiasi operatore — oltre alla propria specifica mansione o ruolo — concorre alla buon'armonia e serenità dell'ambiente, allo sviluppo delle persone ed all'acquisizione d'autodeterminazione per ognuno degli Ospiti presenti.

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La cascina "Case Nuove", dove, a detta di una lapide, recentemente asportata, il Manzoni si recava volentieri in gita fuori porta, è forse l'unica testimonianza residua, nel quartiere S. Siro, della vecchia Milano non monumentale che va scomparendo pezzo per pezzo. La cascina è un esemplare di vecchia architettura rurale lombarda con la sua vasta corte rettangolare che dà serenità ed è la traccia di una vita contadina, praticamente estinta, ai margini della città.

Ospitava fino a qualche tempo fa una cooperativa, degli artigiani ed un circolo i cui membri si adoperavano anche in qualche opera di restauro e, d'estate, vi si faceva musica.

Si è in grado di recuperarla?

Oppure, considerato che la cascina è passata al Demanio comunale e, per quanto si può constatare, il recupero diventa sempre più difficile, non è forse utile valutare quanto, a suo tempo, il CdZ 19 aveva proposto all'Amministrazione comunale? Ossia di utilizzare quest'area per far sorgere un

edificio di edilizia residenziale pubblica e spazi da offrire ad artigiani, associazioni, biblioteca, cooperative di lavoro che diano vita a luoghi di aggregazione, che mancano totalmente, per i cittadini del quartiere.

A sostegno di tutto questo, sono state raccolte numerose firme in occasione dell'iniziativa "Puliamo il mondo" promossa da Legambiente a fine settembre e consegnate al Sindaco, all'Assessore comunale al Demanio e a Italia Nostra nei primi giorni di ottobre '98.

Attenzione: lavori in corso

pubblici nella città, in quanto ha la responsabilità della vivibilità e sicurezza di tutti i cittadini.

.ragionevole, dopo quattro anni di attesa, insistere ancora, presso il Comune di Milano, per avere una biblioteca a S. Siro?

E possibilmente pensarla localizzata nella Scuola Elementare "Lombardo Radice" di via Paravia, attualmente mezza vuota? Più di una volta, scoraggiati, ci è venuta la voglia di abbandonare la presa, ma si è trattato di brevi momenti, anzi di attimi. Nel frattempo abbiamo continuato ad avere incontri con l'Assessorato alla Cultura che ci ha prestato attenzione, con i Consiglieri comunali più sensibili che ci hanno incoraggiato. In ogni occasione in cui all'ordine del giorno c'era San Siro e i

suoi problemi, abbiamo puntualmente ricordato all'interlocutore del momento, la nostra "vecchia" richiesta di una Biblioteca a San Siro, spiegando ogni volta che anche questo è un modo per arginare il degrado del quartiere, per creare uno spazio sano per tutti i cittadini, ma soprattutto per i giovani. I giovani a San Siro non hanno spazi si nessun tipo, per studiare insieme, per conoscersi, per organizzare attività comuni ed è soprattutto per loro che riteniamo giusta e ragionevole la nostra richiesta. Le difficoltà non ci hanno mai scoraggiato e non sarà questa che potrà farci arrendere.

Gruppo per una Biblioteca a San Siro

S. Siro, lavori in corso?

Ben vengano, servono per un miglior utilizzo degli impianti, per rendere più adeguati i servizi ai cittadini.

I lavori sono iniziati nei mesi estivi, sono state asfaltate le strade proseguendo poi con scavi sui marciapiedi per sostituire tubi e cavi.

Gli scavi proseguono a pieno ritmo e a pieno ritmo sono anche i disagi per i pedoni, causati dalla negligenza e dall'assenza di attrezzature di sicurezza.

Al semaforo di una strada è stato lasciato uno scavo aperto senza segnalazione e protezione : un'auto è finita con tutta una ruota nello scavo. Risultato: Intervento e verbale dei Vigili, più carro-atrezzi.

Davanti ad una panetteria lo scavo è mal protetto, lo spazio è così limitato che più persone vi sono cadute dentro.

Tombini divelti adiacenti alle portinerie, mancanza di passerelle costringono i pedoni a passare nella corsia delle auto.

Se poi aggiungiamo le piogge torrenziali del mese di settembre, il buio serale del mese di ottobre e la scarsa illuminazione di alcune vie, i rischi sono gravi per gli abitanti del quartiere.

I numerosi verbali dei Vigili, le denuncie dei cittadini per gli incidenti (a volte con intervento di ambulanze), hanno finalmente costretto le imprese interessate a sistemare le gravi negligenze. Compito del Comune è anche controllare la gestione dei lavori

E se non si sanno gestire dei lavori stradali programmati ci domandiamo come si potranno gestire fenomeni più complessi come "Prevenzione alla criminalità". Compito preciso delle Istituzioni locali non è solo "lucidare il centro della città" ma anche promuovere una politica di convivenza civile e di qualità urbana, rivolgendo un'attenzione specifica ai quartieri per riqualificarli e soprattutto ai cittadini, considerandoli protagonisti della città.

Rita Albertini

Una scuola di italiano per stranieri nel quartiere san Siro

Da quattro anni è attiva nel quartiere San Siro di Milano una scuola serale di italiano rivolta agli stranieri che abitano in zona. Opera presso il Centro Sociale Micene, di via Micene. A gestirla ci sono insegnanti, educatori, giovani volontari che hanno voluto mettere a disposizione corsi di italiano per gli immigrati stranieri abitanti in Zona 19. Il quartiere San Siro costituisce infatti oggi uno dei maggiori insediamenti dell'immigrazione recente a Milano, soprattutto maghrebina.

Garden Center "AL SEMINATORE" Piante di ogni genere Attrezzi da giardinaggio Progettazione e costituzione di parchi, giardini, terrazze ,11111. Milano, viale Eginardo, 15 - tel 48008766 pagina 5 dicembre 1998 notizie dai quartieri San Siro: ancora la Biblioteca Combattere il degrado con la cultura

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IlparcodiviaFichera

ormai non so proprio cosa scrivere ancora del parco di via Fichera. Non riesco più neppure ad indignarmi. Non avrei mai immaginato che, al freddo dell'inverno 1998, avrei dovuto scrivere (sudditanza rispettosa al Direttore) ancora per lo scandalo del parco di via Fichera.

Come ormai tutti sanno (in Giunta Comunale non tutti) il parco è chiuso al pubblico da anni e da anni i cittadini di via Fichera, ma solo loro, gradirebbero poterlo utilizzare. Non per girare un film, non per organizzare serate hard, non per spacciare droga o sviluppare la pedofilia, ma solo per poter entrare nel verde, sedersi su una panchina ed al massimo, estrema ratio, fare una partita alle bocce, una sola, per provare l'emozione di giocare sopra un campo pagato da noi. Aldilà dell'amore per il verde, la pace, le panchine, e per il cesso con acqua corrente, i cittadini pagatori vorrebbero avere (se non è troppo disturbo) soddisfazione per i milioni che hanno dovuto sborsare. Qualcuno potrà obiettare che siamo venali, altri affermeranno che il denaro non è tutto ed altri ancora filosoferanno sul fatto che il denaro non fa la felicità: per noi queste legittime opinioni contano pochino, l'unanimità dei condomini, tranne uno o due che sono in analisi, le considerano provocatorie, volgari, stentoree voci di coloro che il denaro non lo hanno cacciato.

Noi di via Fichera, (ci sono dentro anch'io) abbiamo messo mani al portamonete ed i soldini erano nostri e neanche pochi, mi dovete credere signori della Giunta! Ehi, signori della Giunta! Dico a voi, signori della Giunta! Sveglia, i soldini, nostri soldini, nostri!

E' il caso di dire che quel denaro si sarebbe potuto usare in modo migliore invece di foraggiare un parco inservibile, scandalosamente chiuso al pubblico. Ma soprattutto è scandaloso, che non ci sia nessuno che senta il dovere di darci delle giustificazioni plausibili. Parchi e Giardini, non vi fischiano le orecchie? Quando si parla di latitanza, di indifferenza, di menefreghismo, di insensibilità, di ottusità, di arroganza, non vi fischiano le orecchie? Ma dai! Non ci sarà mica un'epidemia d'otite nella nostra berlusconiana città?

Mi riesce difficile credere che la Giunta che ha sconfitto il mercato della droga in piazza Vetra (non c'è più una siringa in giro), che ha cancellato drasticamente la prostituzione (non c'è più una lucciola in giro) che ha spazzato la città da ogni indesiderato straniero (non c'è più un extracomunitario in giro) che ha vinto la battaglia con i vigili urbani (non c'è più un "ghisa" in giro), possa fare "flop" su un parco pubblico pagato dal privato.

Signor De Corato, non dia la colpa a noi! Se la vostra politica (competenza Parchi e Giardini) del verde e del tempo libero per i meneghini è scivolata su questo pezzo di terra attrezzato di tutto punto per il quale non avete speso un becco di un quattrino la colpa è solo vostra. Siete scivolati forse per colpa di quel cane, che a dispetto del divieto d'accesso, ha trovato un pertugio per entrare e scaricarsi l'intestino. Non guardate mai dove mettere i piedi! Oh bella! Involontariamente ho trovato la soluzione! Ecco cosa potrà servire il parco! Ecco i nostri milioni per cosa sono stati spesi! Povere bestie, hanno diritto anche loro! LA.MA

Da anni il quartiere Certosa (Musocco, Zona 20) si è trasformato, in modo spontaneo e selvaggio, in un polo di interscambio: per esempio, sotto le finestre di chi scrive c'è un grosso magazziniere che "lavora" 400 TIR al giorno; sull'altro lato dell'autostrada, a trecento metri dalle stesse finestre, c'è un grosso spedizioniere che ne smista altrettanti; per non parlare delle decine di corrieri più piccoli. Il quartiere si trova quindi a combattere con il doppio problema del traffico dei TIR e del loro parcheggio. La realizzazione del parcheggio di Cascina Merlata dovrebbe risolvere il problema con spazi attrezzati civilmente e potrebbe portare anche qualche sollievo al problema del traffico, perché, grazie alla nuova viabilità, i TIR non sarebbero più costretti ad attraversare l'abitato per entrare ed uscire dall'autostrada o per percorrere la tangenziale.

Nell'articolo si ipotizza il pericolo di un appesantimento del traffico su via Gallarate, di cui comunque è previsto l'allargamento, in direzione Fiera. Effettivamente questo potrebbe verificarsi, però solo nel tratto da Cascina Merlata a via Rizzo, dove poi i camion potrebbero immettersi sul viale De Gasperi. Mi ha molto sorpreso, invece, la domanda che si pone l'autore dell'articolo circa le reazioni dei piccoli commercianti alla costruzio-

Parcheggi TIR a Musocco

ne di spazi commerciali prevista dal P. P: su tutta l'asta di via Gallarate, da viale del Ghisallo a Pero, due chilometri abbondanti, esiste un solo negozio. In cambio sul lato sinistro di via Gallarate ci sono gruppi di edifici residenziali i cui abitanti, penso soprattutto alla via Cefalù, sono assolutamente privi di servizi.

D'altra parte, se si ha presente lo stato attuale dei terreni compresi fra il Cimitero Maggiore e Pero, con macerie, discariche abusive, accampamenti volanti di zingari, ecc., un intervento di sistemazione e riqualificazione non può che essere benvenuto.

A questo proposito sono perfettamente d'accordo con il timore espresso nell'articolo circa la possibile politica dei due tempi: prima la realizzazione della parte privata (remunerativa) e poi, con comodo, la sistemazione (onerosa) del parco e delle costruzioni da cedere al Demanio e cioè la Cascina e l'antica Fornace

Dell'Acqua. Per sventare questo pericolo, bisogna, da subito, discutere ed elaborare progetti di utilizzo e di gestione di questi spazi, perché così si eserciterà la giusta pressione per ottenere che le promesse siano mantenute. Anche a nome dell'Associazione che rappresento, comincio a fare qualche proposta 1) chiedere un sovrappasso su via Gallarate, pedonale e ciclabile (tipo quello sopra viale De Gasperi) per mettere in comunicazione il parco intorno al Cimitero con il Gallaratese utilizzare la ex fornace come sede delle Guardie Ecologiche Volontarie di Zona; attrezzare una parte dello spazio per picnic e feste, tipo Bosco in Città; il tutto gestito da una cooperativa sociale che si potrebbe occupare anche della riparazione e dell'affitto di biciclette nei locali di Cascina Merlata vedrei un centro per i giovani, con corsi di informatica e di meccanica, magari affiancati da corsi di restauro dei mosaici, delle vetrate, del marmo, sfruttando le competenze presenti in quartiere Certosa e anche qui dovrebbe individuare un gestore, che organizza le attività, sorveglia, pubblicizza, ecc.

Sono idee ancora molto generiche, ma possono servire per cominciare. Spero che, in assenza dei Consigli di Zona, altri cittadini, Comitati, Partiti prendano a cuore la questione e partecipino al dibattito. La nostra Associazione è a disposizione.

Emilia Dragonetti Mottini Associazione "Cittadini di Certosa Garegnano"

L'han rubato stanotte alle tremi

Lungi da me sollevare critiche a Milano 19, o ai suoi collaboratori, sono troppo affezionato a questo giornale per esternare la benché minima osservazione, ma sul pezzo di M.T. a pagina 6 dell'ultimo numero, non me la sento proprio di restare indifferente. Procedo con sereno disappunto. Ma caro M.T. da dove ha attinto tanta ingenuità e tanto candore per stendere quel pezzo sul "papiro stellato"?

Dove ha trovato, caro M.T., tanto altruismo, tanto amore per la cultura e tanta voglia di informare le masse di un evento inusitato ed affascinante affiorato nella mestizia floreale della nostra Zona?

Ma cosa pensava, signor M.T., di scrivere in un paese civile? Di collaborare ad un giornale svedese o per il bollettino verde interno a Villa Taranto?

Caro M.T. devo darle una brutta notizia! Il papiro non c'è più. Oddio, non c'è più è un eufemismo delicato per dire che lo hanno ruba-

to. Mi ero precipitato per ammirarlo e...lo hanno rubato, rubato! Oddio, rubato, non vorrei esagerare, dirò che qualcuno lo ha estirpato per proteggerlo dalla vandalistica curiosità della volgare società milanese. Oddio, diciamo che dopo la diffusione della notizia da parte di M.T. qualcuno si è portato il fenomeno vegetale nella sua calda ed ospitale casetta. In fondo è stato un gesto umanitario, pensate quanto rischi evita il Cyperus papyrus in un salotto in stile, adagiato sul caldo Bukhara o nella vitrea serra di un balcone esposto a sud. E' sicuramente un benemerito colui che se lo potrà godere in solitudine (fregandosene dell'umanità) e che si farà carico di salvaguardare tanta ricchezza. E sono sicuro che quando presenterà il papiro agli amici la sua coscienza di galantuomo gli farà dire: Ho preso questo papiro che era d tutti in prestito, in una notte di novembre, senza fare rumore, con una barba finta ed il bavero alzato.

Ma cosa dico? Figuriamoci se confesserà la sua scorrettezza! Si sarà ormai convinto di essere un benefattore per la scienza botanica e pretenderà citazioni dotte al pari di Plinio il Vecchio o di Linneo. Non è il primo caso di manifestazioni così altruistiche nel nostro paese. Altri benemeriti hanno prelevato per proteggerle alcune opere d'arte dagli Uffizi o dalla Pinacoteca di Brera, altri hanno deciso di proteggere, prelevandoli, alcuni reperti archeologici da Pompei o dalle tombe etrusche, altri ancora, hanno prelevato biglietti da centomila lire dagli sportelli bancari più diversi, naturalmente per proteggerli. Molti di questi gentiluomini hanno usato una 7,65 e una borsa di pelle per il prelievo, per il papiro stellato è bastata una paletta ed un sacchetto del super. Oddio, c'è stata una evidente caduta di stile ma da certa gente...cosa si vuole pretendere.

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dicembre 1998
Rossellato M.

relazione alle nuove realtà che nel mondo cattolico e anche qui a Milano si affacciano e si mescolano tra noi.

Mostra di Pannelli relativi ai luoghi della Terra Santa inclusi nel prossimo Pellegrinaggio Decanale (21-28 aprile 1999), e un banco vendita di libri sui temi trattati.

B.B.

Nelle foto: in basso a sinistra Don P. Tremolada e don Vittorino Zoya, in alto il gruppo degli organizzatori del convegno, sotto il pubblico.

l Decanato Gallaratese ha organizzato per sabato 7 novembre scorso un Convegno sulla Bibbia, presso l'Auditorium del Centro Civico di via Quarenghi 21.

Introduzione e apertura alle 9.45, prima relazione alle ore 10: ha parlato il prof. don Pierantonio Tremolada, docente di Sacre Scritture presso il Seminario di Venegono. Tema della prima relazione: la Bibbia come parola di Dio. Seconda relazione: come leggere la Bibbia per comprenderla, a cura del prof. Mons. Maggioni, docente di S. Scrittura alla

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Organizziamo i NAS dello spirito, presso ogni parrocchia, di modo che ci sia sempre un punto di riferimento per la fede, un pronto intervento locale, magari con una biblioteca specializzata, per saper leggere tra le righe". Completava il Convegno una nella Università Cattolica di Milano, alle ore 11.15. Al pomeriggio, ore 14.45, terza relazione su la Bibbia e i Testimoni di Geova, svolta da Mons. Lorenzo Minuti, presidente del Gris (Gruppo Ricerca Informazione sulle Sette).

Preparatissimo sull'argomento trattato, l'Oratore, che ogni primo mercoledì di ogni mese tiene una conversazione alle ore 18 su Radio Maria, ha risposto con argomentazioni molto efficaci alle domande emerse nel dibattito, sostenuto da un pubblico molto partecipe. "Apriamo gli occhi e le orecchie ai moderni confronti.

Facoltà Teologica

Viviamo in un contesto che ci chiamerà a saper rispondere in

Dopo quattro anni di pioggia nel giorno della festa, finalmente quest'anno il sole ha voluto, 1'8 novembre mattina, premiare gli organizzatori.

La Festa del Ringraziamento è una giornata dedicata a tutti gli agricoltori italiani da parte della Chiesa cattolica e a Trenno, ultimo baluardo di un manipolo di agricoltori della nostra Zona, la festa assume un significato particolare. I problemi dell'agricoltura nel nostro Paese non sono facili, ma diventano

ancor più complessi e difficili per quegli agricoltori ai lembi della città, schiacciati dall'inurbamento cittadino. Il lavoro agricolo oltre che insostituibile è anche una garanzia per la salvaguardia del territorio, sempre più saccheggiato e compresso dalla cementificazione di cui poi ne possiamo vedere i gravi danni che provocano poche gocce di pioggia, causando inondazioni, morti e feriti. Ma tornando alla Festa, si inizia con la cerimonia religiosa, celebra-

Il bel tempo poi ha favorito la presenza sulla piazza di enormi trattori agricoli, di simpatici addobbi fatti con vecchi attrezzi e prodotti della terra e di un stuolo di animali tra cui un bellissimo vitellino, agnellini e pecore e capre e caprette, diventati immediatamente i

Teo,

beniamini dei numerosi bambini presenti alla festa.

nelle foto: in alto la consegna dei doni, i bambini giocano con le capre, un allestimento sulla piazza con i prodotti della campagna.

Addobbi per tutte le cerimonie

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chiosco: P.le Lotto tel. 0347-2503082 ta dal giovane parroco di Trenno Don Giulio Cazzaniga, che nell'omelia ha efficacemente trattato passi dal vangelo ricordando valori dell'agricoltura. Nel corso della cerimonia, sono stati eseguiti da due distinti cori, uno di ragazzi e uno di adulti, una serie di inni veramente suggestivi.

E seguita poi la tradizionale consegna, presso l'altare, dei bellissimi doni offerti dagli agricoltori, che poi sono stati messi in vendita all'asta sul piazzale della chiesa: il ricavato sarà utilizzato per ulteriori restauri e abbellimenti della chiesa stessa.

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IL.Arkap pagina 7 dicembre 1998
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Novità per il riscaldamento

Decisioni dal Parlamento e dal Governo anche per il Q.re Gallaratese

al 1° maggio, meno 55 lire al metro cubo, iva esclusa, per il metano per il riscaldamento, per gli artigiani e per le piccole imprese.

Infatti l'autorità per l'energia elettrica ed il gas ha ridotto il prezzo del metano,purtroppo escluso quello d'uso domestico per la cottura cibi e per lo scaldabagno.

L'ALBERO FERITO E IL DEGRADO

Nonostante le numerose inaugurazioni della caserma, nonostante gli impegni di sistemazione dell'area, da oltre un mese l'albero che vedete nella foto a lato della caserma della polizia in via Falck

è lasciato abbandonato senza alcuna manutenzione.

Cresce il degrado e l'abbandono e alle parole dell'amministrazione non seguono i fatti, la periferia resta la cenerentola di Milano e i problemi non si affrontano.

Lo ha fatto con quattro provvedimenti.

Innanzitutto quello del 23 aprile 1998, nel quale, utilizzando come valori base, la quotazione del gasolio a Genova e quella del minindustria, si determina in molti casi una diminuzione di 13 L/mc (IVA esclusa) dal 1° maggio. Poi il 24 giugno (meno 17,7 L/mc, dal 1° luglio), il 28 agosto (meno 16,9 Lire/mc, dal 1° settembre), il 27 ottobre (meno 8,4 L/mc, dal 1° novembre).

Amministratori di condominio, ALER, Sindacati inquilini, artigiani ed imprese, debbono verificarne l'applicazione e segnalare all'Autorità (ma anche alla nostra redazione) i casi di mancata applicazione.

Iva dal 20% al 10% è l'altra decisione di cui chiedere, anche se limitatamente alla quota parte del servizio fornito alle abitazioni, da parte di quelle proprietà che, per il riscaldamento, hanno stipulato con il gestore dell'impianto un contratto di servizio-energia (così come previsto dall'art.1, comma 1, lettera p, del DPR 412 del 26 agosto 1993). Per fare qualche esempio, questa possibilità potrebbe risultare applicabile per la Centrale termica Gallaratese C4, mentre, viceversa, non sarà sicuramente applicabile per la Centrale termica Gallaratese G2, perché ha appaltato solo la conduzione della Centrale. Tutto ciò, previsto dalla Risoluzione del Ministero delle Finanze 103/E del 20 agosto 1998, è applicabile da quella data se e là dove si sono decisi interventi per la sicurezza, il contenimento dei consumi energetici e la salvaguardia dell'ambiente. La conferma ci è stata data il 21.10.98 dal Dr. Mario Carbonara, dell'Ufficio Relazioni Pubbliche degli Uffici IVA di via Ugo Bassi 4, Milano.

Carbon tax per penalizzare i consumi e ridurre le emissioni, sarà applicata con la Finanziaria 99, e sarà applicabile dal 1° gennaio anche al gas metano utilizzato in impianti per il riscaldamento, sarà scaglionata nei prossimi 5 anni; sarà utilizzata per incentivare le assunzioni. Concretamente dovrebbe essere tra le 4 e le 8,5 L/mc, perciò molto al sotto delle diminuzioni del prezzo del metano decise dall'Autorità. Autorità che può dare risultati concreti sul piano della trasparenza delle tariffe (cosa alla quale né AEM, né SNAM sono abituate) ed anche sul piano dei costi a cui, come utenti, dobbiamo far fronte. Sulla direttiva della C.E. sul gas sono partite dal Gallaratese le prime iniziative per arrivare ad un Decreto legislativo, da parte del Governo, che crei le condizioni per accedere anche da parte delle grandi centrali termiche per il riscaldamento, all'approvvigionamento del metano in un mercato liberalizzato.

A cura di Alfredo Serangeli

Nel mese di novembre è stato aperto il nuovo tratto di strada tra via Mafalda di Savoia e via Cilea, continuano invece i lavori per il raddoppio di via Balla.

RAPINA IN FARMACIA

A rmato di siringa un tossicodipendente lunedì sera 16 novembre alle ore 19,30 ha rapinato la farmacia comunale di via Don Gnocchi, vicino a piazzale Axum, approfittando del momento di chiusura e della presenza della sola dottoressa. La dottoressa sotto la minaccia della siringa ha dovuto consegnare al rapinatore mezzo milione di lire, l'incasso della giornata.

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SCALDANO AL SOLE

piccioni di via Benedetto Croce hanno scelto i fili e i pali dell'illuminazione stradale per godere del tiepido sole autunnale.

LAVORI IN CORSO

Dopo anni di attesa nel corso del mese di novembre sono iniziati i lavori di sistemazione dell'area antistante il civico numero 15 di A. Cechov da parte del Comune di Milano. Nella foto di Marco Tadini un momento dei lavori del cantiere stradale

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dicembre 1998

Un successo straordinario 1619 partecipanti_

Baciata dal tiepido sole novembrino, domenica 8 novembre si è svolta la 21° "Camminata novembrina" non competitiva, organizzata dal Gruppo Podistico Concordia di via Ratti a Trenno. La Camminata è ormai diventata una

consolidatissima tradizione che vede una vasta partecipazione di associazioni provenienti da tutta la provincia di Milano e oltre. Il percorso scelto quest'anno si snodava nella suggestiva cornice del "Bosco in Città" ed era suddiviso in tre percorsi, il primo di 6 chi-

lometri per i ragazzi, il secondo di 11 e il terzo di 21 chilometri. Puntualissima la partenza fissata per le ore 9 da piazza Rosa Scolari in Trenno e la marea di partecipanti è scattata in modo gioioso senza alcun incidente. I ragazzi che facevano il percorso più breve giungevano al traguardo dopo 26-30 minuti, gli altri tra i 38 minuti per quelli degli undici chilometri e oltre l'ora per i 21 chilometri. Una mattinata vivace e partecipata che fa onore alla Associazione Concordia giunta al suo ventunesimo anno di fondazione. Nel 1977 una decina di amici che si ritrovavano al Parco di Trenno per fare footing, decisero di costituirsi in un gruppo sportivo per partecipare in modo organizzato alle marce non competitive in tutta la Provincia. Da

allora ne hanno fatta di strada e dalla decina di fondatori della associazione, oggi sono più di settanta, che non solo partecipano alle varie gare, ma come nel caso di domenica diventano organizzatori, staffette, giudici. La bella manifestazione si è conclusa con la premiazione da parte del presidente della Coop Concordia, Pierluigi Vigo, e della nota campionessa italiana Erica Alfridi sia dei gruppi partecipanti, che delle donne e ragazzi. Un particolare ringraziamento la società vuole darlo al CdZ 19 e alla direzione di "Bosco in Città" per l'impegno assunto.

Marco Tadini

Nelle foto: sopra partendo da sinistra il presidente della Concordia Vigo Pierluigi, Erica Alfridi e Angela Marisello. in alto a sinistra un gruppo di partecipanti in vista dell'arrivo, sotto i partecipanti si ristorano dopo l'arrivo, in basso a sinistra un momento della premiazione.

CLASSIFICA KM 6

ragazzi 1° Borracino 2°

Atanassiu 3° Meraviglia

ragazze 1°Donato 2°Pasquinucci 3° Fornasieri

CLASSIFICA KM 11,800

uomini 1° Berghi 2° Traina 3°

Zanella

donne 1° Rampini 2° Panebiano

CLASSIFICA KM 21

uomini 1° Busetto 2° Ventrice 3° Dal

Pozzo donne 1° Doddi 2° Rossi

SEGUE DA PAGINA 1

IN VIA GORLINI L'EMERGENZA PROFUGHI

Abbiamo incontrato il responsabile del centro per saperne qualcosa di più. Il centro ha come finalità la prima accoglienza, in attesa che venga trovata una nuova sistemazione per gli ospiti che consenta la riunione dei nuclei familiari.

Per questo scopo si stanno attivando Caritas, Prefettura, Provincia. Tutti gli ospiti sono "richiedenti asilo", cioè profughi: 14 sono Kosovari, 7 Angolani, 6 Colombiani e 50 Curdi. La struttura, articolata su due piani e uno scantinato, offre 17 stanze, una sala da pranzo, due locali per le funzioni amministrative e organizzative e una lavanderia in via di realizzazione. I Servizi Sociali, oltre alla struttura, forniscono i pasti, svolgono le pratiche burocratiche, hanno individuato una assistente sociale di riferimento.

In particolare, l'Ufficio Stranieri si occupa degli aspetti tecnici. L'aspetto organizzativo è sostenuto dalla cooperativa Farsi Prossimo, promossa dalla Caritas, che impegna nella struttura un coordinatore, quattro educatori partirne, tre custodi diurni a tempo pieno e due notturni, due addetti alle pulizie che si occupano delle parti comuni (delle stanze si occupano le signore che le abitano). All'obiettore presente fin dall'apertura la Caritas ne ha aggiunti altri quattro a seguito dei nuovi arrivi. La cooperativa si occupa dell'accompagnamento degli stranieri per l'espletamento delle pratiche burocratiche, dell'assistenza sanitaria ecc. Inizieranno quanto prima un corso di italiano, in col-

laborazione col CEP, la scuola materna per i bambini dai due ai sei anni, al mattino, e pomeriggi di animazione per tutti i bambini e i ragazzi: gli operatori si augurano di trovare volontari da affiancare agli educatori. Chi desiderasse fare una esperienza di questo tipo e ha del tempo da offrire può rivolgersi direttamente al centro: potrà dare un prezioso aiuto ricevendone in cambio un sicuro arricchimento culturale e umano. La cooperativa Farsi Prossimo ha una lunga e vasta esperienza nel campo dei servizi alla persona nei settori dell'immigrazione (centri di prima accoglienza di via Giorgi e via Novara in collaborazione col Comune, un Centro in collaborazione con la Provincia), dei minori (Poliedro e Punto M in collaborazione con la Provincia), dell'assistenza domiciliare agli ammalati di AIDS, della malattia psichica (un centro diurno e una comunità), degli ex detenuti (nella provincia di Lecco). Sta per aprire una casa d'accoglienza per donne e bambini a Rho. La convenzione fra comune e cooperativa scade il 31.12.98. E' estremamente probabile, visto che l'emergenza non sarà certo superata in quella data, che il Comune procederà ad indire una gara d'appalto per una nuova convenzione con una cooperativa di servizi: per il momento non siamo in grado di sapere per quanto tempo l'Amministra-zione intenda destinare l'immobile di via Gorlini a far fronte all'emergenza profughi. Ö

IComuni della Provincia di Milano hanno da tempo imboccato la strada della raccolta differenziata come strumento per affrontare razionalmente il problema dello smaltimento dei rifiuti. Nonostante i limiti organizzativi e i piccoli disagi, i cittadini hanno dimostrato di condividere questa logica ottenendo in poco tempo risultati notevoli. La raccolta differenziata a monte permette di riciclare e smaltire separatamente i vari materiali e riduce in modo sostanziale la quantità di materiale da bruciare negli inceneritori.

Il Comune di Milano dice di condividere questa impostazione ma intanto la raccolta differenziata in città viene ridotta e si appresta a realizzare a Figino un impianto che triplica la potenza effettiva dell'attuale inceneritore (oltre 1050 tonnellate/giorno) senza adeguate misure di abbattimento degli inquinanti. Si ripropongono le logiche degli affari (vedi anche i tentativi di riaprire la discarica di Cerro

Maggiore) che farebbero pagare ai cittadini (non milanesi) costi ambientali inaccettabili vanificando gli sforzi di tutti per una gestione più razionale del problema dei rifiuti.

I Comitati di cittadini di Figino e Pero, (ora la protesta va allargandosi), ma hanno da tempo intrapreso forme di lotta contro l'attuale progetto di inceneritore e intendono contrastare la costruzione del nuovo inceneritore senza che vi sia alcuna garanzia che il nuovo impianto non peggiori la situazione ambientale della seconda area più inquinata d'Italia dopo Porto Marghera. Anche le amministrazioni dei Comuni di Pero, Rho, Settimo e Cornaredo hanno messo a punto delle proposte migliorative dell'impianto progettato ma a tutt'oggi non hanno risposte dall'amministrazione di Milano.

I nostri obiettivi: Chiediamo la sospensione immediata dei lavori al cantiere allo scopo di consentire una rivisitazione del progetto per il

dimezzamento del carico ambientale attuale sulla base di una valutazione di Impatto d'Area su 50 Kmq come già avvenuto nel 1989. Questo obiettivo implica il ridimensionamento della potenzialità dell'impianto e l'adozione delle migliori tecnologie per l'abbattimento delle emissioni. Vogliamo conoscere esattamente il progetto con precise indicazioni di: potenzialità di incenerimento; tipologia di ogni tipo di rifiuto trattato; qualunque altra operazione connessa. Siamo contrari a lavorazioni diverse in particolare allo svolgimento nella stessa area di operazioni di vaglio: la selezione va fatta al momento della raccolta, non dopo. Vogliamo che l'attuale inceneritore sia completamente smantellato e l'area restituita a verde.

Gruppo Salute e Comitato Pero Ovest - Pero - LegambienteMilano - Comitato di QuartiereFigino - Milano - Comitato di Quartiere - Quarto Cagnino

dicembre 1998 MILA pagina 9

pagina 10

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Regala per gut

QUANDO I MARZIANI SE NE

SONO ANDATI DALLA TERRA

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La seguii nel suo volare su ogni fiore che s'andava a posare.

Dapprincipio era diffidente, poi mi volò intorno osservandomi attentamente, infine s'avvicinò sulla mia spalla si posò.

Rimasi fermo e gli parlai: vorrei solo fotografarti, senza alcun male farti. Lasciò la spalla su un fiore si posò. Con calma mi avvicinai più volte la fotografai, quando ebbi finito ancora intorno mi volò. La salutai, lei se ne andò.

I ftedee 9atto del lagltett,

I pesci gatto del laghetto non si fidavano dell'uomo con la canna da pesca che lanciando l'esca, lentamente poi la ritirava fin che qualche ingenuo abboccava. Per vincere la loro giusta diffidenza, io che pescator non sono, per diversi giorni mi sedetti sempre allo stesso posto. Finalmente vennero a vedere quell'essere umano senza la canna nella mano. Per loro era una cosa rara, che un umano andasse al laghetto, non per pescare ma solo a fotografare.

L'Auser 19 promuove una iniziativa per contribuire alla realizzazione del progetto "umanizzazione degli ospedali", il ricavato della vendita del libro è rivolto in particolare per aiutare i bambini ricoverati nei reparti di oncologia. Il libro è di carattere ecologico scritto in modo spiritoso da Marco Tadini e illustrato da un gruppo di pittrici dell'Auser 19. Ve ne sono due versioni, una colorata e una in bianco e nero da colorare. Per quella colorata basta sottoscrivere L. 20.000, per quella in bianco e nero L. 10.000. Il libro lo potete trovare presso le sedi dell'Auser 19: via Uruguay 11/12, il mercoledì dalle ore 15 alle 17.00; via Mar Jonio 7, il martedì dalle ore 9 alle 12.00; via Falck 49/51, il martedì e il venerdì dalle ore 15 alle 18.00

enerdì 20 novembre al Palavobis dalle 9,30 alle 11,30, alcune migliaia di bambini delle scuole elementari e medie di Milano si sono incontrati in occasione della "Giornata dei diritti dell'infanzia" organizzata dal Comune di Milano.

L'incontro era un evento-spettacolo, dove tra solenni dichiarazioni e lettura degli articoli della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (ONU 1989), come gli articoli 12 e 13 che in sintesi dicono: "...il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano, prima di decidere deve essere ascoltato". "...Ogni bambino e bambina ha diritto alla libertà di espressione, ha diritto a cercare di ricevere, diffondere informazioni e idee con parole, gesti, scritti, ecc.".

E su questi importanti articoli e altri, lo sforzo compiuto è stato quello di abbinare spettacolo e lettura degli articoli senza annoiare i bambini.

Brevi gli interventi degli assessori Ombretta Colli, Giovanni Testori, Sergio Scalpelli e Giorgio Goggi, presentati da Cesare Cadeo e intervallati dallo spettacolo presentato da Ambra Orfei con Daniel Rossetti e i tre clown Caveagna, che come era scontato hanno avuto grande successo. Il Palavobis era stato trasformato nel mondo delle favole con immensi personaggi di Pinocchio e nel corso della manifestazione è stato votato per acclamazione un decalogo di quanto i bambini vorrebbero che la città potesse dare loro per giocare.

Come esempio: un parco giochi "nuovo" dove sia possibile "volare" e

"scavare gallerie", una maggiore cura di ciò che esiste. Giardini più puliti, più giardini, aree verdi collegate tra loro con percorsi sicuri. Più tempo nelle scuole per poter insegnare i nostri giochi ai compagni più piccoli. Spazi coperti ed illuminati nelle aree verdi per poter giocare anche quando piove o fa buio. Proposte che nel pomeriggio sono state presentate in Consiglio comunale. Una manifestazione che non ha badato a spese, anche se in parte sponsorizzate, forse nel tentativo di dare l'impressione di un Comune che vuol far contenti sia i bambini che i cittadini con giochi, spettacoli, regalini, ma che ancora ad esempio non ha approvato il Piano per l'infanzia e non ha realizzato quanto promesso l'anno scorso.

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M.T.
11L-PkNit dicembre 1998

UN SUGGESTIVO

TRA PRESEPI, MERCATINI E CORNAMUSE

Sapete chi ha inventato il presepio? San Francesco.

Sì, fu proprio il Poverello di Assisi che la notte del 24 dicembre del 1223, a Greccio, realizzò per la prima volta un piccolo presepio per ricordare la capanna di Betlemme.

Da allora il presepio ha continuato a vivere nelle tradizioni popolari di molti popoli in Europa.

Diamo ora uno sguardo alle tradizioni del Natale nelle diverse località italiane e straniere

ITALIA

NORD

A Cesenatico (Fo) si trova uno dei presepi più originali: il Presepio della Marineria. Nelle acque del Porto Canale Leonardesco, dal 6 dicembre all'U gennaio, su alcune barche vengono collocate le statuette della Sacra Famiglia.

A Torino, fino al 6 gennaio, la piazza Carlo Felice, antistante la Stazione di Porta Nuova (che per l'occasione sarà illuminata da migliaia di lampadine), sarà animata da una spettacolare scenografia natalizia, popolata da 70 personaggi, realizzata da Emanuele Luzzati.

Non ci sono solo presepi di gesso, esistono anche presepi viventi come il bellissimo Corteo Natalizio che anima il 21 dicembre il centro storico di Vipiteno (Bz).

A Comacchio (Fe) viene realizzato un presepio itinerante lungo i canali della cittadina.

Il 31 dicembre è infine l'ultimo

giorno utile per visitare gli originali Mercatini natalizi di Merano (Bz), che si estendono lungo corso della Libertà e la passeggiata Lungo Passirio.

EUROPA

AUSTRIA

In occasione delle festività natalizie l'Austria si trasforma in un gigantesco Paese di Fiaba.

A Vienna, oltre al tradizionale Mercato di Gesù Bambino, ci si può divertire visitando le stanze del castello di Schònbrunn trasformate per l'occasione in un immenso mercatino.

Gli amanti del presepio non possono perdere l'esposizione permanente di presepi al Museo d'Arte Popolare di Innsbruck o, nel cortile del Landhaus, il suggestivo Presepio di Ghiaccio, a Graz.

Infine segnaliamo la Messa di Natale di Oberndorf, durante la quale viene cantato il suggestivo Stille Nacht, heilige Nacht.

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Le renne di Babbo Natale la slitta dovevan trainare; pur instancabili e veloci non ne volevano sapere di curvare: sempre diritto volevano andare. Babbo Natale aveva il suo da fare per convincerle a girare. A causa di queste difficoltà, a mezzanotte, di giocattoli, ne aveva consegnati la metà. Cosa fare, per arrivare in tempo a consegnare?

CENTRO A Stufe (Aq), la cavità carsica delle celebri grotte si trasforma dall'8 dicembre al 6 gennaio in una magica e suggestiva rievocazione della Capanna di Betlemme.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio l'atmosfera magica del Natale trasforma Corciano (Pg) in un unico grande presepio.

SUD Sicilia, terra di tradizioni e riti: a Caltanissetta; ad esempio, per tutto il periodo delle festività natalizie si svolgerà la mostraconcorso per il miglior presepio.

Le piazze della città saranno anche animate dal suono delle cornamuse. Presepio vivente, Presepio monumentale e Presepio della Meraviglia.

FRANCIA

Natale in Francia significa ritorno alle origini e riscoperta della tradizioni popolari.

A Lione è da segnalare la Festa delle Luci: 1'8 dicembre di ogni anno si accendono in città centinaia di piccoli lumini.

GERMANIA

Natale in Germania significa invece mercato.

Il Mercato del Bambin Gesù di Norimberga è conosciuto in tutto il mondo per i suoi giocattoli e per gli angeli d'oro, con stoffa e prugne secche.

Suggestivo anche il mercato di Heidelberg e la sua giostra di cavalli. I bambini possono infine divertirsi nel Bosco delle Favole di Natale, allestito a Lubecca.

Fermò tutti gli orologi del mondo. Terminò il giro e, contento, rimise tutti gli orologi in movimento.

Nessun scoprì quanto era avvenuto ed i bambini i loro giocattoli hanno ricevuto.

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Babbo Natale aveva delle perplessità sulle richieste di giocattoli novità. Non eran più richiesti fucili con il tappo, spade di legno, cavalli a dondolo, bambole di pezza, palle colorate, ma robot, mostri spaziali, imitazioni di armi astrali, automobiline in scala, veri modelli tanto da far felice l'avvocato Agnelli, computer, videoregistratori, bambole parlanti come attori. Più che giocattoli, erano le perfette imitazioni --della vita sempre più regolata dagli elettroni. Babbo Natale sempre più perplesso, si chiese:

"Ma i bambini si divertivano prima o adesso?".

Anche quest' anno il Comitato di Quartiere di Figino organizza l'ormai tradizionale consegna dei doni ai bambini del quartiere. Ospite d'onore per la distribuzione dei doni sarà naturalmente Babbo Natale che, tempo permettendo, scenderà dal cielo nel pomeriggio della vigilia di Natale con le sue renne.

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Comitato di Quartiere Figino

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AUSER diciannove Milano

via Uruguay 11/2 teL 33402184 mercoledì ore 15 - 17

via Mar Jonio 7 teL 48705226 martedì ore 9 - 12

via Falck 49/51 teL 3538519 martedì e venerdì ore 15 - 18

MOSTRA "BREUGHELBRUEGHEL", CREMONA

A causa delle agitazioni sindacali dei ferrovieri la visita alla Mostra è stata spostata a martedì 15 dicembre. Il programma rimane invariato rispetto al volantino distribuito agli iscritti. Per chi volesse par.ecipare ci sono ancora delle possibilità. La quota di partecipazione è di L. 28.000 e comprende: viaggio in FS A/R, ingresso alla mostra. Le iscrizioni sono aperte e possono essere fatte presso le nostre sedi negli orari indicati oppure a Marisa tel. 02-39264696.

SOGGIORNI DI FINE ANNO

Sono chiuse le iscrizioni al soggiorno di fine anno ad Ischia. Le adesioni sono state superiori alle possibilità organizzative. Si ricorda a tutti i partecipanti che dovranno provvedere al saldo della quota entro i primi giorni di dicembre.

BANCA DEL TEMPO

Giovedì 17 dicembre, presso la sede BdT di via Quarenghi 21 (1° piano a fianco della Biblioteca Comunale), dalle ore 15 alle ore 17, si terrà un incontro con scambio di auguri per le prossime festività fra gli iscritti. E' gradita la partecipazione dei soci Auser e di tutti i cittadini del quartiere. Saranno ben accetti eventuali pacchetti regalo che potranno essere scambiati con altrettanti che si troveranno in un grande cesto al centro della sala. La segreteria della BdT ringrazia anticipatamente tutti coloro che vorranno partecipare.

ANT - ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUMORI

L'Auser collaborerà con l'Associazione Nazionale Tumori per la raccolta di fondi, che verrà organizzata a Milano in vari punti della città nel mese di dicembre nei giorni: 11, 12, 13, 19 e 20. All'offerta dei cittadini verrà risposto con la consegna di piantine.

STAGIONE TEATRALE 1998/1999

Dicembre

SAN BABILA:

"Fiore di cactus", dal 1/1 2 al 3/1/'99

NAZIONALE:

"Bill & Jones" (spettacolo di Danza), dal 1 al 6

"La la la Human Step" (spettacolo di Danza), dal 9 al 20

"Il Vizietto" Johnny DorelliPaolo Villaggio, dal 28/12 al 14/2/' 99

NUOVO:

Riprende "Sette spose per sette fratelli"

GIOCHI D'ARGENTO

Nei primi giorni di ottobre 1998 si sono svolte a Boario le finali regionali delle gare di ballo.

Nella gara "gialla" (coppie non da scuola), la coppia formata dai coniugi Belliscioni si è classificata al secondo posto, vincendo un magnifico piatto d'argento.

I coniugi Belliscioni erano arrivati a Boario dopo aver superato le eliminatorie dei giochi d'argento del mese di maggio presso l'Auser 19 e la gara dei primi di giugno per i giochi provinciali di San Giuliano Milanese.

Alla finale di Boario partecipavano 32 coppie provenienti da tutte le province lombarde.

Ho incontrato i coniugi Belliscioni nella loro casa: "Siamo veramente felici del risultato ottenuto - mi ha detto la signora Belliscioni - anche se il cattivo tempo ha costretto l'organizzazione a spostare la gara dal giardino all'aperto ad una sala chiusa molto distante".

Il marito si sofferma sull'organizzazione che giudica buona: "c'è una sola cosa che mi ha lasciato perplesso; nella sala da ballo non c'erano tavolini con posti riservati ai ballerini che erano costretti a bivaccare lontano dalla pista. Per il resto l'orchestra era ottima anche se suonava interamente i pezzi, costringendo i ballerini ad uno sforzo maggiore".

"E' il secondo anno consecutivo che arriviamo alle finali regionali - interviene la signora Belliscioni - ed anche se ci sono stati assegnati diversi premi in altre gare questo secondo posto ci ha emozionato come non mai".

Alle pareti della loro sala da pranzo rilevo numerosi attestati e sul mobile numerose coppe e targhe. E' evidente che per i coniugi Belliscioni ballare è un modo piacevolissimo di passare il tempo libero. Mi felicito, anche a nome del direttivo e dei soci dell'Auser 19, per il magnifico risultato conseguito e per la cortesia con cui sono stato accolto. Buona fortuna per i prossimi giochi d'argento 1999!

UNIVERSITÀ POPOLARE

Il corso di lingua inglese, già iniziato, sta riscuotendo un impensabile successo, il numero dei partecipanti (trentacinque) dimostra la favorevolissima accoglienza. Chi fosse interessato può ancora iscriversi telefonando alla signora Marisa tel. 02-39264696.

CORSO DI CUCINA GIAPPONESE

E' iniziato in questi giorni, in via Appennini 103, presso il Sindacato Pensionati, il corso di cucina "giapponese".

Ci si può iscrivere telefonando alla signora Marisa tel. 0239264696. Si informano le allieve e gli eventuali allievi, che tutto ciò che cucineranno dovrà essere consumato.

Giorgio Bosoni - Auser 19

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SMERALDO:

"Queen Esther Marrow & The Harlem Gospel Singer", dal 9/12 al 3/1/'99

ROSETUM:

"Mosè" di Rossini, sabato 12

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Dicembre

Sabato 5 e domenica 6 dalle ore 9 alle ore 16: Mostra di pittura di Crisina Sala

Sabato 12 alle ore 16 Premio di Poesia Rosselli

Domenica 13 alle ore 10: Mostra di modellismo

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CONCERTO LIRICO PIANISTICO

Sabato 12 dicembre alle ore 21, presso il Centro Culturale ECER "Sandro Pertini" di via Cechov 20, si svolgerà un Concerto Lirico Pianistico per la Serata di Auguri con: Marianna Ciracisoprano, Manfredi Argento - pianoforte, Gledia Topulli - pianoforte, Marika Zonca - soprano, Maurizio Zonca - pianoforte. Presentano: Ilaria Salvo e Sara Moroni.

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dicembre 1998
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Federico Zeri e il saluto di Piccoli Musei

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bbiamo rimpianto molto di non aver avuto pronto 1 registratore domenica 11/10 alle dodici e un quarto quando va in onda su Radio Uno "Piccoli Musei", la trasmissione radiofonica che da oltre due anni accompagna le nostre escursioni "domestiche" nel mondo dell'Arte, attraverso un universo mai abbastanza esplorato.

Si tratta dell'universo dei luoghi minori dell'Arte, minori solo per dislocazione, siano essi di Cremona o di Cefalù, dell'Elba o di Erice, appunto perciò segnalati, disvelati con amore da quel Professore di Storia dell'Arte la cui perdita oggi ci fa tanto male: Federico Zeri, morto all'alba del 5 ottobre scorso, in un momento in cui nessuno se lo sarebbe aspettato.

Il curatore di Piccoli Musei e i suoi collaboratori hanno saputo mandare in onda una rievocazione estremamente sobria e misurata, eppure piena di cordoglio autentico, non di facciata, una rievocazione che è stata piena quasi soltanto della Sua voce, della Sua competenza e arguzia, della Sua eleganza e del Suo fascino.

E' stata avvincente in particolare la registrazione della intervista dopo il discorso di apertura a un corso all'Università di Roma: gli argomenti rimbalzavano scop-

piettando in "stile Zeri" e passavano da Dante a Federico

Secondo, dalla pesto nera del XIV secolo alla magia, dalla pittura fiamminga all'identificazione dell'intelligenza in rapporto al modo di comportarsi.

In risposta alla domanda di una studentessa, l'argomento "donna": Quando la donna è intelligente, batte tutti gli uomini, perché ha l'intelligenza dell'uomo e in più ha la sensibilità, che è solo delle donne.

Nel proporsi di proseguire nel lavoro fatto insieme, il curatore della trasmissione ha spiegato agli ascoltatori che dopo aver lavorato con Zeri per tanto tempo "ormai il danno è fatto" e ben si capiva cosa intendesse, cioè l'avvenuto accrescimento mentale, una vera nuova apertura "che tutti loro dell'équipe non avrebbero mai più potuto guardare le cose in modo diverso".

Anche noi ascoltatori fedeli del programma, nel nostro amore per l'arte, a Zeri dobbiamo molto e ci uniamo al loro ringraziamento per "aver voluto percorrere tanta strada insieme salutandolo come persone che lo amavano, e che lui amava."

Le note del silenzio militare, voce solitaria piena di echi e rievocazione, hanno chiuso con una incredibile dilatazione spirituale.

"Drizziamo" le antenne

La crescita di emittenti radiofoniche e televisive con la conseguente esigenza di utilizzare sempre maggiori frequenze radiofoniche, nonché la diffusione capillare della telefonia cellulare ha fatto sì che nel nostro Paese, ed in particolare nella nostra città, spuntassero come funghi in autunno antenne, ripetitori e paraboliche di ogni sorta.

Tutto ciò ha aggiunto ad una città come Milano, ormai al collasso dal punto di vista ambientale, un ulteriore tipologia di inquinamento, quello da onde elettromagnetiche che (come se non bastasse!) va così a sommarsi a quello acustico, dell'aria e delle acque.

E' ormai un dato acquisito che la prolungata esposizione ad onde elettromagnetiche possa provocare stati di nausea, mal di testa, confusione mentale: nei casi più gravi, in zone ad esempio interessate dal passaggio di cavi dell'alta tensione, pare addirittura correlata all'insorgenza di tumori.

La nostra città, purtroppo, non è esente da tale problema e prova ne è ad esempio l'annosa battaglia dei cittadini della zona Sempione contro l'installazione dell'antenna di via S. Galdino, avvenuta proprio nei pressi dell'Ospedale pediatrico Buzzi. La questione riguardante questa antenna è approdata sino in Parlamento, mentre continua a rimanere arenata in qualche ufficio della nostra Regione.

Non dimentichiamoci però di tutti

Sabato 21 novembre alle ore 21 presso il Centro Culturale dell'ECER di via A. Cechov 20, si è tenuto il primo concerto della stagione '98-99 organizzato dal Centro. Alla ribalta le storiche e melodiose canzoni napoletane, cantate dal tenore Giuseppe Donno accompagnato al pianoforte dalla prof.ssa Liliana Civardi, già nota al pubblico del Centro. Del Donno invece, che era la prima volta che si presentava è apparso subito evidente, dopo le prime due canzoni interpretate: "Guapparia" e "Tu non nme v uò cchiù bene", la grande preparazione e una lunga carriera alle spalle, mettendo in mostra una duttilità vocale che gli consente di esibirsi in un vasto repertorio che va dalle arie del melodramma alle melodie dell'operetta, alle romanze, alle canzoni italiane classiche. Un duo, la Civardi e il Donno, che ha fatto gioire, esplodere,

commuovere il numeroso pubblico presente. Napoli, anzi Napule era lì in sala con gli spettatori, fossero meneghini o no a dimostrare la sua vitalità e immortalità, grazie alle sue canzoni: "Dicitencello Vuie", "Core ngrato", "A Vucchella", "Torna a Surriento". Ogni canzone un'e-

quei ripetitori ed antenne che sovrastano i palazzi che ospitano le varie emittenti radiotelevisive o le testate dei quotidiani, né delle "corna" che hanno da poco acquisito alcune cabine telefoniche milanesi per il sistema di telefonia portatile cittadino. E ancora le miriadi di paraboliche che ogni inquilino separatamente si installa, quando in realtà ne basterebbe una per tutto

il condominio. Tutto questo per amore del cosiddetto progresso. Dovremmo fermarci un attimo a riflettere su quell'esperimento che il comico Beppe Grillo fece in un suo spettacolo: una lampada al neon che avvicinata ad un'antenna si accendeva.

Una quindicina di anni fa nel Parco Sempione si aggirava uno strano personaggio circondato da cani che andava gridando "attenti all'onda che uccide!". Forse oggi è il momento di aprire gli occhi, "drizzare" le antenne e meditare su quelle parole che allora sembravano senza senso.

mozionee una valanga di applausi; del reso le canzoni napoletane, pur avendo qualche anno, appaiono fresche e vibranti come se espresse oggi, dai loro autori, rispondono a determinati bisogni dello spirito umano, l'amore, la contemplazione della bellezza naturale, il pianto, l'allegrezza. Hanno in sé parte di eterno, per

cui affrontano senza essere corrose, il trascorrere del tempo, quindi oggi come ieri come sempre, possono apparire attuali, interpreti dei sentimenti degli uomini. bisogna dare atto all'impareggiabile tenore Giuseppe Donno, come alla bravissima Liliana Civardi di aver dimostrato una professionalità e una capacità interpretativa veramente notevoli. Una menzione d'onore va al presidente del Centro Culturale Pilla, nella insolita veste di presentatore e traduttore dei testi napoletani delle canzoni in repertorio, lavoro svolto in modo approfondito e brillantemente. La serata si è chiusa e così non poteva non essere, con l'esecuzione di: "O' sole mio". Gli applausi hanno superato i 200 decibel.

M.T.

Nella foto: il tenore G. Donno e L. Civardi

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Canzone
è napule

Le nostre autrici

parlare della Pasionaria, un mito spagnolo, un monumento nazionale conosciuto ben oltre i suoi confini, non dev'essere stato né facile né semplice per Maria Ferrone, che ha deciso un certo giorno di avvicinare Dolores Ibarruri e di scriverne la biografia. E' il 1988 quando il lavoro è terminato, quattro anni dopo l'incontro, avvenuto a Madrid nel 1984, tra l'ottantanovenne donna basca rientrata in patria da sette anni dopo un esilio forzato durato quasi quarant'anni e la scrittrice italiana affascinata fin dall'infanzia dall'alone che circonda quel nome leggendario.

Eccola dunque davanti a lei, alta e vestita di nero, a presentarsi subito come figlia, sorella, moglie di minatori: "Mi sono ribellata alle misere condizioni in cui vivevamo noi delle classi inferiori, lottando contro lo sfruttamento degli operai...". Così comincia il racconto della sua lunga vita, che la Passionaria stessa ha presentato in due successivi libri, "El ùnico camino" con le sue lotte politiche, e "Me faltaba ESPANA" con l'esilio, i viaggi, i soggiorni all'estero, prevalentemente l'Urss e Parigi.

Dolores morirà a Madrid il 12 novembre 1989, quasi centenaria. Era nata nel 1895, il 9 dicembre, ottava figlia dei coniugi Ibàrruri Gomez, cattolicissimi, che la battezzarono Isidora-Dolores, e mai avrebbero immaginato che da loro sarebbe nata una persona ribelle, capace di lasciare dietro di sé una storia tanto densa di avvenimenti. Di intelligenza vivace e pronta, ma impossibilitata a proseguire gli studi come avrebbe voluto, la giovane non si piega ai mortificanti lavori i soli che le sono possibili: sarta,

domestica, barista. Soprattutto è la condizione degli uomini sfruttati nelle miniere che muove la sua indignazione. Tuttavia a vent'anni sposa un minatore, Juliàn Ruiz, di cui condivide le speranze politiche e le lotte sociali. Come suo marito Dolores diventa socialista e a ventidue anni, e una bimba appena nata, eccola partecipare ai movimenti operai del 1917. Prestando orecchio agli echi della Rivoluzione russa, in lei si accendono le speranze che si possano trovare soluzioni per evitare povertà e sfruttamento. Sempre decisa a ribellarsi alla miseria (avrà sei figlio di cui quattro morti di stenti e privazioni), Dolores è tra i fondatori del Partito Comunista Spagnolo (P.C.E.).

Sul giornale a cui collabora inizia a firmarsi Pasionaria e il nome le resterà addosso per tutta la vita, mentre il lontano mondo sovietico la attrae, con il sogno di poter riscattare il popolo.

Nasce il figlio Rubén e per lui (le è già morta la prima figlia) vorrebbe che non si ripetesse la stessa situazione di indigenza, restando tuttavia instancabile nelle sue funzioni di delegata della zona mineraria. Diventa oratrice; propaganda in pubblico la sua nuova fede nell'egualitarismo, che dopo il crollo della monarchia spagnola, non è quello introdotto dalla Repubblica.

Lasciando i due figli che le sono rimasti, e il marito che prosegue le sue attività presso i minatori, si trasferisce a Madrid dove lavora per il foglio su cui scrive, diventato ora un quotidiano. Conosce l'arresto e il carcere, e in lei si sviluppano sensi di colpa, specie verso il figlio Rubén che attende per giorni fuori dalla prigione di poterla vedere.

Nel partito, autocritiche e ripensamenti, mentre in Europa si espande l'onda fascista. A Mosca nel '33 per il Plenum del XIII Comintern, vede i lati positivi della Rivoluzione, ma nella sua Patria inizia l'avvento del futuro Caudillo, e dei fascisti in Spagna: inizia così la tragica guerra civile. Sempre attiva anche quando non può fa altro che raccogliere gli orfani delle zone più povere, il mito della Pasionaria si diffonde e si consolida. Attraversa a piedi i Pirenei, va a Parigi per l'Internazionale pro-Asturie, di nuovo in Urss, rientra via mare, comizi tumultuosi, carcere. I discorsi di Dolores toccano la base, ma non i vertici decisionali. Gli uomini combattono e la popolazione muore letteralmente di fame. Nel '39 la resa e la Pasionaria è troppo conosciuta per rimanere in Spagna. Un piccolo aereo trasporta alcune persone, tra cui Dolores che saluta la sua Terra, lei che aveva sempre usato anche in parlamento la sincerità e non la diplomazia, lei che aveva introdotto il famoso "no passàran", divenuto il grido dei combattenti di quella guerra. Franco dichiarerà la sua vittoria il 1° aprile del '39. Alcuni esuli raggiungono la Russia, e con essi è Dolores, che ritrova laggiù i figli ai quali finalmente si riunisce, e con il quali fugge sugli Urali, durante l'invasione nazista. Rubén, ora pilota militare, va a combattere e muore il 2 settembre 1942. Le rimane la figlia Amaya (il marito vive altrove) e solo nel 1945 la Pasionaria può tornare a Parigi. Nell'Europa ancora sconvolta ci vogliono ben 90 giorni di viaggio!

Il 9 dicembre di quell'anno Dolores compie cinquant'anni e coloro che ancora non possono

rientrare in patria si stringono attorno alla loro leggendaria connazionale: arriva anche Picasso ed è festa memorabile. Tornata in Urss e operata per una malattia, non le resta che osservare i risvolti della situazione internazionale, mentre sua figlia si sposa con un ufficiale russo, ed è occupata dalla nascita di tre bimbi. Il 5 marzo 1953 muore Stalin e tre anni dopo Krusciov ne denuncia i delitti. Dolores paragona a un terremoto Ia rivelazione. Con la violenza di un ciclone vengono travolti coloro che per anni hanno adorato Stalin come un divino genitore: "Non sapevamo nulla, non sospettavamo...". E c'è invece chi dubita. La Pasionaria deve cedere il passo a giovani colleghi. Nel 1960 essa diventa Presidente a vita del PCE, una carica onoraria che ridimensiona di colpo il suo impegno politico. Partecipa in forma minore agli avvenimenti politici: nel '63 si unisce a coloro che chiedono il condono per un

condannato a morte dai tribunali di Franco; nel 1968 davanti al Cremlino manifesta il suo sdegno per la repressione della primavera di Praga; nel 1975 alla morte del Caudillo tornano in Spagna gli esuli politi, ma.., non lei, che può ancora creare problemi al nuovo governo!

Il permesso le arriva il 12 maggio 1977. La Pasionaria torna a Madrid, così diversa da quando si è messa in salvo quasi quarant'anni prima. Lei che ha sempre lottato senza mai arrendersi, sa di aver dato tutto: diversa la città, diversa ora lei che ha il ruolo incorruttibile del mito. Quando Maria Ferrone la saluta, sa che quella donna incredibile viene riassorbita dalla sua stessa leggenda.

nelle foto: in alto Dolores Ibarruri a Roma nel dicembre 1962 durante il congresso del PCI; in basso a sinistra la propaganda del Frente Popular in Spagna nel 1937

Maschere e burattini

Dal 5 dicembre 1998 al 9 gennaio 199 presso la Biblioteca Rionale

Gallaratese di via Quarenghi 21, si terrà l'interessante mostra: "Maschere e burattini". Acrilici e tecnica mista di Romeo G. Paganelli. La mostra è a cura di Tita Traversa, che del Paganelli scrive: "...La sua figura umana, scomposta in mille volti, è frutto di uno studio profondo della realtà che ci circonda e che spesso ci condiziona allontanandoci dalla nostra autentica personalità.

Nascono così i personaggi dei quadri, uomini e donne che sono manichini, burattini, robot, spesso con-

fusi nella stessa persona determinando una strana immagine dell'uomo che non può sfuggire ad una attenta osservazione". Paganelli ha dietro di sé una lunga carriera fatta da decine e decine di mostre, esposizioni, biennali, saloni nazionali e internazionali. La sua tecnica è un insieme di pittura e anche di collage in un armonico assemblaggio, che nello studio degli equilibri geometrici e nel gioco dei pieni, conferisce alla composizione pittorica un effetto plastico.

L'ingresso alla mostra è libero. Dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 23. Il sabato dalle 9 alle 20.

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0 0 "":""' QiÄ OC , 0Ä0C0 A cura di Bruna Buttafava dicembre 1998 pagina 14
Maria Ferrome ci racco«ta ea assoaarea

Giovanni Canu è l'autore della scultura "Dal minimale all'arcaico" che la Zona 19 ha collocato nello spazio pubblico arredato a giardinetto, tra la piscina e la Palestra Cappelli Sforza. L'opera di Canu, dapprima esposta presso il Museo Archeologico di Corso Magenta, e da noi commentata nella rubrica d'arte su Milano 19, è stata donata dall'Autore alla nostra Zona, ed ha atteso un certo tempo in "parcheggio" che le si trovasse la più adeguata collocazione. Nel disegnare il giardino di via Omodeo si è presentata l'occasione per valorizzarla, ed oggi la scultura arricchisce il complesso urbano, parlando il suo linguaggio moderno e originale: siamo fieri di aver lanciato per primi sulle colonne del nostro giornale l'idea di questa attribuzione. Lo scultore, che opera a Milano in via Solferino 56, ci ha fatto

Milano, città meravigliosa?

Questa è stata la domanda che il Gruxa Artisti per la vita ha posto ai suoi poeti, pregandoli di rispondere in versi o in musica, per la serata di recitazione tenuta presso il Teatro Sant'Anna di via Albani la sera del 7 novembre scorso.

Hanno risposo in molti, e la manifestazione si è articolata elegantemente e con piena soddisfazione dei partecipanti. Nell'atrio facevano da introduzione al tema le stupende foto in bianco/nero di Enea De Giosa, divise in due sezioni: Milano ieri - Milano di oggi, immagini che possono senz'altro far togliere il punto di domanda al titolo e confermare che la nostra è pur sempre una città meravigliosa.

Anche la vena dei poeti è parsa propendere per l'amore e la sottolineatura di tanti aspetti segreti ed emotivi: che ha visto una farfalla in via Tommaso Grossi, cercare fiori di onestà o fiori agresti altrettanto simbolicamente preziosi; che ha percorso passo passo strade care a chi vi ha vissuto la propria gioventù, riguardandole con l'occhio e il cuore di allora; che ha visto albe o tramonti, nel variare del cielo e degli affetti.

Il dialetto si alternava alla lingua italiana, e non è mancato il ricordo del nostro grande Arcano, di cui sono state recitate due poesie, così come si sono -cantate, accompagnate da una allegra fisarmonica, alcune canzoni del Maestro Danzi.

Unica voce che ha espresso con ironia certi aspetti del vivere milanese è stata quella della nostra collaboratrice Rulli: ha inviato strali agli urbanisti e al consumismo da cui molta popolazione sembra pervasa. Ma il sottofondo poetico di cui tutta la serata è stata testimonianza è risultato dalle parole di alcuni "immigrati" di lusso, tra cui il Nobel Quasimodo, rievocato nel trentennale della sia scomparsa, a ribadire che anche chi non vi è nato di solito sa cogliere il fascino di una città così ricca di stimoli e di opportunità.

E va detto che secondo la tradizione del Gruxa anche le offerte spontanee raccolte nella serata sono state devolute a una associazione benemerita, il Telefono Azzurro, di cui alcune volontarie hanno illustrato le attività: Milano non si è smentita.

B.F.

E'questa di Milano la prima mostra retrospettiva del fotograto sudafricano Alf Kumalo (1930), attivo sin dagli anni cinquanta e tuttora sulla scena internazionale. Formatosi nell'ambiente della leggendaria rivista "Drum" e perciò anch'egli rappresentante di una celebre e sfortunata generazione di intellettuali neri, Kumalo non ha finora ricevuto riconoscimenti degli della sua statura, benché sia stato proprio

grazie alle sue immagini che tanta parte della storia africana ha fatto il giro del mondo in questi decenni. La mostra comprende una selezione di 140 fotografie, cui si aggiungono riproduzioni da pagine di "Drum" i cui negativi sono andati dispersi nei rivolgimenti subiti negli anni dell'apartheid. Le immagini di Alf Kumalo raccontano la storia di un popolo, la lunga vicenda del Sudafrica: un libro più emozionante forse della parola

pervenire l'invito per una sua veramente importante esposizione, che ha avuto luogo nel Cortile delle Armi presso il Castello Sforzesco, con presentazione al Palazzo dell'Arte in via Alemagna 6 il 15 ottobre scorso. Impossibilitati ad intervenire, non abbiamo mancato comunque di visitare la Mostra, che ha avuto per titolo "Forme archetipi nello spazio", e mai spazio era così adatto ed intonato quanto quella cornice di mura antiche e di colori autunnali. Il lavoro di Canu si è presentato imponente, il grande cortile del Castello si è popolato di massi, legni, materiali inconsueti esplodenti o implodenti in forme spigolose, taglienti, emergenti in viluppi contrastanti che ne esaltavano i valori. Canu ha portato "Il cuore della Sardegna in Lombardia" e ancora una volta ci è sembrato capire il suo linguaggio.

scritta, e ricco di mille dettagli nascosti, che costruisce, nella sequenza delle lotte e delle battaglie, nell'alternarsi di gioie e di lutti, ma anche di comuni realtà quotidiane, il senso della vita e la necessità di edificare una memoria comune per l'intero paese.

La Mostra si terrà presso la Fondazione Stelline Chiostro centrale - corso Magenta 61, Milano - dal 3 dicembre 1998 al 28 gennaio 1999

Alf Kumalo Fotografo Sudafricano SANT'ELINA onoranze I unebri Via Novara, 105 Milano Telefono 02/48204706 24 ore su 24 cellulare 0337.771445 sig. Lorenzo Gaiola Funerali ovunque Vestizione salme Cremazioni Tariffe comunali Opere cimiteriali INTERPELLATECI A-M2Ubi filM VIA NOVARA 62 TEL. 02/48701513 LPAAmo pot-Puomn@nru PiAn Rinnovo validità - Duplicati e Conversioni patenti - Passaporti Passaggi di proprietà per Auto e Moto Orari: da lunedì a venerdì ore 9.00 - 12.30 / 15.00 - 19.30 sabato ore 9.00 - 12.00 N\w§~~› Nnsnwasna~»..~.~.-~e~a~mx"-~m~2wwwww,"~"m~e - f, re)0 L tr il _.1,13(.13 Lsil Ct dicembre 1998 M I IL". pagina 15

Stanno arrivando da varie città d'Europa, da Mosca, Breslavia, Francoforte, Bruxelles, Friburgo, Bellinzona, oltre che da diverse località italiane, i partecipanti al Seminario in valle Spluga al Centro ecumenico europeo per la pace. Altrove, e anche ai confini dell'Europa, ci sono tensioni, scontri etnici e focolai di guerra: esplode la crisi finanziaria e sociale in Russia, episodi di xenofobia si susseguono in Germania, militari serbi e separatisti albanesi si fronteggiano nel Kosovo, palestinesi e israeliani non riescono a riprendere il dialogo, aumentano i massacri e dilaga la guerra civile nel Congo e in Africa, in risposta agli attentati terroristici in Kenya e Tanzania i missili USA vengono lanciati sul Sudan e in Afganistan, l'ONU sembra impotente.

In un mondo sempre senza pace non mancano però segnali di speranza e di affratellamento dei popoli: emblematica, oltre alla solidarietà operante e alla cooperazione in Bosnia, la marcia e il pellegrinaggio dei friulani, dei carinziani e degli sloveni, nell'alta valle dell'Isonzo, per una Europa dei popoli che vada al di là degli accordi di Maastricht, nel processo di edificazione della casa comune europea.

Diverse lingue, storie e culture, non devono impedire il superamento della babele ideologica e la ricerca dell'esperanto della Pentecoste, ora che il progetto di una Europa dal Baltico ai Balcani sembra decollare con il consenso diffuso dei cittadini, dei Comuni, delle Regioni, delle Chiese, nella prospettiva di un universalismo e di un ecumenismo sognati e possibili.

E' l'obiettivo che fa da sfondo alla settimana di studi sull'Unione europea e sull'Europa dell'Est, in vista del prossimo allargamento e dell'adesione dei paesi finora separati ed esclusi a causa della spaccatura generata dalla guerra, dalla cortina di ferro e dal muro di Berlino.

Il crollo dell'impero sovietico e il processo accelerato di mondializzazione, costringono l'Europa occidentale a ripensare e a riprendere i rapporti con l'altra parte speculare del continente europeo per ritrovare radici comuni e sviluppare marce di avvicinamento tra i popoli legati da secoli da un comune destino e artificialmente separati da logiche imperiali ormai antistoriche.

Si inizia con le relazioni sugli effetti contraddittori della globalizzazione, sul gioco ineguale degli scambi, sulle manovre delle multinazionali, sulla complessa transizione verso la democrazia e l'economia di mercato dei paesi dell'Est, sul collasso dell'economia russa, sui crescenti differenziali tra il Nord e il Sud, sulla dilagante disoccupazione di massa.

Un quadro preoccupante della transizione al terzo millennio, caratterizzato dalla mobilità dei capitali speculativi e da migrazioni ormai continentali, dall'annui-

t/scopriamo l'altra Europa

ti e dei profughi, per la ricostruzione delle aree devastate dai bombardamenti, per la solidarietà operante e la ricucitura dei rapporti i nteretnici.

La velocità dei cambiamenti sembra rendere impossibile la com. prensione degli eventi da parte dei popoli coinvolti in trasformazioni epocali: il lavoro che manca, i servizi sociali insufficienti, la democrazia precaria, alimentano nostalgie e intolleranze pericolose per il futuro della convivenza nella nuova Europa che si sta costruendo. Non c'è chiarezza nella strategia degli USA e dell'Unione Europea, con il rischio di un processo di "colonizzazione" che può portare l'Est al collasso: perché continuare a isolare la Russia? quali ricette vogliono imporre i teorici del neoliberismo? come mai i prestiti internazionali sono finiti nelle tasche della nuova "oligarchia" russa? perché delegare agli USA, alla Banca mondiale e al FMI il ruolo dell'Europa? Si sta affermando in Russia e nell'Europa mediorientale un capitalismo di "rapina" con l'acquisizione, da parte di pochi spregiudicati avventurieri, di risorse naturali e impianti produttivi che potranno condizionare il futuro dell'intero continente europeo e degli scambi internazionali, oltre che le condizioni di lavoro e di vita di milioni di persone.Quello che sta succedendo nel Baltico, nei Balcani, ai confini orientali dell'Europa occidentale, è determinante per far avanzare il progetto di un continente finalmente pacificato dopo le secolari lotte imperiali e ideologiche di spartizione e dominio dei popoli conquistati e sottomessi.

Difficile è la "quadratura del cerchio": la cultura europea deve aprirsi agli altri e ai diversi, per sconfiggere le forze tribali e gli adoratori degli "antichi dei" della guerra, nella prospettiva della valorizzazione delle identità locali e delle "piccole patrie" in un quadro di riconciliazione regionale e continentale.

lamento tecnologico delle distanze e dei tempi di comunicazione, dall'avvento delle intelligenze artificiali, dalla crisi della coesione sociale a causa del conflitto tra economie locali e mercato globale.

Emerge l'urgenza della presa di coscienza dei popoli e della società per non essere messi fuori gioco dalle lobby finanziarie e militari,-come è stato sottolineato affrontando la questione dell'allargamento ad Est dell'Europa dei quindici dopo la caduta del muro di Berlino e la domanda di adesione dei paesi centrorientali dell'ex blocco sovietico.

E' in discussione la sicurezza anche militare dell'Europa e la stabilità politica del continente, perché non si tratta soltanto di creare nuovi sbocchi di mercato per l'Occidente, ma di promuovere un processo irreversibile di integrazione e di sviluppo che arriverà a coinvolgere quasi 30 paesi con una popolazione complessiva di oltre 500 milioni di

persone. Al di là della visione mercantilistica dell'Europa, per la costruzione di una "famiglia" di popoli europei aperta al dialogo con i paesi del Mediterraneo, dell'Est asiatico e del vicino Oriente, con scelte condivise per la ridistribuzione delle risorse verso le aree più svantaggiate, per i flussi migratori, per i diritti civili e sociali, per fronteggiare la disoccupazione dilagante.

Con molte domande emerse dal dibattito: ci sarà un nuovo "piano Marshall" per l'Europa dell'Est? quanto è "costata" la riunificazione tedesca? che direbbero i padri fondatori dell'Europa sull'allargamento ad Est? perché spingere la Nato ai confini della Russia? Si farà un esercito europeo? quali obiettivi per le elezioni europee del 1999? L'analisi dell'attuale situazione economica e politica in Polonia, Russia e Bosnia, del polacco Gemek, del russo Kopirovski e del bosniaco Avdic, hanno fatto emergere l'identità e le speranze dei popoli slavi che,

rivendicando la loro cittadinanza europea, vogliono superare le arcaiche divisioni tra Est e Ovest, mettendo tuttavia in guardia dalla tentazione di spostare la vecchia "cortina di ferro" alle frontiere della Russia e dei paesi orientali e balcanici con l'espansione della Nato e la colonizzazione economica e finanziaria.

Si rivivono in diretta le vicende del dopoguerra con lo spostamento forzato delle popolazioni tedesche, polacche, ucraine e bielorusse, in relazione ai nuovi confini dell'Oder-Neisse e dell'URSS, della dissoluzione dell'Unione Sovietica e della spartizione della Jugoslavia, con la creazione della Comunità degli Stati indipendenti e l'emersione dei conflitti etnici nei Balcani. Emerge il ruolo del Consiglio d'Europa, che già raccoglie oltre 40 paesi, delle Regioni e delle città, per affrontare l'emergenza delle guerre locali con progetti di cooperazione e azioni umanitarie, per favorire il rientro degli sfolla-

La conoscenza e la comprensione reciproca tra Est e Ovest, Nord e Sud, della nuova Europa, è condizione essenziale per uscire dalla logica della competizione selvaggia e del si salvi chi può, in collaborazione con i paesi della exJugoslavia e del Mediterraneo asiatico e africano, con risposte adeguate e vincenti ai processi di mondializzazione e di globalizzazione dell'economia.

E' un compito difficile, ma non impossibile, di ricostruzione del tessuto civile europeo, lacerato da lotte fratricide e incomunicabilità etniche e nazionalistiche, per far convivere diversi popoli e religioni, far avanzare la democrazia, creare le condizioni per alimentare la coesione sociale, favorire lo sviluppo e l'occupazione, dialogare con i continenti, riformare le istituzioni comunitarie per far partecipare i cittadini al "sogno" di una Europa finalmente unita dall'Atlantico agli Urali.

pagina 16 dicembre 1998

dicembre 1998

La Cooperazione edilizia guarda al futuro

Innovazione tecnologica e partecipazione

Il vantaggio competitivo ín un mercato maturo

CONTRAZIONE DELLA DOMANDA

L'attuale situazione del mercato della casa è contraddistinto da una forte contrazione della domanda rispetto ai valori dell'inizio degli anni '90.

Tutti gli analisti concordano sul fatto che la situazione che stiamo vivendo non sia transitoria ma strutturale ed è destinato a durare molti anni. Anche sulle cause che hanno portato a questa situazione c'è una sostanziale omogeneità di valutazioni:

crisi demografica invecchiamento della popolazione alta percentuale di case in proprietà patrimonio edilizio esistente superiore alle necessità Molti infine concordano sul fatto che il progressivo miglioramento della situazione economica e le quote di investimenti finanziari in fuga dai titoli di stato non modificheranno in maniera sostanziale l'attuale situazione. Il mercato delle abitazioni deve quindi confrontarsi con una realtà completamente nuova, che ha già portato ad una consistente riduzione delle imprese, in cui vanno ridefinite le strategie ed indivi-

sacurgar

TECAOLOGIE PER SICUREM ED Il RISPIIRMIO ERERGETICO

pagina 17

PRINCIPALI APPALTI PUBBLICI

OkUtglaí: AEM Milano - SNAMBAS di BergamoREALE-MUTUA ASSICURAZIONI.

PRINCIPALI CONTRATTI IN

ZONA 19 ACIU9C1i: Coop. ECERCoop. LAMPUGNANOCoop. EGUAGLIANZACoop. ITALIA.

duati i vantaggi competitivi che permetteranno di mantenere quote significative di un mercato dalle caratteristiche molto diverse sia per quantità che per composizione.

Per la prima volta in molti anni si verifica quindi una situazione in cui l'offerta potenziale (e anche reale) è di molto superiore alla domanda, anche in aree urbane dove il fattore localizzativo per anni ha determinato il quasi automatico successo di qualsiasi iniziativa.

Tutti gli operatori del settore verosimilmente hanno già messo a punto strategie per fronteggiare la nuova realtà: più attenta selezione delle iniziative, maggiore attenzione al marketing, verifica del processo produttivo per eliminare sprechi e ridurre costi.

E' probabile che questo atteggiamento sia giusto per fronteggiare il momento di crisi ma insufficiente come strategia. Proviamo quindi a immaginare un possibile programma alternativo impostato sui due elementi più critici def processo edilizio: l'innovazione tecnologica e il rapporto con l'acquirente. Proseguiamo quindi il ragionamento equiparando la casa ad un prodotto di cui c'è una certa abbondanza, da collocare in un mercato maturo.

Possiamo quindi sostenere che, come per tutti gli altri prodotti, quello che determina il successo è, alla fine, il rapporto qualitàprezzo.

RAPPORTO

QUALITÀ/PREZZO DEL PRODOTTO CASA

Proseguendo in questa semplificazione possiamo quindi tentare di elencare i principali elementi che possono definire la qualità del prodotto/casa: prezzo funzionamento (che per la casa significa tipologia e localizzazione) design (aspetti formali, qualità dei materiali) manutenzione (che per una casa può significare durata nel tempo, costi e facilità di manutenzione) Poiché "la casa" è un bene molto particolare a questi quattro elementi base ne va aggiunto un quinto che potremmo definire: partecipazione (intendendo partecipazione dell'acquirente al processo localizzativo, costruttivo e di "personalizzazione" della casa).

COMUNICAZIONE Al CrITADINI DELLA ZONA 19

Tecnologie per la sicurezza degli impianti gas domestico (Legge 46/90)

Sicurgas mette a disposizione la propria esperienza nel campo della sicurezza, del risparmio energetico e del rispetto ambientale. Sempre maggiore è la richiesta da parte dei cittadini di risposte puntuali ed oculate su questi argomenti cosi attuali, importanti e sentiti anche dalle Strutture Tecniche Pubbliche e Private.

Un impianto a gas metano che non inquini, che sia soprattutto sicuro ed economico è per chiunque un'esigenza primaria e legittima. In un ambito così delicato, la Sicurezza Domestica e della Collettività non può certo essere approssimativa o improvvisata.

La sinergia fra la Qualità e l'Esperienza di Sicurgas dà come risultato la Garanzia di Sicurezza insieme alla salvaguardia dell'ambiente e del relativo risparmio energetico ed economico.

I servizi offerti da Sicurgas interessano tutte le fasi della progettazione, realizzazione e messa a norma degli impianti gas, con rilascio finale della dichiarazione di conformità.

Sicurgas stipula contratti individuali e collettivi per manutenzione annuali e pronto intervento su apparecchi a gas, oltre a convenzioni con amministrazioni condominiali, cooperative, caseggiati.

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Verifiche normative e strumentali

Videoispezioni condotti di evacuazione fumi Messe a norma impianti gas e canne fumarie Assistenza e manutenzione caldaie murali, a basamento e scaldabagni

La prima considerazione è che probabilmente all'interno del processo di produzione edilizia tradizionale i margini di ottimizzazione siano ridotti e che d'altro canto sia comunque molto forte la resistenza alle innovazioni. Ciò sembra implicitamente dimostrato dal fatto che tutti gli sforzi competitivi sembrano concentrati sulla pubblicizzazione del prodotto e che esaminando la produzione di edilizia residenziale corrente è facile verificare che, ad eccezione del

design (che è però l'aspetto che più si presta ad una valutazione soggettiva) non sono in corso processi di innovazione motivati dall'obiettivo di migliorare il prodotto.

Massimo Giuliani, presidente Istituto Nazionale di Urbanistica (sez. Lombardia) a cura di Marco Tadini I puntata

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le ricette dì Adriana Quercia

Un dolce per le feste

Natale è ormai alle porte. Ogni anno lo stesso obiettivo: conciliare in occasione delle feste il rispetto per le tradizioni con la voglia di novità. Alcuni elementi restano costanti: la tavola, gli auguri, i regali ma l'atmosfera della casa chiede anche qualche cosa di diverso.

In tale ottica propongo un dolce prettamente natalizio, che può essere complemento o addirittura sostituzione del tradizionale panettone.

TRONCHETTO DI NATALE

AI MARRONI

Ingredienti (dosi per 8 persone): per la pasta: zucchero semolato g 120 - farina bianca g 70 - amido di frumento (frumina) g 50burro g 40 - uova 3 - miele - sale - burro e farina per la placca per la crema: marmellata di castagne g 350 - burro g 180zucchero semolato g 100 - albume g 100 - zucchero a velo g 50maraschino - aromi per dolci al rum, per completare: cacao in polvere - zucchero a velo - marron glacés 5.

Tempo occorrente per la preparazione: 1 ora più il raffreddamento.

Preparazione: coprite una placca con carta speciale da cucina, poi imburratela e infarinatela.

Montate bene le uova con lo zucchero, mezzo cucchiaino di miele e un pizzico di sale, dopodiché amalgamate al composto la farina, setacciata con la frumina, e il burro fuso e tiepido.

Versate l'impasto sulla placca e

livellatelo, poi cuocetelo in forno a 200 gradi per 10 minuti. Sfornate, sformate la pasta su un canovaccio e fatela raffreddare distesa, staccandone la carta. In una ciotola, immersa in un bagnomaria tiepido, montate in neve ben soda gli albumi con lo zucchero semolato e a parte, il burro con lo zucchero a velo. Aromatizzate la crema con una fialetta di aroma, poi unitela alla neve, amalgamate il tutto alla marmellata. Inumidite la pasta con mezzo bicchiere di maraschino, diluitelo con 2 cucchiaiate di acqua. Poi spalmatela con un terzo della crema. Dividete la pasta in due pezzi, uno il doppio dell'altro, arrotolate il più grande su se stesso e spuntatelo alle estremità: sarà il tronco; fate un secondo rotolo, che dividerete a metà per i rami. Componete il tronchetto, quindi rivestitelo con la crema rimasta, usando una tasca per decorazione. Decorate con i marron glacés, una spolverata di zucchero e cacao. Tenete il dolce in frigorifero per circa 60 minuti.

Buone Feste a tutti i lettori.

APPUNTAMENTI SPECIALI

(Week-end lungo di 3 giorni e 2 notti - rif. AS004) ' Ä É \

VENEZIA

LA FESTA DI SAN VALENTINO, IL CARNEVALE, I MAYA E LA BASILICA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA DAL 12 AL 14 FEBBRAIO 1999

Una occasione, forse irripetibile, per partecipare contemporaneamente a questi eventi, visitare una città d'arte fra le più famose al mondo e compiere un pellegrinaggio che richiama ogni anno milioni di persone.

PROGRAMMA

VENERDÌ: Partenza di buon mattino ed arrivo a Padova, visita alla Basilica di Sant'Antonio ed alla Cappella degli Scrovegni per ammirare gli affreschi di Giotto. Pranzo in ristorante.

Nel pomeriggio trasferimento a Strà lungo la strada da Padova a Venezia. Visita alla Villa Pisani ed il Giardino del Doge, con il suo parco settecentesco lungo l'ansa del Brenta.

In serata arrivo in laguna e sistemazione nelle camere riservate.

Cena, animazione, serrale e pernottamento.

SABATO: Le isole della laguna: trasferimenti in vaporetto e varie soste nel corso delle quali si potranno visitare le fabbriche di Murano, vedere le creazioni dei maestri vetrai ed i laboratori di Burano, patria del merletto.

Pranzo in ristorante e pomeriggio libero per lo shopping a Venezia, in serata Cena e Festa di San Valentino. Pernottamento in hotel.

DOMENICA: Visita alla mostra dedicata ai maya a Palazzo Grassi. Pranzo libero e pomeriggio a disposizione per una passeggiata lungo le calle e le fondamenta veneziane. Da Piazza San marco al Ponte Rialto, dal Palazzo Ducale al Ponte dei Sospiri, dal Canal Grande al Lido, per vedere i luoghi più suggestivi e fotografare le maschere e gli spettacoli dedicati al Carnevale.

Cena in ristorante e rientro in tarda serata.

Quota di partecipazione da L. 590.000

(compresa iscrizione ed assicurazione annullamento)

La quota comprende: i trasferimenti in loco ed ingressi ai luoghi di visita, la pensione completa (escluso il terzo giorno), la sistemazione in camera doppia con servizi privati, la prima colazione e la Festa del Club nella notte di san Valentino.

La quota non comprende: le mance, il pranzo de13° giorno, le bevande, gli extra in genere e tutto quanto non espressamente previsto alla voce "la quota comprende".

161-234417

Per gruppi familiari, viaggi individuali o qualsiasi altra inftirmaziorte; rivolgersi,al Servizio Soci presso la segreteria del Club.

Termine di iscrizione: 31.12.1998, salvo esaurimento posti disponibili. Diventa socio Winner International Club e scopri il mondo del turismo "serviti e coccolati"

Raccolta differenziata? E' stato solo uno scherzo

Amsa e Giunta Comunale decidono di ridurre la raccolta differenziata: un drastico taglio all'umido. Lunedì 26 ottobre il sindaco Albertini e il presidente dell'Amsa hanno presentato il nuovo piano del comune per la raccolta dei rifiuti. La rivoluzione più evidente e preoccupante riguarda l'umido: l'umido domestico verrà raccolto solo in una zona sperimentale intorno all'impianto di termodistruzione di Silla (tra Quinto Romano, Trenno e Certosa), nel resto della città verrà raccolto solo l'umido di mercati, ristoranti e mense. Quali sono le motivazioni di questo passo indietro?

L'Amsa, ufficialmente, motiva così la decisione "la qualità dell'umido è al di sotto delle aspettative e non può essere rivenduto come materiale per l'agricoltura".

Sembra che in realtà ci sia l'esigenza di spostare una parte degli addetti alla raccolta dell'umido sulla raccolta dei sacchi neri.

Il silenzio di Amsa su investimenti, sull'impianto di compostaggio di Muggiano, sui nuovi termodistruttori e sulle strategie di privatizzazione di Amsa inducono a pensare che il passo indietro sulla raccolta differenziata abbia motivazioni più radicali: il sindaco intende smantellare l'Amsa per dare ai privati lo smaltimento e la trasformazione dei rifiuti, le atti-

vità più redditizie e a più alto valore aggiunto, mantenendo all'Amsa solo pulizia delle strade e raccolta. In questa ottica è evidente che separazione a monte delle frazioni e autosufficienza di trattamento e smaltimento non sono più obiettivi strategici per l'Amsa.

Ma come la mette il sindaco con il Piano provinciale che assegna alla città di Milano per il 1999 la raccolta di 120 mila tonnellate di umido, contro le circa 20 mila che si potranno raccogliere secondo il nuovo piano dell'Amsa, e con la legge regionale che fissa come obiettivo il 50% di raccolta differenziata?

Lo sa il sindaco Albertini che Monza, la terza città della Lombardia coi suoi 135 mila abitanti e una urbanizzazione come quella di Milano, guidata da una giunta del Polo, ha raggiunto il 46% di raccolta differenziata?

Forse che Regione, Provincia e Monza stanno adottando strategie arretrate?

Non era allora un preconcetto allarmismo quello che ci ha fatto sostenere in questi mesi che col nuovo termodistruttore di Silla veniva costruito un impianto in grado di smaltire quotidianamente 1450 tonnellate di rifiuto non differenziato... da cedere al privato!

1998 ore 16.00

"Il giorno prima della Scala"

LA BOHEME Musica di Giacomo Puccini

Riduzione dell'opera in quatto quadri

Interpreti

CRISTINA IANNACOLA

SILVIA MAPELLI

DANILO FORMAGGI IGNAZIO DE SIMONE

Attore

MARIO MIGLIARA

Pianoforte PAOLO CECCARINI

Adattamento drammatico

MARIO MIGLIARA

Luci

BEPPE SORSI

INGRESSO AD

INVITI FINO

ALL'ESAURIMENTO DEI POSTI

Gli inviti si ritirano presso la Sezione Soci a partire da martedì 24 novembre nelle ore 10.00-12.00 e nelle ore 17.00-19.00

ISTITUTO

S. AGOSTINO

Funzionante

con presa d'atto Ministero P.I.

CORSI PER IL

RECUPERO DELL'ANNO

IDONEITA' Ginnasio

Liceo Classico

Liceo Scientifico

Liceo Linguistico Ragioneria

MATURITA' Classica Scientifica

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Professionale * (Assistenti Comunità Infantili) Tecnica (Dirigenti Comunità)

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dicembre 1998

dicembre 1998

Amchi capita di girare per le città dell'Europa e del ondo possono presentarsi modi di vita e paesaggi assai imprevedibili, spesso attraenti ed eccitanti. A lungo andare, però, la sorpresa e il disorientamento possono essere tali che si avverte il bisogno di trovare un angolino familiare, un'isola nell'ignoto in cui riacquistare anche solo per poco le consuete e rassicuranti abitudini del proprio luogo di origine: basta entrare in un ristorante Mc Donald's e ci si sente trasportati a casa. Lì tutto è esattamente identico a ciò che abbiamo lasciato a migliaia di chilometri di distanza: l'arredamento, l'abbigliamento dei ragazzi e delle ragazze che corrono indaffarati in cucina, le fotografie delle pietanze esposte sopra le casse, ma soprattutto i sapori: identici a quelli che abbiamo provato tante volte a due passi da casa o dal luogo di lavoro.

Sì, abbiamo provato a recarcinel nostro esotico luogo di vacanza - in sedicenti pizzerie all'italiana; ma che delusione!

Basta assaggiare la pizza perché l'inganno svanisca... Soltanto da Mc Donald's, per il tempo di un panino, l'illusione è pressoché perfetta.

Eppure, ci siamo mai chiesti come sia possibile che abbiamo instaurato un tale rapporto con questi spazi, che si ripetono assolutamente identici ai quattro angoli della terra, da poterli considerare familiari e caratteristici della nostra esperienza quasi quanto una cartolina della città in cui viviamo, con le sue forme uniche ed irripetibili?

Grazie alla loro capillarità ed alla loro impressionante ripetitività i ristoranti Mc Donald's finiscono col creare una sorta di luogo unico, uno spazio intercomunicante nel quale, come in un labirinto di specchi da Luna Park, si smarrisce la percezione delle distanze.

E questo Mc-luogo, unico e frammentato nello stesso tempo, si intreccia oggi praticamente con il mondo intero; per cui non ha importanza la porta dalla quale vi entriamo: automaticamente siamo già in tutti i luoghi possibili, abbiamo saltato differenze culturali e materiali che hanno impiegato migliaia di anni a costituirsi, abbiamo avuto accesso al luogo unico che sta a significare l'universalità, l'impersonalità e l'astrattezza del modo capitalistico di produzione.

Mc Donald's assoggetta al metodo di produzione industriale - ma soprattutto al processo di accumulazione del capitale - una delle funzioni più tradizionalmente riservate all'ambito riproduttivo, e in ogni caso tra le meno standardizzate: la preparazione ed il consumo degli alimenti. Una parte del lavoro domestico, svolto tra le mura di casa e non vincolato da contratti e salario; una parte del lavoro svolto per la cura di sé stessi, in funzione unicamente del valore d'uso, viene esternalizzato non soltanto spazialmente, bensì trasformato nella sua natura in attività rivolta alla produzione di valore di scambio, delegata a lavoratori salariati che operano all'interno di un rapporto capitalistico di produzione.

Per rendere meglio il concetto si potrebbe pensare - in modo provocatorio - ad un imprenditore di genio che, per sollevare chi già svolge un duro lavoro dalla fatica ulteriore di dover tenere in ordine la propria abitazione, rifare i letti,

spolverare, lavare il pavimento, dare la cera, ecc. approntasse una catena ultraeconomica di alberghi, localizzati magari nei pressi dei luoghi di lavoro, dotati di spazi e servizi essenziali, nei quali con poca spesa ci si possa recare a dormire e nei quali, mentre si è assenti, un gruppo di adolescenti in divisa da lavoro si affanni nel tirare a lucido le stanze. La cosa funzionerebbe ancora meglio se fosse possibile alternare nelle stesse stanze - durante il giorno - diverse persone che dormono, di modo che appena uno si sveglia e va al lavoro, pulita celermente la stanza dagli inservienti, il cliente successivo possa trascorrervi le sue otto ore di sonno.

E' evidente, pure nella paradossalità dell'esempio, che il sistema potrebbe funzionare a regime solo a patto che dormire in questo genere di alberghi risultasse più economico che pagare l'affitto di un appartamento indipendente; ed inoltre a patto che l'albergo non si riveli un posto del tutto sgradevole dal punto di vista ambientale: ma sono cose, queste, alle quali un qualsiasi imprenditore geniale troverebbe alla fine il modo di dare risposta. In fondo Mc Donald's non ci riesce, forse? Torniamo, così, alla questione della sistematica uniformità dei ristoranti Mc Donald's.

Il suggerimento che ci viene dalle brevissime considerazioni svolte è che l'uniformità sia semplicemente un risvolto del modo di produrre capitalisticamente, di

in principio c'erano le regole

Fino all'overdose, al collasso del sistema parallelo basato non più sulle regole ma sulla prassi. Cioè sull'illegalità. Fine degli anni Ottanta.

Passa il tempo, quasi due lustri, e "Milano riparte", un nuovo (?) ceto politico si affaccia ai balconi di Palazzo Marino e si fa garante di efficienza e trasparenza. Applausi della cittadinanza orgogliosa di propri amministratori.

Ma poi che succede? Succede che il germe, il virus, il cancro della doppia morale rialza la testa e torna a insediarsi direttamente tra i banchi dell'aula del consiglio comunale. Non si parla più di tangenti -almeno per ora - ma comunque di regole che vengono calpestate. E questa volta si tratta di regole fondamentali della nostra Carta costituzionale. Un'istituzione, il Comune di Milano, riesce a distinguersi ancora una volta come avanguardia di una nuova prassi: quella dello scontro aperto con altre istituzioni, magistratura in primis. Pubblici ministeri accusano e giudici condannano quei colleghi dei politici della maggioranza di

governo milanese? Non vale, non conta. Trattasi di questioni di legge? Sono leggi vecchie e sono rappresentate da magistrati di parte, che non valgono neppure loro, i loro atti non debbono essere riconosciuti come legittimi.

Questo dicono i nuovi inquilini di Palazzo Marino ai cittadini: cari milanesi, finora è valsa la regola secondo cui un giudice poteva condannare una persona ritenuta responsabile di un reato, ma da oggi non vale più.O meglio, vale solo se noi non riteniamo che vi sia un pregiudizio politico. O meglio ancora, se il nostro pregiudizio politico non misconosce la decisione di quel tribunale. Su queste basi si innesca un meccanismo che conduce poi a disertare - calpestando i regolamenti scritti - un consiglio comunale per andare tutto in piazza a gridare contro i magistrati. E il bello (o forse è meglio dire il tragico) è che tra costoro c'è anche chi, come l'attuale vicesindaco nonchè senatore della Repubblica Riccardo De Corato, nel 1993quando agli occhi della città era un battagliero oppositore del par-

un modo cioè in cui il lavoro è assoggettato alle necessità di incessante accumulazione del capitale, ed in cui il salario si arresta alla soglia sulla quale incomincia il profitto imprenditoriale.

L'uniformità è l'equivalente di regolarità, ripetizione costante di un ciclo; la diffusione spaziale dell'uniformità è l'equivalente di una espansione quantitativa, di una crescita per addizione di parti che non alterano la natura del processo ma ne ampliano semplicemente la scala e dunque la capacità di accumulazione.

Tutto ciò è sorprendente in Mc Donald's perché in esso tutto si svolge apertamente sotto i nostri occhi: nel pieno centro della città, tra vetrine eleganti e monumenti e giardini, entriamo nei suoi ristoranti e vi troviamo una catena di montaggio in piena attività; possiamo osservare liberamente i lavoratori svolgere le loro mansioni ripetitive e faticose; possiamo osservare chi li controlla e li rimprovera se alterano il ritmo della produzione; possiamo osservare i prodotti susseguirsi veloci da un luogo all'altro della catena, così veloci che in un attimo sono già sul nostro tavolo. Ci sarebbe mai concesso di fare queste osservazioni all'interno di una fabbrica di automobili?

Certo che no, e non per nulla Henri Ford sosteneva che "la democrazia si arresta ai cancelli della fabbrica".

Eppure le grandi industrie multinazionali, con i loro stabilimenti diffusi in ogni paese del globo,

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adottano sistematicamente l'uniformità spaziale laddove identici sono i processi produttivi che hanno luogo.

Nel chiuso delle fabbriche spazio e processo produttivo sono ciascuno regolato dall'altro in modo inscindibile; ed a questo discorso Mc Donald's non fa eccezione, se non per il fatto di avere inglobato entro un unico e stretto rapporto spazio, produzione e commercializzazione.

Quest'ultima funzione è generalmente estranea al luogo della fabbrica, ma proprio la particolare natura dei prodotti Mc Donald's induce una simbiosi spaziale che - secondo chi scrive - sta alla base della riproduzione all'infinito dello stesso modello di ristorante, secondo una modalità che prevede strutturalmente il coinvolgimento diretto del consumatore quasi fin dentro il processo produttivo (si pensi all'abitudine indotta di sparecchiare il tavolo quando si è finito di mangiare).

Noi, consumatori di cibo industriale prelevato direttamente nel cuore della fabbrica, partecipanti inconsapevoli ad una frazione del processo produttivo, scambiamo la familiarità di Mc Donald's con quella che abbiamo con i beni d'uso e persino con i beni non producibili (la natura, la morfologia dei luoghi, la stratificazione delle memorie) ai quali si accompagna la nostra esistenza, mentre forse invece si tratta della introiezione di quello che è il rapporto di produzione attualmente dominante sul pianeta.

Detto con altre parole, Mc Donald's può salvarci da un improvviso spaesamento perché ci riporta immediatamente alla realtà forse più quotidiana e costante che l'essere umano sperimenti nelle società contemporanee: la produzione capitalistica delle merci.

Per fortuna c'è ancora qualcosa di diverso.

Problemi scolastici e di apprendimento ?

tito trasversale dell'illegalitàannunciava la volontà di presentare "delle Liste Di Pietro" per le imminenti elezioni amministrative e oggi non sente alcun fastidio nel dividere i banchi parlamentari con tutta la serie di collaboratori del Cavaliere chiamati in Parlamento soltanto dopo aver subito una condanna penale per reati della "famiglia" di Tangentopoli. Di svolta in svolta, di sdoganamento in sdoganamento, si è compiuto un giro di 360 gradi che ha ricondotto al medesimo punto: l'insofferenza per le regole vigenti. Cioè il terreno di coltura di tutte le deviazioni dalle leggi, corruzione compresa. E su queste premesse la città "riparte"? Milano deve rimettersi in moto poggiando sulle stesse fondamenta che in un passato non remoto hanno permesso il dilagare dell'illegalità e della distorsione delle scelte amministrative? Se davvero le cose stanno così, allora c'è di che preoccuparsi: gli anni Ottanta non hanno proprio insegnato niente. Nè agli eletti nè agli elettori.

Giampiero Rossi

Ogni bambino impara in modo diverso sia nella vita che nella scuola: i problemi che può incontrare possono essere risolti rivolgendosi allo specialista dell'educazione e dell'apprendimento.

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(K. Gibran "Il Profeta")
SEGUE DA PAGINA 1
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"La memoria conta veramente - per gli individui la collettività, le civiltà - solo se si tiene insieme l'impronta del presente e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere di essere senza smettere di diventare..." Italo

Dio - da dove hai tratto per accendere il cielo questo meraviglioso crepuscolo di rame? Per lui seppi empirmi d'allegria di nuovo, lo sguardo cattivo trasformarlo in nobile. Tra le fiammate gialle e verdi il lampadario s'illuminò d'un sole sconosciuto che spaccò le azzurre pianure dell'ovest e rovesciò nelle montagne le fonti e i fiumi. Dammi la magica festa, Dio, lasciala nella mia vita, dammi i tuoi fuochi per illuminare la terra, lascia nel mio cuore la tua lampada accesa: io sarò l'olio della sua luce suprema. Me n'andrò per i campi nella notte stellata con le braccia aperte e la fronte nuda, cantando arie ingenue con le stesse parole.

NE F (4' AUGURI SC It MANTICit AUGURI FANTASTICI AUGURI SORPRES& AUGURI Di GR (4 N FRETT UGURI LESTI LESTIt AUGURI GIOIOSI E ?4 UGUR1 SINCERI. GLI AUGURI PIÙ SINCERI Li F1/4 CCIAMO I NOSTRI LETTORI. LA RED ZIONE DI MILANO 19 Ä I / I / \ / / \>,,/. \ \ \ y/ " \ \ \ \ / • \ / \ \ • \ \ `, /‘/ \ sf ,/ T l \'‘I“ \ ‘, \ ‘1‘,\ i" \ "I w \1 ,`, ‘I / f v V w ‘I‘f "wwww‘‘IVNívvzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA \ w \I\ abbonatevi a MILAN019 inviate l'importo al Conto Corrente Postale n° 16888208 pagina 20 dicembre 1998

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