Milano 19(30)

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in questo numero

La metropolitana al Gallaratese

Comincia il conto alla rovescia

L'entrata in funzione prevista entro febbraio

Promosso dal Consiglio di Zona 19 ed organizzato dalle locali sezioni del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano si è svolto, il 19 dicembre scorso, un incontro con gli amministratori di Milano per una verifica sulle cose ancora da fare al Gallaratese, sia a breve termine, sia in tempi più lunghi.

CASA

Le vie della speculazione sono infinite

Presenti il vice sindaco ed assessore ai trasporti Vittorio Korach e l'assessore ai lavori pubblici Giulio Poletti si sono esaminati i problemi relativi all'entrata in funzione, preannunciata per il prossimo febbraio, della metropolitana, nonchè alla viabilità, ai servizi di trasporto in superficie, alle manutenzioni scolastiche, ecc.

Sono stati altresì preannunciati l'installazione di un ascensore e di un centro cucina nella scuola di via Alex Visconti e si sono discusse le questioni riguardanti i mercati di San Leonardo, del QT 8 e di via Chiarelli, quelle che si riferiscono alla difesa ecologica del territorio ed alla salvaguardia della salute pubblica e via dicendo.

Il sindacato si decentra

Niente topi nelle fogne

L'annuncio della prossima apertura, prevista per febbraio, del cantiere per la costruzione del Centro Civico della nostra zona ha fornito

lo spunto per un esame critico sul funzionamento della macchina burocratica comunale e per un incitamento a vigilare sulla corretta e rapida esecuzione delle opere appaltate dalla civica amministrazione.

(Maggiori notizie alle pag. 6 e 7)

Proposta unitaria a San Siro

Utilizziamo l'Alpi per iniziative culturali

Raccolta di firme contro l'apertura della discoteca in via Ricciarelli per la cui realizzazione sono state eseguite abusivamente opere edilizie, come la precisato con una sua lettera al nostro giornale l'Assessore all'edilizia privata

Sulla questione della discoteca e per una diversa utilizzazione della struttura del cinema Alpi, in via Ricciardelli, continua nel quartiere di San Siro la mobilitazione dei cittadini, che numerosi hanno firmato una petizione sottoscritta unitariamente dal P.C.I., dal P.S.I., dal M.L.S., dal C.A.F., dall'U.D.I., dall'A.N.P.I. e dalla F.G.C.I. e che verrà presentata all'Amministrazione comunale. Ricordando che l'assemblea indetta dal Consiglio di Zona 19 (vedi Milano 19, dicembre 1979, n.d.r.) aveva espresso il proprio parere negativo sull'apertura della discoteca, considerata esterna ai bisogni del quartiere

Programmata dal Consiglio di Zona

in quanto "oltre a costituire elemento di disturbo per le abitazioni circostanti non risponde alle diverse esigenze, soprattutto giovanili, di trovare punti di svago e di iniziative culturali", la petizione prosegue esprimendo la preoccupazione delle forze politiche che l'hanno sottoscritta (fra cui fa spicco l'assenza della D.C.) che la discoteca possa si rispondere "sia pure in modo distorto" ad un diffuso interesse per la musica ed il ballo, ma possa presentare anche il rischio di diventare "punto di attrattiva per attività equivoche legate allo spaccio di droga, alla delinquenza ed alla violenza fascista, come si è già verificato in

Una piscina al San Leonardo

La realizzazione prevista nel bilancio 1980. Un giudizio positivo sui bilanci espresso in una dichiarazione congiunta dei gruppi comunista e socialista.

occasioni analoghe".

Rilevato che in questo quartiere soltanto ora si stà cercando di costruire, anche attraverso gli organi di decentramento politico - amministrativo, un tessuto di strutture sociali (asili nido, consultorio, centro per gli anziani, centro sociale) gestite democraticamente, la petizione chiede che l'intervento dell'iniziativa privata nel settore dei servizi per il tempo libero venga inserito in un progetto culturale che risponda ai bisogni reali della cittadinanza e che a garanzia di tale esigenza l'Ente locale definisca con l'imprenditore privato e si assuma in proprio un utilizzo del cinema Alpi basato su una serie di attività socio - culturali (ballo, cinema, teatro, cabaret, dibattiti, ecc.) in cui la cultura ed il tempo libero si collochino in "una dimensione umana e non costituisca la ripetizione di mode e di miti americani", concludendo che la mobilitazione su questo problema deve costituire un primo momento di confronto tra i cittadini per costruire un'iniziativa su un programma culturale inteso come uno degli strumenti su cui si basa la convivenza civile e democratica.

Maggiori impegni per il decentramento

Cosa rivendica il SUNIA

Circa un miliardo e mezzo di lire, pari a quasi un terzo del bilancio di previsione, verrà investito nel 1980 dal Consiglio di Zona 19 per la realizzazione. al quartiere S. Leonardo, di una piscina già prevista dal piano particolareggiato di attuazione. L'investimento fa si che venga superata, sia pure di non molto, la cifra destinata dall'amministrazione comunale per il bilancio della nostra zona per il 1980, che è stato presentato, unitamente al bilancio consuntivo del 1979, nel corso dell'ultima seduta dello scorso anno del Consiglio di Zona. Si tratta di due documenti importanti, come hanno posto in rilievo i gruppi socialista e comunista, che in una loro dichiarazione congiunta hanno evidenziato il valore dei bilanci zonali come strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla programmazione degli interventi da attuare sul territorio in cui essi stessi vivono.

Espresso il loro giudizio positivo sulle scelte operate con i bilanci del 1979 e del 1980 i due gruppi, nella loro dichiarazione congiunta, hanno indicato specifiche aree di intervento a partire dal settore socio - sanitario, per il quale, dando un giudizio positivo su quanto avviato con il Centro sociale S. Siro, in piazzale Segesta, hanno sottolineato l'importanza di individuare spazi e strutture nuovi, atti a conservare l'assistenza sanitaria, i consultori, la droga In campo culturale, posto in risalto il fatto che l'ex cinema Alpi avrebbe potuto costituire un'importante struttura la cui acquisizione alla collettività avrebbe però comportato una spesa rilevante (nell'ordine di miliardi di lire), i due gruppi hanno indicato la necessità di affrontare il problema di un pieno e razionale utilizzo delle strutture pubbliche (centri scolastici medio - superiori, palestre e spazi non adibiti a studio nelle scuole dell'obbligo, strutture

comunali, ecc.) e private (cooperative, sale parrocchiali, circoli culturali, ricreativi e sportivi) esistenti nella zona per proporre una serie di iniziative atte a stabilire con la popolazione un rapporto continuativo.

Ricordati anche altri problemi, quali quelli del territorio, della viabilità, dei trasporti, della casa, della salvaguardia dell'ambiente. delle setrutture sanitarie, ecc., su cui l'intervento del Conàiglio di Zona potrà essere più incisivca attraverso il suo bilancio, i gruppi comunista e socialista hanno sottolineato l'importanza che le indicazioni da loro formulate assumono anche per i futuri bilanci di zona ed hanno dichiarato la loro disponibilità per attuarlo con le altre forze politiche, non tralasciando di dedicare tutta la loro attenzione alle proposte che queste ultime dovessero avanzare.

Sempre in relazione al cinema Alpi l'assessore alla Ripartizione edilizia privata del Comune di Milano, Giovanni Baccalini, ci ha inviato in data 19 novembre 1979 una lettera (purtroppo giuntaci tropo tardi perchè potessimo pubblicarla sul nostro numero di dicembre) che dice testualmente:

Egregio Direttore, leggo l'articolo "Colpo di mano all'ex Cinema Alpi" e ritengo opportuno chiederLe di pubblicare le seguenti precisazioni.

La concessione edilizia per i lavori di adattamento del Cinema Alpi non è sino ad oggi stata rilasciata; infatti l'esame tecnico non si è concluso in quanto a parere della Commissione Edilizia gli elasegue a pag 2

S. Romanello 5 proposte
ANNO IV - N. 1 GENNAIO 1980 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURA L. 300
G.P.G.

dalla prima pagina Utilizziamo l'Alpi per iniziative culturali

borati tecnici presentati dalla proprietà non consentono di formulare le valutazioni tecniche del caso. La proprietà è stata quindi invitata a presentare ulteriore documentazione tecnica.

Nel Cinema Alpi sono state eseguite abusivamente opere edilizie. Cio è stato rilevato dai tecnici dell'Amministrazione comunale in data 3.4.1979 in seguito a ciò è stata ordinata la sospensione dei lavori e inoltrata la comunicazione di rito all'Autorità Giudiziaria in data 5.4.1979.

Tutti questi riferimenti sarebbero stati facilmente forniti al redattore dell'articolo, ove fossero stati richiesti.

L'articolo avrebbe potuto così assumere un taglio più costruttivo, di tono meno scandalistico e con assai più notizie e meno punti interrogativi.

Giova anche precisare che la competenza della Ripartizione Edilizia Privata si limita alla constatazione che le opere edilizie richieste siano ammissibili o meno in quanto tali. Il rilascio della concessione non può essere negato per considerazioni avulse dal fatto edilizio.

L'ottenimento della concessione edilizia non dà, d'altra parte, di per sè titolo all'apertura del locale.

Infatti la riapertura è subordinabile ad una autorizzazione specifica che fa seguito ad una delibera della Commissione di Vigilanza sui pubblici spettacoli, che esprime il suo parere tenendo conto di elementi più complessi e che possono riguardare anche le esigenze,defip:gona.-- -

È in tale sede quindi che possono assumere rilievo e importanza le obiezioni che nell'articolo sono citte con riferimento al disagio che l'autorizzazione dell'esercizio provocherebbe agli abitanti del quartiere. Distinti saluti.

Che i lavori fossero stati eseguiti abusivamente lo si era già saputo anche per ammissione della stessa proprietà nell'assemblea del 5 novembre.

Non abbiamo pertanto voluto fare delo scandalismo, ma ci siamo limitati a riportare gli interrogativi che gli abitanti del quartiere si ponevano. Rimane ancora il fatto, a nostro parere grave, che i lavori sarebbero proseguiti anche dopo il 5 aprile scorso, malgrado l'ordine di sospensione.

Nesun dubbio che la competenza della Ripartizione edilizia privata si limiti alla costatazione che le opere edilizie siano ammissibili o meno in quanto tali, come del resto avevamo già scritto in ottobre. Ciò non toglie che la questione della discoteca in un quartiere come San Siro non possa essere considerato un fatto puramente amministrativo. Ci si attende quindi che nell'esaminare la richiesta di apertura che la proprietà presenterà (o forse ha già presentato) la Commissione di Vigilanza dei pubblici spettacoli ed ancor più la giunta comunale, che è organismo politico, oltre che amministrativo, tengano conto delle richieste dei cittadini.

P.G.T

A conclusione di un ampio dibattito, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, il Consiglio di Zo-

18

verde dell'ex cascina S. Romanello (sulla via Novara), parte integrante del polmone verde, che partendo da via Gallarate interessa gran parte della zona 19 e si estende nella zona 18 fino a via Forze Armate e che rappresenta un fatto essenziale per la difesa della qualità della vita.

Occorre in primo luogo bloccare almeno alla situazione attuale la edificazione illegale delle aree di S. Romanello, da anni soggette ad interventi privati, che sono il frutto della lottizzazione Moneta - Caglio (mai approvata dall'amministrazione comunale) e che non sono conformi al Piano regolatore, la cui variante generale indica per tali aree la destinazione irrinunciabile a verde comunale. Tali interventi abusivi hanno creato dei problemi sociali (rappresentati dalla presenza di abitazioni, capannoni, recinzioni) di cui il consiglio di Zona 18, contrario ad ogni manovra tendente a ridurre il verde

Cronache familiari

Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 42 anni casalinga; mia figlia 21 anni universitaria; mio figlio 15 anni 2° liceo scientifico; io, 44 anni impiegato; e poi voi tutti, del Gallaratese e non.

"Papà, alla manifestazione dell'altro giorno ho visto delle strane bandiere azzurre con dentro una specie di colomba bianca: che cavolo di roba è?"

La domanda del figlio liceale mi piove tra capo e collo, mentre mi stavo assopendo abbruttito davanti al video che annunciava il solito Costanzo con l'incredibile "Grand'Italia". E fornisco

la risposta: "Ah, si, sono le bandiere della pace, con la colomba di Picasso". Ecco, mi tornano in mentre gli anni 50 e i tempi nei quali a gridare "viva la pace" si andava in galera.

Anche la mia dolce sigarettaia, compagna della mia viWe spstegpo del Monopolio dei TàbaPchi interloquisce: "Allora si lottava duramente contro la bomba atomica, perchè l'energia nucleare fosse usata per scopi di pace. Adesso ci sono quelli che sono contro l'energia nucleare per scopi di pace, ma non fanno niente contro i missili nucleari". "Ma cosa dici mai, mamma — interviene l'universitaria — tutti i giovani sono per la pace, contro l'energia nucleare, sia come energia che come

TRISTEZZA

na 18 (Baggio - Forze Armate) ha raccolto in un documento le proposte per la salvaguardia delle aree a bombe".

"Si è vero — replica il giovane billysta (tifoso del Billy Basket - n.d.r.) — però a scuola vedo tanti distintivi con scritto "energia nucleare, no grazie", ed anche sulle macchine e sulle moto, ma non ne vedo con scritto no ai missili, no alle bombe nucleari". "Si vede che gli interessa di meno".

E un'amara constatazione e, devo dire, molto pertinente. Il vero problema sta ion una certa perdita di coscienza della gravità della situazione internazionale.

Mentre rifletto, a madre dei miei figli riprende la parola. "Certamente è uno schifo che al Parlamento si sia approvata l'installazione dei missili nucleari americani, senza che ci fosse una vera e propria ribellione di massa. In altre occasioni abbiamofatto ben altro per motivi molto più modesti. Altri tempi!".

E ora di mettere a punto le cose:

"La colpa è anche nostra, ci siamo un po' seduti, anche noi abbiamo sottovalutato il pericolo di una nuova guerra. Adesso il Governo, socialisti compresi, ti approvano i missili USA, ci

La vita, la morte, la malinconia, questa è la tristezza mia. Tristezza per gli altri, per te, per me stessa; tristezza viva, limpida, pulita per qualcosa che è la vita. Terrorismo, violenza, droga cose oggi molto in voga, girano, ballano intorno alla vita che li sta a guardare senza muovere un dito per potersi salvaguardare. E girando, girando in questo mondo troviamo sporcizia, marciume. Forse uno spiraglio di luce c'è, ma dov'è?

Adriana Nativo (di anni 12)

toccherà comprarli e installarli, magari pure qui al Gallaratese. L'URSS non avrà alcuna ragione di smobilitare i suoi. Se scoppia qualcosa — e la faccenda di Teheran dimostra come le occasioni non manchino — i missili USA in Italia tirano sull'URSS e quelli dell'URSS dove tireranno? E noi saremo pure un bersaglio facile.

Altro che pericolo di una centrale nucleare!

Il fatto è che la gente non è bene informata, orientata. E allora tocca a quelli che vedono più lontano ad aprire gli occhi a tutti, a cominciare dai giovani che in definitiva hanno più da perdere nel caso di guerra".

"E già — conclude il giovane dai baffi che ci sono e non ci sono — perchè poi se ti salta in aria tutto per colpa di un missilino, altro che energia solare alternativa".

Si chiude cosi questa edizione delle nostre "cronache" mentre Costanzo rientra in gabbia assieme ai tigrotti del Circo Orfei e al Pannella show di "Grand'Italia".

Orsenigo

lane e filati nazionali ed esteri

comunale, non ha potuto non tener conto, proprio per non penalizzare le attività produttive, avanzando all'Amministrazione comunale alcune precise proposte che sono: sospensione dei provvedimenti di demolizione per tutte le opere realizzate fino al novembre 1979; indagine dettagliata sulla situazione di fatto nelle aree di S. Romanello; accordo tra le parti per il trasferimento a medio tempo delle aziende in aree "industriali" secondo il Piano Regolatore Generale di Milano (vedi area industriale di Muggiano); intervento immediato dell'ente pubblico per demolire le opere eventualmente realizzate dopo la fine di novembre 1979; 5) richiesta di intervento dell'Ispettorato del lavoro per verificare le condizioni di lavoro e di metodi di assunzione nelle aziende operanti nelle aree di S. Romanello.

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pag. 2 - milano 19
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A San Siro un'assemblea su La riforma dello I.A.C.P.

Denunciati la cattiva manutenzione, lo stato di degrado e la condizione di abbandono delle case popolari del quartiere.

Il 14 dicembre scorso si è tenuta nel salone della sezione Fornasari del P.C.I., a San Siro, un'assemblea publica sullo scottante problema della riforma dello I.A.C.P., con il particolare intento di fare il punto sull'attuale situazione dell'istituto.

E un tema particolarmente sentito nella zona che copre la Sezione, situata all'interno di un vecchio quartiere popolare.

L'intento dell'assemblea è stato di discutere sulla riforma dell'edilizia pubblica nell'intera area milaese, per un'analisi e per programmare una linea di lotta nei confronti dello IACP e di non limitare il dibattito alle singole abitazioni o al caseggiato, ma è troppo pesante la situazione specifica del quartiere che, oltre ad accusare guasti dovuti alla cattiva manutenzione, risente anche del degrado del tempo. E stata perciò denundiata la condizione di abbandono di questi stabili, gran parte dei quali sono da tempo senza portinerie, dove il riscaldamento non è sufficiente, la manutenzione è inesistente, ecc.

Dall'analisi del modo di conduzione dell'Istituto si è riscontrato che sono molti i punti che ne inceppano il funzionamento, punti che sono rappresentativi di un vecchio metodo di gestione che stenta a lasciare il posto ad un modo di governare nuovo, diverso, basato sulla partecipazione diretta degli inquilini anche alla formazione dei costi, premesse per il risanamento del bilancio dell'Ente ed un rapporto corretto tra IACP e inquilini.

Dato queste gravi difficoltà è

C'è crisi degli alloggi ma...

necessario un chiarimento sulla politica e sulla gestione che l'Istituto intende seguire per portare a soluzione tutte queste questioni.

Il Partito Comunista propone un'analisi ed una scelta di lotte per l'eliminazione delle eredità delle passate gestioni, per dare vita ad un effettivo decentramento di funzioni, coinvolgendo gli utenti nelle scelte dell'Istituto, avviando per i nuovi alloggi le forme di autogestione, che significano anche assegnazione degli allogi, perciò trasferimento di compiti ai Comuni ed ai Consigli di Zona.

Far partecipare gli inquilini alla decisione sugli appalti, scegliere gli interventi di manutenzione più urgnti, recuperare la morosità, inoltre programmare la riforma delle attuali strutture burocatiche per realizzare rapidi ed intensi progrmmi di costruzione, in moo che l'edilizia pubblica assicuri non solo il diritto all'abitazione dei ceti meno abbienti, ma anche, con l'ionnalzamento dei tetti di assegnazione, dei ceti medio - bassi, agevolando nel contempo i ceti più bassi (pensionati con minima) nel pagamento delle spese e del riscaldamento, fissando cifre che non gravino sui loro bilanci.

Anche il SUNIA (rappresentato nell'assemblea da Lombardi) ha puntualizzato sul degrado insanabile delle nostre abitazioni, ma ha aggiunto che c'è un accordo con l'Istituto secondo il quale per un mese, a partire dal 23 dicembre, il riscaldamento non verrà spento di notte (limitatamente al nostro quartiere) perchè si è tenuto conto che gli

abitanti sono in gran parte anziani.

A nome della Federazione Mi.lanese del P.C.I. ha concluso Marabelli, il quale ha rilevato che purtroppo si fa molta condusione tra IACP e Amministrazione Comunale. Il primo infatti è un carrozzone che si trascina col suo grosso carico di debiti e favoritismi, la cui gestione si tenta di modificare, mentre l'Amministrazione Comunale ha aperto un valido discorso sul problema della casa a Milano.

C'è un nuovo modo di governare Milano, una capacità di vivere i problemi quale il risanamento dell'edilizia degradata; molti stabili sono stati consegnati ripristinati agli inquilini come alloggi popolari; sono state eliminate le case minime, incivili, abitate in gran parte da anziani ai quali sono stati assegnati alloggi decenti. Seri programmi si stanno attuando per il risparmio energetico ed i provvedimenti, già studiati, sono in fase di realizzazione.

In particolare è richiesta specifica dell'Amministrazione Comunale che lo IACP diventi solo un Ente appaltante e che, una volta costruito gli alloggi, li consegni al Comune il quale garantisce un metodo di assegnazione pulito, trasparente e controllabile.

La gravità del momento, prosegue Marabelli, è segnata anche da un'importante scadenza: infatti se per la fine di dicembre non si voterà per la legge regionale sul canone sociale, dal primo gennaio 80 entrerà in vigore la Legge 513 che significherà

Le vie della speculazione sono infinite

Un significativo episodio

Molte volte, episodi apparentemente trascurabili ci danno il segno dei tempi più che elaborate teorie, soprattutto se avvengono sotto gli occhi di tutti.

Via Paolo Uccello 9 palazzo per uffici su Cinque piani, sede per anni della Boario (acque minerali e bevande), poi, dopo il trasferimento della ditta, vuoto ed inutiliz-

in via Paolo Uccello, a San Siro essendo di 100 mq., chi non dispone di almeno 100 milioni si rivolga altrove (però il lusso è garantito in tutte le finiture, salvo dimenticarsi che la costruzione ha quasi vent'anni e non dev'essere costata così cara da giustificare questi prezzi: ma le vie della speculazione edilizia sono, com'è noto, infinite).

zato per almeno cinque anni. Un anno fa circa si apre un cantiere di ripristino e, poco dopo, grandi cartelli: "Appartamenti prestigiosi vendesi, ufficio vendite in loco". / soliti funzionari cortesi, i soliti clienti, chi timido ed imbarazzato, chi sicuro di sè e del suo portafogli: prezzo al metro quadrato un milione. L'appartamento minimo

Tant'è vero che dopo qualche tempo di affari magari i cartelli spariscono e ridiscende il silenzio, tutto sembra tornato in abbandono e invece un bel giorno, fra sussurri e passi felpati, ci accorgiamo che la vita è tornata nel palazzo, ora sede della Casa delle Suore Paoline.

Niente di male, tutto probabilmente in regola con le leggi, ma come la mettiamo con la crisi degli alloggi, il dramma degli sfrattati e, per scendere un po' più terra terra, con il grave deficit delle finanze vaticane, appena lamentato dalla più alta Autorità, della Chiesa?

È di ieri lo scandalo dei gesuiti del Leone XIII, cui ha risposto una mobilitazione di massa per sottrarre ad un uso speculativo un palazzo costruito come struttura scolastica e per questo solo uso legalmente autorizzato. Il nostro episodio è più modesto ma porta lo stesso segno — lo diciamo con amarezza e senza spirito di crociata anticlericale — di disperezzo verso i problemi reali delle masse popolari, quelle stesse masse che si vorrebbe egemonizzare in nome di un recupero, sotto l'ala protettrice della Chiesa, dei valori supremi dell'Uomo.

O forse questa Chiesa trionfante di piazze affollate ha bisogno di nuovi simboli di opulenza per una nuova Controriforma?

Guglielmo Elia

nuovi canoni (stabiliti con i parametri dell'equo canone e non basati sul reddito) e che non ci sarà più nessuna agevolazione per le spese, come esiste per le categorie più basse del canone sociale.

Per contrastare questi gravi

Al

problemi, evidenziati dalla serata di discussione, si è deciso di indire nel quartiere una raccolta di firme, per sensibilizzare gli abitanti e procedere, in un secondo tempo, a pressioni dirette allo IACP.

Lo I.A.C.P. dice: AUTOGESTITEVI! Perché?

Incoraggiato il rogito al decimo anno nel corso di una assemblea alla quale hanno partecipato due funzionari dell'Istituto.

L'Istituto Autonomo Case Popolari ha convocato al Gallaratese una assemblea degli assegnatari delle case a riscatto allo scopo di informarli in merito alla soppressione del servizio di portierato e ristrutturazione del servizio di pulizia.

Esaurito brevissimamente l'argomento all'ordine del giorno i funzionari dell'I.A.C.P. Ing. Trepaoli e Geom. Pimpinelli hanno indirizzato la discussione sul problema del riscatto anticipato, stimolando gli interventi su questo argomento.

Fra l'altro affermavano che in considerazione delle conseguenze derivanti dalla soppressione del servizio di portierato, che mediamente nell'arco di uno o due anni vi è la possibilità di rogitare l'appartamento, che le spese di portierato e pulizia sono in mutualità separata (ripartizione proporzionale delle spese), sarebbe una buona occasione per i comitati di palazzo esistenti o di futura composizione per fare esperienze di gestione di condominio.

Gli assegnatari presenti, nella maggioranza .degli interventi, chiedevano informazioni sul costo del rogito, sulla cifra da versare per estinguere il debito, se era possibile rogitare mantenendo il mutuo, quale quota millesimale delle aree di pertinenza sarebbe spettata ad ogni condominio ed infine se eventualmente ci sarebbe in futuro la possibilità di costruire box o posti macchina sul terreno predetto.

Dal tenore di queste domande, si potrebbe ricavare l'impressione che gli assegnatari siano in corsa per l'affermazione del principio della proprietà privata.

D'altra parte domande poste da alcuni altri assegnatari, riguardanti la determinazione delle responsabilità dei difetti di costruzione, la possibilità di intervento gestionale dei servizi comuni (riscaldamento, verde ecc.) la resa dei conti da parte dello I.A.C.P. di quanto versato dagli assegnatari come spese per interventi straordinari che dovrebbero essere a disposizione dei futuri condomini, danno l'impressione di una visione più responsabile del problema, privilegiando gli interessi collettivi senza tutavia ignorare gli interessi personali.

Le numerose domande poste dagli assegnatari e le risposte non sempre chiare dei relatori, hanno certamente creato confusione nella maggioranza delle persone presenti; pertanto pensiamo che sarebbe opportuno che le forze socio - politiche (Amministrazione ComunaleConsiglio di Zona - Partiti Politici - Sindacati - Consiglio di Amministrazione dello I.A.C.P.). ciascuno per propria competenza, intervengano in positivo per chiarire i molteplici problemi che travagliano gli abitanti di questo quartiere e non solo del nostro.

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P.R.E.L. Daniela Gnutti

11 l' congresso di Zona della CGIL IL SINDACATO

SI DECENTRA

Per una maggiore capacità di presenza sul territorio. Per il rafforzamento della democrazia. Contro lo sfruttamento. Per la trasformazione del paese

Nei giorni 6, 7, 8 e 9 febbraio si terrà a Milano il terzo congresso regionale della CGIL, che in tale occasione eleggerà, per la prima volta, i suoi organismi direttivi con voto segreto. Lo precederanno congressi di base, zonali e di categoria e regiona'i di categoria.

A Milano i congressi zonali si tengono nelle 18 zone, che a primavera diventeranno i Consigli unitari di zona nel quadro di una riforma organizzativa della CGIL e dell'intero movimento sindacale per un diverso funzionamento ed una maggiore capacità di presenza sul territorio, per il rafforzamento della democrazia, per rendere più saldi i legami tra i lavoratori occupati delle varie categorie e per una maggiore partecipazione delle donne e dei giovani.

Nella nostra zona è stato fissato per i giorni 10 e 11 gennaio al Centro scolastico Onnicomprensivo, in via Trenno 61, e si svolge nel momento di unificazione delle due realtà San Siro Rho ed in cui diverse ed importanti categorie si vanno effettivamente decentrando nel territorio, nelle due sedi di piazza Segesta e di Rho.

IL SINDACATO E LA CRISI

In preparazione è stata avviata tra i lavoratori un'ampia discussione sui temi posti dalla CGIL a partire dall'esame della situazione politica ed economica e della crisi, che a livello mondiale si manifesta con il rallentamento dei ritmi di sviluppo, con il crescente divario tra paesi poveri e paesi ricchi e nel carattere strutturale dell'inflazione e che in Italia si accentua con il divario crescente tra Nord e Sud, con il carattere deficitario ed assistenziale della spesa pubblica e con un tasso di inflazione elevatissimo.

Per usicre dalla crisi la CGIL si impegna in una battaglia contro gli sprechi. le spese improduttive è le evasioni fiscali e per l'espansione di consumi socialmente utili e meno costosi, facendo nel contempo rilevare che l'inflazione non può essere sconfitta comprimento i salari e le spese sociali e predicando la libertà di impresa, che sinora hanno premiato i profitti e penalizzato il Sud e le masse più povere.

Partendo da una verifica e da una discussione della sua iniziativa in questi anni, non per tornare indietro. ma per riconfermare i terreni di lotta, valutando i risultati positivi (leggi di programmazione, prima parte dei contratti) ma anche i suoi limiti, dovuti in parte all'allenamento del legame tra lotta per la programmazione e lotta contro lo sfruttamento, l'organizzazione sindacale punta a sviluppare ed a qualificare la sua azione rivendicativa e contrattuale sulla qualità e l'organizzazione del lavoro, sulla politica salariale, sulla riforma delle retribuzioni e delle pensioni nel settore pubblico e privato, sull'ambiente e l'orario di lavoro, sul controllo e la trasformazione del mercato del lavoro.

PER UN DIVERSO GOVERNO DELL'ECONOMIA

Costatato che la mancanza di una linea di programmazione e lo scollegamento tra il confronto sui temi di politica economica con le istituzioni ai vari livelli le vertenze con il padronato sulle politiche degli investimenti e sull'intervento relativo all'organizzazione del lavoro sono alla base della insufficiente gestione della prima parte dei contratti, si

pone il problema di estendere e di rafforzare il potere contrattuale del sindacato e di lottare per un diverso governo dell'economia, puntando alla riforma ed al decentramento dello stato, alla democratizzazione degli strumenti di intervento pubblico nell'economia ed alla riforma del sistema delle imprese private. Su questo ultimo punto in particolare la CGIL propone, tra l'altro, l'adozione di un provvedimento legislativo sul piano di impresa, che preveda l'obbligo per le imprese di fornire agli organi di governo pubblico dell'economia ed al sindacato un quadro di riferimento relativo alle strategie produttive e commerciali, all'andamento dell'occupazione, alle politiche tecnologiche ed amministrative ed alle scelte finanziarie.

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Un convegno a San Siro Contro la droga ed il terrorismo

Accogliendo una proposta delle forze politiche che operano nel quartiere, ed in primo luogo del P.C.I., del P.S.I. e della D.C., il Comitato unitario Antifascista per la difesa dell'ordine democratico e la convivenza civile di San Siro ha indetto un convegno che si terrà in questo mese di gennaio per dibattere i problemi relativi al terrorismo, alla droga e alla convivenza civile, con particolare riferimento alla realtà della zona.

Tale convegno, ci ha precisato Riccardo Picone, presidente del Comitato unitario antifascista e dell'A. N. P. I. (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di San Siro, avrebbe dovuto aver luogo nel dicembre scorso, ma è stato poi fatto slittare a gennaio per lasciar spazio ai singoli partiti (ed in particolar modo alla D.C. impegnata nei congressi di sezio-

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ne in vista del suo congresso nazionale) di fronteggiare scadenze politiche in cui erano già impegnati.

Con questa iniziativa, ha sottolineato ancora Rapone, il Comitato unitario antifascista di San Siro e le forze politiche e sociali che lo compongono si propongono di suscitare, sui temi della violenza, della droga e della convivenza civile, un dibattito che sia il più ampio possibile, facendolo uscire dal chiuso delle discussioni di vertice, per portarlo tra la gente, investendone l'opinione pubblica, mobilitandola contro il rischio del diffondersi di un disinteresse generalizzato, che potrebbe creare pericolose premesse per svolte a destra e mettere in serio pericolo i valori fondamentali della Resistenza, della democrazia e della libertà.

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sindacato io danno tutti per moribondo... che sia una voce messa in giro dai padroni?

Alla Sit-Siemens Ç

I lavoratori hanno firmato per la pace

Migliaia di lavoratori degli stabilimenti della SITSiemens di Milano (piazza Zavattari) e di Castelletto hanno firmato l'appello per la pace e per il disarmo, contro la liberalizzazione e la corsa agli armamenti, per un negoziato immediato tra la NATO ed il Patto di Varsavia che porti l'equilibrio delle armi al livello più basso, per una politica di distenzione di coesistenza pacifica per la sicurezza e la pace nel mondo, contro l'installazione di missili in Italia, in Europa e nel mondo lanciato dalla sezione di fabbrica M. Scoccimarro del P.C.I. e dal circolo di fabbrica E. Curie! della F.G.C.I. ed indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del consiglio dei ministri ed ai ministri della difesa e degli esteri.

L'iniziativa, ci ha fatto rilevare Renato Sala, segretario della sezione Scoccimarro, acquista particolare valore anche perchè attuata in quella che per fatturato e per numero di addetti può essere giustamente

considerata una delle più grandi fabbriche milanesi.

I comunisti della SIT - Siemens hanno sottolineato nel loro appello il legame profondo tra lotta per la pace e lotta per il rinnovamento democratico del paese, contro gli sprechi di risorse preziose, proponendo concretamente un esempio del lavoro da compiere per costruire un movimento per la pace, il disarmo e la distensione, che esca dalla casualità di alcune manifestazioni, per diventare un patrimonio di grandi masse, che coinvolga tutti gli strati sociali e si radichi nella coscienza della gente.

Attorno a queste posizioni si sono mossi in un'azione capillare, con volantinaggi, presidi, comizi volanti davanti e dentro la fabbrica, andando reparto per reparto, sensibilizzando a volte i lavoratori uno per uno fino a raccogliere migliaia di adesioni alle loro proposte.

FREDDO... E FASTIDI

Dal problema del riscaldamento alla società degli anni '80

Verso la metà del 1978 milleduecento famiglie del Gallaratese si sono costituite in condominio per gestire in proprio la centrale termica di via Sem Benelli, che serve a riscaldare i loro alloggi, cercando così di contenere i costi crescenti, derivanti dalla crisi energetica, nella gestione del servizio di riscaldamento.

Attualmente, il Decreto Legislativo n. 438 14.9.1979 disciplina l'erogazione del riscaldamento invernale delle abitazioni italiane. com'è noto per 14 ore giornaliere. La temperatura media del nord - ovest del Gallaratese, esposto ai venti provenienti dal nord, risulta sempre un paio di gradi al di sotto della temperatura media milanese.

Perciò l'amministratore del condominio della Centrale di via Sem Benelli, che riscalda 1200 alloggi, in gran parte prefabbricati, ha chiesto al Prefetto e al Sindaco una deroga alla predet-

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ta legge al fine di realizzare una ripartizione oraria diversa del riscaldamento giornaliero.

Questo significativo episodio è soltanto un piccolo esempio di come la grave crisi energetica ha inciso in profondità nel nostro tessuto sociale, civile, economico e politico. Anzi, a quest'ultimo proposito, si deve dire che una delle cause di fondo della crisi energetica che travaglia, in particolare, il mondo occidentale va individuata nella sconsiderata politica praticata per decenni dagli USA nei confronti di tutto il mondo arabo.

In secondo luogo, per quanto riguarda l'Italia, l'attuale crisi energetica come altri fondamentali problemi nazionali, è stata ulteriormente aggravata dalle imprevidenze e dalle incapacità croniche dei nostri ultra trentennali governanti. L'ultimo esempio di mancanza di ogni sia pur minimo senso dello Stato, ci è stato ancora una volta offerto dai nostri governanti nell'affare delle "tangenti" per la fornitura di 12 milioni di tonnellate di petrolio che avrebbe dovuto fornirci l'Arabia Saudita. In realtà questi nostri governanti (palesi e occulti), in tale occasione, ci hanno dato la misura della loro sensibilità verso i loro interessi di bassa bottega di partito (gara per il miglior piazzamento delle correnti DC al prossimo congresso democristiano). Essi non hanno esistato, non soltanto ad aggravare il nostro deficit energetico, ma hanno scelto di compromettere seriamente, presso l'estero, un ente di Stato come l'ENI.

I riflessi negativi di questa complessiva politica suicida per il nostro Paese la stiamo pagando noi cittadini. Con tutti i relativi costi supplettivi (inflazione, stagnazione economica, disoccupazione, ecc.).

Non di rado, infatti, la crisi energetiva diventa il pretesto per troppi ingiustificati rialzi dei prezzi dei generi di prima necessità.

Gli scopi di questa politica dello sfascio generale paiono

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evidenti, fiaccare la resistenza delle masse popolari, attraverso il logoramento del sistema costituzionale dei partiti. I quali oggi non danno una immagine edificante delle loro capacità ad imboccare le strade giuste per impostare il superamento dell'attuale marasma. Tutto questo mira ad imboccare in prospettiva, da parte delle forze reazionarie, il tunnel di una "democrazia guidata" in senso sutoritario.

Quindi anche la crisi energetica si pone al Paese come un problema politico. In altre paro-

le, per uscire in positivo dall'attuale caos si deve operare per una seria e realistica stabilizzazione degli equilibri politici fra le classi sociali. Ciò è possibile solo attraverso la partecipazione delle classi lavoratrici alla guida dello Stato e dell'economia, per rinnovare in senso progressista la società italiana. Si tratta insomma, di prepararci ad affrontare "l'inaffrontabile-, per salvare il popolo italiano. Questa è la sfida che sta di fronte alla sinistra italiana in questi anni '80.

Manutenzioni al San Leonardo

Un comunicato del S.U.N.I.A.

Il SUNIA GallarateseS. Leonardo porta a conoscenza degli assegna' tari del S. Leonardo che il COnsiglio di Gestione della 3° zona di via Newton in data 15 novembre 1979 ha messo a verbale quanto segue:

"VENUTI A CONOSCENZA, DALLE CONTINUE LAMENTELE DELL'INQUILINATO, DI IRREGOLARITÀ NEI LAVORI DI MANUTENZIONE IN CORSO AL Q.RE S. LEONARDO SI CHIEDE UNA INDAGINE CONOSCITIVA APPROFONDITA SULLA VERICITA DELLE NOTIZIE. INOLTRE SI CHIEDE CHE VENGANO CONVOCATI AL PIU PRESTO, PRESSO QUESTO C.d.G., LA D.D.L.L. RESPONSABILE DELLE OPERE IN CORSO.

GLI INTERVENTI IN CORSO SUBISCONO COSTANTI RITARDI ANCHE PERCHE L'IMPRESA ASSUME DEI LAVO-

RI DA FARE NEGLI APPARTAMENTI E MODIFICHE NEI BAGNI. QUESTI INTERVENTI, CHE NON SONO CONTEMPLATI NEL CAPITOLATO PORTANO A DELLE MODIFICHE SUI PROGRAMMI CHE SIA L'IACPM SIA IL COMUNE NON SONO AL CORRENTE. INOLTRE PER QUESTI LAVORI VENGONO RICHIESTI PREZZI ELEVATI NON SI CAPISCE PERCHE LA D.D.L.L. NON HA DENUNCIATO QUESTI FATTI AGLI ENTI COMPETENTI. INOLTRE SI RICHIEDE CON URGENZA COPIA DEL CAPITOLATO D'APPALTO".

Il SUNIA ritiene che altri commenti a questi fatti sono superflui e invita pertanto la popolazione alla mobilitazione per attuare le manutenzioni nel rispetto di quanto precedentemente concordato.

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SERGIO PASTA FRESCA
milano 19 - pag. 5
G.B.

I servizi nella nostra zona: INCONTRO CON GLI AMMINISTRATORI COMUNALI

La metropolitana al Gallaratese

Comincia il conto alla rovescia

La macchina burocratica

esistono anche altri quartieri, come ad esempio San Siro, che vivono altri problemi a volte anche più complessi ed urgenti.

Subito dopo la brevissima introduzione del presidente del C.d.Z. ha preso la parola il vice sindaco Vittorio Korach, che sin dalle prime battute ha dato l'annuncio che pensiamo tutti presenti attendevano, dichiarando che l'entrata in funzione della metropolitana al Gallaratese è prevista per l'11 febbraio prossimo e che alla stessa (e non prima, come molti speravano) data sarà riaperta anche la stazione QT8. Ovviamente, ha precisato, tale data è subordinata al fatto che tutte le fasi programmate, compreso il preesercizio, vadano

L'entrata in funzione prevista entro febbraio Freddo, neve, fanghiglia non sono stati un ostacolo per cittadini che numerosi hanno partecipato la sera del 19 dicembre scorso, nella palestra della scuola di via Betti, ad un incontro, promosso dal Consiglio di Zona 19 ed organizzato dalle locali sezioni del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano, con gli amministratori del Comune di Milano, e più precisamente con il vice sindaco ed assessore ai trasporti Vittorio Korach e con l'assessore ai lavori pubblici Giulio Polotti, per discutere sui servizi nella nostra zona ed in particolare al quartiere Gallaratese, pur non dimenticando, come giustamente ha ricordato il presidente del Consiglio di Zona, che nella nostra circoscrizione

a buon fine entro i tempi previsti, comunque, ha tenuto a rassicurare, un eventuale ritardo sarebbe soltanto di pochi giorni ed al massimo entro la fine di febbraio il pubblico dovrebbe poter usufruire del servizio.

Per quanto si riferisce al prolungamento della linea oltre il quartiere S. Leonardo, fino al Molino Dorino e la costruzione del deposito delle vetture l'amministrazione conta di riavere al più presto i progetti dalla Regione, cui li ha inviati per la necessaria approvazione, e di poter iniziare entro la prossima primavera i lavori, che in parte sono già stati finanziati e che comunque dovrebbero durare non meno di tre anni.

Un ascensore per handicappati

La questione della viabilità si ricollega al problema delle manutenzioni stradali che, ha detto l'assessore ai lavori pubblici Giulio Polotti, proprio quella sera erano state approvate dal Consiglio comunale, per cui, essendo già pronti progetti e stanziati finanziamenti, lavori potranno essere avviati all'inizio del prossimo mese di aprile.

Nuove strade per il metrò

Per il 1983 dovrebbero essere quindi pronti la stazione MM, il deposito vetture e l'adiacente punto di interscamio a Molino Dorino. Qualche ritardo si sta invece verificando nella realizzazione del punto di interscambio di Lampugnano, dove si sta realizzando un parcheggio per 1.600 autovetture e dove faranno capo alcune linee automobilistiche interurbane. I lavori, ha precisato il vice sindaco Korach, stanno andando avanti, ma, data la stagione sfavorevole, si prevede che non potranno essere ultimati che entro la prossima estate.

Contemporaneamente l'Amministrazione comunale sta provvedendo al collegamento con il sistema autostradale e sta predisponendo una concessione alla Società Autostrada Serravalle, di cui il Comune di Milano è un forte azionista. per la costruzione del collegamento stradale tra la statale 11 (via Novara) e Molino Dorino.

Dal canto suo l'amministrazione provinciale ha avuto incarico dall'A.N.A.S. di progettare e costruire una deviazione della stessa Strada Statale 11 che passi al

di fuori dell'abitato del comune di Settimo Milanese.

Per quanto si riferisce ai servizi automobilistici all'interno del quartiere è evidente che il loro tracciato verrà rivisto sia con l'entrata in funzione della metropolitana, sia con la nuova sistemazione della viabilità. A questo proposito il vice sindaco Korach ha assicurato che per quanto si riferisce alla nuova strada di copertura dell'Olona, da via Trenno all'incrocio Terzaghi - Sant'Elia sonogià pronti progetti, che andranno rapidamente in approvazione in modo che lavori possano essere inseriti nel bilancio del 1980.

Non ancora del tutto risolti sono invece problemi relativi al collegamento della via Kalck con la via Cechov ed alla sistemazione di piazzale Bonola. In un primo momento si era avanzata l'ipotesi di procedere allo smantellamento mano a mano che procedevano lavori della metropolitana, ma ciò comporterebbe tempi molto lunghi, per cui si è preferito procedere in tempi più brevi all'azzeramento. ma lo sgombero di piazzale Bonola

presenta problemi di inquinamento non ancora risolti, in quanto non è pensabile di gettare nelle discariche materiali inquinanti rimossi. Per viaFalck c'è invece il problema ancora irrisolto della definizione delle aree.

Entro la fine del prossimo mese di marzo dovrebbero essere invece ultimati lavori di raddoppio della sede stradale (fino al confine comunale) e di fognatura in via Gallarate, la cui chiusura comporta tuttora gravi disagi alla circolazione nel quartiere, al cui interno l'Amministrazione comunale conta di realizzare, con il bilancio 1980, il progetto di piste ciclabili, previsto dal piano particolareggiato e già predisposto. Si tratta di una rete di piste riservate ai ciclisti, le quali dovrebbero connettere il Gallaratese con piazzale Lotto, con le stazioni della metropolitana, con l'Onnicomprensivo, con il Parco di Trenho e con il nuovo Parco delle Cave, congiungendosi con le piste interne ai due parchi.

Un'altra strada interna verrà costruita, per il traffico locale, lungo la casa albergo, una volta che quest'ultima sarà ultimata.

Diversa è invece la situazione della manutenzione straordinaria 1979 per le scuole, per cui è già stato stanziato il finanziamento, mentre la divisione edilizia scolastica stà già predisponendo i progetti. Purtroppo, ha fatto rilevare l'assessore Polotti, si tratta di circa 370 progetti, che sommandosi agli oltre 200 cantieri aperti crea non poche difficoltà tenendo conto che vi sono a disposizione soltanto una quindicina di tecnici tra ingegneri e geometri. Tuttavia entro la primavera prossima potranno essere pronte opere importanti quali l'installazione di un ascensore nella scuola Alex Visconti e la realizzazione di un centro cucina nella stessa scuola.

Altri lavori di manutenzione verranno realizzati nei mercati comunali di S. Leonardo, del QT 8 di via Chiarelli. Si tratta quasi sempre di sistemazioni di coperture, di infissi e di serramenti, ma per il mercato di via Chiarelli è prevista anche la costruzione di un tratto di strada che le collegherà a via Trenno.

Sempre nel campo dei servizi commerciali del quartiere un cittadino presente ha sollevato la questione del mercato ambulante che oani martedì in via Betti,

alla cui chiusura vengono lasciati a terra una grande quantità di rifiuti, specie in una strada interna, parallela a via Cechov, dove nessuno provvede a rimuoverli.

Niente topi nelle fogne

Si tratta, ha precisato l'assessore Poletti, di una strada di proprietà dello I.A.C.P.. che dovrebbe provvedere alla sua pulizia, in quanto non sarebbe ammissibile alcun intervento su proprietà private da parte del Comune, che già compirebbe un abuso intervenendo, su sollecitazione dei cittadini, a depurare e derattizzare corsi d'acqua non di sua proprietà.

Il settore delle fognature, ha detto Polotti, è uno dei settori che l'Amministrazione comunale segue con maggior attenzione perchè è molto importante agli effetti dei problemi dell'inquinamento e del convogliamento delle acque. Siamo ad un ottimo punto, ha aggiunto, facendo poi rilevare che attualmente nè un

L'amministrazione pubblica, ha sottolineato l'assessore Polotti, opera nell'ambito di leggi e di norme tali per cui quelli che possono essere normali tempi di esecuzione di determinate opere non possono essere visti con la stessa ottica in cui normalmente si inquadrano le decisioni di una famiglia o di un'azienda privata. Ogni decisione del Consiglio di Zona, dal momento che è varata, richiede da parte dell'Ufficio tecnico comunale la predisposizione del progetto, che, con i relativi disegni, deve essere poi stimato per avere gli impegni di spesa, quindi deliberato dalla Giunta municipale, che lo sottopone successivamente al Consiglio comunale, da dove passa al Comitato regionale di controllo, da dove va al Comitato tecnico amministrativo, regionale, quindi agli istituti di credito per il finanziamento. Soltanto dopo aver adempiuto a tutti questi obblighi ed aver ottenuto tutte le relative autorizzazioni, nonché una prima lettera di promessa di finanziamento da parte della Cassa Depositi e Prestiti è possibile incominciare le procedure d'appalto. Qui l'assessore Polotti ha voluto ricordare il caso di una pratica per la quale bastavano soltanto sei giorni di lavoro e che ha richiesto ben 110 giorni di protocolli ed altri cento di deliberazione, ossia un totale di 210 giorni di

lavoro burocratico, che sarebbero saliti a 290 se fosse stato necessario inviare la pratica anche in Regione. Bisogna però anche dire, ha aggiunto, che tutte le delibere votate al 31 dicembre 1978 sono già state finanziate, fatta eccezione soltanto per 3 miliardi di lire, per quali sono ancora all'esame canali di finanziamento.

Negli anni 1978-79 tecnico comunale ha comunque istruito ben 300 pratiche in più rispetto agli anni precedenti e ciò è dimostrato dai 470 cantieri attualmente in funzione a Milano, contro una media normale della storia del nostro comune oscillante tra 120 ed 130. Ciò comporta problemi di direzione dei lavori, di controllo dei cantieri, di progettazione che non possono essere risolti se non facendo ricorso, su parere dell'apposita commissione, all'opera di professionisti. Così sarà per la realizzazione del Centro Civico della Zona 19, per il quale il Consiglio comunale ha già votato le delibere necessarie per indire la gara di appalto le cui formalità potrebbero essere espletate entro il mese di gennaio, per cui agli inizi del prossimo mese di febbraio si potrebbe aprire il cantiere per la realizzazione di quest'opera, che è già stata finanziata sin dal luglio scorso.

Un problema di vigilanza

topo. nè un insetto esistono nelle fognature di Milano, che sono considerate le più igieniche del sessore, la causa è da ricercare

El Cantón del barbee LA SCELTA

- Ciao! Allora anche per andare dal medico o in ospedale pacheremo il ticket?

- tacch. Cosa hai detto?

- Tacch.

- Cosa c'entra.

- Te diset i robb a metaa e me tocca a mi de finii. Te dit ticch e t... e mi hoo finì ... tacch.

- Ma ticket è una parola inglese che vuol dire biglietto, tagliando ... Allora l'è ona guai fregadura.

- Perchè?

- Te minga dit che l'è ona parola inglesa? Si. E con ciò?

questione di diseducazione che causa alla cittadinanza ingenti danni, cui vanno aggiunti i danni provocati dagli atti di vandalismo, per la cui riparazione il Comune deve spendere ogni anno

lioni di lire, che vengono preleva-

mondo. Se in città ci sono topi ed insetti, ha tenuto a precisare l'asnelle immondizie che vengono buttate in giro per Milano ed abbandonate nei campi con conseguenti pericoli causati dalla decomposizione. E quindi una circa unmiliardo e duecentomiti dai contributi fiscali di tutti cittadini e sottratti ad altri

investimenti.

Bisogna puntare comunque ad un miglior funzionamento della macchina burocratica perchè bisogna sapere sin dal 1980 ciò che si vuole per il 1981 al fine di poter programmare la progettazione ed il coordinamento delle opere in modo che una volta ultimata una strada non la si debba sconvolgere per costruire la fognatura, e per installare le linee elettriche o telefoniche, ecc. Entro questo 14 gennaio, ha annunciato Polotti, dovrebbe entrare in funzione la meccanizzazione dei servizi, per cui da tale data l'assessorato ai lavori publici sarà in grado di riferire in ogni momento ai Consigli di Zona ed ai cittadini a quale preciso punto si trovino le pratiche e quale è lo stato di avanzamento dei lavori

per tutte le delibere approvate dal primo gennaio 1979 in poi. Ciò permetterà un controllo periodico e continuo, che deve essere però esercitato non soltanto nei confronti degli uffici comunali, ma anche sulle imprese appaltatrici dei lavori, qualcuna delle quali, ha asserito l'assessore Polotti, sarebbe già stata esclusa dalle gare d'appalto del Comune di Milano per ritardi nei termini di consegna o per una non perfetta esecuzione dei lavori. Si tratta di un controllo doveroso da parte di tutti ed in primo luogo dei Consigli di Zona, che sono tenuti a vigilare affinchè il denaro pubblico venga speso con oculatezza e parsimonia al fine di ricavarne il maggior beneficio possibile per tutta la collettività.

- Tucc i volt che voeuren ciolà i pover Crist tirenn foeura ona guai parola forestera. Inscì ora che capissenn quell che la voeur dì la rabbia la gh'è giamò sbuida e hinn pront per ciapà un'altrà ciavada. E, cunta coss'è che l'è stò bigliett che dovariomm pagà?

- Beh! Anzi h' essere tutto a carico della mutua una parte della parcella del medico e delle spese ospedaliere dovrà essere pagata da chi ne gode.

- Già. Come se amalass, fass visità dal dottor o andà in ospedal el fuss un divertiment!

- Ma che c'entra! Il fatto è che bisogna fare economie sulle spese sanitarie. L'ha detto il ministro della sanità Altissimo.

- Che bisogn el gh'aveva de vosà.

- Ma no, Altissimo è il nome.

- Va ben, va ben, inrabbisset minga. Ma damm atrà, el podaria minga risparmià su guai coss d'alter stò tò minister Com'è che el se ciama?

- Altissimo.

- Ah, si! Grand e ciola.

Altissimo, ti ripeto!

Beh! Ciamel come che te voeuret, per mi l'è istess. Scommetti che l'è minga on operari. De che partì l'è? Liberale.

Allora tutt el se spiega. EI voeur lasagh la libertà.

- Quale libertà?

Se scernì.

- Scegliere cosa?

Gian. Piero Pagetti

1) L'interno della stazione della metropolitana di piazzale Bonola, in fase di allestimento.

Nelle foto:

2) II pacheggio per 1600 posti macchina in allestimento alla stazione Lampugnano. 3) Qui verrà costruita la strada per il traffico locale lungo la casa albergo.

4) Il mercato del sabato in via Falck. 5) Una panchina danneggiata da vandali.

- Com'è che voeuromm crepà. Stamm a sentì. Se vun el se mala adess el gh'ha la mutua e el se cura. Invece cont el bigliett, o ticket com'è che t'el voeuret ciamà, vun che el se amala poderà scernì se curass e crepà de famm, perchè ghe restarann minga de danee per mangià. o se mangià e crepà de malatia, perchè el gh'avarà minga danee assee per curass. Come te vedet el poderà scernì, ma el risultaa el sarà semper l'istess. Ciao, te saludi. el barbee

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Letterea milano 19

In Via Appennini

In casa con ombrello e cappotto

Sono un diffusore del giornale, e facendo passare casa per casa gli edifici n. 9 - 11 - 15 - 19 di via Appennini ho avuto modo di costatare rilevanti danneggiamenti negli appartamenti situati ai settimi piani, causati da infiltrazioni d'acqua e, in secondo luogo, lamentele da parte di tutti gli inquilini, me compreso, per il cattivo funzionamento del riscaldamento.

Tramite una petizione abbiamo mandato una lettera alla direzione I.A.C.P. di viale Romagna 26, che qui trascrivo con l'invito di pubblicarla sul nostro giornale.

Spett.le Direzione I.A.C.P.

Viale Romagna 26

20133 MI

Noi inquilini dei caseggiati n. 9 - 11 - 15 - 19 di via Appennini

Presentiamo alla Vostra Competenza la seguente petizione per i problemi che elenchiamo,

1°) Infiltrazione acqua agli appartamenti dei settimi piani

2°) Riscaldamento inefficienti.

19 Buona parte degli inquilini sopra citati fanno rilevare infiltrazioni d'acqua causanti danni a mobili, tappezzerie e imbiancature, e generante umidità certamente dannosa alla salute, in special modo dei bambini e degli anziani, Più volte gli inquilini hanno sollecitato le dovute riparazioni senza esito.

2°) Per quanto riguarda il secondo

punto, cioè il riscaldamento, gli inquilini si lamentano per il troppo freddo, causato dalla inefficenza degli impianti, o dalla loro scarsa utilizzazione da parte della caldaia centrale.

Sappiamo che i caseggiati vicini ai nostri, sono molto più riscaldati, vuoi per i termosifoni in ghisa, contenenti quindi, più acqua calda, vuoi perché dotati di riscaldamento a pennelli.

In sostanza stanno meglio di noi.

Eppure le spese sono uguali, e dato che non paghiamo di meno, abbiamo gli stessi diritti.

Quindi chiediamo che ci venga data la giusta temperatura che ci spetta di legge.

Vogliamo ricordare che in qualche anno passato, dopo ripetute pressioni (senza di queste non si ottiene mai niente), abbiamo ottenuto un aumento delle prestazioni e i conseguenti benefici.

E mai possibile che per ottenere un proprio diritto occorra sempre arrivare allo scontro frontale?

Pertanto speriamo che la presente, passando in visione, dia dei risultati positivi;

In fede, gli inquilini dei caseggiati n. 9 - 11 - 15 - 19 di via Appennini, Milano

Certo della solidarietà del nostro giornale per questi problemi, ringrazio.

Distinti Saluti

Carlo Ventura

da far scoppiare la scuola e le tasche dell'insegnante.

I genitori si sa sono sempre contenti se hanno in casa ragazzi che sembrano avere talento per la musica e, con piacere, si sacrificano.

Gli insegnanti scoprono molto in fretta le attitudini di questi ragazzi e, chissà perché consigliano l'immediato acquisto di pianoforti di marca. "Quelli usati farebbero male alle loro mani che hanno bisogno di esercitarsi sul duro!" ed i pianoforti a noleggio non vanno bene perchè i ragazzi manifestano "chiaramente" le spiccate attitudini. Chissà perché, dopo cinque o sei mesi, l'insegnante che ha imposto l'acquisto del pianoforte, rifiuta il ragazzo perché questi non potrà mai diventare un grande pianista ed egli è solo per pochi eletti. Di alunni che hanno smesso dopo poco tempo ce ne sono tanti in quartiere perché un insegnante può affermare che non si abbassa a far educazione musicale e intende far proseguire solo chi ha il genio e la voglia di restare al pianoforte per quattro o cinque ore al giorno.

Se poi l'insegnante, improvvisamente, decide, come talvolta accade, di chiudere la scuola (magari per aprirla in seguito a chi farà offerte più volte) avviene che poco meno di quaranta ragazzi che hanno alle spalle da uno a tre anni di lezioni, costate ai genitori tanti sacrifici, rimangono in asso o comunque in mano ad altri insegnanti che continuano ad altri insegnanti che continueranno più o meno peggio, la speculazione o rapina che dir si voglia, a meno che qualche ente pubblico non decida di evitare questo, pensando che ciò che si fa per i giovani è fatto per la società e non è uno spreco, perché di ragazz! che vorrebbero un'educazione musicale in quartiere ce ne sono tantissimi.

Alcune mamme del Gallaratese

Nel Quartiere Gallaratese vivono migliaia di famiglie di ceto medio, molte delle qual? immigrate da varie zone del meridione, del centro o comunque dalle regioni più povere d'Italia. Queste famiglie hanno quasi tutte alle spalle la miseria del dopoguerra, la frustrazione derivata dall'aver cercato e non aver trovato un lavoro nella loro terra, i disagi di chi si è dovuto inserire in un ambiente profondamente diverso per una scelta obbligata.

Queste famiglie, dopo tanti stenti, si sono più o meno inserite a Milano: hanno una casa al GallarateSe, hanno raggiunto un certo benessere che è costato loro una vita durissima di sacrificio.

Il loro principale obiettivo ora è quello di dare ai figli più di quello che hanno avuto, perchè sanno che chi ha studiato ha più possibilità di inserirsi in questa nostra società dove si operano ancora tante discriminazioni.

La scuola pubblica in questi anni si è sforzata di dare a questi ragazzi più opportunità, di destare interessi nuovi, di adeguarsi ai tempi.

Purtroppo i maestri non sono

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affiancati da un gruppo di specialisti che, integrando il loro lavoro, diano ai ragazzi una formazione completa.

Nel quartiere non vi sono strutture pubbliche che permettano lo sviluppo di particolari attitudini che vanno sviluppate ed i genitori comprendono bene che i loro figli hanno minori opportunità dei figli di quei signori che abitano in centro. Ancor meglio di loro avvertono tali carenze del quartiere certi "volponi" che, prendendo la palla al balzo, si spostano dal centro e se ne vengono al Gallaratese aprendo scuole di pianoforte, non autorizzate naturalmente, e a prezzi "popolari"

Tuttavia affermano di svolgere questa attività per un obiettivo umanitario, sociale. Il loro unico scopo è quello di fare del bene a questi poveri ragazzi che non hanno in quartiere sufficienti stimoli culturali. C'è chi, per beneficiare ancor più i nostri pargoli, da loro una mano come alcuni parroci del quartiere. Così mentre li catechizzano scoprono anche una vocazione musicale e, poiché le vie del Signore sono tante, va a finire che i convertiti alla musica sono tanti

Era solo una proposta

Alla Redazione del Periodico Milano 19 Al Consiglio di Zona 19

Al Consiglio Scolastico Distrettuale 42 e per conoscenza ai genitori delle Scuole Elementari via Quarenghi 12 e Ande 4.

In riferimento all'articolo "E finita l'epoca dei doppi turni" comparso sul n. 11 del novembre 1979 di "Milano 19", il collegio dei docenti delle scuole elementari Quarenghi - Ande prega la direzione del suddetto giornale di prender nota delle osservazioni che seguono con preghiera di pubblicazione:

a) l'articolo, di pubblica divulgazione all'interno della zona 19 e in particolare del quartiere Gallaratese, può ingenerare la convinzione che l'operazione di unificazione delle scuole elementari del plesso Quarenghi - Ande, sia di imme-

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diata attuazione, quando invece l'ipotesi si rivela fondata su dati molto approssimativi, confusi, contraddittori e non rispondenti alla situazione reale. A questo proposito si invia la coordinatrice della commissione Educazione del Consiglio di zona 19, a raccogliere le indicazioni esatte presso la direzione da cui le scuole suddette dipendono; sarebbe stato maggiormente corretto, opportuno e democratico, prima della pubblicazione dell'articolo, stabilire i necessari contatti con gli operatori delle scuole interessate, onde evitare inutili allarmismi all'interno della scuola e fra gli utenti della stessa; l'operazione di unificazione ipotizza presuppone una precisa scelta fra funzione della scuola come servizio - banco o scuola come servizio sociale qualificato, efficiente; i pochi spazi apparentemente liberi nei plessi, sono in realtà utilizzati per interventi integrativi curriculari e per quegli interventi specifici che permettono l'inserimento e il recupero degli alunni portatori di handicaps (laboratorio di ceramica, laboratorio di attività integrative per le classi a tempo pieno, laboratorio di psicomotricità, biblioteca, aula di canto); il plesso Quarenghi non è assolutamente in grado di assorbire l'intero plesso Ande; l'eventuale smembramento delle classi in vari altri plessi, sarebbe di fatto in contrasto con l'adozione del criterio del bacino d'utenza criterio considerato fondamentale dal Consiglio di zona e dal Distretto 42, competente in materia; l'eventuale smembramento delle classi vanificherebbe di fatto anche il lavoro d'équipe in atto presso le nostre scuole antecedentemente le norme dei Decreti Delegati; l'operazione andrebbe comunque studiata, se veramente necessaria, tenendo conto anche delle norme giuridiche che regolano il rapporto d'impiego dei docenti e dei non docenti della scuola e fondando le sue premesse su dati obiettivi e incontrovertibili (numero degli spazi, numero delle classi, numero degli alunni per classe, salvaguardia degli spazi da utilizzare per le varie attività integrative in ogni scuola elementare di ogni plesso della zona).

Il Collegio dei Docenti delle scuole elementari Quarenghi - Ande Innanzitutto vorremmo invitare il Collegio dei docenti a rileggere con maggiore attenzione l'articolo in questione, dove era specificato con chiarezza che l'eventuale unificazione del circolo Quarenghi - Ande era soltanto una proposta avanzata dalla Commissione scuola del Comitato di Zona e quindi non doveva intendersi di immediata attuazione. Proprio perché ancora soltanto una proposta riteniamo possa essere modificata, migliorata, accantonata anche dopo un dibattito corretto, ampio e democratico tra le varie parti interessate (ci sono anche i geni-

tori ed i non docenti) al quale reputiamo di poter offrire il nostro contributo, sia avendo pubblicato le proposte avanzate in Consiglio di Zona, sia offrendo spazio sulle nostre pagine a tutti quanti colessero intervenire, così come ha fatto il collegio dei docenti delle due scuole suddette.

Per quanto si riferisce alle altre questioni sollevate non entriamo, almeno per ora, nel merito, in quanto riteniamo facciano parte del dibattito appena avviato.

Atto vandalico in via Appennini

I cittadini denunciano con indignazione la gravità di un fatto ripetutamente manifestatosi nei riguardi del bar di via Appennini 21 (centri commerciali).

E certo, pur non capendo se si tratti di estorsione, ricatto o vandalismo, che l'obbiettivo sia questo locale, frequezntato da cittadini lavoratori e aitanti del quartiere, che su questo pnto di riferimento colgono l'occasione di aprire discussioni su fatti politici, sindacali e sociali del quartiere.

Non si può dire che il fatto, o meglio l'ennesimo attentato, sia rivolto al gestore, poiché è il 4° precedente e non con lo stesso gestore.

La completa rottura della vetrata, poiché è proprio questo il danno, è avvenuta nella notte fra il 2412 e il 25-12, ed è stata compiuta col lancio di sassi di notevoli proporzioni e colpi ravvicinati di pistola.

Le pietre sono state rinvenute e conservate dal gestore del bar quale movente.

Oltre al danno morale e alla logica paura, va aggiunta una spesa ingente per le riparazioni e la posa di nuovi cristalli. Per questi motivi i cittadini democratici del quartiere chiedono: al Consiglio di Zona, ai Vigili Urbani, alla competenza dei servizi di Pubblica Sicurezza una maggiore sorveglianza notturna, onde tranquillizzare la cittadinanza, il mantenimento dell'ordine pubblico, per una capillare azione di sfaldamento della delinquenza locale. Ovviamente essa non deve essere trasbordata in altri punti della città, così come non deve assumere aspetti più preoccupanti, ma deve essere frenata con un servizio attento ed efficace. I cittadini del quartiere Gallaratese ringraziano.

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pag.8 - milano 19
19
milano
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AL MONTE AMIATA

"Obiettivo" centrato

Pieno successo della Mostra Fotografica sul Gallaratese

Organizzata dal Gruppo di Iniziativa Culturale "Monte Amiata" con la adesione del circolo Giulio Trevisani della FGCI circolo Vinci e del nostro giornale, si è svolto nei giorni 7 - 8 - 9 dicembre 1979 il 10 concorso fotografico sul tema:

IL QUARTIERE GALLARATESE

VISTO ATTRAVERSO LA MACCHINA FOTOGRAFICA.

Va subito detto che il successo della iniziativa è stato superiore alle aspettative malgrado alcuni errori nella organizzazione, comprensibili del resto, per il fatto che il gruppo di iniziativa culturale, pur dimostrando molta buona volontà ha una formazione recente e poca esperienza specifica. Buona ci è sembrata, per lo spirito della iniziativa, l'idea di far votare il pubblico dei visitatori premiando le fotografie che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze, per cui le prime tre classificate per ciascuna delle due sezioni risultano le seguenti:

SEZIONE COLORE

1° Classificato "RIFLESSIONI" di Giostra Mauro

2° Classificato "OLTRE LA RE-

TE" di Taormina Vincenzo

3° Classificato "L'ULTIMO ALBERO" di Siciliano Saverio SEZIONE BIANCO-NERO

1° Classificato "NEBBIA" di Crippa Adalberto

2° Classificato "SENZA TITOLO"

Gruppo Sirio (Foto di Rozza Tiziano)

3° Classificato "GIOCHI DI BIMBA" di Turrini Franco

Si può senz'altro affermare che gli obiettivi che gli organizzatori si prefiggevano, sono stati complessivamente raggiunti:

attraverso una buona partecipazione di pubblico durante le tre giornate di apertura della mostra - concorso con una affluenza di oltre 250 visitatori attenti ad esaminare con spirito critico e partecipazione le fotografie, quasi tutte di buon livello, presentate alla mostra.

Stimolare l'interesse dei cittadini per iniziative che servono sul piano della aggregazione, per stare insieme, confrontarsi e discutere dei problemi che sono di ognuno e di tutti.

Per concludere, si può senz'altro dire che per gli organizzatori si è trattato di un impor-

CIRCOLO G. TREVISANI

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tante banco di prova superato positivamente.

Mentre per gli abitanti del Monte Amiata e del quartiere .Gallaratese, uno stimolo per altre iniziative che vedono l'utilizzo delle strutture esistenti per scopi culturali e sociali da parte del Gruppo di Iniziativa Culturale "Monte Amiata".

VI-TA

Con l'applicazione delle delibere quadro

Gli impegni aumentano, come affrontarli?

Il Consiglio di Zona 19 ha espresso in un proprio ordine del giorno la sua preoccupazione sulla situazione che si va determinando nell'attività degli organi del decentramento. Cosa ne pensano gli operatori?

Da quando sono stati istituiti i Consigli di Zona si sono visti via via aumentare il carico di mansioni e di impegni, che a partire da quest'anno saranno ulteriormente aumentati con l'attuazione delle Delibere quadro previste dalla legge 4 prile 1978 n. 278 e dal Regolamento comunale per il Decentramento e la partecipazione. Riusciranno gli organismi del decentramento politico amministrativo a farvi fronte con tali strutture?

Preoccupato della situazione che si stà determinando il Consiglio di Zona 19, nella sua seduta del 30 novembre scorso, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in cui tra l'altro è detto che "il problema si pone ora in termini di personale e di strumenti in quanto la quantità e la qualità del personale necessitano di una revisione in.aumento e l'accessibilità ai dati deve essere totale", per concludere con una richiesta all'amministrazione comunale di promuovere un incontro con gli operatori del decentramento (consiglieri, esperti e tecnici amministrativi, tecnici di zona, operatori amministrativi) per verificare le ipotesi di sviluppo dei Consigli di Zona in relazione alla loro funzionalità, e la dimensione ed all'attività delle circoscrizioni ed ad uno sviluppo sempre più vasto della partecipazione.

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UN DECENTRAMENTO ANCORA DA INVENTARE

Su queste questioni ne volevamo sapere qualche cosa di più da qualcuno che nell'organico del decentramento ci lavorasse.

L'occasione ci si è presentata

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in un pomeriggio di un sabato (Allo scorso dicembre allorchè abbiamo incontrato Carlo Barozzi, da molti anni segretario del Consiglio di Zona 19, mentre passeggiava al parco di Trenno con i suoi nipotini per godersi un po' del pallido sole dicembrino. Ne abbiamo approfittato per avvicinarlo e chiedergli se era disposto a risponderci ad alcune domande. "Come dipendente comunale non mi é consentito", ci ha risposto per prima cosa, ma poi ha aggiunto che "come cittadino abituale frequentatore del Consiglio di Zona 19 sin dal 1971" non aveva alcuna difficoltà ad esternarci i suoi punti di vista "che — ha tenuto a precisare — appunto perchè sono miei punti di vista non ho la pretesa che siano condivisi, in tutto od in parte, da altre persone".

Rinfrancati siamo passati alla prima domanda. Quanti sono i dipendenti comunali assegnati alla nostra zona e quali sono le loro particolari funzioni?

"Ci sono due tipi di decentramento — ci ha spiegato — quello politico, che è ormai una realtà (legge 8 aprile 1976 n. 278, Regolamento Comunale sul decentramento e la partecipazione - C.C. 31.3.1977) e quello amministrativo, che, invece è ancora tutto da inventare o, comunque, da mattere in atto mediante la modifica delle vigenti norme, leggi e regolamenti che non lo prevedono (vedi diritto amministrativo, Legge Comunale e Provinciale, ecc.).

TRA L'INCUDINE E IL MARTELLO

"Dopo questo distinguo necessario per chiarire le idee so-

prattutto ai non addetti ai lavori, — ha proseguito il nostro interlocutore — le dirò che, in previsione di una riorganizzazione generale dell'apparato comunale, si è effettivamente provveduto ad assegnare alle sedi zonali quasi tutto il personale previsto in prima attuazione del sopraccitato Regolamento comunale sul Decentramento e la Partecipazione (titolo VI°, art. 52, punto 2, lettera B), ma non si è ancora provveduto a stabilirne funzioni e compiti".

Per spiegarci meglio la situazione ci ha precisato che attualmente operano nella Zona 19 un esperto ed un tecnico amministrativo, un tecnico di zona, due operatrici amministrativi ed un commesso, i quali, dovendo svolgere mansioni e compiti non definiti e non regolamentati, si trovano in una situazione di "perenne emergenza, sovente tra l'incudine ed il martello" in continua lotta di coscienza tra il rispetto di norme e disposizioni che, attualmente regolano i diversi rami della pubblica amministrazione e la impellente necessità di "andare incontro" alle esigenze di coloro che direttamente (Consiglieri di Zona, Coordinatori di commissioni) od indirettamente (membri di commissioni, rappresentanti del Consiglio di Zona in comitati di gestione, negli organi collegiali ed in altri organismi) partecipano alla vita del decentramento. Abbiamo chiesto allora se il numero dei dipendenti comunali che operano in Consiglio di Zona e quali sarebbero a suo parere le reali necessità. "Con l'attuazione delle Delibere quadro, che stabiliscono i poteri deliberativi dei Consigli di Zona nonchè la gestione dei servizi e l'utilizzazione degli stanziamenti zonali la situazione, a mio giudizio, diverrà certamente insostenibile, se nel frattempo non verranno presi provvedimenti in merito ad una revisione in aumento di personale che possa far fronte, in modo organico e non più pioneristico, ai numerosi e gravosi compiti che faranno capo alle zone", ci ha risposto lasciandoci per raggiungere i nipotini che si erano allontanati giocando.

Al LETTORI

Ci scusiamo del ritardo col quale usciamo, ritardo dovuto alla pausa determinata dalle feste di fine anno. Vogliamo, comunque, cogliere l'occasione per inviare ai nostri lettori i più fervidi auguri di un felice e sereno 1980.

ÅÅÅÅ11.11.
milano 19 - pag. 9

pag. 10 - milano 19

quartiere?

Ringraziando "Milano 19" che ci concede spazio il SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) vuole lanciare le basi della piattaforma rivendicativa del Quartiere Gallaratese - San Leonardo per l'anno 1980.

I motivi per cui il SUNIA vuole lanciare questa piattaforma sono generati dal preoccupante deteriorarsi della situazione nelle case di Edilizia Pubblica.

Non è che questo vuole, solo, essere il tentativo per rilanciare la credibilità del SUNIA, perchè al di là di una sensazione di assenza dalla vita del quartiere, non per questo il SUNIA non ha operato nell'interesse degli assegnatari.

Crediamo che la funzione del sindacato non è solo quella di fornire assistenza e consulenza, ma sia quella di, nella consapevolezza, essere parte dirigente e proponenete nella risoluzione dei problemi.

Da una prima analisi dei problemi che devono essere affrontati crediamo che la priorità spetti a:

PORTIERATO - CASE GESCAL CANONE SOCIALE, LEGGI

513 & 457 - MANUTENZIONI

MUTUALITA DELLE SPESE REVERSIBILI

PORTIERATO La ristrutturazione messa in atto dallo IACPM e rivendicato dagli stessi lavoratori dell'ente porterà dal 1° gennaio 1980 alla eliminazione delle custodi negli stabili di patrimonio pubblico.

Il SUNIA ritiene che una posizione debba essere espressa affermando che al di là del problema della ristrutturazione, è inaccettabile che lo IACPM vada ad annullare un servizio non garantendo in alternativa nessun altro servizio lasciando tutto alla spontaneità dell'inquilinato, non assumendosi le responsabilità che gli competono.

CASE GESCAL

Il SUNIA ritiene che, senza voler entrare (al momento) nel merito della azione che si stà attuando con il riscatto da parte degli assegnatari che abitano in case degli Enti sommersi, esiste il tentativo di una sperequazione che porterà a divider gli assegnatari in categoria di serie "A" & "B".

Il SUNIA afferma che la vendita deve avvenire ad un equo prezzo, evitando la svendita 9 speculando su questo.

Vogliamo che tutti i cittadini siano portati a conoscenza dell'azione che alcuni legali, per conto di alcuni assegnatari, hanno intrapreso tendente a far acquistare a costi di svendita.

Gli stessi legali, magari, sono poi quelli che difendono nel privato la proprietà e sentenziano

AVVISO ALLA CITTADINANZA:

Nuova poesia in che spazio?

sfratti o gestiscono la vendita frazionata a costi esorbitanti incurandosi dei danni che vanno a creare.

Evidentemente è diversificato in ogni persona il concetto di coerenza.

Questo deve, riteniamo, far meditare e pensare la cittadinanza su quanto, in una parte del quartiere, si sta facendo o si vuole fare.

CANONE SOCIALE, LEGGE 513 & 457

A tre anni dalla applicazione del canone sociale nella Provincia di Milano si può analizzare quali possono essere stati i limiti che questo ha avuto e la sua positività.

Il SUNIA ribadisce la positività del principio sociale che questo ha avuto nel salvaguardare le famiglie a reddito basso (pensionati) e nell'aver stabilito un giusto canone in rapporto ai redditi, sia per l'affitto sia per le spese, nei nuclei abitativi. Il canone sociale non è stato applicato a tutte le realtà degli assegnatari (IACP, COMUNE, GESCAL, INCIS, etc.) in quanto quelli che, vivendo nelle case edificate dagli enti soppressi (GESCAL, INCIS, etc.) si sono visti applicare, dallo IACPM che li amministra il canone in funzione della legge 513.

Questo ha creato sperequazione tra l'inquilinato che a parità di redditi paga affitti diversi. Ecco l'esigenza che il SUNIA rivendica nel far attuare a livello Regionale una legge che superi la 513, e perfeziona il canone sociale su quegli aspetti negativi che si sono riscontrati nell'applicazione di questi tre anni.

MANUTENZIONI

Il SUNIA rivendica che nel quartiere lo IACPM intervenga per il risanamento degli stabili, con un piano preciso, concordato con le forze sindacali e le varie istanze presenti sul territorio, ponendo fine a interventi tampone eseguiti senza nessun controllo dell'inquilinato, e che comportano soli notevoli costi senza poi risolvere il problema di fondo cioè una casa DECENTE.

II SUNIA rivendica che la gestione decentrata dello IACPM non sia fatta dai dirigenti dello stesso, ma che le commissioni di gestione, (che vedono la presenza dell'inquilinato) abbiano un potere deliberante e non consultivo come avviene oggi.

Vogliamo cioè che le zone decentrate IACPM operino sulle indicazioni dell'inquilinato e non sulle decisioni dei vari funzionari di zona IACPM o di Viale Romagna.

MUTUALITA DELLE SPESE REVERSIBILI

II SUNIA rivendica la mutualità separata nelle varie zone in quanto non è più ammissibile

Il SUNIA comunica la disponibilità di affittare la propria sede per assemblee dei caseggiati che ne faranno richiesta. Per prenotazioni rivolgersi al SUNIA - Via Appennini 41 il mercoledì dopo le 21.

pagare costi di servizi i quali non vengono poi resi nei quartieri (es. portierato, pulizia, riscaldamento).

Vogliamo che questi servizi a sceglierli sulla qualità, sul tipo siano gli assegnatari e non decisi, come avviene oggi, da alcuni personaggi i quali continuano a dare gli appalti a imprese fantomatiche che non garantiscono poi l'erogazione.

Questo è come precedentemente detto l'anticipazione di quanto il SUNIA vuole andare a rivendicare.

Riteniamo che, senza esagerare, questo 1980 sarà una vera e propria prova del nove sia pr il sindacato sia per gli assegnatari, perchè la conferma e il rilancio della forza organizzativa del sindacato e la maggiore maturità sindacale dei cittadini, sono il momento per gettare le basi di una azione che porti alla eliminazione degli ambienti corrotti e ai loro sporchi interessi.

Il S.U.N.I.A. Gallaratese - S. Leonardo

La nuova poesia che si realizza nei tentativi culturali di tanti giovani come me, deve essere soprattutto necessità di confronto tra lettori e autori, che premono per far partecipare il più possibile tutti alle loro intime sensazioni. Purtroppo la poesia è un'arte che soffre quantitativamente il confronto con le arti maggiori, praticamente relegata all'ombra della letteratura prosastica, eppure dotata di una struttura originale e impregnata in ogni suo angolo di problematica; la poesia è quasi una bomba alla quale innestata la miccia, deflagra immediatamente tra le mani.

Nel nostro paese la poesia si infrange inesorabilmente contro una cultura statica e già organizzata dall'alto, che spesso si rifiuta di scomodare la propria ragione in funzione di pericolose analisi; ancora oggi esiste la famigerata cultura di stato, contro la quale si dibattono sempre autori nuovi, non invischiati nei giochi di potere che facilmente si creano con la complicità un po' di tutti, anche di quei gruppuscoli intellettuali così fermi da non permettere il crearsi di valide novità o se per caso create, da rifiutarsi subito, perchè sconvolgenti il raggiunto equilibrio. Ma il discorso tocca anche lo scrittore, a volte schiavo di luoghi comuni, consenziente ad ordini e pretese che limitano la sua libertà d'azione; così la cultura immobile s'alimenta, incapace di rinnovarsi e di ascoltare tutti i suoi rappresentanti o meglio capace di realizzare chi da sempre accetta giochi di potere di super case editrici o chi convive con meschine e strane sottomissioni a baroni letterati.

Arcano pittore e poeta

Pensieri in punta di coltello

Arcano è lo pseudonimo di Angelo Tremolada. Milanese sino al midollo e nell'anima. Abita al quartiere Gallaratese e si occupa di pittura, di poesia e di molte altre cose che non sempre hanno attinenza con l'arte, ma che constituiscono un valido motivo di vita.

Dal suo libro "IN PONTE DE CORTELL" (Penser d'on omm de strada) ed. Renzo Cortina in vendita presso la Libreria Cavour - Milano, abbiamo tratto i seguenti passi.

La "cassa del mezzogiorno" l'è stada ona bella invenzion; purtropp a la var on corno, l'è on gioeugh d'interess de furbon. Tra de lor s'hin mettùu d'accord e tucc ghe paccien a sora, ai dagn tant del sud che del nord. L'Italia la va in malora!

La "cassa del mezzogiorno" è stata una bella invenzione; purtroppo vale un corno, (nulla) è un gioco di interessi di furboni. Tra di loro si sono messi d'accordo e tutti ci mangiano sopra, ai danni tanto del sud che del nord. L'Italia va in malora.

I miliardi devoluti alla "cassa del mezzogiorno" dopo un pigro sonnecchiare nelle casse delle banche (non siate curiosi a chiedere delucidazioni sugli interessi) dovrebbero servire per insediare al sud industrie, costruire strade, case e scuole.

Da questo tipo di cultura ammucchiata si estrae ogni tanto un nome, per consacrarlo al successo, così da diventare simbolo del momento, con alle spalle sicurezza commerciale e un mercato già scelto.

La poesia così da voce provocatoria quale è cozza la sua forza dirompente contro la muraglia di uno spento intellettualismo trasformandosi purtroppo in una serie di parole allineate e quello che è peggio, vuote! Purtroppo ogni società si merita la cultura che ha, e non è una novità tale amara constatazione, che coinvolge in maniera principale: l'uomo: ovvero il poeta che per essere se stesso e non parolaio ipocrita, deve essere uomo libero, evitando compromessi e limitazioni, sempre convinto di ciò che fa.

Far poesia non è facile ma è importante, perchè la vera poesia crea stimolo alla comunicazione e alla comprensione della realtà delle cose.

Eppure in quale spazio muoversi per modificare il malato meccanismo che da sempre immobilizza le parole più vere e più scomode?

Incomincerà il lettore rifiutando il criterio quale intermediario e la casa editrice quale unica propagatrice di cultura; risponderà l'autore attento ai tempi e alla compensibilità delle parole che propone; i primi passi così si muoveranno insieme con la speranza per l'evoluzione di tutto ciò che è tentativo, per incoraggiare chi sceglie una via difficile, cercando di non essere cancellato dal tempo e tentando di non cadere nel solito gioco delle parti.

Il nostro sud trasuda disoccupazione da sempre; i miliardi si dissolvono, ma qualche strada e autostrada sono giunte a compimento, forse con l'intento di facilitare la gente del sud a cercare un onesto lavoro al nord e porre fine ad una miseria secolare.

Tra ona crisi e l'altra cambien minister, nel noster governo ch'el par quel di och; dal moment che i ministeri duren poch i nomenen giugand a pari e dispar.

Tra una crisi e l'altra cambiano i ministri, nel nostro governo che pare quello delle oche; dal momento che i ministeri durano poco li nominiamo giocando a pari e dispari Ed ogni ministero lascia degli insoluti, con lo scaricabarile di un ministro con l'altro e l'altro ancora; pantalone paga e aspetta.

Aracno

Dello stesso autore:

Frattaij milanes - Libreria Editrice Cavour (1971) EI gir del fumm - Libreria Editrice Cavour (1974)

Coriandoli e Stelle filanti - Libreria Editrice Caovur (1974) Con el coo int i nivol - Libreria Editrice Covour (1977)

La Rossumada - Libreria Editrice Cavour (1978)

Motti e Detti Milanesi raccolti e messi in rima da

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Barzellette in milanese - Libreria Editrice Meravigli (1979)

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Una serata alla Cooperativa La Vittoria di Trenno

IL TROFEO DELLA

POESIA

Un piccolo giallo e una dimostrazione di onestà e di correttezza hanno concluso le premiazioni del l° Trofeo per la Poesia indetto dal Gruppo Sirio la sera del 14 dicembre scorso alla Cooperativa La Vittoria di Trenno. Presenti, oltre ad un folto pubblico, il presidente della cooperativa ospitante, sig. Colzani, i presidenti delle cooperative La Concordia, di Trenno, e Italia, di Quarto Cagnino, il consigliere comunale De Molli, il direttore della rivista Artecultura Giuseppe Martucci, nonchè i membri della giuria prof. Giusi

C. Maini, arch. Mario Zanfredoni di Trenno e Gianpiero Pagetti, direttore del nostro periodico, la serata è stata introdotta dal prof. Maini, che, nella sua qualità di critico letterario, ha espresso il suo giudizio generale sul livello delle 108 opere presentate da 37 autori. Nel corso della serata hanno preso la parola anche altri dei presenti tra cui Giuseppe Martucci che ha posto l'accento su "l'arte come portatrice di pace, quella vera".

La premiazione è stata intervallata dalla recitazione degli attori della Compagnia L'Istrione, Mario Perego, Fernanda Gadina, Giorgio Jannucci e Danja Cericola. Per molti dei presenti era l'emozione di sentir recitare per la prima volte le proprie poesie davanti ad un pubblico e di potersi confrontare con altri, in una competitività stimolante e leale. Specialmente a costoro era dedicata la serata.

Arrivati all'ultimo concorrente, quello cui doveva andare il primo premio, ossia il Trofeo opera dello sculture Francesco Jannotta, è scoppiato il piccolo giallo.

Il giovane poeta Graziano Ferrari chiamato a ritirare il premio dichiarava che la poesia non era sua.

Stupore generale anche per la sincerità di chi aveva fatto tale dichiarazione, dimostrando un'onestà ed una correttezza

Un artista al mese: Mario Fiocco

che troppo spesso oggi ci si affretta a dichiarare ormai scomparse. Cos'era successo. Forse soltanto un malaugurato scambio di buste giunte anonime e numerate alla consegna. Un errore che certamente verrà presto risolto in modo che il Trofeo possa essere assegnato al suo vincitore, anche se indubbiamente altro vincitore morale può essere considerato il poeta Graziano Ferrari per il suo gesto. Un pizzico di brivido per una serata che oseremo definire perfetta, cui, hanno inviato la loro adesione scritta, non potendo per altri impegni parteciparvi di persona, il presidente del Consiglio di Zona 19, Danilo Pasquini, che ha inviato una lettera di plauso per l'iniziativa, ed il sindacato di Milano Carlo Tognoli, che alla sua lettera di complimentazioni con gli ideatori e gli organizzatori ha fatto seguire tre Ambrogini d'argento da assegnare ad altrettanti premiati. Altri premi sono stati offerti dall'Ente per il Turismo, dalla Cooperativa La Vittoria e dalla L.A.C. Lega per l'Abolizione della Caccia. B.

Il "giallo" risolto

Mentre stiamo per andare in macchina il Gruppo Sirio ci comunica che in seguito ad una verifica dei nominativi dei partecipanti e dei numeri progressivi assegnati al ricevimento delle opere è risultato vincitore del Primo Trofeo per la Poesia Sirio il sig. Antonio Cerquarelli, residente in Belgio, con la poesia 'Sospir d'emigrante", che era stata contrassegnata con il n. 28. Si è così risolto il piccolo giallo cui accenniamo qui sopra con l'assegnazione del meritato premio all'autore della poesia prima classificata, che in un primo momento, a causa di un materiale errore di trascrizione, era stata attribuita al sig. Graziano Ferrari, le cui opere erano state contrassegnate con il n. 29.

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"Da quando sono andato in pensione ho pensato di soddisfare un mio antico desiderio: dipingere. In gioventù ho frequentato la Scuola degli Artefici di Brera, poi .... si sa. Questo è quello che riesco a fare. Se va bene mi iscrivo al vostro gruppo".

Con queste semplici parole Mario Fiocco si è presentato diversi anni fa al Gruppo Sirio, che subito lo ammetteva, non solo per i lavori portati in visione, ma anche per la schiettezza dell'introduzione, che lasciava indovinare la serietà della persona.

I lavori erano tutti acquarelli, la tecnica preferita da Fiocco, che sempre e soltanto attraverso questa si esprime cercando di perfezionarsi.

La sua grafia pittorica è chiara, precisa, dettagliata. Nei suoi paesaggi l'erba è proprio erba, con ciuffi e steli, i muri sono muri, con mattoni e screpolature, le case hanno finestre, davanzali, porte rinchiere, scalini e i tetti hanno architravi, tegole e grondaie.

Le sue strade, i suoi cortili sono popolati da presenze vive siano persone o gallinelle, cuccioli o anatrini e quando non vi fosse altro troviamo almeno alcune rondini nel cielo.

I suoi cieli sono trasprenti, leggeri, delicati. Osservando quei cieli, ancor prima che le altre cose, si comprende come il mondo di Fiocco sia un mondo gaio, ottimista, riposante. Un mondo benigno, a misura d'uo-

Pittoricamente l'atteggiamento interiore di questo artista è ravvisabile anche nella scelta dei soggetti e nello stile. Abbiano angoli alpestri con baite, boschi, alberi e prati soleggiati disposti sulla tela con autentico amore, che è quello delle radici di Mario Fiocco, radici bellunesi, dell'Alto Agordino, dove egli torna ogni estate a riassaporare l'aria della sua infanzia e a cercare nuove ispirazioni per quei suoi gustosi acquarelli, che poi cede quasi con riluttanza, sebbene molto richiesti.

I migliori infatti sono lassù, a Canale d'Agordo, proprio il paese di Papa Luciani, dove Fiocco ha il suo rifugio - studio, grazioso e rustico, al quale siamo stati invitati.

A proposito di quel Papa, ricordiamo che è stato suo vanto, dichiarato solo agli amici e con modestia, confidare che un suo dipinto è stato, e forse è tuttora, in Vaticano. Altri lavori di Fiocco hanno fatto molta strada, uno si trova oggi nel Palazzo del Parlamento di Budapest.

Non solo paesaggi di montagna, ma anche fiori allegri e coloratissimi o vendute del Sud, con mare di cobalto e bianche case calcinate dal sole vengono di tanto in tanto eseguite da Fiocco: come chi faccia un viaggio e vedendo colori e forme insolite senta la necessità di annotarsi rapidamente le emozioni incontrare.

Ma poi il nostro pittore torna ai suoi temi preferiti, e tra questi è da includere e sottolineare la "sua" vecchia Milano, quella delle strade che vanno scomparendo, delle piazze genuinamente nostrane, dei superstiti Navigli.

Qui Fiocco è veramente forte. Lui che sa essere tanto vivace nel realizzare fiori, boschi o campagne, per gli scorsi della tanto cara Milano sa scoprire e accostare certi suoi toni dimessi, che passano dai grigi perlacei agli ocra spenti, dai cilestrini diafani ai rosa - antico più incorporei. In quelle tanto celebrate ripe e ponti attorno alla Darsena egli sa ricreare l'esatta atmosfera opaca e nebbiosa, che i milanesi ben conoscono.

E talvolta la scena è di neve, una vaporosa bambagia soffice e allegra, che smaterializza e abbellisce una città vivace e indaffarata, con figurette in movimento che formano un tutt'uno,

con l'ambiente ovattato e SOg nante.

Appositamente abbiamo lasciato per ultimo la citazione di questi deliziosi "navigli" di Mario Fiocco, perchè sono quelli che più lo rapresentano e che identificano lo stile da lui raggiunto.

Bruna Fusi

Nella foto: "Via Argelati" acquerello 18 x 24 Mario Fiocco vive e lavora a Milano in via Uruguay 9/F telefono 3080395.

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Quale

Proseguendo la nostra ricerca sulle possibilità di fare sport nella Zona 19 di Milano, dopo la Palestra Cappelli Sforza e la Piscina Lampugnano (vedi numero precedente), prendiamo in esame i due complessi più importanti: il XXV Aprile di Via Ciambue 22 e il Lido di Milano di P.le Lotto 15.

Entrambi sono comunali e gestiti dal Centro Milanese per lo Sport e Ricreazione (CMSR) che ha sede in Piazza Diaz 1 /A, tel. 806086.

Questo ente è in funzione da vari anni e gestisce in Milano molti altri centri sportivi, organizzando corsi di addestramento ai vari sport: gli uffici per questo settore sono in Pie Lotto 15, tel. 366100 - 391679.

Il complesso XXV Aprile si compone di una pista olimpica regolamentare, per gare di atletica leggera internazionali, nazionali, regionali, cittadine e di Zona: vedi la "Due giorni con lo Sport" organizzata dal Consiglio Zona 19, con larga adesione.

Annessi vi sono gli spogliatori maschili e femminili, ai quali possono accedere anche i privati, che pagando il biglietto di 500 lire possono servirsi delle attrezzature esistenti, usare le piste per gli allenamenti o per normali esercizi sportivi.

Gli iscritti alle Società hanno una tessera che dà loro diritto all'ingresso gratuito.

La vicinanza del Monte Stella e la relativa rete di strade e sentieri in saliscendi consente anche ottimi allenamenti per marciatori, che possono alternare ai

sport?

monotoni giri di pista diversi itinerari più interessanti.

L'altra possibilità offerta dal XXV Aprile sono i quattro campi da tennis, in gomma, di cui due coperti da cupolone che ne consente l'uso invernale. Per essi vige il regolamento del CMSR, identico al Centro Lido.

I campi da tennis al Lido sono sei, due in gomma e quattro in terra battuta. Per tutti questi campi si può chiedere l'abbonamento trimestrale direttamente in Piazza Diaz 1 /A pagando anticipatamente la somma stabilita entro il mese precedente all'abbonamento stesso.

Il giorno in cui si aprono le prenotazioni è l'ormai famoso "giorno della coda", perchè pur di avere un numero basso, che può garantire, o quasi, la possibilità di scegliere il giorno e l'orario preferiti, taluni utenti abituali del CMSR si portano in P.zza Diaz nelle primissime ore del mattino, se non addirittura della notte. Seguendo una rigida prassi, stabilita e rispettata dagli stessi "codaioli", ciascuno dà il proprio nominativo e successivamente è tenuto a rispondere all'appello che si fa di ora in ora. Chi fa il furbo, e dopo aver passato il nome se ne torna a casa, non potrà rispondere il suo "Presente!" e perderà la posizione, retrocedendo oltre tutti i presenti.

Naturalmente i giorni più richiesti sono il sabato e la domenica, che interessano la fascia maschile della popolazione e chi lavora. Per le donne, e in parti-

CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE

I Circoli UDI del Gallaratese il giorno 13 gennaio 1980, dalle ore 14.30 alle 18 raccoglieranno le firme per la proposta di legge sulla

VIOLENZA SESSUALE presso il Salone ECER - Via Cechov 20, Milano. Nell'occasione verrà proiettato un interessante film sull'argomento.

COMUNICATO

AVVERTIAMO CHE A SEGUITO DELLE VARIAZIONI DEI NUMERI CIVICI IN CORSO IL NOSTRO INDIRIZZO E QUELLO DEL CIRCOLO TREVISANI È COSÌ MODIFICATO VIA APPENNINI, 101 B

colare le casalinghe, è più facile trovare un orario feriale, senza necessità di lunghe file alla presentazione della domanda, che è personale e dà diritto a due ore settimanali.

Nei pomeriggi lo stesso CMSR organizza dei corsi a pagamento per allievi di varie età e capacità. Sia al Lido che al XXV Aprile ogni corso comprende, per il tennis, un ciclo di venti lezioni bisettimanali. Per questo programma 79 - 80 la cifra è di lire 32.000. Queste cifre variano di anno in anno, come i prezzi per l'uso dei campi da tennis. Per quelli coperti, lire 8.000 all'ora. Per i campi scoperti, la passata stagione richiedeva una spesa di L. 1.700 con abbonamento e L. 2.000 fuori abbonamento, da considerare persa in caso di maltempo.

Dei campi non prenotati con abbonamento si può far uso acquistando il biglietto numerato presso le portinerie degli impianti stessi, a partire da ogni lunedì mattina.

Nel giardino del Lido è stato installato un "muro di rimbalzo" per l'allestimento del tennis (attrezzatura poco costosa, che andrebbe collocata in ogni cortile di scuola media o superiore), del quale si usa liberamente.

Da quest'anno, 1979, ha ripreso a funzionare il minigolf, a pagamento.

Del complesso Lido fanno parte anche un edificio adibito a palestra per atletica, ginnastica prescolare, formativa, ritmica, attrezzistica, generale per adulti, restate in forma ( per chi supera i quarant'anni), presciistica, correttiva, minibasket e altro. A parte è da considerarsi il Palalido, dove si svolgono campionati di pallacanestro, incontri di tennis da esibizione e allenamenti del Coni.

Ancora del complesso Lido fa parte la piscina scoperta, che funziona da giugno a settembre, un impianto letteralmente preso d'assalto per la sua comoda agibilità favorita dal metrò. E però soltanto estiva. Peccato, sarebbe tanto utile un suo equivalente al coperto, e non solo per gli abitanti della Zona 19.

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Mensile di informazione politica e cultura della Zona 19

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