Milano 19(36)

Page 1

Eletto il Consiglio di Zona 19

Confermata la maggioranza di sinistra

Le sinistre si sono aggiudicate oltre la metà dei seggi malgrado siano andati dispersi oltre 1700 voti. I risultati elettorali della nostra zona a confronto con quelli comunali. Primo fra gli eletti il Presidente del Consilio di Zona uscente, il quale é stato più votato tra i candidati alle elezioni circoscrizionali di tutta Milano. Inizia una nuova fase del decentramento.

Le elezioni circoscrizionali dell'8 e 9 giugno scorsi hanno confermato nella nostra zona la maggioranza ai partiti di sinistra, che, fatta eccezione soltanto per Democrazia Proletaria, hanno tutti ottenuto in questa circoscrizione una percentuale di voti superiore a quella ottenuta nelle elezioni comunali di Milano, che si sono svolte contemporaneamente.

Difatti nelle elezioni circoscrizionali della Zona 19 hanno ottenuto voti in più, rispetto alla me-

dia cittadina delle comunali, il P.C.I. (più 1,21%), il P.S.I. (più 0,94%), il P.R.I. (più 0,24%), il P.d.U.P. (più 0,1%) ed il P.S.D.I. (più 0,03%), mentre ne hanno ottenuti meno la D.C. (meno 0,67%), il P.L.I. (meno 0,69%), il M.S.I.-DN (meno 0,57%) e D.P. (meno 0,34%). Nessun raffronto è possibile per il C.A.F., che si è presentato con una sua lista soltanto alle elezioni circoscrizionali della nostra zona.

Se facciamo il confronto con le elezioni comunali tenutesi ne-

GLI ELETTI

P.C.I. - 9 seggi

gli stessi giorni di quelle circoscrizionali è soltanto perchè queste ultime si sono tenute quest'anno per la prima volta, per cui mancano precedenti analoghi cui fare riferimento. Difatti in passato il numero dei consiglieri di zona veniva assegnato ad ogni singolo partito in rapporto ai voti che approssimativamente ciascun raggruppamento politico aveva ottenuto nella zona nel corso delle elezioni comunali.

segue a pag. 6

Come si é votato

Pubblichiamo la tabella dei risultati delle elezioni circoscrizionali dell'8 e 9 giugno scorsi relativi alla Zona 19. Essendo state quelle di quest'anno le prime elezioni dirette dei consigli circoscrizionali e non essendoci quindi altre votazioni analoghe precedenti con cui fare un raffronto pubblichiamo a lato dei voti, delle percentuali e dei seggi ottenuti nella nostra zona dai singoli partiti, anche il numero di seggi che avevano in precedenza in consiglio di zona (quando i seggi venivano ripartiti sulle basi dei risultati delle elezioni comunali) nonchè le percentuali di voti ottenuti a livello cittadino dagli stessi partiti nelle elezioni comunali svoltesi gli stessi giorni 8 e 9 giugno.

Danilo Pasquini (1.149 voti di preferenza); Claudio Calerio (274); Gabriella Vagnotti Finazzi (190); Antonella Tiraboschi (190); Gianalessandro Moroni (182); Aldo Monzeglio (171); Anna Maria Amato (154); Luigi Volpe Rinonapoli (163); Michele Colacino (141); seguono: Righini (140) e Ferri (136).

P.S.I. - 7 seggi

Fernando Zaccaria (879): Dario Narradone (319); Giovanni Fusco (238); Nello Scapinelli (223); Gioachino Restelli (210); Bianca De Varda Giorcelli (204); Ogeste Lodola (181); seguono: Ferrari (159) e Cortili (132).

D.P. - 1 seggio

Enea Coscelli (92); seguono: Szalai (38) e Montorfano (30).

P.S.D.I. - 2 seggi

Pasquale Balzano Prota (70); Michele Grisetti (45); seguono: Garampelli (43) e Massoni (40).

P.R.I. - 1 seggio

Fernando Malusardi (78); seguono: Sinicato (63) e Beltrametti (42).

D.C. - 8 seggi

(1) II C.A.F. si è presentato soltanto alle elezioni circoscrizionali della Zona 19, per cui mancano possibilità di raffronto con le elezioni comunali.

Cassa integrazione alla SIT-SIEMENS ANTICIPAZIONE DEI LICENZIAMENTI?

Notizie gravi dalla SIT-SIEMENS, una delle poche industrie della nostra zona, é stata richiesta proprio in questi giorni la cassa integrazione per 20.000 lavoratori del gruppo (7000 a Milano, 5000 nel centro Italia, 8000 nel Sud).

La richiesta fa seguito al taglio delle commesse da parte della SIP, taglio dietro il quale si agitano interessi enormi, dal tentativo di ottenere nuovi aumenti tariffari indicizzati, al tentativo di squali-

ficare le PPSS (Partecipazioni Statali) per favorire gruppi privati e soprattutto le multinazionali.

Data la gravità delle notizie ci ripromettiamo di tornare con più ampi interventi sulla questione. Per ora come tradizione della Zona 19 esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori SIEMENS e chiamiamo tutte le forze democratiche a vigilare concretamente per la difesa del posto di lavoro.

Giuseppe Rella (630); Aldo M artellosio (534); Giustina Mozzanica (507); Marco Gironi (485); Giovanni Gibelli (456); Luigi Riccaboni (302); Roberto Bertoli (261); Cesare Testa (242); seguono: Magrone (240) e Casini (227).

P.L.I. - 2 seggi

Pierpaolo Battigalli (101); Pasquale Grilli (83); seguono: Paoletti (82) e Pallone (69).

M.S.I.-D.N. - 2 seggi

Tommaso Capezzera (250); Alfredo Mantica (198).

P.d.U.P.: nessun eletto i primi votati sono Ghinelli con 72 preferenze e Riefoli con 60.

C.A.F.: nessun eletto i primi votati sono Giudici con 106 preferenze e Mutti con 38.

in questo
RIORGANIZZAZIONE ENERGETICA DELLA ZONA BILANCIO DI UN ANNO DI SCUOLA NON ESISTONO OLI NON INGRASSANTI I PROBLEMI DEL LAVORO N.1 PRZOCO.I.rn viNCtuzo rese I 150 ORE: PERCHE' TORNARE A STUDIARE? PREVENZIONE DELLA CARIE DENTARIA UNA SERA DI GIUGNO AL S. LEONARDO
numero
Partiti Circoscrizionali 1980 - Zona 19 Seggi prec. Comunali 1980 % Voti % Seggi P.C.I. 19.038 27,71 9 10 26,5 P.S.I. 14.113 20,54 7 6 19,6 D.P. 1.626 2,36 1 1 2,7 P.S.D.I. 3.388 4,93 2 2 4,9 P.R.I. 3.263 4,64 1 2 4,4 D.C. 17.679 25,73 8 8 26,4 P.L.I. 3.712 5,41 2 1 6,1 M.S.I. 4.146 6,03 2 2 6,6 P.d.U.P. 1.106 1,60 0 0 1,5 C.A.F. (11 625 0.90 0 0 —
ALTRI RISULTATI A PAG. 6
ANNO IV - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 1980 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURA L. 300

leitTerè a milano 19

Un

Caro Milano 19, dopo tanta attesa finalmente sono entrati in funzione, il 23 luglio scorso, i semafori di piazza Zavattari. Un proverbio dice "dopo tanto tempo il malato ha preso il brodo", proprio il caso di dirlo.

Ma ora che i semafori ci sono voglio cogliere l'occasione per ricordare che non soltanto i pedoni, ma anche gli automobilisti, i motociclisti e i ciclomotoristi dovrebbero rispettarli, usando comunque un po' di accortezza e di attenzione quando vanno in giro, perchè molti incidenti avvengano spesso per imprudenza o per in-

DALLA PRIMA PAGINA

L'obiettivo

è una reale autonomia del decentra mento

PLI, anche nella gestione delle commissioni e dei dipartimenti per una direzione collegiale del Consiglio di Zona.

osservanza della segnaletica stradale. Tutti insieme dobbiamo avere più criterio, non solo in piazza Zavattari, ma sempre per strada, lasciando il passo, qualche volta, anche al povero pedone senza constringerlo a lunghe attese per attraversare. Faremo un brindisi per i semafori di piazza Zavattari. Invitiamo tutti quanti a partecipare anche con una sottoscrizione perché venga una bella festa. Ringraziamo i partecipanti sin d'ora.

La portinaia del n. 3 di via Martiri Triestini - Liliana Galli Marchini

Per questo diventa essenziale un confronto sul programma, attorno al quale é necessario ricercare il massimo di convergenze in un confronto e nel corso di trattative portati avanti in uno spirito di parità delle forze politiche democratiche, senza preclusioni, né discriminazioni, in una situazione di pari dignità e di rispetto della rappresentatività. Considerando altresì che circa la metà dei consiglieri sono di prima nomina e che alcuni gruppi sono stati interamente o largamente rinnovati, tenendo conto della necessità di un confronto attento che parta dallo studio dei nuovi poteri del Consiglio di Circoscrizione e per dare ad esso strumenti anche organizzativi che ne favoriscano il funzionamento e ne qualifichino la partecipazione da parte dei consiglieri e dei cittadini appare motivata la richiesta di rinvio dell'elezione del presidente e del vice presidente, affinché essa non avvenga sulla base di formule, ma sia collegata alla definizione delle principali linee programmatiche, secondo delle priorità per grandi temi e per tempi di attuazione, tenendo conto della realtà sociale e delle esigenze dei quartieri della nostra zona e dei loro abitanti.

La proposta di rinvio é stata quindi approvata con 25 voti a favore, uno contrario e tre astensioni. L'elezione del presidente e del vice presidente avrebbe pertanto dovuto aver luogo nella successiva seduta del 21 luglio, che é però stata annullata dopo che il consigliere anziano Danilo Pasquini, che la presiedeva, ha constatato la mancanza del numero legale in aula. Dobbiamo dire subito, per dovere di cronaca, che tale mancanza non é da imputare al periodo delle ferie. Difatti nel giardino antistante il Consiglio di Circoscrizione abbiamo avuto modo di vedere diversi consiglieri (alcuni dei quali rientrati appositamente dai luoghi di vacanza) molti dei quali però non si sono presentati in aula.

Il motivo? Non siamo in grado di dare una risposta precisa. Possiamo soltanto formulare delle ipotesi. Secondo quanto ci é stato possibile apprendere da fonti attendibili il P.C.I. ed il P.S.I. avevano avuto, tra il 9 ed il 20 Luglio una serie di incontri tra loro, nel corso dei quali avrebbero individuato una serie di punti programmatici comuni. Forse si voleva andare ad una maggiore verifica confrontandoli con il bilancio di Zona dell'anno già in corso o la loro compatibilità con il Piano Particolareggiato di Attuazione. Non sappiamo nulla di preciso in merito, ma ci auguriamo che eventuali

G U O BO ZON

ostacoli o dubbi che ancora dovessero sussitere possano essere stati superati nel corso del mese di agosto appena trascorso. Certo ci si può anche dire che in fondo fa poca differenza eleggere il presidente di Zona alla fine di luglio o agli inizi di settembre, visto che comunque in agosto il Consiglio presumibilmente non avrebbe tenuto sedute. Siamo altresì consapevoli della necessità che tale elezione debba avvenire sulle cose concrete, su un programma preciso, che tenga conto delle reali necessità della zona e dei suoi abitanti, puntando al raggiungimento di una reale autonomia politica ed amministrativa del decentramento, che non deve essere vincolato a formule imposte od anche soltanto proposte dall'esterno; ma siamo altrettanto convinti che é necessario far presto perché questa nostra circoscrizione, questa città di 114 mila abitanti, presenta ogni giorno esigenze nuove che vanno affrontate al più presto.

SIT-SIEMENS Chi paga?

20% nei prossimi quattro anni. In parole povere ancora una volta 800 miliardi vengono gettati nel pozzo senza fondo degli indebitamenti, mentre i problemi veri della STET-SIP e delle aziende manifatturiere, quali la SIT-Siemens, la GTE, la FACE, ecc., vengono rinviati.

In modo arbitrario ed opportunistico, o con la richiesta da parte dell'Anie della crisi del settore avanzata tempo fa, si S0170 mescolati la questione degli aumenti SIP con i ritardi nella riconversione e nella programmazione legati al passaggio della tecnica da elettromeccanica ad elettronica. Si cerca di sanare il deficit senza che nessuno vada alle origini che lo hanno determinato. Sul piano finalizzato, predisposto due anni fa dal governo e mai realizzato, non è stata spesa una parola. Le richieste fatte dal sindacato al governo riguardanti la distribuzione delle commesse, la difesa della base produttiva italiana e la quota del mercato pubblico spettante alle aziende italiane, la definizione ed il ruolo dei compiti dello Stato nelle telecomunicazioni sono rimaste senza risposta.

Da ciò si capisce che, come al solito, si è rattoppata una situazione lasciando irrisolti tutti i problemi, che per la SIT-Siemens sono principalmente legati alla ristrutturazione dell'azienda con il passaggio dall'elettromeccanica all'elettronica. Secondo il piano predisposto dalla direzione aziendale la SIT-Siemens dovrebbe, in breve periodo, passare da un gruppo unico

ad un insieme di otto società per azioni nel tentativo di razionalizzare gli sprechi.

In effetti con questa manovra si cercherà di creare dei settori non competitivi dal punto di vista economico per poi abbandonarli al loro destino. Infatti la direzione aziendale parla di una riduzione di personale di 4 mila unità dal 1980 al 1984. Quindi il compito principale del sindacato e dei lavoratori per l'immediato futuro è quello di contrastare questo disegno.

Il Consiglio di Fabbrica di Milano e Castelletto con quelli delle fabbriche dell'Aquila, di Santa Maria Capua Vetere, di Palermo, di Catania e CTP ( montatori delle centrali pubbliche operanti su tutto il territorio nazionale) si sono attrezzati a questo scopo. Con un lavoro capillare ed organico è stata delineata una bozza di piattaforma aziendale avente come fulcro la difesa dell'occupazione e gli investimenti.

Al rientro dalle ferie verrà avviata la consultazione di massa tra tutti i lavoratori del gruppo, dopo di che la piattaforma definitiva verrà presentata alla direzione aziendale in modo da imporre con la lotta le richieste del sindacato e dei lavoratori e di impedire nel futuro che la crisi delle telecomunicazioni si risolva con il solo aumento delle tariffe telefoniche a discapito di tutti gli utenti e di tutti i cittadini.

Giovanni Tedesco del C.d.F. SIT-Siemens

Chiuderà il consultorio di via Albenga?

Un'altra richiesta del Comitato rivolta questa all'amministrazione dell'Ospedale San Carlo è quella di portare la presenza del ginecologo ad almeno tranta ore settimanali. Attualmente le ore di presenza sono dodici, una delle punte più basse nei consultori di Milano, orario ridotto ulteriormente nei mesi di Luglio e Agosto a causa dei medici in ferie.

La conclusione e che il servizio offerto dal consultorio rischia non solo di scadere qualitativamente ma di arrivare alla totale paralisi. Si rende perciò indispensabile un'incontro, tenendo presente le numerose lamentele degli utenti, fra il comitato di gestione e le autorità (Regione, Comune, Amministrazione del S. Carlo) e con le forze politiche e sociali della zona per giungere ad una seria e, speriamo, definitiva soluzione dei problemi pena l'inevitabile prossima chiusura del servizio offerto nel centro di via Albenga.

Fratelli MORO APICOLTORI NOMADI

MIELE - CERA - POLLINEPAPPA REALE

PAVIMENTI E RIVESTIMENTI IN CERAMICA

— ai lettori di "MILANO 19" verrà praticato uno sconto speciale —

- via Caccialepori 17

i meravigliosi prodotti naturali dell'alveare li potete trovare presso: Il MERCATO COMUNALE di via Chiarelli 10 e in via Trenno 119.

Tel. 30848683087404

brindisi
di CREVANI T. Serramenti in AlluminioPareti mobili - Persiane e Costruzioni Speciali Via F.11i Gorlini, 43 - (TRENNO) Tel. 45.25.525 20151 MILANO FABIO
Tefficcerda laboratorio artigianale Confezioni su misura - Rimesse a modello Custodie VIA CACCIALEPORI, 27 - TELEF. 4080520
NUOVO CENTRO ASSISTENZA LABORATORIO RIPARAZIONI TV B/NERO COLOR MILANO VIA ALBANI, 33 49.89.548 - 49.86.625 milano 19 - pagina 2
per i semafori di piazza Zavattari CREALSER
BENETAZZO
ELESTAE
NUOVA ESPOSIZIONE COMPOSTA DA UNA VASTA GAMMA DI CERAMICHECOTTO TOSCANO - COTTO TERMO PLASTIFICATO - SANITARI - ARREDAMENTO BAGNI
Tel.
MILANO
40.36.273

Dai primi progetti alla realizzazione del quartiere. Non ancora realizzate alcune delle strutture previste.

QT dal sogno alla realtà

Quando è nata l'idea del QT 8?

Come avrebbe dovuto essere questo quartiere secondo chi lo ha ideato? Peché lo si è realizzato qui ed in base a quali esigenze è sorto?

Per rispondere a queste domande bisogna andare piuttosto indietro nel tempo, diciamo fino al 1933.

In quell'anno erano in corso vivaci dibattiti sull'architettura "razionale" alimentati dalla quinta Triennale, per la quale erano state costruite al Parco Sempione diverse case sperimentali, per lo più ville. Soltanto il gruppo di Giuseppe Pagani Pogatschnig (quello cui è dedicata la via dove ha sede il Consiglio di Zona 19) aveva realizzato una casa a struttura d'acciaio, mentre Piero Bottoni (quello cui è stata dedicata una mostra al Festival provinciale de l'Unità sul Monte Stella) ed Enrico Griffini avevano concretizzato un "gruppo di elementi di case popolari".

Tutti gli edifici vennero poi distrutti alla fine dell'esposizione, ma negli anni successivi, 193435, Pogatschnig, Bottoni e Mario Ricci proposero di realizzare per la sesta Triennale (1936) un quartiere sperimentale, come già era stato fatto a Stoccarda nel 1927 ed a Vienna nel 1932 in occasione di esposizioni analoghe. Iniziarono così a progettare la costruzione, nella zona dell'attuale QT8, di un quartiere, che non era esplicitamente destinato ai ceti popolari, ma che voleva dimostrare la validità dell'architettura moderna per ogni tipo di utenza (popolare, ceti medi, ecc.) realizzando vari tipi di edifici: villette e casette a schiera di uno o due piani, case medie di 4 o 5 piani e case alte di 10 piani. Si trattava del primo progetto in Italia di un quartiere organico, autosufficiente e dotato di tutti i servizi, ben diverso del S. Siro, di cui in quegli anni si costruiva la parte su via Mar Jonio e nel quale la semplicità dell'architettura moderna era intesa soltanto come economia a tutti i costi. Ma non si andò oltre il progetto, ufficialmente a causa del ridimensionamento del programma della sesta Triennale imposto dalla guerra d'Etiopia, dall'autarchia, ecc., ma in realtà per mancanza di volontà politica. Fra il 1937 ed il 1940 il regime tolse ogni appoggio all'architettura moderna chiedendo di essere celebrato da un'architettura monumentale. Il programma del quartiere sperimentale venne accantonato e la settima Triennale,

diretta da Marcello Piacentini (autore del Palazzo di Giustizia di Milano e dei maggiori sventramenti nelle città italiane), si aprì all'insegna della retorica di regime.

Una casa in lotteria

Poi la guerra, fra le cui innumerevoli vittime vi fu anche l'architetto

Giuseppe Pagano Pogatschnig, morto nel campo di sterminio di Mathausen nel 1945. Finita la guerra la ricostruzione.

Nel 1946 Piero Bottoni venne nominato commissario straordinario dell'ottava Triennale ed ottenne che la giunta CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) mettesse a disposizione l'area già scelta nel 1934 per realizzare il quartiere sperimentale (QT 8 = Quartiere dell'8a Triennale).

Il primo progetto del quartiere, pur diverso da quello definitivo, ne presentava già i caratteri fondamentali: case alte, medie e basse, strade principali, perimetrali, centrali e di accesso alle residenze, nucleo dei servizi per rendere il quartiere autosufficiente, regolamento edilizio vincolante la possibilità di costruire soltanto sul 25% della superficie di ogni lotto, utilizzazione delle macerie causate dai bombardamenti per colmare le cave esistenti e per realizzare due collinette.

Il quartiere era pensato non come esplicitamente popolare, ma co

Una canzone per la "montagnetta"

Il Monte Stella, la "montagneta de San Sir", come viene da molti chiamato familiarmente, ha ispirato anche una canzone, di cui vi presentiamo il testo originale milanese, facendolo seguire dalla traduzione in italiano.

Pussee che òn mont l'è òn montòn de terra, che la natura in verd la quattarà.

Insci sarann sconduu i oror de guerra e tra òn qual ann nissun ricorderà, che quell che ciamenn la montagna ormai l'è fada de maceri e catànai.

Di noster catanài, di nost casett, che anca a tocchèi sortissen el sò efètt.

'Me te set bella in controlus stasera.

Te guardi, te me paret vera.

Te set costada lacrim e sospir.

Tomba di noster cà, montagna de San Sir.

(musica e parole di Nino Rossi)

Traduzione: Più che un monte è un mucchio di terra,/ che la natura coprirà di verde./ Così saranno nascosti gli orrori della guerra: e tra qualche anno nessuno ricorderà/ che quella che chiamiamo la montagna/ è fatta di macerie e cose vecchie./ Dalle nostre cose vecchie, delle nostre casette,/ che anche a pezzetti fanno il loro effetto./ Come sei bella in controluce stasera./ Ti guardo, mi sembri vera./ Sei costata lacrime e sospiri./ Tomba delle nostre case,/ montagna di San Siro.

me sperimentale rispetto ai problemi della ricostruzione edilizia.

Tra le vie Goya, Sant'Elia e Diomede venne realizzato un primo nucleo di casette, che ancor oggi risentono delle difficoltà economiche di quando sono state co-

struite, e per raccogliere i fondi il Comune predispose anche una "casa in lotteria", quella di Via Cremosano 2. Nel 1947 il progetto venne presentato con plastici, un grande diorama e la costruzione di alloggi

arredati in occasione dell'ottava Triennale, impostata rigorosamente sui temi della ricostruzione. Vennero banditi concorsi per la chiesa,la casa del giovane, l'ostello, la casa collettiva con servizi comuni, ecc. e fra il 1948 ed il 1951 si andò precisando il progetto definitivo. Le due collinette divennero una sola, che dal nome della defunta moglie dell'arch. Bottoni prese il nome di Monte Stella. Per la nona Triennale (1951) venne realizzata la parte tra via Diomede e l'Olona, che allora scorreva a cielo aperto fiancheggiando via Terzaghi, piazza S. Maria Nascente e via Salmoiraghi. Nel 1953 il piano del QT 8 venne incluso nel Piano Regolatore di Milano, ma contemporaneamente venne abbandonato il carattere sperimentale del quartiere, i cui lotti di terreno vennero messi in vendita, pur mantenendo i limiti di edificabilità. Intanto continuavano a mancare i servizi più elementari. C'erano soltanto la chiesa e due gruppi di negozi. La scuola elementare venne costruita soltanto verso il 1957 ed il mercato comunale fu realizzato negli anni '60, mentre il Monte Stella seguitava ad essere usato come discarica di macerie; esaurite quelle dei bombardamenti c'erano quelle delle vecchie case demolite all'epoca del boom. Una proposta per la realizzazione di un Centro Civico formulata da un gruppo di architetti negli anni '60 rimase lettera morta, mentre il verde e la relativa comodità dei trasporti rendevano sempre più attraente il QT 8, che nel 1966 poteva essere considerato completato almeno per quanto si riferiva alla residenza.

Per i servizi, invece, il discorso è ancora aperto. Molto resta ancora da. realizzare, basti ricordare il Centro Civico, la casa del giovane, la casa collettiva, la necessità di punti di incontro dove fare cultura e tenere dibattiti e via dicendo e per ottenere ciò è necessario una vasta mobilitazione unitaria di tutti i cittadini. In proposito vogliamo ricordare che nel 1973 era stato presentato un progetto comunale che prevedeva la costruzione sul Monte Stella di ristoranti. Nightclub, parcheggi, campi di calcio, pista di moto-cross, ecc. e che è stato respinto dai cittadini del quartiere, dal Comitato Popolare e dal Consiglio di Zona, i quali, con le loro osservazioni, hanno dato vita ad un progetto alternativo sostanzialmente accolto dal Comune ed avviato, sia pur lentamente, ad attuazione. È un'esperienza che bisogna ripetere e se necessario rinnovare se si vuole che il QT 8 venga ultimato come era stato ideato e non resti un bel sogno interrotto a metà.

La «montagnetta» di Milano nata dalle macerie del

'47

La "invenzione" urbanistica é dell'Architetto Bottoni che la dedicò alla moglie Stella

«Dalla tragica necessità di sistemare le macerie di guerra, prima riempiendo le vecchie cave, poi scaricando al di sopra di esse è sorto il primo embrione della collina». Così scriveva l'architetto Piero Bottoni, nel '54, a proposito della -montagnetta».

Anche il nome è una sua «invenzione». Stella si chiamava sua moglie e a lei l'aveva dedicata.

Salendo su per la strada asfaltata (da qualche anno è però chiusa al traffico) subito dopo la prima curva, c'è una piccola fontanella a muro (ma da sempre all'asciutto). Sopra una piccola lastra di marmo: «Monte Stella - 19 aprile 1956». È la data di nascita della “montagnetta». In quest'anno in realtà aveva già due lustri. I primi camion carichi di terra e macerie cominciano a «costruirla» nel 1947.

Milano era appena uscita dalla guerra. Le sue ferite erano visibili, palpabili. Lungo la circonvallazione c'erano ancora minacciosi e tristi i rifugi antiaerei a forma di giganteschi coni. E mentre al Q T8(quartiere triennale ottavo) Bottoni osservava il «suo» quartiere cominciare a crescere, a poche centinaia di metri, in piazzale Lotto, c'era ancora il vecchio stabilimento della Caproni squarciato dalle bombe.

Ma ormai la pace aveva vinto. Finalmente. E dentro il QT8 Bottoni voleva un grande parco. Scrivono sempre nel '54; «Esso occupa un'area di 375 mila metri

quadrati ed è disposto con uno schema serpeggiante, attorno al letto dell'Olona (che in quegli anni era ancora tutto scoperto, ndr.) e ramificato in ampliamenti vari sino a raggiungere la grande zona occupata dalla collina» E prevedeva: «La costruzione della collina che non costa nulla al Comune. ma che anzi rende, potrà essere compiuta entro una quindicina d'anni». Cosi avverrà. Negli ultimi anni il Comune più che altro ha provveduto a sistemare il verde e ad attrezzarlo, ma il Monte Stella sostanzialmente è rimasto quatto voluto da Bottoni. Certo qualcosa il tempo ha cambiato. In meglio, ma anche in peggio. Una volta, in «cima» (la vetta ora è cresciuta fino a toccare 170 metri d'altezza), d'estate funzionava un piccolo chiosco di bibite. Ora non più. Poco distante, là dove inizia la discesa di una lunga scalinata che porta verso piazza Mario Nascente, c'era anche una statua, secondo qualcuno si trattava di un'opera di Marino Marini esposta alla 5a Triennale milanese. Era chiamata «la donnina di Milano». Non aveva nomi invece una statua che raffigurava un giovane uomo nudo e alquanto nerboruto sistemata poco lontana, ma giù nel quartiere, un un'area-giochi davanti alla quale ora sorge il consiglio di zona. Ma l'anonimato a quanto pare protegge. «La donnina» è stata spostata (dove?) mentre l'omone fa ancora mostra della sua intramontabile aitanza.

- mitantr.i9
pagina3

Appunti di botanica - quarta puntata

Cronache familiari Cresce al Gallaratese la menta migliore

Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 42 anni casalinga; mia figlia 21 anni universitaria; mio figlio 15 anni 2° liceo scientifico; io, 44 anni impiegato; e poi tutti, del Gallaratese e non.

"Secondo me la vera ragione per la quale gli americani non sono andati alle Olimpiadi è quella che avevano paura di perdere tutte le gare contro i sovietici: quelli si sono preparati per vincere tutto."

La riflessione del figlio licealscientifico in procinto di iniziare la terza è di quelle che fanno riflettere. Era, questa, un'ipotesi che non avevo preso in considerazione. Pensavo che il motivo poteva essere l'Afghanistan, i missili, le voglie elettorali di Carter, l'Iran, l'inflazione, la crisi energetica, gli interessi della Pepsi-Cola e cento altri ancora, ma non avevo pensato all'ipotesi più facile: gli americani hanno avuto paura di perdere le Olimpiadi davanti ai sovietici.

Anche la mia dolce metà (sta mettendo lo zucchero sulle fragole, frutto meno caro di una stagione invertita) scopre l'ipotesi: "Ma certo! Loro mica potevano andare a Mosca ed essere sconfitti, loro i superman della gomma del ponte, da qualche contadino dal Caucaso o dalle operaie tessili di qualche fabbrica siberiana. È proprio così hanno preso a pretesto la faccenda dell'Afghanistan ed hanno evitato di perdere le Olimpiadi."

Tocca alla giovane universitaria, molto impegnata a dare pochi esami, a dire il suo stata/-pensiero:

"Ma l'invasione dell'Afghanistan c'è stata sul serio e non si deve essere tolleranti verso chi tenta di esportare la rivoluzione...".

"T'immagini quanto gliene fregava a Carter della rivoluzione nazionale afghana, lui che è un esportatore abituale di controrivoluzioni." Il commento è del figlio più giovane e sempre più filosovietico.

Anche la moglie ha qualcosa da aggiungere per rincarare la dose:

"C'è stato anche il Viet-Nam e il Cile e la Corea e la guerra di Israele contro gli arabi. Ma le Olimpiadi hanno continuato a farle.

Quando c'è una situazione internazionale difficile le Olimpiadi possono contribuirle a superarla."

Mi tocca dire qualcosa: "Si è vero, ma anche vero che qualcuno dice di andare a Mosca è come avallare l'invasione dell'Afghanistan."

"Questa è proprio una puttanata, caro dear-papà - reagisce il figlio un po' sboccato ma molto alla moda - perchè se si dovesse adoperare lo stesso sistema non ci sa-

rebbero più campionati o trofei o coppe internazionali, visto che tutti gli stati prima o poi invaddno qualche altro stato. E allora si poteva anche trovare una scusa per non fare i campionati europei di calcio, quelli dello scorso giugno, soprattutto perché non ci sono andati bene". Come si vede il nostro insiste sul fattore agonistico come motivo per non dar luogo ad incontri sportivi (a proposito come facevano i greci di un tempo a fare le Olimpiadi visto che erano continuamente impegnati ad invadere qualche altro stato? Eppoi il fuoco più importante di allora non era certo quello della fiaccola olimpica, ma piuttosto quello ben più grande che fece ardere la città di Troia). "Ma allora queste Olimpiadi che significato avranno, visto che perfino il Cossiga-due vuole

impedire la partecipazione di una parte dei nostri atleti contro la volontà del Coni e di tutti gli sportivi italiani alla faccia dell'autonomia dello sport, dell'indipendenza nazionale per "esprimere solidarietà al signor Carter"?"

La mia domanda è sicuramente retorica poiché la risposta la sanno tutti. Le Olimpiadi di Mosca si fanno con buona pace di Carter e di Cossiga, con la stragrande maggioranza degli atleti del mondo presenti e non sarà significato da poco - malgrado il boicottaggio - affermare la volontà di pace dei popoli e paesi di tutto il mondo, anche degli atleti esclusi perchè fermati dai loro governi. Sappiamo già che a vincere veramente sarà lui, Misha, Mike, Michelino il simpatico orsacchiotto olimpico.

Luca Orsenigo

L'angolo TANTO PER TIRAR SERA della (15 gennaio 1980) poesia

Un bicchiere di vino con gli amici, Una partita a carte All'ombra di una riconosciuta solitudine, Così, Tanto per tirar sera, Quando, tornando a casa, Ti accolgono con malcelata sopportazione, Quando ti accorgi di non valere Più nulla, Così vecchio!

Che farne?

E diventa difficile Sorridere a ciò che ti circonda, L'angoscia dell'ospizio nel cuore, E il ricordo di quella donna Che ti ha accompagnato per una vita

E che poi se n'è andata in punta di piedi, Quasi per non voler disturbare, Per non farsi notare.

E allora ti muta qualcosa dentro, Qualcosa si spezza per sempre, E intanto

Un bicchiere di vino con gli amici, Una partita a carte All'ombra di una riconosciuta solitudine, Così... Tanto per tirar sera.

Pisoni Roberto

UOMO-DONNA-BAMBINI

P.za SCOLARI 1 - MILANO (sotto i portici di Trenno) Tel. 4520478

In questa puntata ci interesseremo di un'erba molto umile e abbastanza diffusa nei prati della nostra periferia. È la comune menta, che certamente tutti conoscono, un'erba che annovera una quarantina di qualità, tra cui la piperita, quella che viene appositamente coltivata per l'industria dolciaria, entrando nella confezione di caramelle, liquori e sciroppi, nonché della cosmesi. Noi però abbiamo a disposizione la menta nostrana, in due o tre varietà differenti, e nella zona Gallaratese, tra il Monte Stella e il Parco di Trenno, possiamo raccogliere la migliore per uso casalingo, quella a foglia scura e larga, a fiore rosazzurro.

Oltre che per gli intingoli, nei quali si usa solo qualche fogliolina, potremo fare anche dei decotti con proprietà digestive, calmanti, sedative e rinfrescanti. Per mezzo litro d'acqua usare una ventina dì foglie fresche e anche la parte alta del gambo. Far bollire per qualche minuto, lasciar riposare un attimo, filtrare e zuccherare. Si può bere calda, tiepida o anche fredda.

Se si vuole conservare la menta per farne degli infusi, come il thé, si raccolgono molti rametti ricchi di foglie, possibilmente dopo una pioggia e a buona maturazione, cioé intorno al periodo della fioritura, con foglie interamente sane, che si staccano ad una ad una e si distendono all'ombra su carta porosa, in un posto della casa piuttosto areato. In pochi giorni le foglie saranno secche e scricchiolanti e si radunano per essere conservate in vasetti di vetro, con buona chiusura. Manterranno a lungo il loro profumo che proviene dall'olio essenziale di cui sono ricche, il mentolo, che verrà liberato al momento dell'infusione, cioé quando vi si versa sopra l'acqua bollente. Come il thé, si lascia insaporire a piacere, si filtra e si beve zuccherato: é più dissetante, più rinfrescante ed é....gratuito. Con la menta si può inoltre preparare lo sciroppo e il liquore, di cui segnaliamo le seguenti ricette facili e di sicuro successo.

Sciroppo: far bollire in recipiente inox tre quarti di litro d'acqua

con una settantina di toglie di menta fresca belle grandi. Lasciare bollire finché l'acqua é ridotta a mezzo litro. Togliere dal fuoco e versare direttamente in una smaltina contenente mezzo chilo di zucchero. Far sciogliere con un mestolo di legno, riportare al fuoco e far bollire per cinque minuti. lasciare raffreddare e imbottigliare. Usare per bibite fresche, con acqua e ghiaccio.

Liquore: ricoprire un centinaio di foglie con alcool per alimenti e lasciare macerare per otto giorni, in vasetto ben chiuso da coperchio, altrimenti l'alcool evapora. Preparare mezzo litro d'acqua e mezzo chilo di zucchero, bolliti per due minuti e poi raffreddati. In recipienti di smalto unire quest'acqua dolce con l'alcool profumato di menta (filtrato) e aggiungervi il rimanente del mezzo litro d'alcool rimasto a parte, se non lo si vuole troppo forte ne basta mezza dose di quello non macerato.

Viene anche suggerito un decotto da usarsi per il bagno, come pure un cataplasma di foglie di menta cotte da stendere sulle zone colpite da prurito (la salute nelle piante e nelle erbe di P. G. da Cartesio), mentre per l'alito cattivo si può approntare un infuso con un litro d'acqua e 30 gr. di foglie fresche. Usare per risciacqui.

Oltre alle raccolte abbondanti nei prati al momento della maturazione del rametto, si può facilmente ottenere qualche piantine da tenere in vaso sul balcone mettendo i rametti già sfrondat; in un bicchiere d'acqua. Rapidamente faranno nuove radici e, collocati a dimora, attecchiranno con facilità, richiedendo solo al principio delle annaffiature frequenti.

Viale
milano 19 - pagina 4
MEDITERRANEUM ACQUARIO di Gianni Ponte ACOUARI ACCESSORI PESCI TROPICALI D'ACOUA DOLCE E MARINI MANUTENZIONI E CUSTODIA
Certosa, 36 - Tel. 394.108
di FRANCO FRANCIOLI via Cechov, 20 - tel. 3089434 corso di Porta Ticinese, 87 - tel. 8373932 4
ENTU
La bottega dell'orafo
ABBIGLIAMENTO-BIANCHERIA C
RTEX
DISCOBO
La redazione è aperta il mercoledì dalle ore 21 Tel. 3539458 PORTE BLINDATE DONADONI via Uruguay 11/2 - tel. 30.83.921
DISCHI DI IMPORTAZIONE ALTA FEDELTÀ MILANO ÄVia Vodice,5 -1401235

Quando bocciare é più "serio" che insegnare

successo in una scuola media inferiore della nostra zona, la Matteo Ricci: in una classe di prima media, otto ragazzi, tutti del Gallaratese, su ventitré sono stati bocciati. I professori dicevano sempre ai loro genitori che la preparazione ricevuta nelle elementari del gallaratese era scadente, insufficiente, in ogni caso inadeguata per una successiva frequenza in una scuola "seria", in realtà soltan-. to più tradizionalista, quale la Matteo Ricci. Noi abbiamo potuto parlare con il padre di uno dei ragazzi bocciati: "Roberto - dice il genitore - ha cominciato, assieme a tutti gli altri del Gallaratese, a ricevere note fin dall'inizio dell'anno. Inoltre i professori si rifiutavano di fare, durante le ore di lezione, un ripasso del programma di quinta elementare, come invece avveniva in altre sezioni della stessa scuola. Verso marzo, aprile, alcuni professori mi avevano consigliato di trasferire il ragazzo in una scuola media del San Leonardo dove, secondo loro, sarebbe stato promosso senz'altro. (Leggiamo infatti un documento in cui si afferma che nelle scuole del Gallaratese, a differenza che alla Matteo Ricci, si rilasciano "promozioni gratuite"). lo invece ho tenuto duro, ho fatto prendere a Roberto ripetizioni private, anche per fargli recuperare

alcune assenze dovute a malattia, e sono stati proprio i professori delle ripetizioni ad assicurarmi che Roberto era preparato per andare in seconda media e che se fosse stato bocciato, avrei fatto bene a fare ricorso".

"E adesso che suo figlio é stato bocciato?" "Ho parlato con un avvocato: sempre che si vinca la causa, Roberto verrebbe ammes-

El cantòn del barbee LA BARCA

Ciao! Allora avremo la stangata in autunno?

Perché? Adess gh'hinn anca i stangad de stagion come i vin de anada?

Ma dicevo d'autunno per distinguerla da quella di luglio.

Hoo capii! Hinn alter legnad che el governo el voeur

damm!

Ma non soltanto a te.

- E a chi anmò?

A tutti.

- Propri a tucc? Anca ai scìori?

Certo!

Ghe credi pocch!

Perché?

Perché in Italia nissun governo gh'ha mai daa di stangad ai scìori!

Ma una prima volta dovrà pur esserci!

- Pò dass, ma certament minga cont stò governo che gh'èmm adess.

Eppure gli aumenti di luglio li ha fatti pagare anche ai ricchi.

Si, ma anca a nun, che devumm pagà anca per el scunt che el governo gh'ha faa ai padroni.

Quale sconto?

Quell su la paga di operari.

...e mille cose per la casa!

so alla seconda media fra otto mesi. Lei capisce, otto mesi di lezioni perdute significherebbero per Roberto una nuova bocciatura in seconda media." Sappiamo che molti altri genitori hanno fatto ricorso e con successo. Ciò significa che alcuni professori, dalla bocciatura facile, di questa scuola, non sono, per fortuna, ritenuti "seri" da molti altri loro colleghi. Purtroppo non sono ancora poche le persone che confondono la cultura e la serietà, l'impegno e l'intelligenza, con la selezione spesso gratuita e con le maggiori difficoltà che si possono incontrare in una scuola piuttosto che in un'altra. In ogni caso la scuola media é dell'obbligo, ciò significa che suo compito principale, fondamentale, é insegnare, colmare cioé le lacune di quei ragazzi che non avendo avuto l'opportunità di un contatto immediato e soddisfacente con un certo tipo di cultura, hanno bisogno di essere maggiormente seguiti. Non ha senso infatti, in una scuola dell'obbligo, privilegiare il rapporto con chi "sa" già, come non avrebbe senso per un medico curare chi é già sano (anche se poi potrebbe indubiamente vantarsi di averlo facilmente guarito) e lasciare in disparte se non addirittura emarginare, chi ha realmente bisogno di cure. Ricordiamoci d'altronde che la Cultura (la cultura in assoluto) non esiste, e in gran parte della scuola italiana purtroppo impera, proprio a scapito dei meno informati e "colti", il gusto per un certo tipo di insegnamento prettamente retorico-umanisticheggiante che si vanta di nozionismi fini a se stessi, ottimi da sfoggiare in brillanti conversazioni ma pessimi esempi di una cultura veramente viva, intesa come ricerca continua, come capacità di stimolare l'interesse e la voglia di ricercare ancora.

Ah! Ti riferisci alla fiscalizzazione degli oneri sociali?

Si, propri a quella robba lì.

Ma é per diminuire il costo del lavoro.

I nscì i padroni podenn guadagnà pussee.

Si ma per comperare nuovi macchinari, nuovi impianti e aumentare la produttività.

E se i comprenn minga?

Beh!?....

Hoo capii! Se metenn i danee in saccoccia e chi s'é vist s'é vist. Te vedaret che sarann la maggioranza!

Ma bisogna avere fiducia negli imprenditori!

E perché dovarev aveghenn?

Beh!?... In fondo sono loro che mandano avanti l'economia Italiana!

L'é per quest che andemm semper pussee in malora!

Ma loro dicono che la colpa é degli operai.

Già, perché second lor i operari dovarienn stà lì quiet a ciappass i stangad e a fass licenzià.

Ma dicono che licenziare oggi può voler dire maggior lavoro domani.

Si, inscì ris'ciumm de avegh minga l'oeuv incoeu e nanca la gainna doman. E poeu, perché comincenn minga a licensiass lor?

Ma come fanno?

- Se mandenn ona bela lettera

Ma senza di loro chi dà il lavoro agli operai?

E senza i operari che l'é che ghe daa de mangià ai padroni?

Lo vedi? Siamo tutti sulla stessa barca!

Si, ma chi rema hinn semper quei, i operari. Poeu se la barca la va a fond chi se salva hinn i padroni!

- E allora? Secondo te che cosa bisognerebbe fare?

Cambià tuttcoss. Mett on poo anca i padroni ai remm!

Damm atrà a mi. Te vedariet che poeu la barca la cominceria a andà on poo mei! Ciao, te saludi. elbarbee

1-10 FA1TO TVOPPI SALVIFICI

PEV MAKITEOEVE PEV A>M1

QUEI LAZ2AVONI OVA BASTA

BI SOGmA LIcEkelAVE

Li cENz i AVE Lic I AVE iIl

Mercato Comunale - Via Chiarelli 10

elettrodomestici - casalinghi

ferramenta - gas liquidi - campeggio

P.za SCOLARI 2 - MILANO Tel. 4521902 (sotto i portici di Trenno)

MILANO VIA DELLE ANDE, 1 - TEL. 30.64.22 FERRAMENTA COLORI - VERNICI CASALINGHI CARTE DA PARATI MOQUETTES
HOBBY & CASA
RADIO - TV CASTAGNA
pagina 5 - milano 19
Ü
M... i Ç r»locali° 4..............
Milano Via Vodice, 1 ang. P.za Zavattari
40.82.570
P.R. Libreria - cartoleria articoli per disegno articoli per regalo giocattoli
*
20148
teL

Non si vive dì solo pane

Cosa rende il nostro corpo vitale e lo difende: le vitamine

Le vitamine sono sostanze organiche distribuite in piccole quantità negli alimenti e sono necessarie per l'accrescimento e il mantenimento dell'organismo e se mancano o è insufficiente il loro assorbimento provocano specifiche carenze chiamate avitaminosi. Le vitamine vengono classificate in base alla loro solubilità; vitamine liposolubili: A,D,E,K - vitamine idrosolubili: complesso B e vitamina C. La vitamina A ha una notevole importanza nel processo visivo. alimenti ricchi di questa vitamina sono il latte, il burro, il formaggio, l'uovo, il fegato. Nei vegetali, in particolare carote, cavoli, pomodori, albicocche, si trova la provitamina A, il carotene, che poi viene trasformata dal nostro organismo in vitamina A. La vitamina D raggruppa diverse sostanze ad attività antirachitica e agisce sul metabolismo del calcio

favorendone l'assorbimento intestinale, quindi la mineralizzazione dell'osso. Le fonti principali di vitamina D sono gli alimenti di origine animale come il rosso dell'uovo, le interiora, gli oli estratti dal fegato di alcuni pesci marini (tonno, e merluzzo).

Le vitamine idrosolubili - ossia che si sciolgono nell'acqua - sono molto importanti e proprio per la loro caratteristica di idrosolubilità non vengono immagazzinati dal corpo come le "cugine" che si associano ai grassi. E quindi necessario rifarne provvista ogni giorno. In questa categoria rientrano le vitamine del gruppo B e la C.

La vitamina B è presente in notevole quantità nei cereali integrali, nella carne magra, nel fegato. La B1 in particolare si trova anche nella carne di maiale, nei fagioli, nei piselli, nelle noci e svolge un'importante funzione nel processo digestivo, per la crescita, per la fertilità, per l'allungamento, oltre a svolgere una sua specifica attività nei riguardi del sistema nervoso, la B2 è parte integrante delle naturali reazioni a catena che si producono per l'utilizzo dell'energia proveniente dai carboidrati; è fondamentale per la salute dei tessuti. Il nostro corpo la riceve attraverso il latte, i latticini, i legumi e le verdure a foglia verde.

La vitamina C è probabilmente la più conosciuta delle vitamine perché la si considera capace di prevenire o curare il comunissimo raffreddore. In realtà, nonostante una gran quantità di ricerche condotte sulla possibile correlazione fra l'impiego di dosi concentrate di vitamina C e il raffreddore, nessana ha dato un esito probante.

le —metansel l ed""

Capitoli approlonoTti Sono dedicato a pane carne An db.«, calle vino se ne illustrano vantaggi e gli se S, Che possono derma, secondo,/ Josaggdo rn,ela ,O ne ambiente alioccupatonee alle caratteroserche tisiche come eta e il peso Giulio Vigg. /a Repubblica

Un libro IICCO ad dal, e di utili inlormationi per il consti mato, E piacevole allei 'cretina e do facile consulta fione Pure se coStridto Su validissime baso scientiliche sultra gare da 'Mei..sre cOn personaggi della scienta sia da ham r he stranieri Ma nonostante la sua scienti, irte d cOnsultabole come un manuale 'li mia

Un opera attenta che rappresenta un pre,oSo punto a 'oterimeneo non solo per gli addetti ai lavori ma per il vasto pubblico deo consumatori Arante un questo e un libro Che s, legge tutto d un hato come un giallo da tenere nello scattale della libreria e conSultare Steldn.a G.orgt Noi Donne

Spett TETI EDITORE Via Enrico Noè 23 - 20133 MILANO I Prego inviarmi in contrassegno n copie del libro di Anna Bartohni "GLI ALIMENTI TRA SALUTE E PORTAFOGLIO"

Prezzo del volume L. 6.000 COGNOME E NOME

INDIRIZZO _CAP CITTA

La vitamina C è importante per la salute delle ossa e dei denti e per la sua azione cicatrizzante quando si producono delle ferite, escoriazioni, bruciature, ecc. Gli agrumi, le fragole, le verdure scure (tipo gli spinaci), i pomodori sono ricchi di vitamina C. Prendendo l'abitudine di mettere in tavola - prima di uscire per la scuola o per il lavorocereali, latte, succhi di frutta, pane integrale con burro e marmellata si può aprire la giornata con una buona dose di vitamine: una buona spremuta d'arancio ci darà la vitamina C e il resto ci fornirà un buon quantitativo della varie vitamine B, oltre a diversi altri elementi fondamentali per la salute.

L'abitudine tipicamente italiana di chiudere i pasti principali con la frutta è salutare per quanto riguarda una buona parte delle vitamine idrosolubili. Aggiungere alle diete minestre di verdura, minestroi li, verdure in genere (cotte e crude) e almeno una volta alla settimana del fegato nonché farcire i panini anche con insalata ci darà una dose adeguata di vitamine.

A cosa servono i sali minerali

I sali minerali e l'acqua sono costituenti inorganici dell'organismo, svolgono funzioni specifiche nelle

Avviso ai soci Coop.

Recentemente sono stati modificati i nomi di alcune strade del quartiere S. Leonardo oppure i numeri civici. Abbiamo difficoltà serie a far reperire la corrispondenza e il giornale della cooperativa; pertanto preghiamo i soci di compilare il seguente modulo e consegnarlo al negozio di Via A. Visconti, 26 (già Via Appennini).

Socia/o (Cognome e

Via (nuovo indirizzo) n°

cellule e sono indispensabili per la vita. Tra i vari minerali il ferro è essenziale. Esso è un minerale-traccia del quale necessitano in piccolissime dosi (da 5 a 10 milligrammi al giorno). Si parla spesso di ferro e di mancanza di ferro, perché è frequente il caso di specifiche forme di anemia, derivate appunto da questa specifica "sete" del minerale. la ragione è semplice: il ferro è un elemento essenziale del sangue e più precisamente dell'emoglobina, la sostanza colorante dei globuli rossi che trasporta l'ossigeno dai polmoni alle cellule del corpo e ne permette l'utilizzazione. La maggior parte del ferro presente nell'organismo umano (circa il 5 5 % del totale) si trova nell'emoglobina e si concentraproporzionalmente - nel fegato, nella milza, nel midollo osseo: luoghi dove le cellule sanguigne si formano o vengono distrutte. Ogni giorno l'organismo consuma circa il 10% dell'emoglobina del sangue: ecco perché occorre un continuo rifornimento di emoglobina e perciò di ferro nella nostra dieta giornaliera. Il fegato è un eccellente fonte di ferro, altre sono le carni in genere, il tuorlo d'uovo, il pesce, le verdure scure, piselli, fagioli, frutta secca, farine integrali, cereali cui sia stato aggiunto il ferro. Altro minerale importante è il calcio che è il più

abbondante minerale del corpo e il suo maggior costituente; esso rappresenta circa il 2% del peso corporeo di un individuo adulto. Il principale luogo di deposito di tale minerale sono le ossa ove si trova soprattutto sotto forma di fosfato e carbonato. Si ritiene che in queste sia presente nella misura di circa il 98-99%. L'altra piccola quantità è distribuita nei liquidi e nei tessuti corporei. L'osso è un tessuto vivente formato da una matrice organica con sali inorganici. Lo scheletro costituisce l'impalcatura di sostegno del corpo. Esso deve la sua rigidità al contenuto in sali minerali e la sua elasticità alla matrice organica. Quando l'osso si impoverisce dei suoi minerali (decalcificazione) perde la sua rigidità, diminuisce di consistenza e si incurva (rachitismo).

Nel sangue il calcio si trova in forma libera fisiologicamente attiva e legato a complessi proteici. La sua importanza è vista anche nelle funzioni biologicamente prioritarie quale la coagulazione del sangue. Altra notevole prerogativa del calcio è la capacità di regolare la permeabilità delle membrane. In virtù di questa azione esso influisce sulla eccitabilità nervosa e sul processo di contrazione muscolare. Il calcio serve anche, insieme con il sodio e il potassio, a promuovere l'azione normale del muscolo cardiaco per mantenere il battito ritmico.

Lo jodio è l'elemento minerale chiave che serve alla produzione degli ormoni tiroidei. Gli effetti della insufficienza tiroidea assumono particolare gravità quando il disturbo compare durante la vita fetale o nei primi mesi immediatamente dopo la nascita (forme di cretinismo o nanismo); se invece la deficienza di jodio si verifica durante il periodo di accrescimento ci sarà solamente un ritardo nello sviluppo statutare.

Anche l'acqua è classificata tra le sostanze nutritive ed è il costituente corporeo presente in maggior quantità: circa il 65% del peso tota-

le negli adulti e fino all'800/0 nei bambini. È quindi logico che anche l'acqua debba essere introdotta giornalmente (con alimenti e bevande) in quantità superiore a quelle delle altre sostanze nutritive. L'acqua viene persa in continuazione e in notevole quantità per cui non introducendo nel nostro corpo acqua si disidratano i tessuti a un punto tale da impedire lo svolgimento di tutte quelle reazioni chimiche che sono alla base della vita e che solo in presenza di acqua possono avvenire regolarmente.

Tratto da "Gli alimenti tra salute e portafoglio" di Anna Bartolini.

La nostra cucina SFORMATO DI VERDURE

Prendere un po' di tutte le verdure che si hanno a disposizione.' le foglie esterne della lattuga, la cipolla, la patata, la carota, le erbette, il sedano, il prezzemolo, il peperone dolce, il finocchio, gli spinaci, ecc.

Mettere tutto a lessare in acqua abbondante con un poco di sale alzare il bollore, poi cuocere a fuoco lento. Alla fine togliere le verdure cotte. (Con il brodo vegetale si potrà fare un ottimo risotto).

Passare tutte le verdure con il tritatutto, mescolando bene la pasta che se ne ricava. A parte 2 o 4 uova ( in proporzione) ben sbattute con formaggio grattugiato sale, pepe e pane grattugiato.

Unire al passato di verdura e mescolare molto. Mettere l'impasto in una teglia da forno e coprirlo con: fettine di formaggio, o anche prosciutto cotto o spolverare di sbrinz o grana o pecorino dolce grattugiato.

Mettere in forno per quanto basta e far cuocere.

Buono caldo o anche freddo; può essere considerato (perle calorie contenute) un buon piatto unico.

Tutti i prezzi aumentano!

Solo la Coop va controcorrente e su tutti 1 250 prodotti con marchio Coop tiene i

Prezzi fermi.

DAL 14 LUGLIO ALL'il OTTOBRE

Per esempio

72 FETTE BISCOTTATE

FARINA BIANCA TIPO "00" Kg.1

RISO R.B. Kg.1

BISCOTTI NOVELLINI gr.500

BISCOTTI FROLLINO gr.500

CAFFE' PRESTIGIO sacchetto gr.200

CAFFE' KENAS sacchetto gr.400

TE' COOP 20 filtri

FUSTINO LAVATRICE Kg.4,800

CANDEGGINA lt.2

50 PANNOLINI ELY BABY

OLIO DI VINACCIOLO lt.1

OLIO DI GIRASOLE lt.1

OLIO DI MAIS lt.1

OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA lt.1

PISELLI MEDIO FINI gr.800

FAGIOLI BORLOTTI gr.400

POMIDORO PELATI gr.800

OLIVE GIGANTI gr.300

CREMA SPALMABILE bicchiere gr.370

MAIONESE vaso gr.250

MARGARINA panetto

PASTA COOP vari tipi gr.500

CARNE IN SCATOLA gr.125 (senza nitriti)

Azione Settore Sociale UNICOOP LOMBARDIA
Nome)
L. 870 L. 405 L. 695 L. 990 L. 895 L.159D L.2790 L. 400 L.5450 L. 610 L.2450 L. 980 L.1080 L.1390 L.2750 L. 640 L. 280 L. 475 L. 710 L.1280 L. 630 L. 285 L. 395 L. 680 milano 19 - pagina 8
I principi nutritivi e le loro funzioni

STORIA DEL LAVORO IN ITALIA

I moti contro il macinato e l'anarchismo

Per far fronte al cronico deficit dello stato, la Destra liberale, nel 1868/69, ripristinò la vecchia e odiata tassa mediovale, sul macinato (grano, mais, castagne, ecc.). Al suono delle campane, folle di contadini scesero nelle piazze contro la nuova "tassa sulla miseria", assaltando dal Nord al Sud in modo scoordinato migliaia di municipi; i moti particolarmente aspri in Emilia e Romagna. La repressione governativa fu molto dura, le fonti ufficiali minimizzando, parlarono di 257 morti, oltre 1.000 i feriti e 4.000 gli arrestati (braccianti, mezzadri, coltivatori diretti e piccoli borghesi). Mentre il movimento mazziniano non partecitò ai moti, per paura di mettere in pericolo l'unità nazionale, il partito d'Azione (già in crisi per i fatti di Mentana) si disintegrava a sinistra. Le sms, invece, sin da prima dei moti, erano impegnate al Nord in numerosi scioperi per il miglioramento dei salari. A Milano, ad esempio, per bloccare l'azione operaia, le fabbriche Binda e M iani licenziarono tutti gli operai (700), perchè sospettati di aderire all'Internazionale. Con questi medoti di reazione governativa e padronale, contribuì a far conoscere agli operai la nuova organizzazione accrescendone il prestigio. Perciò le sms non parteciparono ai moti contro il macinato, ma il dibattito al loro interno esplose contro coloro che ancora volevano escludere la politica dalla società. Nelle varie "Fratellanze del lavoro" vennero avanti in modi più decisi le rivendicazioni per il diritto di sciopero, per lo sviluppo della lotta di classe, per le casse di resistenza, per il suffragio universale (voto a tutti) e la propensione alla socializzazione della terra. Il declino dell'influenza mazziniana, specie tra i giovani, subì un nuovo impulso nel movimento popolare.

L'egemonia anarchica

La feroce repressione della Comune di Parigi (1871) che Bakunin difese appassionatamente, mentre Mazzini la condannò senza mezzi termini, ebbe una ripercussione enorme presso le masse lavoratrici italiane. Nella lotta per l'egemonia sul movimento Bakunin, dopo la caduta della Comune, scrisse: "Mazzini si è radicalmente staccato dalla rivoluzione ed ha preso il suo posto nell'Associazione internazionale della reazione". Tutto il movimento operaio e democratico italiano (sms, intellettuali piccoli borghesi, ecc.) si spostò decisamente a sinistra.

Il movimento fu così egemonizzato, in larga misura, da Bakunin e l'Internazionale si rafforzò anche sul piano organizzativo. Infatti, sette società di Ravenna aderirono ai bakunisti, Andrea Costa (20 anni) fondava a Bologna i: primo "Fascio Operaio", al quale aderì anche Giuseppe Garibaldi, e altri fasci operai sorsero poi in Romagna, Emilia e Toscana. In Italia nessuno, neppure i giovani seguaci di Bakunin, sapevano nulla delle forti divergenze che opponevano questo all'Internazionale di Londra (Marx), perciò le adesioni al movimento bakunista erano intese come adesioni all'Internazionale di Londra.

Al processo di maturazione, politico-sociale, delle masse popolari italiane, concorrevano diversi fattori. In primo luogo la forte delusione delle masse per i mancati risultati sociali dopo l'Unità del paese. In secondo istanza, la scelta di Garibaldi per il socialismo (sia pure in chiave umanitaristicaanticlassista), il quale con il suo enorme prestigio influenzò larghe masse popolari e molti quadri del partito d'azione (ex garibaldini,giovani mazziniani, ecc.) orientandoli verso il socialismo. Infine la contradditoria ed ambigua politica delle classi dominanti adottata nel corso del Risorgimento, e quena classista sul piano sociale. Per queste principali ragioni, ma anche per altre, si affermò l'ideologia anarchica in Italia a partire del 1870.

L'internazionale anarchica

Dalle precedenti divergenze, tra Bakunin e l'Internazionale di Lon-

dra, si arrivò alla rottura aperta. Gli internazionalisti italiani, che ignoravano l'esistenza di tali stesse divergenze, scelsero comunque Bakunin. In Italia l'internazionale si affermò, non sulla base dell'ideologia della classe operaia, ma su basi ideologiche proprie delle classi subalterne intermedie (piccola borghesia, ecc.). Proprio perchè l'ambiente economico-sociale, specie nel Meridione, era ancora precapitalistico e quindi arretrato anche culturalmente.

In un contesto nazionale, molto composito e lacerato da forti contraddizioni, l'Internazionale bakuniniana aveva fatto presa sulla gran parte degli intellettuali disoccupati-spostati in lotta contro lo Stato, sulla piccola borghesia (contadina e artigiana) che stava per essere proletarizzata dall'incipiente sviluppo del capitalismo, sia nelle campagne che nelle città. Per cui nell'Internazionale italiana apparve quasi subito l'eresia anarchica, un socialismo cioè utopistico piccolo borghese, il quale graverà poi a lungo sul successivo sviluppo del movimento operaio italiano. In fondo, l'ideologia bakuniniana si sostanziava nel pratico rovesciamento della ideologia mazziniana, vale a dire; negando la Patria col Mondo, l'Unità con l'autonomia comunale e l'Individuo, la Religione con l'Ateismo, l'Autorità con la Libertà e la Colla-

borazione di Classe con l'Insurrezione. La scissione Bakunin e i suoi giovani seguaci (Andrea Costa 21 anni, Errico Malatesta 18 anni e Cafiero 26 anni), nel 1872 realizzavano la scissione della Internazionale di Londra, era la prima scissione del movimento operaio italiano, giacchè i primi gruppi di Palermo e Milano non condividevano le posizioni di Bakunin. Con l'adesione degli svizzeri gli spagnoli, gli internazionalisti italiani davano vita ad una nuova Internazionale "anti autoritari, atea e materialista". La meta finale diventava "la liquidazione sociale" e l'instaurazione del "collettivismo". Per cui ogni proletario aveva il dovere di lottare contro ogni potere politico, perché ogni organizzazione politica rappresentava per i lavoratori un inganno. Molti anarchici consideravano, quindi, in modo analogo l'azione sindacale. In molte delibere la parola sciopero non appariva neppure, ma nella pratica in particolare al Nord, gli anarchici ne promuovevano molti. La multiforme realtà socio-economica era caratterizzata, agli inizi degli anni '70, dai primi sintomi della nascita della grande industria. Nascevano infatti, il Lanificio Rossi di Schio, i Cotonifici Cantoni e decollava l'industria laniera nel Biellese, la Richard Ginori, la Pirelli, la Cirio, ecc... Nella seconda metà del decennio si sviluppava la penetrazione capitalistica nelle campagne, in particolare nella Bassa Padana, che realizzava la concentrazione delle terre e l'espulsione della piccola proprietà contadina. Nel 1871 si erano verificati 26 scioperi, che salivano a 62 l'anno successivo e a 103 nel biennio 1873-74, accompagnati da violenti tumulti contro la fame. Per quanto riguarda il carattere degli scioperi, tra i tessili, scrisse il Rigola (anarchico in gioventù): "in quei tempi presocialisti, la classe operaia era una folla e non un esercito. Lo sciopero illuminato, ordinato... non era possibile. Gli operai non potevano combattere altrimenti che con le loro dimostrazioni, le grida , gli abbasso e gli evviva, le intimidazioni e la violenza. Il luddismo e il sabotaggio, anche se non elevati a dottrina dovevano pur essi far parte dei metodi di lotta".

Gianfranco Bassi (continua)

ATTENZIONE! avete bisogno dell'IDRAULICO-ELETTRICISTA?

la M.B. VENETA

è a vostra disposizione in qualsiasi momento via Vodice 1 abitazione tel. 4088414(Neg.) tel. 3574585-685507

PORTE BLINDATE tel. 30.83.921

OFFERTE

BIANCO

CAMICERIE TELERIE ABBIGLIAMENTO

MILANO-Via Guglielmo Silva, 39 Te1.02/464403

COLORI - VERNICI

CARTE DA PARATI

FERRAMENTA

CASALINGHI

MOQUETTES

Via C. Dolci, 38 - Tel. 40.80.506 20148 MILANO

...e mille cose per la casa!

CLCIVER

CALZATURE -

OLORIFICIO S SIRO
, pagina 9 - milano 19
SPECIALI
PIAZZA ZAVATTARI 4 CASA 80
STILE
BORSEABBIGLIAMENTO IN PELLE
via Silva, 35 angolo S. del Piombo Tel. 4690459

Gemmologia

Quando l'utile é anche bello

Sono anch'io un assiduo lettore di "Milano 19".

Da molto tempo lo leggo e mi sono accorto, mese dopo mese, che il giornale sta diventando una cosa molto importante per il quartiere. Questo mi ha spronato a diventare un collaboratore, scrivendo e portandovi a conoscenza di una materia molto interessante che fa poi parte del mio mestiere: la Gemmologia.

La Gemmologia è quella parte della scienza che tratta quei minerali, che per le loro particolari proprietà, trasparenza, durezza, rifrazione, vengono inseriti in gioielleria, rappresentando la parte essenzialmente preziosa della mineralogia. Nonostante le pietre preziose vengano maggiormente utilizzate in gioielleria, le troviamo largamente utilizzate anche nella industria come parti es-

L'ARREDAMENTO di Pusterla Umberto

confezione e posa in opera di tendaggi e moquettes

VASTO ASSORTIMENTO TELERIE CORREDI DA SPOSA

via Albertinelli 7 - Tel. 4072664

Per la salute a cura del dr. Antonio Mercurio

Diagnosi precoce del cancro della mammella

senziali di stumenti di lavoro e vengono usate proprio quelle gemme. che hanno come caratteristiche la durezza e l'inalterabilità. In gioielleria vengoni impiegate altre materie quali le perle, i coralli, ecc., di cui tratteremo negli articoli successivi. Trattando delle singole pietre accennerei ad alcuni loro impieghi nella tecnica. ad esempio il diamante: la varietà nera e grigia viene usata come punta da taglio per forare materiali duri e rocce (trivelle). I frammenti di diamante che non si presentano come gemme vengono ridotte in polvere e servono per il taglio e per la politura del diamante stesso. Altre pietre preziose come il corindone e il berillo, vengono ridotti in polvere e servono da smeriglio. Il corindone è comunemente usato in orologeria. L'agata per la sua durezza, viene usata nei cuscinetti della bilance di grande precisione. Le tormaline vengono impiegate in ottica per strumenti di polarizzazione. In gioielleria vi sono altre pietre di minor valore rispetto alle sopra citate, tra le quali la giadeite, molto usata in epoche remote in Cina per la fabbricazione di vasi. Si ricorda anche il lapislazzulo e la malachite impiegati per il rivestimento di altari; il diaspro nero variato è usato dagli orafi per la tocca dell'oro. Infatti, l'oro strofinato su tale pietra, lascia delle tracce ben visibili e uniformi e servono ai saggi di paragone. Le pietre preziose si presentano in natura nella maggior parte dei casi, sottoforma di cristalli. Per mezzo del taglio si ottengono varie forme, aumentandone il potere di rifrazione e dispersione della luce. Sin dai tempi più remoti, le pietre preziose venivano usate come ornamenti. L'uomo ha sempre trovato nella sostanza minerale un eccellente materia per ornarsi e ci si persuade che l'uomo antico, fosse consapevole della superiorità di certi minerali, nell'osservazione di oggetti e monili provenienti da differenti epoche. Gli asiatici e gli ebrei conobbero le pietre preziose in tempi assai remoti. Mosè prescrisse di adornare il Razionale (ornamento del grande sacerdote), di dodici pietre preziose che indicassero i dodici segni dello zodiaco. Questa tesi coincide col fatto che i Caldei chiamavano i pianeti secondo i diversi appellativi delle pietre preziose. Il diamante, conosciuto in occidente solo dopo le spedizioni di Alessandro Magno, è invece citato sugli antichi poemi Sanscriti. Gli antichi avevano una grande considerazione per le pietre preziose in genere, pur non conoscendone le proprietà mineralogiche.

Le gemme rosse le chiamavano "Carbonchi", senza distinzioni fra il rubino e il granato. Una pietra verde era pregiata anche se invece di uno smeraldo si trattava di una tormalina od olivina, od altro. Le pietre preziose le appreziavano per la loro bellezza e basta. Oggi purtroppo non è così, si bada solo al valore commerciale e questo ci porta addirittura ad ignorare l'esistenza di meraviglise gemme.

Boutique uomo e donna

La mammella è la sede più comune del cancro nel sesso femminile: su cento casi di donne colpite da tumore maligno 28 riguardano la mammella. Con l'età aumenta progressivamente anche l'incidenza di questa malattia, a 70 anni si ha probabilità 6 volte maggiore di contrarre questo tumore rispetto all'età di 40 anni. Nelle donne giovani è raro ma quando c'è è più aggressivo e quindi con prognosi più sfavorevole. Oltre un terzo dei casi giunge al medico in uno stadio troppo avanzato perchè si possa contare sulla guarigione. Non essendoci alcuna possibilità di prevenzione l'unico vero sistema per avere ragione di questo tumore è giungere alla diagnosi precoce attraverso lo "screening" di massa.

Con il termine screening si intende un esame semplice e veloce condotto in soggetti apparentementi sani per identificare quelli che potrebbero essere malati e che per i quali è utile uno studio diagnostico accurato. Le tre metodiche usate per lo screening del cancro della mammella sono l'esame clinico, la mammografia e termografia. L'esame clinico è la premessa indispensabile per ogni altra indagine, base alla valutazione dello specialista si farà poi ricorso se necessario alla mammografia e alla termografia. Se il soggetto esaminato, che ricordiamo è apparentemente sano, non presenta all'ispezione e palpazione tumefazioni sospette sarà sufficiente ripetere il controllo clinico di anno in anno; se però, pur in assenza di formazioni dubbie, la paziente riferisce qualche sintomo, per esempio: un significativo dolore mammario o secrezione dal capezzolo, si consiglio di proseguire lo studio con la mammografia; ciò vale soprattutto per le donne oltre i 35 anni. La mammografia è opportuna in questi casi, perchè può mettere in evidenza un discreto numero di cancri iniziali e di piccolo volume non palpabili, la loro localizzazione con la palpazione è particolarmente difficile nelle donne con mammelle voluminose nel periodo post-menopausa. Esiste anche la possibilità contraria di formazioni non visibili alla mammografia e riscontrabili all'esame clinico; anche questa evenienza impone un'approfondimento dell'indagine. Qualche volta l'esame clinico può essere sufficiente a valutare la lesione tanto che si potrebbe già superare la fase di screening e passare a quella dell'approfondimento diagnostico, tuttavia anche se è così la mammografia è utile perchè può fornire ulteriori informazioni sul resto della mammella e su quella dell'altro lato. La mammografia può far luce su campi iniziali e più facilmente curabili in tre modi: o evidenziando una piccola formazione radiopaca o scoprendo delle microcalcificazioni delle calcionoma intraduttali (uno dei possibili cancri della mammella) o con il reperto di una alterazione della normale struttura anatomica della ghiandola prima che si formi la reazione fibrosa che rende duro e palpabile il tumore. In questi ultimi anni la validità della mammografia è aumentata per l'impiego di Tel.

apparecchiature e materiali radiologici più efficaci che consentono sia immagini mammografiche migliori sia una netta riduzione della dose radiante. Accanto alla mammografia si pone la zero mammografia che si diversifica dalla precedente non per la tecnica radiologica che è la stessa ma per l'utilizzo, al posto della lastra, di una placca di selenio caricata elettricamente e il cui risultato finale è un'immagine mammografica su carta. Si ritiene che le micro calcificazioni si scoprono meglio sulla piastra xero grafica mentre le tumefazioni si vedano meglio sulla radiografia. La termografia mammaria consente di visualizzare su piastra termografica le differenti linee di temperatura (isoterme) della mammella. L'immagine è diversa a seconda di come varia la temperatura dell'organo nelle condizioni normali (fisiologiche) e in quelle patologiche. Per esempio il quadro termografico si modifica nelle varie fasi del ciclo mestruale (l'esame va eseguito nell'immediato periodo premestruale perchè le immagine risultano più nitide), durante un trattamento ormonale, per la presenza di abbondante o scarso tessuto adiposo, per le differenti situazioni atmosferiche. Anche i tumori maligni danno immagini termografiche diverse: possono presentarsi con punti caldi o più frequentemente con segni indiretti si riscontrano-in corrispondenza di alterazioni benigne. Per tanto possiamo considerare la termografia, che ha il pregio di una totale innocuità, come un test di non facile interpretazione e che da risposte prevalentemente indirette; si può dire che è utile solo se è complementare all'esame clinico e alla mammografia.

Lo screening condotto con queste tre metodiche ha dato ovunque sia stato applicato dei buoni risultati, non solo un aumento della sopravvivenza ma un vero e proprio risparmio di vite. Un ulteriore vantaggio dello screening è che, mentre vengono controllate, tutte le donne possono essere istruite e incoraggiate ad utilizzare tra una visita annuale e l'altra il cosiddetto autoesame. Si è detto che superata la fase di screening si richiede in alcuni casi dubbi un approfondimento diagnostico. Lo specialista chirurgo potrà allora ricorrere ad indagini strumentali, per esempio, di fronte a formazioni cistiche potrà fare l'agocentesi, cioè la puntura della ciste e l'aspirazione del liquido in essa contenuta che dovrà essere esaminato; se il liquido è ematico (sangue) deve sempre seguire l'accertamento chirurgico. Di fronte a formazioni solide potrà procedere all'esame citologico e istologico con l'agoaspirato e la biopsia. L'argomento qui affrontato comporta dei problemi di ordine psicologico legati al concetto che ciascuno ha della propria integrità fisica. Si sa che l'intervento chirurgico in caso di tumore mammario richiede un'amputazione (mastectomia). Ma occore ricordare che per i tumori presi precocemente l'intervento è meno demolitivo e che esistono delle tecniche chirurgiche che consentono una ricostruzione della mammella.

Bibliografia: P. Strax da LA CLINICA CHIRURGICA DEL NORD AME ICA volume 11 N.1

LA RUBRICA E APERTA ALLA PARTECIPAZIONE DEI LETTORI CHE POSSONO PORRE QUESITI PER LETTERA SCRIVENDO A DR. MERCURIO A. PRESSO LA REDAZIONE DI MILANO 19.

496.623
Milano - P.za Zavattari, 4
milano 19 - pagina 10

Un artista al mese

ALFREDO LONGOBARDI

Del pittore Alfredo Longobardi, che firma Delain, si apprezzano immediatamente la limpidezza del colore e la precisione del disegno, ma anche il soggetto, nelle sue opere conta molto.

Si comprende subito che si tratta di qualcosa che lui ama, che gli piace, che ha ben chiaro nei pensieri e quindi vuol riprodurre degnamente. Il suo impegno di perfezionamento é evidente di lavoro in lavoro, di anno in anno. Rimane però come sua impronta personale l'uso del colore straordinariamente pulito, quasi trasparente, steso sulla tela con delicatezza, e senza incrostazioni o rilievi. Questo in riferimento al colore come pasta, poi riguardo al colore come cromatismo Delain ha la sua scelta precisa che si può definire "della tavolozza completa". Ogni dipinto di Alfredo Longobardi é un plenum di tutti i colori della scala cromatica: saranno le frutta, i fiori, le brocche, i vassoi nelle composizioni con cacciagione a offrirgliene la opportunità, oppure i paesaggi con quei cieli pieni di luce e di vibrazioni calde, i tramonti con le tonalità dorate.

Ugualmente si può dire delle Marine, così mosse e inquiete, che richiedono al pittore l'uso di tutte le gradazioni dei verdi e dei blu, dal cobalto al prussia all'oltremare.

Altrettanta fervida partecipazione troviamo nll'esecuzione dei grandi boschi autunnali, vero trionfo della natura che celebra nello sfarzo dei colori più accesi la gloria della sua stagione più preziosa.

In questo tema la tavolozza di Delain, esplode in un caleidoscopio di tonalità squillanti, gioia per l'occhio e monito per chi non ha ancora fatto suo il precetto "Salviamo la natura", che é la nostra grande amica e alleata, oltre che lo scrigno di bellezze imparagonabi-

Non a caso abbiamo colto al volo, nellultima collettiva che il Gruppo Sirio ha tenuto al Centro Comunitario di Trenno, i commenti di parecchi visitatori che, pur digiuni di canoni estetici o di competenze artistiche, trovandosi davanti alle grandi tele di Delain, quasi sospirando dicevano: "Questi boschi, che splendore!".

Ma non é solo la realtà dei suoi aspetti più piacevoli che Longobardi predilige. C'é un tema nel quale egli esprime umanità e poesia, e questi soggetti sono le grandi teste dei clown, proposte a gradezza naturale ed eseguite con autentica vena.

In essi il colore é, come sempre in Delain, molto vivido e allegro. Le facce dipinte si prestano a ben risaltare, tra le enormi gorgiere e le buffe parrucche, il tutto disegnato con accuratezza classica; gli sfondi sono mossi e giocati con pennellate un po' corpose, che ne fanno quasi un sostegno da cui emerge questo viso che pur nel trucco ha una sua dignità particolare. Il colore é brioso, la truccatura é piacevole, il pagliaccio é simpatico e certamente é capace di far ridere, ma l'uomo che vi é sotto non é ridicolo, ha una sua fierezza, una sua anima. E lo sguardo fermo e diritto lo rivela, senza tristezza né fastidio, solo così, da pari a pari.

Se un dipinto é riuscito a farci pensare tutto questo é segno evidente che ha raggiunto il suo scopo e anche un buon livello pittoresco staccandosi dalla produzione media: anche la critica, in diverse occasioni, ha riconosciuto i meriti dell'opera oìttorica di Delain.

Vogliamo ricordare nel chiudere la nostra presentazione, le parole di M. Casadio, scritte per il Quarto concorso Internazionale di Pittura Permanente Amborsiana d'Arte, del 1978: " A. Longobardi é un pittore moderno con l'anima del classico e nei suoi lavori questo legame sentimentale ed artistico é sempre presente." E di li scrive Salvatore Bray: "Ora, fatto più esperto e sicuro, Delain

Un pittore moderno con l'anima del classico

sta aprendosi a una maggire serenità di vita. Le visioni si precisano e i temi prediletti si restringono ai pochi che riecheggiano i suoi stati d'animo...".

E accenniamo ancora al terzo premio del Concorso estemporaneo di pittura organizzato a Trenno dal Sindacato Pensionati, il 18 maggio u.s. premio che Delain meritatamente s aggiudicava con un lavoro di notevole interesse, sia come soggetto sia come realizzazione. Era l'immagine di una bella cascina, una delle tante belle cascine dei vecchi borghi limitrofi, oggi incorporati nel territorio urbano. Stava adagiata su un trono di siepi come una vecchia matrona benevola, per niente vergognosa dei segni lasciati dagli anni, con un largo tetto spiovente in tegole color corallo, quasi la incoronava. Sui muri l'intonaco rosato un po' stinto risaltava anche per merito dell'ombra scura del sottotetto, ben delineato contro i cielo azzurro e primaverile. Pareva di sentire odore di sambuco in fiore. Si respirava aria di casa.

B.F.

418302)

F.LLI CACCIAMANI

FORMAGGI e SALUMI TIPICI

Le migliori qualità a giusto prezzo

P.za Selinunte 3-ang. v. Morgantini Tel. 4039404

Wande a Luigia Mapelli

RINOMATA

POLLERIA BRIANZOLA

UOVA e SELVAGGINA POLLERIA di PRIMA QUALITA'

MILANO

Via Morgantini 1- tel. 40.70.849

Macellazione Giornaliera

Mensile di informazione politica e cultura della Zona 19

Direttore: Gianpiero Pagetti

Direttore responsabile: Libero Traversa

Redattori: Gianfranco Bassi

Maria Rosa Beltramini

Adalberto Crippa

Patrizia Romano

Luciano Zagato

Amministrazione: Maria Magatti Poggi

Pubblicità: Sergio Schininà

Editrice Milano 19 Soc. coop. a r.l. Cod. Fisc. 05852820157

Direzione - redazione - amministrazione: Via Appennini 101/B MILANO - Tel. 3539458

Registrato al Tribunale di Milano al n. 388 dall'1.11.1978.

Stampa: Coop. Guado, Castano 1' (Mi)Tel. (0331) 881228 - 881475

Prezzo una copia L. 300 abbonamenti annui: ordinario L. 3000

Sostenitore L. 5000

Speciale L. 10.000

La collaborazione è aperta a chiunque. Lettere e manoscritti non firmati verrano cestinati.

NELLA NOSTRA ZONA

Concessionaria mbrosiana u t o s.r.I.

Un moderno centro di vendita, magazzino ricambi e officina riparazioni, al vostro servizio.

l'intera gamma

FIESTA - ESCORT - CAPRI

TAUNUS - GRANADA - TRANSIT

PROVE - DIMOSTRAZIONI, PRENOTAZIONI

sede: Via Varesina, 47 20156 Milano tel. 02/327.11.48

filiale: Via Gallarate, 281 20151 Milano tel. 02/30.92.367 - 30.85.089

VEICOLI D'OCCASIONE DI TUTTE LE MARCHE

4
4 tr.
pagina 11 - milano 19 tir
(Alfredo Longobardi vive e lavora a Milano in via Inganni, 4 tel.
milano 19
Ü

Per undici giorni, dal 28 agosto al 7 settembre, il Monte Stella, conosciuto familiarmente come la "montagnetta de San Sir", qui nella nostra zona, al QT 8, é quello che l'architetto Piero Bottoni, che l'ha progettato dedicaldolo a sua moglie Stella, voleva che fosse un punto di incontro di tutti i milanesi, un polmone verde di una città che di questo a bisogno.

L'occasione é fornita dal Festival provinciale dell'Unità, allestito quest'anno per la prima volta al Monte Stella, dove, tra l'altro, si può visitare una mostra dedicata appunto a "Piero Bottoni e Milano", ossia all'opera di un intellettuale comunista, architetto, urbanista, consigliere comunale, che si é particolarmente impegnato sui temi della costruzione di una città moderna ed in particolare su quelli della progettazione urbanistica dell'ambiente e dell'abitazione.

Proprio qui al QT 8 vi é una testimonianza viva e ancora operante della sua influenza e vi é la possibilità di riscoprire quelle idee di fondo e quei progetti contrastati o ignorati, che oggi si rilevano di grande attualità e quindi di guida all'ulteriore sviluppo della città metropolitana e al suo governo democratico.

Un altro contributo alla conoscenza della nostra circoscrizione é la mostra che le sezioni della zona del PCI hanno appositamente allestito nell'ambito di questa festa, che, ci dicono i responsabili della sua organizzazione, vuole realizzare un collegamento sempre più stretto tra coloro che l'hanno costruita e la gestiscono e coloro che la frequentano.

Ma perché quest'anno non é stata fatta al Parco Sempione come nel passato? In primo luogo perché si é finalmente deciso di ripiantumare tale parco, e poi perché "Dopo un lungo periodo di splendore - ci spiega Edgardo Bonalu mi della segreteria provinciale del PCI - i festival provinciali e nazionali che si sono succeduti dal '73 al '79 cominciavano a sentire il peso degli anni. Già durante l'ultima edizione era affiorato qualche sintomo di decadenza nella formula. Bisognava trovare strade nuove. Era necessario sperimentare formule nuove".

Ma perché é stato scelto proprio il Monte Stella? I motivi, ci ha spiegato, sono molteplici, innanzitutto logistici. La "Montagnetta di San Siro" é ben servita dai mezzi di trasporto pubblico, é a poche centinaia di metri dallo svincolo auto-

Dal 28 agosto al 7 settembre

Quest'anno sul Monte Stella il festival provinciale de l'Unità

Un'occasione per conoscere l'opera dell'Arch. Piero Bottoni, progettista del QT 8 - Undici giorni di musica, spettacoli, dibattiti, manifestazioni culturali e sportive - Il problema del verde ed un piano per il suo potenziamento.

stradale ed offre possibilità di parcheggio maggiori di un'area al centro della città. Quindi può essere facilmente raggiunta sia dall'interno della città, sia dall'esterno. Inoltre il visitatore ha un'area di verde estesa quanto quella del Parco Sempione inserita in una zona tra le più verdi di Milano e collegata, quasi senza interruzione, al vicino parco di trenno.

Un piano per potenziare il verde

Ma proprio la questione della salvaguardia del verde ha sollevato non poche perplessità da parte degli abitanti della zona. Non c'é il rischio che il Festival possa danneggiare seriamente il verde faticosamente fatto crescere sul Monte Stella? È una domanda che giriamo ai responsabili della festa, i quali ci fanno osservare che tutti gli stands sono stati realizzati su piattaforme sollevate da terra, che quindi non danneggiano il verde sottostante. Inoltre ci precisano che hanno già previsto un piano che scatterà subito dopo il festival al fine di ricomporre e potenziare il verde anche mediante la posa in loco di nuovi alberi. Quindi a festa finita ci si dovrebbe ritrovare con più verde anziché meno. Ma ora vediamo come é stata ritoccata la "filosofia" della festa. Il problema - spiega l'architetto Piero Puddu, progettista del Festival -era di rivivere le caratteristiche di una proposta che rischiava la ripetività. Oramai, tra l'altro, l'idea della festa aveva trovato proseliti, basti ricordare le iniziative del Comune di Milano nello stesso Parco Sempione. Era quindi necessario individuare soluzioni diverse. Una "alternativa" la si é trovata riscoprendo e rilanciando l'idea di una "festa gioiosa". Una scelta che implicava, come prima cosa, una maggiore attenzione al pericolo del "gigantismo".

Infatti dal punto di vista delle strutture il Festival dell'Unità al Monte Stella é meno mastodontico. Gli spazi coperti sono stati ridimensionati - spiega l'architetto Puddu - proprio per sottolineare il carattere di "luogo aperto" del Festival. Questo non significa che i tradizionali appuntaMenti siano stati aboliti. "Si é puntato soprattutto sulla qualità", sottolinea ancora l'arch. Puddu.

Spettacoli, cultura e sport

Anche per gli spettacoli si é cercato di valorizzare il carattere di "festa aperta". Tutti (cabaret, ballo popolare, discoteca) sono gratuiti. Soltanto gli spettacoli allestiti all'interno del grande "Teatro tenda" sono a pagamento. Soprattutto si é cercato di garantire presenze significative. Così per la musica ad esempio, accanto alla Premiata Forneria, che quest'anno festeggia il suo decennale, vi é in prima assoluta per l'Italia "Cuty Fela„ il musicista nigeriano che propone una sintesi originale e suggestiva fra musica africana e di genere occidentale, dal jazz al rock.

Per quanto si riferisce alle manifestazioni culturali, c'é anche da segnalare la mostra sul tema"i lavoratori di Milano", che illustra come dalle lotte della fine degli anni '50 sia nata la costruzione di quel processo di lotta e di unità che ha fatto della classe lavoratrice la protagonista della plitica degli anni '70, sia nella difesa della democrazia nel nostro paese, sia nella proposta di un mutamento degli indirizzi di politica economica della classe dirigente.

Particolare attenzione é stata dedicata anche allo sport con una

serie di manifestazioni organizzate dall'UISP in collaborazione con alcune federazione del CONI, la F.C.I. e la FIDAL. Tali manifestazioni si svolgeranno a! Campo XXV Aprile, con manifestazioni di atletica in notturna dall'i al 6 settembre, all'adiacente bocciodromo con un torneo di bocce in serale-notturna nello stesso periodo, alla Piscina Lampugnano, con un torneo regionale di pallanuoto il 6 settembre ed una gara di nuoto il giorno successivo. Infine il 7 settembre verrà disputato il G.P. Festa de l'Unità, gara ciclistica riservata ai dilettanti di prima e seconda categoria su un percorso di 150 km. , e si svolgeranno una marcia non competitiva tra mulini, borghi, cascine e parchi della nostra zona, ed una cicloturistica.

E se é vero che in montagna viene più fame non c'é di che preoccuparsi. Ai sei ristoranti (specialità pesce e carne alla griglia, specialità della bassa padana, ristorante ligure, ristorante laziale, ristorante sardo, ristorante della Valtellina), con un totale di 3.600 posti a sedere (coperti), si affiancano la pizzeria, lo stand dei panzerotti, gelateria, lo stand dei coktails e della vodka quello degli spiedini e la pasticceria.

Poi altre attrattive, quali i giochi, la pesca, il villaggio internazionale completano questa festa che si siluppa su un percorso di oltre due chilometri, nel verde di questo luogo amato dai milanesi, ma prima d'ora mai abbastanza valorizzato quale spazio di cultura, di incontro, di vita e di divertimento.

milano 19 - pagina 12

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.