Con l'unità e la lotta dei lavoratori conquistato l'accordo

Riportiamo , in questo bollettino il testo integrale dell'accor do raggiunto che è stato approvato dalla grande maggioranza dei lavoratori degli stabilimenti di Milano e Maddaloni e degli impianti del l'installazione . Giudichiamo importante e positivo questo accordo in quanto accoglie sostanzialmente la nostra linea e la nostra impostazione per quanto riguarda i punti della piattaforma rivendicativa, e cioè :
j) VERTENZA DI GRUPPO
L'accordo interessa, circa 6.000 lavoratori dello stabilimento di Mi lano, degli impianti dell'installazione e dello stabilimento di Maddaloni .
E' la prima volta che viene avan ti una trattativa unica e che si ras giunge una parificazione totale di trattamenti .
E' questo un primo importante ri sultato che deve essere portato avan
ti nei prossimi anni per allargare il discorso agli altri stabilimenti del gruppo FACE, e più in generale a tutti gli stabilimenti del gruppo ITT che si occupano di produzione nel ramo delle telecomunicazioni ( FACE SUD, CEME, ISTEL , FIMME, CET, SIETTE , ecc .. )
2) INQUADRAMENTO UNICO
I principali obbiettivi da realiz zare con l'inquadramento unico operai impiegati erano quelli che investivano la mobilità e la nuova struttura del salario .
Nell'accordo si ritrovano questi due aspetti in quanto vengano stabiliti tempi certi per il passaggio dal 2° Al 3° livello, mentre per lo avanzamento ai livelli superiori,da parte della Direzione, viene dichia rata il proprio impegno a mettere in cnndizione i lavoratori di crescere professionalmente .
Bollettino unitario del Consiglio di Fabbrica FACE -STANDARD NOVEMBRE 1973Questo impegno, che per il momento è solo sulla carta, deve tradursi in concreto in un reale avanzamento verso i livelli superiori . Questo dipenderà , anche e soprattutto , dalla nostra capacità di iniziativa e di costante pressione che dovrà svilupparsi nei reparti, negli uffici, per arrivare così ad una gestione dinamica dell'accordo e del Contratto di lavoro .
L'altro aspetto è quello che prevede un effettivo controllo del salario con l'affermazione del prin cipio della uguaglianza retributiva a parità di livello categdriale .
Mobilità e passaggi di categoria
Nell'accordo si prevede il pas saggio in tempi certi di tutti i la voratori inseriti nei livelli più Passi .
Si tratta di fatto di tutti i lavoratori attualmente in 3° cat. ( oltre 2.600 tra Milano, Installazione e Maddaloni ) che saranno pas sati in diversi scaglioni, nell'arco della vigenza contrattuale ( 26 mesi) al nuovo 3° livello .
Per i nuovi assunti in produzione si è fissato un criterio di mobilità che sarà determinato sulla base dello sviluppo e della valorizzazione delle capacità professiona li che l'azienda promuoverà arricchen do e ricomponendo le mansioni in mo do da passarli al livello superiore con i tempi degli altri lavoratori ( 26 mesi )
Si realizza così di fatto lo obiettivo che il 1° livello è vuoto il 2° livello viene svuotato e diventa di transizione, garantendo a tutti il raggiungimento del 3° livello .
Per la mobilità nei livelli superiori lo scontro con la Dlrezio ne e l'Assolombarda è stato uno dei più duri .
Si voleva negare la mobilità, soprattutto alle categorie impiegatizie, creando cioè delle "gabbie " nei vari livelli senza possibilità 2
di avanzamento .
Questa linea non è passata e nell'accordo si prevede per tutti i lavoratori la mobilità professionale che si baserà sul riconoscimento e • la valorizzazione delle capacità sia attraverso l'arricchimento professionale sia attraverso l'attribu zione di diversi compiti operativi.
Si fissa cioè il principio che tutti devono poter avanzare professionalmente anche se non si è formu lato in modo dettagliato la varie aree ed i criteri più specifici,che dovranno essere discussi in presenza delle declaratorie contrattuali, collocate nella realtà FACE, e che l'azienda si è impegnata a comunica re e discutere con il C.d.F.

In tema di mobilità e passaggi di categoria, l'accordo non risolve tutto ma apre una serie di problemi che devono essere affrontati e risol ti nel corso della gestione dello accordo stesso .
Si tratta per esempio, di far saltare la linea portata avanti dal la DIrezione in questi ultimi anni, linea che è stata quella del blocco e della chiusura delle categorie superiori, sia impiegatizie che operaie
Nuova Struttura del Salario
La nuova struttura del salario sarà molto più chiara e semplificata rispetto a quella attuale .
Nell'accordo sono fissate le nuove voci retributive della busta paga .
Il nuovo 3° elemento (costitui to dal residuo dei superminimi collettivi :
il 17% Incentivo Aziendale, il 17% zoccolo di cottimo garantito,altre voci di accordi collettivi aziendali ; da eventuali superminimi individuali ) , ha come obiettivo quello di controllare il salario in ogni livello categoriale ed arrivare attraverso lo stesso ad una peréquazione retributiva con un minimo ga-
rantito uguale per tutti i lavoratori inseriti nello stesso livello
Ciò verrà raggiunto in due e scaglioni nell'arco di 20 mesi, pas. sando così dagli attuali 22 livelli retributivi ai 7 livelli più il parametro della 50 S.
OCCUPAZIONE
Si è precisato che lo stabilimento di Milano conser-rerà il carat tere di Unità Produttiva e saranno integrati i posti scoperti . Così pure per lo stabilimento di Maddalo ni .
Significativo è la conquista nell'accordo della occupazione nel Mezzogiorno di 350 nuovi posti di lavoro . Non vuole essere questo un atto di semplice solidarietà con i disoccupati del SUD ma di una lotta che impegna tutto il movimento operaio, cosciente che il problema del Mezzogiorno è problema del Paese e che ciò non si risolve con le buo ne parole .
MIGLIORAMENTI SALARIALI
Tra aumento del Premio Produzione Aziendale, aumento paga mensi le, rivaltiazione incentivo ecc .. , l'accordo prevede benefici economici per il 1973 che vanno dalle 73.000 lire per gli impiegati a circa
100.000 lire per gli operai ed equi parati .
Tale differenza è data dal fat to che agli operai ed equiparati non era stato rivalutato l'incentivo e lo zoccolo del cottimo del 17% .
Per il 1974 i miglioramenti salaria lì si aggireranno dalle 10 alle 13 mila lire mensili, fermo restando il diritto alla contrattazione azien dale .

A queste cifre vanno aggiunti i benefici ( che interessano circa 4.000 lavoratori ) derivanti dai pas saggi di categoria, dalla perequazinne, dagli aumenti delle trasferte, dall'applicazione di accordi collettivi precedenti, ( dai quali erano esclusi da anni i nuovi assunti e quelli che passavano di categoria).
Per i 2,voratoricblloEtabilimento di Maddaloni c'è da aggiungere un ulteriore beneficio di parificazione con lo stabilimento di Milano e che va dalle 2 alle 6 mila lire mensili .
Non meno importanti sono gli altri punti conquistati nell'accordo: quello della eliminazione degli appalti con assunzione di 26 lavoratori della Carovana, quello dello ampliamento dell'annoso problema de gli asili nido, quello del controllo dell'ambiente di lavoro .
Per concludere, vogliamo ancora una volta ribadire che l'accordo raggiunto è stato reso possibile da un serio e consapevole impegno di lotta di tutti i lavoratori .
Questo accordo rappresenta una tappa nella lotta sindacale, restano ancora da affrontare e risolvere molti problemi .
Nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, dobbiamo impegnarci a gestire bene sia l'applicazione del Contratto Nazionele che dell'Accordo testè raggiunto .
Abbiamo tutte le premesse per farlo, dipenderà dalle nostre capacità dalla nostra unità e dalla nos tra forza .
Il Consiglio di Fabbrica
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TESTO INTEGRALE DELL' ACCORDO
Addì 6 novembre 1973, in Milano
tra l'Assóciazione Industriale Lombarda in persona del Rag.Pietro Facchinetti che rappresenta ed assiste la ditta FACE STANDARD S. p.A. presente nella persona del Rag.Giuseppe Binaschi
e la Federazione Lavoratori Metalmeccanici prensente nelle persone dei Sigg.: Giovanni Chinosi, Pacifico Fontana, Piero Di Ty7e0,M.Cerizza presenti le Rappresentanze Sindacali Aziendali si conviene quanto segue:

Le intese di cui al presente accordo riguardano i dipendenti degli stabilimenti di Milano e di Maddaloni della ditta FACE STANDARD S.p.A.
Sulle attuali retribuzioni di fatto dei lavoratori degli stabilimenti di Milano e di Maddaloni in forza al 31 ottobre 1973 verrà apportato un miglioramento economico di L.2.000.= mensi li, con decorrenza 1 0 novembre 1973, che confluirà nel nuovo terzo elemento.
Al personale dello stabilimento di Maddaloni a partire dal 1 0 novembre 1974 verranno riconosciuti gli stessi trattamenti eco nomici e normativi dei lavoratori di Milano come indicato nella tabella "B" che si allega.
L'azienda, in applicazione delle norme contrattuali in materia di inquadramento unico, procederà per entrambi gli stabilimenti in argomento alla determinazione di una nuova struttura retributiva articolata nelle seguenti voci:
retribuzione base
sca:cti di anzianità contingenza
nuovo terzo elemento
- sovraminimo collettivo di categoria (limitatamente agli impiegati ex 2" e 1" e C.S. 1" che saranno inquadrati nel 5 0 e nel 6 0 livello).
La retribuzione base viene determinata sommando alla paga o stipendio base attuale, tutte le altre voci di retribuzione in atto presso l'azienda, fatta eccezione degli scatti di anziani tà e della indennità di contingenza.
Viene istituito un nuovo terzo elemento, per la costituzione del quale verranno utilizzati, fino a concorrenza, i supermini mi eventualmente esistenti nella retribuzione base, di cui al secondo comma del punto 3).
Ai dipendenti che, alle date indicate nelle allegate tabelle A dxte B non fruiranno di-un superminimo pari o superiore alle misu re corrispondenti ai singoli livelli, verrà concesso un miglio ramento economico fino alla concorrenza delle misure stesse.
5
In applicazione delle norme contrattuali ed in relazione alle capacità tecnico-professionali già acquisite, verranno effettua ti i seguenti passaggi di categoria:
Stabilimento di Milano: e IKA5.11044,0edal 1°.11.1973 n. 45 lavoratori dal 1° al 29 livello ti 10.11.1973 n.380 et I/ 20 i• 30 Il
Il 1°. 1.1974 n.350 n ti 2° n30 H
II 1°.- 1.1975 n.670 ,I t, 20 n 3° n te 10. 1.1976 n.400 n n 2° 1, 30 ti
Stabilimento di Iaddaloni:
dal 1°.11.1973 n.100 lavoratori dal 2° al 3° livello

It 10. 1.1974 n.130 n il 2° Il 30 Il
H 1°. 1.1975 n.250 il " 20 it 3° tt
Il 1°. 1.1976 n.300 n n po o 3o H
Per i restanti lavoratori in produzione il passaggio al terzo li vello sarà determinato sulla base dello sviluppo e della valori; zazione delle capacità professionali dei lavoratori che l'azienda persegttirà promuovendo l'arricchimento e la ricomposizione delle mansioni, con i criteri sopra esposti.
Per gli'altri lavoratori, in presenza delle norme contrattuali sull'inquadramento unico, la Direzione aziendale comunicherà alle R.S.A. i dati relativi all'applicazione dell'inquadramento stesso.
Per ciò che concerne la mobilità professionale, l'azienda si baserà sul riconoscimento e la valorizzazione delle capacità sia attraverso l'arricchimento professionale, sia attraverso 3'attri buzione di diversi compiti operativi, compatibilmente con le caratteristiche aziendali e con le norme contrattuali. Sono fatte salve fino a concorrenza, eventuali condizioni aziendali di miglior favore concesse a questo titolo.
Viene confermato che lo stabilimento di Milano conserverà le caratteristiche di unità produttiva .2 saranno coperti con l'assunzione i posti di 50 operai e di 20 impiegati.
In presenza di modifiche e di ristrutturazioni organizzative dei reparti che coinvolgano .spostamenti di gruppi di lavoratori l'azienda informerà preventivamente la Rappresentanza Sindacale Aziendale.
Per quanto concerne il problema dello sviluppo industriale del Mezzogiorno, l'azienda, nell'intento di apportare un ulteriore contributo all'incremento dei livelli occupazionali nelle zone in cui opera, procederà, nel corso del prossimo anno, ad assunzioni dirette e promuoverà altresì l'occupazione di personale presso aziende che lavorano per la Face o che sono fornitrici di materiali o di impianti, in modo da realizzare nel periodo dal
1.10.1973 al 31.12.1974 complessivamente l'assunzione di circa 350 persone.
Presso lo stabilimento di Liaddaloni per l'avvenire, si provvederà alla sostituzione del personale che lascerà l'azienda.
I dati relativi verranno portati a conoscenza delle R.S.A.
Il premio di produzione aziendale in atto, per l'anno 1973, vie ne elevate per i lavoratori in forza al 1° novembre 1973, a Lire 180.00C.= annue uguale per tutti e comprensivo di tutti gli istituti contrattuali.

Per l'anno 1974 la base del premio sarà di L.210.000.=.
L'incentivo, per operai ed intermedi, erogato nella misura del 17% dei minimi tabellari in vigore dal 1° dicembre 1972 in relazione al previsto assorbimento in connessione con l'attuazio ne della classificazione unica, con decorrenza 1° aprile 1973, verrà calcolato sui minimi in vigore al 31 ottobre 1973.
A titolo di arretrati agli interessati verranno corrisposte Li re 19.040.= pro-capite.
A definizione transattiva della diversa interpretazione della norma relativa al pagamento delle ferie e delle festività a tut to il 1973; ai lavoratori verranno corrisposte L.5.000.=.
A decorrere dal 1° novembre 1973, ferme restando le condizioni previste dal regolamento, i trattamenti economici degli installa tori verranno elevati alle seguenti misure:
trasferta intera: L.6.500.=
Rimborso pasto per lavoratori in trasferta fuori sede L.2.200=. Per il tempo di viaggio dalla stazione del luogo di assunzione al posto di lavoro e viceversa, verrà corrisposto un impor to pari all'85% del tempo stesso.
- Locali: L.1.000.= di cui L.100.= indennità sostitutiva di men sa.
La misura della trasferta intera sarà maggiorata di L.30.= gior naliere ed il rimborso pasto di L.10.= giornaliere per ogni pun to di variazione in più della scala mobile da riconoscere all'i nizio di ogni anno. Tale variazione per ogni punto.di contingen za decorre dal 1° dicembre 1973.
Ai lavoratori in trasferta in alta montagna (oltre m.1500) o in sottosuolo verrà riconosciuta una maggiorazione del 10% sui minimi dell'indennità di trasferta.
Le predette misure vengono concesse a titolo di anticipazione sui miglioramenti che saranno apportati dal contratto colletti-
A n.18 operai appartenenti alla "Carovana Resegone" operanti preS so lo stabilimento di Milano ed a n.8 operai appartenenti alla carovana operante presso lo stabilimento di Maddaloni, verrà of ferta la possibilità di essere assunti alle dirette dipendenze dell'azienda. La stessa azienda, peraltro, entro l'anno 1974 ef fettuerà direttamente il lavoro attualmente svolto dalle predette carovane sia a Milano che a Maddaloni.
Gli asili nido di Milano e Maddaloni verranno ampliati non appena si renderanno disponibili i locali contigui e comunque non ol tre il 1975.
A partire dal 1°.11.1973, con l'istituzione del nuovo terzo elemento, risultano conloba-Le le quote collettive di cui all'accor do 11.2.1969 (L.4.000.= impiegati e L.12.= operai).

Nel minor tempo possibile verrà data attuazione alla norma contrattuale che prevede l'istituzione del registro dei dati ambien tali, del registrc dei e.ati biostatistici e del libretto sanitario e di rischio individuale.
A tal fine la Direzione dell'azienda prenderà gli onportuni contatti con le Rappresentanze Sindacali Aziendali entro la fine del corrente anno per concordare un programma di controllo sull'ambiente di lavoro.
Letto, confermato e sottoscritto.
NOTE :Sovraminimo Collettivo previsto dal C.C.N.L. valido tanto per MILANO che per MADDALONI :


TABELLA GUADAGNI DI COTTIMO ORARI IN ATTO !ALI: 1-1143
Con il reoente accordo, lo zoccolo garantito del guadagno di cottimo è stato conglobato nella paga fissa, per cui dalle vecchie tabelle è stato detratto l'ammontare della parte garantita a rendimento 100 (17% rivalutato sui minimi in atto al 31 ottobre 1973).
Il conglobamento corrisponde alle seguenti cifre orarie, tra parentesi l'sr montare mensile:
la oateg. £.106,70 (£.18.459) ; 2a oateg. £.98,44 (£.17.030) ; 3a-4a oateg. £. 93,68 (£.16.207).


No allo straordinario
Una scelta di dignità per la piena occupazione e la difesa del salario
Con la firma dell'accordo e la fine della lotta per la piattaforma aziendale, per molti lavoratori della FACE è riprera la " consuetudine"di fare ore di lavoro straordinario .

Attorno a questo problema si è già discusso in fabbrica, ma forse non a sufficienza e soprattutto non cogliendo tutti gli aspetti legati a tale problema . Il dibattito deve riprendere e rimanere aperto, allargarsi e coinvolgere tutti i lavoratori nei reparti e negli uffici.
DICIAMO NO! AGLI STRAORDINARI - PERCHE' ?
PIU' STRAORDINARI = PIU' DISOCCUPAZIONE
In un Paese come l'Italia, con la disoccupazione cronica, effettuare lo straordinario dovrebbe essere considerato un "crimine ". Lo straordinario rappresenta un freno allo sviluppo dell'occupazione .
Con lo straordinario aumentiamo la concorrenza tra gli stessi lavoratori e portiamo via il posto ai lavoratori disoccupati ( ogni 5 lavoratori che effettuano 8 ore di lavoro straordinario la settimana, portano via il posto ad un lavoratore disoccupato )
E i lavoratori disoccupati non sono certo i figli, ( quelli tra l'altro li manteniamo noi ) , ma sono i fratelli dei padroni invece i nostri figli, fratelli , sono persone cioè delle nostre famiglie e non trovando lavoro pesano direttamente o indirettamente , sul bilancio di noi che lavoriamo.
Riducendo o eliminando lo straordinario non risolveremo certo tutto il problema della disoccupazione, ma riusciremo sicuramente ad aprire la porta della fabbrica e tanti che sono fuori.
Il caro vita è in cnntinuo aumento, con gli stessi soldi si comperano sempre meno cose .
Gli affitti, il vitto, i vestiti, la scuola, i trasporti, la benzina, solo per citare alcune voci delle spese di una famiglia, aumentano in continuazione . 13
La necessità di combattere l'aumento del costo della vita è una realtà ma non è con gli straordinari che risolviamo tale problema .
Lo straordinario fisso in busta paga abitua a basare il tenore di vita su di uno stipendio che oggi c'è, domani potrebbe non esserci .
Lo straordinario impedisce al lavoratore di fare un confronto fra salario reale ed aumento del costo della vita e quindi di prendere chiaramente coscienza della necessità di lottare, dentro e fuori dalla fabbrica, per difendere il potere d'acquisto del salario stesso .
PIU' LAVORO = PIU' NOCIVITA'
Lavoriamo per vivere. Il tempo trascorso in fabbrica influisce sulla nostra salute per i .ritmi di lavoro, il rumore, l'ambiente vizia-toe malsano la mononotia . Lo straordinario aumenta il periodo di tempo durante il quale siamo esposti a tale nocività . PIU' TEMPO SIAMO ESPOSTI ALLA NOCIVITA' DEL LAVORO PIU' LA NOSTRA SALUTE E' DANNEGGIATA .
PIU' TEMPO PER IL LAVORO = MENO TEMPO PER NOI, PER I NOSTRI INTERESSI, PER I NOSTRI AFFETTI .
Il maggior tempo trascorso in fabbrica , i sabati sacrificati al lavo ro vogliono dire .togliere tempo ( ed è già poco ) a noi stessi, alla nostra famiglia alle amicizie . Alla sera si rincasa stanchi e nervosi, si ha voglia solo di stare in pace, si parla sempre meno con la moglieo con il marito . Non si ha voglia di dedicare del tempo ai figli. Anche i rapporti sessuali ne risentono .
IL LAVORATORE CHE PENSA DI NON POTER VIVERE
La società impone sempre nuove esisgenze per mantenere un livello sociale che viene mostrato come modello .
Ci da‘dei miti a cui dobbiamo somigliare : nel modo di vestire; nella auto, nei divertimenti, nei più particolari interessi individuali ecc .. Ma il più delle volte lo stipendio non basta ed allora ecco lo straordinario !
Lo straordinario che prima gli sembrava un premio diventerà una catena che lo legherà agli interessi produttivi del padrone in nome del quale dovrà rin unciare ad ogni sua esigenza personale e familiare
F 'NAL Mtrr1E cA402-- Hef T IIY.To 3TRA.RDINAMi

IL LUNGO COMPLOTTO PER.IMPEDIRE
IL NASCERE DI «UNA NUOVA CUBA NELL'AMERICA LATINA»
Le recenti rivelazioni del «Washington Post» sull'intervento del trust ITT
Il putsch di Santiago e l'assassinio di Allende sono il tragico punto di arrivo di una battaglia che la destra cilena ingaggiò, con l'appoggio degli Stati Uniti, fin da dieci anni fa. Pochi mesi fa sono stati rivelati proprio a Washington due complotti orditi dalla CIA nel 1964 e dalla CIA e dalla ITT nel 1970 per sostenere il candidato dc e per impedire ad Allende di arrivare alla presidenza del Cile. Nel 1964 il complotto riuscì. Allende risultò battuto e Eduardo Frei diventò Presidente. L'operazione falli invece nel 1970. Vale la pena di richiamare queste scandalose vicende che appaiono ora come lo sfondo sinistro della sanguinosa congiura ordita oggi da militari traditori in combutta con fascisti interni e con agenti dell'imperialismo.
Il 2 aprile di quest'anno, testimoniando davanti alla speciale sottocommissione del Senato USA per le relazioni estere, il presidente della ITT Geneen ammise che la sua compagnia aveva offerto un milione di dollari (oltre mezzo miliardo di lire) alla Casa Bianca e al dipartimento di Stato « per tentare di sconfiggere Allende, la cui elezione era ancora in discussione al
Senato cileno e, in subordine, di convincere Allende a consentire alle grandi compagnie americane di recuperare i loro investimenti in beni nazionalizzati ». Va precisato che il patrimonio della ITT — nazionalizzata nel 1972 — in Cile era di 103 milioni di dollari.
La testimonianza continuava riferendo circa i . contatti con la CIA da parte della ITT, del cui consiglio di amministrazione faceva parte John McCone, già direttore della CIA stessa. Secondo il presidente della ITT, tutto sarebbe sempre rimasto allo stato di progetto, ma la stessa commissione USA dovette invece dichiarare che sí era avuta da parte della ITT una « inammissibile ingerenza negli affari interni del Cile ».
Ma la trama CIA, che con ogni evidenza è dietro al golpe di martedì, partiva, come si è detto, da molto lontano, precisamente dal 1964, un giornalista americano, Laurence Stern, sempre nello scorso mese di aprile, pubblicò sul Washington Post un articolo esplosivo circa l'azione svolta dalla CIA e dall'ambasciata USA in Cile per impedire la vittoria di Allende contro Frei nelle elezioni del 1964.
La mano della CIA nella sconfitta di Allende nel 1964,
L'ultimo grido contro il <golpe»
Niton, Frei e Pinochet fino a oggi, fino a questo amaro mese di settembre dell'anno 1973 con Bordaberry, Garrastazu e iene voraci della nostra storia, roditori delle bandiere conquistate con tanto sangue e tanto fuoco, impantanati nei loro orticelli, predatori infernali satrapi mille volte venduti e traditori, eccitati dai lupi di New York, macchine affamate di sofferenze, macchiate dal sacrificio dei loro popoli martirizzati, mercanti prostitute del pane e dell'aria d'America. fogne, boia, branco di cacicchi di lupanare, senza altra legge che La tortura e la fame frustrata del popolo.
era il titolo dell'articolo. Basandosi sulla testimonianza di un ambasciatore degi Stati Uniti in Cile, Stern riferiva che a quell'epoca erano stati spesi per la « operazione Cile », ben venti milioni di dollari (circa dodici miliardi di lire) e erano stati Inviati nel Paese cento agenti camuffati. In confronto con queste cifre, scriveva 11 giornalista, il milione di dollari offerto dalla ITT nel 1970 per combattere lo stesso Allende « appare come una merendina con il thè ».
La decisione di intervenire contro Allende fu presa fin dai primissimi tempi dell'amministrazione Johnson, ma ad attuare e a dirigere il progetto furono ancora gli uomini del periodo Kennediano decisi a impedire che « un'altra Cuba » sorgesse nell'America Latina.
Lo strumento finanziario della operazione contro Allende nel 1964 fu la International Developement Foundation, un ente per lo sviluppo economico che servi per foraggiare le organizzazioni contadine in funzione anti-socialista. « Quell'intervento in Cile fu strepitoso, quasi osceno », dichiarava a Stern un funzionario CIA. In appoggio al leader della DC Eduardo Frei nacque un giornale che un altro funzionario, questa volta del dipartimento di Stato, °osi definiva:* • La veste tipografica era magnifica, le fotografie superbe. Era un prodotto genuino di Madison Avenue ed era di gran lunga al di sopra del livello degli altri giornali cileni ».
Il golpe

Tesseramento 1974
Iscriversi al sindacato non è un obbligo ma un dovere
TESSERATI ANNO 1972 n. 2.300
TESSERATI ANNO 1973 n. 2.514
Nel fare un rapido bilancio dei risultati del tesseramento dell'anno 1973, notiamo che c'è stato un incre mento rispetto all'anno precedente ( n. 214 iscritti in più ).

QUesta significativa nuova ade sione ci conferma la validità delle scelte rivendicative e. di politica economica e sociale fatte e portate avanti dal Sindacato Unitario .
Nonostante questi aspetti , non mancano però alcune ombre che si sco prono dall'analisi dei dati, molti lavoratori restano ancora fuori dal Sindacato ; su 100 lavoratori 48 non sono ancora iscritti .
In particolare unakrossa fetta di lavoratori impiegati non si è organizzata nel Sindacato .
Le rivendicazioni e le lotte di questi ultimi anni hanno dimostrato che i problemi non si affrontano e risolvono individualmente ma solo attraverso il movimento organizzato di tutti i lavoratori, e di questo gli impiegati si sono convinti , la dimostrazione l'abbiamo avuta veden_ doli uniti a fianco dei lavoratori operai .
Però la sola lotta non basta, è necessario anche organizzarsi. Non siamo mai stati e non saremo per l'iscrizione obbligatoria in quanto riteniamo che l'iscrizione al sindacato sia una importante manifestazione di coscienza di clas se da parte di ciascun lavoratore.
Dovere di ogni lavoratore è di organizzarsi, di iscriversi al Sindacato, di cnntribuire con le proprie capacità ed esperienze alla costruzione di un Sindacato Unitario sempre più forte, sempre più numeroso. Per far si che il Sindacato riesca ad affrontare i molteplici problemi del Paese, che noi tutti conosciamo, non possiamo nasconderci che il Sindacato ha bisogno di mez zi , ( stampa, Uffici, Legali ecc. ) Questa è l'Unità e la forza che i padroni temono di più ; più è for te la nostra organizzazione e meno potere sarà in mano ai padroni .
Siamo lieti di avere giovani come voi « non sindacalizzati »: è più facile licenziarli I (United Rubber Worker - USA)Perchè il giornale

Dopo alcuni mesi, forse meglio da alcuni anni il giornalino è rimasto cosa morta, certamente non per mancanza di volontà dei delegati ma per insufficienza di tempo, gli impegni contrattuali di carattere nazionale, le lotte aziendali sono la diretta testimonianza.
Ora ci presentiamo ai lavoratori con questo nuovo giornale nel quale sono seriamente impegnati i C.d.F. di Milano, Zingonia e Treviglio con obiettivi precisi e sostanziali.
Il primo obiettivo da raggiungere, che i tre C.d.F. del gruppo Faema si sono posti, è quello di poter offrire ai lavoratori questo giornalino di fabbrica almeno una volta ogni due mesi il quale permetta oltre alle assemblee di reparto e alle assemblee generali, di sviluppare un serio dibattito in seno agli operai e impiegati sui problemi che nascono giorno per giorno e che nei confronti dei rappresentanti della azienda devono essere risolti.
Secondo obiettivo: mantenere una costante e precisa informazione di coordinamento del gruppo per permettere ai lavoratori di essere informati omogeneamente sulle decisioni e risoluzioni che vengono prese dai C.d.F., in modo da non travisare l'azione da intrapprendere.
Terzo obiettivo è quello dell'approfondimento politico della linea generale del sindacato, la quale abbraccia tutti i temi, sia politici che
economici, che travagliano il nostro paese, in modo da superare il corporativismo aziendale, accrescere la sindacalizzazione, coprire le insufficenze organizzative.
Certo, la buona riuscita del giornalino è determinata dall'impegno che i delegati assumono nei confronti del giornale stesso, ma questo non toglie la possibilità a ogni lavoratore di partecipare alla sua stesura con lettere e articoli non per coprire spazi vuoti, ma per trasformarlo così in una vera e attiva
tribuna sindacale.
E' nostro doveve leggerlo per contribuire politicamente alla realizzazione e alla conoscenza delle lotte, usarlo per affrontare il dibattito, fare delle stampa uno strumento di informazione politico-sindacale, difenderlo per permettere agli anziani e soprattutto ai giovahi dí esprimere proposte, costruire quindi una nuova coscienza per trasformare la società ed avviarsi verso nuovi obiettivi.
COMITATO DI REDAZIONE
Testo definitivo accordo del 29-10-73
Presso gli uffici della FAEMA S.p.A. in Milano, tra
Le Soc. Faema S.p.A. - Arredamenti Faema S.p.A. - Bianchi S.p.A., rappresentate dai Sigg. F. Nese e Sgobio
La Federazione Lavoratori Metalmeccanici )F.L.M.), rappresentate dai Sigg. Malinverni e Merli e il coordinamento dei Consigli di Fabbrica degli stabilimenti di Milano - Zingonia e Treviglio.
Si è convenuto quanto segue:
1) INQUADRAMENTO UNICO
A decorrere dal 1° Novembre 1973 vengono istituiti superminimi collettivi aziendali per tutti i lavoratori indipendentemente dalle differenze di età:
1° LIVELLO Min. Naz. L. 105.000 superm. Az. L. 25.000
2° LIVELLO Min. Naz. L. 111.000 superm. Az. L. 26.000
3° LIVELLO Min. Naz. L. 119.000 superm. Az. L. 28.000
4° LIVELLO Min. Naz. L. 130.000 superm. Az. L. 30.000
5° LIVELLO Min. Naz. L. 143.000 superm. Az. L. 33.000
5° LIVELLO S. Min. Naz. L. 168.000 superm. Az. L. 38.000
6° LIVELLO Min. Naz. L. 183.000 superm. Az. L. 42.000
7° LIVELLO Min. Naz. L. 208.000 superm. Az. L. 47.000.
Alla determinazione dei nuovi minimi e superminimi concorrono:
le qupte integrative per operai ed il superminimo collettivo per impiegati dell'accordo aziendale 24-1-1972;
eventuali superminimi individuali fino a concorrenza;
il sovramminimo collettivo per impiegati e C.S. 1 inquadrati nel 5° e 6° Livello di cui alla voce • assorbimenti » dell'Accordo 3-4-1973 per il rinnovo del C.C.N.L..
Con quanto sopra, detta voce
« assorbimenti » si intende assolta.
Il valore percentuale di indennità del reparto attrezzisti, a seguito dello scorporo e assorbimento nei nuovi livelli retributivi del 5% dei minimi contrattuali, risulta pari al % (valore risultante su base media ponderale).Tale percentuale bontinuerà ad essere applicata con le stesse precedenti modalità. Le indennità di reparto di cui all'Accordo 24-1-1972 rimangono invariate negli importi previsti.
Per gli apprendisti il superminimo aziendale sarà corrisposto con le stesse percentuali previsti dal nuovo C.C.N.L.
2) CATEGORIE
In relazione alla classificazione unica contrattuale in vigore dall'i11-1973, ed a quanto stabilito dall'Accordo Aziendale 23-3-1971 in tema di categorie, conviene che: il primo livello della nuova classificazione non ha pratica applicazione in azienda.
L'Accordo Aziendale citato conserva piena validità e i tempi massimi in esso previsti vanno riferiti alle categorie della nuova classificazione secondo le corrispondenze individuate nell'Accordo 3-4-1973 per il rinnovo del C.C.N.L.
FESTIVITA' ( Milano)
Per le categorie in vigore anteriormente alla data 1-11-1973 che trovano riscontro su due diversi livelli della nuova classificazione unica, rimane fermo il tempo massimo per il raggiungimento del livello superiore. Le parti si impegnano a riincontrarsi entro il 31-1-1974 per definire le modalità di attribuzione delle categorie nei casi di sdoppiamento di cui al precedente punto c), oltre che per esaminare gli ulteriori aspetti dell'inquadramento categoriale e della mobilità professionale.
RETRIBUZIONE
A decorrere dall'1-11-1973 ai lavoratori che per effetto dell'assegnazione dei nuovi livelli retributivi (minimo di categoria più superminimo aziendale) dovessero beneficiare di un incremento retributivo inferiore a L. 8.000 (ottomila) mensili, verrà corrisposto un aumento « ad personam ■ tale da assicurare tale beneficio minimo.
ORGANICI
Gli accordi 24-1-1972 e 26-2-1973 per quanto riguarda organici, salario, orario, trasferimenti e spostamenti, vengono confermati finó a tutto l'anno 1974.

E PONTI
Da una recente riunione avutasi con il Capo del personale e successivamente con il direttore di officina, si è stabilito di comune accordo che le festività cadenti:
4 Novembre domenica e 8 Dicembre sabato, vengono usufruite a titolo di ponte nel modo seguente: il 4 Novembre viene accantonata per usufruirla il 24 Dicembre
l'otto Dicembre viene spostata al 31 dello stesso mese.
Pertanto avremo cinque giorni di riposo e due lavorativi, mentre per coloro che hanno più giorni di ferie a disposizione, usufruendone due godranno di 11 giorni di riposo.
L'ESECUTIVO DEL C.d.F.
BIANCHI
Attraverso grandi travagli la Bianchi Velo da Tagliedo è venuta a Treviglio (Gestione Pages IMI). Anni di lavoro, bilanci deficitari, repressioni nella fabbrica, fino a quando non vennero i dirigenti della SEIM GUZZI a portare la « PACE » e la SICUREZZA DEL LAVORO. Da allora molta più repressione, lettere minatorie al C.d.F. Questo clima di tensione arrivò al suo culmine nel febbraio 1971 quando i « nostri » (leggi dirigenti) fecero la SERRATA. La nostra risposta fu il PRESIDIO DEL POSTO DI LAVORO, un momento che gli operai seppero sfruttare, coinvolgendo la popolazione e gli operai dei paesi della zona, utilizzando questo momento per una ulteriore crescita del MOVIMENTO.
Dopo pochi giorni dalla serrata si riuscì ad organizzare una grossa manifestazione con sciopero zonale a cui non parteciparono solo gli operai e gli studenti ma anche molti cittadini (massaie con la borsa della spesa, donne con la carrozzella, pensionati). In quel momento gli operai della Bianchi diedero dimostrazione di saper lottare non solo per questioni salariali, ma anche per il posto di lavoro; discorso direttamente collegato all'occupazione della zona.
Furono convocati i Consigli Provinciale e Regionale all'interno della fabbrica, si andò a Roma al ministero del lavoro; tutto ciò per poter sbloccare una situazione che i padroni avevano creato.
La lotta portò ad una nostra vittoria e alla riapertura della fabbrica.
Dopo un anno circa dalla serrata (anno in cui la situazione aziendale sembrava sotto il nostro controllo) ci troviamo di fronte ad una difficile situazione:
LIQUIDAZIONE DELLA FAB3RICA (non più posti di lavoro).
DIVISIONE IN DUE BLOCCHI
DELLA FABBRICA (due fabbriche, due consigli di fabbrica, degli operai diversi).
Tra queste due strade l'assemblea decise di imboccare la seconda.
:
Dopo questa decisione si ebbero con i « responsabili della ditta » delle trattative, delle garanzie, degli impegni. Il risultato:
BIANCHI FIV che entrò a far parte del gruppo CHIORDA;
BIANCHI D.A. che entrò a far parte del gruppo FAEMA.
Il protagonista di tutte queste vicende è stato il C.d.F. diretto espressione dei lavoratori; a questo proposito vorremmo spiegare come funziona il nostro C.d.F.
Il C.d.F. è composto da sei operai democraticamente eletti dalle assemblee dei reparti. Purtroppo il C.d.F. è carente del rappresentante degli impiegati, ulteriore dimostrazione che i nostri impiegati si ritengono una categoria superiore agli operai, dimostrando così di non aver ancora capito l'importanza di avere un loro delegato, momento di unità tra lavoratori nella
di "
" grosse speculazioni, fallimenti, deficit, vendita
lotta contro lo sfruttamento dell'uo!no sull'uomo. Il nostro C.d.F. è privo di esecutivo, essendo il numero dei componenti del C.d.F. esiguo. Però da quando siamo entrati nel gruppo Faema abbiamo eletto due nostri compagni a rappresentarci nel coordinamento dei tre stabilimenti (Milano, Zingonia, Treviglio). Inoltre a turno un delegato per settimana, un'ora al giorno staccato dalla produzione, per essere a completo servizio dei lavoratori e del C.d.F. In questa ora il nostro compito non si riduce a far comunicati, controlliamo anche il funzionamento della mensa (anche se non siamo degli esperti in materia) gli eventuali sbagli nelle buste paga, ascoltiamo le giuste osservazioni dei lavoratori, ci teniamo aggiornati attraverso la lettura della nostra stampa. L'orario in cui il delegato di turno è al servizio dei lavoratori è tutti i giorni dalle ore 12 alle 13.

VELO
grande nome
prestigio
MENSA DI ZINGONIA
Proviamo ad esaminare cosa abbiamo mangiato nella nostra mensa nei giorni attorno al mese di agosto.
Nessuno ha mai preteso la raffinatezza del servizio e le specialità dei lussuosi ristoranti, ma non credevamo di arrivare ad un simile punto di bassezza. Il fatto che la nostra sia una mensa aziendale e non un ristorante, non giustifica affatto che il gestore ci faccia in-
goiare pietanze da far passare l'appetito.
Tutto c'era da ridire sulla nostra mensa, dalla qualità alla quantità. dal servizio all'igiene, che sono fattori di primaria importanza.
Crediamo sia inutile prolungare ulteriormente la questione perchè tutti hanno constatato di persona quanto è accaduto.
Oggi un miglioramento c'è stato anche se non siamo ancora arri-
vati all'eliminazione di tutti i problemi.
Sta di fatto che il richiamo fatto dal C.d.F. prima al Capo del personale e in seguito al gestore ha fatto modificare le cose.
Sia ben chiaro che la mensa è stata una conquista dei lavoratori fatta con la lotta e se fosse necessario è con la stessa lotta che la difenderemo.
SPETTACOLI PER LAVORATORI

Anche quest'anno come era avvenuto l'anno scorso il teatro alla Scala ed il Piccolo Teatro metteranno in scena in collaborazione con la consulta Sindacale alcuni spettacolo «per i lavoratori» a prezzi ridotti. Lo scopo di questi «spettacoli per lavoratori» è stato illustrato in una conferenza dibattito che si è tenuta il giorno 25 ottobre dal sovraintendente alla Scala Paolo Grassi e dal Direttore del Piccolo Teatro Giorgio Strehler con la partecipazione dei Consigli di Fabbrica di Milano e della Consulta Sindacale.
Il significato di queste iniziative è stato Sottolineato, è rappresentato dal tentativo di aprire alle larghe masse di lavoratori la partecipazione ad espressioni culturali quali il teatro « Scala e Piccolo Milanesi ».
Bisogna sapere come questo sforzo non sia facile e quante difficoltà vengono frapposte ad iniziative che vanno nella direzione di
rendere la vita culturale un fatto di massa superando la logica tradizionale che ha visto ridursi l'attività teatrale ad una “ elité ».
Certo fino a quando parleremo di « spettacoli per lavoratori » vorrà dire che il rimanente sono spettacoli per altri che non sono lavoratori o che hanno il tempo la voglia e i mezzi per frequentare il teatro.
E' importante quindi andare sempre più allargando lo spazio ad iniziative di questo genere per mutarne profondamente gli indirizzi ed i r,,ontenuti al fine di dare una immagine non di classe alla cultura.
Questa iniziativa in definitiva mira a portare ai lavoratari un livello avanzato di programmi culturali a dei costi ridotti poichè dobbiamo sapere che cultura in senso lato vuole anche dire maggiore partecipazione.
Visto il grande successo ottenut o l'anno scorso si è deciso quest'anno di aumentare a dieci gli
spettacoli invece dei sei precedenti, per complessivi 2.000 posti in più alla Scala.
Nel suo intervento il direttore del Piccolo Teatro Strehler ha rilevato che per il teatro che lui dirige vi è la piena adesione a queste iniziative facendo notare che se per la Scala ciò rappresenta certamente una novità da pochi anni in atto, per il Piccolo la situazione è diversa perchè fin dalla sua fondazione ha sempre stimolato la partecipazione di pubblico di lavoratori.
Non dobbiamo dimenticare in ultimo che la realizzazione di iniziative ed esperienze positive sono re-se possibili dall'avvento dello «Statuto dei diritti dei lavoratori » che afferma il diritto dei lavoratori a darsi degli organismi propri diversi dalla logica paternalistica dei cral o enal.
Anche il Piccolo riscontrando il grande successo di pubblico ha portato a nove il numero degli spettacoli.
Gin A CASA