Sindacato4

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IL SINDACATO

sindacale

I Consigli generali della CGILCISL e UIL riunitisi a Firenze dal 22 al 25 novembre u.s. si sono conclusi con precise e inequivocabili prese di posizione sul processo d'unità sindacale.

Alla ipotesi, in termini generici, di unità in tempi più o meno brevi si A sostituita la fissazione di precise date, di precise scadenze per tutto l'iter burocratico dovuto allo scioglimento delle vecchie confederazioni e quindi alla creazione del Sindacato Unitario.

Si realizzerà così la grande aspirazione dei lavoratori di avere un sindacato unico che sia la genuina espressione delle forze del lavoro.

La grande battaglia intrapresa in mezzo a mille difficoltà di ogni genere sta pe ressere vinta dai suoi protagonisti, i lavoratori, che hanno voluto la cessazione di una lotta intestina tra le organizzazioni sindacali, tutte rapresentanti dei lavoratori, per una lotta unitaria contro il padronato italiano nel suo insieme, padronato che non essendo mai stato diviso è riuscito quasi sempre a imporre le sue scelte e le sue volontà.

Sconfiggendo le spinte corporativistiche che insorgevano da diverse parti il movimento operaio

si avvia verso una nuova fase che ha come presupposto l'unità di tutta la classe lavoratrice.

Isolati e sconfitti escono anche quei personaggi che mai hanno voluto l'unità e che con pretesti meschini si trinceravano dietro la scelta dell'unità di tutti e non delle singole federazioni di categoria (ipotesi che sembrava avverarsi prima dei Consigli Generali di Firenze), poi una volta raaqiunto l'obbiettivo dell'unità di tutto l'insieme del movimento operaio, inventano nuovi espedienti nel tentativo di giustificare la loro manovra scissionistica e la formazione di uno pseudo sindacato democratico co mese il sindacato unitario sia totalitario e succube di chissà quale manovra del Partito Comunista.

Sta di fatto però che la volontà unitaria espressa dai lavoratori non dà credito a certe manovre scissionistiche e che si marcia compatti, sui deliberati di Firenze, verso l'unità sindacale.

Il compito dei lavoratori oggi è auello di non disarmare, di non abbandonarsi a facili trionfalismi per manto fino ad oggi acquisito, ma di vigilare per respingere ogni tentativo che tenda a rimettere in discussione i risultati raggiunti.

Il padronato è ancora molto forte e tenterà con tutti i mezzi a sua disposizione di intralciare, nei prossimi mesi, il cammino dell'unità sindacale, sta nei lavoratori non farsi abbagnare da qualche specchietto per allodole ma, continuare lungo la strada intrapresa che porterà ad un sindacato unitario, forte e- vittoriose).

La Redazione

SOMMARIO:

- UNITA' SINDACALE

- STATUTO CONSIGLIO DI FABBRICA

TESTO ACCORDO

MOMENTI PARTICOLARI

GLI IMPIEGATI

LOTTA COMUNE

IL TESSERAMENTO

Marzo 1972
GIORNALE UNITARIO DEL CONSIGLIO DI FABBRICA DELL'INNOCENTI AUTO LAMBRETT

STATUTO del Consiglio di Fabbrica

Portiamo a conoscenza di tutti i lavoratori lo statuto che il Consiglio di fabbrica si è dato per una maggiore funzione organizzativa e per una disciplina interna a cui sono tenuti tutti i suoi componenti. Compito di ogni singolo lavoratore è verificare l'attuazione di questo statuto.

Art. 1° - CONSIGLIO DI FABBRICA

Il Consiglio di Fabbrica è l'organismo sindacale unitario di fabbrica e istanza di base del Sindacato, strumento dell'iniziativa rivendicativa e politica dei lavoratori dentro e fuori la fabbrica nell'ambito delle linee politiche del sindacato stesso.

Esso è composto dei delegati democraticamente eletti da tutti i lavoratori di ogni gruppo omogeneo.

Compiti e funzioni. - Il Consiglio di Fabbrica imposta l'azione rivendicativa e la gestisce, dirige la politica sindacale nella fabbrica. Ricerca la sintesi unificante dei problemi che riguardano tutti i lavoratori, risponde a quelli specifici di reparto o di gruppo, li affronta decidendo e coordinando l'azione di mobilitazione dei lavoratori interessati.

Inoltre il Consiglio di Fabbrica

promuove le iniziative necessarie per la sensibilizzazione e la crescita politica dei lavoratori, contribuisce efficacemente per la concreta partecipazione di essi alle scelte politiche ed alle decisioni dell'azione del Sindacato sui problemi generali.

c) Per assicurare al Consiglio di Fabbrica una effettiva funzionalità le ore spettanti contrattualmente ai Rappresentanti Sindacali vengono messe a disposizione del Consiglio di Fabbrica stesso che globalmente le gestisce e le utilizza. , •

Art. 2° - STRUTTURE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA

a) Il Consiglio di Fabbrica per assicurare un efficace coordinamento della sua attività ed un rapido collegamento tra i delegati elegge nel suo ambito un Esecutivo.

b) I compiti dell'Esecutivo so-

no operativi e funzionali quindi limitati all'attuazione delle decisioni prese dal Consiglio di Fabbrica e dell'Assemblea generale dei lavoratori.

Il Comitato Esecutivo è composto da 8 membri. I membri dell'Esecutivo possono essere sostituiti in ogni momento dal Consiglio di Fabbrica.

Si riafferma comunque il criterio della verifica periodica dei componenti l'Esecutivo in modo da realizzare con la rotazione una più ampia responsabilizzazione dei delegati medesimi.

II-Consiglio nomina una commissione permanente che sovraintende alle attività di patronato, alla commissione antinfortunistica, all'ambiente di lavoro e al FIAMLI. Una commissione permanente che sovraintende alle attività sociali quali il dopolavoro, le colonie, e di volta in volta delle commissioni operative per lo studio e l'appro-

An=1E SCU51 ON11 554R1O.. .5"r ) ALL'ULTIMO PIANO DELLA QUESTURA (disegnp di Vannini) E UNA STRANA FINE s-r Q I 113 Qua 151-.11A ""r° DA CONSERVARE

fondimento di specifici problemi in relazione alle esigenze contrattuali ed organizzative; inoltre i noccasione di trattativa, procederà alla designazione di una delegazione composta di delegati.

e) Compete al Consiglio di Fabbrica di elaborare le liste elettorali dei nuovi istituti aziendali.

Art. 3° - IL DELEGATO

Il delegato è l'espressione diretta e democratica del gruppo omogeneo.

Rappresenta la forza dell'unità del gruppo, la capacità di risposta pronta all'iniziativa padronale, il punto di riferimento politico. Esercita un potere di controllo e d'intervento sulle condizioni di lavoro nella squadra, nel reparto e nell'ufficio.

E' altresì impegnato sui problemi di tutta la fabbrica e di tutti i lavoratori, svolge un'azione di direzione ed esprime una sintesi politica costruita insieme agli altri delegati, perciò il delegato deve mantenere continuo rapporto sia n- con l'assemblea di reparto, 'sia ml- con il Consiglio di Fabbrica, sia con l'Assemblea Generale.

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Elezione del Delegato. - L'elezione del Delegato avviene su scheda bianca, con voto diretto e segreto, da parte di tutti i lavoratori iscritti e non iscritti appartenenti al gruppo omogeneo.

Nel caso nessun lavoratore ottiene nella votazione un numero di voti pari o superiore al 500/o più 'mo dei lavoratori presenti del gruppo omogeneo unificato, si procederà al ballottaggio fra i primi tre che hanno riportato il maggior numero di voti.

Ogni lavoratore (esclusi quelli in prova) è elettore ed eleggibile. 11 Consiglio Elettorale nominato dal Consiglio di Fabbrica garantirà la corretta procedura e il regolare svolgimento della elezione dei delegati.

Revoca e sostituzione del Delegato. - II Delegato di gruppo omogeneo è sostituibile in qualsiasi momento.

Il reparto, l'ufficio o il gruppo possono chiedere la revoca del delegato, motivandone le ragioni al Consiglio di fabbrica.

La sostituzjone del Delegato dimissionario dalla azienda o dimissionarlo dal Consiglio di Fabbrica

revocato dai lavoratori, dovrà avvenire da parte dei lavoratori del gruppo interessato, attraverso una nuova elezione fatta con le modalità sopradescritte.

Dopo un anno dalla elezione il Consiglio di Fabbrica esaminerà l'opportunità della verifica generale dei delegati.

d) Il delegato è tenuto a partecipare alle riunioni del Consiglio di Fabbrica.

Art. 4° - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA

Il Consiglio di Fabbrica viene convocato su decisione del Comitato Esecutivo, su richiestq del Sindacato e da almeno 1/4 dei delegati.

11 Consiglio di Fabbrica si riunisce ordinariamente una volta al mese e tutte le volte che si ritiene necessario.

Prima di ogni riunione del Consiglio i Delegati devono essere preventivamente a conoscenza dell'ordine del giorno.

Le riunioni de !Consiglio sono presiedute da un Presidente nominato di volta ìn volta,' il quale ha il compito di dirigere il dibattito.

Le decisioni del Consiglio di Fabbrica saranno prese a maggioranza assoluta (50% --E 1) dei partecipanti.

Art. 5° - L'ASSEMBLEA

a) L'assemblea generale è il momento di partecipazione dei la-

voratorí alle decisioni ed al controllo dell'azione sindacale dentro e fuori la fabbrica.

b) L'assemblea di reparto o di gruppo è lo strumento fondamentale di conoscenza e di elaborazione dei problemi, di dibattito e di confronto di tutte le opinion ie pertanto occasione importante per la crescita politica dei lavoratori.

L'assemblea viene convocata dal Consiglio di Fabbrica o dal Sindacato.

Art. 6° - GIORNALE DI FABBRICA

a) Il Consiglio di Fabbrica, per sviluppare tra i lavoratori la formazione, l'informazione, il dibattito, decide di dar vita ad un proprio giornale di fabbrica, garantendo il suo autofinanziamento.

Esso deve essere una tribuna aperta al confronto fra tutti i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali.

Art. 7° - APPROVAZIONE E MODIFICA DELLO STATUTO

a) Lo Statuto deve essere approvato dal Consiglio di Fabbrica con una maggioranza qualificata di 2/3 dei delegati.

II regolamento può essere modificato su proposta dei delegati. Le proposte di modifica dovranno essere sottoposte alla verifica del Consiglio di Fabbrica e per essere approvate dovranno ottenere la maggioranza dei 2/3 dei presenti.

Odio i sindacati!

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Testo dell' accordo

rra le Società Innocenti nelle persone dei sigg. Dr. Giuseppe Ecchia, Ezio Tampieri, Dr. Valerio Di Marco e le Rappresentanze Sindacali Aziendali nelle persone dei sigg.: Riccardo Bernardi, Roberto Castoldi, Rino De Gradi, Amedeo Giuliani, Rag. Renzo Oriar'i, Michele Latorraca, Dino Salvi ed Ezio Sartirana, si è convenuto quanto segue, con effetto dall'i gennaio 1972, salvo specifiche diverse decorrenze di seguilo indicate:

AUMENTO SALARIALE

A tutti i lavoratori verrà corrisposto un aumento, uguale per tutti, di L. 34 orarie per gli operai e di L. 5.890 mensili per gli appartenenti alla categoria speciale e gli impiegati.

MOBILITA' INTERNA

Premesso l'impegno della Società di assumere normalmente la manodopera ai livelli più bassi, ai fine di qualificare maggiormente quella esistente dando alla stessa la possibilità di accedere alle categorie superiori, si 'conviene che ogni posto di lavoro disponibile venga coperto tenendo in considerazione, a parità di qualificazione professionale, l'anzianità del lavoratore. La corretta applicazione di quanto- sopra verrà verificata congiuntamente dai rappresentanti dei lavoratori e dai rappresentanti dell'azienda.

INQUADRAMENTO DEGLI OPERAI

Ad esso appartengono i lavoratori con qualifica operaia che svolgono mansioni produttive semplici o ripetitive di prima assunzione oltre a quelli provenienti dal 1° livello. Comunque, allo scadere di 15 mesi di anzianità di servizio nel presente livello passeranno al 3° livello.

Ad esso appartengono i lavoratori con qualifica operaia che svolgono mansioni le quali richiedono specifiche conoscenze teorico-pratiche acquisite con adeguata esperienza di lavoro.

Gli operai che, nei reparti: « manutenzione », « attrezzeria », « controllo di produzione », sono in posizione di « aiuto », saranno messi nella condizione di accedere aI 4° livello entro 15 mesi.

I revisionisti di parti drscocca e di lamiera inquadrati nel 3° livello passeranno al 4° livello dopo 12 mesi. I casi controversi saranno esaminati congiuntamente.

4° livello

Ad esso appartengono i lavoratori con qualifica operai che svolgono mansioni richiedenti una « professionalità ».

Dichiarazione a verbale

si stabilisce di raggruppare gli 11 livelli retributivi aziendai in 6 livelli retributivi, come esemplificato nel seguente prospetto:

1° livello 3' cat. operai

L. 480,55 orarie

2° livello 3' cat. operai

L. 484,67 orarie cat. impiegati

L. 88.000,— mensili

3" livello 2' cat. operai

L. 516,55 orarie

4° livello 1' cat. operai

L. 554,20 orarie

cat. /S operai

L. 554,20 orarie

cat. speciale

L. 97.550,— mensili cat. impiegati

L. 97.550,— mensili

5° livello 2' cat. impiegati

L. 126.550,— mensili cat. speciale

L. 126.550,— mensili

6° livello 1' cat. impiegati

L. 167.850,— mensili

1' cat./S impiegati

L. 167.850,— mensili

Per rendere possibile l'allineamento del livello retributivo delle categorie inferiori al livello retributivo superiore verrà stornata una parte del terzo elemento. Le quote da stornare sono:

Ad esso appartengono i lavoratori con qualifica operaia che svolgono mansioni generiche o di manovalanza e che verranno messi in condizione, mediante lo svolgimento per brevi tempi di lavori in produzione, di accedere a mansioni produttive. Comunque, allo scadere di mesi 15 di anzianità di servizio passeranno aI 2° livello.

Le parti si danno atto che sono aziendalmente individuate per gli operai le mansioni elencate nell'allegato, sulla base di apposita ricognizione effettuata congiuntamente in applicazione del punto C) -n. 2 dell'accordo 4.12.1970, secondo il quale si era convenuto a di adottare un sistema di classificazione (inquadramento) delle maestranze sostitutivo di quello previsto a livello nazionale, e ciò nel concorde intento di realizzare un sistema più aderente alla particolari fattispecie aziendali ».

• LIVELLI RETRITUTIVI AZIENDALI

Col presente accordo tra le parti

L. 2.650,— mensili per la 1' cat. impiegati

L. 650,— mensili per la 1' cat. speciale

L. 750,— mensili per la cat. speciale

L. 19,05 orarie per la 1' cat. operai

L. 30,— orarie per la 1' cat. operai

L. 36,12 orarie

per la 3' cat. operai (2° livello)

L. 22,— orarie

per la 3' cat. operai (1° livello)

Inoltre, a decorrere dall'1.12.'72, le retribuzioni dei lavoratori appartenenti alle sottonotate categorie saranno così aumentate:

1° livello livello livello

Operai dì 1' cat./S.

L. 9,67 orarie L. 563,87 operai di 1' cat.

L. 9,67 orarie L. 563,87 operai di 2' cat.

L. 18,60 orarie L. 535,15 operai di 3° cat. (2" liv.)

L. 14,— orarie L. 508,6,7

Tali aumenti saranno inseriti nel terzo elemento.

Per quanto riguarda l'indennità di contingenza, la normativa ed i vari istituti riferiti ai minimi contrattuali si conviene che:

il 1° livello corrisponde

alla 3° cat. operai

il 2° livello corrisponde

alla 3° cat. operai e

alla 4° cat. impiegati

il 3° livello corrisponde

alla 1° cat. operai,

alla 1' cat./S operai,

alla 2° cat. speciale e

alla 3° cat. impiegati

alla 3' cat. impiegati

il 5° livello corrisponde

alla 1° cat. speciale •e

alla 2° cat. impiegati

il 6° livello corrisponde

alla 1' cat. impiegati e alla 1' cat./S impiegati.

NORMA TRANSITORIA

Si conviene che i lavoratori inquadrati attualmente in 3° categoria operai, che alla data del presente àccordq abbiano un'anzianità superiore a quella indicata, passeranno alla categoria superiore (2' operai) nei modi e ,nei tempi stabiliti dal seguente paragrafo: anzianità super. a 10 anni dall'1.4.71 ànzianità da 8 a 10 anni dall'1.7.71 anzianità da 6 a 8 anni dall'1.10.71 anzianità da 4 a 6 anni dall'1.1.72 anzianità da 2 a 4 anni dall'1.3.72

Le competenze arretrate spettantì rer i (titolo in esame saranno liquidate con modailtà da concordarsi fra le parti, in occasione del saldo del mese di marzo 1972.

ACCORDO 4.12.1970

Con il presente accordo si intendono assolti tutti gli impegni derivanti dal punto C) dell'accordo 4.12.1970.

Milano,2.2.1972.

IL MANSIONARIO RELATIVO Al. PRESENTE ACCORDO E' IN POSSESSO DI CIASCUN DELEGATO DI REPARTO E DI UFFICIO.

Ci sono alcuni momenti nella vita di un'azienda che, a seconda delle tensioni o dell'euforia che riescono a sviluppare, favoriscono o impediscono l'incontro sui problemi dei lavoratori.

E' fuori dubbio che quelli che stiamo vivendo alla Innocenti, sono momenti particolari: da un lato si sviluppa una forte tensione per la provvisorietà e l'incertezza occupazionale (dovuta alla mancanza di informazioni precise e soprattutto ai mancati investimenti) e dall'altro prende sempre più consistenza una corrente di favorevole attesa circa l'accordo con gli inglesi (dichiarazioni e impegni della Innocenti a Roma il 12.1.1972).

Nel caso specifico, anche queste differenti reazioni, anche questa altalena di euforia e di tensione ha giocato in modo favorevole sulla conclusione dell'accordo per il nuovo inquadramento categoriale.

Ma sarebbe troppo comodo concludere in senso trionfalistico un discorso che ci ha impegnati per molti mesi. A Caratterizzare que-

sti momenti è intervenuto un altro fatto importante. Per la prima volta ci siamo misurati in termini veramente unitari, per la prima volta siamo riusciti a superare i personalismi e le vedute di parte. E' stata una prova di forza, di volontà, uno sforzo di ricerca comune continua e costante: ogni volta che si analizzavano i risultati id questa ricerca sembrava che tutto crollasse.

Ecco ciò che rende ancor più significativa la particolarità del momento: in altri tempi ci saremmo arrivati con anticipo alla conclusione dell'accordo ma ci saremmo arrivati divisi e con risultati mediocri. Abbiamo appena incominciato a camminare insieme e g'à si evidenziano gli aspetti positivi di una scelta comune. Ora, partendo dai valori contrapposti, patrimonio culturale-storico di ognuno, dobbiamo realizzare una sintesi positiva che permetta il raggiungimento dei fini comuni senza mortificare i valori di origine.

La Redazione

NON E‘'CliUSTO CHE VOI CI ACCUSIATE PER DEI NORMALI INCIDENTI SUL LAVORO OMICIDI BIANCHI UN'ESAURAZIONE GIUSTO : CHIAMIAMOLI OMICIDI E BASTA \
MOMENTI PARTICOLARI

Gli impiegati

Nelle aziende è diventato sempre più rilevante il peso politico degli impiegati a partire dal 19681969, momento in cui è avvenuto un primo movimento generalizzato di queste categorie ed il primo incontro con le forme di lotta degli operai.

Il fondamento di questo diverso atteggiamento è da ricercarsi in alcuni. profondi cambiamenti che ha subìto la posizione oziendale e sociale degli impiegati. Il lavoro impiegatizio si è trasformato, per la crescente meccanizzazion4 e l'adozione di nuovi metodi di organizzazione, cosicchè gli impiegati aumentano di numero, ma Cambiano di funzione. Si accentuano al loro interno le differenziazioni tra lavoro dirigente e lavoro esecutivo, diminuisce quindi la differenza della posizione degli impiegati esecutivi rispetto agli operai.

Cresce la parcellizzazione del lavoro dell'impiegato, il che comporta l'assenza di una visione generale del lavoro in cui è inserita la propria funzione ed è all'origine della fine del rapporto fiduciario e di, responsabilità che l'impiegato aveva con i superiori. Ecco quindi l'autoritarismo, che si sostituisce agli antichi rapporti ed è connesso alle risposte delle direzioni azientlali (ed in genere della borghesia)

ai problemi posti dalla crescita della caegoria.

Nel complesso, pertanto, cresce il numero dei lavoratori che si avvicinano ad una condizione comune, se non per il livello dei redditi (dato che resta sempre rilevante il divario retributivo tra salariati e stipendiati) almeno per la mancanza di prospettive di carriera e per il carattere subordinato del lavoro.

Di fronte a questi cambiamenti, l'atteggiamento politico degli impiegati è stato, in generale, di difficile apertura al dibattito e ad un proprio impegno di autonoma espressione e di ricerca di nuove alleanze.

Un dato fondamentale da tenere presente è appunto l'incapacità degli impiegati di organizzarsi, di lottare, di prendere posizioni autonome e di collegarsi con la classe operaia. Un altro aspetto da non dimenticare è I' influenza della stampa padronale, che tende a frenare e ad egemonizzare le masse impiegatizie.

Ed effettivamente bisogna rilevare che l'esplosione delle lotte imp!egatizie del 1968-69 ha segnato, in questi ultimi mesi, un ripiegamento se non un riflusso: riaffiorano posizioni di scetticismo e qualunquismo, ch evengono strumentalizzate dalla destra nel tentativo di allargare la propria base.

La pressione del padronato fa avvertire i suoi effetti e l'obiettivo di questa pressione è evidente: si, vuole creare una profonda divisione tra impiegati ed operai, per arrestare il movimento sindacale e politico dei lavoratori ed annullare le conquiste strappate.

Nonostante queste difficoltà, il peso politico degli impiegai si va facendo sempre più notevole: le assemblee, i Consigli di Fabbrica, le rappresentanze sindacali sono stati sicuramente strumenti che hanno facilitato l'ingresso degli impiegati nello scontro sociale. Ma c'è ancora molto da fare: infatti esiste un profondo divario-tra l'aggravarsi della condizione oggettiva e la posizione politica degli im-

piegati, che sono moderati, minutamente conservatori, pourosi delle lotte sociali, dell'avanzata delle classi più sfruttate e contemporaneamente del venir meno al proprio legame con la borghesia.

L'importante è riuscire a sviluppare una approfondita conoscenza dei problemi degli impiegati, della loro posizione di fronte alle grandi lotte che la clise operaia conduce, in modo da poter stabilire i legami più adatti tra la lotta generale e quella all'interno di questo ceto.

Un primo passo è stato compiuto con l'assemblea degli impiegati dello scorso 15 febbraio, nella quale sono stati posti in eviden: za i molteplici problemi della categoria, con l'impegno di approfondirne l'esame e trarne obiettivi per l'azione futura. E' chiaro però

che le riforme sociali (casa, trasporti, scuola, fisco) sono obiettivi sicuramente accettabili dagli impiegati, soprattuto per il contenuto che il tocca direttamente. Ma bisogna anche far loro capire la completa falsità delle tesi padronali, che attribuiscono alle lotte sindacali la crisi economica del paese e che invece è una crisi di struttura, il risultato cioè delle scelte fatte da ben individuate forze politiche negli anni del dopoguerra.

La Redazione

Scuola, Fabbrica, Quartiere UNA LOTTA COMUNE

La fase che si apre nella scuola appare caratterizzata ' dall'intreccio di due linee della classedominante: da un lato i tentativi di riorganizzazione del governo il cui scopo fondamentale è quello di rimettere ordine in un edificio traballante, prevenendo e contribuendo a smorzare ogni ripresa di un movimento politico di massa che para ta dalla scuola e stabilisca profonde e vaste alleanze sociali.

Dall'altro lato si va delineando un fronte reazionario, che tende a fare leva su posizioni di privilegio minacciate (presidi, ecc.) e sul malcontento diffuso di vaste categorie (per esempio: insegnanti disoccupati), per produrre anche nella scuola un arretramento generale dello scontro ed una restaurazione dell'ordine sociale, innanzitutto come ordine scolastico.

Il legame di queta dinamica dello scontro a livello di scuola con quello generale del paese è evidente.

Riformismo e reazione, che cerca una base di massa, si intrecciano ed operano come parti di un unico disegno che mira a riconquistare una egemonia che negli anni dal 1968 al 1970 pareva perduta.

Il problema non è dunque certamente quello dí appoggiare il riformismo contro la reazione: tale linea di condizionamento sarebbe oltretutto illusoria, perchè le più timide riforme si scontrano oggi con un intreccio di problemi ai quali governo e classe dominante non sono in grado di dare una risposta.

La politica governativa riguardo àlla scuola è stata orientata verso un contenimento della spesa: fondi non spesi per la scuola materna statale, per l'edilizia scolastica, mancati stanziamenti per la gratuità, per ridurre il numero degli alunni per classe (mancanza di aule, doppi turni, resistenze di ispettori ministeriali).

Ogni ipotesi di riforma complessiva della scuola, da ottenersi attraverso un condizionamento degli

equilibri governativi, od una contrattazione di vertice, è sbagliata, parche parte dalla errata convinilone che • questa scuola • nella fase attuale dello scontro di classe, possa essere « riformata »; riportata al di fuori delle contraddizioni sociali, laddove si rivela sempre di più come un edificio ingovernabile dalla stessa classe dominante, ed incapace di dare spazio alle esigenze del proletariato in movimento.

Il problema è dunque di inserirsi in queste contraddizioni della scuola con una forte e qualificata iniziativa politica, che corrisponda ai profondi bisogni delle masse, rimettendo in moto le forze sociali interessate (studenti e settori di insegnanti) ed unificandole Sotto l'egemonia della classe lavoratrice.

te lotte operaie hanno affermato 'in processo di unificazione attraverso la contestazione della divisione capitalistica del lavoro e del criterio meritocratico. La scuola. come è stato molte volte affermato, è basata sul principio della compe tività, della selezro ne, dell'autoritarismo.

Di qui la necessità di una letta per la scuola che affermi la continuità e validità delle lotte operaie; necessità di un intervento della classe lavoratrice e di tutte le altre forze interessate, nei vari momenti in cui opera la S€2lezione di classe e la divisione del lavoro, per contestarla e svilupparne le contraddizioni. Questo sianifica creare un' movimento per l'attuazione e generalizzazione della scuola materna, per una scuola dell'obbligo gratuita ed a tempo pieno, per un controllo dei contenuti e di ogni aspetto della vita scolastica, per la realizzazione di una scuola aperta alle lotte sociali. Ma occorre anche collegare le rivendicazioni dei lavoratori della scuola agli interessi generali di dal*: la lotta per il diritto allo studio va strettamente regata a

quella per il diritto al lavoro e la battaglia contro le strutture autoritarie della scuola va legata alla richiesta di una maggiore libertà di intervento nella scuola (assem-' blea aperta).

Si tratta in particolare di contribuire alla ripresa unitaria di un movimento studentesco di massa, capace d'impostare dentro la scuola la sua battaglia, impedendo la restaurazione dell'ordine e la coagulazione delle componenti reazionarie. Si tratta d'inserire nel malcontento di alcune categorie (come gl'insegnanti) una chiara proposta politica di trasformazione complessiva della società, impedendone lo sbandamento corporativo. Infine lavorare nel tessuto sociale, a partire dalla fabbrica e dai quartieri; per costruire forme di lotta e di stabilire alleanza tra la classe operaia e le forze sociali che sperimentano nellaStuola l'oppressione e la mancanza di sbocchi.

1972 prima tessera unitaria dei sindacati metallurgici

Lavorata della Innocenti

devi aderire al sindacato unitario perchè devi essere un protagonista e non uno spettatore dell'unità sindacale, cioè di un processo che ti riguarda da vicino come lavoratore e come cittadino; devi aderire al sindacato unitario perchè anche il tuo contributo è indispensabile per respingere il tentativo padronale di scaricare sulle spalle dei lavoratori le difficoltà economiche ed insabbiare le riforme; devi aderire al sindacato unitario per soonfiggere tutte le forze scissionistiche e antiunitarie che con la creazione di « sindacati gialli » vorrebbero bloccare la marcia della classe lavoratrice rompendone in primo luogo l'unità; devi aderire al sindacato unitario per fare più forte tatua organizzazione nella prospettiva del rinnovo contrattuale.

ADERISCI 11 AL SINDACATO UNITARIO .

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