Milano 19(32)

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~sto numero

Al Gallaratese La MM tarda ancora

I collaudi sono in corso, ma mancherebbero ancora alcuni lavori perchè il servizio possa essere aperto al pubblico.

Ci eravamo illusi e ce ne scusiamo con i lettori. Speravamo proprio che le date fornite dai tecnici al Vice Sindaco Korach (e da lui riferite nel corso di una assemblea nel quartiere) fossero mantenute, invece no. Febbraio è passato e la metropolitana al Gallaratese non è ancora in funzione.

Dal 24 gennaio scorso, con la riapertura della stazione QT8, sono iniziati i collaudi, che, a quanto ci è stato detto, starebbero procedendo in modo soddisfacente. Mancherebbero però alcuni lavori di rifinitura specie per quanto riguarda gli impianti elettrici, per il cui allestimento si sta registrando un ritardo, che sarebbe da addebitare parzialmente alla tardata consegna da parte delle ditte fornitrici di alcune apparecchiature ed attrezzature elettriche, neppure in

la politica della casa

I Comuni messi in difficoltà nell'attuazione del piano decennale della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Bucalossi. Necessaria una mobilitazione di massa per colmare il vuoto legislativo

La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi i criteri di calcolo dell'indennità da attribuire ai proprietari dei suoli ha messo in gravi difficoltà i Comuni rischiando di paralizzare le procedure di esproprio delle aree, proprio ora che stà per partire il secondo biennio del piano decennale per l'edilizia, che prevede una spesa (a livello nazionale) di duemila miliardi di lire per la realizzazione di alloggi popolari.

In particolare sono state giudicate incostituzionali le norme previste dalla legge n. 10 del gennaio 1977 (più nota come legge Bucalossi) con le quali si stabiliva che l'indennità di esproprio dovesse essere calcolata in base al valore agricolo medio della zona. Invece ora, secondo quanto stabilito dalla Corte, il valore dell'area espropriata dovrà essere calcolato tenendo conto della sua destinazione ad edificazione perché "solo in questo modo l'indennità può costituire un serio ristoro per l'espropriato".

Non si è tenuto conto, a nostro avviso, del fatto che la trasformazione di aree agricole in aree edificabili comporta per le amministrazioni locali notevoli sforzi finanziari per la realizzazione di opere di ubanizzazione (strade, acquedotti, fognature, allacciamenti idrici ed elettrici, servizi, scuole, ecc.) indispensabili per rendere possibili degli insediamenti abittivi. Quindi non ci sembra legittimo che del maggior valore acquisito dalle aree grazie all'esborso di denaro pubblico debbano trarre beneficio soltanto i proprietari dei soli e non tutta la collettività. segue a pag. 2

Al S. Leonardo Sveltire i lavori

gran conto rispetto alla complessità dell'opera.

Ultimati gli allestimenti elettrici dovrebbe iniziare il vero e proprio preesercizio (previsto, a detta dei tecnici dell'ATM, della MM e del comune interpellati, entro marzo) dopodiché la linea sarà in grado di iniziare il servizio normale.

A questo punto noi non vogliamo più fare delle date. Invitiamo soltanto tecnici ed amministratori a non indugiare oltre e di fare in modo che i cittadini del Gallaratese possano essere al più presto in grado di usufruire di questo servizio, che indubbiamente alleggerirebbe di non poco i gravi problemi del traffico del quartiere e del collegamento con il resto della città.

I servizi a San Siro

LA GENTE CHIEDE CONCRETEZZA

I problemi delle strutture sociali, della loro gestione, della partecipazione dei cittadini alle scelte al centro di un dibattito promosso dai comunisti del quartiere.

A Milano la giunta di sinistra va sviluppando una rete di servizi comunali e zonali, che si deve realizzare tenendo conto delle esigenze delle zone, dei quartieri ed in primo luogo della gente che ci vive e che deve essere partecipe alle scelte ed alla gestione.

Proprio tenendo conto di questa necessità di partecipazione le due sezioni del P.C.I. di San Siro (Bottini e Fornasari) hanno promosso, lo scorso mese, un dibattito sulla situazione dei servizi e dell'assetto del territorio del quartiere per quanto riguarda sia gli investimenti in opere realizzate o progettate, sia le modalità e le finalità della gestione, al fine di stabilire con le istituzioni un rapporto dialettico, dinamico, critico (perchè no?), che possa portare a risultati concreti, privilegiando le esigenze della base, troppo spesso deluse dallo spontaneismo movi mentistico.

È necessario — ha detto nella sua relazione introduttiva Gu-

glielmo Elia della segreteria della sezione Bottini — far sì che l'espressione "qualità della vita" non rimanga soltanto un'etichetta, ma venga sempre più calata nelle cose proposte, sino a dar loro un'impronta che renda chiare le linee di fondo della politica dei comunisti, secondo un disegno di insieme ed un progetto di società che ne ha sin qui costituito l'obiettivo di fondo e che deve trovare giorno per giorno, nel confronto con la realtà, la sua legittimazione, perchè la gente chiede concretezza ed aderenza ai bisogni reali.

Il primo nucleo di un Centro Sociale

Il confronto con la realtà deve avvenire sulle cose concrete ed è quanto si è fatto nel corso del dibattito partendo dal nuovo asilo nido di via Paravia, per il quale si sono lamentati la lentezza della procedura, con il segue a pag. 2

Il PCI consulta gli elettori

Un appello alla partecipazione diretta

Una campagna elettorale "a carte scoperte" in primo luogo per i canditati e poi per i programmi è stata avviata, in occasione delle prossime elezioni amministrative di primavera, dal Partito Comunista Italiano, le cui sezioni della nostra zona sono impegnate a distribuire casa per casa migliaia di schede, con cui gli elettori vengono chiamati a partecipare ad una consultazione preliminare ed invitati a dare indicazioni di programmi e a proporre candidati da includere nelle liste del P.C.I. per il rinnovo dei consigli comunali e di circoscrizione. Sul significato di questo esperimento, che ricorda le elezioni primarie, pur non avendone tutte le caratteristiche, abbiamo posto alcune domande al responsabile del P.C.I. della nostra zona in un'intervista che pubblichiamo a pag. 3

Una presenza non certo massiccia di cittadini (un centinaio circa tra i quali si notava la mancanza di donne) è stata sufficiente a dar vita ad un vivace ed interessante dibattito organizzato dalla sezione "E. Ragionieri" del PCI. Le risposte, puntuali e precise ai numerosi interventi, sono state date dall'Assessore all'edilizia popolare Rossinovich tanto che alla fine si è verificato un largo consenso da parte dell'assemblea. Eppure si erano mosse critiche, anche abbastanza pesanti, alla locale sezione del PCI e al SUNIA considerati responsabili del degrado delle case del quartiere San Leonardo. Ma. come giustamente, ha fatto rilevare l'assessore, la critica andava diretta verso altri obiettivi, siano essi forze politiche od enti responsabili. quasi mai presenti a dibattiti di questo genere. L'assessore ha poi messo in evidenza che il giusto malcontento emerso è da imputarsi ad una situazione antecedente alla gestione dell'attuale giunta. la quale ora sta cercando di porre rimedio, con queste manutenzioni straordinarie. al precedente stato di cose.

L'assessore ha poi ricordato che il San Leonardo si colloca in una realtà cittadina. in particolare modo periferica. che la Giunta ha ereditato già gravemente compromessa da trent'anni di gestione tesa solamente a soddisfare gli interessi speculativi dei proprietari dei terreni e non dei cittadini.

Entrando nel merito più specifico delle manutenzioni in quartiere l'assessore ha asserito che il primo blocco dei lavori completato entro maggio mentre per quanto riguarda la chiusura dei portici è vero che esiste un parere sfavorevole dell'Ufficio d'Igiene ma si tratta di superarlo in sede di Commissione Edilizia per l'isolamento termico dei piani inferiori e per l'utilizzo degli spazi.. resi disponibili per segue a pag. 2

Due miliardi per impianti sportivi Come funzionano le TV "libere"? Centro di via Lampugnano Democratizziamo lo IACP C'è lavoro solo per i belli?
in
ANNO IV - N. 3 - MARZO 1980 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURA L. 300
Un regalo alla speculazione
Il bersaglio
è

DALLA PRIMA PAGM

Il bersaglio

Un altro punto della sentenza ci lascia perplessi. Quello dove si afferma che "il diritto ad edificare è inerente al diritto di proprietà" e che la "concessione ad edificare non attribuisce nuovi diritti al proprietario ed equivale sostanzialmente alla vecchia licenza". A questo punto sarebbe opportuno ricordare che la legge Bucalossi ha stabilito la separazione tra il diritto di proprietà e quello di edificare proprio in base ad una precedente sentenza della Corte Costituzionale, che riteneva lesivo del principio di parità dei diriti dei cittadini il fatto che gli strumenti urbanistici attribuissero ad alcuni di essi il diritto ad edificare ed ad altri lo negassero. Cosa è successo ora? C'è stato forse un ripensamento? Si vuole forse ritornare su posizioni di strenua difesa di "diritti della proprietà" spesso ormai ridimensionati in molti paesi anche dell'Europa occidentale? Basti ad esempio ricordare che nella tradizionalista Inghilterra tutte le aree edificabili sono pubbliche sin dalla fine del secolo scorso.

Le reazioni e le perplessità suscitate dalla sentenza derivano però non soltanto da queste considerazioni.

Il timore maggiore è che il vuoto legislativo che si è venuto a creare determini uno stato di incertezza, di confusione e di paralisi proprio in questo momento in cui è necessario un rilancio massiccio dell'edilizia e delle opere pubbliche, in particolare, per garantire il diritto alla casa ai ceti meno abbienti.

"La sentenza della Corte Costituzionale — ci ha detto l'arch. Anna Carola Lorenzetti, del gruppo comunista al Consiglio di Zona 19, - sembra inserirsi in un disegno controriformatore i cui bersagli principali sono la politica della casa e quanto, con leggi e finanziamenti (piano decennale) è stato sin qui fatto sul piano della programmazione. Infatti proprio nel momento in cui gli enti locali sono impegnati nel reperimento di aree per case popolari, per far fronte anche alla emergenza determinata degli sfratti, essa, pur non mettendo in discussione il diritto all'esproprio, introduce la revisione dell'indennizzo per l'acquisizione di aree per opere pubbliche e di edilizia popolare, equiparandolo in pratica al prezzo di mercato. prezzo che peserà in modo insostenibile sui bilanci comunali e che, al contrario. costituirà un consistente regalo per le proprietà immobiliari e per gli speculatori".

"È quindi necessario — ha proseguito — che in questa situazione di effettivo disorientamento e di vuoto legislativo la pressione immediata ed unitaria delle forze democratiche (di sinistra) e le prese di posizione di associazioni e sindacati (SUNIA, movimento cooperativo, Unione Inquilini, UPPI, federazione CGIL - CISL - UIL, ecc.) spingano per la definizione di un nuovo quadro normativo, che blocchi con rapidità gli effetti negativi della sentenza della Corte Costituzionale".

Un primo passo in tal senso è già stato fatto dai partiti di sinistra, che hanno spinto il governo ad autorizzare le amministrazioni comunali a proseguire l'acquisizione delle aree al vecchio prezzo, salvo conguaglio quando tutta la questione verrà regolamentata da una nuova normativa. Ma non basta. È necessario che tutte le forze democratiche si mobilitino per far si che una nuova legislazione in materia abbia come principio fondamentale la salvaguardia del diritto alla casa come servizio sociale e sia tale da poter favorire lo sviluppo edilizio e sconfiggere la speculazione.

La gente

conseguente aggravio dei costi che la comunità finirà con il pagare, e l'assenza di un qualsiasi rapporto tra il progettista e le forze sociali interessate.

Queste considerazioni comunque nulla tolgono al giudizio fondamentalmente positivo sulla realizzazione di questo nuovo asilo nido, che andrà a sostituire quello attuale ed ormai inadeguato di via Zamagna, per il quale resta però il problema del recupero della sua struttura ai bisogni del quartiere. È necessario a tal fine avviare al più presto un dibattito con i cittadini per individuare la possibilità di una sua utilizzazione per servizi sociali che si affianchino a quelli che, sia pure non senza qualche difficoltà. stanno cominciando ad operare nella nostra zona.

Qui non poteva mancare il riferimento al Consultorio familiare di via Albenga, inaugurato nel luglio del 1978, la cui struttura è indubbiamente insufficiente per una popolazione di circa 114 mila abitanti (quale è quella della zona 19), ma che comunque deve essere difeso e valorizzato, pur senza nascondere una valutazione critica su! ruolo svolto nel quartiere, avendo sinora presentato un volto prevalentemente tecnico - burocratico, senza riuscire a saldare i suoi interventi con esigenze espresse non al di fuori del rapporto con l'utente individuale. Si tratta di affrontare con chiarezza i rapporti tra ruoli tecnici e gestione democratica. Tale problema andrà affrontato anche per quanto riguarda la gestione della palazzina di piazzale Segesta, che, sia pur con i suoi limiti, può essere giustamente considerata "figlia del quartiere e dei suoi bisogni" dato che la sua disponibilità come servizio sociale è stata ottenuta grazie ad una esemplare convergenza tra movimento di massa (in primoluogo il sindacato dei pensionati), partiti di sinistra ed organi del decentramento politico - amministrativo.

Nella palazzina sta ora muovendo i primi passi un centro di assistenza per gli anziani, ma gli obiettivi sono più ambiziosi. Sono gli stessi anziani a rifiutare la logica della struttura a loro esclusivo beneficio, ma ghettizzante, per proporsi invece come primo nucleo di un centro sociale aperto a tutto il quartiere. La sfida da vincere è far si che interventi tecnico - professionali e ,‘ita associativa non costituiscano momenti separati, ma si alimentino a vicenda trovando nel comitato di gestione il momento di sintesi e di scelta delle priorità.

In tale direzione sembra avviarsi la realizzazione del centro sociale Harar, la cui progettazione pare procedere con uno sforzo di adesione ai problemi dei cittadini, ma anche in questo caso è stata sottolineata la necessità di un'attenta vigilanza, allorchè si passerà alla fase di attuazione, per non correre il rischio di trovarsi poi di fronte a fatti compiuti irreversibili.

Tempo Libero e territorio

Caso emblematico di come la mobilitazione possa quanto meno porre degli ostacoli a quanti volessero mettere i cittadini di fronte a fatti compiuti è indubbiamente la vicenda, ancora non risolta. del cinema Alpi, che, affrontata con chiarezza e senza demagogia. ha dato torto a quanti temevano uno scontro generazionale, ma anzi ha aggregato giovani ed anziani in una richiesta di spazi culturali e ricreativi molto più articolata che non il solo ballo. Richiesta che dovrà trovare uno sbocco anche in un'azione di utilizzo di spazi che possano essere gestiti in modo più agile e flessibile, che non strutture colossali ed assai costose.

Altro discorso va fatto per i problemi relativi al territorio. che spesso assumono dimensioni che vanno oltre i confini del quartiere e della stessa zona. Si pensi ad esempio a quelli del parco di Trenno e dei trasporti. Comunque non si può mancare di far cenno ad alcuni di essi quali la progettata isola pedonale viale Aretusa - piazza Selinunte - via Mar Jonio, la possibilità di raccordare con piste ciclabili il quartiere di S. Siro al parco di Trenno; il riassetto delle aiuole spartitraffico di piazzale Esquilino, di piazza Brescia, di piazza Zavattari e di piazza Lotto; l'istallazione di qualche parco giochi; il recupero a verde pubblico di parte del giardino della scuola di via Dolci verso via Caccialepori. Si tratta di problemi su cui la possibilità di condizionamento dal basso soltanto apparentemente paiono minori.

Il problema è di raggiungere linee di condotta omogenee ed intensi gradi di integrazione e di partecipazione per costruire modelli istituzionali che favoriscano la progettualità di base, considerando essenziale il rapporto con gli organi del decentramento politico amministrativo moltiplicando le occasioni di collegamento fra organi tecnici politici dei diversi servizi per riaffermare l'unicità degli scopi non la loro settorializzazione.

Sveltire i lavori

attività civiche, sociali e perchè no anche politiche (anche Milano 19 ha l'esigenza di avere una sua sede).

L'assessore ha risposto ad alcuni interrogativi posti dall'assemblea sul verde, sulla pulizia del quartiere, e su altre questioni generali condividendo la proposta del Consiglio di Zona che ha messo in bilancio fondi per la soluzione di questi problemi. Ha poi puntualizzato la responsabilità fondamentale dello IACP nella gestione generale del patrimonio di edilizia pubblica e sulla mancata manutenzione ordinaria che ha portato all'attuale stato di cose. Si auspica perciò, una riforma amministrativa dell'ente. Per quanto riguarda il problema della morosità, l'assessore ha ricordato che sottraendo del denaro allo IACP non si fa altro che aggravare l'attuale già pesante situazione economica dell'Istituto ostacolando, inoltre, la possibilità di costruzione di nuovi stabili di cui altri lavoratori hanno urgentemente bisogno.

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/11L pag. 2 - milano 19

Il PCI consulta gli

elettori

Un appello alla partecipazione diretta

I cittadini chiamati ad indicare direttamente candidature e programmi per le prossime elezioni amministrative.

Nostra intervista a Claudio Calerio responsabile del PCI per la Zona 19

È stata avviata in questi giorni nella città di Milano ed in tutte le venti zone del decentramento una "consultazione programmatica" e una "consultazione preliminare" per la formazione delle liste elettorali comunali e circoscrizionali del PCI.

Chiediamo al responsabile di zona del PCI, Claudio Calerio, il perchè di questa iniziativa e quali scopi si prefigga.

R. A metà dicembre dello scorso anno, il Comitato Centrale del PCI, dedicato all'appuntamento elettorale di primavera in cui si rinnoveranno i Consigli Regionali, Provinciali, Comunali e per la prima volta quelli Circoscrizionali (cioè di zona), ha promosso questa consultazione per far partecipare non solo gli iscritti e i simpatizzanti ma il più largo numero di cittadini alla definizione dei programmi e alla scelta dei candidati del PCI.

D. Come avviene la consultazione?

R. Attraverso la distribuzione contemporanea di un Questionario sul Programma e di 1 scheda per le proposte per i candidati al Consiglio Comunale e a quello di Circoscrizione.

D. Tutto questo materiale!?

R. Certo, ma questa contemporaneità è voluta perchè ci preme sottolineare il rapporto stretto fra scelta dei contenuti programmatici e scelta dei candidati che li dovranno portare avanti. Infatti il questionario, che centinaia di attivisti delle sette sezioni comuniste della zona distribuiscono ai cittadini, comprende domande sui vari temi per conoscere il loro giudizio sull'operato degli Enti Locali uscenti e dei nostri amministratori, per avere indicazioni e proposte sulle questioni da risolvere, sui metodi di amministrare, sui modi della partecipazione dei cittadini alla direzione della cosa pubblica. Con le schede si invitano i cittadini a indicare proposte di candidati da includere nelle liste del PCI.

D. Ma questo materiale di consultazione quant'è?

R. Sono migliaia di pezzi in ogni quartiere.

D. Ma lo distribuite come la pubblicità dei detersivi? Sperate che la gente vi risponda? Forse non è abituata.

R. Un momento. Certo che è una novità: nessun partito ha mai fatto uno sforzo così in tutta Italia e in soli quindici giorni ma, se è vero che esiste un preoccupante distacco tra cittadini e istituzioni, tra cittadini e partiti, noi vogliamo contribuire così a rilanciare il carattere di massa dei partiti italiani e in primo luogo del PCI, che è un partito diverso degli altri. Infatti il questionario e la scheda vengono distribuiti in modo capillare, porta a porta,

ELEZIONI AMMINISTRATIV 1980

nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle strade, nei mercati, presso le sedi di associazioni democratiche e presso la sede del Consiglio di Zona 19, da nostri attivisti che spiegano i caratteri e i criteri dell'iniziativa, anche nel corso di colloqui - intervista, riunioni e assemblee di caseggiato. Noi abbiamo fiducia in una risposta positiva degli elettori, perchè questa iniziativa, avvenendo parecchio tempo prima della campagna elettorale, è al riparo da qualsiasi strumentalizzazione e demagogia anzi, è una cosa molto seria e rigorosa.

D. Ecco, come fate per la restituzione del questionario, ma soprattutto delle schede per garantire la segretezza del voto?

R. Tutto ha richiesto una accurata preparazione e una larga mobilitazione delle nostre sezioni. Se per il questionario i tempi del ritiro possono essere più lunghi, per la scheda, entro il 9 di marzo, dobbiamo chiudere le urne, che sono nelle sezioni e presso le sedi di associazioni democratiche, per fare uno spoglio in tutti i seggi della città e raccogliere contemporaneamente i verbali coi risultati.

D. Allora la cosa è complicata?

R. No, è complessa perché vuole essere seria. Per chi vorrà, potrà anche consegnare le schede compilate ai compagni "collettori" nominati dalle sezioni: solo loro le ritireranno direttamente a casa dei cittadini che non potessero metterle personalmente nelle urne sigillate.

D. Ma i risultati di questa consultazione preliminare, i nomi indicati nelle schede, come verranno utilizzati?

R. Le indicazioni emerse saranno utilizzate, per la formazione delle liste elettorali del Consiglio Comunale e di Circoscrizione, dagli organismi dirigenti del partito cui spetta per Statuto la approvazione definitiva, e ciò il Comitato Cittadino e il Comitato di zona.

D. Ma allora le indicazioni della consultazione preliminare non vengono rispettate fino in fondo?

R. Le rose di nomi emerse dalla consultazione costituiranno una delle basi per la formazione definitiva delle liste elettorali. Per questa scelta si terrà conto infatti non solo della necessità di avere candidati rappresentativi ed espressione della realtà della città o della zona, ma anche della necessità di avere candidati che abbiano quelle qualità, quelle competenze, quelle doti necessarie alla formazione di gruppi consiliari in grado di portare avanti il programma. Ma questi criteri, gli attivisti li spiegano ai cittadini quando consegnano le schede, senza però fare propaganda per nessuno, e comunque alle indicazioni che usciranno dalle urne noi apporteremo solo dei correttivi politici, rispettandone il senso.

D. Di che tipo per esempio?

R. Se per ipotesi i più votati fossero tutti professionisti correggeremmo questo squilibrio garantendo comunque una giusta presenza di tecnici; uguale se fossero tutti operai. Per indipendenti eventualmente proposti, non solo chiediamo note conoscitive, ma ci riserviamo di contattarli e di decidere. Vogliamo infatti persone oneste, stimate, conosciute, legate alle lotte popolari. Comunque tutte queste correzioni, esclusioni o inclusioni successive, saranno

motivare e rese pubbliche come del resto i risultati delle consultazioni.

D. Torniamo al questionario programmatico. Come è fatto? Su cosa si chiede il giudizio dei cittadini?

R. C'è una prima parte sul Comune di Milano che tratta i vari temi (casa, trasporti, cultura, ecc.) le cose fatte dalla Giunta, problemi e le difficoltà affrontati dai comunisti, le risposte alle esigenze dei vari ceti sociali (donne: anziani, giovani); una seconda parte sul Consiglio di zona 19. sulle sue realizzazioni degli ultimi due anni, da quando i Consigli di zona hanno potuto decidere di spendere miliardi di lire con un proprio bilancio e un piano poliennale; poi una terza parte finale sui temi di politica generale: la situazione internazionale e nazionale.

D. Di quali realizzazioni del Consiglio di Zona 19 si parla?

R. Sono molte: Consultorio, Centri socio - sanitari a S. Siro e al Gallaratese, Centro Culturale di Trenno e Parco, asili nido, case per 700 appartamenti, ecc. Realizzazioni però sono anche i progetti già finanziati che in questi mesi diventeranno cantieri: Centro Civico di zona, campi sportivi, ecc.

D. E per la futura legislatura cosa proporrete?

R. Il Programma elettorale lo

Al Gallaratese

questo cartello durante

Dieci anni fà appariva i l" — una manifestazione. domi 4 i tg"

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faremo sulla base del questionario, ma certo non ci presentiamo ai cittadini senza idee.

Pensiamo di proporre un sistema di Parchi e verde pubblico di quartiere attrezzati; un circuito di strutture private e pubbliche, scuole comprese, per attività culturali, ricreative, sportive di zona; un sistema di servizi socio - sanitari che realizzi l'Unità Sanitaria Locale.

D. Bene, allora ci diamo ap-

puntamento al prossimo numero di Milano 19 per sentire quali sono stati i risultati delle consultazioni?

R. Certo. anche perchè il Comitato di zona del nostro partito ha già deciso incontri e dibattiti con tutte le associazioni della zona per avere un contributo per la stesura del Programma elettorale del PCI partendo dalle indicazioni del questionario.

NON SOLO QUARTIERISMO

Al 4° Congresso della sez. Ragionieri del PCI care nel corso della discussione era quello sulla casa, per il quale un rappresentante del SUNIA ha però lamentato una flessione nella attività della organizzazione, che negli ultimi tempi ha trovato difficoltà nel contatto con gli inquilini, ed ha quindi richiamato militanti e cittadini ad una più fattiva collaborazione.

Su più di 180 fra enti ed associazioni invitati ad una riunione decisiva per la destinazione del Centro Civico di zona la cui importanza avrebbe dovuto coinvolgere pià gente possibile, erano presenti non più di 15 persone che evidentemente non potevano esprimere la globalità del pensiero di tutti i cittadini. È quanto è stato denunciato da un intervenuto al dibattito nel corso del 4° congresso della Sezione E. Ragionieri del P.C.I., Gallaratese, tenutosi nel febbraio scorso.. Nella stessa occasione, i problemi del quartiere non sono stati dissociati da quelli più vasti della pace, con frequenti riferimenti di condanna all'intervento sovietico in Afganistan e alle contromisure americane che minacciano di rendere ancor più pericolosa la situazione internazionale. Ampio spazio è stato pure dedicato ai problemi di politica nazionale, in particolare a quelli relativi al terrorismo ed alla sua necessità di sconfiggerlo favorendo una solidarietà nazionale, che si deve esprimere in un governo di unitarietà democratica.

Ritornando ai problemi del quartiere particolarmente interessante ci è apparso l'intervento di un giovane che ha sottolineato l'esigenza di aprire per i giovani del quartiere spazi culturali e di, aggregazione dove poter incontrarsi, discutere, ascoltare e fare musica sottraendosi alla logica del bar o della discoteca o a quella suicida della droga.

Un tema che non poteva man-

Vari interventi hanno sottolineato l'importanza della partecipazione come unico strumento valido per sensibilizzare gli amministratori pubblici e per sconfiggere fenomeni di qualunquismo e di violenza che possono derivare dal disinteresse e dall'individualismo.

M.G.

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Previsti nel bilancio 1980 della zona 19

Due miliardi per nuovi impianti sportivi

La prima cosa che salta agli occhi dalla lettura del bilancio (pubblicato qui sotto) di previsione per il 1980 della nostra zona è senza dubbio l'entità delle spese previste: un totale di 4 miliardi e 750 milioni di lire, contro i tre miliardi e 31 milioni del 1979, con un aumento quindi di un miliardo e 719 milioni di lire, pari ad un incremento del 56,7 per cento, che è quasi il triplo del tasso di inflazione registratosi nel corso dello scorso anno.

Si tratta quindi di un aumento di disponibilità di spese reale, e non soltanto apparente, che amplia sensibilmente le possibilità di intervento del Consiglio di Zona in questo suo secondo anno di gestione del bilancio. Un altro punto ci sembra meri-

tevole di attenzione: a fianco delle spese previste per manutenzioni straordinarie per strade, scuole, edifici comunali, campi giochi, che ancora occupano il primo posto con un totale di 2 miliardi e 250 milioni di lire, pari al 47,4 per cento del bilancio di previsione, vi è il 42,1 per cento delle spese previste per la realizzazione di impianti sportivi per un totale di due miliardi di lire. Questa scelta operata dal Consiglio di Zona ci sembra di particolare interesse perchè tende a realizzare tutta una serie di strutture a disposizione dei cittadini in questa nostra circoscrizione ampiamente dotata di impianti a livello europeo (se non addirittura mondiale) per lo sport - spettacolo, ma carente di attrezzature per

la pratica sportiva accessibile a tutti.

Gli stanziamenti previsti per il verde zonale, per la realizzazione del campo giochi della scuola Cena e per la sistemazione di aree e spazi attrezzati per i mercati ambulanti completano questo bilancio che, come ha sottolineato ilpresidente del Consiglio di Zona nel presentarlo, vuol tendere a rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini ed ad attuare, attraverso una rigorosa programmazione, una rete di servizi pubblici, con un controllo democratico sia della spesa, sia dell'avanzamento dei lavori, convalidando il ruolo che il decentramento politico - amministrativo ha ormai assunto nel governo della città e nel rapporto con i cittadini.

Bilancio di previsione 1980-Zona 19

VERDE ZONALE

1.1. Sistemazione Monte Stella

1.2. Area attrezzata per spazi anziani Via AppenniniBorsa - Falck

1.3. Manutenzioni

Totale A

MANUTENZIONI STRAORDINARIE

2.1. Strade (inclusi eventuali passaggi pedonali A. Visconti - MojettaParavia e Cimabue De Gasperi)

2.2. Edifici scolastici (con particolare intervento qualificante per scuola via Dolci da utilizzare a servizi zonali)

2.3. Adeguamento funzionale edifici scolastici

2.4. Serramenti edifici scolastici

2.5. Edifici comunali-adeguamento funzionale Via Terzaghini per utilizzo Centro CMAS

Sistemazione palazzina di Piazzale Segesta per Centro Anziani

2.6 Campi gioco

Totale B

CAMPI GIOCO

L. 300.000.000

L. 400.000.000

L. 1.150.000.000

L. 250.000.000

L. 100.000.000

L. 200.000.000

L. 150.000.000

L. 2.250.000.000

Realizzazione campo giochi scuola Cena

Totale C

MERCATI AMBULANTI

Aree e spazi attrezzati dove è possibile

Totale D

SPORT

5.1. Realizzazione impianti sportivi su lotto adiacente Centro Balneare Lampugnano

5.2. Realizzazione piscina al Quartiere S. Leonardo

5.3. Continuazione realizzazione campi sportivi Via Cilea

Totale E

Totale A-B-C-D-E

L. 50.000.000

L. 150.000.000

L. 500.000.000

L. 1.400.000.000

L. 100.000.000

L. 2.000.000.000

L. 4.750.000.000

MANUTENZIONI STRAORDINARIE ASILI NIDOEDIFICI SCOLASTICI ANNO 1980

Per l'anno 1980 sono stati individuati i seguenti interventi manutentivi elencati in ordine alfabetico:

A) Nidi

Borsa 16 - Sostituzione porte a soffietto con serramenti

Zamagna 6 - Sostituzione pavimenti - spostamento cucina - sistemazione servizi igienici, terrazzo - opere varie di riordino

B) MATERNE

Arosio 3 - Revisione servizi igienici

Betti 23 - Verniciatura cancellata

Borsa 8 - Imbiancatura

Organizzati dal CUZ della nostra zona CORSI MONOGRAFICI PER LE 150 ORE

Cesenatico 6 - Rifacimento rivestimenti servizi

Chiarelli 14 - Rifacimento generale pavimento vinilico e zoccolatura

Cilea 8 - Verniciatura cancellata

Cilea 78 - Imbiancatura

Monte Baldo 15 - Rifacimento manto copertura

Montichiari 7 - Sostituzione canali di gronda - sistemazione vialetto ingresso

Ojetti 8 - Verniciatura cancellata

Sem Benelli 6 - Rifacimento copertura e sostituzione pavimento linoleum

Silla 150 - Sostituzione pavimenti e rifacimento facciate

Stratico 3 - Pavimentazione terrazzo 1° piano - impermeabilizzazione intercapedine - sistemazione marciapiede e riordino copertura

Uruguay 26/6 - Sostituzione copertura e pavimento

C) ELEMENTARI

Betti 16 - Sostituzione canali e revisione copertura

Borsa 26 - Serramenti saliscendi da revisionare

Brocchi 5 - Insonorizzazione refettorio - verniciatura cancellata

Delle Ande 4 - Revisione generale copertura e revisione serramenti

Dolci 5 - Riordino generale e tinteggiatura interna

Ippodromo 30 - Tinteggiatura interna e facciate

Oderzo 3 - Sostituzione canali

Paravia 83 - Revisione copertura

Quarenghi 12 - Risanamento muri seminterrato - imbiancatura

S. Maria Nascente - Revisione copertura

Uruguay 26 '3 - Imbiancatura generale - Sostituzione tratto recinzione

D) MEDIE

Lovere 4 - Verniciatura cancellata - riordino e verniciatura serramenti finestre in ferro - Formazione guardiola in legno e vetro per il commesso

Ojetti 5 - Sostituzione canali e ricorsa tetti - Installazioni grate alle finestre - pavimentazione seminterrato - abbattimento parete 3° piano e oscuramento con tendaggi, per proiezioni

Poldi Pezzoli 5 - Verniciatura cancellata e scale di sicurezza Quarenghi 14 - Verniciatura cancellata - chiusura vano palestra ad uso magazzeno

Uccello 1 /A - Rifacimento rivestimento servizi igienici e impermeabilizzazione copertura

Visconti 18 - Chiusura atrio per ricavare n. 2 uffici per la segreteria. Le priorità di intervento verranno stabilite dalla Commissione Manutenzioni, successivamente all'approvazione definitiva del bilancio di Previsione 1980 (Consiglio Comunale - CORECO), privilegiando le seguenti opere:

- rifacimento e revisione delle coperture e dei canali di gronda;

- manutenzioni relative ai servizi igienici ed agli impianti tecnologici;

- manutenzione serramenti;

- imbiancatura e verniciature interne;

- ripristino intonaci e rivestimenti esterni;

- verniciatura recinzioni;

- altre manutenzioni.

Sono in preparazione nella nostra Zona, per le 150 ore, i seguenti corsi monografici, che inizieranno entro il corrente mese di marzo:

Alimentazione individuale e collettiva;

Corso sui giovani;

Corso sulla parità donna - uomo;

Mercato del lavoro e collocamento;

Ambiente ed inquinamento

Per informazioni gli interessati potranno rivolgersi al CUZ di zona in piazzale Segesta (all'angolo fra via Albertinelli e via Monreale), telefono 4048253.

MOSTRA DI PITTURA

Nei giorni 28 - 29 - 30 marzo si terrà presso il negozio 18 di Via Cilea 106 (complesso Monte Amiata) la Mostra - Concorso di Pittura organizzata dal "Gruppo di iniziativa Culturale Monte Armata" con il patrocinio del Circolo A.R.C.I. Giulio Trevisani. La mostra sarà a tema libero, gli interessati sono invitati a prendere contatto con il gruppo ai n. telefonici 3532758 - 3538284 per tutte le informazioni sul regolamento.

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Decolla il servizio assistenza, anziani al S. Siro-Harar

I circa 35 mila abitanti del quartiere S. Siro-Harrar avranno finalmente a disposizione due Centri sociali. Il primo di questi, in piazza Segesta, è già funzionante anche se le attività sono in via di decollo. Il secondo Centro sarà costruito ex novo sull'area tra via S. Giusto e piazza Axum, secondo un progetto elaborato in accordo con zona e quartiere, che prevede il recupero dell'intera area a parco di quartiere. L'investimento per realizzare il nuovo Centro sociale è stato previsto nel bilancio 1979 della zona 19 S. Siro-QT8-Gallaratese. Il Centro sociale di piazza Segesta 11 ha sede nella palazzina ex Onmi e scuola materna, affidata dal marzo '79 al consiglio di zona per servizi di assistenza. E' stato deciso di farvi un Centro sociale con servizi socio-sanitari. Ha potuto così prendere avvio il servizio di assistenza domiciliare agli anziani. Il gruppo delle colf è già al lavoro; le due assistenti sociali destinate al centro, ora ospitate a Baggio, a giorni dovranno passare nella loro nuova sede; da lunedì a venerdì per due ore nel pomeriggio un infermiere comunale è a disposizione di chi ha bisogno di farsi fare le iniezioni (è questa una conquista della Lega del pensionati che hanno fatto una battaglia per avere "l'est() servizio gratuito e fisso).

Naturalmente l'attività è agli inizi ma sarà quanto prima sviluppata secondo le indicazioni del Comitato di gestione che opera in stretto raccordo con il consiglio di zona, che gli ha affidato una serie di poteri II Comitato di gestione è di 11 membri: 7 --mo stati ele.'ti in assemblee popolari dagli utenti, gli altri rappresentano il consiglio di zona, il CUZ, il distretto scolastico, gli operatori del Centro.

8 Marzo: giornata della donna

Un momento di riflessione

Cerchiamo di recuperare, anche per la FESTA DELLA DONNA, il giusto valore, il profondo significato, le autentiche motivazioni iniziali che si sono voluti dare a questa giornata. Rinnoviamone i vitali contenuti e ridiamo all'8 MARZO il sapore, il gusto che stanno alla base del suo atto costitutivo.

Festa della donna significa gioia, felicità, bella consapevolezza di sè con sè stesse e di sè in mezzo alle altre, agli altri.

Ridiamo dunque festosità alla giornata, ma consentiamole anche spazio per uno stacco di riflessione.

Credo che riflettere in questa occasione si imponga, così come dovremmo indurci alla riflessione verso tutti gli altri problemi che la vita di ogni giorni, senza tregua alcuna, ci propone, ci impone e ci fà subire quali cittadini di un mondo che sempre più velocemente muta e si trasforma.

Tutto è rapido, talvolta vertiginoso: gli avvenimenti che si susseguono gli uni agli altri, le scoperte della tecnica, i progressi della scienza. Noi guardiamo, sentiamo, viviamo questo fermento, ma sovente fatichiamo a seguirlo; non ci rendiamo conto che niente avviene per caso, che tutto procede, nel processo storico evolutivo e di crescita, in modo estremamente concatenato.

Durante questo momento di riflessione dunque verso il problema della donna, durante la sua giornata di festa, quale momento diverso per festeggiare 1'8 MARZO 1980, vediamo come anche questa parte fondamentale dell'umanità stia cambiando, stia crescendo culturalmente e di conse-

DI SCO BOIO

guenza si evolva e modifichi la realtà sua e del mondo in cui vive e opera. La presa di coscienza di sè ha contagiato tutti gli strati sociali della popolazione femminile e non c'è donna, anche la più emarginata, che non abbia oggi il suo momento di rivendicazione e di lotta verso almeno uno dei soprusi di cui è vittima da sempre.

Ed è grazie alla sua avviata liberazione, che le consente di diventare interprete e protagonista di tutti quei cambiamenti che urgono nella società perchè questa possa mutare e divenire migliore, che

gradatamente, ma in modo evidente. stanno cambiando i costumi.

Vediamo infatti che la maternità, nodo determinante alla base ell'emarginazione della donna fino ad oggi, non viene più vissuta dalle giovani coppie, come nel passato, quale fatto privato, destino esclusivo della donna, ma assunta spesso anche dall'uomo in modo del tutto responsabile.

È un cambiamento questo non rimasto inascoltato, tanto è vero che sono già state portate profonde modifiche nella legislazione del lavoro per la tutela di tale impor-

Scuola Uruguay - Brocchi

tante valore. Festeggiare la donna 1'8 MARZO significa anche unirsi a lei perchè i suoi diritti già sanciti dalla legge vengano applicati: lottare con lei perchè debbano essere portati avanti e realizzati gli altri diritti, e sono tanti, che le consentano un libero accesso a tutti gli strumenti culturali, per una libera e corretta espressione delle sue potenzialità, a tutti gli ambiti lavorativi perchè possa apportare il suo contributo determinante al cambiamento di questa società oggi cosi ingiusta e disumana.

SI VA VERSO UNA SOLUZIONE DEL PROBLEMA

In seguito alle varie lettere e richieste della Sezione Sindacale CGIL-CISL Scuola e del Consiglio di Circolo Uruguay/Brocchi, questi sono stati convocati dall'Assessore Comunale Sangiorgio il 13 febbraio 1980, per chiarire la situazione del Circolo e trovare un accordo reale e definitivo sui vari punti che hanno generato tanto scontento.

Tale incontro rappresenta forse, se alle promesse seguiranno i fatti, il momento conclusivo della vertenza che ha opposto insegnanti e genitori della Scuola all'Amministrazione comunale fin dall'ottobre scorso, quando cioè alcune classi del Liceo Beccaria vennero "provvisoriamente" insediate nella Scuola Elementare di via Brocchi a seguito della mancanza di aule ed all'Amministrazione era stato chiesto di rendere "vivibile" il refettorio del plesso stesso.

In che cosa consiste, brevemente, la sostanza dell'accordo raggiunto?

1) l'Amministrazione s'impegna a risolvere la questione del Beccaria, trovando una sistemazione definitiva per gli studenti del Liceo in altra sede, liberando le aule di Brocchi, attualmente occupate, a partire dal prossimo anno, rispettando in tal modo gli accordi intercorsi sin dall'ottobre scorso, quando era stato precisato che in tale plesso esiste il tempo pieno (unico, con quello di Via Uru-

guay, in tutta la zona 19), che ha necessità di spazi e che la Scuola di Via Brocchi è l'unica del quartiere in espansione dal 1980, essendo terminate le "torri" di Via Cechov.

Viene accolta la richiesta delle sezioni sindacali e del Consiglio di Circolo di rendere possibile l'uso di un altro spazio di Via Brocchi, per la refezione, installando entro breve tempo un locale di rigoverno. In questo modo viene ridotto l'affollamento nell'attuale locale 'refettorio', dove il livello di rumorosità ha raggiunto gradi elevatissimi (secondo una rilevazione fonometrica, fatta effettuare dalla sezione sindacale, si arriva a 90-95 degibel cioè una zona di pericolo, secondo le norme internazionali vigenti). Altre misure si renderanno necessarie per rendere più vivibile il refettorio, ove rimarrebbe comunque un numero elevato di alunni.

L'Amministrazione s'impegna ad effettuare controlli sul servizio cucina, al fine di migliorare la qualità del servizio stesso (cibo, organizzazione della mensa, ecc.), notevolmente peggiorato da quando non è presente nella scuola la dispensiera: ciò ha costretto insegnanti e genitori a sospendere la consegna dei buoni-pasto. Tutte queste misure dovrebbe-

ro avere attuazione a partire dal 18 febbraio 1980. Le Sezioni Sindacali Cisl e Cgil Scuola considerano positivi i risultati raggiunti; grazie alla mobilitazione degli insegnanti e dei genitori democratici, e s'impegnano sin d'ora ad operare un controllo sullo svolgimento dei lavori e sulla realizzazione dei punti concordati con l'Amministrazione Comunale.

Le Sezioni Sindacali CISL/CGIL Scuola Uruguay/Brocchi

Milano, 15 Febbraio 1980

La redazione di Milano 19 si associa al profondo dolore del consigliere di zona Fernando Zaccaria. del gruppo socialista. per la morte del padre

Ottorino Zaccaria

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Cronache familiari

Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 42 anni casalinga; mia figlia 21 anni universitaria; mio figlio 15 anni 2° liceo scientifico; io, 44 anni impiegato; e poi voi tutti, del Gallaratese e non.

Poso il giornale e commento

l'articolo appena letto: "Non si trovano i presidenti di seggio per le prossime elezioni di primavera; nessuno vuol farlo più".

La mia non troppo dolce metà (lei il caffè lo prende senza zucchero - nota mia) accende una sigaretta e commenta: "Ma chi vuoi che lo voglia fare il presidente per complessive lire 30 mila, pari a 7.500 lire per ogni tipo di scheda da scrutinare?"

Perchè proprio 7.500 lire? - il mio diletto figlio liceale dimostra la sua preparazione in matematica — Sono forse quattro le schede di quest'anno?".

Proprio così — gli risponde la ancor più preparata universitaria — quest'anno si dovrebbe votare per la Regione, per la Provincia, per il Comune e per la Zona. Ne abbiamo parlato anche noi in Statale. Speriamo che le sinistre vadano alle elezioni con l'accordo di governare insieme. Tutte le sinistre, cioè". Illustro la faccenda: "Questa è stata infatti la cosidetta proposta Cossutta, fatta dal P.C.I., proprio per mantenere alle sinistre Comune e Provincia e vedere di conquistare anche la Regione. Il P.S.I. ed il P.d.U. P. sarebbero d'accordo; ancora incerta è la posizione di repubblicani, socialdemocratici, radicali e demoproleta-

"Ecco una bella ammucchiata sotto rete: poi succede che nessu-

no fa gol! lo preferirei che ci fosse solo il P.C.I., senza far casini e come una squadra con un'unica maglia dello stesso colore - è il commento sportivo - politico del più giovane membro della famiglia, ma non per questo meno settario.

"Devo dire - e mia moglie lo dice accendendo una seconda sigaretta, mentre nell'altra mano è ancora accesa la prima (si sà che la sinistra non deve sapere cosa fa la destra, n.d.r.) - che anch'io mica son troppo contenta di avere tra i piedi i vari pannelliani nella giunta, se penso alle porcherie che fanno alla Camera con l'ostruzionismo".

Allora adesso la situazione è la seguente: un figlio per una squadra omogenea, una figlia per una maggioranza composita, una moglie a metà. Mi tocca scegliere:

"Credo che da una parte esista il problema di mantenere le amministrazioni alle sinistre e dall'altra di conquistarne possibilmente altre. Tra l'altro certe contraddizioni sarebbe meglio averle all'interno di una maggioranza che richieda assunzione di responsabilità da parte di tutti. Il vero problema di oggi è garantire questa possibilità, se non vogliamo tornare in molti casi al predominio della D.C., con il centro, il centro - destra ed il centro - sinistra".

La ventilata possibilità di un ritorno democristiano fa presa sul

mio uditorio fino al punto che il più giovane arriva a dire: "lo preferirei sempre una bella squadra tutta P.C.I., ma piuttosto che ridare il pallone alla D.C...."

Rimane da chiarire che stavolta si vota anche per il Consiglio di Zona: "Era ora - interloquisce la "mater familias" - che si votasse anche per la Zona e che questa avesse più poteri. Certe cose non sarebbero successe nel passato e non succederanno più in futuro se il nostro Consiglio di Zona avrà più poteri anche nei riguardi degli stessi assessorati e uffici del Comune. Bisogna però scegliere gente capace e che si impegni a lavorare assieme agli abitanti del quartiere".

Forse ha ragione ad insistere sul legame più stretto tra amministratori (siano consiglieri regionali, provinciali, comunali o di zona) e la popolazione. Si sa che non è facile trovare chi ha tempo, voglia e capacità di impegnare tutto il suo tempo in questa attività pubblica. Concludo: "E allora scegliamoli bene questi nuovi consiglieri. C'è anche la consultazione su programmi e nomi indetta dal P.C.I."

"Ma che ci siano anche più giovani!", reclama la mia universitaria, beccandosi di ritorno da sua madre un "... Ed anche più donne, giovani e meno giovani!"

COMUNE DI MILANO

Ripartizione Decentramento Consiglio di Zona 19

S. Siro - Q.T.8. - Gallaratese

Si informano i cittadini che il Consiglio di Zona è convocato presso la sua sede di via Pogatschnig 34 nei giorni: 14 marzo 1980 ore 21

o.d.g.: Gestioni Sociali - Comitati di Gestione

28 marzo 1980 ore 21

o.d.g.: Commercio - Iniziative lotta al carovita

Le deliberazioni adottate dal Consiglio di Zona 19 sono in visione presso la Segreteria- Via Pogatschnig 34Telefono 324794 - 390672

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Gallaratese G 1: via Betti, 37 via Chiarelli via Quarenghi, 34 via Uruguaj, 10 via Betti, 12

Gallaratese G2: via Appennini, 3 via Cilea, 6

S. Siro: via don Gnocchi, 3

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Come funzionano le TV "libere"?

L'assalto dei "padroni del vapore" alla macchina della coscienza

Il sistema radiotelevisivo in Italia è passato, nel giro di cinque anni, dal monopolio pubblico (RAI-TV) a un sistema misto: pubblico e privato. Rispetto a prima il teleutente oggi può scegliere tra decine e decine di canali tv e radio private. Tutto questo sembra molto positivo: un ampio puralismo informativo e di programmi d'intrattenimento ove il radiotelespettatore può scegliere liberamente.

Cosa succede in realtà? Succede che i -programmi" delle tv private che maggiormente attirano il pubblico sono costituiti, in generale, da vecchi films, proiettati con numerose interruzioni pubblicitarie che rompono la continuità del film e snervano il pubblico. Questi stessi films passano, sera dopo sera, da una tv privata all'altra e riempiono così i nostri teleschermi delle stesse immagini ogni sera. Al punto che la gran parte dei teleutenti, avendo visto questi films 5 o 6 volte potrebbe partecipare a un quiz di massa sulla cinematografia mondiale.

L'impressione è quindi quella di un generale appiattimento verso il basso della complessiva programmazione rad iotelevisiva privata, che ha trainato anche quella del servizio pubblico nazionale, con il risultato di un crescente senso di frustrazione diffuso tra l'utenza, anche quella radiofonica appare ormai "rotta" dalle telefonate via radio, le quali da tempo non fanno più spettacoio.

Per quanto riguarda l'informazione delle emittenti private (radiotelegiornali), il bilancio sembra ancora più deludente.

Anzitutto perchè i telegiornali privati hanno malamente scopiazzato quelli della RAI-TV; i quali, bisogna riconoscere appaiono di gran lunga più soddisfacenti come ampiezza e completezza informativa. Eppure, l'informazione locale è ancora lo spazio naturale di queste emittenti, dove il servizio pubblico per la sua natura nazionale non è in grado di competere. Si è quindi costretti a concludere che a questa emittenza è mancata l'inventiva e la capacità di coprire questi spazi informativi

che le sono propri. I telegiornali locali, nel migliore dei casi, sono purtroppo riusciti a fare soltanto uno scadente localismo informativo, sul modello dalla carta stampata più deteriore, notoriamente antioperaia.

Questa emittenza avrebbe invece potuto, attraverso una più seria e democratica informazione locale. favorire una crescita in positivo del rapporto tra amministratori pubblici e comunità locali. C'è da chiedersi se questa occasione mancata sia stata un semplice incidente imprenditoriale, oppure una scelta politica? Voluta dai grandi oligopoli privati che dominano, cori larghezza di mezzi, strangolamenti pubblicitari e protezioni ministeriali, negli arcipelaghi delle emittenti "libere"; al fine di "piegare" le grandi masse di italiani alla passività verso le scelte perseguite dai "padroni del vapore".

gradimento dei loro programmi audiovisivi, i cui contenuti dei messaggi che diffondono troppo spesso, aggirando la ragione, interferiscono ed incidono a lungo andare sulla più delicata sfera dei sentimenti dei cittadini di tutte le età. Tantomeno si parla dei costi che, complessivamente ammontano a centinaia di miliardi annui, e la collettività nazionale deve sopportare in questi tempi di duri sacrifici. Queste stesse campagne di stampa, inoltre. non menzionano mai ad un bilancio in termini di reale servizio reso alla collettività dalla emittenza privata, come la crescita culturale del Paese, ecc...

Ma in questo regime da FarWest in cui si trova oggi il nostro complessivo sistema radiotelevisivo, i costi bisognerà pur cominciare a valutarli anche in termini di potenziali pericoli di disaggregazioni sociali, i quali rischiano in prospettiva di diventare pesanti e forse incalcolabili.

Unità Nazionale e Informazione

Nelle ricorrenti campagne denigratorie contro il servizio pubblico nazionale, condotte unitariamente dalle grandi holding editoriali con il duplice scopo di far fallire il processo riformatore nell'informazione e di arrivare alla scadenza della Convenzione (1981) RAI-Stato con una situazione a loro completo favore, si parla sempre in termini trionfalistici dei grandi risultati organizzativi e di ascolto raggiunti dall'emittenza privata. Non si parla mai, però, degli indici di

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A questo proposito, tra i vari esempi che potremmo fare. ci limitiamo a uno solo: le campagne elettorali condotte indiscriminatamente, cioè senza alcuna regolamentazione, attraverso le radio e le tv private, per risultare più penetranti e convincenti verso gli ascoltatori. sono inevitabilmente portate a far prevalere i legittimi problemi locali, ponendoli tendenzialmente in modi disgiunti da una loro concreta soluzione nel più generale quadro nazionale; perchè ciò apparirebbe d'impaccio ad una più immediata penetrazióne del messaggio politico. Se questa malaugurata tendenza dovesse affermarsi, non soltanto i partiti politici e i loro apparati, ma lo stesso Parlamento alla lunga potrebbe correre il rischio di perdere il suo attuale carattere nazionale, per effetto appunto del prevalere delle innumerevoli e irresistibili spinte localistiche ma anche contrapposte fra loro.

A questa eventuale logica non sfuggirebbero gli strati popolari, le chiusure corporative risulterebbero inevitabilmente rafforzate. Ogni ipotesi di rinnovamento nazionale, volta a superare le vecchie incrostazioni burocratiche e corporativeg apparirebbe vanificata.

In altri paesi, come gli USA, ove il localismo ha una vecchia tradizione risulta molto forte e radicato, esso appare comunque subalterno alla presenza e ai voleri di potentissimi gruppi dirigenti nazionali oligopolistici, la cui influenza va ben oltre agli Stati Uniti.

Da ciò emerge, crediamo, che ogni futuro e definitivo assetto del sistema radiotelevisivo e dell'informazione stampata in Italia, rappresenta un problema urgente e di fondo. Il quale, diversamente da come pensa e agisce il ministro delle Poste, esige una urgente regolamentazione legislativa della emittenza privata, secondo le indicazioni emesse dalla Corte Costituzionale nel luglio 1976.

La sinistra unita in Italia ha la forza per contribuire, assieme ad altre forze democratiche, alla definizione positiva per l'intera collettività nazionale dei complessi problemi dell'informazione. Una sinistra divisa su questi problemi comporterebbe, non soltanto un grave arretramento dell'intero asse democratico del Paese, ma una sua sconfitta di portata strategica e quindi di lungo periodo.

El Cantóri del barbee IL BENESSERE

Ciao! Hai sentito? Nel '79 siamo diventati più ricchi.

T'ee faa tredes al Totocalcio?

- Che c'entra il Totocalcio?

T'ee dit che te set diventà pusse sciór...

- Ma non parlavo di me!Tutti siamo diventati più ricchi!

- Anca mi?...

Si, anche tu.

- Ma chi l'è ch'el t'ha cuntaa sù sta balla?

- L'ha detto il ministro Pandolfi.

- L'è ona balla I'istess!

Ma è il ministro del tesoro!

E cont quest? Ne savaroo pussee mi o ne savaràa pusse lu de quanti che ghe n'hoo in saccoccia?

Ma lui si basa su dati statistici

- Ah! Hoo capì... L'è la solita storia del polaster.

Quale storia?

- Quella che se ti te manget on polaster e mi salti el past, poeu salta foeura ch'emm mangià mezz polaster a testa.

Beh! Ovviamente non si può andare a vedere caso per caso. Si fa la media.

- Prova a andà a comprà el pan cont quella toa media e staremm a vede se el prestinee te le daraa?

- Comunque non potrai negare che per la contingenza od altro oggi chi lavora prende più soldi che un anno fa. Mi neghi nagott. Ma second ti ciappà pusse danee e diventà puss e scióri l'è l'istessa robba?

Beh!'?...Mi pare di si...

E invece no! D'accordi, hinn crèssu i pagh, ma intanta hinn crèssu anmò pussee tucc i prezzi e i tass che te caven via de la busta paga.

- Ma Pandolfi ha detto che la gente vive un periodo di grande benessere.

Perchè el va minga a dighel a on qual pensionaa o a on qual disoccupaa?

Non vorrai che si metta per strada a fermare pensionati e disoccupati?

Perchè no?

- Comunque ha anche detto che questo benessere Ic pagheremo.

- Chi l'è che le pagherà?

Tutti, credo.

- Anca quei che crèssen i prezzi e poeu magara paghenn minga i tass?

- Ma?... Spero...

Ti te speret, ma mi gh'hoo poca speranza, fin che la va avanti inscì. Damm atrà a mi. O se cambia o a pagà saremm anmò num poverasc, che cont sti minister che seguitenn a fagh faa indigestión de "benessere" ris'cemm de morì de famm intant che i scióri seguiterann a faa sù semper pussee danee. Poeu magara tra on ann el salterà foeura anmò quaidun a digh che semm tucc diventà pussee scióri. Ciao, te saludi. el barbee

milano 19 - pag. 7
...e mille cose per la casa!

Inaugurata

IL CENTRO DI VIA LAMPUGNANO

la struttura:

ora si tratta di lavorare

Già nel 1973 nacque l'esigenza di trasformare la vecchia scuola elementare di via Lampugnano, ormai in disuso, in un centro comunitario per i cittadini del Gallaratese e di Trenno in particolare. La spinta decisiva affinchè tutte le forze politiche e la cittadinanza si appropriassero di questo discorso del tutto nuovo ed estremamente importante per il quartiere, fu data, in partenza dai giovani i quali soffrivano, (e soffrono) della mancanza di centri di aggregazione culturale, ricreativa e politica.

L'occupazione della vecchia scuola nel novembre del 1973 fu un momento sofferto ma felice, di scontro ma anche d'incontro fra i giovani e le altre realtà del quartiere; fu l'elemento che determinò in seguito alleanze più ampie e che finalmente rese questo Centro conquista comune di tutti.

Sviluppare unitariamente all'interno della struttura iniziative di qualsiasi carattere non fu cosa facile, spesso fallimentare: unica constatazione positiva era che il Centro Comunitario iniziava a vivere stentatamente ma con ottimismo.

A causa di incomprensioni, settarismi, mancanza di chiarezza su come ognuno intendesse e sentisse il senso e il significato di Centro Comunitario, si crearono delle fratture tra le forze che operavano all'interno della struttura.

Fu una sconfitta per tutti i cittadini del quartiere, fu scoraggiamento, sfiducia, ritorno alla vita di tutti i giorni con i problemi di sempre, come quello di non sapere dove riunirsi, ritrovarsi, conoscersi.

Occorreva reagire di fronte a questa situazione di ristagno e grazie alle continue pressioni di quei cittadini e di quelle forze che non intendevano assolutamente cedere e grazie anche al contributo del Consiglio di Zona. si è giunti alla ristrutturazione del Centro Comunitario tanto che per renderlo nuovamente agibile il Comune di Milano ha speso 320 milioni di lire.

Oggi si affronta il problema della gestione con più serietà ed obiettività, favorendo un discorso ed un programma realmente unitari, che antepongono gli interessi e le esigenze dei cittadini della zona 19; e considerare il Centro come una struttura di zona è sintomo di crescita perchè tende a sensibilizzare settori più ampi di cittadini.

La grande conquista è che oggi il Centro Comunitario ha un carattere più ufficiale in quanto struttura riconosciuta nella sua validità dal Consiglio di Zona e dal Comune di Milano, ed è strumento direi unico o perlomeno esemplare di risveglio culturale per tutti i cittadini. Per ciò che riguarda l'organizzazione interna attualmente il Consiglio di Zona 19 quale "proprietario" della struttura, ne demanda la gestione ad un Comitato che viene eletto in pubblica assemblea ed i suoi rappresentanti sono cittadini del quartiere e della zona 19. L'odierno Comitato è stato eletto nell'assemblea popolare tenutasi nel settembre del 1979 ed è composto da 11 membri di cui sette eletti dall'assemblea dei cittadini, uno nomiiato dal Consiglio di Zona come )roprio rappresentante, uno dal ;UZ, uno dal Distretto Scolasti:o ed un rappresentante degli iperatori comunali operanti nela struttura (attualmente il solo :ustode).

La funzione del Comitato di gestione è quella di mantenere i ontatti con il Consiglio di Zona la soprattutto quella di gestire

democraticamente le attività del Centro Comunitario.

Il significato di Gestione Democratica ha un contenuto essenziale, bellissimo, inteso come collaborazione con i cittadini nel programmare le attività e come garanzia che tutte le esigenze e le richieste vengano rispettate e sia data loro la possibilità di esprimersi negli spazi offerti dalla struttura.

E solo attraverso la collaborazione e il contributo di tutti che può nascere l'interesse, il desiderio di mettere ognuno di noi qualcosa di proprio, per uscire finalmente dal letargo dei quartieri in cui questa società ci rinchiude; per vivere con più tranquillità e serenità la vita, per renderla più umana.

La mattina del giorno 10 febbraio 1980 il comitato di Gestione ha indetto un'assemblea per recepire le richieste dei cittadini al fine di poter iniziare una programmazione delle attività da svolgere.

Benchè la partecipazione sia stata poco numerosa sono emerse buone potenzialità per attivare il Centro proprio perché tutte le componenti sociali, dai giovani, alle donne, agli anziani si sono espresse.

Si tratta ora di lavorare e lavorare sodo, poichè tutto è da inventare e, ribadisco, la partecipazione dei cittadini è elemento indispensabile perchè il Centro Comunitario cresca e viva a lungo.

L'obiettivo finale è che l'ex scuola di via Lampugnano si ritrovi, nell'immediato futuro, sa-

tura di attività e di gente tanto che ci si trovi di fronte la necessità di costruire in tutta la nostra Milano altri Centri Comunitari che crescano e si sviluppino tanto quanto (ne sono certa) accadrà al nostro.

Doretta Mariani Presidente del Comitato di Gestione

CITTADINI SVEGLIATEVI!

C'È POSTO PER TUTTI

Per gli abitanti del Gallaratese e di Trenno, che più di tutti gli altri della intera ZONA 19, hanno vissuto le traversie e la breve stagione dell'ex Centro Comunitario entrare domenica, giorno 10 febbraio, nel rinnovato CENTRO COMUNITARIO CULTURALE TRENNO e restare allibiti era perfettamente giustificato. Un frugolino tutto pepe, di non più di quattro anni, figlio del custode, emozionato per la presenza di tanta gente, presentava gli onori di casa correndo in lungo e largo, aprendo le porte di ogni locale, illustrandoci i servizi igienici, le piastrelle verde malva e la perfetta illuminazione che veniva proiettata da lampade ultramoderne.

Forse quel breve attimo di smarrimento che ho provato entrando nascondeva sicuramente un pizzico di emozione nel ritrovare una struttura, la vecchia scuola, completamente diversa da come era stata abbandonata finanche dagli ultimi vandali che vi avevano temporaneamente bivaccato.

È doveroso da parte di tutti, ed io lo faccio attraverso queste righe, ringraziare chi ha lottato

per ottenere questa struttura, poi il Comune di Milano ed il Consiglio di Zona 19 che ne hanno compresa l'importanza ed elargito fondi notevoli per la ristrutturata ed infine il neo Comitato di Gestione che volontariamente si impegnerà a renderlo funzionale, a gestirlo in modo democratico e, quel che più conta, proporlo ai cittadini in quanto bene di tutti al servizio di tutti.

Il 10 febbraio, malgrado la nebbia, un folto gruppo di cittadini, lavoratori, giovani ed anziani dei quartieri limitrofi si sono dati appuntamento al nuovo CENTRO COMUNITARIO CULTURALE TRENNO prima di tutto per prendere atto della nuova realtà, pagata con il denaro pubblico, per conoscere il Comitato di Gestione con tutti i suoi componenti (cittadini della Zona 19 eletti democraticamente qualche tempo addietro) ed infine per dare inizio a quel rapporto auspicato dal Presidente MARIANI e dal sig. CORTILI che deve avere essenzialmente momenti di proposta costruttiva ma anche momenti di collaborazione, in modo che si possa, Comi-

11 Comitato di Gestione si riunisce ogni lunedì alle ore 21 in via Lampugnano 145. Si raccolgono le iniziative che i cittadini ed i gruppi culturali hanno programmato. L'uso della struttura vene dato rispettando i termini di precedenza delle richieste stesse. Le riunioni del Comitato sono pubbliche.

tato e utenti cittadini, porre questa invidiata struttura al servizio del pubblico, al servizio dei cittadini di ogni ordine e grado, mettendola nelle condizioni di promuovere tutte quelle iniziative che dovrebbero andare a tamponare le falle che i nostri quartieri hanno subito, subiscono, nel campo della cultura, della aggregazione, dello spettacolo e dell'impiego corretto del tempo libero.

Riuscirà il CENTRO COMUNITARIO CULTURALE DI TRENNO a porsi come la medicina adatta alla guarigione di tutte queste piaghe?

Le piaghe si sono forse incancrenite ma credo che le premesse e la volontà manifestate nel primo incontro con la popolazione siano di buon auspicio e contribuiscano a creare quel clima di fiducia e di speranza necessari.

L'assemblea ha discusso e proposto (finalmente si sono ascoltate proposte serie, precise e particolareggiate): corsi di animazione e drammatizzazione per bambini delle scuole (insegnanti, svegliatevi, c'è posto anche per Voi ed i Vostri alunni),

mostre di artisti, proiezioni di pellicole per tutti, incontri e dibattiti su temi di attualità, il gioco delle bocce per gli anziani e poi, infine, la libera disponibilità delle sale a tutti coloro che le volessero usare per motivi che vadano nel rispetto del breve ma preciso regolamento che il Comitato si è dato.

Cittadini, associazioni, gruppi sociali, gruppi culturali e sportivi fatevi avanti; l'abbiamo conquistata noi tutti, dimostriamo che non era demagogia, dimostriamo quanto ci mancasse una struttura del genere, usiamola, sfruttiamola e propagandiamola, sollecitiamo un ampio programma di attività che tenga conto delle esigenze di tutti. C'è stata tra le prime richieste quella di organizzare una mostra sull'antifascismo e la Resistenza per il 25 Aprile prossimo il Comitato l'ha accettata immediatamente. Sarà sicuramente il miglior battesimo, un varo positivo ad una nave che auguriamo navighi a lungo sulla giusta rotta.

pag. 8 - milano 19

Un modo diverso di gestire la salute

La gestione sociale con la partecipazione degli utenti nell'ambito di una politica decentrata dei servizi socio - sanitari

Nel luglio '78 nella zona 19, e in Via Albenga 2, è stata inaugurata una nuova struttura socio - sanitaria, il consultorio, con anni di ritardo rispetto alla legge regionale 44 che fissava sulla carta i criteri e le finalità istitutive. È importante ricordare che l'apertura di questo servizio è stata sollecitata dalle continue pressioni dei lavoratori e in particolar modo delle donne che individuavano nel consultorio non solo un modo diverso di gestire i problemi relativi alla salute ma anche un punto di riferimento in cui discutere, orientare le proprie scelte, trovare assistenza e conferma ai dubbi che da sempre avevano vissuti sole con loro stesse. Il motivo di fondamentale importanza quindi che ha contribuito da una parte alla mobilitazione delle donne dall'altra alle resistenze dalle forze conservatrici a istituire e far funzionare questo servizio, è quello della gestione sociale del consultorio: nell'ambito di una politica decentrata dei servizi socio - sanitari, il consultorio è il primo servizio che prevede una gestione sociale per cui l'utenza, attraverso il C.d.Z., il Comitato di gestione e l'assemblea degli utenti, è chiamata ad attuare una funzione non solo di controllo ma anche di proposta sul funzionamento del servizio stesso con il conseguente ribaltamento dei ruoli fra utenza, operatori e la stessa Amministrazione Comunale. Inoltre è il primo servizio che salda in modo preciso, attraverso la Legge 44 regionale e la Legge 194 (interruzione volontaria della gravidanza) un servizio di primo livello e quindi soprattutto preventivo, con tutti quelli di secondo livello, tra cui in primo luogo l'ospedale di zona e gli altri servizi specialistici pubblici. Senza il consultorio, qualsiasi politica di coordinamento e di integrazione dei servizi, così come prevista dal nuovo Regolamento sul Decentramento, rimane gravemente monca ed inattuabile per la mancanza di uno strumento insostituibile. L'importanza e la novità di questo servizio che anticipa l'attuazione della Riforma Sanitaria in cui sono previsti una direzione ed un utilizzo politici delle strutture socio - sanitarie e dei tecnici che vi operano, era avvertita non solo dai movimenti femminili (che comunque hanno costituito la "punta di diamante") ma anche dalle forze democratiche e, per quanto riguarda la zona 19, dal C.d.Z. stesso, che ha contribuito a far pressione nei confronti degli Enti preposti per l'apertura ed il buon funzionamento del Consultorio, individuando in esso un momento indispensabile per avviare una gestione partecipata della salute che parta dalla prevenzione e dall'informazione.

spedale S. Carlo, I segretaria, 2 commesse. Attualmente l'organico non è mutato se si fa eccezione per una assistente sociale trasferita in altra zona. Le ore di servizio dei ginecologi sono 12 complessive settimanali. Carenze quindi ve ne sono, già nell'organico: scarso è il tempo di lavoro dei medici, scarso quello dello psicologo (15 ore sett.), non esiste inoltre la figura del pediatra,prevista invece dalla legge per una popolazione numerosa come quella della zona 19 (114.000 persone), questo servizio risulta decisamente insufficiente. La prova l'abbiamo guardando, dopo circa un anno di attività, i tempi d'attesa degli utenti che si aggirano intorno ai trenta giorni. Grave appare la totale mancanza del servizio pediatrico. che riteniamo indispensabile soprattutto per l'opera di informazione e prevenzione del cittadino fin dai primi giorni di vita. L'atteggiamento dilatorio ed ostruzionistico dell'assessore Sirtori a questo riguardo e più in generale riguardo a tutti i servizi prestati dal consultorio, è stato più volte denunciato pubblicamente da parte del Coordinamento cittadino dei vari Comitati di gestione che hanno visto purtroppo nell'Assessore più una controparte cieca e sorda che un responsabile e serio amministratore pubblico. Le carenze e le difficoltà non hanno comunque scoraggiato i: Comitato di gestione, che invece, sin dall'inizio ha cominciato a lavorare per far sì che il consultorio, pur mutilato, rispondesse ai reali bisogni degli utenti e soprattutto agisse nella direzione di una crescita individuale e collettiva della popolazione. Si sono individuati quindi due aspetti indissolubilmente legati fra loro; e che sono stati alla base del lavoro che gli operatori e il Comitato di gestione hanno svolto in questo arco di tempo. Da un lato il consultorio presta un servizio al singolo o alla coppia o alla famiglia quando l'utente viene al Consultorio per trovare una risposta dagli operatori (ginecologo, ostetrica, psicologo e assistente sociale) d'un suo problema. Questo è l'aspetto "personale" del consultorio che garantisce al cittadino utente rispetto e riservatezza nei confronti dei suoi problemi. I motivi per cui gli utenti vengono al consultorio possono essere di vario tipo e sono indicati nell'articolo 1 della legge 44 "... l'armonico sviluppo della persona ... la procreazione libera e consapevole ... la salute della donna con particolare riferimento alla maternità ... la salute del concepito ... l'armonico sviluppo delle relazioni familiari o della coppia". È inoltre garantita la certificazione per l'interruzione volontaria della gravidanza.

Non è soltanto per le donne

alla Sit-Siemens, alla Recordati, alla Gavazzi, alla Polystil con il risultato che molte donne lavoratrici hanno nel corso dell'anno usufruito del servizio. Inoltre partiti politici ed associazioni della Zona hanno pubblicizzato il servizio in diverse sedi. Si ritiene tuttavia che nei confronti dell'informazione ci sia molto lavoro da compiere soprattutto riguardo alla popolazione in generale per sfatare anche la convinzione presente in molti cittadini che il consultorio sia riservato alle sole donne in età feconda bensì un servizio che si occupa dei problemi della coppia.

L'aspetto promozionale del Consultorio è stato vario e notevole come quantità ed ha avuto come scopo quello di individuare nel territorio la collaborazione con i servizi, associazioni ed enti della zona nell'ambito dei contenuti della legge 44 allo scopo di specificare e qualificare le prestazioni non strettamente mediche.

- Con l'ospedale S. Carlo (reparti Ostetricia e Pediatria) e con il SIMEE per la medicina prenatale (il SIMEE si è occupato dei neonati rischio -segnalati direttamente dall'Ospedale), il Consultorio in collaborazione con il nido di Via Zamagna ha promosso un'attività educativa e informativa con un gruppo di madri.

La individuazione di via Zamagna è dovuta al fatto che la zona è stata dichiarata dai due servizi, zona rischio a causa delle condizioni socie - abitative - economiche della popolazione.

Gli utenti nel Comitato di Gestione

Rispetto al problema dell'intervento del consultorio con le scuole della zona sono stati specificati 2 livelli: il primo ha coinvolto tutti i medici scolastici sia in colloqui individuali sia con una riunione generale riguardante non solo l'informazione specifica sul servizio ma la individuazione di contenuti di collaborazione. Il secondo ha riguardato la formazione di un gruppo, di studio e di approfondimento (equipe del consultorio ed alcuni membri del Comitato di gestione) sul contenuto dell'educazione sessuale. L'intento è geli° di verificare nelle singole realtà scolastiche (per esempio Consigli di Circolo e di Istituto) l'esistenza di interesse per questo argo-

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mento e l'evidenziazione di risorse in merito: insegnanti e genitori interessati. (Contatti con il tribunale dei minorenni) Sempre nell'ambito delle attività del consultorio c'è da segnalare la presenza di un gruppo di famiglie, sorto spontaneamente in zona, che si è posto come obiettivo la diffusione dell'idea dell'affido familiare sia come proposta di reperire nuove famiglie affidatarie, sia con lo scopo di dare una regolamentazione a questo servizio che si viene a configurare come servizio sociale di territorio alternativo all'Istituto. Attualmente l'attività cerca di coinvolgere sul problema degli affidi altri servizi socio - sanitari della zona. Intanto stà prendendo il via un nuovo gruppo di lavoro che si occuperà dei problemi legati alla menopausa e sarà coordinato da alcuni operatori.

Tante e tante potrebbero essere le iniziative di questo servizio che trova la sua ragione d'essere nella partecipazione democratica dei cittadini: l'invito costante è quello di rivolgersi a questa importante struttura socio - sanitaria non solo come pazienti del tutto passivi ma come utenti attivi che propongono e promuovono iniziative. Fra circa un mese ci sarà l'assemblea degli utenti, cioè di coloro che hanno usufruito del servizio, per eleggere i rappresentanti degli utenti nel comitato di gestione. È un appuntamento importante che deve vedere in prima linea non solo "gli addetti ai lavori" ma tutti coloro che credono che anche da questi momenti possa nascere nella gente il desiderio di un rinnovamento qualitativo della società: Lucia Valori

CONSIGLI

FABBRICA

Un servizio mutilato

Si è usato spesso il termine "pressione", perchè al momento dell'apertura del nostro consultorio di Via Albenga, gravi erano le carenze riguardo al personale ed alle attrezzature e la battaglia per un servizio efficiente era più che mai necessaria. Nei primi momenti immediatamente seguenti l'apertura, il Consultorio "funzionava" con 3 assistenti sociali, l'ostetrica ed una psicologa a mezzo tempo. Successivamente, in seguito a numerose mobilitazioni del Comitato di Gestione e del C.d.Z. sono arrivati 4 ginecologi, distaccati per 10 ore complessive settimanali dall'o-

Da un altro lato, il consultorio presta un servizio che definiamo "aspetto socializzante del consultorio" e che consiste nella diffusione di ogni tipo di informazione, in particolar modo scientifiche e tecniche, per dare alle persone la possibilità di acquisire una visione meno individualistica dei singoli problemi, la conoscenza delle cause comuni sociali ed ambientali che li determinano allo scopo di rendere ogni singolo partecipe delle scelte che si fanno e per metterlo in grado di prevenire, nella massima misura possibile, l'insorgere dei problemi. Questo vuol dire stimolare o rispondere a richieste di incontri fra più persone o gruppi su singoli problemi o temi vari, affinchè liberamente scelgano di socializzare le loro esperienze.

Per la piena attuazione di questi obiettivi è stata necessaria una intensa attività di informazione sul servizio nei confronti della popolazione. L'intervento del Consultorio in questo senso è stato rivolto soprattutto nei confronti delle fabbriche della zona tramite contatti con il CUZ e i rappresentanti dei consigli di fabbrica presenti nel Comitato di Gestione. Si sono tenute assemblee

milano 19 - pag. 9 Consultorio
E— DI
DELLA
ZONA C.cl.F ORGANI i Cot_t_E41A1-1 PELTA SCUOLA

Una giusta protesta degli abitanti di

Figino

_ Lettera aperta del comitato di Quartiere

Al Signor Sindaco di Milano, Palazzo Marino

All'Assessore Igiene-Sanità del Comune di Milano e Presidente della Commissione di Indagine

Quartiere di Figino - Zona 19

p.c.:

All'Assessore all'Ecologia-Igiene Ambientale del Comune di Milano

Ai Capi-gruppo Partiti Politici del Consiglio Comunale di Milano

Al Consiglio di Zona 19

ALC.U.Z. 18-19 (FIOM-CISL-UIL)

Alla notizia dell'intervista apparsa sul "Giorno" di Milano del 5.12.1977, dove veniva denunciata la tragica situazione sui casi di tumori riguardanti il nostro Quartiere, seppur frastornato dalla notizia questo Comitato reagì con fermezza e con coraggio, presso il Consiglio di Zona 19, il giorno seguente avviando con sincero spirito democratico e con intelligente responsabilità l'iniziativa per poter far luce sull'accaduto, ciò in diretta collaborazione con i responsabili dell'attuale Amministrazione Comunale, coinvolgendo la persona dello stesso Signor Sindaco nell'incontro del 21.1.1978, il quale, scosso dai fatti, ci rassicurò del suo responsabile impegno a costituire ed insediare presso l'Assessorato Igiene-Sanità una Commissione d'Indagine presieduta dallo stesso Assessore dott. Piergiorgio Sirtori, con il quale c'incontriamo il 28.1.1978 discutendo ampiamente il problema.

II giorno 9.2.1978 venne insediata la Commissione composta da eminenti studiosi specialisti delle varie Scienze. Questo Comitato chiese di entrare a farne parte di diritto, in quell'occasione si cercò da parte di qualche sprovveduto, di estrometterci con viva forza (potevamo dar fastidio forse?), i nostri rappresentanti reagirono con determinazione motivandone i perchè, fino ad incontrare l'obiettività e la sollecitudine di altri Commissari presenti, a farci rappresentare.

La prima riunione di detta Commissione avvenne il 15.5.'78, con la presenza dei delegati di questo Comitato. Mancavano molti esperti e dei presenti nessuno, tranne il dott. Bernino, fece pervenire al coordinatore, il defunto Prof. Suzzi-Valli, alcuna ipotesi di lavoro o relazione.

I nostri delegati portarono a conoscenza dei presenti la denuncia inviata all'Ufficiale Sanitario, da parte del medico locale, riguardante l'elevata incidenza di aborti spontanei, i cui concepimenti, non escluso uno, coincidono stranamente col periodo in cui furono bruciati nel forno

AMNU-MILANO 2, una montagna di rifiuti solidi della zona di Seveso e altri comuni limitrofi. Ciò suscitò particolare interesse da parte dei presenti.

Alla nostra richiesta di entrare in possesso di copia del precedente verbale e altri documenti, fummo trattati con poca tenerezza.

Alla fine di questa riunione la prossima veniva aggiornata a 40 giorni.

Ma passarono tanti giorni, ben 612 precisamente e finalmente veniamo a conoscenza che il 17. 1.1980 la Commissione si è riunita per la seconda volta (forse in segreto?) ignorando con tutte le cattive regole, e forse volutamente, che questo Comitato do-

ATTIVITÀ DEL SINDACATO UNITARIO DELLA ZONA S. SIRO - RHO

Nel mese di marzo, nella sede sindacale unitaria di P. Segesta, si svolgeranno le seguenti iniziative:10-3 ore 14 riunione dei delegati designati dai Consigli di azienda sulla RIFORMA SANITARIA;

14-3 ore 14 - riunione dell'attivo sindacale di zona sulla RIFORMA PENSIONISTICA

18-3 Assembleea generale dei delegati di tutte le della Zona sull RIFORMA PENSIONISTICA

sede sede sede sede sede

veva essere doverosamente invitato perchè di fatto riconosciuto membro di composizione della stessa.

Quali le ragioni? Qualcuno ce le dovrà dire perchè ci risulta che questa Commissione non ha ancora un padrone ma che la scelta dei suoi componenti sono l'espressione di un indirizzo politico democratico.

Perchè la nostra disapprovazione ed anche lo sdegno per come questi modi di fare continuano ad accadere per causa di irresponsabili, i quali ignorano, come nel recente passato, che anche i cittadini di un Quartiere come il nostro, i quali sono parte viva e impegnata della democratica ed operosa Milano - Medaglia d'Oro della Resistenza - ma stufi di sentersi emarginati, maltrattati, costretti solo a vivere nel loro ghetto.

Di questi onesti cittadini e lavoratori, ci si ricorda ogni qualvolta devono essere chiamati per rieleggere democraticamente i propri rappresentanti, al rinnovarsi delle cariche politiche pubbliche, delegando gli eletti a perorare i loro interessi ed a difendere anche la loro salute, come in questo caso.

A questo punto potremmo eccedere, tanta è grande e grave la delusione per quanto accaduto. Ma ci riteniamo delle persone perfettamente equilibrate e vogliamo ragionare, ma non più pazientare. Per prima cosa ragioneremo con la popolazione. E' nostro dovere informarla onestamente dopo che il Signor Sindaco e l'Assessore Presidente della Commissione d'Indagine vorranno cortesemente motivarci per questa distrazione e per il tentativo ordito di estrometterci (speriamo pro-tempore) dal partecipare alla difesa dei nostri sacrosanti diritti, in seno alla Commis-

sione stessa.

Non si dimentichi che anche il nostro contributo è molto importante.

Siamo noi cittadini di Figino a vivere duramente questa realtà e di questo non potete nè dovete dimenticarvene. Come non dovreste dimenticare che la primavera 1980 è vicina, non mancheremo in questa occasione di parlare con fermezza ai nostri concittadini coi quali non vogliamo recitare oltre la parte dei diseredati e trascurati per colpa di politicanti irresponsabili e inetti.

Sappiamo che la prossima riunione della Commissione avverrà entro il mese di marzo prossimo, allo scopo di raccogliere gli atti relativi alle indagini svolte (?).

Visto come si sono avvicendati, nei lunghi mesi trascorsi, gli interessamenti al riguardo del nostro problema, possiamo già pensare che dopo questa riunione, si metterà la parola fine sullo stesso.

Prima che la farsa giunga alla fine, chi ne ha la maggior responsabilità, non dimentichi, che ci dovrà invitare alla prossima riunione. Noi saremo comunque presenti.

Comitato di Quartiere Figino - zona 19

P.S. Prima di concludere questa protesta sentiamo il dovere di portare a conoscenza del Signor Sindaco l'elevato nostro senso di riconoscimento per il lavoro svolto con responsabilità, competenza e umanità da parte dell'Assessore alla Ecologia dott. Ercole Ferrario il quale è stato tra i pochi personaggi politici, mediante il proprio impegno, e capire le nostre preoccupazioni e le nostre attese.

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Augusto della Fiorentina Una vita degna di essere vissuta

E' morto il compagno Augusto Della Fiorentina. E' morto un combattente per la pace, la democrazia, la libertà e per l'emancipazione della classe operaia.

E' morto la mattina del 17 Febbraio, mentre assieme a compagne e compagni della Sezione Fornasari del PCI e contemporaneamente a migliaia e migliaia di altri compagni di tutta Italia, si recava alla manifestazione che il suo Partito, al quale era iscritto dal 1945, aveva organizzato a Firenze per la Pace.

Il compagno Augusto Della Fiorentina non era più giovane. Tanti e tanti anni di dure battaglie e di duro lavoro avevano minato ormai irrimediabilmente l'integrità del suo fisico, ma ai compagni che avevano provato a dissuaderlo dal partecipare ad una manifestazione tanto faticosa come quella di Firenze, aveva risposto: "non posso farne a meno"! Così

come non aveva potuto fare a meno, nel lontano 1945, di fondare la cellula del PCI, nel suo luogo di lavoro. E come non aveva potuto fare a meno di fondare e di dare vita, negli ultimi 10 anni, alla Sezione Fornasari.

La sua vita esemplare e queste sue ultime parole sono il messaggio che ci ha lasciato: se credi veramente nei tuoi ideali devi sempre lottare per essi e devi essere capace di qualsiasi sacrificio.

La sua è stata una vita dura, ma una vita degna di essere vissuta. E' stata una vita degna fino in fondo.

La Sezione Fornasari del PCI

I compagni della Sezione Fornasari sottoscrivono Lire 20.000 per Milano 19 in memoria del Compagno Augusto Della Fiorentina.

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Perchè funzioni meglio Democratizziamo Io I.A.C.P.

Su questo tema assemblee a S. Siro organizzate dal SUNIA

Stiamo attraversando un periodo difficile con un governo (il governo Cossiga, n.d.r.) che non sembra in grado di far fronte ai gravi problemi della casa, ma che anzi sembra tendere ad aggravarli ancor più privilegiando l'edilizia privata a danno di quella pubblica. In questa crisi si inserisce lo I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari) con i suoi problemi, che si trascinano da oltre trent'anni, e con i suoi 400 miliardi di deficit, di cui cerca di scaricare tutte le colpe sul canone sociale e sulla morosità.

Certo, la morosità esiste, nessuno lo nega. Ma esiste realmente da parte dell'istituto la volontà di andare ad un suo recupero?

Come mai non è stato. neppure preso in considerazione il piano che a tal fine è stato preparato dal SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini Assegnatari)?

E' impensabile che un ente quale lo I.A.C.P., che a Milano amministra circa 130 mila alloggi, possa continuare in una ambigua politica di sfacelo del patrimonio pubblico sottraendosi nel contempo alle proprie responsabilità.

direzione dell'istituto in viale Romagna. E' quindi necessario puntare ad una effettiva democratizzazione, che dia reali poteri ai comitati di gestione anche per porre fine ad eventuali sussistenti casi di miopia di funzionari e di capi servizi per quanto riguarda gli appalti per la pulizia e per le manutenzioni, nonchè per fare chiarezza su episodi quali quello recente dell'invio agli inquilini di una valanga di richieste di arretrati, di cui nessuno dei funzionari di zona dello IACP è stato in grado di dare una giustificazione. Un ulteriore passo avanti dovrebbe essere lo scioglimento dello IACP ed il passaggio del suo patrimonio immobiliare ai comuni. Si potrebbe così meglio difendere il canone sociale, che è seria-

mente minacciato dalla legge 513 e che la Regione Lombardia, cui spetterebbe il compito, non sembra impegnata a salvaguardare. Su questi temi è necessaria una vasta mobilitazione. Già nelle prossime settimane ci saranno a S. Siro delle assemblee indette dal SUNIA per illustrare la piattaforma rivendicativa e le forme di lotta per sostenerla. Se lo IACP risponderà in modo negativo o rinvierà ancora una sua risposta si andrà a una dura battaglia, che dovrà vedere impegnati non solo il sindacato e gli inquilini, ma anche tutte le forze politiche democratiche e popolari. Lucia Guerri del direttivo del SUNIA - S. Siro

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Nel dicembre scorso, in occasione di un'occupazione simbolica della sede dell'istituto, il SUNIA ha presentato una piattaforma per rivendicare il mantenimento del canone sociale per le fasce di inquilini a basso reddito ed il pronto inserimento nella giusta fascia di quegli inquilini (donne restate vedove, genitori i cui figli sono usciti dal nucleo familiare, ecc.) il cui reddito si è ridotto rispetto al passato, ma che si vedono costretti a pagare il vecchio canone perchè lo IACP non sembra aver sinora tenuto in alcun conto la loro documentata richiesta di riduzione. Altri punti della piattaforma si riferivano alla democratizzazione dell'ente, di cui il sindacato chiede con urgenza, ma finora senza successo, una conferenza di produzione, nonchè ad un piano di risparmi energetici ed alla questione della manutenzione e del risanamento delle case. A tre mesi di distanza non si è ancora arrivati ad un incontro, che viene continuamente rinviato dal consiglio di amministrazione dell'istituto. Nel 1976 era stato nominato allo IACP di Milano un nuovo consiglio di amministrazione (composto da 7 democristiani, 5 social isti, un comunista ed un rappresentante ciascuno del SUNIA e della CGIL), che aveva fatto sperare qualche cambiamento costituendo nei quartieri, per la prima volta i comitati di gestione democratica composti da rappresentanti dei sindacati, del Comune, del Consiglio di Zona e degli inquilini. Le speranze sono andate però ben presto deluse in quanto questi consigli non hanno alcun potere decisionale e tutte le decisioni continuano ad essere prese dalla

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Il mestiere dei comuni

Pubblichiamo qui di seguito un contributo delle ACLI al dibattito sul ruolo delle amministrazioni comunali e degli enti locali in genere per il prossimo futuro

I risultati delle ultime consultazioni elettorali per il rinnovo di alcuni consigli comunali pongono seri interrogativi. Quali segni si possono cogliere dagli attuali orientamenti dell'elettorato?

Continua il calo di consenso alle forze di sinistra? Il loro grande balzo in avanti del '75 sembra subire una battuta d'arresto, mentre qua e là si possono rilevare erosioni abbastanza profonde.

Intanto una dialettica vivace si sta sviluppando tra comunisti e socialisti sulla loro collaborazione dopo 1'80. Ma il dibattito non è ovviamente tutto centrato sugli schieramenti. II discorso va oltre la dimensione di ciascun partito e supera i problemi pur complessi di ogni amministrazione locale. Si tratta di verificare, partendo appunto dall'esperienza accumulata in questi anni, lo sforzo compiuto per rispondere ai bisogni delle comunità locali.

È in discussione "il mestiere" dei Comuni e delle Regioni nel quadro di una prospettiva di ampia valorizzazione delle autonomie locali e della partecipazione della popolazione.

Il contrasto è ancora una volta con i governi nazionali, che non si decidono a completare il varo della riforma dello Stato, nonostante la legge 382 ed i conseguenti trasferimenti dei poteri amministrativi agli enti territoriali e locali.

I provvedimenti transitori hanno almeno tolto l'acqua alla gola delle amministrazioni locali, che ora non rischiano più il

dissesto ed il tracollo per la crescita paurosa dell'indebitamento. Tuttavia il pareggio dei bilanci comunali non basta a garantire sviluppo economico e sociale locale. Si deve arrivare al più presto a dotare i Comuni di risorse proprie. Le richieste dell'autonomia della finanza locale è quella più assillante: il ritorno, dallo Stato ai Comuni, del prelievo fiscale non è più ritenuto accettabile senza una integrazione da realizzare con tributi locali complementari e quelli generali e nazionali. I bilanci annuali e pluriennali dei Comuni devono poter contare sulla certezza e sulla flessifilità delle entrate, altrimenti si continuerà ad assistere alla politica del giorno dopo giorno, che distaccherà sempre più i cittadini dalle istituzioni o dalla partecipazione alla vita locale. I Comuni sono luoghi naturali di frontiera per lo Stato e per le classi popolari, ma se non riusciranno a rispondere, in modo adeguato, alle esigenze della gente rischieranno di decadere a ruoli irrilevanti nei processi di cambiamento e di sviluppo, che verranno decisi ad altri livelli e da altri centri di potere economici e finanziari. Le prossime elezioni amministrative saranno dunque, ancora una volta, il banco di prova della volontà delle forze politiche di valorizzare e di ampliare il ruolo delle autonomie locali. Cio tuttavia sarà possibile solamente con un nuovo e più vigoroso rapporto tra forze sociali ed istituzioni

regionali e comunali.

Alle prossime elezioni si abbineranno, per la prima volta, quelle dirette per i Consigli di Zona. Saranno anche quelle di quartiere elezioni fortemente caratterizzate sul piano partitico? Speriamo di no.

Riteniamo che sia infatti possibile avviare un confronto serio ed approfondito tra i partiti e le forze sociali e culturali presenti in ogni zona per valutare ogni situazione locale e per utilizzare ogni energia disponibile, al di là della stretta militanza di partito o di fede politica. Altrimenti resteranno fuori dalle istituzioni locali persone capaci ed impegnate, che in questi anni hanno svolto un lavoro duro e tenace per valorizzare la creatività dei gruppi e delle comunità di quartiere.

Il Comune di Milano ha inviato recentemente a "tutti i cittadini" che hanno partecipato negli ultimi dieci anni alle attività dei Consigli di Zona un questionario sul decentramento municipale. È una consultazione che potrebbe diventare interessante, ma che non deve essere limitata esclusivamente "agli addetti ai lavori", senza avviare il coinvolgimento delle forze sociali e dei singoli cittadini.

La tentazione di partitizzare e di istituzionalizzare ogni manifestazione della vita sociale continua ad essere molto forte. Eppure proprio per questo spesso sono andate in crisi molte esperienze di gestione sociale e di partecipazione popolare. Dob-

Presenta la collezione primavera - estate 1980

biamo recuperare invece un diverso e più articolato rapporto tra il sociale e le istituzioni a qualsiasi livello.

C'è, ed è inutile nasconderlo, una tendenza alla sottovalutazione, da parte degli stessi partiti di massa e popolari, della creatività, della spontaneità, dell'importanza del sociale e della società civile, nei progetti di cambiamento del modo di vivere. Sono non pochi coloro che pensano che anche dopo il 15 giugno non è cambiato molto nel modo di governare la comunità locale. Tocca allora a chi ha avuto la responsabilità di amministrare le città in questi anni, il dovere di dimostrare le difficoltà incontrate, la qualità del lavoro fatto, i livelli di partecipazione e di coinvolgimento effettivamente realizzati.

C'è ancora tanta speranza in giro per il nuovo ruolo che le Regioni ed i Comuni potranno assumere nei prossimi anni e guai se andasse frustrata del tutto.

ARCI ■UISP CIRCOLO GIULIO TREVISANI NUOTO

Il Circolo A.R.C.I. U.I.S.P. Giulio Trevisani, nel formulare i ringraziamenti all'Assessorato allo sport e agli organizzatori tutti del Comune di Paderno Dugnano per la manifestazione di nuoto del 17.2.1980 a favore dello Sport e della salute dei più giovani, fa partecipe quei ragazzi che, come prima esperienza di gara, hanno superato la prova con disinvoltura e con impegno,fiduciosi delle loro capacità fisiche e comunicative.

Un caldo e affettuoso augurio a:

Acito Alessandro, Bonazzi Diego, Bonazzi Davide, Bonazzi Fabiola, Faggioni Federico, Misurelli Antonella, Rossi Norberth, Santopaola Mauro.

La partecipazione del Circolo è stata premiata con una targa ricordo offerta dal Comune di Paderno D.

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Quale

sport? LA MARCIA

Vediamo spesso, attorno al Campo XXV Aprile, sul monte Stella, lungo i muri dell'Ippodromo o i viali del parco di Trenno, con qualsiasi stagione e clima, vestiti di tute colorate, Ky-way per la pioggia e scarpe flessibili, dei marciatori che non hanno l'aria festaiola dei partecipanti alla Stra-Milano o marce simili, ma che filano veloci con quel passo speciale che li fa appoggiare sulle anche consentendo una velocità e una resa incredibili.

Sono gli atleti che si dedicano a quella specialità podisticache è tanto povera quanto gloriosa: la marcia.

Diversamente dal corridore, il marciatore nelle sue gare deve sempre avere un piede a contatto con il terreno, pena la squalifica. L'andatura del podista è regolamentata e nelle gare di questa disciplina ci troviamo di fronte a un quadro ben diverso da quello offerto dalle simpatiche sgambate che scuole o associazioni varie organizzano senza ambizioni di piazzamenti.

La marcia competitiva, specialità dell'Atletica Leggera, ha i suoi cultori, i suoi appassionati, i suoi eroi. Ma mentre ricordiamo solo alcuni nomi: Frigerio, Pavesi, Valente, Callegari, Dordoni, Pamich, che sono le vecchie glorie italiane, campioni mondiali o olimpionici, ci poniamo una domanda circa il numero effettivo dei praticanti di questo sport, che

nessuno potrà accusare di arrivismo o divismo. Niente di meglio che avvicinare sulla pista del XXV Aprile uno di questi marciatori, presentarsi e porre alcune domande.

Qual'è il suo nome?

Valerio Buttafava.

Quanti anni ha?

venticinque. Gareggia ancora?

Ho smesso nel '77 per motivi di tempo, ma mi tengo in forma e resto tesserato per la Nuova Atletica Astro, società di veri appassionati. Molti vi hanno una doppia attività sportiva di atleti e allenatori (o meglio educatori) per i ragazzi dei quartieri di Milano.

Lei abita in questa zona?

No, a Città Studi, in Via Simone D'orsenigo 21. Come intende lo sport questa Nuova Atletica Astro?

Lo sport, e l'agonismo, in esso, è visto unicamente come svago intelligente. Ciò non toglie che vi siano iscritti atleti validi e che la squadra di marcia sia tra le prime in italia.

Vuole parlarci della sua scelta, quando ha cominciato, perchè continua, che soddisfazioni ricava?

Ho iniziato con l'atletica leggera ancora giovanissimo ai corsi dei centri Coni. I responsabili del centro mi hanno fatto partecipare alla prima edizione del Trofeo Frigerio, forse l'iniziativa in Lombardia più vali-

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da per ridare linfa a una disciplina languente sugli allori di Dordoni e Pamich. Possono parteciparvi ragazzi giovanissimi anche nuovi alla disciplina, si svolge in cinque prove e una finale a cui accedono i 60 ragazzi migliori delle eliminatorie.

Le sei gare hanno sede in zone diverse e periferiche della città e il premio finale non,è per l'atleta ma per la squadra che abbia ottenuto il miglior punteggio. II Trofeo Frigerio si svolgerà anche quest'anno a partire da fine febbraio; lo organizza il Milan Marcia a la Nuova Atletica Astro con il Comitato Coordinatore Marcia Lombarda. Come me, molti ragazzi hanno avvicinato così la marcia ottenendo poi in seguito risultati molto soddisfacenti.

lo stesso sono stato invogliato a proseguire in questa difficile pratica proprio da quei primi buoni risultati che hanno confermato le lusinghiere previsioni che competenti e tecnici facevano sulle mie possibilità. Con un buon allenatore ho ottenuto l'onore della maglia azzurra, del record italiano e del titolo italiano, sempre in categorie givanili. Oltre questo, per me la marcia diventava troppo impegnativa e non potendo fare dello sport lo scopo della mia vita, sono rimasto pur sempre legato al puro divertimento. Le gare di marcia sono tra le più divertenti, ad ogni livello. Si vivono dal primo metro all'ultimo, offrono la possibilità di

inventarsi le tattiche opportune, tengono in attività il fisico ma anche la mente. La vittoria, non solo quella assoluta ma anche quella sugli avversari del proprio livello, non è mai solo frutto della preparazione fisica e specifica ma anche dell'esperienza accumulata.

Il suo entusiasmo ci convince e quasi ci trascina, ma vorremmo conoscere le controindicazini, se vi sono, e quali consigli potrebbe dare a chi desidera accostarsi a questa disciplina sportiva. Controindicazioni nessuna, ma consiglierei di iniziare la marcia senza esagerare, farne dapprima un passatempo, sia pur seriamente. Le soddisfazioni di migliorare verranno certamente, infatti vi influisce molto la tecnica, che si apprende via via, fino ad avere piena conoscenza delle proprie possibilità.

La marcia è accessibile alle donne?

Oggi in Italia esiste una regolare attività agonistica anche per le donne marciatrici, soprattutto in Lombardia e nel Lazio. La Nuova Atletica

Astro vi partecipa con numerose ragazze di cui alcune molto brave. Gli allenamenti avvengono, sia maschili sia femminili nella palestra della scuola di via Marco Viscontini tre pomeriggi alla settimana, con il sig. Mario Casolaro e, a tempo debito, ai parco di Trenno e al XXV Aprile. Qui allena regolarmente il sig. Paolo

Quanto costa un corso di nuoto?

I CONTI TORNANO

Alcune precisazioni sui corsi di nuoto organizzati dal Circolo G. Trevisani A.R.C.I.-U.I.S.P.

È un'abitudine dei nostri tempi leggere un manifesto o un volantino superficialmente, senza analizzare il contenuto dell'informazione che molte volte viene distorta volutamente.

Alcuni genitori spesso si chiedono come mai i corsi di nuoto variano di prezzo.

La risposta è semplice se è vero che due più due fa quattro.

Il costo di un corso di nuoto va calcolato in base alle lezioni che il corso consente, più il trasporto in pullman.

I corsi si organizzano secondo i criteri e i fini di una organizzazione.

Vi sono corsi con la durata di mesi tre, corsi con la durata di mesi quattro e corsi di otto mesi. Tutti questi corsi sono bisettimanali:

Nel 1° caso le lezioni si possono considerare nel Numero di 25 Nel 2' caso le lezioni si possono considerare nel Numero di 33 Nel 3° caso le lezioni si possono considerare nel Numero di 60 Questo è quanto riguarda il numero delle lezioni, ma non basta. Un fattore importante è quello delle ore effettive di nuoto che il bambino pratica nel corso in cui partecipa e cioè: vi sono impianti che articolano i corsi con mezz'ora di ginnastica e mezz'ora di nuoto. Vale a dire che in corso di 25 lezioni la pratica tecnica natatoria è di ore 12,5; in quello di 33 lezioni è di ore 16,5; e in quello di 60 è di ore 30. Nell'impianto e nell'organizzazione in cui si articolano i corsi di nuoto con criteri più avanzati, il discorso è più accettabile per chi desidera o deve praticare l'attività natatoria, "un quarto d'ora di ginnastica e tre quarti d'ora di nuoto". In questo caso la valutazione è diversa.

Nei corsi di 25 lezioni abbiamo ore

19 di nuovo circa.

Nei corsi di 33 lezioni abbiamo ore

27 di nuoto circa.

Nei corsi di 60 lezioni abbiamo 54 ore di nuoto circa.

È notorio il fatto che l'apprendere è soggettivo e non collettivo, ragion per cui è impossibile stabilire con questi dati il numero delle lezioni occorrenti. Per dare al bambino la sicurezza di galleggiare senza salvagente e senza braccioli, anche perchè altri fattori di natura psicologica ritardano l'apprendimento del nuoto, ad esempio: la paura dell'acqua, il coordinare la respirazione con i movimenti e la volontà di apprendere. Quindi si può concludere che il corso di nuoto è strettamente legato alla disponibilità del soggetto.

Chi per ragioni di lavoro e per questioni di ordine strettamente familiare non può accompagnare il proprio figlio si serve della nostra

organizzazione senza che questo subisca aggravio di spesa.

I genitori disponibili e che per raggiungere l'impianto usufruiscono del mezzo pubblico dovranno aggiungere alla spesa dell'impianto, quella del trasporto un equivalente di L. 8.000 più il tempo indispensabile per prelevare il proprio figlio e tornare a casa. L'A.R.C.I. U.I.S.P. che dal 1969 organizza corsi di nuoto nella nostra zona ha avuto modo e tempo per analizzare tutti questi fattori e non ha perso tempo per dare a tutti un servizio qualitativo, controllando i costi per rendere più agibile la partecipazione a tutti i livelli

Bremi del Milan Marcia. Salutiamo e ringraziamo Valerio Buttafava per queste esaurienti informazioni che ci hano mostrato "dal vivo" un aspetto dello sport che, privo di speculazioni e condizionamenti, può definirsi sport puro.

sociali.

Nello spirito che ci è proprio. cioè la divulgazione dello sport di massa, riconfermiamo la validità a livello territoriale dell'iniziativa da noi promulgata negli anni, aperta a tutti e al contributo di tutte le forze realmente democratiche.

Vincenzo Caldara

Per informazioni in merito ai corsi di nuoto organizzati dall'A.R.C.I.U.I.S.P. per la zona rivolgersi al Circolo Trevisani - Via Appennini, 101 B tel. 35.39.458 (il martedi sera) e a Vincenzo Caldara tel. 35.32.170.

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Å milano 19 - pag. 13
B.F.

Al parco di Trenno

Verrà restaurata la cascina S. Romano

Una somma di 346 milioni di lire verrà spesa.dall'amministrazione di Milano per opere di restauro alla Cascina San Romano, ubicata nella nostra zona, nei pressi di Trenno.

Si vuole in tal modo dire un no all'inevitabilità del degrado di questa tipica cascina della campagna milanese, la cui intera struttura negli ultimi tempi era andata sempre più deteriorandosi a causa delle notevoli infiltrazioni d'acqua dovute alle pietose condizioni del tetto. da cui non di rado cascano anche delle tegole, costituendo così anche una minaccia per l'incolumità dei cittadini che frequentano il parco di Trenno.

La spesa è stata decisa nell'ambito di una serie di delibere approvate il mese scorso dal Consiglio comunale per il recupero di stabili degradati e di molti importanti monumenti. In tale occasione l'assessore al Demanio e patrimonio Achille Sacconi ha ribadito l'impegno dell'amministrazione comunale per il recupero ed il restauro del patrimonio edilizio degradato e di quello monumentale di pro-

prietà comunale o no. Proprio per poter meglio realizzare tale impegno l'amministrazione ha altresì deciso di stampare appositi cataloghi contenenti tutti i dati descrittivi (grafici e fotografici) degli im-

mobili comunali (aree e stabili) in modo da fornire agli organismi del decentramento politicoamministrativo gli strumenti per conoscere l'entità del patimonio immobiliare del Comune in ciascuna delle venti zone cittadine.

NELLA ZONA 19

CI SARANNO ANCORA FARMACIE DI TURNO?

Abbiamo riscontrato, in qualità di cittadini, ma soprattutto di mutuati, che nella nostra regione la riforma sanitaria non è entrata in vigore, come stabilito per legge, dal primo gennaio 1980 e che si pro. spettano per la sua attuazione tempi lunghissimi, dovuti alla mancanza di volontà politica di forze conservatrici.

A questo disagio se ne aggiunge un altro: l'Ordine dei farmacisti di Milano e Provincia ha deciso, con assenso di massima del Medico Provinciale, di RIDURRE il numero delle farmacie che turnano portandolo a 16 o 18 al massimo, settimanalmente (turnano: cioè sono aperte dalle 8.30 alle 21 - orario continuato, partendo dal sabato al venerdì successivo, consecutivamente).

Si può facilmente comprendere come questo numero sia esiguo; è infatti impensabile che un'area vasta e densamente popolata come quella milanese sia scarsamente servita in questo modo.

cie aperte settimanalmente di turno).

Com'è possibile che il 40°k circa abbia ottenuto l'esenzione dall'Ordine dei farmacisti e com'è stato motivato? Forse il proprietario della farmacia avrà accampato motivi di salute o si sarà giustificato dicendo che il guadagno nei giorni festivi è risultato insufficiente.

Non lo sappiamo, ma se queste fossero le giustificazioni ci sembrerebbero infondate ed opportunistiche sia perchè la salute del farmacista non si aggrava solo di festa e sia perchè non ci pare che sia scarso il guadagno (infatti di sabato e domenica non si riesce neppure ad entrare nelle farmacie).

Un interrogativo che si pongono diversi abitanti del quartiere di San Siro è questo: "Che cosa fà il Comune per gli alberi?

I rami si spezzano e precipitano a terra mettendo in serio pericolo l'incolumità dei passanti, causando danni alle carrozzerie delle auto parcheggiate. Perché il Comune non provvede a farli potare?

Il discorso, apparentemente risolvibile con un paio di cesoie, a primo acchito non ha carattere prioritario rispetto ai più gravi problemi della zona. La causa della caduta dei rami, ci è stato detto, è provocata soprattutto dall'inquinamento e a poco sono valse le irrorazioni effettuate dal Comune

Il fatto è che viviamo in un quartiere dove, nonostante le zone verdi, l'inquinamento è elevato per la presenza nell'hinterland di industrie che lavorano sostanze molto nocive, quando non addirittura cancerogene, come le raffinerie di Pero. Non dimentichiamo che, secondo alcune statistiche, nella zona 19 la mortalità' per cancro è superiore alla media milanese.

Vogliamo aprire su Milano 19 un dibattito su questi pressanti problemi?

La biblioteca comunale al Centro di Trenno

Si sta attuando il trasferimento della biblioteca comunale da via Pogatshnig alla sua nuova sede nel Centro Comunitario di via Lampugnano, a Trenno. Questo trasferimento consentirà una migliore sistemazione di questo servizio che si troverà ad essere inserito in una struttura culturale aperta a tutta la cittadinanza.

La biblioteca per il momento funzionerà soltanto come punto di prestito, ma ci si augura che presto possa essere integrata da una sala di lettura, dove gli utenti possano consultare i volumi raccolti avendo anche la facoltà di richiedere sul posto altre pubblicazioni ad integrazione, qualora lo ritenessero necessario, di quanto stanno consultando.

Possiamo però auspicare che siano validi i fattori che hanno contribuito alla scelta logistica, cioè che ogni zona sia coperta da almeno una farmacia di turno. Purtroppo analizzando la situazione ed evidenziando le farmacie, si riscontra che queste sono quasi totalmente ubicate nel centro cittadino e che ci sono zone, quali ad esempio la nostre,, o altre periferiche, che ne risultano totalmente sprovviste, salvo per qualche fortuito periodo di turno.

Calcolando che a Milano le farmacie sono 430 e che per obbligo di Legge dovrebbero turnare, non si capisce perchè attualmente a farlo siano solo 275 nell'arco di 16 settimane (cioè mediamente 17,5 farma-

In qualità di utenti abbiamo diritto di richiedere un più appropriato servizio che si basi sull'effettivo nostro bisogno, servizio questo che non sia stabilito guardando al "cassetto" dei proprietari, ma con diversi metodi di valutazione che si basino perlomeno sul numero di abitanti o sul territorio che ogni farmacia copre.

Chiediamo perciò, certi dell'appoggio e dell'esperienza del Sindacato unitario dipendenti di farmacie private provinciale che condivide con noi questa rivendicazione, una più equa ristrutturazione che guardi verso la necessità dell'utenza.

Indirizziamo, quando li riscontriamo, i nostri disagi ed disservizi che subiamo al Medico Provinciale (Corso ItaliaMilano) e per conoscenza in copia anche alla FILCAMS

CGI L - Farmacie Private (Corso P. Vittoria 43 - Milano) per ottenere un servizio adeguato ai nostri bisogni di cittadini.

Giancarlo Gnutti (Sindacato Provinciale Dipendenti Farmacie Private)

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pag. 14 - milano 19
A S. Siro Gli alberi di via Albani

C'è lavoro solo per "belli"?

Malgrado il tribunale la Sit-Siemens non vuole riassumere il lavoratore handicappato

Con una sentenza, emessa il 26 gennaio u.s.. il Pretore di Milano Agnello Rossi, ha condannato la Sit-Siemens a riassumere il lavoratore Giuseppe Claudio Lorini che era stato regolarmente avvito al Lavoro, presso la Società a Partecipazioni Statali, dall'Ufficio di Collocamento.

L'Azienda, quando si era accorta che il Lorini era handicappato lo aveva licenziato. Da qui il ricorso del lavoratore alla Magistratura, per vedersi riconosciuto il suo diritto al lavoro.

La sentenza emessa, in base all'art. 2932 del Codice Civ. ("Esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto"), ha ordinato alla Sit-Siemens la riassunzione del Lorini e ha condannato "la società al pagamento, a titolo di rsarcimento, delle retribuzioni nella misura contrattuale dalla data di presentazione al lavoro"; oltre al pagamento delle spese di giudizio. Per la completezza dell'informazione ci sembra opportuno ricordare che in occasione di una prec.edente udienza era stata espressa una "perizia negativa" del collegio dei medici, che giudicava Claudio Lorini, affetto da disturbi spastici, come "brutto", quindi non adatto ad un lavoro in collettività, e "poco produttivo" perchè poco veloce come dattilografo. È evidente che tale giudizio è stato espresso partendo da una concezione del lavoro come dato rigido ed immutabile, cui il lavoratore si deve adattare se non vuole, in caso

Salvatore Gatto

contrario, essere discriminato. Inoltre si deve far rilevare che il giudizio sulle condizioni fisiche viene dato in astratto e non in relazione alla mansione effettivamente scelta per l'inserimento del lavoratore portatore di handicap.

La Società ha corrisposto al lavoratore le retribuzioni arretrate e continua a pagare tuttora il Lorini: ma si è rifiutata di riassumerlo in azienda, in attesa della sentenza di appello, avendo la Sit - Siemens ricorso al Tribunale contro la sentenza del Pretore Rossi. Va ancora sottolineato che. malgrado la sentenza che la condanna, la Sit - Siemens ha comunicato al Lorini di non presentarsi al lavoro fino a nuova comunicazione, scegliendo quindi la strada della retribuzione senza l'inserimento al lavoro.

La Sit - Siemens non è nuova a prese di posizione del genere. Ricordiamo che già nel 197071, costretta da una sentenza del Tribunale a riassumere il suo dipendente Bonora, preferì corrispondergli la retribuzione lasciandolo a casa, anzichè farlo rientrare in fabbrica.

Nel caso del Lorini le Organizzazioni Sindacali ed il Consiglio di Fabbrica hanno quindi espresso la loro intenzione di aprire un confronto con la direzione della Sit - Siemens, per affrontare il problema della modificazione delle strutture di accesso all'azienda e dell'organizzazione del lavoro.

Anche quest'anno íl 23 marzo l'AVIS del Gallaratese con il patrocinio del Comune di Milano, della Regione Lombardia, della Feci. Ciclistica Italiana, organizza con U.S.TRENNO la manifestazione cicloturistica valida per la classifica del Trofeo Lombardia.

Numerosissimi trofei, coppe, targhe e medaglie per 60 km.

Ritrovo alle 7.30; partenza alle 8.45 dalla Scuola Via Betti; assistenza medica e stradale lungo tutto il percorso. Sportivi!! Non mancate!! Sarà un piacevole incontro!!

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Salvatore Gatto è artista siciliano. Vive a Milano da moltissimo tempo, in Via Cilea 46, ma la conoscenza della sua origine è indispensabile per comprendere la sua pittura.

La Sicilia ci ha dato molti artisti, e in ogni campo, non solo nelle arti figurative. Siciliani sono Fiume, Guttuso, Migneco, Messina, Cappello, Greco. Consagra, e chiediamo scusa ai non nominati. Classicismo, eleganza, fantasia e colore lievitano da questa terra e si condensano ne'le opere di tanti artisti più o meno famosi, diversissimi fra loro ma accomunati da una costante: la forza solare.

Sarà la terra che li ha nutriti, con i suoi succhi e i suoi stimoli. saranno le ascendenti elleniche e mediterranee, sta di fatto che nelle opere degli artisti che affondano le loro radici in Sicilia si "sente" la presenza vitale del sole.

Questo accade anche quando prendiamo in esame le opere di Salvatore Gatto, e ogni volta esse ci stupiscono per quel qualcosa che le differenzia. Conosciamo Gatto da vari anni, eppure quando ci troviamo davanti a un suo nuovo dipinto, puntualmente ci meravigliamo. Talvolta queste opere le abbiamo viste nascere, nelle estemporanee del Gruppo Sirio. alle quali Gatto sempre partecipa. E se è vero che l'artista rivela l'uomo, dobbiamo pensare che ci sia un buon pizzico di talento esplosivo in questa persona dalla presenza così discreta. da dove mai verrebbero quei soggetti dal sapore enigmatico, quasi simbolista? E quei colori così puliti e sapienti? Certo, Gatto fa anche paesaggi, e li fa con pennellate sicure e toni ben accostati. Ricordiamo certi scorci di paese (Ronco Briantino, Busnago, Musocco, Curago ecc.) in cui predominano gli elemnti architettonici, gli edifici, i piani prospettici. Queste opere a tema obbligato sono esercitazioni che Gatto esegue velocemente, con gusto sicuro. Però non sono mai total-

mente realiste, anche in esse troviamo quel certo tocco che le fa diverse e un po' misteriose, come se volessero dirci qualcosa, ma sottovoce, e non a tutti.

Dove è ancor più evidente questo timbro narrativo, è nelle opere di fantasia, libere nel soggetto e nell'esecuzione, preparate e studiate con cura, per il gusto di dar corpo a un'idea. Questi dipinti sono tutti "Interni" e sono scene eseguite fuori dal tempo, poichè non risentono nè di scuole nè di mode. Alcuni hanno vinto premi (La stalla, La lavandaia, La cantina, Il vecchio forno), e tutti hanno una caratteristica comune: il modo speciale di far entrare la luce, che di fuori si indovina ricca e copiosa, all'interno dell'ambiente. Il quadro offre così una doppia visione: quello che si vede e quello che non si vede ma lo si può indovinare, al di là della scena rappresentata. E lo si indovina proprio per quella luce, quel soffio d'aria, che il pittore sa far entrare

GIULIO

ARCI TREVISANI

La sezione scacchi rende noto a tutti gli appassionati del gioco che è in fase di svolgimento il IVO Torneo OPEN 80, al venerdì sera ore 21 presso il Circolo G. TREVISANI.

I premi per il suddetto torneo vengono offerti dalla ditta Radio TV CASTAGNA - Elettrodomestici - Ferramenta, piazza Scolari 2 (sotto i portici di Trenno) Tel. 4521902.

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CERAMICA

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nel dipinto, da una porta socchiusa. da una finestrella controluce, da uno spiraglio secondario. Questo basta per far stagliare le figure fissandole in uno spazio pittoricamente esatto, eppure surreale.

Le sue bottiglie, le sue suppellettili, gli arnesi del lavoro più umile, perfino le figure femminili collocate da Gatto all'interno delle sue composizioni, non sono soltanto quello che sembrano. C'è qualcosa di nascosto dentro di loro, come c'è qualcosa di là da quelle porte, finestre, fessure che lasciano entrare, poca o tanta, la luce e quella forza solare di cui si diceva.

Davanti a queste opere la fantasia si libera e completa la narrazione con esisti impensati e (poichè non fissati) mutevoli, dal momento che Salvatore Gatto ha saputo mettervi quel senso di mistero, quell'enigma, che gli viene dalla sua anima siciliana. Bruna Fusi

La nostra cucina

SFORNATOK DI VERDURA

Prendere un po' di tutte le verdure che si hanno a disposizione: le foglie della lattuga, la cipolla. la patata, la carota, le erbette, il sedano, il prezzemolo, il peperone verde, il finocchio, gli spinaci, ecc.

Mettere tutto a lessare in acqua abbondante con un poco di sale, alzare il bollore, poi cuocere a fuoco lento. Alla fine togliere le verdure cotte (con il brodo vegetale si potrà fare un ottimo risotto).

Passare tutte le verdure con il tritatutto. mescolando bene la pasta che se ne ricava. A parte 2 o 4 uova (in proporzione), con formaggio gratuggiato, sale e pepe, ben sbattuto e pane grattuggiato. Unire al passato di verdura e mescolare molto.

Mettere l'impasto in una teglia da forno e coprirlo con fettine di formaggio, o anche con prosciutto cotto, o spolverare di sbrinz o grana o pecorino dolce grattuggiato. Mettere in forno per quanto basta a cuocere bene il tutto. Buono caldo ed anche freddo; può essere considerto, per le palorie che contiene, un buon piatto unico.

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UNICOOP LOMBARDIA

La scheda "informatore dei consumatori

Circa un anno fa, il Settore Politico Sociale dell'Unicoop Lombardia" in collaborazione - con l'istituto di Tecnologia Alimentare della Facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Milano", ha lanciato l'iniziativa delle schede di informazione per i consumatori.

Dopo i primi fatidici dodici mesi, si può tracciare un bilancio largamente positivo: tra il momento in cui la cosa è maturata e lo scorso mese di dicembre, sono state prodotte e diffuse sette schede, chiamate appunto "L'informatore dei Consumatori", riguardanti ciascuna un diverso alimento.

Le schede vengono collocate in appositi espositori affissi in ognuno dei trentun punti di vendita della rete, dai quali i nostri Soci e consumatori le ritirano gratuitamente: ogni mese ne vengono ritirate più di dodicimila copie.

Gli alimenti finora trattati, dopo una prima scheda generica di introduzione, sono stati il latte, il pane, l'olio d'oliva, gli olii di semi, i grassi animali, le margarine; sono in preparazione le schede riguardanti la farina, la pasta e il riso.

In questi giorni è in distribuzione un contenitore per raccogliere l'intero ciclo di schede (se ne prevedono una trentina).

L'iniziativa ha avuto un riscontro largamente positivo, e non solo sul fronte dei consumatori ma anche su quello della stampa e dell'amministrazione pubblica: tra i quotidiani a diffusione nazionale, l'ultimo in ordine di tempo a dedicare un articolo alle nostre schede è stato "l'Unità" (sul numero del 28 gennaio u.s.); tra gli Enti Locali che seguono con interesse questo discorso, oltre alle amministrazioni comunali di parecchi

comuni dell'hinterland milanese, c'è la Provincia di Milano, che a sua volta si sta impegnando da qualche mese in un grosso lavoro di sensibilizzazione dei consumatori con incontri, assemblee, dibattiti e con la pubblicazione del bollettino "Ali-

menti e Salute", nel quale l'Unicoop Lombardia è stata più volte citata in merito all'azione di informazione e difesa del consumatore.

Anche in occasione degli incontri con le scuole, le schede si sono rivelate un utile strumento didattico, sia per gli insegnanti che per gli studenti.

Un buon successo, quindi, che ci stimola a proseguire sulla strada che il movimento e I'ANCC hanno indicato, sempre più convinti che il primo passo verso una scelta cosciente del consumatore è l'informazione.

INFORMATORE TPFALTORI

IL BURRO e i grassi di origine animate grassi sono lipidi a cm per aiuta ambiente I lino a 3U >Cf, nel gruppo dei grassi si opeo a Urla prima distinzion tra quelli di origineanimale e quelli di origine vegetale. Ai primi appartengono il burro d Iarde,, lo ,trulli e il sego. ai secondo le margarine In questa scheda tratteremo grassi di origine animale, partendo da quello che seni altro pio presente sulla nostra tavola Il. BURRO Il burro non e altro che la sostanza grassa coneenuta nel latte di muta, separata dagli altri tomponenti E largamente impiegato, anche perché e mollo digerebile per suoi acido grasse e per la presenze di acido oleico. Il burro viene ottenuto lasciando il lattea riposo in larghe bacinelle. orsi la crema, che e peti legge., affiora in superficie insieme ad una pane di siero, a sali, proteine e lanosi° Per ottenere l'affioramene° della crema ci sogliono dalle IO alle 20 ore la produzione induslnale riduce questi icor» mediante un prot esse, che si chiama

OrCIRCOLO GIULIO ARCI TREVISANI

CLN RII (SI AI eentrilugazione da oltre:mito una maggiore resa in sostanza la cima di cenonfuga c grassa ontiene a 35 '50'; d, grasso, u fronte del 25.'35'; della cremi di allioramento I a crema cosi ieenuta viene PASI DRIZZAI A eroe trattala a 75/1,0 ( peruno o due minuti) in mi vi,, d:1 blo,are lo st iluppo di mecnirganisem sgraditi che potrebbero in un secondo rinuncino alterare il predirmi ecessoamente se aggiungono de, latrocini Wle,10.11- eroe hanrorganisme particolari che no il compaio d, operare. durante la lave della MAl DRAZIONE, quelle modehcazioni indispensabili per ottenere un prodotto l.a successiva fase della produzione amene nelle zangole. eri chiama appunto ZANGOLA VURA si sbatte la crema pei separarla dal lai ceno torneo,pr da acqua. lanosi, pnieone. I>ope, questa operauone, il burro rimane piu omogeneo gr' ne al continuo impastameniti cmiene sottoposto. I.a crema. il latticelle, e il burro „,, „„,.,, e. orlar ti.

NELLA NOSTRA ZONA mbrosiana erto s.r.l.

Dopo la tangolatura. d burro passa ateraverso la fase di LAVAGGIO. nella quale iene tfallalo con acqua per dominare le ultime tracce di 'anice, e quindi sottoposto passaggio, quello della GRANI, II.AI URA. per essere impastato Quindi, ormai compatto. ienc nit dellaio siainpi e at eolto in carta impermeabile per

la comenercializzazione. Nel nostro Paese il burro s len< deo come deiiindUSIr la dei formaggi. che assorbe il 92"e del latte desoinato alla trastofinazione il 30135'i del burro che eonsunnamo Iene importato

GITA DEL 13.4.1980 "ZOO SAFARI DI POMBIA"

come si riconosce un buon burro?

Dal modo in cui fonde. s. ad esempio, c'è troppa e schiuma, può essere stato solislicato con l'aggiunta di acqua. in modo daiumentarne :I peso Il burro é invece buono quando emana un profumo gradevole duranie il riscaldamento

UN'ORA NEL CUORE DELL'AFRICA

Come di consueto, a completamento delle nostre attività "SPORTIVE CULTURALI" l'anno sportivo 1979-1980 non si differenzia da quelli precedenti, quindi lo ZOO SAFARI è la meta di quest'anno.

INFORMAZIONI UTILI

Afl'interno del SAFARI, si possono fotografare i più caratteristici animali della fauna di diversi continenti.

All'uscita si può visitare (a piedi) il RETTI LAR IO con una quota suppletiva di L. 500. Gli organizzatori dello ZOO SAFARI ci informano che è stato allestito un SELF SERVICE per coloro che desiderano integrare alla gita, un pasto caldo e appetitoso (prenotandosi in tempo utile).

COSTO

Pullman L. 3.500

Ingresso L. 2.000 (sconto ARCI)

TOT. L. 5.500

Concessionaria

ORARIO DELLA PARTENZA

Partenza da Milano ore 8.00

Arrivo a Milano ore 17.00

N.B. Per ulteriori informazioni telefonare a Caldara, tel. 3532170 - oppure al CIRCOLO TREVISANI tutti i martedì alle ore 21, tel. 3539458.

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pag. 16 - milano 19
,7

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