Il Costruttore10

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Insegnamento di una vittoria

Il nostro primo pensiero va, oggi, al compagno Ho Ci Min e, insieme con lui, a tutti i compagni nostri, a tutti i patrioti, alle donne, ai ragazzi, agli uomini del Vietnam che non hanno potuto vedere questo giorno. Tutto il mondo ha un debito immenso di riconoscenza verso il popolo vietnamita. E' un debito che si deve pagare, innanzitutto, studiando e comprendendo la lezione morale, ideale e politica che viene dal Vietnam.

La grandezza di un sacrificio e di un eroismo collettiVi che non hanno eguali sta, innanzitutto, nel modo con cui è stata affrontata la prova della più lunga e mostruosa guerra che una singola nazione abbia dovuto subire. Il nostro popolo — scriveva Ho Ci Min — aspira profondamente alla pace • più di ogni altro »: ma viene il momento appunto, in cui alla violenza armata bisogna rispondere e i vietnamiti hanno risposto con la determinazione di chi è dalla parte giusta.

Per questo è stato possibile il miracolo » vietnamita: la vittoria storica di un piccolo popolo che costringe il più grande e ricco e armato Paese del mondo ad andar-

sene dalla sua terra, a riconoscerne il diritto alla unità e all'indipendenza nazionale. Nessun artificio propagandistico può cancellare la

portata di un tale risultato, che i vietnamiti hanno voluto senza umiliazione per nessuno: ma, certo,. con la sconfitta netta di quella po-

Manifestazione di popolo

La eccezionale manifestazione di popolo che si è svolta venerdì a Roma dove oltre 250.000 lavoratori hanno risposto all'appello della Federazione lavoratori metalmeccanici, è stata una severa lezione per chi, in questi ultimi tempi con sempre maggior virulenza, ha fatto del sindacato uno dei bersagli preferiti. In primo luogo naturalmente per il governo, le forze politiche che lo sostengono, per il padronato, che non hanno perso occasione per accusare il sindacato di un gravissimo delitto, quello di lesa economia » nel tentativo di scaricare sui lavoratori le responsabilità della difficile situazione

economica.

Contemporaneamente è venuta una lezione, severa, a certi gruppi cosiddetti di sinistra che si sono specializzati nell'attacco contro il sindacato alterandone e falsandone le posizioni e imboccando una strada che, se fosse seguita, porterebbe al più totale isolamento della classe operaia e alla sua sconfitta.

La dimostrazione del fallimento del tentativo di isolare la classe operaia portato avanti dal padronato e dal governo con la oggettiva complicità di posizioni avventuristiche, è venuta netta e indiscutibile non solo dai duecentocinquanCONTINUA IN

CONTINUA IN P
3•

INSEGNAMENTO DI UNA VITTORIA

litica americana che aveva rifiutato gli accordi di Ginevra del 1954, che aveva tutto puntato sulla violènza armata e, certo, con la vergogna incancellabile per un metodo e un sistema che ha reso possibile il dispiegarsi di una così immensa barbarie.

Vince, con il Vietnam, ogni forza democratica e di pace, vince ogni popolo. Proprio per questo è dovere di tutti contribuire a garantire il nuovo futuro che oggi si apre per il popolo vietnamita. Vent'anni di guerra: ciò significa immense perdite umane e materiali, e, dunque, la fatica durissima della ricostruzione. Ma poi, coloro che sono, e si sentono, gli sconfitti già minacciano la violazione degli accordi appena raggiunti. E' questo il caso, in primo luogo, del tiranno di Saigon che ha nelle sue mani decine di migliaia di prigionieri politici.

La ricostruzione, la rigorosa applicazione degli accordi di pace: ecco gli obiettivi del grande movi mento unitario che attorno al Vietnam si è saldato e che terrà a Roma la sua conferenza mondiale. II popolo italiano già risponde al nuovo appello. Assieme con gli altri, noi comunisti ci impegnamo a fare il nostro dovere. Sentiamo come non mai di avere una responsabilità particolare. Quella di portare avanti, nel nostro Paese, le stesse idee di fondo e la stessa ispirazione politica che animano il glorioso partito di Ho Ci Min.

DALLA PRIMA
Per i sicari più fedeli all'imperialismo

DALLA PRIMA

tamila lavoratori che hanno sfilato per ore ed ore nelle strade della Capitale, dall'entusiasmo con cui hanno accolto l'appello dei sindacati metalmeccanici, della Federazione CGIL, CISL, UIL. E' venuta dal grande schieramento di forze democratiche che attorno a questa manifestazione i metalmeccanici sono riusciti a costruire. Regioni, Comuni, amministrazioni provinciali, partiti democratici, organizzazioni di massa, lavoratori di tutte le categorie, studenti, insegnanti, tecnici, impiegati, strati sociali intermedi, si sono riconosciuti nella impostazione data della manifestazione di Roma; hanno trovato obiettivi che non sono solo dei metalmeccanici ma di tutto il movimento democratico cho si batte per cambiare il volto di questo Paese, per una nuova politica economica e sociale, per un governo che sappia difendere e portare avanti gli interessi e le esigenze delle grandi masse popolari.

E' stata una conferma della validità delle piattaforme che i sindacati metalmeccanici, e il movimento sindacale nel suo complesso stanno elaborando e rinnovando nel vivo della mobilitazione e della lotta sociale e dello scontro con la politica del governo e del grande padronato.

Non a caso la straordinaria manifestazione di Reggio Calabria, il convegno promosso dai sindacati dei metalmeccanici e degli edili che la precedette, vengono indicati come momenti di grande significato per il movimento sindacale e democratico. Non un punto di arrivo ma un punto di partenza per portare avanti le lotte sociali, la esigenza di superare i limiti dell'aziendalismo e del corporativismo, combattendo tendenze che possono essere sempre presenti.

Le parole d'ordine che risuonarono nelle strade di Reggio Calabria, l'unità fra le masse del Sud, fra i contadini, i braccianti, i disoccupati, gli operai del Nord, i ceti medi hanno fatto con la manifestazione di Roma un nuovo passo avanti. La lotta per un diverso svi-

luppo economico e sociale che vede impegnati, pur nella autonomia delle loro scelte e della loro strategia, i sindacati e le forze di sinistra e democratiche, ha ricevuto un contributo essenziale, così come il governo Andreotti-Malagodi, la linea avventurista dei grandi industriali hanno ricevuto un duro colpo.

La lotta di fabbrica ha trovato, proprio nelle parole d'ordine nei cartelli, negli striscioni, nelle sferzanti vignette contro la Confindustria e il governo di cetro-destra la sua giusta collocazione. La parola d'ordine « Contratto, contratto » risuonata nelle strade di Roma, fra la popolazione di questa città che ha accolto i lavoratori di tutta Italia con un calore e una mobilitazione eccezionale, si è sempre accompagnata agli obiettivi di riforma e di sviluppo, che danno respiro alla prospettiva del sindacato, ne fanno giustamente uno dei protagonisti della vita politica del nostro Paese, una forza con la quale si devono fare i conti, quei conti che Andreotti non vuol fare.

NON SCOPRIRE L'AMERICA

Scoprire l'attuale amministrazione Governativa Americana significa conoscere più da vicino un gruppo di assassini.

Uomini senza nessuna pietà, senza le benché minima rinflessione, esportatori di morte, corruzione, prostituzione, gangsterismo e chi più ne ha di cose lorde ne metta, importatori di ricchezze altrui, alienatori del mondo intero, questi uomini che si atteggiano a salvatori dei popoli, stanno portando invece la nostra terra alla fine dei suoi giorni. Assetati di potere e di ricchezza.

produttori di odi e di pazzie, sempre pronti ad uccidere ovunque. non possono che essere loro i veri discendenti di Satana. Scoprire l'America significa conoscere da vicino gente simile a noi pronta, per la salvezza dei loro interessi sporchi,, a distruggere in un attimo tutta l'umanità circostante.

Da quando Cristoforo Colombo ebbe la cattiva sorte di scoprire la terra generatrice di persone avide ed egoiste, da quel giorno purtroppo ha avuto inizio l'era maledetta. forse l'ultima era.

ti. e à
— Forza, tirate I Siamo nella stessa barca.

PADRONI ROMPONO LE TRATTATIVE

Dopo una serie d'incontri infruttuosi avvenuti con i rappresentanti delle aziende private, ci si aspettava che finalmente la controparte sarebbe scesa nel merito delle nostre richieste e che dopo tre giorni di trattative, si incominciasse a delineare- ciò che la Confindustria intendeva proporci.

I nostri rappresentanti sindacali avevano, nel tentativo di raggiungere questo obiettivo, dichiarato pubblicamente che le nostre richieste erano trattabili, se rottura di trattative doveva essersi, essa doveva trovare motivazione nella esiguità delle offerte pervenuteci dalla controparte.

Ma così non è stato, i rappresentanti dei padroni privati hanno avuto la faccia tosta di presentarsi alle trattative, non per portare allo scoperto le loro disponibilità, ma per chiedere ai sindacati impegni precisi sul contenimento dell'assenteismo (secondo loro) dilagante nelle fabbriche, sulla maggior utilizzazione degli impianti (acconsentendo alla istituzione dei turni dl notte) e sull'impegno della limitazione della contrattazione articolata nelle fabbriche.

TROVANDO UN PRECISO E GIUSTO RIFIUTO DA PARTE DEI SINDACATI DI DISCUTERE QUESTI PUNTI, i rappresentanti dei padroni si sono alzati e hanno tolto la seduta.

Tutto ciò fatto in modo come se fossimo diventati noi i padroni e loro gli sfruttati dato che noi dovevamo fare delle offerte alle loro precise richieste.

Questo atteggiamento padronale ci ha colti di sorpresa ma non ci meraviglia visto che mai come oggi i padroni sanno di poter contare sull'appoggio del governo Andreotti-Malagodi e di tutte quelle forze reazionarie e fasciste che in questi ultimi anni sono venute allo scoperto nel tentativo di bloccare con ogni provocazione l'avanzamento della classe lavoratrice nel-

le fabbriche (con il contratto di lavoro e nella società (con le riforme).

A questo punto è ormai chiaro che dietro il rifiuto di concludere in tempi brevi il contratto dei metalmeccanici c'è un preciso disegno politico che si propone di instaurare nelle fabbriche quella efficienza che farebbe di ogni lavoratore uno strumento esclusivo del

profitto.

Senza contare che se il governo accettasse ciò che i padroni chiedono, cioè la fiscalizzazione di mille miliardi (oggi a carico degli industriali), vedremo sfumare ogni possibilità di finanziamento da parte dello Stato per quelle riforme per le quali ci stiamo battendo.

Un Delegato

sorpresa pasquale ?

LA VIOLENZA POLIZIESCA HA PROVOCATO UN'ALTRA VITTIMA

Un giovane studente democratico è stato ucciso con un colpo di rivoltella sparato dalla polizia.

ROBERTO FRANCESCHI è un'altro nome d'aggiungere all'elenco delle vittime della « strategia della tensione » voluta dal governo per giustificare le assurde misure repressive usate dalla polizia, verso i lavoratori e gli studenti democratici.

Purtroppo alcuni gruppetti avventuristici, accettando le provocazioni, avvallano questa strategia impedendo alla verità di farsi Puce, infatti quando si vuole nascondere la verità vengono usati dalla polizia metodi di pretta marca fascista (a 28 anni dalla liberazione nata dalla Resistenza) in nome del cosiddetto « ordine » da mantenere anche a costo della vita umana.

Naturalmente bisogna respingere fermamente ogni tentativo di giustificare queste azioni da parte del governo e dei dirigenti dell'ordine pubblico, smascherando Ta ipocrisia dei loro ragionamenti.

E' necessario lottare perchè la polizia non sia più armata, perchè non intervenga più nelle scuole e nelle fabbriche, perchè gli studenti ed i lavoratori possano liberamente manifestare le loro idee senza subire la provocazione da parte delle forze dell'ordine pronte in assetto di guerra, come se fossimo dei criminali.

Gli studenti hanno pienamente ragione di lamentarsi della scuola di oggi, e se tante volte la loro lotta assume delle posizioni esasperate la responsabilità è della politica conservatrice e repressiva

dell'attuale governo che deve essere abbattuto prima che provochi nel Paese una situazione insostenibile.

A conclusione non è inutile dire che la gravità degli avvenimenti della Bocconi ha suscitato una profonda eco non solo fra i lavoratori e gli studenti, ma in tutti gli strati sociali, fatto stà che anche quotidiani notorian 'te moderati se non conservatun, sono stati costretti a disapprovare l'operato della polizia e a denunciare le nebulose manovre di copertura del governo e del questore di Milano.

Sotto tale spinta gli organi competenti sono stati costretti a riaprire l'inchiesta che avevano frettolosamente chiuso e sarebbe auspicabile che la verità. venga finalmente alla luce.

Una Lavoratrice

IL TEATRO COME CULTURA PER TUTTI E NON SOLO PER POCHI

La Scala ha accolto il nuovo pubblico di lavoratori con la sala addobbata di fiori; con dischi e libri offerti dalle mani di sette giovani allieve della scuola di ballo, sorridenti, gli « spinazzitt »; con l'inno dei lavoratori che l'orchestra ha eseguito di slancio prima della partitura verdiana e con lo stesso spettacolo dell'inaugurazione. Una serata straordinaria, insomma: dove insieme stavano uniti il sociale il promozionale ,il comune d'Arma di Taggia che ha offerto i fiori le prestigiose case editrici e discografiche che han fatto omaggio dei loro prodotti migliori, la tradizione teatrale e quella popolare

che non sempre procedono unite.

Cocciuto nel suo compito di suggerire riflessioni e di fare immaginare che cosa accada, il critico musicale annota i commenti e le opinioni attorno a quest'iniziativa. Si rende conto che gli spunti sono molti; che c'è gente seccata per vedere chiamati « lavoratori » questo tipo di spettatori quando in fondo lavorano altrettanto anche gli altri; che ci sono signori infastiditi per quel tanto di trionfalistico che sta accompagnando ogni gesto della nuova direzione del teatro; che qualcuno sospetta che l'avere inglobato inaugurazione mondana e «controinaugurazione»,

cioè questa, sia un atto soprattutto dell'abilità di potere di Paolo Grassi, vivificatore ma anche accorto navigatore del mondo dello spettacolo. E così via, tutta una serie di argomenti pro e contro: ironici, affettuosi, entusiastici, allarmati. Segni di discussione, cioè di vita.

Ma alla fine, chi vive nel teatro e nella musica non può non avvertire che ci sono almeno tre aspetti importantissimi, tre segni fondamentali e positivi contro ogni obbiezione e contro ogni altro argomento.

II primo è il tentativo di richiamo del pubblico per altre vie che quelle consuete. Queste recite si dicoCONTINUA IN

6'

TEATRO COME CULTURA

no in modo semplicistico « per i lavoratori » non perchè i convenuti detengano l'esclusiva della laboriosità, ma perchè le manifestazioni sono state organizzate con la collaborazione della consulta sindacale. In tre ore, i duemila biglietti erano esauriti. Chi abita a Milano, sa che la Scala spesso spaventa la gente con la sua aria di tempio dalla soglia invalicabile. Qui la organizzazione per facilitare l'incontro con un pubblico inconsueto era perfino eccessiva; e poteva far sorridere una regia interna che prevedeva posti particolari per gli operai delle fabbriche occupate in delegazione. Però, qualche barriera è così caduta. La gente presente ha sentito di non essere esclusa, si è accorta che la Scala è destinata a essere di tutti. Inoltre questo mescolare i fatti vitali della gente, interessando i sindacati alla vita artistica della Scala come bene comune e riceverne risposta immediata non è davvero un fatto trascurabile.

II geCondo è la qualità artistica della serata. Purtroppo, la compagnia di canto, senza Domingo e Cappuccilli, sostituiti dai corretti ma un po' insipidi Merighi e Mastromei, mancava di qualcuno che prendesse fortemente sopra di sè la propria parte ed imponesse il canto e il personaggio; lo hanno fatti un pò' la Cortez, la svettante Guglielmi in ottima serata e Manganotti, ma in parti limitate; però sí è trattato di un Verdi diretto in modo eccellente e animatissimo da Gavaizeni, e che si avvaleva della regia effettistica e intelligente di Zeffirelli, molto apprezzata. E quest'opera di Verdi, questo « Ballo in mascherà », ha convinto intensamente; il pubblico ha sentito come sua esperienza importante una forma d'arte ed un autore che ha sentito radicato nella tradizione popolare.

Il terzo è il tentativo di mutare significato ai segni festosi e caldamente amati dalla tradizione teatrale, con un atto di fiducia che mi sembra caparbiamente fedele e assai simpatico. I fiori che addobbano, il senso della festa teatrale, la eccitazione dell'atmosfera, la presenza stessa di artisti cari al pubblico, in mezzo agli spettatori, sono stati considerati molte volte espressione d'un mondo da cui le classi più disagiate si sentono e-

scluse, una specie di mito favoloso che non appartiene alla gente comune.

Ma, la Scala li ha suggeriti come festa attorno ad un pubblico non consueto, però altrettanto vicino, da sùbito, alle tradizioni e alla normale vita del teatro. Guai se si fosse trattato d'una festa fintamente austera; guai se si fosse rinunciato alla gioia di ciò che sembra inutile solo perchè materialmente non è dimostrabile la sua neces-

sità. Così, coll'inno dei lavoratori diretto dallo stesso Gavazzeni, stanno i riti ambrosiani della Scala di oggi e di ieri. E sta anche l'offerta di libri e di dischi: come a dire, ancora una volta, che non esiste una cultura staccata, una musica obliosa, un teatro da godere senza pensare: esiste per tutti la gioia e il dovere di riflettere, di partecipare. Il che è un inizio soltanto. Ma un inizio buono.

Commissione Culturale

NELL' ERA ATOMICA

PROGRESSO

« Sono rimasto solo al mondo io, tanto piccolo sopra la terra tanto grande. Tanto grande anche nell'egoismo e nella :-...•,emenza degli uomini Così disse l'ultimo uccellino.

ARIA DI CASA NOSTRA

Durante la loro emigrazione un gruppo di volatili si fermarono nella zona più industriale d'Italia. Non riusc'rono più a sollevarsi perchè si appesantirono le loro ali. Anche così si muore di SMOG.

ILLUSIONE

Dicono che sono il bene dell'umanità. lo credo che siano sì I mezzi necessari per vivere di più, ma non per vivere di più e bene. La medicina dà, ma come contropartita toglie l'efficacia funzionale fisica, ovverossia ti riduce a vivere « da pillola «.

DABBENAGGINE

L'intelligenza dell'uomo si divide In due parti: una dl queste crea,

l'altra si serve di ciò che ha creato per distruggere.

AGNELLINO

Io lavoro in una fabbricà che produce casse da morto. Casse da morto moderne con tanto di motore e ruote". Casse da morto colorate per singoli o per gruppi. Casse da morto viaggianti. Insomma lavoro in una fabbrica di automobili.

OMICIDI BIANCHI t-

300.000 nuovi invalidi oind anno i Mie

M incidenti sui lavoro. In Italia ci

3.5 milioni di Invalidi, dl cui 1 m1B0iii età lavorativa.

E quanti sono morti in Incidettél , Mit tavoli)/ <;.

MORTI all'anno

5.000 si giorno igne ora di lavoro

GAG.

BREVE STORIA UNIVERSALE SOCIETA' FEUDALE

In Europa, il passaggio dalla società schiavistica alla feudale non avviene in modo uniforme per tutti i paesi coinvolti nel processo di disgregazione degli ordinamenti schiavistici ma si sviluppa differenziatamente a seconda delle diversità con cui nei vari paesi si è manifestata la crisi delle strutture schiavistiche. Non solo: in molti paesi, come la Germania e i paesi slavi, il modo di produzione schiavistico non si sviluppò che in modo parziale o fu del tutto inesistente, conservando in questi paesi strutture produttive tribali quando il processo di feudalizzazione li coinvolse.

Embrioni di feudalesimo cominciarono ad apparire già in seno alla società romana, che delle società schiavistiche era la più sviluppata.

Naturale quindi che proprio nei centri della romanità, quali l'Italia e la Francia, il processo di feudalizzazione fosse più accelerato.

Prima però che il modo di produrre feudale si affermasse compiutamente, si ebbe un periodo di transizione di circa due secoli in cui schiavismo e feudalismo si mantennero uno accanto all'altro.

La feudalizzazione della società romana ha luogo con lo smembramento del latifondo in tanti piccoli fondi che vengono suddivisi in proprietà fra i capi barbari e gli ex nobili romani. Questi fondi vengono amministrati In modo del tutto Indipendente uno dall'altro, sia economicamente che politicamente. Si tratta di veri stati autonomi.

Ne deriva il classico ordinamento feudale a economia naturale in cui ogni feudo produce per se stesso, cioè quanto basta a soddisfare le esigenze dei suoi abitanti. Il feudalismo puro è perciò caratterizzato dalla assoluta mancanza di commercio e produzione mercantile e dall'unità fra artigianato e agricoltura (il contadino è anche artigiano).

II feudo è ordinato in modo estremamente gerarchico: al vertice vi è il signore, il proprietario del

feudo; ad esso sottostanno i vassalli che hanno l'obbligo di prestare servizio militare per il signore; i vassalli, fra cui il feudo è stato suddiviso, possono eventualmente crearsi dei loro vassalli, i valvassori, e questi dei valvassini e così via secondo una suddivisione del feudo che trova il suo limite oggettivo nelle dimensioni del feudo e nella resistenza che i contadini, l'unica classe produttiva, oppongono all'intensificarsi dello sfruttamento che una tale suddivisione comporta.

Si viene ad avere così un'unica classe di feudatari ordinata secondo rapporti di vassallaggio e una classe di contadini che sopporta l'intero carico produttivo.

I contadini conducono nel feudo una vera e propria azienda agricola; dispongono di mezzi di produzione di loro proprietà e da loro stessi costruiti; hanno una loro famiglia; sono sostanzialmente auto-

INFORTUNI

Ogni anno ne[ nostro paese succedono • 16 milioni di Infortuni sul lavoro. Una -parte considerevole dl tali Infortuni caA sa carenze dal lavoro superiori a *5 giorni:

(salente ate: a 3 glori

tadini-servi è nella relativa possibilità di questi ultimi di avere spazi privati e di produrre direttamente per se stessi, fermo restando l'obbligo di mantenere e servire i padroni. Lo sl-uttamento a cui sono sottoposti i contadini è tuttavia feroce e imposto col terrore.

In questo tipo di società chiusa, la produzione e la vita culturale sono quasi del tutto inesistenti. Il monopolio della Loitura appartiene alla chiesa e ai suoi funzionari i quali hanno tutto l'interesse, essendo a loro volta dei grandi faudatari, che i contadini vivano nell'ignoranza così da essere manipolabili, a fini di conservazione, col misticismo, la superstizione, la trascendenza.

Le scuole e le università che sorsero, erano gestite dalla chiesa e le materie che vi si insegnavano presupponevano tutte i dogmi della fede.

L'apporto ideologico sovrastrutturale della chiesa era di grande utilità anche ai feudatari laici che praticavano lo sfruttamento dei contadini col terrore e lo legittimavano con le dottrine mistiche.

nomi nell'organizzare il lavoro; hanno l'obbligo di prestare mano d'opera gratuitamente per conto del signore e sono vincolati al feudo.

Il vincolo che lega i contadini alla terra e al signore è tale che essi non possono liberamente abbandonare il feudo ma hanno l'obbligo di servitù vita natura! durante. La differenza fra schiavi e con-

A questa fase classica della società feudale seguì la formazione delle città e la separazione dell'artigianato dall'agricoltura. Questa separazione avvenne in seguito allo sviluppo delle forze produttive: da un lato l'ampliarsi delle esigenze di prodotti artigianali sempre più perfezionati e diversificati, dall'altro lo sviluppo delle colture agricole che richíedevanò un maggiore impegno e perciò specializzazione da parte dei contadini. Si pervenne quindi alla divisione del lavoro delle aziende contadine in artigianato e agricoltura.

L'artigianato per svilupparsi aveva bisogno di strutture adeguate alle nuove esigenze (nuovi me77.i di produzione, materie nrime, scambio di esperienze e conoscenze fra artigiani ecc).

Il terreno su cui poteva svilupparsi l'artigianato erano le vecchie città fortificate, già sedi ammini-

INFORTUNATI
all'anno 1.040.000 ai giorno 0.560 dant ora di lavoro 937
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strative della società schiavistica, oppure i borghi che gli stessi artigiani contribuivano a far nascere in posizioni geografiche opportune. Gli abitanti dei borghi, che sorgevano all'interno del feudo e dipendevano dal signore, furono i primi borghesi.

La borghesia è antecedente al capitale, anche se ne costituì la premessa.

I primi borghi sorsero in Italia fra il X e secolo.

La città da centro amministrativo diventava centro produttivo.

La divisione fra città e campagna diete luogo a contraddizioni ed inasprì i conflitti fra i borghesi (gli artigiani), e i feudatari nel cui feudo la città sorgeva.

Gli artigiani dovevano infatti pa-

gare pesanti imposte e prestare servizi gratuiti al signore, ciò che impediva l'utleriore sviluppo delle forze produttive. Già la divisione del lavoro imponeva la necessità dello scambio di prodotti fra città e campagna e un mercato degli stessi prodotti artigianali. L'ordinamento feudale chiuso ostacolava lo scambio.

La lotta fra cittadini e feudatari portò alla formazione dei comuni, cioè alle città che si autoamministravano emancipate dal dominio feudale.

Coi comuni si sviluppa il commercio e la produzione artigianale diventa mercantile.

Gli artigiani vengono organizzati in corporazioni secondo l'arte o mestiere; queste regolano la pro-

IL SALE

Il mare è immenso e ci dà il sale. Anche il sale perciò è immenso.

Con le saline si fanno montagne di sale. La montagna di sale, nella salina, sale.

La massaia che ha comperato il sale e sale al settimo piano, sale col sale.

La TV dice che con l'IVA il sale deve scendere.

Amleto è ancora là col suo dubbio: il sale, sale o scende?

Mamma T.V., la nostra cara bugiarda, cerca ora di barcamenarsi, ossia fa il sali-scendi.

AI negoziante a cui viene chiesto se il sale scende, lui sorride, scende dalle nuvole e dice che il sale è sale e basta.

Solo un bambino ha visto scendere veramente ìl sale: da un camion hanno fatto scendere sale sulla strada ghiacciata.

P.S. - Finalmente dopo varie consultazioni ad alto livello, mafia-speculatori-governo, hanno capito la vera importanza di far scendere il prezzo del sale ed hanno dato il via a questo unico ribasso per camuffare tutti gli altri rialzi.

RISPOSTA DEL POPOLO GABBATO

« Imbroglioni patentati potevate benissimo fare a meno di far scendere il prezzo del sale.

I prezzi dei generi alimentari che con la scusa dell'IVA avete rialzato, sono ora SALATI a tal punto che si potrebbe fare a meno del vero sale per insaporirli ».

Gag.

duzione e stabiliscono gerarchie fra le arti e gli artigiani. Nella bottega, accanto all'artigiano, lavorano in scala gerarchica l'apprendista e il garzone.

L'artigiano è proprietario dei mezzi di produzione.

Con la produzione mercantile si sviluppano anche la moneta e i rapporti monetari a cui consegue Io sviluppo del capitale commerciale e usurario e tutto un fiorire di banche di credito che non costituiscono ancora il capitale produttivo a cui si subordinerà in seguito il lavoro.

Il lavoro degli artigiani è ancora indipendente dal capitale commerciale e la produzione artigianale è regolata soltanto dalle corporazioni negli interessi degli artigiani.

Vampirismo

LA ■ CARA » I.V.A.

L'I.G.E., raggiunta l'età della vecchiaia, andò in pensione mentre il suo posto fu preso dall'I.V.A., raccomandata dal governo e piena di giovanile ardore. A chi gli chiedeva le sue intenzioni, essa rispondeva sempre che il suo compito lo avrebbe svolto con serietà e aggiungeva di avere idee rivoluzionarie in favore del popolo.

Mentre questi fiducioso attendeva i buoni risultati, la « cara • I.V.A., presa negli ingranaggi della solita macchina speculo-mafiosa, finiva per diventare anch'essa la tassa pulisci tasche dei lavoratori, passando addirittura a simboleggiare la potenza dei potenti.

Gag.

I Lavoratori che volessero inviare minori per le nascite al loro compagni devono comunicarlo con una nota ai compagni della redazione o metterli nell'apposita cassetta.

SOCIETA' FEUDALE
I. V. A. IMPERO VAMPIRI ANONIMI Come vollVAsi dimostrare.

Questi sono i nuovi libri a disposizione dei lavoratori della Fit- Ferrotubi

1136 Le notti difficili - D. Buzzati - Mondadori - Romanzo

1137 I documenti del Pentagono - Sheehan - Garzanti - Docum. storici

1138 li Tenente Calley - Calley - Rizzoli - Inchiesta

1139 La pietra di lune - Collins - Mursia - Giallo

1140 Kalle lìlowkvist Il grande investigatore - Llndgren - Vallecchi - Giallo

1141 Lo zoo di Perry Mason - Garner - Mondadori - Giallo

1142 Tutte le opere di G. Simenon - Simenon - Mondad. - Giallo

1143 I figli di mamma santissima - O. Del Buono - MondadoriGiallo

1144 Baciamo le mani - Schilardi - Mondadori - Romanzo

1145 La donna della domenica - Frutteto - Mondadori - Giallo

1146 O B Vilo - Uris - Mondadori - Romanzo

1147 L'eclisse del ol Levante - Toland - Mondadori - Guerra

1148 1 Faroni di Milano - Ori - Settedenari - Inchiesta

1149 L'impero segreto - Stucchi - Rizzoli - Inchiesta

1149 L'impero segreto - Stuchi - Rizzoli - Inchiesta

1150 II ragazzo della città - Wouk - Rizzoli - Romanzo

1151 La campagna di Polonia - La battaglia d'Inghilterra Baldwin - Mondadori - Guerra

1152 La caduta di Corregidor - La battaglia di Stalingrado - Baldwin - Mondadori - Guerra

1153 Lo sbarco in Normandia - Baldwin - Mondadori - Guerra

1154 lo e la Ghestapo - Merton - Garzanti - Diario

1155 Fontanamara - Silone - Mondadori - inchiesta

1156 Le case lunghe - Domalain - Mondadori - Romanzo

1157 America - Kafka - Mondadori - Romanzo

1158 li ritorno di coniglio - Updike - Mondadori - Romanzo

1159 Incidente al Motel - J. Hersey - Longanesi - Romanzo inch.

1160 Nastro rosso a New-York - Levin - Mondadori - Romanzo

1161 La coscienza di Zeri° - I Svevo - Dall'Oglio - Romanzo

1162 Per le antiche scale - Tobino - Mondadori - Romanzo

1163 II deserto dei Tartari Buzzati - Mondadori - Romanzo

1164 L'imbroglio agricolo del MEC - Zeller - Mondadori - Saggio

1165 Un foro nel parabrezza - Bernari - Mondadori - Romanzo

1166 II comportamento intimo D. Morris - Mondadori - Saggio

1167 Il prigioniero del sesso - Mailer - Mondadori - Saggio

1168 Gil animali questi peccatori - Wickler - Mondadori - Saggio scientif.

1169 L'oro del Rodano - Salvi - Rizzoli - Narrativa

1170 L'erede selvaggio - Attardi - Rizzoli - Narrativa

1171 Randagio è l'eroe - Arpino - Rizzoli - Romanzo

1172 II gioco e il massacro - E. Flaiano - R'zzoli - Romanzo

1173 li viaggio misterioso - A. Bevilacqua - Rizzoli - Romanzo

1174 Il ritorno - Cagnoni - Rizzoli - Romanzo

1175 Lo sguardo nel buio - Biraghi - Rizzoli - Romanzo

1176 Mandala - Buck - Rizzoli - Romanzo

1177 La rivolta di Abele - Bedeschi - Rizzoli - Romanzo

1178 Il ladrone - Asturias - Rizzoli - Romanzo

1179 Le masche - Cordero - Rizzoli - Romanzo

1180 Una lunga confessione - Ferro - Rizzoli - Romanzo

1181 La Paloma - Castellaneta - Rizzoli - Romanzo

1182 11 braccio violento della legge - Moore - Dall'Oglio - Romanzo

1183 Con la faccia per terra - Chiara - Mondadori - Romanzo autobiografia

1174 La casa delle belle addormentate - Kawabata - MondadoriRomanzo

1185 La città di Miriam - Tomlzza - Mondadori - Romanzo

1186 L'uomo sotterraneo - Mac Donald - Mondadori - Romanzo

1187 Ombre in Paradiso - Remarque - Mondadori - Romanzo

1188 Non sparate sui narcisi - Santucci - Mondadori - Romanzo

1189 Dove porta il fiume - Dickey - Mondadori - Romanzo

1190 Rulli di tamburo per Kancas - Scorza - Feltrinelli - Romanzo

1191 La montagna incantata - T. Mann - Mondadori - Romanzo

1192 Le educande - Marghieri - Vallecchi - Narrativa

1193 La mafia nonni e nipoti - Poma Vallecchl - Inchiesta

1194 Nel mondo allucinante degli Etruschi - Signorelli - SugarArcheologia

1195 Astronavi nella preistoria - Kolosimo - Sugar - Fantasc.

1196 Non temerò alcun male - Heinlein - Bompiani - Fantascienza

1197 L'uomo senza qualità - 10 vol. - Musil - Einaudi - Narrativa

1198 L'uomo senza qualità - 20 vol. - Musil - Einaudi - Narrativa

1199 Cime tempestose - Bronte - Mondadori - Romanzo

1200 La casa di carta - Maillet - Longanesi - Romanzo

1201 Alla ricerca del tempo perduto - La strada di Swan - Proust - Einaudi - Saggistica

1202 Cronache di poveri amanti - 10 vol. - Pratolini - MondadoriRomanzo

1203 Cronache di poveri amanti - 20 vol. - Pratolini - MondadoriRomanzo

1204 La pazza di Chaillot - Giraudaux - Einaudi - Teatro

1205 Gente di Dublino - Yoyce - Dell'Oglio - Racconti

1206 Valpreda processo al processo - Barberi • Feltrinelli - Inchiesta

1207 Gita al faro - Woblf - Garzanti - Romanzo

1208 li signor Puntilla e il suo servo matto - Brecht - ElnaudiTeatro

1209 L'anima buona di Servan - Brecht - Einaudi - Teatro

1210 Le ali della colomba - vol. - James - Mondadori - Rom.

1211 Le ali della colomba - 20 vol. - James - Mondadori - Rom.

1212 Candida - Shaw - Rizzoli - Teatro

1213 I sonnambuli - Broch - Einaudi - Romanza

Dando l'elenco degli ultimi acquisti presentiamo anche il bilancio della biblioteca per l'anno 1972:

Entrate L. 240.000 Spese per acquisto

n. 77 libri

L. 161.400

Restanti L. 78.600 che andranno ad aggiungersi all'entrata del 1973.

P.S. - Ricordiamo ancora una volta di non tenere I volumi in consegna più di due mesi prescritti dal regolamento.

~1~•~1111111~~1111111111111•11111I

Esprimiamo vive condoglianze al compagno BARCHIESI per ra morte del Padre.

Le più sentite condoglianze alla Famiglia del compagno GALLI.

BIBLIOTECA

Sintesi sul Convegno Provinciale cils-uil-cgil

fl compagno Caviglioli della FIM apre il dibattito con un'ampia relazione introduttiva, nella quale ha toccato i punti salienti della lotta sociale e politica, che stiamo portando avanti.

Cercherò brevemente di coglierne il significato, per citare poi alcuni interventi di compagni, che hanno espresso il proprio parere in merito ed hanno chiesto ulteriori chiarimenti sulla efficienza della lotta e su alcune caratteristiche della nostra organizzazione.

Concluderei con l'intervento del compagno TRENTIN che molto chiaramente ha illustrato il momento attuale, fugando dubbi ed incertezze ed incoraggiando tutti a continuare e ad accentuare la nostra lotta, che non è solo lotta contrattuale, ma anche lotta sociale per le riforme e per uno sviluppo sempre più democratico del nostro paese.

Caviglioli esprime giustamente uno sdegno profondo per la repressione poliziesca culminata, ancora una volta, nei gravissimi fatti alla Università Bocconi, dove un compagno e attivista studente è stato assassinato con un proiettile al capo da un agente ed un altro compagno lavoratore versa in gravi condizioni.

Esprimiamo un commosso cordoglio per la sorte del compagno e siamo sempre più solidali nella lotta con gli studenti per la riforma scolastica, riforma che ha un preciso valore politico e che il governo tenta d'ostacolare fermamente.

Proviamo una grande soddisfazione per l'armistizio raggiunto nel Vietnam e dobbiamo essere sensibili al profondo monito che dal Vietnam ci arriva: la lotta di popolo insegna a resistere, a combattere e sconfiggere l'imperialismo.

Noi rimaniamo comunque sempre accanto ai Vietnamiti per la liberazione definitiva del loro paese.

La presenza dei partiti politici al dibattito (PCI - PSI - DC) segna l'isolamento della Federmeccanica nella lotta contrattuale dei Metalmeccanici ed in questi giorni non bisogna farsi illudere dalla stampa, radio-tv, che tenteranno, con l'intervento del governo nella vertenza contrattuale, a smorzare le iniziative di lotta che stiamo conducendo: non siamo per niente in una fase conclusiva della lotta!

Aperti gli interventi, i vari compagni prendono la parola. Il compagno Capodieci della Magneti Marelli ribadisce l'urgenza del tesseramento unitario per non dare adito a discussioni inutili e controproducenti all'interno dell'organizzazione, mentre il compagno Taverna della Salmoiraghi suggerisce un'accentuazione della lotta dopo la posizione intransigente della Federmeccanica. Rossinovich funzionario della Federazione milanese del PCI esprime solidarietà per la lotta dei Metalmeccanici, per il Movimento Studentesco, per uno sviluppo sempre più democratico nazionale e mondiale. Il compagno Marigo della Dropsa fa, a mio avviso, una giusta autocritica nell'ambito della nostra organizzazione, Consigli di fabbriche e di zone: esiste scarso impegno nelle varie leghe per cui bisogna decidersi subito a prendere posizioni chiare perchè il nostro contratto, più che un valore privato, ha soprattutto un valore politico. Il compagno Casati dei Lavoratori Elettrici spiega chiaramente come il contratto degli Elettrici coinvolge politicamente tutti gli altri settori, metalmeccanici compresi, e come i loro scioperi e del resto quelli di tutti i settori pubblici, vengono attuati in un certo modo. Non bisogna perciò farsi trarre in inganno dalla

propaganda padronale, che tenta d'indebolire l'unità del mavimento in lotta. Molto chiaro è pure l'intervento dell'avv. Mosca della DC milanese: la DC milanese — dice — appoggia la lotta metalmeccanica indirizzata alla svolta democratica in atto nel nostro paese.

Bisogna tuttavia lottare con alto senso di responsabilità a tutti i livelli e bisogna stare attenti alle insidie che la Federmeccanica tenta di mettere nel contratto dei Metalmeccanici. Inoltre le forze politiche e democratiche esprimono sgomento per l'attuale clima di tensione e scongiuriamo ulteriori violenze, che servono solo ad accentuare la tensione e ad intaccare le lotte rivendicative. Il compagno Tola di Monza ribadisce come le scelte popolari (Vietnam) c'insegnano che le lotte vanno avanti. I padroni (con il contratto) ed il governo (con gli aumenti dei prezzi di tutti i generi di consumo) insistono nell'azione di prostrazione della classe lavoratrice, ma noi non ci tiriamo indietro, anzi dobbiamo accentuare la lotta all'interno ed all'esterno delle fabbriche.

Esprime inoltre deplorazione per l'assenteismo padronale e per la condotta dei medici. Breve e preciso è anche l'intervento del compagno Mariani del PSI. Ribadisce la solidarietà per la nostra vertenza in atto e sostiene che il governo Andreotti e la sua politica restauratrice e centrista deve fare i conti con il PSI, il PCI, i Metalmeccanici. Esprimendo poi deplorazione per l'operato della polizia, conclude affermando che i partiti democratici vogliono essere gli autori e gli artefici del proprio destino. Interessante è anche l'intervento del compagno Tedoldi della SITSIEMENS. Sostiene giustamente che in ogni tipo di fabbrica bisogna individuare il tipo di lotta che si deve attuare. All'esterno però bi-

CONTINC A IN U•

HA

MANIFESTARE NUMEROSI,

« LA SERVA (ZANZARA) PADRONA »

Venne da quel di a Valle chiara a, venne a Milano con tanta fretta da sembrare una servetta... e tale si è rivelata. Ha la lingua sviluppata, e polmoni ingigantiti, tanto che i suoi rutti sembrano muggiti. Di tutti lui è amico e come una zanzara non lascia in pace alcuno, infatti il suo vociare si sente in ogni dove, dal magazzino alla a G1 a, e spesso e volentieri a Italia/61.

A tutti io consiglio nel parlar di stare all'erta, che quando lui è presente è come la gazzetta. Non dar mai degli altri il minimo parere, perchè è come scriverlo alla a SERA DEL CORRIERE a.

Vuole incantare tutti con gergo e poesia, ma molto di ciò che dice è pura fantasia. Mal non mi voglia il tale per questo mio sonetto, ma una lingua simile va bene al gabinetto. E, come disse Dante: a le corna le hanno i buoi a, perciò mio caro amico fatti i... tuoi.

Un operaio specializzato

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CONVEGNO CISL - UIL - CGIL

sogna proiettare la stessa lotta che si attua all'interno. Non basta più mantenere all'esterno un tipo di rapporto esclusivamente sociale, ma dev'essere soprattutto politico. Occorre perciò forte organizzazione alla base (Consigli di fabbriche) sulla quale costruire (Consigli di zone, di province).

Il compagno Pacifico è altrettanto profondo: con la strategia di lotta, articolazione o no, egli sostiene che bisogna tener fede alla funzione politica della lotta medesima. Fuori dalla fabbrica poi bisogna non solo propagandare, ma soprattutto convincere. Una battaglia si vince infatti quando si portano avanti le rivendicazioni comuni, di carattere sociale, più che appartenenti ad una singola categoria. Infine unità sindacale, anche se con diverse direttive, purchè esista sempre la convergenza di fondo. A chi servono le beghe interne dei vari gruppi se non agli stessi padroni?!

Esauriti gli interventi (in verità molto numerosi) prende la parola il compagno Trentin. Condivide interamènte la relazione di Caviglioli è sottolinea l'attuale momento decisivo della lotta, rafforzando l'im-

pegno di Genova, cioè l'aggancio delle riforme con le lotte sociali, validità di fondo per una unità più salda, più politica, che metta sempre più in difficoltà il padronato. Con alto senso critico riconoàce tuttavia come alcune volte ci sia stata una carenza di carattere informativo puntuale, insita nell'attività quotidiana di tutti gli organismi, che determinano purtroppo uno stato di attesa, che certamente non ha favorito una più ampia partecipazione attiva alle lotte. Tuttavia i lavoratori stanno dimostrando giorno per giorno una profonda maturazione sociale e politica in quanto i padroni delle grandi industrie e non solo quelli, incominciano ad accorgersi del valore politico che sta assumendo la nostra lotta e le inevitabili conseguenze che essa comporta. Questa guerra di trincea (di 3 mesi) con la Federmeccanica ha per ora prodotto questo successo, perchè mentre noi siamo in una fase crescente di forze, i padroni sono ad un momento critico. Questo viene evidenziato dalla repressione che stanno effettuando nelle fabbriche (licenziamenti - denunce - cassa integrazione) e nelle scuole con

l'appoggio della polizia e quindi del governo, culminato con i gravissimi fatti della Bocconi. La rottura delle trattative da parte della Federmeccanica peraltro dimostra il suo isolamento e l'incapacità di discutere che esiste nell'ambito della classe padronale. Questi mesi di lotta comunque incominciano a produrre i loro frutti ed anche se molte piccole aziende tentano di concordare con la controparte la piattaforma padronale, noi dobbiamo opporci decisamente a tali iniziative e dobbiamo portare avanti la nostra piattaforma. II padronato si è voluto imbarcare in una via dalla quale non può più allontanarsi senza prendere in considerazione e concordare la nostra piattaforma. Pertanto dopo la grande manifestazione del 9 a Roma bisogna incentivare sempre di più tutto il movimento ed accentuare la lotta all' interno delle fabbriche non più con le ultime ore di sciopero, ma scioperando durante il giorno, promuovendo sempre di più dibattiti, assemblee ed uscendo all'esterno per conquistare tutti alla lotta, che non è solo nostra, ma di tutti quanti aspirano ad una reale affermazione dei valori democratici.

IL SEGUGIO E LA SELVAGGINA

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DAL CONVEGNO DI CHIANCIANO TERME

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DEMOCRAZIA E INFORMAZIONE "

Indetto dal comune di Chianciano Terme si è tenuto nei giorni 1415-16-17 dicembre un convegno su Democrazia e Informazione ■ (Rai-Tv, Editoria giornalistica, Editoria libraria).

L'intento di questo incontro era quello di gettare le basi per arginare l'offensiva reazionaria del grande padronato che a ritmo pauroso sta concentrando nelle sue mani tutte le fonti di informazione pubblica per estendere in questi fondamentali settori l'egemonia della classe dominante e imporre così scelte economiche e politiche capitalistiche.

Alla discussione hanno preso parte, fra gli altri: Pietro Besate del Consiglio regionale piemontese, Lionello Bignami Capufficio stampa della C.G.I.L, Cesare Elisei per l'A.R.C.I.-E.N.A.R.S.-E.N.D.A.S. Pierluciano Guardìgli della segreteria del Sindacato Scrittori, Orazio Pizzigoni Capufficio stampa della Regione Emilia-Romagna, Alberto La Volpe Vicepresidente delI'A.G.I.R.T. Giovanni Bechelloni e una quindicina di lavoratori fra redattori di giornali di fabbrica e

membri di C.d.F.

Dal dibattito degli specialisti e dei lavori di gruppo è uscita la necessità di una azione unitaria che investa i partiti della sinistra, i sindacati, le Regioni, le associazioni di massa per opporsi con efficacia alla monopolizzazione editoriale e alla riorganizzazione capitalista nel settore delle telecomunicazioni; con particolare riguardo alla Rai-Tv che dopo l'avvento del centro-destra ci sottopone alla più scandalosa disinformazione, e alla più sfacciata propaganda di parte.

Dopo l'analisi dei quattro giorni di discussioni è stato stilato un documento che impegna tutto il movimento democratico e operaio nelle sue varie istanze, ad agire per (trasformare l'informazione sia nelle strutture che nei contenuti culturali, in un servizio pubblico e sociale per un nuovo tipo di sviluppo economico e per la piena realizzazione di un nuovo tipo di stato. E' necessario dunque che la collettività si riappropri dei mezzi di comunicazione di massa, nel quadro della generale battaglia per la riforma di struttura, capovolgen-

Gestione mensa

do il rapporto informatori-fruitori dell'informazione attraverso una partecipazione dialettica che permetta alla collettività l'accesso alla formazione stessa del messaggio culturale).

In questa direzione viene indicata al movimento (sintetizzando le indicazioni emerse più volte nel corso del dibattito) l'importanza dell'originale esperienza dell'informazione di base nelle fabbriche e, in generale, nelle strutture stesse dei partiti e delle organizzazioni operaie.

Dai lavori di Chianciano viene anche una proposta organizzativa destinata a svilupparsi nelle prossime settimane: la nascita di una iniziativa permanente per la democrazia nelle informazioni che dovrebbe consentire la continuità del collegamento e della iniziativa tra le forze politiche e sociali interessate, e già impegnate, in una battaglia comune SUI terreno dell'industria culturale.

E' una proposta che, se sarà sfruttata adeguatamente, può aprire importanti prospettive di azione a tutto il movimento dèmocratico.

RENDICONTO GESTIONE MENSA A TUTTO SETTEMBRE 1972 GESTIONE PRECEDENTE DIFF. PASSIVA USCITE PER SALDO FATTURE ENTRATA PER PASTI CONSUMATI L. 1.314.140' L. 31.142.460 L. 32.456.600 L. 32.179.400 DIFF. PASSIVA L. 276.200 DIFF. PASSIVA A TUTTO SETTEMBRE 1972 VALORE GIACENZE IN MERCE DEFICIT L. 276.200 L. 274.000 L. 2.200

DEMOCRAZIA E INFORMAZIONE

Alla pubblicazione ufficiale delle analisi sul dibattito svoltosi a Chianciano sul tema DEMOCRAZIA E INFORMAZIONE, pubblicato in altra pagina, aggiungiamo un nostro commento critico nel tentativo di contribuire a svilupparlo portando questo fondamentale problema a conoscenza del maggior numero possibile di lavoratori per vagliarlo insieme (per quello che ci compete) e risolverlo.

L'appunto che crediamo di fare, riguarda la parte organizzativa del convegno che data l'importanza del tema in discussione, non ha avuto quella partecipazione diretta di partiti, sindacati, e uomini politici di primo piano che l'avrebbe posto alla attenzione dell'opinione pubblica nella misura dovuta e in pari tempo l'insufficiente contributo dato dalle fabbriche nel fare conoscere ai convenuti tramite elementi qualificati, il loro impegno e il loro punto di vista su una materia che riguarda in modo particolare i lavoratori, essendo essi i destinatari di una informazione e di una cultura volta a creare vuoti cervelli ossequienti dl padronato.

Altra osservazione, riguarda il linguaggio specialistico della maggior parte dei convenuti (giornalisti, docenti, scrittori, tecnici RaiTv ecc.) che pur battendosi tutti per la democrazia dell'informazione e quindi per la partecipazione della classe operaia alla prodizicne culturale, dimenticavano inconsciamente nella loro esposizione che ad ascoltarli vi erano anche operai; i loro discorsi dovevano essere meno svolazzanti per essere meglio compresi e negli intervalli invece di dialogare fra di loro, per dovere di coerenza, dovevano farlo con i rappresentanti di quella classe per cui si battono.

Fatta questa parentesi, possiamo dire che sono stati quattro giorni di dibattito intenso e appassionato fra gente che crede nella democrazia e nel socialismo e che era qui convenuta per concretizzare questi obiettivi con l'apporto delle loro esperienze e del loro pensiero.

La prima parte del dibattito è servita a dimostrare come il gran-

de capitale nel tentativo di bloccare la spinta che i partiti operai, la sinistra democratica e la massa lavoratrice svolgono per l'integrale applicazione della costituzione che se applicata toglierebbe ad esso quel potere egemonico che ha detenuto fino alla caduta del fascimos e che le dava ogni diritto a scapito del popolo oppresso e sfruttato.

Scartata per ora l'idea dello scontro frontale (repressione armata per intenderci) che lo vedrebbe perdente, il padronato ha scelto una tattica più sottile e subdola che consiste nel concentrare nelle sue mani tutte le fonti culturali e di informazione trasformandole in vere e proprie industrie per la costruzione in serie di robot telecomandati che sotto forma di uomini esprimono idee, gusti, e opinioni conformi ai loro dettati ottenendo così per via pacifica quello che non possono ottenere con le armi.

Come fare? Fra gli esempi denunciati in alcuni interventi abbiamo scelto il più significativo; il gruppo industriale Agnelli.

Questi due fratelli sono i capofila di tutta l'operazione in atto per la monopolizzazione della cultura, informazione, pubblicità e attrav3rso la F.I.A.T. l'I.F.I. (Istituto Finanziario Italiano) la ETAS-KOMPASS guidata dal cognato e la fondazione Agnelli guidata dal compare Scassellati, stanno trattando con tutti i gruppi editoriali.

La F.I.A.T. già possiede: La Stampa, Stampa Sera, La Gazzetta deflo Sport; la ETAS-KOMPASS controlla l'Espresso, ha azioni della Rusconi di GENTE ecc.

I quotidiani che hanno trattato con gli Agnelli sono; Gazzetta del popolo di Torino, Corriere della Sera (e giornali collegati), Il Messagero e Secolo XIX, Il Mattino e la Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole-24 Ore, e i 14 quotidiani al servizio o di proprietà dell'AGA, i quotidiani locali della D.C. tipo La Voce Adriatica di Ancona, Il Corriere del giorno di Taranto, L'Alto Adige di Piccoli.

Inoltre nella editoria libraria questi due fratelli a cui « l'iniziativa privata » ha dato questo potere, controllano: ETAS-KOMPASS, Fratelli Fabbri, Boringheri, Adelphi, Bompiani e nonostante le smentite ora anche Feltrinelli.

Editori con i quali risultano in corso trattative: Sansoni, Mursia, Sonzogno e per meglio mimetizzare l'operazione hanno stabilito collegamenti pure con l'ente a partecipazione statale E.N.I. e gon il petroliere Monti.

Ci fermiamo ad illustrare solo i dati riferentesi alla famiglia Agnelli perchè crediamo spieghi molto bene il meccanismo grazie al quale i padroni tentano di trasformare le nostre coscienze e di plasmare quelle dei nostri figli.

Se la monopolizzazione della carta stampata è un pericolo grave per la democrazia informativa e culturale, la privatizzazione della Rai-Tv accelererebbe la marcia della reazione la quale riducendo l'opposizione ai soli due o tre quotidiani di sinistra avrebbe vinto la sua « rivoluzione bianca » con le armi « legali del sistema capitalista e le classi popolari tornerebbero al fascismo senza Mussolini.

Infatti, essa entra in tutte le case e ti sforna programmi, informazioni e notizie che non permettendoti altra scelta, sei costretto a sorbire così come sono, e se non sei più che prevenuto, ti rimane sempre nel cranio la traccia della stampa cosiddetta d'informazione aumentano le probabilità che tu diventi un paladino della borghesia o quantomeno un disimpegnato (uno che bada ai fatti suoi), come appunto essi vogliono.

Dunque, informazione e cultura apprese attraverso fa stampa o per filodiffusione non cambiano sul piano qualitativo, ambedue mirano a mantenere al potere la classe capitalista, ma suf piano quantitativo la differenza è enorme se si pensa che la stampa presa nell'insieme, tocca appena il 30 per cento delle persone adulte mentre la radio-televisione tocca un numero quasi doppio di persone. Per

questo motivo l'impegno del convegno di Chianciano è stato rivolto principalmente alla lotta per la democratizzazione di questo ente pubblico di cui la Democrazia Cristiana attraverso i suoi governi ha fatto un suo feudo e un baluardo In difesa del sistema.

Ora che abbiamo fatto del nostro meglio per spiegare la tecnica nuova ma non troppo che il grande padronato favorito dai governi D.C. sta mettendo in atto per cancellare quello che di democratico c'è nella nostra Costituzione, vediamo come possiamo contrattaccare e vincere.

Innanzi tutto deve essere chiaro che qui si tratta dí cambiare il rapporto di forze esistente fra la classe lavoratrice e la borghesia capitalista il quale, essendo tuttora favorevole alla prima (nel senso politico e amministrativo) non permette al proletariato di parteci-

pare alla gestione del potere e quindi alla produzione della cultura e alla informazione democratica nella proporzione giusta che la sua forza esprime, perciò dobbiamo capovolgere questo rapporto conquistando l'opinione pubblica alla nostra causa.

Ecco perchè, giustamente, il Convegno di Chianciano ha indicato come il primo obiettivo da raggiungere sia quello di togliere la Rai-Tv alla gestione governativa e di porla sotto il controllo del parlamento dando così modo alle sinistre di partecipare equamente alla programmazione e alla costruzione di tutto ciò che questo importantissimo mezzo di comunicazione produce e che tocca milioni di cittadini italiani.

A questo scopo è stato proposto di svolgere una azione permanente e articolata con tutti i mezzi di cui dispone il movimento democra-

tico, dal giornale di fabbrica ai quotidiani, dalla propaganda orale al volantinaggio, al manifesto murale e quello che più conta, con l'impegno totale da parte del sindacato e dei partiti operai.

Alla luce di queste indicazioni compito nostro immediato, è quello di fare entrare il giornaletto di fabbrica in tutte le nostre famiglie migliorandolo e variandone il contenuto per interessare tutti perchè esse fanno parte di quella opinione pubblica che dobbiamo conquistare essendo troppo spesso all'oscuro di ciò che avviene nel paese e nella stessa fabbrica.

Dando così un carattere capillare alla informazione allargheremo il fronte del dissenso come esige l'obiettivo da raggiungere, e daremo un contributo valido alla democratizzazione della cultura e della informazione pari alle nostre possibilità.

(
PADRONI E C.
miseria con zavorra )

Incrocio proletario

ORIZZONTALI

1 Le conseguenze di un intervento diretto Russo-Cinese hanno impedito agli U.S.A. di sganciarla nel Vietnam.

7 La violenza fascista che prospera nel nostro paese perché il governo non ha la volontà politica di eliminarla.

16 La più ripugnante e reazionaria donna politica che il Papa abbia mai ricevuto.

20 Opposto allo Zenit.

21 I padroni possono esserlo per le notti passate al nígt, mai per fe fatiche.

22 Teorizzò la « via italiana al socialismo ».

24 Dottore

25 Quelli secchi vanno eliminati.

27 Le iniziali di uno dei fratelli Vetri.

28 Colpevole

30 Piacenza.

31 Cittadina in provincia di Napoli.

32 La città dove si è svolta la grande manifestazione dei metalmeccanici.

34 Il consigliere americano che nonostante i criminali bombardamenti non è riuscito a modificare sostanzialmente l'accordo precedente sul Vietnam.

37 Italia - Romania.

38 Tre lettere di Philco.

40 Ingentilisce i nomi delle Gheise.

42 In mezzo a Artioli.

43 Quella rossa, ha fatto la rivoluzione dei Soviet.

46 Afferma ín Germania.

47 Uno dei fiumi più inquinati della Lombardia.

49 II luogo dove invece di curarti adeguatamente ti trattano come un ammalato dí seconda classe.

51 Sono i caccia,oiù veloci del mondo.

52 Particella nobiliare.

53 Fiume dell'Unione Sudafricana.

55 Mezzo Mattei.

56 L'operaio che lavora lo fa economizzando, il padrone l'accumula sfruttando.

58 E' stato direttore de • l'Avanti! •.

60 II fiume che ad ogni temporale mette in apprensione i fiorentini.

61 Le consonanti di l'omisi.

62 II monte strenuamente difeso dalle truppe italiane nella prima guerra mondiale

63 Regione egiziana tutt'ora occupata dall'esercito d'Israele.

65 Un.... Sandor decapitato.

66 Città del Vietnam del nord.

68 II socialista estromesso dal direttivo della RAI-TV.

70 Dea dell'ingiustizia.

71 In Italia è amministrata da magistrati reazionari.

72 Eroina popolare e dirigente del partito comunista spagnolo.

VERTICALI

1 II falso cattolico che guida a destra la compagnia governativa.

2 Fiume che attraversa la provincia di Parma.

3 L'odio incomincia... sempre così.

4 Chi l'ha buona fa bersaglio.

6 Le vocali dei Baresi.

7 Sono saggi e assennati.

8 Sede della polizia del regime.

9 Ultimo Scorso.

10 Ingresso.

11 Con Bien-Fu completa il nome della località dove Giap sconfisse i francesi.

12 Nel mezzo... della gita.

13 Opposto a sotto.

14 Le consonanti di Magico.

15 La fine... dell'UNIPOL.

16 II sempre in gamba leader della Cina.

17 L'Ente Turistico dei Lavoratori Italiani.

18 II governo atlantico più servile all'imperialismo U.S.A.

19 Rieti in automobolie.

23 Sta scritto per scherno sulla croce.

26 II partito di delinquenti politici che ha tenuto il congresso a Roma grazie alla compiacenza governativa.

29 Ieri... di domani.

33 Sono tutti classificati così i movimenti extraparlamentari che rappresentano solo se stessi.

34 La dinastia dí industriali tedeschi che da due secoli arma il militarismo del proprio paese.

35 Stato della Penisola indocinese dal quale sono partiti centinaia di bombardieri U.S.A. per il massacro dei Vietnamiti.

36 I colli di origine vulcanica dove è situato Abano Terme.

37 Ne sono privi coloro che si interessano solo di sport e divertimenti vari.

39 Non ne hanno a sufficienza per lavorare i sottoalimentati.

40 Nota fabbrica di apparecchiature a gas consociata della Montedison.

41 Le calze propagandate dal microbico Don Lurio.

45 II quotidiano socialista.

48 II modulo che trasferiva i cosmonauti dall'Apollo alla luna e viceversa.

50 Più sono elastici e più conservano sano il vino.

51 La capitale più temuta dal capitalismo mondiale.

54 Un vecchio modello della Lancia.

57 Pirite... senza principio ne fine.

59 Lo è oggigiorno un galantuomo.

63 Le prime tre lettere del nome greco di Gesù.

65 II fiume che appartiene interamente alla Svizzera.

67 Idrogeno e uranio.

69 In mezzo alla pipa.

,1 2 a 4 '5 4- 6 'g 8 I. y tc «Ft ih I 42 • 43 14 33- ■16 9 4g iq 2.0 Il 22 23 39 14 2 24. 2.7. 1 18 2., 2.> li 32 33 34 35 36 38 4° 41 II42 43 44 43- 44' ii•F 48 _ 444 5o fi1 52 53 54 43' 54 6% qf vi, 6c bi CI 43 "t 65 0 lir O 1 7.

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