

LA SITUAZIONE NELLA FABBRICA
Il prestigio che le Ferrotubi godeva un tempo, sindacalmente e politicamente a Milano e l'orgoglio che ognuno di noi sentiva nel farne parte per il contributo che essa dava allo sviluppo della coscienza di classe, appare fortemente affievolito.
Oggi; eccetto qualche impennata, ci limitiamo alla tranquilla rivendicazione aziendale dedicando poco tempo alla conoscenza e alla analisi degli avvenimenti politici e sindacali, limitandoci a fare i burocrati portavoce delle decisioni e dei suggerimenti che ci vengono dall'alto, senza più quel puntiglio creativo e ideale che un tempo cì animava.
Se prima alle lotte proletarie vi era partecipazione cospicua e sentita, e gli scioperi erano considerati una necessaria risposta al conservatorismo padronale ed alla repressione reazionaria, oggi vi si aderisce più per onor di firma che per volontà di battersi per la nostra classe.
La formazione dei picchetti di solidarietà ad esempio, non avviene più a livello di massa ma si convocano i soliti stakanovìsti e sì mandano quà e là come compa-
gnie di ventura (a volte senza che l'insieme dei lavoratori ne sia a conoscenza), cosa che mette in evidenza lo slegamento esistente fra base ed esecutivo, e burocratizza un atto di grande impegno politico, e di collegamento con altri lavoratori e di acquisizione di altre esperienze di lotta.
Ci dobbiamo quindi chiedere da che cosa è originato, da dove nasce questo decadimento qualitativo se vogliamo porvi rimedio per non doverci trovare domani nella condizione di ritessere quell'unità così faticosamente raggiunta alla Ferrotubi.
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Nessuno spostamento se il lavoratore rifiuta
Nessun lavoratore può essere spostato o cambiato di mansione se non è d'accordo. E' questo il succo di una sentenza, emessa dal pretore di Milano dottor Pietro Federico, con la quale viene condannata la società Rhodiatoce alla riassunzione di un impiegato che si era rifiutato di cambiare mansione. Nella sentenza il pretore aggiunge che l'integrazione al posto di lavoro dell'impiegato ingiustamente licenziato « può avvenire in via breve a mezzo dell'ufficiale giudiziario con l'ausilio se del caso, della forza pubblica, senza uso di ulteriori formalità •.
Il pretore afferma poi che per ogni mutamento di mansioni occorre il consenso del dipendente. così come previsto dallo Statuto dei lavoratori. II lavoratore, prosegue la motivazione della sentenza, può altresì trovare giustificazione nel rifiuto a cambiare le mansioni anche nell'articolo 1460 del codice civile « qualora non vi sia equivalenza tra le nuove mansioni e le ultime effettivamente svolte ».
Nel giudicare l'equivalenza di mansioni, precisa il magistrato. « occorre tenere conto non solo CONTINUA IN 2'
DALLA PRIMA situaz. fabbrica
Oltre agli avvenimenti esterni che hanno indubbiamente un riflesso sull'andamento interno alla fabbrica crediamo però che questo deterioramento debba essere individuato anche nel modo come i lavoratori sono guidati, orientati, informati.
Come mai è avvenuta questa scucitura se i compagni che ci dirigono sono più o meno gli stessi da alcuni anni?
Causa prima a nostro parere, è l'usura a cui sono sottoposti i nostri migliori compagni i quali, impegnati come sono in diverse attività sociali e politiche fuori della fabbrica, non possono ovviamente dedicarsi come sarebbe necessario alla crescita sindacale e politica dei lavoratori e ai problemi aziendali che attendono soluzione.
Prova ne sia la denuncia fatta recentemente dal C.d.F. sulle inadempienze della direzione verso questi problemi che si protraggono ormai da anni (lavori a contratto, condizione ambientale, straordinario, trasferimento ecc;) e non ancora risolti.
In secondo luogo, la situazione è ulteriormente aggravata dal ritiro a vita privata di decine di compagni che non essendo più rieletti negli organismi direttivi di fabbrica, credono di avere già dato un contributo sufficiente alla collettività e si dedicano esclusivamente ai loro interessi personali; la massa quindi, senza rincalzi validi è costretta a valersi dei soliti sfruttatissimi compagni.
Il quadro è completato poi dalle subdole manovre della direzione che promuovendo indiscriminatamente di categoria tutti gli attivisti più in vista, o per lo meno, tutti quelli che le interessa, in quel determinato momento, riesce ad innescare il seme della discordia fra le masse e dividere i lavoratori.
Avviene così che chi accetta ed è professionalmente in regola, non da più il contributo di prima perchè vuole far fronte alla nuova responsabilità con l'orgoglio di chi sà il fatto suo, per cui, le energie che spende sul lavoro vengono a mancare nella attività politico-sindacale.
Chi l'accetta non avendo parti-
colari qualità professionali si mimetizza fra la massa col risultato che si voleva; l'incrinatura della unità fra i lavoratori all'interno della fabbrica.
E' da questo complesso di lati negativi che nasce lo scontento fra i lavoratori e l'assenteismo sociale di cui gliene facciamo colpa, non è altro che la conseguenza che determina in ultima analisi la sfiducia verso gli organismi di massa e verso i dirigenti interni ed esterni alla fabbrica.
Siamo alla vigilia del rinnovo contrattuale e con il governo centrista e i pericoli d'involuzione che da esso derivano abbiamo bisogno più che mai dell'unità e della fiducia reciproca se vogliamo far fronte vittoriosamente agli impegni che ci attendono.
Questo rilancio ideale e di lotta nostro parere può avvenire solo queste condizioni:
I compagni dell'esecutivo del C.d.F. che non possono svolgere interamente il lavoro sindacale dentro e fuori della fabbrica devono scegliere fra lo uno e l'altro.
Tutti i delegati devono interessarsi maggiormente di ciò che pensano i singoli componenti della loro linea sulla attività del sindacato e del C.d.F. al fí ne di dare corso ad una poli teca che realmente investe tutti i lavoratori della fabbrica.

Fissare alla direzione scadenze precise sui problemi che più interessano i lavoratori e alle inadempienze rispondere con la lotta immediata.
Informare regolarmente i lavoratori sulla situazione politica e sindacale italiana e sugli avvenimenti internazionali che ci possono coinvolgere.
Rispettare lo statuto che ci siamo dati, abituarci all'autocritica e alla sostituzione dei compagni la cui condotta è in contraddizione con il mondato ricevuto.
Solo così riacquisteremo q/mila stima e quella credibilità necessarie e dare il nostro contributo nel fare avanzare tutto il movimento operaio.
La Redazione
DALLA PRIMA spostamento
dell'aspetto tecnico delle singole mansioni ma anche di quello che abbraccia tutta la persona nella sua individualità psicosociologica -. Gli interessi dell'impiegato della Rhodiatoce erano difesi dall'avvocato Franco D'Ancona dello ufficio legale della CISL milanese.
RIFORMA FISCALE
CRONACA DI UN DELEGATO AL CONGRESSO
DELLA C.G.I.L. DELLA ZONA 17 ( Lorenteggio
Assemblea scarna in V.le Legioni Romane per il congresso intermedio della CGIL.
Pur iniziando con 1 ora di ritardo si è riusciti a raggruppare una Trentina di persone (in un secondo tempo si è saputo che oltre una quarantina di delegati attendevano in un'altra sala riunioni) fastidioso disguido che assolutamente non scuso (che sia proprio il sintomo di « scioglimento »)?.
Passando alla cronaca si era una decina della nostra fabbrica ed rappresentanti di altre fabbriche della nostra zona quindi alcuni sbarbatelli del movimento studentesco con il loro pacco di propaganda e mi sono rammentato ciò che LENIN avvertiva « una classe di nullatenenti, ma che non lavorano, non è in grado di abbattere gli sfruttatori. Solo la classe dei proletari che mantiene tutta la Società, ha la forza di fare la rivoluzione sociale » (Lenin - il congresso socialista di Stoccarda settembre 1907 in opere complete Vol. XIII paga 70 Editori riuniti) accettando però, data la situazione la teoria delle nuove alleanze.
SCARPINO presidente dell'assemblea quale rappresentante ufficiale della CGIL fà un breve panorama della situazione.
Indica che, malgrado la linea unitaria che la C.G.I.L. ha sempre cercato di far avanzare, essa si è trovata nella necessità di accettare il compromesso della Federazione appunto perchè valutando la situazione sociale-politica attuale, deve convenire che una posizione massimalistica porterebbe ad una ulteriore degradazione sindacale.
Avverte però la necessità che la posizione federativa, affinchè possa dimostrarsi un fatto positivo deve vivere in un lasso di tempo ben definito in modo da poter programmare meglio una fase successiva più valida.
Malgrado accettando a largo tratto la nuova Federazione sia la U.I.L. che la C.I.S.L. agiscono in modo da dilazionare il più possi-
bile la scadenza indicata dal nostro sindacato.
E' però indubbio che una situazione di ulteriore stallo e di innegata confusione agevola la politica governativa, con le grida allarmistiche del nostro Carli (governatore della banca d'Italia) che sono soprattutto rivolte a noi lavoratori.
Ma guardiamoci bene in faccia, sei stato tu oppure il tuo compagno di lavoro che durante gli scioperi quando si portava a casa 2030 mila lire in meno ed era duro tirare avanti; sei stato tu a provòcare la svalutazione della sterlina, del dollaro, delta lira? (noi anticipiamo sempre le notizie); sei stato tu ad introdurre l'I.V.A.? (che comporterà un aumento di tutti i generi alimentari), sei stato proprio tu con le tue ore di sciopero a far si che i nostri padroni hanno portato i soldi in Svizzera; è naturale, sulla nostra pelle non potevano più rendere come prima ed è pure colpa nostra (non ti sei accorto?) se l'industria chimica è ín crisi.
Poveri noi, quanti guai abbiamo combinato, non ci resta che unirci senza tante remore e cercare di » riparare » però bisogna pure che ci lascino fare!).
Malgrado tutto ciò alcuni gruppi della C.I.S.L. e della U.I.L. ci vogliono mettere i bastoni fra le ruote per alcune divergenze che sono:
Le riforme - un gruppo della U.I.L. non vuole un sindacato di classe ma che si racchiuda solamente nell'ambito aziendale.
la C.I.S.L. trova che le rivendicazioni debbano solo essere svolte contrattualmente evitando le situazioni di contrattazione singole interaziendali.
il punto più dolente che sono i Consigli di Fabbrica.
Apro qui una parentesi per fare una breve storia dei C.d.F., esso nacque da una analisi di GRAMSCI che unito a TERRACINI-TOGLIATTI (appartenenti all'Ordine
Nuovo) andavano nel 1920 di Cir colo in Circolo ad illustrare gli aspetti positivi di questo organi smo sindacale.
L'idea era di far nascere con for me ed espressione concrete un moto rivoluzionario dalla base e nel frattempo organizzarsi per poter sostituire la borghesia, che esiste nei governi capitalistici, facendo partecipare alle deicsioni la classe operaia. Doveva essere il primo nucleo dì potere alternativo al potere capitalistico e come oggi anche allora tale idea fu combattuta proprio dalle ali sindacali che consideravano questa concezione come espressione di anarchia sindacalista.
Purtroppo anche in questa situazione rivediamo i cicli storici di allora. Stà ora nelle nostre capacità di volere e specialmente ora con l'approssimarsi del rinnovo del contratto che certamente ci porterà a valutare concretamente il valore dell'Unità tra tutti i lavoratori indifferentemente dal colore politico ma uniti dalla certezza di rivendicare un nostro diritto che è il desiderio di affermare i principi costituzionali nati dalla Resistenza e che fino ad oggi abbiamo solamente letto sui libri.
P.S. e per nota di cronaca devo dire che il nostro sindacato (C.G. I.L.) ha accettato all'unanimità la proposta dell'unione Confederativa a livello intermedio che sviluppi in condizioni concrete il cammino verso la tanta sospirata (dai lavoratori) UNITA' SINDACALE.

Un delegato
I compagni e gli amici della Ferrotubi inviano al compagno Robbiati, colpito da grave infortunio, i più caldi e fraterni auguri di una pronta guarigione.
LETTERE A
Da un equiparato
Tutti gli anni in occasione delle trattative per le qualifiche, ci si accorge che qualcuno degli ex appartenenti alle vecchie C.I. passano alla categoria speciale.
Ciò si ripete ormai da lungo tempo e gli operai si chiedono il perchè avvengono queste anomalie.
Premesso questo, vediamo di analizzare serenamente il perchè la direzione li passa.
A mio modo di vedere Essa si pone essenzialmente l'obiettivo di dividere i lavoratori convinta come è che eliminando alcuni elementi cosiddetti di punta, può rendere più malleabile il comportamento delle maestranze nei suoi confronti.
Questo risultato lo ottiene perchè il lavoratore si fà guidare solo da coloro che egli giudica migliori di lui e quando si accorge che l'elemento per lui incorruttibile di fronte alla proposta di avanzamento non sa rinunciare, non sa' più a quale santo votarsi e finisce per non avere più fiducia di nessuno.
E' chiaro che dobbiamo porre rimedio a questa situazione creando (per quanto ci è possibile più quadri dirigenti di quanti la direzioni sia in grado di assorbire, mettendola in condizioni (si dice per paradosso) di passarci tutti alfa categoria superiore.
E' necessario inoltre, ricordare ai neo promossi che dobbiamo ritornare a dare la nostra attività sindacale per riacquistare la fiducia dei lavoratori e ridare slancio alla organizzazione politica e sincfacale all'interno della fabbrica.

MONTANARI
Dalla G. 1.
Un gruppo di lavoratori delle G. 1. hanno inviato una lettera al giornale denunciando un capomacchina che nel riprendere gli operai usa termini come; bastardo, somaro, ecc, senza farne il nome.
Noi riteniamo sbagliato l'avere posto fa questione sotto forma di indovinello come avete fatto voi, perchè, in casi del genere la denuncia va fatta in modo preciso e dettagliato pertanto, preghiamo questi lavoratori di scusarci se non pubblichiamo la loro lettera integralmente.
La Redazione
Dai nuovi assunti di CORBETTA
I nuovi assunti di Corbetta sono per il 99,9°/o residenti a Milano e dintorni (su 16 operai uno solo abita a Vittuone, zona O).
Mentre per i vecchi vengono abbonati fino a 10 minuti per un eventuale ritardo, ai nuovi assunti viene applicata la legge del taglione (ci manca poco che calcolano pure i secondi).
L GIORNALE

Dato che, ci hanno detto, che la Ferrotubi è come una grande famiglia di cui noi facciamo parte e dato che a noi non viene riconosciuto nessuno dei vantaggi che hanno i vecchi in base al trasferimento, si pensava che almeno in quel campo la direzione e il comitato di fabbrica si sarebbero messi una mano sulla coscienza e ci mettessero alla pari dei vecchi.
Avevamo anche chiesto chiarimenti in base alla riduzione dello orario di lavoro che a parità di salario non corrisponde alla spettanza, siamo in attesa di una risposta dei responsabili con buona speranza.
Garantendovi che ci risentiremo Un operaio
Risposta dell ' Esecutivo del C. D. F.
Pubblichiamo la lettera inviataci integralmente e vi ringraziamo per la sincerità con la quale avete esposto le vostre lagnanze e per l'occasione che ci avete fornito per chiarire alcuni aspetti riquadranti i nuovi assunti del quale tu ti fai portavoce.
Dobbiamo riconoscere che complessivamente il giudizio politico circa il comportamento dei nuovi assunti è positivo, in ogni occasione hanno dimostrato almeno di essere alla pari, in coscienza di classe, dei cosiddetti anziani della Ferrotubi.
Premesso questo dobbiamo con ugual sincerità dirvi che noi ci siamo battuti (era ed è nostro dovere) contro ogni tentativo da parte della Direzione di dare una paga diversa ai nuovi assunti per Corbetta anche se voi spinti dalla necessità di lavorare e non sa-
pendo come stavano le cose, avevate accettato la paga offertavi, perciò non ci sentiamo di condividere discorsi discriminatori che esisterebbero nei vostri confronti.
Non dimentichiamoci che c'è in atto un trasferimento e che sarebbe stato ingiusto caricare solamente sulle spalle dei lavoratori assunti alla Ferrotubi di Milrno il disagio, la perdita di tempo libero, la quasi impossibilità per taluni di garantire la loro presenza in ditta all'inizio del turno di lavoro.
Quindi per questo le tolleranze per l'inizio dell'orario di lavoro è una delle condizioni che abbiamo posto, che insieme ad altre non ripagano certo i disagi di chi si è visto trasferire la Fabbrica 29 Km.p iù distante di prima.
Questo non significa, essere incoscienti di fronte alle difficoltà che incontrano anche i lavoratori (come tu che hai scritto) che non godono degli accordi stipulati, perchè sappiamo che la carenza del trasporto pubblico e di altri servizi colpisce tutti, vecchi assunti o nuovi assunti. Ma questo è un problema di più vasta portata che possiamo affrontare ad un'altro livello, rimane la possibilità di trovare soluzioni parziali come quelle ricercate per coloro che sono costretti a trasferirsi, ma questo implica una scelta precisa.
Vedi, noi non crediamo che la Ferrotubi sia una grande famiglia, tanto più come tu l'hai esposta, dove, padre e madre sarebbero la Direzione e il C.d.F. poichè ci hanno insegnato, dimostrandocelo, che in nessuna famiglia il padre vive sulle spalle dei propri figli, tanto più se sono minorenni.
Noi pensiamo più semplicemente di lavorare in una fabbrica di un paese capitalista dove la Direzione rappresenta il padrone (e non il padre) e, dove il C.d.F. elet-
to dai lavoratori crede di rappresentarli. I problemi quindi non si risolvono facendo porre ai delegati una mano sulla coscienza, ma mettendoli in condizione d'affrontare la controparte, facendo sentire che alle spalle esiste la volontà di lotta per conquistarsi migliori condizioni ed eliminare le cause che determinano i tanti problemi che travagliano i lavoratori fra i quali anche quello da te esposto.
Per quanto riguarda il meccanismo della riduzione d'orario di lavoro è stata data spiegazione a tutti coloro che chiesero un chiarimento (è molto difficile rispondere a chi non domanda), ma per essere più precisi in data 14-6-72 a Corbetta, presente tutto il C.d.F. è stata convocata una riunione di tutti i lavoratori del rivestimento presenti in fabbrica nella quale oltre ad altri problemi si è affrontato anche quello della R.O.L. con spiegazione del suo funzionamento.
Crediamo che tu che ti senti in famiglia dovresti parlare più spesso con i fratelli che più ti stanno vicino.
Salutandoti e rinnovandoti il ringraziamento per la lettera, ci auguriamo di sentire anche la tua voce.
L'esecutivo del C.d.F.
Quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone, è un proiettile consegnato al giornale della borghesia che lo scaglierà poi, al momento opportuno, contro la massa operaia.
Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità imparerebbero a boicottare la stampa borghese con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i giornali degli operai.
Malcontento di molti operai verso il comportamento dei nostri rappresentanti dell ' esecutivo e del comitato di fabbrica, riguardante il nuovo stabilimento di Corbetta
Una delle tante cose che ci si chiede è come mai questo organico, formato da ben venticinque elementi, non sia in grado di adempiere ai problemi della fabbrica riguardanti tutti gli operai con più sollecitudine. Pensiamo che sia ora di finirla con le parole; quello che a noi tutti interessa sono i FATTI. I forse, i vedremo e i si
farà, li dovrete mettere da parte. Quando al posto del Comitato c'era la Commissione Interna le cose erano diverse sul prendere le decisioni opportune ai casi. Oggi con il Comitato non è più così; e pensare che tra queste venticinque persone, e pù precisamente tra l'esecutivo, vi sono ancora alcuni elementi della vecchia Commissione Che cosa c'è di cam-

biato in loro? Forse si sono stancati, oppure hanno perso lo smalto che li portava a combattere con più convinzione per qualsiasi problema affiancati da tutti gli operai? Altrimenti non resta che un dubbio: quello di aver raggiunto la loro META.
Altro argomento già discusso, ma da chiarire, è che lo Stabilimento di Corbetta è stato dimen-
L GIORNALE IL REGRESSO

ticato da tutto il Comitato. Quello che ci chiediamo è il perchè, sapendo che i problemi più importanti nascono col nascere di un nuovo Stabilimento, il Comitato al completo se ne stà tranquillo a MILANO aspettando che gli portino notizie di noi qui a Corbetta. Perchè non si tolgono un po' di polvere di dosso, non indossano una tuta e vengono qui tra di noi così si accorgerebbero di quante cose c'è bisogno, di quanti problemi c'è da discutere, ed oltre a tutto ciò darebbero una mano a quei due che ci sono qui, si, diciamo due perchè ci sembra che il terzo sia molto poco considerato dai nostri membri del Comitato benchè sembri che sia un ottimo elemento, da parte di molti operai alludiamo a Galluzzi.
Altra cosa vergognosissima: molte volte sono successe delle disgrazie in altri stabilimenti e noi siamo stati sempre solidali fermandoci per protesta. Nei giorni scorsi qui nello stabilimento di Corbetta si sono verificati tre infortuni deì quali due abbastanza gravi, ma nessuno dei nostri membri del Comitato si è preso la responsabilità di fermare lo Stabilimento neanche per cinque minuti; è una cosa inaudita, avevano forse paura che gli operai si sarebbero rifiutati?
Da qui dimostrano di non essere più quelli di una volta e di non essere all'altezza. Perciò si propone al più presto possibile una nuova votazione per il rinnovo del Comitato al completo, altrimenti si rischia di bruciare tutto ciò che abbiamo acquisito nelle lotte passate; abbiamo lottato per anni, e se andiamo avanti così distruggeremo tutto in pochi mesi. E questi sono soltanto alcuni punti.
Firmato da 15 operai di Corbetta
Quando da parte della direzione è stata data per certa la notizia che la stessa s'impegnava per la costruzione di un nuovo stabilimento, non credo di sbagliarmi nel pensare che in quel momento tutte le maestranze abbiano provato un senso di sollievo. Credo che ciò sia concepibile con le esperienze passate e presenti dello stabilimento di Via Montecuccoli. Ma quando iniziavano i primi lavori del nuovo stabilimento di Corbetta, ci rendemmo conto che molte cose erano cambiate e che le belle storielle raccontate da qualche dirigente come quella di uno stabilimento modello primario nelle sue funzioni non solo in Italia, ma bensì in Europa non era che una speculativa costruzione delle peggiori esistenti non solo in Italia, ma nel mondo stesso, che si basava soltanto su un punto: quello di far funzionare al più presto i macchinari, per arrivare nel minor tempo possibile alla funzionalità della produzione, senza guardare le condizioni d'ambiente ìn cui lavoravano gli operai messi a produrre esattamente al contrario da come la moderna Ergonomia propone. Si lavora cioè con macchinari non in efficienza e quindi al di fuori di ogni norma di sicurezza infortunistica; i servizi sono fuori, all'aria aperta...; l'acqua, indispensabile elemento, per il reparto rivestimento non era neanche potabile. Ci si è accorti di questo dopo diversi mesi e come ricompensa, abbiamo ottenuto le solite risposte dei nostri superiori: tanto non è morto nessuno.
Ma ciò sarebbe niente a conconfronto delle nocività delle sostanze che si adoperavano per il rivestimento del tubo. Gli operai stessi del rivestimento si sono accorti che tali sostanze erano nocive al punto di portare un'infezione (tipo cancro) allo stomaco. La dìrezìone naturalmente era già a conoscenza di queste cose ed invece di avvertire preventivamente gli operai del rivestimento, guarda caso, la direzione assumeva nuovo personale e così fugava i dubbi degli operai su un così grave pericolo, a suo piacimento, giocando con la morte.
Ma tutto non finisce qui; lo stabilimento si ingrandisce e sorgono nuovi disagi. Le macchine di produzione iniziano a produrre ma non sono nelle condizioni di farlo. Il lato infortunistico per se stesso non garantisce la sicurezza dello operatore e così si verificano i primi infortuni e per dare assistenza all'infortunato bisogna avere il pronto soccorso ma passarono molti mesi prima che si arrivasse all'infermeria. Prima si pensa a produrre poi in secondo piano se si ha tempo si pensa anche a chi in fabbrica lavora. Così nel giro di pochi mesi lo stabilimento di Corbetta, nelle condizioni più precarie cominciava a dare i suoi frutti, la produzione aumentava di giorno in giorno fino a toccare punte eccellenti mai toccate da quando la Ferrotubi esiste. E pensate che tutto questo si verifica ín uno stabilimento dove gli impianti sono rimasti quelli di vent'anni fa.
LETTERE Al

dalla 7' il regresso
Ma il fatto più vergognoso è quello degli infortuni che si verificano nello stesso stabilimento, tanti da stare alla pari dell'incremento della produzione. Soltanto che la prima esalta le funzioni di chi gioca sulla vita degli altri mentre la seconda ci umilia.
Compagni non ci Sembra che questo oltrepassi ogni limite umano?
Noi dobbiamo rispondere con fermezza a queste vergognose speculazioni, noi vogliamo lavorare, ma vogliamo lavorare in condizioni adeguate e democratiche, non vogliamo ritornare a lavorare nelle condizioni in cui si lavora a Milano. Vogliamo garanzia sulla salute, vogliamo che la fabbrica sia la nostra seconda casa e non ci serva da tomba, troppi hanno pagato con duro prezzo le vergognose speculazioni dei nostri padroni dopo aver dato tutto loro stessi.
Quello che ci dobbiamo porre è di essere vicini nella lotta che ci deve portare alla conquista non di obiettivi nuovi ma risolvere quei punti che alla Ferrotubi di Corbetta sono rimasti indietro.
Un Delegato
Da un operaio
08. Un po di tempo nella nostra fabbrica qualcosa non funziona per il verso giusto, specialmente nel nuovo stabilimento di Corbetta. Quel qualcosa lo sappiamo ormai che cos'è: è il Comitato di Fabbrica.
Sembra quasi che nella nostra fabbrica non esista nessun Comitato, tutto quel che si dice e si decide nelle assemblee sembrano destinate ad essere solo delle gran belle parole, ma di concreto non si vede mai niente. Alludo per citare un esempio alla richieste da noi avanzate e conquistate con la piattaforma rivendicativa del 22-6 -71 paragrafo 2 comma d; nel nuovo stabilimento di Corbetta si andrà solo quando saranno in efficienza i servizi igienici, le macchine saranno a norma antinfortunistica, la rumorosità il caldo e il freddo saranno sopportati senza pericolo della salute dell'operaio. Queste ripeto sono rimaste delle gran belle parole, bisognerebbe fare proprio come ha detto un nostro compagno nell'ultima assemblea di Corbetta, tornarsene tutti a Milano in attesa che il nuovo stabilimento venga completato come deve essere. Un'altra pecca del nostro Comitato è quella di prendere decisioni senza il consenso di noi operai.0 n bel giorno che anno indubbiamente un riflesviene a Corbetta e dice basta, di straordinari non ne fate più salvo a quei pochi ai quali noi daremo il permesso. Chi l'ha detto? Chi l'ha deciso? Giusto che lo straordinario non deve essere un abuso, ed io sono contro a chi ne abusa, ma non venitemi a dire che chi fa quattro ore settimanali o anche otto come la manutenzione sia un abuso al contratto. E non venitemi a dire che chi fa gli straordinari. sempre in modo moderato, toglie il posto di lavoro a un disoccupato perchè sono pronto a smentirvi.
Infatti nella nostra fabbrica il personale è molto inferiore a quello che in realtà dovrebbe essere, sta a dimostrazione che le macchine al completo di personale sono pochissime, e se qualcuno sta a casa in malattia o per qualsiasi
altro motivo o si ferma la macchina oppure si mette un portinaio a fare l'affilatore o un affilatore alla tagliatubi. Qui sta tutto al nostro Comitato costringere la nostra Direzione ad assumere nuovo personale. Ci sono stati in questi ultimi tempi infortuni molto gravi, un paio di questi per mancanza di ripari antinfortunistici. Intendiamoci non voglio incolpare Montanari anzi, ma guarda caso la scarsità di personale alla squadra antinfortunistica che non può stare dietro a tutte le macchine che vengono installate e a tutte le richieste degli operai di completare ripari alle proprie macchine. Quindi Montanari deve avere la facoltà di giudicare una macchina idonea a partire, in caso contrario deve fermarla, senza alcun pericolo del suo posto di lavoro con l'appoggio di tutti noi operai e del Comitato. In altri tempi per infortuni come questi ci si sarebbe fermati subito per protesta, ma oggi il nostro Comitato non ha più nemmeno questa forza. E non venitemi a dire che ci saremmo dovuti fermare noi spontaneamente perchè sapete benissimo com'è la situazione quì a Corbetta. Non tutti più hanno fiducia del Sindacato che Voi del Comitato rappresentate, perchè Voì stessi avete creato questi malumori che si accumulano giorno per giorno sempre più seriamente. Corbetta ve la siete dimenticata, Vi siete dimenticati che è quì che anche Voi tutti verrete a lavorare, è quì che esistono i problemi più gravi, si esistono anche a Milano e gli operai di Milano non se ne abbiano a male, ma il nostro futuro è quì, e quì il nostro Comitato si deve far vedere più spesso per rendersi conto che i problemi da risolvere so-
kL GIORNALE
no tanti e urgenti. Quindi è necessario che tutto quello che si decide nelle assemblee non debbano essere solo parole ma fatti. E se vi sonod egli ostacoli il Comitato ci deve tenere informati e se necessario scendere anche in sciopero. La mia non vuole essere una critica distruttiva, ma vuole portare ognuno del Comitato alla propria serietà e responsabilità verso gli operai che rappresentano. Quindi rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo veramente con serietà altrimenti si rende necessaria una nuova votazione per un nuovo Comitato.
Un operaio
DILEMMA
I lavoratori sì seguono o si precedono?
I lavoratori si precedono se non si vuole essere abbandonati.
SCELTA frasi categoriche o retoriche? ne le une ne le altre, ma solo frasi vere, semplici ed umane.
BOCCA CHIUSA
— ...e se mi capitasse di trovarmi in mezzo a falsi amici?
Semplice, attento a cio che dici.
LA MASSA
Che succede quando la massa unita dei lavoratori preme? Quando i lavoratori che premo-
no sono tanti, vanno sempre avanti.
PERICOLO
E' giusto pensare sempre al guadagno?
E' molto grave perchè se da un lato c'è colui che ci pensa troppo, dall'altro c'è la fregatura certa per un compagno.
IMPOSSIBILITA'
Cosa può succedere a chi nel Io stesso tempo vuole bere e zufolare?
Non può succedere altro che non si potrà dissetare.
FUORI PROGRAMMA NOTIZIARIO OVINO
IL CONSIGLIERE SAGGIO L' ASSALTO!!!
Non tutte siamo per il lupo. Ma chi siete? Siamo le pecore.

PENSIERINI DI TUTTE LE ORE

E' proprio vero: all'inizio l'uomo fa slanci nobili d'amore e d'altruismo, poi piano piano si spegne, e vengono fuori i soliti esempi tipici del solito egoismo.
UGUAGLIANZA di qui, UGUAGLIANZA di là. UGUAGLIANZA di sù, UGUAGLIANZA di giù. Ma in fin dei conti cos'è questa uguaglianza di cui si parla dappertutto e in abbondanza?
Ah!... Ora ho capito: l'unica vera uguaglianza universale è quella che inizia sempre, per tutti, subito dopo il funerale.
Non è bella quella politica che tra il dire e il fare si sa barcamenare, quella politica che fa soltanto critica, l'altra che mostra d'amar la pace sempre litiga. La politica bella per il popolo
è una sola: quella che elimina la doppia porzione di chi fa la spartizione, quella che veramente fa uguali per tutti le pene, motivo primo del • vogliamoci sempre bene •. Il pensieroso
BUONE FERIE A TUTTI
non dimentichiamo di riportare il tepore delle spiagge per riscaldare L'AUTUNNO!

ORIZZONTALI
1 - La genera la carestia prodotta dallo sfruttamento capitalista. 5 - Sono coloro che non accettano passivamente l'amministrazione sociale e politica del paese. 12 - Raggruppa quei funzionari direttivi dello stato i cui stipendi già favolosi, il nuovo governo vuole aumentare. 19 - Quella italiana sta andando a rotoli perchè i detentori del denaro, preferiscono trasferirlo all'estero piuttosto che investirlo in Patria. 21 - La guerra vietnamita, non è estranea a quella subita dalla sterlina. 24 - Decreto Legge. 25 - Siglia dei Tupamaros della resistenza italiana. 26 - E' un capomacchina esperto di pesca. 29 - Un profeta del vecchio testamento. 30 - Trento in macchina. 31II nome ufficiale della Rep. irlandese. 33 - L'espatrio forzato degli antifascisti. 35 - La regione di Belgrado. 37 - La sigla della macchina del Sig. Scatasta. 39 - Il Re dei visigoti. 41 - In generale è patrimonio di coloro a cui la pratica fa male alla schiena! 42 - Lo è anche troppo la polizia nei riguardi dei fascisti. 44 - La più nota fabbrica di elicotteri del nostro paese. 46 - Organizzazione Economica per la Cooperazione Europea dalla quale i lavoratori non ne hanno tratto alcun vantaggio. 48 - Unità dell'esercito della Roma imperiale. 50 - Con il la, diventa... lanosa. 51) Taranto. 52 - E' Mascherata dalle donne non più giovanissime. 54 - In mezzo all'affisso. 56 - Le consonanti dell'ansia. 57 - Cura di malattie infettive mediante sieri e vaccini. 62 - Sono coloro che abitano da anni in costruzioni di emergenza in attesa che il » buon governo • dia loro una casa decente. 67 - Nave a propulsione... naturale. 68 - Colonia portoghese dove l'insurrezione armata del popolo ha già liberato oltre la metà del territorio. 70 - Nel Vietnam sono diventate il bersaglio quotidiano dei nazisti americani nel tentativo di annegare un popolo invincibile. 71 - Gli estremi di... Renato. 72 - Lo diventano gli operai che eseguono un monotono lavoro meccanico senza la loro partecipazione creativa. 73 - Il generale fascista che porto al massacro i soldati italiani in Russia.

74 - Quelli americani vengono abbattuti più numerosi con il nuovo razzo Strela — (speranza).
VERTICALI
1 - Il patto sindacale proposto dalla C.G.I.L. perchè contino( il processo verso l'unità organica. 2 - Movimento cattolico sconfessato dalla gerarchia ecclesiastica per dichiarata incompatibilità fra le scelte della chiesa e quelle socialiste fatte dallo stesso. 3 - Medio Oriente. 4 - Geniale fondatore, con Marx, del comunismo scientifico. 5 - Il titolo conferito dal megalomane Mussolini al nostro ridicolo Vittorio E. III. 6 - Milano in auto. 7 - Ne sono preda I... coraggiosi americani quando sono assaliti dai minuscoli Vietc 8 - In Italia, può essere considerato il continuatore dello spirito anarchico, ribelle ad ogni principio di autorità. 9 - Glí Dei della mitologia nordica. 10 - L'ente radiofonico italiano che ti fà vedere... lucciole per lanterne. 11 - E' la fine... della Germania. 12 - II primo poeta negro statunitense, figlio di uno schiavo. 13 - L'ultima... parte dei torcitoi. 14 - Lo furono le teste delle ausiliarie fasciste, dopo la liberazione. 15 - Le consonanti del sazio. 16 - La capitale della Rep. Pop. albanese. 17 - Africa Orientale. 18 - Sono tanti... con le vocali. 20) Un Foà... decapitato. 22 - Il lago comasco che soffre d'Inquinamento. 23 - La mutua degli statali. 27 - Genere di gigliacee. 28 - Un tempo la portava la sposa. Oggi, più giustamente. la porta chi ce l'ha; 32) E' sempre minacciata da Israele. 34 - E' difficile strapparlo ai padroni. 35 - L'attributo dell'assistente dí fabbrica. 36 - Dio greco dell'amore. 38 - Lo attrezzo base degli impiegati. 40 - Da essi, la repressione reazionaria, vuole scacciare Il Movimento Studentesco. 43 - Speroni metallici che usavano le navi da guerra antiche per speronare il nemico. 45 - Un gioco nel tennis. 47 - Scatole ossee che proteggono cervelli proletari e purtroppo anche quelli capitalisti. 49 - II carcere che ha ospitato a lungo Antonio Gramsci. 53 - Divinità totemica dell'antico Egitto. 54 - Il sindacato metalmeccanico che più si adopera per l'unità dei lavoratori 55 - Pennuti che starnazzano. 58 - Manca... alla mula. 59 La organizzazione che per prima non ha mantenuto gli impegni unitari di Firenze. 60 - Il topo... milanese. 61 - La città dei cioccolatini. 63 - L'inferno dantesco. 64 - In mezzo all'acero. 65Sono... mè! 68 - Una casa... senza tetto ne fondamenta.