Milano 19(83)

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Mensile di informazioni politica e cultura della Zona 19

Anno XXI - Marzo 1997

Spedizione in abbonamento postale Gomma 27 - Art. 2 - Legge 549/95 Milano L. 2.000

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Confronto serrato con l'Assessore

Il CdZ 19 ha convocato il 13 febbraio scorso una riunione straordinaria con la presenza dell'Assessore comunale W. Ganapini e dei tecnici dell'Amsa, per discutere del nuovo progetto dell'impianto di incenerimento dei rifiuti solidi urbani a Figino.

La Presidente G. Poletti ha lamentato che dopo l'impegno preso il 18 dicembre 1995 da parte dell'assessore, quando era venuto al CdZ 19 per illustrare il nuovo piano comunale di smaltimenti dei rifiuti, si era stabilito che nessuna decisione definitiva in merito al progetto dell'inceneritore a Figino sarebbe stata presa senza previa consultazione del CdZ 19 e dei cittadini. Inoltre vi era il suo impegno per una nuova Valutazione d'Impatto Ambientale, per discutere la potenzialità dell'impianto, (il CdZ 19 proponeva che non si superassero le 600 tonnellate giornaliere), la costituzione di una Unità di Crisi, oltre agli aspetti della viabilità per Figino.

E passato oltre un anno e nulla di quanto richiesto

è stato fatto, nel frattempo si è appreso dalla stampa cittadina (19 dicembre 1996), che una serie di decisioni erano state assunte e che la potenzialità dell'impianto era di 900 tonnellate al giorno. In più si leggeva che era stata presa la decisione di chiudere l'inceneritore di via Zama e quindi veniva spontaneo di pensare che tutti i rifiuti di Milano sarebbero stati inceneriti a Figino. I cittadini di Figino e della Gallaratese appreso queste notizie si sono dapprima indignati e poi mobilitati, chiedendo al CdZ 19 di avere un incontro urgente con l'Assessore.

L'Assessore è intervenuto scusandosi per questo ritardo e riconoscendo il mancato impegno assunto, ma respingendo la mancanza di trasparenza sugli atti compiuti, in quanto ha detto, tutto è stato fatto alla luce del sole. Ha ricordato le difficoltà che ha dovuto affrontare nel gestire la crisi dei rifiuti che incombeva su Milano, del grande successo, grazie ai cittadini, ottenuto con la raccolta differenziata, di come per decenni a Mila-

In questo numero

Quando

Il 13 febbraio riunione straordinaria del CdZ 19 con Ganapini per il nuovo progetto dell'inceneritore di Figino. Polemica sui mancati impegni

Potenzialità. L'impianto, che sarà realizzato in trenta mesi, prevede la realizzazione di un sistema di combustione del tipo a griglia orizzontale e si compone di 3 linee, che sono in grado di smaltire una portata di rifiuti solidi urbani di 900 tonnellate al giorno. La potenzialità dell'impianto (900 t/g) è da intendersi di progetto: il fattore di utilizzo è pari al1'85%.

Preselezione. Prima dell'avvio alla combustione i rifiuti saranno sottoposti ad una attività di preselezione al fine di sottrarre ingombranti e materiali fini, che possono ridurre la capacità dell'impianto o addirittura danneggiarlo, in misura pari a circa 300 tonnellate/giorno.

no si è andati avanti con la filosofia del bruciare tutto o di portare in discarica i rifiuti urbani, senza preoccuparsi sia della salute dei cittadini sia dei costi. Detto questo, ha smentito che vi sia la chiusura dell'inceneritore di via Zama, anzi sarà potenziato; in merito agli impegni presi come quello della Unità di crisi

e della viabilità verranno presto affrontati. In merito al progetto per il nuovo impianto ha lasciato la parola all'ingegner Gilardoni che ha così riassunto quanto si sta facendo:

Le caratteristiche tecniche del nuovo impianto. L'impianto che costruirà l'Associazione Temporanea di Imprese con capofi-

la ABB SAE Sadelmi Spa nell'area di via Silla sostituirà l'attuale inceneritore dell'Amsa in funzione dal 1975. L'impianto di combustione con recupero energetico permetterà di produrre anche calore che potrà essere poi ceduto al quartiere di Figino, al Gallaratese e/o ai Comuni limitrofi.

Valutazione d'impatto d'area. L'appalto prevede da parte del consorzio di imprese aggiudicatrici la realizzazione di una Valutazione d'impatto che dovrà analizzare la situazione a livello territoriale e il

Continua a pag. 3 Nella foto: l'Assessore, al centro, mentre interviene nel dibattito.

Occorre un progetto chiaro

Ripensare alla storia del Quartiere Gallaratese può essere utile e istruttivo. Non si tratta di richiamare alla memoria, nostalgicamente, fatti e idee di venti e più anni fa, ma di fare una operazione di revisione critica ed insieme di recupero di alcune elementari verità dimenticate, non senza dolo. La prima verità è che dopo l'elaborazione e l'approvazione del Piano Particolareggiato della Spina Centrale del Quartiere (la Spina Centrale è quell'insieme continuo, o quasi, di aree libere, in gran parte pubbliche, che attraversa il quartiere nella sua lunghezza) e la conseguente realizzazione del Centro Commerciale Bonola, nulla più è avvenuto di significativo, cioè degno di essere visto come un fatto capace di modernizzare e arricchire la vita del quartiere di luoghi di socializzazione e di attrazione degni di una città di quarantamila abitanti.

Il Quartiere si presenta ancora come un sistema di nuclei abitativi disposti attorno ad un'area in gran parte vuota, che ha al centro una grande struttura la

quale soddisfa solo una parte delle attuali esigenze sociali e civili. Questa semplice osservazione basterebbe a dimostrare che non è stata colpa dei piani urbanistici, generali e particolareggiati, come troppo spesso si è sentito dire, se da un certo momento in avanti si è soltanto fatto della ordinaria amministrazione, con nessuna idea su come si dovesse completare il progetto del quartiere in tutte le sue parti e di indicare le cose importanti e prioritarie da fare.

Io ritengo al contrario che proprio la rinuncia a ridefinire un nuovo progetto generale, e quindi a porsi delle domande di fondo, sui grandi obiettivi possibili, sulle grandi potenzialità offerte dalla particolare struttura del quartiere e dalla sua riserva di aree libere, ha fatto scadere il livello del dibattito e delle rivendicazioni sociali, fino a consentire che l'attuale amministrazione si possa accontentare di accondiscendere di volta in volta e casualmente a questa o quella richiestapiù avanti si capirà a cosa

intendo riferirmi. Immagino che qualcuno si ribellerà a queste affermazioni, ricordando il tentativo, non ancora tramontato, di far approvare la famosa Variante della Variante, cioè un nuovo "Piano Regolatore" del Quartiere. Questo tentativo tuttavia è destinato a un meritato insuccesso per almeno due motivi: perché appare come un modo per superare vincoli e difficoltà normative ai fini di consentire nuove edificazioni e perché il risultato progettuale, rappresentato da grafie astratte, non è facilmente valutabile, soprattutto da parte di chi non è un esperto di questa materia. Il risultato progettuale sarebbe una conseguenza incontrollabile a priori, della

Variante, e non invece il punto di partenza da cui far derivare le nuove regole urbanistiche. Questo metodo non può garantire i cittadini del rispetto delle loro esigenze, risarcendoli, se necessario, con precise visibili proposte, della eventuale perdita di qualche area. Su questa strada non si può che incontrare una opposizione crescente, e non è pensabile una approvazione se non per qualche disattenzione preelettorale.

La posizione culturale politica che sostiene la "Variante della Variante" quella dei "gruppi verdi", tesa soprattutto a conservare l'esistente, sono le due opzioni estreme, entrambe insoddisfacenti, Continua a pag. 4

Il 27 aprile si vota

È finito il tormentone tra chi voleva rinviare le elezioni amministrative e chi no. 11 27 aprile, per il primo turno, i milanesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Sindaco e i Consigli di Circoscrizione; 1'11 maggio ci sarà il secondo turno di ballottaggio. Con questa decisione il Governo ha posto fine alle polemiche. Quando il nostro giornale sarà in distribuzione, saranno altri gli argomenti e le polemiche ad investire i milanesi, quelli di carattere elettorale.

e luoghi pag. 3 Verde e Servizi
7 Le cooperative per la casa in Lombardia Isael 1).7 5 l) àiha' woaÄ Sindacato Italiano delle Cooperative
i giovani pag. 4
il talento nasce femmina Lalla Romano: persone
pag.
Volontariato e
5
Sostituita Policarbo pag.
5
6-7
Stupro che fare? pag.
Il futuro del Gallaratese pagg.
pagg. 8-9 Uniti si vince l'incuria pag. 10 Le strade e le vie della nostra zona pag. 12
L'angolo dei bambini pag. 15
È il momento di una riflessione coraggiosa sul Gallaratese

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Farmacie di Turno

Zona Ovest

Droga nelle scuole

Caro Milano 19, sono stato consigliere del Distretto scolastico 92, leggo sul Corriere del 30 gennaio 97, il dilagarsi delle sostanze allucinogene di tutti i tipi; nell'articolo vengono nominate le scuole del Gallaratese e di Quarto Oggiaro. Nelle riunioni del Distretto da me fatte dal 93 al 96 ho preso atto con delusione, ogni sforzo per sensibilizzare una maggiore attenzione alla conoscenza dei rischi che correvano i nostri giovani.

E stato vano; non sono stati fatti volantini e né tanto meno è stato creato lo sportello genitori nel Distretto per dare modo al ragazzo e al genitore che ne avesse avuto bisogno di confidarsi, oppure consigliarsi mantenendo l'anonimato, era un aiuto anche

Gradinata pericolosa

agli insegnanti che nelle aule trovano le difficoltà maggiori per tenere la "disciplina" causa le droghe leggere fumate oppure ingerite prima di entrare. Non si può più fare finta di nulla: è ora che tutti facciano uno sforzo, genitori, maestri, presidi, distretto, consiglieri e operatori di qualsiasi ramo educativo, si riuniscano e studino modi e strumenti democratici che possano fare conoscere all'adolescente il pericolo delle sostanze leggere che a lungo portano alla assuefazione e quindi alla dipendenza nel futuro, con gravi conseguenze nella stabilità della persona. Più presto si interverrà e prima riusciremo a salvare qualche giovane.

Buonasanità Fango perenne

Caro Direttore, si parla tanto (e se ne scrive molto) di malasanità, io invece vorrei parlare di quello che personalmente ho vissuto dal 3 al 21 gennaio '97, tempo nel quale sono stato ricoverato a "medicina 2" dell'Ospedale Sacco per persistente febbre altissima (39-40 gradi) risultata poi agli esami polmonite.

Orbene nel periodo di ricovero ho ricevuto da "tutto" il personale (dottoresse, medici e infermieri/e) una tale assistenza che veramente non mi aspettavo: persino il cibo e le bevande, fornite a libera scelta dai pazienti, ottimamente serviti caldi e igienicamente protetti ad ogni pasto. Vorrei esprimere la mia riconoscenza a tutti loro, alla loro perfetta organizzazione, al loro spirito di sacrificio e se mi permettono, un solo addebito "pignolo": è davvero impossibile suddividere per il "riciclo" le centinaia di bottiglie e i pacchi di giornali usati che tutti i giorni si buttano? Grazie di tutto, comunque, un vivo elogio al Servizio sanitario pubblico ed a tutti coloro che vi operano. Giovanni Cavatorti

Caro Milano 19, avete già parlato di questo problema in altri numeri, ma vedo che nessuno si muove per provvedere: il pezzo di stradetta spontanea che porta i viaggiatori della MM Bonola agli autobus 80 e 85 (e viceversa) è perennemente fangoso, scivoloso e pericoloso per chi deve percorrerlo nei due sensi, passando da un mezzo pubblico all'altro.

Cosa ci vuole asfaltare o mettere le mattonelle come negli altri pezzi di raccordo pedonale? Il disegno di quelle aiuole era stato tracciato quando non si pensava che vi sarebbero state poste delle fermate di autobus.

Ora non hanno più motivo di essere, per lo meno in quella forma, che costringe le persone che hanno fretta o a sporcarsi o a fare un lungo giro assurdo, magari facendo larghi cenni agli autisti perche aspettino cortesemente il nostro arrivo.

Venti metri di mattonelle, sono troppe per un servizio così desiderato ed utile per tutti?

Grazie per lo spazio. P. Guendalini

odiano19

Anno XXImarzo 1997

Direttore: Luigi Volpe Rinonapoli

Direttore Responsabile: Marco Tadini

Redazione:

Luciano Amato - Imma Audino

- Franco Balbo - Daniela Barzaghi - Chiara Bianco - Michele

Cianci - Leonardo Clema - Giu-

lio Fantuzzi - Andrea Ferrario -

Marta Fiocco - Bruna Fusi -

Barbara Garlaschelli - Luca Li-

beratore - Giovanni Marri - Delia Oppo - Edy Rulli - Giovanni

Spinella - Lorena Tadini.

Grafico: Vito Fera

Fotoreporter: Marco Tadini

Amministrazione:

Silvana Ciarmoli

Pubblicità:

Milano 19

Una copia L. 2.000 - Abbonamento annuo(11 numeri) L. 20.000 - Abbonamento sostenitore libero

Per l'abbonamento inviare l'importo a mezzo versamento C.C.P. N. 16888208 specificando cognome, indirizzo e la causale "per abbonamento" intestato a

Egregio Direttore, sono una cittadina abitante in via Betti e frequento quando posso l'Auditorium della nostra Zona, in particolare ho gradito gli spettacoli dal vivo ed il cinema, proposti ultimamente. Tutto bene, ma vorrei segnalare tramite le vostre pagine un inconveniente che ho notato spesso: la gradinata che porta alle file superiori delle seggioline per gli spetta-

tori e causa involontaria di inciampi e di cadute. Parlo in particolare della fila centrale, che non offre a chi sale ma soprattutto a chi scende alcun appiglio per l'appoggio delle mani. Basterebbe un corrimano posto al centro dello spazio che ora è libero, ed il rischio ne sarebbe diminuito, o ridotto a zero. A chi inoltrare questo semplice suggerimento? Tanti cari saluti. Lettera firmata

Una proposta interessante

Egregio Direttore, leggo sul giornale di Zona del mese di febbraio, un appello del cittadino Alberto Barbieri per una collaborazione fra lettori e sostenitori del giornale per un coordinamento fra i cittadini della Zona per vivere meglio e intervenire con tempestività nelle piccole difficoltà sul territorio. Sono favorevole alla partecipazione per migliorare il quartiere, capisco la perplessità della redazione per organizzare un incontro come è stato chiesto da Diciannoverde.

Come abbonato ritengo che uno sforzo da parte del giornale possa essere fatto nella sede, un incontro serale per tutti gli abbonati senza aspettare il consiglio di Zona, servirebbe anche a fare conoscere il vostro lavoro. Sperando di leggere nel prossimo numero la data della riunione auguro buon lavoro.

Non abbiamo perplessità per indire un incontro con tutti i nostri abbonati, ma esistono problemi "tecnici": se intervenisse solo il 10% di loro non riuscirebbero ad entrare nella

Mese di Marzo 1997 dalle ore 8,30 alle 21,00

Dal venerdì 7 Marzo al giovedì 13 Marzo: Via Sardegna, 31 - Via Primaticcio, 96 - Piazza Sei Febbraio, 16 - Via Paolo Sarpi, 12 - Via Chiarelli, 10 (Mercato Comunale)

Dal venerdì 14 Marzo al giovedì 20 Marzo: Via Roncaglia, 33 - Via Inganni, 40 - Via C. Dolci, 6 - Via Principe Eugenio, 19 ang. Via Mac Mahon - Via Ugo Betti, 40.

Dal venerdì 21 Marzo al giovedì 27 Marzo: Via S. Gimignano, 30 ang. Via Tuberose - Piazza Zavattari ang. Viale Murillo, 33 - Via Quinto Romano, 14 - Via Lomazzo, 44 angolo Via Procaccini, 28 - Via Mascheroni, 16.

nostra piccola sede. Comunque, prendiamo in seria considerazione la proposta, anche per parlare di come migliorare il nostro giornale; ricordiamo però che la sede è sempre aperta, tutti i primi lunedì di ogni mese, per ascoltare pareri e proposte dei nostri lettori.

Carrelli abbandonati

Caro Milano 19, chi deve riportare i carrelli dei supermercati, lasciati dagli utenti in luoghi lontanissimi?

In via Betti, da mesi e mesi numerosi carrelli dell'Ipercoop sono dimenticati ruote all'aria nei famoso spazio prediletto dai nomadi: ho visto io in persona caricare le merci sulle roulottes e poi allontanare con una spinta il carrello, e dove va a finire cosa importa? Poi i mesi passano, la Nettezza fa il suo giro periodico, ma i carrelli restano lì. Chi deve provvedere?

Ma quando finirà?

Editrice "Milano 19" Soc. Coop R.L. Via Appennini 101/B20151 Milano

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Direzione - redazione - amministrazione - Via Appennini 101/B - 20151 Milano - telef. 3539458

Registrato al Tribunale di Milano al n. 388 dall'I/11/1978.

La collaborazione è aperta a chiunque. Lettere e manoscritti non firmati verranno cestinati.

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Stampa Il Guado S.c.r.l. - Corbetta (Ml)Via Pablo Picasso - Tel. (02) 97211.1 a R.A.

Si allunga il cantiere che da diversi mesi interessa la zona di Piazza Stuparich: i lavori, cominciati diversi mesi fa e che dovevano concludersi lo scorso agosto, continuano in via Salmoiraghi e stanno ora proseguendo lungo lo spartitraffico della circonvallazione che attraversa Piazzale Lotto e Piazza Zavattari. "Stiamo rinforzando le pareti del condotto dell'Olona" ci hanno informato gli operai presenti nel cantiere; mentre qualche passante so-

Dal venerdì 28 Marzo al giovedì 3 Aprile: Via Poggibonsi, 14 - Via Forze Armate, 328 - Via Silva, 39 - Via Canonica, 32 - Via Kant, 8. Notturna (sempre): dalle ore 21,00 alle 8,30: Corso Sempione ang. Piazza Firenze - Oppezzo, Viale Ranzoni n. 2.

Guardia medica: tel. 34567

Questo servizio viene espletato in sostituzione del medico di base, nei giorni feriali dalle ore 20 alle ore 8 e il sabato e prefestivi con inizio dalle ore 14. La domenica e festivi dalle ore 8 alle ore 8 del giorno successivo.

Raccolta del sangue a cura dell'Avis

2 Marzo presso parrocchia SS. Protaso e Gervasiovia Osoppo ang. P.le Brescia

2 Marzo presso Asilo Nido di Trenno P.zza S. Giovanni Batt.

16 Marzo presso parrocchia S. Romano via Falk 1

23 Marzo presso Rosetum via Pisanello, 1

13 Aprile presso parrocchia S. Leonardo via Omodeo.

I prelievi verranno effettuati a digiuno ai donatori che abbiano trascorso i 90 giorni dall'ultimo prelievo, per gli uomini, e 180 per le donne.

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INDIRIZZI UTILI

Polizia - Soccorso Pubblico - Tel. 113

Commissariato - via Novara, 199 - Tel. 48201900

Carabinieri - Tel. 112

Vigilanza Urbana - via Quarenghi, 21 (solo di giorno)Tel. 38001850

Vigili Urbani (centrale) - Tel. 77271

Vigili del Fuoco - Tel. 115

AEM Guasti gas - Tel. 5255

AEM Guasti elettrici - Tel. 3692

ENEL Guasti elettrici - Tel. 38861

Acquedotto comunale - Tel. 4120910

Pronto soccorso ambulanze - Tel. 118

Croce Bianca - via Betti, 62 - Tel. 3085345

stiene di aver visto grossi topi uscire dagli scavi.

Purtroppo, questa imprevista proroga dei lavori per l'Olona, sta ritardando i tempi dell'intervento di ripristino dei giardini che costeggiano viale Renato Serra: dopo il primo intervento di potatura degli alberi, i lavori sono rimasti fermi per due settimane in attesa di nuovi scavi sul tracciato dell'Olona che scorre proprio vicino all'intera area verde recintata da più di un mese. E.C.

Servizio medico a domicilio (a pagamento) - Tel. 3883

Azienda USSL 41 sedi: via Castelvetro, 32 - Tel. 330291 via Novara, 1 - Tel. 3329.744-745 via Quarenghi, 21 - Tel. 33029.740-742

SERT - via Albenga, 2/A - Tel. 33029.740-742

Consultorio - via Albenga, 2 - Tel. 33029.738

Ufficio Anagrafe - via Quarenghi, 21 - Tel. 38000414

Consiglio di Circoscrizione (CdZ) 19 - via Quarenghi, 21 - Tel. 38001531 - 38001534 - 38001536 - 38001622

Motorizzazione Civile - via Cilea, 119 - Tel. 353791

Milano Giornali di zona IlQuartireC:ribildi Zona2Äla V,,di luna 3 11111.9Änitan..tkÄAlte Ä kna NowÄLa G.. Tra NatigliÄ(kIr/onleffielas5ene
marzo 1997
Abbonati
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Silvia S.

marzo 1997

Quando il talento nasce femmina

Lalla Romano: persone e luoghi

Fino a una certa età gli anni di una donna non si dicono: possiamo fare eccezione per la nostra straordinaria Lalla Romano? Anche perché non li dimostra, tanto nel fisico quanto nella mente. Nel 1996 questa grande scrittrice italiana ha compiuto i novant'anni (auguri specialissimi!) e di lei si parla, si scrive, qualche volta compare anche sul video e soprattutto lei stessa ancora scrive. Noi attendiamo le sue parole, siano esse condensate nei libri o sgranate in articoli di cui conserviamo memoria, quali le presentazioni di autori che apprezza particolarmente:

Dolores Prato, Daria Menicanti, Grazia Cherchi, Francesco Biamonti, Alberto Arbasino ed altri.

Il suo viso è ancora molto bello, l'espressione un po' misteriosa è la stessa che lei "si" ritraeva in alcuni autoritratti, quando giovanissima si avviava per i sentieri della Grande Pittura, alla scuola di importanti maestri, nella Torino prebellica, forse non ancora enigmatica come ai giorni nostri. Lalla Romano si è poi trasferita a Milano, e vi abita tuttora, in una casa un po' appartata vicino a Brera. In varie interviste se ne è dichiarata soddisfatta, noi non abbiamo mai potuto incontrarla e del resto saremmo certamente imbarazzati. Per noi, che sia stata proposta oppure non ancora per il Nobel, la Romano rimane uno splendido mito. La nostra città le ha de-

dicato nel 1994 una esauriente Mostra, che ha rivelato la sua lunga escursione nel mondo della Pittura anche a coloro che conoscevano soltanto la sua attività di scrittrice. Il passaggio fra le due Arti fu introdotto dalla pubblicazione, nel 1941, della raccolta di poesie "Fiore": subito si è profilata la preferenza tematica della Romano per il racconto della sua esperienza personale, con i fatti e gli avvenimenti suoi e della sua famiglia, della sua gente, della sua terra. Ciò fu immediatamente palese con il suo primo romanzo "Maria", che descriveva con tocchi indimenticabili il suo incontro con una finissima donna di montagna, venuta al servizio della sua casa portando un cospicuo patrimonio di valori e di atteggiamenti di toccante preziosità. Il libro si legge ancora oggi tratte-

Nuova protesta in piazza Arduino

nendo il fiato, scorrendo dalla prima all'ultima pagina, con il solo rimpianto che si arrivi alla conclusione.

Il Premio Strega le arrivò con "Le parole tra noi leggere", dedicato a una maternità assai coinvolgente, con pagine indimenticabili sui classici contrasti generazionali, mentre dieci anni dopo, nel 1979 il Comune di Milano le ha assegnato la Medaglia d'oro per i Benemeriti della Città. Giornalista, traduttrice, critica d'arte e di fotografia, scrittrice sovente in forma autobiografica, per ricordare il suo bellissimo compleanno, e festeggiarlo, i conduttori della importante trasmissione pomeridiana di Radio Tre "Lampi d'inverno" hanno estratto i momenti salienti della sua lunga storia di donna e di artista leggendo brani interi dei suoi romanzi.

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Assemblea di organizzazione della Sezione ANPI Gallaratese - Trenno - Lampugnano

Parla la Resistenza

Dopo 20 trasmissioni con la parola ai vinti sarebbe opportuno e democratico dare 20 possibilità di parola ai vincitori

Sabato 8 febbraio 1997 si è tenuta "I'Assembla di organizzazione dell'ANPI, Sezione Gallaratese - Trenno - Lampugnano". Un'ampia partecipazione di associati, di rappresentanze dei partiti, delle associazioni, del CdZ 19, con la sua presidente, ha dibattuto gli argomenti che la relazione del presidente Colzani aveva posto come tema di dibattito.

Il grosso successo delle iniziative con le scuole, gli studenti, la realizzazione del libro "Ricordare per non dimenticare", l'impegno di una continuità di rapporto con essi ed il nuovo impegno con il concorso "Repubblica e Costituzione", questi alcuni temi dibattuti ed inoltre la volontà di dare vita ad una sede decentrata dell'Istituto pedagogico della Resistenza nella nostra Zona. Si è sottolineata l'importanza di dare più impulso ai rapporti con l'Istituzione (CdZ), con le forze politiche, sociali e culturali.

Un dibattito vivace, quindi, ma anche un nuovo impulso organizzativo della Sezione locale ed una rinnovata collaborazione con Milano 19 per sottolineare la necessità di una continua e corretta interpretazione di ciò che la nostra informazione nazionale partorisce, tanto che allarmata da una dilagante non informazione l'assemblea di organizzazione fa proprio il documento del Coordinamento dei Comitati regionali dell'ANPI-FIAP-FIVL-ANED-ANEI-ANPPIA che qui riportiamo.

parola ai vinti e di ascoltarne le ragioni" "omaggio e pietà per i morti di tutte le parti resi uguali dal sacrificio della vita". Dobbiamo ricordare che la Resistenza più che ventennale al fascismo e la vittoria, conclusione della Guerra di Liberazione, hanno consentito di restaurare in Italia uno stato democratico, nel quale i diritti di libertà sono goduti da tutti, compresi quelli che li avevano conculcati, i quali hanno potuto liberamente organizzarsi e partecipare alla vita politica del Paese e nelle Istituzioni. Che nell'Italia post fascista la vendetta è stata bandita e ai vinti anche colpevoli di delitti è giunto con l'amnistia il perdono, infine che tutti hanno potuto e possono onorare i propri morti senza discriminazione alcuna.

Ma nel contempo riaffermiamo con grande fermezza che a nessuno deve essere consentito di stravolgere la storia con l'obbiettivo di legittimare e consegnare posizioni di potere ad una destra che ha le sue radici nel fascismo e che non ha saputo e voluto di questo rinnegare gli errori ed orrori.

Lanciamo un forte grido

d'allarme perché tutti i democratici, i dirigenti e i militanti politici dell'associazionismo, i docenti di ogni ordine e grado si mobilitino per contrastare e far fallire questo attacco alle basi del nostro regime democratico, per promuovere una grande azione di verità, di educazione, e di formazione di una consapevole coscienza civile nei giovani che hanno bisogno di conoscere il passato per agire nel presente e costruire il futuro.

La campagna dei massmedia che denunciamo conferma l'attualità dell'antifascismo, il solo in grado di impedire che i disvalori e le eredità del fascismo non possano ancora una volta colpire la nostra Patria. Non si sottovaluti la pericolosità di questa campagna che già ha prodotto guasti profondi. Bisogna combatterla oggi e sconfiggerla. Domani potrebbe essere troppo tardi».

Questo ed i restanti contenuti dell'Assemblea dell'ANPI di organizzazione saranno argomento di approfondimento, di dibattito, di rapporto con tutti i cittadini della Zona, come i programmi del 25 Aprile 1997 che vi saranno proposti attraverso questo giornale.

Brevi di Zona

Si impicca in via Isernia

Un giovane di trentadue anni sofferente di crisi depressive si è ucciso impiccandosi ad un ramo di un albero in via Isernia.

Vinto oltre un miliardo in via Novara

I cittadini e i negozianti che abitano in piazza Arduino e nei dintorni, il 12 febbraio hanno organizzato una protesta, contro l'inizio dei lavori di costruzione dei box sotterranei nella medesima piazza. La tesi dei manifestanti è che questi lavori paralizzeranno per oltre due anni l'attività del giardino pubblico, recintato, turberanno la quiete degli abitanti, oltre al danno ai negozianti.

Nello scorso mese di gennaio avevamo pubblicato un comunicato dei cittadini e nel mese di febbraio una lettera del presidente della cooperativa che deve costruire i box dove riferiva su come si sarebbero svolti i

lavori. Su tutta la questione anche il CdZ 19, che tra l'altro non era mai stato portato a conoscenza di tale progetto, aveva espresso un parere di non concessione ai lavori sin tanto che non avesse esaminato il progetto, ma che da parte comunale si è completamente ignorato.

A tal proposito abbiamo interpellato la presidente del CdZ 19, che ci ha riferito come da parte comunale, alla sua protesta per questo inizio dei lavori, gli è stato risposto che il problema non interessa la Zona 19. Ogni commento è superfluo. T.M.

Nella foto la piana recintata e il caos automobilistico

"Nei mari estremi" soprattutto ha rivelato molti aspetti (per noi) ancora segreti, di una personalità tanto ricca e capace di riservare ulteriori sorprese. Di sera in sera la lettura si faceva sempre più avvincente, tanto da sentire sofferenza quando per svariati motivi se ne doveva perdere qualche puntata. Era come mancare a un appuntamento dal quale ci si aspettava (e si otteneva) grande emozione. Per fortuna ritroviamo questa Grande Amica nei suoi libri, l'ultimo dei quali, in ordine delle nostre letture, è proprio quella inaspettata di "Le lune di Hvar", così musicale nel suo ritmo, così sobria nei suoi accenni, così lieve nel dire e non dire, che ormai non potremo avvicinare altro scritto, su identico tema, non importa se di grandi scrittrici italiane o straniere, senza sentirne il peso, la gravità, la prolissità. Anche il tema comunque ci è parso eccezionale, ma non ce ne vogliamo meravigliare. Diceva il prof. Ceccato che le donne, dopo i trentadue anni, sono sempre in crescita...Giusto, giustissimo. Lalla Romano non lo ha detto, lo ha dimostrato, altrimenti "Le lune di Hvar" non sarebbe mai stato scritto, e questa delicata esperienza non sarebbe passata dalla Autrice a noi, che ne riceviamo un sorridente senso di conforto: solidale, naturalmente. E pieno di simpatia.

«Un grande e pericoloso attacco alle basi stesse del nostre regime democratico e cioè ai valori che hanno animato la Resistenza e ispirato la Costituzione repubblicana è venuto dispiegandosi in questi mesi attraverso giornali ed emittenti radio televisive, compreso il servizio pubblico, la RAI. L'attacco è insidioso: si cerca di nasconderne i veri intenti dietro le parole "pacificazione", "revisione della storia", "necessità di dare la

Uno dei cinque vincitori del Totocalcio delle partite del 9 febbraio, che ha realizzato quasi un miliardo e mezzo di lire, ha giocato la sua schedina nel bar di via Novara, 38.

Rapina in farmacia Lunedì 10 febbraio due sconosciuti hanno compiuto una rapina presso la farmacia Carnevale di via R. Sanzio.

Scandalo patenti

Sono ormai oltre 400 gli indagati per lo scandalo delle patenti facili e 8 gli arrestati tra funzionari della Motorizzazione Civile e rappresentanti di scuole guida.

Sciopero al Don Gnocchi

I 650 dipendenti della Fondazione Don Gnocchi hanno scioperato per 5 ore l' 11 febbraio. E la prima volta che succede ed è avvenuto per il mancato rispetto del loro contratto di lavoro aziendale.

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pagina 4 - milano 19 marzo 1997

Il volontariato e i giovani

Quando la cronaca quotidiana, ci investe con i drammi che coinvolgono il mondo giovanile, ci sentiamo afferrare da un moto di rabbia e di impotenza e ci chiediamo se stiamo facendo abbastanza per impedire che si verifichino tragedie che abbattono giovani vite e sconvolgono troppe famiglie.

Forse no, forse neppure le Istituzioni si occupano abbastanza dei ragazzi, per indurli a non sprecare stupidamente la vita.

E allora? Allora, è sempre più evidente, per chi ha voglia di accorgersene, che l'opera del "Volontariato", in ogni campo, diventa insostituibile supporto per la società e per le famiglie. Quando il "Volontariato" affianca o sostituisce le Istituzioni poco attente o assenti, sembra trovare tutti formalmente ben disposti ad accogliere le sue iniziative, spesso tuttavia è soltanto un sostegno di facciata.

Allorché associazioni di cittadini decidono di mettere il proprio tempo, le proprie capacità, a disposizione della gente, e chiedono alle Istituzioni strutture per poter svolgere la loro opera sociale, si trovano di fronte a condizioni che, anziché rendere più agevole il loro impegno, ne osta-

colano i disegni. Troppo spesso ci accorgiamo che viene favorito chi ha come scopo primario il fine di lucro, privilegiando così coloro che hanno obbiettivi, pur legittimi, che sono però lontani dallo spirito sociale che anima il Volontariato.

Noi cittadini non dobbiamo né vogliamo essere soltanto spettatori, vogliamo invece diventare protagonisti attivi, per progettare e realizzare ciò di cui la comunità ha bisogno.

Noi vorremmo che tutte le proposte, rivolte ad offrire nuovi spazi per i giovani, fossero accolte e sostenute con entusiasmo, con la consapevolezza che ciò produrrà benefici per l'intera collettività.

A poco servono le parole, i convegni, le dotte dissertazioni, se non sono poi accompagnate da opere e fatti concreti. Se veramente ci interessa contribuire a risolvere i problemi del mondo giovanile dobbiamo impegnarci tutti, ciascuno nel settore che gli è più congeniale, ad offrire ai ragazzi le strutture presso le quali possano esercitare le loro attività.

Forse, alla fine, non saranno i giovani a ringraziarci, ma saremo noi adulti a ringraziare loro.

A. Sacchi

Le Associazioni del Volontariato

Nella nostra Zona ci sono Associazioni e Gruppi di Volontariato che da tempo operano al servizio dei cittadini in particolari condizioni di solitudine, di disagio e di marginalità.

Per aiutarli a vivere una vita più umana, più dignitosa, le Associazione e le Organizzazioni di volontariato hanno bisogno di un po' del tuo tempo, della tua creatività e sensibilità.

Per informazioni e adesioni puoi contattare direttamente i responsabili delle Organizzazioni; il cui indirizzo riportiamo nella tabellina.

Nelle bacheche delle Biblioteche di via Quarenghi e di via Harar è affisso, comunque, l'elenco completo delle Associazioni e dei Gruppi di Volontariato iscritti al Coordinamento con indicazioni delle loro attività.

A.B.A. Ass. Bambino Allergico

Clinica pediatrica De Marchi tel. fax 4562785

A.C.A.T. Ass. Club Alcoolisti in Trattam.

Via Oietti, 20 tel. 33029308 centro ascolto

ATHLA Ass. Tempo Libero Handicap

Via De Castilla, 21

tel. 6070564 fax 6070578

AUSER Ass. per L'Autogestione di Servizi e la Salute

Via Mar Jonio, 7 - tel. 4035839 - 48705226

Via Uruguay, 11/2 - Via Appennini - tel. 33402148 - 33103366

AVIS Gallaratese - AVIS San Siro

Via Falk, 13 - Via C. Maratta, 4

tel. 33401948 - 3271494

Casa Famiglia Gerico

Via Torrazza, 80

tel. e fax 3536282

Centro Ascolto S.S. Martiri

Via Ugo Betti, 62

tel. 33404418 fax 33403752

Centro Ascolto S. Romano

Via Consolini, 3

tel. 33911042 fax 38100017

Centro Prima Accoglienza Immigrati

Via Giorgi, 31

tel. e fax 48201294

Centro Socio Culturale Anziani

Via Oietti, 20

tel. 38000216 - 38007806

Comunità Mondo Nuovo

Via Fr. Rizzarti, 45

tel. 48203317

La Luna nel pozzo

Via Appennini, 163

tel. e fax 3538680

La Tartavela

Via M. Colonna, 57

tel. 39266072 - 38100761

S. Vincenzo Adulti Regina Pacis

Via Kant, 8

tel. 38007907

Confronto serrato con l'Assessore

contributo in termini di emissioni in acqua, aria e suolo del nuovo termovalorizzatore, del recupero di energia, del servizio di teleriscaldamento.

Emissioni e residui.

Complessivamente le emissioni risulteranno inferiori dell'80% a quelle dell'impianto attuale. Le scorie della combustione potranno essere avviate al riutilizzo.

Recupero energetico.

L'impianto prevede la produzione di energia, pari a circa 380.000 MWh, elaborando il vapore prodotto dalle caldaie che potrà essere utilizzato anche per il teleriscaldamento con potenza termica a 68 MW.

Viabilità. È prevista l'utilizzo dell'apposito svincolo della tangenziale ovest al fine di permettere

un migliore accesso dei mezzi da e per l'impianto.

L'Amsa sta riprogettando il sistema logistico al fine di ridurre il numero dei viaggi dei propri mezzi verso l'inceneritore.

Impatto paesaggistico. La progettazione esecutiva dell'impianto non è ancora avvenuta: durante i prossimi sei mesi il consorzio provvederà a tale attività. In quella sede sarà quindi possibile raccogliere tutti i contributi per rendere minimo l'impatto paesaggistico di Silla 2.

Dopo un intenso dibattito nel quale sono intervenuti i signori: Quinteri, De Lazzari, Eugeni, Sprio, Giannella, Gallina, la consigliera della Provincia di Milano Rosanna Ferri e i consiglieri del CdZ 19, Frontini, Gallera, Girlan-

da, Trada, Dubini, Concina e altri; tutti, in generale hanno espresso pareri negativi per il lungo trascorso senza essere stati consultati e senza che si siano prese anche decisioni minime, come quella ad esempio di spostare il passaggio dei camions dell'Amsa da Figino sulla nuova tangenzialina o come quello di fornire i dati sull'emissione dei fumi dall'attuale inceneritore.

L'Assessore concludendo la riunione ha assunto l'impegno di convocare l'Unità di crisi per il 17 febbraio, di far avere i dati sui fumi al più presto possibile, di dar mandato ai suoi tecnici per il problema della viabilità e, nel corso dell'iter che seguirà il progetto, di dare ulteriori chiarimenti sugli aspetti

del teleriscaldamento e di tutte le altre richieste emerse nel corso della riunione, come quella ad esempio del perché in 36 torri di abitazione del Gallaratese non venga effettuata la raccolta differenziata.

Una serata nervosa che almeno ha affrontato alcuni problemi posti sul tappeto, ma che rimanda ancora a nostro avviso il più importante, quello della quantità dei rifiuti da bruciare.

Il CdZ 19 chiede che non si superi le 600 tonnellate giornaliere, il progetto ne prevede 900 massime e 750 in media, sarà su questi dati che si vedrà nei prossimi mesi la buona volontà da entrambe le parti.

che finiscono col legittimare il tran tran burocratico dell'attuale gestione. A questo punto è doveroso fare alcuni esempi di come le cose procedono nella gestione ordinaria. Le cose nuove sono:

a) una dispendiosa sistemazione a verde, spazi di sosta e pedonali, con tanto di scultura, dell'area attorno alla Piscina Comunale di via Lampugnano, mentre rimane in piedi ai suoi margini un rudere che avrebbe dovuto contenere attrezzature sportive; ci si domanda se non sarebbe stato meglio spendere per il recupero di questa struttura, risparmiando sul co-

stoso arredo degli spazi al suo intorno, e soprattutto se non sarebbe stato meglio diluire la spesa in una sistemazione estensiva, a verde boscato, delle aree centrali del quartiere, completando più razionalmente le piste ciclopedonali;

b) si sta costruendo una caserma dei Carabinieri al San Leonardo, proprio in mezzo alla "spina centrale" del quartiere; si tratta di una attrezzatura molto utile e richiesta, ma perché metterla proprio lì? Si sa che la Caserma è un recinto chiuso, mentre le aree centrali dovrebbero servire per attrezzature at-

I "lunedì" di via Fratelli Zoia 77

Associazione "Il confronto"

Associazione "IIConfronto"

COLLEGIO 9

Dopo il notevole successo ottenuto dalle prime due serate, l'iniziativa dell'Associazione "Il confronto" (coordinata dalla segreteria dell'on. Franco Danieli, eletto nella nostra Zona) continua a marzo con il seguente programma.

Lunedì 10 marzo, ore 20.30 - "Il progetto dell'Ulivo: lo stato attuale, le prospettive", dibattito con Gianclaudio Bressa (vicepresidente gruppo "Popolari e DemocraticiL'Ulivo" - Camera dei Deputati), Fiorello Cortiana, (Verdi), Franco Danieli (La Rete), Alex Iriondo (PdS), Germano Cassinelli (Pri).

Lunedì 17 marzo, ore 20.30 - "Gli strumenti per creare nuovo lavoro" dibattito con: Renzo Innocenti, presidente Commissione Lavoro - Camera dei Deputati, e rappresentanti delle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL.

Lunedì 24 marzo, ore 20.30 - presentazione del libro "Sotto la notizia niente", di Claudio Fracassi, ed. Rizzoli. Con l'Autore (direttore di "Avvenimenti") sarà presente Andrea Rivas, giornalista.

trattive, capaci di avvicinare e collegare le zone residenziali a sud con le zone residenziali a nord. Questa parte estrema del Gallaratese è quella che più meritava un progetto unitario e organico, perché gli spazi disponibili sono più piccoli, perché vi sono già strutture recintate che, anche se utili, rappresentano un ostacolo ad una grande progettazione degli spazi centrali.

Si è invece fino ad ora trascurato di intervenire a risanare situazioni indecorose - vedi la Stazione MM S. Leonardo e le aree connesse - e si procede d'altra parte a "lottizzare" le aree pubbliche (per la Caserma, per la Chiesa), spendendole pezzo per pezzo;

c) si sta parlando di una sistemazione dell'area fra il Credito Italiano, il Gallaratese e la Casa della Giovane, anzi si è bandito un concorso di progettazione, come se si trattasse di un'area vitale per il Quartiere.

Si tratta invece di uno spazio scarsamente legato al Quartiere e molto più riferibile al contesto "Credito, PalaVobis, Parcheggio d'interscambio, Stazione Lampugnano", per il quale veramente varrebbe la pena di procedere a un progetto complessivo che valorizzi una "posizione" strategica per lkintera città, per l'altissimo livello di accessibilità offerto.

Non sarebbe scandaloso costruire su questa area, magari in cambio della definitiva riconquista come spazio pubblico del cosiddetto "bosco di via Chiarelli", né pensare a una rilocalizzazione e modernizzazione della attrezzatura dell'Istituto di Nazhareth.

L'ultima triste verità è che la popolazione sembra appagata dal fatto di avere la metropolitana, un Centro commerciale e civico, degli spazi liberi, che non

M.T. sono né verdi né attrezzati, ma sono comunque liberi, una posizione invidiabile rispetto alle autostrade, una situazione protetta per la conformazione "a guscio" del Quartiere.

L'indifferenza comune verso i problemi generali e il fastidio che spesso viene manifestato per i temi complessi, non deve farci pensare che questo atteggiamento giustifichi un modo di procedere caso per caso, cercando di farsi venire le idee volta per volta.

Ci saranno grossi problemi da affrontare: si dovranno riconfermare i vincoli di Piano per difendere le nostre aree libere, e non lo si potrà fare con una semplice nuova Variante del Piano Regolatore; si dovrà anche rispondere al disagio giovanile, per l'assenza di luoghi di aggregazione, ma anche per la mancanza di case a basso prezzo per le nuove famiglie; si dovrà offrire agli anziani un'assistenza in alloggi adeguati.

Tutto questo richiederà l'uso di spazi che oggi tendiamo a ritenere intangibili.

Questo potrà avvenire solo se proporremo un progetto chiaro, sostenibile alla luce del sole, dal quale si possa riconoscere cosa si guadagna e cosa si perde; un progetto che consideri tutto il quartiere nel suo contesto attuale, che offra possibilità di sviluppo alle attività del volontariato locale ed alla cooperazione, senza aprire conflitti fra i cittadini e le associazioni.

Non ci può essere altra strada: forse è arrivato il momento di una riflessione coraggiosa che ci porti a guardare avanti con una larga prospettiva.

Alberto Secchi (alle pagine 6-7 continua il dibattito sul futuro del Gallaratese)

Occorre un progetto chiaro

Centrale termica Gallaratese G 2

Sostituita Policarbo

Finalmente! Ma anche una pesante eredità in cui mettere ordine. Comune ed IACPM creano problemi

Stupro che fare?

Nel convegno organizzato dai Giornali di Zona e dal Comune, emerge una realtà in passato sommersa

L'eredità Policarbo si sta rilevando più pesante di quanto si poteva ipotizzare quando si è costituito il condominio per la Centrale G 2 e quando, nell'Assemblea del 27 settembre 1996 al Palalido, non è stata confermata la gestione. A tutto ciò si aggiunge il fatto che Policarbo e IACPM non hanno ancora fornito all'Amministrazione Belloni la documentazione sui rapporti contrattuali dal 1985-1986 al 1995-1996. Comunque ed in questo contesto si è verificato il guasto del 1° febbraio 1997 che ha fermato l'erogazione del riscaldamento e dell'acqua per 48 ore. Un episodio che ha confermato le più che decennali carenze di manutenzione ordinaria e straordinaria, carenze che, anche su sollecitazione del SUNIA e SICET, sono state formalmente contestate dall'amministratore Belloni alla Policarbo unitamente al blocco della liquidazione dei pagamenti. Si deve ulteriormente aggiungere l'inaccettabile atteggiamento dell'IACPM verso i nuovi proprietari: queste famiglie sono state messe in carica all'amministrazione condominiale "Centrale G 2" dopo aver loro richiesto anticipazioni a vario titolo che oscillano tra le 600.000 ed il 1.300.000 lire mentre contemporaneamente ricevevano dall'amministratore Belloni, l'invito a pagare le dovute rate condominiali per riscaldamento ed acqua calda.

Ed è in questo quadro che abbiamo chiesto le due brevi interviste che seguono. A Claudio Gorla e Guido Refatti del Consiglio del Condominio e componenti della Commissione Tecnica abbiamo chiesto:

- Come si può giudicare la gestione della Policarbo?

L'impianto ha ormai 30 anni e da una analisi risulta evidente che in passato vi è stata una carenza di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete, nelle sottostazioni e in centrale.

L'impianto anche se funzionante è dotato di molte apparecchiature obsolete, alcune delle quali non più riparabili, in quanto i pezzi di ricambio sono di difficile approvvigionamento, inoltre la-Centrale e le sottostazioni non sono aggiornate a norma di legge.

- Quale il giudizio sul 1996-1997?

L'avviamento del riscaldamento 96/97 è stato carat-

terizzato dal cambio della azienda per la conduzione. L'avviamento del 15/10/97 non è stato preceduto come normalmente accade dalla prova a caldo, si è inoltre riscontrata la mancanza delle apparecchiature elettroniche di dotazione per la gestione automatica e telematica della centrale, tutto ciò ha causato grosse difficoltà alla partenza, e nella normalizzazione delle temperature presso l'utenza. Si sono poi avute delle interruzioni di alcuni giorni dovute a imprevedibili rotture (data l'età dell'impianto) dei tubi sul primario causando un grave disagio nell'utenza.

- Cosa avete pensato nella Commissione Tecnica?

Allo scopo di avere una quadro completo delle anomalie dell'impianto, per poi programmare in modo razionale gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria già al termine del riscaldamento, sono state mappate tutte le "perdite" evidenti nell'impianto, ed è stato chiesto un preventivo per una ricerca delle perdite nascoste sulla rete primaria con un sistema elettronico computerizzato.

- Quali gli obiettivi e le priorità?

Certamente avranno la priorità tutti gli interventi che eviteranno in futuro disagi all'utenza, poi dovranno essere effettuati tutti quegli interventi programmati per ottenere un risparmio energetico e allo stesso tempo un ammodernamento dell'impianto.

- Quali le ricadute per gli utenti?

Visto che si dovrà fare un grosso sforzo per un ammodernamento dell'impianto, le risorse derivanti dal risparmio energetico dovranno essere reinvestite con interventi programmati, in questo modo non si dovrebbe incidere in modo significativo sul costo dell'utenza.

All'Amministratore del Condominio Centrale Termica G 2, Marzio Belloni, abbiamo chiesto: - Quali sono le ragioni dei disservizi lamentati dagli utenti e quanto pagheranno?

L'erogazione del riscaldamento e acqua calda dall'inizio della gestione 1996/97 non è stata perfettamente regolare in quanto la nuova società ha preso in consegna gli impianti in data 15/10/1996 (giorno in cui ha avuto inizio il servizio ri-

scaldamento). La Società Policarbo ha tolto le apparecchiature per la regolazione e il servizio di telematica della Centrale Termica rendendo inutilizzabile la lettura telematica e le relative regolazioni automatiche.

Inoltre, in alcune sottocentrali, gli scambiatori del riscaldamento e della produzione di acqua calda hanno creato seri problemi, in quanto il cattivo stato delle relative serpentine ha determinato un basso rendimento. Si sono verificate delle perdite anche sulla rete primaria che hanno aumentato i disagi a tutti i condomini e gli inquilini del quartiere Gallaratese G2.

Per quanto concerne la ripartizione delle spese, la stessa verrà effettuata, per il riscaldamento in base al reale consumo di energia impiegata nelle singole sottocentrali e, per l'acqua calda, verrà addebitato l'importo in base al consumo effettivo annuale dei metri cubi.

Sono pervenute in redazione copie dei seguenti documenti: 16/1/97. Formale contestazione e richiesta di risarcimento danni alla Policarbo Energia SpA per vizi e difetti nel funzionamento degli impianti; nonché l'illegittimità dello smantellamento ed asporto delle apparecchiature di controllo. 17/1/97. Formale richiesta all'IACPM di copia del contratto di appalto per la gestione, manutenzione e riqualificazione tecnologica della Centrale G2 dall'85-86. 28/1/97. Richiesta formale al Comune di Milano di pagamenti per L. 789. 853.023 (gestione '95-96) e per L. 455.653.612 (gestione '9697). 30/1/97. Mozione del consigliere comunale Walter Molinaro per impegnare Sindaco e Giunta a saldare il debito di 3 miliardi e 490 milioni nei confronti di varie gestioni di riscaldamento milanesi. 4/2/97. Cronologia e tipologia degli interventi, per il guasto alla rete di distribuzione dell'acqua surriscaldata, dalle ore 9 dell'1/2/97 alle ore 0,30 del 4/2/97. 10/2/97. Volantino del PDS che denuncia il mancato pagamento, da parte del Comune di Milano, di circa 2 miliardi alle gestioni delle Centrali per il riscaldamento Gallaratese G2 e G4. Chi fosse interessato può chiederne fotocopia. Servizio a cura di Alfredo Serangeli

Si è svolto il 27 febbraio presso la sala Viscontea del Castello Sforzesco, il Convegno: "Lo stupro a Milano" e "Stupro che fare?", organizzato dal Coordinamento dei giornali di Zona e dal Comune di Milano. Il sindaco Marco Formentini ha portato il suo saluto e l'augurio di buon lavoro a tutti i convegnisti. Per la prima parte del Convegno: "Lo stupro a Milano", dopo una breve presentazione di Silvia Francescato del Coordinamento dei giornali di Zona, che ha poi svolto il compito di moderatrice, ha dato la parola all'assessore comunale Grazia Maria Dente che si è soffermata sul ruolo che svolge il Comune su questo problema e dei mezzi a disposizione per aiutare donne e bambini vittime della violenza sessuale. Prevenzione e vivibilità delle Zone, sinergia tra tutte le forze che si occupano del problema, informazione sono gli elementi principali per creare una rete capillare sul territorio con centri di ascolto, di servizi specialistici, di organizzazioni del volontariato per aiutare a combattere questa piaga.

L'assessore Marco Giacomoni ha illustrato l'idea, poi diventata realtà, della istituzione di un Centro di soccorso per donne e minori vittime della violenza presso la clinica Mangiagalli finanziato dal Comune.

Stefania Chinosi De Bellis, vice questore di Milano, si è soffermata su due aspetti dello stupro, quello in famiglia e quello esterno, dicendo quanto ha fatto e sta facendo la polizia. Un primo dato che emerge è quello che non tutti gli stupri vengono denunciati, delle grosse difficoltà comunque per avere le denunce, elemento indispensabile per la polizia per intervenire, delle ritrattazioni dopo la denuncia, della necessità di avere agenti preparati a questo delicato compito. I risultati ottenuti non sono pochi, grazie anche ad una maggiore coscienza sia da parte di cittadini che di enti, che più di prima sono attenti a quanto avviene, soprattutto per i bambini, denunciando i casi di cui vengono a conoscenza. Nel corso degli ultimi due anni sono diminuiti gli abusi sui bambini dai 3 ai 6 anni, ma che malgrado ciò di come sia difficile operare nei casi dove questo avviene in famiglia.

Livia Pomodoro, presidente del Tribunale dei minori di Milano, ha richiamato l'aspetto negativo della enfatizzazione che la stampa dà su questi aspetti, creando poi non pochi problemi ai giudici. Informare senza esagerazioni o esasperazioni è fondamentale e si augura che anche i giornali di Zona affrontino questi temi estremamente delicati nel giusto modo. Il giudice quando ha una denuncia deve cercare di capire, approfondire, avere molta cautela, deve scoprire la verità e per far ciò oltre che alla professionalità ha bisogno di dare fiducia alle vittime. Campagne di stampa scandalistiche o di estrema esagerazione non aiutano e non facilitano questo compito. Sui due decaloghi presentati dal Coordinamento ritiene che debbano essere più brevi e più incisivi. Fulvio Scaparro, dell'Associazione "Meglio Milano", si è soffermato su quello che si fa e quello che si deve fare ogni giorno su questi gravi problemi. Occorre rompere l'indifferenza dei cittadini, dare informazioni valide ed essenziali, molto casi

di stupro non vengono denunciati non solo per paura, ma per diffidenza verso le istituzioni, i famigliari. Chi non si fida dell'autorità non denuncia perché teme di subire una ulteriore umiliazione.

Alessandra Kusterman, del Servizio Soccorso Violenza Sessuale in funzione presso la Clinica Mangiagalli, dove ginecologi, psicologi, assistenti sociali aiutano 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno le vittime degli stupri e delle violenze, ha tracciato un interessante resoconto dei primi 9 mesi di attività del Centro. Il 28% delle donne che si sono rivolte al Centro sono extra comunitarie, delle 364 telefonate giunte da tutta Italia, 95 sono state per stupro, di cui 91 donne e 4 di maschi minori.

Le minorenni sono state 37 su 95, il 39%, una percentuale di per sé impressionante e se poi si fa la suddivisione per età abbiamo che: 7 sino ai 4 anni, 6 fra i 5 e i 9 anni, cinque fra i 10 e 13 anni, diciannove fra 14 e i 17 anni. Per le più piccole l'abuso è prevalentemente in famiglia, per le più grandi l'abuso è da parte di ragazzi che frequentano, sia nella scuola che fuori. Da questo quadro la Kusterman dice: "Non serve tanto insegnare alle bambine come evitare lo stupro e alle donne come difendersi, quanto insegnare ai maschi, già a scuola, come non diventare violentatori educandoli al senso di responsabilità e al rispetto".

Daniela Borgonovo, Procuratore della Repubblica, ha sottolineato come la violenza sia un reato, il processo fondamentale, e la nuova legge sulla violenza contro le donne e i minori non è di per sé sufficiente per prevenire lo stupro o la violenza, ma è indubbiamente utile, quando ci sono le denunce, e le prove. Occorre molta professionalità da parte dei giudici soprattutto perché bisogna capire e aiutare i denuncianti.

Nel pomeriggio è iniziata la seconda parte del Convegno sul tema: "Stupro che fare?". Silvia Francescato ha efficacemente riassunto i lavori del mattino per i nuovi convenuti ed ha passato la parola a Domenico Petrella, responsabile del Coordinamento dei giornali di Zona. Abbiamo voluto prendere questa iniziativa, ha esordito Petrella, non solo per denunciare ciò che accade ma per avere una continuità su questi aspetti. L'informazione assume un valore fondamentale sia in termini di trasparenza che di conoscenza. I giornali di Zona di Milano giocano un ruolo importante e la loro potenzialità di 12 testate e 120 mila copie mensili distribuite in diversi canali sono una testimonianza veramente valida. In questo Convegno presentiamo due decaloghi contro lo stupro, redatti con la collaborazione dello psicologo Paolo Bagnara (che lavora al 6° raggio del carcere di San Vittore), una documentazione che vuole dare aiuto e sostegno, co-

noscenza, di tutti gli aspetti dello stupro e di come prevenire e difendersi. Le osservazioni e le proposte ulteriori che sono emerse in questo Convegno verranno esaminate e poi se ne farà una pubblicazione da distribuire fra la cittadinanza milanese.

Paolo Bagnara, psicologo. A San Vittore vi sono molti detenuti per reati di stupro e di violenza sui minori, sono elementi con malattie psicologiche, che a loro volta ne procurano alle loro vittime. Sono soggetti che compiono questi atti non per un soddisfacimento sessuale, ma a causa di aspetti psicologici. Il padre pedofilo lo fa per mantenere il dominio sul figlio, in altri casi gioca il sadismo di umiliare la vittima. Vi è tra molti di essi autocompiacimento su quanto fanno, vedi i casi di violenza verso le prostitute, vi sono casi di vendetta generici contro le donne, contro i transessuali, sono tutti aspetti che riflettono un passato di ognuno di loro fatto di esperienze negative in famiglia, con gli amici, a scuola o di altri aspetti cui sono stati soggetti.

Stefania Bartocetti, Telefono Donna-Uomo. Dice che negli ultimi dieci anni è molto cambiato il modo in cui la società italiana considera la violenza sulla donna, tanto che lo scorso anno la Camera dei Deputati ha riconosciuto attraverso una legge, lo stupro un reato contro la persona e non più contro la morale. Le esperienze di Telefono Donna dicono che arrivano segnalazioni di abusi sessuali intrafamigliari che non sono mai stati rivelati ai servizi sociali e denunciati. Nella documentazione presentata vi sono resoconti di telefonate dove vengono denunciate situazioni tragiche come quella di una ragazza di 19 anni che ha subito la violenza dello zio e che ha scoperto come lo zio ora si sfoghi anche sulla sorellina più piccola. Nel finale

di questa telefonata la ragazza dice: "Ma ora'a mente fredda ha deciso di farlo soffrire lentamente, così come lui ha fatto e fa tuttora con noi. Ma questo risolverebbe in parte i miei problemi: dove andrò, come farò a mantenere mia sorella? Ho un disperato bisogno di risposta. Aiutami almeno tu".

Un Convegno che ha messo in luce molti lati oscuri della vita di ogni giorno, della necessità di un coordinamento tra tutte le forze che si occupano di questi casi, del come dare fiducia a chi subisce oltre la violenza l'umiliazione, della necessità di un'opera continua di educazione, prevenzione, solidarietà, umanità, senza enfatizzazione da parte della stampa, ma comunque denunciando e aiutando tutti coloro che soffrono questo stato di cose.

T.M.

Nella foto la seduta del pomeriggio, partendo da sinistra: Paolo Bagnara, Stefania Bartocetti, Silvia Francescato e Domenico Petrella

pagina 5 - milano 19 marzo 1997

Continua e si amplia il dibattito aperto dal nostro mensile

Il futuro del Gallaratese

Il verde del Gallaratese L'opinione di un commerciante

Nel confronto con moltissimi altri quartieri della città, la Zona 19 e lo stesso Gallaratese dispongono di molto più verde. Tuttavia la quantità di verde "usabile" dai cittadini del posto non è enorme perché, come è giusto, Monte Stella e il parco di Trenno sono frequentati anche da cittadini di altri quartieri, particolarmente nei giorni di festa.

Quando si parla di "verde" infatti si comprendono in un solo termine situazioni assai diverse. C'è il "verde di arredo" pubblico, vale a dire le alberature o i cespugli decorativi lungo le strade o in

corso di ultimazione e realizzata come oneri di urbanizzazione da parte delle cooperative che hanno costruito le case vicine. Oppure come quello nato recentemente mediante la sistemazione al suolo della zona alberata, prima inavvicinabile, di via Cilea 118. Altri potrebbero essere fatti nella cosidetta "spina centrale" una volta chiarito quali funzioni e di quale entità, siano necessarie al quartiere. Certamente la definizione dell'intorno della stazione MM di S. Leonardo è urgente perché lo stato attuale è degradante oltreché degradato.

dobbiamo dire che è ancora poco il "verde di uso pubblico" della Zona 19. Infatti, può essere ampliato nell'ambito del quadrilatero di via Bellaria, via Novara, Figino e via Cilea.

Naturalmente occorre che il Comune acquisisca le aree che non sono ancora pubbliche e avvii un programma di realizzazione del parco, anche gradualmente, con piantumazioni adulte per quelle parti che possono essere un semplice allargamento del Parco di Trenno, e con "forestazione" di quelle di cui è possibile rinviare l'uso pub-

Opero nel Centro Bonola fin dalla sua apertura e conosco bene il quartiere Gallaratese dove ho abitato per più di vent'anni. Ho letto perciò con molta attenzione le proposte avanzate nell'articolo del mese scorso. In particolare per quanto riguarda il complesso costituito dal Centro Bonola e dal Centro Civico vengono fatte alcune considerazioni e alcune ipotesi per il futuro. Il Centro Bonola che compie fra poco i nove anni di vita - è stato infatti inaugurato nel marzo 1988 - si sta rivelando sempre più "stretto" per le esigenze degli operatori che vi lavorano e soprattutto per il pubblico che lo frequenta.

Il Centro è visitato giornalmente da un numero di persone che varia dalle 17.000 alle 25.000. Questa frequentazione elevatissima, che è la fortuna di Bonola, è vero che crea problemi organizzativi reali ed in alcuni momenti della giornata - specie nella pausa pranzo - dà una immagine caotica del Centro stesso.

E altrettanto vero che alcuni degli operatori della ristorazione non hanno spazi sufficienti per accogliere i loro clienti. Spazi per altro utilizzati solo per il pranzo e praticamente mai la sera. L'obiettivo di una risistemazione del Centro Bonola perciò non deve dimenticare la necessità di questi operatori, o comunque di chi di essi lo desideri, di poter disporre di orari di apertura più ampi che diano loro la possibilità di lavorare

proficuamente anche di sera. La proposta di unire il Centro Civico al Centro Commerciale si adatta perfettamente. Gli spazi inutilizzati, freddi e poco illuminati del Centro Civico al livello della galleria commerciale - in parole povere dopo la rampa che dalla farmacia porta al Centro Civico - possono essere trasformati in una zona dedicata ad un uso anche serale, valutando la possibilità di ricavare una sala cinematografica ad esempio dall'Auditorium o da parte di esso. In questa area potranno finalmente trovare una sede adeguata una ampia serie di iniziative socio-culturali (mostre di pittura e fotografia, presentazione di libri e film ecc.) che ora sono estremamente limitate da problemi irrisolvibili di spazio.

Ma cosa può dare il Centro Bonola al Comune di Milano in cambio degli spazi al livello della galleria? Chi conosce il Centro Civico sa che gli spazi inutilizzati nei diversi piani sono tanti: ampi androni male illuminati esposti al freddo e alle intemperie ed in stato di progressivo degrado. Solo la razionalizzazione di questi spazi interni male utilizzati credo sia sufficiente per ricavare diverse migliaia di metri quadrati. In questi nuovi spazi ai piani superiori si potrebbe trasferire ad esempio l'Ufficio Anagrafe, ingrandire la Biblioteca ecc. mentre nel piano a livello galleria oltre agli spazi dedicati alla ristorazione e alla vita

culturale si potrebbe proporre l'apertura di un Ufficio Postale (magari anche con i nuovi servizi Caipost/Ems) del quale tutto il Gallaratese sente il bisogno. Ma chi potrà essere il promotore di questa iniziativa? Il Consorzio degli Operatori del Centro Bonola, così come è strutturato ora, si dedica esclusivamente alla gestione degli investimenti pubblicitari, alla organizzazione dei servizi di pulizia, parcheggio, sorveglianza, e si preoccupa delle manutenzioni ordinarie che la galleria commerciale necessita. Il suo Statuto impedisce ogni altra iniziativa. Certo un eventuale supercondominio fra Centro Bonola e Centro Civico potrebbe gestire questo nuovo supercomplesso ma i lavori di ristrutturazione - che è facile immaginare possano ammontare a diversi miliardi - da chi saranno pagati?

Che forma trovare per mettere d'accordo il privato rappresentato dal Centro Bonola - i cui spazi sono di proprietà dei singoli operatori - e il pubblico rappresentato dal Comune di Milano? L'operazione ha qualche possibilità di successo solo se sarà a costo zero per il Comune di Milano. A questo punto credo sia il caso di investire della proposta sia il Consorzio degli Operatori che la società che a suo tempo ha promosso la costruzione del Centro stesso. Attendiamo un loro intervento.

certe piazze. E al Gallaratese non è certo molto. C'è il "verde di arredo" privato, vale a dire alberature, aiuole e cespugli decorativi nelle immediate adiacenze delle case di abitazione. Al Gallaratese è molto, specie nei confronti di altri quartieri, ed anche di notevole qualità per il tipo di essenze che sono state messe a suo tempo. Tuttavia spesso, troppo spesso, non è godibile ed è imbruttito dalla presenza di moltissime auto in sosta.

C'è il "verde privato" cioè giardini o parchi privati. Nella Zona 19 c'è l'amplissima area verde del Galoppatoio e delle piste di allenamento di S. Siro, naturalmente chiuse al pubblico. C'è infine il "verde di uso pubblico", vale a dire i parchi urbani.

Ci sono quelli piccoli, potremmo dire di quartiere, come l'area di via Fichera, in

Speriamo che gli avviati lavori per il posto di Polizia siano uno stimolo a considerare le altre necessità di quella località.

Per quanto concerne invece i grandi parchi urbani di uso pubblico, oltre ai già citati Monte Stella e Parco di Trenno, nella Zona 19 c'è il "Bosco in città" lungo la via Novara, ma raggiungibile con un percorso malagevole anche da Trenno. Come è noto è stato realizzato su aree comunali da parte di privati, l'associazione "Italia Nostra", nell'arco di due decenni. Nonostante il nome, che fa pensare ad un luogo accessibile solo con piccoli sentieri, è stato realizzato, giustamente, come un parco urbano ed è anch'esso frequentatissimo. Se consideriamo la quantità di gente che frequenta questi tre parchi urbani, che come si è detto sono di rilievo cittadino,

Le scuole chiuse

Nel numero di gennaio del giornale è stato sollevato il problema rappresentato dalle scuole non più funzionanti al Gallaratese. Per la verità si tratta di un problema che riguarda tutta la città. Tuttavia è stato molto giusto indicarlo perché la discussione sulla Variante della Variante che la Zona 19 promuove, può costituire un precedente utile per l'intera città. Se è vero che ci sono molto meno bambini è altrettanto vero che il bisogno di scuola è sempre altissimo. Parte della disoccupazione giovanile nasce da un'insufficiente preparazione professionale. Le aziende maggiori solitamente sopperiscono all'insufficiente preparazione ad un lavoro specifico che normalmente caratterizza il neodiplomato o il neolaure-

ato, con corsi interni. Ma, come sappiamo, il nostro sistema economico è in realtà strutturato su piccole, a volte piccolissime, aziende, che certo non possono fare ciò che fanno quelle grandi. L'esigenza di scuole di formazione professionale è quindi elevatissima e sarebbe necessario fare molto di più di quanto non si faccia. Gli esempi positivi certo non mancano; l'Esem di via Newton a S. Siro prepara con successo addetti specializzati per le costruzioni edili. Ma vi sono anche tante altre iniziative che spesso hanno difficoltà per trovare gli spazi adatti. Ecco quindi un campo di possibile riuso delle scuole disattivate.

Se inoltre consideriamo che i cambiamenti della struttura economica ormai rendo-

blico più in là nel tempo. La prima tecnica è più costosa ma consente l'uso in breve tempo, la seconda è molto più economica ma richiede alcuni lustri affinché le piante crescano, per diradarle successivamente, creare i percorsi e gli eventuali servizi. In entrambi i casi tuttavia è preliminare la razionalizzazione del sistema di deflusso delle acque, verificando e risolvendo lo stato attuale d'inquinamento, delle interferenze con scarichi fognari all'aperto (che esistono purtroppo) ecc.

Si tratta di un'ipotesi di lavoro di grossissimo impegno tecnico ed economico, che deve cercare anche un contributo di risorse private, ma che vale la pena di avviare. Nell'interesse del Gallaratese, di Figino, di Quarto Cagnino e Quinto Romano, ma anche dell'intera città.

Oxford

A proposito di Centro Civico

no il posto fisso per la vita una pura chimera, è necessario organizzare con scuole di formazione il cambiamento di attività più volte nella vita di ciascuno. La scuola "permanente" non è più l'astratta ipotesi di acculturazione a tutte le età, ma la necessità inderogabile di una società nell'epoca della mondializzazione dell'economia. Si mettano dunque a disposizione gli spazi delle scuole disattivate a tutte quelle associazioni, cooperative, società che fanno formazione per i giovani e i meno giovani, e a quei volontari che si occupano di insegnare a leggere e a scrivere italiano ai nostri analfabeti (purtroppo ci sono anche a Milano) ed anche agli immigrati. un ex insegnante

Giustamente è stato detto, in un numero precedente di Milano 19, che al Centro Civico ci sono molti spazi sprecati perché inutilizzati. Sia al primo piano che al secondo c'è lo spazio sia per il raddoppio della Biblioteca, sia per l'ampliamento degli uffici della Zona. Sembra infatti che nell'ambito del progetto di riduzione del numero delle Zone di Decentramento, in questo Centro Civico dovrebbero essere collocati sia la sede che gli uffici della futura Zona 7, che sostituirebbe all'incirca le attuali Zone 19, 20 e 6, con qualche pezzo della 8. Naturalmente se il progetto andrà in porto, cosa tutt'altro che scontata! Certamente la grande e futura Zona 7, che conterà 252.000 abitanti e se avrà qualche potere di gestione diretta, dovrà avere un numero di funzionari e

addetti adeguato, con conseguenti esigenze di spazio.

Niente da dire quindi sulla opportunità di usare parte degli ampi spazi oggi inutilizzati, a questo fine. Semmai c'è un problema di tempi rapidi per decidere. Lo stato di decadenza dell'edificio è, infatti, sotto gli occhi di tutti! E pensare che dovrebbe essere la casa del cittadino! L'idea di accorpare in un unico complesso il Bonola e il Centro Civico potrebbe essere valida ma ad alcune condizioni:

- l'eventuale scambio di superfici (per il Comune nel Bonola e per il Bonola nel Centro Civico) è utile se ci sono adeguate garanzie di tutela del mantenimento ad uso pubblico dello spazio per il Comune nel Bonola.

- la manutenzione del complesso deve essere unitaria, mediante un supercondo-

minio, e il Comune deve dare adeguate garanzie di pagare puntualmente la sua parte.

Nel nostro paese infatti non c'è abitudine a corretti rapporti tra poteri pubblici e iniziativa privata. Il privato tende di solito a fare il furbo, contando sull'inerzia dei poteri pubblici, mentre il potere pubblico è solito considerare il privato come suddito anziché come cittadino. Sono mali tipicamente italiani che ostacolano gravemente molte soluzioni possibili nell'interesse generale. Ma se vogliamo risolvere tanti problemi è una strada che dobbiamo imboccare. Forse a Milano. ci sono condizioni più favorevoli che altrove. Perché non cominciare al Gallaratese proprio per migliorare il complesso Centro Civico - Centro Bonola? Cives mediolanensis

pagina 6 - milano 19 marzo 1997
Zagato zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Ottica Invista

Il futuro del Gallaratese

Strumenti urbanistici

Molto opportunamente Milano 19 ha avviato il dibattito sul futuro del Gallaratese richiamando alla memoria di tutto noi le tappe di un dibattito internazionale sullo sviluppo sostenibile, che è tuttora in corso, ma che non deve essere trascurato quando si voglia affrontare seriamente una discussione sulla prospettiva futura di una parte rilevante di una vasta area metropolitana. In particolare mi ha colpito quella prescrizione sulla progettazione urbana, contenuta nella Carta di Aalborg, che richiede un "processo dinamico e creativo" in quanto "strumento per innescare e dirigere un sistema negoziale o di concertazione tra interessi diversi" secondo la regola del "solving problem", cioè della necessità di risolvere il problema non di farlo marcire.

nelle sue applicazioni concrete ha prodotto più cause amministrative o civile che risultati di utilità generale. Tuttavia, e questo può essere il caso nostro, ci sono anche altre possibilità di ottenere risultati accettabili usando con molta intelligenza le norme attuali.

Per rendere comprensibile il discorso è meglio fare degli esempi:

- le scuole disattivate

Attualmente hanno una destinazione esclusivamente pubblica; non è possibile pertanto insediarvi associazioni del volontariato né scuole professionali o di riqualificazione private anche se finanziate con soldi pubblici. Ne è possibile insediarvi attività imprenditoriali per i giovani anche se agevolate da finanziamenti statali o regionali.

Una strada possibile è quella di prevedere una va-

Verde e Servizi

Il 26 febbraio si è tenuta la prima assemblea pubblica indetta dal CdZ 19 sul futuro assetto del quartiere Gallaratese

Per risolvere anche solo qualcuno dei problemi che il vostro Oxford ha indicato per il Gallaratese, mi sembra necessario considerare anche l'aspetto normativo che trattandosi di una variante di Piano Regolatore, dovrà pur essere affrontato. L'attuale legislazione urbanistica ha un impianto assai rigido nel definire per ogni porzione del territorio ciò che dovrà avvenire. Tuttavia poiché la realtà è mutevolissima, molto spesso ciò che era ragionevole prevedere quando si è adottato un piano regolatore, o anche una variante, diventa largamente superato nel volger di pochi anni. Si rischia così di avere degli strumenti rigidi e sempre in ritardo sull'effettive necessità o possibilità.

Nella prassi normativa di questi ultimi anni si è cercato di risolvere questo ostacolo con misuit o provvedimenti settoriali (per il commercio, per servizi generali come i centri delle Poste o l'Ispettorato della Motorizzazione, per il recupero della residenza, ecc.) che costituiscono automaticamente variante al piano regolatore vigente. Il quadro risultante non è certo dei migliori! Sarebbe certo utile una modifica radicale della legislazione attuale che

per le scelte più varie.

L'altro problema che vorrei sottolineare è quello dei tempi delle decisioni. Troppo spesso in Italia, non solo a Milano, le Amministrazioni pubbliche, ma anche coloro che si occupano di decisioni pubbliche (partiti, movimenti, associazioni o gruppi) non si preoccupano mai del tempo che passa. Ciò rende facilissima ogni azioni per fermare qualsiasi iniziativa e difficilissima la conclusione di vicende che si protraggono per anni e anni. La regola del "solving problem", cioè che il problema va risolti in tempi certi, è sicuramente una questione di costume politico, meglio di maturità politica, perché significa assunzione di responsabilità da parte di tutti. In nome di un meglio, spesso incerto, quasi sempre si trascura ciò che è bene nel-

Si è tenuto lo scorso 26 febbraio, nell'Auditorium del Centro Civico di via Quarenghi, il primo di 4 incontri indetti dal Consiglio di Zona sul futuro del Gallaratese. Il tema del dibattito è stato "Verde e Servizi", mentre i successivi verteranno su "Servizi", "Viabilità" e infine il 26 marzo "Abitativo e terziario".

tra loro, fino ad arrivare ad oggi con la scadenza dei termini della "Variante alla Variante al Piano Regolatore" del 1989, mai approvata definitivamente.

riante che dica solo quello che "non" si può fare. Per esempio: si può fare tutto ma non attività manifatturiere.

Sarà poi il Comune, o meglio la Zona, a decidere se in quella scuola oggi chiusa sia preferibile collocare una o più associazioni del volontariato oppure un'azienda di giovani imprenditori che si occupa di telematica piuttosto che di pubblicità. O magari di mantenere la destinazione di scuola pubblica per corsi professionali del Comune o della Regione. - Centro Civico e Centro Bonola

Anche in questo caso, dopo aver rilevato tutte le superfici esistenti, anche quelle non usate attualmente, specificare che "non" è possibile fare attività manifatturiere, ma tutte le altre attività economiche sono possibili e che il 10% deve essere riservato per il Comune, il quale deciderà quanto per uffici della Zona, della Polizia Urbana, della Ussl, e quanto per la Biblioteca, per una sala di esposizione oltre all'Auditorium ecc. Indicazioni analoghe si possono dare anche per tutti gli altri casi. L'importante è fissare con norme solo ciò che "non" si può fare lasciando così la massima flessibilità

l'interesse generale.

Forse è tempo che anche nelle norme urbanistiche venga inserito il problema tempo. Occorre responsabilizzare chi si occupa di scelte pubbliche ponendo termini di tempo alle procedure di decisione e sanzioni per coloro che non le rispettano. Sanzioni non certo penali, ma efficaci come quella che inibisce la responsabilità decisionale a pubblico ufficiale o organismo pubblico che non abbia rispettato il termine temporale previsto. Se non si affronta questo tema continuerà la "deresponsabilizzazione" attuale che è causa di tanto malessere nel rapporto cittadini e istituzioni, che ormai sta incrinando in molti la fiducia nel sistema democratico.

Le forme giuridiche nella progettazione urbana sono rilevanti tanto quanto il merito, il contenuto delle scelte che si fanno. Programmare i cambiamenti non vuol dire fare delle previsioni astratte ma organizzare gli interventi possibili in tempi ragionevoli per lo sviluppo sostenibile. Senza sviluppo non c'è possibilità di miglioramento della qualità urbana, e senza il miglioramento della qualità urbana lo sviluppo è più difficile.

A presiedere è intervenuta la presidente del CdZ 19, Grazia Poletti, coadiuvata dai responsabili delle Commissioni Urbanistica ed Ecologia, rispettivamente Enrico Fedrighini e Ferruccio Frontini. Come ha tenuto a sottolineare nel suo intervento Fedrighini, mai come in questo momento è necessario riprendere il confronto sull'assetto urbanistico del Gallaratese: confronto iniziato ormai da trent'anni, passando per le prime assemblee di quartiere createsi a fronteggiare Piani Particolareggiati e Varianti via via sempre più disomogenei se non contraddittori

Diventa allora importante, ha ribadito Fedrighini, promuovere una Commissione Urbanistica "aperta", per una discussione "partecipata" dei cittadini per un nuovo strumento urbanistico del Gallaratese. Una partecipazione che si rifaccia ai migliori momenti di progettualità "dal basso", quando negli anni '70 i cittadini si organizzavano nel Comitato Popolare di Quartiere, ma che soprattutto porti finalmente verso uno strumento urbanistico definitivo, che ponga fine all'accavallarsi di proposte succedutesi in questi anni.

Ora più che mai è necessario fare una politica del territorio che tenga conto delle nuove realtà e delle nuove esigenze della città e dei cittadini, per un definitivo riequilibrio dell'ecosistema urbano. Riequili-

brio che passa imprescindibilmente da una prioritaria funzione di controllo del CdZ, non più scavalcabile da interventi sul territorio privi di coerenza, e da un comune percorso dei diversi C.d.Z. coordinati fra loro verso la soluzione di problematiche sul verde pubblico, sui servizi, sulla viabilità e di quant'altro possa richiedere uno sforzo unitario in direzione della vivibilità della metropoli. Il responsabile della Commissione Ecologia, Frontini, è invece entrato nel merito dell'argomento della prima serata, evidenziando come la città di Milano abbia attualmente 5,7 metri quadri di verde fruibile (cioè attrezzato ad accogliere i cittadini), contro i 15 che costituiscono il futuro standard europeo. Quindi c'è l'esigenza, conti alla mano, di approntare circa 1.200 ettari di verde fruibile. Dove reperirli? Come esposto con l'ausilio di grafici da parte di Frontini, attualmente le zone potenzialmente adatte sono quelle ad Est e a Sud della città e la fascia alta delle Zone 18 e 19.

Migliora la segnaletica delle strade della nostra città? In questi giorni sono all'opera squadre di imbianchini armati di rulli e bidoni di vernice bianca intenti a ridipingere la segnaletica orizzontale costituita da strisce di delimitazione delle corsie, strisce di incanalamento e di arresto dei veicoli, frecce direzionali, attraversamenti zebrati, per i pedoni...

Questa foto, scattata in via Isernia davanti al mercatino comunale del Q.T.8,

vuole lodare l'attenzione degli Uffici Tecnici del Comune addetti alla Viabilità, ma allo stesso tempo sollecitare questi interventi in piazza Santa Maria Nascente, via Terzaghi, via Salmoiraghi e vie adiacenti, ove le "zebre" sono praticamente cancellate da tempo ed in via Pogatschinig angolo via Sironi ove mancano da sempre, per citare solo alcune di quelle trascurate nello stesso quartiere.

Nel dettaglio, mentre per la Zona Sud non vi sono precisi Piani d'Area, ma solo proposte localizzate nei vari comuni dell'hinterland, per la Zona Est esiste il Piano d'Area "Parco Est", che prevede un ampliamento dell'attuale parco Forlanini e la sua messa in comunicazione con l'area a verde dell'Idroscalo. Ben più articolato è il Piano d'Area "Parco Ovest" che riguarda la nostra Zona e la 18: è previsto un ampliamento del Parco di Trenno, collegandolo con l'area del "Bosco in Città" e soprattutto con il Parco delle Cave tramite riqualificazione delle attuali aree agricole a verde fruibile. Questo Piano d'Area apporterebbe circa 400 dei 1.200 ettari attualmente in difetto, con la possibilità della creazione di percorsi verdi all'interno del Gallaratese e di collegamento con la Zona 18. Sono pure allo studio soluzioni di stretta collaborazione dei singoli cittadini alla manutenzione del verde, con la possibilità di avere in concessione delle aree per attività di uso pubblico. Al dibattito hanno partecipato con i loro interventi alcuni tra i numerosi abitanti della zona presenti, mentre è lodevole segnalare che, nell'auspicata ottica di una urbanistica partecipata dalla base, sono state presentate alla presidente Poletti le prime proposte sul futuro assetto del Gallaratese.

Strisce pedonali pagina 7 - milano 19 marzo 1997
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Le Cooperative per la casa in Lombardia dal 1886

I.(r A cura di Marco

Le contraddizioni interne al movimento operaio, l'aspirazione a svolgere una politica modernamente riformatrice in un momento così delicato e importante, i difficili rapporti con le altre organizzazioni popolari furono sicuramente alla radice delle oscillazione e delle incertezze riconoscibili nella strategia della Lega nell'immediato dopo-

ste alcune erano rimaste fedeli al principio della proprietà indivisa, ma la maggioranza (ad esempio la Cooperativa case economiche per gli impiegati di Mantova, la Cooperativa comense, l'Edificatrice postelagrafonici, la Cooperativa case combattenti, la Casa degli inquilini, le Case economiche dei funzionari di stato, la Unione insegnanti, la Coo-

L'Edilizia popolare e il fascismo

Il dopoguerra e le tensioni sociali di quegli anni trovano il movimento già in campo, tanto che, mentre si deteriora il clima politico e si fa sempre più attivo lo squadri-

campagna con accuse di parassitismo a carico dello Stato. Nel vano tentativo di sostenere ciò che la violenza squadristica aveva lasciato e di mantenere un minimo sostegno statale, la cooperazione assunse una linea apertamente opportunistica, prima prendendo posizione contro le lotte operaie, poi formulando incauti ed inutili, ancorché

sioni di credito all'organizzazione delle cooperative fasciste guardandosi bene dall'intervenire a sostegno della cooperazione.

In questa complessa fase storica, dunque, il movimento appare stretto tra la violenza delle squadracce fasciste da un lato ed il progressivo ridursi degli spazi di coinvolgimento istituzionale. Anzi, da questo punto di vista esso viene ricacciato indietro dalla funzione di rappresentatività istituzionale che rapidamente, vengono ad assumere le società organizzate nel Sindacato Italiano Cooperative: il nome assunto dalla centrale fascista.

guerra. Per quanto riguarda in particolare il problema della casa e il ruolo delle edificatrici, la richiesta di riforme legislative che favorissero la ripresa del movimento cooperativo conviveva con il riemergere delle mai completamente sopite perplessità circa l'efficacia dello strumento cooperativo, perplessità che trovavano nuovo alimento in più o meno generiche tendenze collettivistiche assai diffuse, nonché nelle rinate speranze nell'intervento diretto delle pubbliche amministrazioni, in molti comuni in mano ai socialisti.

Inoltre si riproponeva l'annosa questione di conciliare la solidità finanziaria delle edificatrici con la salvaguardia del principio della proprietà indivisa e inalienabile, cui la Lega - che si sentiva depositaria dei contenuti sociali e popolari della cooperazione - non intendeva rinunciare. Invece, proprio su questo punto in particolare, il Testo unico dell'edilizia popolare ed economica promulgato nel 1919 in sostituzione di quello del 1908 si allontanava dalle richieste della Lega. Infatti venivano ammesse a godere delle agevolazioni tutte le cooperative edificatrici, indipendentemente dal regime di proprietà previsto dagli statuti, comprese quelle che costruivano le case cosidette economiche, che si distinguevano dalle case operaie per criteri tipologici ed edilizi più "raffinati".

In effetti, soprattutto nei centri urbani, la cooperazione nel dopoguerra mostrava una netta tendenza a svilupparsi nella direzione temuta dalla Lega, cioè per rispondere alle esigenze abitative dei ceti medi che aspiravano alla casa di proprietà. Numerose cooperative di impiegati, funzionari, professionisti vennero costituite a Mantova, Como e soprattutto a Milano. Di que-

perativa edificatrice giornalisti, queste ultime tutte di Milano), optando per la proprietà individuale e la tipologia dei villini isolati o a schiera, si poneva al di fuori dei criteri indicati dalla Lega. Ancora una volta si distinguevano invece le cooperative edificatrici della provincia, le cui stesse denominazioni (Progresso a Venegono, Popolare ad Affori, Popolo ad Arcore, Uguaglianza a Paderno, solo per fare qual-

smo fascista, anche ai danni di molte cooperative, sia la Lega che il mondo della cooperazione vedono accrescere il numero delle adesioni, delle nuove costituzioni di sodalizi e del rafforzamento di quelle esistenti.

E nel 1921, a Milano, in un convegno di cooperative edili, che viene decisa la costituzione di un Istituto per le case popolari. Il movimento è ormai così radicato che i fascisti ricorrono alla costitu-

discutibili aperturismi, nei confronti di Mussolini. Questi sfruttò tale situazione per determinare maggiori conces-

E questo un periodo che registra chiusure, commissariamenti, fallimenti. Interventi di sostegno, approvazione di appalti avvengono a favore di sodalizi che organizzano una "sana e laboriosa" opera, garantita da "affidamento, disciplina e ordine". Il passo definitivo e conclusivo viene compiuto con la costituzione dell'Ente nazionale fascista della Cooperazione che, nell'ambito del rapido processo di fascistizzazione dello Stato e di tutte le sue componenti avviato dal regime, statalizza ciò che rimane della cooperazione, provvedendo ad assicurare le funzioni di controllo e di direzione.

La ricostruzione economica nel dopoguerra Nel 1945 con la fine della seconda guerra mondiale la cooperazione di abitazione iniziò quel velocissimo processo di crescita che l'ha portata ad essere la forma cooperativa più consistente anche se, sul piano della impresa, nella stragrande maggioranza dei casi costituisce la forma meno significativa. Quali furono le ragioni di questo progressivo affermarsi della cooperazione di abitazione e della sua struttura organizzativa nel nostro Paese? Le cause sono ovviamente molteplici e vanno ricercate sia nelle condizioni materiali oggettive, ovvero nel bisogno rinnovato dell'abitazione da parte di sempre maggiori nuclei familiari; ma anche dalla capacità di iniziativa e di organizzazione dei cooperatori.

Nella prima foto, la tessera del Sindacato delle Cooperative che era stato riconosciuto dal fascismo nel 1923. Nella seconda, la Casa del popolo di Binasco distrutta dalle squadre fasciste. Nella terza, il 24 maggio del 1938 si svolse a Milano una manifestazione della cooperazione fascista al Castello Sforzesco. Nella quarta la copertina dell'Almanacco dei Cooperatori eseguita da Giovanni Crotta, nel 1905

che esempio) testimoniavano la sopravvivenza di un più ampio impegno sociale e politico. Termina qui la parte storica dal 1860 al 1921 ed inizia quella tratta dal volume: "La Cooperazione di abitazione in Italia. Dalle origini agli anni 1990", di Antonio De Mario, Michele Gargani e Luciano Sechi. Edit. Ambrosiana.

zione di una propria organizzazione cooperativistica, a scopo meramente concorrenziale, dovendosi però accontentare di acquisti di palazzi e concessioni ministeriali a prezzo, peraltro, di gravi indebitamenti.

In realtà essi poterono contare soprattutto sull'endemica debolezza economica della cooperazione sviluppando contro di essa una pesante

Sindacato Italiano delle Cooperative LA PRP.SII/FNZA ;VOI' y pagina 8 - milano19 marzo 1997
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I
ALMANACCO CE9 DE'PERATORI

Le Cooperative per la casa in Lombardia

Nei primi cinque anni del dopoguerra milioni di italiani erano alle prese con la ricerca di un alloggio, in particolare nelle città duramente provate dalle distruzioni di guerra: Milano, Torino, Genova, Bologna, Napoli, Foggia e, sia pure in misura minore, la stessa Roma, non erano state risparmiate dalla logica della distruzione dei nodi ferroviari e dei siti industriali ad opera di massicce formazioni di bombardieri anglo-americani. A ciò si sommava una nuova fase di inurbamento di notevoli segmenti di popolazione agricola.

Un primo piano per l'edilizia viene messo a punto nell'aprile del 1954 dal ministro dei lavori pubblici del-

l'epoca, Giuseppe Romita, il quale sottolineava in un suo intervento dell'epoca come "degradazione, prostituzione, criminalità minorile, diffondersi delle malattie infettive, incapacità di lavoro, trovano nelle abitazioni malsane e sovraffollate il naturale veicolo di diffusione e sviluppo".

All'origine della crisi edilizia il rallentato ritmo delle costruzioni fra il 1936 ed il 1942 e la totale stasi fino al 1944; l'imponenza delle distruzioni causate da eventi bellici (un milioni e novecentomila vani distrutti, 950 mila seriamente danneggiati; 3 milioni e 500 mila parzialmente colpiti) il naturale deperimento degli stabili; il co-

stante aumento della popolazione, l'urbanesimo, la formazione di nuove famiglie, il biblico rientro di centinaia di migliaia di italiani dalle ex colonie d'oltremare e dai territori perduti della Venezia Giulia. In sostanza, nel pieno degli anni '50, emerge un "buco" abitativo di un milione di alloggi: si tratta di almeno 3 milioni e 500 mila vani più accessori per un altro milione e mezzo.

Né una situazione così "catastrofica" poteva dirsi esaurita con queste cifre. Essa assume dimensioni ancora maggiori se si considerano i vani di quel periodo esistenti: 33 milioni e 600 mila stanze che ospitavano circa 47 milioni di abitanti. Tutto

E.C.E.R.: alloggi, ma non solo

ciò oltre ad un imprecisato ma imponente numero di alloggi fatiscenti, antiquati e antigienici: dai rilevamenti allora effettuati si tratta di circa un quarto del patrimonio edilizio totale.

Con il Piano Romita venivano stanziati 168 miliardi in sette anni con l'obbligo di realizzare 120 mila alloggi pari a 480 mila vani. Altri 15 miliardi venivano erogati agli enti in grado di realizzare alloggi popolari (Incis, cooperative, enti locali, assicurativi e assistenziali, Istituti case popolari ecc. uno stanziamento in grado di sbloccare circa 375 miliardi, anche attraverso la Cassa depositi e prestiti. (continua)

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Nel marzo del 1970 in via Cechov 20, con le prime gemme di una primavera già un po' lontana prendono possesso degli alloggi i 276 assegnatari della Cooperativa a proprietà indivisa E.C.E.R., Ente Cooperativo Edilizia Residenziale soc. coop. a responsabilità limitata.

Il tutto - siamo in Zona 19 (Gallaratese) - avviene in una zona di periferia che presenta aspetti ben poco invitanti: mancano raccordi di strade, l'illuminazione è scarsa, i mezzi pubblici sono molto rari e lontani. Ma tant'è la primavera è pur sempre iniziatrice di sole e di fiori e, mentre la zona attorno man mano si sistema, anche l'E.C.E.R. vive appieno la sua potenzialità: infatti non solo il verde è tanto giustamente goduto, ma come prevede l'articolo 3 dello Statuto della Cooperativa, vi è l'impegno di realizzare iniziative culturali, ricreative e sociali.

Da qui la creazione del Centro Culturale, che successivamente ha preso il nome di Sandro Pertini, con sede presso il Salone Sociale, dapprima in modo saltuario, poi dal 1977 ininterrottamente, in modo organico ha dato vita ad una vasta attività. La cooperativa, responsabile di questa attività stanzia in merito un piccolo budget annuale.

L'attività del Centro spazia dalla Musica alla Pittura, Scultura, Teatro, Poesia, Medicina, Scienze Naturali, Ballo nonché Corsi di Pittura, Ikebana, Ginnastica e soprattutto la continuità di un di-

scorso sociale e politico con incontri, conferenze, dibattiti. Si possono valutare decine e decine fra manifestazioni e corsi all'anno con punte di presenze - in alcuni annimolto elevate. Buon ultimo, un piccolo campo di calcio ed uno di pallacanestro sono particolarmente ambiti dai giovani nostri e del Quartiere. Questa attività ha permesso il nascere e consolidarsi di una conoscenza - cordialità - socialità - di cui siamo fieri all'interno del corpo sociale ed anche all'esterno. Possiamo ben dire che il nostro Centro Culturale si è caratterizzato come momento formativo storico-sociale di buona rilevanza. Punto più alto poi dell'impegno della Cooperativa in campo artistico - convinta

del valore insostituibile dell'arte sullo sviluppo dello spirito umano - è stata la realizzazione e l'applicazione di 11 mosaici - uno per ogni ingresso - realizzati dal nostro socio pittore e mosaicista Bruno Tosi artista quanto mai valido. Ogni mosaico a soggetto diverso, misura cm. 100 x 75 e valorizza non poco il nostro vivere, i tasselli di pietra e pasta vitrea "parlano" con la morbidezza di un'opera che all'uomo è propria, congeniale, immediata, senza stacchi o fratture. E la fruizione di tale iniziativa artistica è certamente al di fuori dei circuiti storici tradizionali. Nel 1990 - aderendo alla Cooperativa Milano Nord Ovest - la Cooperativa E.C.E.R. partecipa alla costruzione di circa 130

alloggi a Settimo Milanese, in via Di Vittorio, e un nuovo cantiere sempre a Settimo Milanese e sempre come Milano Nord Ovest, sta per aprirsi. Una costruzione invece direttamente realizzata dalla Cooperativa E.C.E.R. di 24 alloggi è sorta in via Fichera. La Cooperativa E.C.E.R. ha poi aderito al Coopind, il Consorzio che, riunendo le Cooperative a proprietà indivisa e non, si pone sul mercato con compiti di programmazione e realizzazione di iniziative immobiliari in collaborazione anche con partners esterni. Le 15 Cooperative che Io compongono, fanno di Coopind un elemento molto valido per l'affermazione del Movimento Cooperativo di abitazione. Il Movimento Cooperativo nel suo insieme - e il Settore Edilizio in particolare - vantano molti successi e il futuro appare promettente: dire che la richiesta di case va assumendo aspetti di sempre maggiore aspettativa, è dir poco. Ciò malgrado - teniamo a sottolinearlo - all'interno di quel mondo parzialmente diverso rappresentato dalla Cooperazione, con gli elementi di validità prima citati, ci consta che le giovani generazioni pur interessate al Movimento per aspetti economici, non sempre esprimono volontà modificatrici al meglio del mondo contemporaneo, e ciò è motivo di non poca riflessione.

Nelle foto: alcune vedute delle case di via A. Cechov e un mosaico del Tosi

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marzo 1997 pagina 9 - milano 19

pagina 10 - milano 19 marzo 1997

Progetto di "Laboratorio ecologico" sul Monte Stella

Uniti si vince l'incuria

Larga partecipazione alle prime due serate

Le delibere del CdZ 19

Riportiamo le più significative delibere del CdZ 19 della riunione del 27 gennaio scorso.

Parere su regolamento di organizzazione e ordinamento della Dirigenza. Il CdZ 19 ha espresso parere negativo con 14 voti a favore, 5 contrari e 2 astenuti, riscontrando gravi incongruenze nell'art. 6 del Regolamento di Organizzazione in particolare sulle competenze delle 4 Direzioni che fanno capo alla Divisione tecnica e alle Unità di Servizio, dove vengono indicati interventi specificatamente alla Struttura Centrale come:

- manutenzione ordinaria su edifici comunali, ecc. - gestione dei servizi e delle atti-

vità assistenziali - gestione degli impianti sportivi - gestione di spazi culturali e biblioteche - assegnazione degli spazi e gestione logistica degli stabili ad interno ecc. che erano invece nella bozza di regolamento comunale indicati come di pertinenza dei CdZ.

Nella delibera si esprime anche perplessità sui limitatissimi riferimenti alle Zone e al collegamento con il futuro Regolamento sul Decentramento.

setto organizzativo del Comune di Milano. È stato approvato all'unanimità un ordine del giorno in merito alla situazione del nuovo impianto di smaltimento rifiuti a Figino, di cui ne abbiamo dato notizia nel numero scorso.

Come già noto (vedasi "Milano 19", n. 1, gennaio 1997, pag. 10), si è formato in Zona 19, aggregandosi liberamente intorno al locale Circolo di Lega Ambiente, un consistente nucleo di cittadini che si è fatto carico, anche attraverso la sottoscrizione di una specifica Convenzione con il Comune di Milano, di recuperare il territorio della "Montagnetta", sottraendolo all'attuale, progressivo, degrado fisico.

Il recupero e la sistemazione delle parti più degradate del parco avverrà attraverso attività suddivise in due fasi: a) Fase formativa - Una serie di corsi gratuiti di addestramento e formazione su temi naturalistici e ambientali, gestiti da tecnici del settore, consentono l'apprendimento delle basilari

conoscenze in materia; b) Fase operativa - ovvero: dalla teoria alla pratica. Conclusa la parte formativa, si costituiscono gruppi di volontari che, opportunamente equipaggiati e sempre sotto la guida di esperti, intervengono nel territorio del parco per risanare il Monte Stella.

In tale ampia prospettiva, che contempla pure il coinvolgimento delle Unità Scolastiche presenti in Quartiere, nonché, a partire dalla prossima primavera, attività pratiche di piantumazione e sistemazione straordinaria del Monte "Stella", si terranno almeno quattro serate didattiche, le prime due già avvenute.

13/2/97 - 20,30 - Recupero aree degradate: "alle origini del monte "Stella".

duazione delle diverse specie botaniche e criteri di messa a dimora.

13/3/97 - 20,30 - Tecniche e criteri di impianto degli alberi nell'area urbana (esempi concreti).

20/3/97 - 20,30 - Deterioramento ambientale legato a fattori fisici e di presenza dell'uomo.

Sede unica degli incontri: Scuola Martin Luther King, S. Maria Nascente 30, Milano.

Nel mentre ci si riserva di ritornare in argomento per quanto attiene alle altre attività "in cantiere" (piantumazione, sistemazione del territorio, iniziative nell'ambito scolastico, ecc.), si segnala fin d'ora che la partecipazione ai soprariportati incontri è gratuita ed aperta a tutta la cittadinanza.

L'avvicinarsi della stagione primaverile è, per molti bambini, un avvenimento felice, le giornate si allungano e l'innalzamento della temperatura permette di vivere la parte della giornata successiva alla scuola all'aperto, mentre per altri, gli "allergici" comincia un periodo di disagi.

Infatti, la maggior parte delle allergie di tipo respiratorio (riniti, congiuntiviti e asma bronchiale) si manifestano in questa stagione. Quando sospettare e quindi richiedere una valutazione allergologica per eseguire una scelta "preventiva"?

Il CdZ 19 ribadisce che il Decentramento deve cessare di costituire una mera appendice del corpo politico-amministrativo centrale, per divenire il punto di partenza, il fulcro modernizzatore dell'asmandabile se è presente una anamnesi positiva per allergia in uno o più dei familiari (fratelli, genitori, nonni, zii).

L'indagine di base è molto semplice, innocua e facilmente praticabile ad ogni età. Il pediatra consiglierà a quei bambini con storia di manifestazioni allergiche, anche non solo respiratorie, la esecuzione dei "prick" cutanei. Si tratta di applicare una goccia sulla cute del braccio di estratti di allergene e di eseguire un piccolo e indolore graffietto con una punta. Dopo pochi minuti verrà valutata, comparandoia con un controllo positivo (istamina), la risposta soggettiva allo specifico allergene. Possono essere eseguiti anche test ematologici e/o funzionali respiratori per approfondire la natura allergica e decidere le opportune terapie e/o valutare le stesse.

Autobus e parcheggio Tir

Due ferme proteste agli Amministratori milanesi da parte della Associazione "Cittadini di Certosa Garegnano"

Anche attraverso Milano 19 vogliamo insistere con gli Assessori interessati su due problemi irrisolti che sotto descriviamo.

Il primo

Dall'anno 1994 gli abitanti di via Cefalù hanno chiesto, con petizioni, raccolte di firme, lettere ecc., l'istituzione di una linea di servizio pubblico che li colleghi al resto della città, che sarebbe stata contrassegnata dal numero "72 rosso".

Con una cortese lettera, del 5/11/96, l'Assessore comunicava alla sottoscritta che con delibera del 10/9/96 il Comune aveva deciso di istituire una linea di autobus che avrebbe permesso agli abitanti delle vie Cefalù, Bolla e Busto Arsizio di collegarsi con la metropolitana e con il tram 14. Da allora però non è successo più nulla. Anzi, funzionari dell'ATM, contattati telefonicamente, hanno elencato una serie di adempimenti burocratici, tutti ancora da compiere, senza potere, di conseguenza, dare alcuna assicurazione circa la data d'inizio della nuova linea.

In particolare, hanno sottolineato la necessità di un'ispezione da parte del Ministero dei Trasporti, che deve accertare le condizioni di si-

27/2/97 - 20,30 - Indivicurezza della linea. Soprattutto questo fatto ci ha colpito come particolarmente assurdo: forse il Comune di Milano non possiede personale esperto in questo campo? Possibile che per il prolungamento di una linea di autobus sia necessaria un'ispezione da parte del Ministero?

Il secondo I cittadini del quartiere Certosa Garegnano sono costretti, ancora una volta, a sollecitare la sistemazione del parcheggio provvisorio per i Tir in via Barzaghi, parcheggio che era stato promesso alla fine di settembre del 1996 e che a tutt'oggi è ben lontano dall'essere ultimato.

Il 18 gennaio un deciso intervento della Polizia Municipale ha costretto i Tir a spostarsi dalle vie Triboniano ed Alassio, dove da anni posteggiavano abitualmente, in via Barzaghi, nei parcheggi per le auto dei visitatori del Cimitero Maggiore.

Questo fatto ha portato un indubbio sollievo agli abitanti di via Sapri-Triboniano, ma ha creato nuovi disagi per altri cittadini, in particolare ai visitatori del Cimitero Maggiore, molti dei quali sono anziani e nell'impossibilità di usare i mezzi pubblici o di percorrere lunghi tratti di

Giacomo Scaringi strada. Inoltre non bisogna trascurare l'effetto veramente poco dignitoso di un centinaio di Tir parcheggiati a venti metri da un importante luogo di culto.

L'Associazione "Cittadini di Certosa Garegnano" che da due anni si batte per una soluzione del problema Tir, ha sempre rifiutato di scaricare i problemi del quartiere su altri cittadini e per questo da sempre ha indicato l'area demaniale di via Barzaghi, accanto alla ferrovia e ben separata dal Cimitero Maggiore, come il luogo ideale per dare una sistemazione provvisoria ai Tir, in attesa del grande parcheggio di Cascina Merlata. La proposta è stata finalmente accettata, nel settembre 96, ma i lavori per la sistemazione dell'area sono fermi. Perché? L'Associazione non intende assolutamente accettare la situazione attuale e chiede che i lavori per il parcheggio provvisorio siano portati a termine il più celermente possibile, al massimo entro un mese, in caso contrario si vedrà costretta a passare ad altre forme di lotta meno pacifiche.

Associazione "Cittadini di Certosa Caregnano"

Il Presidente

La sintomatologia allergica è variegata e molto spesso i sintomi sono fugaci e non sempre indirizzano con facilità verso una patologia di natura allergica. Se i bambini presentano sintomatologia respiratoria con cadenza stagionale è opportuna una valutazione allergologica. Questa diventa non ri-

La Biblioteca Rionale Gallaratese di via Quarenghi 21, presenta dall'8 al 28 marzo la Mostra: "L'Archivio della memoria" di Elvi Maccari.

La Maccari passa dal suo dipingere figurativo ad una esperienza totalmente diversa andando ad esplorare il campo dell'antropologia culturale con regressioni quindi, al mondo femminile dell'infanzia: punti, rammendi, frammenti di ricami e riciclaggio di oggetti che girano per casa: francobolli, monetine, carte di caramelle, biglie di vetro... E paillettes, perline e veli di bomboniera, a sottolineare feste e ricorrenze: l'anniversario, il viaggio, gli orari... Ne è risultato un lavoro a mappe, a tappe, a

Per quanto riguarda le possibilità terapeutiche va distinto il trattamento per la

tasselli, dove i veli colorati e ritondi, scandiscono cerchi nel lago della memoria. Ed è una memoria, che anche se incancellabile viene archiviata.

Elvi Maccari, nata a Oderzo, vive e opera a Roma, laureata in lettere moderne ha frequentato corsi artistici di tutti i tipi: pittura (con Guttuso e Mirabella), figurino e costume, decorazione su stoffa, ceramica, Accademia Libera del nudo, fotografia, cinema e teatro. Dal 1962 espone le sue personali a Venezia, Roma, Modena, Genova, Avezzano, Bucarest, partecipando inoltre a numerose collettive è stata spesso premiata e segnalata. Ha pubblicato una quarantina di articoli ed ha scritto cinque libri.

All'unanimità è stata approvata la delibera per indire l'assemblea pubblica del 26 febbraio per la Variante al Gallaratese. Con 15 voti a favore e 10 astenuti è stato approvato il parere comunale in merito alla "Determinazione dei criteri e delle scadenze per il provvedimento di riazzonamento delle aree a vincolo decaduto del Piano Regolatore Generale vigente". fase acuta da quello per la prevenzione. Il primo richiederebbe un trattato medico. Del secondo è opportuno solo ricordare che vi sono due principali possibilità: farmaci che alzano la soglia di reattività broncopolmonare all'insulto allergico (assunzione prima della stagione di disodiocromoglicato da mantenere in atto per tutto il periodo potenzialmente allergico) utilizzare la immunoterapia specifica che fino a poco tempo fa poteva essere eseguita solo in ambiente ospedaliero con la somministrazione sottocute di vaccino mentre ora può più comodamente essere eseguita a domicilio con la disponibilità dei vaccini sublinguali.

In linea di massima la "vaccinazione" può essere consigliata ad ogni asmatico allergico ed il trattamento dovrebbe essere iniziato il più presto possibile una volta definita la eziologia dell'asma. Di fatto dovrebbe essere sempre presa in considerazione quando il trattamento farmacologico non è soddisfacente.

Per concludere è dimostrato che l'attività fisica all'aria aperta è consigliata poiché lo sforzo funziona da desensibilizzante alla iperreattività bronchiale.

Due gravi lutti

Francesco Tadini e Egidio Gilardi due nomi noti nel mondo sindacale e della cooperazione sono scomparsi, il primo 1'8 gennaio e il secondo il 9. Due uomini che tutta la loro vita l'hanno dedicata agli altri, passando dall'esperienza di fabbrica sino ad incarichi sempre più elevati.

II Centro Culturale - zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA S. Pertinidella Coop. E.C.E.R. propone a soci e amici

NEL SALONE SOCIALE

SABATO

22 marzo '97 11

ORE 21.00

eseguito da : The Milanoans

La band più calda della città !!! 1il4esSeÅ utERÒ

Francesco Tadini, un artefice della Resistenza nella fabbrica Pirelli, è poi passato a fare l'amministratore per 10 anni all'Ospedale Sacco. Gilardi, operaio, sindacalista, Sindaco di San Giuliano, Consigliere regionale e presidente della Cooperativa Edificatrice Garibaldina. Per chi, come il sottoscritto, ha avuto modo di conoscere tutte due, oltre che ha provare un profondo dolore, coglie questo momento di ricordo, per porgere ai figli e familiari tutti le più sentite condoglianze.

Attività della Biblioteca
Il parere del medico Le malattie primaverili

marzo 1997

Non tutte le stelle brillano a San Siro e al QT8 Esaltazioni... pre-elettorali?

Il Comitato "Quelli della 19", desidera precisare alcune realtà che oggi non sono ancora così idilliache come vengono presentate nell'articolo di Alessandro Bonini apparso sull'ultimo numero del giornale "Milano in Comune" pubblicato dall'Amministrazione Comunale:

È facile decantare un quartiere quando non lo si conosce, caro Signor Bonini. Perché non viene a farsi un giro quando c'è la partita a S. Siro, quando c'è la Fiera oppure qualche concerto al Palalido o al Palavobis, o meglio ancora quando si concentrano nello stesso giorno tutte queste manifestazioni...

E bellissimo non riuscire a respirare per lo smog, non parliamo poi se per caso volessimo attraversare la strada, magari pretendendo di usufruire delle strisce pedonali... che utopia! Dobbiamo scavalcare le auto parcheggiate ovunque: su prati, aiuole, marciapiedi, passi carrai, passaggi pedonali, per fortuna che non riescono a salire le scale, altrimenti le troveremmo parcheggiate sui nostri pianerottoli.

Voglia di libri

La lettura di questo saggio lascia sconcertati. La proposta del taxi collettivo, che pure è richiamata nel titolo, "Tutti in taxi - Demonologia dell'automobile"; edito da Feltrinelli, viene illustrata in cinque pagine (da pag. 239 a pag. 243) delle 255 che compongono il libro. La proposta inoltre è una mera ipotesi, neppure suffragata da qualche modello, sia pure schematico, di gestione economica. Ciò che interessa all'autore è infatti la demonizzazione dell'automobile.

Leggere un saggio di demonologia è un'esperienza veramente faticosa; soprattutto quando è sorretta da una bibliografia di 180 titoli che spazia in ogni campo del sapere umano. In 240 pagine si intende dimostrare che: "Un mostro si aggira per il nostro pianeta; ne ha invaso le strade, le piazze ed ogni spazio accessibile; ammorba l'aria che respiriamo; distrugge la salute; divora il tempo; colonizza la psiche; ci toglie la libertà. E l'automobile".

Fra le innumerevoli colpe che Viale attribuisce all'automobile, e che in realtà sono quelle della congestione del traffico nelle grandi conurbazioni urbane, mi ha particolarmente colpito il riferimento ai lunghi tempi di percorrenza in automobile cui sono sottoposti, oggi, i lavoratori per andare e tornare da casa al luogo di lavoro. C'è qui, come in numerose altre situazioni di disagio citate nel saggio, un inespresso rimpianto verso il tranquillo e sereno bel tempo che fu. Viale evidentemente non sa che i braccianti, i muratori, gli operai di fabbrica spendevano ore ogni giorno per recarsi al lavoro a piedi o, nella prima metà di questo secolo, in bicicletta con orari di lavoro ben più stressanti degli attuali. Come non sa, evidentemente, che quando i bambini andavano a scuola a piedi l'affezione più diffusa erano i 'geloni' che oggi nessuno sa cosa siano.

Ciò non significa non vedere i problemi dell'oggi, problemi che devono essere affrontati con risposte efficaci.

Però l'Amministrazione Comunale è eccellente: noi come Comitato abbiamo richiesto (mandando anche un esposto con oltre 1200 firme) un incontro con il Signor Sindaco che è stato gentilissimo: non si è mai degnato di riceverci e tanto meno si è preoccupato di mandarci due righe di riposta!

Povera Zona 19... finora le nostre richieste d'aiuto contro il degrado e la delinquenza non hanno ottenuto i risultati promessi. Ma ora che le elezioni si avvicinano si esaltano i pochi interventi che sono stati realizzati, tacendo però i problemi che esistono da anni: ma dove erano i nostri Amministratori quando all'imbrunire (ma anche in pieno giorno) sbucano gruppi di prostitute che lavorano a cielo aperto sotto gli occhi dei nostri figli o quando bande di protettori si scontravano e si accoltellavano per contendersi la piazza?

Beh, purtroppo non è cambiato molto: viale Renato Serra, piazza Stuparich e Lotto sono ancora invase dalla prostituzione e da tutto ciò che ne consegue. Vorremmo veramente credere

di poter presto uscire tranquillamente la sera per passeggiare in queste vie oggi ancora poco sicure.

Per quanto riguarda l'Amsa, caro Signor Bonini, nel suo articolo non c'è traccia di preservativi, fazzolettini, siringhe, slip, calze, assorbenti usati... parole che Lei forse ha visto solo sul dizionario, perché se è vero che i mezzi per la pulizia sono stati intensificati, è anche vero che noi cittadini della Zona non li abbiamo proprio visti, tanto che se vogliamo vedere il nostro quartiere pulito, dobbiamo raccoglierci da soli le schifezze, altrimenti rimangono lì per settimane e finirà che nei prati fioriranno... profilattici!

Ora attendiamo la fine dei lavori di bonifica dei giardini di via Collecchio e via Boine per verificare che le opere effettuate corrispondano alle reali aspettative dei cittadini, sperando poi che l'Amsa contribuisca a tenerli puliti e che la "Parchi e Giardini" continui a mantenere curata nel tempo la manutenzione".

Paola Vernazza e "Comitato Quelli della 19"

Quella certa età

pagina 11 - milano 19

Un film prodotto dal sindacato pensionati SPI-CGIL e girato presso la Camera del Lavoro di Milano

Ma, a questo fine, non servono demonologie. Né quella dell'automobile, né quella della chimica, della televisione, o dell'industria, tanto per citare quelle più in voga negli ultimi tempi. La diffusione di nuovi strumenti risponde sempre ad esigenze concrete, non a disegni delle "forze oscure del male in agguato". Così è stato per le ferrovie nel secolo scorso, per l'automobile e per la televisione, per la chimica e per l'industria in questo secolo. Come sempre accade gli eccessi o l'imprevidenza hanno prodotto danni e guasti. Occorre studiare i rimedi possibili e metterli in pratica. Ma il mondo senza ferrovie, senza automobili, senza chimica, senza televisione non era certo migliore di questo! Nessuna demonologia dell'automobile farà smettere di usarla a centinaia di milioni di persone in qualche lustro, ma potrà solo provocare stupidi conflitti e ritardare l'attuazione di soluzioni praticabili per questo o quel problema indotto dall'uso non razionale di questo mezzo di trasporto.

Sarebbe stato più utile se nel saggio di Viale si fosse dato più spazio, anziché le poche citazioni, alla divulgazione del lavoro di W. Zuckermann, circa il progetto Acces - Ecoplan "Organizzare il nostro trasporto (e le nostre vite) in modo da ottenere un migliore accesso ai luoghi in cui si vive e si lavo-

ra". In realtà Viale non è interessato tanto a soluzioni per migliorare la situazione, quanto a qualcosa di più radicale, come si può leggere nelle conclusioni: 'la demotorizzazione della società in cui viviamo, verso un sistema che vada oltre l'automobile'.

Le due sole citazioni del testo da me fatte, sono del resto indicative del gusto o dei gusti dell'autore che, candidamente, nelle ultime righe confessa che avrebbe potuto intitolare il libro anche con uno slogan che ha avuto un peso particolare nella sua biografia: "Riprendiamoci la città!". Termino questa recensione impossibile con un'annotazione: la questione dei parcheggi sotterranei o in elevazione viene citata in due sole occasioni e con poche righe; nella prima per demonizzare anche solo l'idea di togliere macchine dalle strade o meglio dai marciapiedi, mentre nella seconda si conviene che i parcheggi di corrispondenza mezzo privato-mezzo pubblico siano necessari.

Un po' poco per il più rilevante tema di ambiente urbano che abbiano le nostre città! Ma dove mai metterà la sua 'cinquecento" Guido Viale, quando non la usa? Ebbene sì, anche il demonologo dell'automobile possiede un'auto, come lui stesso ha confessato al Corriere della Sera il 17 settembre scorso!

Oxford

Quarant'anni ma... non li dimostra

Avis San Siro

Domenica 6 aprile dalle ore 10 in poi, presso l'Auditorium del Centro Culturale Rosentum, in via Pisanello, l'Avis S. Siro festeggierà i 40 anni della sua fondazione. In quella occasione verranno premiati i donatori della Zona, che hanno acquisito benemerenze, con medaglie e diplomi.

A prosecuzione delle manifestazioni è in programma un concerto del complesso de

"Quella certa età" è un film sul mondo dei sentimenti, sulla affettività e sulla sessualità degli anziani che Sergio Segre; regista, ha fatto raccontare dai protagonisti stessi. Infatti, oltre che alla Camera del Lavoro di Milano, il film è stato girato anche presso la Casa di Riposo di via Galeno a Bergamo.

Ne sorge una specie di affresco dove l'età, anche se avanzata, non è un vincolo per ammortizzare certi slanci amorosi ma anzi sono azioni che si fanno con maggior sicurezza e consapevolezza; per le donne in particolare. Gli uomini sono sempre un po' imbranati nel mettere in evidenza i propri sentimenti.

Non c'è più il pericolo

PIloi

I primi polli domestici furono allevati in Asia, non deve meravigliarci quindi la varietà di preparazioni di questo animale che troviamo nei molti ristoranti cinesi aperti nella nostra città. Ma col passare del tempo l'allevamento del pollo si è diffuso in tutto il mondo.

di una gravidanza indesiderata, i figli, considerati in questi frangenti, dei "...rompiscatole...", sono fuori casa, c'è più tempo a disposizione, quindi... Ciò fa sì che il rapporto amoroso-sentimentale a "Quella certa età" si sviluppi senza preoccupazioni. Insomma vuoi vedere che è il periodo migliore della nostra vita...? L'inquadratura finale ci lascia questo dubbio.

Due parole per i protagonisti. Il regista Sergio Segre ha delle indubbie qualità ed avrà istruito nel modo migliore questi attori-volontari, un artista insomma, ma bisogna riconoscere a questi uomini e donne la capacità di reggere i primi piani come veri professionisti. Un particolare bravo al coro

"La musica è vita" del Gallaratese che con i suoi interventi, o stacchetti come si usa dire in gergo tecnico, ha frammezzato musicalmente il film. Bravi tutti. Quando si crede fermamente nelle azioni che si vanno compiendo non è difficile diventare artisti.

Il film prodotto anche da RAI 3 verrà trasmesso in televisione per la serie "Racconti italiani" e verrà distribuito in videocassette per associazioni o comunità che ne faranno richiesta rivolgendosi al sindacato pensionati SPI-CGIL. Da non perdere. fangio

Il regista Sergio Segre da istruzioni ad una protagonista

"I Nomadi" presso il teatro Pime in via Mosé Bianchi 94 (MM 1 Lotto, bus 90/91 piazza Zavattari). Necessaria la prenotazione. Per ulteriori informazioni telefonare al 3083258 opp. al 4870321.

La sede dell'Avis S. Siro è in via Maratta 4. Da parte della Redazione di Milano 19 gli auguri di una proficua e continua attività. fangio

Prima di decidere quale pollo acquistare, bisogna decidere quale cottura si preferisce. Infatti per il bollito occorre una gallina non più giovanissima, che dà un brodo più saporito anche se è necessario cuocerla più a lungo; per l'arrosto è bene scegliere un pollo giovane, che risulterà così più tenero ed abbrevierà il tempo di cottura; per cotture in umido (cacciatora, al limone, ecc.) e in genere per le cotture che prevedono il pollo tagliato a pezzi quando è crudo, meglio una pollastra non ancora da uova, ma neppure giovanissima, perché la carne, che deve cuocere a fiamma viva e abbastanza a lungo, rimanga compatta. La carne di pollo fresca si riconosce dalla sua elasticità, dalla sodezza del muscolo, dal colore uniforme, dalla pelle tesa, dall'elasticità dello sterno. Inoltre, è facile da digerire soprattutto se cotta con i sistemi più semplici, griglia, ferri, forno, e non ha quindi controindicazioni. 100 grammi di pollo contengono il 20,20% di proteine ed il 12%

di grassi per un totale di 200 calorie.

Presento ora una ricetta molto appetitosa e poco conosciuto, il pollo alla cipolla: ingredienti (dose per 4/5 persone): pollo 1 da gr. 1.300 ca., cipolle grosse 2, cognac o vino bianco secco, olio d'oliva, sale, insaporitore per carni I bustina. Tempo occorrente per la preparazione: 1 ora e 45 minuti.

Preparazione: bruciate al pollo la pelle rimasta, poi lavatelo, asciugatelo e legatelo con un filo bianco, affinché cuocendo rimanga in forma. Ungetelo con un velo di olio, insaporitelo con una bustina di prodotto adatto. Affettate le cipolle in larghe rondelle e disponetele nella teglia; posatevi sopra il pollo, irrorate con un goccio di olio e passate in forno ben caldo (200°), lasciandovelo per circa 1 ora ed 1/4). Durante la cottura pennellate ogni tanto il pollo

con cognac e vino bianco. A metà cottura rigirate con delicatezza le cipolle, salatele quindi.

Sul piatto di portata, che deve essere piuttosto profondo, disponete gli anelli di cipolla, possibilmente interi, su di essi posate il pollo ed irrorate il tutto con il sugo di cottura ben caldo. Quale variante potete servirlo in questo modo: tagliate il pollo a pezzi regolari e disponeteli in un piatto di portata; contornatelo con la metà delle cipolle. Tritate finemente le restanti cipolle ed unitele al sugo di cottura; versatevi sopra mezzo bicchiere di panna freschissima e scaldate bene la salsa per circa 5 minuti, aggiungete un goccio di cognac oppure di vino bianco. Coprite con metà della salsa i pezzi di pollo; la rimanente salsa in una salsiera accompagnerà in tavola il pollo.

Un saggio di G. Viale

Artisti della Zona 19

Giancarlo Luini

Via Newton, una strada anonima del quartiere San Siro, tra via Paravia e via Ciardi, non lontana dal Trotter e dallo stadio Meazza, è dedicata allo scienziato inglese Isaac Newton, uno dei più grandi nomi della storia del pensiero umano.

Nato nel 1642, l'anno in cui il suo precursore Galileo si spegneva al confino di Arcetri, rivelò presto doti scientifiche eccezionali e una spiccata attitudine al disegno e alla meccanica: a 13 anni costruì un orologio ad acqua e un mulino a vento in miniatura. A lui, oltre che al filosofo e matematico Leibniz, si deve il calcolo infinitesimale, un ramo della matematica che considera le grandezze che variano in modo continuo, come il moto dei proiettili - uno strumento indispensabile per inquadrare i fenomeni in leggi universali.

In ottica scoprì la natura dei colori, dimostrando che la luce bianca non era semplice, ma decomponibile nei colori fondamentali. Si narra che dalla caduta di una mela mentre meditava nel suo orto sia scaturita la teoria della gravitazione universale, secondo cui tutti i corpi si attraggono reciprocamente con intensità direttamente proporzionale alla loro massa e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Così il poeta inglese George Byron commentò con dissacrante humor la scoperta: "Ei fu il solo mortal che affrontar seppe, dai tempi biblici di Adamo, un pomo e una caduta con successo".

Dal fatto che tutti i corpi celesti, comprese le comete, già annunciatrici di eventi soprannaturali, fossero della stessa materia che compone la terra e seguissero le stesse leggi dei fenomeni terrestri derivava che il nostro sistema planetario non era sotto nessun punto di vista il centro dell'universo, e che l'umanità non godeva più

Il cotoneaster a cura di D.O.

Coltivato diffusamente in Cina e approdato in Europa alla fine del secolo scorso, il cotoneaster deriva il suo nome dal latino (malum) "cotoneum", cotogno, per la somiglianza delle foglie di talune specie con quelle del cotogno. Le foglie sono in realtà molto variabili, da lanceolate a ovali-ellittiche e arrotondate, glabre o lanuginose, opache o lucide, persistenti, semipersistenti o caduche, tenere o coriacee - ma in ogni caso alterne, semplici, con il margine intero o fornite di stipole minute.

Verso maggio sbocciano i fiori, di solito insignificanti, con cinque petali dal colore che va dal bianco candido al rosa e al rosso pallido, solitari in gruppi e dall'odore non sempre piacevole, graditi alle api. In estate maturano i falsi frutti, dei pomi carnosi grandi si e no quanto un pisello, con tre - cinque semini. In alcune specie sono di un blu nerastro, ma per lo più di un rosso brillante, e arrecano una nota luminosa nel grigio paesaggio autunnale - una manna per gli uccelli quando con i primi freddi il cibo incomincia a scarseggiare.

Questi piccoli gioielli sono invece velenosi per gli esseri umani, tuttavia ciò non dovrebbe spingere a rinunciare al cotoneaster, nella consapevolezza che bisogna impa-

di una posizione privilegiata. La concezione aristotelica del cosmo, in seguito accolta dal Cristianesimo, secondo cui i corpi celesti erano di natura divina, immortale, perfetta e immutabile, e obbedivano a leggi completamente diverse da quelle terrene, soggette a trasformazioni e deterioramento, crollavano definitivamente insieme a tutto il sistema astrologico. Il carattere rivoluzionario delle sue scoperte, basate su misure, osservazioni ed esperimenti, e non, come per circa 2000 anni, sulla convinzione che la conoscenza della natura potesse acquisirsi con il puro pensiero, determinò profondi mutamenti di mentalità, tanto che il nome di Newton assurse a simbolo dello spirito di rivolta contro la religione, sino ad allora detentrice di verità assolute - ciò che non risparmiò allo scienziato, pur profondamente religioso, un'accusa di ateismo. Scienza, filosofia e religione dovettero abbandonare dogmi millenari.

Le scoperte di Newton hanno influenzato il linguaggio, il pensiero, i movimenti artistici e politici e la stessa percezione della natura. Ancor oggi la fisica newtoniana è valida quando si ragiona in temiini di velocità lontane da quelle della luce: sono stati i principi di Newton a infrangere la sfera delle stelle fisse e a dare l'avvio, nel bene e nel male, ai voli spaziali. Newton ebbe anche il merito di schierarsi con i progressisti, che rappresentò al Parlamento inglese. Con la nomina a governatore della Zecca, dove si adoperò per reprimere le frodi resistendo ai tentativi di corruzione, le sue condizioni economiche divennero floride; come insinuavano i maligni, aveva proprio trovato la Zecca. Godette di ottima salute sino a tarda età, quando morì nel 1727. Un grande poeta inglese, Alexander Pope, dettò il suo epitaffio: "Natura e le sue leggi giacevano nelle tenebre. Dio disse: "Sia Newton", e tutto fu luce".

Alla Galleria Eustachi di Milano si è tenuta la prima mostra personale, preceduta da molte collettive, del pittore Giancarlo Luini, abitante nella nostra Zona, in via Lampugnano 156.

Dopo un lungo periodo di inattività, questo autore schivo che ostenta tutta la fierezza dell'autodidatta, ma anche di chi ha saputo ottimizzare i risultati dell'insegnamento, ha ripreso a dipingere per dare voce e giusta espressione a questa sua innata vocazione. Va dove ti porta il cuore, dunque e, all'insegna del puro figurativo che più puro non si può, ha offerto in visione la sua recente produzione di quadri. Non vogliamo sembrare irriguardosi verso l'autore creando uno slogan che ricorda quello di un detersivo, ma come introdurre un pittore che, con grande chiarezza

d'intenti, non si lascia sedurre da correnti pittoriche del terzo tipo, e rappresenta un fiore altra immagine tale quale è nella realtà, con la sola ambizione di conferirgli il suo messaggio poetico chiaro e personale.

Supportato da un buon segno, da una ricchezza grafica e strutturale, da una fortunata scelta cromatica e il tutto giostrato da una autentica spinta creativa, Giancarlo Luini riesce a dialogare con i fruitori attraverso i suoi quadri. Così, rientrando da un viaggio dagli States ci mostrerà non la solita foto di Apache parcheggiati in qualche riserva indiana, ma un suo dipinto che ne evoca le gesta tanto da coinvolgere la nostra emotività come ci accadeva guardando i films di John Ford. Da una vacanza balneare quanto di più accattivante

può ispirare un nudo femminile, da un viaggio nella magica Venezia tutta la sua magia, e così via. Come dire: registrare le impressioni con il pennello anziché con la macchina fotografica per poi mostrarle agli amici.

L'esposizione ha fatto registrare un buon livello di vendite, cosa abbastanza insolita in questi tempi di crisi in cui peraltro le sale che ospitano le mostre di pittura sono in assoluto i luoghi meno frequentati, ma Giancarlo Luini, grazie alla sua poliedricità e originalità delle immagini rappresentate, riesce a raggiungere e soddisfare i gusti e le aspettative di un suo pubblico affezionato ed estremamente disponibile.

Edy Rulli

Nella foto: gli Apache di G. Luini

Giallo che passione

Amate il giallo? Non avreste dovuto perdervi la serata "Giallo Metropolitano" del 16 gennaio scorso, presso la nostra Biblioteca Civica. Quello del Giallo è un mondo a sé e chi lo scopre può restarne affascinato o addirittura travolto: hanno inteso dimostrarlo i disinvolti conduttori della Tavola Rotonda riservata a questo argomento, che si sono briosamente lanciati la palla (del discorso) per comunicare agli intervenuti i loro variegati entusiasmi.

costruzione della storia si allontana lentamente dalla realtà, pur diventando un fenomeno popolare.

rare a convivere con la natura, riconoscendone e apprezzandone i lati positivi, che a questa pianta non mancano: poco esigente in quanto a terreno, è adatta per bordure, per ingentilire un muretto di cemento, e, nelle varietà a portamento strisciante dai rametti a spina di pesce ricoperti da belle foglioline, per arricchire un giardino roccioso, per frenare l'invadenza delle infestanti, per contrastare il dilavamento, o per nascondere alla vista suoli ingrati, accidentati e in pendio, trasformando così un terreno sterile in un manto molto decorativo.

Nella nostra Zona lo troviamo nei giardini condominiali di via Quarenghi, in forma di alti arbusti ornamentali; nelle aiuole dei piazzali Zavattari e Falterona e lungo le vie Gavirate, Monte Baldo, Sant'Elia/Croce. Ultimamen-

te in piazzale Esquilino e in piazzale Stuparich - dove in cambio sono stati sradicati dei rigogliosi ponciri dai grandi frutti gialli - sono state piantate varietà di cotoneaster dalle foglie fornite di stipole minute, con il picciolo cortissimo e persistenti, opache e rossastre, più chiare e vellutate sotto, con la nervatura centrale evidente e il margine ribattuto.

Purtroppo hanno un aspetto disordinato e poco attraente - forse sono state scelte per la loro resistenza al gelo e all'inquinamento.

C'è solo da augurarsi che non si riducano a ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, cosa che sarebbe stata in parte evitata piantando, considerata anche la disponibilità di spazio, se non proprio degli alberi di alto fusto, almeno qualche alberello.

Andrea Carlo Cappi, Barbara Garlaschelli, Tecla Dozio, Carlo Oliva e altri "specialisti", uniti al frizzante Andrea Pinketts, hanno acceso alcuni flaches sull'ormai sterminato mondo del giallo, partendo dalla nascita ufficiale del genere poliziesco (1841), quando il poeta americano Edgar Allan Poe ha fatto pubblicare il suo "Gli assassini della Rue Morgue", delineando un modello di narrazione assolutamente autonorno.

C'erano già tutti gli elementi che distingueranno il genere nelle produzioni successive, con la necessità di scoprire il colpevole dopo un delitto, e con l'intervento di un investigatore che conduce le indagini, di solito in contrasto con le regole delle istituzioni. Le storie sono tipicamente metropolitane, non folkloriche, ma ribadiscono una vera letteratura popolare moderna. Ci si inoltra in situazioni che vedono personaggi non più padroni delle loro scelte, uomini stretti nelle strutture industriali, in cui la libertà è in discrimine. Pur essendo storie o racconti del mistero, in realtà si pongono come genere consola-

torio, dove una persona comune riscatta le persone comuni.

Gli stessi personaggi sono strani, perfino i nomi (a differenza dei cognomi) sono poco

usuali: Sherloch Holmes, Nero Wolfe, Ellery Queen, Hercule Poirot, ecc. Poe, che scriveva nella seconda metà dell'Ottocento, ha ambientato le sue storie nelle città che allora superavano il milione di abitanti, per cui Parigi andava benissimo, e del resto egli abitava nella "piccola" New York, che allora non contava neppure mezzo milione di abitanti: le vicende dovevano essere "altre" da chi leggeva e "altri" era bene che fossero i luoghi.

Scavalcando ora, per necessità di spazio, i decenni per arrivare al nostro secolo, troviamo che negli anni. Trenta accade qualcosa di diverso, dovuto all'incontro del giallo con le sceneggiature dei films, poiché il cinema era decisissimo a sfruttare questo promettente filone. Il mondo del poliziesco rimane sempre di èlite, ma la

L'investigatore non è più un aristocratico scopritore di enigmi sofisticati, ma scende fisicamente in campo, sovente è coinvolto e rischia spesso la vita. Come la filmografia, anche la bibliografia diventa immensa e i relatori della nostra tavola rotonda non possono che farne cenno, per poi concedersi qualche brano in diretta. Il pirotecnico Pinketts (per noi una autentica scoperta) ci provoca quasi uno schock, esilarante e traboccante simpatia, mentre sapevamo già che la "nostra" Garlaschelli predilige il genere nero: "Neri si nasce", e il brano letto per l'occasione lo conferma.

Ironizzando sulla propria deformazione professionale, Carlo Oliva rimette un po' d'ordine sulle nozioni da poco incamerate e che scopriamo più ricche di quanto immaginassimo. Ora siamo incuriositi.

Ci annotiamo gli indirizzi. A Milano in piazza San Nazaro in Brolo 3 c'è "La Sherlockiana", Libreria del Giallo, mentre Comunità Nuova che con LaltroLato (è il suo nome, non un errore di stampa) ha progettato questa ed altre iniziative, risponde ai numeri: 40 42 272 e 40 07 1392 e in via Gonin 8 ai numeri 48 30 33 18 e 48 30 29 37.

E cercheremo anche sugli scaffali della nostra Biblioteca le copertine gialle, quelle che Amido Mondadori nel lontano 1929 ha riservato alla sua nuova iniziativa editoriale. il genere poliziesco, o nero, o del mistero.

pagina 12 - milano 19 marzo 1997
GLI ALBERI DELLA NOSTRA ZONA

Ritagliate e conservate la carta dei servizi Amsa

La Carta dei Servizi è un importante passo avanti nella storia dei diritti dei consumatori. È un documento in cui, nero su bianco, vengono elencati tutti i servizi che Amsa fornisce alla Città e vengono descritte le modalità specifiche con cui l'Azienda ne garantisce la qualità. Ai Milanesi sarà così ora più facile controllare che i servizi erogati dall'Amsa corrispondano a quelli descritti nella Carta. Segnalare il mancato rispetto di quanto dichiarato nella Carta dei Servizi, oltre ad essere un diritto dei Milanesi, è uno stimolo al miglioramento di Amsa e del suo operato

L'impegno di Amsa, però, non è da solo sufficiente a garantire dei buoni risultati, che dipendono anche dalla collaborazione dei cittadini. Così la Carta dei Servizi oltre a riconoscere i diritti, chiede l'impegno dei Milanesi al rispetto dei loro doveri, come ad esempio osservare le norme per raccogliere bene i rifiuti e per mantenere pulita la Città.

Validità della carta

La Carta dei Servizi Amsa sarà pubblicata con cadenza annuale. Quanto descritto in questa prima edizione è aggiornato a Gennaio 1997. A fronte di rilevanti revisioni del servizio Amsa si impegna a pubblicare degli Aggiornamenti periodici anche nel corso dell'anno.

Dove trovarla

E' possibile richiedere gratuitamente l'edizione integrale della Carta dei Servizi Amsa a: Amsa-Servizio Clienti Consigli di Zona Associazioni di Consumatori e Ambientaliste

Filo diretto con Amsa

Amsa è l'Azienda che a Milano gestisce i servizi ambientali, e cioé pulizia della città, raccolta, valorizzazione e smaltimento dei rifuiti milanesi. La sede centrale dell'Azienda e del Servizio Clienti son in Via Olgettina, 25 - 20132 Milano.

Servizio Clienti

Tel. 27200901 Fax 27298276

Per richiedere la Carta dei Servizi

Pér avere informazioni, fare proposte, segnalazioni, reclami su tutti i servizi Amsa

Per prenotare il ritiro gratuito a domicilio di rifiuti ingombranti (mobili, elettrodomestici, sanitari)

Per sapere tutto sulla raccolta differenziata e le Riciclerie

NUMERO VERDI 167-33.22.99

per la Raccolta Differenziata.

Dal lunedì al venerdì 8.00-18.00

Sabato 8.00-14.00

L'impegno di Amsa

Garantire la qualità dei servizi Amsa si impegna a: effettuare i servizi con continuità e regolarità, adattandoli alle diverse esigenze del territorio o del tipo di utenza; scegliere modalità di trattamento dei rifiuti che siano finalizzate al recupero dei materiali e che garantiscano la sicurezza del personale, dei cittadini e dell'ambiente in generale; garantire un comportamento corretto ed accurato del proprio personale; informare i cittadini in modo puntuale sulle modalità di effettuazione dei servizi e su tutte le attività aziendali.

Ascoltare la città per migliorare i servizi Amsa si impegna a : verificare con continuità la soddisfazione dei cittadini sulla qualità dei servizi forniti attraverso: sondaggi di opinione annuali; statistiche di segnalazioni e reclami giunti al Servizio Clienti; incontri periodici con i Consigli di Zona e le Associazioni; relazioni periodiche dell'Osservatorio per il Monitoraggio della Qualità dei Servizi Ambientali, che è costituito dalle Associazioni che a Milano rappresentano gli interessi della città; divulgare ogni anno i risultati delle verifiche compiute, indicando le soluzioni con cui migliorare i servizi per aumentare la soddisfazione dei cittadini. tutelare i cittadini dando risposte concrete ai reclami

Tutelare i cittadini dando risposte concrete ai reclami I reclami sul mancato rispetto di quanto dichiarato nella Carta dei Servizi vanno presentati al Servizio Clienti. Una precisa procedura prevede che nel minor tempo possibile, e comunque non oltre trenta giorni, il cittadino sarà informato sugli accertamenti compiuti e sui termini entro i quali l'Azienda provvederà ad eliminare le irregolarità riscontrate e a riparare i danni eventualmente arrecati.

L'impegno dei Milanesi

Milano pulita, vivibile e autonoma nello smaltimento dei propri rifiuti è il risultato non solo del servizio di Amsa, ma anche dell'attenzione dei Milanesi. Perciò con la Carta dei Servizi, Amsa, oltre a fare appello allo spirito di collaborazione e al senso civico, chiede ai cittadini di rispettare le norme contenute nel Regolamento comunale per lo Smaltimento dei rifiuti e nelle Ordinanze del Sindaco.

Eccole in sintesi: usare sempre i cestini stradali e farlo solo per piccoli rifiuti onon abbandonare per strada i rifiuti ingombranti ma telefonare al Servizio Clienti per il ritiro a domicilio o portarli alle Riciclerie nelle passeggiate con il cane dotarsi di paletta ecologica e pulire la strada dopo che il cane ha sporcato rispettare scrupolosamente i divieti di sosta settimanali per il lavaggio delle strade o per la pulizia dei mercati tenere separati i materiali riciclabili e i rifiuti urbani pericolosi e depositarli negli appositi sacchi, cassonetti condominiali, contenitori stradali o portarli alle Riciclerie esporre in strada i sacchi e i cassonetti condominiali nei tempi e nei modi dovuti, evitando di ingombrare troppo a lungo le strade con i rifiuti

Il Regolamento e le Ordinanze possono essere richieste al Servizio Clienti

T marzo 1997 pagina 13 - milano 19
AI" Amsa

Raccolta, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti urbani

Impianti di valorizzazione e trattamento

OLGETTINA

Raccolta differenziata sul territorio

SILLA MILIZIE

16

Raccolta

Cassonetto bianco condominiale

Carta e cartoncino

Svuotamento da bisettimanale a quindicinale

Cassonetto verde condominiale

Vetro e lattine

Svuotamento da giornaliero a quindicinale

Sacco giallo condominiale

Bottiglie e flaconi in plastica

Svuotamento da bisettimanale a quindicinale

Sacco grigio condominiale (solo zone 6 e 7)

Rifiuti organici (avanzi di cucina)

Prelievo trisettimanale

Sacco nero condominiale

aRifiuti indifferenziati non riciclabili

Prelievo bisettimanale

Impianto di termoutilizzazione con recupero di energia (AMSA)

Impianto di >k compostaggio (AM SA)

Impianto di selezione (secco/ ri\rn umido) con compostaggio della frazione umida (Consorzio Milano Pulita)

Sacco grigio condominiale

Rifiuti organici (avanzi di cucina)

Prelievo trisettimanale

Sacco blu condominiale Carta, lattine, metalli, bottliglie di plastica, indumenti

Prelievo settimanale

Sacco nero condominiale Rifiuti indifferenziati non riciclabili

Prelievo bisettimanale

Su tutta la città Ingombranti mobili, elettrodomestici, sanitari, etc. su prenotazione al Servizio Clienti

Vetro e lattine 2300 campane stradali verdi o rosse, svuotamento da settimanale a quindicinale

Carta

1600 campane stradali bianche, svuotamento da settimanale a quindicinale

Il percorso delle risorse

Bottiglie e flaconi di plastica

I163 cassonetti gialli e cabine in supermercati e oratori, svuotamento da giornaliero a quindicinale

Pile 500 contenitori stradali e 1300 da banco nei negozi di articoli elettrici

Farmaci 513 contenitori presso le farmacie

Da rifiuto... ...attraverso l'industria...

Riciclerie

Aree attrezzate e custodite dove portare materiali riciclabili (anche voluminosi), rifiuti ingombranti, inerti, pericolosi (pile, farmaci, vernici, batterie auto, bombolette spray, lampade al neon, etc.) Accesso gratuito per veicoli privati o per quelli commerciali non superiori a 18 quintali (tara compresa) con bolla di accompagnamento. Ai veicoli commerciali non è permesso scaricare i rifiuti pericolosi.

Orari: dal martedì al sabato (esclusi i festivi) 9.30-12.30, 13.00-17.00

...a nuove risorse

Carta e cartone ")—C cartiere D-C nuova carta

Bottiglie di plastica impianti di selezione e industria plastica nuovo materiale di plastica Alluminio e metalli industrie metallurgiche

nuovo metallo

Legno

Rifiuti organici

I Servizi

Pulizia Stradale

Pulizia stradale con divieto di sosta

Pulizia vialetti di parchi e giardini

Mercati scoperti

Lavaggio aree sotto i portici

Spurgo e disostruzione pozzetti stradali

Cancellazione

scritte murali

Cimiteri

Raccolta animali morti

Interventi preventivi antigelo

Servizio neve

Come

impianti di triturazione e riciclaggio

energia elettrica

nuovo materiale legnoso nuova terra fertile impianti di compostaggio trattamento frazione secca combustibile terriccio per bonifiche) ambientali Rifiuti indifferenziati non riciclabili impianto di termoutilizzazione con recupero di energia (C riscaldamento per le case

Rifiuti urbani pericolosi impianti di smaltimento speciali _)-C tutela dell'ambiente

Igiene del suolo e altri servizi istituzionali

Spazzamento manuale e meccanizzato, lavaggio strada, rimozione di micro-discariche abusive, svuotamento cestini per piccoli rifiuti

Pulizia meccanizzata e lavaggio a pressione delle cunette stradali in orario notturno e con itinerari protetti da divieto di sosta.

Spazzamento e lavaggio dei vialetti e svuotamento dei cestini

Pulizia e raccolta rifiuti presso 94 mercati settimanali scoperti. Ñ Scopatura e lavaggio meccanizzati dei Portici di Piazza Duomo, di C.so V. Emanuele e della Galleria V. Emanuele

Aspirazione del sedime giacente sul fondo di 125.000 pozzetti stradali e ripristino della funzionalità delle tubazioni di scarico, quando l'ostruzione non è dovuta a rottura.

Modalità diversificate in base alla estensione e tipologia di scritta

Raccolta rifiuti solidi urbani, mediante svuotamento cassonetti

Modalità diversificate in base al tipo di animale e alla localizzazione

Aspersione di fondenti su itinerari stradali ad elevato rischio

Sgombero della neve dalle sedi stradali e accumulo ai bordi delle strade

Quando

Frequenze diversificate: vie ad alta frequentazione: da 1 a 4 volte al giorno vie a media frequentazione: da 2 a 3 volte la settimana vie a bassa frequentazione: da 1 a 2 volte la settimana

Frequenza settimanale su tutta la città, ad eccezione di località prive di cunetta stradale o dove gli interventi senza divieto di sosta assicurano già un elevato standard di pulizia.

Servizio diversificato in base alla frequentazione, che risente delle situazioni atmosferiche e stagionali

Al termine delle attività di vendita

Frequenza quotidiana e in orario notturno

A rotazione o a seguito di rilevazioni sul territorio o di segnalazioni al Servizio Clienti

A seguito di rilevazioni sul territorio o di segnalazioni al Servizio Clienti

Servizio diversificato in base alla frequentazione: da settimanale a trisettimanale

A seguito di segnalazione al Servizio Clienti, entro un giorno dalla segnalazione

A seguito di segnalazione degli Uffici Meteorologici relativa alla possibilità di formazione di ghiaccio

In caso di nevicate di particolare consistenza

La mappa delle risorse 19
BURATTINO jlikokik CORELLI
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MUGGIANO
Fascia interna Fascia esterna zone 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 11 zone 8, 9, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20
differenziata a domicilio
é pagina 14 - milano 19 marzo 1997
DELL
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L'angolo dei bambini

A cura di Marco Tadini

Ci sarà ancora la campagna?

Le prugne abbandonate

Le prugne dagli alberi cadevano a frotte sia di giorno che di notte, i frutti erano abbondanti, lasciati a marcir nei prati, non essendo di grossa taglia o fortemente colorati, erano respinti dai mercati che preferivano esporre come gioielli su banconi e carrelli, frutti con nomi e prezzi vistosi, ma scarsamente dolci e succosi. Prodotti che poco hanno dalla natura e tanto dalla chimica pura. Così migliaia di quintali di dolci frutti naturali, rimangono al suolo abbandonati mentre milioni di bambini affamati mangerebbero volontieri quei frutti poco colorati. Ma in nome dell'economia, dei dazi doganali, dei costi, della concorrenza, i frutti rimangono a terra e quei bambini senza.

4 spettacoli organizzati dal CdZ 19

In occasione dell'8 marzo Festa della donna vengono organizzati due spettacoli così suddivisi:

8 marzo - ore 15,30 presso il Centro Territoriale Sociale di via Lampugnano, si terrà una Festa popolare con il seguente programma: ore 15,30 - Lettura di poesie a cura del "Salotto della poesia". Ore 16,30 - Giochi organizzati dagli animatori. Ore 18,30 - Danze popolari. Ingresso libero.

10 marzo ore 21 - Auditorium del Centro Civico, via Quarenghi 21, spettacolo teatrale del Teatro del Buratto: "La cacciatrice di sogni". Lo spettacolo è essenzialmente un racconto teatrale, un monologo sulla guerra, sulla perdita, sulla separazione, sul dolore; ma, soprattutto, un sogno sulla pace e sul futuro, visti al femminile. Ingresso libero.

23 marzo - ore 20,30 - Auditorium del Centro Civico, via Quarenghi 21: cconcerto del Trio Alma: "Omaggio a Brahms". Saranno eseguite musiche di J. Brahms. Ingresso libero.

5 aprile - ore 20,30 - Auditorium del Centro Civico di via Quarenghi 21 concerto di musica lirica denominato: "Concerto d'opera". Al concerto partecipano un soprano, un tenore, un basso e un pianista ed è organizzato dalla prestigiosa associazione "Amici della Musica". Gli artisti si esibiranno nell'esecuzione di romanze tratte da opere di Mozart, Donizetti, Rossini, Verdi e Puccini. Presenta Vera Pedemonti. Ingresso libero.

Spettacoli in Zona

Centro Don Orione

Cineforum - Ciclo grande Italia

6 e 7 marzo: "Le affinità Elettive" dei fratelli Taviani

20/21 marzo: "Al di là delle nuvole" di Antonioni

3/4 aprile: "Io ballo da sola"-di Bertolucci

17/18 aprile: "L'Uomo delle Stelle" di Tornatore

Teatro

Sabato 1 marzo ore 21 e domenica 2 marzo ore 15,30: "Koppja", testi di A. Allen, H. Ibsen, J. Osborne. W. Shakespeare. Gruppo Teatrodanza "Elefante Bianco" - sabato 15 marzo ore 21 e domenica 16 marzo ore 15,30: "Gent de Ringhera" di G. Ammirata comp. dialettale milanese dei C.C. Orione - domenica 6 aprile ore

15,30: "La Class di Asen" e "Massinelli in vacanza" di E. Ferravilla. Comp. Argento Vivo - domenica 13 aprile ore

15,30: "Tre Quarti di Luna" di L. Squarzina. Comp. Nuovo Teatro dei Nove.

Musica

22 Marzo, ore 21 - Salone della Coop. E.C.E.R. Jazz anni 20, eseguito da: The Milanoans. Ingresso libero.

L'angolo della poesia

Non sappiamo chi ha scritto questa poesia semplice, ironica ma allegra in apparenza e con un fondo di amarezza: l'abbiamo ricevuta e la pubblichiamo senza commenti, che lasciamo ai nostri lettori.

Io, quando piccolo, nero, quando diventato grande, nero, quando arrabbiato, nero, quando paura, ancora nero, quando morire, ugualmente nero.

Ma tu, amico bianco, tu, quando nato, rosa, quando diventato grande, bianco, quando arrabbiato, rosso, quando ammalato, giallo, quando paura, verde, quando morire, viola.

Ma allora, amico bianco, perché chiamare me di colore?

Riceviamo dal Circolo Culturale C. Perini, noto e benemerito per le sue iniziative, questo "comunicato stampa" che pubblichiamo senza alcun commento.

«Una delegazione di vittime del terrorismo composta dal Presidente Maurizio Puddu di Torino, Antonio Iosa di Milano e Piero Mazzola di Padova è stata invitata ad intervenire nel dibattito sul caso Sofri in vista di una possibile grazia o indulto generalizzato per tutti i terroristi.

Esiste la fame nel Mondo?

Una campanula rosata chiese alla marmellata se sapesse cosa fosse la fame nel Mondo. La marmellata l'ignorava, si rivolse ad una fava, che a sua volta lo chiese ad un pomodoro, il pomodoro alla bistecca, al prosciutto, al pane, allo strutto, al salame, al formaggino, allo zucchero, al budino. Ma nessuno sapeva se nel mondo la fame esisteva. La campanula non si scoraggiò e ad un cuoco lo domandò.

Il cuoco le rispose:

"La fame nel Mondo è una realtà per milioni di persone di ogni età, che perché poveri o sfruttati tutti quei prodotti da te interpellati, da loro non sono mai mangiati".

Ciclo film italiani Organizzato dal circolo culturale C. Perini e dall'Ufficio cinema del Comune di Milano, presso il cinema d'Essai Sempione, via Pacinotti, 6Milano, ingresso L. 5.000, inizio spettacoli ore 21,15. Nel mese di marzo verranno proiettati i seguenti film: lunedì 3 marzo: "L'Arcano incantatore, di Pupi Avati. Lunedì 10 marzo: "Pianese Nunzio 14 anni a maggio", di Antonio Capuano. Lunedì 17 marzo: "La mia generazione", di Wilma Labate. Lunedì 24 marzo: "I buchi neri", di Pappi Corsicato. Presentano i film: Carlo Bonicelli, Alessia ed Aldo Garzia, sez. spettacolo del Circolo Culturale C. Perini.

Sicurezza e vivibilità

Lunedì 10 marzo alle ore 21 presso la Camera del Lavoro di piazza Segesta, il senatore Felice Besostri eletto per l'Ulivo nel Collegio elettorale 9, insieme ad altri esperti, presenterà i provvedimenti che l'Ulivo intende promuovere sui problemi della: "Sicurezza e vivibilità nella periferia milanese". Ingresso libero.

Dopo una dispersiva trasmissione, in cui si sono affastellati molteplici argomenti d'attualità, trattati con imperdonabile superficialità e leggerezza, la conduttrice Lucia Annunciata ha dato ampio spazio "a pregiudicati ed ai vari compagni di merenda di Sofri" e, persino, a Marco Pannella che ha coperto d'insulti il presidente della Repubblica l'on. Oscar-Luigi Scalfaro definito "l'usurpatore della legalità". Solo verso la fine della trasmissione la conduttrice si è ricordata di dare la parola ai rappresentanti dei familiari delle vittime del terrorismo che erano presenti in collegamento al Circolo della Stampa di Milano. Lucia Annunciata, con un gesto d'inaudita arroganza, mi ha tolto bruscamente la parola nel corso dell'intervento in cui sostenevo che la vera vittima non era Sofri, ma i morti assassinati e le vedove e gli orfani del terrorismo, e, soprattutto, la vedova Calabresi con i due figli. Avrei voluto dimostrare che Sofri, almeno sul piano morale è uno dei massimi responsabili dell'omicidio Calabresi per il clima di predicazione di odio e di violenza, per i suoi scritti incendiari che incitavano ad una sistematica campagna di linciaggio contro il Commissario Calabresi. Mi è stato invece tolto il diritto di parola.

Il fatto più grave della conduttrice si è verificato col rifiuto di fare parlare Piero Mazzola figlio di Giuseppe, appuntato dell'Arma dei Carabinieri ch'è stato uno delle prime vittime del terrorismo in Italia. A fronte di tale deplorevole comportamento e al tentativo sfacciato di spianare la strada per la concessione dell'indulto ai terroristi e ai corrotti con il discredito e la distruzione dell'azione dei pentiti e dei collaboratori di giustizia, che sono tuttora un efficace mezzo di lotta alla

mafia, alla corruzione e al terrorismo, non mi resta che protestare contro il "Servizio Pubblico Rai/Tv" che ha messo il bavaglio alle ragioni delle vittime, impedendo loro di esprimere liberamente la loro opinione.

Non mi resta che appellarmi al Capo dello Stato e alla Commissione di Vigilanza della Rai-Tv affinché abbiano a cessare la censura e l'ostracismo contro i familiari delle vittime del terrorismo attraverso comportamenti scorretti, lesivi della libertà e del pluralismo dell'informa-

zione pubblica. Bisogna ricordare al "Branco e alla lobby trasversale" di sostegno a Sofri, che i diritti delle vittime sono prioritari rispetto a quelli dei pregiudicati e dei carcerati. Nel reclamare la certezza del diritto, mi pongo angosciosamente la questione se sia moralmente e giuridicamente legittimo concedere l'indulto a chi ha ucciso, come i terroristi, per ideologia e meritevoli di ergastolo solo i detenuti comuni che hanno ucciso per vendetta...»

Il presidente Antonio Iosa (ferito dalle br. 1/4/1980)

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pagina 16 - milano 19

Autodemolitori a Musocco

Un problema per tutta la città, che riguarda in modo particolare la periferia

Ogni anno a Milano vengono demolite circa 63.000 auto; una cifra veramente ragguardevole, ma chi si occupa di questo lavoro? In città ci sono circa 150 autodemolitori, in milanese "rotamatt", e uno sì uno solo è in regola con permessi e controlli. Questo dei rottamai è un grave problema sia sociale che ambientale e naturalmente riguarda in modo particolare le periferie. La Questura ha calcolato che circa 25.000 fra le auto demolite in un anno rientrano nel giro dei furti su commissione per il mercato dei pezzi di ricambio. Non solo: auto demolite vogliono dire batterie esauste che vengono tranquillamente seppellite e copertoni e olii lubrificanti che vengono bruciati. Infatti, visto che questi operatori sono abusivi, non sono sottoposti ad alcun controllo da parte del Servizio d'Igiene Ambientale, come invece avviene normalmente per qualsiasi attività regolare classificata "a rischio".

Questi problemi hanno avuto modo di sperimentare direttamente gli abitanti del quartiere Musocco, dove in un'area demaniale accanto al Cimitero, si sono insediati ben quattro autodemolitori. L'intera area, dove prima esisteva una cava di sabbia e qualche ruscello di acqua pulita, si è trasformata in pochi anni in una discarica, sporca e puzzolente, ricettacolo di ogni rifiuto. Spesso, di sera, di notte, l'aria di tutto il quartie-

re era ammorbata dal puzzo dei falò di gomme, olii, sedili, plastica. Malgrado le proteste, i cittadini non sono riusciti mai ad ottenere che la Guardia Igienica intervenisse, sebbene questo servizio, che dipende dalla USSL, in teoria debba funzionare ventiquattr'ore su ventiquattro, con il compito di verificare i casi di inquinamento ambientale.

L'Associazione di quartiere "Cittadini di Certosa Garegnano", tentò anche la strada della denuncia penale contro la USSL, per costringerla ad intervenire, ma senza risultati. Si pensò allora, visto che si tratta di aree demaniali, di premere sul Comune per ottenere lo sgombero di questi occupanti abusivi, con la solita trafila di esposti, colloqui, telefonate, denunce sulla stampa e con l'appoggio, bisogna riconoscerlo, fattivo e deciso della Polizia Municipale di Zona.

Nel luglio del 1995 il Demanio emette le ingiunzioni di sgombero per tre autodemolitori; questi fanno ricorso al Tar, che incredibilmente e per la prima volta, rifiuta 'ogni sospensiva. Nei confronti di uno di loro, pluricondannato la magistratura ordina il sequestro dei beni per il pagamento delle spese e dei risarcimenti e quindi lo sgombero avviene, nel giugno del '96, in modo relativamente veloce e poco costoso, vendendo il materiale accumulato.

Più complicata è la situazione degli altri due, che si

oppongono allo sgombero e che possiedono molto materiale che non può essere venduto o disperso. Mentre l'Associazione continua a tempestare di solleciti il Demanio e i Vigili di Zona a premere per la loro parte, finalmente il Comune approva una delibera che mette a disposizione della Polizia Municipale la somma sufficiente per eseguire lo sgombero forzoso.

In questi ultimi due mesi, novembre e dicembre, i rottamai sono stati allontanati e sull'area potrà sorgere un campo sportivo e un parcheggio provvisorio per Tir. Naturalmente rimane ancora un autodemolitore abusivo, dietro il Cimitero, a ricordarci che il problema c'è e deve essere risolto in tutta la città.

Nel luglio di quest'anno, l'Assessore Ganapini ha annunciato una delibera di giunta che dovrebbe regolamentare tutta la materia. Che fine ha fatto?

E ancora: è giusto che sia il Comune, e quindi tutti i cittadini, a pagare le spese degli sgomberi di questi sfasciacarrozze, che hanno inquinato, hanno guadagnato e probabilmente non hanno mai pagato una lira di tasse?

Infine, come mai su un problema di così grande rilevanza per l'ambiente urbano le associazioni ambientaliste sono vistosamente assenti?

Emilia Dragonetti Presidente Associazione "Cittadini di Certosa Garegnano"11

Turismo

Si sono aperte i primi di marzo le prenotazioni per il soggiorno a Montesilvano (Pescara) dal 31 maggio al 14 giugno al costo di L. 760.000.

Si apriranno le prenotazioni nel mese di giugno per il viaggio-soggiorno dal 15 al 29 settembre in Tunisia ad Hammamed. Viaggi andata e ritorno aereo - pullman L. 1.220.000 + 30.000.

Per settembre dal 2 al 20 è previsto un soggiorno in Villaggio Turistico a Palinuro prezzo L. 900.000 + 40.000 per prenotazione viaggio in treno.

Sono in programma, ma ancora da definire, i seguenti viaggi: Venezia - Padova col Burchiello per il mese di Aprile (22, 23, 24?) Roma in ottobre e la Crociera di fine d'anno in dicembre.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alle nostre sedi (vedi testatina) oppure a Roggiani Lello tel. 38100958.

Laboratorio

È iniziato lunedì 24 febbraio e continuerà per altri tre lunedì dalle ore 15 alle ore 17 presso la sede dello

SPI-CGIL di via Appennini 103 il laboratorio di punto a croce.

Da lunedì 24 marzo inizierà il laboratorio di ceramica. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle nostre sedi (vedi testatina).

Acquagym

Sono iniziate le lezioni di ginnastica in acqua presso la piscina di via Lampugnano. Le lezioni si svolgono a partire dalle ore 16 per due volte la settimana, lunedì e giovedì. Il costo è di L. 135.000 + 10.000 iscrizione. A marzo si farà quanto è possibile per avere uno sconto sul prezzo delle lezioni. Per maggiori informazioni rivolgersi a Ferdinando Dell'Avo tel. 38008467.

Spettacoli a prezzi concordati

Teatro Nuovo dal 4 marzo: "Grease" con L. Cuccarini

Nazionale dal 4 marzo al 16 aprile: "Letto a tre piazze" con Gaspare, Zuzzurro e H. Parisi

Teatro Carcano dal 11 al 23 marzo: "Due come Noi" con Marchesini e Solenghi

Teatro della 14° dal 20 marzo al 27 aprile: "Quand la suocera la esagera" con P. Mazzarella

Smeraldo dal 17 al 20 aprile: "La Vedova allegra" Comp. Italiana Operette Manzoni fino al 20 aprile: "Can Can" con E. Calindri, I. Barzizza, A. Guidi e L. Baccarini

Manzoni dal 22 aprile: "Se no xe mati non li volemo" con G. Bosetti e A. Solinas.

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