lunario 119
Mensile di informazioni politica e cultura della Zona 19
Anno XXI - Aprile 1997
Milano 19 si rinnova
È con viva soddisfazione che annunciamo a tutti i nostri lettori che da maggio Milano 19 uscirà con una nuova veste grafica e una diversa impaginazione. Sarà una sorpresa gradita per tutti i nostri fedeli lettori, soprattutto per quelli che ci seguono da oltre venti anni, veder "ringiovanire" le pagine del loro mensile: il rilancio è una vera e propria sfida, in tempi così difficili per la stampa, soprattutto quella locale.
Questo ha richiesto un notevole impegno da parte della Redazione e di tutta la nostra Cooperativa Editrice, impegno reso possibile grazie al valido aiuto di alcune Cooperative della nostra Zona che vedòno in Milano 19 un valido strumento di informazione e di cultura, indispensabile e utile per tutti i nostri concittadini dei vari quartieri.
Noi continueremo nella nostra modesta opera, migliorando i contenuti del giornale e potenziando la cronaca locale, anche con la collaborazione di tutti i lettori che vorranno darci una mano. Stiamo studiando inoltre un nuovo modo di distribuzione che faccia arrivare tempestivamente il mensile a tutti gli abbonati, facendo modo che chiunque possa trovarlo anche nelle edicole.
La Redazione
In questo numero
Il futuro del Gallaratese pagg. 4 - 5
Ultima riunione del CdZ
pag. 5
Programmi dei Partiti per le Elezioni
Amministrative pag. 6
Le Cooperative per la casa in Lombardia pagg. 8 - 9
xx Tr"'"""mllIlIl 4niio " s,
CdZ
Le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale del 27 aprile sono ormai vicine, nello stesso giorno i cittadini della nostra Zona dovranno eleggere un nuovo Consiglio di Circoscrizione, o CdZ come si continua chiamare. Come nostra consuetudine, abbiamo invitato per iscritto il 26 febbraio scorso tutti i tredici Capigruppo dei Partiti e dei Movimenti facenti parte del CdZ 19 a mandarci, entro il 24 marzo, una nota che riassumesse i loro programmi riguardanti la nostra Zona.
Alla scadenza di tale data solo alcuni hanno risposto al nostro invito. Ci spiace, ma non per colpa nostra, di non poter far conoscere ai nostri lettori quanto intendono fare per loro e per tutti i cittadini della Zona 19 tutti coloro i quali chiederanno il loro voto.
(a pag. 6, i programmi dei Partiti della Zona)
L'attività del CdZ uscente
Riceviamo dal nostro alizzare quanto si era proConsiglio di Circoscrizio- posta nel suo programma ne una nota consuntiva costitutivo. dell'attività svolta sotto la Grande attenzione è guida della coalizione di stata dedicata ai problemi centro-sinistra, che qui di relativi alla viabilità e alseguito pubblichiamo. l'ambiente: si è perseguito Questo Consiglio di il fine, dichiarato nel proZona, da quando si è costi- gramma, di ridurre i flussi tuita, il 13 febbraio '95, la del traffico di attraversamaggioranza di centro-si- mento dei quartieri (nodo nistra, ha approvato, fino di interscambio di Molino ad oggi, 541 delibere e 35 Dorino e parcheggio/piaconcessioni edilizie. La stra-mercato di S. Leonarstragrande maggioranza do), di migliorare la viabidel lavoro prodotto è frutto lità complessiva, di riqualidella elaborazione nelle ficare aree degradate. Si è Commissioni, coi cittadini, costituita una "Unità di cridi proposte della maggioranza che ha cercato di re-
Continua a pag. 3
dalle ore 17.30
Tel. 3539458
(segreteria telefonica)
Direzione - redazione amministrazione: Via Appennini 101/B MILANO Tel. 3539458.
Il mestiere di Sindaco
È in atto il dibattito e la mobilitazione per il rinnovo delle Amministrazioni locali. È una occasione per riflettere sui risultati dell'esperimento dell'elezione diretta dei Sindaci e dei premi di maggioranza per le coalizioni vincenti ai ballottaggi.
Milano insegna: nonostante lo sfaldamento del gruppo consigliare della Lega, ormai in minoranza, le opposizioni non sono riuscite a "sfiduciare" il Sindaco Formentini che, sulla base dei nuovi poteri acquisiti, ha continuato a governare la città fino alla naturale scadenza, anche senza il consenso del Consiglio quasi ridotto all'impotenza. Quali vantaggi allora hanno effettivamente avuto le comunità locali dal cambiamento del modo di governare le città; quale partecipazione si è realizzata e quali controlli si sono esercitati sugli atti amministrativi dei Sindaci e delle Giunte?
Programma delle manifestazioni per L'anniversario della Liberazione
pag. 9
Auser diciannove
Programmi pag. 10
L'angolo dei bambini pag. 11
Gli alberi della nostra zona
pag. 11
Dall'osservatorio di Palazzo Marino provo a fare un breve bilancio degli ultimi quattro anni. I detrattori della Giunta sostengono che non si è fatto sostanzialmente nulla, gli apologeti invece lodano gli "straordinari" risultati: la Fiera, Malpensa, il Piccolo Teatro, la piazza della Stazione Centrale, la Scala bis. Nessuna di queste realizzazioni, tranne la cosiddetta Scala bis che è ancora da approvare, è stata avviata dalla Giunta
Formentini, che si è limitata a concludere progetti di Giunte precedenti, e nel caso della Fiera non ha certo migliorato la vivibilità, ma ha congestionato ulteriormente la nostra Zona e la città.
Ma per la Milano del futuro poco o nulla è stato realmente avviato. L'immagine più adatta mi sembra quella di una città rimasta ferma, addormentata. La Giunta leghista ha avuto per quattro anni, grazie alla nuova legge e-
lettorale con l'elezione diretta del Sindaco, il più lungo periodo di stabilità amministrativa da vent'anni a questa parte, ma non ha saputo fare della stabilità una occasione positiva per il futuro di Milano.
Dal Consiglio Comunale, posso affermarlo per esperienza diretta, sono venute da più parti moltissime sollecitazioni verso la Giunta, ma purtroppo la gran parte di esse non è Continua a pag. 3
Elezioni amministrative
Il 27 aprile si andrà a votare per l'elezione del Sindaco, del Consiglio comunale e dei Consigli di Circoscrizione o di Zona come sono più conosciuti dai cittadini.
Il Sindaco viene eletto a suffragio universale insieme al Consiglio comunale; più liste "apparentate" possono presentare anche uno stesso candidato alla carica di Sindaco. Si può votare in tre modi: soltanto la lista, e in questo caso il voto viene attribuito automaticamente anche al candidato Sindaco collegato alle liste; oppure si può votare la lista preferita e un candidato Sindaco,
che può anche essere diverso da quello collegato alla lista prescelta; infine è possibile votare soltanto il candidato Sindaco ma in questo caso il voto non verrà attribuito ad alcuna lista.
Viene eletto il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Se nessuno supera il 50% più uno dei voti si ricorre, due settimane dopo, al ballottaggio fra i due candidati più votati. I seggi in Consiglio comunale vengono assegnati col sistema proporzionale: la lista o la coalizione di liste collegate al Sindaco eletto avrà in ogni caso diritto al 60% dei seggi.
Per i Consigli di Circoscrizione, più noti come Consigli di Zona, si voterà ancora con il sistema proporzionale, creando così una situazione anomala tra Consiglio comunale e Consigli di Zona. Dobbiamo in questo caso riscontrare come ancora una volta, dopo quattro anni, non si è voluto dare ai CdZ più poteri e un analogo metodo elettivo.
Le prossime elezioni amministrative saranno comunque l'occasione per stabilire un nuovo patto tra amministratori e cittadini valutando quanto fatto dalla attuale amministrazione.
L'esempio di Napoli è significativo ed emblematico di una comunità metropolitana, spesso ingovernabile e anarchica, che sta ora riprendendo coscienza delle sue sommerse potenzialità di riscatto e di rilancio, nonostante gli enormi e drammatici problemi ancora da affrontare per il risanamento urbanistico e lo sviluppo sociale. Ricominciare dalle città può dunque diventare lo slogan vincente del nuovo mestiere dei Sindaci. Tuttavia la questione del decentramento dello Stato e delle autonomie locali è molto più complessa, perché c'è il rischio dell'emergere del localismo, della personalizzazione del potere e della creazione di artificiosi antagonismi e contenziosi tra i vari livelli istituzionali. Né va trascurato il centralismo delle Regioni spesso accusate di creare ostacoli burocratici e impedimenti legislativi alla libertà e alle iniziative delle Province e dei Comuni, spesso paralizzati nella loro azione da vincoli giuridici ormai anacronistici e dalla cronica scarsità delle risorse economiche disponibili.
Tra i Sindaci sta intanto nascendo una solidarietà trasversale, quasi indifferente all'ideologia e all'identità politica di ciascuno, che genera l'idea del "partito" dei Sindaci contro i poteri forti dello Stato "padrone", accusato di non voler smantellare una burocrazia soffocante e insensibile all'urgenza di ripristinare e
Continua a pag. 3
Art. 2
Legge 549/95 Milano L. 2.000
Spedizione in abbonamento postale Comma 27 -
-
La redazione è aperta al pubblico il primo lunedì di ogni mese
Il 27 aprile si vota anche per i Consigli di Circoscrizione Si rinnova il nostro
L'opinione
di un nostro cittadino eletto in Consiglio Comunale La mia esperienza
Immigrazione clandestina: una precisazione
Egregio Direttore, ricevo oggi il n. 2 di febbraio di Milano 19, cioè con un mese di ritardo e debbo lamentare che ciò avviene regolarmente. Su questo numero leggo l'articolo del redattore Giulio Fantuzzi "Immigrazione clandestina" riferentesi al convegno tenuto dalla Lega Nord il 18 gennaio scorso. Secondo quanto letto desidero pubblichiate questa mia, perché tengo a precisare, secondo la mia opinione, quanto segue:
- ero presente alla manifestazione e il numero approssimativo dei presenti in 350/400 indicato nell'articolo non risponde alla realtà: i posti a sedere (esattamente 420) erano tutti occupati inoltre c'era molta gente in piedi e altrettanta seduta sui gradini. - gli oratori Borghezio e Bernardelli (vedi i nomi citati in modo erroneo nell'articolo) a nome della Lega Nord hanno a mio avviso ben espresso il pensiero dei cittadini milanesi circa la piaga dell'immigrazione clandestina e con ciò che ne consegue, sensibilizzando l'opinione pubblica specialmente nei quartieri periferici dove è più sentita.
- si è trattato di un convegno e non di "un non convegno" come asserisce Fantuzzi con ironia del tutto gratuita mantenuta per tutto l'articolo, in quanto il raduno di più persone dà luogo ad
un convegno. Inoltre il tema trattato era di carattere sociale quindi non si trattava di un comizio perché lo scopo di un comizio è quello di trattare le proprie linee politiche.
- è stato indicato il Centro Bonola quale struttura di riferimento più facilmente reperibile da chi non è propriamente del quartiere, pur indicando che il convegno si sarebbe tenuto presso l'Auditorium del Centro Civico di Via Quarenghi 21. - la manifestazione terminata all'ora del the, che potrebbe anche essere l'ora dell'aperitivo, non vedo cosa cambi, è stata sottolineata nell'articolo quale occasione per andare tutti (nota: chi tutti?) a fare merenda in uno dei bar del Centro Bonola. A rigor di logica una persona che già si trova all'interno dell'edificio fornito di bar non pensa di uscire per cercare un altro bar (cito: o quant'altro simile?) dato che per chi non è del quartiere è assai difficoltoso trovarne nelle vicinanze.
Pur conservando la mia simpatia per l'amico Fantuzzi, sarebbe più corretto che prima di fare un pezzo di cronaca, si documentasse in maniera più seria e non fosse guidato a mano libera da sentimenti politici visibilmente contrari, anche se degni di rispetto, rispetto per altro che gradiremmo anche noi della Lega.
Patrizia Angelini
Un grazie all'Ospedale Sacco
Spettabile Redazione, sono una vostra lettrice e vorrei servirmi del caro Milano 19 per inoltrare un ringraziamento a tutto il personale medico e paramedica dell'Ospedale Sacco che ha assistito e curato con affetto, la mia mamma ricoverata per una lunga degenza in febbraio e marzo scorsi.
La mia mamma ha compiuto i suoi novantatre anni proprio durante il ricovero, subito dopo un delicato intervento chirurgico. Tutti proprio
Anno XXIaprile 1997
Farmacie di Turno
Zona Ovest
Mese di Aprile 1997
dalle ore 8,30 alle 21,00
Gentile Signora, nel pezzo da me redatto ho riportato, certamente interpretandolo anche a modo mio, quello che hanno espresso gli oratori e che altri come me hanno capito. Ovvero : che tutti gli extracomunitari sono "zingari"(?) indipendentemente se sono emigrati dal proprio paese per l'impossibilita di sopravvivenza. Nulla è stato detto per dare una decente ospitalità, anche se ,misera a questi derelitti. E pur vero che fra questi vi sono persone poco raccomandabili che, per usare un eufemismo, vivono di espedienti, ma questa selezione la deve fare coloro che sono preposti a questo servizio: la Polizia di Stato. E disonesto mettere tutti gli extracomunitari in un unico calderone di malfattori. Se poi si parla di "...centri raccolta per meglio controllarli..." ..non avendoli così sparsi per la città..." allora apriti cielo; cosi come nessuno vuole l'eliminazione dei rifiuti vicino casa nessuno vuole i centri di raccolta nelle vicinanze delle proprie abitazioni. Conclusione del comizio: sono tutti rifiuti umani senza far le dovute distinzioni.
Posso capire che il tema, non certamente elegiaco, poteva invitare all'uso di parole "crude", come a vol-
te si fa nello stendere un testo poetico particolarmente drammatico (Neruda docet) ma da quel comizio solo insulti e come Ella ben sa, l'insulto testimonia la mancanza di argomenti. La mia meraviglia sta nel fatto che Ella non ha avuto parole critiche per tale linguaggio.
Continuerò a leggerLa anche se mi pongo una domando: quando la miseria non è più letteraria e diventa reale che tipo di paura fa scattare in una poetessa che ha sempre espresso amore e solidarietà nei Sui versi?
Le invio, cara Signora, i più sinceri auguri per future opere letterarie e grazie dell'intervento su Milano 19, Suo ("...finché questo cuor sarà una macchina..." Amleto) Giulio Fantuzzi
PS: per quanto riguarda la "cerimonia del the" non mi riferivo logicamente, agli ignari ma a coloro che abitualmente stazionano in quel sito continuando a elucubrare sulla organizzazione cooperativistica che lo ha messo a loro disposizione, per volontà popolare, come nessun altro centro commerciale, salvo che non sia della stessa organizzazione ha mai fatto.
Dal venerdì 4 aprile al giovedì 10 aprile: zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Via Vetta d'Italia, 18 - Via Giambellino, 150 - Via Novara, 3 (Piazza Melozzo da Forlì) - Via S. Galdino, 11 (Piazza Diocleziano) - Via Alex Visconti, 22/A.
Dal venerdì 11 aprile al giovedì 17 aprile: Via Giambellino, 64 - Viale Ranzoni, 2 - Via Nikolayewka, 3 - Piazza Firenze, ang. Via R. Di Lauria, 22 - Via Falck; 19/A.
Dal venerdì 18 aprile al giovedì 24 aprile: Via Forze Armate, 44 - Via Monte Rosa, 27 - Piazza Axum, 5/3 - Via Pier della Francesca, 38 - Via Quarenghi, 21/23.
Dal venerdì 25 aprile al giovedì 1 maggio: Corso Vercelli ang. Via Cherubini, 2 - Via dei Fiordalisi, 2 ang. Via Lorenteggio - Via Paravia, 75 - Via Paolo Sarpi, 62 - Via Collecchio, 4.
Dal venerdì 2 maggio al giovedì 8 maggio: Via Lorenteggio, 22 - Via Marghera, 18 ang. Via P. Marchesi, 5 (zona ospedale S. Carlo) - Via Delle Betulle, 36/C - Via Alcuino, 18 (P.le Damiano Chiesa)
Notturna (sempre): dalle ore 21,00 alle 8,30: Corso Sempione ang. Piazza Firenze - Oppezzo, Viale Ranzoni n. 2.
Guardia medica: tel. 34567
Questo servizio viene espletato in sostituzione del medico di base, nei giorni feriali dalle ore 20 alle ore 8 e il sabato e prefestivi con inizio dalle ore 14. La domenica e festivi dalle ore 8 alle ore 8 del giorno successivo.
Raccolta del sangue a cura dell'Avis
Domenica 13 aprile c/o parrocchia S. Leonardo - Via Falck, 1.
Domenica 20 aprile c/o parrocchia S. Pietro in Salap.zza Wagner, 2.
tutti, da chi l'ha operata all'ultima inserviente, le hanno riservato riguardi e simpatia, chiamandola Nonna Rosetta e trattandola con rispetto e attenzione come una persona di famiglia. lo sono stata molto confortata vedendo la mia mamma così ben assistita e seguita: ho pensato di segnalare questo esempio di "buona sanità" anche per ringraziare ciascuna persona che ha lavorato con tanta umanità.
Tina Samarani
milano 19.
Direttore: Luigi Volpe Rinonapoli
Direttore Responsabile: Marco Tadini
Redazione:
Luciano Amato - Imma AudinoFranco Balbo - Daniela Barzaghi
- Chiara Bianco - Michele Cianci
- Leonardo Clema - Giulio Fan-
tuzzi - Ermes Cordaro - Andrea
Ferrario - Marta Fiocco - Bruna
Fusi - Barbara Garlaschelli - Lu-
ca Liberatore - Giovanni Marri
Delia Oppo - Edy Rulli - Gio-
vanni Spinella - Lorena Tadini.
Grafico: Vito Fera
Fotoreporter: Marco Tadini
Amministrazione: Silvana Ciarmoli
Pubblicità: Milano 19
Una copia L. 2.000 - Abbonamento annuo(11 numeri) L. 20.000 - Abbonamento sostenitore libero Per l'abbonamento inviare l'importo a mezzo versamento C.C.P.
N. 16888208 specificando cognome, indirizzo e la causale "per abbonamento" intestato a
Editrice "Milano 19" Soc. Coop R.L. Via Appennini 101/B20151 Milano
Editrice "Milano 19" Soc. Coop. R.I,. - Cod. Fisc. 05852820157
Direzione - redazione - amministrazione - Via Appennini 101/B - 20151 Milano - telef. 3539458
Registrato al Tribunale di Milano al n. 388 dalP I/I 1/1978.
La collaborazione è aperta a chiunque. Lettere e manoscritti non firmati verranno cestinati.
Milano Giornali
Stampa Il Guado S.c.r.l. - Corbetta (MI)Via Pablo Picasso - Tel. (02) 97211.1
Gentile Direttore, sta per arrivare la primavera con il suo corteo di fiori, uccelli e pipistrelli, ma anche di parassiti di ogni genere. Al riguardo nell'opuscolo (senza data) "Alberi in città", a cura dell'Assessorato all'Ecologia del Comune di Milano, nel capitolo "Difesa antiparassitaria" si legge testualmente che "i trattamenti sono effettuati nelle ore notturne, fatto che aumenta la sicurezza nei confronti degli abitanti, circa l'uso dei fitofarmaci impiegati".
Purtroppo gli interventi nella Zona 19 vengono effettuati in piena estate (dal 1994 fra il 14 e il 29 luglio), proprio quando per il gran caldo balconi e finestre vengono la-
sciati spalancati anche di notte. E vero che è il periodo delle vacanze, ma chi resta in città rischia di venire "disinfestato pure lui".
E tutto ciò perché manca un'adeguata informazione alla cittadinanza, che non è così messa in grado di difendersi, per esempio tenendo aperti solo i balconi e le finestre che non diano sulla strada; sempre che ce ne siano.
Preghiamo pertanto, tramite Milano 19, l'Assessorato all'Ecologia e l'Assessorato all'Ambiente del Comune di avvisare tempestivamente gli abitanti con cartelli ben visibili e comunicati sulla stampa, alla radio e alla TV.
Un gruppo di abitanti di via Veniero
Domenica 4 maggio c/o parrocchia SS. Martiri Anauniesi - via U. Betti, 62.
Domenica 11 maggio c/o Ist. Leone XIII° - Via Leone XIII°, 12.
INDIRIZZI UTILI
Polizia - Soccorso Pubblico - Tel. 113
Commissariato - via Novara, 199 - Tel. 48201900
Carabinieri - Tel. 112
Vigilanza Urbana - via Quarenghi, 21 (solo di giorno)Tel. 38001850
Vigili Urbani (centrale) - Tel. 77271
Vigili del Fuoco - Tel. 115
AEM Guasti gas - Tel. 5255
AEM Guasti elettrici - Tel. 3692
ENEL Guasti elettrici - Tel. 38861
Acquedotto comunale - Tel. 4120910
Pronto soccorso ambulanze - Tel. 118
Croce Bianca - via Betti, 62 - Tel. 3085345
Egregio Direttore, leggo sul numero 2 del febbraio 1997 di -Milano 19" un giudizio positivo, firmato "Emmeci", sul progetto di metrotranvia di superficie della MM, che dovrebbe collegare Garibaldi e la Fiera con ulteriore prolungamento lungo la via Novara. Vorrei ricordare che il percorso del treno è funzionale agli interessi della Fiera e lede l'elementare diritto degli abitanti della Zona a una vita qualitativamente accettabile.
Sono una tra i 7.000 firmatari di una denuncia indirizzata all'Assessore Sant'Ambrogio fin dall'aprile del '95 a nome dei cittadini interessati ed allora sostenuta dall'Associazione "Vivi e progetta un'altra Milano", sulle conseguenze disastrose che tale mezzo di superficie avrebbe. Esso infatti si sommerebbe al traffico di auto e mezzi pesanti (potenziati con il funzionamento dei nuovi padiglioni fieristici) e comprometterebbe definitivamente il
già precario equilibrio della zona.
I viali Vigliani e Teodorico tra l'altro, lungo cui tale mezzo dovrebbe scorrere (dividendo in due il quartiere, riducendo gli alberi a squallidi pennacchi destinati a morire e parcheggi e marciapiedi a limiti inaccettabili) potrebbero costituire al contrario, se adeguatamente valorizzati, un elemento di prestigio per la nuova Fiera che sorge in una zona priva quasi totalmente di verde.
Il problema del traffico deve essere risolto in maniera radicale, con un piano globale della viabilità, che tenga conto del contesto in cui il mezzo pubblico viene inserito, in modo che il cittadino non paghi ulteriormente lo scotto di scelte che riguardano l'interesse di pochi, come quella del mostro di cemento che continua a crescere sotto i nostri occhi in un quartiere già fortemente urbanizzato e sempre più degradato. Agata Verzelli
Servizio medico a domicilio (a pagamento) - Tel. 3883
Azienda USSL 41 sedi: via Castelvetro, 32 - Tel. 330291 via Novara, 1 - Tel. 3329.744-745 via Quarenghi, 21 - Tel. 33029.740-742
SERT - via Albenga, 2/A - Tel. 33029.740-742
Consultorio - via Albenga, 2 - Tel. 33029.738
Ufficio Anagrafe - via Quarenghi, 21 - Tel. 38000414
Consiglio di Circoscrizione (CdZ) 19 - via Quarenghi, 21 - Tel. 38001531 - 38001534 - 38001536 - 38001622
Motorizzazione Civile - via Cilea, 119 - Tel. 353791
Nuova sede
La Federazione Nazionale Pensionati F.N.P.-CISL comunica a tutti gli amici Pensionati della F.N.P.-CISL e simpatizzanti che la Sede di p.zza Monte Falterona, 3 - Milano - tel. 40091799 - è aperta dal zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA lunedì al giovedì dalle ore 15,00 alle ore 17,30 e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 - per pratiche pensionistiche - mod. 730/740 - SICET - Sindacato Inquilini.
pagina 2 - milano 19
di Zona Il Qgèrticre t.ulnldi Å Zona 2 Å LI Mirc di tonal UDia4p Å inilanoRnd MIC Å hina No Ä la (Inn Tra Navtli Å 0i-incinte ditiawne Å Milano 19
Difesa antiparassitaria e difesa dei cittadini No alla metrotramvia
a R.A.
aprile 1997
DALLA PRIMA
Si rinnova il nostro CdZ
si" per poter esercitare un controllo sulla progettazione del termodistruttore di Figino, dopo che fortemente ci si è opposti a un potenziamento superiore alle 600 t/g previste dal C.d.Z.
Numerose iniziative sono state realizzate per offrire ai cittadini intrattenimenti di qualità: cicli di film su precise tematiche, concerti, ballo, iniziative teatrali. Queste rivolte sia ad un pubblico adulto che alle scuole. Grande attenzione è stata riservata all'attività del C.T. S. di via Lampugnano, cercando di offrire non solo aggregazione, ma anche momenti di informazione sulla salute, di crescita culturale e formativa, estendendo il lavoro in rete con le altre realtà del territorio (scuole, servizi sociali, associazioni)
Per quanto riguarda il mondo della scuola e quindi dei ragazzi e dei giovani più
in generale l'attenzione del C.d.Z. si è concentrata soprattutto sulle iniziative mirate alla prevenzione della dispersione scolastica, sia con iniziative proprie che sostenendo progetti delle scuole. Sono state date indicazioni all'Amministrazione Comunale sulla destinazione d'uso di strutture scolastiche sottoutilizzate o inutilizzate (l'ampliamento dell'asilo nido di via Mar Jonio, la realizzazione di un Centro Giovani, l'apertura di una biblioteca a S. Siro). Si è iniziato anche un percorso con USSL e Servizi Sociali - Area Giovani relativo alla prevenzione dal contagio dell'HIV e alla strategia della riduzione del danno.
Si è cercato un rapporto costante col mondo dell'associazionismo e del volontariato, rapporto che si è reso visibile con una serie di iniziative di carattere informativo ma anche di rifles-
Lettera al CdZ 19 del "Gruppo per una biblioteca a San Siro"
Consuntivo delle attività
biblioteche.
sione su grandi problematiche di livello internazionale (lavoro e prostituzione minorile, condizione dei lavoratori del sud del mondo...).
Poiché molto del lavoro svolto dai C.d.Z. rischia di non avere attuazione (o di averla in tempi molto lunghi) a causa della dipendenza funzionale delle Zone dal Centro, questo C.d.Z. si è battuto per ottenere un nuovo regolamento per il Decentramento che desse effettivo potere alle Circoscrizioni e ha sostenuto la costituzione delle Municipalità. Sul tema del decentramento si è realizzato il gemellaggio con la Zona Isolotto-Legnaia di Firenze per un confronto fra due diversi modelli.
Grazia Poletti
Presidente del C.d.Z. 19
Daniela Radaelli Presidente delle
Commissioni Scuola e Sanità - Servizi Sociali
Il "Gruppo per una biblioteca a San Siro", nel corso dell'ultima riunione del CdZ 19 dell'Il marzo scorso, ha presentato una lettera indirizzata alla Presidente e ai Consiglieri che qui riportiamo. «Come cittadini di S. Siro, organizzati nel "Gruppo per una biblioteca a S. Siro", cogliamo l'occasione, per ringraziare quei Consiglieri che con diversi gradi di partecipazione, si sono impegnati con noi per realizzare il progetto di una biblioteca in via Paravia. Sensibili ai temi del degrado delle periferie, degli spazi non utilizzati, delle aree dismesse di cui quotidianamente sentiamo parlare, abbiamo cercato concretamente di realizzare un progetto che soddisfacesse, a nostro parere, il bisogno di socialità e di cultura che giovani e anziani esprimono affollando, mai come in questi ultimi anni, le
Consapevoli dei tempi lunghi e delle difficoltà che avremmo incontrato, abbiamo operato raccogliendo 1400 firme, l'adesione dei Presidi delle Scuole e degli Istituti di Zona, della Parrocchia Beata Vergine Addolorata, delle Associazioni di quartiere, e l'interessamento del Direttore della Biblioteca Sormani, dr. Florio. Nel frattempo abbiamo distribuito gratuitamente libri per strada ai cittadini, organizzato un corso sul linguaggio con la "Libera Università delle donne", un corso di medicina preventiva (5 sedute) con un medico di base, e una serie di incontri sui temi dell'arte, della poesia, della scienza, che proseguiranno fino a maggio, condotti da esperti della materia. Un incontro sulla informatica è stato condotto da un programmatore dell'Istituto Don
Gnocchi. Tutte le iniziative che abbiamo organizzato e che hanno ottenuto la partecipazione dei cittadini, la generosa e disinteressata conduzione degli esperti, l'interessamento della stampa e di alcune televisioni locali, troverebbero un luogo adeguato nei locali di una biblioteca pubblica. Negli incontri con le istituzioni cittadine, abbiamo ottenuto risposte positive ma fatti inconcludenti. Rimane nostra intenzione, nonostante le difficoltà incontrate, continuare questo percorso con i cittadini di S. Siro più attenti e sensibili al risanamento del quartiere, e con i Consiglieri che, nelle prossime elezioni amministrative, saranno riconfermati o eletti per la prima volta nel prossimo Consiglio di Zona».
stata raccolta. Non è stato facile svolgere il compito di Consigliere Comunale dall'opposizione, un compito che a mio parere non si deve limitare alle critiche o alle polemiche verso chi governa, ma deve misurarsi costantemente con la capacità di fare proposte concrete, anche alternative.
Ho ad esempio proposto modifiche alla macchina organizzativa del Comune per sburocratizzarla, avvicinandola alle domande dei cittadini anche attraverso un nuovo modello di decentramento. Ma il Governo cittadino non ha raccolto le sollecitazioni, il decentramento non ha fatto un passo avanti e la
macchina organizzativa del Comune resta farraginosa e burocratica. Ho avanzato proposte per la salvaguardia del patrimonio delle scuole civiche, ma l'azione dell'Assessore le ha ridotte al collasso, non si sono ridotte le liste di attesa nei nidi e nelle materne nonostante un piano approvato tre anni fa appositamente per aumentare l'offerta del servizio.
Le manutenzioni delle case popolari non sono state fatte nonostante il Consiglio Comunale abbia approvato emendamenti, da me proposti al bilancio, per decine di miliardi destinati a tale scopo e per migliorare le periferie che continuano ad essere le ce-
nerentole dell'amministrazione, e potrei continuare ancora.
La mia personale sensibilità verso i temi sociali e le periferie mi ha consentito di trovare la giusta motivazione in un ruolo molto spesso frustrante perché all'impegno e allo spirito di servizio verso la comunità non sempre corrispondono i risultati. Ai nuovi Consiglieri comunali (ed a me stesso se sarò riconfermato) auguro di trovare nella nuova Giunta maggiori capacità di ascolto, più coraggio nel confronto ed un rapporto positivo con i cittadini ed i loro problemi per migliorare la nostra città.
Valter Molinaro
Presso la Biblioteca Rionale Gallaratese di via Quarenghi 21, nel mese di aprile si terranno due mostre. Dal 29 marzo al 12 aprile, a cura del G.E.S.A. C.A.I. Gallaratese di via Kant 8, si terrà una mostra fotografica: "Stagioni di Montagna" di Paolo Dallarda. Martedì 8 aprile alle ore 20,30 vi sarà una conferenza con proiezioni di diapositive intitolata: "La Montagna.
Dal 19 aprile all'8 maggio, mostra di pittura su stoffa: "Capricci di primavera" di Giuliana Fiocchi. Una rassegna di lavori che come dice l'autrice: "Le montagne, le piante, i fiori, ci accompagnano giorno per giorno lungo la nostra vita. Ma, quando arriva la primavera ci stropicciamo gli occhi sorpresi dalla vivacità dei suoi colori, dalla grazia delle sue forme. Per un
attimo guardiamo tutte le cose come fosse la prima volta ed ognuna ci sembra diversa, meravigliosa. Una maglietta, un ombrello, un fazzoletto ci accompagnano nella routine di tutti i giorni, ma basta un po' d'amore, un pizzico di fantasia, un'idea, dei colori per trasformare uno di questi oggetti in qualcosa di nuovo, di diverso, di unico. Con un po' di magia...".
modernizzare il tessuto dei rapporti tra i cittadini e le istituzioni.
È emersa l'esperienza personale di ogni Sindaco a contatto con la realtà delle diverse città da amministrare. Una rivendicazione orgogliosa del lavoro finora fatto che andrebbe tuttavia sottoposto ad una attenta analisi da parte dei cittadini per verificare i livelli di partecipazione e di consenso attivati, le risposte effettive ai bisogni emergenti, la solidarietà praticata, i controlli esercitati dai Consigli comunali e dalle opposizioni sull'effettivo operato dei Sindaci.
Non ci sono modelli di città da esportare e validi per tutti, ma identità da valorizzare e originalità storiche da riscoprire, che possono contribuire a sconfiggere i diffusi sentimenti di rassegnazione e la cronica malattia del "non si può fare", come ha affermato con efficacia il Sindaco di Napoli, Bassolino. Sono sufficienti il più ampio decentramento amministrativo previsto dal-
l'attuale Costituzione o la riforma Bassanini o i referendum abrogativi proposti dalla Regione Lombardia o il federalismo solidale del Cardinale Martini?
Forse si deve andare oltre ascoltando le comunità locali per riuscire a gestire dal basso una riforma attesa, ma dai contorni ancora indefiniti, sulla base dei principi di sussidiarietà e di solidarietà, nell'articolazione dei poteri e nella ridefinizione dei livelli amministrativi e legislativi, in collaborazione, nell'autonomia, con i governi regionali e nazionale. Se lo spazio della politica non si esaurisce con i partiti, non è nemmeno auspicabile che, di fronte all'atomizzazione della società e all'individualismo dei cittadini, il potere decisionale sia accentrato, senza controlli e partecipazione popolare, nelle sole mani dei Sindaci e delle loro Giunte, con il rischio di alimentare anacronistici sogni di onnipotenza o culti della personalità.
Difficile diventa dunque la ricerca di nuovi equilibri istituzionali in una fase storica caratterizzata, anche a livello europeo e mondiale, dall'esplosione delle identità locali e dalle contrapposizioni etniche e territoriali. Le rivendicazioni di autonomia delle città e delle grandi aree metropolitane vanno inserite in un tessuto e in una prospettiva di più ampio respiro territoriale per evitare prepotenze economiche e squilibri sociali intollerabili e antistorici.
L'intreccio tra gli aspetti istituzionali e sociali è evidente: nessuna riforma può prescindere dall'affrontare le questioni della desertificazione produttiva, dell'esclusione, dell'emarginazione, della mobilità e delle migrazioni. È quindi urgente che le forze sociali riprendano il confronto e il dibattito sia sulla riforma federalista dello Stato, sia sulla valorizzazione delle città e delle autonomie locali, senza deleghe e omissioni.
Giovanni Garuti
IMMOBILTIANNO PROMOZIONE E SERVIZI IMMOBILIARI ( Via F.11i Gorlini, 43 - 20151 MILANO (vicinanze Parco Trenno) Si , 02/409 100 56 VUOI VENDERE O ACQUISTARE UN IMMOBILE? CONSULTACI troverai professionisti in regola che operano da anni nella Zona 19 valutazioni CORRETTE e GRATUITE del tuo immobile
lavori per la strada Borsa-Falck
I
aprile 1997 pagina 3 - milano 19
Nello scorso mese di marzo sono iniziati i lavori di sistemazione del tratto di strada che collega via Borsa con via Falck, ora quasi terminati. Nella foto un momento dei lavori.
La mia esperienza Il mestiere di Sindaco
Attività della biblioteca
Continua e si amplia il dibattito aperto dal nostro mensile
La situazione attuale
Il Gallaratese è sorto come una delle risposte al problema casa indotto dalla grande immigrazione a Milano degli anni 50 e 60; la crescita della popolazione di Milano è proseguita ancora negli anni 70 per poi decrescere successivamente e continuamente negli anni 80 e 90.
Il quartiere quindi è nato essenzialmente sulla base della edilizia pubblica (vale a dire con finanziamento pubblico totale per case in affitto o a riscatto) e di edilizia agevolataconvenzionata. Oggi in base alla legge 560 del 93, tutta l'edilizia pubblica in affitto è compresa nei piani di vendita agli assegnatari che l'IACP ed anche il Comune ha già avviato.
Nel Gallaratese propriamente detto la edificazione da parte delle cooperative è stata fatta sia a proprietà divisa che a proprietà indivisa; per quest'ultimo tipo è opportuno ricordare le realizzazioni rilevanti della Cooperativa ECER in via Cechov - via Natta e a Lampugnano da parte dell'omonima cooperativa.
Non molto rilevante è l'entità della edilizia d'iniziativa privata. L'ultimo episodio in ordine di tempo è il complesso Giardini Bonola, che prevedeva anche case in affitto, già costruite ma non affittate, anche per la crisi del gruppo Ligresti e in particolare della Grassetto, attualmente in liquidazione. Per la crisi di questo gruppo non ha avuto seguito anche un'altra previsione dell'attuale strumentazione urbanistica di edilizia residenziale privata, di modesta entità a Lampugnano, mentre in quella stessa area c'è la vecchia cascina Lampugnanello abitata da extra-comunitari di Ceylon.
I nuovi aspetti del problema
Il naturale invecchiamento della popolazione residente è corretto in modo molto parziale solo dall'acquisto da parte di persone più giovani di appartamenti di ex-inquilini che hanno deciso di trasferirsi altrove. La presenza della MM, del Centro Scolastico Onnicomprensivo, del buon rapporto verde-abitanti, ha incrementato i prezzi di queste vendite fino a tre milioni al mq. commerciale, ma più recentemente sono scesi anche del 20-30%.
Un piccolo contributo all'inserimento di giovani coppie è stato dato dagli interventi più recenti delle cooperative d'abitazione in via Fichera e a Lampugnano.
Non si sono verificate apprezzabili modificazioni delle destinazioni residenziali ad altre attività, né si sono verificati significativi fenomeni di degrado socio-economico, come invece è accaduto in altre parti della città. Il fenomeno più rilevante è il processo di assunzione della responsabilità della gestione dei servizi necessari al bene casa da parte di comitati di gestione degli inquilini nonché dello sviluppo del numero dei condomini in relazione all'attuazione del programma di vendita delle case di proprietà pubblica. Le assemblee, a volte di molte centinaia di persone, per questi nuovi problemi è la novità di questi ultimi tempi al Gallaratese. Si tratta di un fenomeno che sta determinando, .al di là di inevitabili polemiche, l'assunzione diffusa di responsabilità da parte di moltissime persone che si cimentano coi problemi del mercato delle imprese fornitrici di servizi
Il futuro del Gallaratese
ha necessari con complesse operazioni esclusivamente sulle aree dismesse industriali; almeno 600 ha debbono e possono essere resi rapidamente fruibili in Zone come la nostra oppure a Est e a Sud della città.
per la casa (amministrazione, riscaldamento, manutenzione, ecc.).
Ciò non impedisce di vedere tuttavia altri problemi: la fuga dei giovani spesso verso l'hinterland, alla ricerca di una casa è un dato rilevante. Qualche risposta bisognerà pur darla. L'invecchiamento della popolazione crea l'esigenza di nuovi servizi per i più anziani spesso soli (telesoccorso, mini appartamenti protetti, assistenza domiciliare, ecc.). Cooperative e associazioni di volontari sono già all'opera. Debbono essere ringraziati per quanto fanno. Ma non è difficile prevedere che in un futuro prossimo le necessità saranno ben maggiori.
C'è infine il problema delle residenze temporanee, prime fra tutte quelle per gli studenti universitari provenienti da altre province, per il quale Milano ed anche il Gallaratese offrono ben poche opportunità.
Le edificazioni per residenza ancora possibili al Gallaratese, certo non molto rilevanti, vanno rigidamente finalizzate a queste tre esigenze, trovando le iniziative adatte al raggiungimento di questi scoPi.
Oxford
Diamo vita al quartiere
L'interessante articolo dal titolo: "Occorre un progetto chiaro", a firma dell'arch. Alberto Secchi, apparso sul numero di marzo del nostro giornale, ci ha indotti ad una riflessione sull'uso, o meglio sul "non utilizzo", degli spazi verdi presenti nel nostro quartiere. La nostra Zona ha ancora spazi liberi dalla cementificazione, non per fortuna, ma per le battaglie che molti di noi hanno sostenuto nel corso degli anni passati. Siamo convinti però, che il verde non debba essere inteso come qualcosa di bello ma sterile e intoccabile, al contrario noi crediamo che il verde debba essere al servizio dei cittadini.
A volte pensiamo - quando la sera ci capita di attraversare la deserta zona centrale del quartiere - a come sarebbe piacevole incontrare gente che, dopo un giorno di lavoro, esce di casa per trascorrere insieme la ultime ore della giornata. Giovani e meno giovani che potrebbero sostituire le serate davanti alla TV, ritrovandosi in un luogo ben organizzato, dove si possa ascoltare musica, fare dello sport, o anche più semplicemente bere un caffè e scambiare quattro chiacchiere. In poche parole, al nostro quartiere manca un "punto di ritrovo sociale", un luogo di aggregazione, che of-
fra questi servizi, inserito in un'area dove il verde rimanga un bene pubblico, curato, valorizzato, che possa essere goduto dalla gente.
Esistono, nel nostro quartiere, gruppi di volontariato che svolgono con grande impegno ma con estrema difficoltà le loro attività sociali, per la assoluta carenza di spazi. Sarebbe sufficiente che le Istituzioni mettessero a loro disposizione le strutture necessarie, che verrebbero poi gestite in assoluta autonomia, senza costi per la comunità, perché queste associazioni possano continuare ad offrire, in modo più efficace, i loro preziosi servizi alla gente. Siamo convinti, che i nostri "Rappresentanti" più avveduti e consapevoli delle responsabilità assunte nei confronti dei cittadini (quando chiedono il loro consenso) si debbano far carico e favorire questi impulsi sociali. Abbiamo perciò buone speranze che queste idee riescano a generare un progetto che possa anche essere inserito in modo proficuo nella ipotesi di sistemazione della Zona 49, che lodevolmente è stato elaborato da "Diciannoverde".
Il nostro quartiere, che in passato si e mostrato ricco di iniziative, ha vissuto negli anni più recenti un rallentamento della sua capacità di progettare; ora è tempo di riprendere quell'impulso per: "Dare vita al quartiere".
A. Sacchi
Per un piano di idee guida
II mio invito, pubblicato da Milano 19, a trovare per il futuro del Q.re Gallaratese punti di incontro tra proposte, solo in pochissimi casi sensibilmente divergenti, ha trovato un confortante atteggiamento positivo da parte di molti che di questo tema si stanno interessando.
Nel mio primo intervento non facevo però cenno al metodo con cui affrontare il problema. Mi sembra ora il caso di iniziare a pensare ad una prima griglia di osservazioni e considerazioni.
L'esperienza acquisita negli ultimi venti anni di Varianti, Piani Particolareggiati, Varianti alle Varianti ci dice che il fattore tempo è determinante. Tra la raccolta delle esigenze, la formulazione delle idee, la stesura del Piano, la sua approvazione, il recupero di risorse pubbliche o la scelta di operatori privati, i progetti, gli appalti e la realizzazione in Italia passano decenni.
Nel frattempo i caratteri della popolazione cambiano (età, reddito, nucleo famigliare), accadono eventi non sem-
pre completamente prevedibili (recessione, sconvolgimenti del mondo del lavoro, della comunicazione, logiche politiche djverse, ecc.). Le esigenze del presente saranno le stesse di quando si riuscirà a realizzare le scelte fatte? L'esperienza ci dice di no.
Constatato inoltre che anche i Piani più rigidi non sono nel tempo né gestibili né controllabili, non è più realistico predisporre linee guida comuni sulle scelte più importanti? Alberto Barbieri
In merito invece all'intervento sul saggio di Guido Viale esprimo qualche riserva, non perché sia d'accordo nel demonizzare l'auto (non è mai corretta prassi scientifica demonizzare alcunché) ma certo, leggendo Viale come una forte provocazione (e come tale quindi con intenti mi auguro positivi) non posso non ricordare come la situazione di Milano (e in particolare del Nord Ovest di cui la nostra Zona fa parte) sia, da questo punto di vista, particolarmente disastrosa e quindi tale da prefigurare o da augurare una sorta di "superamento dell'automobile" come mezzo principale di trasporto di massa cittadino. Peraltro forti indicazioni e sollecitazioni in questo senso vengono dalle stesse Commissioni Europee (Libro Verde sull'Ambiente Urbano, Bruxelles, 1991), là dove si prescrivono, per l'immediato futuro delle città europee: - limitazioni al traffico automobilistico privato in città; - restrizione dei calibri stradali; - penali7727ione progressiva verso il centro della sostai - sostitu-
scluse al più le Nord e la MM2). Ciò ha innescato un processo di secondo livello: il peggioramento della qualità della vita in città (dovuto essenzialmente a fenomeni di congestione da traffico) spinge attualmente una seconda ondata (10000 all'anno) di abitanti in fuga, che contribuiranno ad ingrossare l'esercito dei pendolari. Ma non manca anche la "colpa" dei singoli cittadini, e questo è un problema culturale; l'auto giustamente è un mezzo, non un fine, ma tutte le indagini sociologiche dimostrano che, almeno in Italia, l'auto è ancora considerata (65%) uno "status symbol", indipendentemente dalla sua reale utilità o insostituibilità.
Chiunque può testimoniare casi di "abuso" del mezzo: genitori che accompagnano i figli a scuola anche a 200 metri di distanza per poi riportare l'auto in box, famiglie di tre persone (due adulti e un bambino) con 4 auto (2 sono di riserva), lavoratori che, pur abitando e lavorando lungo le aste della MM, usano solo l'auto "perché altrimenti non mi sento libero", e così via. Là dove invece nel resto d'Europa si va in controtendenza; per es. in Germania dove il rapporto auto/abitanti sta calando costantemente negli ultimi anni nei circondari urbani, a dimostrazio-
Alcune riserve e considerazioni
Il numero di marzo di Milano 19 è particolarmente ricco di spunti per chi si interessa di problemi della città ed in particolare di quelli del territorio della nostra Zona. Mi hanno colpito in particolare due interventi di "Oxford" che meritano una risposta. Il primo, a titolo " Il verde del Gallaratese" esprime delle idee che ricalcano le ipotesi (e le delibere) che sono maturate in Consiglio di Zona in questi ultimi anni. In effetti devo ravvisare una notevole convergenza con l'ipotesi di "Parco Ovest" come occasione, fornita dal Piano d'Area 2.1 del PTC del Parco Sud che, di fatto, include le vecchie richieste di espansione del Parco Trenno, il progetto del "Parco dei sentieri interrotti" di Italia Nostra e quello del Parco delle Cave, delineando la possibilità di una unica struttura verde, in buona parte attrezzata e fruibile dai cittadini, che unifichi, in una specie di grande "trifoglio" diverse tipologie di verde per una fruizione articolata e diversificata.
Del resto, se vogliamo che Milano, con i sui 5,7 mq/ab., si porti rapidamente sulla media europea di 15 mq., è illusorio pensare di recuperare i 1200
zione con l'offerta di efficienti sistemi pubblici su ferro ed in particolare verso l'hintèrland;operazioni urbanistiche tese a "riconcentrare" le città allo scopo di accorciare le linee di trasporto e comunicazione.
Inoltre Milano possiede due primati non certo invidiabili: - dall'anno scorso la provincia di Milano possiede la più elevata densità automobilistica del pianeta, pari a circa 2,3 auto per patente, superando di gran lunga la Contea di Los Angeles, precedente detentrice del record (dati della Conferenza di Stresa 1996); - più di 800000 autoveicoli pendolari giornalieri su 1340000 abitanti, record europeo, contro per es., il milione e 200000 di Parigi (ma su sei milioni di abitanti).
A ciò aggiungiamo la cronica carenza di box e posti auto, soprattutto di parcheggi di corrispondenza degni di questo nome. Tutto ciò è certamente il portato della dissennata politica urbanistica degli anni 70-80 che ha espulso dalla città più di 200000 abitanti (di solito i più giovani e i lavoratori) ed ha concentrato il terziario prevalentemente nel centro storico, senza contemporaneamente offrire a questi "pendolari obbligati" una rete alternativa di trasporto pubblico a livello regionale e di hinterland (e-
ne di una presa di coscienza ma anche per merito di politiche di offerta di mezzi collettivi validi.
Vorrei concludere con un ricordo: nei primi anni '60, in pieno boorn economico e agli albori della motorizzazione di massa, io frequentavo l'Istituto Feltrinelli e abitavo vicino a Corso Sempione; ebbene io, utilizzando il tram, impiegavo esattamente 18 minuti per andare da via Procaccini a Porta Ticinese, oggi sarebbero impensabili tempi di percorrenza di questo livello. Milano aveva più di un milione e 600.000 abitanti, c'era la piena occupazione, quasi tutti usavano i mezzi pubblici, nessuno arrivava in ritardo e i tempi di percorrenza erano meno della metà di quelli odierni.
Per le tratte inferiori al chilometro (o anche più) spesso si andava a piedi; sì, forse allora c'erano più geloni ai piedi, ma oggi sono drammaticamente aumentati: discopatie, artrosi, cardiopatie e tumori, questi ultimi dovuti in gran parte agli aromatici e alle diossine prodotti dal traffico.
Cambridge
Nella prima foto, una veduta di via B. Croce, nella seconda la casetta di via Falck e nella terza i lavori in corso per la caserma di polizia tra via Borsa e Falck.
pagina 4 - milano 19 aprile 1997
L'area intorno alla fermata MM
San Leonardo
Il futuro del Gallaratese L'ultima riunione del Consiglio di Zona 19
Il gruppo di studio per la ristrutturazione urbana ha preso in esame la stazione della metropolitana di S. Leonardo con gli spazi al suo immediato intorno e i dati rilevati sono risultati sconfortanti. Il generale senso di abbandono dà a quest'area un aspetto da ultima frontiera urbana dove la città sembra latitare; le sterpaglie e le piante infestanti che qualcuno si ostina a spacciare per verde urbano, i disagi dei cittadini ed il degrado del territorio sono gli unici elementi che la qualificano; quel senso di precario, di non finito, di perenne incompletezza che caratterizza le periferie è in questo comparto del Gallaratese oltremodo evidente ed allarmante. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di puntualizzare quali siano i problemi più rilevanti e quali priorità dovrebbero essere affrontate in tempi rapidi ed in maniera organica dalla amministrazione.
L'assenza di percorsi pedonali e di pavimentazione è forse
vamposto del terzo mondo in territorio milanese. Per riassumere, con la curva cieca di via Borsa, un deserto di terra e sassi verso via Falk, ghiaia e reti metalliche (filo spinato?), una pseudo savana sul retro e gli edifici fatiscenti in aderenza, la stazione della metropolitana è sembrata più un fortino imprendibile della legione straniera piuttosto che una struttura destinata ad una utenza civile di una moderna metropoli europea; forse qualcuno pensa che chi abita al San Leonardo non sia un cittadino come tutti gli altri, non abbia diritto ad una città vivibile e fruibile, con spazi a misura d'uomo. Ma allora esistono cittadini di diverse categorie, di serie A di serie B e, in questo caso, di serie Z?
Le cause del degrado Proviamo ora a prendere in analisi quali fattori abbiano maggiormente influito nella disorganica evoluzione di questa area per poter almeno tracciare dei percorsi possibili, individuare ambiti di manovra e di operabilità, strategie di rilancio e di riqualifica degli spazi. Certa-
mento non finito, non progettato come edificio autonomo, senza una coerente organizzazione delle infrastrutture, dei percorsi e dei collegamenti.
Parallelamente si sviluppavano le vicende altrettanto tormentate degli edifici e delle aree adiacenti; la sottostazione elettrica, la costruzione rossa con recinzione che elegantemente alterna muri da lager e reti da galline, venne realizzata senza considerare le indicazioni della Variante ma solo le esigenze tecniche dei mezzi di servizio, con la conseguente strozzatura e deviazione di via Borsa; il pensionato studentesco, previsto in adiacenza al famoso percorso pedonale in quota, attrezzato in extremis con scalette in ferro tipo nave per raggiungere gli ingressi posti, in sintonia con i programmi del piano, a +4.75 metri rispetto al livello della strada; le cascine e la torretta dell'ENEL, sottoposti dall'amministrazione a regime di esproprio da venti anni per acquisire le aree sulle quali realizzare la bretella stradale tra via Falk e via Borsa, abbandonati al loro destino di inquietanti ruderi metropolitani. Una serie di interventi e di realizzazioni disomogenee, affastellate nel tempo e non coordinate che hanno causato il tracollo del comparto urbano.
Cosa fare
Martedì 11 marzo si è tenuta l'ultima riunione del CrI7 19 che è scaduto in vista delle elezioni del 27 aprile prossimo. Seduta fiume terminata dopo l'una di notte e che ha visto l'approvazione di numerose delibere, ma che ne ha dovute abbandonare altre a causa di una circolare comunale che annulla quelle che comportano una spesa superiore ai due dodicesimi del bilancio di Zona. Vi è stata su questo aspetto una forte polemica nei confronti della Giunta Formentini e qualche difficoltà tra i consiglieri sulla scelta di quelle da tagliare.
uno dei più evidenti perché crea un disagio immediato e tangibile; gli abitanti che malauguratamente volessero raggiungere la stazione della metropolitana, sono ora obbligati a scomode e pericolose gimcane tra buche, pozzanghere, auto e fango, oppure ad affrontare la curva a gomito di via Borsa "simpaticamente" ribattezzata da alcuni cittadini con il nome di Ayrton Senna. Questa situazione è ancora più preoccupante se si considera l'inadeguata distribuzione delle poche fonti di luce artificiale che rendono ancora più difficoltosa la fruizione degli spazi nelle ore serali quando gli abitanti devono confidare nella precaria e certamente insufficiente illuminazione dei lampioni stradali e dei neon della stazione.
Altrettanto rilevanti sono le problematiche più strettamente connesse alla qualità dell'ambiente intesa non come semplice fruibilità fisica del territorio ma come rapporto tra cittadino e spazio urbanizzato, ossia quei caratteri discriminanti tra il vivere ed il sopravvivere in città che dovrebbero identificare il grado di cultura urbana di una comunità. Nell'area presa in considerazione dal nostro gruppo la palese assenza dell'amministrazione comunale ha reso possibile un disastroso sviluppo del "verde" ed il proliferare di una vegetazione selvatica e di aree incolte trasformate in depositi di rifiuti irresistibili attrattive per i topi del quartiere. Altrettanto scadente si è rivelata la manutenzione della stazione dove vetri rotti, cestini straboccanti, insegne divelte, e scadenti graffiti urbani possono resistere anche stagioni senza che nessuno se ne occupi. E ancora la desolante visione della ex torretta dell'ENEL murata ora dormitorio di sbandati, delle diroccate costruzioni vicino alla stazione e della selva di reti, retine e muriccioli che delimitano la sottostazione elettrica e il dedalo di orti, fanno sembrare questo angolo di quartiere un a-
mente diversi e numerosi sono i motivi e le cause del degrado di questo ambito di territorio della Zona 19 ma in ultima analisi sono riconducibili ad un mancato sviluppo organico e razionale del piano regolatore del Gallaratese dell'80, disatteso perché non coordinato con un preciso piano finanziario che ne dettasse tempi e modi di attuazione. La mancata programmazione della spesa e lo scollamento tra i momenti del progetto e della realizzazione ha creato un ostacolo spesso insormontabile affinché le scelte urbanistiche si traducessero in reali modificazioni del quartiere e questo anche in presenza di precise e unanimi volontà politiche. Gli interventi sul territorio legati a fattori economici contingenti, hanno così determinato uno sviluppo urbano per punti, per emergenze spesso in contrasto con gli obiettivi del piano. Le vicende dell'area della stazione di S. Leonardo costituisco quasi un paradigma di questa involuzione della Variante nata, ricordiamolo, da una strettissima collaborazione tra cittadini e amministrazione pubblica che dette vita, a metà degli anni Settanta, al primo ed unico piano partecipato di tutto il comparto milanese. L'edificio, nell'originario programma urbanistico, si attestava sulla cosiddetta spina centrale, ossia sulle aree che dovevano formare l'ossatura di servizi per il Gallaratese. La spina avrebbe dovuto snodarsi lungo tutto il quartiere a partire dal parco del Monte Stella, fino a Molino Dorino coinvolgendo una serie di strutture a supporto dei cittadini e del territorio, tra loro collegate da percorsi pedonali e piste ciclabili a quota +4.75 metri; tra le previsioni vi era appunto la stazione di S. Leonardo affiancata ed inglobata in un complesso polifunzionale di servizi che per il rapido estinguersi dei fondi, mai vide la luce lasciando l'edificio nella attuale situazione; un cubo di ce-
È di questi mesi, però, una iniziativa che, se correttamente pilotata e sostenuta dai cittadini potrebbe ridisegnare le prospettive future dell'area. La Metropolitana Milanese ha avuto in appalto la nuova caserma delle forze dell'ordine a ridosso del campo da calcio della S. Romano ed il parcheggio di interscambio dietro la stazione; si tratta di un ampio settore di territorio da ripensare da riprogettare; un volano indispensabile per riqualificare la zona per innescare nuove strategie che diano voce alle richieste degli abitanti e affrontino in maniera complessiva le problematiche del luogo. Le proposte fino ad ora presentate, però, non sembrano andare in questa direzione. Il progetto della MM portato in Consiglio di Zona 19 non si dimostra certamente come lo strumento più indicato per realizzare gli obiettivi auspicati; si tratta infatti di un piano di massima che invece di ricucire con attenzione le differenti realtà del tessuto urbano inasprisce i contrasti già esistenti. Non è previsto alcuno studio circa i flussi veicolari in ingresso ed in uscita ne tantomeno si propone di razionalizzare in maniera organica i percorsi pedonali ed eventuali piste ciclabili; non è indicato come e se sarà organizzato un adeguato impianto di illuminazione artificiale e neppure si individua un coerente piano del "verde" legato a precise convenzioni circa le opere di manutenzione. Si tratta di un progetto che frantuma ulteriormente la zona in ritagli e coriandoli di territorio, senza specifiche qualitative circa le caratteristiche dell'arredo urbano in merito del quale gran parte delle scelte saranno delegate a decisioni di cantiere improvvisate. Una vera e propria bomba a tempo.
Il rischio è gravissimo. Non solo vi è la possibilità di perdere forse l'ultima occasione di restituire dignità e decenza a tutta l'area della stazione della metropolitana di S. Leonardo ma di inserire un ulteriore elemento di scompenso che la faccia collassare in maniera definitiva, che distrugga quell'idea di quartiere a misura d'uomo portata avanti negli ultimi venticinque anni dagli abitanti del Gallaratese. Impegnamo il Consiglio di Zona e il Consiglio Comunale.
Gianni Negri
Le delibere approvate Ufficio di presidenza. Sono state approvate le richieste di patrocinio per l'uso della saletta del CdZ al Coordinamento genitori del C.S.E. e l'uso gratuito dell'Auditorium alla Scuola Media G. Negri. Respinta invece la richiesta del Movimento Raeliano Italiano per l'uso dell'Auditorium in modo gratuito. Concesso il patrocinio per la festa di fine anno scolastico delle scuole elementari del Circolo didattico Cilea e per la Sagra della Parrocchia San Giovanni in Trenno. Accettate le proposte dell'A.N.P.I. per la celebrazione del 25 Aprile.
Commissione Cultura e Sanità e Servizi Sociali. Approvata dopo una forte polemica non priva di strumentalisuri e di demagogia una delibera modificata, in merito alla richiesta da parte comunale del trasferimento della attuale Biblioteca di via Albenga in via Paravia, per fare più spazio all'attuale Consultorio Famigliare. In definitiva dopo la lunga discussione se ne ricava che l'attuale biblioteca di via Albenga potrà essere trasferita soltanto quando vi sarà una terza biblioteca in Zona. Approvate ma con tagli alle spese due delibere sulla attività del CTS. Concessa l'autorizzazione alla Associazione A.T.L.Ha per u-
sare una saletta del CdZ per incontri di formazione di volontari. Commissione Urbanistica Edilizia e Demanio. "Via Chiarelli, 2". È stata approvata una delibera che prevede vada istituita una zona di divieto di sosta-rimozione forzata davanti al passo carraio con catena, per garantire l'accesso ai mezzi di soccorso. "Carrozzella con pony al Parco di Trenno": è stato dato parere positivo alla richiesta. "Via De Chirico". E stata approvata la richiesta dei condomini per ottenere il rinnovo dell'autorizzazione per la manutenzione del verde nella medesima via. "Via Don Gnocchi". Approvata la richiesta avanzata dai condomini di via Don Gnocchi 25 ed il civico 3 di via Arosio, per impedire la sosta notturna e lo stazionamento di camion, fatte le opportune verifiche in merito alle esigenza della scuola materna ed elementare. "Pre-progetto per la Cascina Molino Dorino". Parere favorevole al pre-progetto di recupero della cascina. "Via Brocchi". Dopo due incontri con i residenti e i rappresentanti della scuola è stata approvata una proposta che prevede: - Chiusura in via sperimentale della via Brocchi in entrambi i sensi di marcia, mediante barriere mobili, al fine di non intralciare l'opera di eventuali mezzi di soccorso. L'accesso sarebbe consentito, eventualmente soltanto agli abitanti possessori di posto auto. Posizionamento di sbarra all'intersezione della via Brocchi in prossimità del civico n. 2 di via Chiarelli. Posizionamento di archetti che impediscano l'occupazione del marciapiede da parte di autovetture. Si ribadisce il carattere sperimentale di detti provvedimenti. Una volta effettuati, verrà verificata la situazione e nel caso persistano problemi relativamente alla sosta
dei residenti, si potrà prevedere la realizzazione di un congruo numero di posti auto da realizzarsi ai margini della via Omodeo.
"Passaggio pedonale via Quarenghi-Uruguay". L'annosa questione di avere un passaggio pedonale che da via Uruguay porti in via Quarenghi per recarsi alla stazione del metropolitana, dopo un incontro tra le parti interessate, C.E.P., Scuola elementare "Montessori" e i cittadini di via Uruguay si è trovata una soluzione, che se sarà accolta dal Comune potrebbe porre fine alla questione.
Commissione Sport. Concesso il patrocinio alla manifestazione "I giovani per i giovani" indetta dal "Lions Club" e dall'A.N.F.F.A.S.
Commissione scuola.
Approvati i fondi per il diritto allo studio per l'anno 1996-1997. Approvata la stampa per la seconda edizione del giornalino del Circolo didattico Cilea. "Destinazione ex scuola materna statale di via Cilea 148", si chiede che venga utilizzata per la realizzazione di un Centro Giovani e di un Centro Donna. "Riduzioni per uso precario locali scolastici". Sono state concesse le riduzioni del 50 e del 30% a quelle società sportive e non, che operano nei locali delle scuole della nostra Zona e previste nell'apposito elenco. "Patrocinio" della manifestazione Marciamaggio, organizzata dalla Scuola Media di via Ojetti.
"Barriere architettoniche". È stata approvata una delibera dove si chiede l'intervento comunale per abolire le barriere architettoniche nelle seguenti scuole elementari della nostra Zona: via Viscontini 7, via Silla 150, via Cilea 12, via Brocchi 5, via Dolci 5 e Scuola Media G. Negri. Sono stati poi affrontati problemi relativi alla refezione scolastica. M.T.
Il Consiglio comunale di Milano, la sera del 30 gennaio scorso, ha votato a larghissima maggioranza il piano parcheggi per il territorio comunale. La deliberazione n° 1159 riguarda due distinti argomenti:
a) la scelta delle aree pubbliche per realizzare, con soldi comunali e statali, parcheggi a rotazione di uso pubblico in corrispondenza con stazioni della Metropolitana (per la nostra zona i parcheggi di Molino Dorino e di S. Leonardo). b) l'indicazione delle aree di proprietà comunale che vengono messe a disposizione per realizzare box sotterranei da parte di proprietari di appartamenti, associati in cooperativa e con loro soldi, nell'ambito di 300 metri di percorso per arrivare al futuro parcheggio sotterraneo.
Per quanto riguarda i box la deliberazione è l'applicazione della legge statale n° 122 del 1989, detta legge Tognoli, che prevede che i Comuni ogni anno scelgano le aree da mettere a disposizione, in diritto di superficie, dei privati per soddisfare un fabbisogno arretrato di box di uso, appunto, privato, per liberare le strade e spesso anche i marciapiedi. La deliberazione comunale individua le aree, fissa il numero minimo di box da realizzare nonché il numero di piani del parcheggio in sottosuolo e, richiamando
l'art. 9 della legge 122/89, stabilisce che i proprietari di appartamenti interessati dovranno essere disponibili ad accettare il vincolo di pertinenza del costruendo box al proprio appartamento. Questo vincolo, che dovrà risultare nel rogito, renderà impossibile la successiva vendita del box separatamente dall'appartamento.
Nel corso della discussione in Consiglio comunale, da diverse parti, è stato giusta- , mente fatto rilevare che con questa interpretazione restrittiva della legge, non potranno soddisfare l'esigenza di ottenere un box, sia coloro che abitano in affitto, sia negozianti o professionisti che sono pure in affitto.. Il consiglio ha quindi votato anche un documento che, sollecitando modifiche della legge, impegna il Comune ad allargare il campo dei possibili partecipanti automaticamente, non appena sarà possibile, anche per queste aree.
Il Consiglio aveva inoltre votato quella stessa sera del 30 gennaio, un altro documento che invitava la Giunta a predisporre il bando di gara e la convenzione-tipo entro marzo. Tuttavia l'indizione delle elezioni amministrative per il 27 aprile hanno determinato lo scioglimento automatico del Consiglio comunale alla metà di marzo. Pertanto l'approvazione del bando e
della convenzione-tipo sarà compito della nuova amministrazione.
Per concludere forniamo i dati della deliberazione per quanto riguarda la Zona 19: via delle Ande - 150 box - tre piani; via Cechov - 120 boxdue piani; via Appennini 10370 box - un piano; via Cilea 1 - 150 box - due piani; via Betti-Ojetti - 100 box - due piani; via Aretusa Nord - 260 boxquattro piani; via PessanoCapecelatro - 140 box - due piani.
Sono occasioni importanti per dare attuazione a quel piano parcheggi e box che la Zona 19 aveva elaborato molti anni or sono con il fine di dare una risposta ad un problema reale, oggi certo più grave di allora, e nel contempo per sistemare il soprassuolo di uso pubblico in modo adeguato alle diverse località. L'auspicio d'obbligo è che il bando di gara fra cooperative e il testo della convenzione-tipo siano tali da consentire realizzazioni con prezzi contenuti per coloro che hanno effettivamente bisogno di un box, e che nel contempo sia possibile organizzare il soprassuolo per un uso effettivamente pubblico e non più assediato dalle auto in sosta. L'augurio infine è che la nuova amministrazione affronti rapidamente questa seconda fase con tempi di attuazione ragionevoli. emmeemme
aprile 1997 pagina 5 - milano 19
Il Comune ha deciso in quali località si costruiranno i box Deliberato il piano parcheggi
pagina 6 - milano 19 aprile 1997
I programmi dei Partiti di Zona per il rinnovo dei Consigli di Circoscrizione
prile, alle ore 21,00, presso l'Auditorium del centro civico in via Quarenghi, Aldo Fumagalli, candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra incontra i cittadini della Zona 19. Sarà questa una occasione importante per conoscere quali sono le idee e le proposte per la Zona 19 e la città da parte del nostro candidato.
Il programma del Partito Democratico della Sinistra
Quando si compila un programma elettorale per un C.d.Z. si rischia sempre di scrivere qualcosa che oscilla tra l'elenco della spesa ed il libro dei sogni. Presentare progetti precisi (e ce ne sono tanti) è sempre un po' frustrante, conoscendo i reali poteri di un C.d.Z. (molto limitati) e la macchina amministrativa del Comune di Milano (con tempi e procedure defatiganti e spesso scoraggianti). La percezione comune è quella che i problemi siano sempre gli stessi e che non si risolvano mai.
Fortunatamente, non è vero e guardando indietro ci rendiamo conto che molto lavoro è stato fatto, ma ciò che si realizza viene rapidamente catalogato e rimosso e l'attenzione si sposta sempre sulle necessità insoddisfatte. I problemi sono quelli della qualità della vita nelle periferie di un'area metropolitana e quindi problemi che, pur presentando aspetti di carattere generale si traducono sensibilmente in questioni di disagio e insicurezza sociale, incompletezza e "provvisorietà" degli assetti territoriali.
Abbiamo da affrontare un abbondante elenco di emergenze territoriali (San Siro, Figino, Trenno, Q.T.8, il completamento di quel grande progetto non ancora compiuto che è il Gallaratese) e ambientali (il nuovo inceneritore di Figino, il traffico sempre più massiccio in Zona e le sue conseguenze a livello di inquinamento e rumore) . Abbiamo la possibilità e il dovere di riorganizzare e potenziare il verde in Zona sia come elemento di riequilibrio ambientale che come elemento di servizio alla città che ne è fortemente carente. Abbiamo infine un lungo elenco di bisogni culturali e sociali insoddisfatti mentre avanzano rapidamente nuovi bisogni e la necessità di nuovi servizi sia alla persona che di ordine collettivo da affrontare anche in collaborazione col privato sociale, le associazioni, i gruppi di volontariato.
Non entriamo nel merito dei punti specifici del programma presentato dal PDS, questo è comunque il nostro riferimento e il nostro impegno per la prossima legislatura. L'aspetto che ci preme maggiormente evidenziare è che, questa volta, esiste la concreta occasione per ridefinire e potenziare il ruolo delle Istituzioni, essendo ormai improrogabile l'avvio di un reale decentramento amministrativo che porti alla istituzione delle Municipalità.
Sarà nostro impegno, in questo ambito, affrontare e risolvere la questione della efficacia e della operatività delle decisioni affinché non si assista più al fenomeno dell'invecchiamento dei problemi prima che questi vengano risolti. Comunque, è bene ricordarlo, è buona tradizione dei Consigli di Zona l'essere sempre a fianco dei cittadini, "in trincea" nei confronti di qualsiasi Giunta Comunale. Ferruccio Frontini
Ostelio Poletto
Radaelli
Daniela
Cogliamo l'occasione per far sapere a tutti i lettori di Milano 19 che il giorno 11 a-
Elezioni amministrative 1997
stituzione e alle varie forme di criminalità che turbano le periferie. Offrire alla Zona quegli spettacoli che, oltre a dare aggregazione ne permettono la crescita culturale e sostenere l'attività dei CTS, auspicandone l'integrazione con gli altri servizi presenti sul territorio.
Il giorno 17 aprile, alle ore 21, presso il "Giardino aperto" della Coop Labriola, in via Falck 49, il candidato al Consiglio Comunale, Valter Molinaro, terrà un incontro con gli elettori sui problemi della zona.
Il messaggio più importante sta però in questo invito: partecipate e siate soggetti attivi della nostra politica zonale. Grazia Poletti
Il programma del Partito Popolare Italiano
La politica è servizio e deve quindi farsi carico delle attese delle persone, dei gruppi sociali, in un quadro generale di "bene comune". Purtroppo le Zone hanno ancora poteri molto limitati, quindi bisognerà fin da subito attivarsi perché abbia luogo un effettivo decentramento amministrativo, con il trasferimento alle Zone non solo di più ampie deleghe, ma di specifiche attribuzioni, in vista della costituzione delle municipalità.
Il cittadino deve essere facilitato nei suoi rapporti con la pubblica amministrazione e avere quindi la possibilità di essere rapidamente informato delle attività e iniziative del CdZ.
Il Volontariato e l'Associazionismo devono essere facilitati nella loro attività promozionale di cultura, socializzazione e partecipazione. L'ambiente non è una risorsa inesauribile: impegno ad ottenere sicure garanzie rispetto al nuovo impianto di termodistruzione AMSA di Figino e richiesta di un tracciato alternativo, a distanza dalle zone residenziali, dell'elettrodotto ENEL da 220 KV, che attraversa la zona.
Esigere dal Comune l'elaborazione di un aggiornamento del censimento delle proprietà demaniali, per poter progettare un piano di recupero e riuso delle stesse per fini sociali, aggregativi, culturali e di potenziamento delle strutture sanitario-assistenziali. Attuare i progetti viabilistici, approvati dal CdZ uscente, per ridurre i flussi di traffico (dirottando il traffico verso gli assi storici di penetrazione, costituiti dalle vie Gallarate/Novara; rendere esecutivo il progetto del nodo di interscambio Molino Dorino) e per un miglior collegamento viabilistico tra i diversi quartieri.
Controllare che il finanziamento di ventuno miliardi che la Regione Lombardia ha dato allo IACP (ALER) ai primi di marzo per il risanamento del Quartiere San Siro sia prontamente speso per gli interventi di recupero edilizio e impegnarsi affinché tutta la zona degradata possa avere la manutenzione da anni auspicata. Rimuovere le cause di degrado sociale e ambientale è favorire la civile convivenza fra gli abitanti della Circoscrizione.
Oltre ad attendere ad aspetti di carattere preventivo, occorre sollecitare gli organi preposti ad adottare quegli strumenti che possono garantire la sicurezza dei cittadini, creando deterrenti allo spaccio di droga, alla pro-
stenziali, e quindi: - uso sociale delle numerose strutture pubbliche libere - apertura di nuovi micro-nido per far fronte alla domanda - creazione di un centro culturale sociale a S. Siro per giovani e anziani, e di una nuova biblioteca in via Paravia.
Vanno costruite iniziative concrete per il lavoro, come affidare la manutenzione del verde a cooperative di giovani.
Per il decentramento e la partecipazione popolare proponiamo: 1) costituzione delle commissioni S. Siro e Q.T.8; 2) pubblicizzazione intensa delle attività del Consiglio di Circoscrizione; 3) attribuzione di poteri effettivi, mezzi economici adeguati e personale sufficiente alle Zone.
Circoli Luglio '60 di Trenno Quarto Stato del Gallaratese Antonio Gramsci di S. Siro
Il programma di Rifondazione Comunista
Rifondazione Comunista offre agli elettori un programma positivo e costruttivo, nato dal confronto aperto con associazioni, cittadini, forze politiche e sociali. A differenza di tutti gli altri partiti che hanno già governato male o inadeguatamente la Zona, noi ci battiamo per un'alternativa forte al degrado sociale, economico e ambientale. Proporremo gli obiettivi programmati in forma di delibere finché non verranno attuate.
Ma le profonde trasformazioni sociali e democratiche oggi necessarie sono impossibili senza la lotta, l'impegno diretto, la partecipazione democratica appassionata e intelligente dei lavoratori, dei cittadini, dei giovani, delle donne, dei pensionati, di chi subisce lo sviluppo distorto e caotico della città prodotto dalle forze spontanee ed irrazionali del libero mercato capitalistico (e di Tangentopoli).
Programmazione democratica del territorio e politica della casa: i cittadini devono essere protagonisti delle scelte urbanistiche. Vanno recuperati gli standard a verde attrezzato e fruibile dalla cittadinanza. Occorre una risposta alle esigenze di case dei giovani (aree dismesse). Le risorse finanziarie derivanti dalla vendita delle case IACP vanno reinvestite prioritariamente nella manutenzione (e installazione di ascensori e impianti a norma) delle case popolari esistenti in Zona (Gallaratese e S. Siro). Diciamo no agli aumenti degli affitti, difendiamo il diritto di abitazione per chi non vuole o non può acquistare la casa IACP.
Vi sono alcune priorità. 1) Gallaratese: sistemazione stazione MM S. Leonardo; destinazione del cubo di via BettiCechov per i giovai; risanamento dell'area Rotonda di via Terzaghi; recupero area via Dedalo (Credito Italiano); riutilizzo dell'ex chiesa di via Checov. 2) Q.T.8: recupero della ex sede circoscrizionale (via Pogatsching), della rotonda di via Terzaghi, e sistemazione del Monte Stella. 3) Trenno: soluzione dei problemi parcheggio e viabilità.
Difesa della salute pubblica: va impedito con ogni mezzo il raddoppio del vecchio ed inquinante impianto inceneritore di Figino.
Viabilità: va posto un freno al traffico eccessivo che affligge la Zona.
Servizi sociali, culturali, assistenziali, lavoro: non è più rinviabile un deciso potenziamento dei servizi sociali, assi-
di non sapere o non voler riconoscere quali sono le esigenze fondamentali della nostra periferia urbana. Con questo spirito i socialisti saranno attenti nell'individuare proposte e strumenti non solo per la nuova variante del Gallaratese, ma per tutti i quartieri come S. Siro ove vi è un grave problema di vivibilità, sicurezza e di concreto recupero degli edifici IACP, Figino con i problemi dell'inceneritore e la sua riqualificazione edilizia, Trenno per la sua salvaguardia; il tutto che tenga conto della complessa e variegata realtà della nostra Zona sostenuti da elementi concreti e realistici, piuttosto che da spinte emotive spesso demagogiche se non interessate.
Il Consiglio di Zona dovrà innanzitutto effettuare una ricognizione dei servizi esistenti e dei reali bisogni dei cittadini con un programma a breve e medio termine per nuove strutture sulle quali sviluppare un forte impegno nei confronti dell'Amministrazione centrale affinché si realizzi una vera e propria rete, senza sovrapposizioni, che sia adeguata alle esigenze dei cittadini.
Per avere il programma dettagliato dei "Socialisti Italiani Uniti" per la Zona 19 i cittadini possono rivolgersi al Centro Iniziative Sociali "Sandro Pertini" di via Uruguay 11/2 - Tel. 30.87.479.
Programma dei Socialisti Italiani
Uniti
Alle elezioni amministrative del 27 aprile i socialisti si presentano sotto il simbolo "Socialisti Italiani Uniti". Per il Comune di Milano sarà candidato a Sindaco il giornalista Giorgio Santerini mentre nella Zona 19 la lista sarà guidata dal Consigliere uscente Antonio Concina. Questo impegno unitario di tutti i socialisti nelle elezioni amministrative rappresenta il ritorno, a testa alta, di una forza politica di antica tradizione e cultura riformista che vuole concorrere al governo della città; con questo spirito i socialisti chiederanno il voto dei milanesi.
In oltre vent'anni di attività del Consiglio di Zona 19 i socialisti anno segnato una presenza importante e decisiva contribuendo con le altre forze politiche ed i cittadini a realizzare migliori condizioni di vita; ciò è avvenuto con le lotte, le proposte e la capacità progettuale che il Comitato di Quartiere prima ed il Consiglio di Zona poi, hanno saputo esprimere in una stagione ove era importante difendere il territorio e far diventare la periferia città.
Alcuni risultati sono stati raggiunti, ma molto è ancora da fare. Oggi i CdZ possono riprendere la loro capacità propulsiva solo se verranno dotati di reali poteri decisionali e di gestione. Questa è una questione fondamentale senza la quale il decentramento continuerà ad essere una formula vuota priva di contenuti. Nel governo del territorio è necessario un forte impegno da portare avanti con chiarezza ed efficacia tenendo ben presente la differenza fra una legittima rivendicazione particolare e di parte ed una visione strategica di importanti questioni a livello urbano, quali il verde, la viabilità ed i servizi mancanti. Per i primi occorre attenzione e disponibilità, per i secondi, di più largo interesse collettivo, occorre lucidità e chiarezza nell'individuare programmi, strumenti e risorse per una loro realizzazione. Bisogna incalzare e fornire la necessaria collaborazione all'Amministrazione Comunale che ha dimostrato in molti casi
- realizzazione di un nuovo Piano Regolatore per il Gallaratese sulla base del documento presentato ai cittadini negli scorsi mesi e già in discussione presso il Consiglio di Zona (documento che anche Milano 19 ha pubblicato scatenando un nutrito dibattito sul giornale);
- elaborare un piano complessivo per il Quartiere San Siro insieme agli abitanti che definisca gli interventi di recupero prioritari, nuovi servizi e ispirato ad una migliore qualità ambientale;
- varare il Piano d'Area per Trenno-Figino-aree del Parco Sud, valorizzando il patrimonio agricolo e a parco (con la costituzione del Parco Ovest) nonché tutelando gli Ippodromi e le Piste di allenamento da interventi di carattere speculativo, recuperando Figino secondo il piano proposto da Officina Ecologica, effettuando una valutazione d'impatto ambientale alla luce degli interventi tecnologici previsti (nuovo forno di via Silla, depuratore consortile)
- soluzione dei problemi viabilistici ed ambientali legati ai nuovi padiglioni fieristici del Portello e riavvio della discussione sul trasferimento del vecchio quartiere fieristico e del riutilizzo dell'area ad uso non terziario-commerciale come previsto dall'accordo programmatico del 1994;
- aprire sempre più spazi di democrazia e partecipazione dei cittadini attraverso opportune modifiche al regolamento del Consiglio di Zona e contestualmente agli interventi per ottenere entro il 2000 la riforma del decentramento con maggiori poteri alle Zone, senza peraltro diminuirne il numero.
Programma dei Verdi
Come è ormai tradizione, il prossimo 27 aprile la lista "Verdi Zona 19" candida sotto il proprio simbolo numerosi indipendenti provenienti dall'associazionismo di Zona (Diciannoverde, Lega Ambiente, Volontariato cattolico, Consumo critico e Commercio equo e solidale, ACLI), dai Comitati di quartiere Comitato BorsaFalck, via San Giusto, Trenno), nonché militanti della Rete (che non presenterà una propria lista autonoma in Zona).
La necessità di essere brevi e la nostra avversione alle promesse miracolistiche tipiche delle campagne elettorali ci portano ad evitare la solita "lista della spesa" e ad individuare 5 temi di fondo che caratterizzeranno il nostro lavoro nei prossimi 4 anni:
Queste le idee a cui ci rifacciamo a cui aggiungere l'impegno a portare avanti quello che in dieci anni di storia i gruppi ambientalisti hanno fatto al fianco dei cittadini della Zona (vedi ad esempio Giardino Pertini o area BorsaFalck) così come proseguire nel lavoro di raccordo e di iniziativa comune tra le associazioni e le realtà del volontariato presenti in Zona 19. Un ultimo impegno sarà quello di ridare alla Zona una maggioranza di centro-sinistra, in cui ci sentiamo di poter rappresentare la voce dei cittadini come sempre abbiamo fatto, tenendo ben presente che tale maggioranza non potrà e non dovrà escludere Rifondazione Comunista, forza necessaria per amministrare la Zona 19 con criteri di democraticità, trasparenza e partecipazione e ispirandosi ai valori della tutela ambientale, dello sviluppo sostenibile e della solidarietà.
Brevi di Zona
Morto l'uomo che si era appiccato il fuoco
L'uomo che si era dato fuoco al Monte Stella è deceduto il 7 marzo scorso.
Rapinato in via Cilea
Un portavalori di una ditta orafa di Verona, abitante in via Cilea 56, è stato rapinato da due banditi armati di pistola, che hanno portato via i due borsoni contenenti gioielli. Il fatto è accaduto il 12 marzo mattina mentre il portavalori usciva di casa.
Presi spacciatori di droga
Sono stati arrestati cinque occupanti abusivi delle case IACP di via Civitali 30, colti dagli agenti del Commissariato San Siro mentre preparavano dosi di eroina. I cinque, 4 extracomunitari e una ragazza milanese, erano noti nel quartiere per lo spaccio nelle vie attorno a piazza Selinunte.
Investita da un'auto
La signora Carla Abejan di 70 anni, abitante in via Ugo Setti 38, è stata investita da un'auto domenica mattina 16 marzo, mentre attraversava la strada con il proprio cane. Malgrado i soccorsi è deceduta mentre veniva accompagnata in autoambulanza all'Ospedale San Carlo.
aprile 1997
La festa internazionale del la donna è diventata un appuntamento fisso per il Comitato Soci di Bonola e quest'anno è stato presentato il 9 marzo, presso l'auditorium del Centro Civico di via Quarenghi 21, in collaborazione con il gruppo di ricerca e canto popolare dell'Associazione culturale "Il Cortile" di Nova Milanese, lo spettacolo "Pianeta Donna" che, attraverso il canto popolare, ha ripercorso le tappe dell'emancipazione femminile dall'inizio del secolo fino ai giorni nostri.
Le canzoni proposte nella prima parte dello spettacolo, assieme alla voce recitante che le introduceva e faceva da filo conduttore, hanno toccato vari aspetti della condizione femminile, dall'inferiorità rispetto all'uomo al lavoro nei campi o in filanda e alle battaglie femminili del dopoguerra, nei quali si sono riconosciute molte delle donne presenti.
Nella seconda parte, invece, sono state proposte musiche popolari italiane e stra-. niere, anch'esse molto apprezzate dal pubblico che ha
Uno spettacolo tutto al femminile a base di poesie e sketch, giochi cooperativi e danze popolari, è stato offerto dal Centro Territoriale Sociale, di via Lampugnano 145, a tutte le donne in occasione dell'annuale ricorrenza dell'8 marzo.
In presenza di un pubblico prevalentemente femminile per l'appunto, il programma è stato iniziato dal noto gruppo Il Salotto della Poesia che ha dato lettura di testi inneggianti alla figura femminile e gratificanti per la sua immagine, ma anche, e ciò per un innato e insopprimibile senso della realtà, con temi inerenti le problematiche esistenziali del mondo donna.
Un
La redazione di Milano 19 informa che è attualmente in corso una campagna promozionale nei caseggiati del Q.T.8 al fine di diffondere e far conoscere maggiormente la propria testata.
Ogni mese, verranno consegnate ed incasellate diverse copie omaggio con allegata una lettera per presentare e spiegare questa iniziativa che ha l'obbiettivo di coinvolgere attivamente i residenti nella vita quotidiana del proprio quartiere informandoli sugli avvenimenti e sulle opportunità di incontro offerte dalle associazioni libere della nostra Zona, curiosità e fatti di cronaca che difficilmente si riesce a far conoscere attraverso semplici volantini o passaparola. A questo scopo, chiunque lo desiderasse, può scrivere le proprie opinioni, considerazioni e segnalazioni da pubblicare su Milano 19. Per questo abbiamo individuato due punti di raccolta
riempito l'Auditorium ed è stato salutato come "il più bel pubblico di Milano" dall'altra conduttrice dello spettacolo, la signora Mariuccia Elli. Durante l'intervallo Fulvio Bella, coordinatore delle attività sociali di Coop Lombardia, ha ricordato come la festa della donna, festa internazionale come il Primo Maggio, sia nata da un fatto tragico e abbia prodotto tante battaglie per l'emancipazione femminile, alcune perdenti ma altre, fortunatamente, vincenti e che quindi non deve diventare una festa qualunque. Il ricordo delle 98 operaie morte l'8 marzo 1908 deve invece dare alle donne la forza di lottare per raggiungere, pur nella diversità biologica, pari diritti rispetto all'uomo e la coscienza di vivere il loro ruolo di donna all'interno della società non solo l'8 marzo, ma bensì 365 giorni all'anno. Per il Comitato Soci
Ipercoop Bonola
Andrea Cajani
Nella foto: l'esibizione degli artisti
In via del tutto eccezionale è stata consentita la partecipazione di un poeta con un testo però quanto mai in armonia con lo spirito ovvero con una poesia ispirata dalla moglie!
A cura delle simpatiche animatrici del CTS si sono poi svolti i giochi cooperativi, mentre i conduttori dei frequentatissimi corsi di danze popolari hanno offerto un saggio di queste danze folkloristiche dalla innegabile forza aggregazionale. Al termine un fugace buffet offerto dal Centro Commerciale Bonola. E scusate se è poco.
Edy
nel Q.T.8 ove potete consegnare le vostre lettere entro il giorno 10 di ogni mese perché possano essere inserite nel numero successivo del giornale: 1, latteria Caloni Daniele, presso il Mercatino Comunale di via Isernia; 2, La Gelateria, nei giardinetti di Piazza Stuparich, angolo via Bertinoro.
Sin d'ora ringraziamo per la cortesia che ci hanno dimostrato i gestori di questi due "punti raccolta" assolvendo ad un servizio comodo e gratuito che riusciamo così ad offrirvi venendo incontro anche a coloro che sono impossibilitati a raggiungere la nostra redazione di via Appennini. Vi ricordiamo che per qualsiasi informazione potete contattare la redazione al seguente numero: 3539458, oppure chiamare il 324985 per nuovi abbonamenti, rinnovi o collaborazioni.
C.E.
Il parere del medico La video-dipendenza
La televisione è potenzialmente mezzo utile per stimolare le capacità di apprendimento, tuttavia un eccesso di questa può avere un'influenza negativa sullo sviluppo psicologico del bambino.
Da analisi statistiche è dimostrato che il massimo consumo della televisione avviene tra gli 8 ed i 14 anni, con un picco tra gli 11 e i 13, con una media di ascolto di circa 2 ore al giorno con una prevalenza del sesso maschile.
Dopo i 14 anni diventa preponderante l'interesse per altre attività (studio, sport e diverse occasioni di cultura) con notevole calo dell'uso della TV.
La TV emette radiazioni potenzialmente pericolose se osservata da distanza ravvicinata mentre è dimostrato che non è dannosa per l'apparato visivo che riceve stimolazioni nelle capacità di coordinazione e di movimento. Sicuramente favorisce la sedentarietà e se accesa durante i pasti può provocare alterazioni dei processi digestivi.
Un'interessante indagine
ha rilevato la scarsa capacità dei bambini di selezionare i programmi televisivi al punto che oltre la metà degli intervistati ammette di non spegnere il televisore neanche se il programma non è gradito e di provare ansie difficilmente rimovibili di fronte ad un film violento o raccapricciante.
Si può con buon senso sconsigliare l'uso della TV come baby-sitter elettronica, e i genitori devono partecipare attivamente alla visione con commenti ed osservazioni. In questo modo la televisione non è negativa, soprattutto se filtrata su specifici programmi, ma lo diventa quando favorisce in famiglia la pigrizia educativa e disgrega la vita sociale conducendo all'isolamento del bambino. Serie preoccupazioni debbono emergere quando la televisione e/o l'utilizzo di videogiochi divengono sostitutivi della normale socialità del bambino che finisce col rifiutare il gruppo a cui appartiene.
pagina 7 - milano 19
Si è svolta dall'8 al 28 marzo presso la Biblioteca Rionale Gallaratese di via Quarenghi 21, la mostra di Elvi Maccari: "L'archivio della memoria". Una esposizione di quadri composti da vari oggetti come: pupazzetti, bamboline, spille, medaglie, giochi rotti di bambini e molti altri oggetti che si ritrovano in ogni casa. Sono quadri di raffinata fattura e di una intensa forza visiva, anche se possono lasciare il visitatore perplesso, abituato a visioni più tradizionali della pittura.
Importante per capire ciò che l'artista vuole esprimere e tramandarci e l'intento della
CENTRO COMMERCIALE BONOLA
Tel. 02/33.400.173 - Milano
Fotografia
Esame della vista
Lenti a contatto
Occhiali da sole
Esame dell'udito
Sviluppo e stampa in un'ora Fototessere in tre minuti
LAVAGGIO - DINFEZIONE Ä - CONFEZIONE IS MATERASSI o‘1Nc' 9 e\ DI LANA ARTIGIANALI 5Ä9 ANCHE CON ,10
RETI E MATERASSI ENNEREV
Parrucchiera signora
p.zza Selinunte 3 (ang. Morgantini) tel. 40.76.470
Una frizione omaggio Prezzi comprensivi (solo su appuntamento esclusa settimana di Natale) Permanente, taglio, piega L. 53.000 Tinta, taglio, piega L. 40.000
sua opera. "L'archivio della memoria", dice la Maccari, è un'arte dolce e morbida sull'onda dei ricordi. In seguito ho avvertito la necessità di andare oltre ed ho rovesciato il concetto. Prima il ricordo scaturiva dall'oggetto riciclato, ora invece viene programmato: una bilia o un pupazzetto rotto, recuperati dai giochi del bambino, saranno i ricordi dell'adulto di domani.
Nasce così la Babyart: l'infanzia travolta e mortificata in un mondo di adulti, cerca il suo spazio.
Nella foto uno dei quadri esposti
Ciclo film italiani
Organizzato dal Circolo culturale C. Perini e dall'Ufficio cinema del Comune di Milano, presso il cinema d'Essai Sempione, via Pacinotti 6, nel mese di aprile verranno proiettati i seguenti film:
NOVITA' BAGNO
ARREDAMENTI COMPLETI PER BAGNO ANCHE PERSONALIZZATI SU
Box e tende doccia, oggettistica accessori ad incollaggio Prestigiosi tappeti firmati Pierre Cardin per bagni salotti e camerette
Accurati lavori di ristrutturazione
MILANO - Via Albani, 11 - Tel. 49.86.440
ORARIO: 9,30/12,30 -16/19,30 chiuso lunedì mattina
Lunedì 14zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA -aprile, "The Rock" di Michael Bay; lunedì
21 aprile, "I racconti del cuscino" di Peter Greenaway; lunedì 28 aprile, "Indipendence day" di Roland Emmerich; Lunedì 5 maggio, "Oltre Rangoon" di John Boorman; lunedì 12 maggio "Fratelli" di Abel Ferrara. L'inizio degli spettacoli è alle ore 21,15; l'ingresso costa lire 5.000.
IL TUO OTTICO NEL L. L. L. L. L. L. L. 1.000 2/3.000 2.000 15.000 16.000 13.000 22.000 Shampoo Lozione Crema
corta Taglio Tinta
Pianeta Donna
Piega bigodini Fono
L.
di OPPIONI
MISURA
p1-1-1%0
ORTOPEDICO
(3 &*,
1' 10
\\,y0o..
5 O MOLLEGGIO SIP \,0
‘'11 ga
a
'
L'archivio della memoria " • •
Dott. Marco Nedbal Pediatra Ospedaliero
t.m.
Dalla Donna alla Donna
nuovo servizio per il QT8
Il contributo dello Stato alla ricostruzione
Alla caduta del fascismo e della fine della seconda guerra mondiale, si apre in Italia una stagione di intenso rinnovamento e di forte rilancio dell'iniziativa economica e produttiva, segnata da notevoli contrapposizioni di carattere politico, ideologico e sociale fra i diversi gruppi che avevano guidato la lotta al nazifascismo fino alla Liberazione e alla tumultuosa stagione costituente.
Le Cooperative per la casa in Lombardia dal 1886
A cura di Marco Tadini zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Quinta puntata
culazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura gli opportuni controlli, il carattere, le finalità". E sulla base di queste motivazioni che nei primi mesi del 1947 vengono introdotte alcune importanti e utili agevolazioni a favorire la cooperazione di abitazione. In questo clima riprendono peso e vigore le cooperative, dopo la lunga parentesi del ventennio fascista, ed in particolare quelle della Lega delle Cooperative che vede le proprie associa-
PARTE(bIP ÄCSIE COOPERAZIONE CASA A MINOR COSTO
trastanti interventi contro la cooperazione attraverso l'utilizzazione della vetusta argomentazione, quasi un pregiudizio ormai, che definisce la cooperazione come un settore sostanzialmente "assistito" dal pubblico.
Fu principalmente a seguito di questo atteggiamento che non si poté cogliere l'elemento certo più importante dell'iniziativa va, ovvero l'annosa questione del sostegno finanziario. La richiesta di costituire un Istituto di credito autonomo per la cooperazione, strumento assai importante proprio per lo cooperativo di abitazione, non fu approvata. Venne bensì istituita una sezione speciale per il credito cooperativo presso la Banca Nazionale del Lavoro.
La stretta creditizia del Governo, invece, ebbe conseguenza quantitativamente rilevanti, senza peraltro essere selettiva rispetto alle attività economiche e produttive che si andavano riavviando. Al declino degli investimenti si accompagnò il regresso industriale, destinata a riprendersi solo con il 1949.
edilizio privato, ridotto solo ad un massimo del 10% di tutto l'incremento edilizio programmabile nell'arco di dieci anni, si aveva un altro effetto. Il Piano di Zona si rivelava uno strumento potenzialmente efficace per contrastare la speculazione privata sul le aree e contenere la rendita fondiaria.
I PEEP avrebbero dovuto rappresentare lo strumento essenziale per governare l'immenso sviluppo dell'edilizia abitativa che si prevedeva e si è realizzata negli anni Sessanta e in quelli successivi. Invece il
per soddisfare una sempre crescente domanda di alloggi.
Dal 1879, quando fu costituita a Milano la Società Cooperativa Edificatrice Abitazione Operaio, coesistono Cooperative a proprietà indivisa, che mantengono la proprietà diretta del patrimonio immobiliare, e Cooperative a proprietà individuale, i cui appartamenti sono assegnati ai soci in proprietà. L'ALCAB (Associazione Lombarda Cooperative di Abitazione) è stata costituita nel 1973. Riunisce le cooperative di abitazione e i loro consorzi,
to annuo complessivo delle cooperative aderenti è di oltre 400 miliardi di lire, con una redditività consolidata di circa 15 miliardi annui. Il patrimonio complessivo edificato dalle Cooperative aderenti all'ALCAB a tutto il 1991 era di circa 53.600 alloggi di cui 27.400 a proprietà divisa e 26.200 a proprietà indivisa. In Lombardia dal 1981 al 1991 sono stato edificato 306.470 abitazioni, di cui 256.000 effettivamente occupate. (fine)
Una fase caratterizzata da immediate e impellenti emergenze: sgombrare le macerie e ricostruire fabbricati rurali; riparare i danni subiti dalle coltivazioni, riaprire al traffico le vie di comunicazione, garantire l'approvigionamento di carburanti e generi di prima necessità, ricostruire abitazioni ed edifici pubblici. A questa opera la cooperazione, e particolarmente quella di abitazione, partecipa in misura assai significativa, in ciò favorita da una serie di iniziative legislative volte a favorire e a sviluppare il suo ruolo, ma anche iniziative specifiche.
E utile ricordare il valore che assume in tale contesto l'approvazione dell'art. 45 della Costituzione che sottolinea come: "la Repubblica riconosce il valore sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di spe-
te aumentare a ritmi sorprendenti.
Nel duro clima della guerra fredda, che produce divisioni e fratture all'interno del movimento cooperativo - prima con la separazione della Confederazione Cooperative Italiane di ispirazione cattolica, poi con le frizioni con socialdemocratici e repubblicani impegnati su posizioni "atlantiste" - queste riesce a cogliere positivi risultati con l'elaborazione dell'impianto normativo di disciplina sulla cooperazione - il cui più significativo artefice rimane Alberto Basevi, uno dei più prestigiosi rappresentativi del cooperativismo prefascista, che darà il nome alla legge. Non mancarono, tuttavia, anche in queste fase, dubbi, incertezze e contraccolpi; soprattutto da parte della scuola degli economisti di origine liberista vennero più volte con-
La
legge 167 e il boom delle cooperative di abitazione
In realtà la nascita, e se si vuole, il boom delle cooperative di abitazione si verifica di fatto, con il varo della legge 167 del 1962 e, soprattutto, con la sua applicazione negli anni '70. Introdotto dalla legge, grande importanza viene ad assumere lo strumento rappresentativo dal Piano per l'edilizia economica e popolare (PEEP). Secondo autorevoli giudizi con tale strumento si segnava il punto più alto delle conquiste democratiche per il controllo delle sviluppo urbanistico del territorio nazionale. Il Peep consente di utilizzare lo strumento dell'esproprio per fare in mode che i comuni potessero far conto su un loro patrimonio d i suoli urbani sui quali edificare alloggi popolari destinati a ceti sociali non in grado di accedere liberamente al mercato immobiliare, diciamo così "classico". Una volta effettuati gli espropri, i comuni possono cederli a cooperative o agli istituti Autonomi case popolari (IACP) per realizzazioni a un costo contenuto e, comunque, contrattabile con le con le stesse amministrazioni comunali. Dunque una grande occasione per soddisfare la domanda abitativa di larga parte della collettività urbana.
Inoltre, poiché il PEEP, con lo sue articolazioni (i Piani di Zona), consentiva di limitare fortemente lo sviluppo
boom dell'attività costruttiva è avvenuto nella maniera "spontanea" e disordinata che tutti conosciamo, nella sostanziale latitanza della pubblica amministrazione, mentre particolari ed irripetibili condizioni dell'economia nazionale consentivano ad un crescente numero di famiglie di accedere alla proprietà di alloggi in condizioni di "mercato", cioè senza una diretta partecipazione dello Stato nei meccanismi della produzione edilizia. Fatte salve alcune specifiche situazioni locali, l'assoluta prevalenza dell'iniziativa privata rispetto al regime pubblicistico dei PEEP si è prolungato per circa 15 anni dopo l'approvazione della legge 167 del 1962.
Le Cooperative di abitazione in Lombardia
Il movimento delle Cooperative di abitazione ha, in Lombardia, caratteristiche particolari. Nel corso degli anni vi sono confluiti i risparmi e le risorse economiche accumulate dai ceti lavoratori, che in esso hanno identificato uno strumento organizzativo affidabile
operanti in Lombardia. L'AIcab ha sede in Milano e aderisce alla Lega Nazionale Cooperative e Mutue e all'Associazione Nazionale Cooperative di Abitazione (ANCAB). Promuove iniziative di carattere politico e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, al fine di creare condizioni che consentano di attuare programmi residenziali di vario tipo, ma sempre convenienti e di alto livello qualitativo.
Importante è inoltre il coordinamento fra le realizzazioni delle cooperative e la politica urbanistica della città, in costante contatto con gli Enti Locali. L'ALCAB assiste gli enti associati dal punto di vista amministrativo, aziendale, tecnico e finanziario, attraverso gli specifici uffici. Di particolare importanza è l'attività in campo finanziario: I'ALCAB opera infatti per reperire, per i propri associati, finanzia menti a basso costo, per organizzare la raccolta di risparmio sociale e indirizzarlo verso iniziative programmate, per curare particolari convenzioni e pratiche amministrative. Le Cooperative aderenti sono 374, i soci sono oltre 160 mila. Il fattura-
Nella prima foto, un manifesto degli anni '70. Nella seconda: cooperatori al XXII Congresso Nazionale svoltosi a Milano dal 18 al 22 giugno del 1952. Nella terza, un momento delle iniziative dei cooperatori della distribuzione negli anni '70.
Programma Soci Coop
Nel 1997 il Comitato Soci Coop proseguirà la propria attività verso il mondo della scuola, del volontariato sociale ed ambientale, del tempo libero, della cultura e dello sport, in stretto rapporto con le realtà operanti nel territorio.
Tra le molte iniziative programmate in particolare segnaliamo:
Mostra dedicata al tema degli imballaggi, in collaborazione con il Centro Commerciale Bonola.
Conferenze sul tema dell'educazione al consumo e dell'inquinamento domestico, in collaborazione con la Cooperativa Labriola.
Concorso "Libro Gioco" in collaborazione con la Biblioteca rionale.
Visite guidate a mostre e località.
Animazione nelle scuole.
Mostra sul tema "Burkina Fuso", in collaborazione con la scuola Casati. Gita sociale.
"Anteprima Scala" concerto lirico-vocale.
r • CoutxrAtive ' i Ianivailia ,b1 -0.14 • XIII77TT/11,111A71 O N R'
Corasorno raion Molano lega nazionale cooperative e mutue MILANO ENERGIA sii - TERMOGESTIONI Via Lucilio Gaio, 5 - 20151 Milano Tel. 02/3087128-3086889-3087163 - Telefax 02/3087481 rnoeneigio pagina 8 - milano 19 aprile 1997
La Torrazza Cooperativa Edilizia
Un ricordo-racconto dedicato al 25 Aprile 1945 Voglia di pace
La cooperativa "La Torrazza" è stata costituita nel 1981 da un gruppo di cittadini, già impegnati socialmente e politicamente, sulla base di una valutazione dei problemi del Quartiere Gallaratese, evidenziati dal Piano Particolareggiato frutto delle lotte degli abitanti organizzati. Sono problemi di servizi, di viabilità, di scuole, di riqualificazione ambientale, problemi che riguardano la qualità della vita e, più in prospettiva, il problema della casa per i giovani.
Grandi sono le attese dei cittadini e l'Ente locale ha grosse difficoltà ad affrontare i problemi. Occorre quindi darsi da fare per avere almeno delle risposte parziali, ed ecco che nasce l'idea di riunirsi in cooperativa e si decide, in attesa di di affrontare il problema delle case, di farsi carico dei problemi relativi al traffico e alla sistemazione del soprassuolo con la costruzione di comparti di autobox.
La Torrazza nasce quindi per dare soluzioni ai problemi concreti ed immediati. Radicata nella realtà territoriale, nasce come cooperativa mista, cioè a proprietà divisa e indivisa e, contando sul volontariato, riesce con l'autofinanziamento delle attività a costituire un proprio patrimonio.
Gli obiettivi sono chiari: agire nell'interesse della collettività, fornendo ai soci un "prodotto" di alta qualità al
re in superficie spazi a verde per attività sociali, per far giocare i bambini, per far incontrare gli anziani": questo è stato l'imperativo a cui si sono ispirati i soci fondatori. La prima realizzazione edilizia della cooperativa è stata fatta negli anni 198687: la costruzione di 88 autobox, un motobox e in via Ci-
Nel 1995 iniziano i lavori per costruire 30 appartamenti in via Ippodromo che vengono assegnati nel febbraio del 1997 ed in questo stabile si trasferisce la sede della cooperativa.
Strumento fondamentale di informazione per i soci sulle attività edilizie e sociali della cooperativa, è il giorna-
All'Adriana era morta la mamma da poco. Poverina, l'aveva trovata riversa sulla sedia, ed era scesa giù, al piano di sotto, dalla signora Banfi, ad avvertirla. Era la fine dell'aprile '45. La guerra era finita, finalmente, da pochi giorni. Si parlava di piazzale Loreto, ma nemmeno troppo: restava ancora la paura, che aveva cucito le bocche per tanti anni.
E non c'era più pericolo ad andare in giro? Chi sa: troppo avevamo rischiato, sembrava impossibile spostarsi in libertà, in sicurezza.
sco, siamo andate un po' in giro per le aiuole, senza più alcun pensiero, e prima di avviarci all'uscita siamo state raggiunte da persone molto agitate, che ci chiedevano con affanno: "Dove sono?"
"Chi?" abbiamo risposto noi.
Parecchi non hanno detto niente, ma una donna ha gridato: "Loro!" e guardandosi in giro si è messa a correre dove anche le altre persone si stavano dirigendo, al lato sinistro del cimitero.
Loro chi erano?
oscillava, si calpestava. Bisognava vederli? No e poi no. La guerra era finita, con la fame, gli spaventi, i rischi, la perdita dei propri fratelli e amici, l'incertezza del domani. La nostra infanzia se ne era andata, ma ogni disgrazia doveva pur terminare, ed era orribile che per crederci si dovesse calpestare una fila di cadaveri, di cui ora cominciavamo a sentire anche il lezzo insostenibile.
Noi avevamo bisogno di pace.
prezzo più basso possibile. La cooperativa si muove in un campo nuovo, per molti versi poco conosciuto e da qualcuno considerato marginale e superfluo, insomma un percorso in salita, ma che ha consentito, per contro, l'acquisizione di nuove esperienze. "Dovevamo costruire una cooperativa per la costruzione di box interrati, e realizza-
lea 124 alcuni locali di servizio. Dal 1988, dopo anni di sacrifici, La Torrazza si trasferisce nella sede attuale, di sua proprietà, presso il Centro Commerciale Bonola. Nel 1989 iniziano i lavori per la costruzione di 172 autobox e di un soprassuolo attrezzato a verde e a campi gioco in via M. Borsa 20, lavori che vengono ultimati nel 1990, quasi
le periodico (4 numeri all'anno) che esce regolamento dal 1991.
La Torrazza: una cooperativa capace di stare sul mercato come soggetto di democrazia economica, assumendo sempre più le caratteristiche di una moderna impresa, mantenendo però e sviluppando l'ispirazione solidaristica e un forte radica-
Con i miei tredici anni, davo affidamento alla signora Banfi, che mi ha pregato di accompagnare sua figlia Nucci e le piccola Adriana da poco orfana (dieci e nove anni) fino a Musocco per visitare la tomba della donna, appena seppellita.
Non era la distanza da via Grigna al cimitero a preoccupare, ma era la possibilità che qualcuno ancora sparasse. "Se senti un colpo buttati a terra e copriti la testa!" mi insegnava mio padre, e ho ben dovuto farlo tante volte, in quei cinque anni che sembravano non passare mai. Ma ora no, la guerra era finita! E via, naturalmente a piedi, il tram era un lusso, da riservare a poche occasioni.
Arrivate a Musocco, dopo la visita al tumulo fre-
Nel camposanto, prima quieto come un giardino, ora si vedevano persone urlanti che ormai seguivano un percorso comune e si accalcavano contro il porticato degli ossari. Tutti i gridi si sono sommati e il rumore diventava pesante come di tempesta.
Avvicinandoci un poco, con le due bambine adesso impaurite e silenziose, ho azzardato una domanda a uno dei tanti corridori trafelati: "Ma cosa c'è là?".
"Da piazzale Loreto li hanno portati qui! Il duce, la Petacci, i gerarchi! Tutti! Bisogna vederli, essere sicuri, prima che li portino via! Se no la guerra ricomincia ancora!" Siamo rimaste immobili tutte e tre, guardando verso quell'angolo contro al portico. La gente si spingeva,
Programma
Diamo di seguito il programma di massima, votato dal CdZ 19, delle celebrazioni del 25 Aprile, 52° Anniversario della Liberazione.
In tutto il mese di aprile si terranno: mostre itineranti nelle scuole - mostra campi di sterminio e mostra storica - lezioni e testimonianze.
Come tre piccoli delfini contro corrente noi siamo uscite da Musocco mentre tanta altra gente arrivava: tram pieni, qualche auto, molti a piedi. E tutti là come una muraglia a guardare, fotografare, filmare, o solo "per essere sicuri".
Ci siamo rifatte in senso contrario il viale Certosa, il Rondò della Cagnola (Piazzale Accursio), la via Gassendi e la piazza Mario Asso, ora Prealpi. Abbiamo guardato di qua e di là, ignorando le cataste delle macerie, o le buche delle bombe. Con gli occhi di tredici, dieci e nove anni abbiamo visto che negli orti i peschi e gli albicocchi erano bellissimi, tutti in fiore. Bruna Buttafava (La rubrica "Quando il talento nasce femmina" riprende con il prossimo numero).
contemporaneamente all'assegnazione di 21 appartamenti in via Voltri 32.
Nel mese di giugno del 1991 vengono assegnati, in via Cilea 124/b, 94 box interrati e 10 motobox, viene riqualificato il soprassuolo con posti auto e spazi a verde attrezzato per una superficie di circa 1.000 metri quadri. Nel 1994 sono assegnati 24 appartamenti in via Fichera 8.
mento nel territorio, svolgendo anche una propria attività sociale al fine di favorire nuove forme di aggregazione e di partecipazione.
Nelle foto: nella prima la casa di via Ippodromo; nella seconda il palazzo di via Fichera; nella terza il campo giochi sopra il comparto box di via Borsa 20, realizzato nel 1990
5 aprile - Conferenza sul tema "Repubblica e Costituzione", presso la Sezione ANPI S. Siro, V.le Mar Jonio 7 - Seguirà un rinfresco tra i presenti.
16 aprile, ore 9 - Manifestazione presso la Scuola Colorni.
19 aprile, ore 21 - Circolo Culturale E.C.E.R.: serata dedicata ala Resistenza.
23 aprile, al mattino - Esibizione del coro "La musica è vita" di canzoni della Resistenza. Benedizione delle corone da parte di don L. Spreafico e consegna delle stesse agli studenti che le deporranno ai cippi, lapidi ed al Cimitero Inglese in via Bellaria. Durante la manifestazione verranno consegnate ai familiari dei Caduti della Zona le tessere ad onorem. Intervento di una personalità dell'ANPI provinciale.
ore 21 - Espressioni delle scuole, cori e corpi musicali della Zona 19: spettacolo organizzato dagli alunni delle Scuole presso l'Auditorium del Centro Civico G.C.. 24 aprile, ore 10 - Qua-
drangolare di calcio tra squadre giovanili delle Società Sportive della Zona (Semifinali).
Ore 21 - Fiaccolata a Figino con posa delle Corone a Lapidi e Cippi.
25 aprile, ore 10 - Quadrangolare di calcio: finali e premiazioni.
Ore 10 - Presso la Sezione S. Siro, corteo di macchine con posa delle Corone alle Lapidi e Cippi della Zona al quale parteciperanno gli studenti delle scuole.
Ore 15 - Manifestazione cittadina con corteo da Porta Venezia a Piazza del Duomo.
3 maggio - presso il Salone CGIL in Piazza Segesta, tradizionale Festa dello Studente.
aprile 1997 pagina 9 - milano 19
della Liberazione
delle manifestazioni in Zona L'anniversario
pagina 10 - milano 19 aprile
Una serata diversa all'ECER
I mali del secolo
AIDS e cancro sono stati gli argomenti trattati da due eminenti dottori il 28 febbraio scorso nel salone sociale
AUSER diciannove
Via Uruguay 11/2 - Tel. 33402184 al mercoledì dalle ore 15 alle ore 17
Via Mar Jonio 7 - Tel. 48705226 al martedì dalle ore 9,20 alle ore 13
Via Falk 49/5 - Tel. 3538519 al venerdì dalle 15 alle ore 17,30
Turismo Firenze, l'Umanesimo ed il Quattrocento in Italia - E un viaggio di cultura e divertimento preparato da un corso. Prezzo di partecipazione L. 550.000 (L. 520.000 per chi ha partecipato al corso). Le iscrizioni si ricevono presso I'AUSER in c.so di P.ta Vittoria 43 entro I'll aprile. Sono aperte le iscrizioni.
Venezia Padova col Burchiello il 22-23-24 aprile
Soggiorno a Montesilvano (PS) dal 31 maggio al 14 giugno. Prezzo L. 760.000.
Soggiorno in Villaggio Turistico a Palinuro dal 2 al 20 settembre. Prezzo L. 940.000.
di Fine d'Anno in dicembre. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle nostre sedi (vedi testatina) oppure a Lello Roggiani tel. 38100958.
Laboratorio
E iniziato lunedì 24 marzo e continuerà per altri cinque lunedì dalle ore 15 alle ore 17 il laboratorio di ceramica presso la sede SPICGIL di via Appennini 103. Per ulteriori informazioni telefonare alle nostre sedi (vedi testatina) oppure a Marsia Montagna tel. 39264696.
Teatro Spettacoli a prezzi concordati.
Teatro Nuovo fino al 29/4
"Testimone d'accusa" di A. Cristie.
Smeraldo dal 17 al 20/4 "La Vedova allegra"; dal 15 al 25/5 "Rocky Horror ShowManzoni fino al 20/4 "Can Can" con Calindri, Barzizza, Guidi, Baccarini: dal 22/4 al 18/5 "Se no xe mati non li volemo" con Bosetti e Solinas. San Babila dal 6/5 "Cirano di Bergerac" con Pino Micol. Carcano "dal 6 al 25/5 "Truculento" di Plauto con Bartoli, Biagini, Fornara, Trigali.
Una serata diversa quella del 28 febbraio scorso al Centro Culturale dell'ECER, dove i dottori Isabella Errante, aiuto presso la Divisione di Malattie Infettive dell'Ospedale Niguarda Cà Grande di Milano e Carlo Cacioppo, aiuto presso la Divisione di Oncologia "Falch" dello stesso ospedale, di fronte ad un numeroso pubblico hanno illustrato i mali del secolo: l'Aids e il Cancro. L'iniziativa voleva ricordare anche un giovane socio recentemente scomparso all'ECER.
La dottoressa Errante ha prima spiegato che cosa e l'AIDS e quali sono le caratteristiche del virus HIV che determina la malattia, come si trasmette l'infezione e quali le attuali possibilità terapeutiche. Con l'aiuto di grafici ha mostrato poi le varie parti del
corpo che vengono colpite e quali sono i pericoli del contagio. Il virus dell'AIDS determina un indebolimento importante del sistema immunitario che espone l'organismo a diverse infezioni e all'insorgenza di alcuni tumori.
Per provocare il contagio la trasmissione richiede una quantità minima di virus, solo il sangue, lo sperma, il secreto cervico-vaginale e gli organi provenienti da persone infette possono essere implicati nella trasmissione. Anche l'uso di siringhe e aghi contaminati se utilizzati da più persone possono trasmettere l'infezione: è quanto avviene tra i tossicodipendenti. Una donna gravida infettata da virus HIV può trasmetterlo al bambino. Non comporta alcun pericolo di contagio vivere e la-
Strade dimenticate
vorare nello stesso ambiente con una persona infettata, utilizzare gli stessi servizi igienici e gli stessi mezzi di trasporto, frequentare i medesimi impianti sportivi. Così come non esiste alcun rischio nei comuni rapporti sociali come strette di mano e baci conviviali. Al momento attuale i farmaci disponibili per curare l'AIDS non permettono di guarire ma solo di bloccare la progressione della malattia. In assenza di una terapia risolutiva la strada principale per combattere questa malattia, rimane la prevenzione supportata da un'adeguata informazione.
Il problema del cancro.
Il dottor Cacioppo affrontando il problema del cancro ha iniziato citando i dati impressionanti delle morti nel mondo per questa malattia che sono di 8 milioni ogni anno, di cui 150 mila in Italia e 4000 a Milano. Il cancro può essere considerato la malattia di questo secolo, molti progressi sono stati fatti se consideriamo che all'inizio del secolo solo 5 persone ammalate di cancro su 100 avevano la possibilità di essere curate con successo, mentre oggi si possono guarire circa la metà di tutti i casi diagnosticati.
Il cancro non è una unica malattia, ma probabilmente un insieme di almeno un centinaio di forme diverse. Ancora oggi vicini all'anno 2000 non conosciamo la vera causa, non siamo nemmeno in possesso di una terapia risolutiva. Una delle cause che provocano il cancro è il consumo delle sigarette; e il cancro del polmone in Italia provoca 25 mila morti all'anno.
Le prenotazioni per Hammamet dal 15 al 29 settembre si apriranno nel mese di giugno.
Sono in programma, ma ancora da definire: Viaggio a Roma in ottobre e la Crociera
"Grease" con L. Cuccarini; dal 13/5 "Gente di facili costumi" con Nino Manfredi e Lia Tanzi.
Nazionale fino al 16/4
"Letto a tre piazze" con H. Parisi, Gaspare e Zuzzurro.
Della 14" fino al 27/4
"Quand la suocera la esàgera" con P. Mazzarella; dal 2/5
Per ulteriori informazioni rivolgersi alle nostre sedi (vedi testatina) oppure a Ferdinando dell'Avo tel. 38008467 e a Marisa Montagna tel. 39264696.
Festa AUSER 19 il 17 e 18 maggio presso il "Giardino Aperto Labriola", in via Falck 49/51: programma dettagliato ancora da definire.
Al via gli interventi dei volontari di Legambiente Salvare il Monte Stella
Giriamo agli uffici competenti della Zona e del Settore Strade e Viabilità del Comune, la segnalazione del disastroso stato in cui versa via Trenno, strada che, attraversando Lampugnano, mette in comunicazione via Diomede con via Natta.
Gli sporadici interventi che sono stati eseguiti anni addietro, con la copertura di qualche buca, non hanno cer-
to migliorato le condizioni dell'asfalto, che anzi, deve essere totalmente sostituito.
Stesso discorso vale per l'incrocio fra le vie Diomede e Sant'Elia, punto di forte passaggio per i veicoli diretti verso le autostrade e riasfaltato l'ottobre scorso: per le decine di buche, sembra più una strada di campagna. G.C.
Se si riuscisse ad applicare su tutta la popolazione i ragionevoli criteri di prevenzione come l'abolizione del tabacco, la riduzione dell'alcool, una alimentazione equilibrata, ricca di vegetali e la riduzione di grassi e carni, e soprattutto eliminare l'nquinamento ambientale e le altre cause proprie della civiltà industriale, si potrebbe ridurre di circa il 40% i casi di morte per tumore in Italia. Tutto questo sarebbe già possibile adesso, in attesa che il progresso porti nuove conoscenze, nuove e più efficaci terapie, ulteriori possibilità di prevenzione e di diagnosi precoce, per riuscire ad ottenere una vittoria decisiva su questa terribile malattia.
L'interessante serata si è conclusa dopo un intenso dibattito apertosi con numerose domande poste ai due dottori da parte del pubblico.
T.M.
Si è appena conclúa la prima fase teorica del progetto di tutela e salvaguardia del Parco del Monte Stella curato da Legambiente Zona 19. In quattro incontri serali Paolo Ballardini (esperto della Guardia Forestale), ha illustrato quali saranno gli interventi prioritari che vedranno impegnati i volonterosi cittadini che nelle prossime domeniche si rimboccheranno le maniche. armati di picconi e badili provvederanno a ripristinare il sistema di canalizzazione delle acque piovane, oggi completamente ostruito dal materiale trasportato dalle piogge degli anni passati e mai rimosso.
Si provvederà contemporaneamente al recupero ed alla ricostruzione dei muretti a secco per arginare e tenere i terrazzamenti onde limitare il franamento del terreno e l'erosione delle acque lungo i declivi. Con l'ausilio di diapositive e lucidi, Ballardini ha ripercorso ed illustrato i precedenti interventi di bonifica effettuati dalla Guardia Forestale in aree particolarmente degradate dell'interland Milanese ove si sta cercando di limitare i danni dell'impatto ambientale di grossi interventi edilizi come la costruzione del depuratore delle acque vicino a Pero, il recupero paesaggistico di una
Nella foto, i due dottori
discarica chiusa vicino al lago di Garda, o la riforestazione di svincoli stradali. Su questi esempi, si baseranno gli sforzi per ridare un nuovo assetto al Monte Stella ove saranno piantumate specie arboree autoctone, ed asportate tutte quelle piante che per invecchiamento o instabilità, dovranno essere sostituite.
Sono state affrontate le varie tecniche di piantumazione e di messa a dimora di piante di specie diverse (dal semenzale fino ad alberi già maturi di un paio d'anni), individuando quale sia il terreno più adatto, di quanta luce ed acqua siano necessari per la loro crescita, nonché soluzioni d'ingegneria ambientale per rallentare la corsa dell'acqua lungo le pendenze riutilizzando i materiali di scarto delle potature per realizzare delle griglie di sostegno del terreno e la creazione di "tornelli" di supporto alla base delle piante stesse.
Purtroppo, non è ancora stato possibile definire un calendario preciso di queste attività a causa di alcuni ritardi amministrativi e burocratici; non appena il Comune stanzierà la prima trance dei finanziamenti, verranno acquistati tutti gli utensili ed i materiali necessari, stipulata l'assicurazione per i partecipanti, risistemato il magazzi-
no dato in affitto sotto il Mercato Comunale di via Isernia ed infine verranno prodotte dispense informative per il riconoscimento ed il censimento della flora del Monte Stella.
È comunque già avviato il programma didattico redatto e condotto da Stefano Medri che coinvolgerà, per ora, la scuola elementare Martin Luther King: gli allievi realizzeranno un piccolo vivaio ove far atticchire le nuove piantine che verranno poi sistemate nel parco; oltre alla creazione di un erbario delle specie presenti sul Monte Stella. Presto, visto l'entusiasmo dimostrato, verranno coinvolte gradualmente tutte le scuole della Zona, comprese le classi delle medie superiori.
Appena possibile, verranno affissi volantini con le prossime date degli incontri e saranno pubblicate su Milano 19 delle schede tecniche su come realizzare le opere di ingegneria ambientale. Vi aspettiamo numerosi, intanto vi invitiamo a passare parola ai vostri vicini di casa.
Ermes Cordaro Francesca Loi
Nella foto: è evidente l'erosione delle acque piovane; la canalina di scolo era prima a livello della strada
1997
aprile 1997 pagina 11 - milano 19
L'angolo dei bambini
A cura di Marco Tadini
Ci sarà ancora la campagna?
I Pomodori impiccati
Una serie di piantine di pomodoro erano state piantate su due file separate.
Venivano regolarmente bagnate, le erbacce attorno strappate. Le piantine erano contente di quelle cure attente.
Una mattina a fianco d'ogni piantina venne conficcata una canna di bambù e ogni piantina venne legata all'insù. Le piantine non gradirono l'operazione simile all'impiccagione, chiesero alle patate perché in quel modo venivano legate. L'uomo, disse una patata, ognuna di voi ha legata in modo che quando crescerete attorno alla canna vi avvolgerete e i vostri frutti restando appesi senza fatica dall'uomo saranno presi. Strana sorte la nostra, dissero le piantine, prima veniamo ben curate, poi impiccate e infine mangiate.
GLI ALBERI DELLA NOSTRA ZONA
Strampalata
Saltava un grillo dal campanile e un cavallo dal fienile, mentre una lumaca che non saltava sol di volar si accontentava.
Un formicone un po' gigione passeggiava col bastone.
Una prugna gialla e matura non voleva essere frutta ma verdura.
Un grosso fico fiorone voleva essere magro, una rosa non voleva sfiorire ma purtroppo dovette morire.
Per colpa di un boato
S'udiva solo il rombo assordante e quando lo vedevi era già distante, lo chiamavano Tornado, quell'aereoplano e mai nome così fu dato invano. Era un disturbo per i cittadini e ancor di più per i volatili latini.
Uno stormo di gru frastornato da quell'assordante boato, perse ogni riferimento per la trasmigrazione e invece che in Africa finì in Siberia. Grande fu lo sconcerto e le difficoltà per quello stormo in libertà, che invece del caldo clima africano, per colpa d'un boato al gelo si era ancora ritrovato.
L'ontano nero a cura di D.O.
L'ontano nero è un modesto albero tipico dei luoghi umidi, che accompagna corsi d'acqua, canali e acquitrini dell'emisfero settentrionale. Il nome del genere "Alnus" si fa risalire a una radice celtica significante "vicino alle rive", mentre l'attributo specifico "glutinosa" allude alla vischiosità delle gemme, dei rami e delle giovani foglie.
Il tronco è diritto, il portamento piramidale, con ramificazioni espanse, la corteccia marrone scuro, dapprima punteggiata da lenticelle, con l'età si screpola in larghe placche longitudinali. Le foglie alterne, rotondeggianti e con una caratteristica punta smussata, sono irregolarmente dentate e cadono tardivamente senza mutare colore. In febbraio-marzo sui rami ancora nudi si sviluppano i fiori, minuti e con i sessi separati sulla stessa pianta. Quelli maschili, raccolti in gruppi di lunghi amenti (gattini) penduli e terminali, sono coronati da gruppetti di 3-5 amenti femminili, corti e tozzi. Una volta fecondati, questi si trasformano in fruttescenze legnose, simili a pigne grandi come una nocciola, con squame che a maturità si allentano lasciando cadere i frutti, degli acheni alati e sugherosi, che galleggiano sull'acqua facilitano la moltiplicazione della pianta.
L'ontano nero, per la sua crescita rapida e la proprietà di fissare l'azoto atmosferico mediante batteri
che vivono in simbiosi con le radici, svolge un ruolo di pianta pioniera; bonifica suoli malsani o troppo sfruttati, consolida sponde scoscese e franose e protegge dall'erosione versanti instabili, rivelandosi addirittura infestante, in quanto in pochi anni crea un intrico di vegetazione impenetrabile tale da cancellare i vecchi sentieri di montagna abbandonati. Serve anche come frangivento e, grazie alla sua capacità di emettere polloni dalle ceppaie, per formare robuste siepi.
Il legno nei tempi andati era utilizzato per ardere, per affumicare il pesce, per fare polvere da sparo, zoccoli, mobili, utensili per la casa, strumenti da disegno e meccanismi di orologeria, ed è tuttora usato per staccionate, barili e lavori al tornio. I tronchi svuotati fornivano canali per irrigazione e coi rami riuniti in fasci si drenava il terreno. Sempre per questa proprietà di non marcire nell'acqua,
sin dai primi insediamenti europei le palafitte erano fatte con legno di ontano; anche Venezia posa su tronchi di ontano. Infine ramoscelli di ontano venivano appesi nelle stalle e nei pollai a mo' di carta moschicida.
Nell'antichità dall'ontano si ricavavano tre tinture; il verde dai fiori, il bruno dai rami e il rosso dalla corteccia, che simboleggiavano l'acqua, la terra e il fuoco. I fischietti che si fabbricavano con dei rametti vuoti dimostravano l'affinità dell'ontano con il quarto elemento, l'acqua. L'ontano nero è ancor oggi una delle più importanti piante tintorie: con la corteccia, i germogli, il legno e le "pigne" si possono tingere a diversi colori lana, seta e cotone.
In medicina popolare la sua azione astringente era usata, a proposito e a sproposito, in numerose indicazioni: il mal di gola, i vermi, gli ascessi, l'eccessiva
traspirazione dei piedi, l'angina ulcero-membranosa, le emorragie vaginali, la febbre emorragica, la leucorrea, la metrorrea, le affezioni del cavo orale, la malaria, l'eccessiva portata lattea e così via. Oggigiorno il decotto di corteccia entra nella composizione di certi amari; in cosmesi foglie e gemme vengono pubblicizzate per le cure di bellezza e contro la caduta dei capelli. Con un letto di foglie si prepara una sauna che allevierebbe i sintomi dei reumatismi.
Nella mitologia greca l'ontano è un albero sacro dall'ambiguo significato. Con le sue fronde cupe e contorte e il legno giallastro che al taglio si tinge di un rosso vinoso, come sangue sgorgante da una ferita, rievoca presenze inquietanti, sinistre, ed è sacro al dio della morte; nell'Odissea, ontani circondano l'isola in cui la maga Circe compie i suoi malefici. Ma dalla morte, secondo la credenza primitiva che gli opposti sono strettamente legati tra di loro, nasce la speranza di un'esistenza futura: l'ontano è allo stesso tempo l'albero della vita dopo la morte. Sempre nell'Odissea, è uno dei tre alberi della resurrezione: "Selve rigogliose ombreggiavano la grotta di Calipso; c'era l'ontano, il pioppo e il cipresso odoroso".
Nella nostra Zona lo si trova nel parco di Trenno e sul Monte Stella, con le inconfondibili pigne che, persistendo a lungo, forniscono la chiave per una agevole identificazione dell'ontano nero praticamente in ogni stagione dell'anno.
Torte
Nel mese di marzo è stato delimitato il terreno dove sorgerà la nuova chiesa di San Romano, nell'area tra via Borsa e via Falck. Nella foto il cartello che annuncia dove verrà edificata la chiesa.
Notizie in breve
Hanno visto la cometa Hale-Bopp
II Circolo Astrofili Milanese dal 20 marzo al 5 aprile ha organizzato presso il Centro Commerciale Bonola una mostra fotografica di comete, galassie e pianeti e con l'aiuto di due telescopi, posti all'esterno del Centro, ha dato la possibilità, dopo le 19,30, di osservare e fotografare la cometa Hale-Bopp, che prende il nome di due astrofili americani che l'hanno scoperta nel 1995. La cometa è la più luminosa degli ultimi 200 anni.
Rifiuti al Sindaco
La signora Rosanna Andretti abitante in via Ugo Betti, sabato mattina 8 marzo alle 7,30 si è recata presso la casa dove abita il Sindaco Marco Formentini ed ha scaricato dalla sua macchina una serie di sacchetti pieni di spazzatura. Poi ha chiamato a gran voce il Sindaco perché vedesse quanto aveva portato. La sua azione, come da lei dichiarato, era per protestare contro lo sporco in città e soprattutto in via Betti.
Sgomberati i nomadi
"?
Torte
Tel. 33.40.23.14
Chiesa San Romano
e easticceria surgelate
da Cerimonia
su onfmazione
a domitiao
Martedì 10 marzo è avvenuto l'ennesimo sgombero di nomadi dal parcheggio presso la piscina di via Lampugnano. Ora l'ingresso al parcheggio è stato ostruito con grosse barriere di cemento, così una parte del parcheggio rimane inutilizzata anche per i residenti. In mancanza di una politica seria verso i nomadi si procede con le ostruzioni per impedire la sosta, ma di questo passo, dopo i casi del Monte Stella, via Chiarelli, via ()letti, via Lampugnano, piano piano si dovrà recintare tutta la Zona. BLU
Semifreddi Torte
Servizio
BOLLINO
benzina
Diesel e
Via Pareto 27
Ditta Bergamaschi & Sacchetti Riparazione Pompe Diesel
20148 Milano - Via Masaccio, 18 -•0°2*02148.01.73.32
Brevi da San Siro
Il piacere di insegnare
Il Gruppo per una biblioteca a San Siro organizza per venerdì 18 aprile alle ore 21 presso il salone di via Albertinelli 14, angolo P.zza Segesta, una serata con la dottoressa Anita Sanesi sul tema: "Il piacere di insegnare e la gioia di imparare". Ingresso libero.
Sportello di informazione
Il Comitato di Quartiere ed il Gruppo per una biblioteca a S. Siro hanno aperto uno "sportello" di informazione sulla prevenzione delle malattie e con l'aiuto di un medico hanno organizzato una serie di incontri con i cittadini al sabato pomeriggio alle ore 15 in via Monreale 19. Il prossimo incontro si terrà sabato 19 aprile e verranno trattati i problemi inerenti "Le infezioni e i tumori".
LE STRADE DELLA NOSTRA ZONA
Via Silla a cura di O.D.
Verso la fine del II secolo a.C. la storia di Roma fu segnata da acute contraddizioni. La politica era caratterizzata da un'assoluta mancanza di principi, il potere era concentrato in poche famiglie, preoccupate soprattutto di far soldi. L'illegalità era endemica e corruzione e concussione corrodevano gli organismi dello Stato. Il sistema schiavistico, la diffusione del latifondo e il tipo di struttura economica provocavano frequenti ribellioni tra gli schiavi e mandavano in rovina i piccoli proprietari terrieri, ridotti al rango di proletari, la cui unica ricchezza era la prole. Tra gli Italici, privi dei diritti di cittadinanza romana, il malcontento era diffuso.
Milano pulita: una vecchia polemica
Lo scorso mese di marzo a pochi passi dall'entrata della stazione del metro Lampugnano, i soliti ignoti hanno abbandonato una vasca da bagno, uno stendibiancheria, centinaia di calendari del 1977, depliant e scatole di medicinali scaduti e altra immondizia. È sporca Milano o sono i residenti che la sporcano?
In questo ambiente si inquadra la figura di Lucio Cornelio Silla (138-78 a. C.), un nobile di principi conservatori colto e raffinato, "idolo di tutte le dame di facili costumi" - come si esprime lo studioso S.I. Kovaliov nella sua "Storia di Roma" (a disposizione nelle biblioteche rionali). Abilissimo quanto spietato generale, si distinse nella guerra contro il re del Ponto, Mitridate, e nella repressione della rivolta degli Italici.
avversa, capitanata da Mario, il vincitore dei Cimbri e dei Teutoni, e con i suoi soldati marciò su Roma - fu questo il primo caso di grave intromissione dei militari nelle questioni politiche, creando un pericoloso precedente. La guerra civile, macchiata di efferati atti di crudeltà da ambo le parti, si concluse nell'82 a.C. con la vittoria di Silla e l'instaurazione di una dittatura sostenuta dall'esercito. Era pur sempre una dittatura espressione degli interessi degli schiavisti, ma con alcuni tratti che rendevano Silla un imperatore, nell'accezione odierna di detentore del supremo potere statale, e non più nel significato di condottiero vittorioso.
mento dell'apparato amministrativo e giudiziario, l'estensione dei diritti di cittadinanza romana agli Italici e la definizione dei confini dell'Italia vera e propria, fissati a Nord dal Rubicone, un piccolo fiume che sfocia nell'Adriatico vicino a Rimini, mentre il territorio tra il Rubicone e le Alpi divenne la provincia della Gallia Cisalpina - è escluso qualsiasi riferimento a chi vorrebbe far girare all'indietro di oltre duemila anni le lancette della storia. Raggiunto ormai l'apice di un potere assoluto, Silla all'improvviso decise di ritirarsi a vita privata, forse conscio dell'emergere di nuove forze sociali richiedenti riforme radicali, che il sistema politico in decomposizione su cui si appoggiava non era in grado di intraprendere.
Silla aveva accumulato un immenso patrimonio con estrema spregiudicatezza; si narra che quando saccheggiò il santuario di Delfo, sacro ad Apollo, abbia ironicamente risposto alle obiezioni che, siccome il dio gli riempiva le casse, non sarebbe mai rimasto vuoto.
In una metropoli come la nostra, lo smalti mento dei rifiuti costituisce un problema di prioritariaimportanza.Amsa, da anni impegnata sul fronte della raccolta differenziata quale soluzione ideale per lo smaltimento dei rifiuti, ha introdotto nel 1995 anche la raccolta differenziata della frazione organica. L'introduzione di questo servizio rappresenta un'ulteriore tappa per il raggiungimento dell'obiettivo primario che è costituito dal recupero, a monte, di tutto ciò che può essere riutilizzato, eliminando dal ciclo dei rifiuti quei materiali che possono essere reinseriti nel ciclo produttivo, o che si possono trasformare per essere riutilizzati sotto forme diverse. E' questo il caso del compost, materiale fertilizzante derivato dalla lavorazione, detta compostaggio, dei rifiuti organici raccolti separatamente.
Divenuto capo del partito aristocratico, rivolse le sue armi contro la fazione
A.
DAI RIFIUTI ORGANICI O. IL COMPOST O. BUONA TERRA PER L'AGRICOLTURA d Ä 4 b
Via Silla, alla periferia di Figino, è causa di uno scontro con il Comune di Milano per i gravi problemi ecologici connessi all'ingrandimento dell'inceneritore in un'area già congestionata da insediamenti a violento impatto ambientale, che raggiunge anche il "Bosco in città", meta domenicale dei cittadini alla ricerca di verde e di aria pulita. „o
L'Azienda Milanese Servizi Ambientali, ha presentato il 24 marzo scorso l'Officina Ambientale"ErcoleFerrario", l'impianto di compostaggio costruito a Muggiano per lavorare i rifiuti organici raccolti in modo differenziato dai cittadini di Milano. Lareali zz.azione di questo i mpianto consente ad AMSA di trattare all'interno del Comune di Milano, i rifiuti umidi di
provenienza domestica e dalla ristorazione collettiva, oltre al materiale organico prodotto dall'Ortomercato ed agli s falci e alle potature del verde pubblico, finora trattati in impianti di compostaggio privati. Il nuovo impianto di compostaggio, che si trova in via Cusago 190, è stato dedicato ad Ercole Ferrario, il primoAssessore all 'Ecologia del Comune di Milano, che rico-
La funzione storica di Silla è stata rilevante, in quanto gettò le fondamenta del sistema statale in seguito perfezionato da Cesare: l'Impero romano. Alla grande capacità di governo di Silla si devono numerosi provvedimenti: il migliora-
prì l 'incarico da11975 al 1981. Ercole Ferrario si battè sempre per il riciclaggi o dei rifiuti solidi urbani e fu il primo in Italia ad iniziare lo studio sistematico dell'inquinamento delle acque sotterranee ed a compilare un catasto dei rifiuti industriali di Milano, cosa che ispirò la legge della Regione Lombardia per il loro stoccaggio e la loro eliminazione.
L'Officina Ambientale di Muggiano trasformerà in compost 140 tonnellate/giorno di rifiuti organici. L'impianto è progettato per trattare 43.000 tonnellate/anno e produrre quindi 12.500 t/a di compost, con ottime caratteristiche qualitative, destinato all'agricoltura e al giardinaggio. I lavori per la mal izzazione dell'impianto sono iniziati nel settembre 1995 ed il costo di realizzazione della struttura si aggira attorno ai 20 miliardi. La gestione dell'impianto, per un periodo di due anni, è affidata alla ditta che lo ha realizzato.
pagina 12 - milano 19 aprile 1997
Amsa