Milano 19(90)

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Figino, la pa

Nella Zona si concentrano funzioni "pesanti" in termini ambientali, ma chi risponde alle domande e preoccupazioni dei cittadini?

Cosa succede oggi a Figino? A cantiere avviato per l'impianto Silla 2 di termodistruzione, con 1'AMSA in pieno marasma dopo l'ennesimo ribaltone ai vertici in pochi mesi, non esistono più punti di riferimento, nessuno è in grado di dire chi decide, chi controlla, chi comanda. Quello che è certo è che Figino si avvia rapidamente ad essere la principale pattumiera di Milano.

Se riandiamo con la memoria alle conclusioni della Valutazione di Impatto d'Area del 1989 per l'allora proposta terza linea dell'inceneritore, ricordiamo che le conclusioni allora furono: no alla terza linea per evidenti ragioni di eccessivo carico ambientale, necessità di un forte impegno di risanamento ambientale in tutta l'area, in particolare la necessità di ridurre almeno del 50% l'impatto del vecchio inceneritore. Da allora, se si esclude la fermata della raffineria di Rho con un conseguente miglioramento a livello di inquinamento da SO2 , la situazione è ulteriormente peggiorata a livello di traffico automobilistico, si è insediato il Depuratore di Nord-Ovest, sono

presenti 26 aziende a rischio di prima categoria e 11 di seconda a cui, nelle intenzioni ricorrenti del Comune dovrebbero aggiungersi: un impianto di rottamazione auto di 5 ettari, il nuovo canile municipale, un'area fissa per spettacoli viaggianti, un interporto TIR; il tutto in un raggio di 1000 metri da Figino.

In questa situazione il progettato nuovo inceneritore in costruzione sarebbe tale da consentire di smaltire tutto il rifiuto bruciabile di Milano più qualcosa della Provincia; se ricordiamo che a poca distanza sorge l'impianto di compostaggio di Muggiano il risultato è che in questa area si concentreranno i due terzi di tutti i rifiuti della città.

Per queste ragioni l'attuale studio di V.I.A. recentemente concluso , non ha per noi molto valore, proprio perché non tenendo conto di quanto realmente è presente in zona, non può valutare la sovrapposizione degli effetti; inoltre tale studio, se confrontato con quello di 10 anni fa, è molto carente dal punto di vista delle misure sul territorio.

Ferruccio Frontini

LA LINEA DIRETTA CONTRO

IL DEGRADO DELLE

PERIFERIE: 02 / 80655268

l servizio offerto nei mesi scorsi dai Democratici di Sinistra viene potenziato: un gruppo di volontari assicurerà una copertura quotidiana dalle ore 9.30 alle ore 12.30, dal lunedì al venerdì. I cittadini di Milano possono chiamare per denunciare situazioni di degrado urbano e illegalità: i Ds si impegnano a farsi carico di tutti i problemi segnalati e a lavorare presso le istituzioni competenti per cercare di risolverli.

Nei mesi scorsi, grazie all'azione del telefonico "amico", i cittadini di 5 quartieri hanno potuto incontrare il vice questore di Milano;

nell'interno: a pagina 3 Avevamo venti anni

SEGUE A PAGINA 18 decine di alloggi vuoti sono stati segnalati alla Commissione assegnazione alloggi del Comune; le forze dell'ordine sono intervenute in molte situazioni di spaccio e degrado. E poi verde trascurato, discariche, vie sporche e abbandonate dalla vigilanza urbana: un quadro di Milano che mal si concilia con l'immagine di efficienza e di modernità che gli uffici stampa del Sindaco tentano di accreditare. I Ds intendono rendere ancora più incisiva l'azione del telefono "amico", in una città in cui gli abitanti delle periferie si sentono sempre più trascurati e lontani da chi ha il compito di amministrare.

nell'interno: a pagina 7 Rinvio indefinito per la casa di riposo

Quando la propaganda diventa farsa La caserma Inaugurata tre volte p

rova di inaugurazione! Pronti via! Rappresentanti delle F.A., della P.S., uomini di cultura, politici, fotografi, inviati speciali, curiosi, il Vice Sindaco De Corato, tutti presenti per il grande evento.

Si inaugura la Casa Caserma della Pubblica Sicurezza in via Falck ultimata ormai da tempo.

I cittadini esultano, i poliziotti brindano, i flashes si illuminano e il Vice Sindaco gongola. Scusate tanto! Qualcosa non va, abbiamo sbagliato il colore del nastro, è tutto da rifare! Passano i mesi. Si reinaugura! E ripronti via! Altri rappresentanti delle F.A., della P.S., altri uomini di cultura, altri politici, fotografi, inviati speciali, curiosi che ritornano e De Corato ancora lì, tutti ripresenti per il grande evento.

nell'interno: a pagina 10 11 verde a Milano ' a

I cittadini riesultano, i poliziotti ribrindano, i flashes si riaccendono e il Vice Sindaco rigongola. Riscusate tanto! Qualcosa non va, abbiamo risbagliato il colore del nastro, è tutto da rifare!

Qualcuno in quartiere sostiene che questa cerimonia è stata ripetuta ben tre volte, altri giurano che non sono state più di due, io mi chiedo quante volte la rivedremo in futuro.

L'inaugurazione di una bella casa-caserma in Zona 19 è un evento importante per i cittadini per un Sindaco o un Vice Sindaco può diventare un notevole palcoscenico propagandistico, una sponsorizzazione insperata da sfruttare in modo arguto.

Una volta non può bastare Vice Sindaco? Facciamo due per un dovere d'ospitalità ad un extrapa-

nell'interno: a pagina 12 11 Gallaratese... zmo

dano, ma tre o più di tre diventa di pessimo gusto! E' pur vero che ognuno usa lo strumento più opportuno per farsi conoscere, ma allora, i cittadini per quanto devono attendere la nuova struttura di via Falck, concepita per la loro sicurezza?

Cosa ci dobbiamo aspettare?

Un'inaugurazione al mese con scadenze di tipo mestruale?

E se il Vice Sindaco salta un mese cosa dobbiamo pensare?

Ad una gravidanza imprevista?

Scherzi a parte, onorevole, torni pure ogni mese se questo la può rendere felice, e non si preoccupi per le esagerazioni!

Abbiamo aspettato 30 anni e cosa vuole che siano un paio di lustri in più? La. Ma.

SEGUE A PAGINA 5

nell'interno: a pagina 16 Hanan Ashrawi

MENSILE DI INFORMAZIONE-POLITICA - CULTURA ANNO XXII NOVEMBRE 1999 N.10 SPED. IN ABB. POST. COMM. 27 ART. 2 LEGGE 549/95 MILANO LIT. 2.000
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GRAFFITI VERITÀ?

Spettabile Redazione, ci sono forse aggettivi o attributi che meglio potrebbero sintetizzare il pensiero di molti italiani sull'andamento della giustizia, della politica e, in senso lato, del "sistema" nel nostro Paese, di questi indicati nel graffito (visibile tuttora in via Falck)? P.S. - Non so quale utilizzo potreste farne, tuttavia mi è sembrato opportuno segnalarvelo anche per premiare l'autore (o l'autrice)

ipazetaaallp.1num

ci scrivono...

Inviare le lettere firmate con firma riconoscibile a:

Redazione di Milano19

Via Appennini101/B

20151 Milano

SOTTRATTA AL DEGRADO L'AREA ANTISTANTE IL PALALIDO

Spettabile Direzione, nel mese di settembre u.s. è stata recintata con archetti e transenne di acciaio l'area antistante l'ingresso principale e la biglietteria del Palalido recuperandola così al transito pedonale e alla legalità, come chiedevamo da anni. Perché, da anni, questo spazio era stato trasformato dalla malavita albanese in mensa (con furgone di ristoro, forno a legna, griglia), in pattumiera, in gabinetto per protettori, prostitute e i loro numerosi clienti, Come conseguenza: veicoli sul verde e sul marciapiede, pedoni costretti a camminare nella traffi-

cata via Elia, fermata della filovia 91 inagibile, fumi e odori sgradevoli, rifiuti, spaccio di droga, schiamazzi notturni e risse.

E' la prima Volta che una Giunta prende in considerazione una richiesta dei residenti del quartiere Lotto-QT8, le precedenti Amministrazioni avevano avuto come obiettivi solo l'incentivazione del traffico e la speculazione fieristica (Portello).

CamminaMilano e il Comitato di Cittadini "Quelli della 19" ringraziano vivamente: Il Sindaco Albertini per l'attenzione con cui ha sempre accolto le nostre proteste e proposte; il precedente

Assessore al Traffico e alla Mobilità, dott. Norberto Achille che, prima del suo trasferimento, comprendendo i disagi dei residenti, ha affidato al suo collaboratore, il gentilissimo sig. Giana, la realizzazione del progetto a margine. Al nuovo Assessore, dott. Giorgio Goggi, inviamo i migliori auguri per il suo importante compito e gli chiediamo di voler continuare nel miglioramento della vivibilità del quartiere realizzando anche gli altri interventi che da anni (alcuni anche da 10) attendono nei cassetti del II° Reparto Strade.

VITA DIFFICILE PER I PEDONI

Caro Milano 19, sono un tuo lettore e ti vorrei segnalare il disagio di tutti gli abitanti dei numeri alti di via Ojetti quando devono attraversare il doppio viale Cechov all'incontro con il sovrappasso Valera. Il semaforo c'è, ma dice tassativamente che i pedoni non devono passare: che facciano pure il giro dell'oca passando davanti al metro Bonola, poi ritor-

UN

nando verso la banca, o gli uffici, o i negozi, o la Coop. Dove non c'è il semaforo, pazienza, ma in quel punto il semaforo c'è e le auto hanno due tempi di attraversamento, per chi va diritto e per chi svolta.

Perchè per i pedoni non c'è un terzo tempo, che accorci il percorso rendendolo meno rischioso?

INCONTRO DEI VECCHI ALFISTI

FARMACIE DI TURNO

Mese di novembre e dicembre

1998 dalle ore 8,30 alle ore 21,00

da venerdì 13 novembre a giovedì 19 via Lorenteggio 22 - via Marghera 18 - via F.11i Zoia (zona ospedale S.Carlo) - via delle Betulle 36/evia Alcuino 18

da venerdì 20 novembre agiovedì 26 via Washington 98 - via Forze Armate ang. via Saint Bon 2 - via Altamura 20 - piazza Sempione 8 - via Natta 20 da venerdì 27 novembre a giovedì 3 dicembre via Washington 5 - via Lorenteggio 174 - via Bagarotti 40 - via Cassiodoro 12 - via delle Ande 5 da venerdì 4 dicembre a giovedì 10 via Caterina da Forlì 3 - via Morgantini 14 - via Inganni 81via Cucchiari 15via U. Betti 159/b

Notturna (sempre) dalle ore 21 alle 8,30:corso Sempione ang. piazza Firenze - oppure viale Ranzoni 2

Guardia medica: tel. 34567 Questo servizio viene espletato in sostituzione del medico di base, nei giorni feriali dalle ore 20,00 alle ore 8,00 e il sabato e prefestivi con inizio dalle ore 14,00 la domenica e festivi dalle ore 8,00 alle ore 8,00 del giorno successivo.

Raccolta del saug_ue a cura dell'AVIS

Domenica 22/11 clq1Aparrocchia S. pietro in Sala piazza Wagner

LE

Egregio Direttore, giustamente ogni anno il 20 ottobre si commemora la strage effettuata dagli alleati... sulla scuola di Gorla dove circa 230 bambini trovarono la morte; purtroppo in quell'infausto giorno morirono molte altre persone, proprio a San Siro in via Paravia 80.

Una delle tante bombe scaricate dopo quella sulla scuola, centrava in pieno un rifugio (lavatoio) causando 80 morti.

Molti altri persero la vita in quel

VITTIME DEI BOMBARDAMENTI A SAN SIRO anno XXII 1j I I." novembre1998

giorno quando vennero sganciate una trentina di bombe sulla zona, perchè i 36 bombardieri dovevano liberarsi del carico.

Sono uno degli scampati alla strage: ero nel rifugio di via Paravia 84 ma fortunatamente le bombe hanno colpito qualche decina di metri più lontano.

Ritengo sia giusto e doveroso che si ricordino anche queste persone perite così tragicamente.

Cambieri Luciano

e pettabile Redazione, sono un vostro abbonato che ha lavorato quarantun anni all'Alfa Romeo. Visto che spesso date notizie interessanti di attività e incontri vari, sarei a pregarvi, se vorrete pubblicare anche questa, che mi sembra avere un significato particolare.

Il Gruppo Anziani d'Azienda Alfa Romeo, nel mese dei defunti, e precisamente sabato 28 novembre alle ore 10,30 nella Basilica di

Sant'Ambrogio, celebra una Santa Messa in ricordo dei suoi defunti. Siccome nel nostro quartiere gli alfisti coi loro parenti sono molti, vorrei che sapessero di questa iniziativa.

E' un motivo di incontro fra vecchi compagni di lavoro e scambiare anche gli auguri per il prossimo Natale. Nel ringraziarvi per quanto potete fare, cordialmente vi saluto.

PULIZIA NEGATA

Spettabile Redazione, faccio notare al giornale di Zona una situazione che molti avranno notato come me. Per chi arriva dal Centro Commerciale Bonola, dalla via Cechov, costeggiando l'edificio dal lato (per intenderci) delle banche, fa triste spettacolo un ingresso con scala, spesso chiuso dalla vetrata protettiva, che è di un abbandono e una sporcizia unici.

Abbonamento annuo, Il numeri, £ 20.000

sostenitore libero

Ci sarà un responsabile della pulizia? Già dobbiamo sopportare le manie grafomani dei pennarellisti o bombolettari, che io condannerei a ripulire tutto ciò che insudiciano. Ma per lo meno negli interni, seppure visibili da chi passa in strada, non si potrebbe provvedere? Ringrazio per lo spazio.

Dove trovare Milano 19

Il nostro giornale lo si può trovare in vendita presso le edicole delle seguenti vie: via Isernia, via Cimabue Angolo via Collecchio, via Diomede (Lampugnano), via Silva Angolo Monte Bianco, piazza Stuparich, piazza Segesta, via Chiarelli, via Betti 48. Al fine di garantire un buon servizio, vi consigliamo di richiederlo per tempo al vostro edicolante o segnalarci altre edicole a voi più vicine

Posta del QT8

Vi ricordiamo che la redazione di Milano 19 ha predisposto nel QT8 due punti di raccolta dove consegnare le vostre segnalazioni (sono ovviamente graditi articoli, foto e notizie riguardanti il quartiere) entro il 15 di ogni mese presso: Latteria Caloni Daniele, nel mercato comunale di via Isernia, e La gelateria di Piazza Stuparich (Comitato "Quelli della 19")

Potete scrivere anche all'indirizzo email: molval19@pdsi.net

Domenica 29/11 do la parrocchia S. Leonardo via Borsa 50

INDIRIZZI UTILI

Polizia

Soccorso Pubblico - Tel. 113 Commissariato via Novara, 199 - Tel. 48201900

Carabinieri - Tel. 112

Vigilanza Urbana via Quarenghi, 21 (solo di giorno) Tel. 38001850

Vigili Urbani (centrale) Te1.7727 I Vigili del FuocoTel. 115 AEM Guasti gas Tel. 5255

AEM Guasti elettrici Tel. 3692

ENEL Guasti elettrici Tel. 38861

Acquedotto comunale Tel. 4120910 Pronto soccorso ambulanze Tel. 118

Croce Bianca via Betti, 62 - Tel 3085345 Servizio medico a domicilio (a pagamento) - Tel. 3883 Azienda USSL 41 sedi: via Castelvetro, 32 Tel. 330291 via Novara, I - Tel. 3329.744-745 via Quarenghi, 21 Tel. 33029.740-742

SERT - via Albenga, 2 Tel. 33029.740-742

Consultorio - via Albenga, 2 Tel. 33029.738

Ufficio Anagrafevia Quarenghi, 21Te1. 38000414 Consiglio di Circoscrizione (CdZ) 19 - via Quarenghi, 21 Tel. 38001531 - 3800153438001536 - 38001622

Motorizzazione Civile via Cilea, 119 - Tel. 353791

La redazione è aperta al pubblico il primo lunedì di ogni mese dalle ore 17.30. Telefono: 02 - 3539458 (segreteria telefonica)

Luigi Volpe Rinonapoli Direttore Responsabile Marco Tadini Coordinatore redazionale Giovanni Farina Redazione Luciano Amato; Franco Balbo; Daniela Barzaghi; Michele Cianci; Leonardo Clema; Ermes Cordaro; Giulio Fantuzzi; Bruna Fusi; Barbara Garlaschelli; Edy Rulli; Giovanni Spinella; Lorena Tadini Progetto grafico e impaginazione Walter Mulinar° Fotoreporter Marco Tadini Amministrazione Silvana Ciarmoli UNA COPIA £. 2.000
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- Redazione - Amministrazione
101/B - 20151
tel. 3539458
LA
pagina 2 M. novembre 1998
CAMBIO 2 locali più servizi via Cilea (affitto ALER) con 3 o 4 locali, zona Gallaratese - S. Leonardo. tel 02-3535550

Avevamo vent'anni

La testimonianza di "Fiamma", dall'Alfa Romeo alla lotta partigiana per la libertà e la democrazia, contro l'orrore del fascismo e dei campi di concentramento.

Nel 1941 ero entrata, come altre ragazze, all'Alfa Romeo (industria bellica), in sostituzione dei giovani chiamati alle armi, con un ideale fascista, ma ben presto mi resi conto dell'evolversi degli avvenimenti e che la realtà politica dell'Italia era ben diversa da quella che mi avevano fatto credere.

In officina si pretende dagli operai una produzione sempre più intensa; durante gli allarmi gli operai di alcuni reparti non potevano interrompere il lavoro per ripararsi nei rifugi; il cibo della mensa aziendale era sempre più scarso; non era nemmeno assicurato il salario agli operai che prendevano a volte solo degli acconti.

Quando le maestranze reclamavano e fermavano il lavoro, quelli che erano considerati "agitatori" scomparivano ed ai familiari che, piangendo, andavano in Direzione a chiedere notizie, si rispondeva che erano stati mandati a scavare trincee in "prima linea" (si è saputo solo dopo che venivano deportati nei campi di sterminio di Mauthausen e di Gusen). Io ebbi la fortuna di conoscere una Segretaria di Direzione, di qualche anno maggiore di me, già collegata con la Resistenza, che m'aperse gli occhi, per cui accettai con entusiasmo di entrare nella sua "cellula" (così venivano chiamati i piccoli gruppi antifascisti, di cui uno teneva i contatti con altre "cellule"). Col nome di battaglia di "Fiamma" feci parte dell'UDI, del MCC (Movimento Cattolici Comunisti) e della III° Brigata

Garibaldi. Mi dedicai al volantinaggio, alla raccolta di siero antivipera (per i partigiani della montagna); ospitai in casa alcuni medici di Niguarda ed infermiere che avevano organizzato un corso clandestino per insegnarci a curare le ferite da arma da fuoco o da taglio ed altre cose che potevano venire utili in occasione della lotta armata. Raccolsi indumenti di lana per i partigiani, denaro, scrissi lettere per dar loro sostegno morale, portai lettere minatorie che mi venivano recapitate dalla Cellula Curiel o da altri Commissari, come quella che consegnai personalmente all'ospedale di Vialba, nella quale il Comandate Francisco minacciava di morte il Direttore Sanitario che non provvedeva a curare i reduci dalla Russia (probabilmente perché non avrebbero più potuto essere usati come carne da cannone).

Andavo con la scorta di alcuni "gappisti" insieme ad un'anziana intrepida antifascista a parlare nelle case a ringhiera di periferia od alle mense aziendali della Pirelli, della Falck, dell'Azienda Tramviaria per preparare le persone alla lotta.

La gioia più grande mi veniva dal constatare che, col passare dei mesi, la maggior parte della popolazione era pronta a ribellarsi alla tirannia e collaborava in tutti i modi, soprattutto sostenendoci moralmente e materialmente, anche con offerte di denaro, senza saperne la destinazione.

Con l'avvicinarsi degli Alleati, nella Ditta ci si organizzava perché durante la ritirata dei tedeschi

non venissero distrutte le macchine od i prodotti finiti.

Poi, la mattina del 25 aprile, l'insurrezione popolare di Milano: inizia anche per me l'opera di staffetta-portaordini. In bicicletta, munita del porto-d'armi e del documento di riconoscimento del C.L.N., vado nelle vicine zone per poter riferire al mio Comando

quali sono i punti dove ancora si spara (Quarto Oggiaro - Porta Volta - Porta Garibaldi).

Il 26 aprile, in alcuni scontri a fuoco, cadevano degli operai dell'Alfa Romeo fra cui Carlo Balconi.

Il 27 aprile entra a Milano la Brigata dell'Oltrepo Pavese, il 28 quella della Valsesia-Ossola ed il

30 aprila la IV Armata Alleata, a cui si erano uniti, per combattere per la loro Patria, uomini di tutte le Regioni d'Italia sotto la guida del Comandate Arrigo Boldrini (Medaglia d'Oro al Valor Militare) entra in Milano, già liberata, applaudita da tutto il popolo festante.

Antonietta Romano Bramo

Anche quest'anno il Sindaco Albertini ha deciso di commemorare nella stessa mattinata le vittime e i carnefici della seconda guerra mondiale. Prima ha assistito alla cerimonia ufficiale dell'ANPI, il primo novembre, con tutte le massime autorità dello Stato, militari e religiose, subito dopo impassibile è andato con i nostalgici di Salò che hanno concluso la cerimonia con il saluto romano ed il grido "A noi". Da una parte quindi la memoria dolorosa del martirio di coloro che in nome della libertà hanno sacrificato la loro vita, dall'altra i carnefici che non hanno esitato a mandare nei campi di concentramento gli ebrei e tutti gli oppositori del regime. Partecipare a due commemorazioni così diverse significa renderle equivalenti. Nessuno nega il diritto privato del sindaco di ricordare tutti i morti, ma in questo caso la doppia partecipazione ha il significato di non distinguere tra chi è morto per la libertà e chi l'ha calpestata uccidendo.

Le vittime nelcampo di concentramento di Buchenwald
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novembre 1998 M I L—A.1Ni' pagina 3
ConsorzioClik" Melina Centro di documentazione storica Alfa Romeo - Scuola apprendisti 1938/39
Per il Sindaco di Milano i carnefici e le vittime sono la stessa' cosa...
mlítmeningio MILANO ENERGIA s.r I - TERMOGESTIONI Via Lucilio Gaio, 5 - 20151 Milano Tel. 02/3087128-3086889-3087163 - Telefax 02/3087481

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Fierezza e commozione sono state le parole più ricorrenti nel corso dell'assemblea dei soci della Cooperativa socioculturale A. Labriola di via Falck, domenica mattina 18 ottobre. E credo che tutti coloro che le hanno pronunciate non ne hanno fatto un uso retorico o di circostanza, semmai il contrario.

L'assemblea infatti avveniva nella nuova e bella sede quasi finita e che verrà prossimamente inaugurata in modo solenne.

I lavori dell'assemblea sono serviti sia a portare a conoscenza di tutti quanto sinora fatto e quello che rimane da fare per giungere alla inaugurazione ufficiale. Un impegno organizzativo ed economico veramente notevole quello sviluppato dai soci e che sia stato sottolineato dal presidente Scotti, dall'architetto Lodola, da Carlo Caprara, da Alfredo Serangeli, da Valter Molinaro, da Marco

Cassina e da altri soci intervenuti nel corso dei lavori. Un "sogno" iniziato quattordici anni fa da Caprara, Lissoni e altri soci che si erano prefissi di creare un centro associativo per tutti i cittadini del quartiere; ricorda Caprara: "...Ci prendevano per pazzi quando illustravamo che cosa si voleva

realizzare ma con l'aiuto concreto di diversi volontari piano piano siamo riusciti ad arrivare a quanto ci eravamo prefissi: avere una sede dignitosa e aperta a tutti". I lavori di un'assemblea di soci hanno delle regole ben precise cui attenersi esaminare le spese fatte, quelle da fare e gli obiettivi da raggiungere. Il grosso è fatto. La nuova sede è lì da vedere: ora occorre proseguire sia con l'aiuto dei volontari che con quello economico dei soci, per completare gli interni e gli esterni della nuova sede; per raggiungere que-

Il lago di via Appennini

Lungo un tratto della via Appennini, quello che dalla via Torrazza arriva alla Centrale termica verso Bonola, esiste una vastissima area a verde, scarsamente visibile al pedone in quanto nascosta da una siepe, è occupata da una lunga fila di orti. Questa area è attraversata da una roggia in parte coperta e in parte no. La parte scoperta inizia dalla via Consolini e si dirama poi a fiancheggiare la via Appennini, sottopassa via Castellanza, riprende tra gli orti di via Appennini e si immette in sotterranea nel fiume Olona. A quanto ci è stato detto si potrebbe trattare del fontanile "Il Marcione". Nello scorso mese di ottobre a seguito delle abbondanti piogge, l'area in questione è

stata per un lungo periodo invasa dalle acque che hanno formato un vero lago.

Tra l'altro, almeno da quel poco che si riesce a vedere, sembra che il tratto coperto che sottopassa via Castellanza, sia in parte ostruito da rifiuti e erbacce.

Un lago però di acqua inquinata che ha messo in allarme i residenti, in quanto il fenomeno, anche se in misura minore, si ripete alcune volte all'anno. Ci è stato riferito che nel passato la Sezione Fognature del Comune di Milano era intervenuta ed era stato proibito ai detentori degli orti di far uso di quelle acque a causa del loro elevato inquinamento. Anche la USSL una decina di anni fa, dette un parere negativo sulle acque in questio-

ne. Ora non sappiamo se coloro che fanno uso degli orti usino o no quell'acqua, ma quello che preoccupa di più i residenti sono gli effetti negativi in quanto, al ritiro delle acque, si depositano sul manto verde diversi rifiuti, maleodoranti, che poi restano per tutto l'anno. Ci pare nell'interesse generale, sia per chi coltiva gli orti, sia per chi è residente a pochi passi da questa roggia, che chi di dovere intervenga al fine di prendere le eventuali misure necessarie onde assicurare i Cittadini la dovuta serenità.

Nella prima foto scattata ottobre si vede l'acqua superare i tre quarti del prato; nella foto scattata H I ottobre l'acqua si è parzialmente ritirata e sul manto erboso giacciono erbacce e rifiuti.

sti obiettivi occorre realizzare un vasto programma di attività socioculturali. Programma che tenga conto sia della realtà diversa in cui vive oggi il quartiere rispetto a quattordici anni fa, sia della esigenza di avere la presenza dei giovani. Vi sono aspetti di gestione, di utilizzo del bellissimo verde che circonda la sede, di iniziative verso i bambini, i giovani e gli anziani, di come raccordarsi con tutte le Associazioni del volontariato presenti nel quartiere. Obiettivi non semplici ma che una istituzione ormai consolidata come la Labriola, saprà affrontare. Del resto quello della Labriola è un esempio di come

anche nella periferia della città si possano realizzare iniziative notevoli per la riaggregazione dei cittadini. Nel corso dei lavori soiió 'stati ricoteNti tutti. .qiiei'soci scomparsi e quelli ancora presenti che in questi anni, partendo da un terreno incolto e mal ridotto, avuto in concessione per trent'anni dal Comune di Milano, sono riusciti a farlo diventare un bellissimo "Giardino Aperto". L'occasione della prossima inaugurazione ufficiale ci permetterà di riprendere in modo più approfondito questa importante iniziativa sorta nella nostra Zona.

Nelle foto di Marco Tadini alcuni momenti dell'incontro: in alto il Presidente della Cooperativa Labriola Scotti, a lato una immagine dell'assemblea, nel titolo l'ingresso del Giardino Aperto, sopra Maria Poggi Magatti e Carlo Caprara.

998 novembre
Nella nuova sede quasi ultimata, i soci della Cooperativa Labriola, di via Falck, hanno discusso del futuro e della prossima inaugurazione
T.M.

Oltre 400 mila persone hanno visitato lo SMAU dal 22 al 26 ottobre, almeno 50 mila in più dell'anno precedente e l'impatto di questa massa di visitatori con la zona Fiera Campionaria e quelle limitrofe, malgrado i provvedimenti messi in atto dal Comune di Milano, è stato enorme per cui tutta la vasta area non ha retto a questa invasione. Le file chilometriche di auto hanno invaso sia la via Novara , sia l'entrata dalla parte dell'autostrada dei laghi, sia la via Gallarate, sia via Salmoiraghi e il QT8; tutte in direzione Fiera.

Venerdì e sabato il parcheggio automobilistico Lampugnano alle ore 11 era già chiuso e le auto si sono riversate nel prato di via Chiarelli e nel QT8, domenica poi al traffico dello SMAU si è aggiunto quello per San Siro e le corse dei cavalli. Sabato mattina una fila ininterrotta di auto si era formata fino a mezzogiorno da via Dei Rospigliosi, Stratico, Segesta, Zavattari, Lotto, Salmoiraghi, Silva dove vi era una entrata della rassegna. Stessa lunghissima coda chilometrica dall'uscita dell'autostrada dei laghi e da via Gallarate.

Ci chiediamo se tutti coloro che

sono venuti a Milano per visitare lo SMAU siano poi riusciti ad entrare o hanno preferito dopo ore di inutile coda tornarsene a casa. Sulle accortezze messe in atto dal Comune di Milano vi è anche quella di far utilizzare il parcheggio davanti allo stadio Meazza con un servizio navetta per lo SMAU, ma ci pare che l'idea non sia stata accolta dalla gran parte degli automobilisti. Insufficienza di comunicazione o l'inveterato amore di non abbandonare la propria auto se non davanti ai cancelli della Fiera?

Cosa risultata impossibile ai più e che poi ha dato vita al carosello nelle vie attorno alla Fiera in cerca d'un posto che non c'era. Dopo la pausa di poche ore il caos si è verificato daccapo con la chiusura della rassegna e dalle ore 18 alle 20,30 nuovi intasamenti, file chilometriche, smog, rumore e questa volta i più colpiti sono coloro che devono raggiungere le proprie case al Gallaratese al QT8 e in altri posti della zona.

L'abbiamo scritto più volte e continueremo a ripeterlo che l'aspetto del traffico automobilistico attorno alla Fiera e zone limitrofe, potrà essere risolto sia mettendo in atto quanto previsto dal nuovo Piano Particolareggiato, come abbiamo pubblicato nel numero precedente del giornale, sia con la dismissione di una parte della Fiera verso il polo esterno Rho.

Tutti gli interventi fatti sinora, righe gialle, righe blu, zone e traffico limitato, parcheggio stadio, ecc., hanno dimostrato di

reggere solo in occasione di ras- Foto di Marco

segne dove l'affluenza dei visita- in alto il traffico in via Silva; tori è stata limitata. in basso il tratto di strada da T.M. Segesta a P.zza Zavattari

segue da pagina 1

Quando c'era Lui e i treni arrivavano in orario, si facevano sfilare alle inaugurazioni gli stessi cingolati più volte, e le mucche, che dovevano ben rappresentare la politica agricola del ventennio erano trasportate a bordo di mimetici camion, in più piazze festanti dove ricorrevano tagli di nastri tricolori e sfilate di pettorute centurie. Oggi cosa è cambiato rispetto ad allora? Le opere pubbliche si inaugurano ancora, gli inauguratori

sono sempre gli stessi e il palcoscenico e la coreografia non hanno subito sostanziali mutamenti, la manifestazione, invece, si replica più volte per una forma (interessata) di divulgazione dell'evento e di sensibilizzazione delle masse indifferenti. Qualcos'altro è cambiato da allora, stavo dimenticando! Gli anonimi Fiat 34 che ieri trasportavano grassi bovini sono stati rimpiazzati da argentee Mercedes...

Da non dimenticare, fra l'altro, l'intervento urgente, tra giovedì 22

Rapina in banca

Venerdì 16 ottobre un rapinatore solitario, dopo aver fatto la fila, giunto allo sportello ha estratto una pistola e si è fatto consegnare 20 milioni in contanti dal cassiere. Il tutto è accaduto presso la Banca Popolare di via Novara al 101.

e venerdì 23 ottobre da parte di ruspe e scavatrici e uno stuolo di tecnici. Dalle indiscrezioni che abbiamo raccolto durante i lavori ci è stato riferito che ci si era dimenticati di collegare i tubi di scarico della caserma con la fognatura di via Falck. Qualche commento? La.Ma.

Nella foto il punto dove si è dovuto scavare per collegare i tubi alla fognatura

Errata corrige

Lo scultore Romano Pelati, titolare della Galleria Modigliani, ringrazia per l'ampia citazione su Milano 19 di ottobre, e fa presente che l'indirizzo esatto della Galleria è via Mosè Bianchi 11, Milano, tel 02-48003905.

Malgrado i provvedimenti adottati, l'enorme partecipazione di visitatori ha creato il solito caos al traffico automobilistico
finte inaugurazicm
Per la terza volta viene inaiigurrata caserma delfa,F'S di via Falck. Quando la propaganda diventa ridicola. Garden Center "AL SEMINATORE" Piante di ogni genere Attrezzi da giardinaggio Progettazione e costituzione di parchi, giardini, terrazze Milano, viale Eginardo, 15 - tel 48008766 MI novembre 1998 pagina 5 SMAU traffico in tilt
Tre
per una sola Caserm
P.le Tadini:

Un raro esemplare di papiro stellato è cresciuto presso le nuove case di via Ippodromo della cooperativa Torrazza. L'avvenimento è eccezionale per Milano in quanto questo tipo di pianta, originaria dell'Egitto, cresce solo nelle zone più calde del nostro Paese o in vaso ma al riparo dal freddo. La scoperta è avvenuta lo scorso mese di settembre in occasione del taglio dell'erba, quando esperti giardinieri sono rimasti sorpresi di tale ritrovamento. Come sia cresciuto e giunto sino a noi rimane un mistero. Questa erba palustre, della famiglia Ciperacee (Cyperus papyrus), originara della Siria e dell'Egitto, nell'antichità forniva materiale scrittorio, veniva coltivato qualche millennio prima della nostra era, con un procedimento

descritto da Plinio nella sua: Naturali Historia. Dice Plinio: "... che il midollo della pianta era tagliato in liste sottilissime che poste verticalmente l'una accanto all'altra, formavano uno strato sul quale si faceva aderire un secondo strato di liste posto orizzontalmente; i fogli cosi ottenuti si incollavano uno vicino all'altro in modo da formare lunghe strisce di parecchi metri, che si arrotolavano su una asticciola di legno." Resisterà all'inverno? Dalla sua attuale altezza oltre il metro e settanta se ne potrebbe dedurre che forse un inverno lo ha già passato. Augurandoci che ce la faccia, perché non tentare di proteggerlo se è possibile?

M.T.

Nella foto il papiro presso le case della Torrazza

Il

I2oscorso 8 ottobre alle ore 13 grossi rami di un albero, non capitozzato, dell'area boscata di via Chiarelli angolo B. Croce - di proprietà privata - si sono abbattuti su un pilone dell'illuminazione pubblica, di proprietà dell'AEM, racchiuso insieme ad altri 3, durante le operazioni di recinzione dell'area, avvenuta tra la fine di luglio ed i primi di agosto del 1991. Il pilone si è inclinato pericolosamente ed i grossi rami dell'albero si sono abbattuti sul marciapiede in prossimità della fermata degli autobus ATM, che transitano lungo la via B, Croce. I cittadini che sostavano in attesa dei bus non hanno fortunatamente subito danni fisici, ma hanno patito tanto spavento. E' stato chiamato

il Pronto Intervento della Vigilanza Pubblica: la pattuglia ha fatto subito intervenire i Vigili del Fuoco, i quali hanno capitozzato l'albero. I vigili hanno allertato anche il Settore Tecnico Parchi e Giardini del Comune e il settore di "Pronto intervento illuminazione pubblica" e il Nucleo intervento rapido del Comune. Le necessarie operazioni per ristabilire la sicura viabilità della via B. Croce sono terminate verso le ore 21.

Dopo quanto da noi pubblicato nel numero scorso del giornale in merito alle richieste avanzate dal Comitato di via sugli aspetti della manutenzione del bosco, dobbiamo sottolineare che il 29 settembre scorso in una ulteriore lettera inviata al vice sindaco De Corato,

Esposto denuncia contro l'assessore Lupi

Giovedì mattina 22 ottobre presso l'area boscata di via Chiarelli si è tenuta una conferenza stampa da parte del consigliere provinciale Enrico Fedrighini, alla presenza di un folto gruppo di cittadini e dei rappresentanti del Comitato di via. Fedrighini ha annunciato, visto il persistere dello stato di

dove si faceva notare che malgrado il suo interessamento nulla era ancora accaduto si rimarcava che: "...i rami rigogliosi degli alberi, sovrastano la recinzione dell'area boschiva, invadendo ad altezza d'uomo il passaggio sui marciapiedi il che sì rende estremamente pericoloso per i passanti....". Il Comitato poi sottolinea che la legge prevede che i pali dell'illuminazione pubblica debbano essere e rimanere posati sul suolo Pubblico. Perché, allora quattro pali per l'illuminazione sono stati "rinchiusi" dalla recinzione e chi di dovere non è intervenuto per ristabilire la legalità?

T.M. Nella foto alcuni momenti dell'intervento dei Vigili del Fuoco lo scorso 8 ottobre.

degrado del bosco e del mancato intervento dei lavori di manutenzione, che procederà con un esposto denuncia nei confronti dell'assessore all'Edilizia Privata Maurizio Lupi.

073 I Problemi di un quartiere dimenticato

Visto che la Zona 19 è senza Consiglio di Zona, in attesa delle prossime elezioni ritorno a battere il chiodo sui problemi del nostro povero QT8, quartiere bistrattato e dimenticato dalla Giunta Comunale.

Prima di tutto abbiamo il problema del traffico che ci blocca durante il periodo delle mostre alla Fiera (e quindi quasi tutto l'anno). Anche piazza Santa Maria Nascente è impraticabile. Non si riesce a regolare il traffico da e per la Fiera con una segnaletica adeguata. Per quanto riguarda il parcheggio delle automobili dalla fermata di Lampugnano a quella del QT8 lungo la via Salmoiraghi ho telefonato mercoledì 21 ottobre al numero verde di Social Line 167-272727 che opera per Maurizio Costanzo Show. Visto che il giorno 20

La decisione è maturata dal fatto che malgrado gli inviti rivolti in più occasioni (vedi documentazione da noi pubblicata nello ottobre a quella trasmissione era presente il presidente dell'ATM di Milano, al Social Line ho fatto una proposta all'ing. Soresina, cioè di diminuire l'abbonamento settimanale della metropolitana includendo nel prezzo anche il posteggio nel parcheggio di Lampugnano, nella speranza che la via Salmoiraghi resti libera da automobili. Per la Rotonda di via Terzaghi ho contattato il Corriere della Sera, più precisamente il Vivi Milano inserto del mercoledì e sul numero del l ° luglio (n. 25) è apparso un articolo; nel quale figura anche il mio nome.

A proposito della Rotonda, sarebbe il caso che qualcuno ne parli in Consiglio Comunale, visto che in Consiglio di Zona 19 ci sono le mie e altre petizioni e la Commissione di Urbanistica, di cui facevo parte, ha bocciato l'idea di fare una discoteca di tale

scorso mese di ottobre) dal vice sindaco all'assessore, questi non abbia provveduto ad intervenire presso i proprietari dell'area boscata. Da parte dei cittadini presenti e del Comitato di via, preso atto di questa decisione del Fedrighini, è stata consegnata ai giornalisti presenti l'ultima lettera del vice sindaco, datata 13 ottobre, dove ancora una volta invita l'assessore Lupi ad intervenire presso i proprietari. edificio. Qui al QT8 non esiste un punto di aggregazione sia per i giovani che per gli anziani.La Rotonda di via Terzaghi sarebbe un'ottima idea.

Se si pensa che il Gallaratese, sorto negli anni 60, nato come "quartiere dormitorio" gode finalmente di alcuni servizi, il nostro povero QT8, nato negli anni 50 "gode" solo di un ufficio postale (minacciato di sfratto!) che serve, tra l'altro, anche il Gallaratese e parte della Zona 6 (via Albani, via Silva e vie adiacenti). Allora per favore chiedo alla Giunta Albertini di occuparsi "seriamente" del nostro quartiere dato che i suoi abitanti pagano regolarmente le tasse comunali. Non si può ignorare l'esistenza di un quartiere che "esiste" anche sulla carta topografica di Milano.

PAPIRO STELLATO ALLA TORRAZZA
degrado del boito IL TUO OTTICO NEL CENTRO COMMERCIALE BONOLA Telefono 02/33A00.173 - Milano Fotografia Esame della vista Lenti a contatto Occhiali da sole Esame dell'udito Sviluppo e stampa in un'ora Fototessere in tre minuti pagina 6 novembre 1998

Storia della residenza socio assistenziale per anziani con Centro diurno integrato programmata al Gallaratese.

notizie dai quartieri

RINVIO DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLA

CASA DI RIPOSO. CHI PAGHERÀ I RITARDI?

denunciati dai cittadini e dal Consiglio di Zona 19 che hanno ripetutamente sollecitato l'Amministrazione e la Vigilanza Municipale a porre in essere strumenti che impedissero ai nomadi l'ingresso e la sosta sull'area e a procedere a una bonifica igienica della stessa. Si è provveduto a ciò solo nel 1997, dopo momenti di forte tensione fra residenti e nomadi. Nel corso degli anni, mai si è levata una voce contraria alla residenza per gli anziani, sempre si è invocato un intervento risolutivo contro la sosta dei nomadi e il degrado dell'area.

Tutto faceva ritenere che quanto prima sull'area in questione sarebbe stata realizzata la residenza per gli anziani, anche perché nel 1996 l'allora assessore ai Servizi sociali, dr.ssa Dente, aveva confermato che il suo settore stava lavorando alla predisposizione di tutti gli atti necessari all'indizione della gara per l'individuazione del futuro concessionario della residenza.

riscontrate importanti controindicazioni di tipo urbanistico, ma perché "tale area è sempre stata individuata dai residenti quale area di arredo e di completamento del quartiere, da sistemare per un utilizzo pubblico da attrezzare come verde di quartiere, dove intrattenere quei rapporti sociali con gli abitanti della zona....". Nessuno vuole impedire ai cittadini di intrattenere rapporti sociali su quell'area, ma va detto che la residenza, per la sua forma a L con il lato più lungo, di due piani, che si inserisce parallelo al palazzo prospiciente il parcheggio tra il parcheggio stesso e il palazzo e il lato più corto di fronte alla chiesa lascia un ampio spazio su cui è previsto il sagrato e una zona a verde: con la costruzione della residenza si avvierebbe finalmente l'operazione di riqualificazione urbanistica e ambientale di questa parte del quartiere. Sempre nel maggio '98 si muove contro la localizzazione prevista della residenza anche il consigliere comunale Ronchi della Lega Nord con una interrogazione in cui "suggerisce" una nuova localizzazione: il "cubo". Alla fine di luglio il Settore

ti sportivi in aggiunta alla piscina e alla palestra): sarebbe ora di finirla di trattare il quartiere come uno spezzatino, ma di vederlo finalmente come un'entità da riorganizzare in un quadro complessivo. Non sembra neanche corretto che per togliere un obbrobrio si debbano penalizzare gli anziani. Il trasferimento da un'area all'altra comporta infatti un considerevole slittamento dei tempi di realizzazione dovendo procedere ad un cambiamento di destinazione d'uso, ad una nuova istruttoria (4 anni come quella appena conclusa?) e a un nuovo progetto preliminare e inoltre avrà un costo ben maggiore in quanto si dovrà abbattere il cubo. Ma perché questo accanimento contro l'area prevista?Non può certo essere la richiesta dei cittadini, che per altro non contrasta con la collocazione della residenza; non vorremmo che la ragione vera fosse invece la richiesta, sia pur legittima, di una cooperativa privata che vuole costruire parcheggi sotterranei nell'area adiacente. La collocazione originaria della residenza consentirebbe l'attuazione in tempi Adeguati della struttura,

F 4

q una lunga storia quella ' della residenza socio assistenziale per anziani con Centro diurno integrato programmata al Gallaratese.

L'area interessata al progetto è individuata dalla Variante al Quartiere Gallaratese approvata dalla Giunta Regionale Lombarda nel lontano 1979, e si trova tra le vie Betti e Cechov, la chiesa dei SS. Martiri Anauniensi e il parcheggio presso la stazione Bonola della MM. L'area viene classificata come "zona per servizi pubblici di quartiere per l'assistenza sanitaria poliambulatoriale". E' inoltre programmata dal IV Piano Particolareggiato d'Area, approvato dal Consiglio Comunale nel 1984, per la realizzazione di verde attrezzato e struttura socio-sanitaria. Da ormai numerosi anni il Settore Servizi Sociali riporta, nel volumetto che mappa i servizi socio assistenziali pubblici e privati della città, l'indicazione di una struttura residenziale per 120 posti

letto con centro diurno integrato per 30 posti sull'area Betti Cechov in questione. Nel dicembre 1992 viene redatto un progetto di massima "indicativo" e si avvia una approfondita fase di verifica sotto diversi profili da cui risulta che l'area è "particolarmente indicata e priva di sostanziali controindicazioni di carattere tecnico per la collocazione della struttura". Il Settore Urbanistico sottolinea anche che la presenza dí un contesto urbanizzato (edifici residenziali e servizi), di facile accessibilità (ben servito da MM e bus) potrà interagire opportunamente con la nuova struttura, ma soprattutto " le dimensioni e conformazione dell'area risultano adeguate e l'intervento potrà costituire l'occasione per avviare un'operazione di riqualificazione urbanistica e ambientale di questo comparto di città, attualmente segnato da forme di degrado ed usi impropri". Degrado ed usi impropri, dovuti principalmente alla sosta di carovane di nomadi, più volte

Nel febbraio 1997 il Settore Urbanistica contatta informalmente il Consiglio di Zona 19 che chiede di vedere il progetto preliminare per poi deliberare il parere in merito. L'Edilizia Comunale viene incaricata di redigere il progetto che viene trasmesso al Consiglio di Zona nel marzo 1997: peccato che nel frattempo il Consiglio sia stato sciolto per l'indizione delle elezioni amministrative che riguardano la città e che successivamente viene commissariato come altri 13. E così il 6 aprile 1998 il Settore Servizi Sociali chiede al Consiglio di Zona il parere in merito all'individuazione dell'area individuata nel 1979. C'è da non crederci ma la commissaria, l'assessore Manzin, nel maggio '98 esprime parere negativo sulla localizzazione: la casa di riposo non deve essere fatta lì! E questo, tenendo in nessun conto i 19 anni di iter nel corso dei quali è stata individuata l'area, il Settore Urbanistica l'ha sottoposta ad approfondita verifica con esito più che positivo, il Settore Edilizia Comunale ha predisposto il progetto preliminare, il Settore Servizi sociali ha predisposto tutti gli atti necessari all'indizione della gara (bando pubblico, capitolato, linee guida del progetto, proposta di delibera), non perché si siano

Servizi Sociali chiede di nuovo parere al Consiglio di Zona per la residenza, questa volta sull'area del cubo: il parere della commissaria è positivo (ma lascia aperta la porta anche ad altre soluzioni, per esempio l'area di proprietà dell'ALER di fianco alla Regina Pacis). Se è vero che tutti siamo stanchi di vedere quel rudere abbandonato e che lo vorremmo vedere quanto prima abbattuto o utilizzato (se ancora è possibile recuperarlo), non sembra giusto stravolgere per questo quanto previsto e programmato dalla strumentazione urbanistica (la variante dell'82 sull'area del cubo prevede la realizzazione di impian-

la sua ricollocazione dilaterebbe grandemente questi tempi: è proprio quello che serve a una città come Milano che presenta già un grave ritardo nell'attuazione di residenze per anziani. Questi sono i fatti che seguono ai grandi proclami del Sindaco e dell'Assessore ai Servizi Sociali in favore degli anziani ("subito 500 miliardi dall'Aem per gli anziani" Corriere del 10 settembre): sarebbe veramente grave che la Giunta ritenesse prioritaria la realizzazione di parcheggi privati e rinviabile a data indefinita il problema degli anziani.

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novembre 1998 NI t_Aursio 9 pagina 7
L'AREA PREVISTA DALLA VARIANTE PER LA CASA DI RIPOSO
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DI OPPIONI L.

Passaggio pedonale via Quarenghi - Uruguay

Dopo la richiesta di diversi lettori del nostro giornale che ci chiedevano quando sarebbero iniziati i lavori per realizzare il passaggio pedonale tra le vie Quarenghi e Uruguay, il 12 ottobre scorso questi lavori hanno avuto inizio.

Da quanto risulta, prima si stanno

facendo i parcheggi per le auto sulla via Quarenghi e poi inizieranno quelli per il passaggio. I lavori dovrebbero durare 150 giorni e la spesa complessiva prevista è di L. 323.643.827 milioni.

Nella foto un momento dei lavori in corso in via Quarenghi.

Quando sfilano "le rosse"

Domenica mattina 11 ottobre una decina di rosse Ferrari sportive e d'epoca hanno sfilato per il quartiere Gallaratese in occasione della "Festa Ferrari" organizzata dai proprietari della gioielleria F.11i Lissi di via Quarenghi 40. E' il secondo anno che l'iniziativa viene promossa e quest'anno,

oltre all'ormai tradizionale offerta del caffè e dell'aperitivo a tutti i presenti, nel pomeriggio vi è stata anche una presenza di miss e di televisioni private.

Moltissima la gente che per tutto il giorno si è recata sul luogo per vedere le mitiche "rosseNella foto le Ferrari mentre giungono in via Quarenghi

F.11i LONGO

omenica 25 ottobre malgrado la mattinata piovosa, che ha fatto saltare alcune partecipazioni, come quella del gruppo di pittori "Sirio", del complesso di ballo Orobic Dance, del gruppo di espositori dell'antiquariato, la

Bella serata quella del 10 ottobre scorso presso la Cooperativa Labriola di via Falck organizzata dalla Sezione

Soci Ipercoop Bonola con i ragazzi, dirigenti e genitori che avevano partecipato al Quadrangolare di calcio: "Giochiamo il calcio con il pallone etico". Dopo la presentazione del presidente della Sezione Luigi Vai, il consigliere Bella ha ricordato che il pallone etico non viene confezionato dai bambini del Terzo del mondo ma da lavoratori regolarmente pagati. Amalia

Navoni ha trattato l'aspetto dello sfruttamento dei bambini ricordando che ve ne sono 250 milioni in tutto il mondo che vengono fatti lavorare per 15 ore al giorno. In Italia i bambini in tali condizioni sono circa 300 mila.

L'organizzazione Commercio

Equo e Solidale, di cui la Navoni fa parte, aiuta acquistando prodotti di

Festa d'Autunno, organizzata dalla Ascobetti, associazione dei commercianti e artigiani di via, si è ripresa brillantemente nel pomeriggio, grazie ad un tiepido sole ottobrino. Migliaia le persone che nel pomeriggio si sono riversate tra

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le centinaia di bancarelle e negozi aperti, un pomeriggio allietato dal simpatico complesso musicale: "Gruppo Folcloristico Lodigiano" che con due brillanti ballerini con dama finta a loro direttamente collegata, hanno fatto divertire il pubblico con valide esibizioni di ballo, passando dal liscio al booghy. Ottimi anche l'esibizione canora di Max, specialista in serate d'intrattenimento di ogni tipo e come è ormai diventata tradizione di questa festa, l'ampio spazio dedicato ai bambini con vere e spettacolari attrazioni che ha segnato un momento veramente importante. Una giornata partita male al mattino ma che si è riscattata nel pomeriggio e la grande partecipazione di pubblico ci sembra il dato più significativo e ciò grazie alla Ascobetti.

nella foto alcuni momenti della festa

La serata del "Quadrangolare"

cooperative di contadini del Terzo mondo rivendendoli anche a Milano, dove l'organizzazione ha sei negozi, la Coop Lombardia acquista questi prodotti e tra questi il pallone etico. E' stato poi proiettato un filmato con la sintesi delle quattro partite giocate il 26 settembre scorso nel corso del quadrangolare. A tutte le squadre poi è stato

dato "Milano 19" che riportava un'ampia cronaca del Torneo. La simpatica serata si è conclusa con un brindisi e per i ragazzi pasticcini e panettoni a volontà. T.M. nella foto in alto i ragazzi fanno onore al rinfresco; nella foto a sinistra i relatori della serata: Fulvio Bella e Amalia Navoni

Si discute del nuovo Governo

Sabato mattina 24 ottobre alle ore 10 presso la Camera del Lavoro di piazza Segesta, il senatore Antonio Pizzinato è intervenuto nel corso di un'assemblea pubblica illustrando i motivi della formazione del nuovo governo. Nella foto al centro A. Pizzinato

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novembre

Chiuso Il ponte di via Novara

Il ponte che scavalca via Novara, costruito in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990, opera quasi ciclopica, è stato chiuso dal mese di luglio per necessarie manutenzioni.

L'intenzione era buona quando venne costruito, doveva fare da collegamento ciclopedonale tra Bosco in Città e Parco delle Cave, ma la fretta (per non perdere i finanziamenti) e la mancanza di una precisa strategia sulla sistemazione delle aree vicine ha visto nascere un gigante monco.

Da via Novara il ponte non ha quasi sbocco perché a ridosso di una recinzione e dalla parte di via Caldera la pista ciclabile si perde nel prato. Il rivestimento in legno che fa da pavimentazione si è logorato ed escono tutti i chiodi, rendendo arduo il passaggio delle biciclette. Stando alle dichiarazioni comunali dovrebbe essere svolta un'opera di manutenzione nella prossima primavera. Nelle zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA foto: l'entrata sbarrata dalla parte di via Caldera; una visione del ponte

Largo alle giovani al Gallaratese!

per il quartiere Gallaratese si sono coniati molti aggettivi negli anni trascorsi, alcuni erano appropriati, qualcuno era anche condiviso da me. Da una decina d'anni il titolo più ricorrente è "vecchio", quartiere di anziani, vecchio quartiere!

Perché vecchio? Vecchio perché i giovani se ne sono andati, hanno formato famiglia in altre zone, lavorano distanti e qui hanno lasciato la casa dove sono nati da genitori ormai settantenni, e fanno ritorno solo saltuariamente a rivedere i luoghi dove hanno giocato, dove hanno vissuto e conosciuto la loro giovinezza.

Recentemente, sarà da qualche mese, il quartiere è cambiato e, giustamente, rifiuta l'appellativo di "Vecchio Gallaratese".

Non ci sono più solo vecchi. E' arrivato un nutrito numero di giovani e per giunta di sesso femminile.

Tante ragazzi-, molto giovani e anche in buona salute, che non avevo mai viste prima in quartiere, oggi sono presenti ed attive. Simpatiche, gioviali, esuberanti, spesso eleganti, con tacchi alti e minigonne sono le artefici dell'abbassamento dell'età media della Zona 19. Per il momento le ho viste soprattutto sui marciapiedi di via Gallarate, nelle vicinanze del Polavobis,

box "Cechov"

Iunedì sera 26 ottobre presso la Parrocchia S. Ilario di via j Omodeo l, i rappresentanti della Cooperativa "Parcheggi San Siro - Gallaratese", che è stata costituita con lo scopo di partecipare ai bandi del Comune di Milano per la realizzazione di parcheggi pertinenziali nel quartiere Gallaratese, hanno illustrato il progetto box "Cechov". Questa Cooperativa è nata con la collaborazione delle cooperative: Edificatrice Lampugnano, ECER, Edificatrice Italia e La Torrazza, si avvale delle importanti esperienze e dei positivi risultati che queste cooperative hanno acquisito in tanti anni di attività. Il progetto "Cechov", che sorgerà in via Cechov a fianco dell'edicola presso

il numero civico 20, prevede la costruzione di 120 box sotterranei, a due livelli. Vi saranno box singoli 2,60 per 5,20 metri, grandi con spazio anche per una moto, doppi, dove possono alloggiare due auto affiancate o allineate una dietro l'altra. I prezzi previsti per i box singoli va dai 25 ai 30 milioni IVA esclusa, ma sono previste alcune agevolazioni, come quella dell'IVA agevolata, dilazioni di pagamento, prezzo bloccato e "Chiavi in mano", possibile recupero del 41% del prezzo con la dichiarazione IRPEF. Nel corso dell'assemblea sono state illustrate anche tutte le modalità legislative e comunali cui dover attenersi. Ma se volete saperne di più telefonate al n. 023088346. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA T.M.

Eliminati gli orti in via Balla

Mercoledì 21 ottobre alle ore 8,30 sono iniziati i lavori di smantellamento degli orti in via Balla, che è stata chiusa al traffico. Come abbiamo già riferito, tale via oggi ha senso unico, dovrà diventare a due sensi di marcia e dovrebbe migliorare il traffico automobilistico in entrata e in uscita da Trenno.

Nella foto a sinistra l'inizio dei lavori il 21 ottobre scorso.

UNA SOLUZIONE...

verso il Parco di Trenno ed in via Cilea: una bella gioventù, disseminata prevalentemente sotto i lampioni. Si riconoscono facilmente. I capelli con piega sempre fresca, un trucco un poco forzato, quasi sempre con la sigaretta in bocca e un poco troppo scoperte anche in questo periodo, con un clima non proprio tropicale, ad aspettare non so chi, non so cosa, nella

al ringiovanimento del quartiere, qualcuno dà loro anche del denaro perché possano affrontare le prime spese del nuovo insediamento, almeno così credo. Un amico che non condivide la politica della giunta De CoratoAlbertini mi ha detto che sono prostitute e che questo fenomeno è la conseguenza delle decisioni prese contro il meretricio. Mi ha detto che le prostitute erano uno scandalo in alcune strade del centro milanese e sono state allontanate, così sono venute in periferia dove non danno fastidio a nessuno dei cittadini di serie B della nostra Zona. Lo conosco da tanti anni e non cambierà mai.

E' il solito diffamatore "rosso" sempre pronto a sputar menzogne contro questa giunta che invece mi sembra tanto attenta e disponibile nei confronti degli anziani e delle periferie. Venite giovani, venite al Gallaratese, ringiovanite la tetraggine della nostra esistenza!

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r zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA r r«.t ' r r I^_ ".F L'INIZIO DEI LAVORI DI SMANTELLAMENTO DEGLI ORTI IN VIA BALLA notizie
CHIUSO
dai quartieri Progetto
1998
pagina 9
LA.MA.

pagina

Pubblichiamo lo studio-proposta presentata dal gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra di Milano.

Sulla base di questo studio nel mese di dicembre a Milano presso la sala Alessi (Palazzo Marino) si svolgerà un convegno aperto alla cittadinanza che si propone l'obiettivo ambizioso di trasformare la proposta in piano concreto da parte del Comune di Milano.

M

IL SISTEMA DEL VERDE E DEI PARCHI A MILANO

Milano si conferma così il fanalino di coda del treno europeo con i suoi 6.04 metri quadri pro capite (stima ormai consolidata e non contraddetta) a fronte dei 19 metri quadri di Copenhagen, dei 20 di Varsavia o dei 24 di Londra.

Il personale tecnico impiegato nella preparazione e manutenzione del verde è assai ridotto: 85 addetti contro i 500 di Copenhagen e i 4000 di Parigi. Contratti non adeguati tecnicamente con le ditte che svolgono la manutenzione impediscono di elevare la qualità degli spazi verdi e costringono ormai frequentemente il Comune ad affidarsi a sponsor con funzioni sostitutive dell'operatore pubblico. I dati di fatto tuttavia ci dicono che esiste un verde possibile, in grado di cambiare il volto della metropoli, collocandola a buoni livelli europei.

Una strategia per il recupero di quantità rilevanti di aree da destinare a verde nella città di Milano fa leva su alcuni elementi fondamentali:

milioni di mq, pari ad uno standard di 5 mq/abitante e quindi quasi a raddoppiare le aree verdi di Milano.

2) Il pieno utilizzo delle aree vincolate dal P.R.G. è ancora di proprietà privata, richiesto da

ad un incremento in valori assoluti di 2,6 milioni di mq pari ad uno standard aggiuntivo di 1,9 mq/abitante.

zata una cintura verde senza sostanziali soluzioni di continuità nel versante Nord-Ovest Sud-Est. In esso i capisaldi urbani potrebbero essere costituiti da:

1 Parco del Nord-Ovest, Trenno, Bosco in città con l'ampliamento sino al confine con Settimo Milanese; 2 Parco delle Cave;

3 Parco dei Fontanili; 4 Parco di Muggiano; 5 Parco Teramo e delle Cave Sud Milano; 6 Parco del Naviglio Grande; 7 Parco del Ticinello e del Ronchetto;

8 Vaiano Valle, Porto di Mare, Chiaravalle.

Nel versante Est proseguendo da Sud verso Nord si potrebbero incontrare:

9 II Parco Redaelli - Montedison; 10 Il Parco Monluè ed area ex albergo Italia; 11 Il rafforzamento e l'ampliamento del Parco Forlanini; 12Il sistema del Parco Lambro con le appendici Sud (Maserati) e Nord (Martesana e Quartiere Adriano).

Nel versante Nord:

13 Il completamento del Parco Nord; 14 La spina verde Quarto Oggiaro, Bovisa, Farini, Garibaldi - Repubblica. Nelle aree più centrali: 15 Il completamento del Parco Alessandrini; 16 Il Parco OM; 17 Il Sieroterapico; 18 Il Portello Nord; 19 Il Parco Bassi; 20 L'ex Trotter.

I COSTI

IL PROGETTO STRATEGICO

1) La realizzazione del verde pubblico su aree già di proprietà del Comune . Tale intervento ha il pregio di una immediata attuabilità e di un'incidenza economica fortemente ridotta dall'assenza di costi di acquisizione. Inoltre i costi di realizzazione potrebbero essere ridotti se si intervenisse con il metodo della forestazione urbana. Questo metodo consiste in un intervento economicamente contenuto secondo la tipologia già sperimentata a Bosco in Città e al Parco Nord con elevate possibilità di adattabilità alle possibili diverse destinazioni d'uso finali delle aree. In questo modo, si potrebbero recuperare 6,8

anni dai Consigli di Zona e dalle organizzazioni di quartiere, consentirebbe un incremento di 15,9 milioni di mq pari a 11,7 mq/abitante In sostanza questo tema appare risolutivo sia rispetto alle presenze di aree verdi nel tessuto minuto della città come per i grandi parchi urbani a carattere metropolitano. Si apre a questo punto la questione spinosa dei modi di acquisizione di tali aree e della capacità da parte del comune di Milano di far fronte al reperimento delle risorse finanziarie necessarie.

3) Il completamento dell'acquisizione delle aree previste a verde nel P.R.G. ma non esplicitamente richieste dalle zone. Tale operazione potrebbe portare

4) La formazione di una green beli anche a Milano da Ovest a Sud Est è questa l'operazione più ambiziosa che consentirebbe di dotare definitivamente Milano di una cintura verde che la collocherebbe ai più alti livelli europei. La realizzazione di questa green belt non può prescindere dallo sviluppo del Parco Agricolo Sud, in tal modo le quantità di aree da acquisire potrebbe essere limitata ad alcuni interventi strategici, lasciando al restante territorio agricolo il compito di completare la cintura verde. Considerando di trasformare a verde pubblico, nell'ambito del Parco Agricolo Sud compreso nel territorio comunale di Milano, 1/5 circa delle aree agricole interessate (Muggiano e zona 15 e 16 ) la quantità di verde pubblico si innalzerebbe di un ulteriore milione di mq con uno standard in più di 0,74 mq/abitante.

Da considerare infine le proprietà comunali nel territorio agricolo al confine Sud di Milano in cui potrebbe essere immediatamente avviato un processo di forestazione urbana anche in vista della realizzazione del l ° depuratore (Ronchetto) come forma di risarcimento sostanziale. Si aggiungerebbero così 2,6 milioni di mq per uno standard di 1,9 mq/abitante.

La questione del recupero di modeste quantità pubbliche nel Parco Agricolo Sud va discussa con gli agricoltori la cui presenza è da ritenersi fondamentale e si intende in ogni modo tutelare.

Ciò vuole significare la possibilità di spostare - o ridurre, se necessario, tali previsioni per garantire comunque l'esistenza delle attività agricole già consolidate.

La realizzazione di aree verdi con il concorso dei privati nelle grandi aree di trasformazione urbana. Tale operazione, collegata anche ad un rilancio produttivo di molte di esse,e considerando quanto è già possibile realizzare con i P.R.U., potrebbe comportare un recupero di ulteriori 3,6 milioni di mq pari ad uno standard di 1,92 mq/abitante.

E' questo il campo nuovo in cui possono confluire le esigenze di sviluppo delle attività produttive ed edilizie della città di Milano e la difesa dell'ambiente con la ricerca di soluzioni ecologicamente sostenibili.

Le scelte più ambiziose. Il completamento di questo disegno strategico potrebbe essere costituito dal raggiungimento di alcuni difficili obiettivi tra cui la trasformazione degli scali ferroviari ( Farini, P.ta Romana, P.ta Genova, P.ta Vittoria), resi inutili dalla riforma del sistema delle dogane. La ristrutturazione della città annonaria, l'annosa questione delle caserme potrebbero costituire interventi essenziali nel centro.

La somma di tutte queste operazioni porterebbe ad uno standard complessivo per la città di Milano pari a 31,8 metri quadri pro capite suddivisi opportunamente tra verde di quartiere e parchi urbani. Così da un punto di vista strategico Milano potrebbe vedere realiz-

Stimando un valore medio di esproprio per aree prevalentemente periferiche e agricole di £. 20.000 al mq e un costo generale di 1° impianto, verificato sia con il Parco Nord che con Bosco in Città, di £. 15.000.000 per ha il progetto generale ha un costo complessivo così composto: Acquisizioni di 16,9 milioni di mq a £.20.000 mq, per un totale di £.338.000.000.000 Costo generale di 1° impianto per 1690 ha a £. 15.000.000 ha per un totale di £. 23.350.000.000

TOTALE GENERALE: £. 363.350.000.000

Considerando che la spesa media annua tra acquisizione e gestione nel bilancio comunale è attualmente di £. 38.000.000.000, è presumibile che l'intero piano sia attuabile nell'arco di una quindicina di anni, mettendo nel conto il peso della gestione e manutenzione del verde esistente ed anche una politica di investimenti nuova più favorevole ai parchi, che destini parziali contenuti del bilancio per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente.

Dati riassuntivi:

Verde esistente:

8.268.760 mq 6,04 mq/abitante

Verde pubblico di proprietà demaniale: 6.851.621 mq 5,30 mq/abitante

Verde agricolo di proprietà demaniale: 2.584.773 mq 1,88 mq/abitante

Verde proposto dai c.dz:

11.760.091 mq 8,6 mq/abitante

Ulteriore verde di PRG.

4.144.594 mq 3,02 mq/abitante

Aree di trasformazione:

3.600.000 mq 2,6 mq/abitante

Verde agricolo:

5.383.949 mq 3,9 mq/abitante

Verde dei piani attuativi:

1.013.060 mq 0,74 mq/abitante

TOTALE

43.606.848 mq - 31,8 mq/abitante

160 0°° SPESA PRO CAPITE PER IL VERDE PUBBLICO
CITTÀ EUROPEE (LIRE / ABITANTE) 140000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 O I f: g° rZ
NELLE
ilano è una città poverissima di verde: 2,89 mq/abitante di verde di quartiere e 3,15 mq/abitànte di parchi urbani, per complessivi 6,04 mq/abitante, a fronte di uno standard di legge regionale di 15 mq/abitante per la prima categoria e di altri 15 mq/abitante per la seconda.Fonte Dipartimento Scienze del Territorio (Dicembre 1993) 10 IVI novembre 1998

I parchi della cintura metropolitana

Il Parco comprende un'area periferica a nord di Milano ancora sostanzialmente indenne dalla conurbazione. Comprende alcune zone attualmente ancora a coltivo e varie attrezzature, tra cui l'Areoporto di Bresso, l'Ospedale Bassini, il Centro scolastico Nord Milano e attrezzature sportive pubbliche e private.

Notevoli i complessi di interesse storico e artistico: la Villa Torretta di Sesto S.Giovanni, il complesso della Villa Manzoni e relativo parco a Cormano.

Sono in corso di riqualificazione alcune aree di proprietà del parco, destinate a verde boschivo e alle attrezzature di fruizione.

Gestore: Consorzio tra la Provincia di Milano e i Comuni interessati (Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni.)

* Sede: Via Clerici, 150 - 20099 Sesto San Giovanni (Mi)

* Tel: 02/26226333

* Superficie: 600 ha

* Altimetria: h min 135 m slm - h max 155 m slm

* Province: Milano

* Istituzione: 1975 e modifiche de11976/1982/1983/1985

Il Parco comprende un'estesa area a semicerchio lungo il perimetro meridionale della provincia di Milano.

I valori ambientali dell'area a parco sono quelli caratteristici della pianura irrigua milanese, con un'agricoltura intensiva che risale alle prime bonifiche del medioevo. Le opere di sistemazione agraria, la rete dei canali irrigui, le siepi e i filari si affiancano agli elementi naturalistici di maggior pregio, quali le zone di fontanili, e le residue zone boscate. Notevoli le presenze architettoniche, tra cui le Abbazie di Chiaravalle, Mirasole e Viboldone, i castelli di Tolcinasco e Zibidó, e i nuclei rurali delle antiche cascine.

Gestore: Provincia di Milano

* Sede: Via Vivaio, I - 20100 Milano

* Tel: 02/77401

* Superficie: 46.300 ha

* Altimetria: h tnin 135 m slm - h max 155 m slm

* Province: Milano

* Istituzione: 1990

Il Parco occupa il più continuo ed importante terreno di "groana" dell'alta pianura lombarda a nord ovest di Milano. Si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse geologico, costituito da ripiani argillosi "ferrettizzati" che determinano una specificità ambientale efloristica. La tipica vegetazione di brughiera assume la fisionomia a bosco ed attualmente si estende per oltre 650 ettari: Notevoli gli elementi di interesse storico-artistico, quali il Castellazzo di Bollate, la Valera di Arese, Villa Borromeo a Senago, Cascina M irabella a Lentate sul Seveso e le testimonianze di archeologia industriale.

Gestore: Consorzio tra il Comune di Milano, la Provincia di Milano e i Comuni interessati (Arese, Barlassina, Bollate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Mademo, Cesate, Cogliate, Garbagnate Milanese, I ozzate, Leniate sul Seveso, Limbiate, Misinto, Senago, Seveso, Solam.)

* Sede: Via Piave, 5 - 20020 Cesate (Mi)

* Tel: 02/9942329

* Superficie: 3.200 ha

* Altimetria: h min 160 m slm - h max 262 m slm

* Province: Milano

* Istituzione: 1976

Progetto Parco Forlanini, n r-Planimetria Generale '\ ,, 1-777'

Alcuni progetti dei parchi di Milano fermi

Milano, progetto del Parco Alessandrini, Planimetria Generale ( G. Fochi, A. Locatelli, G. Ponti, V. Vercelloni )

Parco Lambro, idee per il Parco ( M. Cerasi )

novembre 1998 IV!1111-.".1Nik pagina 11
Progetto Parco di cintura metropolitana Nord Milano
n,.il . .. , _. Parco delle Groone :.‘,
Parco di cintura metropolitana Sud Milano
da venti anni

il decentramento amministrativo

Il 16 luglio 1968, il Consiglio comunale aveva finalmente votato all'unanimità il regolamento per l'attuazione del decentramento politico-amministrativo, con i relativi organi (Consigli di Zona). Seguì la nomina di 20 Consigli di Zona nella Città. Al Gallaratese, in attesa dell'elezione del novello Consiglio di Zona 19, il Consiglio Provvisorio che aveva esaurito la sua funzione si scioglieva, gli subentrava una "Assemblea permanente" che ebbe però una vita stentata.

drato di terra dalla speculazione), un nuovo rapporto con il Consiglio di Zona (... ), un nuovo metodo di progettazione urbanistica. La città non sarà più un "feticcio urbano" ma diventerà sua propria di ogni abitante.

Nell'assemblea venivano approvate alcune proposte in materia di edilizia popolare e l'istituzione del Parco urbano Ovest (Trenno), inoltre un sistema di intervento e di variante al Piano Regolatore Generale vigente nella Zona 19.

Il mese successivo il CdZ, tallonato dal Comitato Popolare, dava

oltre 1000 manifestanti).

Durante la manifestazione i rappresentanti del Comitato Popolare e del CdZ venivano ricevuti dal Sindaco e dagli Assessori, e ottenevano la costituzione di una Commissione comunale, allargata alle rappresentanze dei cittadini del Gallaratese, con il mandato di definire "un piano di quartiere" entro il 10 febbraio 1971, fu anche concordato che sino a quella data ogni costruzione sarebbe stata bloccata.

Il 5 aprile, nuova delegazione a Palazzo Marino perché gli impegni precedentemente assunti erano stati disattesi. La Giunta municipale, in tale occasione, si impegnava nuovamente a pronunciarsi entro il 10 maggio, con un documento sul problema del Gallaratese, subordinando però ogni successivo incontro alla preventiva approvazione (entro il 24 aprile) della Commissione urbanistica Consiliare.

In questo nuovo Organismo trovavano infatti spazio numerose e accese dispute ideologiche, come avveniva del resto in ogni contrada del Paese, per cui nell'Assemblea permanente i problemi della Città e quelli del Quartiere risultavano relegati in secondo piano.

Nel 1969 decollava "l'autunno caldo", le forti lotte operaie diventavano un'ulteriore stimolo allo sviluppo delle lotte nei Quartieri di Milano e quindi anche nel Gallaratese. Sugli irrisolti problemi del Quartiere furono preparate delle proposte, sulle quali i cittadini furono poi convocati il 30 ottobre alla solita palestra Cappelli Sforza; la partecipazione fu notevole. I promotori costruiscono, con le panche, un sintetico ma efficace, schema di quello che è il piano per la fascia centrale elaborato dagli uffici tecnici comunali. Da questa assemblea nascono il "Comitato Popolare di Quartiere" (ognuno di noi si armi di un'arma ideale e difenda il suo metro qua-

foto di Carlo Cattadori, 1990 vita a una "Commissione speciale" che elaborava un documento sul Quartiere da presentare poi all'Amministrazione comunale.

Ai primi del febbraio 1970, il documento veniva approvato dall'assemblea di quartiere: in quella occasione i rappresentanti della DC presenti nel CdZ, abbandonavano la riunione.

Il 20 febbraio 1970 , la Giunta comunale al completo riceveva i Capi gruppo dei partiti della Zona 19 e i rappresentanti del Comitato Popolare e, a seguito di una lunga discussione sul programma e sui contenuti politici del documento della Zona 19, la Giunta si riservava di dare una risposta e fissare un eventuale nuovo incontro con il CdZ 19.

L'8 giugno le elezioni amministrative confermavano l'ulteriore avanzata delle sinistre. Di fronte alle tattiche dilatorie della nuova Giunta il 2 dicembre piazza della Scala vedeva una vivace manifestazione di protesta degli abitanti del Gallaratese (con 300 auto e

Il 4 maggio, sempre del 1971, gli Organismi rappresentativi del Gallaratese presentavano alla Giunta un "documento di osservazione ed una variante al P.R.G", esso riguardava una vasta area del quartiere, lungo la via Sant'Elia, che prevedeva l'insediamento di un parcheggio, di verde e di destinazioni speciali (si legga ipermercato costruito da una multinazionale).

Il documento chiede la sua non attuazione perché lesiva degli interessi degli abitanti del QT8 e del Gallaratese.

LA VITTORIA

Di fronte alla tattica dilatoria e ai muri di gomma della Giunta comunale, sabato 29 maggio, il Comitato Popolare alzava una tenda all'ingresso del Quartiere, al semaforo, cioè in via B. Croce, per un simbolica occupazione del Gallaratese; il Consiglio di Zona annunciava alla stampa le dimissioni in blocco di tutti i Consiglieri, se l'amministrazione comunale non avesse dato una risposta positiva ai problemi del Quartiere.

L'11 giugno il braccio di ferro si allentava e la tenda veniva tolta. All'assemblea dei cittadini alla Cappelli Sforza intervenivano il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di opposizione che avevano sostenuto in Consiglio comunale la lotta del Gallaratese.

Il Sindaco annunciava che la Giunta aveva accolto tutte le richieste del Quartiere: il prolungamento della Metropolitana, il blocco di ogni nuova costruzione nella fascia centrale, l'impegno a predisporre un Piano particolareggiato per il Quartiere, che più tardi verrà emanato.

Il P.P. accolse poi le indicazioni del Comitato Popolare e del CdZ (con standard edificabili più bassi rispetto a quelli dei PRG).

Tutto ciò unitamente all'impegno per un incontro, entro il successivo mese di giugno, tra la Commissione comunale preposta alla definizione dei problemi del Gallaratese con i rappresentanti del CdZ e del Comitato Popolare. Dal 1972, i primi 15mila abitanti del Gallaratese poi gradualmente saliti a 40-50 mila, grazie alle loro lunghe e dure lotte hanno potuto salvaguardare ampi spazi di verde pubblico (Parco di Trenno, ecc.), fruire della Metropolitana e di trasporti ATM potenziati, ambulatori, servizi civici, ecc. Insomma, quelle lontane lotte hanno contribuito in modo determinante a migliorare la vivibilità nel Quartiere Gallaratese anche se molti problemi rimangono ancora irrisolti.

Gianfranco Bassi

Il Gallaratese: molti problemi, pochi responsabili, una proposta.

Da114 al 28 novembre presso la Biblioteca Rionale Gallaratese di via Quarenghi 21, si terrà una mostra intitolata: "Il Gallaratese: molti problemi, pochi responsabili, una proposta". Si tratta della tesi di laurea del giovane architetto Franco Gorgoglione discussa alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nell'aprile del 1998. Il progetto che l'architetto espone è l'esperienza del suo lavoro maturato in parecchi anni di presenza culturale e attività sociale nel quartiere. Il suo lavoro testimonia la sofferenza dei cittadini consapevoli nel constatare, negli ultimi anni, l'avanzata della speculazione edilizia, della viabilità sempre più soffocante dei danni alla vivibilità, degli spazi del quartiere, delle possibilità di uso del suo verde. Ingresso libero.

pagina 12 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA IV! I ILA» novembre 1998
foto di Gianfranco Mazzocchi, 1967

novembre 1998

AUSER diciannove Milano

via Uruguay 11/2 teL 33402184 mercoledì ore 15 - 17

via Mar Jonio 7 teL 48705226 martedì ore 9 - 12

via Falck 49/51 teL 3538519 martedì e venerdì ore 15 - 18

GIOCHI D'ARGENTO

Anche se con colpevole ritardo, il Direttivo ed i soci dell'Auser 19 si felicitano con i coniugi Belliscioni per il magnifico conseguimento del 2° posto nella finale della gara di ballo ai "Giochi d'argento 1998" tenutasi a San Giuliano Milanese nel mese di giugno. Felicitazioni anche alla coppia Fontana-Betti, classsificatasi quarti nella gara di carte (briscola).

LABORATORIO SOLIDALE

Dal 5 ottobre, presso la coop "La Luna nel pozzo" in via Appennini 195, sono iniziate le attività dei corsi già indicati nel numero scorso del giornale, che continueranno sino al mese di maggio 1999. Per ogni informazione telefonare a Stefania tel 023534122 o Marisa tel. 0239264696

MAYA - VISITA ALLA

MOSTRA

E' in fase di preparazione la visita a Venezia della Mostra sui Maya (Palazzo Grassi). La visita si articolerà in due o tre giorni tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del prossimo anno. Oltre all'invio a tutti i soci del volantino informativo potrete trovare ulteriori notizie sul prossimo numero del giornale.

SOGGIORNI DI. FINE. ANNO

Sono aperte le iscrizioni per i

soggiorni di fine anno presso le località di: Isola d'Ischia dal 26 dicembre al 3 gennaio 1999 (quota individuale L. 890.000); Abbazia (Croazia) dal 29 dicembre al 3 gennaio 1999 (quota individuale L. 820.000).

"GERET7'E", SAN

COLOMBANO - ASSEMBLEA

ANNUALE DEL TURISMO

E' in fase di spedizione a tutti i soci il volantino relativo all'annuale ritrovo alle "Gerette" che si svolgerà sabato 28 novembre 1998. Nell'occasione verrà presentato il programma turistico del prossimo anno. La quota di partecipazione, comprendente il viaggio in pullman GT, A/R, pranzo ed accesso alla sala da ballo è di L. 55.000. Sono aperte le iscrizioni presso le nostre sedi negli orari indicati o telefonando a Mirella Brambilla tel. 023533774 oppure a Pinuccia Scanu tel. 02-38007155. Informiamo, inoltre, che si avrà l'opportunità di rinnovare la tessera associativa per il 1999 (sempre lire ventimila). Unitamente al volantino viene allegato un modulo da compilare e ritornare alle nostre sedi entro e non oltre il 25 novembre p.v.

MOSTRA "BREUGHELBRUEGHEL", CREMONA Giovedì 12 novembre p.v. (anziché il giorno 10) è stata organizzata la visita al Museo Civico Ala

Ponzone di Cremona per la Mostra sopra indicata; una famiglia di pittori fiamminghi tra il cinquecento e il seicento. Sono esposte 70 opere dei fratelli Pieter e Jan Brueghel provenienti da privati e Musei di tutto il mondo. La quota di partecipazione è di L. 28.000 e comprende: viaggio in FS A/R, ingresso alla mostra. Le iscrizioni sono aperte e possono essere fatte presso le nostre sedi negli orari indicati oppure a Marisa tel. 02-3964696.

SEMINARI

Il giorno 10 novembre, presso l'Istituto Alberghiero di via Uruguay, si terrà un seminario sulle Università Popolari (relatore Gianni Pucci). Il 22 novembre si terrà un convegno provinciale delle "Banche del Tempo" con il concorso della Provincia di Milano. Sede e orario verranno comunicati con il prossimo numero del giornale.

LA FIABA DIVENTA LIBRO

Chi fosse interessato ad avere il libro "Quando i marziani se ne sono andati dalla terra", già descritto in un articolo pubblicato a pagina 13 del numero di ottobre di Milano 19, può rivolgersi alle sedi Auser 19. Il libro è disponibile in versione a colori (sottoscrizione di £. 20.000) o in bianco e nero da colorare (sottoscrizione di £ 10.000). Il ricavato sarà utilizzato per contribuire alla realizzazione del progetto di umanizzazione degli ospedali. Questo progetto mira a migliorare i rapporti burocratici e amministrativi tra parenti, pazienti e ospedale e, nel nostro caso, è rivolto in particolare ai bambini dei reparti oncologici.

Attività del CTS

LABORATORIO DI STENCIL - tutti i mercoledì dall' 11 novembre 1998, dalle ore 21 alle ore 22,30. Necessaria iscrizione.

VISITA GUIDATA AL MUSEO DEL Duomo - in collaborazione col VAMI martedì 17 novembre ore 10. Iscrizioni presso il CdZ 19 via Quarenghi 21, il lunedì e il venerdì dalle ore 10 alle ore 12.

LABORATORIO UNA PIGOTTA PER L'UNICEF - Tutti i lunedì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18. Gratuito, necessaria iscrizione. Si terrà anche una mostra: "Una pigotta per l'UNICEF", presso la

scuola elementare di via Viscontini, dall' I al 4 dicembre. LABORATORIO DI DECORAZIONI NATALIZIE - lunedì 14 e lunedì 21 dicembre, dalle ore 15 alle ore 17. Necessaria l'iscrizione. Sono aperte le iscrizioni per il mese di gennaio 1999 al laboratorio di pittura, condotto dal GRUPPO SIRIO. Sono aperte le iscrizioni per il mese di gennaio al LABORATORIO DI CREATIviTÀ che si tiene al mercoledì dalle ore 21 alle ore 22,30. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al CTS di via Lampugnano 145, tel 0240910797.

RICHIESTE consigli lavori a maglia;* lezioni lingua inglese;* lezioni di bridge;* sedute di riflessologia;* compagnia e brevi passeggiate;* compagnia e lettura giornali (persona parzialmente invalida);* lezioni computer (presso socio);* cucire e stirare (piccoli lavori);* riparazioni idrauliche domestiche;* compagnia spettacoli teatrali, mostre d'arte;* partecipazione a lavori creativi;* preparazione torte;* ricamo ed intaglio;* cura animali.

OFFERTE segreteria Banca del Tempo;* piccole manutenzioni casa;* lezioni di matematica, scienze e disegno tecnico;* lezioni preparazione torte;* sedute di "reiki";* trasporto con auto;* lettura e compagnia;* cat e dog sitter;* baby sitter;* aiuto per pratiche burocratiche (Comune, posta, banca);* organizzazione attività varie; * consigli lavori a maglia; * gite ed escursioni.

Giorgio Bosoni - Auser 19

I SABATI AL CTS

Sabato 14 novembre - premiazione torneo calcetto dalle ore 17.00 alle ore 19,30

Sabato 21 novembre - torneo di scacchi semilampo dalle ore 17 alle ore 19,30. E' necessario iscriversi.

Sabato 28 novembre - incontro "Ben-essere": alchimie alimentari dalle ore 16.00 alle ore 18.00

Sabato 12 dicembre - incontro "Ben-essere" dalle ore 16.00 alle ore 18.00

Sabato 19 dicembre - Festa di Natale dalle ore 15.00 alle ore 18.00

VIA NOVARA 62 TEL. 02/48701513

Al C.T.S. di via Lampugnano 145 si è svolto, lo scorso 3 ottobre, un momento di incontro, con grande partecipazione, con i cittadini della Zona comprendenti diverse fasce di età, per illustrare e divulgare gli obiettivi della Banca del Tempo. L'organizzazione della festa ha coinvolto un gruppo di socie e soci che hanno attivamente lavorato alla preparazione del materiale di propaganda disegnando, dipingendo e scrivendo cartelli illustranti gli obiettivi della Banca del Tempo. Nel corso della festa, che aveva come tema "La Mela", sono

Milano: città meravigliosa?

Il Gruxa Artisti per la Vita segnala che la serata di poesia e musica dal titolo "Milano: città meravigliosa", avverrà il 7 novembre 1998 alle ore 21 presso il Teatro S. Anna in via Albani 56. Sarà esposta una mostra di fotografie in tema, opere di Enea De Giosa.

state premiate, da una giuria, le socie e non socie che hanno preparato piatti o dolci a tema i quali hanno avuto gran successo di degustazione.

A tutti coloro che hanno preparato un piatto oppure un dolce a base di mele è stato consegnato, ad esempio di scambio, un "assegno" adoperando il "fondo ore" della Banca del Tempo.

Nel corso della festa ci sono stati pure momenti di dimostrazione sulle attività di scambio. La giornata si è conclusa con una tombolata a premi. per la Segreteria: Rosanna

E' ripresa l'attività del videoforum presso la Parrocchia S. Ilario di via Cechov 25: martedì 27 ottobre si è proiettato il film Will Hutting - Genio ribelle; martedì 4 novembre Il mio piede sinistro; martedì 10 novembre verrà proiettato: Sette anni in Tibet, con Brad Pitt. Gli spettacoli iniziano alle ore 20,30.

L'ingresso è gratuito.

SANT'ELEM onoranze lunari

Via Novara, 105 Milano Telefono 02/48204706 24 ore su 24

cellulare 0337.771445 sig. Lorenzo Gaiola

categoria

PnA220 P2OG00200a60 PAI2 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA GU?rAnvo LQ c= 2

Rinnovo validità - Duplicati e Conversioni patenti - Passaporti

Passaggi di proprietà per Auto e Moto

Orari: da lunedì a venerdì ore 9.00 - 12.30 / 15.00 - 19.30 sabato ore 9.00 - 12.00

Funerali ovunque Vestizione salme Cremazioni

Tariffe comunali Opere cimiteriali

ilITERPELLATECI

Mi pagina 13
Banca del tempo
Videoforum

pagina 14

I punti fondamentali dell'intesa sono:

1L'impegno a realizzare un confronto nelle sedi nazionali e territoriali che porti a concordare iniziative politiche finalizzate a:

elaborare proposte unitarie in materia di riforma dello Stato sociale nel settore dell'edilizia abitativa;

- favorire la piena attuazione del processo di regionalizzazione e nel contempo la salvaguardia della presenza a livello centrale di una sede unitaria di programmazione, indirizzo e coordinamento delle autonome funzioni di gestione nel territorio;

favorire una complementarità nella realizzazione dei programmi di edilizia sociale, finalizzata all'ottenimento di una maggiore produttività del settore anche attraverso la competizione fra i diversi soggetti impegnati, senza fini di lucro, nel campo dell'edilizia sociale, che faccia perno su competenza, qualità e professionalità;

assicurare una continuità delle risorse destinate al settore dell'edilizia sociale;

elevare complessivamente la qualità dei processi di realizzazione e gestione e dei prodotti degli interventi di edilizia sociale;

L'individuazione di alcuni temi di interesse prioritario che costituiranno l'oggetto di iniziative sinergiche, da concordare nei tempi e nei modi, e più precisamente:

operare per rendere più vasta e articolata, nelle tipologie e nelle modalità di accesso, l'offerta di abitazioni in affitto, per dare adeguate risposte alle famiglie con reddito medio-basso al fine anche di favorire la mobilità abitativa;

individuare le sinergie realizzabili nella gestione dei patrimoni immobiliari pubblici, definendo le possibili forme di collaborazione fra enti associati a Federcasa e Movimento cooperativo;

- mettere a punto, anche tramite la condivisione di esperienze già in corso, un sistema di certificazione della qualità degli operatori e/o dei prodotti dell'edilizia sociale, con l'obiettivo di vederlo riconosciuto come criterio preferenziale e selettivo per l'accesso a finanziamenti nazionali ed europei;

- intraprendere lo studio di azioni comuni per collaborare con le Amministrazioni locali ai processi di riqualificazione urbana, e delle forme di organizzazione più opportune per assicurare un coordinamento territoriale, ivi compresa la possibilità di costituzione di Società miste per la trasformazione urbana (art. 17, comma 59 L. 127/97);

- promuovere interventi di innovazione tecnologica sia a livello di edificio che di quartiere, anche con il sostegno degli incentivi comunitari a ciò destinati.

Negli ultimi anni, specie nei territori a maggiore tensione abitativa, si sono venute sviluppando intese e piattaforme comuni tra il movimento cooperativo (abitazione e produzione e lavoro) e le Associazioni imprenditoriali dell'edilizia. Obiettivi fondamentali di tali intese sono stati la ripresa dell'attività edilizia pubblica e

LA COOPERAZIONE EDILIZIA GUARDA AL FUTURO

Piattaforme unitarie per il governo e le autorità locali. Nuove fonti di finanziamento pubblico. Politica dell'alloggio sociale. Rapporti con le istituzioni e i partiti

novembre 1998

dalla polverizzazione della proprietà e dalla difficoltà delle Associazioni di individuare interessi comuni su cui mobilitare i piccoli proprietari, ed in particolare coloro che abitano il proprio alloggio e che non si pongono il problema di contrattare l'affitto con il proprio inquilino.

Molto spesso l'unico momento.<li confronto di questi proprietari resta il condominio, con le sue regole arcaiche e le mille occasioni di conflitto.

Anche le norme- per i parcheggi pertinenziali o per la ristrutturazione delle parti comuni degli edifici (ivi compresi gli sgravi fiscali previsti dalla, legge finanziaria per l'anno 1998) non possono evitare di assumere il condominio come strumento per le decisioni.

Restano, infine, i rapporti con le Istituzioni e le Forze politiche. Alle primé chiediamo di essere considerati per le iniziative che sappiamo mettere in campo, per la capacità di coniugare socialità ed efficienza, qualità dell'abitare ed attenzione all'ambiente e, a tal proposito, crediamo debba trovare una conclusione positiva la discussione in corso con l'ANCI per un ruolo preferenziale delle cooperative di abitanti nel recupero di immobili pubblici da destinare all'affitto.

privata nel quadro di una politica urbanistica equilibrata, capace di salvaguardare sia l'ambiente che lo sviluppo produttivo e iniziative per la semplificazione delle procedure urbanistiche ed edilizie a tutti i livelli.

All'interno di tali intese è venuta emergendo - non senza confronti anche aspri- - la necessità di focalizzare l'attenzione non soltanto sulle nuove costruzioni, ma sui problemi della riqualificazione e del recupero urbano - per i quali sono disponibili importanti finanziamenti - avviando progetti comuni tra cooperative e imprese.

Più scarso resta l'interesse ai problemi dell'affitto, anche se recentemente le Associazioni territoriali dell'imprenditoria, e quelle nazionali, stanno esaminando con attenzione il problema con l'obiettivo di procedere alla costruzione degli alloggi ma individuando altre strutture che si incaricherebbero della loro gestione. non escludendo a tal fine rapporti con le stesse cooperative.

BLe novità intervenute a livello governativo per un processo di dismissione dei patrimoni degli Enti previdenziali ed assicurativi e degli Istituti Autonomi delle Case Popolari e una attenzione nuova alla redditività dei patrimoni pubblici e privati ed alle esigenze di una gestione meno onerosa per manutenzione e servizi, hanno aperto nuove condizioni per un rapporto con il movimento cooperativo. Esiste, infatti, la possibilità per la

cooperazione di concorrere ad una gestione non solo più efficiente del patrimonio, ma anche più democratica nel rapporto con l'utenza che è caratteristica delle cooperative di abitazione.

Non si tratta soltanto di gestire le abitazioni, ma anche il patrimonio di aree a servizi o inutilizzate (e ciò vale in modo particolare per gli IACP) che poterebbero diventare spazi da utilizzare per usi innovativi (asili di palazzo, per servizi sportivi, ristorativi, per il giuoco e lo spettacolo o per servizi culturali o informativi), stimolando la diffusione di "economie di quartiere" capaci di determinare nuova occupazione, migliore qualità dei servizi e apporto di risorse private e degli utenti per la gestione di beni e servizi.

L'ANCAB ha presentato le proprie proposte, bene accolte dalle diverse organizzazioni e dagli Enti. Si tratta ora di operare per proposte comuni capaci di superare lo 'stallo attuale e dare sostanza ai processi di valorizzazione e dismissione nella salvaguardia degli interessi in campo.

cVi è, infine, l'esigenza di stabilire un rapporto nuovo tra movimento cooperativo e Associazioni della proprietà edilizia e, in modo particolare, dei piccoli proprietari di alloggi. E' un terreno su cui maggiore è la difficoltà di rapporto, pur essendo uno degli elementi essenziali di ogni politica di recupero e trasformazione edilizia e di sviluppo dei servizi all'abitare.

Se la proprietà della casa ha superato il 70%, significa che oltre due terzi delle famiglie ha un alloggio in proprietà e che dalle sue decisioni dipende grande parte dei processi di trasformazione, manutenzione e sviluppo dei servizi (dai parcheggi al cablaggio).

La difficoltà nei rapporti è data

Ai Partiti vogliamo ricordare l'importante contributo dato dalle nostre cooperative alla soluzione dell'emergenza abitativa negli anni '60, '70 e '80 e quale ruolo possono svolgere le cooperative di abitanti nel mercato dell'affitto socia~uadro di una-riforma t -9 del Welfare State che veda sempre più il pubblico come soggetto di indirizzo e di controllo ed un'esaltazione in termini realizzativi dei soggetti del privato sociale.

Servizio a cura di Marco Tadini VI puntata - fine (Le puntate precedenti sono state pubblicate nei mesi di maggiogiugno - luglio -settembreottobre 1998)

Marco Viggi (Marcovig): "La città, La campagna, La natura" M I 1L-Pidrst

novembre 1998 pagina 15

Breughel-Brueghel a Cremona

Tradizione e progresso: una famiglia di pittori fiamminghi tra cinque e seicento

ACremona presso il Civico Museo Ala Ponzone in via Ugolani Dati 4, è in svolgimento la mostra internazionale "Breughel-Brueghel" (26 settembre - 20 dicembre 1998), un avvenimento artistico di grande importanza e di assoluta novità per l'Italia.

Dal padre Pieter Brueghel il Vecchio (1520 -1569) i due figli Pieter e Jan hanno preso talento e mestiere segnando la pittura fiamminga tra Cinque e Seicento.

Pieter Brueghel il Giovane, detto "degli inferi" è nato nel 1564, Jan

Intenso programma in preparazione del Trentennale mentre prosegue ogni venerdì pomeriggio il Laboratorio d'Arte al CTS di via Lampugnano.

Riorganizzato il Gruppo Sirio

Brueghel, a sua volta detto "il Vecchio dei Velluti" è nato nel 1568: due fratelli che appartengono ormai all'Olimpo della storia dell'arte.

Nella mostra a Cremona, che suggeriamo di non perdere, si fa un percorso attraverso lo "stile Brueghel" nei caratteristici paesaggi, tra fiori, nature morte, scene mitologiche o storiche, allegorie, divertimenti pittorici tutti da gustare.

Gli ingressi sono: domenica ore 10-19, lunedì chiuso, feriali 9 -19, orario continuato.

Bruna Fusi

Parole d'amore

Il gruppo "Il Salotto della Poesia" ha intrattenuto gli amici presso la Biblioteca di via Quarenghi 21, il 15 ottobre scorso, con un recital sul tema "Parole d'amore".

Hanno partecipato numerosi amici e poeti: Ivan Antonacci, Patrizia Angelini, Maria Borelli, Pia Barbareschi, Gianni Busatto, Wanda Bertacco Dalla Villa, Anna Caprara, Calderara Marisa, Francesco Casaccio, Maria

ricurgos

Corso, Carla Camporini, Doriska, Bruna Fusi, Luciana Porti, Raffaele Paria, Novella Porzio, Francesco Romano, Edy Rulli, Maddalena Saeli, Ivana Tanzi.

E' intervenuto il prof. Giuse C. Maini con una sua riflessione sul tema della serata.

Il Salotto si riunisce ogni ultimo giovedì del mese presso la sede in via Kant 5, tel 0 2 - 3 0 8 3 5 0 6 (Doriska). II disegno dei due innamorati è di Chagall.

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1 assemblea annuale del Gruppo Sirio per il rinnovo delle cariche si è svolta il 16 ottobre scorso alle ore 15.00 presso il CTS di via Lampugnano 145.

All'unanimità si sono assegnati i seguenti incarichi: Presidente Fausto Naso, Segretarie Giovanna Ottolini e Gabriella Castellari, Cassiera Cesira Colferrai, Operatori per il laboratorio di pittura Carlo Vanetti e Giovanni Turatti, Pubbliche relazioni Buna Fusi, Coordinatori responsabili alle mostre e attività di pittura i conduttori del laboratorio Vanetti e Turatti, responsabile del settore poesia Roberto Berni, Settore fotografia Gianni Lombardi.

Programma novembre: riunione di settore per l'avvio delle attività; dicembre: esposizione del Mini Quadro; febbraio: concorso di Poesia aperto a tutti su "La donna oggi": Aprile-maggio: organizzazione e attuazione della Festa del Trentennale.

Per dare più forza e allargare la proposta di adesione agli artisti, il presidente Naso ci fa pervenire una lettera di suo pugno, pregando di pubblicarla per offrirle la maggiore diffusione.

Cari amici, permettetemi di approfittare dello spazio che mi è stato gentilmente messo a disposizione da Milano 19 per richiamare la vostra attenzione. Con il nuovo anno il Gruppo Sirio compie trent'anni di attività. Desidero che il 1999 sia particolarmente importante per il gruppo che si qualifichi ancora di più come associazione culturale impegnata su diversi fronti: 1° al

COMUNICAZIONE Al CITTADINI DELLA ZONA 19

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sociale, per poi trasmetterla in costante progressione, come un patrimonio di valori per le generazioni future. Un cordiale augurio a tutti per un buon anno sociale.

Il Presidente Fausto Naso

verso obiettivi di rilievo. Per tutte queste ragioni mi sento di affermare fin d'ora che il 1999 sarà un anno importante per il nostro Gruppo e di conseguenza importante per tutti i soci e simpatizzanti. Mi auguro quindi che tutti coloro che ci onorano con stima e fiducia vogliano confermarci la loro amicizia, che per noi è realmente preziosa.

Il Gruppo Sirio trae la sua forza proprio dal 'consenso della cittadinanza e degli amici: rinnovando la propria adesione si avranno benefici concreti e nuove ragioni di soddisfazione, nella dinamica artistico culturale e

Nella foto: il Gruppo Sirio espone i suoi lavori presso "La tettoia del CTS" al Parco di Trenno (via Gorlini) il 24 maggio scorso

E' mancato improvvisamente Marino Martano La U.d.B. "Ernesto Ragionieri", la cooperativa "Antonio Labriola", il Circolo Culturale "Gallaratese G 1" e "Milano 19" lo ricordano a compagni, amici e soci

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Nel sottotitolo di copertina leggiamo "Autobiografia di una donna scomoda", e già leggendo il nome dell'autrice si può capire il perché.

E' scritto da Hanan Ashrawi, un nome sufficientemente noto a molti, eppure non da tutti messo a fuoco quanto meriterebbe. Il titolo vero e proprio del libro è "La mia lotta per la pace", pubblicato nel 1995 in Italia da Sperling & Kupfer, e tradotto in una decina di lingue. La Ashrawi vive a Ramallah, in Cisgiordania, con il marito Emile e le due figlie Amal e Zeina, cui lo scritto è dedicato, e a questi nomi si aggiungono quelli di molte altre persone a lei legate per comunanza di intenti, infine al "Popolo Palestinese, con molto amore e amanah", un sentimento complesso il cui significato ci apparirà durante la lettura. L'introduzione parte dall'ottobre 1994, quando Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzhak Rabin hanno avuto la candidatura al Nobel per la Pace. Nello spiegare i motivi di questa inaspettata scelta, la Ashrawi è ben consapevole di poter parlare "dall'interno" della vicenda: parla come persona che ha vissuto ogni momento del lungo travaglio storico tra Palestina e Israele, guardandolo da un luogo molto coinvolto. Il luogo era il suo ufficio in Gerusalemme, dove la dott.ssa Asbrawi si trovava nella sua veste di Commissario generale

pace

della Commissione Indipendente Palestinese per i Diritti Umani. Ciò lascia comprendere subito che "La mia lotta per la Pace" non è una lettura d'evasione: è una storia autentica scritta in

a Beirut, quando lei e le sue sorelle scoprono di trovarsi al centro di una guerra, un conflitto che ha sconvolto il loro universo e mutato il corso della storia del luogo dove abitavano, e dove i loro avi

prima personadaunadonnacatapultata all'improvviso in una situazione non voluta, drammatica, apparentemente insolubile.

Eppure la protagonista accetta la lotta, combatte per ciò in cui crede: "Io perseguo l'obiettivo della formazione istituzionale come componente essenziale della ricostruzione di una Nazione". E questo sebbene Hanan Ashrawi non si sia mai ritenuta una politica per scelta. Il suo resoconto personale del lungo confronto arabo-israeliano inizia dai suoi anni di Università

erano vissuti. Nata 1'8 ottobre 1946, Hanan Mikhail aveva dunque quasi vent'un anni, allorché cominciò il conflitto, ma già nove anni prima suo padre aveva dovuto subire il carcere, per la sua attività politica. Stupenda la descrizione del primo giorno di scuola per lei e le sorelle, dopo l'incarcerazione del notissimo dottor Daud Mikhail, suo padre, e di come la vergogna si tramutasse in orgoglio alle parole comprensive ed entusiaste dell' insegnante. Tutta la narrazione degli anni giovanili è esemplare. Il soggior-

L'artista delle "Fachwerkhauser"

Rita Totini Zanderigo

Nei pressi di Francoforte, città capitale dell'alta finanza mondiale, non a caso gemellata con Milano, sorge un borgo medioevale in perfetto stato di conservazione, protetto da rigide leggi federali per la tutela dell'a-nbiente artistico.

Si tratta ci Bergen Enkheim, luogo in cui la nostra pittrice acquarellista Rita Totini Zanderigo, originaria della provincia di Siena, ha soggiornato a lungo per ritrarre le tipiche case "Fachwerkhauser", dimore contadine dalle inconfondibili travi in legno a vista, molto diffuse anche nel resto de' Nord Europa.

Questo tipo di costruzione risale al 1200 e l'autrice stessa ha condotto delle importanti ricerche storico-culturali sulla loro origine

no in America per completare gli studi, la possibilità di stabilirvisi dimenticando ciò che lasciava alle spalle, la decisione di tornare, l'impegno continuo oltre il lavoro quotidiano, il matrimonio con Emile Ashrawi, "uomo sufficientemente sicuro della propria virilità da non doverla dimostrare opprimendo le donne o entrando nel matrimonio come in un rapporto di competizione e dominio." Queste parole, prese pari pari dal libro sono così rivelatici... Si sposarono 1'8 agosto del `75 e per questo evento la giovane attivista palestinese ha espressioni bellissime, spiegando che da sempre essa "era determinata a non diventare proprietà altrui tramite il sacro vincolo del matrimonio (ed erano di religioni diverse) e decisa a dimostrare che una donna era capace, come essere umano, di pretendere un proprio ruolo e un proprio spazio distinti e lontani dal patriarcato e dal paternalismo". Emile, che con gentilezza e pacata fiducia si era avvicinato alle sue più profonde paure spazzandole via. Nascono, desideratissime, due figlie, e l'ancor giovane signora Ashrawi dichiara: "La mia vita si è formata come palestinese, donna, madre, figlia, come cristiana e umanista, estremista e attivista per la Pace, accademica e politica. E come somma di tutte queste componenti spero di poter meritare un giorno l'unica identità e nome che valga la pena di cercare, quello di essere umano." Delegazioni, contatti, convegni, trasferimenti anche rischiosi si susseguono a contrassegnare indelebilmente il suo lavoro. E qui, nel partire di una Commissione di cui fa parte, tra le esortazioni di amici, famigliari, sostenitori, ecco che spunta la parola "amanah", a lei rivolta

sura del tempo grazie alla frequente quanto accurata manutenzione, tanto da far pensare al profano che lo stato spenda per mantenere in vita "il vecchio" più di quanto spenda per costruire "il nuovo"! Ma si tratta dell'identità stessa di questa nazione che attraverso la salvaguardia delle sua antiche case trasmette al visitatore straniero un messaggio chiaro della propria immagine.

come una supplica oltre che un incoraggiamento: "E' un 'amanah' che poniamo nelle tue mani. Abbiamo affidato il nostro futuro alle tue cure. Non abbandonarci". Per comprendere, bisogna usare le stesse parole dell'Autrice, senza nulla cambiare. Amanah è un termine pregno di significati e suggestioni che evoca una serie di echi al di là dell'udibile; un oggetto di valore consegnato a una persona di fiducia; un senso di affidamento e di integrità, onestà e fedeltà; un porto e un rifugio; sicurezza e un passaggio sicuro...

Solo una parola così semplice e ascetica può avere l'audacia di infondere un senso talmente preponderante di speranza, pathos e responsabilità nel contempo. Sentii l'enormità delle sue implicazioni e piansi. Amiche lettrici e amici lettori di Milano 19, che dirvi: siamo ai primi capitoli di questa storia avvincente ed io ho già riempito le righe che so di poter occupare. Più che mai questo è un invito alla lettura, e il volume si trova anche alla nostra Biblioteca Civica, perché forse mai prima d'ora ci siamo trovati davanti uno scritto che è anche un documento, e ci fa conoscere ciò che si pensa "dall'altra parte", dove non arrivano le nostre normali vie di informazione. Buona lettura. Siamo certi, anzi certissimi che non resterete delusi.

che le hanno fatto meritare il patrocinio del Comune di Milano. Lo stile architettonico di queste case rurali è unico e si è peraltro poco evoluto nel corso dei secoli mantenendo così inalterato il suo fascino degno di essere immortalato dalla più idonea delle arti figurative , la pittura. Le numerose testimonianze presenti sul territorio tedesco sono ottimamente protette dall'u-

Rita Totini Zanderigo, formatasi nella Scuola d'arte al Castello Sforzesco di Milano, in gran parte autodidatta, dipinge dall'età di 13 anni e non solo case, ma anche motivi paesaggistici, ritratti di persone e animali domestici.

Rita dipinge soprattutto fiori quando questi, oltre al sublime compito di esprimere i sentimenti degli uomini, esprimono attraverso la densità delle forme e dei colori, il linguaggio intimo dell'artista. Il grande successo non solo di vendita della prima mostra con ben 55 quadri florea-

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li, ha decretato l'avvio della sua carriera di pittrice e come tale le è stato di recente reso omaggio alla libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano dove si è da poco conclusa la sua ultima personale.

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Ricordiamo Bruno Munari

Forse tutti conservano nella mente un fascetto di nomi da privilegiare nella memoria. I, milanesi hanno certo tenuto sempre bene in evidenza il nome di quell'uomo straordinario che è stato Bruno Munari, un concittadino ultra famoso in tutto il mondo per la sua genialità, creatività, fantasia. Tutto ciò che passava tra le sue mani si trasformava in arte, nel senso che provocava sorpresa, emozione, ammirazione. E, per primo, tutto incantava lui: il design, la pittura, l'architettura, la scultura, la grafica, il cinema, la musica, la fotografia, la scultura. Ricordo personalmente di aver regalato a una nipotina un volumetto graziosissimo in cui si invitava a raccogliere, interpretare, utilizzare i bei sassolini di mare attraversati da una riga bianca. Incredibile quante cose se ne potevano ricavare. L'autore era lui, Bruno Munari, così allegro e con l'occhio di un fanciullo, ma soprattutto con un sorriso freschissimo e contagioso. Aveva

toccato i novant'anni, ma ciò sembrava impossibile a chiunque lo avvicinasse, tanto sembrava identico allo stesso Munari che emergeva in qualsiasi ambiente artistico fin dai tempi di Marinetti, Depero, Prampolini. Attraversato (era del 1907) tutto il tumulto di questo acceleratissi-

MI L.ffluisí,'

mo secolo, Munari ha espresso fiducia in ogni momento. Milano gli ha riservato un'ampia personale a Palazzo Reale tra il 1986 e il 1987, ci eramo augurati, martedì 29 settembre 1998, giorno della sua scomparsa, che l'assessorato alla cultura riproponesse la rassegna completandola con le ultime realizzazioni. Sì, perché l'instancabile autore non aveva mai cessato di produrre e in particolare di avvicinarsi ai bambini per affinarne le percezioni artistiche, per giocare con persone, cose, suoni e colori, in fantastici irripetibili laboratori di creatività. Da cosa nasce cosa, diceva, titolando così uno dei suoi saggi, tra i tanti che portano il suo nome. Per fortuna resteranno i suoi scritti, i suoi lavori, le sue proposte, la spinta a fare: purtroppo non avremo più il suo leggerissimo sorriso. Milano non può dimenticare un cittadino così. Chiediamo di dedicare al nome di Bruno Munari una piazza o una via e di installare in bella vista una delle sue inconfondibili creazioni, magari un giocattolo gigante, di quelli che sapranno ricordare il capitale di gioia accumulato da coloro che usano la fantasia ogni giorno.

Bruna Fusi

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Scopriamo subito che l'incisore e vedutista Marcantonio Dal Re (1697 - 1766) non risulta troppo noto tra le persone che frequentiamo. "Marcantonio chi?" domandano. "Dal Re, Marcantonio Dal Re".

C'è anche una via a Milano, tra il viale Certosa e la Varesina. E se chi scrive avesse (modestamente) la penna di Enzo Biagi potrebbe iniziare proprio così: "Mia madre percorreva la via Dal Re una volta alla settimana per consegnare e ritirare il suo lavoro a domicilio... ecc. ecc.". Poi, non trovando né cercando le mordaci staccatine conclusive del noto giornalista, si dovrà dire semplicemente, per dar merito a un nostro concittadino, che la mostra riservata alle opere di questo importante incisore milanese, ospitata in esposizione temporanea al Castello Sforzesco di Milano, è stata per molti una inaspettata rivelazione. Non pochi visitatori dopo

aver guardato con sorpresa e ammirazione le acqueforti con la serie di "Vedute di Milano", eseguite tra il 1743 e il 1750, hanno rifatto il giro completo del salone espositivo per leggere con diligenza dalla prima all'ultima parola le didascalie sui pannelli introduttivi. Nascita a Bologna, crescita di notorietà e artistica nella nostra città dopo un breve soggiorno a Cremona, ed è a Milano che diviene libraio, incisore e capo di una vera e propria impresa editoriale, con collaboratori ed allievi.

Non avrà figli né dalla prima moglie (nota anch'essa come autrice di acqueforti) né dalla seconda.

Applicandosi sempre più esclusivamente all'attività del laboratorio, nel 1727 edita la prima serie delle "Ville di delizia"; nel 1739 si trasferisce in piazza Mercanti, al portico superiore delle Scuole Palatine. Giustificandosi con la necessità di

avere un luogo luminoso chiede e ottiene in affitto la Loggia degli Osii, che farà rivestire a sue spese. Nel 1743 esce la seconda edizione in due volumi delle "Ville di delizia" e nel 1744 avvia una scuola gratuita di incisione e disegno. Intorno al 1750 incide le "Vedute di Milano", divenute famose perché presentano una rara testimonianza di vedutistica e anche di cronaca della città nel XVIII secolo, prima che il Piermarini ponesse mano ai mutamenti radicali voluti dal governo asburgico. Le incisioni di Marcantonio Dal Re sono dunque tra le pochissime testimonianze autentiche dell'aspetto di Milano e dei suoi avvenimenti di storia e costume: valgano per tutte la "Veduta dell'interno del Regio Teatro Ducale", del 1747, e il "Solenne ingresso nella città di Milano dell'Eminentissimo Cardinale Gaetano Stampa Arcivescovo, il 10 maggio 1739". Accuratissima l'esecuzione di ciascun singolo personaggio fin nei minimi dettagli di abbigliamento, per ammirare i quali occorrerebbe ai visitatori far uso di potenti lenti di ingrandimento. La mostra, che è stata prorogata fino al 30 novembre, è stata organizzata dalla Raccolta Stampe Bertarelli. Ci auguriamo che tutta l'Opera di questo Autore venga raccolta in memorie computerizzate, per prevenire qualsiasi dispersione e per diffonderne la conoscenza. Al prezzo di L. 34.000, si può trovare in vendita presso il Castello Sforzesco un volume che raccoglie tutti i dati della Rassegna Milanese.

- certificato di disoccupazione rilasciato dalla Sezione Circoscrizionale per l'impiego o dichiarazione sostitutiva ai sensi dell'ad. 4 Legge n. 15/1968 attestante lo stato di disoccupazione.

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Couscous all'agnello

Durante l'estate si è molto parlato a proposito degli arrivi in massa sulle nostre spiagge degli extracomunitari della Tunisia. Questo paese dell'Africa ha avuto fin dall'antichità continui rapporti con l'Italia, basti ricordare i Fenici, le guerre puniche tra Roma e Cartagine, la dominazione dei Romani (allora la Tunisia era il granaio di Roma), i contatti con Genova e Pisa, le incursioni sulle nostre coste dei corsari. Negli ultimi secoli protettorato francese, la Repubblica Tunisina ha ottenuto l'indipendenza definitiva il 25

luglio 1957 sotto la presidenza di Habib Bourghiba. Presento un classico piatto della loro cucina:Couscous all'agnello (Cuschsi bil allusce).

Ingredienti: (dose per 4 persone):

carne di agnello gr. 500 - couscous gr. 300 - olio extravergine 4 cucchiai - burro salato 1 noce (gr. 20)zucca gr. 200 - cipolle 2 - peperoni

4 - peperoncini 2 - patate 2 - carote

3 - piccole rape 2 - verza mezzaceci 30 circa - uova 2 - concentrato di pomodoro 2 cucchiai - harissa 1 cucchiaio - pepe nero fine mezzo cucchiaino - pepe rosso mezzo cuc-

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

chiaino - cannella in polvere 1 pizzico - sale - cumino in polvere mezzo cucchiaino.

Tempo occorrente per la preparazione circa 2 ore.

Preparazione: la sera, prima della preparazione, mettere i ceci a bagno. Tagliare la carne a pezzi regolari, salarla, peparla ed aggiungere l'harissa, il pepe rosso, il cumino. Mettere l'olio a riscaldare in una pentola da couscous (va bene una grande pentola) e farvi rinvenire la carne con una cipolla tagliata finemente. Aggiungere il concentrato di pomodoro, i ceci ed un bicchiere d'acqua. Lasciare cuocere da 15 a 20 minuti. Versare le verdure pulite e tagliate, coprire con un litro e mezza di acqua, portare ad ebollizione, ridurre la fiamma. Mettere la semola (couscous) in un piatto abbastanza largo ed innaffiarla con acqua fresca. Mescolare bene per inumidire tutti i grani, versare la semola in una cuscussiera (si può usare uno scolapasta) senza schiacciarla e lasciare cuocere al vapore ponendola sopra una pentola. Dal momento in cui il vapore inizia ad attraversare la semola contate 30/40 minuti. Ritirare allora la semola, svuotarla in un piatto ed inumidirla di nuovo con acqua fresca. Mescolare bene e

Figino, la pattumiera di Milano

Ciononostante, pur nelle sue manchevolezze, tale studio ha consentito al comitato tecnicoscientifico dei Comuni limitrofi (Pero, Rho, Settimo, Cornaredo) di evidenziare alcuni punti molto gravi: - dal punto di vista delle tecnologie utilizzate per l'abbattimento dei fumi, queste non sono le migliori disponibilimanca l'impianto di abbattimento degli NOX- l'impianto di vagliatura all'ingresso non è dotato di adeguati sistemi di abbattimento degli aerosol- la potenza dell'impianto, su tre linee, è difforme da quella prevista (di 900 tonnellate/giorno) in sede di delibera Comunale del 1995 e consente di raggiungere una potenzialità di ben 1450 tonnellate per rifiuti con un potere calorifico di 2600 Kcal/Kg. La maggiore potenzialità dell'impianto si traduce in un aumento notevole della quantità di fumi prodotti nel corso di un anno di funzionamento e ciò porta di fatto all'annullamento dei benefici ottenuti con le nuove tecnologie sulla misura delle emissioni di inquinanti per ogni metro cubo di aria ciclata (miglioramenti dichiarati dell'ordine del 6080% per metro cubo).

A questo punto, per rispondere alle esigenze espresse nell'89,

novembre

ROSETUM:

occorrerebbe o ridurre a un terzo il progetto mantenendo invariate le tecnologie o costruire solo 2 delle tre linee previste migliorando contemporaneamente i sistemi di abbattimento.

Quest'ultima, nella sostanza (oltre a una serie di richieste e proposte non meno rilevanti) è la proposta espressa dai Comuni con termini in un protocollo di intesa sottoposto al Comune di Milano, e sulla quale attendiamo da mesi una risposta.

L'ipotesi che più si avvicina alle indicazioni emerse nell'89, è quella sostenuta dai Sindaci dei Comuni di Pero, Settimo, Cornaredo e Rho nella loro proposta di Protocollo di intesa che, a tutt'oggi, non ha però avuto ancora risposta.

C'è da notare inoltre che, per quanto riguarda il progetto di destinare il calore di recupero per una rete di teleriscaldamento urbano, il potenziale indicato da tale proposta consentirebbe comunque di fornire calore a ben più del solo quartiere Gallaratese. Dal punto di vista inoltre dei costi di smaltimento ci sarebbe invece un aggravio (rispetto al progetto approvato) di circa il 25%, mantenendosi comunque molto al di sotto dei costi oggi sostenuti nella città di Milano;

ciò rappresenterebbe un buon compromesso tra economia di sistema e di servizio e necessità di contenimento dei costi differiti sull'ambiente e sul territorio.

Quello che noi chiediamo, in ultima analisi, è un intervento di forte correzione del bilancio ambientale di un'area che, in ambito provinciale, è certamente una delle più sovraccaricate.

Il problema, infatti, della localizzazione degli impianti di servizio alla città e alla Provincia non è mai stato affrontato correttamente, tenuto sempre in secondo piano di fronte ad esigenze puramente economiche o, come nel caso di Silla 2, sull'onda dell'emergenza che ha portato ad una delibera prefettizia (1994) che non teneva conto del fatto che, vista la situazione di forte antropizzazione del territorio provinciale, non esistono siti che possano sopportare carichi così concentrati di diverse tipologie di impatto ambientale. Ciò porta alla necessità di redistribuire in modo più equo sul territorio l'impatto dei grossi impianti di servizio tecnologico alla città, rifiutando, come unico criterio di decisione, quello dell'economia di scala.

Frontini Ferruccio

Stagione Teatrale 1998/1999

NAZIONALE:

"La Dame de Chez Maxim", dal 10 al 29

disfare gli eventuali grumi con E' un piatto unico completo, protal'aiuto di un cucchiaio di legno, per gonista della cucina tunisina. aerare i grani.

Una volta ben separati e l'acqua assorbita, rimettere la semola nella cuscussiera e posarla sopra la pentola, per la seconda cottura di circa 20 minuti.

Tutte queste operazioni possono essere semplificate usando il couscous precotto, che si trova abitualmente in commercio. Quando tutto é cotto, versare la semola in un grande recipiente, aggiungervi la noce di burro salato e bagnare con il sugo (dopo aver tolto la carne ed i legumi). Lasciare assorbire per qualche minuto, poi mescolare e livellare.Disporre in un grande piatto di portata con la carne, i legumi e le uova, in precedenza fatte sode e tagliate a metà. Servire caldo.

"Carmen", dal 14 al 15

"La Vedova Allegra", sabato 21

"Concerto di Pianoforte" di Roberta Colombo, venerdì 27

SMERALDO:

"The Jurney" (musical in versione originale), dal 10 al 29

NUOVO:

"Sette spose per sette fratelli" (musicale), dal 3 al 29

SAN BABILA:

"Lezioni di canto", dal 3 al 29

dicembre

SAN BABILA:

"Fiore di cactus", dal 1/12 al 3/1/'99

NAZIONALE:

"Bill & Jones" (spettacolo di Danza), dal 1 al 6

"La la la Human Step" (spettacolo di Danza), dal 9 al 20

"Il Vizietto" Johnny Dorelli-Paolo Villaggio, dal 28/12 al 14/2/'99

NUOVO:

Riprende "Sette spose per sette fratelli"

SMERALDO:

"Queen Esther Marrow & The Harlem Gospel Singer", dal 9/12 al 3/1/'99

ROSETUM:

"Mosè" di Rossini, sabato 12 CINEMA ORIONE

Sabato 21 novembre 1998 - ore 20,45 e domenica 22 Novembre 1998 - ore 15,30 "Il malinteso" - 2 atti di Albert Camus

pagina 18 le ricette di Adriana Quercia
novembre 1998 Ä Gioielleria Orologeria Argenteria Oreficeria Cristalleria Porcellane Articoli da regalo Servizio completo per bomboniere A PULITURA „ CREAZIONI PROPRIE E sowaciNi PERSONALIZZATE un pensiero importante, un dono discreto, un regalo originale tutto questo lo troverai dai fratelli Lissi Centro Lavasecco Trenno SPECIALIZZATO 1 N PULITURA M PELLI $ MONTONI TAPPETI $ PIUMONI aperto anche sabato pomeriggio Montoni £. 50.000 Tappeti £. 5.000 al Kg. CI Piumoni 2p. £ 23.000 a Gennaio, Febbraio, Marzo SCONTI STREPITOSI VIA F.LLI RIZZARDI, 25 - 20151 MILANO - TEL. 02.4526578 SERVIZIO A DOMICILIO RIPARAZIONI DI OREFICERIA E GIOIELLERIA CENTRO ASSISTENZA OROLOGI MULTIMARCHE C ORO E PREZIOSI IN 200 MQ DEL TUO QUARTIERE Concessionaria di: TAG HEUER - SECTOR - TISSOT LONGINES - ZENITH - WYLER VETTA - SWATCH BREIL 20151 Milano - Via Quarenghi, 40 tel. (02) 33.9121.99

VICiSiliaL19 (DEA bunAdild

.2 etc:cotte/m «detta. dee

Dopo ore di monotono spruzzare, l'elicottero qualcos'altro voleva fare. Quando il sole era tramontato e cessava il suo mandato, con gli uccelli suoi amici viveva i momenti più felici.

Si sfidavano in gare di velocità facevano a chi più in alto và.

I vigneti erano un pò preoccupati di quelle esibizioni sui loro capi, ma l'abilità dei contendenti non creò mai incidenti.

I vigneti s'abituarono a quelle esibizioni e i grappoli d'uva divennero più buoni

peco, degutOge

Un giovane falco un po' sbruffone, sosteneva con gli amici che lui sapeva catturare due prede contemporaneamente nel cacciare.

Gli altri lo sfidarono a dar una dimostrazione. Si riunirono sull'albero più alto del laghetto attendo che il falco mettesse in atto quanto detto. Nel cielo apparvero due piccioni, il falco prese il volo, si innalzò, poi in picchiata li attaccò. Mancò clamorosamente i due piccioni e finì rovinosamente in un campo di meloni. Quando sull'albero tornò, gli amici gli dissero: cerca prima di imparare una preda alla volta catturare se vuoi vivere e mangiare.

ercoledì 2 dicembre si terrà nella sala della Provincia un convegno dal titolo "Acquisti informati, acquisti consapevoli: un'informazione in più per un'ingiustizia in meno".

Esso rappresenta un'occasione per affrontare, accanto alla questione della violazione dei diritti dei lavoratori quella del ruolo dei cittadini e del controllo istituzionale sul comportamento delle imprese.

L'evento si inserisce nell'azione di sensibilizzazione che varie Associazioni italiane - Mani Tese, il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, il Coordinamento Lombardo Nord Sud del mondo di cui il gruppo Commercio Equo e Solidale della nostra Zona fa parte - hanno promosso per chiedere al Parlamento un provvedimento legislativo che obblighi le imprese a fornire informazioni complete sul loro ciclo produttivo e distributivo e che istituisca degli strumenti che mettano i consumatori in grado di scegliere i prodotti in base alla loro qualità sociale.

Il convegno che ha già ottenuto il patrocinio della Provincia di Milano si articola in due parti: *durante la giornata un seminario rivolto a politici, sindacalisti rappresentanti di industrie e d catene distributrici, rappresentan ti di associazioni di consumatori ambientalisti, che si confronte ranno sulle regole internazional europee e nazionali, sui sistemi d

controllo, sui marchi di qualità sociale.

*alla sera una tavola rotonda aperta alla cittadinanza.

I relatori invitati per la sera sono:

Emma Bonino - membro della Commissione per la Politica dei Consumatori;

Jean Fabre - responsabile dell'UNDP Europa (cogliendo l'occasione dell'VIII Rapporto sullo Sviluppo Umano che tratta proprio del ruolo dei consumatori);

Riccardo Petrella -economista, presidente del Club di Lisbona;

* Francuccio Gesualdi - direttore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo;

E' stato chiesto al giornalista

Enrico Deaglio - direttore de "Il Diario" - di fare da moderatore. Ci auguriamo che questo conve-

gno serva a dare risonanza alla petizione che parecchi di voi hanno già firmato, che serva a fare in Italia una legge che metta noi consumatori in condizioni di scegliere i prodotti in base alla loro storia sociale. Non vogliamo più essere complici di certe multinazionali che sfruttano adulti e bambini. Vi aspettiamo mercoledì 2 dicembre ore 20,30 in via Corridoni nella sala della Provincia.

Amalia Navoni gruppo Commercio Equo e Solidale Zona 19

nelle foto: in alto un bimbo in Honduras dorme sul tavolo dove cuce le palle da softball; a sinistra una bimba trasporta mattoni in una fabbrica a mumbai in India. -

Problemi scolastici e di apprendimento ?

Ogni bambino impara in modo diverso sia nella vita che nella scuola: i problemi che può incontrare possono essere risolti rivolgendosi allo specialista dell'educazione e dell'apprendimento.

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il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo di vivere

"che l'oggi abbracci il passato con un ricordo e il futuro con desiderio"

(K Gibran "Il Profeta")

Il 25 ottobre è nata PETRA Per la felicità di mamma Stefania e di papà Luca, dei cugini Carlotta e Jacopo, degli zii Barbara e Marco e dei nonni Laura e Pierluigi.

LIBRERIA LIBRI E COSE Centro Commerciale Bonola tel.
novembre 1998
33400401
pagina 19
acquisti

pagina 20

Non é ancora cessata l'eco dei dissensi e delle polemiche che hanno accompagnato gli Stati generali e il metodo adottato per le "audizioni" delle forze sociali cittadine.E' infatti difficile sostenere che non c'é stata "malizia" nell'articolazione in due tempi dell'iniziativa ambiziosa di ridisegnare Milano: prima la sfilata a Palazzo Marino, nella fase preparatoria, delle 500 associazioni milanesi e poi, sotto i riflettori del nuovo Piccolo Teatro, gli oltre 100 relatori chiamati a contribuire alla "rinascita ambrosiana" nel segno di una grande "riconciliazione", nella concretezza e con senso di responsabilità, per riacquistare "orgoglio e identità".

Ma quale rapporto reale, e non virtuale, c'é stato tra le articolate e appassionate proposte dei cittadini e gli interventi, a volte a ruota libera, degli invitati e degli ospiti alle tavole rotonde e alle varie sessioni degli Stati Generali? Ci sarà tempo per verificare, in campo aperto, quali spazi l'Amministrazione comunale vorrà effettivamente aprire per favorire "la rivoluzione del buon cittadino" e per intrecciare un dialogo sincero e intenso con le organizzazioni sociali della città, ma intanto è utile far emergere dalla cronaca del dibattito al Piccolo Teatro, il "filo rossoche ha collegato le relazioni più emblematiche per il futuro della città. Per il Cardinale Martini, che ha aperto i lavori indicando i valori e il percorso da seguire per operare insieme con scopi e vantaggi comuni a 2500 anni dalla fondazione di Milano, la città va considerata come una "persona vivente", il luogo dove imparare a vivere e manifestare amicizia. Ci deve essere l'impegno a non fuggire, a coltivare le relazioni tra le categorie, i ceti, le professioni e le etnie, a creare reti di relazioni e di

Quali progetti per Milano?

accoglienza, al di là delle affinità naturali, tra persone diverse per costumi, interessi, linguaggi, confessioni religiose. Solo un grande sforzo comunicativo, ha detto Martini, può fare da sfondo alle iniziative pubbliche e private che tendono a dare un nuovo volto alla città: si tratta quindi non solo di vivere bene a Milano, ma di lavorare per creare le condizioni sociali e civili dello sviluppo e le strutture favorevoli all'agire "onesto e legale". Per costruire la "città dell'uomo", sognata da La Pira e Lazzati, ripartendo dagli ultimi e dalle emergenze, promuovendo la pacificazione e relazioni di amicizia, con progetti di largo respiro e assumendo la responsabilità dell'avvenire collettivo con decisioni e scelte, mezzi e fini, coerenti con la complessità della città e con l'obiettivo del bene comune. Le testimonianze e le esperienze amministrative dei Sindaci di Madrid, Lione, Birmingham, Berlino, Manchester, Glasgow, Francoforte, hanno allargato l'orizzonte delle riflessioni sui conflitti e sui problemi delle città europee, sulle questioni urbanistiche e sociali, sui rapporti con la mobilità e l'hinterland, sui progetti di modernizzazione, sul risanamento dei centri storici, sulle iniziative culturali.

E' affiorata la "sfida" tra le grandi città d'Europa che vogliono restare sulla scena internazionale, con il rischio che la naturale emulazione costringa alla politica dell'immagine, con risorse dirottate su progetti "faraonici" piuttosto che su investimenti sociali per eliminare squilibri e ingiustizie.

Tra globalizzazione e localismo, sta emergendo in Europa e in Italia, il "partito" dei Sindaci, spesso in con-

flitto con le province, le regioni e gli Stati nazionali, contro il centralismo e la burocrazia, in un crescendo di rivendicazioni di autonomia e di federalismo cooperativo e solidale.

Per i Sindacati, CGIL, CISL, UIL, va affrontata la questione della "coesione sociale", della centralità della persona, del diritto al lavoro per tutti, delle tutele e delle opportunità, dei bisogni, della solitudine e dell'emarginazione, con una solidarietà operante. Non si può costruire una città "competitiva" senza coinvolgere la società nel governo partecipato delle trasformazioni e dei programmi di riforma: si deve quindi investire anzitutto sul "capitale umano", dall'imprenditore all'artigiano, dal commerciante al lavoratore, dallo studente all'immigrato. Il mondo del lavoro vuole raccogliere la sfida dell'innovazione e della riorganizzazione del territorio, in una prospettiva di sviluppo con un "arco" vasto e pluralista di forze istituzionali, politiche, economiche, scientifiche e sociali. Milano deve fare uno sforzo di modernizzazione e di riqualificazione delle infrastrutture, dai trasporti alle telecomunicazioni e all'informatica, con il riutilizzo delle aree dismesse, l'attivazione di nuovi insediamenti produttivi, con i patti territoriali per il lavoro, adottando il metodo della "concertazione" tra le parti sociali e le istituzioni locali. L'attenzione alla povertà e al disagio, ha fatto rilevare la Caritas, esige una politica sociale finalizzata alla strategia della solidarietà per superare il degrado delle aree di confine e il distorto sviluppo urbano. Ripartire dalle periferie vuol dire affrontare l'urgenza della realtà sociale con il consenso e la parteci-

pazione, sulla scia del "pragmatismo ambrosiano", ascoltando le esperienze, offrendo luoghi di consultazione e progettazione, sperimentando risposte, attuando una politica dell'integrazione, elaborando processi di solidarietà. Come conciliare il "pensare in grande" e l'obiettivo di protendersi in Europa, con l'esigenza di valorizzare il sociale organizzato sul territorio e promuovere la cittadinanza attiva? La nuova fase della competitività e della mobilità del lavoro, dell'integrazione etnica e culturale, richiede una simbiosi tra cultura e politica ha detto Monti, mentre un patto tra il governo e le autonomie locali é necessario, ha affermato Prodi, per poter svolgere un servizio comune, per la ricerca e la cultura, per cambiare la società, per la rinascita di Milano, per far tornare attraente il Sud dell'Europa nel sistema a rete del mondo contemporaneo.

Che fare dunque ora che tutti i protagonisti e gli attori della vita della città sono scesi in campo con il loro entusiasmo e la voglia di pensare e

novembre 1998

agire per "ridisegnare" Milano?

Nel dibattito aperto sul futuro delle città, la "voglia" di grandi opere si scontra spesso con le attese e le esigenze dei lavoratori, delle classi popolari, delle forze sociali, con incomprensioni e accuse di insensibilità e demagogia che impediscono di ricercare, con serenità e lungimiranza, soluzioni accettabili e condivise.

Si guarda alle opere degli architetti e degli urbanisti che hanno ridisegnato Parigi per il bicentenario della rivoluzione, Barcellona per le olimpiadi, Napoli per il G7, Berlino dopo la caduta del muro, Genova per le colombiadi, Roma per il giubileo. Per la grande Milano, città ormai metropolitana e cosmopolita, tocca alla società civile, nelle sue articolazioni religiose, culturali, economiche e sociali, aprire un confronto dialettico con l'amministrazione e con le forze politiche, per passare dal vaglio delle proposte alla scelta delle priorità d'intervento e d'azione, con l'obiettivo di entrare in Europa con l'identità di un "luogo delle buone relazioni e delle amicizie".

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